+ Visioni_d`Arte_2013_ schede_critiche

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+ Visioni_d`Arte_2013_ schede_critiche
Artisti, opere, architetture, musei
protagonisti di film e documentari di divulgazione
► Milano, Museo Diocesano dal 24.2 al 17.3.2013
SCHEDA GENERALE
Fare buona divulgazione significa saper raccontare fatti e ingranaggi anche complessi della nostra storia e
della nostra cultura rendendoli accessibili a un pubblico il più vasto possibile, senza per questo banalizzarli
per facilitarne la comprensione. Sul solco della buona divulgazione, soprattutto in campo storico-artistico, si
è sempre mosso il lavoro di Silvia Dell’Orso, lavoro che è servito da guida ed esempio per costruire Visioni
d’Arte, la rassegna di documentari sui beni culturali ideata e promossa dall’Associazione Culturale Silvia
Dell’Orso con il contributo dei curatori scientifici Francesca Baiardi (sezione architettura) e Roberto Della
Torre. L’iniziativa, alla sua seconda edizione, indaga il complesso rapporto tra beni culturali e cinema,
aiutando a comprendere come e con quali tecniche il mezzo cinematografico abbia efficacemente raccontato
nel tempo pagine significative di storia dell’arte, di artisti, architetture e città.
La rassegna si apre il 24 febbraio con l’appuntamento dal titolo Le storie dell’architettura, un’indagine
condotta attraverso i diversi linguaggi cinematografici (la ricostruzione storica, il documentario, la
narrazione poetica) che approfondiscono il lavoro di grandi architetti, da Giuseppe Pistocchi a Le Corbusier.
Si parte con Un architetto giacobino a Faenza, un raro filmato prodotto dalla Rai alla fine degli anni '60 in
cui Franco Parenti, nei panni dell’architetto Giuseppe Pistocchi, si aggira tra i capolavori della Faenza
neoclassica. Il mediometraggio Hortus conclusus di Riccardo De Cal è invece un omaggio al genio di Carlo
Scarpa. Il documentario ripercorre l’innovativo progetto di ristrutturazione eseguito nei primi anni Cinquanta
dall’architetto e designer per salvare lo splendido palazzo della Fondazione Querini Stampalia di Venezia dai
danni dell’acqua alta.
Il cortometraggio La madre, il figlio, l'architetto di Petra Noordkamp, incrocia invece due livelli di
narrazione. Dalla descrizione della Chiesa Madre di Ludovico Quaroni a Gibellina si arriva a un racconto che
si fa sempre più intimo e conturbante, che svela il legame della regista con la famiglia dell'architetto.
Nell’ultimo video in programma, proiettato nei più importanti musei di arte contemporanea ma ancora
inedito in Italia, l'artista francese Pierre Huyghe mette in scena This is not the time for dreaming: film
visionario in cui marionette e spoglie scenografie si prestano a raccontare la sofferta genesi dell'unico
progetto realizzato negli Stati Uniti da Le Corbusier, il Carpenter Center for Visual Arts di Harvard. Un
lavoro impeccabile in cui, figure appese ai fili e musica si sostituiscono alle parole per raccontare la nascita
di un progetto grandioso che non fu compreso fino in fondo dalla committenza.
Milano città di cultura, in programma il 3 marzo analizza con quattro opere il rapporto del capoluogo
lombardo con l’arte e la creatività. Si parte con La Fabbrica del Duomo, raro cortometraggio realizzato nel
1949 da Dino Risi sul monumento simbolo della città. Il secondo lavoro proposto - Arnaldo Pomodoro.
Grandi opere 1972-2008 - è un documentario sulla mostra monografica dello scultore allestita alla
Fondazione Pomodoro nel 2009. Il filmato mette in luce il contributo offerto da questo spazio alla vita
culturale della città. Il ritratto di Letizia Cariello in Il posto delle fragole, gli artisti e le città racconta invece,
con tono più intimo, come la città si trasfiguri nella mente creativa dell’artista, diventando luogo di
ispirazioni. Infine, nell’Omaggio a Gae Aulenti il grande architetto e designer recentemente scomparso
racconta, seguendo un flusso libero di pensieri e ricordi, il rapporto che la legava alla città di Milano. Si
tratta della sua ultima lunga intervista raccolta da Raphael Monzini e Luca Molinari pochi mesi prima della
sua morte.
