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POLIS@TV MENSILE DI INFORMAZIONE, ATTUALITÀ E CULTURA Anno 1 n°1 in attesa di registrazione Editore: Cyrano Golosità Srl Direttore Editoriale: Gennaro Pascali Direttore Responsabile: Marina Bertucci Responsabile di progetto: Daniele D’Ippolito Coordinatore Editoriale: Valentina Marone Capo Ufficio Stampa: Giovanni Proietti Comitato di redazione: Daniele D’Ippolito, Giovanni Proietti, Marina Bertucci, Mario Presta, Patrizia Fersurella, Valentina Marone Collaboratori: Alice Giape- Ambra Zuccarini Prof. Antonio Lombardo David Varone - Edoardo Massimi Francesca Neroni - Ilaria Pascali Luca De Matteis - Malvina Diletti Marzia Fabiano - Roberta de Martino Simone Malfagia - Tommaso Modesti Vincenzo Varchetta Concessionaria Pubblicità progetto grafico e impaginazione: CREATIVE SOLUTIONS S.r.l. TEL 06 83.08.46.85 www.gruppocreative.it Stampa: Arti Grafiche Fracassa S.r.l. Via di Vigna Girelli, 81 - 00148 Roma Un caro saluto di benvenuto a tutti i nostri lettori! Spero che nei prossimi mesi possiate diventare sempre più numerosi. Abbiamo scelto POLIS@TV come nome della testata per dare già dal titolo il taglio trasversale del nostro mensile, nell’accezione di una nuova “comunità” mediatica nata all’interno dell’Ateneo. Parleremo di sport a livello dilettantistico, dando notizie ed aggiornamenti sulle attività promosse dalla ASD Polisportiva Università Tor Vergata, costituita all’interno del Corso di laurea in Scienze Motorie - Facoltà di Medicina e Chirurgia - presieduto dal Prof. Antonio Lombardo. Temi di attualità, interviste, recensioni cinematografiche e teatrali, le novità musicali, le tendenze della moda e tanto altro ancora faranno da corredo ad un palinsesto che avrà sempre un occhio di riguardo per le tante realtà coesistenti nella nostra Università. Ringrazio tutti i miei collaboratori della redazione che si sono prestati affinché Polis@TV non rimanesse un sogno. Porgiamo le nostre più vivissime Congratulazioni al Prof. Renato Lauro, Preside della Facoltà di Medicina, eletto nel mese di Ottobre 2008, nuovo Rettore dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Auguriamo a Lui ed a tutti i Presidi di Facoltà, vecchi e nuovi, di svolgere la loro attività professionale con serenità e dedizione, consapevoli dell’importanza della formazione universitaria per lo sviluppo umanistico, scientifico ed economico del nostro “sistema” Paese. Salutiamo anche il Rettore uscente, il Prof. Alessandro Finazzi Agrò, che per tanti anni ha svolto il ruolo guida di uno dei più importanti e prestigiosi Atenei italiani. Grazie di avere scelto Polis@TV e di condividere il nostro progetto che ci auguriamo possa diventare presto un ulteriore luogo di incontro della comunità universitaria. A presto! Marina Bertucci DIRETTORE RESPONSABILE POLIS@TV La collaborazione è da ritenersi gratuita e non retribuita salvo diversi accordi contrattuali. La direzione si riserva il diritto di non pubblicare il materiale pervenuto o di effettuare gli opportuni tagli redazionali. Gli articoli firmati esprimono le opinioni degli autori e non della direzione. 3 L Via Pietro Baragiola 18/24 00133 Roma Tel: +39 06 20427050 Fax: +39 06 20427472 www.hotellaurence.com e-mail: [email protected] Hotel circondato da un piacevole giardino, situato in posizione tranquilla nel campus universitario, con diverse facoltà raggiungibili a piedi, ben collegato con mezzi pubblici. Dotato di 54 camere con servizi privati, aria condizionata, cassetta sicurezza, tv, mini-bar, pay tv, telefono diretto, sistema WiFi. Tra i servizi: Bar, Ristorante, Sale Meeting, Garage, Internet Point, Ampio Giardino. Organizziamo Banchetti, Feste di Laurea, Compleanni, Incentive e Convention, atmosfera e qualità dei servizi personalizzati per vivere eventi indimenticabili. UNIVERSITÀ DI TOR VERGATA - 300 MT DALLA FAC. ECONOMIA - 800 MT DAL POLICLINICO TOR VERGATA CONVENZIONATO UNIVERSITÀ 6 cover@Andrew Howe 10 focuson@Wall-e la questione ambientale 6 12 l’intervista@Al Pacino 14 polisportiva@Nasce Polis 17 style@Moda Autunno-Inverno ‘08/’09 18 l’opinione@Intervista al Magnifico Rettore 12 20 cinema@Roma Film Festival 2008 22 le facoltà@I corsi di formazione universitaria 24 [email protected] teatro 28 work in progress@Una “rete” di opportunità 30 tubo catodico@Non ci resta che piangere 20 32 sport@Homo Ludens e l’invenzione del modello 34 university contest@Università romane 36 eventi@Emozioni da vivere 39 38 world wild web@Ci vediamo su Facebook 40 gallery@Le vostre foto 41 parole&musica@Belle and Sebastian... 43 in libreria@Estasi Culinarie 44 44 arte@Biennale di Architettura 2008 47 viaggi@Alla scoperta di Amsterdam 48 allenamente@Svago&Tempo libero 49 movida@Campus Event 50 vedoprevedo@Oroscopo di Dicembre 47 ANDREW HOWE UN SALTO LUNGO UN SOGNO: di Valentina Marone faccia a faccia con il predestinato Andrew Howe Besozzi, classe 1985, born in the USA, ma cresciuto a pane e “strangozzi” nella quiete di Rieti, ha appena finito di allenarsi quando, con cortesia e garbo, ci risponde al telefono per parlarci un pò di sé. Per atterrare più lontano di tutti serve lo stacco buono e, magari, un po’ di vento a favore, ma soprattutto la testa giusta e lui, che da piccolo fu preso in braccio da Carl Lewis il quale disse ai presenti che il piccolo Howe sarebbe stato il primo a saltare oltre i 9 metri nel salto in lungo, sembra proprio averla. L’esperienza a Pechino, per vari motivi non è stata esaltante da un punto di vista sportivo, ma crediamo che tu abbia sicuramente vissuto un’esperienza unica. Ce ne vuoi parlare? I giochi olimpici mi hanno catapultato in una dimensione completamente nuova ed emozionante. Pechino mi ha fatto crescere e mi ha fatto capire che è proprio nel momento in cui le cose vanno male che bisogna rialzarsi e lavorare duro per perseguire gli obiettivi importanti nella vita di un’atleta. L’esperienza vissuta in Cina mi ha fatto, poi, apprezzare ancora di più il paese che rappresento e nel quale vivo. Per quanto ho visto e sperimentato lì, posso affermare che l’Italia è un paese bellissimo che amo ogni giorno di più. Sei uno studente iscritto al Corso di laurea in Scienze motorie della Facoltà di Medicina e Chirurgia, ma sappiamo anche della tua voglia di cimentarti con gli studi filosofici. Quale è il tuo rapporto con la cultura? 6 Quando ero piccolo avevo un rapporto contrastante con lo studio, vedevo la scuola come una forzatura che toglieva tempo ai miei divertimenti. Maturando ho, invece, sentito crescere la voglia di approfondire le mie conoscenze, di capire meglio come gira il mondo e perché vivi in questo modo. Mia madre, che si è laureata in psicologia, mi ha trasmesso la passione verso gli studi più introspettivi della natura umana che mi aiutano nella vita, come nello sport a conoscere e rispettare meglio il mio corpo, presupposto fondamentale soprattutto in uno sport individuale come l’atletica leggera. Sei nato a Los Angeles ed anche grazie alla pratica dell’attività sportiva hai avuto modo di viaggiare molto e venire a stretto contatto con le culture dei diversi paesi che hai visitato. Qual è il tuo punto di vista su una delle tematiche più urgenti del momento, quale l’integrazione? L’urgenza di una tematica così importante è data in particolar modo dal fatto che spesso il concetto di integrazione ingenera intolleranza razziale. Fortunatamente vivendo a Rieti, in una realtà certamente più ridimensionata rispetto a quella delle grandi metropoli, non ho mai dovuto scontrarmi con episodi di intolleranza. Io credo che in primo luogo integrarsi significhi adattarsi alle leggi, alle regole ed alle usanze del posto in cui ci si trova. Quando mi chiedono se mi senta italiano rispondo con una domanda: “come fa un italiano a sentirsi italiano?” Io mi sono reso conto di sentirmi italiano e fiero di esserlo quando mi sono trovato a difendere il mio paese da insulti gratuiti ed ingiusti. Mi sento italiano ogni volta che piango mentre canto l’inno nazionale e reputo che conoscerlo sia una dimostrazione di rispetto verso l’Italia e gli italiani. Poliedrico è forse, l’aggettivo che meglio ti rappresenta: hai praticato diversi sport prima di avvicinarti concretamente all’atletica, disciplina, peraltro, nella quale ti cimenti in più specialità; sei protagonista spigliato di vari spot televisivi; sei batterista in una rock band, regista di cortometraggi…. Insomma, cosa farà Andrew da grande? Non ne ho idea. Di certo so, però, che vorrò essere un buon pa- 7 dre per i miei figli. Mi aspetto una vita semplice. La passione per la musica è nata un po’ per caso. Nella mia famiglia nessuno ha mai suonato uno strumento musicale, eppure già all’età di 7 anni mi improvvisavo batterista armeggiando con i cucchiai di legno nella cucina di casa. Poi ad 11 anni la mia prima batteria, fino all’incontro, nel 2001, con un mio amico bassista con il quale abbiamo messo su una piccola rock band chiamata Craiving. Suoniamo un genere alternative rock e, come amiamo dire noi nel nostro gergo, siamo una band “ignorri”. Al momento stiamo lavorando ad un LP con 12 brani che incideremo a gennaio con l’intento di fare uscire l’album per il mese di giugno. Rimaniamo al prossimo futuro: quando e dove ti rivedremo