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Vitavissuta a cura di Giancarlo Giuliani Iniziamo il tempo di Quaresima. Siamo invitati a rientrare nel santuario del nostro spirito per incontrarvi il Signore e la sua parola. Siamo invitati a rinunciare ad un po’ di cibo e questo farà bene anche al nostro fisico che, in genere, ha abbondante sostentamento. Siamo invitati ad allontanare, parole di Isaia, “l’ingiustizia, il puntare il dito ed il parlare empio e ad aprire il cuore all’affamato ed all’afflitto di cuore”. E questo mi sembra un po’ più difficile ma decisivo: mettere a dieta il nostro egoismo. Settimanale della Diocesi di Senigallia - Giovedì 6 marzo 2014 - € 1.00 N. 9 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, CN / AN - EDITORE: "Fondazione Gabbiano" Senigallia Editoriale Quaresima Siamo entrati nel tempo della Quaresima da vivere come tempo di conversione, cioè di risveglio e di ritorno al desiderio di una vita buona. Un tempo 'forte', contrassegnato da un intenso impegno spirituale, per radunare tutte le energie in vista di un cambiamento reale del nostro pensare e del nostro fare, il tempo del ritorno. Ritorniamo alle cose importanti, ritorniamo al Signore. Perché solo la sua Parola può risvegliare le nostre coscienze e dare un senso alla vita. L’uomo può ottenere il denaro, il successo e tanto altro, ma queste cose non possono darci la soddisfazione sperata. Il cuore delle persone si colma solo con la presenza di Dio. Il rischio c'è, e Gesù ce lo ricorda: si può guadagnare il mondo e perdere l'anima. Si può passare il tempo ad investire anche nelle cose importanti della vita, gli affetti, la famiglia, il lavoro, dimenticando di occuparci dell'anima. Abbiamo messo da parte il lungo, faticoso cammino di questi duemila anni che ci ha fatto scoprire un Dio vicino. Oggi stiamo meglio, ci nutriamo adeguatamente, abbiamo imparato a relazionarci senza scannarci, riusciamo a realizzare parte delle nostre aspirazioni... eppure il senso di insoddisfazione è nell'aria, visibile, palpabile. Sotto sotto, quello che ci manca davvero è la risposta alla grandi domande dell'esistenza che possono colmare l’infinito desiderio di bene che c’è in ognuno. E al tempo stesso la capacità di essere attenti all’altro, capaci di prenderci a cuore i bisogni materiali come il cibo, il vestito, la casa e i bisogni morali di chi non coltiva più una vita interiore, presi dall’affanno della vita. È il guardare, che non vuol dire solo vedere ma avvicinarsi e interessarsi di tutto e di tutti. Questa sì che è Quaresima. Gesualdo Purziani Un mese al femminile Tante le iniziative per celebrare la Gioranata della donna e il mese dedicato a questi temi. Il Cif di Senigallia propone la Messa dell'8 marzo, con il vescovo Giuseppe ed un incontro dedicato alla Siria, il 9 marzo. A Serra de' Conti, sempre il Cif l'8 marzo è dedicato ad un film ed un dibattito sulla speranza, nel giorno successivo. In testa Una settimana dedicata alla materia grigia. Pensiamoci. Una settimana cervellotica, quella tra il 10 e il 16 marzo prossimi. La “Settimana Mondiale del Cervello” si propone di richiamare l’attenzione su questo meraviglioso organo che ancora cela molti segreti, nonostante le importanti scoperte di questi ultimi anni. Coordinata dalla European Dana Alliance for the Brain in Europa, e dalla Society for Neuroscience negli Stati Uniti, la Settimana è il frutto di un enorme coordinamento internazionale a cui partecipano le Società Neuroscientifiche di tutto il mondo e dal 2010 anche la Società Italiana di Neurologia. Giorni per specialisti, anzitutto, ma non solo. Giorni per pensare. Mentre leggete queste parole, una miriade di circuiti fitti e ingarbugliati si sta accendendo nella vostra scatola cranica. Saltando da un neurone all’altro, impulsi elettrici corrono a velocità della luce in un groviglio di cellule nervose connesse da milioni e milioni di filamenti. E se tutto il corpo umano lascia a bocca aperta per la meraviglia che sa suscitare, è qui che il buon Dio ha dato il meglio di sé. Perché da qui nascono impegni e desideri, paure e slanci, progetti ed impegni. E' la 'scatola magica' che entusiasma e fa paura, capace di genialità e brutture, sogni ed incubi. E' il luogo dei ricordi e del linguaggio e nulla più del nostro cervello, comunque sia messo, ci interroga sulla nostra natura. E' anche la sfida più impegnativa della medicina contemporanea, visto che sono proprio le malattie che hanno a che fare con la materia grigia a creare più problemi. Basti pensare soltanto alla crescita vertiginosa delle demenze senili, complice anche l'aumento medio della durata della vita, alle depressioni, ai disturbi mentali crescenti. Ha bisogno di un di più di attenzione il cervello perché qui si incrociano i pensieri con la vita vera, da queste parti passano l'affettività, le intelligenze, le emozioni. Qui trovano casa razionalità e sentimenti, matematica e poesia, arte e scienza. Persino la fede gira in testa, perché anche l'avere fiducia nell'Altro è questione di scelte, di relazioni, esperienze ed elaborazioni. Va nutrito con stimoli buoni, tenuto al riparo dalla violenza e da sostanze nocive, messo alla prova ed allenato fino alla fine. Specialmente se fragile o in crescita, ha bisogno di qualche tutela in più per poter dare il meglio di sé, perché non si stanca mai, anche quando sembra assente, di spazi e situazioni nuove, infinite, inimmaginabili, appunto. Se 'manca' o funziona male, ce ne accorgiamo subito e, manco a dirlo, il problema risiede quasi sempre nella scatola altrui: avere cervello quanto una formica, avere il cervello di uno scricciolo, avere il cervello in fumo, avere il cervello in pappa, avere stoppa nel cervello, cervello di gallina, dare di volta il cervello, essere il cervello, essere senza cervello, far lavorare il cervello, lambiccarsi il cervello, lavaggio del cervello, mandare il cervello in vacanza, mettere il cervello a bottega, portare il cervello all'ammasso, uscire di cervello... fino al contemporaneo 'fuga di cervelli'. Stanchi di facili slogan, frasi fatte, mode e consumi sempre uguali a loro stessi, rivendiachiamo l'unicità dei nostri neuroni e proviamo, ognuno per quello che può, a collegare informazioni, a farci un'idea il più possibile autonoma e ben fondata. Insomma, diamo al cervello l'insostituibile diritto di cittadinanza, troppo spesso scippato da chi allegramente decide per noi, crea bisogni fittizi, elabora risposte a taglia unica. "Sono diventato vecchio troppo presto ed intelligente troppo tardi". Marc Tyson non è passato alla storia per il suo cervello. Appesi i guantoni al chiodo, anche lui ha trovato il tempo di ragionare e di regalarci questa perla di saggezza. L.M. in questo numero 3 Itinerari vicini Alla scoperta di Serra de' Conti 8 Le tante facce dell'alcool Un incontro a Corinaldo 9 Un carnevale speciale Alla Rotonda la festa è per tutti 2 attualità la voce misena 6 marzo 2014 La guerra dimenticata della Repubblica Centrafricana “Bouca è lo spettro di una città!”