Melaleuca alternifolia
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Melaleuca alternifolia
LA PUBBLICITA’ IN GENERALE: DISTINGUERE COMUNICAZIONI E INIZIATIVE PUBBLICITARIE E COMPORRE IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO - La definizione di pubblicità - Codice del consumatore: pratiche commerciali scorrette - L’Autorità Garante della Concorrenza e del mercato e la procedura istruttoria nei procedimenti per pratiche commerciali scorrette e pubblicità ingannevole - Codice dell’Autodis ipli a Pu li itaria: disa i a principi generali (art 1-10) - Giurì dell’Autodis ipli a Pu li itaria e Co itato di Controllo: procedimenti e decisioni PUBBLICITA’ • Pubblicità è qualunque messaggio diffuso ell’ese izio di u ’attività e o o i a allo scopo di promuovere la vendita o il trasferimento di beni ovvero la prestazione di opere o servizi PUBBLICITA’ • Sono pubblicità le comunicazione promozionali divulgate con qualsiasi mezzo di diffusione (televisione, giornali, affissioni, direct marketing, radio, cinema, confezioni, internet). CODICE DEL CONSUMO (D.Lgs. 206/2005) Pratiche commerciali scorrette • L’a t. 20 pone il divieto di pratiche commerciali scorrette, pratiche che identifica come quelle contrarie alla diligenza professionale, false o idonee a falsare in misura apprezzabile il comportamento economico del consumatore medio o del membro medio di un gruppo qualora la pratica commerciale sia diretta a un determinato gruppo di consumatori. CODICE DEL CONSUMO Pratiche commerciali scorrette • Restano ammesse le iperboli pubblicitarie e io uelle o siste ti i di hia azio i esagerate o in dichiarazioni che non sono desti ate ad esse e p ese alla lette a . CODICE DEL CONSUMO Pratiche ingannevoli • L’ a t. defi is e i ga evole la p ati a commerciale che contiene informazioni non rispondenti al vero o, seppure di fatto corretta, in qualsiasi modo, anche nella sua presentazione complessiva, induce o è idonea ad indurre in errore il consumatore medio riguardo ad uno o più degli elementi che la compongono e, in ogni caso, lo induce o è idonea a indurlo ad assumere una decisione di natura commerciale che non avrebbe altrimenti preso. CODICE DEL CONSUMO Pratiche ingannevoli Le informazioni ingannevoli possono riguardare le caratteristiche principali del prodotto, o i risultati che si possono attendere dal suo uso, o i risultati e le caratteristiche fondamentali di prove e controlli effettuati sul prodotto CODICE DEL CONSUMO • E' considerata scorretta la pratica commerciale che, riguardando prodotti suscettibili di porre in pericolo la salute e la sicurezza dei consumatori, omette di darne notizia in modo da indurre i consumatori a trascurare le normali regole di prudenza e vigilanza CODICE DEL CONSUMO • E' considerata, altresì, scorretta la pratica commerciale che, in quanto suscettibile di raggiungere bambini ed adolescenti, può, anche indirettamente, minacciare la loro sicurezza CODICE DEL CONSUMO Omissione ingannevole • L'omissione ingannevole consiste nella pratica di occultare o presentare in modo oscuro, incomprensibile, ambiguo o intempestivo le informazioni rilevanti o non indica l'intento commerciale della pratica stessa qualora questi non risultino già evidente dal contesto nonché quando, nell'uno o nell'altro caso, ciò induce o è idoneo a indurre il consumatore medio ad assumere una decisione di natura commerciale che non avrebbe altrimenti preso AGCM • Dal 1992 è stata affidata ad AGCM la repressione della pubblicità ingannevole . • Dal 2007 le sue competenze sono state ampliate introducendo una tutela del consumatore contro tutte le pratiche commerciali scorrette dei professionisti. AGCM: ATTIVAZIONE PROCEDIMENTI L’attivazio e dei p o edi e ti avvie e mediante: – segnalazioni esterne (posta ordinaria, fax, on line) da parte di consumatori, associazioni che li rappresentano, microimprese – d’uffi io POTERI DELL’AGCM • L’AGCM dotata di pote i i vestigativi: –può accedere a documenti, –richiede informazioni o documenti, –dispone ispezioni, –fa ricorso alla guardia di finanza, –dispone perizie e analisi economiche “AN)IONI DELL’AGCM All’a e ta e to della violazio e o segue: • Cessazione della pratica scorretta • Sanzione pecuniaria (da € 5000,00 a € 5.000.000,00) • Pubblicazione dichiarazione rettificativa L’i otte pe a za sa zio ata da € 10.000,00 a € 5.000.000,00) La determinazione della sanzione avviene in base alla g avità violazio e e apa ità e o o i a dell’i p esa (L. 689/1981) RINUNCIA ALL’ACCERTAMENTO DELL’INFRA)IONE • Salvo casi di manifesta scorrettezza e gravità l’ope ato e o e iale può sott a si all’a e ta e to dell’i f azio e se si i peg a ad eliminare i profili di illegittimità rilevanti nella pratica commerciale (Impegni) CODICE DI AUTODISCIPLINA DELLA COMUNICAZIONE COMMERCIALE 58.a Edizione in vigore dal 27 marzo 2014 • 1-Onestà, verità e correttezza. • 2-Omissioni, ambiguità o esagerazioni non palesemente iperboliche, specie per quanto riguarda le caratteristiche e gli effetti del prodotto, il prezzo, la gratuità, le condizioni di vendita, la diffusione, l'identità delle persone rappresentate, i premi o riconoscimenti sono vietate . Nel valutare l’i ga evolezza della o u i azio e o er iale si assu e come parametro il consumatore medio del gruppo di riferimento. • 3-Terminologia, citazioni e menzioni di prove tecniche e scientifiche devono essere usate in modo appropriato. Prove tecniche e scientifiche e dati statistici con limitata validità non devono essere presentati in modo da apparire come illimitatamente validi. • 4-Le testimonianze devono essere autentiche, responsabili e controllabili. • 5- Le garanzie obbligatorie non possono essere comunicate con modalità tali da fare ritenere che il loro contenuto sia maggiore o diverso CODICE DI AUTODISCIPLINA DELLA COMUNICAZIONE COMMERCIALE 58.a Edizione in vigore dal 27 marzo 2014 • • • • • • 6- Chiunque si vale della comunicazione commerciale deve essere in grado di dimostrare la veridicità dei dati, delle descrizioni, affermazioni, illustrazioni e la consistenza delle testimonianze usate. 7- La comunicazione commerciale deve essere sempre riconoscibile come tale. Nei mezzi in cui, oltre alla comunicazione commerciale, vengono comunicati al pubblico informazioni e contenuti di altro genere, la comunicazione commerciale inserita deve essere nettamente distinta per mezzo di idonei accorgimenti. 8- La comunicazione commerciale deve evitare ogni forma di sfruttamento della superstizione, della credulità e, salvo ragioni giustificate, della paura. 9- La comunicazione commerciale non deve contenere affermazioni o rappresentazioni di violenza fisica o morale o tali che, secondo il gusto e la sensibilità dei consumatori, debbano ritenersi indecenti, volgari o ripugnanti. 10- La comunicazione commerciale non deve offendere le convinzioni morali, civili e religiose. Essa deve rispettare la dignità della persona in tutte le sue forme ed espressioni e deve evitare ogni forma di discriminazione, compresa quella di genere. Codice Autodisciplina Pubblicitaria Art. 23 - Prodotti cosmetici e per l'igiene personale • La comunicazione commerciale relativa ai prodotti cosmetici e per l'igiene personale non deve indurre a ritenere che essi abbiano caratteristiche, proprietà e funzioni diverse da quella di essere applicati sulle superfici esterne del corpo umano, sui denti e sulle mucose della bocca, allo scopo esclusivo o prevalente di pulirli, p ofu a li, odifi a e l’aspetto, proteggerli, mantenerli in buono stato e correggere gli odori corporei. • Tale comunicazione commerciale, quindi, pur potendo presentare detti prodotti come aventi caratteristiche sussidiarie per la prevenzione di particolari situazioni patologiche, purché a tale scopo abbiano formule e ingredienti specifici, non deve indurre il consumatore a confondere i prodotti cosmetici o per l'igiene personale con i medicinali, con i presidi medico-chirurgici, con i dispositivi medici e coi trattamenti curativi. ISTITUTO DI AUTODISCIPLINA PUBBLICITARIA • L’Istituto dell’Autodis ipli a Pu li ita ia un ente privato che dal 1966 regolamenta la comunicazione commerciale per una corretta informazione del cittadino-consumatore e una leale competizione fra le imprese. • Le norme da rispettare sono contenute nel Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e sono applicate dal Comitato di Controllo e dal Giurì. All’osse va za del Codi e so o te uti tutti gli ope ato i pubblicitari che, nella loro maggioranza, aderiscono all’Istituto e i o os o o la sfe a d’azio e dei suoi organi. COMITATO DI CONTROLLO • È l’o ga o autodis ipli a e p eposto alla tutela del cittadino- o su ato e e agis e sia d’uffi io che su segnalazione del pubblico. • Il Comitato può – sottoporre al Giurì i messaggi ritenuti non conformi al Codice; – ope a e o u ’azio e di moral suasion, invitando gli inserzionisti a modificare le comunicazioni che presentano scorrettezze; – emettere le ingiunzioni di desistenza nei casi di manifesta contrarietà al Codice. COSA FA IL COMITATO DI CONTROLLO • Segnalazione del messaggio pubblicitario • archiviazione • Esame • Archiviazione dopo modifica messaggio • Ingiunzione di desistenza • Richiesta di intervento del Giurì • Decisioni GIURI’ • È l’o ga o he giudi a la o u i azio e commerciale su domanda del Comitato o delle aziende. • Se il messaggio è in contrasto con le norme del Codice, ne ordina la cessazione. • La decisione viene sempre pubblicata sul sito dell’Istituto I CO“METICI E LA PUBBLICITA’ • Cosmetici: disamina art. 20 del Regolamento 1223/2009 concernente la disciplina dei cosmetici • Cosmetici : Regolamento 655/2013 che stabilisce criteri comuni per la giustificazione delle dichiarazioni utilizzate in relazione ai prodotti cosmetici • Guidelines to Commission Regulation (EU) No 655/2013 laying down common criteria for the justification of claims used in relation to cosmetic products • Codi e dell’Autodis ipli a Pu li itaria, art. : disamina norma specifica sui cosmetici REGOLAMENTO 1223/2009 51 