Usura e riciclaggio, ordinanza per tre

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Usura e riciclaggio, ordinanza per tre
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Campania
Venerdì 5 Aprile 2013
CRONACHE di CASERTA
Torre Annunziata Eseguite 76 ordinanze di custodia cautelare a carico di ras e gregari dei Gallo-Cavalieri e dei Gionta
Droga e camorra, sgominati due clan
Incastrati dalle intercettazioni telefoniche e dalle rivelazioni dei collaboratori di giustizia
CAPACCIO
Auto contro tir,
deceduto
un settantenne
CAPACCIO - Ancora
sangue sulle strade salernitane. A perdere la vita, in
un incidente avvenuto nel
Cilento, un uomo di 70
anni, Domenico Lanzara,
noto geometra della città
dei templi. Lo schianto c’è
stato, intorno alle 14 e 30,
lungo la strada provinciale
315, in località GromolaVarolato. Il 70enne è riimasto coinvolto in uno scontro
frontale con un camion di
una ditta di trasporti di
Fisciano perdendo la vita.
Per l’anziano, che viaggiava a bordo di una Renault
Scenic in direzione Varolato, non c’è stato scampo.
L’uomo è morto sul colpo a
causa del violento scontro.
Sul posto per i soccorsi le
ambulanze della Croce
Rossa e del Psaut. Inutili i
tentativi di rianimarlo.
Domenico Lanzara, era
molto conosciuto a Capaccio, dove per anni ha gestito
un’azienda specializzata
nella costruzione di strutture sportive e campi da tennis. I carabinieri della locale
stazione, e della Compagnia di Agropoli, stanno
indagando per ricostruire la
dinamica dell’incidente.
TORRE ANNUNZIATA
(Luigi Sabino) - E’ un vero e
proprio tsunami quello che si
è abbattuto sul clan GalloCavalieri e sul gruppo alleato
dei ‘Pisielli’ del rione Penniniello. I carabinieri del gruppo territoriale ‘Torre Annunziata’, insieme ai colleghi del
Battaglione ‘Campania’
hanno eseguito 76 ordinanze
di custodia cautelare a carico
di altrettanti affiliati ai due
clan accusati di associazione
camorristica e traffico internazionale di stupefacenti.
L’operazione, che ha visto
l’impiego di circa 500 militari oltre che unità cinofile e di
un velivolo del Nucleo Elicotteri ‘Pontecagnano’, è il
risultato di oltre 3 anni di
indagini serrate che hanno
permesso di ricostruire organigrammi ed affari dei sue
sodalizi. Il provvedimento è
stato notificato ai boss Francesco Gallo, 55 anni, Nicola
Guida, 43, e Giovanni
Colonia, 43, questi ultimi
due già detenuti, accusati
dagli inquirenti, di “aver
diretto ed organizzato l’associazione, occupandosi in tale
veste di deliberare ed organizzare le più importanti
azioni delittuose del sodalizio (omicidi, estorsioni,
acquisto detenzione e porto
illegali di armi da fuoco,
traffico di droga) e comunque di stabilirne le strategie
criminali”. Colpiti anche i
vertici del sodalizio criminale del Penniniello, indicato
come il ‘braccio armato’. In
manette, infatti, sono finiti
anche i fratelli Francesco e
SALERNO - LA CRONACA
Gennaro Gallo, “responsabili del gruppo criminale
denominato ‘pisielli’ operante nel quartiere del Parco
Penniniello a Torre Annunziata, partecipando all’associazione Gallo-Cavalieri e
condividendone i fini ed i
programmi, fornendo alla
stessa armi, mezzi logistici e
sicari per perpetrare omicidi
contro affiliati al clan Gionta-Chierhia e comunque per
fronteggiare scontri armati
con clan avversi”. Nella rete
sono finiti anche vari luogotenenti e gregari, tra cui
diverse donne, incaricati di
raccogliere le estorsioni, di
gestire le piazze di spaccio e
di ‘organizzare le cosiddette
‘puntate’ per acquistare
droga all’estero. Maria Grazia Giordano, moglie di
Guida, e sua figlia Marianeve, inoltre, erano incaricate di
riferire agli affiliati gli ordini
impartiti dal carcere da Nicola Guida. Luigi Bollino,
Antonio Vitiello e Giovanni Palumbo, invece, erano
incaricati del trasporto e della
custodia delle armi e della
droga nella disponibilità dell’associazione. Un notevole
contributo all’attività investigativa, oltre che dalle intercettazioni telefoniche, è arrivato anche dalle dichiarazioni di diversi collaboratori di
giustizia che hanno riferito
anche i motivi che hanno
portato allo scontro con i
Gionta-Chierchia. In particolare, hanno spiegato ai magistrati, la scintilla che fece
esplodere lo scontro tra i
Gallo-Cavalieri e il ‘valenti-
SALERNO
Notizie in breve
Benevento
Rubati telefonini al centro commerciale
BENEVENTO - Due telefoni cellulari e due videogiochi
spariti dal punto vendita "Media World" all'interno del Centro
Commerciale Buonvento di contrada San Vito a Benevento.
