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Vitavissuta
a cura di Giancarlo Giuliani
Iniziamo il tempo di Quaresima. Siamo invitati a rientrare nel santuario del nostro spirito per
incontrarvi il Signore e la sua parola. Siamo invitati a rinunciare ad un po’ di cibo e questo
farà bene anche al nostro fisico che, in genere, ha abbondante sostentamento. Siamo invitati
ad allontanare, parole di Isaia, “l’ingiustizia, il puntare il dito ed il parlare empio e ad aprire il
cuore all’affamato ed all’afflitto di cuore”. E questo mi sembra un po’ più difficile ma decisivo:
mettere a dieta il nostro egoismo.
Settimanale della Diocesi di Senigallia - Giovedì 6 marzo 2014 - € 1.00
N. 9
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, CN / AN - EDITORE: "Fondazione Gabbiano" Senigallia
Editoriale
Quaresima
Siamo entrati nel tempo della Quaresima da vivere come tempo di
conversione, cioè di risveglio e di
ritorno al desiderio di una vita buona. Un tempo 'forte', contrassegnato da un intenso impegno spirituale, per radunare tutte le energie in
vista di un cambiamento reale del
nostro pensare e del nostro fare, il
tempo del ritorno. Ritorniamo alle
cose importanti, ritorniamo al Signore. Perché solo la sua Parola
può risvegliare le nostre coscienze
e dare un senso alla vita. L’uomo
può ottenere il denaro, il successo
e tanto altro, ma queste cose non
possono darci la soddisfazione sperata. Il cuore delle persone si colma solo con la presenza di Dio. Il
rischio c'è, e Gesù ce lo ricorda: si
può guadagnare il mondo e perdere
l'anima. Si può passare il tempo ad
investire anche nelle cose importanti della vita, gli affetti, la famiglia,
il lavoro, dimenticando di occuparci dell'anima. Abbiamo messo da
parte il lungo, faticoso cammino di
questi duemila anni che ci ha fatto
scoprire un Dio vicino. Oggi stiamo
meglio, ci nutriamo adeguatamente, abbiamo imparato a relazionarci
senza scannarci, riusciamo a realizzare parte delle nostre aspirazioni...
eppure il senso di insoddisfazione è
nell'aria, visibile, palpabile. Sotto
sotto, quello che ci manca davvero
è la risposta alla grandi domande
dell'esistenza che possono colmare
l’infinito desiderio di bene che c’è
in ognuno. E al tempo stesso la capacità di essere attenti all’altro, capaci di prenderci a cuore i bisogni
materiali come il cibo, il vestito, la
casa e i bisogni morali di chi non
coltiva più una vita interiore, presi
dall’affanno della vita. È il guardare, che non vuol dire solo vedere ma
avvicinarsi e interessarsi di tutto e
di tutti. Questa sì che è Quaresima.
Gesualdo Purziani
Un mese
al femminile
Tante le iniziative per celebrare
la Gioranata della donna e il mese
dedicato a questi temi. Il Cif di
Senigallia propone la Messa dell'8
marzo, con il vescovo Giuseppe ed
un incontro dedicato alla Siria, il 9
marzo. A Serra de' Conti, sempre il
Cif l'8 marzo è dedicato ad un film
ed un dibattito sulla speranza, nel
giorno successivo.
In testa
Una settimana
dedicata alla materia
grigia. Pensiamoci.
Una settimana cervellotica, quella tra il
10 e il 16 marzo prossimi. La “Settimana Mondiale del Cervello” si propone di
richiamare l’attenzione su questo meraviglioso organo che ancora cela molti
segreti, nonostante le importanti scoperte di questi ultimi anni. Coordinata dalla
European Dana Alliance for the Brain in
Europa, e dalla Society for Neuroscience
negli Stati Uniti, la Settimana è il frutto
di un enorme coordinamento internazionale a cui partecipano le Società Neuroscientifiche di tutto il mondo e dal 2010
anche la Società Italiana di Neurologia.
Giorni per specialisti, anzitutto, ma non
solo. Giorni per pensare.
Mentre leggete queste parole, una miriade di circuiti fitti e ingarbugliati si sta
accendendo nella vostra scatola cranica.
Saltando da un neurone all’altro, impulsi elettrici corrono a velocità della luce
in un groviglio di cellule nervose connesse da milioni e milioni di filamenti.
E se tutto il corpo umano lascia a bocca
aperta per la meraviglia che sa suscitare,
è qui che il buon Dio ha dato il meglio
di sé. Perché da qui nascono impegni e
desideri, paure e slanci, progetti ed impegni. E' la 'scatola magica' che entusiasma e fa paura, capace di genialità e
brutture, sogni ed incubi. E' il luogo dei
ricordi e del linguaggio e nulla più del
nostro cervello, comunque sia messo, ci
interroga sulla nostra natura. E' anche
la sfida più impegnativa della medicina
contemporanea, visto che sono proprio
le malattie che hanno a che fare con la
materia grigia a creare più problemi.
Basti pensare soltanto alla crescita vertiginosa delle demenze senili, complice
anche l'aumento medio della durata della
vita, alle depressioni, ai disturbi mentali crescenti. Ha bisogno di un di più di
attenzione il cervello perché qui si incrociano i pensieri con la vita vera, da queste
parti passano l'affettività, le intelligenze,
le emozioni. Qui trovano casa razionalità e sentimenti, matematica e poesia, arte
e scienza. Persino la fede gira in testa,
perché anche l'avere fiducia nell'Altro è
questione di scelte, di relazioni, esperienze ed elaborazioni. Va nutrito con stimoli
buoni, tenuto al riparo dalla violenza e da
sostanze nocive, messo alla prova ed allenato fino alla fine. Specialmente se fragile
o in crescita, ha bisogno di qualche tutela
in più per poter dare il meglio di sé, perché non si stanca mai, anche quando sembra assente, di spazi e situazioni nuove,
infinite, inimmaginabili, appunto.
Se 'manca' o funziona male, ce ne accorgiamo subito e, manco a dirlo, il problema risiede quasi sempre nella scatola altrui: avere cervello quanto una formica,
avere il cervello di uno scricciolo, avere
il cervello in fumo, avere il cervello in
pappa, avere stoppa nel cervello, cervello
di gallina, dare di volta il cervello, essere
il cervello, essere senza cervello, far lavorare il cervello, lambiccarsi il cervello,
lavaggio del cervello, mandare il cervello
in vacanza, mettere il cervello a bottega,
portare il cervello all'ammasso, uscire di
cervello... fino al contemporaneo 'fuga di
cervelli'.
Stanchi di facili slogan, frasi fatte, mode
e consumi sempre uguali a loro stessi, rivendiachiamo l'unicità dei nostri neuroni
e proviamo, ognuno per quello che può,
a collegare informazioni, a farci un'idea
il più possibile autonoma e ben fondata.
Insomma, diamo al cervello l'insostituibile diritto di cittadinanza, troppo spesso
scippato da chi allegramente decide per
noi, crea bisogni fittizi, elabora risposte
a taglia unica. "Sono diventato vecchio
troppo presto ed intelligente troppo tardi". Marc Tyson non è passato alla storia
per il suo cervello. Appesi i guantoni al
chiodo, anche lui ha trovato il tempo di
ragionare e di regalarci questa perla di
saggezza.
L.M.
in questo numero
3 Itinerari vicini
Alla scoperta di Serra de' Conti
8 Le tante facce dell'alcool
Un incontro a Corinaldo
9 Un carnevale speciale
Alla Rotonda la festa è per tutti
2
attualità
la voce misena
6 marzo 2014
La guerra dimenticata della Repubblica Centrafricana
“Bouca è lo spettro di una città!”. Suor Angelina Santagiuliana, missionaria delle Figlie di
Maria, parla dalla località del nordovest della
Repubblica Centrafricana (foto) in cui a settembre sono state incendiate circa 1.000 case:
“Intorno alla missione - dice - si vedono solo
abitazioni bruciate: la gente non riesce a vivere”. Gli scontri in città sono finiti ai primi di
febbraio, quando “i miliziani della coalizione
Seleka sono partiti, e con loro è andata la comunità musulmana”: Bouca è ora presidiata dalla
missione internazionale Misca. Gli scontri tra
milizie Seleka - che dalla città di Batangafo
attaccano ancora i villaggi della zona - e antibalaka hanno fatto decine di morti; ma ancora
più numerosi sono i civili rifugiatisi nella mis-
sione, dove suor Angelina è rimasta sola fino a
metà febbraio. A Natale erano 4500, oggi 500.
La crisi provocata dalla fuga dei centrafricani
(700 mila hanno abbandonato le loro case, circa 290 mila si sono rifugiati nei Paesi vicini)
“va ben oltre i confini” dello Stato, ha avvertito inoltre il Programma alimentare mondiale.
E circa 15 mila persone rischiano di subire attacchi imminenti delle milizie: la situazione ha
spinto la Francia a prolungare il mandato della
missione Sangaris, 2mila uomini di supporto ai
6 mila della Misca. Il 28 febbraio, da Bangui,
dove sono morti da dicembre oltre 1.250 civili, proprio il presidente francese Hollande ha
chiesto di respingere “ogni tentazione di partizione del Paese”.
Con M. Letizia Gradoni, osimana, giovane leader Coldiretti
Ritorno nei campi
Un giovane su 4 è disposto ad accettare qualsiasi occupazione pur di lavorare ma, soprattutto, il 68% dei giovani italiani vorrebbe lavorare in agricoltura. È una conferma della “riscoperta” del settore primario quella che
emerge dall’indagine Coldiretti/Ixe, presentata lunedì
scorso all’Assemblea elettiva di Coldiretti Giovani Impresa. Ne parliamo con Maria Letizia Gardoni, nuova
leader dei giovani imprenditori agricoli di Coldiretti.
Venticinque anni, di Osimo, ha iniziato la sua avventura
in agricoltura nel 2008. Figlia di funzionari pubblici, fin
da piccola aveva l’idea di fare l’imprenditrice agricola;
a 19 anni ha acquistato un terreno con un mutuo e aperto la sua azienda: nove ettari nelle campagne di Osimo,
dove coltiva ortaggi con metodo macrobiotico.
I dati presentati all’Assemblea parlano di giovani
“flessibili”, disposti a lavorare come spazzini, pony
express o in un call center pur di avere un’occupazione. Ma, soprattutto, amanti del mondo agricolo…
Premesso che ogni lavoro è utile e dignitoso, oggi sono
tanti i giovani disposti a fare qualcosa di lontano dai
propri studi o dalle proprie aspirazioni, pur di lavorare:
non a caso, solo il 30% riesce a svolgere una professione
coerente con il proprio percorso scolastico o universitario. Si può dare la colpa alla crisi, ma occorre rilevare
anche una mancata correlazione tra il mondo dell’istruzione e quello del lavoro.
Sono tanti - e in crescita - pure i neet, giovani che non
studiano né cercano lavoro…
È vero, c’è un senso di sfiducia che nasce dal non sentirsi rappresentati, né integrati in una società che chiude
loro le porte. Non dimentichiamo che – secondo l’inchiesta Coldiretti/Ixe – vi è pure un 14% di giovani che
durante l’anno ha ricevuto oltre 50 porte sbattute in faccia di fronte alla richiesta di un lavoro.
Torna, invece, l’interesse per l’agricoltura. Perché?
A dispetto di quanti sostengono che questo rinnovato
interesse sia una risposta alla crisi, secondo me la ragione è più profonda e genuina: la maggior parte dei giovani che lavorano in campagna lo fa per passione. C’è
una gratificazione personale nel lavoro a contatto con
la terra, oltre che una possibilità di guadagno. Conosco
personalmente molte di queste ‘storie’ e anch’io ne sono
un esempio. Il settore agricolo attrae perché permette
di manifestare la propria creatività: dalla produzione di
cibo – bene primario per eccellenza – a servizi per la
società – come l’educazione attraverso le fattorie didattiche o l’ippoterapia – fino alla ricezione turistica con gli
agriturismi e gli agricampeggi.
È un settore in espansione…
Si sta evolvendo e ha sempre più bisogno di personale
specializzato, ad esempio nel marketing, nell’e-commerce e nel design per aprirsi ai mercati esteri. Per questo attrae le nuove generazioni. Poi non dimentichiamo
che la campagna dà un senso di libertà come nessun altro luogo.
Come s’inserisce, in quest’interesse crescente per il
mondo agricolo, l’impegno di Coldiretti Giovani Impresa?
Vogliamo anzitutto trasmettere all’esterno quello che il
settore agricolo è diventato. Il nostro impegno prioritario, poi, sarà per abbattere le barriere che i giovani ancora oggi incontrano quando vogliono avviare una nuova
attività, specialmente in termini di burocrazia e accesso
al credito. Inoltre, mi piacerebbe parlare di alimentazione ed educazione alimentare, in vista dell’Expo 2015.
E ancora, c’è da lavorare nei campi dell’internazionalizzazione, dell’ammodernamento delle aree rurali, del
riportare a comunicare la campagna con la città…”.
Avviare un’attività agricola è un investimento coraggioso?
Senz’altro. In Italia abbiamo scarse superfici coltivabi-
li a disposizione, mentre tante sono in mano a persone che non si occupano di produzione agricola, ma le
hanno comprate come investimento. Senza dimenticare
l’urbanizzazione e la cementificazione selvaggia. Tutto
ciò ha fatto lievitare il costo della terra. Ma oggi si può
realizzare un’impresa agricola innovativa e competitiva
anche con una piccola superficie. Occorrono creatività
e immaginazione, ma non serve essere latifondisti. Un
esempio: il concorso ‘Oscar Green 2013’ è stato vinto
da un imprenditore agricolo che lavora in laboratorio,
producendo funghi dai fondi di caffè. Ciò che serve è,
appunto, un’idea innovativa e vincente.
a cura di Francesco Rossi
Contro la mafia spa
Distribuzione geografica beni
confiscati immobili+aziende
Nelle Marche sono 24
"Aggredire la Mafia SpA presente in ogni
comparto economico e finanziario del Paese",
a cominciare dai patrimoni mafiosi e cercando
di "assicurare alle aziende confiscate agevolazioni fiscali e creditizie" perché "un'impresa sottratta alle
mafie che fallisce è una sconfitta che lo Stato non dovrà
più permettersi. A sottolinearlo in una lunga lettera affidata
al quotidiano La Repubblica
è il presidente del Consiglio
Matteo Renzi, che rispondendo alle parole dello scrittore
Roberto Saviano propone il
suo piano in 5 mosse per contrastare le mafie.
Ma il tema della confisca dei beni è stato al
centro della conferenza nazionale dell'associazione Libera, che ha illustrato dati allarmanti
sul fenomeno: nel complesso i beni confiscati,
secondo i dati di fine 2012, sono 11.238. Di
questi 3.995 sono i beni ancora non destinati
dall'Agenzia nazionale, di cui 1.666 bloccati
dalle ipoteche bancarie.
“E' dimostrato - ha sottolineato don Ciotti -
che la confisca è lo strumento più valido per
aggredire i patrimoni mafiosi. Abbiamo bisogno di una normativa senza inutili orpelli che
la appesantiscano, lo diceva Sodano è adesso,
ancora una volta, lo ribadiamo anche noi. Se
non c'é uno scatto deciso anche contro la corruzione non andremo avanti, a volte si muore
di troppa prudenza, la situazione del nostro
Paese non può più attendere, è un problema di
giustizia sociale”. L’obiettivo, a cui è dedicata
in particolare l’iniziativa di “Libera il welfare”, è quello di arrivare al 100% di beni immobili confiscati e assegnati. La proposta è di attribuire all'Agenzia nazionale poteri diretti di
assegnazione dei beni ai soggetti gestori (associazioni e cooperative). L'altra campagna,
lanciata da Libera in occasione dell'assemblea
nazionale a Roma, si intitola “Impresa bene
comune”. Realizzata in collaborazione con
Unioncamere, InfoCamere, organizzazioni
del mondo economico, imprenditoriale, sindacale e professionale, vuole introdurre la logica
della responsabilità sociale di impresa per il
rilancio delle aziende confiscate nel nome del
made in Italy. A parte qualche eccezione, in-
fatti, molte delle imprese sequestrate finiscono
per chiudere e fallire, con perdita di molti posti di lavoro, o finire vendute, anche se a norma di legge dovrebbe essere solo un'ipotesi
residuale. Fra le motivazioni vi sono la revoca
dei fidi bancari e delle commesse di fornitori e
clienti: viene fatta terra bruciata intorno all'azienda riconvertita alla legalità, cui si aggiunge l'aumento dei costi di gestione (dovuti alla
regolarizzazione di pagamenti e contratti), e a
una gestione spesso conservativa degli amministratori giudiziari, che non hanno risorse e
competenze specifiche. La proposta di Libera
è allora di coinvolgere direttamente il sistema
imprenditoriale italiano, per affiancare, aiutare
le imprese che devono uscire dal sistema illegale, con piani di sviluppo aziendale, partnership e sostegno nelle competenze, nomina di
manager, tutoraggio e monitoraggio fino alla
completa sostenibilità del futuro delle aziende.