Il terzo appuntamento del 10 marzo – Futurismo! – è dedicato alla prima avanguardia europea nata in
Italia nel 1909. Si inizia con l’inedito documentario di Silvana Palumbieri Futurismo che passione! Il video,
coprodotto da Rai Teche nel 2009 in occasione del centenario del Futurismo, ripercorre la storia del
movimento artistico attraverso il suo strumento programmatico per eccellenza, i manifesti. Arricchita da rare
fonti d’archivio tra le quali la lettura di Carmelo Bene di Contro Venezia passatista e la declamazione
radiofonica di Marinetti dell’aeropoema Il bombardamento di Adrianopoli, l’opera raccoglie documenti e
interviste ai protagonisti del Movimento, tra i quali Severini, Carrà e Palazzeschi. A integrazione di questo
documentario seguono approfondimenti su due dei maggiori artisti del movimento: Giacomo Balla e
Umberto Boccioni. Nel film Balla e il Futurismo (1973) di Jack Clemente (opera premiata con il Leone
d’Argento alla Biennale di Venezia) si raccontano alcuni aspetti inediti dell’opera dell’artista torinese,
mentre Umberto Boccioni di Vittorio Armentano ripercorre la carriera del grande pittore e scultore dal 1900
al 1916.
Il quarto e ultimo incontro del 17 marzo – Arte è donna – propone una riflessione sul ruolo centrale delle
artiste nella nascita e nella costituzione dei movimenti di avanguardia del Novecento. La prima parte di
questo appuntamento prevede la proiezione di un documentario scritto e diretto da Anna Zanoli per la Rai in
occasione della collettiva L’altra metà dell’avanguardia. Pittrici e scultrici nei movimenti delle
avanguardie storiche (1910-1940) organizzata nel 1980 a Palazzo Reale di Milano. Il documentario è un
mosaico di interviste alternate a riprese delle opere in mostra. La visione prosegue con una monografia
dedicata all’artista torinese Carol Rama dal titolo Carol Rama. Di più, ancora di più (2003) di Simone
Pierini. Un omaggio a un grande spirito libero che, nel 2003 a 85 anni, è stato premiato con il Leone d’oro
alla carriera alla Biennale di Venezia.
I CURATORI SCIENTIFICI
Roberto Della Torre responsabile dell'Archivio storico del film della Cineteca Italiana di Milano, è docente
di Storia del cinema italiano all'università Cattolica di Milano. Tra le sue pubblicazioni I manifesti tipografici
del cinema (2001) e Poesia Bianca. Il cinema di Simone Massi (2009).
Francesca Baiardi laureata in architettura, lavora da dieci anni nel cinema e ha collaborato, come autrice e
producer, alla realizzazione di film e documentari. È curatrice di alcuni volumi della collana Real Cinema di
Feltrinelli.
SCHEDE PER TEMI
Le storie dell’architettura
Progetto, storia e identità dei luoghi
[domenica 24 febbraio h. 16.00]
Vere e proprie “visioni” quelle del primo appuntamento della rassegna di film d’arte ideata e promossa
dall’Associazione Culturale Silvia Dell’Orso. Quattro esempi di come si può raccontare l'architettura con il
linguaggio del cinema. Si parte con Un architetto giacobino a Faenza, un raro filmato prodotto dalla Rai
alla fine degli anni '60 nel quale Franco Parenti, nei panni dell’architetto Giuseppe Pistocchi, si aggira tra gli
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splendidi palazzi della Faenza neoclassica interpretando e svelando il sogno giacobino di “un’architettura che
diventa forma della democrazia”.
Dopo la prova d’attore di Parenti si prosegue con un mediometraggio dove lo spazio è insieme protagonista,
sceneggiatura e colonna sonora. Si tratta di Hortus conclusus, il film di Riccardo De Cal sul progetto di
ristrutturazione di Carlo Scarpa della Fondazione Querini Stampalia: carrelli, dolly e piani sequenza sugli
ambienti che vivono del continuo rumore dell'acqua sulla pietra fanno percepire lo scorrere tranquillo del
tempo, il più prezioso tra i materiali utilizzati dall’architetto veneziano nel suo intervento.