. Suor Angelina Santagiuliana, missionaria delle Figlie di Maria, parla dalla località del nordovest della Repubblica Centrafricana (foto) in cui a settembre sono state incendiate circa 1.000 case: “Intorno alla missione - dice - si vedono solo abitazioni bruciate: la gente non riesce a vivere”. Gli scontri in città sono finiti ai primi di febbraio, quando “i miliziani della coalizione Seleka sono partiti, e con loro è andata la comunità musulmana”: Bouca è ora presidiata dalla missione internazionale Misca. Gli scontri tra milizie Seleka - che dalla città di Batangafo attaccano ancora i villaggi della zona - e antibalaka hanno fatto decine di morti; ma ancora più numerosi sono i civili rifugiatisi nella mis- sione, dove suor Angelina è rimasta sola fino a metà febbraio. A Natale erano 4500, oggi 500. La crisi provocata dalla fuga dei centrafricani (700 mila hanno abbandonato le loro case, circa 290 mila si sono rifugiati nei Paesi vicini) “va ben oltre i confini” dello Stato, ha avvertito inoltre il Programma alimentare mondiale. E circa 15 mila persone rischiano di subire attacchi imminenti delle milizie: la situazione ha spinto la Francia a prolungare il mandato della missione Sangaris, 2mila uomini di supporto ai 6 mila della Misca. Il 28 febbraio, da Bangui, dove sono morti da dicembre oltre 1.250 civili, proprio il presidente francese Hollande ha chiesto di respingere “ogni tentazione di partizione del Paese”. Con M. Letizia Gradoni, osimana, giovane leader Coldiretti Ritorno nei campi Un giovane su 4 è disposto ad accettare qualsiasi occupazione pur di lavorare ma, soprattutto, il 68% dei giovani italiani vorrebbe lavorare in agricoltura. È una conferma della “riscoperta” del settore primario quella che emerge dall’indagine Coldiretti/Ixe, presentata lunedì scorso all’Assemblea elettiva di Coldiretti Giovani Impresa. Ne parliamo con Maria Letizia Gardoni, nuova leader dei giovani imprenditori agricoli di Coldiretti. Venticinque anni, di Osimo, ha iniziato la sua avventura in agricoltura nel 2008. Figlia di funzionari pubblici, fin da piccola aveva l’idea di fare l’imprenditrice agricola; a 19 anni ha acquistato un terreno con un mutuo e aperto la sua azienda: nove ettari nelle campagne di Osimo, dove coltiva ortaggi con metodo macrobiotico. I dati presentati all’Assemblea parlano di giovani “flessibili”, disposti a lavorare come spazzini, pony express o in un call center pur di avere un’occupazione. Ma, soprattutto, amanti del mondo agricolo… Premesso che ogni lavoro è utile e dignitoso, oggi sono tanti i giovani disposti a fare qualcosa di lontano dai propri studi o dalle proprie aspirazioni, pur di lavorare: non a caso, solo il 30% riesce a svolgere una professione coerente con il proprio percorso scolastico o universitario. Si può dare la colpa alla crisi, ma occorre rilevare anche una mancata correlazione tra il mondo dell’istruzione e quello del lavoro. Sono tanti - e in crescita - pure i neet, giovani che non studiano né cercano lavoro… È vero, c’è un senso di sfiducia che nasce dal non sentirsi rappresentati, né integrati in una società che chiude loro le porte. Non dimentichiamo che – secondo l’inchiesta Coldiretti/Ixe – vi è pure un 14% di giovani che durante l’anno ha ricevuto oltre 50 porte sbattute in faccia di fronte alla richiesta di un lavoro. Torna, invece, l’interesse per l’agricoltura. Perché? A dispetto di quanti sostengono che questo rinnovato interesse sia una risposta alla crisi, secondo me la ragione è più profonda e genuina: la maggior parte dei giovani che lavorano in campagna lo fa per passione. C’è una gratificazione personale nel lavoro a contatto con la terra, oltre che una possibilità di guadagno. Conosco personalmente molte di queste ‘storie’ e anch’io ne sono un esempio. Il settore agricolo attrae perché permette di manifestare la propria creatività: dalla produzione di cibo – bene primario per eccellenza – a servizi per la società – come l’educazione attraverso le fattorie didattiche o l’ippoterapia – fino alla ricezione turistica con gli agriturismi e gli agricampeggi. È un settore in espansione… Si sta evolvendo e ha sempre più bisogno di personale specializzato, ad esempio nel marketing, nell’e-commerce e nel design per aprirsi ai mercati esteri. Per questo attrae le nuove generazioni. Poi non dimentichiamo che la campagna dà un senso di libertà come nessun altro luogo. Come s’inserisce, in quest’interesse crescente per il mondo agricolo, l’impegno di Coldiretti Giovani Impresa? Vogliamo anzitutto trasmettere all’esterno quello che il settore agricolo è diventato. Il nostro impegno prioritario, poi, sarà per abbattere le barriere che i giovani ancora oggi incontrano quando vogliono avviare una nuova attività, specialmente in termini di burocrazia e accesso al credito. Inoltre, mi piacerebbe parlare di alimentazione ed educazione alimentare, in vista dell’Expo 2015. E ancora, c’è da lavorare nei campi dell’internazionalizzazione, dell’ammodernamento delle aree rurali, del riportare a comunicare la campagna con la città…”. Avviare un’attività agricola è un investimento coraggioso? Senz’altro. In Italia abbiamo scarse superfici coltivabi- li a disposizione, mentre tante sono in mano a persone che non si occupano di produzione agricola, ma le hanno comprate come investimento. Senza dimenticare l’urbanizzazione e la cementificazione selvaggia. Tutto ciò ha fatto lievitare il costo della terra. Ma oggi si può realizzare un’impresa agricola innovativa e competitiva anche con una piccola superficie. Occorrono creatività e immaginazione, ma non serve essere latifondisti. Un esempio: il concorso ‘Oscar Green 2013’ è stato vinto da un imprenditore agricolo che lavora in laboratorio, producendo funghi dai fondi di caffè. Ciò che serve è, appunto, un’idea innovativa e vincente. a cura di Francesco Rossi Contro la mafia spa Distribuzione geografica beni confiscati immobili+aziende Nelle Marche sono 24 "Aggredire la Mafia SpA presente in ogni comparto economico e finanziario del Paese", a cominciare dai patrimoni mafiosi e cercando di "assicurare alle aziende confiscate