La campagna va a sostegno della proposta di
legge di iniziativa popolare “Io riattivo il lavoro”, che vuole intervenire sul Codice delle
Leggi antimafia per velocizzare i tempi dal
sequestro alla confisca dei beni.
due passi in collina
Serra de' Conti
la voce misena
6 marzo 2014
3
Tracce di storia sono un po'
ovunque. Ed un museo
racchiude il tempo sospeso.
ITINERARI
Quinta puntata
degli 'itinerari
vicini'. La Voce
Misena propone
una gita che parte
da una bella chiesa
della nostra diocesi.
Iniziando da dove
si è celebrata la
festa del Signore.
Tra colline e mura antiche
Risalendo la Valle del Misa la strada provinciale
Arceviese percorre la vallata procedendo sostanzialmente sempre in pianura lungo la sponda del
fiume. La strada prima di impennarsi per affrontare
i contrafforti dell’Appennino, presenta un bivio che
porta a Serra de 'Conti dove si può sostare gustandosi una buonissima minestra di cicerchia. I’antichissimo legume è un sapore di questa terra adatta
anche per il pranzo della domenica. Una buona zuppa, metà cicerchia, metà cavolo nero, con una bella
cipolla tritata e qualche listarella di pancetta, scalda
il cuore e l’amicizia. La Voce Misena continua a
proporre le gite negli interessantissimi borghi delle
Valli Misa-Nevola e Cesano. Domenica 9 marzo,
la prima di Quaresima, don Emaunele Lauretani,
parroco di Serra de’ Conti, celebrerà la messa nella chiesa di Santa Maria de Abbatissis, alle 11,15.
La chiesa fu edificata nella prima metà del Duecento. Nel 1252 apparteneva all’Abbazia benedettina
di S. Croce di Sassoferrato. Nel 1320 vi fu nominato priore il Beato Gherardo nativo di Serra de’
Conti, chiamato a dirigere l’Ospizio benedettino
di S. Maria delle Abbadesse dove si raccoglievano
in vita comunitaria diversi monaci. La chiesa deve
la sua importanza proprio alla presenza del Beato
Gherardo, che dopo la morte fu proclamato patro-
pagina a cura di Mario Maria Molinari
no del paese. Alla fine del Cinquecento la Chiesa
di Santa Maria De Abbatissis diventa parrocchiale,
grazie proprio alla fama e all'importanza che aveva
assunto come meta di pellegrinaggi. Nella cappella
dove è custodito il corpo del Beato, si adagiavano i
malati per ottenere guarigioni miracolose. Nel 1782
papa Pio VI elevò la chiesa a collegiata, ma dopo
l’annessione al Regno d’Italia nel 1861, tornò ad
essere una semplice parrocchia. Alla fine del ‘700
furono ristrutturati il presbiterio ed il coro, mentre
nel 1828 vennero avviati dei lavori di ricostruzione
che interessarono gran parte dell’edificio. La struttura attuale a tre navate è arricchita dalla presenza
di diverse cappelle laterali, di un coro ligneo proveniente dal Monastero di S. Maria Maddalena e di un
organo realizzato nel 1850 da Odoardo Cioccolani
di Cingoli. Il centro della vita culturale e amministrativa di Serra de’ Conti è l'attuale municipio che
è collocato nell'antico convento di San Francesco,
risalente ai primi del XIV secolo. Sulla volta della
Sala Consiliare si può ammirare il bel ciclo pittorico
realizzato da Bruno d' Arcevia, consistente in una
serie di allegorie che hanno come protagonista la
stessa Serra de' Conti. L'edificio è rimasto sostanzialmente intatto fino ad oggi, ma è scomparsa la
chiesa annessa che aveva una torre con orologio.
Sulla sinistra della facciata del Palazzo Comunale
ci sono le tracce di un antico affresco che apparteneva alla chiesa. Ora resta il Chiostro di San Francesco recentemente restaurato. Fu ristrutturato una
prima volta nella seconda metà dell’Ottocento in
seguito all’abbattimento della Chiesa di S. Francesco, dei Minori francescani. Il loggiato conserva nel
pennacchio del terzo arco un frammento di affresco,
che apparteneva forse ad un altare, raffigurante il
tetto di una capanna e riconducibile al tema della
Natività di Gesù. Un’iscrizione permette di identificare in Dionisio Nardini l’artista, che eseguì l’affresco con ogni probabilità nell’ultimo decennio del
XV secolo. Negli ambienti ricavati dalla ristrutturazione ottocentesca ed in quelli del vicino Palazzo
Palazzi, del 1700, hanno sede gli uffici comunali.
Nel complesso del Palazzo Comunale trova spazio
anche l’interessante ed evocativo Museo delle arti
monastiche dedicato a “Le stanze del tempo sospeso” che raccoglie in ambienti di grande suggestione
i reperti di cultura materiale appartenuti al vicino
Monastero di S. Maria Maddalena. Uno stimolante
percorso teatrale a cui il visitatore può partecipare con l’ausilio di cuffie acustiche, che permettono
di immergersi in un immaginario, sorprendente e
coinvolgente viaggio nelle stanze della clausura.
4
la voce misena
6 marzo 2014
• Una nostra abbonata ci ha riferito che molto spesso gli
automobilisti non
danno la precedenza ai pedoni sulle strisce pedonali.
Oltretutto, si credono “furbi” perché
se vedono un vigile in circolazione lo
evitano. A volte ci vorrebbero, perciò, dei vigili in borghese. Si vedono,
Per Giannino
"Sestante" festeggia i cento numeri con un pomeriggio di studio alle Acli
Il Sindaco Maurizio Mangialardi ha ricevuto nella Residenza Municipale nella mattinata di oggi, lunedì 3 marzo, il
signor Giannino Streccioni, barbiere a
Cesano la cui attività è registrata ufficialmente sin dal settembre del 1951. La
bottega del signor Giannino in tutti questi
anni è stata un punto di riferimento importante per tutta la comunità di Cesano,
che lo apprezza da sempre non solo per
il suo mestiere ma anche per le sue doti
di persona onesta, generosa e laboriosa.
L'Amministrazione Comunale, accogliendo proprio la proposta di un gruppo
di residenti che aveva suggerito di valorizzare la figura dello storico barbiere,
ha voluto perciò consegnare al signor
Streccioni un simbolico riconoscimento
per aver dato vita da così tanto tempo a
questa sua attività. Al signor Giannino
Streccioni il sindaco Maurizio Mangialardi ha consegnato una pergamena con
la seguente motivazione: "Il Comune di
Senigallia a Streccioni Giannino barbiere
a Cesano per intere generazioni, sempre
premuroso e gentile, rispettoso e saggio
con affetto, stima e gratitudine".
Emigrazione dalle Marche
dill' al monc' in piazza
a cura di
G. Nicoli
Olio nel Misa
Chiazze oleose sversate in un fosso
all’altezza del Vallone. La segnalazione è partita da alcuni passanti lungo il
PercorriMisa, il sentiero che segue il
corso del fiume senigalliese fino quasi
al centro storico cittadino. Poco distante dal campo da calcio è stata notata la
presenza di alcune macchie di olio, probabilmente gasolio, sversato tra la mattina e il primo pomeriggio di domenica
2 marzo in un fosso che poi finisce nel
fiume Misa. L’allerta alla Polizia Municipale ha preceduto poi la segnalazione
all’Arpam che ha provveduto ai controlli
di rito per i possibili agenti inquinanti e
alla bonifica grazie anche all’intervento
dei Vigili del Fuoco che hanno pompato
fuori il liquido oleoso.
Alle Acli di via Cavallotti, il Circolo di Iniziativa Culturale ha voluto festeggiare la
recente pubblicazione del centesimo numero di “Sestante”, lo storico periodico di arte
cultura società nella provincia marchigiana
edito a Palazzo Mastai dal 1986.
Giovedì 20 febbraio Franco Porcelli, Presidente del Circolo, nelle vesti di coordinatore e moderatore dell’incontro ha dato il
benvenuto agli ospiti-relatori ed al numeroso pubblico che ha riempito l’accogliente
sala, con un’agile sintesi dell’ampio rapporto che il numero ha scritto in margine
all’emigrazione dalle terre marchigiane e,
in particolare, dai paesi e dai borghi del
Misa e del Nevola nel secolo scorso e nel
secondo dopoguerra.
L’“Emigrazione tra storia e risorsa di valore” è stata, pertanto, l’oggetto della presentazione, per raccontare i “vissuti” di
Ivo Cecchini, Leonardo Badioli, Giuseppe
Lucchetti, Anacleto Rossi, Giuseppe Bacolini, Giuseppe Tacchilei, Luigi Pulcini,
Luciano Anselmo, Giancarlo Rossi, Guido
Silvestri e delle Famiglie Conti, Graziosi e
Ricciotti. Testimonianze vive e dirette di
cittadini, valligiani ed aclisti che nel corso
di un anno di lavoro un’assortita e solerte
squadra di redattori tramite interviste, racconti e commenti ha raccolto nei circoli del
territorio e nelle varie comunità vallive.
In apertura, il moderatore ha dato subito
la parola al vescovo Giuseppe il quale ha
con forza sottolineato il valore etico e civile
dell’accoglienza nei confronti dei migranti
- che non andrebbero più definiti “extracomunitari”, “clandestini” o con altri epiteti che calpestano la dignità d’ogni essere
umano - tenendo ben presente la memoria
storica dei milioni di Italiani che lasciarono il Paese in cerca di lavoro e fortuna in
ogni parte del mondo. Il Vescovo si è pure
soffermato con parole altrettanto nette, ine-
adentistretti
Ciminiera addio
Si avvicina l'abbattimento della ciminiera dell'ex Sacelit, avverrà entro aprile, subito dopo l'esperimento della gara da parte del comune.
Una decisione, quella di radere al
suolo la storica ciminiera, presa
dalla Giunta che si è dovuta sostituire alla proprietà dell'area a seguito
del blocco dei lavori del cantiere.
Nel maggio scorso è arrivata un'ordinanza del Comando del Noe di
Ancona che intimava alla proprietà di provvedere entro e non oltre
il 20 luglio alla messa in sicurezza
della ciminiera avvertendo inoltre
che “qualora l'ordinanza non fosse
stata ottemperata, l'Amministrazione comunale avrebbe potuto
provvedere d'ufficio a spese degli
interessati”. MaurizioTonini Bossi commenta la vicenda in questo
modo: “Nonostante la sua voglia di
vivere, l'affetto di cui è circondata
dalla gente più sensibile di Senigallia, e nonostante la sua malattia
sia giudicata ancora guaribile, il 13
agosto 2013 l'Amministrazione ha
deciso un intervento di eutanasia e
che cessi di rappresentare la memoria e il simbolo di Senigallia, la
nostra amatissima ciminiera il triste rito della demolizione avverrà
a breve con il dissenso di quanto
vorranno partecipare allo sciagurato evento”. Grazie all'incasso delle
fideiussioni per un milione di euro,
il Comune potrà, oltre che abbattere la ciminiera, anche completare
il sottopasso di via Mamiani. Il tunnel al momento è pronto solo per la
metà di competenza delle ferrovie.
Lo sbocco sul lungomare spettava
alla Fortezza. Nell'area ripulita saranno realizzati ben 500 parcheggi.
uomo”, senz’altro privo di ogni mezzo
di sussistenza, dopo il generoso gesto
della sua benefattrice, si è soffermato
sulla panchina della galleria mangiando
subito qualcosa. Il che dimostra quanta
fame avesse! L’uomo è stato poi accompagnato dagli agenti alla Caritas.
• A causa della crisi, anche dei negozi
situati nel Centro Commerciale “Il Molino” hanno cessato la loro attività. Uno,
fra questi, è stato quello di valigerie,
l’altro “Piazza Italia”, che però resta nel
supermercato del Cesano. I motivi possono essere diversi, fra questi: le aperture straordinarie e domenicali che per
essere rispettate hanno bisogno di un
aumento del personale e, quindi, di ulteriori costi.
senigallia
spesso, anche delle macchine parcheggiate sui marciapiedi e i pedoni devono, pertanto, camminare in mezzo alla
carreggiata, a loro rischio e pericolo. E’
giusto? Una multa ci starebbe veramente
bene!
• “Un anziano e malmesso clochard,
dall’apparente età di settanta anni circa, ricurvo, qualche giorno fa ha rubato qualcosa da mangiare tra gli scaffali
dell’Ipersimply. Una donna, senz’altro
sensibile e generosa alla cassa ha pagato
per lui, evitandogli così una denuncia.
Dentro una busta trasparente, probabilmente presa nel reparto verdure, aveva
infilato del pane, un ceppo di insalata,
qualche scatolame, frutta, ed altri pochi
prodotti per sopravvivere. Il “povero
quivocabili e ben ponderate sul tema dello
“ius soli”, l’atteso e pur contrastato diritto
di cittadinanza italiana da riconoscere agli
stranieri nati nella nostra penisola.
Subito dopo Ivano Cursi, Presidente del
Circolo Acli “U. Ravetta”, nelle vesti di
“padrone di casa” ha ringraziato il Circolo di Iniziativa Culturale per l’utilissima e
valida iniziativa messa in atto e che continuerà con altri due numeri della rivista come già anticipato da Porcelli- ed il prof.
Marco Moroni per il significativo progetto
di ricerca sviluppato sul campo, nonché gli
ospiti - la prof.ssa Maria Grazia Salonna, ricercatrice di storia, il prof. Fabio Ciceroni,
critico letterario, il prof. Mario Cavallari il
quale ha portato i saluti del primo cittadino,
l’assessore alla cultura prof. Stefano Schiavoni e il dr. Federico Pellegrini, presidente
dei giovani imprenditori associati al “Gio”.
La serie degli interventi è poi proseguita con la descrizione da parte della prof.
ssa Salonna - tratta dal suo testo “Lettere
dall’America. Una storia d’amore e d’emigrazione”- della storia di una famiglia di
contadini marchigiani di fine ’800 emigrati
nel Mississippi: un’emigrazione poco conosciuta, di piccole comunità di agricoltori,
provenienti soprattutto dalle Marche, che
superando con coraggio ed enormi sacrifici parecchi disagi - le malattie, il clima,
le fatiche derivanti dalla coltivazione del
cotone in quelle regioni del Sud degli Stati
Uniti e perfino l’ostilità e il razzismo delle
genti locali, ebbero la fortuna di migliorare
le proprie misere condizioni socio-economiche acquistando un pezzo di terra e costruendosi una casa. Il prof. Fabio Ciceroni,
con una felice incursione all’indietro tra le
atmosfere che si respiravano nella redazione de “Il Leopardi”, ha a sua volta analizzato con acume e rigore critico le vicende
singolari e le “migrazioni” di alcune grandi
• Il freddo, quest’anno, sembra ci voglia
“risparmiare”. Infatti, giornate veramente rigide ne abbiamo avute pochissime.
C’è, però, un proverbio che recita: “Alta
o bassa (cioè se cade nel mese di marzo oppure quello di aprile) il freddo va
con la Pasqua… Intanto, però, questo inverno “mite” ha fatto già germogliare le
piante che di solito fioriscono in primavera. E’ bello, perciò, ammirarne i colori: giallo, fucsia, bianco, rosa di questo
anticipo di stagione. Già due domenica
fa sull’altare di una chiesa, presso cui si
era recata la nostra segnalatrice per assistere alla S.Messa, i vasi contenevano
già delle mimose, mentre in altre ancora si “mantengono” le stelle di Natale. E
già pensiamo all'estate.
personalità del mondo culturale ed artistico
marchigiano, quali Luigi Bartolini nativo di
Cupramontana e Libero Bigiaretti di Matelica che si trasferirono e si affermarono alla
grande a Roma, ovvero in quella che si può
definire la più grande comunità marchigiana. Senza tralasciare peraltro altri grandi
autori ed artisti emigrati al Nord come l’urbinate Paolo Volponi, Tullio Pericoli o lo
stesso Enzo Cucchi di Morro d’Alba che
ha trovato la sua piena consacrazione nella
Capitale, come ha poi aggiunto l’assessore
alla cultura Stefano Schiavoni.
Infine, Federico Pellegrini, presidente dei
giovani imprenditori associati al “GIO”,
l’Associazione professionale degli imprenditori e professionisti della Valmisa ha
portato il suo concreto contributo al tema
dell’emigrazione indigena dando risalto
adeguato alle mirabili esperienze ed affermazioni di tre illustri conterranei - Luciano Anselmo, Guido Silvestri, Giancarlo
Rossi - ambasciatori d’eccellenza del territorio miseno nel mondo, ai quali il GIO
ha voluto assegnare il prestigioso “Premio
alla Carriera” per l’anno 2013. Il giovane
e competente relatore ha ribadito che oggi
le migrazioni rappresentano un indubbio
valore aggiunto, aprendo nuove prospettive ai giovani diplomati e laureati in cerca
di lavoro e di un futuro più roseo. Ha anche evidenziato, tuttavia, che “l’ideale”
sarebbe che il nostro Territorio offrisse nel
contempo ai tanti giovani di valore, nonostante la grave crisi finanziaria che blocca
purtroppo le piccole e medie imprese -vero
motore dell’economia e dello sviluppo-,
le condizioni ed opportunità concrete per
trovare “in loco”, nelle Marche e in Italia,
le proprie affermazioni professionali e, di
riflesso, accrescere l’eccellenza dei nostri
distretti socio-economici.