considerando • I consumatori dovrebbero essere protetti da di hiarazio i i ga evoli i erito all’effi a ia e ad altre caratteristiche dei prodotti cosmetici. • Si applica, in particolare, la direttiva 2005/29/CE del Pa la e to eu opeo e del Co siglio, dell’ aggio 2005, relativa alle pratiche commerciali sleali tra imprese e consumatori nel mercato interno. • La Commissione, in cooperazione con gli Stati membri, dovrebbe inoltre definire criteri comuni relativi a dichiarazioni specifiche per i prodotti cosmetici REGOLAMENTO 1223/2009 Articolo 20 Dichiarazioni relative al prodotto. • In sede di etichettatura, di messa a disposizione sul mercato e di pubblicità dei prodotti cosmetici non vanno impiegati diciture, denominazioni, marchi, immagini o altri segni, figurativi o meno, che attribuiscano ai prodotti stessi caratteristiche o funzioni che non possiedono. • La Commissione, in cooperazione con gli Stati membri, stabilisce un pia o d’azio e igua da te le di hia azio i utilizzate e fissa le p io ità pe dete i a e ite i o u i he giustifi a o l’utilizzo di una dichiarazione. • Dopo aver consultato il CSSC o altre autorità pertinenti, la Commissione adotta un elenco di criteri comuni per le dichiarazioni che possono essere utilizzate riguardo ai prodotti cosmetici, secondo la procedura di regolamentazione con controllo di cui all’a ti olo , pa ag afo del p ese te egola e to, te e do conto delle disposizioni della direttiva 2005/29/CE. … REGOLAMENTO N. 655/2013 • Il p ovvedi e to ha l’o iettivo di u ifo a e a livello europeo i criteri di plausibilità di una dichiarazione relativa ai cosmetici • Lo scopo del regolamento è garantire un livello elevato di tutela degli utilizzatori finali in particolare per quanto riguarda le dichiarazioni ingannevoli REGOLAMENTO N. 655/2013 • CONFORMITA’ ALLE NORME • VERIDICITA’ • SUPPORTO PROBATORIO • CRITERI • ONE“TA’ • CORRETTEZZA • DECISIONI INFORMATE Guidelines to Commission Regulation (EU) No 655/2013 laying down common criteria for the justification of claims used in relation to cosmetic products • Lo scopo delle linee guida è di spiegare i principi espressi dal regolamento 655/2013 fornendo alcuni esempi di comunicazioni non conformi e non ammesse. • All. 1 : fornisce descrizione dettagliata dei criteri comuni con esempi di dichiarazioni a carattere esemplificativo non esaustivo • All. 2 : indica le Buone Pratiche e le prove necessarie a supportare le dichiarazioni cosmetiche Conformità alle norme 1. Non sono ammesse le dichiarazioni che indicano che il prodotto è stato auto izzato o app ovato da u ’auto ità o pete te all’i te o dell’U io e. «Questo prodotto è conforme alle norme della Comunità europea sui cosmetici» 1. Una dichiarazione è considerata accettabile in base al modo in cui il p odotto os eti o vie e pe epito dall’utilizzato e fi ale edio, normalmente informato e ragionevolmente attento ed avveduto, tenendo conto dei fattori sociali, culturali e linguistici del mercato in questione. 2. Non so o o se tite le di hia azio i he sus ita o l’i p essio e he u prodotto abbia uno specifico beneficio, se tale beneficio consiste nel semplice rispetto dei requisiti minimi di legge. «prodotto per la cura della pelle che non contiene idrochinone» Veridicità 1) Se si dichiara che un prodotto contiene uno specifico ingrediente, tale ingrediente deve essere effettivamente presente. • Senza silicone 2) Le dichiarazioni sugli ingredienti che fanno riferimento alle proprietà di uno specifico ingrediente non possono attribuire le stesse proprietà al prodotto finito se questo non le possiede. • Co tie e age ti id ata ti o e l’aloe ve a 3 I essaggi o e iali o devo o sus ita e l’i p essio e he i pareri espressi siano dichiarazioni verificate, a meno che non siano sostenuti da prove verificabili. • 48 ore di idratazione Supporto probatorio 1) Le dichiarazioni relative ai prodotti cosmetici, sia esplicite che implicite, devono essere sostenute da prove adeguate e verificabili, indipendentemente dal tipo di supporto probatorio utilizzato per comprovarle, comprese eventualmente anche valutazioni di esperti. 2) Le prove a sostegno delle dichiarazioni devono tenere conto di prassi all’ava gua dia. 3) Se come elementi di prova si utilizzano studi, questi devono essere pertinenti al prodotto e ai benefici attribuitigli, seguire metodologie ben concepite e applicate correttamente (valide, affidabili e riproducibili) e rispettare considerazioni di ordine etico. . Supporto probatorio 4) Le prove o le convalide devono essere di un livello coerente con il tipo di dichiarazione presentato, in particolare in caso di dichiarazioni per cui la mancanza di efficacia può causare un problema di sicurezza. 5) Per le affermazioni chiaramente esagerate che non vanno prese alla lettera dall’utilizzato e fi ale edio ipe oli o pe le affe azio i di tipo ast atto non sono richieste prove. 6) Una dichiarazione che estrapola (esplicitamente o implicitamente) le proprietà di un ingrediente attribuendole al prodotto finito deve essere corroborata da prove adeguate e verificabili, che dimostrino ad esempio la p ese za dell’i g edie te a u a o e t azio e effi a e. 7 La valutazio e dell’a etta ilità di u a di hia azio e si deve asa e sul valore probante di tutti gli studi, i dati e le informazioni disponibili, a seconda della natura della dichiarazione e delle conoscenze generali prevalenti degli utilizzatori finali Onestà 1) La presentazione delle prestazioni di un prodotto non deve andare al di là delle prove a sostegno disponibili. Un milione di consumatori preferisce questo prodotto 2) Le dichiarazioni non devono attribuire al prodotto in questione caratteristiche specifiche (cioè uniche) se prodotti simili possiedono le stesse caratteristiche. “e l’azio e di u p odotto legata a o dizio i spe ifi he, o e l’utilizzo i o i azio e o alt i prodotti, ciò va indicato chiaramente. Correttezza • 1) Le dichiarazioni relative ai cosmetici devono essere obiettive e non denigrare i prodotti della concorrenza, né denigrare ingredienti legalmente utilizzati. Al contrario del prodotto X questo prodotto non contiene Y noto per essere irritante Ben tollerato perché non contiene oli minerali Ipoallergenico perché senza conservanti • 2) Le dichiarazioni relative ai prodotti cosmetici non devono creare confusione con il prodotto di un concorrente. Decisioni informate 1 Le di hia azio i devo o esse e hia e e o p e si ili all’utilizzato e finale medio. 2) Le dichiarazioni sono parte integrante dei prodotti e devono o te e e i fo azio i he o se ta o all’utilizzato e fi ale edio di compiere una scelta informata. 3) I messaggi commerciali devono tener conto della capacità di comprensione dei messaggi da parte del pubblico destinatario (popolazione degli Stati membri interessati o segmenti della popolazione, per esempio utilizzatori finali di età e sesso diversi). I messaggi commerciali devono essere chiari, precisi, pertinenti e comprensibili al pubblico destinatario BUONE PRATICHE PER SOSTENERE DICHIARAZIONI • Studi sperimentali • Test sensoriali • Informazioni pubblicate STUDI SPERIMENTALI • Metodi affidabili e riproducibili e cioè: – applicazione di una metodologia ben progettata e scientificamente valida – criteri utilizzati per la valutazione della prestazione definite con precisione e scelti coerentemente con l’o iettivo – principi statistici adeguati per progettazione e analisi dello studio – competenze, professionalità ed esperienza adeguata del responsabile dello studio – centro dove viene condotto lo studio in grado di assicurare la qualità dei dati TEST EX VIVO E TEST IN VITRO • Gli studi devono essere condotti – in condizioni standardizzate – Secondo protocolli • convalidati pubblicati • metodi interni aziendali Gli studi ex vivo e in vitro devono essere convalidati con studi in vivo STUDI IN VIVO • Oltre al rispetto dei principi richiesti per i test sperimentali è necessario – Principio di eticità – Solo prodotti sicuri Claims • Tollerabilità testata • Testato sotto controllo medico • Dermatologicamente testato • Clinicamente testato TEST SENSORIALI SUI CONSUMATORI • Protocollo di studio che assicuri eticità e qualità dei risultati • Campione statisticamente significativo con criteri rigidi di inclusione/esclusione e rispetto criteri socio-demografici • Questionario redatto in modo chiaro • Elaborazione dei dati con appropriata analisi statistica • Registrazione ed esposizione dei dati senza esagerazioni INFORMAZIONI PUBBLICATE • Pubblicazioni scientifiche • Lavori scientifici – relative allo stato dell’a te – Dati di mercato GLI INTEGRATORI ALIMENTARI E LA PUBBLICITA’ • Alimenti: Regolamento 1169/2011 • Alimenti: Regolamento 1924/2006 relativo alle indicazioni nutrizionali e sulla salute fornite sui prodotti alimentari • Integratori alimentari: art. 7 D.Lgs. 169/2004 • Principi generali di flessibilità delle indicazioni sulla salute consentite sui prodotti alimentari • Codi e dell’Autodis ipli a Pu li itaria, art. is: disamina norma specifica sugli Integratori alimentari • IAP: Regolamento sulla comunicazione commerciale degli integratori alimentari Pratiche leali di informazione (art. 7 Reg. 1169/2011) • Le informazioni non devono mai indurre in errore il consumatore – Per quanto riguarda le caratteristiche dell’ali e to e, i pa ti ola e, la atu a l’ide tità, le proprietà , la composizione, la quantità, la du ata di o se vazio e, il paese d’o igi e o il luogo di provenienza, il metodo di fabbricazione o di produzione Pratiche leali di informazione – Non devono essere attribuite al prodotto effetti o proprietà che non possiede – No devo o sugge i e he l’ali e to possiede caratteristiche particolari quando in realtà tutti gli alimenti analoghi possiedono le stesse caratteristiche, in particolare evidenziando in odo espli ito la p ese za o l’asse za di determinati ingredienti e/o sostanze nutritive Pratiche leali di informazione – No devo o sugge i e, t a ite l’aspetto, la descrizione o le illustrazioni la presenza di un particolare alimento o di un