Melaleuca alternifolia

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Melaleuca alternifolia
LA PUBBLICITA’ IN GENERALE: DISTINGUERE
COMUNICAZIONI E INIZIATIVE PUBBLICITARIE E
COMPORRE IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO
- La definizione di pubblicità
- Codice del consumatore: pratiche commerciali
scorrette
- L’Autorità Garante della Concorrenza e del mercato e la
procedura istruttoria nei procedimenti per pratiche
commerciali scorrette e pubblicità ingannevole
- Codice dell’Autodis ipli a Pu li itaria: disa i a
principi generali (art 1-10)
- Giurì dell’Autodis ipli a Pu li itaria e Co itato di
Controllo: procedimenti e decisioni
PUBBLICITA’
• Pubblicità è qualunque messaggio diffuso
ell’ese izio di u ’attività e o o i a allo
scopo di promuovere la vendita o il
trasferimento di beni ovvero la prestazione di
opere o servizi
PUBBLICITA’
• Sono pubblicità le comunicazione
promozionali divulgate con qualsiasi mezzo di
diffusione (televisione, giornali, affissioni,
direct marketing, radio, cinema, confezioni,
internet).
CODICE DEL CONSUMO (D.Lgs. 206/2005)
Pratiche commerciali scorrette
• L’a t. 20 pone il divieto di pratiche commerciali
scorrette, pratiche che identifica come quelle
contrarie alla diligenza professionale, false o
idonee a falsare in misura apprezzabile il
comportamento economico del consumatore
medio o del membro medio di un gruppo
qualora la pratica commerciale sia diretta a un
determinato gruppo di consumatori.
CODICE DEL CONSUMO
Pratiche commerciali scorrette
• Restano ammesse le iperboli pubblicitarie e
io uelle o siste ti i di hia azio i
esagerate o in dichiarazioni che non sono
desti ate ad esse e p ese alla lette a .
CODICE DEL CONSUMO
Pratiche ingannevoli
• L’ a t. defi is e i ga evole la p ati a
commerciale che contiene informazioni non
rispondenti al vero o, seppure di fatto corretta, in
qualsiasi modo, anche nella sua presentazione
complessiva, induce o è idonea ad indurre in
errore il consumatore medio riguardo ad uno o
più degli elementi che la compongono e, in ogni
caso, lo induce o è idonea a indurlo ad assumere
una decisione di natura commerciale che non
avrebbe altrimenti preso.
CODICE DEL CONSUMO
Pratiche ingannevoli
Le informazioni ingannevoli possono riguardare
le caratteristiche principali del prodotto, o i
risultati che si possono attendere dal suo uso, o i
risultati e le caratteristiche fondamentali di prove
e controlli effettuati sul prodotto
CODICE DEL CONSUMO
• E' considerata scorretta la pratica commerciale
che, riguardando prodotti suscettibili di porre
in pericolo la salute e la sicurezza dei
consumatori, omette di darne notizia in modo
da indurre i consumatori a trascurare le
normali regole di prudenza e vigilanza
CODICE DEL CONSUMO
• E' considerata, altresì, scorretta la pratica
commerciale che, in quanto suscettibile di
raggiungere bambini ed adolescenti, può,
anche indirettamente, minacciare la loro
sicurezza
CODICE DEL CONSUMO
Omissione ingannevole
• L'omissione ingannevole consiste nella pratica di
occultare o presentare in modo oscuro,
incomprensibile, ambiguo o intempestivo le
informazioni rilevanti o non indica l'intento
commerciale della pratica stessa qualora questi non
risultino già evidente dal contesto nonché quando,
nell'uno o nell'altro caso, ciò induce o è idoneo a
indurre il consumatore medio ad assumere una
decisione di natura commerciale che non avrebbe
altrimenti preso
AGCM
• Dal 1992 è stata affidata ad AGCM la
repressione della pubblicità ingannevole .
• Dal 2007 le sue competenze sono state
ampliate introducendo una tutela del
consumatore contro tutte le pratiche
commerciali scorrette dei professionisti.
AGCM: ATTIVAZIONE PROCEDIMENTI
L’attivazio e dei p o edi e ti avvie e
mediante:
– segnalazioni esterne (posta ordinaria, fax, on
line) da parte di consumatori, associazioni che
li rappresentano, microimprese
– d’uffi io
POTERI DELL’AGCM
• L’AGCM dotata di pote i i vestigativi:
–può accedere a documenti,
–richiede informazioni o documenti,
–dispone ispezioni,
–fa ricorso alla guardia di finanza,
–dispone perizie e analisi economiche
“AN)IONI DELL’AGCM
All’a e ta e to della violazio e o segue:
• Cessazione della pratica scorretta
• Sanzione pecuniaria (da € 5000,00 a € 5.000.000,00)
• Pubblicazione dichiarazione rettificativa
L’i otte pe a za sa zio ata da € 10.000,00 a €
5.000.000,00)
La determinazione della sanzione avviene in base alla
g avità violazio e e apa ità e o o i a dell’i p esa
(L. 689/1981)
RINUNCIA ALL’ACCERTAMENTO
DELL’INFRA)IONE
• Salvo casi di manifesta scorrettezza e gravità
l’ope ato e o
e iale può sott a si
all’a e ta e to dell’i f azio e se si i peg a
ad eliminare i profili di illegittimità rilevanti
nella pratica commerciale (Impegni)
CODICE DI AUTODISCIPLINA DELLA COMUNICAZIONE
COMMERCIALE
58.a Edizione in vigore dal 27 marzo 2014
• 1-Onestà, verità e correttezza.
• 2-Omissioni, ambiguità o esagerazioni non palesemente iperboliche,
specie per quanto riguarda le caratteristiche e gli effetti del prodotto, il
prezzo, la gratuità, le condizioni di vendita, la diffusione, l'identità delle
persone rappresentate, i premi o riconoscimenti sono vietate . Nel
valutare l’i ga evolezza della o u i azio e o
er iale si assu e
come parametro il consumatore medio del gruppo di riferimento.
• 3-Terminologia, citazioni e menzioni di prove tecniche e scientifiche
devono essere usate in modo appropriato. Prove tecniche e scientifiche e
dati statistici con limitata validità non devono essere presentati in modo
da apparire come illimitatamente validi.
• 4-Le testimonianze devono essere autentiche, responsabili e controllabili.
• 5- Le garanzie obbligatorie non possono essere comunicate con modalità
tali da fare ritenere che il loro contenuto sia maggiore o diverso
CODICE DI AUTODISCIPLINA DELLA COMUNICAZIONE
COMMERCIALE
58.a Edizione in vigore dal 27 marzo 2014
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6- Chiunque si vale della comunicazione commerciale deve essere in grado di
dimostrare la veridicità dei dati, delle descrizioni, affermazioni, illustrazioni e la
consistenza delle testimonianze usate.
7- La comunicazione commerciale deve essere sempre riconoscibile come tale. Nei
mezzi in cui, oltre alla comunicazione commerciale, vengono comunicati al
pubblico informazioni e contenuti di altro genere, la comunicazione commerciale
inserita deve essere nettamente distinta per mezzo di idonei accorgimenti.
8- La comunicazione commerciale deve evitare ogni forma di sfruttamento della
superstizione, della credulità e, salvo ragioni giustificate, della paura.
9- La comunicazione commerciale non deve contenere affermazioni o
rappresentazioni di violenza fisica o morale o tali che, secondo il gusto e la
sensibilità dei consumatori, debbano ritenersi indecenti, volgari o ripugnanti.
10- La comunicazione commerciale non deve offendere le convinzioni morali, civili
e religiose.
Essa deve rispettare la dignità della persona in tutte le sue forme ed espressioni e
deve evitare ogni forma di discriminazione, compresa quella di genere.
Codice Autodisciplina Pubblicitaria
Art. 23 - Prodotti cosmetici e per l'igiene personale
• La comunicazione commerciale relativa ai prodotti cosmetici e per
l'igiene personale non deve indurre a ritenere che essi abbiano
caratteristiche, proprietà e funzioni diverse da quella di essere
applicati sulle superfici esterne del corpo umano, sui denti e sulle
mucose della bocca, allo scopo esclusivo o prevalente di pulirli,
p ofu a li, odifi a e l’aspetto, proteggerli, mantenerli in buono
stato e correggere gli odori corporei.
• Tale comunicazione commerciale, quindi, pur potendo presentare
detti prodotti come aventi caratteristiche sussidiarie per la
prevenzione di particolari situazioni patologiche, purché a tale
scopo abbiano formule e ingredienti specifici, non deve indurre il
consumatore a confondere i prodotti cosmetici o per l'igiene
personale con i medicinali, con i presidi medico-chirurgici, con i
dispositivi medici e coi trattamenti curativi.
ISTITUTO DI AUTODISCIPLINA
PUBBLICITARIA
• L’Istituto dell’Autodis ipli a Pu li ita ia un ente
privato che dal 1966 regolamenta la comunicazione
commerciale per una corretta informazione del
cittadino-consumatore e una leale competizione fra le
imprese.
• Le norme da rispettare sono contenute nel Codice di
Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e
sono applicate dal Comitato di Controllo e dal Giurì.
All’osse va za del Codi e so o te uti tutti gli ope ato i
pubblicitari che, nella loro maggioranza, aderiscono
all’Istituto e i o os o o la sfe a d’azio e dei suoi
organi.
COMITATO DI CONTROLLO
• È l’o ga o autodis ipli a e p eposto alla tutela
del cittadino- o su ato e e agis e sia d’uffi io
che su segnalazione del pubblico.
• Il Comitato può
– sottoporre al Giurì i messaggi ritenuti non conformi al
Codice;
– ope a e o u ’azio e di moral suasion, invitando gli
inserzionisti a modificare le comunicazioni che
presentano scorrettezze;
– emettere le ingiunzioni di desistenza nei casi di
manifesta contrarietà al Codice.
COSA FA IL COMITATO DI CONTROLLO
• Segnalazione del messaggio pubblicitario
• archiviazione
• Esame
• Archiviazione dopo modifica messaggio
•
Ingiunzione di desistenza
•
Richiesta di intervento del Giurì
• Decisioni
GIURI’
• È l’o ga o he giudi a la o u i azio e
commerciale su domanda del Comitato o delle
aziende.
• Se il messaggio è in contrasto con le norme
del Codice, ne ordina la cessazione.
• La decisione viene sempre pubblicata sul sito
dell’Istituto
I CO“METICI E LA PUBBLICITA’
• Cosmetici: disamina art. 20 del Regolamento
1223/2009 concernente la disciplina dei cosmetici
• Cosmetici : Regolamento 655/2013 che stabilisce
criteri comuni per la giustificazione delle dichiarazioni
utilizzate in relazione ai prodotti cosmetici
• Guidelines to Commission Regulation (EU) No
655/2013 laying down common criteria for the
justification of claims used in relation to cosmetic
products
• Codi e dell’Autodis ipli a Pu li itaria, art. :
disamina norma specifica sui cosmetici
REGOLAMENTO 1223/2009
51 considerando
• I consumatori dovrebbero essere protetti da
di hiarazio i i ga evoli i
erito all’effi a ia e ad
altre caratteristiche dei prodotti cosmetici.
• Si applica, in particolare, la direttiva 2005/29/CE del
Pa la e to eu opeo e del Co siglio, dell’
aggio
2005, relativa alle pratiche commerciali sleali tra
imprese e consumatori nel mercato interno.
• La Commissione, in cooperazione con gli Stati membri,
dovrebbe inoltre definire criteri comuni relativi a
dichiarazioni specifiche per i prodotti cosmetici
REGOLAMENTO 1223/2009
Articolo 20
Dichiarazioni relative al prodotto.