Vincenzo Prediletto
"Grandi lavori" per l'A14
A seguito della nuova mancata ripresa dei lavori sul lotto 4 della terzia
corsia A14 Senigallia – Ancona Nord
nonostante gli accordi intercorsi nel
2013 tra il Consorzio Samac (titolare
dell’appalto) e Autostrade per l’Italia (Stazione Appaltante), l’Impresa
ICS Grandi Lavori Spa, consorziata
di Samac, dichiarandosi vicina alla
preoccupazione dei 130 lavoratori del
Consorzio Samac e dei 250 lavoratori
delle aziende in sub-appalto che hanno lavorato lungo la tratta, comunica
di aver provveduto ad escludere e a
sostituire le imprese consorziate in
concordato con parte delle stesse imprese coinvolte nell’esecuzione dei
lavori. 'Questa prassi ci permette di
tutelare le imprese nell’ottenimento
del pagamento di almeno il 35-40%
dell’importo dei creditori', ha dichiarato l’Ing. Claudio Salini, Amministratore Delegato ICS Grandi Lavori
Spa. Dati gli inevitabili tempi buro-
cratici richiesti per attuare tale soluzione, nel frattempo, sempre per favorire la salvaguardia delle centinaia
di Aziende coinvolte e migliaia di lavoratori impiegati, ICS Grandi Lavori
Spa chiede l’apertura di un apposito
Tavolo di Monitoraggio, presieduto
dal Ministero dei Lavori Pubblici e
dalla Regione Marche. 'Auspicando
un sereno confronto tra il Consorzio
e la Stazione Appaltante nell’interesse comune relativo alla realizzazione
di questa importante opera pubblica
– aggiunge l’Ing. Claudio Salini –,
invitiamo tutte le ditte coinvolte nei
lavori, oltre a quelle che hanno già
aderito, ad entrare nella compagine
del Consorzio Samac per dar forza
e vigore alle giuste richieste e altresì
dare impulso e slancio nel proseguo
dei lavori e nel mantenimento degli
impegni futuri di occupazione in un
periodo di crisi del settore e del Paese'.
senigallia
la voce misena
6 marzo 2014
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6
chiesa
la voce misena
6 marzo 2014
Prete, fino alla fine
chiesa
“Ha dato la vita per quei poveri per i quali s’era
sempre speso con tutte le sue energie. Di recente
mi aveva confidato la volontà di accettare l’invito di una delle tante famiglie di extracomunitari
che aveva aiutato, che lo avrebbero voluto con sé
a Trieste, dove grazie a lui avevano ritrovato la
speranza. Non ne ha avuto il tempo”. Così monsignor Nunzio Galantino, vescovo della diocesi di
Cassano all’Jonio e segretario generale ad interim della Cei, commenta con tristezza e amarezza
la notizia della morte di padre Lazzaro Longobardi, titolare della parrocchia di san Raffaele Ar-
cangelo, a Sibari, rinvenuto lunedì scorso senza
vita nei pressi della casa canonica annessa alla
chiesa di san Giuseppe dove dimorava. Il sacerdote, originario di Gragnano, dove era nato nel
1945, dopo la licenza in teologia aveva ricevuto
l’ordinazione sacerdotale nel 1971. Appartenente alla Congregazione del Santissimo Redentore,
nel 1980 aveva conseguito la laurea in lingue e
letteratura straniera e dal 1987 era parroco a Sibari, amato stimato e benvoluto dall’intera comunità parrocchiale, in favore della quale s’era impegnato nell’opera di promozione del Vangelo, al
Lettura veloce del messaggio di Quaresima del Papa
Poveri, della Sua ricchezza
Cari fratelli e sorelle,
in occasione della Quaresima, vi offro alcune riflessioni, perché possano servire al
cammino personale e comunitario di conversione. Prendo lo spunto dall’espressione
di san Paolo: «Conoscete infatti la grazia
del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che
era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà»
(2 Cor 8,9). L’Apostolo si rivolge ai cristiani
di Corinto per incoraggiarli ad essere generosi nell’aiutare i fedeli di Gerusalemme che
si trovano nel bisogno. Che cosa dicono a
noi, cristiani di oggi, queste parole di san
Paolo? Che cosa dice oggi a noi l’invito alla
povertà, a una vita povera in senso evangelico?
La grazia di Cristo
(...) Lo scopo del farsi povero di Gesù non è
la povertà in se stessa, ma – dice san Paolo
– «...perché voi diventaste ricchi per mezzo
della sua povertà». Non si tratta di un gioco
di parole, di un’espressione ad effetto! E’ invece una sintesi della logica di Dio, la logica dell’amore, la logica dell’Incarnazione e
della Croce. Dio non ha fatto cadere su di noi
la salvezza dall’alto, come l’elemosina di chi
dà parte del proprio superfluo con pietismo
filantropico. Non è questo l’amore di Cristo!
Quando Gesù scende nelle acque del Giordano e si fa battezzare da Giovanni il Battista, non lo fa perché ha bisogno di penitenza,
di conversione; lo fa per mettersi in mezzo
alla gente, bisognosa di perdono, in mezzo
a noi peccatori, e caricarsi del peso dei nostri peccati. E’ questa la via che ha scelto
per consolarci, salvarci, liberarci dalla nostra miseria. Ci colpisce che l’Apostolo dica
che siamo stati liberati non per mezzo della
ricchezza di Cristo, ma per mezzo della sua
povertà. Eppure san Paolo conosce bene le
«impenetrabili ricchezze di Cristo» (Ef 3,8),
«erede di tutte le cose» (Eb 1,2).
Che cos’è allora questa povertà con cui Gesù
ci libera e ci rende ricchi? È proprio il suo
modo di amarci, il suo farsi prossimo a noi
come il Buon Samaritano che si avvicina a
quell’uomo lasciato mezzo morto sul ciglio
della strada (cfr Lc 10,25ss). Ciò che ci dà
vera libertà, vera salvezza e vera felicità è il
suo amore di compassione, di tenerezza e di
condivisione.
La nostra testimonianza
Potremmo pensare che questa “via” della
povertà sia stata quella di Gesù, mentre noi,
che veniamo dopo di Lui, possiamo salvare
il mondo con adeguati mezzi umani. Non
è così. In ogni epoca e in ogni luogo, Dio
continua a salvare gli uomini e il mondo
mediante la povertà di Cristo, il quale si fa
povero nei Sacramenti, nella Parola e nella
sua Chiesa, che è un popolo di poveri. La
ricchezza di Dio non può passare attraverso
la nostra ricchezza, ma sempre e soltanto attraverso la nostra povertà, personale e comunitaria, animata dallo Spirito di Cristo.
Ad imitazione del nostro Maestro, noi cristiani siamo chiamati a guardare le miserie
dei fratelli, a toccarle, a farcene carico e a
operare concretamente per alleviarle. La miseria non coincide con la povertà; la miseria
è la povertà senza fiducia, senza solidarietà,
senza speranza. Possiamo distinguere tre tipi
di miseria: la miseria materiale, la miseria
morale e la miseria spirituale. La miseria
materiale è quella che comunemente viene chiamata povertà e tocca quanti vivono
in una condizione non degna della persona umana: privati dei diritti fondamentali
e dei beni di prima necessità quali il cibo,
l’acqua, le condizioni igieniche, il lavoro, la
possibilità di sviluppo e di crescita culturale.
(...) Pertanto, è necessario che le coscienze
si convertano alla giustizia, all’uguaglianza,
alla sobrietà e alla condivisione.
Non meno preoccupante è la miseria morale,
che consiste nel diventare schiavi del vizio e
del peccato. Quante famiglie sono nell’angoscia perché qualcuno dei membri – spesso
giovane – è soggiogato dall’alcol, dalla droga, dal gioco, dalla pornografia! Quante persone hanno smarrito il senso della vita, sono
prive di prospettive sul futuro e hanno perso
la speranza! E quante persone sono costrette
a questa miseria da condizioni sociali ingiuste, dalla mancanza di lavoro che le priva
della dignità che dà il portare il pane a casa,
per la mancanza di uguaglianza rispetto ai
diritti all’educazione e alla salute. In questi
casi la miseria morale può ben chiamarsi
suicidio incipiente. Questa forma di miseria,
che è anche causa di rovina economica, si
collega sempre alla miseria spirituale, che
ci colpisce quando ci allontaniamo da Dio e
rifiutiamo il suo amore. Se riteniamo di non
aver bisogno di Dio, che in Cristo ci tende
la mano, perché pensiamo di bastare a noi
stessi, ci incamminiamo su una via di fallimento. Dio è l’unico che veramente salva e
libera.
Il Vangelo è il vero antidoto contro la miseria spirituale: il cristiano è chiamato a portare in ogni ambiente l’annuncio liberante
che esiste il perdono del male commesso,
che Dio è più grande del nostro peccato e
ci ama gratuitamente, sempre, e che siamo
fatti per la comunione e per la vita eterna.
Il Signore ci invita ad essere annunciatori
gioiosi di questo messaggio di misericordia
e di speranza! È bello sperimentare la gioia
di diffondere questa buona notizia, di condividere il tesoro a noi affidato, per consolare
i cuori affranti e dare speranza a tanti fratelli
e sorelle avvolti dal buio. Si tratta di seguire
e imitare Gesù, che è andato verso i poveri
e i peccatori come il pastore verso la pecora
perduta, e ci è andato pieno d’amore. Uniti
a Lui possiamo aprire con coraggio nuove
strade di evangelizzazione e promozione
umana.
Cari fratelli e sorelle, questo tempo di Quaresima trovi la Chiesa intera disposta e sollecita nel testimoniare a quanti vivono nella
miseria materiale, morale e spirituale il messaggio evangelico (...). La Quaresima è un
tempo adatto per la spogliazione; e ci farà
bene domandarci di quali cose possiamo privarci al fine di aiutare e arricchire altri con
la nostra povertà. Non dimentichiamo che la
vera povertà duole: non sarebbe valida una
spogliazione senza questa dimensione penitenziale. Diffido dell’elemosina che non
costa e che non duole.
Lo Spirito Santo, grazie al quale «[siamo]
come poveri, ma capaci di arricchire molti;
come gente che non ha nulla e invece possediamo tutto» (2 Cor 6,10), sostenga questi
nostri propositi e rafforzi in noi l’attenzione
e la responsabilità verso la miseria umana,
per diventare misericordiosi e operatori di
misericordia. Con questo auspicio, assicuro
la mia preghiera affinché ogni credente e
ogni comunità ecclesiale percorra con frutto
l’itinerario quaresimale, e vi chiedo di pregare per me. Che il Signore vi benedica e la
Madonna vi custodisca.
papa Francesco
fianco dei giovani e, da sempre, degli
ultimi e degli emarginati, in particolare delle migliaia di immigrati che
affollano i campi della Piana in cerca
di lavoro. “Nei giorni scorsi - ricorda
mons. Galantino in una nota della diocesi - mi aveva messo al corrente dei
timori che in lui avevano ingenerato
continue, pressanti richieste di aiuto
in denaro. Gli avevo suggerito di parlarne anche con Carabinieri e col consiglio parrocchiale, e mi risulta lo abbia fatto, anche se formalmente non ha
sporto querela perché si diceva certo
che col dialogo ogni difficoltà sarebbe
stata superata”.
A Castel
Gandolfo
Il Papa apre al pubblico i Giardini di Castel Gandolfo: dal primo
marzo di quest’anno, pellegrini e
turisti possono varcare la soglia
delle Ville Pontificie di Castel
Gandolfo per visitare il Giardino
Barberini. Le Ville Pontificie di
Castel Gandolfo sorgono in un’area di circa 55 ettari, situata nei
Castelli Romani, in provincia di
Roma, inclusa tra le zone extraterritoriali della Santa Sede in Italia. Sono state concesse alla Santa
Sede con i Patti Lateranensi del
1929, in quanto costituiscono la
residenza suburbana frequentata
dai Papi fin dall’epoca di Urbano VIII, nel 17.mo secolo. Nel
Giardino Barberini, quello più
accessibile e anche meno conosciuto, si potranno ammirare scenari naturalistici ed archeologici:
dal Giardino della Magnolia, al
Viale delle Rose, dal Viale delle Erbe aromatiche a quello dei
Ninfei, dal Piazzale dei lecci al
Giardino del Belvedere. Nell’area
della Villa Barberini sorgeva, con
affaccio sul lago, la Villa dell’Imperatore Domiziano e il visitatore
potrà sostare fra le rovine del Teatro imperiale o il criptoportico.
Affacciandosi sul Piazzale Quadrato o sui giardini del Belvedere
lo sguardo si aprirà sul Lazio fino
alla linea azzurra del mare. Per
prenotazioni, vedere sul sito dei
Musei Vaticani al settore “Visite
guidate”.
Giovani
e politica
Prosegue il ciclo di formazione
promosso dal Settore Giovani
dell'Azione cattolica di Senigallia "Capiamo la politica", un
percorso di avvicinamento a temi
sociali e politici promosso dalla Pastorale sociale e del lavoro
della Diocesi di Senigallia, in
collaborazione con diverse realtà
della Diocesi.Sabato 8 Marzo dalle 17.00 alle 19.30 alla Casa della
Gioventù sarà nostro ospite Paolo
Pezzana (Consulente- Formatore di Politiche sociali) e il tema
dell'incontro sara "Cittadinanza
attiva e responsabile".
chiesa
la voce misena
6 marzo 2014
7
la settimana del vescovo
in agenda
Giovedì 6 marzo
Domenica 9 marzo
Mercoledì 12 marzo
Venerdì 7 marzo
Ore16.00: Incontro Caritas in Seminario sui
senza fissa dimora
Lunedì 10 marzo
Ore 21.00: Incontro delle Caritas parrocchiali in
Episcopio
Giovedì 13 marzo
Ore 9.45: Incontro dei Sacerdoti giovani in
Seminario
Sabato 8 marzo
Martedì 11 marzo
Sabato 15 marzo
Ore 9.30: Ritiro regionale del Clero a Loreto
Ore 15.00: Riunione dei Vescovi marchigiani
Ore 18.00: S. Messa in Cattedrale per la Giornata
della donna
Ore 18,00: S.Messa in Cattedrale e rito di elezione
dei battezzandi
Ore 9.30: Incontro delegazione regionale
Caritas a Loreto
A colloquio con l'economo della Cei
Carità in tempi duri
Non basta fare la carità: questa va organizzata, ed è compito degli economi delle diocesi, chiamati a operare come amministratori fedeli e prudenti. Centri d’ascolto e di
accoglienza, mense, esperienze di housing
sociale, microcredito e contrasto all’usura:
molteplici e differenziate sono le opere caritative messe in campo dalle Chiese locali,
grazie alle offerte dei fedeli e ai fondi derivanti dall’8 per mille dell’Irpef per la Chiesa
cattolica. La crisi morde, ma anche in questo
frangente non è venuta meno la solidarietà.
Dopo il convegno degli economi diocesani,
tenutosi la settimana scorsa a Salerno su “Il
servizio della carità: responsabilità e organizzazione nelle Chiese particolari alla luce
del motu proprio ‘Intima ecclesiae natura’”,
ne parliamo con l’economo della Cei, don
Rocco Pennacchio.
Come rispondono le diocesi a un’esigenza
caritativa che si fa sempre più sentire?
La Chiesa per secoli ha svolto un’attività
caritativa contando esclusivamente su fondi
provenienti dalla valorizzazione del proprio
patrimonio e dalla carità dei fedeli. Dal 1990
vi sono anche le risorse derivanti dall’8 per
mille. Queste sono importanti, specialmente
in un periodo in cui la crisi attanaglia sempre più le famiglie, facendo emergere nuove
povertà. Ma la carità, nella Chiesa, non è
mai venuta meno”.
Al convegno lei ha fatto cenno a risorse
dell’8 per mille che hanno “valenza di stimolo, di start up…”.
Quando una diocesi intende realizzare un’iniziativa nuova - che sia una mensa, un
centro di accoglienza, un dormitorio ecc. non deve contare solo sull’8 per mille, ma
interrogarsi sulla sostenibilità del progetto
nel tempo e sulla possibilità di avviare l’opera anche con altre risorse. L’8 per mille è
una risorsa aggiuntiva, che deve servire da
stimolo, ma sempre in presenza di altri soggetti disposti a impegnarsi.
La crisi ha intaccato la disponibilità economica delle persone: ne risentono le offerte alla Chiesa?
Le collette nazionali degli ultimi anni han-
no registrato un andamento discendente: in
particolare la Giornata missionaria mondiale - che storicamente è quella con maggiore
consenso - quest’anno avrà una riduzione
particolarmente significativa. E pure le offerte deducibili per il sostentamento del clero sono in calo.
Non c’è il rischio che, tra collette nazionali “ordinarie”, altre per eventuali emergenze, esigenze delle diocesi e delle singole comunità parrocchiali si frammenti la
carità?