ingrediente mentre di fatto un componente naturalmente presente o un ingrediente normalmente utilizzato in tale alimento è stato sostituito con un diverso ingrediente. Pubblicità degli integratori alimentari (art. 7 D.Lgs. 169/2004) • Nel caso di integratori propagandati in qualunque modo come coadiuvanti di regimi dietetici ipocalorici volti alla riduzione del peso, non è consentito alcun riferimento ai tempi o alle quantità di perdita di peso conseguenti al loro impiego • Per tali integratori i messaggi pubblicitari devono richiamare la necessità di seguire comunque una dieta ipocalorica adeguata e di rimuovere stili di vita troppo sedentari • In caso di prodotti che contengono ingredienti che richiedono l’apposizio e di avve te ze il essaggio pu li ita io deve o te e e l’i vito a legge le atte ta e te • La pubblicità di prodotti contenenti come ingredienti piante o altre sostanze comunque naturali non deve indurre a far credere che solo per effetto di tale derivazione non vi sia rischio di incorrere in effetti collaterali indesiderati • Nell’eti hettatu a e ella pu li ità o o se tita la itazio e della p o edu a di otifi a a solo l’avve uto i se i e to el Regist o degli integratori alimentari ed il relativo numero CLAIM – Reg. 1024/2006 • Il regolamento CE n. 1024/2006 relativo alle indicazioni nutrizionali e sulla salute fornite sui prodotti alimentari si applica a tutte le forme di comunicazione commerciale Informazioni nutrizionali • Le informazioni nutrizionali sono consentire solo se ele ate ell’allegato al egola e to e solo se l’ali e to ispetta le o dizio i stabilite Indicazioni sulla salute • Le indicazioni che affermino, suggeriscano o sotti te da o l’esiste za di u appo to t a una categoria di alimenti, un alimento o uno dei suoi componenti e la salute sono ammesse solo a condizione che – Siano conformi ai requisiti generali e speciali del regolamento – Siano autorizzate – Siano incluse in un apposito elenco delle indicazioni sulla salute Indicazioni salutistiche Si distinguono in : • Indicazioni che fanno riferimento a: – Ruolo di una sostanza per la crescita, lo sviluppo e le funzioni dell’o ga is o – Funzioni psicologiche o comportamentali – Dimagrimento o controllo del peso o riduzione dello stimolo della fame ou aggio e se so di sazietà o la iduzio e dell’e e gia appo tata dal regime alimentare p evia e te valutate dall’EF“A devo o esse e app ovate dalla Commissione con apposito provvedimento • Indicazioni relative alla riduzione di un rischio di malattia o sulla salute e lo sviluppo dei bambini devono essere specificatamente autorizzate. Indicazioni salutistiche • Le indicazioni salutistiche devono sempre essere accompagnate da diciture: – Che i o di o l’i po ta za di u a dieta va ia ed equilibrata e di uno stile di vita sano – Che i di hi o la ua tità dell’ali e to e le odalità di o su o e essa ie pe h l’effetto e efi o si verifichi – Che i di hi o i soggetti ui l’ali e to o consigliato – Che avvertano degli eventuali rischi per la salute dovuti all’assu zio e di ua tità e essive Indicazioni salutistiche • Il Reg. CE n. 432/2012 della Commissione elenca le indicazioni salutistiche ammesse specificando – le o dizio i pe l’i piego, – eve tuali est izio i all’uso o di itu e o avve te ze supplementari secondo quanto risultante dal pa e e dell’EF“A I claims non autorizzati sono riportati nel sito http://ec.europa.eu/nuhclaims Indicazioni salutistiche botanicals • L’EF“A ha i o t ato diffi oltà ad esp i e e valutazio i scientifiche sulle funzionalità ascrivibili alla maggior parte delle sostanze botaniche ed ha sospeso la valutazione • I attesa he l’EF“A etta a pu to ite i di valutazio e idonei il Ministero della salute italiano è intervenuto con il DM 09.07.2012 elencando le piante ammesse negli integratori alimentari e con la Circolare DGSAN 0033075-P del 1.10.2012 ove è riportato che «continuano ad essere ammessi in via transitoria i riferimenti alle linee guida ministeriali sulle indicazioni degli effetti fisiologici» Flessibilità delle indicazioni salutistiche • Il considerando (9) del Reg. CE 432/2012 afferma: «Uno degli obiettivi del Reg. CE 1924/2006 è quello di garantire che le indicazioni sulla salute risultino veritiere, chiare, affidabili e utili ai consumatori. A tale riguardo è necessario tener conto della formulazione e della presentazione di tali indicazioni. Laddove la formulazione di u ’i di azio e a ia pe i o su ato i lo stesso sig ifi ato di u ’i di azio e sulla salute o se tita, i ua to di ost a l’esiste za dello stesso appo to t a u a categoria di alimenti, un alimento o uno dei suoi o po e ti, da u lato, e la salute, dall’alt o, detta i di azio e deve sottosta e a o dizio i d’uso ide ti he a quelle stabilite per le indicazioni sulla salute consentite » Flessibilità delle indicazioni salutistiche • Il considerando 5 (2) del Reg. CE 432/2012 affe a he « l’i piego di i di azio i nutrizionali e sulla salute è consentito solo se ci si può aspettare che il consumatore medio comprenda gli effetti benefici secondo la fo ulazio e dell’i di azio e» Raccomandazioni • Un gruppo di esperti di paesi membri ha formulato delle raccomandazioni cui ci si deve attenere in caso in cui si voglia riformulare un claim ell’eti hettatu a, el ate iale commerciale e pubblicitario sia su carta sia su siti web, radio o televisione. 1 raccomandazione • Il testo riformulato deve avere lo stesso significato – Claim auto izzato suppo tato dall’ evide za s ie tifi a e du ue deve sussistere la stessa correlazione tra sostanza e salute anche nel nuovo claim – Claim riformulato non deve aver un significato «più forte» e non essere fuorviante – Claim riformulato non deve far pensare ad un effetto terapeutico «Contribuisce a» equivale a «contribuisce a mantenere», «supporta» «contribuisce a» non sostituibile con «stimolare», «ottimizzare 2 raccomandazione • L’uso del te i e« o ale» – Il termine «normale» compare nella versione inglese di molte indicazioni autorizzate perché ite uto o etto dall’EF“A o o u ue concordato tra rappresentanti SM, Commissione ed EFSA e dunque questo termine deve essere conservato anche nella indicazione riformulata. 3 raccomandazione • Co elazio e t a l’effetto di hia ato e il ut ie te, sostanza, alimento o categoria di alimenti espo sa ili dell’effetto – Secondo il registro UE le indicazioni sulla salute devono riferirsi unicamente al nutriente, sostanza, alimento o categoria di alimenti per i quali sono state autorizzate e non al prodotto che le contiene – Se un prodotto contiene due componenti per cui esistono claims autorizzati le indicazioni devono essere riportate in modo da non indurre in errore i consumatori. 4 raccomandazione (specifica per gli integratori ) • Gli integratori alimentari per espressa previsione normativa devono riportare in etichetta il nome o la natura delle categorie di sostanze nutritive o di altro tipo che lo caratterizzano e ciò dunque non è considerato claim ma tale informazione non deve comunque essere inserita nel contesto della presentazione in modo da poter indurre in errore il consumatore. 5 -6 raccomandazione • L’i di azio e di e efi i ge e i i del p odotto o l’i di azio e di u e efi io ge e i o o e marchio, denominazione commerciale o nome di fantasia deve essere accompagnata da un indicazione specifica autorizzata dal regolamento e giustificata dalla presenza di un dato ingrediente «Il p odotto ideale pe i apelli. …. sosta za contribuisce al benessere dei capelli» 7 raccomandazione • Per riformulare il claim deve farsi riferimento al testo app ovato e o all’opi io e esp essa dall’EF“A he può o te e e esp essio i riportabili a indicazioni terapeutiche o riprendere claim proposti per la stessa sostanza ma non approvati. Regolamento sulla comunicazione commerciale degli integratori alimentari -IAP • Coadiuvanti diete ipocaloriche • Antietà • Integratori alimentari • Impotenza maschile • Controlli liquidi plasmatici Coadiuvanti diete ipocaloriche • Evitare affermazioni dimagrimento=salute • La denominazione di fantasia non deve suggerire proprietà non consentite al prodotto • Professionisti sanitari o di settore non devono avallare il prodotto • Escludere diete spersonalizzate • Evitare tetimonianze/immagini prima e dopo uso prodotto Coadiuvanti diete ipocaloriche • Evitare quantificazione dei riusltati otte i ili o l’uso del prodotto • Non accettate affermazioni quali: – Clinicamente testato – Test di ost a o he… – Peso/linea ideale • Non confondere – peso e accumulo grassi – Peso e gas intestinali • Non estendere al prodotto caratteristiche e proprietà di un componente ANALISI DELLE DECISIONI DELL’AGCM E DELLO IAP EVIDENZIANDO L’ISTRUTTORIA SEGUITA DAGLI ORGANI DI CONTROLLO, LE STRATEGIE DIFENSIVE, I CRITERI DI VALUTAZIONE • Provvedimenti dell’AGCM sui os eti i • Decisioni ed ingiunzioni di desistenza di Giurì e Comitato di Controllo dello IAP sui cosmetici • Provvedi e ti dell’AGCM sugli i tegratori ali e tari • Decisioni ed ingiunzioni di desistenza di Giurì e Comitato di Controllo dello IAP sugli integratori alimentari FUN)IONALITA’ DEI PRODOTTI COSMETICI • Alle tradizionali finalità cosmetiche di pulizia, profumazione e cura della persona sono andate aggiungendosi nuove attività , ammissibili purché riconducibili agli scopi generali di protezione, mantenimento in uo o stato , odifi a dell’aspetto o comunque accessorie rispetto ad esse. COME PROVARE LA FUN)IONALITA’ E GLI EFFETTI ATTRIBUITI AI COSMETICI? • L’AGCM hiede la di ost azio e della funzionalità e degli effetti vantati nei claim utilizzati nella presentazione dei prodotti sia sulle confezioni dei prodotti che nella comunicazione pubblicitaria e le aziende forniscono letteratura scientifica sugli ingredienti cosmetici impiegati, studi clinici, test in vitro, pareri pro veritate di esperti dermatologi: come viene valutata tale documentazione? DALLA RELAZIONE ANNUALE 2010 • Per la particolare complessità della valutazione richiesta, è stato necessario il ricorso anche alla o sule za te i a dell’IFO/Istituti