• In sede di etichettatura, di messa a disposizione sul mercato e di
pubblicità dei prodotti cosmetici non vanno impiegati diciture,
denominazioni, marchi, immagini o altri segni, figurativi o meno,
che attribuiscano ai prodotti stessi caratteristiche o funzioni che
non possiedono.
• La Commissione, in cooperazione con gli Stati membri, stabilisce un
pia o d’azio e igua da te le di hia azio i utilizzate e fissa le
p io ità pe dete i a e ite i o u i he giustifi a o l’utilizzo di
una dichiarazione.
• Dopo aver consultato il CSSC o altre autorità pertinenti, la
Commissione adotta un elenco di criteri comuni per le dichiarazioni
che possono essere utilizzate riguardo ai prodotti cosmetici,
secondo la procedura di regolamentazione con controllo di cui
all’a ti olo , pa ag afo del p ese te egola e to, te e do
conto delle disposizioni della direttiva 2005/29/CE.
…
REGOLAMENTO N. 655/2013
• Il p ovvedi e to ha l’o iettivo di u ifo a e a
livello europeo i criteri di plausibilità di una
dichiarazione relativa ai cosmetici
• Lo scopo del regolamento è garantire un
livello elevato di tutela degli utilizzatori finali
in particolare per quanto riguarda le
dichiarazioni ingannevoli
REGOLAMENTO N. 655/2013
• CONFORMITA’ ALLE NORME
• VERIDICITA’
• SUPPORTO PROBATORIO
• CRITERI
• ONE“TA’
• CORRETTEZZA
• DECISIONI INFORMATE
Guidelines to Commission Regulation (EU) No
655/2013 laying down common criteria for the
justification of claims used in relation to cosmetic
products
• Lo scopo delle linee guida è di spiegare i principi
espressi dal regolamento 655/2013 fornendo alcuni
esempi di comunicazioni non conformi e non
ammesse.
• All. 1 : fornisce descrizione dettagliata dei criteri
comuni con esempi di dichiarazioni a carattere
esemplificativo non esaustivo
• All. 2 : indica le Buone Pratiche e le prove necessarie a
supportare le dichiarazioni cosmetiche
Conformità alle norme
1.
Non sono ammesse le dichiarazioni che indicano che il prodotto è stato
auto izzato o app ovato da u ’auto ità o pete te all’i te o
dell’U io e.
«Questo prodotto è conforme alle norme della Comunità europea sui
cosmetici»
1.
Una dichiarazione è considerata accettabile in base al modo in cui il
p odotto os eti o vie e pe epito dall’utilizzato e fi ale edio,
normalmente informato e ragionevolmente attento ed avveduto,
tenendo conto dei fattori sociali, culturali e linguistici del mercato in
questione.
2.
Non so o o se tite le di hia azio i he sus ita o l’i p essio e he u
prodotto abbia uno specifico beneficio, se tale beneficio consiste nel
semplice rispetto dei requisiti minimi di legge.
«prodotto per la cura della pelle che non contiene idrochinone»
Veridicità
1) Se si dichiara che un prodotto contiene uno specifico ingrediente,
tale ingrediente deve essere effettivamente presente.
• Senza silicone
2) Le dichiarazioni sugli ingredienti che fanno riferimento alle proprietà
di uno specifico ingrediente non possono attribuire le stesse proprietà
al prodotto finito se questo non le possiede.
• Co tie e age ti id ata ti o e l’aloe ve a
3 I essaggi o
e iali o devo o sus ita e l’i p essio e he i
pareri espressi siano dichiarazioni verificate, a meno che non siano
sostenuti da prove verificabili.
• 48 ore di idratazione
Supporto probatorio
1) Le dichiarazioni relative ai prodotti cosmetici, sia esplicite che implicite,
devono essere sostenute da prove adeguate e verificabili, indipendentemente
dal tipo di supporto probatorio utilizzato per comprovarle, comprese
eventualmente anche valutazioni di esperti.
2) Le prove a sostegno delle dichiarazioni devono tenere conto di prassi
all’ava gua dia.
3) Se come elementi di prova si utilizzano studi, questi devono essere
pertinenti al prodotto e ai benefici attribuitigli, seguire metodologie ben
concepite e applicate correttamente (valide, affidabili e riproducibili) e
rispettare considerazioni di ordine etico.
.
Supporto probatorio
4) Le prove o le convalide devono essere di un livello coerente con il tipo di
dichiarazione presentato, in particolare in caso di dichiarazioni per cui la
mancanza di efficacia può causare un problema di sicurezza.
5) Per le affermazioni chiaramente esagerate che non vanno prese alla lettera
dall’utilizzato e fi ale edio ipe oli o pe le affe azio i di tipo ast atto
non sono richieste prove.
6) Una dichiarazione che estrapola (esplicitamente o implicitamente) le
proprietà di un ingrediente attribuendole al prodotto finito deve essere
corroborata da prove adeguate e verificabili, che dimostrino ad esempio la
p ese za dell’i g edie te a u a o e t azio e effi a e.
7 La valutazio e dell’a etta ilità di u a di hia azio e si deve asa e sul
valore probante di tutti gli studi, i dati e le informazioni disponibili, a seconda
della natura della dichiarazione e delle conoscenze generali prevalenti degli
utilizzatori finali
Onestà
1) La presentazione delle prestazioni di un prodotto
non deve andare al di là delle prove a sostegno
disponibili.
Un milione di consumatori preferisce questo prodotto
2) Le dichiarazioni non devono attribuire al
prodotto in questione caratteristiche specifiche
(cioè uniche) se prodotti simili possiedono le stesse
caratteristiche.
“e l’azio e di u p odotto legata a o dizio i
spe ifi he, o e l’utilizzo i o i azio e o alt i
prodotti, ciò va indicato chiaramente.
Correttezza
• 1) Le dichiarazioni relative ai cosmetici devono
essere obiettive e non denigrare i prodotti della
concorrenza, né denigrare ingredienti legalmente
utilizzati.
Al contrario del prodotto X questo prodotto non contiene Y noto per
essere irritante
Ben tollerato perché non contiene oli minerali
Ipoallergenico perché senza conservanti
• 2) Le dichiarazioni relative ai prodotti cosmetici
non devono creare confusione con il prodotto di
un concorrente.
Decisioni informate
1 Le di hia azio i devo o esse e hia e e o p e si ili all’utilizzato e
finale medio.
2) Le dichiarazioni sono parte integrante dei prodotti e devono
o te e e i fo azio i he o se ta o all’utilizzato e fi ale edio di
compiere una scelta informata.
3) I messaggi commerciali devono tener conto della capacità di
comprensione dei messaggi da parte del pubblico destinatario
(popolazione degli Stati membri interessati o segmenti della
popolazione, per esempio utilizzatori finali di età e sesso diversi).
I messaggi commerciali devono essere chiari, precisi, pertinenti e
comprensibili al pubblico destinatario
BUONE PRATICHE PER SOSTENERE
DICHIARAZIONI
• Studi sperimentali
• Test sensoriali
• Informazioni pubblicate
STUDI SPERIMENTALI
• Metodi affidabili e riproducibili e cioè:
– applicazione di una metodologia ben progettata e
scientificamente valida
– criteri utilizzati per la valutazione della prestazione
definite con precisione e scelti coerentemente con
l’o iettivo
– principi statistici adeguati per progettazione e analisi
dello studio
– competenze, professionalità ed esperienza adeguata
del responsabile dello studio
– centro dove viene condotto lo studio in grado di
assicurare la qualità dei dati
TEST EX VIVO E TEST IN VITRO
• Gli studi devono essere condotti
– in condizioni standardizzate
– Secondo protocolli
• convalidati pubblicati
• metodi interni aziendali
Gli studi ex vivo e in vitro devono essere convalidati
con studi in vivo
STUDI IN VIVO
• Oltre al rispetto dei principi richiesti per i test
sperimentali è necessario
– Principio di eticità
– Solo prodotti sicuri
Claims
• Tollerabilità testata
• Testato sotto controllo medico
• Dermatologicamente testato
• Clinicamente testato
TEST SENSORIALI SUI CONSUMATORI
• Protocollo di studio che assicuri eticità e qualità
dei risultati
• Campione statisticamente significativo con criteri
rigidi di inclusione/esclusione e rispetto criteri
socio-demografici
• Questionario redatto in modo chiaro
• Elaborazione dei dati con appropriata analisi
statistica
• Registrazione ed esposizione dei dati senza
esagerazioni
INFORMAZIONI PUBBLICATE
• Pubblicazioni scientifiche
• Lavori scientifici
– relative allo stato dell’a te
– Dati di mercato
GLI INTEGRATORI ALIMENTARI E LA
PUBBLICITA’
• Alimenti: Regolamento 1169/2011
• Alimenti: Regolamento 1924/2006 relativo alle
indicazioni nutrizionali e sulla salute fornite sui
prodotti alimentari
• Integratori alimentari: art. 7 D.Lgs. 169/2004
• Principi generali di flessibilità delle indicazioni sulla
salute consentite sui prodotti alimentari
• Codi e dell’Autodis ipli a Pu li itaria, art.
is:
disamina norma specifica sugli Integratori alimentari
• IAP: Regolamento sulla comunicazione commerciale
degli integratori alimentari
Pratiche leali di informazione
(art. 7 Reg. 1169/2011)
• Le informazioni non devono mai indurre in
errore il consumatore
– Per quanto riguarda le caratteristiche
dell’ali e to e, i pa ti ola e, la atu a l’ide tità,
le proprietà , la composizione, la quantità, la
du ata di o se vazio e, il paese d’o igi e o il
luogo di provenienza, il metodo di fabbricazione o
di produzione
Pratiche leali di informazione
– Non devono essere attribuite al prodotto effetti o
proprietà che non possiede
– No devo o sugge i e he l’ali e to possiede
caratteristiche particolari quando in realtà tutti gli
alimenti analoghi possiedono le stesse
caratteristiche, in particolare evidenziando in
odo espli ito la p ese za o l’asse za di
determinati ingredienti e/o sostanze nutritive
Pratiche leali di informazione
– No devo o sugge i e, t a ite l’aspetto, la
descrizione o le illustrazioni la presenza di un
particolare alimento o di un ingrediente mentre di
fatto un componente naturalmente presente o un
ingrediente normalmente utilizzato in tale
alimento è stato sostituito con un diverso
ingrediente.