gareggiare? Il prossimo marzo, ai Campionati Europei Indoor di Torino. Ora sto lavorando duramente per prepararmi al meglio a questo appuntamento che non voglio fallire, perché sono molto inca**ato con me stesso e sono convinto che ci arriverò molto più determinato e convinto dei miei mezzi. Un difetto ed un pregio che Andrew riconosce ad Andrew 8 Confesso, senza dubbio, di essere un tipo piuttosto lunatico che, ogni tanto, come mi dicono i miei amici, “scapoccia” con troppa facilità. Nella lista dei pregi metterei al primo posto l’umiltà che mi ha saputo infondere mia madre. Il Laboratorio EMMEPI fornisce servizi di Diagnostica Strumentale Ambulatoriale, recependo al meglio le esigenze assistenziali dei Cittadini e quelle dei Medici curanti, mantenendo alta la soddisfazione dei Clienti, offrendo un servizio di Qualità efficiente ed efficace, erogato con imparzialità a tutti i Cittadini riconosciuti uguali nel Diritto alla Salute e nel Rispetto della propria dignità. Prenota il tuo prelievo www.emmepilab.com Prelievi Lun. - Ven. 7,30/10,30 Sabato 7,30/10,00 Segreteria dal Lunedì al Venerdì dalle 8,00 alle 12,00 e dalle 16,30 alle 19,00 EMMEPI S.R.L. LABORATORIO ANALISI Viale Spartaco, 138 Roma - 00174 [email protected] Tel: 06.7102617 / 06.98180181 Wall-e la questione ambientale di Marzia Fabiano Ambiente e Cultura Il protocollo di Kyoto è un film erotico giapponese? Esplosa l’emergenza rifiuti, la cultura sublima i nostri sensi di colpa. Facendoci estinguere. Sicurezza e rifiuti sono stati i temi mediatici più dibattuti dell’ultimo periodo. Napoli è apparsa la capitale mondiale della spazzatura errante, ma i turisti – comprensivi o avvezzi? – non per questo hanno boicottato la meta, anzi. Il tema dei rifiuti infatti e più in generale il dibattito ambientalista coinvolgono un po’ tutti a livello planetario e scegliere “la differenziata” – malgrado l’indubbia scomodità – sembra una delle poche soluzioni contro l’inquinamento. Altre le promuove il Protocollo di Kyoto, il trattato che prevede modelli di “sviuluppo pulito”, al quale però Usa, India e Cina, paradossalmente, non hanno aderito. 10 Caparezza ironizza su chi sottovaluta il problema ma non è forse un male che l’allarmismo sui temi dell’ambiente abbia ripreso vigore dopo il caso Cernobyl. Se le ipotesi di disastro ecologico e scenari catastrofici sono all’ordine del giorno, non tutti infatti sembrano prendere sul serio il problema. E allora il cinema e la cultura lanciano una provocazione davanti alla quale non si può restare indifferenti: mostrano “il mondo dopo l’uomo”, cioè dopo la nostra estinzione. E lo spettacolo è disarmante. Ziggurat di balle di rifiuti, luce aliena e tempeste di polvere che sferzano piane brulle sono il paesaggio che Andrew Stanton ha immaginato per l’ultimo film di animazione della Pixar, Wall-e. Un obsoleto robottino-spazzino da settecento anni comprime balla di rifiuti; è l’ultimo di una squadra di pulitori, tutti ormai guasti. Le panoramiche aeree della metropoli suscitano malinconie luttuose: non corse di cervi, come nel film Io sono leggenda, ma immobile sporcizia e cumuli di rifiuti, unico lascito degli uomini emigrati lontano dal pianeta. Lo sconforto che prova lo spettatore davanti alla pellicola è lo stesso che deve aver coinvolto un gruppo di scienziati, che stanchi dell’indifferenza degli uomini (che non sembrano voler agire subito per difendere l’ambiente), hanno iniziato a studiare il mondo a partire dalla scomparsa – autoinflitta dell’uomo. Un pioniere nel genere è Alan Weisman, un giornalista che si occupa di divulgazione scientifica. Nel 2008 Einaudi ha pubblicato in Italia il suo saggio, Il mondo senza di noi, che mostra cosa accadrebbe alla Terra se da un momento all’altro l’uomo sparisse. Metropolitane allagate e rapida distruzione delle città sono il destino che attenderebbe i manufatti (eccetto i polimeri – le plastiche – che sembrano essere un “dono” dell’uomo alla Terra quasi eterno). Si è occupato del tema anche il National Geographic, che ha prodotto un fanta - documentario: Aftermath, population zero. The world after humans. Il lungometraggio naturalistico sfrutta tecniche di animazione digitale ma le riprese sono del tutto verosimili. Londra, senza i suoi abitanti è ritratta come una palude e Manhattan è una foresta rigogliosa. La serie di esempi simili, frutto della creatività contemporanea, sarebbe lunga e forse l’estinzione potrebbe essere davvero l’unica soluzione per non minare troppo nel profondo l’ambiente e restituire alla Natura i suoi spazi. Nel frattempo, sublimati i sensi di colpa nel “non essere più” possiamo limitarci a piccole scelte ecologiste contenendo gli sprechi: in fondo, queste, sono solo fantasie. (M.F.) 11 Dopo un Oscar, tre Golden Globe ed un Leone d’Oro, Mister Al Pacino sbarca a Roma per ricevere il Marc’Aurelio d’oro alla carriera, inaugurare la terza edizione del Festival Internazionale del Film di Roma e calpestare per primo il rosso tappeto vergine che apre le porte della Città della Musica, prestata per, le grandi occasioni, alla settima arte: il Cinema. Nei tre grandi “scarabei” dell’Auditorium capitolino stampa e pubblico hanno incoronato il presidente dell’Actors Studio come padre “dell’antidivismo hollywoodiano”. Lui, il Micheal Corleone del Brando - “Padrino”, lui, il fiero Serpico, lui, l’ambizioso Tony Montana, lui, che pure potrebbe permettersi un sano bagno di fanatismo, passeggia sul red carpet con scanzonata autoironia e disincantata “normalità”. AL PACINO di Valentina Marone Alfredo James Pacino non lesina autografi, fotografie, né strette di mano, sembra a suo agio, allegro e per nulla infastidito dalla morbosa accoglienza di Roma che, si sa, è popolata di “gente de core”. Comodamente seduto nel suo completo grigio, sorriso “casual”, occhiali tra i capelli ed un nodo alla cravatta allentato come quando ci si rilassa, Pacino da’ spettacolo regalando ai cronisti un repertorio di risposte divertenti e divertite, brillanti e mai banali. Sul palcoscenico della Sala Petrassi Al ritrova l’eclettismo dell’attore di teatro e, lontano dalla saccenza di tanti “maestri per un giorno”, ci offre un assaggio delle sue sconfinate doti recitative. “È un piacere essere qui. Adoro venire in Italia e non solo per lavoro, vengo spesso a trovare i tanti amici che ho qui, ma oggi mi sono chiesto perché abbiano organizzato una festa così speciale tutta per me… mi fa chiedere per quale motivo io abbia meritato un’accoglienza simile!” Promette di tornare e, magari, l’anno prossimo per presentare proprio a Roma il suo ultimo lavoro Salomaybe, tratto da Oscar Wilde ed ispirato ad una piéce teatrale vista a Londra. Racconta che la nuova generazione di attori moderni mostra più fiducia nei propri mezzi di quanta non ne avesse lui stesso e confida di cercare spesso di rompere il ghiaccio per primo con i giovani attori che sembrano intimiditi dall’idea di lavorare con lui. “Conoscersi e comunicare fa la differenza nella riuscita di un buon film”. Quando gli viene chiesto quale sia la situazione attuale del Cinema lui si scrolla dalle spalle la risposta risolutiva e semplicemente dice: “Io non so leggere nel futuro del cinema, conosco solo le sue infinite capacità di espressione e questo mi basta, perché mi entusiasma”. Dichiara candidamente il suo amore per il Cinema, ma confessa la sua grande passione per il teatro che è stata la sua prima casa e che gli regala una dimensione artistica più confacente al suo eclettismo. “Io sono un performer. Il palcoscenico è la mia famiglia, lì sopra mi sento più stimolato”. Sarà forse un retaggio della sua pigrizia (Francis Ford Coppola ha dichiarato che Al avrebbe accettato di recitare Apocalypse Now se solo lo avessero girato nel suo appartamento), ma le estenuanti riprese sui set cinematografici non sono paragonabili alle sensazioni che gli suscita “entrare ed uscire voluttuosamente da un personaggio teatrale”, soprattutto se ispirato alle piéce di Shakespeare. Interpretare un ruolo sta all’attore come una tela bianca sta ad un pittore. Di fronte ad un nuovo personaggio si sente come Jackson Pollock che libera il suo inconscio fino a farlo emergere… dall’Action Painting alla Action Acting. Sta di fatto che, con geniale sarcasmo, quando gli chiedono cosa sia la cosa migliore che abbia imparato dal Cinema lui risponde: “È la bevuta dopo le riprese”. In Scarface Tony Montana dice che il miglior attore è il miglior bugiardo, ma il suo alter-ego Pacino dice: “Nella vita recitiamo, ma nell’arte perseguiamo la verità”… E se lo dice lui c’è da credergli. 