Poli Museo della GraPPa DI BASSANO DEL GRAPPA

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Poli Museo della GraPPa DI BASSANO DEL GRAPPA
Poli Museo
della Grappa
DI BASSANO
DEL GRAPPA
Poli, Museo della Grappa
Alessandro Michelazzo
Università Iuav di Venezia
Corso di laurea magistrale in design
Storia delle comunicazioni visive
AA 2011-12
Caratteri utilizzati:
Neutratext
Rotis Serif Std
Fotografie:
Alessandro Michelazzo
pubblicazioni Museo Poli
Poli Museo della Grappa - Università IUAV di Venezia - 3
INTRODUZIONE
Oggetto principale della ricerca
è l’indagine di Poli, Museo della
Grappa. “Si definiscono Musei,
Architetture ed Archivi d’impresa
quelle istituzioni o strutture che siano
emanazione di un’attività economica
di un’impresa, di un distretto, di una
tradizione produttiva con significativi legami con il territorio e che siano
espressione esemplare della politica
culturale d’impresa”.
La trattazione è sviluppata incrociando molteplici fonti di natura sia
testuale sia telematica, tenendo come
punto cardine l’intervista a Cristina
Tessari direttrice del museo, nonché moglie del titolare e fondatore
Jacopo Poli.
4 - Poli Museo della Grappa - Università IUAV di Venezia
Poli Museo della Grappa - Università IUAV di Venezia - 5
CONTESTO
IN CUI SI COLLOCA
“L
a produzione della
grappa continua da
secoli tra tradizione e
innovazione, e si prepara ora alle nuove
sfide moderne, dai liquori alle confezioni” (fonte Il Gazzettino). Jacopo
Poli, titolare dell’omonima distilleria,
spiega le novità, le difficoltà e il futuro
dei propri prodotti in Italia e all’estero.
Il tema del rapporto tra conservare
e raccontare viene presentato come
una sorta di benvenuto nelle varie
pubblicazioni, ad esempio la brochure
con grazioso incrocio tipografico (vedi
immagine).
“La nostra distilleria si contraddistingue per alcuni semplici motivi: il
fatto che siamo collocati ai piedi della
Pedemontana Veneta, area geografica considerata la culla della Grappa.
Infatti la famiglia Poli distilla con
passione dal 1898 e ha (quindi) acquisito una certa esperienza nel campo.
Produciamo inoltre grappe moderne,
connotate da un ricercato equilibrio di
carattere e di eleganza, che piacciono
al consumatore evoluto di oggi. Infine
usiamo uno storico alambicco artigianale con un approccio innovativo,
con il fine di produrre una gamma di
grappe diverse che soddisfano gusti
differenti. Ritengo, infatti, che “la
6 - Poli Museo della Grappa - Università IUAV di Venezia
grappa” non esista più, oggi esistono “le grappe”. Ci sono altre buone
aziende che magari soddisfano alcuni
di questi punti, noi ci impegniamo a
soddisfarli tutti”. (fonte: Il Gazzettino)
Il Poli Museo della Grappa, frutto di
una lunga ed appassionata ricerca, è
un atto di riconoscenza della Famiglia
Poli nei confronti della Grappa. Il
nucleo principale da cui ha avuto
origine il Museo è costituito da una
raccolta di testi antichi e moderni riguardanti la Grappa, l’arte della
Grappa e l’arte della distillazione. Fra
le opere più importanti merita di essere
citato il “Liber de ar te distillandi” di
Hieronymus Brunschwigh dell’8 maggio 1500, primo testo stampato su
questo argomento.
Dal momento della sua istituzione il
Poli Museo della Grappa ha sempre
avuto un ruolo di rappresentanza per
la città essendone non solo una delle
attrazioni turistiche più importanti e
significative, ma anche contenitore ed
espositore della cultura del territorio.
Il prodotto e la storia stanno varcando
nuovi mercati esteri “L’estero, fin dai
primi anni ’80, rappresenta una priorità per la nostra distilleria, e siamo
convinti che la Grappa possa varcare
i confini nazionali e presentarsi nei
migliori ristoranti e hotel del mondo”.