Pubblicità degli integratori alimentari
(art. 7 D.Lgs. 169/2004)
• Nel caso di integratori propagandati in qualunque modo come coadiuvanti
di regimi dietetici ipocalorici volti alla riduzione del peso, non è consentito
alcun riferimento ai tempi o alle quantità di perdita di peso conseguenti al
loro impiego
• Per tali integratori i messaggi pubblicitari devono richiamare la necessità
di seguire comunque una dieta ipocalorica adeguata e di rimuovere stili di
vita troppo sedentari
• In caso di prodotti che contengono ingredienti che richiedono
l’apposizio e di avve te ze il essaggio pu li ita io deve o te e e
l’i vito a legge le atte ta e te
• La pubblicità di prodotti contenenti come ingredienti piante o altre
sostanze comunque naturali non deve indurre a far credere che solo per
effetto di tale derivazione non vi sia rischio di incorrere in effetti collaterali
indesiderati
• Nell’eti hettatu a e ella pu li ità o
o se tita la itazio e della
p o edu a di otifi a a solo l’avve uto i se i e to el Regist o degli
integratori alimentari ed il relativo numero
CLAIM – Reg. 1024/2006
• Il regolamento CE n. 1024/2006 relativo alle
indicazioni nutrizionali e sulla salute fornite
sui prodotti alimentari si applica a tutte le
forme di comunicazione commerciale
Informazioni nutrizionali
• Le informazioni nutrizionali sono consentire
solo se ele ate ell’allegato al egola e to e
solo se l’ali e to ispetta le o dizio i
stabilite
Indicazioni sulla salute
• Le indicazioni che affermino, suggeriscano o
sotti te da o l’esiste za di u appo to t a
una categoria di alimenti, un alimento o uno
dei suoi componenti e la salute sono ammesse
solo a condizione che
– Siano conformi ai requisiti generali e speciali del
regolamento
– Siano autorizzate
– Siano incluse in un apposito elenco delle
indicazioni sulla salute
Indicazioni salutistiche
Si distinguono in :
• Indicazioni che fanno riferimento a:
– Ruolo di una sostanza per la crescita, lo sviluppo e le funzioni
dell’o ga is o
– Funzioni psicologiche o comportamentali
– Dimagrimento o controllo del peso o riduzione dello stimolo della fame
ou
aggio e se so di sazietà o la iduzio e dell’e e gia appo tata dal
regime alimentare
p evia e te valutate dall’EF“A devo o esse e app ovate
dalla Commissione con apposito provvedimento
• Indicazioni relative alla riduzione di un rischio di
malattia o sulla salute e lo sviluppo dei bambini devono
essere specificatamente autorizzate.
Indicazioni salutistiche
• Le indicazioni salutistiche devono sempre essere
accompagnate da diciture:
– Che i o di o l’i po ta za di u a dieta va ia ed
equilibrata e di uno stile di vita sano
– Che i di hi o la ua tità dell’ali e to e le odalità di
o su o e essa ie pe h l’effetto e efi o si
verifichi
– Che i di hi o i soggetti ui l’ali e to o
consigliato
– Che avvertano degli eventuali rischi per la salute
dovuti all’assu zio e di ua tità e essive
Indicazioni salutistiche
• Il Reg. CE n. 432/2012 della Commissione
elenca le indicazioni salutistiche ammesse
specificando
– le o dizio i pe l’i piego,
– eve tuali est izio i all’uso o di itu e o avve te ze
supplementari secondo quanto risultante dal
pa e e dell’EF“A
I claims non autorizzati sono riportati nel sito
http://ec.europa.eu/nuhclaims
Indicazioni salutistiche botanicals
• L’EF“A ha i o t ato diffi oltà ad esp i e e valutazio i
scientifiche sulle funzionalità ascrivibili alla maggior
parte delle sostanze botaniche ed ha sospeso la
valutazione
• I attesa he l’EF“A etta a pu to ite i di valutazio e
idonei il Ministero della salute italiano è intervenuto
con il DM 09.07.2012 elencando le piante ammesse
negli integratori alimentari e con la Circolare DGSAN
0033075-P del 1.10.2012 ove è riportato che
«continuano ad essere ammessi in via transitoria i
riferimenti alle linee guida ministeriali sulle indicazioni
degli effetti fisiologici»
Flessibilità delle indicazioni salutistiche
• Il considerando (9) del Reg. CE 432/2012 afferma:
«Uno degli obiettivi del Reg. CE 1924/2006 è quello di
garantire che le indicazioni sulla salute risultino veritiere,
chiare, affidabili e utili ai consumatori. A tale riguardo è
necessario tener conto della formulazione e della
presentazione di tali indicazioni. Laddove la formulazione
di u ’i di azio e a ia pe i o su ato i lo stesso
sig ifi ato di u ’i di azio e sulla salute o se tita, i
ua to di ost a l’esiste za dello stesso appo to t a u a
categoria di alimenti, un alimento o uno dei suoi
o po e ti, da u lato, e la salute, dall’alt o, detta
i di azio e deve sottosta e a o dizio i d’uso ide ti he a
quelle stabilite per le indicazioni sulla salute consentite »
Flessibilità delle indicazioni salutistiche
• Il considerando 5 (2) del Reg. CE 432/2012
affe a he « l’i piego di i di azio i
nutrizionali e sulla salute è consentito solo se
ci si può aspettare che il consumatore medio
comprenda gli effetti benefici secondo la
fo ulazio e dell’i di azio e»
Raccomandazioni
• Un gruppo di esperti di paesi membri ha
formulato delle raccomandazioni cui ci si deve
attenere in caso in cui si voglia riformulare un
claim ell’eti hettatu a, el ate iale
commerciale e pubblicitario sia su carta sia su
siti web, radio o televisione.
1 raccomandazione
• Il testo riformulato deve avere lo stesso significato
– Claim auto izzato suppo tato dall’ evide za s ie tifi a e du ue deve
sussistere la stessa correlazione tra sostanza e salute anche nel nuovo claim
– Claim riformulato non deve aver un significato «più forte» e non essere
fuorviante
– Claim riformulato non deve far pensare ad un effetto terapeutico
«Contribuisce a» equivale a «contribuisce a mantenere»,
«supporta»
«contribuisce a» non sostituibile con «stimolare»,
«ottimizzare
2 raccomandazione
• L’uso del te
i e« o
ale»
– Il termine «normale» compare nella versione
inglese di molte indicazioni autorizzate perché
ite uto o etto dall’EF“A o o u ue
concordato tra rappresentanti SM, Commissione
ed EFSA e dunque questo termine deve essere
conservato anche nella indicazione riformulata.
3 raccomandazione
• Co elazio e t a l’effetto di hia ato e il ut ie te,
sostanza, alimento o categoria di alimenti
espo sa ili dell’effetto
– Secondo il registro UE le indicazioni sulla salute
devono riferirsi unicamente al nutriente, sostanza,
alimento o categoria di alimenti per i quali sono state
autorizzate e non al prodotto che le contiene
– Se un prodotto contiene due componenti per cui
esistono claims autorizzati le indicazioni devono
essere riportate in modo da non indurre in errore i
consumatori.
4 raccomandazione
(specifica per gli integratori )
• Gli integratori alimentari per espressa
previsione normativa devono riportare in
etichetta il nome o la natura delle categorie di
sostanze nutritive o di altro tipo che lo
caratterizzano e ciò dunque non è considerato
claim ma tale informazione non deve
comunque essere inserita nel contesto della
presentazione in modo da poter indurre in
errore il consumatore.
5 -6 raccomandazione
• L’i di azio e di e efi i ge e i i del p odotto
o l’i di azio e di u e efi io ge e i o o e
marchio, denominazione commerciale o nome
di fantasia deve essere accompagnata da un
indicazione specifica autorizzata dal
regolamento e giustificata dalla presenza di un
dato ingrediente
«Il p odotto ideale pe i apelli. …. sosta za
contribuisce al benessere dei capelli»
7 raccomandazione
• Per riformulare il claim deve farsi riferimento
al testo app ovato e o all’opi io e esp essa
dall’EF“A he può o te e e esp essio i
riportabili a indicazioni terapeutiche o
riprendere claim proposti per la stessa
sostanza ma non approvati.
Regolamento sulla comunicazione commerciale degli
integratori alimentari -IAP
• Coadiuvanti diete
ipocaloriche
• Antietà
• Integratori alimentari
• Impotenza maschile
• Controlli liquidi plasmatici
Coadiuvanti diete ipocaloriche
• Evitare affermazioni dimagrimento=salute
• La denominazione di fantasia non deve
suggerire proprietà non consentite al prodotto
• Professionisti sanitari o di settore non devono
avallare il prodotto
• Escludere diete spersonalizzate
• Evitare tetimonianze/immagini prima e dopo
uso prodotto
Coadiuvanti diete ipocaloriche
• Evitare quantificazione dei riusltati otte i ili o l’uso
del prodotto
• Non accettate affermazioni quali:
– Clinicamente testato
– Test di ost a o he…
– Peso/linea ideale
• Non confondere
– peso e accumulo grassi
– Peso e gas intestinali
• Non estendere al prodotto caratteristiche e proprietà di
un componente
ANALISI DELLE DECISIONI DELL’AGCM E DELLO
IAP EVIDENZIANDO L’ISTRUTTORIA SEGUITA
DAGLI ORGANI DI CONTROLLO, LE STRATEGIE
DIFENSIVE, I CRITERI DI VALUTAZIONE
• Provvedimenti dell’AGCM sui os eti i
• Decisioni ed ingiunzioni di desistenza di Giurì e
Comitato di Controllo dello IAP sui cosmetici
• Provvedi e ti dell’AGCM sugli i tegratori ali e tari
• Decisioni ed ingiunzioni di desistenza di Giurì e
Comitato di Controllo dello IAP sugli integratori
alimentari
FUN)IONALITA’ DEI PRODOTTI
COSMETICI
• Alle tradizionali finalità cosmetiche di pulizia,
profumazione e cura della persona sono
andate aggiungendosi nuove attività ,
ammissibili purché riconducibili agli scopi
generali di protezione, mantenimento in
uo o stato , odifi a dell’aspetto o
comunque accessorie rispetto ad esse.
COME PROVARE LA FUN)IONALITA’ E
GLI EFFETTI ATTRIBUITI AI COSMETICI?
• L’AGCM hiede la di ost azio e della
funzionalità e degli effetti vantati nei claim
utilizzati nella presentazione dei prodotti sia
sulle confezioni dei prodotti che nella
comunicazione pubblicitaria e le aziende
forniscono letteratura scientifica sugli
ingredienti cosmetici impiegati, studi clinici,
test in vitro, pareri pro veritate di esperti
dermatologi: come viene valutata tale
documentazione?
DALLA RELAZIONE ANNUALE 2010
• Per la particolare complessità della valutazione
richiesta, è stato necessario il ricorso anche alla
o sule za te i a dell’IFO/Istituti Fisioterapici
Ospitalieri, al fi e dell’adeguata disa i a dei dati
scientifici forniti dai professionisti.
• L’attività o plessiva e te svolta el setto e
dall’Auto ità ha o se tito di e u lea e al u i
principi generali, cui debbono conformarsi i
professionisti che intendano accreditare ai propri
prodotti determinati vanti prestazionali.
a) corretta spiegazione dei test svolti, specificando la
metodologia, le misurazioni e i parametri utilizzati;
b) indicazioni di specifici risultati di efficacia solo a
seguito di sperimentazioni di confronto;
c) divieto di indicare sia i valori massimi sia i valori medi
ottenuti dalle sperimentazioni effettuate senza
metodica di raffronto, in quanto non rappresentativi
degli effetti derivanti dall’uso del prodotto;
d) distinzione chiara fra test scientifici e test di
autovalutazione, la cui natura ed i relativi risultati
devono essere chiaramente e correttamente
indicati;
e) cautela nel presentare i prodotti come innovativi
o derivanti da nuove scoperte senza il supporto di
conclamata dimostrazione scientifica;
f) illustrazione inequivoca della natura cosmetica - e
non curativa- del prodotto
STUDI CLINICI
• Nei casi in cui si è chiesta la dimostrazione
all’azie da della fu zio alità e/o degli effetti
attribuiti si è vista che la prima importante
valutazione riguarda il protocollo di studio.
• La valutazione riguarda: numerosità del
campione, età ed omogeneità del campione,
criteri di inclusione dei soggetti, periodo della
sperimentazione, rielaborazione statistica dei
dati e rilevanza statistica degli stessi.