Autori del furto, molto probabilmente, tre giovani che sono
successivamente riusciti a scappare al direttore del punto vendita, che aveva provato a seguirli invano. Sul posto gli agenti
della Squadra Volante della Questura di Benevento. Non è la
prima volta che all’interno del centro commerciale avvengono
furti del genere.
Benevento
Esplosione distrugge parte della sede Asl
Giuseppe D'Agnello
Roberto Amoruso
Nicola Apuzzo
ni’ fu l’uccisione di Natale
Scarpa. Un omicidio che
segnò la definitiva rottura dei
rapporti tra le due organizzazioni e che segnò l’inizio
della faida per il controllo di
Torre Annunziata. L’operazione dell’Arma, inoltre, ha
coinvolto, anche se in
maniera minore, anche la
cosca di Palazzo Fienga.
Un’attività investigativa
‘parallela’ ha portato, infatti,
all’emissione di provvedimenti di custodia cautelare a
carico di 7 affiliati al clan
Gionta tra cui il ras Michele
Papa, già detenuto, e i fratelli Antonio e Raffaele Gessosi, questi ultimi, incaricati
di mantenere i contatti tra
Salvatore Paduano, arrestato
lo scorso novembre dopo tre
anni di latitanza e gli altri
esponenti dell’organizzazione.
Il sistema usato per le comunicazioni, hanno spiegato gli
investigatori, era quello dei
‘pizzini’.
ATRIPALDA
IL 19ENNE AVEVA TRASCORSO LA SERATA FUORI
Studente trovato senza vita nel suo letto
ATRIPALDA - E’ giallo ad Atripalda
per la morte di un 19enne. La tragedia
si è consumata questa notte, verso le 3
della notte a cavallo tra mercoledì e
giovedì. Vittima B. G., studente universitario. Il giovane aveva trascorso
la serata in compagnia di un amico poi
era rientrato nell’abitazione in via
Manfredi che condivideva con i genitori ed il fratello. All’improvviso si è
sentito male. Non riusciva a respirare.
Una crisi forse provocata da un rigurgito. A soccorrerlo gli stessi familiari.
Ma non c’è stato nulla da fare, sono
stati vani tutti i tentativi di rianimarlo.
Il giovane è morto dopo pochi minuti.
Sul posto l’intervento dei carabinieri
della locale stazione e gli operatori del
118. Il 19enne sarebbe deceduto per
soffocamento. Una morte considerata
dagli investigatori “inusuale” che proprio per questo motivo ha spinto la
Procura della Repubblica ad aprire
un’inchiesta per fare piena luce sulle
cause. A coordinare le indagini il pm,
Elia Taddeo che ha disposto l’esame
autoptico. I carabinieri hanno ascoltato lungamente l’amico della vittima,
che era stato in sua compagnia la sera
precedente ed i familiari. Dolore e
sconcerto ad Atripalda dove B.G. era
molto conosciuto.
BENEVENTO - Solo spavento e qualche danno alla muratura della struttura ma nessuna evacuazione e struttura dichiarata
totalmente agibile. Presso la sede Asl di via delle Puglie a
Benevento, dove ci sono i locali del Sert, per cause ancora in
corso d'accertamento (probabile una fuga di gas), è andata
distrutta la caldaia esterna. L'esplosione è avvenuta verso le 8
di stamane. Sul posto i Vigili del Fuoco e la Polizia Municipale di Benevento per la messa in sicurezza ed i rilievi del caso.
