Domande e Risposte per la prima fase della rilevazione - Indata

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Domande e Risposte per la prima fase della rilevazione - Indata
CENSIMENTO GENERALE DELL’INDUSTRIA E DEI SERVIZI 2011
RILEVAZIONE SULLE ISTITUZIONI PUBBLICHE
PRIMA FASE - MODELLO PER L’ACQUISIZIONE ELENCO DELLE UNITÀ LOCALI
1. ORGANIZZAZIONE E FIGURE COINVOLTE NELLA RILEVAZIONE
1.1.
Come va compilato e restituito il questionario?
Il questionario deve essere compilato e restituito esclusivamente via Internet, sia nella prima che
nella seconda fase della rilevazione. Nella prima fase il questionario si compone unicamente del
Modello per l’acquisizione elenco delle Unità locali (UL), nella seconda il questionario si articola in
un Modello per le Unità istituzionali e in un Modello per le Unità locali. In particolare nella seconda
fase: nel caso di istituzione unilocalizzata va compilato un solo Modello per le Unità locali; nel caso
di istituzione plurilocalizzata, oltre al Modello UL per la sede centrale dell’istituzione, il Modello UL
va compilato anche per tutte le altre unità locali dell’istituzione.
1.2.
Qual è il ruolo dell’Incaricato del coordinamento della rilevazione?
È tenuto ad assicurare il buon esito della rilevazione sia nella prima che nella seconda fase. In
dettaglio:
- nella prima fase dovrà compilare il questionario che si compone unicamente del Modello
per l’acquisizione elenco delle unità locali delle istituzioni pubbliche;
- nella seconda fase dovrà compilare direttamente il Modello per le Unità istituzionali e il
Modello per le Unità locali relativo all’UL sede, unica o centrale, dell’istituzione. Nel caso di
istituzione plurilocalizzata (ovvero in presenza di altre sedi oltre a quella centrale) è
necessario compilare il Modello per le UL per ciascuna delle unità locali dipendenti indicata
nella prima fase della rilevazione. L’Incaricato può scegliere se delegare la compilazione del
Modello per le UL ai rispettivi referenti UL, monitorandone l’adempimento, oppure
occuparsene direttamente.
1.3.
Quali sono i compiti che deve svolgere l’Incaricato del coordinamento della rilevazione?
Spettano a tale soggetto i seguenti compiti:
- comunicare ad Istat l’elenco delle unità locali afferenti la propria unità istituzionale;
- nominare un referente per ciascuna unità locale (in alternativa può scegliere se svolgere
anche il ruolo di referente UL per una o più unità locali oltre a quella della sede centrale
dell’istituzione);
- coordinare le attività dei referenti delle unità locali;
- monitorare lo stato di compilazione del Modello per le Unità locali da parte dei referenti
delle unità locali;
- sollecitare, in caso di inerzia, i referenti delle unità locali alla compilazione del relativo
Modello.
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1.4.
Chi deve assumere il ruolo dell’Incaricato del coordinamento della rilevazione e da chi deve
essere nominato?
Laddove presso l’Unità istituzionale iscritta nella lista precensuaria sia costituito l’Ufficio di
statistica, la funzione di Incaricato del coordinamento della rilevazione è attribuita, di norma, al
responsabile di tale ufficio. In assenza dell’Ufficio di statistica, l’Unità istituzionale provvede a
indicare come dirigente o funzionario incaricato del coordinamento della rilevazione un dipendente
di adeguata professionalità. L’attribuzione di Incaricato del coordinamento della rilevazione è
effettuata dalla struttura preposta, secondo l’ordinamento, il regolamento o la normativa interna
all’Unità istituzionale.
1.5.
Come si comunica all’Istat l’Incaricato del coordinamento della rilevazione?
La comunicazione all’Istat avviene direttamente via Internet, accreditandosi presso il sistema di
gestione della rilevazione, compilando il Modello per l’acquisizione elenco delle Unità locali
(questionario della prima fase della rilevazione).