Le collette ‘obbligatorie’ indicate dalla
Chiesa italiana non sono molte. Poi è vero
che le parrocchie sono bersagliate da tante
richieste, anche da parte di realtà del territorio. Ma ritengo che si debba far crescere
l’ecclesialità tra la nostra gente, far capire
che le esigenze a livello mondiale o nazionale non sono meno importanti di ciò che si
fa sul territorio. Certo, da parte della Chiesa ci vuole sempre maggiore trasparenza
per documentare come vengono finalizzate
queste collette.
Pensa che vi sia diffidenza da parte dei
fedeli nel donare?
Non mi sembra che la Chiesa stia vivendo
una crisi di credibilità o reputazione, anche
per merito della bella testimonianza che ci
sta dando Papa Francesco. Per quanto riguarda le firme dell’8 per mille, è vero che
sono diminuite, ma si tratta di un calo poco
sensibile: ancora oggi l’82% dei cittadini
sceglie la Chiesa cattolica.
C’è chi attribuisce questo calo a semplificazioni del sistema fiscale, ad esempio per
quanto riguarda i contribuenti esentati
dalla presentazione della dichiarazione…
L’Ufficio Cei per la promozione del sostegno economico alla Chiesa monitora queste
semplificazioni e ci sono iniziative promosse a livello locale per favorire la raccolta
delle firme, nel rispetto della sensibilità di
ciascuno. Bisogna venire incontro a chi
vorrebbe firmare, ma è nell’impossibilità di
farlo, magari perché occorrono competenze
di tipo informatico: l’Inps, ad esempio, ora
manda il Cud in formato elettronico.
a cura di Francesco Rossi
Il nuovo 'Jesus' in edicola
Si rinnova “Jesus”. Dal prossimo numero esce con nuovi contenuti e nuova
grafica il mensile d’inchieste e dibattiti sull’attualità religiosa dei Periodici
San Paolo. “Nella nuova epoca inaugurata dal pontificato di Papa Francesco
- scrive il direttore responsabile, don Antonio Rizzolo - non si può più essere
cristiani tiepidi o a mezzo servizio. È venuto il tempo di una fede consapevole, cosciente, adulta”. Così, “per riflettere su Dio e sui fatti del mondo,
per conoscere la vita e le speranze dei credenti, per incontrare gli uomini di
ogni religione e dialogare senza paura può essere utile una rivista moderna,
flessibile e ricettiva”. La nuova impostazione grafica e la rimodulazione dei
contenuti della rivista coinvolge tutte le sezioni della rivista. ”Ha detto Papa
Francesco: ‘Occorre sapersi inserire nel dialogo con gli uomini e le donne di
oggi per comprenderne le attese, i dubbi, le speranze e offrire loro il Vangelo, cioè Gesù Cristo’. In queste parole sento l’eco dell’insegnamento del
beato Giacomo Alberione, fondatore della Famiglia Paolina, a comunicare il
‘Cristo totale, via, verità e vita’ e riconosco nel dialogo, come espresso dal
Papa, la cifra stilistica che vuole avere il nuovo Jesus, in piena continuità con
il proprio passato, conclude il direttore. Fondato nel 1978, Jesus è diffuso in
40 mila copie per abbonamento, in parrocchia e nelle edicole.
Ore 19.00: S.Messa in Cattedrale per volontari e
Punto Giovane
Ore 9.00: Convegno sul turismo religioso alla
“Rotonda”
Ore 16.00: S.Messa per i convegnisti a Corinaldo
Vita di chiesa
Identikit del vescovo
Il vescovo non è “un manager, un’amministrazione delegato di un’azienda,
e nemmeno uno che stia al livello delle nostre pochezze o piccole pretese”.
A ricordarlo ai suoi confratelli è stato il Papa, che ha rivolto oggi un discorso
molto ampio ai partecipanti alla riunione della Congregazione per i Vescovi,
che ha personalmente presieduto nella Sala Bologna del Palazzo apostolico
vaticano. “Identificare coloro che lo stesso Spirito Santo pone alla guida della
sua Chiesa”, ha detto il Papa, è il “compito più impegnativo” affidato alla Congregazione, alla quale ha indicato i “criteri” per scegliere un vescovo, esortando ad “abbandonare il piccolo cabotaggio delle nostre barche per seguire
la rotta della grande nave della Chiesa di Dio, il suo orizzonte universale di
salvezza, la sua bussola salda nella Parola e nel Ministero, la certezza del
soffio dello Spirito che la spinge e la sicurezza del porto che la attende”.
“Le scelte non possono essere dettate dalle nostre pretese, condizionate da
eventuali scuderie, consorterie o egemonie”, ha ammonito il Papa: il compito
della Congregazione è “assicurare la sovranità di Dio”, e per “garantire tale
sovranità ci sono due atteggiamenti fondamentali: il tribunale della propria
coscienza davanti a Dio e la collegialità. E questo garantisce. Non l’arbitrio
ma il discernimento insieme”.
"Cibo per tutti", parte la campagna
“La povertà è la prima priorità”, tanto che “gli anziani fanno la spesa tra gli
avanzi dei supermercato o rovistando nella spazzatura”. Lo ha detto don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana, durante il lancio della campagna
“Una sola famiglia umana, cibo per tutti: è compito nostro”. L’iniziativa, promossa da Caritas Italiana e da oltre venti movimenti cattolici, riprende l’omologa campagna di Caritas Internationalis, ed intende sensibilizzare l’opinione
pubblica sul diritto al cibo per tutti e una finanza etica al servizio dell’uomo.
“Come cristiani siamo tenuti a combattere le miserie materiali e le loro radici
economico sociali”, ha proseguito don Sciortino, “affinché cessino nel mondo
le violazioni della dignità umana, le discriminazioni e i soprusi”. Riprendendo
gli inviti del Papa a non produrre una cultura dello scarto, Sciortino ha richiamato alla necessità di una “Chiesa dalla parte dei poveri e degli umili”, perché
“non è più tollerabile questo scandalo della fame”. Don Sciortino ha ricordato
che in Italia il 10% della popolazione possiede il 50% della ricchezza del Paese. Per questo ha sottolineato ad esempio la necessità di tagliare le spese per
gli F35 e una politica più attenta alla natalità. “Siamo una sola famiglia umana,
dove ciascuno deve interessarsi dell’altro, anche se vive a chilometri di distanza”. Nei prossimi numeri, ulteriori approfondimenti.
Parrocchie della città di Senigallia
La gioia del Vangelo
QUARESIMA 2014
APPROFONDIAMO L’ESORTAZIONE DEL
PAPA
“EVANGELII GAUDIUM”
La gioia del Vangelo: stile del
cristiano
MERCOLEDÌ 12 MARZO
ore 18.30 chiesa del Duomo
con d. Marco Presciutti
ore 21.15 chiesa del Portone
GIOVEDÌ 13 MARZO
ore 18.00 chiesa del Porto
ore 21.15
______________________________________________________________________________________________________________________________________
con d. Francesco Pierpaoli
chiesa della Pace
I principi del rinnovamento
MERCOLEDÌ 19 MARZO
ore 18.30 chiesa del Duomo
con d. Marco Presciutti
ore 21.15 chiesa del Portone
GIOVEDÌ 20 MARZO
ore 18.00 chiesa del Porto
ore 21.15
______________________________________________________________________________________________________________________________________
con d. Enrico Brancozzi
chiesa della Pace
Un improrogabile rinnovamento ecclesiale
MERCOLEDÌ 26 MARZO
ore 18.30 chiesa del Duomo
con d. Marco Presciutti
ore 21.15 chiesa del Portone
GIOVEDÌ 27 MARZO
ore 18.00 chiesa del Porto
ore 21.15
_________________________________________________________________________________________________________________________________
con d. Enrico Brancozzi
chiesa della Pace
Un rinnovato impulso missionario
MERCOLEDÌ 2 APRILE
ore 18.30 chiesa del Duomo
con d. Marco Presciutti
ore 21.15 chiesa del Portone
GIOVEDÌ 3 APRILE
ore 18.00 chiesa del Porto
con d. Francesco Pierpaoli
ore 21.15 chiesa della Pace
______________________________________________________________________________________________________________________________________
Gli incontri del Giovedì – ore 18 e 21.15 - sono trasmessi
su Radio Duomo 95.2 MHz
8
il paginone
la voce misena
6 marzo 2014
A Corinaldo un incontro per conoscere ciò che porta alla dipendenza
Le molte facce
dell'alcool
Dopo lunghi confronti e incontri tra la Consulta
cittadina politiche sociali e familiari, cultura,
istruzione e sport e l’Amministrazione comunale
di Corinaldo, si è arrivati all’auspicato incontro
con un uomo di scienza medica legato agli studi
intorno agli effetti sull’essere umano degli abusi
di alcool e di droghe.
Non è stato semplicissimo poter avere a Corinaldo per un’intera serata la presenza del dott.
Carfì, esperto in scienze dell’alimentazione e, di
conseguenza, degli eccessi dell’alimentazione.
Tra questi eccessi, l’abuso di alcool e anzi, con
nostra triste constatazione, il semplice uso quotidiano del gradito vino a tavola, è stato presentato
come causa di un’assuefazione molto negativa.
Tra le tante celebrazione del vino, apertura di
vinerie, happy hour a base di calici di vino, eccellenza di vitigni e onesto sforzo dei vinicoltori
per fornire un prodotto genuino e non sofisticato, la doccia fredda a base di acqua pura è
stata un pochino sconfortante. Il dottore è stato
chiarissimo e onestissimo: lo studio degli effetti
dell’alcool sul cervello non sono discutibili, e lui
li proclama con studi alla mano, anche se è stato
accusato di voler mettere sul lastrico centinaia di
lavoratori col suo divieto a bere.
Naturalmente però il suo intervento era stato
richiesto per portare una parola di chiarezza
scientifica riguardo al triste fenomeno dell’abuso dell’alcool a partire da un’età estremamente
precoce: l’Italia è al terzo posto per presenza
di ragazzi anche undicenni nella triste folla dei
bevitori.
Si beve perché il gruppo dei più grandi beve,
perché l’euforia prodotta dall’alcool ti tira fuori
dall’ombra opaca dei timidi e dei prudenti: si
beve in fretta per raggiungere in fretta il limite
dell’ebrezza, si beve vino frizzante o spumante
perché l’anidride carbonica accelera gli effetti, addirittura si versa vodka all’interno della
pupilla perché il flusso sanguigno sia raggiunto
quanto prima dall’alcool: questo rapidissimo
cambiamento di alimentazione determina l’incapacità del fegato a smaltire nei termini temporali
previsti la presenza di alcool e di conseguenza
produce prima il coma e sovente la morte.
La visione di una ragazza distrutta nel fisico dal
vino, non accompagnato da cibo per timore di
ingerire troppe calorie, resta impressa come una
mostruosità incomprensibile. E’ stato mostrato
un cervello di persona sana e uno di alcolizzato
e la semplice comparazione visiva è più che eloquente anche per un inesperto. Il cervello di neonati figli di alcolizzati appare già compromesso
perché la placenta non ostacola minimamente
l’entrata dell’alcool a contatto con l’embrione.
Tornare indietro è molto difficile: una volta
sollecitati, i recettori cerebrali del piacere, forze
estremamente potenti, diventano sempre più
esigenti e le dosi devono forzatamente aumentare. Del resto sono proprio tali recettori che
danno il gusto alla vita: siamo tutti alla ricerca
del piacere, spinti da tali forze, anche se non tutti
naturalmente trovano il piacere nell’abuso del
cibo, del vino, della droga.
Ma esiste una via, aperta per fortuna alla maggioranza degli uomini, per non cadere vittime
degli abusi: quella di potenziare con scelte quotidiane la parte del cervello preposta al controllo
dell’istintiva propensione al piacere provocato
da una sola rapida e pur distruttiva sostanza.
Confidenze personali sull’esperienza del dottore
verso l’educazione dei propri nipotini, hanno
reso umanamente vicina l’esperienza quotidiana
di tutti noi adulti sulla difficoltà a tenere separati
i nostri figli dalla dilagante passione per il bere,
considerato come via all’estraniazione dalla
dimensione naturale dell’età e delle sue difficoltà
e avvicinamento invece ad un mondo di sicurezza e superiorità tanto immediato quanto breve e
fragile.
Tra i presenti, anche il Comandante della Polizia
di Senigallia Paolo Molinelli, che ha portato la
sua esperienza di lavoro, legata a questo aspetto.
Molto infatti sta facendo il corpo di Polizia,
per informare gli studenti delle scuole superiori
sugli effetti dell’alcool, e le tragedie che a volte
esso provoca. E ha portato esempi che fanno
profondamente riflettere, e andrebbero presentati
instancabilmente ai nostri giovani.
A tal proposito, la Consulta del Sociale e Famiglia, ha presentato un questionario che verrà diffuso tra i giovani, per una indagine conoscitiva
(in forma anonima) che aiuti a conoscere idee,
atteggiamenti e comportamenti rispetto all’alcool, relativamente al nostro territorio Corinaldese.
A breve partirà la distribuzione e raccolta dei
dati, presso tutti i luoghi di ritrovo giovanile,
le scuole, le associazioni sportive e altri luoghi
dove i giovani si incontrano, per poi elaborare i
dati raccolti e presentare i risultati in una nuova
assemblea pubblica, nella seconda metà dell’anno.
L’incontro ha lasciato visibilmente scosso il piccolo auditorio, inspiegabilmente scarso rispetto
al tanto invocato intervento e alla larga pubblicità data all’evento dall’Amministrazione.
E’ probabile che sia più facile pontificare al bar
o nei discorsi privati che affrontare direttamente
la crudezza del messaggio, basato su statistiche obiettive e veridicità mediche abbastanza
sconvolgenti. Non bisogna tuttavia demordere
dall’impegno di verità anche se duro e poco
popolare.
Paola Polverari – Segretario Consulta Cittadina delle politiche Sociali, Familiari, Cultura,
Istruzione, Sport
Mauro Montesi – Assessore Politiche Sociali
e Familiari – Comune di Corinaldo.
il paginone
la voce misena
6 marzo 2014
9
La Rotonda a mare ha ospitato la festa di carnevale organizzata dall'associazione 'Alzheimer
senza paura': colori, maschere, divertimento, musica che hanno animato un pomeriggio speciale
La festa
degli 'smemorati'
La Rotonda gremita di gente: c’erano
i bambini, i giovani, gli adulti e gli
amatissimi “Smemorati”. Non un nuovo
gruppo musicale, ma proprio loro, i
malati di Alzheimer che accompagnati
dai loro familiari, dai tanti nipotini,
dagli operatori, dalle psicologhe e da
tanti amici e curiosi, sono stati coinvolti
in una gran bella festa: tutti insieme per
passare un pomeriggio di allegria, fra
balli e canti.
Rigorosamente in maschera. E per chi
non fosse stato attrezzato…bè, niente paura: tutto era stato pensato nei
minimi dettagli. A disposizione c’erano
maschere per tutti: cappelli, nastri, fiori,
parrucche e vestiti da far invidia alla
piazza San Marco di Venezia in questi
giorni! Anche la truccatrice – paziente e bravissima – si è data da fare per
quanti un vestito no, non lo volevano
indossare, ma magari un tocco di festa
se lo volevano pur dare. Nulla è stato
lasciato al caso o all’improvvisazione.
La musica dal vivo, ha allietato il pomeriggio con canzoni e melodie di altri
tempi: Antonella Vento accompagnata
dal gruppo Noncantopercantere (chitarra, basso, flauto, fisarmonica e batteria!)
ha fatto risuonare la sua bellissima voce
per tutta la Rotonda e ci ha fatto fare un
tuffo nel passato. Passato per qualcuno,
presente per qualcun altro.
Cibo e bibite a volontà grazie al contributo generosissimo dei familiari che
hanno allestito un buffet da leccarsi i
baffi. Non mancavano le dottoresse che
seguono i malati stessi. Anche loro non
si sono tirate indietro e vestite di tutto
punto da Assi, hanno fatto capire che si
sono messe in gioco in questo cammino
per seguire i malati e le loro famiglie.
Con professionalità e ironia.
Anche il Sindaco Mangialardi ha
partecipato e gli si leggeva negli occhi
la soddisfazione per aver sostenuto e
patrocinato la festa.
Questa festa. L’amministrazione comunale
ha infatti concesso i
locali della Rotonda senza chiedere il
relativo affitto. Certo
la causa era ottima e
lo si poteva capire a
tavolino. Ma la sua
riuscita, quella no, non
era scontata. Poteva essere una festa
“triste”, “vecchia” e
“noiosa”. Niente di
tutto questo. Piuttosto
la condivisione di una
malattia che non rimane nascosta fra le mura
domestiche, la dignità
ritrovata di chi è perso
nel passato, la libertà riscoperta di chi è
bloccato in casa e può finalmente uscire
e passare un pomeriggio in allegria.
Il clima che si respirava era familiare:
è evidente che le iniziative promosse
in questi anni hanno dato i loro frutti
più preziosi. Hanno creato un ambiente
sereno, dove si respira affetto, voglia
di stare insieme, dove il sostegno è reciproco, senza distinzione di età e di con-
dizione mentale, di ruoli e di capacità.