Jacopo Poli, Andrea Poli, Cristina Poli, Teresa Poli, Franco Barbon, Barbara Poli
Poli Museo della Grappa - Università IUAV di Venezia - 7
vista frontale del Poli Museo della Grappa da via Gamba, Bassano del Grappa
STORIA DELL’IMPRESA
A
Bassano del Grappa, di
fronte allo storico Ponte
Vecchio del Palladio, le
Distillerie Poli hanno
aperto Il Poli Museo
della Grappa, frutto di
una lunga e appassionata ricerca, il
quale è collocato nella nobile cornice
di un palazzo del ’400. La storia della
distillazione e la storia della Grappa
vengono presentate con eleganza
ed efficacia in uno spazio raccolto
e suggestivo attraverso un percorso didattico breve ma esauriente. Il
Poli Museo della Grappa, dunque, è
un’importante punto di riferimento
per la storia e la cultura del territorio
bassanese ed è anche per questo che
l’istituzione ha un intenso rapporto
con varie tipologie di visitatori. In
merito al rapporto che l’istituzione
intrattiene con i visitatori, la direttrice Cristina Tessari afferma:”Il rapporto tra il Poli Museo della Grappa
e i visitatori è di doppio ordine: uno
riguarda il dialogo che si instaura con
i visitatori nazionali e internazionali.
E’ per questo che il museo offre visite
autoguidate, e una suggestiva sala
con video-installazioni sulla storia
della grappa in ben cinque lingue.
Oggi l’azienda esporta in più di cinquanta mercati, tra i quali Germania,
Svizzera, Canada, Usa e Giappone ne
sono i principali.
Il secondo ordine nel rapporto tra Poli
Museo e i visitatori è l’integrazione
della visita con una descrizione orale
più semplice per le classi di alunni dei
primi anni di scuola.
8 - Poli Museo della Grappa - Università IUAV di Venezia
Da poco Jacopo Poli, con i fratelli Giampaolo, Barbara e Andrea,
ha inaugurato un secondo museo a
Schiavon accanto alla distilleria di
famiglia. Qui sono raccolti vari tipi di
alambicchi per la distillazione della
vinaccia, circa 1500 bottiglie storiche
in un percorso didattico-museale che
va a completare quello di Bassano”.
Il Poli Museo della Grappa, oltre a
raccogliere l’identità culturale specifica del territorio in cui è collocato
con lo scopo di essere veicolo di diffusione di cultura circa la produzione
della grappa è, a livello nazionale,
uno dei pochi musei ad
avere una
collezione di questo tipo tanto ampia
e articolata tale da rappresentare un
punto di riferimento.
Il Museo della Grappa ospita la più
ampia collezione di Grappe conosciuta in Italia, tanto da possedere
migliaia di bottiglie appartenenti a
centinaia di distillerie, molte delle
quali oggi scomparse.
Il 30 settembre 2011 Teresa Poli, la
matriarca della famiglia e rappresentante in quest’occasione delle Poli
Distillerie, ha ricevuto l’attestato di
Impresa Storica da parte del presidente dell’Associazione Industriali
della Provincia di Vicenza Roberto
Zuccato.
“Nell’anno delle Celebrazioni dei 150
anni dell’Unita’ d’Italia, Unioncamere,
(con il coordinamento del Centro
per la cultura d’impresa e in collaborazione con Symbola, l’Istituto
Guglielmo Taliacarne e Universitas
Mercatorum), ha posto le basi per una
valorizzazione delle imprese che nella
longevita ultracentenaria testimoniano le trasformazioni e i caratteri piu’
profondi di un’identita’ nazionale.
Questa operazione si e’ collocata
sotto il titolo Italia 150. Le radici del
futuro a indicare proprio la longevita’
come elemento a garanzia di prospettive di sviluppo e di successo. Poli
Museo della Grappa rientra nel progetto della celebrazione delle imprese
ultracentenarie” (da Imprese d’Italia,
unioncamere.gov.it).
Poli Museo della Grappa - Università IUAV di Venezia - 9
tavole illustrative all’interno della sala 2
antico alambicco
STORIA E MOTIVAZIONI DELLA
COSTITUZIONE DEL MUSEO
E
ra il 1898 quando GioBatta
Poli, che produceva cappelli di paglia, decise di
seguire la sua più grande
passione, quella della grappa; in quell’anno costruì una piccola
distilleria montata su un carretto e
girando per le case del paese, iniziò a
distillare vinacce.
“E’ una lunga storia, ci sono voluti
circa 9 anni per ristrutturare uno dei
più antichi edifici del paese, situato a
fianco della Distilleria, al fine di dare
una sede adeguata al nuovo Museo.
Ma tutto ebbe inizio nei primi anni
‘90 con l’apertura del primo Museo
della Grappa in Italia. Io e la mia
famiglia abbiamo sempre creduto che
il più importante distillato italiano
abbia molto da dire ed è questo che
ci ha spinto a creare spazi in cui sia
possibile approfondire la sua conoscenza. Senza saperlo siamo stati dei
precursori di quel fenomeno economico-culturale che va sotto il nome di
musei d’impresa e di prodotto e che si
inserisce a pieno titolo del più vasto
settore del turismo eno-gastronomico.