1.6.
Quali sono i compiti del referente dell’unità locale?
Al referente dell’unità locale nella seconda fase della rilevazione spetta esclusivamente la
compilazione del Modello per le Unità locali in cui si chiedono informazioni che si riferiscono alla
unità locale a lui assegnata. Si precisa che ad un referente possono far capo più unità locali.
1.7.
E’ obbligatorio individuare il referente dell’unità locale?
No, non è obbligatorio. Qualora il referente dell’unità locale non sia individuato, tale ruolo sarà
assegnato dal sistema di gestione della rilevazione automaticamente all’Incaricato del
coordinamento della rilevazione. L’individuazione di un referente di UL serve per agevolare la
compilazione del questionario, giacché le informazioni richieste nel Modello per le Unità locali si
chiedono informazioni specifiche che si riferiscono alle attività e alle caratteristiche dell’unità
locale.
1.8.
A chi bisogna rivolgersi per avere assistenza durante la compilazione?
L’Incaricato del coordinamento della rilevazione può richiedere assistenza all’URC (Ufficio Regionale
di Censimento) di competenza territoriale. L’elenco degli Uffici Regionali di Censimento, la Guida
alla compilazione, il Glossario, il documento Istruzioni per l'individuazione delle unità locali, nonché
altri documenti di supporto alla rilevazione si possono consultare alla pagina web:
https://indata.istat.it/cis2011ipfase1
2. UNITÀ LOCALI
2.1.
Nel caso in cui si acceda ad uno stesso edificio da due o più ingressi situati nella stessa via ovvero
in vie vicine (parallele o perpendicolari), quante unità locali vanno considerate?
Si deve considerare una sola unità locale, a condizione che i locali afferiscano tutti alla stessa
istituzione pubblica. Qualora nello stesso edificio vi siano due locali afferenti a due istituzioni
diverse vanno considerate due distinte unità locali. Ad esempio è il caso di un edificio in cui sono
ubicati uffici di un Comune e di una ASL.
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2.2.
Nel caso in cui vi siano edifici distinti situati all’interno di uno spazio definito che afferiscono tutti
alla stessa istituzione, come si possono individuare le unità locali?
In tal caso si è in presenza di una sola unità locale; ad esempio costituiscono un’unica unità locale le
strutture sanitarie e i siti (padiglioni, ambulatori, reparti, day hospital, dipartimenti sanitari,
eccetera) presenti all’interno di un “complesso sanitario” oppure le facoltà e i siti presenti
all’interno di una “città universitaria”. I siti esterni al complesso, invece, costituiscono ulteriori unità
locali da elencare nella Sezione 2 del questionario della prima fase della rilevazione, ovvero del
Modello per l’acquisizione elenco delle unità locali.
2.3.
Se all’interno di un edificio di una istituzione pubblica sono presenti locali destinati alla vendita di
beni o servizi (ad es. bar, mense, edicole, farmacie, banche, uffici postali, ecc.) vanno considerati
come unità locali dell’istituzione?
Non costituiscono oggetto di rilevazione, quando l’attività è affidata a soggetti terzi, che impiegano
proprio personale. Viceversa, se per tale attività viene impiegato personale dipendente
dell’istituzione (ovvero il servizio non viene esternalizzato), tale personale deve essere conteggiato
in quello complessivo dell’unità locale e l’attività ivi svolta deve essere indicata come secondaria
dell’unità locale.
2.4.
Le unità locali inattive al 31 dicembre 2011 sono soggette al censimento?
No, non sono oggetto di rilevazione.
2.5.
Le istituzioni pubbliche che operano con codice fiscale diverso in più unità locali (ad esempio,
dipartimenti, strutture sanitarie) devono compilare anche la Sezione 2 del questionario della
prima fase della rilevazione, ovvero del Modello per l’acquisizione elenco delle Unità locali delle
istituzioni pubbliche?