Nel terzo film in programma – La madre, il figlio, l'architetto – l'autrice Petra Noordkamp, racconta la
Chiesa Madre di Ludovico Quaroni a Gibellina attraverso una vicenda personale che l’ha legata
inconsapevolmente alla famiglia dell'architetto: il matricidio compiuto dal figlio di Quaroni, suo vecchio
amore. Come in un noire, la regista ricostruisce insieme agli spettatori, passo passo, questo drammatico
avvenimento e le fasi della loro relazione. Una storia forte che regge un racconto intimo della chiesa fatto di
immagini fisse, quasi fotografiche. L' ultima opera presentata This is not a time for dreaming, mai vista sino
ad oggi in Italia, mette in scena con uno spettacolo di marionette la sofferta genesi dell'unico progetto
americano realizzato di Le Corbusier, il Carpenter Center for Visual Arts di Harvard. Una favola visionaria e
poetica, diretta dall'artista Pierre Huyghe in cui si ricostruisce il duro confronto avvenuto tra l’architetto e
committenti dell'università americana.
Un architetto giacobino a Faenza (8’), Italia, 1969, dalla serie Capolavori nascosti a cura di Anna Zanoli,
con Franco Parenti, sceneggiatura Andrea Emiliani, regia Luciano Pinelli (per gentile concessione di Rai
Teche).
Hortus conclusus: Carlo Scarpa e la Querini Stampalia (30’) Italia, 2011, regia Riccardo De Cal,
produzione Fondazione Querini Stampalia e Regione del Veneto.
La madre, il figlio, l'architetto (16’) Olanda, 2012, regia di Petra Noordkamp.
This is not a time for dreaming (24’), Francia, 2004, regia di Pierre Huyghe (per gentile concessione
galleria Marian Goodman Parigi/NY).
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Milano città di cultura
Dal Duomo ai Navigli
il paesaggio urbano che ispira gli artisti
[domenica 3 marzo h. 16.00]
La fabbrica del Duomo, uno dei primi cortometraggi di Dino Risi realizzato nel 1949, racconta il lungo e
complesso lavoro necessario alla conservazione di uno dei più grandi monumenti del mondo. Simbolo della
città, la cattedrale dei milanesi si svela attraverso immagini suggestive accompagnate dalla narrazione
rigorosa di uno dei massimi autori della commedia italiana.
Il secondo contributo in programma - Arnaldo Pomodoro. Grandi opere 1972-2008 - è un video realizzato
in occasione della mostra dell’artista alla Fondazione Pomodoro negli enormi spazi dell’ex Riva & Calzoni
di via Solari nel 2009. Un esempio di area industriale trasformata in polo per l’arte moderna dentro la quale
sono state ospitate numerose mostre prima della chiusura del settembre 2011.
A dare una personale visione della città, come luogo di ispirazione e stimolo creativo è Letizia Cariello,
artista emiliana di casa a Milano. Nel suo ritratto realizzato per la serie televisiva Il posto delle fragole
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(coproduzione di Sky Arte HD e illycaffé) Letizia Cariello racconta le emozioni suscitate da un paesaggio
spesso aspro e metafisico come quello milanese. Chiude l’appuntamento l’Omaggio a Gae Aulenti: ultima
sofferta video intervista rilasciata dal grande architetto e designer prima della sua scomparsa nell’ottobre del
2012. Nel racconto del suo percorso professionale emerge il ruolo determinante del dinamico ambiente
culturale della Milano del secondo dopoguerra dove Gae Aulenti divenne protagonista indiscussa
dell’architettura italiana ed europea.
La Fabbrica del Duomo (10’) Italia, 1949, regia di Dino Risi, produzione Cortimetraggi. (per gentile
concessione Veneranda Fabbrica del Duomo).
Arnaldo Pomodoro. Grandi opere 1972-2008 (15’) Italia, 2009 , regia di Sabina Bologna e Marianna
Schivardi, produzione Fondazione Arnaldo Pomodoro (per gentile concessione Fondazione Arnaldo
Pomodoro)
Letizia Cariello, Il posto delle fragole, gli artisti e le città – Milano, (14’) Italia, 2012, Puntodoc, Riccardo
Crespi e MareMosso (una co-produzione illycaffè per Sky Arte HD)
Omaggio a Gae Aulenti (25’), Italia, 2012 (regia di Raphael Monzini, a cura di Luca Molinari/viapiranesi)
(per gentile concessione Sky Arte HD)
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Futurismo!
