Addio a Tom Clancy, maestro di techno
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Addio a Tom Clancy, maestro di techno
CULTURA GIORNALE DI BRESCIA GIOVEDÌ 3 OTTOBRE 2013 51 È morto lo scrittore Aldo Rosselli È Dalle pagine al grande schermo, solo grandi successi ■ Tom Clancy, a destra davanti a una pila di uno dei suoi tanti best seller, ha esordito come scrittore a 37 anni, dopo aver fatto il venditore di polizze assicurative, col romanzo «The Hunt for Red October». Dal libro, così come da tanti successivi, è tratto un film: «Caccia a Ottobre Rosso» (nella foto qui sopra) Addio a Tom Clancy, maestro di techno-thriller: dalle assicurazioni alla caccia a Ottobre Rosso È deceduto a 66 anni l’autore americano di best sellers. Il suo esordio a 37 anni con il romanzo (che ispirò un celebre film) su un sottomarino sovietico in fuga M ilioni di appassionati lettori dei suoi thriller, nonchè di cinefili che hanno amato i film tratti dai suoi romanzi (primo fra tutti «Caccia a Ottobre Rosso»), in tutto il mondo dicono idealmente addio a Tom Clancy, il Re del tecno-thriller, morto improvvisamente ieri a 66 anni in un ospedale di Baltimora, la città del Maryland dov’era nato il 12 aprile 1947. Thomas Leo Clancy Jr., questo il suo nome per esteso, ha firmato in carriera romanzi di spionaggio e thriller di ambientazione militaresca di enorme successo. Come «La Grande Fuga dell’Ottobre Rosso» (questo il titolo italiano di «The Hunt for Red October»), con cui esordì nel 1984 all’età di 37 anni; e altricome «AttentatoallaCorted’Inghilterra», «Pericolo Imminente», «Il Cardinale del Cremlino». Tuttibest sellerscontraddistinti dalla sua speciale abilità nel creare e dettagliatamente descrivere - con perfetti incastri narrativi di plot a... orologeria - avvenimenti di fanta-politica ai quali aggiungeva molti, precisi, dettagli tecnici, per quanto riguarda l’uso di armi e tecnologiemilitari.«Mi limito aleggere giornali, a guardare la Cnn. È tutto alla luce del sole...», si era schermito in una intervista (poco creduta anche perchè sua moglie Alexandra era nipote di Colin Powell...) in cui smentiva amicizie nelle stanze dei bottoni dell’intelligence e delle forze armate americane. RicordareTomClancysignifica citare i suoi 17 libri, quei «best sellers number one» nella speciale classifica del New York Times, incluso il più recente, «Threat Vector», uscito Da venditore di polizze a scrittore da due milioni di copie nel dicembre 2012. Ma vuole anche dire far riferimento alla sterminata «franchise» di sceneggiature e videogames che l’autore, una volta tracciato il plot narrativo principale, soleva appaltare a fidati e affidabili «ghost writers». Con J.K. Rowling (la «mamma» di HarryPotter) e John Grisham (grande autore di legal thriller), Clancy è stato,negliAnni 90,uno dei tre autori ad aver superato la clamorosa soglia di due milioni di copie di tiratura di un libro già in prima edizione. Ma già «Pericolo Imminente», del 1989, arrivò a un milione e seicentocinquantamila, accaparrandosiil titolo ideale di romanzo bestseller di tutti gli Anni 80. Dalle pagine al grande schermo, per i romanzi di Clancy, il passaggio è sempre stato agevole, anche grazie all’accuratezza della sua scrittura, che semplificava il lavoro della sceneggiatura cinematografica. Dai libri ai film: «Caccia a Ottobre Rosso» (1990) di John McTiernan, con Sean Connery e Alec Baldwin, tratto dal romanzo-debutto, presentò il personaggio più famoso da lui creato: Jack