Merito certo, de “Il caffè Alzheimer”
di Senigallia che con il Centro Diurno
Alzheimer “ Il Granaio”, la cooperativa
Progetto Solidarietà, le associazioni
“Alzheimer senza paura” e Noncantopercantare, Anteas (Associazione
Nazionale Terza età Attiva per la Solidarietà), e la Coop Adriatica che sostengono chi in prima persona chi dietro le
quinte, questo settore. Merito soprattutto dei malati e delle loro famiglie, che
sono usciti allo scoperto e hanno fatto
di un dramma, una risorsa.
Questa fotografia
è di Marco Mandolini
Silvia Fabri
Largo all'avanguardia con il primo festival multimediale di musica contemporanea
Contemporary juke box
Dal 9 al 16 marzo Senigallia sarà protagonista di
"Contemporary Jukebox. Largo all’avanguardia",
festival multimediale di musica contemporanea
aperto alle contaminazioni con le altre arti, ideato
dal compositore Paolo Tarsi. La prima edizione è
dedicata alla figura eclettica di Roberto “Freak”
Antoni (1954 – 2014), emblematica voce degli
Skiantos, personaggio sempre al confine tra musica,
arti performative e avanguardia.
Il Festival – patrocinato dal Comune di Senigallia e
dalla Regione Marche – con la collaborazione della
Confartigianato di Senigallia, propone un incontro con le genialità compositive di alcuni tra i più
interessanti musicisti e interpreti del nostro tempo.
Al contempo intende sviluppare una riflessione
sulla musica contemporanea e sul suo rapporto con
alcuni dei prodotti cinematografici più discussi o
più conosciuti. Un percorso lungo otto giornate,
con l’obiettivo di operare una viaggio nella ricerca
musicale che dal Novecento giunge sino ai giorni
nostri, accompagnando lo spettatore nella sorprendente scoperta di tutte quelle composizioni che
attraverso il cinema e il mondo variegato delle arti
visive sono entrate di prepotenza nel nostro bagaglio di conoscenze pop.
Contemporary Jukebox metterà insieme concerti, conferenze, mostre, eventi music&food. Dai
Junkfood, band nata sotto i portici di Bologna che
mescola jazz, pop e altre mille contaminazioni,
ai pistoiesi della scena post rock Fauve! Gegen
a Rhino coinvolti in un progetto su John Cage.
Dall’artista visivo e compositore riminese Roberto
Paci Dalò a Der Maurer (alias Enrico Gabrielli) e
Sebastiano De Gennaro collaboratori, tra gli altri,
di Afterhours, Vinicio Capossela, Luci della centrale elettrica, Pacifico, Baustelle, Marco Parente
e Morgan. A questo si aggiunge la proiezione
completa, spalmata dal 10 al 12 di marzo, della
“Trilogia Qatsi” di Godfrey Reggio con le musiche
di Philip Glass.
Non mancheranno poi momenti di riflessione attraverso conferenze come quella dello stesso Paolo
Tarsi su “Il minimalismo sacro: Arvo Pärt e gli altri
autori”, o quella tenuta dal docente dell’Accademia di Belle Arti di Frosinone Maurizio Cesarini e
intitolata “Il suono come concetto da Duchamp a
Fluxus”, o ancora il focus tematico su “La Fisarmonica, strumento dalle mille anime musicali e risorsa
del nostro territorio”.
Sino al 9 marzo 2014 inoltre saranno visitabili le
mostre “Sounds of Fluxus / Vedere, Sentire” e
“Musica, fotografia e poesia verbovisiva”, a cura
del compositore Paolo Tarsi, in collaborazione con
gli artisti Antonio D'Agostino (Fluxus) e Chiara
Diamantini (Poesia Visiva), presso il Palazzo del
Duca.
P.T.
10
esperienze
la voce misena
6 marzo 2014
Il gioco d'azzardo patologico coinvolge in Italia un anziano su tre
Solitudine da gioco
Presentata una ricerca di gruppo Abele, Libera e Auser condotta in 15 regioni : in Italia un anziano su tre presenti
problemi di gioco patologico. Le cause? La prima sarebbe il crescente isolamento sociale di cui soffrono gli over 65
Precarietà economica, disgregazione sociale, solitudine. È quanto si può leggere tra le righe della
ricerca appena presentata dal gruppo Abeleche ha
indagato il rapporto tra gli anziani e il gioco d'azzardo, stabilendo come, in Italia, un over 65 su tre sia
un giocatore patologico o sia sulla strada per diventarlo. Promossa dall'Auser e condotta dai ricercatori
del Gruppo Abele su un campione di mille individui
sopra i 65 anni, provenienti da 15 regioni italiane,
la ricerca ha rilevato come il 70 per cento degli intervistati avesse giocato d'azzardo almeno una volta
nell'anno precedente: più della metà di questi ultimi,
il 56 per cento, lo fa abitualmente, ma con comportamenti che finora non hanno mai portato rilevanti
problemi economici, legali o di salute nella loro vita.
C'è però un 14,5 per cento che presenta abitudini fortemente a rischio; mentre per un altro 16,5 per cento
il gioco rappresenta un problema di gravità elevata.
In altre parole, per l'appunto, in Italia un anziano su
tre ha un problema di gioco patologico: il che, semplificando ulteriormente, implica il crescere di usura,
debiti, marginalità sociale, rischio di comportamenti
illegali, fino ad arrivare all'autolesionismo.
Il gioco d'azzardo non è un affare trascurabile in Italia, che attualmente si colloca terza nella lista dei paesi dove il gioco è più diffuso: da questo tipo di attività, il nostro Stato incassa mediamente tra gli 8 e i 9
miliardi di euro ogni anno. Secondo il rapporto "Azzardopoli 2.0", in Italia sarebbe all'incirca 800 mila
i giocatori cosiddetti "problematici": "ma - spiega
la ricercatrice Francesca Rascazzo, che ha condotto
l'indagine presentata oggi - non è dato sapere quanti
di questi abbiano più di 65 anni, dal momento che, se
si escludono i dati relativi ai giovani, finora non sono
mai state rilevate le percentuali rivestite dalle singole
fasce anagrafiche". Quel che è certo, stando allo studio del Gruppo Abele, è che le ludopatie riguardano
un terzo degli over 65. "Ciò accade - spiega Enzo
Costa, presidente nazionale dell'Auser - perché la nostra società è divisa in soggetti forti e soggetti deboli,
e gli anziani rientrano senza dubbio in quest'ultima
categoria. L'anziano è un soggetto terribilmente vulnerabile, ed è purtroppo il target ideale per il gioco".
Secondo Costa, è sul terreno della crescente disgregazione delle reti sociali che il gioco d'azzardo
germoglia tra le fasce anagrafiche più avanzate: "il
primo strumento per intervenire sul problema - prosegue il Presidente - è andare a colmare quel deficit
di luoghi di socializzazione che isola sempre di più
queste persone. Oggi si va nelle sale scommesse anche per poter ammazzare il tempo o per incontrare
qualcuno, allo stesso modo in cui una volta si andava al bar a giocare la schedina del Totocalcio. È per
questo che l'Auser ha trasformato tutte le sue sedi
in circoli culturali, mettendo in piedi attività come
i corsi dell'Università popolare, che sono gratuiti e
spesso vengono attivati su espressa richiesta dei nostri utenti".
Non a caso, più del 90 per cento dei giocatori intervistati è composto da pensionati, un quarto dei quali
vive in totale solitudine, senza moglie ne figli.
"Gli anziani, e in particolar modo i pensionati - spiega
Leopoldo Grosso, vicepresidente del Gruppo Abele sono soggetti d'elezione per truffe e raggiri, proprio
per il loro bisogno di contatto umano, oltre che per
la disponibilità di tempo e denaro: paradossalmente,
per questo mercato, anche un individuo che percepisce una pensione minima è più appetibile di un imprenditore, i cui introiti possono essere maggiori ma
non altrettanto costanti nel tempo".
"Il problema - gli fa eco Costa - è che lo stato italiano non sembra abbia intenzione di far nulla per
prevenire seriamente il gioco. Oggi l'Inps permette
addirittura di effettuare la cessione del quinto anche
sulle pensioni più basse, per sottoscrivere finanziarie
o rateizzazioni; quasi si volesse invogliare gli anziani
a indebitarsi. Lo stato inoltre, tassa paradossalmente
più il volontariato che il gioco d'azzardo, che è notoriamente connesso al sottobosco mafioso, come
nel cado delle slot. E neanche una minima parte del
gettito prodotto da queste attività viene utilizzato per
attività di prevenzione o recupero delle ludopatie: al
contrario, oggi nelle scuole superiori capita addirittura che arrivino dei signori mandati dallo stato per
spiegare ai ragazzi che quando giocano d'azzardo devono farlo per vie legali".
A.M.S.
Piccoli lettori ad Ostra Vetere
"Nati per leggere" sbarca anche a Ostra Vetere. L’iniziativa volta a sostenere
l’attività delle biblioteche, seguita dall’assessorato alla cultura e alla pubblica
istruzione del Comune, prof. Giacomo Brunetti, è anche occasione d’incontro
e di confronto tra i bambini per stimolare in loro la curiosità verso il libro e
far apprezzare la lettura anche di gruppo. Iniziato il 20 febbraio, il progetto
prevede due uscite settimanali durante l’orario scolastico, una per i più piccoli l’altra per i più grandi, presso la Biblioteca Comunale “G.Tanfani”. Ad
aspettarli un’animatrice, l’insegnante in pensione Gabriella Pettinari, che si
è prestata gentilmente e gratuitamente per la buona riuscita dell’iniziativa.
Con l’occasione i bambini avranno modo di conoscere il funzionamento della
Biblioteca e potranno prendere a prestito libri a loro scelta che leggeranno
a scuola con le insegnanti e che dovranno restituire nell’ultima uscita del
28 marzo. I bambini hanno bisogno di esperienze interessanti che li avvicini
sempre di più al mondo dei grandi. La lettura è sicuramente un’esperienza
formativa fondamentale per far maturare una propria personalità.
Attività anti bracconaggio
Chiusa la stagione venatoria, è tempo di bilanci per gli organi preposti alla
tutela della fauna selvatica. Sicuramente positivo è quello della Polizia provinciale di Ancona, impegnata ormai da anni a far rispettare rigorosamente
le normative che regolano la caccia. L’ultima azione compiuta è di appena
qualche giorno fa, quando nei pressi di Montesicuro si è proceduto a denunciare alla Procura della Repubblica un uomo che aveva appena abbattuto un
colombaccio, specie pregiata e particolarmente “appetita” dai cacciatori, ma
la cui caccia è vietata in questo periodo dell’anno. Oltre alla denuncia, per
il bracconiere è scattato anche il sequestro della preda e del fucile. Sempre
nel mese di febbraio, altre azioni antibracconaggio hanno riguardato altre località della Provincia: a Sassoferrato è stato sequestrato un richiamo acustico vietato per le quaglie e comminata la relativa sanzione al proprietario; a
Falconara un settantacinquenne del luogo è stato multato per la detenzione
di una trappola destinata alla cattura dei mammiferi selvatici. Nell’ottobre
scorso, invece, un cacciatore è stato sorpreso nelle campagne di Falconara
ad abbattere un esemplare di specie protetta, mentre a Osimo un cacciatore
di frodo plurirecidivo è stato denunciato per caccia notturna all’interno di
un’area protetta, motivo per cui sono state inoltrate informative di reato alla
Procura della Repubblica e sono stati sequestrati sia i fucili che la fauna abbattuta. Ma l’attività di controllo ha coperto tutto il periodo di apertura della
caccia. Ad Ancona un cacciatore è stato denunciato per l’utilizzo di un’arma
non consentita; a Castelfidardo un uomo, anch’esso recidivo, è stato denunciato per esercizio dell’uccellagione e per la detenzione di fauna protetta. Tra
gli oggetti sequestrati in varie località del territorio anche reti, nasse abusive,
tagliole e lacci ed altri mezzi vietati. Soddisfatto il commissario della Provincia di Ancona Patrizia Casagrande: “Un sentito ringraziamento al personale
della Polizia provinciale, che con impegno e serietà continua a svolgere un
importante servizio per la tutela della fauna selvatica del nostro territorio e la
repressione del fenomeno del bracconaggio”.
territorio
la voce misena
6 marzo 2014
11
I sindaci dell'Area vasta 2 si sono riuniti a Fabriano
Si sono riuniti a Fabriano, presso la sede di Area
Vasta, i Sindaci della Conferenza ristretta di Area
vasta 2 per incontrare il nuovo Direttore Dott. Giovanni Stroppa, neo insediato. Hanno partecipato i
Comuni di Ancona, Senigallia, Jesi, Osimo, Loreto
e Fabriano. La Conferenza, presieduta dal Sindaco
del Comune di Senigallia Maurizio Mangialardi,
ha dato il benvenuto al nuovo Direttore, esprimendo all’unanimità soddisfazione per la scelta
operata, nella certezza di un interlocutore unico e
aperto al dialogo. E’ stato quindi chiesto da tutti i
presenti un avvio rapido e serrato del confronto tra
i rappresentanti eletti dei cittadini/pazienti e chi
oggi è chiamato a riorganizzare la sanità territoriale. In particolare, si è chiesto di dare attenzione
massima alle criticità, al fine di avere una sanità
operativa e non solo sulla carta. Si chiede, dunque,
di chiudere a breve il percorso in itinere a mezzo
di incontri calendarizzati, anche con la parte sindacale, di procedere alla definizione dei Dipartimenti
Medici e delle Reti Cliniche, di individuare il Referente unico per i distretti di AV2, di concludere
il percorso sull’ATL e di ripartire equamente le
risorse finanziarie disponibili.
La risposta del Direttore, Dott. Giovanni Stroppa,
è stata chiara ed immediata con le azioni operative
poste in essere già ad oggi. Lo stesso ha assicurato,
da qui in avanti, massimo impegno per ripagare la
fiducia in lui riposta, alla luce del mandato ricevuto, al fine di instaurare un pieno dialogo con i
Sindaci ma anche con i professionisti della Sanità e i loro rappresentanti, in stretta collaborazione con i vertici regionali e la nuova articolazione
dell’Azienda Sanitaria Unica Regionale, allineati
nell’unità degli obiettivi prefissati. Operatività,
dunque, e unità anche nel rispetto della diversità
che i territori richiedono.
Area vasta 2
A Mondolfo il successo della ludoteca Incontro con esperienze originali e positive
Giocolandia va
Un servizio gradito quanto atteso quello
della ludoteca comunale di Mondolfo,
tornato ad operare nelle scorse settimane dopo una interruzione di qualche
tempo legata alla organizzazione dei
nuovi locali, ora posti nel parco scolastico, cultuale e sportivo di Via Fermi n.
13, nel plesso delle scuole medie. “Ringrazio i tanti genitori ed i numerosissimi
bambini che ci hanno fatto visita in queste prime settimane da Mondolfo e Marotta e da tante località della Valcesano
– così la ludotecaria Tricia Caselli – e
che con noi collaborano per un servizio
diretto a concretizzare il diritto al gioco,
quale momento altamente formativo, e
di cui gode ogni bambino”. La ludotca
è aperta gratuitamente al pubblico ogni
martedì e giovedì, con orario 16-19. Ma
cos’è in concreto Giocolandia? “Sono
80 metri quadrati dedicati al gioco sotto
tutte le sue forme – tiene a dire l’Assessore alle Politiche dell’Infanzia Corrado
Paolinelli – più di 150 giochi da tavolo,
15 tipi di costruzioni diverse, teatrino
con burattini, animali reali e fantastici, soldatini medioevali dipinti a mano,
indiani e cow-boy, castelli, case delle
bambole, giochi di simulazione ed anche uno spazio morbido per i bambini
fino a 5 anni con una divertentissima piscina con le palline. A questo si aggiunga un biliardo e un calciobalilla, nonché
il materiale per realizzare qualsiasi tipo
di laboratorio spaziando dalla semplice
manipolazione alla cucina vera e propria. Tutto questo è Giocolandia vale a
dire tutto ciò che un bambino può desiderare, anzi ancora meglio, perché non
si deve dimenticare che tutti i giochi
che sono dentro questo spazio hanno
superato il check-up di assoluta qualità:
sono giochi che educano la creatività,
la libertà, il rispetto delle regole, l’indipendenza”. La ludotecaria tiene a precisare: “Giocolandia non è un posto dove
si lasciano i bimbi, mentre si è occupati
a fare cose “serie”, non è un baby parking dove “acquistare” un’ora di tranquillità: la ludoteca è il luogo dove la
famiglia gioca, dove giocano i bambini
che chiaramente sono i maggiori fruitori
della struttura, ma giocano anche i giovani, giocano gli adulti e i nonni. La ludoteca rimette al centro di un territorio
il bisogno di ritrovare la parte bambina
di ognuno di noi”. Conclude l’Assessore
Paolinelli: “Un’amministrazione comunale che investe in una ludoteca mette in
chiara evidenza, nel suo programma di
governo, la necessità che la comunità ritrovi i segni dei sogni perduti nelle preoccupazioni dei giorni, delle ore e dei
minuti che scorrono sempre troppo veloci. Si esprime quindi con forza la volontà di scrivere e realizzare programmi
politici che profumino di novità, in cui
si privilegia il ritrovare il tempo perso,
quello che non troviamo, quello da passare con i nostri figli, magari giocando”.