13 NASCE POLIS@TV la città del pensiero in movimento di Daniele D’Ippolito 14 È evidente che la creazione di una Polisportiva Universitaria sia dettata originariamente da motivazioni legate alla diffusione ed alla pratica di discipline sportive ad uso degli studenti universitari, come appare chiaro che sia nata come estensione diretta del Corso di laurea in Scienze Motorie della Facoltà di Medicina e Chirurgia. Sarebbe stato quindi naturale, proseguire su questo percorso, peraltro non facile, in quanto intrapreso senza un budget economico predefinito ed in assenza di strutture sportive di proprietà, in attesa della realizzazione della “Città dello Sport”. La peculiarità di essere, comunque, una Polisportiva Universitaria ci ha fatto riflettere sulla “mission” di questa struttura anche alla luce di diverse considerazioni: l’Università, come spesso accade per altri luoghi di aggregazione sociale, è costituita da compartimenti stagni, dove la gente si sfiora, ma non si incontra e dove sovente le diversità e le diffidenze sono pre-concettuali e non legate a fatti concreti. La soluzione e al tempo stesso il mezzo è senz’altro lo Sport ed i valori ad esso collegati: nelle nostre squadre si uniscono, infatti, studenti provenienti da differen- ti facoltà, di diverso stato sociale e di diverse idee politiche. Ragazzi e ragazze che forse non si sarebbero mai incontrati nel loro percorso universitario, ma che hanno saputo creare gruppi eterogenei, ma solidi, in una società dominata da omologazione ed assenza di valori. Questa funzione di aggregazione sociale si rivolge naturalmente anche all’esterno, in quanto la partecipazione ai vari tornei universitari permette il confronto sportivo e la conoscenza di studenti di altre università statali, private e straniere. Per ultimo, ma non meno importante, l’apertura verso il territorio contiguo dei municipi e della città, con la programmazione di attività sportive realizzate in collaborazione con operatori sociali ed istituzioni operanti per la tutela e l’integrazione di detenuti, diversamente abili o affetti da disturbi psichici, per i quali lo sport può rappresentare un raggio di luce, un sorriso, una speranza. Quanto realizzato in questo primo anno di attività sarebbe andato in qualche modo perso se non fosse stato conosciuto e condiviso dal maggior numero di persone; per questo motivo abbiamo deciso di intraprendere un’ulteriore avventura: il Magazine della Polisportiva. Uno strumento che vuole dare conto non solo dello svolgimento delle varie attività sportive, ma anche dare voce alle iniziative istituzionali dell’Ateneo e delle varie Facoltà, oltre che al mondo studentesco, dal singolo studente fino al microcosmo delle varie associazioni. Il progetto della Polisportiva Università Tor Ver- gata si presenta, quindi, come un’esperienza innovativa, che spazia dallo svolgimento di attività sportive, al supporto alla didattica del Corso di laurea in Scienze Motorie, dal management e found rising alla comunicazione integrata ed alla realizzazione di eventi. Un patrimonio che vogliamo condividere e mettere a disposizione dell’Ateneo, convinti delle potenzialità enormi di questa struttura e delle possibili sinergie positive con altre realtà presenti nell’Università Tor Vergata. Noi abbiamo lanciato il sasso nel mare… adesso aspettiamo di cavalcare insieme l’onda più alta! 15 MODA COME FENOMENO CULTURALE di Daniela Blasi La “moda” si mostra senza più confini. La vediamo stringere alleanze con le arti visive, con i media, con le nuove dimensioni estetiche. Prende respiro dal mero aspetto sartoriale per proiettarsi in una ricerca continua di legame e interazione con i molteplici linguaggi espressivi. Si confronta ed esplora. Diventa forma d’arte, elemento di flussi comunicativi, strategia di mercato. Questo significa che la Moda, vivendo pienamente la stagione di “fenomeno culturale”, si afferma sempre più come punto di forza del sistema industriale, risorsa e valore aggiunto straordinario. Ormai sarebbe riduttivo confinarla alla sola dimensione di cultura vestimentaria. Questo l’hanno capito bene alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” dove è stato istituito il corso di formazione Cultura della Moda giunto alla sua quarta edizione. Un percorso dedicato interamente al fenomeno MODA che scomposto in tante parti diventa storia, attualità e futuro. Un excursus che va dalla tradizione all’innovazione fino ad arrivare alle tendenze più attuali, dall’artigianato e dalla creatività delle grandi firme e delle piccole sartorie all’underground in passerella, alle sfide del Made in Italy, all’internazionalizzazione, alla contraffazione, all’Oriente: minaccia o risorsa? Chi desidera entrare nel mondo della Moda non può trascurare l’apporto completo che il corso offre; una tendenza innata o un sogno possono avere maggiori probabilità di successo se rafforzati da un solido bagaglio culturale. Per informazioni ed iscrizioni contattare il sito internet www.lettere.uniroma2.it/culturadellamoda Dott.ssa Daniela Blasi Coordinatrice del corso 16 MODA CHE PASSIONE di Ilaria Pascali Abbiamo avuto un’estate calda e come principio di autunno non ci possiamo lamentare, ma ora da pochi giorni si è risvegliato da un lungo letargo il cattivo tempo, portando con sé le piogge e i primi freddi. Ma quest’anno saremo ben riparate, la tendenza moda per l’Autunno-Inverno 2008-2009, ha riscoperto la pelliccia (rigorosamente ecologica!) che guarnisce giacche, cappotti e mantelle. Gli abiti sono ispirati al folk gitano, o all’hippy degli anni ‘80, mentre tornano prepotentemente anche i ruggenti anni Trenta, con le frange del charleston che hanno riempito le passerelle dell’Alta Moda romana sui vestiti, sulle scarpe e sugli stivali. Must di questo inverno il gilet in tutti i colori, anche ricoperto di paillettes, e lo scozzese applicato su vestiti, scarpe, borse e guarnizioni in puro stile tartan, preferibilmente in rosso! Novità: il cappotto a cappa, caro ad Audrey Hepburn e lanciato nel film “Colazione da Tiffany” interpretato dall’attrice; la riscoperta della mantella, in lana di alpaca o cashmire, oppure in lana cotta, per allontanare i primi freddi dell’autunno. Riesumato dall’armadio il caro e classico tubino nero, che fa tanto signorina bon-ton, corredato dall’immancabile filo di perle e da un golfino giro collo, così come l’intramontabile foulard griffato. Le borse, anche qui un ritorno: oltre ai classici rispuntano le borsettine della nonna con chiusura a scatto e la intramontabile tracolla tutta catene e impunture. Per le scarpe non c’è che l’imbarazzo della scelta: tacchi vertiginosi per gli stivali; punta arrotondata e doppio fondo le scarpe o le classiche ballerine in velluto, pelle o in morbido camoscio. I colori: sempre il nero, viola nelle sue varie sfumature, un’idea di verde, tanto grigio, e l’intramontabile rosso. Importante: da non dimenticare i guanti, lunghi fino al gomito, di morbida pelle, di raso o ricamati, che fanno tanto Gilda. La moda nel cinema, il cinema nella moda: tutto fa spettacolo, aspettando le nuove idee… 17 INTERVISTA AL MAGNIFICO RETTORE Prof. Renato Lauro dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” di Valentina Marone Lei è stato eletto in un momento di grande agitazione e concitazione per l’intero sistema scolastico italiano. In un tale contesto come si pone nei confronti dei provvedimenti previsti nella finanziaria 2009? 18 Evidentemente i tagli ai fondi destinati alle Università sono onerosi e preoccupanti, in quanto bloccano lo sviluppo degli Atenei italiani. Le nostre Università non sono perfette e l’intero sistema scolastico è sicuramente migliorabile, ma i tagli devono essere mirati e ben calibrati, altrimenti si rischia di penalizzare le condizioni virtuose che sorreggono i nostri Istituti. Le modifiche vanno ponderate con coerenza e lungimiranza al fine di cooperare per lo sviluppo comune di una società della conoscenza. I tagli ai finanziamenti per la formazione e la ricerca negli atenei italiani implicano necessariamente la diminuzione dei fondi destinati ad attività parallele rispetto alla didattica frontale, tra le quali le iniziative culturali e sportive di grande valenza sociale per i giovani. Qual è la sua posizione rispetto alla pratica sportiva universitaria e come pensa di affrontare e gestire le diffi- coltà aggravate da una situazione simile? Indubbiamente sarebbe importante ed urgente riuscire a mettere in atto iniziative attraverso le quali poter reperire fondi al di là di quelli provenienti dal finanziamento ordinario. Realizzare o supportare iniziative culturali e sportive equivale a favorire la socializzazione in ambito studentesco e a trasmettere ai giovani un’attenzione benevola e positiva ai valori da privilegiare. Nuovo Sindaco e nuovo Rettore: quale sarà il futuro per la Città dello Sport in funzione di questa nuova sinergia? Il tema è complesso ed estremamente delicato. Nel corso di un incontro con il Sindaco Gianni Alemanno abbiamo affrontato la questione con la promessa di valutare attentamente gli eventuali sviluppi futuri. Attualmente, quindi, non so quale possa essere il futuro prossimo della Città dello Sport, ma auspico un suo positivo completamento nell’interesse sia dell’Ateneo, che del quadrante cittadino limitrofo. Non trattandosi esclusivamente dell’insediamento di impianti sportivi, la Città dello Sport rappresenterebbe un polo utile per lo svolgimento di grandi eventi e manifestazioni a carattere socio-culturale. La presenza di una Polisportiva Universitaria a Tor Vergata rappresenta un valore aggiunto alla qualità del nostro Ateneo, soprattutto in termini di esaltazione di quei valori etici di cui lo Sport sano è portatore. Come pensa di incentivare la pratica sportiva presso i nostri studenti? In primo luogo è fondamentale ed indispensabile individuare e potenziare le infrastrutture. L’istituzione nel nostro Ateneo di un Corso di laurea in Scienze motorie, all’interno della Facoltà di Medicina e Chirurgia, ha delineato un primo, importante impulso per lo sviluppo di attività di ricerca legate allo sport. La creazione della Polisportiva Università Tor Vergata vuole rappresentare uno strumento di incentivazione alla pratica sportiva a disposizione del corpo studentesco, anche attraverso l’ausilio delle competenze dei docenti afferenti al Corso di laurea in Scienze motorie. In sede di campagna elettorale Lei ha affermato che sarebbe stato un Rettore attento e vicino alle problematiche del personale docente, amministrativo e dell’intero corpo studentesco. Come crede di far fede a questa sua promessa? Nonostante le attuali difficoltà economiche mi impegnerò affinché il nuovo corso del nostro Ateneo possa dare voce e spazio a tutte le sue componenti. Formazione continua, incentivazioni e situazione ambientale: sono queste le linee guida necessarie alla trasformazione di Tor Vergata da Ateneo a “Comunità”, i cui protagonisti possano condividere e perseguire gli stessi obiettivi, con la stessa passione. 