Ho cominciato ad acquistare Grappe
di altre distillerie e libri antichi sulla
distillazione all’età di vent’anni. Dopo
un po’ di tempo mi sono trovato la
camera da letto piena di bottiglie
e di libri e mi sono detto: o dormo
sugli scatoloni o trovo uno spazio
in cui esporre tutte queste cose. E
così il 4 luglio 1993 nacque il primo
Museo di fronte al Ponte Vecchio di
Bassano del Grappa, grazie anche al
prezioso aiuto e incoraggiamento di
mia moglie Cristina” [...] (da poliexpress.com).
“Pochi sanno che l’idea di aprire
un museo sulla Grappa mi venne
nel 1992 perché mia moglie Cristina
cercava lavoro. Intuivo le sue doti di
comunicatrice e di ottima organizzatrice e le dissi: perché non cerchiamo
un posto a Bassano del Grappa dove
dare informazioni ai turisti sul distillato simbolo della città? Lei, un
po’ spaventata, mi rispose: ma io di
10 - Poli Museo della Grappa - Università IUAV di Venezia
Grappa non ne so niente! “Non ti preoccupare, la Grappa non si impara sui
libri, si apprende a piccoli sorsi, come
la vita”, la tranquillizzai.
Cristina si mise alla ricerca del
luogo adatto e dopo qualche settimana mi portò a vedere quello che
sarebbe diventata la nostra prima
sede. Aprimmo le porte il 4 luglio
1993 e cominciammo a capire quanto
questo distillato sia ben voluto e
nello stesso tempo quanto poco sia
conosciuto. Gli spazi a disposizione
non erano grandi e dovemmo quindi
operare delle scelte drastiche circa le
informazioni e i materiali da mettere
a disposizione del pubblico.
Qualche tempo dopo, nel 2008, dopo
una ristrutturazione complicata da
mille cavilli burocratici, riuscimmo
a raddoppiare gli spazi utilizzando
alcuni locali adiacenti”. (tratto da Il
Gazzettino 29 aprile 2012)
GLI OBIETTIVI DEL MUSEO
L’
obiettivo fin dal primo
giorno è sempre stato
lo stesso: far apprezzare
il valore di una buona
Grappa. Mi ha sempre colpito infatti constatare come ci siano
al mondo molti distillati il cui prezzo
va serenamente dai 50 euro in sù alla
bottiglia.
Pensiamo a un buon Cognac o a un
buon Armagnac. Nessuno si scandalizza nel vedere sugli scaffali delle
enoteche cifre importanti, fino a
diverse centinaia di euro e qualche
volta anche oltre ai 100 euro alla bottiglia, al punto tale che se ci venisse
proposto una bottiglia di Cognac
per 15-20 euro penseremmo che c’è
qualcosa che non va, che potrebbe
trattarsi di una imitazione o di una
truffa.
Perché invece quando si tratta di
Grappa siamo portati a pensare che
si tratti di un distillato economico
e in generale per una buona Grappa
siamo disposti a spendere circa 20-25
euro? Perché al supermercato ci sono
così tante Grappe a basso prezzo,
la maggior parte sotto i 13 euro?
Perché se una Grappa costa più di
50 euro cominciamo a pensarci due
volte e magari la compriamo per fare
un regalo a qualcuno ma non per
regalarla a noi stessi? Probabilmente
proprio perché non ne conosciamo il
reale valore.
Produrre una buona Grappa artigianale costa di più che produrre un
buon cognac. Sicuramente il lungo
invecchiamento di un Cognac incide,
ma la gestione e la distillazione di
una materia prima delicata come la
vinaccia non è paragonabile a quella
che viene dedicata al vino da cui si
ricava le nobile acquavite francese.
Ma se è molto più costosa la Grappa
artigianale rispetto ad un Cognac,
perché a quest’ultimo viene attribuito
un maggior valore? Il concetto di
costo e quello di valore sono diversi, per cui un prodotto più costoso
può venire percepito come di minor
valore e viceversa.
Il valore di un prodotto è costituito da
alcuni fattori materiali che ne costituiscono il costo di produzione, ma
soprattutto da una serie di elementi
immateriali che il consumatore attribuisce a quel determinato prodotto
e in cambio dei quali è disposto a
fare uno sforzo in più. Questi valori
immateriali sono rappresentati da
tantissimi fattori, fra i quali: la storia
di quel prodotto, il suo livello di tradizione o di modernità, il fascino che
evoca nella mente di chi lo acquista,
il piacere e l’appagamento sensoriale
che offre a chi lo usa, il desiderio
di possederlo, la gratificazione derivante dal poterselo permettere, ecc.