INDICAZIONE DEI RISULTATI DELLO
STUDIO CLINICO
• La isu a valo e st u e tale sull’effi a ia di u
cosmetica può essere riferita solo ad un test
clinico
• Nella presentazione e comunicazione
pubblicitaria deve farsi riferimento ai risultati
edi otte uti sull’i sie e dei soggetti sottoposti
a test e si deve trattare di dati statisticamente
significativi
• No a
essa l’i di azio e del isultato
massimo ottenuto nemmeno se affiancato a
quello medio.
TEST IN VITRO ED EX VIVO
• Nei asi i ui si hiesta all’azie da
dimostrazione della funzionalità e/o degli
effetti attribuiti e sono stati forniti test in vitro
ed ex vivo si è visto che non si sono ritenuti
trasferibili i risultati riscontrati nei test come
claim del cosmetico salvo quando tali risultati
risultavano confermati da studi in vivo.
TEST DI AUTOVALUTAZIONE
• L’AGCM affe a provv. 22099)
«il consulente inoltre ritiene di scarso valore
scientifico gli studi di natura autovalutativa
limitandosi a testimoniare il consenso ottenuto
dal p odotto a o a he l’effi a ia i te i i
oggettivi dello stesso.»
AGCM-PROVVEDIMENTO N. 22854
• Claim circonferenza fianchi -1,9 cm – spessore
epidermide /derma -10,5%
• Test prodotto: studio clinico su 20 soggetti per 30
giorni per valutare tollerabilità cutanea ed efficacia
• Valutazioni AGCM : test non significativo
– Perché prodotto non comparato con placebo o massaggio
– Per la mancata esclusione dei soggetti che avevano perso
peso
– Per non corretta applicazione delle metodiche statistiche
AGCM-PROVVEDIMENTO N.22233
• Claim: «a ele ato e dell’a o zatu a +7 ,5%»
• Test prodotto: studio clinico con valutazione clinico
strumentale, in doppio cieco e controllato con placebo
• Valutazione: studio ritenuto metodologicamente
corretto e con disegno statistico ben condotto ma:
• Con validità limitata per la inclusione di soli soggetti di
fototipo III della classificazione Fitzpatric
• Perché non riporta i dati di range e il valore della
edia a he av e e eglio esp esso l’effi a ia del
prodotto.
AGCM-PROVVEDIMENTO N. 20493
• A proposito delle Linee guida Colipa:
«Con riguardo alla metodologia seguita per testare i
p odotti , l’Ifo si limita a definire primario, ritenendo che
sia da privilegiarsi , un approccio metodologico tra i molti
contemplati dalla letteratura del settore , che si avvalga di
studi con confronto con placebo. Ciò non contrasta con
l’a
issi ilità a he di alt e tipologie di spe i e tazio i
che tuttavia non consentono di enunciare risultati valevoli
in percentuali o centimetri , né di esprimere una
valutazione della loro rappresentatività . La posizione
dell’Istituto sotto tale p ofilo appa e legitti a e
oe e te…»
AGCM-PROVVEDIMENTO N.20493
• A p oposito dell’IFO:
«…si t atta di i fo azio i p ove ie ti da u a
struttura pubblica di primaria rilevanza scientifica ,
o solo o igua do all’attività edi o sa ita ia ,
ma anche per quanto riguarda la ricerca in ambito
dermatologico, che è stato interpellato con
ife i e to alle uestio i o esse o l’oggetto
dell’a e ta e to i vi tù di u p oto ollo di
olla o azio e sottos itto o l’Auto ità.»
AGCM-PROVVEDIMENTO N.22752
• Claim: « Potente contro le macchie come il più
effi a e p i ipio o sigliato dai de atologi …
un test studiato dai dermatologi per essere più
si u o ed effi a e … il to o della pelle più
uniforme del 53%»
• Test prodotti: test comparativi tra idrochinone e
cosmetico
• Valutazione
– Studi svolti senza placebo
– Circoscritti solo a fototipi chiari
– Solo con riferimento a pigmentazione indotta da UVB
AGCM-PROVVEDIMENTO N.22752
• Ambiguità ed omissioni:
«il dato percentuale di miglioramento
impropriamente riferito alla maggior uniformità
del to o della pelle … fuo via te i ua to o
associato a riferimenti e precisazioni che offrano
al consumatore uno spettro informativo
adeguato circa lo studio svolto».
AGCM-PROVVEDIMENTO N. 22099
(riapertura del provv. N 20298)
• Valutazioni AGCM su test in vivo relativi a
cosmetico:
«si evidenziano carenze metodologiche che ne
sviliscono la validità scientifica e la possibilità di
offrire un sostegno ai claim particolarmente enfatici
… a a za di diseg o statisti o, i ido eità del
campione, ridotto e poco omogeneo, assenza di
riferimenti alle condizioni fisiologiche ormonali dei
soggetti …, a a za di ilevazio i di peso
corporeo»
• E’ u fatto he essu o dei claim esaminati nei
procedimenti aventi ad oggetto cosmetici ha
supe ato l’esa e dell’AGCM.
• Appare evidente che è necessario che si
stabiliscano regole certe in merito alle
metodologie utilizzabili per la prova della
fu zio alità e dell’effi a ia dei os eti i pe o
lasciare gli operatori in balia dei criteri valutativi
dei o sule ti a editati p esso l’AGCM.
DALLA RELAZIONE ANNUALE 2013
PROCEDIMENTI TRATTATI
Procedimenti istruttori nel 2013
• Violazioni
101
• Non violazioni
6
• Accettazione impegni
9
• Moral Suasion
35
L’AGCM ha o
i ato sa zio i pe u ia ie pe
9,3 milioni di euro
AGCM e cosmetici
PS 8884/2014
• «in 12 settimane i test clinici confermano un
potere di riduzione delle rughe pari al 63%»
• «i dermatologi hanno il laser XY ha ZZ siero
riparatore che leviga la pelle e riduce
visi il e te le ughe…»
• «54% riduzione di rughe contro 85% di un
t atta e to lase …»
AGCM e cosmetici
PS 8884/2014
• Campagna pubblicitaria duratura e su svariati
supporti media recanti presentazioni assai
enfatiche di caratteristiche e vanti
prestazionali delle referenze mediante
raffronto quanto ad efficacia antirughe con
trattamenti di medicina estetica (laser) e con
spendita di dati percentuali e tempistiche di
risultato.
AGCM e cosmetici
PS 8884/2014 - istruttoria
• Produzione da parte del professionista di test
clinici
• Pe izia disposta dall’AGCM
– I cosmetici antietà hanno il «compito di interagire con
i processi fisiologici e metabolici cutanei al fine di
mantenere uno stato di eudermia ovvero di omeostasi
cutane»
– «Non è scientificamente possibile confrontare un
trattamento medico con una crema cosmetica che,
per legge, non può avere intendimento terapeutico»
AGCM e cosmetici
PS 9004/2014
• «…t atta e to a ti età he sfida u a sessio e
lase …»
• «pe la p i a volta , l’effi a ia del ost o
trattamento, utilizzato per 8 settimane, è stata
comparata con una sessione laser sulle rughe
del contorno occhi. I risultati sono incredibili:
dopo 8 settimane miglioramenti sulle rughe
del contorno occhi.»
AGCM e cosmetici
PS 9004/2014
• Campagna pubblicitaria duratura e su svariati
supporti media mediante presentazioni assai
enfatiche , con comparazione quanto ad
efficaci antirughe con trattamenti di medicina
estetica e vanti di innovatività
AGCM e cosmetici
PS 9004/2014: impegni
• L’AGCM ha a ettato gli i peg i p ese tati dal
professionista che consistono:
– Impegno di misura generale: eliminare in tutte le
campagne pubblicitarie future, relative a tutti i prodotti
commercializzati, confronti tra prodotti cosmetici e
trattamenti di medicina estetica e ciò anche differenziando
le campagne pubblicitarie da diffondere in Italia rispetto a
quelle promosse in altri paesi
– Impegni specifici:
• Eliminazione delle affermazioni relative all0illegittimo confronto
da tutto il materiale di packaging e pubblicitario di affermazioni
riguardanti la comparazione
• Limitazione del concetto di innovatività alla combinazione di
determinati ingredienti
AGCM
Chewing gum tra alimento e cosmetico: provv. PS8493/2013
• La decisione riguarda la diffusione di numerosi messaggi
promozionali, su svariati supporti, relativi a chewing gum
senza zucchero
• L’AGCM ha o luso he “i t atta, di alimenti di ordinario
consumo che non hanno la funzione e la caratteristica di
venire utilizzati per pulire il cavo orale e dentale, né possono
vantare effetti protettivo-salutisti i pe l’igie e de tale he
siano superiori a quei limitati e specifici benefici
corrispondenti al claim autorizzato (i.e. aiuta a neutralizzare
gli acidi della placca. Gli acidi della placca sono un fattore di
rischio nello sviluppo della carie dentaria diet o il ispetto di
precise condizioni…
AGCM
Chewing gum tra alimento e cosmetico
• La complessiva presentazione pubblicitaria è stata ritenuta
volta a suggerire il consumo delle gomme in tutte quelle
occasioni della giornata in cui i consumatori dovrebbero, sulla
base di buone regole igieniche, procedere alla pulizia orale
att ave so l’uso dello spazzoli o e de tif i io: ed p op io allo
spazzolino che, in immagini ripetute, il chewing gum viene
a ostato al fi e di sugge i e u ’i
ediata
assimilazione/sostituibilità tra i due. La medesima
comunicazione reca, altresì, claim – generici e specifici –
accompagnati da immagini di strumenti e/o personale medico
che attribuiscono a dette referenze anche importanti benefici
per la salute dei denti e del cavo orale che le medesime, in
realtà, non possiedono.
Decisioni AGCM e claims
• Decisione P24280/2013:
– una campagna promozionale diffusa a mezzo stampa,
TV, siti, opuscoli nella quale sono evidenziati
ingredienti di un integratore alimentare con relativi
claims non convalidati da EFSA e che non supportano
la generale efficacia «antinvecchiamento» attribuita al
prodotto è ritenuta contraria alla diligenza
professionale e idonea a falsare in misura apprezzabile
il comportamento economico del consumatore medio
in relazione a caratteristiche, proprietà ed efficacia del
prodotto pubblicizzato
Decisioni AGCM e claims
• Decisione PS6229/2011 :
– Autorevolezza nella valutazione dei claim utilizzabili
el setto e ali e ta e da pa te dell’ EF“A le ui
scientific opinion devono sempre essere il punto di
riferimento principale per gli operatori
– I claim dei uali l’EF“A ha es luso la spe di ilità pe
mancanza fondamento scientifico su una positiva
relazione di causa-effetto t a l’assu zio e delle
sosta ze e gli effetti sull’uo o o posso o esse e
utilizzati.
Decisioni IAP e cosmetici
• Ambiguità della comunicazione
– Immagine di operatori sanitari
– Te i ologia e i hia i all’a ito sa ita io se za
iniezione, senza controindicazioni, concentrazioni
diversificate)
• Attività non attribuibili ad un prodotto
cosmetico
– Snellire
– Pe de e fi o a …
Decisioni IAP e cosmetici
• Claim eccessivi- indimostrabilità
– Riguadagna in tonicità quello che perdi in cellulite
– Cellule grasse si svuotano
– Riduce il volume degli adipociti
• Non corretta traduzione nel messaggio dei dati
scientifici ottenuti nei test e ricavabili dalla
documentazione
– «Trattamenti riducenti e localizzati» quando il test
igua da valutazio e dell’attività to ifi a te o pattezza e
levigatezza cutanea)
– «cancellare/minimizzare rughe» quando il test misura
potere idratante
Art. 23 bis CAP
Integratori alimentari e prodotti dietetici
• La comunicazione commerciale relativa agli integratori alimentari e ai
prodotti dietetici non deve vantare proprietà non conformi alle particolari
caratteristiche dei prodotti, ovvero proprietà che non siano realmente
possedute dai prodotti stessi.