19 ROMA FILM FESTIVAL 2 0 0 8 di Vincenzo Varchetta C’era molta attesa per questo Festival. Forse a causa delle polemiche innescatesi dopo il passaggio di consegne al Campidoglio tra Veltroni e Alemanno, o forse a causa degli stravolgimenti annunciati (a partire dal nome) dai nuovi vertici della Fondazione Cinema per Roma, organizzatrice dell’evento. Tutto sommato, almeno per quest’anno, non si può parlare di rivoluzione ma di semplice “rivisitazione”. Festa del Cinema, Festival del Film, o in qualunque modo la si voglia chiamare, l’edizione 2008 della kermesse romana dedicata alla settima arte ha mantenuto gli altissimi standard di gradimento delle due precedenti edizioni: 7500 accreditati, 115.000 biglietti venduti, con una media di 12.000 al giorno. Sono numeri che non hanno bisogno di commenti e consolidano il grande successo che questa manifestazione è riuscita a riscuotere dopo sole tre edizioni. Della vecchia ricetta sono rimasti molti ingredienti: la location (l’Auditorium Parco della Musica di Roma), la durata dell’evento, il red carpet, le cinque principali sezioni del festival. Poche le novità degne di nota, eccezion fatta per l’istituzione di un premio della critica e per un criterio di selezione orientato verso le pellicole “nostrane”. La tendenza a privilegiare il cinema italiano non ha precluso la partecipazione di alcuni tra i più grandi nomi del cinema 20 mondiale. La serata inaugurale ha avuto come protagonista uno dei più grandi attori viventi, Al Pacino, che ha ritirato il Marc’Aurelio Acting Awards, accolto calorosamente dal pubblico romano. Molti i nomi illustri presenti all’Auditorium nei giorni successivi: Wim Wenders, Michael Cimino, David Cronenberg, Viggo Mortensen, Guy Ritchie, Zac Efron, Gina Lollobrigida, Monica Bellucci, Carlo Verdone, Toni Servillo sono solo alcune delle star che hanno sfilato sul red carpet, il tappeto rosso che accoglie i vip. Ma se il lato più mondano del festival ha puntato i riflettori sui divi del cinema internazionale, i premi assegnati quest’anno, al contrario, parlano italiano: Il Marc’Aurelio d’Oro per il miglior film (assegnato dal pubblico) è andato a Resolution 819 di Giacomo Battiato, mentre il premio per la migliore interpretazione femminile è stato vinto da Donatella Finocchiaro per Galantuomini, di Edoardo Winspeare. Il premio della critica è stato assegnato a Opium War di Siddiq Barman e Bohdan Stupka è stato giudicato miglior interprete maschile per Serce na dloni (With a Warm Heart /Il cuore in mano) di Krysztof Zanussi. Il Festival del Film di Roma si è chiuso con una splendida coreografia di fuochi d’artificio che hanno illuminato il cielo grigio sopra l’Auditorium, sulle note di alcune celebri colonne sonore del passato. Uno spettacolo unico a coronamento di un evento che, dopo Cannes, ha confermato la rinascita del cinema italiano. 21 i CORSI di FORMAZIONE UNIVERSITARIA di Francesca Neroni La situazione economica non solo a livello nazionale, desta evidentemente preoccupazioni a diversi livelli su differenti piani: l’economista e la casalinga hanno priorità diverse, ma la sostanza rimane la stessa. Questo quadro, spesso dipinto a tinte fosche sulla stampa e dai media, si riflette purtroppo su un mercato del lavoro già drammaticamente stagnante da diversi anni. Le prospettive offerte ai giovani sembrano assottigliarsi fino a naufragare in call center e precariati senza prospettive. In realtà la situazione per fortuna non è così nera. Esistono settori in discesa e set- tori in sviluppo, esistono professioni più consolidate e nuovi mestieri, ma su tutto emerge un dato inconfutabile: la formazione è alla base di qualsiasi percorso lavorativo. E’ lo strumento principale per accedervi, è l’elemento imprescindibile attraverso il quale mantenere l’adeguato aggiornamento e le necessarie competenze per garantire livelli di qualità elevati e competitivi. In Italia siamo purtroppo in ritardo per ciò che concerne le competenze professionali possedute dagli adulti occupati. Siamo in svantaggio sia rispetto alla quota di occupati in possesso di titolo di studio superiore, sia rispetto alla partecipazione ad iniziative di istruzione e formazione. Tralasciando le ragioni economiche o culturali che possono sottendere a questa situazione, il dato deve comunque far riflettere. Dall’avvio del Processo di Bologna, le Università sono chiamate ad attivare specifiche iniziative di formazione ed orientamento volte alla piena e buona occupazione dei propri laureati. Questa sfida è stata raccolta anche dal Corso di Laurea in Scienze Motorie della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Roma “Tor Vergata” che, in coordinamento con le azioni già avviate anche in sinergia con gli altri Atenei romani (Job-Linker, Soul, FIxO), ha strutturato al proprio interno un Ufficio per la Formazione ed il Job Placement dei propri studenti per attivare un circuito virtuoso che aiuti i ragazzi all’inserimento nel mercato del lavoro fornendoli delle necessarie atout richieste dalle aziende e strutture del settore.Per questa ragione, l’Ufficio promuoverà Corsi di Formazione “a catalogo” che ogni anno saranno riproposti, elaborati sulla base dell’esperienza e delle valutazioni dei suoi docenti (Giornalismo Sportivo, Manager di Centri Fitness e Sportivi, Match Analista), e Corsi “su commissione” sviluppati in sinergia con le aziende, le Federazioni sportive, le associazioni di settore, sulla base di precise esigenze di mercato per le quali non siano presenti figure adeguatamente formate. L’obiettivo è quello di contribuire ad arricchire e completare il curriculum degli studenti e dei neo laureati in diretto collegamento con le reali prospettive e richieste del mondo del lavoro, affiancando la didattica e lo studio individuale con un’offerta complementare di qualità. A questo si affiancherà un percorso di aggiornamento e formazione continua che sostenga e accompagni il lavoratore laureato in Scienze Motorie in tutto il corso della sua vita lavorativa per consentirgli la riqualificazione e la specializzazione necessaria. I corsi di formazione devono diventare uno strumento dell’Università per permettere agli studenti di ampliare le proprie esperienze pratiche, conoscere il mondo del lavoro dall’interno, anche attraverso stage e tirocini, per approfondire la preparazione in particolari settori, acquisendo specifiche professionalità sempre più richieste dalle aziende per facilitarne concretamente l’inserimento www.scienzemotorie.uniroma2.it Area Didattica – Corsi di Formazione SINGLES... A TEATRO di Valentina Marone Dalle ceneri degli scapoli impenitenti e scapestrati e delle zitelle tristi e inconsolabili che imperversavano negli anni ’60, è nata una nuova declinazione di status quo, quello dei “singles”. Irrompono sulla scena (e sul palcoscenico) come la negazione fiera e sfrontata della donna sugli “enta”, non ancora maritata, bollita e bollata come “acida zitella”; permeano i costumi e le tendenze come l’alter ego fascinoso e indomito del maschio celibe, commiserato e biasimato perché privo del suo angelo del focolare. L’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) li definisce come “famiglia con persona sola”, un nuovo popolo di orfani dell’anima gemella in continua e progressiva migrazione dalla famiglia al monolocale. Attorno a questa nuova realtà da “porzione singola”, il mercato si è subito adeguato: dalle modifiche al regime fiscale che penalizza chi vive da solo alle adozioni da parte di single, fino ad arrivare a locali “su misura”, confezioni alimentari monodose e nuovi Santi per la par condicio dei patroni degli affari di cuore. “Single per scelta”…che sia la propria o quella altrui poco importa! Ciò che conta è che esserlo non è una condanna, ma una sfida ad inventarsi e a re-inventarsi dentro nuove avventure, sempre alla ricerca del grande amore. Single è un lavoro, un investimento, un credo, una scommessa, un duello a singolar tenzone con le frecce di Eros. “Singles” è anche un delizioso ed esilarante spettacolo che, 24 dopo aver debuttato nei teatri della periferia di Nantes - con il titolo originale di “Célibataire” - è stato capace di