Questo “valore aggiunto” fa la differenza fra un capo di abbigliamento
anonimo e lo stesso capo con la targhetta di una griffe riconosciuta: è
importante che l’Italia e le aziende
che vi operano riescano a far percepire il valore delle proprie eccellenze
produttive”. (da poliexpress.com)
Poli Museo della Grappa - Università IUAV di Venezia - 11
entrata e shop del museo con possibilità di degustazioni
olfattomentri
ATTIVITA’ DEL MUSEO
modalità di visita, allestimento, personale impiegato
“L
a sede del Museo a
Bassano del Grappa si
presta ad accogliere
piccoli gruppi. In caso
di gruppi numerosi
(più di 50 persone) è consigliata la
visita alla sede delle Poli Distillerie
a Schiavon, a 12 km da Bassano del
Grappa.” (da pubblicazione interna
Poli Museo della
Grappa).
Il pubblico di riferimento del Museo
è molto eterogeneo;
si và dalle scolaresche di alunni della
scuola primaria, secondaria e superiore,
universitari,
alle
comitive di anziani,
passando per i visitatori di età media.
“Il Museo si compone di cinque sale.
Nella prima sala,
grazie a ricostruzioni di apparecchi
distillatori e all’esposizione di documenti a stampa si possono ripercorrere le origini e l’evoluzione dell’arte
della distillazione nel tempo: dagli
alchimisti intenti a scoprire l’elixir
di lunga vita, ai medici rinascimentali che distillavano erbe e fiori per
fini farmaceutici, agli acquavitai
veneziani che nel 1600 producevano
acqueviti per uso voluttuario. Nella
seconda sala per mezzo di illustra-
zioni, alambicchi e strumenti per
la produzione della Grappa, sono
descritte le sue origini, le caratteristiche della materia prima - la vinaccia, i diversi metodi di distillazione ed
i motivi che rendono questo distillato
italiano un prodotto unico al mondo.
Nella terza sala si può vedere un
video sulla produzione della Grappa
e nella quarta sala è esposta la
più ampia e completa collezione di
Grappe mignon conosciute in Italia.
Esposizione completata da una collezione di bottiglie di rare Grappe
d’epoca risalenti alla prima metà del
Novecento. Trovano inoltre spazio gli
“olfattometri”, due speciali apparecchi che per mettono ai visitatori di
annusare dieci distillati differenti e
di indicarne i principali descrittori
12 - Poli Museo della Grappa - Università IUAV di Venezia
olfattivi in una scheda da consegnare
al personale del Museo. Anche i meno
esperti possono provare, tramite
questo strumento, a riconoscere le
principali caratteristiche aromatiche
di ogni prodotto. Ai migliori viene
omaggiato un assaggio del distillato
preferito. Nella si trova uno showroom dove si possono assaggiare e
acquistare i prodotti
delle Distillerie Poli.
I proventi della vendita sono destinati
ad
approfondire
la ricerca storica
sull’arte della distillazione e sulle origini della Grappa. Il
personale impiegato
al Poli Museo della
Grappa è costituito
da poche figure che
hanno diversi compiti. Nella sezione
showroom
sono
presenti due dipendenti, caratteristica
principale è la conoscenza di almeno
due lingue estere per mantenere i contatti con visitatori stranieri, oltre alla
gestione della vendita i dipendenti
offrono approfondimenti su prodotti
e storia dell’azienda Poli. La direzione del museo, il fondatore Jacopo
Poli l’ha affidata alla moglie Cristina
Tessari; la coppia, con il grafico
Franco Barbon, coprono il profilo di
curatori e allestitori.” (grappa.com)
Poli Museo della Grappa - Università IUAV di Venezia - 13
vista interna della sala 4
ORDINAMENTO DELLE COLLEZIONI:
acquisire, selezionare, conservare, ordinare
“I
n Italia esiste una cultura
d’impresa dai caratteri speciali, che rappresenta in
sostanza un unicum a livello internazionale. Numerosi
sono i fattori che vi contribuiscono.
Le capacità produttive, ad esempio,
affondano le radici in un tradizionale
“saper fare” ereditato nel corso dei
secoli e assieme sempre rinnovato
nelle tecnologie e nella sensibilità
sociale, culturale ed estetica. Lavorare
i materiali, da quelli tradizionali a
quelli più nuovi; immaginare soluzioni funzionali e tecniche innovative,
coniugarle con la ricerca scientifica
avanzata. Un circolo virtuoso fra il
fare dell’impresa, l’innovare dentro
i luoghi della ricerca, la capacità
di sintesi del progetto, in grado di
dialogare opportunatamente con il
mercato: questa è parte della formula
dell’affermazione del Made in Italy”.