• Inoltre detta comunicazione commerciale deve essere realizzata in modo
da non indurre i consumatori in errori nutrizionali e deve evitare richiami a
raccomandazioni o attestazioni di tipo medico.
• Queste regole si applicano anche agli alimenti dietetici per la prima
i fa zia, a uelli he sostituis o o i tutto o i pa te l’allatta e to
ate o e a uelli he se vo o pe lo svezza e to o pe l’i teg azio e
alimentare dei bambini.
• Per quanto attiene, in particolare, alla comunicazione commerciale
relativa agli integratori alimentari proposti per il controllo o la riduzione
del peso e di altre tipologie specifiche di integratori, valgono le norme
o te ute ell’apposito Regola e to, he ostituis e pa te i teg a te del
presente Codice.
IAP - Ingiunzione n. 11/2014 del
29/1/2014
• Il essaggio las ia i te de e he l’assu zio e dell’i teg ato e
pu li izzato ga a tis a la lu ifi azio e del o po e o t i uis a a
mantenere sotto controllo i livelli dei grassi nel sangue e mantenere le
arterie libere da concentrazioni elevate di trigliceridi e colesterolo ,
ga a te do u se so di e esse e Mi sento proprio bene, ogni giorno
che non trova adeguato riscontro in quanto prodotto. Il messaggio
sottoli ea i olt e u a p esu ta aggio e effi a ia dell’olio di K ill, ispetto
all’olio di pes e. Dalla do u e tazio e esa dispo i ile, i ealtà, si evi e
solamente, al proposito, che alcuni – ma non tutti – gli studi prodotti
documenterebbero una maggiore biodisponibilità degli omega-3 da krill
che da olio di pesce. Rispetto al senso di benessere che discenderebbe
dall’uso di Red Oil, non si può non rilevare che nessuno degli effetti di cui
sono accreditati gli omega 3 a lunga catena tipici del prodotto (effetto sul
profilo lipidico, azione antiaggregante piastrinica, ecc.) è percepibile dal
o su ato e. L’affe azio e Mi sento bene, ogni giorno pe ta to da
considerarsi potenzialmente ingannevole perché scientificamente
infondata.
IAP – Ingiunzione n. 109/13 del
20/12/2013
• Il essaggio ipo ta sotto l’i
agi e del volto di u a do a avvolta i u a
s ia pa o i o a a o’ di te o et o u a usti a dell’i teg ato e
pubblicizzato, il claim Influ… he? Ri fo za le tue difese o t o i ala i
dell’i ve o . La od op des ive le a atte isti he e gli effetti del
p odotto u
i di p i ipi attivi atu ali… o t i uis e a o t asta e
l’i ve hia e to, a i fo za e il siste a i
u ita io e a p otegge e il
siste a a diovas ola e… , sottoli ea do he stato ealizzato i
olla o azio e o Fo dazio e Umberto Veronesi». Segue l’i
agi e i
primo piano di una confezione del prodotto sulla quale è enfatizzata
l’i
agi e del oto hi u go U e to Ve o esi i o pag ia di u alt o
edi o, e t a i i a i e ia o, e la s itta P odotto ideato o
Fondazione Umberto Veronesi per il progresso delle s ie ze … . simile
comunicazione è idonea a indurre in errore il pubblico in ordine agli effetti
del prodotto pubblicizzato. Gli elementi visivi e verbali del messaggio nel
lo o o plesso, i fatti, a edita o l’i teg ato e ali e ta e pu li izzato
di u ’i p op ia e tezza s ie tifi a degli effetti p o essi, he assu o o
agli o hi del pu li o, p op io i vi tù dell’avallo edi o-scientifico
riportato e del prestigio comunemente condiviso della figura e
dell’istituzio e ui si fa ife i e to, u a vale za uasi te apeuti a del
prodotto, peraltro incompatibile con la sua reale natura.
GRA)IE PER L’ATTEN)IONE
AVV. GABRIELLA FERRARIS
LARGO AUGUSTO N. 3
20122 MILANO
[email protected]
La farmacoresistenza:
dimensioni e motivi.
La farmacoresistenza
La riduzione in efficacia di un farmaco antimicrobico
Negli ultimi decenni la antibiotico-resistenza è aumentata pericolosamente ed è comparsa in organismi che si pensavano immuni
Il 60% di tutte le infezioni nosocomiali sono dovute a batteri MDR, la maggior parte dei quali sono VRE, MRSA e VRSA
Persone infette con batteri MDR hanno un rischio di mortalità più elevato, passano più tempo in ospedale, aumentando rischi e costi.
Aumento uso
antibiotici
Diagnosi
inadeguata
Aumento ceppi
resistenti
Aumento
ospedalizzazi
oni
Uso
inappropriato
Trasferimento geni
Mutazioni
Crisi degli antibiotici
•
Negli ultimi 40 anni nessuna nuova classe di antibiotici anti G-
•
•
Me t e le uove i fezio i vi ali fa
Unica molecola un beta-chinino contro la tubercolosi due anni fa
o se p e otizia pe l’a da e to d a
•
•
ati o E ola, e . , l’a ti ioti o esiste za è
ui di ’è po a spi ta da pa te del pu
li o…
quindi poca disponibilità a spendere soldi nella ricerca
olto più i sidiosa, le ta el p og edi e e po o gla ou …
Meccanismi
Resistenza intrinseca
Resiste za atu al e te p ese te pe l’asse za di ta get o p ese za di a ie e atu ali
G- per penicillina o vancomicina grazie a membrana lipidica
Enterococci per cefalosporine grazie a proteine che legano la penicillina (PBPs) a bassa affinità
Meccanismi
Resistenza acquisita
Secondaria alla modificazione del genoma batterico che previene la funzionalità di un meccanismo
antibiotico prima efficace.
Trasferimento genetico orizzontale mediante cromosomi, batteriofagi, integroni, plasmidi e trasposomi, con
meccanismi quali coniugazione, trasformazione e trasduzione
Strumenti della resistenza acquisita
1. Enzimi: capacità genetica (via plasmidi) o acquisita (trasformazione
genetica che porta a maggiori mutazioni come strumento di
sopravvivenza) di sintetizzare enzimi che disattivano, distruggono o
denaturano gli antibatterici: beta-lattamasi dei G-, su carbapenemi,
cefalosporine, cefamicina, penicilline
Meccanismi
2. Pompe ad efflusso: trasportatori proteinacei che spostano
all’este o l’a ti ioti o: E te o a te ia eae, Es he i hia oli,
Pseudomonas aeruginosa contro amminoglicosidi e fluoro chinoloni.
3. Modificazioni del target batterico: prevengono la funzione
dell’a ti ioti o he o si può lega e
Strumenti della resistenza acquisita
4. Riduzione permeabilità della membrana e dei meccanismi di
trasporto: l’a ti ioti o o aggiu ge il itoplas a
(naturalmente presente nei G-)
Meccanismi
5. Ultraproduzione del target
6. Utilizzo di percorsi metabolici alternativi in modo da
bypassare gli antibiotici e rendersi insensibili. Meccanismo
responsabile per l'azione contro glicopeptidi come la
bleomicina, decaplanina, ramoplanina, teicoplanina,
telavancina, vancomicina, in Enterococcus gallinarum,
Lactobacillus casei, Pediococcus pentosaceus.
Meccanismi
Resistenza estensiva (XDR)
Il fenotipo XDR porta alla resistenza ad antimicrobici molto specifici, molto rari o non
ancora descritti: resistenza delle Enterobacteriaceae ai carbapenemi e dello
Staphylococcus aureus alla vancomicina.
Meccanismi
Risposta SOS: meccanismo regolatorio conservato indotto quando le cellule batteriche sono sotto stress con lesione al DNA, che porta ad aumento delle
mutazioni al DNA, con apparenza di nuovi meccanismi di protezione
Biofilm: la at i e poli e i a p otegge le ellule dall’a ti ioti o, posso o o pai e sottopopolazio i di atte i pe siste ti o esistenza non
ereditabile, la fisiologia dei batteri si può modificare a seguito di stress ossidativo, di pH o di nutienti, aumento frequenza di mutazioni
Patogeni resistenti
Cocco G+ anaerobio facoltativo, colonizza gli epiteli, produce tossine,
danneggia tessuti e causa infezioni gravi nosocomiali: infezione ferite
chirurgiche, infezioni cutanee superficiali, endocarditi, setticemia, infezioni
sistemiche, dell'intestino, del tratto respiratorio, del tratto urinario.
Staphylococcus aureus
Batterio MDR più comune, 20% ceppi in Europa e il 33-35% in USA.
Farmacoresistenza più comune: alla meticillina (e oxacillina) (MRSA), con
prevalenza del 57%. Pazienti MRSA hanno il 64% di probabilità in più di morire.
Tra le 10 cause di decesso nel mondo e implicate almeno indirettamente nell'1%
dei decessi.
P i ia i’
esiste za alla pe i illi a, a i ’
esiste za a lo a fe i olo,
e it o i i a, st epto i i a, sulfo a idi e tet a i li e, a i ’ i t oduzio e
meticillina (penicillina semisintetica), efficace su ceppi resistenti.
A i ’ p i o eppo MRSA PC eta-lattamasi, acquisizione
gene mecA codificante proteina legante la penicillina (PBP2A) a
bassa affinità per b-lattame.
Staphylococcus aureus
MRSA: resistente a tutti i beta-lattamici (carbapenemi,
cefalosporine), e agli amminoglicosidi (clindamicina,
eritromicina, chinoloni, rifampina, sulfonamidi e tetracicline).
VRSA: dal 1997 12 casi di resistenza alla vancomicina in USA
(gene VanA, modificazioni peptidoglicani di membrana)
Nuova resistenza a clindamicina (40%)
Altri batteri G+
Streptococcus spp.
S. pyogenes responsabile di erisipela, cellulite, impetigine, faringite, scarlattina.
Casi gravi: miosite, fascite necrotizzante, sindrome da shock tossico, sequele come febbre reumatica e glomerulonefrite; polmonite, meningite, e batteremia occulta.
Bacillus cereus e Lysteria monocytogenes
Intossicazioni alimentari. B. cereus causa anche infezioni gravi: batteremia, setticemia, endocardite, osteomielite, polmonite e meningite.
Altri batteri G+
Enterobacteriaceae: espressione di New Delhi metallo-beta-lattamasi (NDM-1 ) causa resistenza generalizzata.
Enterococcus spp.
Grande importanza nosocomiale (12% infezioni in USA). Facilità alla resistenza (primi casi nel 1988: glicopeptidi), resistenza a b-lattamici, vancomicina, amminoglicosidi, lincosamidi, trimetoprim-sulfametossazolo. Geni responsabili: vanA, B, C, D, E, F.
Clostridium difficile produce spore termoresistenti e responsabili di intossicazioni alimentari e lesioni intestinali.
Grave resistenza in batteri responsabili di infezioni nosocomiali, in particolare
Enterobacteriaceae come Acinetobacter baumannii, Klebsiella spp. e
Pseudomonas aeruginosa grazie a betalattamasi ad ambio spettro (ESBL) e
carbapenemasi, 16S RNA metilasi, che conferiscono resistenza ad
amminoglicosidi
Batteri G-
• Acinetobacter baumannii: tra i patogeni più importanti, infezioni nosocomiale,
i
u o o p o essi e spesso MDR, e i gite fatale ell’8 % dei asi.