Ryan, l’analista della Cia che è stato interpretato nei vari film della saga da attori come Alec Baldwin, Harrison Ford e Ben Affleck in film che includono «Giochi di potere», «Pericolo Imminente» e «Paura Senza Limite». Un nuovo film con protagonista Jack Ryan, «Shadow One», sta per uscire nei cinema con Chris Pine nei panni di Ryan, Kevin Costner e KeiraKnightley, per la regia di Kenneth Branagh che ne è anche interprete. Arriverà in libreria a dicembre anche l’ultimo romanzo scritto da Clancy: «Command Authorithy». Natoa Baltimora, Clancy faceva inizialmente il venditore di polizze assicurative prima di diventare un au- tore da incassi miliardari. Leggenda vuoleche fra i suoiclienti ci fossero ingegneri e tecnici della Marina Militare: sarebbero stati loro le fonti privilegiate delle minuziose e realistiche descrizioni tecnico-militari di «Ottobre Rosso». Pur non avendo avuto esperienza militare o di intelligence di prima mano, le sue descrizioni suonavano assolutamente autentiche anche agli addetti ai lavori. Dei suoi contatti con la Cia si Nei libri, tensione e descrizioni di tecnologia militare è spesso favoleggiato, fatto è che uno dei suoi molti collaboratori fu Steve Pieczenik, l’analista americano di Francesco Cossiga nel caso-Moro. In «Pericolo Imminente» Clancy scrive di «un ex primo ministro italiano in mano a terroristi che alla fine lo uccidono». PoliticamenteClancy era un repubblicano convinto. Membro a vita della National Rifle Association, la potente lobby dell’industria delle armi, aveva dedicato molti dei suoi libri a esponenti repubblicani tra cui l’ex presidente Ronald Reagan. In cerca delle radici bibliche della letteratura La Ccdc ha aperto il suo 37° anno con la serata sui volumi editi da Morcelliana L a Cooperativa cattolico-democraticadiculturahaapertomartedìsera il suo 37° anno di appuntamenti culturali con la presentazione de «La Bibbia nella letteratura italiana», l’operacollettivainseivolumieditadaMorcelliana e curata da Pietro Gibellini, della quale sono finora usciti quattro libri: due nel 2009(«Dall’IlluminismoalDecadentismo» e «L’età contemporanea», a cura di Pietro Gibellini e Nicola Di Nino), ilterzo nel 2011 («L’Antico Testamento», a cura di Raffaella Bertazzoli e Silvia Longhi), il quarto quest’anno(«DalMedioevoalRinascimento», a cura di Grazia Melli e MarialuigiaSci- Carlo Carena, che è intervenuto ieri alla Pace pione). Nella sala Bevilacqua dei Padri dellaPace, in città, il presidente dellaCcdc, Alberto Franchi, ha citato il teologo Dietrich Bonhoeffer, che riferendosi alla Genesi osservò come la parola rappresenti «l’unica continuitàtraDioelasuaopera».Laparola deltestosacroè«unrepertoriodistoriedivine e umane, con una grandiosità e drammaticità che nessun altro popolo antico seppe concepire e trasmettere» secondo CarloCarena, saggistaeassistentedi Letteratura latina all’Università di Torino. Carena ha commentato con Pietro Gibellini (ordinario emerito di Letteratura italiana all’Università di Venezia) le letture pro- postedall’attriceGiusiTurra:un’ampiavarietà di temi e toni, dal Salmo 148 al Cantico delle Creature di Francesco d’Assisi, dall’XI Canto del Purgatorio dantesco al «DepartuVirginis»diIacopoSannazaro,fino all’«Infanzia di Maria» cantata da Fabrizio De André. La Bibbia è, con il mito classico, «la colonna portante della cultura e della letteratura occidentali».Citandoisaggiraccoltineivolumi, Carena ha mostrato come nei secoli molti autori intreccino nelle loro opere entrambe le