(fonte: Alberto Bassi, Archivi e Musei
d’impresa, p.203)
Dopo anni di produzione di grappe
e distillati “è facile pensare a scelte
votate alla sola tradizione, invece
l’innovazione e il design hanno
avuto, negli ultimi vent’anni soprattutto, un’importanza notevole nello
sviluppo dell’azienda. Sia per quanto
riguarda il design della confezione,
sia per quanto concerne il “design”
del prodotto stesso. “Perché un con-
tenitore senza un buon contenuto e
inutile, inizia a raccontare Jacopo
Poli, ultima incarnazione dello “spirito” della famiglia. Anzi, noi siamo
partiti negli anni ‘80 proprio dalla
grappa che producevamo. Era un
periodo difficile: se nei primi anni
Settanta il mercato era sui 70 milioni di bottiglie l’anno, poi scese alla
meta. Verificammo i punti di forza
e di debolezza della produzione e
facemmo di questi ultimi una caratteristica positiva. In particolare, abbiamo sempre distillate con un sistema
a vapore che ci clava un prodotto
molto buono, uno era più lungo e
dispendioso. Cercammo dunque di
far capire, anche per mezzo della
bottiglia, che il contenuto era particolare. Un primo tentativo era stato
fatto in quel periodo con i Distillatori
Artigiani Vicentini, gruppo che univa
cinque aziende che utilizzavano la
stessa confezione per rendere riconoscibile Ia “grappa vicentina”. Ma
al consumatore sembrava lo stesso
prodotto, quindi si tento con Ia differenziazione dei colori. Alla fine,
preferimmo continuare per conto
nostro, proponendo una grappa di
Vespaiolo in un’elegante bottiglia
di vetro bianco satinato. La grappa
piacque, non così Ia bottiglia, forse
giudicata troppo innovativa per il
periodo».
14 - Poli Museo della Grappa - Università IUAV di Venezia
«Proprio allora - prosegue Poli - avevo
conosciuto Arcangelo Parise, artigiano
del vetro soffiato di Marostica, e con
lui iniziammo il percorso di un contenitore che riflettesse l’eleganza, la
raffinatezza e la ricercatezza della
grappa. Gia il vetro soffiato era un
ottimo punto di partenza, cui si aggiunse una mia idea: il collo lungo e
sottile, nato dalla mia passione per
un dipinto di Modigliani. La clientela
capi che la novità stava anche nel
prodotto e il risultato fu ottimo. Negli
anni seguenti, pero, molti altri produttori puntarono piu sulla confezione
che sui distillate, col risultato che il
consumatore non sapeva più cosa
pensare. Negli anni ‘90 applicammo
un simile ragionamento anche alle
bottiglie di vetro “normali”: dovevamo comunicare carattere ed eleganza.
Creammo perciò una bottiglia non
troppo innovativa nelle forme (nel
rapporto tra corpo e collo, questo
molto sottile) una inserimmo un tappo
con guarnizione come quello che si
utilizzava una volta nei bottiglioni
per l’ “acqua di Vichy”, quella fatta
con le bustine. Così evocammo anche
una certa familiarità... E questo ci
ha risolto anche un problema legato
alla tappatura, perché come si sa il
sughero - oltre a non chiudere perfettamente le bottiglie - può rilasciare
sostanze che inficiano il prodotto. La
guarnizione di silicone che usiamo
ora invece no, e totalmente ermetica e
non rilascia alcun sentore ...
«La serie di creazioni- aggiunge
Jacopo - continua tuttora; ad esempio, abbiamo create una bottiglia più
bassa, a campana, proprio ispirandoci
alla “campana d’ispezione” presente
alla fine dei nostri alambicchi. In
tutto questo, cerchiamo di man tenere
uno stile ben precise, così come nelle
grappe e nei diversi distillati di frutta
che produciamo. Anche in questo
caso si fa “design”: basti pensare che
dalla stessa materia prima si possono
ricavare distillati ben diversi, sia per
il metodo di distillazione, sia per le
eventuali correzioni e miscelature che
si effettuano per ottenere il prodotto
finale. Nella grappa, ad esempio, e
molto interessante il mischiare distillati diversi, una specie di “blended”,
perché si arricchisce il gusto di sfumature diverse. Ma con cognizione
di causa, non a caso...In definitiva,
bisogna avere chiaro in testa cosa
si vuole ottenere: dal mio punto di
vista, il risultato dipende per il 40%
dalla scelta delle materie prime, per
il 30% dalla gestione e trattamento
delle stesse, per il20% dal tipo di
distillazione e infine per illO% dalle
correzioni finali. Essendo prodotta
artigianalmente, Ia nostra grappa e
leggermente diversa da lotto a lotto,
proprio per la diversità delle materie
prime in se. Accade per i vini, e così
e anche per noi: le vinacce non sono
mai tutte uguali».
Il design infine, aggiungiamo noi
dopo la visita all’azienda e al museo,
caratterizza anche l’intero sito,
trasmettendo lo stesso stile elegante,
rigoroso e rilassato della grappa Poli.