agevolazioni fiscali e creditizie" perché "un'impresa sottratta alle mafie che fallisce è una sconfitta che lo Stato non dovrà più permettersi. A sottolinearlo in una lunga lettera affidata al quotidiano La Repubblica è il presidente del Consiglio Matteo Renzi, che rispondendo alle parole dello scrittore Roberto Saviano propone il suo piano in 5 mosse per contrastare le mafie. Ma il tema della confisca dei beni è stato al centro della conferenza nazionale dell'associazione Libera, che ha illustrato dati allarmanti sul fenomeno: nel complesso i beni confiscati, secondo i dati di fine 2012, sono 11.238. Di questi 3.995 sono i beni ancora non destinati dall'Agenzia nazionale, di cui 1.666 bloccati dalle ipoteche bancarie. “E' dimostrato - ha sottolineato don Ciotti - che la confisca è lo strumento più valido per aggredire i patrimoni mafiosi. Abbiamo bisogno di una normativa senza inutili orpelli che la appesantiscano, lo diceva Sodano è adesso, ancora una volta, lo ribadiamo anche noi. Se non c'é uno scatto deciso anche contro la corruzione non andremo avanti, a volte si muore di troppa prudenza, la situazione del nostro Paese non può più attendere, è un problema di giustizia sociale”. L’obiettivo, a cui è dedicata in particolare l’iniziativa di “Libera il welfare”, è quello di arrivare al 100% di beni immobili confiscati e assegnati. La proposta è di attribuire all'Agenzia nazionale poteri diretti di assegnazione dei beni ai soggetti gestori (associazioni e cooperative). L'altra campagna, lanciata da Libera in occasione dell'assemblea nazionale a Roma, si intitola “Impresa bene comune”. Realizzata in collaborazione con Unioncamere, InfoCamere, organizzazioni del mondo economico, imprenditoriale, sindacale e professionale, vuole introdurre la logica della responsabilità sociale di impresa per il rilancio delle aziende confiscate nel nome del made in Italy. A parte qualche eccezione, in- fatti, molte delle imprese sequestrate finiscono per chiudere e fallire, con perdita di molti posti di lavoro, o finire vendute, anche se a norma di legge dovrebbe essere solo un'ipotesi residuale. Fra le motivazioni vi sono la revoca dei fidi bancari e delle commesse di fornitori e clienti: viene fatta terra bruciata intorno all'azienda riconvertita alla legalità, cui si aggiunge l'aumento dei costi di gestione (dovuti alla regolarizzazione di pagamenti e contratti), e a una gestione spesso conservativa degli amministratori giudiziari, che non hanno risorse e competenze specifiche. La proposta di Libera è allora di coinvolgere direttamente il sistema imprenditoriale italiano, per affiancare, aiutare le imprese che devono uscire dal sistema illegale, con piani di sviluppo aziendale, partnership e sostegno nelle competenze, nomina di manager, tutoraggio e monitoraggio fino alla completa sostenibilità del futuro delle aziende. La campagna va a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare “Io riattivo il lavoro”, che vuole intervenire sul Codice delle Leggi antimafia per velocizzare i tempi dal sequestro alla confisca dei beni. due passi in collina Serra de' Conti la voce misena 6 marzo 2014 3 Tracce di storia sono un po' ovunque. Ed un museo racchiude il tempo sospeso. ITINERARI Quinta puntata degli 'itinerari vicini'. La Voce Misena propone una gita che parte da una bella chiesa della nostra diocesi. Iniziando da dove si è celebrata la festa del Signore. Tra colline e mura antiche Risalendo la Valle del Misa la strada provinciale Arceviese percorre la vallata procedendo sostanzialmente sempre in pianura lungo la sponda del fiume. La strada prima di impennarsi per affrontare i contrafforti dell’Appennino, presenta un bivio che porta a Serra de 'Conti dove si può sostare gustandosi una buonissima minestra di cicerchia. I’antichissimo legume è un sapore di questa terra adatta anche per il pranzo della domenica. Una buona zuppa, metà cicerchia, metà cavolo nero, con una bella cipolla tritata e qualche listarella di pancetta, scalda il cuore e l’amicizia. La Voce Misena continua a proporre le gite negli interessantissimi borghi delle Valli Misa-Nevola e Cesano. Domenica 9 marzo, la prima di Quaresima, don Emaunele Lauretani, parroco di Serra de’ Conti, celebrerà la messa nella chiesa di Santa Maria de Abbatissis, alle 11,15. La chiesa fu edificata nella prima metà del Duecento. Nel 1252 apparteneva all’Abbazia benedettina di S. Croce di Sassoferrato. Nel 1320 vi fu nominato priore il Beato Gherardo nativo di Serra de’ Conti, chiamato a dirigere l’Ospizio benedettino di S. Maria delle Abbadesse dove si raccoglievano in vita comunitaria diversi monaci. La chiesa deve la sua importanza proprio alla presenza del Beato Gherardo, che dopo la morte fu proclamato patro- pagina a cura di Mario Maria Molinari no del paese. Alla fine del Cinquecento la Chiesa di Santa Maria De Abbatissis diventa parrocchiale, grazie proprio alla fama e all'importanza che aveva assunto come meta di pellegrinaggi. Nella cappella dove è custodito il corpo del Beato, si adagiavano i malati per ottenere guarigioni miracolose. Nel 1782 papa Pio VI elevò la chiesa a collegiata, ma dopo l’annessione al Regno d’Italia nel 1861, tornò ad essere una semplice parrocchia. Alla fine del ‘700 furono ristrutturati il presbiterio ed il coro, mentre nel 1828 vennero avviati dei lavori di ricostruzione che interessarono gran parte dell’edificio. La struttura attuale a tre navate è arricchita dalla presenza di diverse cappelle laterali, di un coro ligneo proveniente dal Monastero di S. Maria Maddalena e di un organo realizzato nel 1850 da Odoardo Cioccolani di Cingoli. Il centro della vita culturale e amministrativa di Serra de’ Conti è l'attuale municipio che è collocato nell'antico convento di San Francesco, risalente ai primi del XIV secolo. Sulla volta della Sala Consiliare si può ammirare il bel ciclo pittorico realizzato da Bruno d' Arcevia, consistente in una serie di allegorie che hanno come protagonista la stessa Serra de' Conti. L'edificio è rimasto sostanzialmente intatto fino ad oggi, ma è scomparsa la chiesa annessa che aveva una torre con orologio. Sulla sinistra della facciata del Palazzo Comunale ci sono le tracce di un antico affresco che apparteneva alla chiesa. Ora resta il Chiostro di San Francesco recentemente restaurato. Fu ristrutturato una prima volta nella seconda metà dell’Ottocento in seguito all’abbattimento della Chiesa di S. Francesco, dei Minori francescani. Il loggiato conserva nel pennacchio del terzo arco un frammento di affresco, che apparteneva forse ad un altare, raffigurante il tetto di una capanna e riconducibile al tema della Natività di Gesù. Un’iscrizione permette di identificare in Dionisio Nardini l’artista, che eseguì l’affresco con ogni probabilità nell’ultimo decennio del XV secolo. Negli ambienti ricavati dalla ristrutturazione ottocentesca ed in quelli del vicino Palazzo Palazzi, del 1700, hanno sede gli uffici comunali. Nel complesso del Palazzo Comunale trova spazio anche l’interessante ed evocativo Museo delle arti monastiche dedicato a “Le stanze del tempo sospeso” che raccoglie in ambienti di grande suggestione i reperti di cultura materiale appartenuti al vicino Monastero di S. Maria Maddalena. Uno stimolante percorso teatrale a cui il visitatore può partecipare con l’ausilio di cuffie acustiche, che permettono di immergersi in un immaginario, sorprendente e coinvolgente viaggio nelle stanze della clausura. 