L’avanguardia italiana infetta l’Europa
[domenica 10 marzo h. 16.00]
Considerato dal critico Mario Verdone come “uno dei migliori documentari sul Futurismo”, Futurismo,
che passione! di Silvana Palumbieri nasce dalla collaborazione tra Rai Teche e la Quadriennale di Roma in
occasione del centenario del movimento novecentesco. Il film, mai diffuso in televisione, è ricco di interviste
e inedite fonti d’archivio: la voce di Marinetti mentre declama alla radio l’aeropoema Il bombardamento di
Adrianopoli, la lettura di Carmelo Bene del manifesto Contro Venezia Passatista, le interviste a Carrà e
Severini sulla nascita della grande avanguardia nella pittura, Ungaretti che ricorda il clima di grande scambio
culturale con Parigi, Palazzeschi che legge il poema in verso libero Visita di protocollo. L’opera ricapitola la
storia del movimento seguendo il fil rouge dei manifesti, vere e proprie prescrizioni per rivoluzionare i campi
più disparati, dalla pittura alla moda, dalla cucina al teatro.
Il tema si sviluppa poi con un documentario di Jack Clemente – Giacomo Balla e il Futurismo–
produzione francese della MHF (fotografia Jacques Boumendil, con musiche di Pink Floyde Stravinsky,
vincitore del Leone d'Argento alla Biennale di Venezia del 1972). Il film mostra, tra l’altro, lo straordinario
appartamento romano dell’artista in via Oslavia oggi chiuso e dimenticato. In questa casa ogni elemento
dell’arredamento, ogni decoro, ogni piccolo particolare è realizzato da Balla in puro stile futurista. Il
documentario è arricchito dalle testimonianza delle figlie e degli amici dell’artista.
Prodotto dall’Istituto Luce e diretto da Vittorio Armentano Umberto Boccioni 1900-1916 traccia infine in
11 minuti il profilo dell’inventore del dinamismo plastico, ricostruendone le vicende: dal fatidico incontro
con Severini e Balla a Roma nel 1900 sino alla sua prematura morte nel 1916 a soli 34 anni.
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Futurismo che passione! (38’) Italia, 2009, regia Silvana Palumbieri, prodotto da Rai Teche in
collaborazione con Istituto Luce e Fondazione La Quadriennale di Roma (Per gentile concessione di Rai
Teche).
Giacomo Balla e il Futurismo, (32’) Francia, 1972, regia di Jack Clemente, produzione MHF
Umberto Boccioni 1900-1916, (11’), Italia, senza data, regia di Vittorio Armentano, produzione
Istituto Luce . (per gentile concessione Istituto Luce Cinecittà)
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Arte è donna
Le protagoniste del Novecento italiano
[domenica 17 marzo h. 16.00]
L’ultimo appuntamento di Visioni d’Arte è dedicato alle donne: pittrici e scultrici che hanno segnato con i loro
percorsi creativi la storia dell’arte del Novecento. A raccontare questi talenti, talvolta trascurati dalla critica, si
incaricano due documentari. Il primo, diretto da Anna Zanoli e datato 1980, è stato realizzato in occasione della
storica mostra a Palazzo Reale di Milano L’altra metà dell’avanguardia. Pittrici e scultrici nei movimenti delle
avanguardie storiche (1910-1940) a cura di Lea Vergine. L’esposizione ebbe il merito di portare all’attenzione
del pubblico i nomi allora poco noti di grandi artiste: Varvara Stepanova, Tamara de Lempicka, Meret
Oppenheim. Nel documentario un susseguirsi di brillanti interviste svela il ruolo centrale di molte donne nel
tempo fervido delle avanguardie, pioniere, consigliere, e ispiratrici di rivoluzioni culturali.
Chiude la rassegna il documentario diretto da Simone Pierini Carol Rama. Di più, ancora di più. Il film mette
in luce la forte identità della pittrice torinese che ha ottenuto il meritato riconoscimento di critica e pubblico con
molto ritardo. L’artista, oggi novantaquattrenne, ripercorre qui il suo percorso creativo e la sua storia personale,
segnata dall’amicizia con intellettuali come Corrado Levi, Cesare Pavese, Edoardo Sanguineti e grandi artisti tra
i quali Pablo Picasso, Orson Welles, Man Ray e Andy Warhol.
L’Altra metà dell’Avanguardia 1910-1940, (45’) Italia, 1980, testo e regia di Anna Zanoli (per gentile
concessione di Rai Teche).
Carol Rama. Di più, ancora di più (48’) Italia, 2003, regia Simone Pierini, produzione Mitzi Sotis.
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Visioni d’Arte è un’iniziativa promossa dall’Associazione Culturale Silvia Dell’Orso
IN COLLABORAZIONE CON
CON IL CONTRIBUTO DI
CON IL PATRONATO DI
IL PATROCINIO DI
E LA PARTECIPAZIONE DI
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