Sia nei casi in cui l’istituzione opera presso le unità locali con lo stesso codice fiscale sia quando
coesistono codici fiscali diversi, l’istituzione compila nella fase 1 una riga per ogni unità locale attiva
al 31 dicembre 2011, purché le risorse umane operanti nelle diverse unità locali siano iscritte nelle
voci di bilancio dell’istituzione.
2.6.
Come bisogna comportarsi se una struttura sanitaria opera con il codice fiscale di una
determinata istituzione (ad esempio un’università)?
Il complesso sanitario e le sedi secondarie vanno considerate unità locali dell’istituzione da cui
dipendono.
2.7.
Le postazioni stradali fisse dei vigili urbani devono essere considerate unità locali?
No. L'unità locale da censire è, in questo caso, il Comando dei vigili urbani.
2.8.
Vanno censite le Caserme dei Carabinieri, le Stazioni di Polizia (Questure, commissariati, posti di
polizia), le Caserme dei Vigili del Fuoco, le Caserme militari (Esercito, Aeronautica, Marina), gli
Ospedali militari?
Vanno censite solo le Caserme dei Vigili del Fuoco come unità locali del Ministero degli Interni.
2.9.
Le pro loco vanno rilevate come unità locali del Comune?
Sì nel caso in cui siano uffici del Comune, no se sono associazioni.
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2.10.
Le sedi utilizzate per erogare servizi comunali (mattatoio, depurazione acque, ecc.) affidati in
gestione ad imprese, vanno censite come unità locali del Comune?
No, in quanto sono unità locali delle imprese; vanno considerate unità locali del Comune solo se i
servizi, singolarmente o per gruppi, vengono erogati direttamente dal Comune in locali fisicamente
separati dalla sede centrale del Comune.
2.11.
Devono essere censite le A.S.L.?
Le A.S.L. vanno censite come unità istituzionali e per ciascuna unità locale, intesa come sede
fisicamente distinta ma facente parte dell’A.S.L. (ad esempio presidio ospedaliero, ambulatorio,
consultorio, centro di salute mentale, ecc.) deve essere compilata la Sezione 2 del questionario
della prima fase della rilevazione, ovvero del Modello per l’acquisizione elenco delle unità locali.
Nelle regioni a statuto speciale o nelle Province autonome l'A.S.L., pur avendo le stesse funzioni,
cambia denominazione; infatti nella provincia autonoma di Bolzano prende il nome di
Comprensorio sanitario (in tedesco Gesundheitsbezirkes); nella provincia autonoma di Trento
prende il nome di Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari (APSS); in Sicilia prende il nome di
Azienda Sanitaria Provinciale (ASP); in Valle d'Aosta Azienda U.S.L. della Valle d'Aosta; mentre in
Friuli-Venezia Giulia prende il nome di Azienda per i Servizi Sanitari (ASS); in Sardegna mantiene la
denominazione di A.S.L.
2.12.
Gli ospedali normalmente sono suddivisi in vari padiglioni. Ogni padiglione ospedaliero
costituisce una unità locale?
Si considera come unità locale il padiglione o l’insieme dei padiglioni facenti parte di un unico
complesso ospedaliero.
2.13.
Devono essere censite le sedi secondarie aperte solo un giorno alla settimana nelle quali presta
attività un solo dipendente che garantisce tale apertura?
Devono essere censite come unità locali distinte dalla sede centrale dell’istituzione.
2.14.
Devono essere censite le unità locali presenti all’estero (ad esempio le ambasciate italiane)?
No, sono oggetto della rilevazione solo le unità locali residenti nel territorio nazionale.
2.15.
Devono essere censite le organizzazioni e gli organismi extraterritoriali ubicate in Italia?
No. Appartengono a questa casistica, ad esempio, rappresentanze diplomatiche e consolati dei
paesi esteri, accademie estere, amministrazione della città del Vaticano, ONU, UE, FAO, Fondo
monetario internazionale, centri di informazione e agenzie delle organizzazioni internazionali.
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