Per informazioni: www.comune.mondolfo.pu.it .
Alessandro Berluti
Scuola e laboratori
La Cooperativa Casa della Gioventù di Senigallia con il Centro Diurno La
Giostra di Ostra promuove il progetto “scuola e laboratori” presso la Scuola
primaria "Don A. Morganti" del Pianello di Ostra. A partire da venerdì 28 febbraio fino al 15 aprile tutte le classi saranno coinvolte per due incontri ciascuna in attività laboratoriali. All’interno dei due incontri per classe gli alunni insieme alle maestre, agli educatori del Centro diurno e agli utenti realizzeranno
oggetti a mano imparando le tecniche di lavorazione della carta riciclata, del
midollino, della ceramica, del feltro e delle perline. Verranno creati originali
oggetti come cornici, portachiavi, cestini e tanto altro e saranno gli utenti del
Centro a ricoprire per una volta il ruolo di “insegnanti” proprio nelle attività
che loro svolgono quotidianamente. Si inizia venerdì con il laboratorio di carta
riciclata, i bambini della classe IV realizzeranno tutte le fasi di lavorazione,
dallo sminuzzamento della carta, alla macerazione, alla colorazione, alla
stesura su teli per poi nel secondo incontro utilizzare tale carta per confezionare cornici di cartotecnica. Un modo per apprendere una tecnica e anche per
sottolineare l’importanza del riciclo della carta. Il progetto nasce grazie alla
disponibilità del Dirigente Scolastico Umberto Migliari e alla sensibilità delle
maestre che hanno accolto il progetto che vede la collaborazione tra scuola e
Centro diurno per soggetti disabili del territorio di Ostra.
Gli insegnanti della scuola primaria "Don A. Morganti" hanno accettato favorevolmente il progetto proposto dal Centro Diurno "La Giostra". Nell'incontro
avuto con gli insegnanti sono stati condivisi i motivi dell'adesione al progetto.
Dalle parole delle maestre: "Si parte dalla consapevolezza che il laboratorio è
uno spazio creativo nel quale tutti, in modo indistinto, possono esprimere le
proprie potenzialità e trovare, in modo privilegiato, momenti di aggregazione.
Nel lavoro manuale lo spazio fisico diviene spazio emotivo; è l'aiuto reciproco
che favorisce l'autostima nelle proprie capacità ed è quindi grande occasione
di crescita umana per tutti, indistintamente." Tutti gli oggetti realizzati verranno messi in esposizione in occasione della festa di fine anno della scuola a
giugno. www.casadellagioventu.it
Giovani consapevoli
Al via il primo degli incontri pubblici
previsti dal progetto "Pro.Co.Co.-Progetto Consapevoli e Competenti": giovedì 6 Marzo alle 15.00, presso la sala
conferenze della biblioteca Antonelliana, "Testimonianze sulle professioni
innovative e progetti di successo", con
il racconto di significative esperienze di
giovani del territorio che ce l'hanno fatta. L’idea della condivisione di importanti testimonianze dirette nasce perché
i ragazzi, oggi alla ricerca di una sempre
maggiore concretezza, possano essere
stimolati da altri giovani e incoraggiati
a intraprendere nuovi percorsi, ascoltando direttamente le esperienze di chi
già lavora all'estero, di chi si sta sperimentando nel settore dell'innovazione
tecnologica o di chi è tornato al lavoro
in agricoltura. L'incontro, aperto a tutta
la cittadinanza, prevede in programma i
seguenti interventi: • Giovani studenti
del progetto Fosforo – La nostra esperienza nel settore dell’innovazione tecnologica: presentazione pratica della
Stampante 3D; • Sonia Rossetti, Agente
di Immigrazione australiana (MARA)
– La mia esperienza di vita e lavoro in
Australia (in collegamento Skype)
• Gianmarco Morganti – La mia esperienza all’estero e il progetto “ShareEurope”; •Paolo Guglielmi – La mia esperienza in agricoltura: l’azienda agricola
biologica e le attività didattico-sociali,
• Nichi Morganti e Marzia Bianchini–
La nostra esperienza in Spagna all’interno del programma europeo Grundtvig.
L.C.
Votiamo tutti Corinaldo!
Dopo essere stata protagonista, lo scorso 12 gennaio, del programma di Raitre
“Alle Falde del Kilimangiaro” (per la
circostanza la trasmissione, in onda ogni
domenica pomeriggio, aveva proposto
numerose immagini del nostro borgo, a
sottolinearne gli angoli più suggestivi),
Corinaldo s riaffaccia con determinazione
al programma condotto da Licia Colò. Ma
in questa occasione non sarà protagonista
assoluta: dovrà anzi diventarlo. Di seguito
ne spieghiamo le motivazioni. Dato che
il format di “Kilimangiaro” consiste nel
proporre ogni volta un Comune italiano
(in totale, ne sono stati presentati venti,
selezionati tra alcuni ritenuti i più belli
d’Italia) con i propri angoli e i luoghi più
suggestivi, la propria storia e la propria
cultura, è ora giunto il momento di tirare
le somme. Si dovrà decidere, in sostanza,
a quale Comune assegnare lo scettro di
“Borgo preferito dagli italiani”. E saranno proprio i telespettatori a scegliere. In
che modo? Dopo il 23 febbraio (termine
ultimo che sancisce la conclusione della
presentazione dei borghi da parte dei conduttori del programma, Licia Colò e Dario
Vergassola), andranno in onda dei brevi
recall, quattro borghi per volta, e si potrà
votare per il borgo preferito (da domenica 2 marzo). Le votazioni dureranno fino
al 6 aprile e, si presume, saranno davvero
all’ultimo voto. La concorrenza è decisamente agguerrita, infatti: per sapere quale
Comune potrà fregiarsi dell’ambito titolo
di “Borgo preferito dagli Italiani), occorrerà attendere fino a domenica 20 aprile,
giornata di Pasqua, quando in prima serata, durante la messa in onda del programma, verrà rivelato il trionfatore. Per votare
è sufficiente selezionare il sito www.kilimangiaro.rai.it e votare per il borgo che si
preferisce. "Per concludere - dice una nota
del Comune di Corinaldo - sarebbe quasi
inutile aggiungere che l’invito a votare per
Corinaldo costituirebbe un ulteriore prova
d’affetto e di stima nei confronti del nostro
splendido borgo".
Per prendersi cura
La Cooperativa Sociale "H Muta"
di Senigallia, in collaborazione con
"Alma formazione", il patrocinio
dell'Ambito Territoriale Sociale n. 8,
del Co.Ge.S.Co e dei Comuni di Senigallia, Ostra ed Arcevia, ha organizzato un corso di formazione gratuito dal
titolo "Prendersi cura degli anziani"
rivolto a familiari, operatori sociali e
assistenti familiari, quindi a tutti coloro che, a vario titolo, si occupano
quotidianamente della cura di persone
anziane "fragili".
L'obiettivo del corso è quello di fornire strumenti idonei affinché si possa
arrivare ad una gestione consapevole e
mirata finalizzata ad un approccio assistenziale ed affettivo efficace.
Tre le date che interesseranno il Co-
mune di Arcevia: 3, 10 e 17 marzo,
così come tre saranno gli argomenti
trattati: "anziano fragile e le sue criticità", "strategie di comunicazione" e
"gestione efficace del carico assistenziale". L'invecchiamento della popolazione è un fenomeno che caratterizza
il nostro tessuto sociale e che non può
essere ignorato. Adottare politiche capaci di rispondere ai problemi dell'invecchiamento è un dovere sociale a cui
non ci si può e non ci si deve sottrarre. Per questo motivo abbiamo aderito con entusiasmo a questa iniziativa.
Per chi fosse interessato ad iscriversi
al corso, si prega di prendere contatto
con l'Ufficio Servizi Sociali del Comune di Arcevia (tel. 0731/9899211).
V.M.
12
cultura
la voce misena
6 marzo 2014
cultura
Spaginando in biblioteca
Paolo Barnard nelle Marche
L'Avis per l'arte al femminile
"Spaginando. Spazi di narrazione creativa" è il
nuovo ciclo di laboratori espressivo-creativi e
letture teatralizzate per bambini dai 6 ai 10 anni
organizzati dalla Biblioteca Comunale Antonelliana. Gli incontri, curati in collaborazione con
l’Associazione Culturale Anima Mundi, si svolgeranno tutti i venerdì dal 28 febbraio al 2 maggio,
dalle ore 16.30 alle 18.00. Il filo conduttore di
questo nuovo ciclo di laboratori sarà la scoperta
delle varie emozioni e sensazioni ogni volta diverse che possono derivare dall’incontro con una storia e dal piacere della lettura, obiettivo principale
delle iniziative della Biblioteca Ragazzi. Venerdì
7 marzo 2014 dalle ore 16.30 alle 18.00 "Spaginando Forte!". Oggetti da sentire, sbattere e far
suonare, oggetti per creare spazi da orchestrare.
Basterà essere a Senigallia il prossimo 8 marzo
per ascoltare la voce del giornalista Paolo Barnard, già fondatore di Report e attuale attivista e
divulgatore della Mosler Economics Modern Money Theory (Me-Mmt). L’incontro infatti è uno
dei vari appuntamenti promossi nelle Marche per
discutere di argomenti economici come l’essere
dentro o fuori l’Unione europea, la sovranità monetaria che gli stati hanno attualmente perso, le
tasse e l’occupazione.“Mai è possibile che vengano pagate tasse prima che lo Stato abbia immesso
quella moneta nel sistema economico: e allora la
funzione delle tasse, oltre a regolare i dislivelli di
accumulazione della ricchezza, non è quella di
permettere il finanziamento dello Stato, ma quella
di regolare il livello dell’economia",
L'Avis di Arcevia vuole ricordare l'8 marzo e
tutte le donne, "perché l'8 marzo è una data importante, una di quelle date che non dovrebbe
mai essere dimenticata e che ci deve ricordare
chi siamo e quanto è grande il contributo che
noi donne diamo al mondo - scrive sulla stampa
locale la presidente Stefania Aguzzi. Un contributo silenzioso, delicato e allo stesso tempo
indispensabile e incisivo. Abbiamo pensato ad
un nostro modo di fare e scambiarci regali. La
personale di pittura di Luciana Biaschelli dal
titolo "La quiete e la tempesta" (ingresso libero) La nostra iniziativa prevista per domenica 9
marzo 2014, a partire dalle ore 15,30 presso il
Centro culturale San Francesco - Corso Mazzini
- Arcevia è nata per caso".
Laboratori per giovani sui diritti umani
Il bel libro 'Una regione e i suoi campi'
Richiesta di dignità
La persecuzione vicina
Continua l'impegno della Provincia di
Ancona a favore dell'accoglienza dei rifugiati politici. Dopo il progetto "Ancona
Provincia d'Asilo" che ha permesso di
accogliere 50 persone in 7 appartamenti
a Jesi e 3 a Chiaravalle, ora è il momento di sensibilizzare il territorio, partendo
dalle giovani generazioni. Nascono così
i laboratori didattici rivolti ai ragazzi
delle scuole superiori di Ancona, Jesi e
Arcevia, sul tema dei richiedenti asilo e
rifugiati. Il progetto, finanziato dal fondo europeo per i rifugiati nell'ambito del
progetto Pari, è realizzato in partenariato
con i Comuni di Senigallia e Arcevia, la
Ong "Gruppo Umana Solidarietà" di Macerata e il centro Frantz Fanon di Torino.
I corsi, che hanno preso avvio il 20 febbraio all'Itis Marconi e all'Ipsia Pieralisi
di Jesi, all'Itis Volterra di Ancona e alla
scuola media di Arcevia, sono condotti
dagli operatori del Gus. "Dare accoglienza è importante - spiega il commissario
straordinario della Provincia di Ancona
Patrizia Casagrande - ma altrettanto lo
è costruire una cultura dell'accoglienza,
della solidarietà e della legalità, capace di prevenire fenomeni di razzismo e
xenofobia e vincere le sfide complesse
imposte da una società sempre più multiculturale. Temi come l'immigrazione
o, nel caso specifico quello dei rifugiati,
non possono essere liquidati con atteggiamenti di chiusura o misure emergenziali: sono processi storici e, come tali,
esigono di essere governati". Partendo
dalle esperienze quotidiane dei ragazzi
stessi e dalle loro rappresentazioni si
rifletterà sulla realtà di rifugiati soffermandosi sui motivi della partenza, sul
viaggio, e sull'arrivo in Italia. Verranno
approfondite risorse e problematiche del
sistema di accoglienza oltre alle difficoltà di realizzare percorsi di integrazione
socio-lavorativa efficaci e sostenibili.
Di particolare interesse è anche la collaborazione dell'Anpi, grazie alla quale ai
laboratori verrà data anche una prospettiva storica volta a mettere in luce i parallelismi con l'esperienza dei partigiani
e con il movimento della Resistenza,
considerato che, come i rifugiati di oggi,
molti antifascisti furono costretti a fuggire dall'Italia per cercare protezione.
S.M.
Una sala conferenze della Biblioteca comunale Antonelliana gremita ha accolto
mercoledì 26 febbraio la prima presentazione cittadina del volume “Una regione e i suoi campi tra concentramento,
internamento, liberazione, deportazione
e supplizio (1940-1944)”. Ospiti del pomeriggio (primo del VII ciclo di Incontri
con la storia) – organizzato dall’Associazione di Storia Contemporanea col
patrocinio del Comune di Senigallia, del
Centro Cooperativo Mazziniano “Pensiero e Azione” e della sezione locale
dell’Associazione Mazziniana Italiana –
gli autori del volume Giuseppe Morgese
e Daniele Duca.Interessante il dibattito
che ne è scaturito, e che ha riguardato anche il campo di Senigallia situato
nell’area dell’ex colonia Unes, occupata successivamente prima della recente
demolizione dal Centro sociale Mezza
Canaja. “Innanzi tutto è importante sottolineare che a Senigallia un campo vi
fu – ha spiegato Morgese rispondendo
agli interrogativi in merito emersi già
nel 2009 nel corso di un acceso dibattito
cittadino -. Vi è anche un documento del
Comune (per altro ormai noto da tempo), datato 4 maggio 1944 ed inviato al
Questore di Ancona (in quel frangente
però spostato ad Osimo), che ne attesta l’esistenza. Si trattava di un campo
provinciale per ebrei nato in seguito alla
legge del ministro della Rsi BuffariniGuidi del novembre 1943, che stabiliva
l’utilizzo di questi luoghi per raccogliere
persone per un breve periodo, prima del
trasferimento nel più grande campo di
Fossoli (Emilia Romagna) da dove poi
i prigionieri sarebbero finiti in Germania“.
“Il campo provinciale di Senigallia –
precisa Morgese - rappresentò un’eccezione perchè situato in un’arteria
stradale centrale della città, in pieno
lungomare (ora Da Vinci). Fu aperto dal
dicembre 1943 al giugno 1944, come
attesta un toccante diario di uno dei prigionieri, Attilio Morpurgo".
Come evidenzia la pubblicazione, i prigionieri presenti al giugno 1944 (ebrei
e slavi) furono liberati dai partigiani. Il
coautore della pubblicazione sottolinea
“l’emozione nello scoprire i centri provinciali, di concentramento e internamento che furono presenti nelle Marche,
la cui memoria è purtroppo andata spesso perduta. Perduta a livello popolare e
monumentale: la gente sa poco e non
ci sono targhe che rimembrano cosa è
successo in quei luoghi, come accaduto ad esempio a ricordo dei caduti della
Prima Guerra Mondiale. I prigionieri di
questi campi non hanno avuto nemmeno questa forma di memoria". “Anche
l’edificio di Senigallia è stato abbattuto – ha concluso Morgese – benché
paradossalmente l’aspetto in cui l’area
appare adesso – cioè totalmente deserta – è ancor di più capace di evocare lo
strazio che ha attraverso certi spazi”. In
tal senso, una fotografia realizzata dal
coauture Daniele Duca rende davvero
straordinariamente quanto espresso da
Morgese; lo steso Duca condivide “l’emozione vissuta nel contribuire a un libro su questi argomenti", lamentando “il
disinteresse dell’assessorato alla cultura
della Regione Marche e del capoluogo,
Ancona. E’ davvero una tristezza. Forse
queste vicende non interessano perché
non rispondono a precise finalità politiche. Invece, la storia delle Marche, e del
loro territorio, passa anche attraverso la
memoria e lo studio critico di quanto
avvenne in quei luoghi di segregazione.
A.P.
Peppa Pig sbarca alla 'Fenice'
Il 15 marzo il Teatro La Fenice di Senigallia ospiterà Peppa Pig con lo spettacolo “Peppa Pig e la caccia al tesoro”.
Tra scenografie super colorate, pupazzi
simpaticissimi ed un delizioso racconto, semplice ed interattivo, Peppa Pig e
la sua famiglia viaggeranno per monti,
boschi ed abissi marini, alla scoperta di
tanti animali, di tutti i mezzi di trasporto
e soprattutto…a caccia di tesori!
Lo spettacolo accompagnerà i presenti
in sala in una magica atmosfera per 75
minuti di coloratissima simpatia. Bravissimi gli attori ed i cantanti sul palco,
coordinati alla regia da Claudio Insegno,
non nuovo a prodotti per bambini.