fonti: se la Bibbia è il «supporto naturale» della letteratura medievale, già nel’300l’operapetrarchesca«nonèimma- morto ieri a Roma, a 79 anni, lo scrittore e saggista Aldo Rosselli, figlio di Nello e nipote di Carlo Rosselli i due intellettuali antifascisti uccisi in Francia nel 1937 da sicari fascisti. Dopo alcuni romanzi, legati a una cultura eaun’atmosfera anni ’60 e’70, «Il megalomane» (il suo esordio del 1964), «Ottoz» e «Professione mitomane», pian piano Aldo Rosselli, era arrivato a trovare una propria cifra narrativa in cui le memorie personali e familiari, il loro valore storico, l’«esilio» in America, l’incontro con la psicoanalisi e il confronto con la malattia mentale (cui ha dedicato anche un saggio), sono fusi con l’invenzione letteraria. In questo senso il romanzo «Il naufragio dell’Andrea Doria« del 1987, periodo dellasua maturitàdi narratore,si rivelaesemplare.«Sono chiaramentein una situazione non di mia scelta» è la frase iniziale, che esprime subito un disagio che è un po’la cifra ditutto ilracconto, del suo senso vero e delle ragioni che hanno portato lo scrittore a raccontare la tragedia di cui fu testimone trenta anni fa, cui fa riferimento il titolo. La situazione è quella del naufrago accolto in un grande albergo, ma il senso è quello dello scampato, del prescelto senza suo merito, il che fa scattare una sensazionedicolpa, che pian pianosirivelaundato esistenziale: l’uomo in balia degliaccadimen- Aldo Rosselli ti dolorosi dell’esistenza, solo e vittima di un rimorso misterioso comune a tanti intellettuali delsecondoNovecento,chehannoinparte vissuto e comunque sentito sulla propriapelleilpesodegli orroridelsecolobreve. Delrestolasua vita fu segnata,comequella della sorella e poetessa Amelia, dall’essere rimasto orfano a tre anni tanto tragicamente eda una vita ricca ma spessonomade, tra Svizzera, Inghilterra, Stati Uniti e naturalmente l’Italia, dove tra l’altro, nel 1956, fondò con Roberto Lerici la casa editrice Lerici. Americanista e critico, collaboratore editoriale della Rai, Aldo Rosselli è stato sempre figura mite e appartata, lontana dai clamori e dalla retorica verso cui poteva essere spinto dal suo passato, che invece è diventato vicenda, narrazione, ricerca della verità, con la coscienza che quella raggiungibile è solo l’apparenza delle cose. Nel 1983 il libro forse più personale e sofferto, «La famiglia Rosselli», scritto con un linguaggio asciutto e teso, lucido nella sofferenza che mostra non nella sostanza,macome intrasparenza. «Lamia America e la tua» del 1995, il suo ultimo libro, è la narrazione, tutta interiore,deisuoi soggiorni negli Stati Uniti. È stato finalista del premio Strega nel 1971 e nel 1984. ginabilesenzalostudiodeiclassici».Il«contributopiùnotevoledellapoesiaitalianaalla Bibbia e l’unica opera fondata esclusivamentesultemabiblico»è,nelprimo ’500,il «DepartuVirginis»diSannazaro:traeicontenuti da Antico e Nuovo Testamento, ma nella forma si riversano citazioni attinte alla poesia latina. Gliomaggialtestobiblico-haspiegatoPietro Gibellini - sono spesso anche sue reinterpretazioni, aggiornate di secolo in secoloallo«spirito del tempo».Talvolta l’autore provvede a colmare le «lacune» della fonte, chenarral’essenziale;piùliberamenteèaffrontato l’Antico Testamento, come i miti dell’antichitàconsideratosuscettibilediinterpretazione allegorica. «La buona novella»diDeAndré,infine,ciricordacheanche i Vangeli apocrifi sono entrati nella nostra tradizione letteraria. Nicola Rocchi