diventare in pochi anni un piccolo “cult” apprezzato in tutto il mondo. Nato da un’idea di Rodolphe Sand e David Talbot, due giovani autori e attori francesi di cinema e teatro, questa gradevole commedia (andata in scena a Roma nel Teatro Sala Umberto dal 30 settembre al 12 ottobre) racconta la “singletudine” coatta di Giuliana, Antonio e Bruno, ex compagni di liceo, single da anni, che si ritrovano regolarmente ai matrimoni dei loro amici. I tre, interpretati dai talentuosi Alexia Murray (Giuliana), Nick Nicolosi (Antonio) e Gabriele Pignotta (Bruno), scelgono di vivere la loro condizione di “scoppiati” con ardimentosa, energica ed inarrendevole intraprendenza, districando il bandolo della matassa tra partite di squash contro il muro, serate di rebus alla casa di riposo, frenetici e sconclusionati copioni notturni e mirati cambi di stile affidati alle sapienti mani di un lookista esperto. I tre moschettieri della moderna solitudine trovano spunti originali e slanci vivaci per alienarsi dalla monotonia di una vita ora incastrata sugli scaffali di una biblioteca municipale intitolata a Frank Sinatra, ora arrotolata tra i veli soffici, ma poco nobili, di una marca di carta igienica, ora intrappolata tra le pagine di una tesi di laurea sulle strategie amorose delle scimmie dell’Africa centrale. In un ritratto ironico e leggero il paradosso della “singletudine” offre ai giovani personaggi in cerca d’amore un palcoscenico insperato dove riscattare sé stessi, rispettando il primo comandamento dell’Amore, perché si sa, la prima regola per piacere è piacersi! 25 UNA “RETE” DI OPPORTUNITÀ di Mario Presta Sebbene presenti forse più pericoli che opportunità, la rete internet offre ormai un ventaglio di servizi online, social network e portali comunicativi e collaborativi che per studenti, professionisti e manager permette l’apertura di nuove prospettive. Anche se cosparsa di “spazzatura” come i vicoli di Napoli sino a qualche mese fa, tra virus, spam, phishing, spyware e chi più ne ha più ne metta, la rete offre, spesso anche gratuitamente, la possibilità di utilizzare servizi web di ultima generazione che spesso nemmeno ne si sospetta l’esistenza. Quanti di voi ad esempio si sono scontrati con il problema di inviare files “mastodontici” attraverso la posta elettronica? Da oggi problema risolto … basta andare sul sito www.pando.com e potrete utilizzare il software gratuito Pando che vi permetterà di inviare facilmente files sino alla ragguardevole dimensione di 1GB !! Altra risorsa on line molto utile sia per i docenti che per gli studenti è sicuramente www.tecnologieeducative.it che rappresenta un esperimento molto interessante per la condivisione di know-how, arricchito peraltro da contributi di professori di tutta Italia. Per chi ha il desiderio di costituire un social network universitario, può sicuramente affidarsi al servizio gratuito www.ning.com, dove in maniera molto semplice e intuitiva si possono realizzare “classi riservate” a studenti dello stesso corso e molto altro ancora. Un altro must è sicuramente rappresentato da it.answers.yahoo. com, in cui è possibile trovare risposte a praticamente ogni domanda vogliate porre. Un esperto o comunque qualcuno con la giusta cognizione e competenza vi risponderà in tempi normalmente molto brevi. Per tutti coloro che hanno necessità di trovare/cambiare casa, da circa 1 anno è operativa a Roma “l’Agenzia degli affitti”, nata per iniziativa congiunta di Comune e Regione, che ha sede in Via Ostilia 39 (Zona S. Giovanni). Un servizio assolutamente necessario per muoversi agevolmente in questo mare di offerte, in cui spesso un giovane studente non ha i mezzi, le informazioni e la competenza per difendersi adeguatamente. NON CI RESTA CHE PIANGERE di Patrizia Fersurella Renato Zero in un motivetto di qualche anno fa cantava “Viva la Rai, quanti geni lavorano solo per noi…’” Altro che la Rai. Il malcostume ha preso sopravvento all’interno del tubo catodico italiano, che mai, come in questa stagione, ha dato il peggio di se stesso. Tra reality, risse in diretta e il teatrino dei politici, il povero utente italiano non si è fatto mancare nulla ed ha assistito al lento, ma inesorabile declino della televisione italiana. Archiviato il fantomatico reality musicale “X Factor” con il lancio, e chi lo avrebbe mai detto, dell’esplosiva Giusy Ferreri che, oltre ad in..cantare lo spettatore serale, ha conquistato un contratto discografico con la Sony/Bmg dal valore di 300.000 euro; La palermitana non ci ha risparmiato un pezzo, “Non ti scordar mai di me”, che è già disco di platino. E poi? È lecito domandarsi che sarà di lei e, se sarà, come quasi sempre accade, una meteora di stagione che sparirà in poco tempo. Insomma il cantante “Usa e getta”, che il mondo musicale in questi anni ci ha miseramente propinato. Ma in fatto di reality siamo in piena emergenza con “l’Isola dei Famosi e non”,che, oltre a far perdere di peso i beati concorrenti, ha messo di fronte, come in una splendida telenovela, la bella argentina, Belen Rodriguez, fidanzata, e come ti sbagli, con l’ennesimo calciatore sfornato dal mondo pallonaro: Marco Boriello. L’altro contendente della sfida è il toro scatenato dell’Isola dell’Honduras, che ha conquistato, con il sacrificio dell’emigrante, il jet set statunitense, attraverso la miliardaria: Ivana Trump. Ed ora cosa succederà? Come terminerà l’ennesima telenovela, che affolla le reti televisive. Dopo questo bailamme, come dimenticarci dei belloni della talpa che affollano il video alla scoperta di un qualcosa ancora tutto da scoprire. Tra finti corteggiatori e pianti disperati dei concorrenti, siamo in attesa dell’ennesimo e atteso reality “Grande Fratello”, che a Natale ci riserverà nuovi personaggi tutti da scoprire e gustare. Ma non finisce qui. Otre ai reality, e alle finte commozioni, è entrato in modo prepotente nel tubo catodico il teatrino dei politici che invece di occupare gli spazi, alcune volte vuoti del Parlamento o del Senato, affollano i palinsesti televisivi dando il peggio di se stessi. Insomma non ci resta che piangere. 31 L’ HOMO LUDENS e l’in ve n z io n e d ell m o de llo sp o r tivo de t ivo Prof. Antonio Lombardo 32 “Il gioco è più antico della cultura, perché il concetto di cultura, per quanto possa essere definito insufficientemente, presuppone in ogni modo convivenza umana”. Queste parole scritte da Johan Huizinga nel 1938 ad introduzione del suo Homo ludens servivano a richiamare alla mente del lettore i principi alla base del gioco e dello sport, ovvero non un’attività “puramente biologica”, bensì una delle manifestazioni più alte della vita. Lo sport, dunque, con i suoi riti sarebbe una cosa terribilmente seria, essendo legato indissolubilmente alla cultura e alla giustizia. E’ da questa premessa che dobbiamo partire quando riflettiamo sullo sport. I fatti di cronaca legati al doping, la violenza negli stadi, la crisi dei valori propri tradizionalmente dello sport ci devono porre la domanda se lo sport negli ultimi anni abbia perso i suoi connotati originari sviluppatisi in stretta correlazione con i processi di civilizzazione. Eppure lo sport è ancora, se ben inter- pretato e praticato, un valido modello educativo basato sulla valorizzazione e l’autocontrollo del corpo, sulla socializzazione e sull’integrazione, sull’incontro tra diversi Stati, nazioni, culture, religioni, razze, etnie. Spesso si tende a confondere lo sport visto in televisione o praticato ai videogiochi e lo sport praticato anche a livello amatoriale. Un esempio su tutti ci è offerto dal business che è in grado di introitare il calcio, seppure con gli sproloqui, le moviole, i processi, le violenze verbali e non. Una cosa è lo sport praticato come attività ludica o agonistica che non minaccia l’uomo e un’altra cosa è la rappresentazione della realtà calcistica che appare sui media. Il pericolo sempre incombente è che i miti dello sport spettacolo annullino i valori positivi dello sport, fair play su tutti. Da sportivi anche noi ci poniamo l’obiettivo della vittoria, quella che è fondata sul confronto leale e pacifico, che risponde al bisogno di svagarsi e di provare sensazioni forti, la voglia di protagonismo di fronte all’anomia della vita quotidiana, la ricerca di socialità, tutte esigenze reali della nostra società moderna. “Il gioco è più antico della cultura, perché il concetto di cultura, per quanto possa essere definito insufficientemente, presuppone in ogni modo convivenza umana” 33 C A LC I O CALCI UNI U NI V VER ERS S I TARI TA R I O è caccia alla L u i s s di Edoardo Massimi Campionato di Calcio delle Università di Roma: al via la quarta edizione, con 10 atenei iscritti, 300 studenti impegnati, quasi 100 incontri da disputare in 6 mesi di competizione Dopo lo stop estivo, servito agli organizzatori per mettere a punto le novità della stagione, ricomincia l’evento sportivo più seguito dagli studenti romani: il Campionato di Calcio a 11 maschile delle Università di Roma. Giunta alla quarta edizione, la manifestazione è diventata ormai un punto fermo per tutti quei giovani che allo studio sui libri amano accostare l’attività sportiva, in particolare il pallone. Anche quest’anno partono con i favori del pronostico Luiss e