4 la voce misena 6 marzo 2014 • Una nostra abbonata ci ha riferito che molto spesso gli automobilisti non danno la precedenza ai pedoni sulle strisce pedonali. Oltretutto, si credono “furbi” perché se vedono un vigile in circolazione lo evitano. A volte ci vorrebbero, perciò, dei vigili in borghese. Si vedono, Per Giannino "Sestante" festeggia i cento numeri con un pomeriggio di studio alle Acli Il Sindaco Maurizio Mangialardi ha ricevuto nella Residenza Municipale nella mattinata di oggi, lunedì 3 marzo, il signor Giannino Streccioni, barbiere a Cesano la cui attività è registrata ufficialmente sin dal settembre del 1951. La bottega del signor Giannino in tutti questi anni è stata un punto di riferimento importante per tutta la comunità di Cesano, che lo apprezza da sempre non solo per il suo mestiere ma anche per le sue doti di persona onesta, generosa e laboriosa. L'Amministrazione Comunale, accogliendo proprio la proposta di un gruppo di residenti che aveva suggerito di valorizzare la figura dello storico barbiere, ha voluto perciò consegnare al signor Streccioni un simbolico riconoscimento per aver dato vita da così tanto tempo a questa sua attività. Al signor Giannino Streccioni il sindaco Maurizio Mangialardi ha consegnato una pergamena con la seguente motivazione: "Il Comune di Senigallia a Streccioni Giannino barbiere a Cesano per intere generazioni, sempre premuroso e gentile, rispettoso e saggio con affetto, stima e gratitudine". Emigrazione dalle Marche dill' al monc' in piazza a cura di G. Nicoli Olio nel Misa Chiazze oleose sversate in un fosso all’altezza del Vallone. La segnalazione è partita da alcuni passanti lungo il PercorriMisa, il sentiero che segue il corso del fiume senigalliese fino quasi al centro storico cittadino. Poco distante dal campo da calcio è stata notata la presenza di alcune macchie di olio, probabilmente gasolio, sversato tra la mattina e il primo pomeriggio di domenica 2 marzo in un fosso che poi finisce nel fiume Misa. L’allerta alla Polizia Municipale ha preceduto poi la segnalazione all’Arpam che ha provveduto ai controlli di rito per i possibili agenti inquinanti e alla bonifica grazie anche all’intervento dei Vigili del Fuoco che hanno pompato fuori il liquido oleoso. Alle Acli di via Cavallotti, il Circolo di Iniziativa Culturale ha voluto festeggiare la recente pubblicazione del centesimo numero di “Sestante”, lo storico periodico di arte cultura società nella provincia marchigiana edito a Palazzo Mastai dal 1986. Giovedì 20 febbraio Franco Porcelli, Presidente del Circolo, nelle vesti di coordinatore e moderatore dell’incontro ha dato il benvenuto agli ospiti-relatori ed al numeroso pubblico che ha riempito l’accogliente sala, con un’agile sintesi dell’ampio rapporto che il numero ha scritto in margine all’emigrazione dalle terre marchigiane e, in particolare, dai paesi e dai borghi del Misa e del Nevola nel secolo scorso e nel secondo dopoguerra. L’“Emigrazione tra storia e risorsa di valore” è stata, pertanto, l’oggetto della presentazione, per raccontare i “vissuti” di Ivo Cecchini, Leonardo Badioli, Giuseppe Lucchetti, Anacleto Rossi, Giuseppe Bacolini, Giuseppe Tacchilei, Luigi Pulcini, Luciano Anselmo, Giancarlo Rossi, Guido Silvestri e delle Famiglie Conti, Graziosi e Ricciotti. Testimonianze vive e dirette di cittadini, valligiani ed aclisti che nel corso di un anno di lavoro un’assortita e solerte squadra di redattori tramite interviste, racconti e commenti ha raccolto nei circoli del territorio e nelle varie comunità vallive. In apertura, il moderatore ha dato subito la parola al vescovo Giuseppe il quale ha con forza sottolineato il valore etico e civile dell’accoglienza nei confronti dei migranti - che non andrebbero più definiti “extracomunitari”, “clandestini” o con altri epiteti che calpestano la dignità d’ogni essere umano - tenendo ben presente la memoria storica dei milioni di Italiani che lasciarono il Paese in cerca di lavoro e fortuna in ogni parte del mondo. Il Vescovo si è pure soffermato con parole altrettanto nette, ine- adentistretti Ciminiera addio Si avvicina l'abbattimento della ciminiera dell'ex Sacelit, avverrà entro aprile, subito dopo l'esperimento della gara da parte del comune. Una decisione, quella di radere al suolo la storica ciminiera, presa dalla Giunta che si è dovuta sostituire alla proprietà dell'area a seguito del blocco dei lavori del cantiere. Nel maggio scorso è arrivata un'ordinanza del Comando del Noe di Ancona che intimava alla proprietà di provvedere entro e non oltre il 20 luglio alla messa in sicurezza della ciminiera avvertendo inoltre che “qualora l'ordinanza non fosse stata ottemperata, l'Amministrazione comunale avrebbe potuto provvedere d'ufficio a spese degli interessati”. MaurizioTonini Bossi commenta la vicenda in questo modo: “Nonostante la sua voglia di vivere, l'affetto di cui è circondata dalla gente più sensibile di Senigallia, e nonostante la sua malattia sia giudicata ancora guaribile, il 13 agosto 2013 l'Amministrazione ha deciso un intervento di eutanasia e che cessi di rappresentare la memoria e il simbolo di Senigallia, la nostra amatissima ciminiera il triste rito della demolizione avverrà a breve con il dissenso di quanto vorranno partecipare allo sciagurato evento”. Grazie all'incasso delle fideiussioni per un milione di euro, il Comune potrà, oltre che abbattere la ciminiera, anche completare il sottopasso di via Mamiani. Il tunnel al momento è pronto solo per la metà di competenza delle ferrovie. Lo sbocco sul lungomare spettava alla Fortezza. Nell'area ripulita saranno realizzati ben 500 parcheggi. uomo”, senz’altro privo di ogni mezzo di sussistenza, dopo il generoso gesto della