Muri in mattoni, sequenze di caldaie
e serpentine in rame, botti di rovere
e altri legni pregiati (in una cantina
a temperatura e umidità controllate)
aiutano il visitatore - ma anche chi
lavora in azienda - a entrare nel
giusto “spirito”. (fonte: fareimpresa,
settembre 2011, p.33)
Poli Museo della Grappa - Università IUAV di Venezia - 15
vista interna della sala 5
Rapporto fra museo,
allestimento, oggetto e
relazione con il visitatore:
d’epoca risalenti alla prima metà del
Novecento.
7,8 Showroom dove si possono assaggiare e acquistare i prodotti delle
Distillerie Poli. I proventi della vendita sono destinati ad approfondire
la ricerca storica sull’arte della distillazione e sulle origini della Grappa.
mostrare e comunicare
Il Museo della Grappa è situato di
fronte allo storico Ponte Vecchio di
Bassano del Grappa, in uno spazio
raccolto e suggestivo.
Attraverso un percorso didattico
breve ma esauriente, vengono presentate con eleganza la storia della
distillazione e la storia della grappa.
“[...]far capire e apprezzare la fatica,
la tenacia, ma soprattutto l’Amore
racchiuso in un distillato, un Amore
totale per la propria arte, per il
proprio mondo, un Amore senza il
quale nessun risultato sarà mai possibile. Città da sempre considerata la
capitale del più importante distillato
italiano.”
Il museo è organizzato in sei piccole
sale:
lunga vita, ai medici rinascimentali
che distillavano erbe e fiori per fini
farmaceutici, agli acquavitai per uso
voluttario.
3. Biblioteca: raccolta di testi antichi
riguardanti l’arte della distillazione,
fra cui il Liber de arte distillandi
di Hieronymus dell’8 maggio 1500,
primo testo stampato su questo argomento.
I pezzi in esposizione al Museo vengono conservati in teche di vetro, la
sezione bibliografica è posta in un
sotto scala illuminato e chiuso da una
porta in vetro.
La collezione del Museo è organizzata secondo “criteri cronologici,
raggruppando i materiali all’interno
dei diversi periodi storici, delle differenti manifatture e creando sezioni
distinte”.
I prodotti sono accompagnati da
tavole sinottiche poste in leggii di
rame di dimensione circa 200 cm x
100 cm; cartelli indicativi
all’interno delle teche e due installazioni video.
4. Illustrazioni, alambicchi e strumenti per la produzione della Grappa,
descrivono le sue origini, le caratteristiche della materia prima - la vinaccia, i diversi metodi di distillazione.
5. Video sulla proiezione della
Grappa.
1. Atrio d’ingresso
2. Ricostruzioni di apparecchi distillatori e documenti a stampa ripercorrono le origini e l’evoluzione dell’arte
della distillazione nel tempo: degli
alchimisti intenti a scoprire l’elixir di
16 - Poli Museo della Grappa - Università IUAV di Venezia
6. La più ampia e completa collezione di Grappe mignon conosciuta
in Italia, composta da circa 2400
pezzi ognuno differente dall’altro.
L’esposizione è completata da una
collezione di bottiglie di rare Grappe
Poli Museo della Grappa - Università IUAV di Venezia - 17
Negozio Poli
Attività culturali
e di promozione
Il Museo ha collaborazioni di vario
genere: Poli Around Table, è un
tour vero e proprio dove Jacopo Poli
porta la sua Grappa in paesi esteri.
Le degustazioni hanno toccato la
Germania, l’Olanda e il Giappone.
Italia Round Table è un altro tour
di degustazioni che interessa città
italiane come Pisa, Siena, Perugia,
Arezzo.
Un speciale evento fu la visita
all’azienda da parte dell’Associazione
Nazionale di Assaggiatori Grappa e
Acquaviti.
Inoltre, all’interno del sito web c’è
la sezione food&drinks dedicata
all’illustrazione di ricette con ingrediente comune la Grappa Poli; si
possono trovare le ricette per Frittelle
con crema al profumo di Sarpa, il
dolce Grappolone, Praline fondenti
alla Grappa e vari cocktail.