Per la data di Senigallia queste le informazioni: Alla Fenice si terranno due
spettacolo: alle 16 ed alle
18.45. Biglietti in vendita presso il botteghino del
teatro la Fenice il venerdi
e il sabato dalle 17.00 alle
20.00, info 071 7930842335 1776042, tutti i giorni
presso l'edicola Mallucci
di Senigallia in Via Portici Ercolani 74/75 info 071
64419. On line sarà possibile acqistare i biglietti su
www.ticketone.it e www.
vivaticket.it. Per qualsiasi informazione
potrete consultare il sito degli organizzatori, www.pikta.it, o contattarli allo
071.659545 - 338.8959360.
la voce misena
spettacolo
6 marzo 2014
Senigallia - Istruzioni per la coppia
A Lui e lei. Istruzioni per la coppia. Venerdì 21
marzo 2014, ore21.00, lo spettacolo di Gabriele
Cirilli al Teatro La Fenice di Senigallia tutto il
complicato e intricato mondo della coppia. L'amore in tutti i suoi sentimenti contrastanti e terremoti interiori in uno spettacolo divertente per
la regia di Federico Moccia con Gabriele Cirilli,
Roberta Giarrusso e Federica Nargi. Tra le risate
liberatorie ed emozioni commoventi, lo spettacolo si dipana alla ricerca di una luce che porti ciascuno a districarsi in questo complicato mondo.
Senigallia - Fiorello in arrivo
Evento speciale al Teatro La Fenice di Senigallia
che giovedì 27 e venerdì 28 marzo alle ore 21.00
ospiterà Fiorello con il suo "Fuori programma".
A partire da sabato 1 febbraio è possibile acquistare i biglietti alla biglietteria del Teatro La Fenice tutti i venerdì e sabato dalle ore 17.00 alle ore
20.00 oppure online sul sito www.ticketone.it e
nelle prevendite abituali (vivaticket). I prezzi del
biglietto, comprensivi di prevendita, sono: I settore euro 55,00, II settore euro 45,00, III settore
euro 30,00.
Al teatro "Alfieri" di Montemarciano il classico di Molière
Don Giovanni
Personaggio per tutte le stagioni
MONTEMARCIANO |
venerdì 7 marzo 2014
Teatro Alfieri ore 21,00
Compagnia Gank
Don Giovanni
di Molière, traduzione di Cesare Garboli
regia Antonio Zavatteri
Don Giovanni di Molière è un opera
sublime e strana sotto molti punti di vista,
è una commedia atipica rispetto alla vasta
produzione del commediografo francese:
ha una trama poco lineare, dei personaggi
incredibilmente distanti fra loro, nei caratteri e nell’appartenenza sociale,e forse
si potrebbe definire la più Shakespeariana
fra le sue creazioni.
Scrive la compagnia 'Gank': "Questa
libertà creativa apparentemente caotica,
forse dovuta ad una fretta compositiva
da parte dell’autore, e le “psicologie” ma
soprattutto le azioni dei suoi proverbiali
protagonisti, regalano a questa commedia
un fascino senza paragoni.
In passato abbiamo messo in scena Anfitrione di Molière, che con Don Giovanni
condivide, oltre alle molteplici versioni
teatrali, un rapporto molto particolare
con gli dei. Mentre Anfitrione è vittima
dell’arroganza di Giove e Mercurio, Don
Giovanni si pone in completo conflitto
con Dio e con la morale. Questo conflitto
è scelto, affermato con forza in contrasto
con il pensiero comune e conformista di
Sganarello e degli altri “compagni” di
scena, e questa scelta rende il protagonista della commedia un essere intellettualmente non comune.
Questa ricerca forsennata di “pensiero
libero” lo schiaccerà e lo caccerà dritto
all’inferno in modo meravigliosamente e
sorprendentemente repentino.
Il nostro Don Giovanni asseconderà
una struttura bizzarra in cui commedia
e tragedia si succedono senza preavvisi,
con un succedersi di luoghi e spazi che
nulla hanno a che fare con il naturalismo,
una vicenda in cui statue prendono vita e
si vendicano. Con un testo del genere non
possiamo far altro che creare un gioco
meta-teatrale in cui gli attori e lo spazio si
trasformino senza soluzione di continuità.
Uno spettacolo in cui prevale l’evocazione rispetto ad una ricerca di realismo
scenico che non riteniamo adatto alla
commedia né alla nostra compagnia".
Magazzino 18
Cristicchi racconta gli esuli istriani e dalmati
Corinaldi, teatro 'Goldoni'
Sabato 8 marzo 2014
Teatro Stabile del Friuli
Simone Cristicchi in
Magazzino 18
L'esodo degli Italiani
cancellati dalla storia
di Simone Cristicchi
scritto con Jan Bernas
regia Antonio Calenda
Uno sprovveduto archivista
romano si aggira per gli spazi silenziosi di un magazzino
del Porto Vecchio di Trieste
incontrando, grazie allo “spirito delle masserizie”, la Storia e
soprattutto le “storie” di quanti,
esuli dalle terre di Fiume, Istria
e Dalmazia, furono costretti a
lasciare in quel luogo le proprie
cose, nella speranza di poterle
riprendere un giorno. Il Teatro
Stabile del Friuli Venezia Giulia
ha vinto una scommessa difficile e rischiosa, con un successo
decretato dal pubblico e che ha
visto il tutto esaurito alle rappresentazioni programmate cui si è
aggiunta una replica straordinaria per poter soddisfare le tantissime richieste.
Mettere in scena la tragedia
dell’esodo, affrontare un argomento delicato come questo
che proprio a Trieste continua
a toccare nervi scoperti, avrebbe potuto fare esplodere pesanti
polemiche, grazie alla fin troppo
facile strumentalizzazione del
dolore. Invece, i tentativi fatti
da alcuni già alla vigilia della
prima hanno trovato una presa
di posizione chiara e decisa da
parte del presidente Miloš Budin
e del direttore artistico, Antonio
Calenda.
13
Senigallia - Largo all'avanguardia
"Contemporary Jukebox. Largo all’avanguardia"
è la rassegna multimediale che vede interagire
musica contemporanea ed elettronica in relazione
alla cultura pop, alle arti visive e al cinema. Il Festival prenderà forma a Senigallia dal 9 al 16 marzo e sarà dedicata in questa sua prima edizione al
ricordo di Roberto “Freak” Antoni (1954-2014),
voce degli Skiantos. La manifestazione propone
un incontro con le musiche di alcuni tra i più interessanti compositori del nostro tempo, un’occasione per avvicinarsi al lavoro di questi artisti.
Cinema multisala GABBIANO
www.cinemagabbiano.it Tel. 071 65375
da giovedì 6 marzo
Allacciate le cinture
Un film di Ferzan Ozpetek. Con Kasia Smutniak, Francesco Arca, Filippo Scicchitano, Francesco Scianna, Carolina Crescentini.
Elena si divide tra Antonio e Fabio, due ragazzi che, in modo diverso, decidono di
amarla. Antonio è la passione travolgente e proibita che sogna di diventare amore ma
non sa se ne è degno e all'altezza, Fabio è l'amicizia totale che è già amore ma accetta
i confini dettati dalle proprie scelte esistenziali. Due amori che non si escludono a vicenda ma che si sfidano in continuazione. In questa sfida ogni segreto, ogni desiderio
nascosto e ogni sussulto del cuore viene vissuto come una turbolenza da cui tutti loro
hanno paura di essere travolti. Tredici anni dopo però le turbolenze della vita non sono
più solo sentimentali. Elena, Antonio e Fabio si trovano a combattere una battaglia più
drammatica e la lotta li costringe a ridefinire le regole del gioco dei loro sentimenti per
capire a che punto sono i loro rapporti e soprattutto che cosa si può ancora chiamare
amore.
12 anni schiavo
Un film di Steve McQueen. Con Chiwetel Ejiofor, Michael Fassbender, Benedict
Cumberbatch, Paul Dano, Paul Giamatti. 134' - Usa 2013
Stati Uniti, 1841. Solomon Northup è un musicista nero e un uomo libero nello stato
di New York. Ingannato da chi credeva amico, viene drogato e venduto come schiavo
a un ricco proprietario del Sud agrario e schiavista. Strappato alla sua vita, alla moglie
e ai suoi bambini, Solomon infila un incubo lungo dodici anni provando sulla propria
pelle la crudeltà degli uomini e la tragedia della sua gente.
mercoledì d'essai - 12 marzo, ore 21.15
'Zoran il mio nipote scemo'
alla presenza del regista Matteo Oleotto
Paolo Bressan è un uomo cinico col vizio del vino e della menzogna, con cui mette in
difficoltà il prossimo e prova a riconquistare la sua ex moglie. Occupato presso una
mensa per anziani, è svogliato e sgraziato con gli amici del paese che gli danno ricovero nelle difficoltà, contenendone l'incontinenza e la boria. Tra un bicchiere di vino
e un piatto di gulash, 'eredita' un nipote da una lontana zia slovena, a cui dovrà dare
ospitalità il tempo necessario perché la burocrazia faccia il suo corso e il ragazzo si
stabilisca in una casa-famiglia.
Le furberie di Scapino
Molière ad Ostra Vetere
L’Amministrazione Comunale, con la
Federazione Italiana Teatro Amatori
e il Gruppo Attività Teatrali Marche,
sostenute dalla Regione Marche, organizza la rassegna teatrale presso
il cinema teatro “A.Sordi” in piazza
della Libertà. I due organismi Associativi consentono la circuitazione
inter-regionale del teatro dando possibilità alle compagnie di confrontarsi con altre realtà teatrali per poter crescere costantemente in qualità
e impegno, Ostra Vetere è una delle
molteplici occasioni di incontro culturale e artistico che permetterà alle
Compagnie di realizzare i progetti per
cui sono state create. Il secondo appuntamento della rassegna è previsto
per sabato 15 marzo alle ore 21 è con
la commedia “Le furberie di Scapino” di Molière. Scapino è un servo
che cerca di aiutare i due protagonisti
della commedia Leandro e Ottavio, e
ne combina di tutti i colori per salvare
loro la pelle. La commedia è portata
in scena dall’Associazione Sorrisi e
Musica di Falconara Marittima nata
circa tredici anni fa e che organizza
corsi di recitazione e movimento scenico presso la propria sede, non soltanto per gli iscritti ma per tutti coloro che vogliono avvicinarsi al mondo
del teatro. L’ingresso agli spettacoli è
di 5 euro nei pomeriggi delle domeniche e di 7 euro nelle serate del sabato,
con botteghino sul posto.
14
sport
la voce misena
6 marzo 2014
Miciulli, una sconfitta inaspettata
MICIULLI 0 - CORINALDO 1
sport
Inaspettata battuta d'arresto per il Miciulli Senigallia. La banda di Mister Goldoni subisce la sua prima
sconfitta casalinga, seconda stagionale in campionato. A spuntarla al "Bianchelli", in occasione della
24° giornata, è il Corinaldo, che interrompe così
l'imbattibilità dei nerazzurri che durava dallo scorso 19 ottobre. Non sono della partita Bellagamba e
Cercaci. Al loro posto Marini e Sanchioni. Il match,
specie in avvio, stenta a decollare. Il Miciulli appare più propositivo e deciso ma gli ospiti, molto
concentrati, coprono bene il campo. La prima occasione, al 9', è proprio del Corinaldo: tiro da fuori
di Tranquilli che si spegne sul fondo. I senigalliesi
rispondono dopo 5': bella combinazione tra Coppa
e Paniconi, quest'ultimo entra in area e calcia, Fedeli si supera e devia sul palo, poi la difesa spazza
prima che Coppa possa ribadire in rete. I padroni di
casa premono sull'acceleratore e, 2' dopo, vanno di
nuovo vicini al vantaggio: Coppa si vede ribattere
una conclusione in area, la palla giunge a Sanchioni che di prima non inquadra la porta. Un giocatore
del Corinaldo ha la peggio in un contrasto e così il
gioco si ferma. Piersanti scaglia via la palla alla cieca e involontariamente colpisce proprio il giocatore
accasciato a terra. L'arbitro però valuta come intenzionale il gesto del centrocampista nerazzurro ed
estrae dal taschino il cartellino rosso tra l'incredulità
generale. I senigalliesi sono dunque costretti all'in-
feriorità numerica, ma non per questo rinunciano a
giocare. Goldoni inserisce Massacci al posto di Sanchioni e Giorgini per Cucchi nel tentativo di dare
più equilibrio alla sua squadra. Com'era prevedibile
però, il Corinaldo ora ha più fiducia nei propri mezzi
e diventa più pungente. Al 63' Michele Saccinto si
accentra sul sinistro e prova il tiro a giro che sibila il
palo alla destra di Minardi. Cinotti e compagni però
non sembrano spaventati e vogliono comunque provare a vincere l'incontro. Il Corinaldo allora attende
astutamente l'avversario nella propria metà campo
per ripartire poi in contropiede e cercare di sorpendere la retroguardia nerazzurra. E dopo un'altra buona chance non concretizzata da Dominici all'86', il
Miciulli capitola proprio su un contropiede.
La Vigor Senigallia gioca bene e vince a Cagli, in vista dell'Urbania
Tris di goal in trasferta
CAGLIESE 1
VIGOR SENIGALLA 3
CAGLI - Grazie a Dennis Pesaresi,
che cala un ‘tris’ di gol che lo rilancia nella classifica cannonieri al punto
tale da consentirgli di insidiare, ormai, il trono del bomber della Sambenedettese Tozzi Borsoi, la Vigor torna
a respirare aria di salvezza. Dovrà assorbirla a pieni polmoni ma, ben sapendo che per mantenere la posizione
occorrerà non disunirsi, dovrà anche
non perdere la concentrazione e prepararsi alle prossime sfide, o meglio
a ciascuna delle prossime sfide, con
la serena consapevolezza che ogni
match sarà uno spareggio. Percorrere
quel che rimane della stagione presentandosi a ogni gara come se fosse
l’ultima, dunque: perché il traguardo
è ancora lontano e la strada tutto-
ra aspra. Ma uscire con tre punti da
Cagli non era facile: la Cagliese ultima in classifica era tutt’altro che una
squadra dimessa; i giallorossi sono
scesi in campo -in un match disputato
a porte chiuse- motivati e, in qualche
modo, ‘arrabbiati’ per una serie di
traversie di classifica e di arbitraggi
contestati. I rossoblù erano dunque
ben consapevoli che avrebbero potuto ritrovarsi in uno stadio deserto ma
in un …clima potenzialmente infuocato. Ma c’era il ‘Pes’, sul rettangolo
verde. E c’era una Vigor determinata
a gettarsi alle spalle il momentaccio.
Così è andata. I rossoblù hanno sbloccato il risultato con due penalties entrambi legittimi, accordati dal direttore di gara al 4' per un fallo di mani in
area di Pierpaoli, e al 13’ per un fallo
di Ponzoni in uscita sullo sgusciante
Gorini: Pesaresi ha trasformato le due
massime punizioni, e la Vigor si è tro-
Vince il Montegranaro
MONTEGRANARO 66 GOLDENGAS 60
Maddaloni in entrata (Pallacanestro Goldengas Senigallia) Nella ventunesima giornata
di Dnb, la Goldengas Senigallia perde il derby esterno contro la Dino Bigioni Montegranaro 66-60 dopo un tempo supplementare.
L'incontro si è giocato in anticipo sabato 1°
marzo dalle ore 21.15.
I locali - che rispetto al match di andata non
hanno più in panchina l'ex Piero Bianchi ma
Steffè - hanno schierato anche l'ex serie A
Canavesi, arrivato a poche ore dal match
dopo aver iniziato la stagione sempre in Dnb
ma nel girone D, a Scafati, e a pochi giorni
da un breve periodo di prova a Capo d'Orlando (Dna Gold, ex Legadue): Canavesi è stato
tra l'altro espulso nel corso della gara dalla
coppia arbitrale formata dai romani Ciccodicola e Cardano. Con questo successo Mon-
tegranaro - in vantaggio anche a metà gara
28-21 - aggancia i biancorossi senigalliesi al
quinto posto: parità in tutto e per tutto tra le
due squadre, visto che all'andata la Goldengas vinse di sei punti. Sugli altri campi, non
dispiacciono - in chiave play-off - le sconfitte di Eurobasket Roma e Palestrina, rivali dirette nella caccia a un posto tra le prime otto.
TABELLINO
Dino Bigioni Shoes: Perin 2, Redolf 9, Berdini 9, Sabbadini, Canavesi 4, Carpineti 2,
Temperini 7, Catakovic ne, Nobile 19, Magrini 14. All:Steffè. Goldengas Senigallia:
Pierantoni 9, Maddaloni 6, Savelli ne, Catalani 5, Meccoli 17, Battisti 15, Perini 4,
Pasquinelli 3, Sartini 1, Cicconi Massi ne.
All: Valli. Arbitri: Ciccodicola e Cardano di
Roma. Note: Parziali: 12-13, 28-21, 39-36,
55-55 66-60
Andrea Pongetti
Doppio Badminton!