sua benefattrice, si è soffermato sulla panchina della galleria mangiando subito qualcosa. Il che dimostra quanta fame avesse! L’uomo è stato poi accompagnato dagli agenti alla Caritas. • A causa della crisi, anche dei negozi situati nel Centro Commerciale “Il Molino” hanno cessato la loro attività. Uno, fra questi, è stato quello di valigerie, l’altro “Piazza Italia”, che però resta nel supermercato del Cesano. I motivi possono essere diversi, fra questi: le aperture straordinarie e domenicali che per essere rispettate hanno bisogno di un aumento del personale e, quindi, di ulteriori costi. senigallia spesso, anche delle macchine parcheggiate sui marciapiedi e i pedoni devono, pertanto, camminare in mezzo alla carreggiata, a loro rischio e pericolo. E’ giusto? Una multa ci starebbe veramente bene! • “Un anziano e malmesso clochard, dall’apparente età di settanta anni circa, ricurvo, qualche giorno fa ha rubato qualcosa da mangiare tra gli scaffali dell’Ipersimply. Una donna, senz’altro sensibile e generosa alla cassa ha pagato per lui, evitandogli così una denuncia. Dentro una busta trasparente, probabilmente presa nel reparto verdure, aveva infilato del pane, un ceppo di insalata, qualche scatolame, frutta, ed altri pochi prodotti per sopravvivere. Il “povero quivocabili e ben ponderate sul tema dello “ius soli”, l’atteso e pur contrastato diritto di cittadinanza italiana da riconoscere agli stranieri nati nella nostra penisola. Subito dopo Ivano Cursi, Presidente del Circolo Acli “U. Ravetta”, nelle vesti di “padrone di casa” ha ringraziato il Circolo di Iniziativa Culturale per l’utilissima e valida iniziativa messa in atto e che continuerà con altri due numeri della rivista come già anticipato da Porcelli- ed il prof. Marco Moroni per il significativo progetto di ricerca sviluppato sul campo, nonché gli ospiti - la prof.ssa Maria Grazia Salonna, ricercatrice di storia, il prof. Fabio Ciceroni, critico letterario, il prof. Mario Cavallari il quale ha portato i saluti del primo cittadino, l’assessore alla cultura prof. Stefano Schiavoni e il dr. Federico Pellegrini, presidente dei giovani imprenditori associati al “Gio”. La serie degli interventi è poi proseguita con la descrizione da parte della prof. ssa Salonna - tratta dal suo testo “Lettere dall’America. Una storia d’amore e d’emigrazione”- della storia di una famiglia di contadini marchigiani di fine ’800 emigrati nel Mississippi: un’emigrazione poco conosciuta, di piccole comunità di agricoltori, provenienti soprattutto dalle Marche, che superando con coraggio ed enormi sacrifici parecchi disagi - le malattie, il clima, le fatiche derivanti dalla coltivazione del cotone in quelle regioni del Sud degli Stati Uniti e perfino l’ostilità e il razzismo delle genti locali, ebbero la fortuna di migliorare le proprie misere condizioni socio-economiche acquistando un pezzo di terra e costruendosi una casa. Il prof. Fabio Ciceroni, con una felice incursione all’indietro tra le atmosfere che si respiravano nella redazione de “Il Leopardi”, ha a sua volta analizzato con acume e rigore critico le vicende singolari e le “migrazioni” di alcune grandi • Il freddo, quest’anno, sembra ci voglia “risparmiare”. Infatti, giornate veramente rigide ne abbiamo avute pochissime. C’è, però, un proverbio che recita: “Alta o bassa (cioè se cade nel mese di marzo oppure quello di aprile) il freddo va con la Pasqua… Intanto, però, questo inverno “mite” ha fatto già germogliare le piante che di solito fioriscono in primavera. E’ bello, perciò, ammirarne i colori: giallo, fucsia, bianco, rosa di questo anticipo di stagione. Già due domenica fa sull’altare di una chiesa, presso cui si era recata la nostra segnalatrice per assistere alla S.Messa, i vasi contenevano già delle mimose, mentre in altre ancora si “mantengono” le stelle di Natale. E già pensiamo all'estate. personalità del mondo culturale ed artistico marchigiano, quali Luigi Bartolini nativo di Cupramontana e Libero Bigiaretti di Matelica che si trasferirono e si affermarono alla grande a Roma, ovvero in quella che si può definire la più grande comunità marchigiana. Senza tralasciare peraltro altri grandi autori ed artisti emigrati al Nord come l’urbinate Paolo Volponi, Tullio Pericoli o lo stesso Enzo Cucchi di Morro d’Alba che ha trovato la sua piena consacrazione nella Capitale, come ha poi aggiunto l’assessore alla cultura Stefano Schiavoni. Infine, Federico Pellegrini, presidente dei giovani imprenditori associati al “GIO”, l’Associazione professionale degli imprenditori e professionisti della Valmisa ha portato il suo concreto contributo al tema dell’emigrazione indigena dando risalto adeguato alle mirabili esperienze ed affermazioni di tre illustri conterranei - Luciano Anselmo, Guido Silvestri, Giancarlo Rossi - ambasciatori d’eccellenza del territorio miseno nel mondo, ai quali il GIO ha voluto assegnare il prestigioso “Premio alla Carriera” per l’anno 2013. Il giovane e competente relatore ha ribadito che oggi le migrazioni rappresentano un indubbio valore aggiunto, aprendo nuove prospettive ai giovani diplomati e laureati in cerca di lavoro e di un futuro più roseo. Ha anche evidenziato, tuttavia, che “l’ideale” sarebbe che il nostro Territorio offrisse nel contempo ai tanti giovani di valore, nonostante la grave crisi finanziaria che blocca purtroppo le piccole e medie imprese -vero motore dell’economia e dello sviluppo-, le condizioni ed opportunità concrete per trovare “in loco”, nelle Marche e in Italia, le proprie affermazioni professionali e, di riflesso, accrescere l’eccellenza dei nostri distretti socio-economici. Vincenzo Prediletto "Grandi lavori" per l'A14 A seguito della nuova mancata ripresa dei lavori sul lotto 4 della terzia corsia A14 Senigallia – Ancona Nord nonostante gli accordi intercorsi nel 2013 tra il Consorzio Samac (titolare dell’appalto) e Autostrade per l’Italia (Stazione Appaltante), l’Impresa ICS Grandi Lavori Spa, consorziata di Samac, dichiarandosi vicina alla preoccupazione dei 130 lavoratori del Consorzio Samac e dei 250 lavoratori delle aziende in sub-appalto che hanno lavorato lungo la tratta, comunica di aver provveduto ad escludere e a sostituire le imprese consorziate in concordato con parte delle stesse imprese coinvolte nell’esecuzione dei lavori. 