Fisioterapici Ospitalieri, al fi e dell’adeguata disa i a dei dati scientifici forniti dai professionisti. • L’attività o plessiva e te svolta el setto e dall’Auto ità ha o se tito di e u lea e al u i principi generali, cui debbono conformarsi i professionisti che intendano accreditare ai propri prodotti determinati vanti prestazionali. a) corretta spiegazione dei test svolti, specificando la metodologia, le misurazioni e i parametri utilizzati; b) indicazioni di specifici risultati di efficacia solo a seguito di sperimentazioni di confronto; c) divieto di indicare sia i valori massimi sia i valori medi ottenuti dalle sperimentazioni effettuate senza metodica di raffronto, in quanto non rappresentativi degli effetti derivanti dall’uso del prodotto; d) distinzione chiara fra test scientifici e test di autovalutazione, la cui natura ed i relativi risultati devono essere chiaramente e correttamente indicati; e) cautela nel presentare i prodotti come innovativi o derivanti da nuove scoperte senza il supporto di conclamata dimostrazione scientifica; f) illustrazione inequivoca della natura cosmetica - e non curativa- del prodotto STUDI CLINICI • Nei casi in cui si è chiesta la dimostrazione all’azie da della fu zio alità e/o degli effetti attribuiti si è vista che la prima importante valutazione riguarda il protocollo di studio. • La valutazione riguarda: numerosità del campione, età ed omogeneità del campione, criteri di inclusione dei soggetti, periodo della sperimentazione, rielaborazione statistica dei dati e rilevanza statistica degli stessi. INDICAZIONE DEI RISULTATI DELLO STUDIO CLINICO • La isu a valo e st u e tale sull’effi a ia di u cosmetica può essere riferita solo ad un test clinico • Nella presentazione e comunicazione pubblicitaria deve farsi riferimento ai risultati edi otte uti sull’i sie e dei soggetti sottoposti a test e si deve trattare di dati statisticamente significativi • No a essa l’i di azio e del isultato massimo ottenuto nemmeno se affiancato a quello medio. TEST IN VITRO ED EX VIVO • Nei asi i ui si hiesta all’azie da dimostrazione della funzionalità e/o degli effetti attribuiti e sono stati forniti test in vitro ed ex vivo si è visto che non si sono ritenuti trasferibili i risultati riscontrati nei test come claim del cosmetico salvo quando tali risultati risultavano confermati da studi in vivo. TEST DI AUTOVALUTAZIONE • L’AGCM affe a provv. 22099) «il consulente inoltre ritiene di scarso valore scientifico gli studi di natura autovalutativa limitandosi a testimoniare il consenso ottenuto dal p odotto a o a he l’effi a ia i te i i oggettivi dello stesso.» AGCM-PROVVEDIMENTO N. 22854 • Claim circonferenza fianchi -1,9 cm – spessore epidermide /derma -10,5% • Test prodotto: studio clinico su 20 soggetti per 30 giorni per valutare tollerabilità cutanea ed efficacia • Valutazioni AGCM : test non significativo – Perché prodotto non comparato con placebo o massaggio – Per la mancata esclusione dei soggetti che avevano perso peso – Per non corretta applicazione delle metodiche statistiche AGCM-PROVVEDIMENTO N.22233 • Claim: «a ele ato e dell’a o zatu a +7 ,5%» • Test prodotto: studio clinico con valutazione clinico strumentale, in doppio cieco e controllato con placebo • Valutazione: studio ritenuto metodologicamente corretto e con disegno statistico ben condotto ma: • Con validità limitata per la inclusione di soli soggetti di fototipo III della classificazione Fitzpatric • Perché non riporta i dati di range e il valore della edia a he av e e eglio esp esso l’effi a ia del prodotto. AGCM-PROVVEDIMENTO N. 20493 • A proposito delle Linee guida Colipa: «Con riguardo alla metodologia seguita per testare i p odotti , l’Ifo si limita a definire primario, ritenendo che sia da privilegiarsi , un approccio metodologico tra i molti contemplati dalla letteratura del settore , che si avvalga di studi con confronto con placebo. Ciò non contrasta con l’a issi ilità a he di alt e tipologie di spe i e tazio i che tuttavia non consentono di enunciare risultati valevoli in percentuali o centimetri , né di esprimere una valutazione della loro rappresentatività . La posizione dell’Istituto sotto tale p ofilo appa e legitti a e oe e te…» AGCM-PROVVEDIMENTO N.20493 • A p oposito dell’IFO: «…si t atta di i fo azio i p ove ie ti da u a struttura pubblica di primaria rilevanza scientifica , o solo o igua do all’attività edi o sa ita ia , ma anche per quanto riguarda la ricerca in ambito dermatologico, che è stato interpellato con ife i e to alle uestio i o esse o l’oggetto dell’a e ta e to i vi tù di u p oto ollo di olla o azio e sottos itto o l’Auto ità.» AGCM-PROVVEDIMENTO N.22752 • Claim: « Potente contro le macchie come il più effi a e p i ipio o sigliato dai de atologi … un test studiato dai dermatologi per essere più si u o ed effi a e … il to o della pelle più uniforme del 53%» • Test prodotti: test comparativi tra idrochinone e cosmetico • Valutazione – Studi svolti senza placebo – Circoscritti solo a fototipi chiari – Solo con riferimento a pigmentazione indotta da UVB AGCM-PROVVEDIMENTO N.22752 • Ambiguità ed omissioni: «il dato percentuale di miglioramento impropriamente riferito alla maggior uniformità del to o della pelle … fuo via te i ua to o associato a riferimenti e precisazioni che offrano al consumatore uno spettro informativo adeguato circa lo studio svolto». AGCM-PROVVEDIMENTO N. 22099 (riapertura del provv. N 20298) • Valutazioni AGCM su test in vivo relativi a cosmetico: «si evidenziano carenze metodologiche che ne sviliscono la validità scientifica e la possibilità di offrire un sostegno ai claim particolarmente enfatici … a a za di diseg o statisti o, i ido eità del campione, ridotto e poco omogeneo, assenza di riferimenti alle condizioni fisiologiche ormonali dei soggetti …, a a za di ilevazio i di peso corporeo» • E’ u fatto he essu o dei claim esaminati nei procedimenti aventi ad oggetto cosmetici ha supe ato l’esa e dell’AGCM. • Appare evidente che è necessario che si stabiliscano regole certe in merito alle metodologie utilizzabili per la prova della fu zio alità e dell’effi a ia dei os eti i pe o lasciare gli operatori in balia dei criteri valutativi dei o sule ti a editati p esso l’AGCM. DALLA RELAZIONE ANNUALE 2013 PROCEDIMENTI TRATTATI Procedimenti istruttori nel 2013 • Violazioni 101 • Non violazioni 6 • Accettazione impegni 9 • Moral Suasion 35 L’AGCM ha o i ato sa zio i pe u ia ie pe 9,3 milioni di euro AGCM e cosmetici PS 8884/2014 • «in 12 settimane i test clinici confermano un potere di riduzione delle rughe pari al 63%» • «i dermatologi hanno il laser XY ha ZZ siero riparatore che leviga la pelle e riduce visi il e te le ughe…» • «54% riduzione di rughe contro 85% di un t atta e to lase …» AGCM e cosmetici PS 8884/2014 • Campagna pubblicitaria duratura e su svariati supporti media recanti presentazioni assai enfatiche di caratteristiche e vanti prestazionali delle referenze mediante raffronto quanto ad efficacia antirughe con trattamenti di medicina estetica (laser) e con spendita di dati percentuali e tempistiche di risultato. AGCM e cosmetici PS 8884/2014 - istruttoria • Produzione da parte del professionista di test clinici • Pe izia disposta dall’AGCM – I cosmetici antietà hanno il «compito di interagire con i processi fisiologici e metabolici cutanei al fine di mantenere uno stato di eudermia ovvero di omeostasi cutane» – «Non è scientificamente possibile confrontare un trattamento medico con una crema cosmetica che, per legge, non può avere intendimento terapeutico» AGCM e cosmetici PS 9004/2014 • «…t atta e to a ti età he sfida u a sessio e lase …» • «pe la p i a volta , l’effi a ia del ost o trattamento, utilizzato per 8 settimane, è stata comparata con una sessione laser sulle rughe del contorno occhi. I risultati sono incredibili: dopo 8 settimane miglioramenti sulle rughe del contorno occhi.» AGCM e cosmetici PS 9004/2014 • Campagna pubblicitaria duratura e su svariati supporti media mediante presentazioni assai enfatiche , con comparazione quanto ad efficaci antirughe con trattamenti di medicina estetica e vanti di innovatività AGCM e cosmetici PS 9004/2014: impegni • L’AGCM ha a ettato gli i peg i p ese tati dal professionista che consistono: – Impegno di misura generale: eliminare in tutte le campagne pubblicitarie future, relative a tutti i prodotti commercializzati, confronti tra prodotti cosmetici e trattamenti di medicina estetica e ciò anche differenziando le campagne pubblicitarie da diffondere in Italia rispetto a quelle promosse in altri paesi – Impegni specifici: • Eliminazione delle affermazioni relative all0illegittimo confronto da tutto il materiale di packaging e pubblicitario di affermazioni riguardanti la comparazione • Limitazione del concetto di innovatività alla combinazione di determinati ingredienti AGCM Chewing gum tra alimento e cosmetico: provv. PS8493/2013 • La decisione riguarda la diffusione di numerosi messaggi promozionali, su svariati supporti, relativi a chewing gum senza zucchero • L’AGCM ha o luso he “i t atta, di alimenti di ordinario consumo che non hanno la funzione e la caratteristica di venire utilizzati per pulire il cavo orale e dentale, né possono vantare effetti protettivo-salutisti i pe l’igie e de tale he siano superiori a quei limitati e specifici benefici corrispondenti al claim autorizzato (i.e. aiuta a neutralizzare gli acidi della placca. Gli acidi della placca sono un fattore di rischio nello sviluppo della carie dentaria diet o il ispetto di precise condizioni… AGCM Chewing gum tra alimento e cosmetico • La complessiva presentazione pubblicitaria è stata ritenuta volta a suggerire il consumo delle gomme in tutte quelle occasioni della giornata in cui i consumatori dovrebbero, sulla base di buone regole igieniche, procedere alla pulizia orale att ave so l’uso dello spazzoli o e de tif i io: ed p op io allo spazzolino che, in immagini ripetute, il chewing gum viene a ostato al fi e di sugge i e u ’i ediata assimilazione/sostituibilità