Bella giornata di sport sui campi di via D'Aquino, dove si è disputata la gara nazionale
di doppio di badminton, categoria D5, alla quale hanno partecipato atleti senior e under,
come previsto dal regolamento delle gare. La sorpresa è arrivata nel doppio maschile dove
la coppia, formata da Vincenzo Biscotti del Badminton Senigallia e Mitrotta Davide del
Fano Badminton, ha ottenuto un primo posto inaspettato considerato che non avevano
mai disputato un incontro assieme. Al secondo posto la coppia senigalliese dei cugini
Bailetti Marco e Gianmarco e terza la coppia senior composta da Emanuele Cercamondi e
Diego Forlini, sulla carta favoriti ma, probabilmente, incappati in una giornata poco felice.
Anche nel doppio misto successo a sorpresa della coppia inedita formata da Gianmarco
Bailetti e dalla fanese Chiara De Angelis. seguiti da Francesca Rossetti e Emanuele Cercamondi, terzi i Fratelli Davide e Martina Mitrotta del Fano Badminton e quarti i senigalliesi
Diego Forlini e Martina Carboni. Nel doppio femminile successo delle fanesi Martina
Mitrotta e Chiara de Angelis che hanno battuto in finale il doppio composto da Francesca
Rossetti e Martina Carboni. Analizzando i risultati è importante sottolineare la crescita dei
giovani atleti under che hanno ottenuto sempre i primi posti e ottimi piazzamenti in tutte
le tre specialità del doppio. Prossimo appuntamento a Fano, sabato 15 marzo per il circuito di singolare maschile e femminile senior categoria nazionale D5.
vata col compito di gestire una partita comunque spigolosa, giocata sui
nervi, scandita da espulsioni e da una
sequenza di cartellini gialli. Una partita alla quale Pesaresi avrebbe messo il sigillo a metà ripresa, con una
spettacolare rovesciata che lo proietta
a quota 16 nello ‘score’ dei marcatori
del girone. Di Cossa la rete della bandiera che rende, allo scadere, meno
amara la battuta d’arresto dei locali.
E adesso arriva l’Urbania, per un altro match verità contro un avversario
al cui timone i rossoblù ritroveranno
l’ex Ceccarini. Gli esami non finiscono mai e non è un modo di dire.
Ma adesso è il momento di stringere i
denti e capitalizzare la vittoria esterna. Che anche i tifosi stiano vicini ad
Alessandrini e ai suoi, in questa fase
stimolante e cruciale della stagione.
Raoul Mancinelli
VIGOR: Moscatelli, Giraldi (23’
st Zandri), Simone Gregorini,
Morganti (34’ st Siena), Mistura,
Focante, Gorini, Carboni, Squadroni, Boccolini (23’ st Francioni), Mucaj. A disp. Putignano,
Cappanera, Tommaso Gregorini, Cuomo, all.Alessandrini.
CASTELFIDARDO: Cantarini,
Tassi, Pretini, Fermani, Marconi, Belelli, Romaski (31’ st Ortolani), Ciccioli, Donzelli (17’
Dell’Aquila), Simoncelli, Sbarbati (38’ st Carboni). A disp.
Giampieri, Ristè, Doda, Machì,
all. Mobili.
ARBITRO: Chamdal di Macerata.
RETI: 21’ st Dell’Aquila.
NOTE: giornata fredda, spettatori 500 circa, angoli 6-9, recuperi 3+4.
CICLISMO
Marche marathon
Il primissimo conto consuntivo è oltremodo
positivo per Marche Marathon, che si specchia nella quantità (addirittura oltre le previsioni), conferma la qualità, si compiace del-
la crescente quota rosa e guarda avanti con
piena convinzione. Nella serrata staffetta del
ciclismo popolare dai grandi numeri, Porto
Recanati passa il testimone ad Ancona, che
ospiterà domenica 9 marzo la Gran Fondo
del Conero – Cinelli. Al comando della nona
edizione della challenge marchigiana è il
Team Giuliodori Renzo – Zeppa Bike, che
sul lungomare portorecanatese ha ribadito
la propria supremazia, ampiamente attestata
l’anno scorso con la vestizione di entrambe
le maglie maschili, ad opera di Giampaolo
Busbani (nel “lungo”) e di Mauro Pieroni
(nel “corto”). Sono stati proprio i due campioni in carica a trainare il quartetto appignanese alla conquista della fluida Cronosquadre d’apertura di 11 km, organizzata dal
Ciclo Club Recanati del presidente Agostino
Nina, con il concorso dell’Acsi Macerata
guidata da Maurizio Giustozzi e dell’Acsi
Fermo-Ascoli gestita da Mirko Marini.
Al femminile, oro alla scuderia Fausto Cop(Kersti Leeman, Michela Gorini,
pi Anita Manzato, Alessandra Corina).
In vetta alla classifica mista: il Team 53x11
(Lavinia Palazzo, Luca Antonioni, Fabio
Pizzagalli, Marco Tinti). Ben 33 i quartetti
al via.
Classifica Assoluta Prima Prova: 1. Team
Giuliodori – Zeppa Bike – A (Bartocci
Mauro, Cingolani Mauro, Pieroni Mauro,
Busbani Giampaolo) km 11 in 12’25”; 2.
Simoncini Sauro B (Fava, Fioretti, Paolini,
Sora) a 32”; 3. Team Giuliodori – Zeppa
Bike – B (Spadoni Matteo, Lippi Marco,
Giuliodori Giacomo, Quattrini Mirco) a
55”; 4.Team Fausto Coppi – A (Fraternali
Mattia, Perlini Matteo, Bernardini Andrea,
Ghiandoni Luca) a 59”; 5.Redingò - B (Iafrate Carlo, Teodori Giovanni, Montelpare
Mauro, Bordò Danilo) a 1’05”; 6.Chiaravalle - B (Petrucci Dino, Piombetti Paolo, Ria
Bruno, Savini Matteo); 7.Misterbici (Giacometti Fabio, Agostinelli Stefano, Baldi Massimiliano, Gentili Diego); 8.Fausto Coppi
– B (Bellucci Daniele, Mencucci Cristian,
Giardini Giacomo, Evangelisti Emiliano);
9. Team 53x11 (Palazzo Lavinia, Antonioni Luca, Pizzagalli Fabio, Tinti Marco);
10. Pedale Civitanovese - B (Mengascini
Andrea, Pesaresi Alberto, Pierdominici Manuel, Zannoni Fabian).
Umberto Martinelli
Foto (di Lanfranco Passarini):
Le granfondiste insieme al promoter
Maurizio Giustozzi
penultima
la voce misena
6 marzo 2014
asteriski
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* Papa Francesco e le carezze di Dio
Nel messaggio inviato al Circolo di San Pietro,
per la 145a assemblea caritativa del marzo 2014, il
Papa spiega che: “una minestra per chi non ha da
mangiare, o un tetto per chi altrimenti passerebbe
la notte all’addiaccio, offerti dal Circolo di San
Pietro, rappresentano molto più che una serie di
interventi per i più svantaggiati a nome del Papa:
sono una “carezza di Dio”… e sono “segno visibile della carità di Cristo… in favore delle persone
più povere e bisognose e nel servizio d’onore e
di accoglienza verso i pellegrini che giungono a
Roma da ogni parte del mondo”.
* Legge elettorale
passano al gruppo misto, per dissensi insanabili
Sembrava tutto pacifico. Ma il collegamento alla sulla sua politica.
riforma del Senato, ne intralcia il cammino.
* Sorrentino da Oscar
Il film di Sorrentino, completamente italiano, rice* Gentile, eletto e dimesso
A causa di alcune interferenze (= raccomandazio- ve l’Oscar come miglior film straniero. Non succedeva da diversi anni per un film italiano.
ni), dopo alcuni giorni dalla nomina, si dimette.
* I vizi dello Zar
* Pompei crolla
Europa e America avvertono Putin: fuori dalla Il ministro Franceschini corre ai ripari, per i crolli
storia. Ma lo zar occupa mezza Ucraina.
dopo le recenti alluvioni. E’ uno dei siti turistici
più frequentati.
* Grillo perde i pezzi
Oltre alla condanna per aver rotto i sigilli alla
a cura di G. Cionchi
TAV, alcuni parlamentari del Movimento 5 stelle
9 marzo 2014 - I domenica di Quaresima
Quaranta giorni
Parola di Dio
Gen 2,7-9; 3,1-7
Sal 50
Rm 5,12-19
Mt 4,1-11
Amche Gesù "ha fiducia" in Dio:
nel deserto ci fa sentire meno soli
nel lottare contro il male
Dopo la lunga saponata del discorso della montagna, non vedevo l'ora di iniziare la quaresima
per tirare il fiato. Illuso. Prendere sul serio la
Quaresima significa correre il rischio reale della
conversione. Come Gesù, siamo invitati a fare
deserto nelle nostre città, a ritagliarci un qualche
spazio per prepararci alla pasqua, a porre dei gesti di attenzione per verificare il nostro stato di
salute spirituale. Come gli atleti che si preparano
alla gara, anche noi siamo invitati a fare ascesi,
allenamento, per fare in modo che la nostra anima ci raggiunga.
È tempo di gettare le maschere. Quelle di carnevale, certo, ma, molto di più, quelle che non
riusciamo a toglierci nella vita reale. Nemmeno davanti a Dio. Polveri. Mercoledì c’è stato
l'antico gesto dell'imposizione delle ceneri. Una
celebrazione sobria, in cui il celebrante ci invita
alla conversione e ci ricorda che, in fondo, siamo solo polvere. Polvere che Dio riempie di im-
L'Italia partitocratica, invadente e impicciona preferisce
moltiplicare gli enti e le imprese pubbliche, le poltroncine
lottizzate nei consigli di amministrazione, piuttosto che valorizzare le energie spontanee
della società civile.
Eppure i valori che provengono dal volontariato in Italia
oltre che economici e sociali
hanno un alto significato civileche è ben radicato nei milioni di volontari e nel resto dei
cittadini. Sono giovani, meno
giovani, che quotidianamente sacrificano il tempo libero,
disinteressati operano per il
bene della comunità, ovviando ai vuoti, ai limiti, alle carenze di tanti servizi resi ai cittadini. Quale regione potrebbe
svolgere l'assistenza domiciliare ai malati terminali come
la svolgono tante associazioni
di volontari? In quali condizioni si troverebbero le case
di riposo, gli ospedali ed altre
strutture di assistenza se non
ci fossero questi benefattori?
Una doverosa attenzione è rivolta a quel gruppo che presta
assistenza adeguata ai minori
appena usciti dal carcere. Le
organizzazioni
evidenziano
che c'è un'Italia che funziona, senza cinismi, senza individualismi senza furbizie
e opportunismi, in cui il ser-
il Signore. E anche il diavolo. Noi, invece, non subiamo nemmeno tentazioni perché ci facciamo del
male da soli, ignari della Parola che ci salva. Le
tentazioni sono per i santi, non per noi, discepoli
mediocri. Gesù ha davanti a sé tre tipi di Messia:
uno storico, legato alla restaurazione del regno di
Davide. Il Regno del pane, della politica, della teocrazia; uno legato ai miracoli, allo straordinario,
agli eventi impossibili; uno legato al compromesso
col potere, come hanno saputo fare i sacerdoti di
Gerusalemme con i romani, tornati al potere dopo
secoli grazie al rinato tempio. Gesù rifiuta tutte
queste proposte: non proporrà una rivoluzione politica, ma la conversione; non stupirà le persone
con i miracoli, cercherà di convincerli con la Parola; sarà onesto col potere, anche con quello religioso, ma vero, denunciandone gli abusi. Povero
Gesù. Illuso. È fragile, il messianismo di Gesù.
Bello ma fragile. Forse Dio è troppo ottimista nel
confronto di noi uomini, forse ci crede migliori di
ciò che, invece, siamo. Glielo ricorderà l'avversario quando tornerà, al Getsemani, manifestando a
Gesù il fallimento clamoroso della propria missione. E noi? Quali uomini/donne vogliamo essere?
Quale Dio vogliamo celebrare? Lasciamoci illuminare nel deserto, per purificare il nostro cuore.
inbreve
la parola a... arrivati in redazione
Viva il volontariato
mortalità. Ce ne ricordassimo, quando passiamo il
tempo a litigare per un avanzamento di carriera,
quando le riunioni condominiali si trasformano
in una rissa verbale, quando vediamo le starlette
della televisione sgomitare e incarognirsi le une
contro le altre per avere un po' di attenzione. Ce
ne ricordassimo, quando perdiamo il sonno per un
progetto non riuscito, per un rimprovero del capo,
per un paio di chili di troppo. Siamo solo polvere.
Nel deserto Gesù inizia la sua attività pubblica...
fuggendola. Entra nel deserto per pregare, per stare
col Padre, per digiunare. Come Israele nel deserto
del Sinai, il Dio solidale vuole condividere la pena
degli uomini che non trovano sollievo. A volte bisogna avere il coraggio di andarsene, per ritrovarsi. Ma, anche, Gesù vuole decidere come essere
Messia, come strutturare il suo ministero. Gesù è
Dio, certo, e riguardo alle cose di Dio ha una conoscenza assoluta, perché egli è il figlio di Dio. Ma
riguardo alle cose degli uomini, Gesù non vuole
privilegi. Anche lui deve progettare, decidere, programmare. E la sua scelta mette i brividi. Matteo,
di cui quest'anno leggiamo il racconto, allarga la
stringata narrazione di Marco e racconta dettagliatamente le tre tentazioni che Gesù deve affrontare
a suon di Parola di Dio. Conosce la Parola di Dio,
Paolo Curtaz
vizio agli altri e al paese è la
sola stella polare. E' da questo mondo che viene il buon
esempio, che il Presidente
della Repubblica ama di tanto
in tanto richiamare le classi
dirigenti, politiche e non. Nella lunga attesa di esempi che
possono
proveniredall'alto,
vale invece la pena di contare e di affidarsi per ora agli
esempi che vengono dal basso della società civile.
Duilio Marchetti
Senigallia
Gita in farroteca
Domenica 23 Marzo 2014 si va in
visita alla Farroteca Monterosso
a San Lorenzo in Campo (PU)
La Farroteca Monterosso di San
Lorenzo in Campo (PU) inaugurata nel 2003 è il primo esempio
in Italia di ristorante e punto vendita interamente dedicato al farro.Il ristorante offre ai suoi ospiti
specialità a base di farro “Triticum
Dicoccum”, la qualità più pura
dell’antico cereale, quella che
5000 anni fa imbandiva le tavole dei faraoni. Programma: Ore
10,00 partenza da Cesano, ciascuno con il proprio mezzo di trasporto, presso il Maestrale; Ore
10,40 - 12,00 colloquio con la titolare dell’Azienda Sig.ra Lea Luzi;
Ore 12,30 pranzo a base di farro
e di altre specialità proprie dell’azienda agricola. Nel pomeriggio
passeggiata libera. Obbligatoria
la prenotazione al 348.3112620.
Marco Giardini
Avulss Senigallia
Il 3 marzo scorso l’Associazione Avulss di
Senigallia si è riunita per provvedere al rinnovo degli incarichi, oltre che per l’approvazione del bilancio. Il triennio 2014-2017
ha questa nuova composizione: Presidente: Paolo Pizzi, vice-presidenti: Giancarlo
Girolimini e Luciano Colucci, responsabili
culturali: Francesco Maiolo e Laura Lucidi,
segreteria Fenocchi Carla, amministratore:
Laura Guicciardi.
Teatro comico ad Ostra
Il 9 marzo, alle 17.30, Sketches, lazzi,
gags, testacoda, impennate, poche pause e un po’ di pepe, in 1 ora e mezzo di
divertimento assoluto, il tutto incorniciato
nell’impareggiabile location del Teatro ‘La
Vittoria’ di Ostra! Uno spettacolo di Cabaret creato da due attori di prosa, Catia
Urbinelli e Daniele Vocino, che amano la
strada, dove il tema della coppia è affrontato in modo leggero ed irriverente....senza
prendersi troppo sul serio naturalmente.
Adatto a tutti, "Scoppiate di risate" è un mix
di sketches di autori comici e pezzi inediti:
il tutto per trascorrere una domenica pomeriggio da soli, in coppia o in famiglia! Creazione, drammaturgia e performance: Catia
Urbinelli e Daniele Vocino. Prenotazioni :
Fototecnica Ubaldi, 07168079.
Tricicli a scuola
“A carnevale ogni scherzo vale”, invece una
bellissima sorpresa è arrivata alla scuola
dell’infanzia San Gaudenzio. Il signor Maurizio Salustri in rappresentanza del Circolo Arci di Borgo Bicchia ha consegnato 10
tricicli rossi fiammanti ai bambini. Questi
giochi graditissimi arricchiranno la dotazione esterna delle attrezzature della scuola.
Mercoledì 26 febbraio nella mattinata si è
svolta la consegna ufficiale alla presenza
del Sindaco Maurizio Mangialardi, del Vice
sindaco Maurizio Memè, della Dirigente
scolastica Rita Bigelli e di altre personalità.
La scuola ringrazia gli Associati del Circolo
che, nonostante il momento di forte difficoltà economica, hanno saputo esprimere attenzione al territorio e al mondo scolastico
in particolare, confermando una sinergia
consolidata nel tempo.
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