18 - Poli Museo della Grappa - Università IUAV di Venezia
Poli Museo della Grappa - Università IUAV di Venezia - 19
Carattere tipografico istituzionale, carta per confezioni, brochure
Focus sugli strumenti
visivi identitari
I
l progetto visivo e l’allestimento
L’uso dell’acronimo non è presente.
sere sempre utilizzati congiuntamente. Non
del Poli Museo della Grappa sono
Comunicazione esterna: contenuti
esiste nessuna eccezione a questa applica-
stati realizzati da Jacopo Poli
I contenuti delle comunicazioni esterne sa-
zione. Preferibilmente il logo si applica su
e il sig. Franco Barbon di Bas-
ranno veicolati sempre associati al marchio
fondo bianco. Le proporzioni fra marchio e
sano del Grappa, che dal 1983 si occupa
e ad un paragrafo sui valori del Poli Museo
parte tipografica devono rimanere sempre
dell’immagine coordinata delle Poli Distill-
della Grappa riferiti a quella comunicazione
invariate. Tutti le variazioni di grandezza
erie.
specifica:
vanno eseguite in scala proporzionale.
aziendale a disposizione quale broucure,
Saluti
Colori
sito, carta intestata, si possono elencare le
riferimenti
I colori del logo sono:
seguenti caratteristiche.
oggetto
CMYK 30,95,48,37 (parte figurativa)
obiettivo della comunicazione
CMYK 30,95,48,37 (parte tipografica)
contatti
CMYK 50,40,38,21 (parte tipografica)
Kabel LT Std
ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVXYZ
abcdefghijklmnopqrstuvxyz
1234567890
Da un’analisi del materiale dell’immagine
Nome e acronimo
Ovunque sia possibile la definizione Poli
Uso monocromatico:
Museo della Grappa dovrà essere usata per
Logo del Poli Museo della Grappa:
Nel caso di stampe ad un colore il logo vi-
esteso e con le iniziali sempre maiuscole ad
Il logo è costituito da due elementi il sim-
ene utilizzato nel colore CMYK 50,40,38,21.
eccezione dell’articolo.
bolo e la parte tipografica che devono es-
Caso eccezionale:
In ogni applicazione il logo viene usato
nella sua forma originale e gli spazi e i
formati verranno scelti a garanzia della migliore applicazione delle linee guida.
Nel caso di formati con abbondate spazio
per l’inserimento il logo può essere applicato nella versione con la sola tipografia.
Questo può essere il caso di packaging.
Il lettering del Poli Museo della Grappa:
Il Kabel LT Std è il lettering utilizzato in
tutte le comunicazioni del Museo.
Questo lettering esiste in molte varianti
light, heavy, book, black.
Questa varietà permette l’utilizzo creativo
per ogni caso e materiale di comunicazione.
20 - Poli Museo della Grappa - Università IUAV di Venezia
Poli Museo della Grappa - Università IUAV di Venezia - 21
analisi semiotica sito web
Considerazioni e valutazione
I
A
nalisi semiotica del sito
web del Poli Museo della
Grappa,
http://www.
grappa.com/ita.
Premetto che vista la tipologia di ricerca, l’analisi semiotica
verrà ridotta alla sezione del sito dedicata al museo http://www.grappa.
com/ita/museo-della-grappa.php.
I punti che seguirò per l’analisi del
sito sono i seguenti:
homepage (descrizione livello plastico, figurativo, elementi di grammatica narrativa)
Descrizione plastica
La homepage è di tinta bianca e
grigia. Il colore è diviso in barre
orizzontali. Il logo è collocato nella
fascia di colore grigia del menù nella
posizione destra.
Nella homepage sono presenti delle
foto illustrative del museo e della
produzione della grappa; oltre che
alla parte testuale.
Visivamente il sito può essere diviso
in tre fascie, distinte dalla cromia.
Partendo dall’alto si trova il menù
orizzontale e sei zone di forma
quadrata all’interno dei quali ci sono
delle immagini, delle lettere che
vanno a formare la parola “grappa” e
il logo istituzionale.
Nella fascia di grigio intermedio è
collocato il menù orizzontale di orientamento pagina.
Nella zona di colore bianco si sviluppano i contenuti del sito.
Le parole dei pulsanti o dei link sono
di colore grigio; diventano di tinta
rossa quando il cursore è posizionato
sopra di essi.
Descrizione a livello figurativo
A livello figurativo gli elementi riconoscibili sono: una foto del paesaggio
di Bassano del Grappa, un’antica
illustrazione, dei grappoli d’uva con
delle mani, un artigiano in fase di
lavorazione della grappa, delle cal-
22 - Poli Museo della Grappa - Università IUAV di Venezia
daie e una donna con in mano un
bicchierino.
Al centro della pagina è presente una
foto di un oggetto di vetro nella sua
lavorazione.
Elementi di grammatica narrativa
Destinatario: Poli Museo della Grappa
Destinatario-soggetto: modella e bicchierino
Ov: il bicchiere, strumento per il
quale il consumatore può imporsi
sulla tradizione
Pn base: acquistare i prodotti Poli e
le loro proprietà; raggiungere uno
status.