Resistenza ad amikacina, carbapenemi, cloramfenicolo, penicillina, tigeciclina.
• Klebsiella pneumoniare resistente ai carbapenemi (CRKP): UTI, infezioni delle
ferite, setticemia neonatale meningite gravi, fatale nel 50% dei casi. Resistente
a quasi tutti gli antibiotici.
• Pseudomonas aeruginosa: molto virulento, resistenza naturale ad antibiotici
beta-lattamici, penicillina ed emergente a florochinoloni (32.6%)
Escherichia coli: 30% setticemie in GB, intossicazìoni
alimentari, diarrea. Il 75% mostra di essere MDR, nuovo
ceppo fortemente virulento. Resistenza a amoxicillina,
levofloxacina, piperacillina, tetraciclina, cefalosporine di
seconda generazione e di terza generazione, florochinoloni
(31.3%). Maggior resistenza ad ampicillina (97,7%).
Neisseria gonorrhoeae: nuove preoccupanti resistenze a
penicillina
Batteri G-
Batteri G•
•
•
Salmonella enterica Serovar Thyphimurium: febbre tifoidea, gastroenterite autolimitante. Resistenza a ampicillina, cloramfenicolo, acido nalidixico, trimetoprim sulfametossazolo.
Shigella dysenterieae: causa della shigellosi. Resistenza a antibiotici beta-lattamici, 97% resistenza a amoxicillina, ampicillina, ciprofloxacina, acido nalidixico, norflaxacina, trimetoprim sulfametossazolo.
Campylobacter spp.: responsabile campilobatteriosi, con crampi, febbri e dolori. Produzione di tossina che colpisce il sistema immunitario (cytolethal distending toxin). Resistenza a ciprofloxacina, eritromicina,
fluoro chinoloni, beta-lattamici
1/3 della popolazione mondiale è infetta con Mycobacterium
tubercolosis. Anche se la maggior parte non svilupperà la malattia,
l’i fezio e ausa
.
de essi/a o.
Tubercolosi
Malattia dimenticata, nessun incentivo per sviluppare nuovi farmaci,
coinfezione con HIV, diagnosi e trattamento difficili
Si usano principalmente farmaci sviluppati 50 anni fa. Il trattamento
è spiacevole e molto prolungato (6-8 mesi) con molta noncompliance
La non-compliance comporta forte farmacoresistenza (36%) con
ceppi MDR e XDR
Trattamento
• Azoli come imidazolo e triazolo, in particolare fluconazolo: disturbano
biosintesi ergosterolo.
Candida
• Polieni: si legano all'ergosterolo nella membrana formando canali
• Echinocandine: inibizione sintesi beta-1,3- glucani, destabilizzazione
membrana.
• Aumento resistenza a amfotericina B, clotrimazolo, fluconazolo,
itraconazolo, nistatina
• Data la tossicità dei trattamenti le opzioni terapeutiche sono ridotte
Leishmania: causa Leishmaniosi, endemica in 90 paesi tropico/subtropico,
prevalenza di 12 milioni, 350 milioni di persone in zone ad alto rischio.
Trattamento con ospedalizzazione, monitoraggio costante, spesso doloroso
e difficile, con antimoni pentavalenti (meglumina antimoniata e sodio
stibogluconato).
Protozoi
Rischio di bassa efficacia e sviluppo farmacoresistenza.
Amfotericina B nuovo farmaco liposolubile, efficace ma tossico e costoso
Miltefosine idrosolubile, efficace ma ha molto effetti collaterali.
Vermi parassiti: trasmesso da molluschi (Biomphalaria,
Oncomelania, Neotricula, Bulinus) causa schistosomiasi o
bilarziasi, malattie dimenticata, colpisce 240 milioni di
persone in aree tropicali e subtropicali, ne mette a rischio
700 milioni.
Trattamento con Praziquantel, Oxamnichino
Dati preoccupanti sullo sviluppo di MDR, ed in particolare di
resistenza specifica al Praziquantel .
Schistosoma
La farmacoresistenza: quali
soluzioni?
Aree di possibile intervento
1. Uso appropriato di antibiotici in medicina e veterinaria
2. Attenzione alle resistenze in infezioni nosocomiali e di comunità
3. Velo izza e l’app ovazio e di uovi a ti i o i i
4. Educazione del pubblico
5. Miglioramento delle infrastrutture
6. Regolamenti stringenti sulle prescrizioni di antibiotici
7. Sviluppare nuovi antibiotici
8. Rivalutare i vecchi e rigettati
Antimicrobici alternativi
1. Batteriocine/lantibiotici
2. Antibiotici peptidici
3. Interferenza batterica/probiotici/prebiotici
4. Terapia vaccinale: in particolare per S. aureus
5. Terapia batteriofaga.
6. Metalli antimicrobici: rame e argento, spesso in nanoforma.
7. Bendaggi con miele medicinale
OE e farmacoresistenza
Osservazioni
L'azione degli OE sui patogeni non varia molto tra ceppi da
laboratorio e ceppi selvaggi.
Sembra che i patogeni non abbiano sviluppato una
resistenza agli OE nonostante siano parte della biosfera da
moltissimo tempo.
1. Modificazione del recettore o del sito attivo (aumentata affinità per l'antibiotico)
2. Degradazione enzimatica e modifica degli enzimi batterici che degradano gli
antibiotici
3. Aumentata permeabilità della membrana cellulare
Sinergia tra molecole
4. Inibizione delle pompe di efflusso.
Organismo
p-cimene timolo +
+ linalolo cimene
Candida tropicalis
0,141
carvacrolo
Timolo +
carvacrolo
linalolo/m
+ alfaTimolo +
carvacrolo
+ cimene
entolo +
terpinene carvacrolo
+
FIC
eugenolo
FIC
eugenolo
0,504
Candida albicans
0,504
0,313
M. cattarhalis
0,281
0,133
S. aureus
0,281
0,508
E.coli
0,157
E. faecalis
0,508
B. cereus
0,258
0,312
0,5
Resistenza agli OE?
• Non è impossibile, il maggior utilizzo aumenterà la frequenza.
• Risposte alterate di E. Coli al timolo, probabilmente legate a
modifiche della biosintesi dei lipopolisaccaridi e al QS.
• TTO e terpinen-4-olo non portano a resistenza multistep dopo
6 giorni ma necessario testarli per più tempo
• Meglio combinare OE e antibiotici, in modo da aumentare
l'attività di entrambi e ridurre il rischio di resistenza
Aumento efficacia e riduzione tossicità di entrambi, aumento
spettro di attività, prevenzione del fallimento della terapia
quando si sospetti farmacoresistenza, prevenzione dello
sviluppo di farmacoresistenze, abbassamento costi
Sinergia con antibiotici
Me a is o d’azio e
Inibizione degli enzimi per la deattivazione degli antibiotici
Disabilitazione delle pompe di efflusso batteriche
Attivitá antiplasmidi. Mentha piperita su E. coli.
Polifarmacia, farmacologia di rete, più difficile attivazione
di resistenza, quantomeno one-step.
Molecola
Organismo
Sinergia
Carvacrolo
MRSA e E. coli
Penicillina
Carvacrolo e timolo
Klebsiella oxytoca e
Sphingomonas
paucimobilis
Ampicillina
Carvacrolo, cinnamaldeide, Sphingomonas
eugenolo, timolo
paucimobilis
Nitrofurantoina
Geraniolo
b-Lattamici (ampicillina e
penicillina), chinoloni
(norflaxacina),
cloramfenicolo
Vari organismi
OE
Organismo
Aniba rosaeodora
A. baumanii, B. cereus, B.
subtilis, E. faecalis, E. coli, K.
pneumoniae, P. aeruginosa,
Gentamicina
S. enterica svr. T., S.
marcescens, S. aureus, Y.
enterocolitica
Cinnamomum
zeylanicum
Acinetobacter spp
Amikacina
Citrus limon
Acinetobacter spp
Amikacina, imipenem e
meropenem
Coriandrum sativum Acinetobacter baumanii
Sinergia
Additività
Vari antibiotici
Croton zehntneri
S. aureus
Gentamicina e
norflaxacina
Helichrysum italicum
A. baumanii, E. aerogenes, E.
coli, P. aeruginosa MDR
Vari antibiotici
Helichrysum italicum
Enterobacter aerogenes
e geraniolo
Ampicillina,
norflaxacina,
penicillina
Agente
Organismo
Sinergia
Additività
Lippia sidoides
S. aureus
Gentamicina
Melaleuca alternifolia
S. aureus e E. coli
Tobramicina
Melaleuca alternifolia
K. pneumoniae
Ciproflaxina (ma a volte antagonista)
Mentha xpiperita
K. pneumoniae
S. aureus
Ciproflaxina (ma a volte antagonista)
Origanum vulgare
E. coli ESBL
Amoxicillina,
Fluoro chinoloni, dossiciclina, lincomicina,
lincomicina e
florfenicolo, levofloxacina, maquindox,
polimixina,
arafloxacina
ceftriaxone, ceftiofur
Origanum vulgare
B. cereus, B. subtilis, S. aureus
Gentamicina
Tobramicina
A. baumanii, B. cereus, B.
subtilis, E. faecalis, E. coli, K.
Pelargonium graveolens pneumoniae, P. aeruginosa, S. Gentamicina
enterica svr. T., S. marcescens, S.
aureus, Y. enterocolitica
Rosmarinus officinalis
K. pneumoniae
Thymus broussonetii e
Thymus maroccanus
Batteri resistenti al
cloramfenicolo
Thymus spp., carvacrolo Batteri MDR
Ciproflaxina (ma a volte antagonista)
Cloramfenicolo
Cefixime, ciprofloxacina, gentamicina,
pristinamicina 71%
Cefixime,
ciprofloxacina,
gentamicina,
pristinamicina 20%
Antagonismo!
• Rosmarinus officinalis + Melaleuca alternifolia antagonisti
di ciprofloxacina su S. aureus e K. pneumoniae
• Mentha xpiperita + Thymus vulgaris sinergici o antagonisti
di ciprofloxacina su S. aureus e K. pneumoniae a seconda
dei rapporti utilizzati.
• Interazioni OE + antibiotici concentrazione-dipendenti
• Le combinazioni vanno usate con grande cautela e dopo
Patogeni ed oli
Clinica
Melaleuca
alternifolia
Sperimentale
MRSA
Allium sativum
Carvacrolo/timolo: anche MSSA e MS
S. epidermidis
Angelica dahurica radix (falcarindiolo)
Eugenolo
Armoracia rusticana
Geraniolo
Artemisia glavescens (secoguaianolidi)
Syzygium
aromaticum,
Eucalyptus,
Cymbopogon,
Melaleuca
alternifolia, Thymus
vulgaris
(polytoxinol): studio
clinico su MRSA della
tibia inferiore
Molecole
Boswellia spp., oleogommoresina
Chaerophyllum libanoticum fruct.
Citrus aurantium deterpenato, anche VISA
E. globulus foglia
E. globulus frutto (aromadendrene) anche su VRE
E. citriodora (citronellolo e citronellale)
E. radiata
Sperimentale
MRSA
Lantana camara S. aureus MDR
Myrtus communis (mirtucommulone A)
Ocimum basilicum a metil cavicolo
Olea europaea fol.