Nessun problema però per dipendenti e agibilità dell'edificio.
Forino
Colta da malore, anziana salvata dalla polizia
FORINO – Salvata per miracolo dai Vigili del Fuoco. Una
donna di 45 anni, di Celzi di Forino, molto probabilmente colpita da una crisi cardiaca, è stata soccorsa e tratta in salvo grazie alla presenza dei caschi rossi. Sul posto, infatti, una squadra di pompieri addestrata per il primo soccorso. Sono stati
loro ad intervenire in via San Nicola e a prestare le prime cure
alla donna che aveva avvertito il malore, rianimandola. Nel
frattempo un’altra squadra di specialisti del soccorso acquatico, a bordo del gommone, si recava dall’altra parte per il recupero di un dottore.
Agropoli
Accusato di omicidio, preso un 27enne
AGROPOLI - I Carabinieri della Compagnia di Agropoli,
nel pomeriggio di mercoledì, hanno tratto in arresto Cosmin
Lacatus, rumeno classe 86, già conosciuto alle Forze dell’Ordine. L’autorità giudiziaria spagnola, in data 20 marzo
c.a., ha emesso a suo carico un mandato di arresto europeo
poiché ritenuto responsabile dei reati di omicidio in concorso e furto, commessi lo scorso anno a Madrid. I militari della
Stazione di Capaccio Scalo, dopo un’intensa attività informativa, sono riusciti a rintracciare il giovane in località
Laura di Capaccio.
I provvedimenti restrittivi sono stati emessi dalla Direzione Distrettuale Antimafia
Tentata estorsione a un negoziante,
un 26enne fermato in flagranza
Usura e riciclaggio, ordinanza per tre
SALERNO - Nel corso del
pomeriggio di mercoledì,
intorno alle ore 19.30, il
titolare di un esercizio commerciale specializzato nella
vendita di oggetti per
modellismo, ubicato nel
quartiere Fratte a Salerno,
mentre si accingeva ad
abbassare le serrande del
negozio, all’orario di chiusura, è stato avvicinato da
un giovane abitante nello
stesso quartiere che, minacciandolo di più gravi conseguenze per la sua persona e
per l’attività commerciale
da lui gestita, pretendeva la
consegna di danaro. Il giovane, conosciuto in zona
anche per i suoi precedenti
di Polizia e perché tossicodipendente, per costringere
il malcapitato negoziante a
consegnargli il danaro
richiesto, paventava future
ritorsioni anche da parte di
altri pregiudicati del posto,
suoi amici. Il commerciante
non assecondava la richiesta estorsiva e chiamava il
numero di emergenza
“113” richiedendo l’intervento della Polizia che, nel
giro di pochi minuti, giungeva sul posto e bloccava il
SALERNO - Sono tre le
persone destinatarie di un
provvedimento di fermo
emesso dalla Dda di Salerno, diretta da Franco
Roberti, perchè accusati a
vario titolo di usura, riciclaggio ed estorsione di
danaro a danno di vari
imprenditori e commercianti di stanza nelle province di
Salerno ed Avellino. I tre
sono stati fermati dai carabinieri della stazione di Mercato San Severino. Secondo
le ricostruzioni degli inquirenti, i tre, approfittando
delle disperate condizioni
economiche di diversi
imprenditori, specie del settore conciario, concedevano
prestiti applicando tassi di
interesse esorbitanti. Sono
tuttavia numerosi gli indagati raggiunti da provvedimenti di perquisizione personale e domiciliare, allo
scopo di documentare ulteriormente il dilagante fenomeno dell'usura nel settore
imprenditoriale conciario
dell'agro di Solofra. L'indagine avviata dai carabinieri
sanseverinesi, e portata
avanti dal giugno del 2010,
ha così permesso di scoprire
giovane a poca distanza
dall’esercizio commerciale,
nonostante il suo tentativo
di fuga una volta accortosi
del sopraggiungere delle
forze dell’ordine. Identificato per D. I., nato a Salerno, di anni 26, il giovane, a
causa dello stato di evidente
malessere e di agitazione,
veniva fatto trasportare,
mediante ambulanza, presso l’Ospedale San Giovanni
di Dio e Ruggi di Aragona
per le cure del caso. Giunti
presso il pronto soccorso,
D. I. tentava nuovamente di
sottrarsi al controllo dei
poliziotti ed alle cure mediche e si scagliava contro il
personale dell’ospedale e
contro i rappresentanti delle
forze dell’ordine, colpendo
sia gli uni che gli altri, causando loro lievi lesioni.