Iusm, le uniche formazioni che fin qui hanno iscritto il loro nome nell’albo d’oro: i ragazzi di mister Riccardo Maurizi hanno vinto infatti la prima (2005-2006) e l’ultima (2007-2008) edizione, mentre quelli allenati da Antonio Tessitore hanno trionfato nel 2006-2007. Ma non solo: la Luiss è sempre arrivata in finale e negli ultimi due anni la vincitrice del torneo ha alzato la coppa senza aver mai perso sul campo nell’arco dell’intera stagione. Numeri importanti, ma che non scoraggeranno le altre compagini che proveranno in tutti i modi a contendere alle due corazzate la vittoria finale. Tra queste figurano sicuramente Roma Tre e la Cattolica. Gli arancioni di mister De Lellis cercano conferme dopo il quarto posto ottenuto lo scorso anno, a seguito di un girone di ritorno esemplare e un’ottima condizione fisica dimostrata anche nella fase dei play-off. La squadra di capitan Filippo Lococo, invece, dovrà mostrare più continuità per arrivare in fondo: in questi anni, infatti, non sono serviti gli oltre 30 gol del bomber Simone Gurrieri per portare a casa risultati importanti. Scorrendo la lista delle partecipanti salta all’occhio l’assenza della Sapienza dopo tre anni disputati ad altissimi livelli. Claudio Arcieri, responsabile della squadra, tiene però a precisare che “nonostante ci siano stati dei problemi in fase organizzativa, il prossimo anno la nostra presenza sarà garantita”. Anche il Campus Biomedico ha dato forfait. “Per molteplici motivi interni ed esterni al nostro ateneo – svela Giordano Otalli, responsabile delle attività sportive al Campus Biomedico – e dopo aver ponderato molto la questione, abbiamo deciso di dedicarci esclusivamente al campionato di calcio a 5 femminile”. Graditi rientri quelli di Tor Vergata e Lumsa. L’undici di Luigi Terzino, dopo la meritevole apparizione del 2006-2007 culminata con la vittoria della Coppa Uefa, ha allestito un gruppo che potrà far molto bene e impensierire le “grandi”. Dalla Lumsa, invece, ci si aspetta una crescita soprattutto dal punto di vista disciplinare, dopo i ripetuti e quanto mai spiacevoli fatti accaduti nell’unica edizione a cui ha preso parte il gruppo coordinato da Aldo Zagarese. Sarà un’incognita la nuova squadra degli Erasmus, ed è tutto da scoprire anche l’entusiasmo delle tre squadre “storiche” del torneo, ovvero le straniere John Cabot University (JCU), The American University of Rome (AUR), Link Campus University of Malta. Da non perdere sarà proprio il derby tra i Gladiators (JCU) e i Wolves (AUR), da sempre incontro molto “sentito”, capace di attirare un centinaio di sostenitori e un ospite d’eccezione a bordo campo: il simpatico lupo verde, mascotte dell’AUR. Vista la felice esperienza della passata stagione, la trasmissione Pianeta Calcio in onda sull’emittente regionale Europa Tv seguirà anche quest’anno il Campionato. L’appuntamento per tutti gli aggiornamenti e le notizie sul torneo è ogni lunedì sera in diretta a partire dalle ore 22.00. Con Paolo Anedda, presidente della Time Sport (organizzazione tecnica del Campionato) e conduttore del programma, ci saranno ospiti in studio per commenti e analisi della settimana calcistica. 35 EMOZIONI da VIVERE... di Roberta de Martino RO... aio a TEAT genn 1 1 l ea embr c al i d 3 Music l Dal o o h Sc CIO High NCAC A R B O io.it TEATR ncacc a r b o . teatr www Festival 2008 Roma Europa coli dal ranea e spetta arte contempo Dicembre 2008 vivo fino al 10 via dei Mama Europa in Opificio di Ro e). ali 20 (Ostiens gazzini Gener ndario su: Guarda il cale uropa.net www.romae 36 in CONCER TO... Claudio B aglioni arr iva a Rom Gran Teatr a al o con il su o Tour, fissa dal 2 al 4 to dicembre e dall’11 e il 12 dicembre . www.ilgr anteatro.i t Viale di To r di Quinto Mostra-m ercato dell’artig e dell’eno gastrono che si svo Fiera di R o L FESTIVA ione XIV ediz i n film d tival co s e F m i Fil o. Ospit del Med iterrane d e M l e id rchia e la 40 paes no: la Tu n ’a t s e qu d’onore ia. German Info: 4 535481 Tel: 06.8 za, 92 Via Niz ianato mia lge press ma dall’1 o la 1 al 14 dicembre . www.art iemestie riexpo.it in CONCERTO... SUBSONICA atro Tendastrisce 5 Dicembre al Te porte ore 19:30, di Roma. Apertura : e 21:00. Ingresso inizio concerto or endita 20 euro più prev ce.com www.tendastris FIERA Tecnologie, servizi e prodotti destinati alle tlc, alla banda larga, alla convergenza fisso-mobile, alla comunicazione elettronica, ai media digitali. Tutto questo e molto altro alla Fiera di Roma dal 2 al 4 dicembre. www.expocommitalia.it 37 CI VEDIAMO SU di Malvina Diletti Come me molti altri hanno la finestra sul mondo sempre accesa: tizio è on line, dice lampeggiando l’amico tondo e verdognolo di Messenger; Skype emette un suono simile ad una bolla d’aria per dirti che ora puoi parlare gratis con l’amica in erasmus in Argentina; su My Space scrivi ciò che pensi e anche se nessuno ti risponderà mai ti senti soddisfatto di avere detto la tua. Sei on line, ci sei, esisti. Infine è arrivato Facebook, un modo totalmente nuovo di comunicare con gli altri e al contempo una soddisfazione voyeuristica per coloro immuni dai reality in tv. Dei suoi 132 milioni di utenti nel mondo 1,369 milioni sono italiani e, secondo un articolo del Corriere della Sera, in maggior parte si tratta persone tra i trenta e i quarant’anni. Sarà vero? Il suddetto articolo ha anche fatto una catalogazione degli utenti, dividen- 38 doli in: nostalgici, latin lover virtuali, cuori infranti, insoddisfatti, promotori di se stessi e alter ego, ovvero impostori. In poche parole siamo tutti sfigati. Tutti, io, i duecento amici che ho su Facebook e anche gli oltre tremila che hanno partecipato al primo Facebook Party della capitale, qualche settimana fa. Eppure qualcosa non torna. I partecipanti alla festa appartenevano a tutte le tipologie presenti in città, variavano dai venti ai trenta e passa anni e non avevano l’aria di nerd solitari pcdipedenti. Erano tutti gruppi piuttosto numerosi, amici che si conoscono da tempo e che vanno a ballare insieme. D’altronde dei miei duecento amicifacebook quanti ne frequento? Venti? Trenta? Cosa importa, anche i restanti sono parte della mia vita, con loro ho condiviso le scuole, l’università, il lavoro, lo stadio o i viaggi. Per lo più sono persone che non vedo mai, con cui ho in comune solo ricordi di epoche passate, ma non sono sfigati, non si spacciano per Francesco Totti, né piangono alla vista delle foto “come eravamo”. E perchè ci tengo ad avere il loro account? Perchè mi piace sapere come stanno, vedere le foto dei loro figli, dei lavori, o leggere i loro pensieri? E soprattutto, perchè i fratelli minori di questi amici, i giovani universitari o i liceali non trovano alcun interesse in Facebook? Credo che la risposta sia una sola: hanno più tempo di noi. Ecco chi sono i Facebookiani, siamo noi, siamo trentenni cresciuti nel mito dei “Ragazzi del muretto” che avevamo la comitiva sotto casa o sotto scuola, che ogni giorno alle cinque ci incontravamo senza dovercelo dire prima nella villa dietro casa, che la pausa caffé all’università era per tutti alla stes- sa ora, che abbiamo cambiato giro di amici nel corso degli anni, ma che abbiamo mantenuto la voglia di sapere come stanno gli altri dopo una giornata nella giungla della città. E allora se non puoi più scendere in piazzetta a prendere il caffé con tutti, se non hai più tempo, tra lavoro, bollette, traffico e pannolini, se non puoi citofonare a tutti e chiedere “come va?”, allora la sera ti connetti alla grande Etere, apri il sito bianco e blu e ritrovi tutto il tuo presente e il tuo passato, senza bisogno di darti appuntamento o di lasciare ciò che stai facendo. Sei di nuovo con loro, spettegoli, fai vedere le foto del tuo weekend, controlli che stiano bene, segui la loro vita con o senza discrezione e vai a dormire dicendo “buonanotte a tutti, ci vediamo domani”. Dove? Su Facebook. Perchè no? 39 Vuoi vedere le tue foto pubblicate? Inviale all’indirizzo: [email protected] 1 4 2 5 3 La Direzione si riserva nel pubblicare foto che possono offendere o essere lesive. L’invio di foto con persone fisiche equivale all’accettazione della pubblicazione. La Direzione non risponde di eventuali disguidi. 