Origanum vulgare timolo/carvacrolo anche su S. epidermidis MR
Satureja cuneifolia/hortensis/montana
Tanacetum parthenium anche su B. subtilis e MSSA
Thymus vulgare timolo
Zataria multiflora: MRSA, MSSA e sinergia con vancomicina
Enterococci resistenti alla
vancomicina (VRE)
• Eucalyptus globulus frutto ad aromadendrene
• Vari diterpeni abietanici estratto da Plectranthus spp.
• Due diterpeni da Salvia corrugata.
Agente
E. globulus (aromadendrene)
Foeniculum vulgaris
Lantana camara
Mentha piperita/spicata
Ocimum basilicum
MDR
O. basilicum metil cavicolo/linalolo
O. basilicum linalolo/geraniolo
Origanum marjorama/onites/vulgaris
O. vulgare carvacrolo
Satureja cuneifolia
Organismo
VRE
ESBL E. coli e K. pneumoniae
E. coli e S. aureus
ESBL E. coli e K. pneumoniae
ESBL E. coli e K. pneumoniae
S. epidermidis, E. faecalis, P.
aeruginosa
ESBL K. pneumoniae
ESBL E. coli e K. pneumoniae
ESBL E. coli e K. pneumoniae
ESBL K. pneumoniae
Efficacia
Agenti
Clinico
Ottima
• Cinnamomum zeylanicum
• Syzygium aromaticum
• Origanum vulgare
• Thymbra capitata
• Aloysia trhiphylla
Buona
• Mentha xpiperita
• Achillea millefolium
• Stachys byzantina
• Cymbopogon citratus/martini
• Melaleuca alternifolia
Sufficiente
• Baccharis notosergila
• Solidago chilensis
• Schinus polygamus
• Anthemis nobilis
• Lippia alba
• Mentha arvensis
• Santolina chamaecyparissus
Candida spp.
Melaleuca alternifolia risciacquo orale
per candidosi orofaringea resistente al
fluconazolo
OE
Molecole
Melaleuca alternifolia inalata pre anti-TB Citronellolo
Eucalyptus citriodora inalata
Linalolo
Isopulegolo
Tubercolosi MDR/XDR
a-Terpineolo
Spatulenolo
b-Eudesmolo
T-Cadinene
Geraniolo
Nerolo
Nerolidolo
Farnesolo
Lattoni sesquiterpenici
Campylobacter
Origanum minutiflorum (carvacrolo 74% e p-cimene 8%)
attivo su Campylobacter spp. resistente alla ciproflaxacina
Agente
In vitro su S. mansonii
Apium graveolens
Efficace al 96%, a 50 ppm, in 15 min.
Ageratum conyzoides
LC50: 199 microgr/ml in 24 ore
Baccharis dracunculifolia
Efficace al 100%, a 10 microgr/ml
Bidens sulfurea
Clinico
Schistosoma
Efficace al 100%, a 100 microgr/ml, in 48 ore
Commiphora myrrha
A 10mg/kg cura al 91,7-100% su S. haematobium e S.
mansonii
Tagetes erecta
LC50: 81,47 microgr/ml in 24 ore
SI
Thujopsis dolabrata
Plectranthus
Eucalyptus spp.
Attività cercaricida
Piper cubeba
LC50: 199 microgr/ml in 24 ore
Nigella sativa
Sinergia/additività con Praziquantel
Zingiber officinale
Attività cercaricida di S. japonicum
Per os ratti 2,5 e 5,0 ml/kg
riduzione numero di vermi adulti
e di uova recuperate
Tre lattoni sesquiterpenici
• Thapsigargina da Thapsia garganica inibisce le ATP
difosfoisrolasi di S. mansoni
• Vernodalina da Vernonia amygdalina attivo contro S.
japonicum in vitro, ed in vivo in ratti a dose di 120mg/kg.
• Eremantina da Eremanthus elaeagnus inibisce
penetrazione di S. mansoni.
Schistosoma
Leishmania
• Nessun OE interessante al momento
• Sesquiterpeni da Elephantopus mollis, Neurolaena lobata,
Jasonia glutinosa, Tanacetum parthenium
Batteri, funghi, virus ed
altri agenti infettivi
Batteri
Caratteristiche
Microrganismi unicellulari, procarioti. Si dividono in:
Bacilli: a bastoncino
Cocchi: a sfera; diplococchi: a coppia; streptococchi a catena; stafilococchi a grappolo
Vibrioni: a virgola
Spirilli: a spirale
Spirochete: con più curve
Gram positivi (molti peptoglicani) e Gram negativi (pochi peptoglicani) a seconda della colorabilità
Funghi
patogeni
Caratteristiche
Microrganismi unicellulari, eucarioti, eterotrofi
Parete cellulare di glucani e chitina
Candida, Aspergillus, Cryptococcus
Virus
Definizione
•
•
•
•
Parassita i tra ellulare o
ligato i fettivo
Le dimensioni vanno da 20 nm a 250-300 nm
Impacchetta il suo genoma in una particella per trasmetterlo di pepite in ospite
Il genoma contiene informazioni per iniziare e completare il ciclo infettivo nella cellula
•
•
Vivente o non vivente?
Forse organismo a due fasi: virione e cellula infetta
Struttura
Ciclo infettivo
• Legame a recettori di superficie
• Adsorbimento
• Penetrazione
• Fusio e dell’i volu ro lipoprotei o
• Denudamento
• Sintesi virale
• Assemblaggio
• Rilascio
Il costo delle malattie
infettive
Antivirali
Dopo 50 anni di ricerca ci sono solo 30 farmaci antivirali, la maggior parte contro HIV
• Influenza A e B
• ASV
• HIV
• HBV
Virus
Sia i farmaci antivirali (acyclovir) sia i vaccini possono causare insorgenza di resistenza nei virus. Questa seconda resistenza è la meno conosciuta.
1. Virus epatite B, vaccinazione nei primi anni 80. Nel 1990 primo caso di resistenza. Aumenta la frequenza della resistenza negli individui vaccinati.
2. Influenza aviaria (H5N2). Continuano ad emergere nuove linee virali resistenti.
3. Malattia di Marek, ausata dal virus dell’Herpes ei polli. Pri e va i azio i egli a
o 60. Tre ge erazio i.
4. Infectuous Bursal Disease (IBD) nei polli, causato da un birnavirus.
Batteri
Paesi industrializzati: 2% decessi, aumento della mortalità del 58% negli USA nell'ultimo decennio.
Paesi non industrializzati: prima causa di decessi in bambini sotto i 5 anni; 21% morbilità e mortalità.
European Antimicrobial Resistance Surveillance Network (EARS-NET): ogni anno 400.000 pazienti con infezioni MDR, in particolare MRSA, VRE, E. coli e Pseudomonas aeruginosa resistenti ai fluorochinoloni, Klebsiella
pneumoniae resistente a ceftazidima, Acinetobacter baumanii MDR, Mycobacterium MDR, Streptococcus MDR
Batteri
2010: S. aureus MRSA superiore al 25% in sette stati EU (Cipro, Grecia, Ungheria,
Italia, Malta, Romania, Spagna) e del 50% in Portogallo
Preoccupanti: resistenza Klebsiella pneumoniae ai carbapenemi (G- negativo
responsabile infezioni nosocomiali). Resistenza di Enterobacter alle cefalosporine.
Perché?
1.
2.
Molti patogeni comuni hanno sviluppato farmaco resistenza rispetto ad antibiotici di prima generazione.
Molte grandi case farmaceutiche si sono concentrate sullo sviluppo di farmaci per patologie della civiltà, come diabete, CVD, ecc.
3.
Il costo di sviluppo per un antibiotico va dai 400 ai 700 milioni di euro.
2009-oggi: due nuovi antibiotici in USA (ceftarolina fosamil - cefalosporina di 5a generazione, e il macrociclico fidaxomicina, entrambi per Clostrydium) mentre sono in fase II o III nove molecole endovena contro G-.
Il potenziale di virulenza dei G+ e dei G- aumenta, come visto nel caso della crisi da E. coli 0104:H4 in Germania
Gli oli essenziali come
agenti antinfettivi
Olii essenziali
Cosa è un olio essenziale?
Da dove proviene?
Come si ottiene?
Che caratteristiche ha?
Composizione
Terpenoidi: mono e sesquiterpeni, raramente diterpeni,
alifatici, aliciclici, aromatici, ossigenati (pinene, farnesene,
linalolo, acetato di linalile, timolo, ecc.).
Ossilipine: derivati da acidi grassi poliinsaturi (jasmonati,
octadecanoidi, 3-esenale, 3,6-nonadienale, ecc.).
Fenilpropanoidi: derivati da L-fenilalanina (eugenolo,
isoeugenolo, apiolo, cinnamaldeide, ecc.)
Attività biologiche
Antimicrobica
Spasmolitica
Espettorante
Rubefacente
Modulante del SNC
Digestiva aromatica
Carminativa
Antiossidante
Antinfiammatoria
Insetto-repellente
Analgesica locale
Attività antimicrobica
• Attività con maggior supporto sperimentale
• Forte concordanza con dati di ecologia e fisiologia vegetale
ma...
• La maggior parte degli studi è in vitro, solo parzialmente
ge eralizza ili all’attività siste i a
• Molti studi sono meno che perfetti in termini di metodologia,
Organismi testati
• Virus patogeni, sia animali sia vegetali
• Funghi micotossigeni e lieviti patogeni
• Molti ceppi batterici
• Amebe
• Parassiti
Molecole attive
• Gruppo idrossilico soprattutto se legato a sostituente
alchilico (timolo, carvacrolo, eugenolo, cinnamaldeide).
• Gli OE ad alto tenore di fenoli sono più attivi degli altri
• Lunghezza composti alifatici nelle serie omologhe
importante per intensità e specificità (G + o G -)
• Configurazione cis- più attiva di trans- (cis-ocimene vs.
trans-ocimene)
Esempi di molecole attive
Fenoli
• Origanum hirtum (carvacrolo); Syzygium aromaticum (eugenolo);
Satureja montana e Thymus vulgaris (timolo, carvacrolo)
Alcoli
• Lavandula angustifolia (linalolo); Pelargonium spp. (geraniolo);
Melaleuca alternifolia (terpinen-4-olo); Mentha spp. (mentolo)
Aldeidi
• Cinnamomum zeylanicum (cinnamaldeide); Cymbopogon spp.
(citrali)
Principali OE a fenoli
Olio essenziale
Cinnamomum zeylanicum fol
Foeniculum vulgare
Ocimum basilicum
Origanum hirtum
Pimpinella anisum
Satureja montana
Molecola caratterizzante
eugenolo
anetolo
eugenol metil etere 60%
carvacrolo, timolo
anetolo - 80-90%
carvacrolo
Syzygium aromaticum
eugenolo
Thymus vulgaris
timolo, carvacrolo
Trachyspermum ammi
timolo
Principali OE ad alcoli
Olio essenziale
Molecola caratterizzante
Citrus spp.