Prontamente bloccato dagli
Agenti della Polizia di Stato
D. I., dopo il trattamento
sanitario del caso, è stato
arrestato con l’accusa di
tentata estorsione, resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale e posto a disposizione
dell’Autorità Giudiziaria
che lo sottoporrà a rito
direttissimo.
elementi gravi di colpevolezza a carico di numerosi
soggetti: Rocco Ravallese,
46enne commerciante di
Montoro Superiore; Antonio Di Maio, anch'egli di
Montoro e coetaneo del
primo; Matteo Romano,
46enne di Fisciano e direttore di banca presso la Bcc di
Fisciano; D. R., 60enne di
Montoro Superiore; T. A.,
52enne cassiere di Fisciano;
S. A., anch'egli cassiere
fiscianese, 54enne. A carico
dei primi tre la magistratura
ha emesso un decreto di
fermo di indiziato delitto,
eseguito stamane alle prime
luci dell'alba nei comuni
interessati dai carabinieri
sanseverinesi, coadiuvati da
personale della compagnia
di Baiano ed unità del
Nucleo Cinofili di Pontecagnano. Numerosa la documentazione sequestrata
durante le perquisizioni
domiciliari, e tuttora al
vaglio del Nucleo Ispettivo
della Banca d'Italia. Il meccanismo dell'organizzazione. Le indagini hanno permesso di scoprire che il
sodalizio criminale, capeggiato da Ravallese, mirava a
commettere reati di usura,
riciclaggio ed estorsione in
danno di imprenditori, commercianti e consulenti
finanziari del salernitano e
dell'avellinese. L'organizzazione si avvaleva di conti
correnti bancari accesi nel
totale dispregio delle norme
bancarie presso la filiale di
Mercato San Severino della
Bcc di Fisciano e intestati
alle ditte delle vittime, grazie alla complicità dell'allora direttore e di due cassieri
che permettevano di compiere queste operazioni,
monetizzando illegalmente i
proventi illeciti. Lo stesso
Ravallese, già noto nell'am-
biente conciario per la sua
capacità di "facilitare aziende o commercianti in difficoltà economica", ritenuti
non più affidabili dal sistema bancario, si guadagnava
la "fiducia" delle vittime
anticipandogli la metà dell'importo di assegni postdatati, incassando, in cambio,
fino alla restante metà. E
successivamente, mostrando in apparenza buoni propositi, rappresentava loro la
necessità di avviare nuovi
rapporti di conto corrente,
presentandoli all'allora direttore della filiale. Di fatto, i
conti correnti venivano
gestiti dal medesimo senza
che gli effettivi intestatari ne
conoscessero più le sorti.
Gli arrestati, inoltre, in alcune circostanze, avrebbero
intascato profitti paventando
amicizie in ambienti vicini
alla criminalità organizzata.
I tassi di interesse, in alcune
circostanze, hanno superato
addirittura il 4000% annuo.
Il giro di affari stroncato si
aggira intorno ai due milioni
di euro. Gli arrestati sono
stati condotti presso le case
circondariali di Avellino e
Salerno.
BENEVENTO
Aggressione ad un agente della Municipale,
avvocatessa finisce con le manette ai polsi
BENEVENTO - Oltraggio e resistenza a Pubblico
Ufficiale. Ma anche lesioni
personali e guida in stato di
ebbrezza. Sono i reati contestati ad un'avvocatessa
44enne, fermata dalla Polizia Municipale a bordo
della sua auto lungo viale
Atlantici in direzione via
Meomartini, a Benevento.