'Questa prassi ci permette di tutelare le imprese nell’ottenimento del pagamento di almeno il 35-40% dell’importo dei creditori', ha dichiarato l’Ing. Claudio Salini, Amministratore Delegato ICS Grandi Lavori Spa. Dati gli inevitabili tempi buro- cratici richiesti per attuare tale soluzione, nel frattempo, sempre per favorire la salvaguardia delle centinaia di Aziende coinvolte e migliaia di lavoratori impiegati, ICS Grandi Lavori Spa chiede l’apertura di un apposito Tavolo di Monitoraggio, presieduto dal Ministero dei Lavori Pubblici e dalla Regione Marche. 'Auspicando un sereno confronto tra il Consorzio e la Stazione Appaltante nell’interesse comune relativo alla realizzazione di questa importante opera pubblica – aggiunge l’Ing. Claudio Salini –, invitiamo tutte le ditte coinvolte nei lavori, oltre a quelle che hanno già aderito, ad entrare nella compagine del Consorzio Samac per dar forza e vigore alle giuste richieste e altresì dare impulso e slancio nel proseguo dei lavori e nel mantenimento degli impegni futuri di occupazione in un periodo di crisi del settore e del Paese'. senigallia la voce misena 6 marzo 2014 5 6 chiesa la voce misena 6 marzo 2014 Prete, fino alla fine chiesa “Ha dato la vita per quei poveri per i quali s’era sempre speso con tutte le sue energie. Di recente mi aveva confidato la volontà di accettare l’invito di una delle tante famiglie di extracomunitari che aveva aiutato, che lo avrebbero voluto con sé a Trieste, dove grazie a lui avevano ritrovato la speranza. Non ne ha avuto il tempo”. Così monsignor Nunzio Galantino, vescovo della diocesi di Cassano all’Jonio e segretario generale ad interim della Cei, commenta con tristezza e amarezza la notizia della morte di padre Lazzaro Longobardi, titolare della parrocchia di san Raffaele Ar- cangelo, a Sibari, rinvenuto lunedì scorso senza vita nei pressi della casa canonica annessa alla chiesa di san Giuseppe dove dimorava. Il sacerdote, originario di Gragnano, dove era nato nel 1945, dopo la licenza in teologia aveva ricevuto l’ordinazione sacerdotale nel 1971. Appartenente alla Congregazione del Santissimo Redentore, nel 1980 aveva conseguito la laurea in lingue e letteratura straniera e dal 1987 era parroco a Sibari, amato stimato e benvoluto dall’intera comunità parrocchiale, in favore della quale s’era impegnato nell’opera di promozione del Vangelo, al Lettura veloce del messaggio di Quaresima del Papa Poveri, della Sua ricchezza Cari fratelli e sorelle, in occasione della Quaresima, vi offro alcune riflessioni, perché possano servire al cammino personale e comunitario di conversione. Prendo lo spunto dall’espressione di san Paolo: «Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà» (2 Cor 8,9). L’Apostolo si rivolge ai cristiani di Corinto per incoraggiarli ad essere generosi nell’aiutare i fedeli di Gerusalemme che si trovano nel bisogno. Che cosa dicono a noi, cristiani di oggi, queste parole di san Paolo? Che cosa dice oggi a noi l’invito alla povertà, a una vita povera in senso evangelico? La grazia di Cristo (...) Lo scopo del farsi povero di Gesù non è la povertà in se stessa, ma – dice san Paolo – «...perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà». Non si tratta di un gioco di parole, di un’espressione ad effetto! E’ invece una sintesi della logica di Dio, la logica dell’amore, la logica dell’Incarnazione e della Croce. Dio non ha fatto cadere su di noi la salvezza dall’alto, come l’elemosina di chi dà parte del proprio superfluo con pietismo filantropico. Non è questo l’amore di Cristo! Quando Gesù scende nelle acque del Giordano e si fa battezzare da Giovanni il Battista, non lo fa perché ha bisogno di penitenza, di conversione; lo fa per mettersi in mezzo alla gente, bisognosa di perdono, in mezzo a noi peccatori, e caricarsi del peso dei nostri peccati. E’ questa la via che ha scelto per consolarci, salvarci, liberarci dalla nostra miseria. Ci colpisce che l’Apostolo dica che siamo stati liberati non per mezzo della ricchezza di Cristo, ma per mezzo della sua povertà. Eppure san Paolo conosce bene le «impenetrabili ricchezze di Cristo» (Ef 3,8), «erede di tutte le cose» (Eb 1,2). Che cos’è allora questa povertà con cui Gesù ci libera e ci rende ricchi? È proprio il suo modo di amarci, il suo farsi prossimo a noi come il Buon Samaritano che si avvicina a quell’uomo lasciato mezzo morto sul ciglio della strada (cfr Lc 10,25ss). Ciò che ci dà vera libertà, vera salvezza e vera felicità è il suo amore di compassione, di tenerezza e di condivisione. La nostra testimonianza Potremmo pensare che questa “via” della povertà sia stata quella di Gesù, mentre noi, che veniamo dopo di Lui, possiamo salvare il mondo con adeguati mezzi umani. Non è così. In ogni epoca e in ogni luogo, Dio continua a salvare gli uomini e il mondo mediante la povertà di Cristo, il quale si fa povero nei Sacramenti, nella Parola e nella sua Chiesa, che è un popolo di poveri. La ricchezza di Dio non può passare attraverso la nostra ricchezza, ma sempre e soltanto attraverso la nostra povertà, personale e comunitaria, animata dallo Spirito di Cristo. Ad imitazione del nostro Maestro, noi cristiani siamo chiamati a guardare le miserie dei fratelli, a toccarle, a farcene carico e a operare concretamente per alleviarle. La miseria non coincide con la povertà; la miseria è la povertà senza fiducia, senza solidarietà, senza speranza. Possiamo distinguere tre tipi di miseria: la miseria materiale, la miseria morale e la miseria spirituale. La miseria materiale è quella che comunemente viene chiamata povertà e tocca quanti vivono in una condizione non degna della persona umana: privati dei diritti fondamentali e dei beni di prima necessità quali il cibo, l’acqua, le condizioni igieniche, il lavoro, la possibilità di sviluppo e di crescita culturale. (...) Pertanto, è necessario che le coscienze si convertano alla giustizia, all’uguaglianza, alla sobrietà e alla condivisione. Non meno preoccupante è la miseria morale, che consiste nel diventare schiavi del vizio e del peccato. Quante famiglie sono nell’angoscia perché qualcuno dei membri – spesso giovane – è soggiogato dall’alcol, dalla droga, dal gioco, dalla pornografia! Quante persone hanno smarrito il senso della vita, sono prive di prospettive sul futuro e hanno perso la speranza! E quante persone sono costrette a questa miseria da condizioni sociali ingiuste, dalla mancanza di lavoro che le priva della dignità che dà il portare il pane a casa, per la mancanza di uguaglianza rispetto ai diritti all’educazione e alla salute. In questi casi la miseria morale può ben chiamarsi suicidio incipiente. Questa forma di miseria, che è anche causa di rovina economica, si collega sempre alla miseria spirituale, che ci colpisce quando ci allontaniamo da Dio e rifiutiamo il suo amore. Se riteniamo di non