α-terpineolo
Cymbopogon spp.
citronellolo, geraniolo
Eucalyptus citriodora
citronellolo
Lavandula vera; L. x hybrida
linalolo, lavandulolo, terpineolo, borneolo,
geraniolo
Melaleuca alternifolia; M.
quinquenervia
terpinen-4-olo
Mentha spp
mentolo
Ocimum basilicum
linalolo
Origanum majorana
α-terpineolo, terpinen-4-olo, linalolo
Pelargonium spp
citronellolo, geraniolo
Ravensara aromatica
α-terpineolo
Salvia sclarea
linalolo, α-terpineolo; sclareolo
Effetti
Carvacrolo su Bacillus cereus
a basse concentrazioni
1. Estende la fase di latenza
2. Riduce la crescita specifica massima
3. Riduce la densità finale della popolazione
ad elevate concentrazioni
1. Riduce esponenzialmnte la viabilità batterica
2. Aumenta la fluidità della membrana
3. Porta a fuoriuscita di K+ e H+
4. Riduce il delta di pH transmembranico
5. Collassa il potenziale di membrana
6. Inibisce la sintesi di ATP
7. Morte cellulare
Target batterici
• Effetti su parete e membrana cellulare
• Disturbo produzione ATP e omeostasi pH
• Trascrittoma e proteoma cellulari
• Quorum sensing
• Anti-ureasi
1. Lesioni della membrana citoplasmatica e della parete cellulare,
aumento permeabilità e fluidità della membrana,
disintegrazione e rilascio di lipopolisaccaridi (carvacrolo, timolo,
eugenolo, cinnamaldeide)
2. Interazione con proteine di membrana o periplasmatiche
(carvacrolo, timolo, eugenolo)
3. Inibizione enzimi metabolismo energetico (ATP-asi) in G+,
riduzione potenziale di membrana e forza motrice protonica
dei flagelli, quindi motilità (eugenolo, cinnamaldeide,
carvacrolo, para-cimene)
Membrana e parete
cellulare
4. Affinità per la membrana, espansione, riduzione
temperatura di fusione (p-cimene, citrali).
Membrana e parete
5. Modifica permeabilità tramite integrazione nel doppio
strato lipidico, fluidificazione
e successivo adattamento del
cellulare
profilo lipidico (timolo, carvacrolo)
6. Forse inibizione uptake glucosio e glicolisi (eugenolo,
cinnamaldeide)
7. G+ e G- rispondono diversamente agli OE, con differenti
lesioni delle pareti cellulari (solitamente più gravi per i G+)
• Aumento di permeabilità e fluidità della membrana rende
impossibile bloccare il passaggio passivo di H+ e K+
• Carvacrolo: carrier transmembrana cationi
• Riduzione significativa del pH intracellulare
• Crisi cellulare
Omeostasi pH
Carvacrolo come carrier transmembranico
•
•
Carvacrolo: espressione e folding proteine di membrana,
espressione HSP in E. coli, inibizione sintesi di flagellina
• Timolo: espressione HSP60 (GroEL) e HSP70 con
misfolding delle proteine di membrana
Timolo: percorso del citrato ed ATP-asi, disturbo processi
energetici
Target intracellulari
• I microrganismi associati a biofilm sono da 50 a 500 volte più resistenti
dei microrganismi planctonici
• Le molecole QS presenti in G- e G+ regolano produzione di biofilm,
motilità, resistenza allo stress, virulenza e capacità di fare colonia.
Quorum-sensing
• Molecole interessanti: cinnamaldeide, citrali, carvone, alfa-pinene.
• Attivi: Syzygium aromaticum, Pelargonium, Lavandula, Rosa,
Rosmarinus e Piper spp. (in particolare Piper bredemeyeri), Allium
sativum
• Meno attivi: Citrus, Eucalyptus e Lippia alba
• L’ureasi è fo da e tale per al u i patoge i (Helicobacter pylori
e Klebsiella pneumoniae) per idrolizzare urea ad ammonia
• Cuminum cyminum mostra attività antiureasi su K. pneumoniae
Anti-ureasi
Funghi
• Attività in genere simile a quella sui batteri
• Lisi membrana e danneggiamento mitocondri: TTO, CdG,
Anethum graveolens
• Data la natura di eucarioti dei funghi, sostanze attive su di
loro saranno attive anche sulle cellule umane
Target virali
• Più comune: disturbo strutture del virione necessarie per la
penetrazione della cellula. Il carvacrolo lede la capsula virale
• Meno comune: inibizione sintesi proteica virale a livello post
trascrizione (cinnamaldeide); inibizione trasmissione da cellula a
cellula (Santolina insularis)
• Melaleuca alternifolia e Eucalyptus globulus agiscono sia prima
sia durante la penetrazione
Sinergia negli oli essenziali
Sinergia
Azio e u itaria di due o più ole ole tale he…
u a au e ta l’attività delle altre i
odo da…
ottenere un effetto finale maggiore di quello che si potrebbe
ottenere con qualsiasi delle molecole prese singolarmente in
quantità equivalenti.
Esempio
Sette composti di Thymus vulgaris CT timolo (timolo, carvacrolo,
linalolo, p-cimene, borneolo, alfa-terpinene, gamma-terpinene) in
rapporto 1:1:
1% antagonistici
21% sinergici
42% additivi
36% indifferenti
Meccanismi
Inibizione sequenziale di molti passaggi di un percorso
metabolico
Inibizione degli enzimi che espellono gli antimicrobici
Interazioni di molti antimicrobici con le componenti della
parete cellulare
Interazioni con la membrana e/o la parete cellulare che
portano ad un aumento della captazione di altri
antimicrobici
Molti MS
deboli
Farmacodinamica
Inibizione di
molti step
Attività sulla
membrana
Farmacocinetica
Sinergia
Azione
enzimatica
Polifarmacia
Analogie
Farmacologia di rete
Due step
intracellulari
Cinnamaldeide
Eugenolo
CarvacroloEugenolo/
cinnamaldeide
Anti efflusso
Farmacocinetica
p-Cimene
Carvacrolo
Geraniolo
Antibiotico
Timolo Carvacrolo
Due step
di membrana
AcrA
Proteina
intracellulare
Enzima
Produzione ATP
Antibiotico
Sintesi proteica
• La potenza individuale di una molecola non determina il
potenziale della combinazione
• La sinergia è più probabile tra una molecola potente ed una
debole: carvacrolo + cimene; eugenolo + mentolo
Parametri
• L’additività è più pro a ile o due ole ole egual e te attive:
carvacrolo + timolo
• Le caratteristiche chimiche che rendono una molecola più
antibatterica rendono più difficile il partizionamento nella
membrana
• La mancanza delle caratteristiche antibatteriche rende più facile
l’i filtra e to della e ra a, e la fa ilitazio e del passage di
altre molecole
Parametri
Tre caratteristiche chimiche rilevanti delle coppie sinergiche:
1. proprietà lipofiliche dei monoterpeni
2. potenza dei gruppi funzionali
3. solubilità acquosa di uno dei due composti
Applicazioni
• Agiscono su diverse strutture e target: più difficile comparsa di
resistenza
• Sono attivi su batteri, funghi, protozoi e virus: interessanti in
caso di infezioni miste.
Caratteristiche OE
• Oltre ad essere antibiotici possono essere antinfiammatori,
immunomodulanti locali, antiossidanti e rigenerativi cutanei
• Al momento non sono un sostituto per le terapie antibiotiche
sistemiche, ma sono molto interessanti per i trattamenti topici
Contatto diretto con le mucose infette.
Inalazioni e fumigazioni
Cautele
•Areosol: non più di 10 minuti, areare la stanza
•Fumigazioni: poche gocce in acqua non bollente, applicazioni
frequenti, occhi ben chiusi
•Bambini: acqua meno calda, no eucalipto, menta e OE
irritanti, fumigazioni dirette e areosol prolungato
Materiale
Dosi
Olio vegetale
600 ml
Oleolito Iperico
200
Unguento respiratorio
OE Eucalyptus globulus
50
OE Thymus vulgaris
40
OE Melaleuca alternifolia
40
OE Cymbopogon spp.
40
OE Mentha x piperita (Rosmarino per bambini)
30
Applicare al torace al mattino e prima di andare a letto. Usare puro in adulti, diluito 1:3 in olio v
•Penetrazione transdermica accoppiata a inalazione lenta
Applicazioni topiche
•Igiene delle mani.
•Ferite
•Ferite infette
•Infezioni dermatologiche
•Melaleuca alternifolia
•Syzygium aromaticum
Miscela antivirale topica
•Eucalyptus globulus/citriodora
•Cymbopogon spp.
•Salvia officinalis
•Thymus/Origanum
Gli OE più attivi
Nome botanico
OE antibatterici
Composto più attivo
Tolleranza delle mucose
Aniba rosaeodora
linalolo
buono
Cinnamomum spp. cortex
cinnamaldeide
dermocaustico
Citrus bergamia
linalolo, cumarine
buono
Cymbopogon martini
geraniolo, citrali
buono
Eucalyptus citriodora
citrali
buono
Lavandula spp.
varie
buono
Melaleuca alternifolia
terpinen-4-olo ecc.
medio
Origanum spp.
Carvacrolo
irritante
Pelargonium spp.
varie
buono
Salvia spp.
vari (borneolo, linalolo)
medio
Satureja montana
carvacrolo
irritante
Syzygium aromaticum
Eugenolo
irritante/medio
Thymus vulgaris
timolo
irritante
Trachispermum ammi
Carvacrolo
irritante
OE antimicotici
Nome botanico
Composto più attivo
Tolleranza delle mucose
Cinnamomum spp. cortex
cinnamaldeide
dermocaustico
Cymbopogon
flexuosus/citratus
citrale
buono
Cymbopogon martini
geraniolo
buona
Eucalyptus globulus
1,8-cineolo
Laurus nobilis
vari
buono
Litsea citrata
citrale
medio
Melaleuca alternifolia
Terpinen-4-olo
buona
Melaleuca quinquenervia
alfa-terpineolo, 1,8-cineolo
Origanum spp.
carvacrolo
irritante
Pelargonium x asperum
Citronellolo
eccellente
Satureja montana
carvacrolo
irritante
Thymus vulgaris CT timolo timolo
irritante
OE antivirali
Nome botanico
Composti attivi
Artemisia arborescens
Artemisia vulgaris
a- e b-tujone, 1,8cineolo, carveolo
Target
Tollerabilità
HSV 1, 2
Tossico
YFV
Cinnamomum camphora alfa-terpineolo, 1,8CT cineolo
cineolo
HSV
Eccellente
Cinnamomum camphora Linalolo
CT linalolo
HSV
Eccellente
Cinnamomum
zeylanicum
Cinnamaldeide
Influenza
Irritante,
sensibilizzante
Cymbopogon
citratus/flexuosus
Geraniale e nerale
HSV
Buona
Cymbopogon martinii
Geraniolo
HSV
Eccellente
Eucalyptus globulus
1,8-cineolo
HSV
Eccellente
OE antivirali
Nome botanico
Composti attivi
Hyssopus officinalis
Laurus nobilis
Target
Tollerabilità
HSV 1
buono/medio
b-Ocimene, 1,8-cineolo, ae b-pinene
Lippia
alba/origanoides
YFV
Lippia
junellana/turbinata
Virus Junin
Litsea citrata
nerale e geraniale
HSV
Media
Melaleuca
alternifolia
Terpinen-4-olo, alfaterpineolo, terpinolene
HSV 1, 2, influenza Buona
H1N1
Melissa officinalis
Citrali, citronellale
HSV 1, 2
Mentha xpiperita
mentolo
HSV 1, 2, e
aciclovir resistenti
medio
OE antivirali
Nome latino
Composti attivi
Origanum vulgare
Rosmarinus officinalis CT
verbenone
Tollerabilità
YFV
Verbenone
Salvia fruticosa/officinalis
Santalum album
Target
santalolo
HSV
Eccellente
HSV 1
Buona
HSV 1
buono
Syzygium aromaticum
Media
Thymus vulgaris
timolo e
carvacrolo
HSV 1
irritante
Thymus vulgaris CT tujanolo
Tujanolo
HSV
Eccellente
Trachyspermum ammi
Timolo
HSV
Irritante
Zingiber officinale
HSV 1