tra i due. La medesima comunicazione reca, altresì, claim – generici e specifici – accompagnati da immagini di strumenti e/o personale medico che attribuiscono a dette referenze anche importanti benefici per la salute dei denti e del cavo orale che le medesime, in realtà, non possiedono. Decisioni AGCM e claims • Decisione P24280/2013: – una campagna promozionale diffusa a mezzo stampa, TV, siti, opuscoli nella quale sono evidenziati ingredienti di un integratore alimentare con relativi claims non convalidati da EFSA e che non supportano la generale efficacia «antinvecchiamento» attribuita al prodotto è ritenuta contraria alla diligenza professionale e idonea a falsare in misura apprezzabile il comportamento economico del consumatore medio in relazione a caratteristiche, proprietà ed efficacia del prodotto pubblicizzato Decisioni AGCM e claims • Decisione PS6229/2011 : – Autorevolezza nella valutazione dei claim utilizzabili el setto e ali e ta e da pa te dell’ EF“A le ui scientific opinion devono sempre essere il punto di riferimento principale per gli operatori – I claim dei uali l’EF“A ha es luso la spe di ilità pe mancanza fondamento scientifico su una positiva relazione di causa-effetto t a l’assu zio e delle sosta ze e gli effetti sull’uo o o posso o esse e utilizzati. Decisioni IAP e cosmetici • Ambiguità della comunicazione – Immagine di operatori sanitari – Te i ologia e i hia i all’a ito sa ita io se za iniezione, senza controindicazioni, concentrazioni diversificate) • Attività non attribuibili ad un prodotto cosmetico – Snellire – Pe de e fi o a … Decisioni IAP e cosmetici • Claim eccessivi- indimostrabilità – Riguadagna in tonicità quello che perdi in cellulite – Cellule grasse si svuotano – Riduce il volume degli adipociti • Non corretta traduzione nel messaggio dei dati scientifici ottenuti nei test e ricavabili dalla documentazione – «Trattamenti riducenti e localizzati» quando il test igua da valutazio e dell’attività to ifi a te o pattezza e levigatezza cutanea) – «cancellare/minimizzare rughe» quando il test misura potere idratante Art. 23 bis CAP Integratori alimentari e prodotti dietetici • La comunicazione commerciale relativa agli integratori alimentari e ai prodotti dietetici non deve vantare proprietà non conformi alle particolari caratteristiche dei prodotti, ovvero proprietà che non siano realmente possedute dai prodotti stessi. • Inoltre detta comunicazione commerciale deve essere realizzata in modo da non indurre i consumatori in errori nutrizionali e deve evitare richiami a raccomandazioni o attestazioni di tipo medico. • Queste regole si applicano anche agli alimenti dietetici per la prima i fa zia, a uelli he sostituis o o i tutto o i pa te l’allatta e to ate o e a uelli he se vo o pe lo svezza e to o pe l’i teg azio e alimentare dei bambini. • Per quanto attiene, in particolare, alla comunicazione commerciale relativa agli integratori alimentari proposti per il controllo o la riduzione del peso e di altre tipologie specifiche di integratori, valgono le norme o te ute ell’apposito Regola e to, he ostituis e pa te i teg a te del presente Codice. IAP - Ingiunzione n. 11/2014 del 29/1/2014 • Il essaggio las ia i te de e he l’assu zio e dell’i teg ato e pu li izzato ga a tis a la lu ifi azio e del o po e o t i uis a a mantenere sotto controllo i livelli dei grassi nel sangue e mantenere le arterie libere da concentrazioni elevate di trigliceridi e colesterolo , ga a te do u se so di e esse e Mi sento proprio bene, ogni giorno che non trova adeguato riscontro in quanto prodotto. Il messaggio sottoli ea i olt e u a p esu ta aggio e effi a ia dell’olio di K ill, ispetto all’olio di pes e. Dalla do u e tazio e esa dispo i ile, i ealtà, si evi e solamente, al proposito, che alcuni – ma non tutti – gli studi prodotti documenterebbero una maggiore biodisponibilità degli omega-3 da krill che da olio di pesce. Rispetto al senso di benessere che discenderebbe dall’uso di Red Oil, non si può non rilevare che nessuno degli effetti di cui sono accreditati gli omega 3 a lunga catena tipici del prodotto (effetto sul profilo lipidico, azione antiaggregante piastrinica, ecc.) è percepibile dal o su ato e. L’affe azio e Mi sento bene, ogni giorno pe ta to da considerarsi potenzialmente ingannevole perché scientificamente infondata. IAP – Ingiunzione n. 109/13 del 20/12/2013 • Il essaggio ipo ta sotto l’i agi e del volto di u a do a avvolta i u a s ia pa o i o a a o’ di te o et o u a usti a dell’i teg ato e pubblicizzato, il claim Influ… he? Ri fo za le tue difese o t o i ala i dell’i ve o . La od op des ive le a atte isti he e gli effetti del p odotto u i di p i ipi attivi atu ali… o t i uis e a o t asta e l’i ve hia e to, a i fo za e il siste a i u ita io e a p otegge e il siste a a diovas ola e… , sottoli ea do he stato ealizzato i olla o azio e o Fo dazio e Umberto Veronesi». Segue l’i agi e i primo piano di una confezione del prodotto sulla quale è enfatizzata l’i agi e del oto hi u go U e to Ve o esi i o pag ia di u alt o edi o, e t a i i a i e ia o, e la s itta P odotto ideato o Fondazione Umberto Veronesi per il progresso delle s ie ze … . simile comunicazione è idonea a indurre in errore il pubblico in ordine agli effetti del prodotto pubblicizzato. Gli elementi visivi e verbali del messaggio nel lo o o plesso, i fatti, a edita o l’i teg ato e ali e ta e pu li izzato di u ’i p op ia e tezza s ie tifi a degli effetti p o essi, he assu o o agli o hi del pu li o, p op io i vi tù dell’avallo edi o-scientifico riportato e del prestigio comunemente condiviso della figura e dell’istituzio e ui si fa ife i e to, u a vale za uasi te apeuti a del prodotto, peraltro incompatibile con la sua reale natura. GRA)IE PER L’ATTEN)IONE AVV. GABRIELLA FERRARIS LARGO AUGUSTO N. 3 20122 MILANO [email protected] La farmacoresistenza: dimensioni e motivi. La farmacoresistenza La riduzione in efficacia di un farmaco antimicrobico Negli ultimi decenni la antibiotico-resistenza è aumentata pericolosamente ed è comparsa in organismi che si pensavano immuni Il 60% di tutte le infezioni nosocomiali sono dovute a batteri MDR, la maggior parte dei quali sono VRE, MRSA e VRSA Persone infette con batteri MDR hanno un rischio di mortalità più elevato, passano più tempo in ospedale, aumentando rischi e costi. Aumento uso antibiotici Diagnosi inadeguata Aumento ceppi resistenti Aumento ospedalizzazi oni Uso inappropriato Trasferimento geni Mutazioni Crisi degli antibiotici • Negli ultimi 40 anni nessuna nuova classe di antibiotici anti G- • • Me t e le uove i fezio i vi ali fa Unica molecola un beta-chinino contro la tubercolosi due anni fa o se p e otizia pe l’a da e to d a • • ati o E ola, e . , l’a ti ioti o esiste za è ui di ’è po a spi ta da pa te del pu li o… quindi poca disponibilità a spendere soldi nella ricerca olto più i sidiosa, le ta el p og edi e e po o gla ou … Meccanismi Resistenza intrinseca Resiste za atu al e te p ese te pe l’asse za di ta get o p ese za di a ie e atu ali G- per penicillina o vancomicina grazie a membrana lipidica Enterococci per cefalosporine grazie a proteine che legano la penicillina (PBPs) a bassa affinità Meccanismi Resistenza acquisita Secondaria alla modificazione del genoma batterico che previene la funzionalità di un meccanismo antibiotico prima efficace. Trasferimento genetico orizzontale mediante cromosomi, batteriofagi, integroni, plasmidi e trasposomi, con meccanismi quali coniugazione, trasformazione e trasduzione Strumenti della resistenza acquisita 1. Enzimi: capacità genetica (via plasmidi) o acquisita (trasformazione genetica che porta a maggiori mutazioni come strumento di sopravvivenza) di sintetizzare enzimi che disattivano, distruggono o denaturano gli antibatterici: beta-lattamasi dei G-, su carbapenemi, cefalosporine, cefamicina, penicilline Meccanismi 2. Pompe ad efflusso: trasportatori proteinacei che spostano all’este o l’a ti ioti o: E te o a te ia eae, Es he i hia oli, Pseudomonas aeruginosa contro amminoglicosidi e fluoro chinoloni. 3. Modificazioni del target batterico: prevengono la funzione dell’a ti ioti o he o si può lega e Strumenti della resistenza acquisita 4. Riduzione permeabilità della membrana e dei meccanismi di trasporto: l’a ti ioti o o aggiu ge il itoplas a (naturalmente presente nei G-) Meccanismi 5. Ultraproduzione del target 6. Utilizzo di percorsi metabolici alternativi in modo da bypassare gli antibiotici e rendersi insensibili. Meccanismo responsabile per l'azione contro glicopeptidi come la bleomicina, decaplanina, ramoplanina, teicoplanina, telavancina, vancomicina, in Enterococcus gallinarum, Lactobacillus casei, Pediococcus pentosaceus. Meccanismi Resistenza estensiva (XDR) Il fenotipo XDR porta alla resistenza ad antimicrobici molto specifici, molto rari o non ancora descritti: resistenza delle Enterobacteriaceae ai carbapenemi e dello Staphylococcus aureus alla vancomicina. Meccanismi Risposta SOS: meccanismo regolatorio conservato indotto quando le cellule batteriche sono sotto stress con lesione al DNA, che porta ad aumento delle mutazioni al DNA, con apparenza di nuovi meccanismi di protezione Biofilm: la at i e poli e i a p otegge le ellule dall’a ti ioti o, posso o o pai e sottopopolazio i di atte i pe siste ti o esistenza non ereditabile, la fisiologia dei batteri si può modificare a seguito di stress ossidativo, di pH o di nutienti, aumento frequenza di mutazioni Patogeni resistenti Cocco G+ anaerobio facoltativo, colonizza gli epiteli, produce tossine, danneggia tessuti e causa infezioni gravi nosocomiali: infezione ferite chirurgiche, infezioni cutanee superficiali, endocarditi, setticemia, infezioni sistemiche, dell'intestino, del tratto respiratorio, del tratto urinario. Staphylococcus aureus Batterio MDR più comune, 20% ceppi in Europa e il 33-35% in USA. Farmacoresistenza più comune: alla meticillina (e oxacillina) (MRSA), con prevalenza del 57%. Pazienti MRSA hanno il 64% di probabilità in più di morire. Tra le 10 cause di decesso