40 1 Campanile sommerso Simona Mante 2 Chiavenna Laura Rogantini 3 Agrigento Stefany Mantez 4 Ritratti dal passato Oscar Succetti 5 Dasile Dario Scarpelli 6 Savogno Stefania Mantegazza 6 BELLE and SEBASTIAN di Luca De Matteis ...UN RITORNO AL PASSATO La cattiva notizia: i fans dei Belle and Sebastian che stavano aspettando un nuovo studio album dopo “The Life Pursuit”, uscito oltre due anni fa, dovranno aspettare ancora. La buona notizia: forse non basterà a colmare il vuoto che la band ha consapevolmente deciso di lasciare, ma è comunque in uscita un nuovo disco, sebbene si tratti di una compilation che la Jeepster ha deciso di pubblicare con il titolo “The BBC Sessions”. In uscita in Italia nel mese di Novembre, non è comunque difficile pronosticare per questo tuffo nel passato l’apprezzamento dei sostenitori del gruppo che, non molto tempo fa, è stato premiato come Migliore Band scozzese della storia davanti a gente come Franz Ferdinand, Simple Minds, Travis e Primal Scream. ll materiale risale al quinquennio 19962001, il periodo artisticamente migliore della la band scozzese, quando incideva per l’etichetta Jeepster Records e quando Isobel Campbell, ormai avviata ad una splendida carriera da solista (ora in verità in coppia con l’ex Screaming Trees Mark Lanegan),faceva ancora parte del gruppo. Gli estratti provengono da ‘sessions’ registrate per le trasmissioni di Mark Radcliffe, Steve Lamacq, Josh Holland e per il compianto John Peel. Accanto a brani storici come “The State I Am In”, “The Stars of Track and Field” e “Lazy Line Painter Jane’ compariranno per la prima volta quattro tracce mai pubblicate in precedenza (“Shoot the Sexual Athlete”, “The Magic of a Kind Word”, “Nothing In Silence” e “My Girl’s Got Miraculous Technique”). Al cd ne è allegato un altro, nell’edizione limitata, che ripropone un concerto tenuto a Belfast il 21 dicembre del 2001: chi pensa di aver già ascoltato tutto di questa band troverà qui alcune sorprese, non ultime le cover di “Here Comes the Sun” dei Beatles e “The Boys Are Back in Town” dei Thin Lizzy. In Italia è un errore piuttosto comune, per non dire regolare, quello di associare la band scozzese al cartone animato del bambino che, in compagnia del cagnone Belle e di un cucciolo che di solito teneva dentro una tasca, attraversava a piedi i Pirenei in cerca della mamma. Il nome Belle e Sebastian deriva, cosi come il cartone, da un fortunato romanzo di Madame Cecile Aubry del 1967, non a caso ringraziata spesso nei dischi per averne concesso l’uso. I Belle and Sebastian provengono da Glasgow, in Scozia, città che ultimamente ha visto nascere alcune delle band più interessanti del Regno Unito, dai Mogwai agli Arab Strap e che non a caso è stata di recente nominata “Centro mondiale della musica” dall’Unesco, l’organizzazione culturale facente capo alle Nazioni Unite. E se la musica è di casa a Glasgow, i Belle and Sebastian ne hanno le chiavi. “UN LIBRO TUTTO...DA GUSTARE” ESTASI CULINARIE di Ambra Zuccarini Prendete l’antieroe per eccellenza, un personaggio arrogante ed egoista, detestato anche dal più stretto dei parenti; immergete lui e la sua storia nella cornice dell’ormai famosa palazzina di Rue de Grenelle; impastate tante voci diverse che, da differenti punti di vista, modellano il contorno di questa figura spigolosa quanto carismatica; mescolate i sapori più primitivi assieme a quelli più raffinati alla ricerca del Sapore per eccellenza; servite il tutto con una scrittura lieve ed ironica. Avrete “Estasi Culinarie”, ultimo (anzi, primo) romanzo della francese Muriel Barbery, autrice del bestseller “L’eleganza del riccio”. I due romanzi, insieme, formano una mini saga, di cui quest’opera rappresenta il primo capitolo. Chiariamo subito che il linguaggio fin qui utilizzato non è casuale: questo è un libro ad alto contenuto calorico. Dalle pagine si sprigionano aromi e pietanze prelibate, dal piatto raffinato di “nouvelle cousine” al burbero pesce crudo: è Monsieur Arthens, critico gastronomico di grande fame e fama a dare una dignità estetica attraverso la sua penna e le sue parole al bisogno primario di nutrirsi. Qui lo troviamo però sul letto di morte, a ripercorrere brevemente la sua vita attraverso gli episodi più significativi, legati tutti da un unico filo conduttore: la ricerca di quel Sapore Perfetto, provato forse una volta durante l’infanzia, ma ormai dimenticato e che vorrebbe di nuovo degustare prima del trapasso. Ma al suo racconto e alle sue memorie si intrecciano le voci delle sue “vittime”, tra i quali sono annoverati anche il gatto e la portinaia Renée (colei che sarà protagonista de “L’Eleganza del Riccio”) i quali lo dipingono come un uomo dominato dagli eccessi, sia in positivo, che in negativo, che si può solamente amare o odiare così come si fa con i pazzi o con i geni. “Che muoia pure” quell’uomo sfrontato e inafferrabile, capace di innalzare agli onori delle cronache una malandata taverna ma anche di distruggere con una semplice recensione un ristorante rinomato. Con la consueta scrittura agile, sottile ed elegante, la Barbery non racconta una semplice storia, ma evidenzia le profonde contraddizioni della vita, nella quale alla celebrità e alla gloria pubblica fa da contraltare una deprimente e intima miseria privata. 43 XXII MOSTRA MO S TRA I NTERNA ZI INTERNA ZIONALE O NAL E della BIENNALE di VENEZIA di Tommaso Modesti e David Varone Intitolata “Out There: Architecture Beyond Building” ed in programma dal 14 settembre al 23 novembre 2008, l’undicesima edizione della Biennale si pone, con intento chiaro e preciso, in rottura con la tradizione delle passate edizioni. Una Mostra con pochi disegni tecnici, pochi plastici e paradossalmente persino pochi edifici, proprio in accordo con il titolo dell’evento “Là fuori: architettura oltre l’edificio” ovvero “Architettura oltre il costruire”. Aaron Betsky, direttore artistico dell’evento, nonché affermato critico-saggista statunitense con pluriennale espe- 44 rienza manageriale, propone un invito alla riflessione sull’essenza e sul significato primo dell’architettura incoraggiando visioni immaginifiche e suggestioni; la sfida è scoprire se l’architettura, completamente estraniata dalla pratica costruttiva e dalle “defunte carcasse degli edifici” possa offrire forme concrete ed immagini seduttive. “Oltre il costruire” c’è il non costruito, il decostruito, la fantasia, l’installazione che lascia spazio al sogno, l’invenzione ludica e la sperimentazione; l’interazione tra l’architettura e l’uomo, l’ambiente, il cibo, gli oggetti, e tutto ciò con cui si interagisce nella quotidianità. Un tema dunque di rilevante interesse, ma che Betsky affronta in chiave esageratamente artistica incentrando quasi tutta l’esposizione su installazioni, videoproiezioni ed interazioni più idonee alla Biennale d’Arte che ad una mostra di architettura. Ed è proprio questa la critica che maggiormente gli viene mossa dagli addetti ai lavori, dal mondo di chi pratica l’architettura, da chi come Vittorio Gregotti, architetto italiano tra i più importanti e “temuti”, a riguardo vorrebbe: “…una archi- tettura che interroghi la realtà”, senza incoraggiare “quelle visioni effimere che quasi sempre oggi sono consolazioni puramente seduttive intorno allo stato delle cose e riduzione delle pratiche della arti a pura comunicazione”. Un approccio, quello di Betsky, sicuramente discutibile, ma che fortunatamente alcuni singoli curatori dei padiglioni nazionali hanno saputo riportare a livello della pratica archiettonica rendendo il tema generale più interessante e più congruo alle aspettative di chi non cerca a tutti i costi un expo ad effetto e di chi ha una visione dell’architettura meno anarchica, meno romantica e poetica, ma più legata alla realtà. Ed è in questo ambito che va analizzata l’esperienza del Padiglione Italiano alle Corderie dell’Arsenale, il quale, curato dall’architetto romano Francesco Garofalo, propone il tema “L’Italia cerca casa/housing Italy” con l’obiettivo di fornire, a istituzioni e committenti, modelli e strumenti per la riflessione sull’importante problema della casa che investe già da anni il nostro Paese. Interessanti anche i padiglioni spagnolo e finlandese, i quali con onestà esprimono i recenti risultati architettonici dei loro paesi. Leone d’Oro come migliore partecipazione nazionale alla Polonia, arguta e coerente miscela di arte e manifesto di architettura costruita.m Da menzionare anche il padiglione francese e quello russo, i quali risultano essere tra i più affollati dai visitatori non tanto per la qualità dei progetti, quanto per la coerenza espositiva dimostrata, una qualità minima richiesta ad una mostra di architettura… a meno che non ci sia l’intenzione di trasformare la manifestazione veneziana in un trionfo dell’effimero teso al raggiungimento di una maggiore partecipazione pubblica tale da sanare le casse degli organizzatori. 