aver bisogno di Dio, che in Cristo ci tende la mano, perché pensiamo di bastare a noi stessi, ci incamminiamo su una via di fallimento. Dio è l’unico che veramente salva e libera. Il Vangelo è il vero antidoto contro la miseria spirituale: il cristiano è chiamato a portare in ogni ambiente l’annuncio liberante che esiste il perdono del male commesso, che Dio è più grande del nostro peccato e ci ama gratuitamente, sempre, e che siamo fatti per la comunione e per la vita eterna. Il Signore ci invita ad essere annunciatori gioiosi di questo messaggio di misericordia e di speranza! È bello sperimentare la gioia di diffondere questa buona notizia, di condividere il tesoro a noi affidato, per consolare i cuori affranti e dare speranza a tanti fratelli e sorelle avvolti dal buio. Si tratta di seguire e imitare Gesù, che è andato verso i poveri e i peccatori come il pastore verso la pecora perduta, e ci è andato pieno d’amore. Uniti a Lui possiamo aprire con coraggio nuove strade di evangelizzazione e promozione umana. Cari fratelli e sorelle, questo tempo di Quaresima trovi la Chiesa intera disposta e sollecita nel testimoniare a quanti vivono nella miseria materiale, morale e spirituale il messaggio evangelico (...). La Quaresima è un tempo adatto per la spogliazione; e ci farà bene domandarci di quali cose possiamo privarci al fine di aiutare e arricchire altri con la nostra povertà. Non dimentichiamo che la vera povertà duole: non sarebbe valida una spogliazione senza questa dimensione penitenziale. Diffido dell’elemosina che non costa e che non duole. Lo Spirito Santo, grazie al quale «[siamo] come poveri, ma capaci di arricchire molti; come gente che non ha nulla e invece possediamo tutto» (2 Cor 6,10), sostenga questi nostri propositi e rafforzi in noi l’attenzione e la responsabilità verso la miseria umana, per diventare misericordiosi e operatori di misericordia. Con questo auspicio, assicuro la mia preghiera affinché ogni credente e ogni comunità ecclesiale percorra con frutto l’itinerario quaresimale, e vi chiedo di pregare per me. Che il Signore vi benedica e la Madonna vi custodisca. papa Francesco fianco dei giovani e, da sempre, degli ultimi e degli emarginati, in particolare delle migliaia di immigrati che affollano i campi della Piana in cerca di lavoro. “Nei giorni scorsi - ricorda mons. Galantino in una nota della diocesi - mi aveva messo al corrente dei timori che in lui avevano ingenerato continue, pressanti richieste di aiuto in denaro. Gli avevo suggerito di parlarne anche con Carabinieri e col consiglio parrocchiale, e mi risulta lo abbia fatto, anche se formalmente non ha sporto querela perché si diceva certo che col dialogo ogni difficoltà sarebbe stata superata”. A Castel Gandolfo Il Papa apre al pubblico i Giardini di Castel Gandolfo: dal primo marzo di quest’anno, pellegrini e turisti possono varcare la soglia delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo per visitare il Giardino Barberini. Le Ville Pontificie di Castel Gandolfo sorgono in un’area di circa 55 ettari, situata nei Castelli Romani, in provincia di Roma, inclusa tra le zone extraterritoriali della Santa Sede in Italia. Sono state concesse alla Santa Sede con i Patti Lateranensi del 1929, in quanto costituiscono la residenza suburbana frequentata dai Papi fin dall’epoca di Urbano VIII, nel 17.mo secolo. Nel Giardino Barberini, quello più accessibile e anche meno conosciuto, si potranno ammirare scenari naturalistici ed archeologici: dal Giardino della Magnolia, al Viale delle Rose, dal Viale delle Erbe aromatiche a quello dei Ninfei, dal Piazzale dei lecci al Giardino del Belvedere. Nell’area della Villa Barberini sorgeva, con affaccio sul lago, la Villa dell’Imperatore Domiziano e il visitatore potrà sostare fra le rovine del Teatro imperiale o il criptoportico. Affacciandosi sul Piazzale Quadrato o sui giardini del Belvedere lo sguardo si aprirà sul Lazio fino alla linea azzurra del mare. Per prenotazioni, vedere sul sito dei Musei Vaticani al settore “Visite guidate”. Giovani e politica Prosegue il ciclo di formazione promosso dal Settore Giovani dell'Azione cattolica di Senigallia "Capiamo la politica", un percorso di avvicinamento a temi sociali e politici promosso dalla Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Senigallia, in collaborazione con diverse realtà della Diocesi.Sabato 8 Marzo dalle 17.00 alle 19.30 alla Casa della Gioventù sarà nostro ospite Paolo Pezzana (Consulente- Formatore di Politiche sociali) e il tema dell'incontro sara "Cittadinanza attiva e responsabile". chiesa la voce misena 6 marzo 2014 7 la settimana del vescovo in agenda Giovedì 6 marzo Domenica 9 marzo Mercoledì 12 marzo Venerdì 7 marzo Ore16.00: Incontro Caritas in Seminario sui senza fissa dimora Lunedì 10 marzo Ore 21.00: Incontro delle Caritas parrocchiali in Episcopio Giovedì 13 marzo Ore 9.45: Incontro dei Sacerdoti giovani in Seminario Sabato 8 marzo Martedì 11 marzo Sabato 15 marzo Ore 9.30: Ritiro regionale del Clero a Loreto Ore 15.00: Riunione dei Vescovi marchigiani Ore 18.00: S. Messa in Cattedrale per la Giornata della donna Ore 18,00: S.Messa in Cattedrale e rito di elezione dei battezzandi Ore 9.30: Incontro delegazione regionale Caritas a Loreto A colloquio con l'economo della Cei Carità in tempi duri Non basta fare la carità: questa va organizzata, ed è compito degli economi delle diocesi, chiamati a operare come amministratori fedeli e prudenti. Centri d’ascolto e di accoglienza, mense, esperienze di housing sociale, microcredito e contrasto all’usura: molteplici e differenziate sono le opere caritative messe in campo dalle Chiese locali, grazie alle offerte dei fedeli e ai fondi derivanti dall’8 per mille dell’Irpef per la Chiesa cattolica. La crisi morde, ma anche in questo frangente non è venuta meno la solidarietà. Dopo il convegno degli economi diocesani, tenutosi la settimana scorsa a Salerno su “Il servizio della carità: responsabilità e organizzazione nelle Chiese particolari alla luce del motu proprio ‘Intima ecclesiae natura’”, ne parliamo con l’economo della Cei, don Rocco Pennacchio. Come rispondono le diocesi a un’esigenza caritativa che si fa sempre più sentire? La Chiesa per secoli ha svolto un’attività caritativa contando esclusivamente su fondi provenienti dalla valorizzazione del proprio patrimonio e dalla carità dei fedeli. Dal 1990 vi sono anche le risorse derivanti dall’8 per mille. Queste sono importanti, specialmente in un periodo in cui la crisi attanaglia sempre più le famiglie, facendo emergere nuove povertà. Ma la