nel mondo e implicate almeno indirettamente nell'1% dei decessi. P i ia i’ esiste za alla pe i illi a, a i ’ esiste za a lo a fe i olo, e it o i i a, st epto i i a, sulfo a idi e tet a i li e, a i ’ i t oduzio e meticillina (penicillina semisintetica), efficace su ceppi resistenti. A i ’ p i o eppo MRSA PC eta-lattamasi, acquisizione gene mecA codificante proteina legante la penicillina (PBP2A) a bassa affinità per b-lattame. Staphylococcus aureus MRSA: resistente a tutti i beta-lattamici (carbapenemi, cefalosporine), e agli amminoglicosidi (clindamicina, eritromicina, chinoloni, rifampina, sulfonamidi e tetracicline). VRSA: dal 1997 12 casi di resistenza alla vancomicina in USA (gene VanA, modificazioni peptidoglicani di membrana) Nuova resistenza a clindamicina (40%) Altri batteri G+ Streptococcus spp. S. pyogenes responsabile di erisipela, cellulite, impetigine, faringite, scarlattina. Casi gravi: miosite, fascite necrotizzante, sindrome da shock tossico, sequele come febbre reumatica e glomerulonefrite; polmonite, meningite, e batteremia occulta. Bacillus cereus e Lysteria monocytogenes Intossicazioni alimentari. B. cereus causa anche infezioni gravi: batteremia, setticemia, endocardite, osteomielite, polmonite e meningite. Altri batteri G+ Enterobacteriaceae: espressione di New Delhi metallo-beta-lattamasi (NDM-1 ) causa resistenza generalizzata. Enterococcus spp. Grande importanza nosocomiale (12% infezioni in USA). Facilità alla resistenza (primi casi nel 1988: glicopeptidi), resistenza a b-lattamici, vancomicina, amminoglicosidi, lincosamidi, trimetoprim-sulfametossazolo. Geni responsabili: vanA, B, C, D, E, F. Clostridium difficile produce spore termoresistenti e responsabili di intossicazioni alimentari e lesioni intestinali. Grave resistenza in batteri responsabili di infezioni nosocomiali, in particolare Enterobacteriaceae come Acinetobacter baumannii, Klebsiella spp. e Pseudomonas aeruginosa grazie a betalattamasi ad ambio spettro (ESBL) e carbapenemasi, 16S RNA metilasi, che conferiscono resistenza ad amminoglicosidi Batteri G- • Acinetobacter baumannii: tra i patogeni più importanti, infezioni nosocomiale, i u o o p o essi e spesso MDR, e i gite fatale ell’8 % dei asi. Resistenza ad amikacina, carbapenemi, cloramfenicolo, penicillina, tigeciclina. • Klebsiella pneumoniare resistente ai carbapenemi (CRKP): UTI, infezioni delle ferite, setticemia neonatale meningite gravi, fatale nel 50% dei casi. Resistente a quasi tutti gli antibiotici. • Pseudomonas aeruginosa: molto virulento, resistenza naturale ad antibiotici beta-lattamici, penicillina ed emergente a florochinoloni (32.6%) Escherichia coli: 30% setticemie in GB, intossicazìoni alimentari, diarrea. Il 75% mostra di essere MDR, nuovo ceppo fortemente virulento. Resistenza a amoxicillina, levofloxacina, piperacillina, tetraciclina, cefalosporine di seconda generazione e di terza generazione, florochinoloni (31.3%). Maggior resistenza ad ampicillina (97,7%). Neisseria gonorrhoeae: nuove preoccupanti resistenze a penicillina Batteri G- Batteri G• • • Salmonella enterica Serovar Thyphimurium: febbre tifoidea, gastroenterite autolimitante. Resistenza a ampicillina, cloramfenicolo, acido nalidixico, trimetoprim sulfametossazolo. Shigella dysenterieae: causa della shigellosi. Resistenza a antibiotici beta-lattamici, 97% resistenza a amoxicillina, ampicillina, ciprofloxacina, acido nalidixico, norflaxacina, trimetoprim sulfametossazolo. Campylobacter spp.: responsabile campilobatteriosi, con crampi, febbri e dolori. Produzione di tossina che colpisce il sistema immunitario (cytolethal distending toxin). Resistenza a ciprofloxacina, eritromicina, fluoro chinoloni, beta-lattamici 1/3 della popolazione mondiale è infetta con Mycobacterium tubercolosis. Anche se la maggior parte non svilupperà la malattia, l’i fezio e ausa . de essi/a o. Tubercolosi Malattia dimenticata, nessun incentivo per sviluppare nuovi farmaci, coinfezione con HIV, diagnosi e trattamento difficili Si usano principalmente farmaci sviluppati 50 anni fa. Il trattamento è spiacevole e molto prolungato (6-8 mesi) con molta noncompliance La non-compliance comporta forte farmacoresistenza (36%) con ceppi MDR e XDR Trattamento • Azoli come imidazolo e triazolo, in particolare fluconazolo: disturbano biosintesi ergosterolo. Candida • Polieni: si legano all'ergosterolo nella membrana formando canali • Echinocandine: inibizione sintesi beta-1,3- glucani, destabilizzazione membrana. • Aumento resistenza a amfotericina B, clotrimazolo, fluconazolo, itraconazolo, nistatina • Data la tossicità dei trattamenti le opzioni terapeutiche sono ridotte Leishmania: causa Leishmaniosi, endemica in 90 paesi tropico/subtropico, prevalenza di 12 milioni, 350 milioni di persone in zone ad alto rischio. Trattamento con ospedalizzazione, monitoraggio costante, spesso doloroso e difficile, con antimoni pentavalenti (meglumina antimoniata e sodio stibogluconato). Protozoi Rischio di bassa efficacia e sviluppo farmacoresistenza. Amfotericina B nuovo farmaco liposolubile, efficace ma tossico e costoso Miltefosine idrosolubile, efficace ma ha molto effetti collaterali. Vermi parassiti: trasmesso da molluschi (Biomphalaria, Oncomelania, Neotricula, Bulinus) causa schistosomiasi o bilarziasi, malattie dimenticata, colpisce 240 milioni di persone in aree tropicali e subtropicali, ne mette a rischio 700 milioni. Trattamento con Praziquantel, Oxamnichino Dati preoccupanti sullo sviluppo di MDR, ed in particolare di resistenza specifica al Praziquantel . Schistosoma La farmacoresistenza: quali soluzioni? Aree di possibile intervento 1. Uso appropriato di antibiotici in medicina e veterinaria 2. Attenzione alle resistenze in infezioni nosocomiali e di comunità 3. Velo izza e l’app ovazio e di uovi a ti i o i i 4. Educazione del pubblico 5. Miglioramento delle infrastrutture 6. Regolamenti stringenti sulle prescrizioni di antibiotici 7. Sviluppare nuovi antibiotici 8. Rivalutare i vecchi e rigettati Antimicrobici alternativi 1. Batteriocine/lantibiotici 2. Antibiotici peptidici 3. Interferenza batterica/probiotici/prebiotici 4. Terapia vaccinale: in particolare per S. aureus 5. Terapia batteriofaga. 6. Metalli antimicrobici: rame e argento, spesso in nanoforma. 7. Bendaggi con miele medicinale OE e farmacoresistenza Osservazioni L'azione degli OE sui patogeni non varia molto tra ceppi da laboratorio e ceppi selvaggi. Sembra che i patogeni non abbiano sviluppato una resistenza agli OE nonostante siano parte della biosfera da moltissimo tempo. 1. Modificazione del recettore o del sito attivo (aumentata affinità per l'antibiotico) 2. Degradazione enzimatica e modifica degli enzimi batterici che degradano gli antibiotici 3. Aumentata permeabilità della membrana cellulare Sinergia tra molecole 4. Inibizione delle pompe di efflusso. Organismo p-cimene timolo + + linalolo cimene Candida tropicalis 0,141 carvacrolo Timolo + carvacrolo linalolo/m + alfaTimolo + carvacrolo + cimene entolo + terpinene carvacrolo + FIC eugenolo FIC eugenolo 0,504 Candida albicans 0,504 0,313 M. cattarhalis 0,281 0,133 S. aureus 0,281 0,508 E.coli 0,157 E. faecalis 0,508 B. cereus 0,258 0,312 0,5 Resistenza agli OE? • Non è impossibile, il maggior utilizzo aumenterà la frequenza. • Risposte alterate di E. Coli al timolo, probabilmente legate a modifiche della biosintesi dei lipopolisaccaridi e al QS. • TTO e terpinen-4-olo non portano a resistenza multistep dopo 6 giorni ma necessario testarli per più tempo • Meglio combinare OE e antibiotici, in modo da aumentare l'attività di entrambi e ridurre il rischio di resistenza Aumento efficacia e riduzione tossicità di entrambi, aumento spettro di attività, prevenzione del fallimento della terapia quando si sospetti farmacoresistenza, prevenzione dello sviluppo di farmacoresistenze, abbassamento costi Sinergia con antibiotici Me a is o d’azio e Inibizione degli enzimi per la deattivazione degli antibiotici Disabilitazione delle pompe di efflusso batteriche Attivitá antiplasmidi. Mentha piperita su E. coli. Polifarmacia, farmacologia di rete, più difficile attivazione di resistenza, quantomeno one-step. Molecola Organismo Sinergia Carvacrolo MRSA e E. coli Penicillina Carvacrolo e timolo Klebsiella oxytoca e Sphingomonas paucimobilis Ampicillina Carvacrolo, cinnamaldeide, Sphingomonas eugenolo, timolo paucimobilis Nitrofurantoina Geraniolo b-Lattamici (ampicillina e penicillina), chinoloni (norflaxacina), cloramfenicolo Vari organismi OE Organismo Aniba rosaeodora A. baumanii, B. cereus, B. subtilis, E. faecalis, E. coli, K. pneumoniae, P. aeruginosa, Gentamicina S. enterica svr. T., S. marcescens, S. aureus, Y. enterocolitica Cinnamomum zeylanicum Acinetobacter spp Amikacina Citrus limon Acinetobacter spp Amikacina, imipenem e meropenem Coriandrum sativum Acinetobacter baumanii Sinergia Additività Vari antibiotici Croton zehntneri S. aureus Gentamicina e norflaxacina Helichrysum italicum A. baumanii, E. aerogenes, E. coli, P. aeruginosa MDR Vari antibiotici Helichrysum italicum Enterobacter aerogenes e geraniolo Ampicillina, norflaxacina, penicillina Agente Organismo Sinergia Additività Lippia sidoides S. aureus Gentamicina Melaleuca alternifolia S. aureus e E. coli Tobramicina Melaleuca alternifolia K. pneumoniae Ciproflaxina (ma a volte antagonista) Mentha xpiperita K. pneumoniae S. aureus Ciproflaxina (ma a volte antagonista) Origanum vulgare E. coli ESBL Amoxicillina, Fluoro chinoloni, dossiciclina, lincomicina, lincomicina e florfenicolo, levofloxacina, maquindox, polimixina, arafloxacina ceftriaxone, ceftiofur Origanum vulgare B. cereus, B. subtilis, S. aureus Gentamicina Tobramicina A. baumanii, B. cereus, B. subtilis, E. faecalis, E. coli, K. Pelargonium graveolens pneumoniae, P. aeruginosa, S. Gentamicina enterica svr. T., S. marcescens, S. aureus, Y. enterocolitica Rosmarinus officinalis K. pneumoniae Thymus broussonetii e Thymus maroccanus Batteri resistenti al cloramfenicolo Thymus spp., carvacrolo Batteri