Bicchierino: oggetto simbolico contenitore del prodotto grappa, ma
anche strumento per la performanza
quindi > oggetto di competenza.
musei
d’impresa
sono
un’importante realtà anche del
territorio veneto, in quanto
sono testimonianza di attività non solo economiche ma
anche sociali e culturali. Nei musei
d’impresa sono conservate le tracce
dell’evoluzione di una società, sia dal
punto di vista tecnologico che della
storia del lavoro, degli usi e dei costumi di una regione o di un paese. Il
museo non deve essere mero contenitore, ma deve sviluppare compiti di
divulgazione e di didattica, favorire
il dialogo e lo scambio tra realtà
produttive, mettersi in relazione con
altre collezioni, costituire uno spazio
di ricerca per studiosi e specialisti.
Alla domanda se vi siano
o no dei progetti futuri
Jacopo Poli risponde ad
un intervista tenuta per il
Gazzettino :”Stiamo proseguendo un percorso di
ricerca e eli innovazione
iniziato qualche anno fa e
che sta cominciando a dare
i primi frutti. Presenteremo
in questi giorni Cleopatra
Amarone
Oro,
una
Grappa da vinacce della
Valpollicella ottenuta con
un innovative processo di
distillazione a bagnomarla
sottovuoto. L’applicazione
del vuoto alla distillazione non e una
novita rna ha trovato poche concrete
realizzazioni a causa delle difficoltà
connesse al rischio di implosione
delle caldaiette e alla difficoltà di far
condensare i vapori alcolici a causa
della loro elevata velocità.
Dopo sei anni di lavoro basato su
una ricetta condotta nel 2003 dal
Laboratorio Sperimentale dell’Istituto
Agrario di San Michele all’Adige,
siamo stati in grado nel 2009 di ottenere le prime gocce.
Per quanto riguarda la promozione
del museo nell’orizzionte della comunicazione i nostri clienti “amici della
grappa” possono rimanere informati
ed interagire con lo staff del Museo
utilizzando i principali social network, il blog e il portale grappa.com.
Jacopo Poli afferma che stann lavorando a un progetto piuttosto importante connesso al sito Grappa.it, che
diventerà un punto d’informazione
virtuale gestito dal Poli museo della
Grappa.
I temi dell’innovazione tecnologica,
nel rispetto delle radici culturali del
più importante distillato italiano,
nonchè la comunicazione dei suoi
valori, sono i temi portanti che ci
accompagneranno per alcuni anni.
Si può quindi definire Poli Museo della
Grappa come un museo d’impresa. Un
museo d’impresa è un sistema espositivo permanente attraverso il quale
un’azienda rende leggibile al pubblico la propria filosofia e comunica
la qualità del prodotto. Se comunicare significa che si lavora bene,
allestire un buon museo d’impresa
significa non una spesa, ma un investimento, che conviene all’azienda per
l’immagine e per le opportunità che
offre.
Per definizione, un museo è
un’istituzione aperta al pubblico, al
servizio della società e del suo sviluppo. Questo implica che lo stesso,
deve saper offrire le opportunità per
svolgere il suo ruolo educativo a tutte
le fasce di utenza, cercando di attuare
la comunicazione più
idonea per ciascuna
fascia e soprattutto,
utilizzando mezzi di
comunicazione compatibili.
Il Poli Museo della
Grappa
rappresenta, il luogo nel
quale la comunicazione museale cerca
di ottimizzarsi per
la particolare fascia di utenza cui è
rivolta, utilizzando,
con le poche risorse
a disposizione, le
nuove tecnologie della comunicazione e dell’informazione. Ancora
più ottimizzata appare la sua rappresentazione multimediale e ludica
accessibile a molti utenti, completando a mio avviso, la sua funzione
educativa.
Poli Museo della Grappa - Università IUAV di Venezia - 23
biblioteca interna
bibliografia
sitografia
Federazione Artigiani Imprenditori Vicentini, Fare Impresa, settembre 2011
Gente Bassanese, “Il Gazzettino”, domenica 29 aprile 2012
Gianfranco Marrone, Il discorso di marca, Edizioni Laterza, 2007, Bari
Legris-Desportes Cristiane, Bitoun Catherine, L’analisi dei siti internet, 2003;
A. Bassi, Archivi e musei d’impresa, istituti storici e valorizzazione della cultura del progetto, in G. Bigatti, M. Canella (a cura di) , Il
collegio degli ingegneri e architetti di Milano. Gli archivi e la storia, Atti del convegno, Franco Angelo, Milano 2008
Chiara Vallini , Musei aziendali veneti nel web, “La Rivista di engramma 33”, maggio 2004
http://poli-express.com/
http://www.grappa.com/
http://www.maddamura.eu/maddamura_2006-2008/2007/09/05/design_musei_differenza_di_nome
Fonte orale: intervista a Cristina Tessari, Bassano del Grappa, 11 ottobre 2011
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