45 A ALICE nei PAESI ... di Alice Giape delle MERAVIGLIE... ALLA SCOPERTA DI Tra le capitali europee Amsterdam ha sempre suscitato in me l’interesse per una città affascinante, con le sue case costruite su palafitte in legno, i suoi canali navigabili e le chiuse che la proteggono dalle inondazioni, considerando che gran parte del territorio dell’Olanda è sotto il livello del mare. Non a caso viene chiamata la “Venezia del Nord”. Arrivo all’aeroporto di Schipol prendo il treno per la Centraal Station, un caratteristico ed antico edificio all’esterno, ma con un “cuore” modernissimo dove si intersecano le arterie tecnologiche della città. Prendo un taxi per andare in albergo, mi costa euro 25 ma poi mi rendo conto che con il tram n° 16 avrei potuto fare lo stesso tragitto con soli 1,60 euro. Il taxista è un turco che parla un po’ di italiano e ne fa “sfoggio” nella prima cosa che dice: “Italiani? Tutti mafiosi!” Benvenuta ad Amsterdam! Ci sono pochissime auto in giro, ma come si muovono in questa città’? I numerosi mezzi pubblici risolvono abbondantemente il problema: tram, bus, metro e boat. Se non stai attento ad attraversare la strada vieni investito da un miriade di biciclette che, dalle loro piste ciclabili, sfrecciano da ogni parte. Il centro storico è un acquerello di colori, proprio come la dipingeva Van Gogh; le caratteristiche facciate delle case e i numerosissimi e coloratissimi negozi. Mi armo di buona lena e, munita di un buon paio di scarpe comode, mi avvio all’esplorazione. Dalla Centraal Station, capolinea del tram 16, attraverso il Red Light District e mi dirigo verso Waterloo Plein, dove c’è il Mercato delle Pulci: una lunga distesa di bancarelle sulle quali si può trovare di tutto, dagli abiti nuovi e usati, alle cianfrusa- MSTERDAM glie varie, passando per piccoli oggetti di antiquariato, quadri antichi e pittori all’opera e...marjiuana in vendita libera. Eh sì, qui si può acquistarla liberamente, ma non puoi consumarla per strada. Mi sposto sul lato opposto della città, arrivo a Bloemenmarkt, il variopinto Mercato dei Fiori dove primeggiano coloratissimi tulipani, simbolo dell’Olanda, inevitabile non acquistarne qualcuno! Pranzo al volo in un bar-pub, poi a spasso tra le vie dello shopping (che non poteva mancare) nella elegante Spuistraat piena di negozi dal gusto prevalentemente made in Italy. Dopo lo shopping, visitare il Museo Van Gogh, unico nel suo genere, la casa di Anna Frank nel vecchio caratteristico quartiere Jordaan, il Rijskmuseum. E’ sabato sera, dopo aver cenato in un piccolo ristorante olandese che mi propina vari piatti tipici, mi dirigo verso il Red Light Distrct (Quartiere a Luci Rosse), seguendo un serpentone di turisti che si snoda tra le viuzze del quartiere fino ad arrivare ad una strada percorsa da un canale, i cui lati sono illuminati dalle numerose vetrine con ragazze che sostituiscono i più convenzionali manichini come “mamma le ha fatte”! Sono loro la vera attrazione della serata per le migliaia di turisti e curiosi che affollano i vicoli della Capitale…. Per un attimo torno a casa con la mente e mi sembra di stare a Trastevere alla Festa de’ noantri! 47 SUDOKU per la tua pubblicità su Polis@TV chiama il numero 06 83 08 46 85 o inviaci una e-mail a: [email protected] concessionaria di pubblicità 48 CAMPUS EVENTS di Simone Malfagia Il 16 ottobre si è svolta una grande festa per l’inaugurazione dell’Anno Accademico 2008 -’09. Sulle terrazze della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata l’associazione Campus Events ha raccolto matricole e studenti di lungo corso in una serata dove musica, cocktail e intrattenimento hanno animato la notte al ritmo dei dj universitari che si sono alternati in consolle. Alle tre del mattino tutti a nanna, per essere pronti a tuffarsi nel week-end delle tante feste che animano il fine settimana della Capitale, nei quali la Campus Events è sempre presente! La Campus Events sta, inoltre, organizzando per Marzo 2009 (dall’ 8 al 15) una settimana bianca a Madonna di Campiglio per gli studenti universitari a prezzi concorrenziali e vantaggiosi dove il divertimento è assicurato. Per ulteriori informazioni consultare il sito internet www.campusevents.it o telefonare al n° verde gratuito 800.91.23.59 49 Inizio mese trionfale. Grande carica erotica e sarete corteggiatissimi. Nella seconda metà del mese, con Giove e Venere avversi, potreste essere in balia degli impulsi e rischiare di disperdervi in avventure disordinate, oppure, se siete in coppia, potreste mettervi in competizione per la gestione del mènage. Non mancheranno le soddisfazioni nel lavoro. Attenti però... “Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio”! ariete 21 Marzo - 20 Aprile Con Marte e Mercurio contrari per la prima metà del mese, attraverserete un periodo di incomprensioni e polemiche, oltre che gelosia per il partner. Dopo il 13, con Venere e Giove favorevoli, tornerà il sereno e le gioie del sesso. Possibilità di fare progetti costruttivi con la persona amata. Sarà un mese dinamico, in cui dovrete aprirvi senza timore alle nuove esperienze. Evitate polemiche e critiche . Occhio alle spese. Migliore la seconda metà del mese. Riguardatevi. toro 21 Aprile - 20 Maggio Le sensazioni variano da un leggero senso di inquietudine a insofferenza per l’altro con tendenza alle rotture affettive, a tradimenti o imprevedibili colpi di fulmine. Scarsi profitti all’orizzonte. Gestite le cose con cautela, senza forzare le circostanze. Mese dispersivo per il bilancio. Tendenza alle spese frivole e disordinate. In viaggio attenzione ai furti e agli smarrimenti. Forma non proprio al top: non abusate delle energie e proteggetevi dai malanni di stagione. gemelli 21 Maggio - 21 Giugno Marte, Urano, Sole e Mercurio, tutti favorevoli, esalterà la sensibilità affettiva e il potenziale sensuale ed erotico. Insomma, potrete innamorarvi con la mente e col cuore. Se vorrete, potrete liberarvi di legami vincolanti, mentre, per le coppie consolidate, Saturno favorevole ridarà vigore al rapporto. Creatività e intuizione saranno favorite. Affronterete con successo, contatti, prove di studio e di lavoro. La prima metà del mese sarà il periodo più ricco di occasioni per fare guadagni extra. Una bella carica di energia aumenterà le vostre difese immunitarie. cancro 22 Giugno - 22 Luglio All’euforia sentimentale e a vivaci desideri erotici, si alternano momenti in cui sarete polemici, egoisti, aggressivi. Per l’intimità di coppia o per approfondire una conoscenza, organizzate una breve vacanza romantica nell’ultimo del mese. Ostacoli negli studi, nei lavori intellettuali, nei contatti o nei viaggi. Attenzione ai malintesi nei rapporti di lavoro e di amicizia. Molte uscite ma anche alcune entrate impreviste. Controllate i conti e rinviate a fine mese le spese importanti. Nella prima metà del mese, flessione delle energie, vulnerabilità ai malesseri di stagione. leone 23 Luglio - 22 Agosto Alti e bassi in amore. Nella prima parte del mese, eventi inattesi potrebbero movimentare la vita sentimentale. Toni più dolci nella seconda metà del mese. Tempo di decisioni. Tensioni, ribaltamenti improvvisi, ma anche soluzioni avvedute. Quante occasioni fortunate e quante spese! Benessere e malesseri: si prevede che da una forma splendida , passerete a bruschi cali. Occhio alla dieta e proteggete gli intestini. Siate prudenti sulle strade e nello sport. vergine bilancia 23 Sett. - 23 Ottobre Espansività affettiva. Se siete soli preparatevi a cogliere al volo ogni occasione per divertirvi e 23 Agosto - 22 Settembre fare nuove conoscenze. Periodo positivo anche per chi è in coppia: potrete riaccendere l’intimità con slanci appassionati, o simpatiche sorprese. La grinta fa premio. Le occasioni più brillanti arriveranno specialmente nella seconda metà del mese, con Marte in sestile: grinta e dinamismo vi aiuteranno. L’ultima settimana, sarà favorevole per viaggi, studi, contatti, rapporti con l’estero. Bilancio incerto: Venere e Giove in quadratura consigliano cautela negli acquisti, e nelle transazioni finanziarie e immobiliari. Vigore fisico e morale alto. Quanta luce sulla vostra vita affettiva! Gli innamorati potranno realizzare progetti di vita insieme e pensare al matrimonio. I single potranno dare e ricevere amore, dimenticando storie passate. Nel secondo weekend si prevedono incontri piccanti, illuminati da un’intensa disponibilità sessuale. Ecco un mese produttivo e intenso, per l’incalzare di eventi e di successi. Super favorite le attività creative e quelle legate al mondo della comunicazione, tv, web e turismo. Aumento delle entrate, operazioni vantaggiose. E’ tempo di purificare l’organismo e rinforzare le difese immunitarie con trattamenti naturali. 24 Ott. - 21 Novembre scorpione Venere nel vostro segno favorisce incontri e i flirt. Tuttavia, c’è il rischio che situazioni promettenti si blocchino all’improvviso, oppure, per chi è in coppia, se il vostro rapporto è già in crisi, potrebbe giungere alla rottura. Nella seconda metà del mese, sarete grintosi. Venere favorirà bellezza e buonumore, che però potrebbero essere appannati da eccessi , dal cibo o dall’eros. Sotto buoni auspici i trattamenti estetici. sagittario 50 di Roberta de Martino 22 Nov. - 21 Dicemb Gli astri propizi annunciano una situazione straordinaria, non facilmente ripetibile, che vi permetteranno di conquistare la felicità. L’intero mese si preannuncia ricco di gratificazioni. Desiderate il top del successo? In novembre potrete raggiungerlo. Novembre offrirà molte occasioni per fare soldi e per investimenti immobiliari, anche all’estero. Godrete di una splendida forma psicofisica. Ottimo periodo anche per interventi estetici importanti. Un avvertimento: attenti al peso forma. 22 Dicemb. - 20 Genn. capricorno Clima agitato nella prima metà del mese, ma anche decisamente intrigante! Sarete animati da una sincera voglia di amore, ma per attirare l’attenzione vi esibirete in bizzarri capricci e scatti aggressivi. Ritmi frenetici nella prima metà del mese: pressati da impegni e contrattempi, farete fatica ad organizzarvi. La seconda metà del mese si annuncia più scorrevole. Preparatevi a molte spese extra nei primi venti giorni, a causa di guasti, necessità improvvise e contrattempi vari. acquario 21 Genn. - 19 Febbraio Al centro dell’attenzione, i rapporti logori potrebbero interrompersi. Le nuove storie rischiano di disorientarvi. Sarete in grado di affrontare con grinta i cambiamenti. Favoriti i guadagni. Superforma nella prima metà del mese: sarete energici. Non esagerate, nell’alimentazione. pesci 20 Febb. - 20 Marzo