MDR Ciproflaxina (ma a volte antagonista) Cloramfenicolo Cefixime, ciprofloxacina, gentamicina, pristinamicina 71% Cefixime, ciprofloxacina, gentamicina, pristinamicina 20% Antagonismo! • Rosmarinus officinalis + Melaleuca alternifolia antagonisti di ciprofloxacina su S. aureus e K. pneumoniae • Mentha xpiperita + Thymus vulgaris sinergici o antagonisti di ciprofloxacina su S. aureus e K. pneumoniae a seconda dei rapporti utilizzati. • Interazioni OE + antibiotici concentrazione-dipendenti • Le combinazioni vanno usate con grande cautela e dopo Patogeni ed oli Clinica Melaleuca alternifolia Sperimentale MRSA Allium sativum Carvacrolo/timolo: anche MSSA e MS S. epidermidis Angelica dahurica radix (falcarindiolo) Eugenolo Armoracia rusticana Geraniolo Artemisia glavescens (secoguaianolidi) Syzygium aromaticum, Eucalyptus, Cymbopogon, Melaleuca alternifolia, Thymus vulgaris (polytoxinol): studio clinico su MRSA della tibia inferiore Molecole Boswellia spp., oleogommoresina Chaerophyllum libanoticum fruct. Citrus aurantium deterpenato, anche VISA E. globulus foglia E. globulus frutto (aromadendrene) anche su VRE E. citriodora (citronellolo e citronellale) E. radiata Sperimentale MRSA Lantana camara S. aureus MDR Myrtus communis (mirtucommulone A) Ocimum basilicum a metil cavicolo Olea europaea fol. Origanum vulgare timolo/carvacrolo anche su S. epidermidis MR Satureja cuneifolia/hortensis/montana Tanacetum parthenium anche su B. subtilis e MSSA Thymus vulgare timolo Zataria multiflora: MRSA, MSSA e sinergia con vancomicina Enterococci resistenti alla vancomicina (VRE) • Eucalyptus globulus frutto ad aromadendrene • Vari diterpeni abietanici estratto da Plectranthus spp. • Due diterpeni da Salvia corrugata. Agente E. globulus (aromadendrene) Foeniculum vulgaris Lantana camara Mentha piperita/spicata Ocimum basilicum MDR O. basilicum metil cavicolo/linalolo O. basilicum linalolo/geraniolo Origanum marjorama/onites/vulgaris O. vulgare carvacrolo Satureja cuneifolia Organismo VRE ESBL E. coli e K. pneumoniae E. coli e S. aureus ESBL E. coli e K. pneumoniae ESBL E. coli e K. pneumoniae S. epidermidis, E. faecalis, P. aeruginosa ESBL K. pneumoniae ESBL E. coli e K. pneumoniae ESBL E. coli e K. pneumoniae ESBL K. pneumoniae Efficacia Agenti Clinico Ottima • Cinnamomum zeylanicum • Syzygium aromaticum • Origanum vulgare • Thymbra capitata • Aloysia trhiphylla Buona • Mentha xpiperita • Achillea millefolium • Stachys byzantina • Cymbopogon citratus/martini • Melaleuca alternifolia Sufficiente • Baccharis notosergila • Solidago chilensis • Schinus polygamus • Anthemis nobilis • Lippia alba • Mentha arvensis • Santolina chamaecyparissus Candida spp. Melaleuca alternifolia risciacquo orale per candidosi orofaringea resistente al fluconazolo OE Molecole Melaleuca alternifolia inalata pre anti-TB Citronellolo Eucalyptus citriodora inalata Linalolo Isopulegolo Tubercolosi MDR/XDR a-Terpineolo Spatulenolo b-Eudesmolo T-Cadinene Geraniolo Nerolo Nerolidolo Farnesolo Lattoni sesquiterpenici Campylobacter Origanum minutiflorum (carvacrolo 74% e p-cimene 8%) attivo su Campylobacter spp. resistente alla ciproflaxacina Agente In vitro su S. mansonii Apium graveolens Efficace al 96%, a 50 ppm, in 15 min. Ageratum conyzoides LC50: 199 microgr/ml in 24 ore Baccharis dracunculifolia Efficace al 100%, a 10 microgr/ml Bidens sulfurea Clinico Schistosoma Efficace al 100%, a 100 microgr/ml, in 48 ore Commiphora myrrha A 10mg/kg cura al 91,7-100% su S. haematobium e S. mansonii Tagetes erecta LC50: 81,47 microgr/ml in 24 ore SI Thujopsis dolabrata Plectranthus Eucalyptus spp. Attività cercaricida Piper cubeba LC50: 199 microgr/ml in 24 ore Nigella sativa Sinergia/additività con Praziquantel Zingiber officinale Attività cercaricida di S. japonicum Per os ratti 2,5 e 5,0 ml/kg riduzione numero di vermi adulti e di uova recuperate Tre lattoni sesquiterpenici • Thapsigargina da Thapsia garganica inibisce le ATP difosfoisrolasi di S. mansoni • Vernodalina da Vernonia amygdalina attivo contro S. japonicum in vitro, ed in vivo in ratti a dose di 120mg/kg. • Eremantina da Eremanthus elaeagnus inibisce penetrazione di S. mansoni. Schistosoma Leishmania • Nessun OE interessante al momento • Sesquiterpeni da Elephantopus mollis, Neurolaena lobata, Jasonia glutinosa, Tanacetum parthenium Batteri, funghi, virus ed altri agenti infettivi Batteri Caratteristiche Microrganismi unicellulari, procarioti. Si dividono in: Bacilli: a bastoncino Cocchi: a sfera; diplococchi: a coppia; streptococchi a catena; stafilococchi a grappolo Vibrioni: a virgola Spirilli: a spirale Spirochete: con più curve Gram positivi (molti peptoglicani) e Gram negativi (pochi peptoglicani) a seconda della colorabilità Funghi patogeni Caratteristiche Microrganismi unicellulari, eucarioti, eterotrofi Parete cellulare di glucani e chitina Candida, Aspergillus, Cryptococcus Virus Definizione • • • • Parassita i tra ellulare o ligato i fettivo Le dimensioni vanno da 20 nm a 250-300 nm Impacchetta il suo genoma in una particella per trasmetterlo di pepite in ospite Il genoma contiene informazioni per iniziare e completare il ciclo infettivo nella cellula • • Vivente o non vivente? Forse organismo a due fasi: virione e cellula infetta Struttura Ciclo infettivo • Legame a recettori di superficie • Adsorbimento • Penetrazione • Fusio e dell’i volu ro lipoprotei o • Denudamento • Sintesi virale • Assemblaggio • Rilascio Il costo delle malattie infettive Antivirali Dopo 50 anni di ricerca ci sono solo 30 farmaci antivirali, la maggior parte contro HIV • Influenza A e B • ASV • HIV • HBV Virus Sia i farmaci antivirali (acyclovir) sia i vaccini possono causare insorgenza di resistenza nei virus. Questa seconda resistenza è la meno conosciuta. 1. Virus epatite B, vaccinazione nei primi anni 80. Nel 1990 primo caso di resistenza. Aumenta la frequenza della resistenza negli individui vaccinati. 2. Influenza aviaria (H5N2). Continuano ad emergere nuove linee virali resistenti. 3. Malattia di Marek, ausata dal virus dell’Herpes ei polli. Pri e va i azio i egli a o 60. Tre ge erazio i. 4. Infectuous Bursal Disease (IBD) nei polli, causato da un birnavirus. Batteri Paesi industrializzati: 2% decessi, aumento della mortalità del 58% negli USA nell'ultimo decennio. Paesi non industrializzati: prima causa di decessi in bambini sotto i 5 anni; 21% morbilità e mortalità. European Antimicrobial Resistance Surveillance Network (EARS-NET): ogni anno 400.000 pazienti con infezioni MDR, in particolare MRSA, VRE, E. coli e Pseudomonas aeruginosa resistenti ai fluorochinoloni, Klebsiella pneumoniae resistente a ceftazidima, Acinetobacter baumanii MDR, Mycobacterium MDR, Streptococcus MDR Batteri 2010: S. aureus MRSA superiore al 25% in sette stati EU (Cipro, Grecia, Ungheria, Italia, Malta, Romania, Spagna) e del 50% in Portogallo Preoccupanti: resistenza Klebsiella pneumoniae ai carbapenemi (G- negativo responsabile infezioni nosocomiali). Resistenza di Enterobacter alle cefalosporine. Perché? 1. 2. Molti patogeni comuni hanno sviluppato farmaco resistenza rispetto ad antibiotici di prima generazione. Molte grandi case farmaceutiche si sono concentrate sullo sviluppo di farmaci per patologie della civiltà, come diabete, CVD, ecc. 3. Il costo di sviluppo per un antibiotico va dai 400 ai 700 milioni di euro. 2009-oggi: due nuovi antibiotici in USA (ceftarolina fosamil - cefalosporina di 5a generazione, e il macrociclico fidaxomicina, entrambi per Clostrydium) mentre sono in fase II o III nove molecole endovena contro G-. Il potenziale di virulenza dei G+ e dei G- aumenta, come visto nel caso della crisi da E. coli 0104:H4 in Germania Gli oli essenziali come agenti antinfettivi Olii essenziali Cosa è un olio essenziale? Da dove proviene? Come si ottiene? Che caratteristiche ha? Composizione Terpenoidi: mono e sesquiterpeni, raramente diterpeni, alifatici, aliciclici, aromatici, ossigenati (pinene, farnesene, linalolo, acetato di linalile, timolo, ecc.). Ossilipine: derivati da acidi grassi poliinsaturi (jasmonati, octadecanoidi, 3-esenale, 3,6-nonadienale, ecc.). Fenilpropanoidi: derivati da L-fenilalanina (eugenolo, isoeugenolo, apiolo, cinnamaldeide, ecc.) Attività biologiche Antimicrobica Spasmolitica Espettorante Rubefacente Modulante del SNC Digestiva aromatica Carminativa Antiossidante Antinfiammatoria Insetto-repellente Analgesica locale Attività antimicrobica • Attività con maggior supporto sperimentale • Forte concordanza con dati di ecologia e fisiologia vegetale ma... • La maggior parte degli studi è in vitro, solo parzialmente ge eralizza ili all’attività siste i a • Molti studi sono meno che perfetti in termini di metodologia, Organismi testati • Virus patogeni, sia animali sia vegetali • Funghi micotossigeni e lieviti patogeni • Molti ceppi batterici • Amebe • Parassiti Molecole attive • Gruppo idrossilico soprattutto se legato a sostituente alchilico (timolo, carvacrolo, eugenolo, cinnamaldeide). • Gli OE ad alto tenore di fenoli sono più attivi degli altri • Lunghezza composti alifatici nelle serie omologhe importante per intensità e specificità (G + o G -) • Configurazione cis- più attiva di trans- (cis-ocimene vs. trans-ocimene) Esempi di molecole attive Fenoli • Origanum hirtum (carvacrolo); Syzygium aromaticum (eugenolo); Satureja montana e Thymus vulgaris (timolo, carvacrolo) Alcoli • Lavandula angustifolia (linalolo); Pelargonium spp. (geraniolo); Melaleuca alternifolia (terpinen-4-olo); Mentha spp. (mentolo) Aldeidi • Cinnamomum zeylanicum (cinnamaldeide); Cymbopogon spp. (citrali) Principali OE a fenoli Olio essenziale Cinnamomum zeylanicum fol Foeniculum vulgare Ocimum basilicum Origanum hirtum Pimpinella anisum Satureja montana Molecola caratterizzante eugenolo anetolo eugenol metil etere 60% carvacrolo, timolo anetolo - 80-90% carvacrolo Syzygium aromaticum eugenolo Thymus vulgaris timolo, carvacrolo Trachyspermum ammi timolo Principali OE ad alcoli Olio essenziale Molecola caratterizzante Citrus spp. α-terpineolo