Gli agenti avrebbero infatti
notato che la vettura stava
sbandando ripetutamente
creando anche problemi
agli altri veicoli in transito.Una volta fermata –
secondo una prima ricostruzione - la donna avrebbe mostrato segni di squilibrio e problemi di deambulazione. Alla richiesta da
parte dei vigili urbani di
sottoporsi all'etilometro, si
è però rifiutata. Condotta
presso gli uffici del
Comando in via Santa
Colomba, la professionista
44enne avrebbe offeso gli
agenti della polizia municipale e lanciato vari oggetti
contro gli operatori. Nell'occasione avrebbe anche
aggredito fisicamente un
vigile procurandogli lesioni
guaribili in 10 giorni. Alla
fine, oltre alla denuncia si è
proceduto anche al ritiro
della patente e al sequestro
dell'auto per la successiva
confisca.
CASALDUNI - E’ DURATO POCHE ORE IL RITORNO IN LIBERTA’ DEGLI INDAGATI
BENEVENTO - DUE PERSONE SONO STATE DENUNCIATE PER CONTRABBANDO
CASALDUNI – E’ durato poche ore
il ritorno in libertà di due indagati, e la
revoca dell’obbligo al quale era sottoposto un terzo, decisi dal Riesame,
che aveva dichiarato l’inefficacia
della misura cautelare per alcune delle
nove persone coinvolte nell’inchiesta
del sostituto procuratore Antonio
Clemente e dei carabinieri della
Compagnia di Benevento sulla gestione degli appalti del Comune di Casalduni. Tutta colpa del cd contenente gli
atti d’indagine trasmessi dalla Procura
al tribunale di Napoli. Un cd impossibile da aprire, dunque non consultabi-
BENEVENTO - Nella mattinata
di ieri le Fiamme Gialle del
Nucleo di Polizia Tributaria, nel
corso di controlli nella zona della
stazione ferroviaria hanno sequestrato 490 pacchetti di: Marlboro
Gold, Chesterfield, Royal, Capital,
Cooper denunciando una donna
diciottenne ed un uomo trentacinquenne entrambi beneventani. Si
può stimare che l’intero quantitativo, immesso sul mercato clandestino nell’arco di qualche giorno,
avrebbe fruttato circa 2000 euro.
L’attività testimonia il sempre più
Cd rotto, reiterati i provvedimenti Sequestrati 490 pacchetti di sigarette
le dalla difesa, così come attestato
dalla cancelleria del Riesame. Di qui
la pronuncia dei giudici nei confronti
del sindaco Raimondo Mazzarelli,
60 anni, di Cosimo D’Addona, 55
anni, responsabile amministrativo del
Comune, che erano agli arresti domiciliari, e di Angelo Meoli, 57 anni,
capo dell’ufficio tecnico del Comune
di Casalduni. Per quest’ultimo era
stato disposto l’obbligo di firma dal
gip Flavio Cusani che, dopo l’interrogatorio aveva revocato gli arresti
domiciliari a suo carico anche in
assenza di una richiesta in tal senso da
parte del difensore. I provvedimenti
sono però stati reiterati immediatamente, e nel pomeriggio di ieri sono
stati eseguiti nei confronti di Mazzarelli e D’Addona, che sono perciò
ritonati ai domiciliari, e di Meoli, nuovamente con l’obbligo di firma. L’inchiesta, rimbalzata all’onore delle cronache lo scorso 19 marzo, era sfociata
in tre arresti in carcere, quattro ai
domiciliari e due obblighi. Misure
successivamente attenuate dal gip,
con una decisione appellata dinanzi al
Riesame dal pm Clemente, che ha
fatto altrettanto.
grande ed incessante impegno dei
Finanzieri affianco agli imprenditori onesti ed affianco ai consumatori perché, non va dimenticato,
che le sigarette di contrabbando
sono di qualità scadente, vengono
prodotte senza alcun controllo
qualitativo e, in alcuni casi, contengono sostanze altamente nocive
il cui utilizzo è vietato nei prodotti
commercializzati nella rete di vendita ufficiale. Sono ora in corso
ulteriori attività di indagine finalizzate a disegnare le tratte delle
“bionde” di contrabbando.