Cymbopogon spp. citronellolo, geraniolo Eucalyptus citriodora citronellolo Lavandula vera; L. x hybrida linalolo, lavandulolo, terpineolo, borneolo, geraniolo Melaleuca alternifolia; M. quinquenervia terpinen-4-olo Mentha spp mentolo Ocimum basilicum linalolo Origanum majorana α-terpineolo, terpinen-4-olo, linalolo Pelargonium spp citronellolo, geraniolo Ravensara aromatica α-terpineolo Salvia sclarea linalolo, α-terpineolo; sclareolo Effetti Carvacrolo su Bacillus cereus a basse concentrazioni 1. Estende la fase di latenza 2. Riduce la crescita specifica massima 3. Riduce la densità finale della popolazione ad elevate concentrazioni 1. Riduce esponenzialmnte la viabilità batterica 2. Aumenta la fluidità della membrana 3. Porta a fuoriuscita di K+ e H+ 4. Riduce il delta di pH transmembranico 5. Collassa il potenziale di membrana 6. Inibisce la sintesi di ATP 7. Morte cellulare Target batterici • Effetti su parete e membrana cellulare • Disturbo produzione ATP e omeostasi pH • Trascrittoma e proteoma cellulari • Quorum sensing • Anti-ureasi 1. Lesioni della membrana citoplasmatica e della parete cellulare, aumento permeabilità e fluidità della membrana, disintegrazione e rilascio di lipopolisaccaridi (carvacrolo, timolo, eugenolo, cinnamaldeide) 2. Interazione con proteine di membrana o periplasmatiche (carvacrolo, timolo, eugenolo) 3. Inibizione enzimi metabolismo energetico (ATP-asi) in G+, riduzione potenziale di membrana e forza motrice protonica dei flagelli, quindi motilità (eugenolo, cinnamaldeide, carvacrolo, para-cimene) Membrana e parete cellulare 4. Affinità per la membrana, espansione, riduzione temperatura di fusione (p-cimene, citrali). Membrana e parete 5. Modifica permeabilità tramite integrazione nel doppio strato lipidico, fluidificazione e successivo adattamento del cellulare profilo lipidico (timolo, carvacrolo) 6. Forse inibizione uptake glucosio e glicolisi (eugenolo, cinnamaldeide) 7. G+ e G- rispondono diversamente agli OE, con differenti lesioni delle pareti cellulari (solitamente più gravi per i G+) • Aumento di permeabilità e fluidità della membrana rende impossibile bloccare il passaggio passivo di H+ e K+ • Carvacrolo: carrier transmembrana cationi • Riduzione significativa del pH intracellulare • Crisi cellulare Omeostasi pH Carvacrolo come carrier transmembranico • • Carvacrolo: espressione e folding proteine di membrana, espressione HSP in E. coli, inibizione sintesi di flagellina • Timolo: espressione HSP60 (GroEL) e HSP70 con misfolding delle proteine di membrana Timolo: percorso del citrato ed ATP-asi, disturbo processi energetici Target intracellulari • I microrganismi associati a biofilm sono da 50 a 500 volte più resistenti dei microrganismi planctonici • Le molecole QS presenti in G- e G+ regolano produzione di biofilm, motilità, resistenza allo stress, virulenza e capacità di fare colonia. Quorum-sensing • Molecole interessanti: cinnamaldeide, citrali, carvone, alfa-pinene. • Attivi: Syzygium aromaticum, Pelargonium, Lavandula, Rosa, Rosmarinus e Piper spp. (in particolare Piper bredemeyeri), Allium sativum • Meno attivi: Citrus, Eucalyptus e Lippia alba • L’ureasi è fo da e tale per al u i patoge i (Helicobacter pylori e Klebsiella pneumoniae) per idrolizzare urea ad ammonia • Cuminum cyminum mostra attività antiureasi su K. pneumoniae Anti-ureasi Funghi • Attività in genere simile a quella sui batteri • Lisi membrana e danneggiamento mitocondri: TTO, CdG, Anethum graveolens • Data la natura di eucarioti dei funghi, sostanze attive su di loro saranno attive anche sulle cellule umane Target virali • Più comune: disturbo strutture del virione necessarie per la penetrazione della cellula. Il carvacrolo lede la capsula virale • Meno comune: inibizione sintesi proteica virale a livello post trascrizione (cinnamaldeide); inibizione trasmissione da cellula a cellula (Santolina insularis) • Melaleuca alternifolia e Eucalyptus globulus agiscono sia prima sia durante la penetrazione Sinergia negli oli essenziali Sinergia Azio e u itaria di due o più ole ole tale he… u a au e ta l’attività delle altre i odo da… ottenere un effetto finale maggiore di quello che si potrebbe ottenere con qualsiasi delle molecole prese singolarmente in quantità equivalenti. Esempio Sette composti di Thymus vulgaris CT timolo (timolo, carvacrolo, linalolo, p-cimene, borneolo, alfa-terpinene, gamma-terpinene) in rapporto 1:1: 1% antagonistici 21% sinergici 42% additivi 36% indifferenti Meccanismi Inibizione sequenziale di molti passaggi di un percorso metabolico Inibizione degli enzimi che espellono gli antimicrobici Interazioni di molti antimicrobici con le componenti della parete cellulare Interazioni con la membrana e/o la parete cellulare che portano ad un aumento della captazione di altri antimicrobici Molti MS deboli Farmacodinamica Inibizione di molti step Attività sulla membrana Farmacocinetica Sinergia Azione enzimatica Polifarmacia Analogie Farmacologia di rete Due step intracellulari Cinnamaldeide Eugenolo CarvacroloEugenolo/ cinnamaldeide Anti efflusso Farmacocinetica p-Cimene Carvacrolo Geraniolo Antibiotico Timolo Carvacrolo Due step di membrana AcrA Proteina intracellulare Enzima Produzione ATP Antibiotico Sintesi proteica • La potenza individuale di una molecola non determina il potenziale della combinazione • La sinergia è più probabile tra una molecola potente ed una debole: carvacrolo + cimene; eugenolo + mentolo Parametri • L’additività è più pro a ile o due ole ole egual e te attive: carvacrolo + timolo • Le caratteristiche chimiche che rendono una molecola più antibatterica rendono più difficile il partizionamento nella membrana • La mancanza delle caratteristiche antibatteriche rende più facile l’i filtra e to della e ra a, e la fa ilitazio e del passage di altre molecole Parametri Tre caratteristiche chimiche rilevanti delle coppie sinergiche: 1. proprietà lipofiliche dei monoterpeni 2. potenza dei gruppi funzionali 3. solubilità acquosa di uno dei due composti Applicazioni • Agiscono su diverse strutture e target: più difficile comparsa di resistenza • Sono attivi su batteri, funghi, protozoi e virus: interessanti in caso di infezioni miste. Caratteristiche OE • Oltre ad essere antibiotici possono essere antinfiammatori, immunomodulanti locali, antiossidanti e rigenerativi cutanei • Al momento non sono un sostituto per le terapie antibiotiche sistemiche, ma sono molto interessanti per i trattamenti topici Contatto diretto con le mucose infette. Inalazioni e fumigazioni Cautele •Areosol: non più di 10 minuti, areare la stanza •Fumigazioni: poche gocce in acqua non bollente, applicazioni frequenti, occhi ben chiusi •Bambini: acqua meno calda, no eucalipto, menta e OE irritanti, fumigazioni dirette e areosol prolungato Materiale Dosi Olio vegetale 600 ml Oleolito Iperico 200 Unguento respiratorio OE Eucalyptus globulus 50 OE Thymus vulgaris 40 OE Melaleuca alternifolia 40 OE Cymbopogon spp. 40 OE Mentha x piperita (Rosmarino per bambini) 30 Applicare al torace al mattino e prima di andare a letto. Usare puro in adulti, diluito 1:3 in olio v •Penetrazione transdermica accoppiata a inalazione lenta Applicazioni topiche •Igiene delle mani. •Ferite •Ferite infette •Infezioni dermatologiche •Melaleuca alternifolia •Syzygium aromaticum Miscela antivirale topica •Eucalyptus globulus/citriodora •Cymbopogon spp. •Salvia officinalis •Thymus/Origanum Gli OE più attivi Nome botanico OE antibatterici Composto più attivo Tolleranza delle mucose Aniba rosaeodora linalolo buono Cinnamomum spp. cortex cinnamaldeide dermocaustico Citrus bergamia linalolo, cumarine buono Cymbopogon martini geraniolo, citrali buono Eucalyptus citriodora citrali buono Lavandula spp. varie buono Melaleuca alternifolia terpinen-4-olo ecc. medio Origanum spp. Carvacrolo irritante Pelargonium spp. varie buono Salvia spp. vari (borneolo, linalolo) medio Satureja montana carvacrolo irritante Syzygium aromaticum Eugenolo irritante/medio Thymus vulgaris timolo irritante Trachispermum ammi Carvacrolo irritante OE antimicotici Nome botanico Composto più attivo Tolleranza delle mucose Cinnamomum spp. cortex cinnamaldeide dermocaustico Cymbopogon flexuosus/citratus citrale buono Cymbopogon martini geraniolo buona Eucalyptus globulus 1,8-cineolo Laurus nobilis vari buono Litsea citrata citrale medio Melaleuca alternifolia Terpinen-4-olo buona Melaleuca quinquenervia alfa-terpineolo, 1,8-cineolo Origanum spp. carvacrolo irritante Pelargonium x asperum Citronellolo eccellente Satureja montana carvacrolo irritante Thymus vulgaris CT timolo timolo irritante OE antivirali Nome botanico Composti attivi Artemisia arborescens Artemisia vulgaris a- e b-tujone, 1,8cineolo, carveolo Target Tollerabilità HSV 1, 2 Tossico YFV Cinnamomum camphora alfa-terpineolo, 1,8CT cineolo cineolo HSV Eccellente Cinnamomum camphora Linalolo CT linalolo HSV Eccellente Cinnamomum zeylanicum Cinnamaldeide Influenza Irritante, sensibilizzante Cymbopogon citratus/flexuosus Geraniale e nerale HSV Buona Cymbopogon martinii Geraniolo HSV Eccellente Eucalyptus globulus 1,8-cineolo HSV Eccellente OE antivirali Nome botanico Composti attivi Hyssopus officinalis Laurus nobilis Target Tollerabilità HSV 1 buono/medio b-Ocimene, 1,8-cineolo, ae b-pinene Lippia alba/origanoides YFV Lippia junellana/turbinata Virus Junin Litsea citrata nerale e geraniale HSV Media Melaleuca alternifolia Terpinen-4-olo, alfaterpineolo, terpinolene HSV 1, 2, influenza Buona H1N1 Melissa officinalis Citrali, citronellale HSV 1, 2 Mentha xpiperita mentolo HSV 1, 2, e aciclovir resistenti medio OE antivirali Nome latino Composti attivi Origanum vulgare Rosmarinus officinalis CT verbenone Tollerabilità YFV Verbenone Salvia fruticosa/officinalis Santalum album Target santalolo HSV Eccellente HSV 1 Buona HSV 1 buono Syzygium aromaticum Media Thymus vulgaris timolo e carvacrolo HSV 1 irritante Thymus vulgaris CT tujanolo Tujanolo HSV Eccellente Trachyspermum ammi Timolo HSV Irritante Zingiber officinale HSV 1