carità, nella Chiesa, non è mai venuta meno”. Al convegno lei ha fatto cenno a risorse dell’8 per mille che hanno “valenza di stimolo, di start up…”. Quando una diocesi intende realizzare un’iniziativa nuova - che sia una mensa, un centro di accoglienza, un dormitorio ecc. non deve contare solo sull’8 per mille, ma interrogarsi sulla sostenibilità del progetto nel tempo e sulla possibilità di avviare l’opera anche con altre risorse. L’8 per mille è una risorsa aggiuntiva, che deve servire da stimolo, ma sempre in presenza di altri soggetti disposti a impegnarsi. La crisi ha intaccato la disponibilità economica delle persone: ne risentono le offerte alla Chiesa? Le collette nazionali degli ultimi anni han- no registrato un andamento discendente: in particolare la Giornata missionaria mondiale - che storicamente è quella con maggiore consenso - quest’anno avrà una riduzione particolarmente significativa. E pure le offerte deducibili per il sostentamento del clero sono in calo. Non c’è il rischio che, tra collette nazionali “ordinarie”, altre per eventuali emergenze, esigenze delle diocesi e delle singole comunità parrocchiali si frammenti la carità? Le collette ‘obbligatorie’ indicate dalla Chiesa italiana non sono molte. Poi è vero che le parrocchie sono bersagliate da tante richieste, anche da parte di realtà del territorio. Ma ritengo che si debba far crescere l’ecclesialità tra la nostra gente, far capire che le esigenze a livello mondiale o nazionale non sono meno importanti di ciò che si fa sul territorio. Certo, da parte della Chiesa ci vuole sempre maggiore trasparenza per documentare come vengono finalizzate queste collette. Pensa che vi sia diffidenza da parte dei fedeli nel donare? Non mi sembra che la Chiesa stia vivendo una crisi di credibilità o reputazione, anche per merito della bella testimonianza che ci sta dando Papa Francesco. Per quanto riguarda le firme dell’8 per mille, è vero che sono diminuite, ma si tratta di un calo poco sensibile: ancora oggi l’82% dei cittadini sceglie la Chiesa cattolica. C’è chi attribuisce questo calo a semplificazioni del sistema fiscale, ad esempio per quanto riguarda i contribuenti esentati dalla presentazione della dichiarazione… L’Ufficio Cei per la promozione del sostegno economico alla Chiesa monitora queste semplificazioni e ci sono iniziative promosse a livello locale per favorire la raccolta delle firme, nel rispetto della sensibilità di ciascuno. Bisogna venire incontro a chi vorrebbe firmare, ma è nell’impossibilità di farlo, magari perché occorrono competenze di tipo informatico: l’Inps, ad esempio, ora manda il Cud in formato elettronico. a cura di Francesco Rossi Il nuovo 'Jesus' in edicola Si rinnova “Jesus”. Dal prossimo numero esce con nuovi contenuti e nuova grafica il mensile d’inchieste e dibattiti sull’attualità religiosa dei Periodici San Paolo. “Nella nuova epoca inaugurata dal pontificato di Papa Francesco - scrive il direttore responsabile, don Antonio Rizzolo - non si può più essere cristiani tiepidi o a mezzo servizio. È venuto il tempo di una fede consapevole, cosciente, adulta”. Così, “per riflettere su Dio e sui fatti del mondo, per conoscere la vita e le speranze dei credenti, per incontrare gli uomini di ogni religione e dialogare senza paura può essere utile una rivista moderna, flessibile e ricettiva”. La nuova impostazione grafica e la rimodulazione dei contenuti della rivista coinvolge tutte le sezioni della rivista. ”Ha detto Papa Francesco: ‘Occorre sapersi inserire nel dialogo con gli uomini e le donne di oggi per comprenderne le attese, i dubbi, le speranze e offrire loro il Vangelo, cioè Gesù Cristo’. In queste parole sento l’eco dell’insegnamento del beato Giacomo Alberione, fondatore della Famiglia Paolina, a comunicare il ‘Cristo totale, via, verità e vita’ e riconosco nel dialogo, come espresso dal Papa, la cifra stilistica che vuole avere il nuovo Jesus, in piena continuità con il proprio passato, conclude il direttore. Fondato nel 1978, Jesus è diffuso in 40 mila copie per abbonamento, in parrocchia e nelle edicole. Ore 19.00: S.Messa in Cattedrale per volontari e Punto Giovane Ore 9.00: Convegno sul turismo religioso alla “Rotonda” Ore 16.00: S.Messa per i convegnisti a Corinaldo Vita di chiesa Identikit del vescovo Il vescovo non è “un manager, un’amministrazione delegato di un’azienda, e nemmeno uno che stia al livello delle nostre pochezze o piccole pretese”. A ricordarlo ai suoi confratelli è stato il Papa, che ha rivolto oggi un discorso molto ampio ai partecipanti alla riunione della Congregazione per i Vescovi, che ha personalmente presieduto nella Sala Bologna del Palazzo apostolico vaticano. “Identificare coloro che lo stesso Spirito Santo pone alla guida della sua Chiesa”, ha detto il Papa, è il “compito più impegnativo” affidato alla Congregazione, alla quale ha indicato i “criteri” per scegliere un vescovo, esortando ad “abbandonare il piccolo cabotaggio delle nostre barche per seguire la rotta della grande nave della Chiesa di Dio, il suo orizzonte universale di salvezza, la sua bussola salda nella Parola e nel Ministero, la certezza del soffio dello Spirito che la spinge e la sicurezza del porto che la attende”. “Le scelte non possono essere dettate dalle nostre pretese, condizionate da eventuali scuderie, consorterie o egemonie”, ha ammonito il Papa: il compito della Congregazione è “assicurare la sovranità di Dio”, e per “garantire tale sovranità ci sono due atteggiamenti fondamentali: il tribunale della propria coscienza davanti a Dio e la collegialità. E questo garantisce. Non l’arbitrio ma il discernimento insieme”. "Cibo per tutti", parte la campagna “La povertà è la prima priorità”, tanto che “gli anziani fanno la spesa tra gli avanzi dei supermercato o rovistando nella spazzatura”. Lo ha detto don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana, durante il lancio della campagna “Una sola famiglia umana, cibo per tutti: è compito nostro”. L’iniziativa, promossa da Caritas Italiana e da oltre venti movimenti cattolici, riprende l’omologa campagna di Caritas Internationalis, ed intende sensibilizzare l’opinione pubblica sul diritto al cibo per tutti e una finanza etica al servizio dell’uomo. “Come cristiani siamo tenuti a combattere le miserie materiali e le loro radici economico sociali”, ha proseguito don Sciortino, “affinché cessino nel mondo le violazioni della dignità umana, le discriminazioni e i soprusi”. Riprendendo gli inviti del Papa a non produrre una cultura dello scarto, Sciortino ha richiamato alla necessità di una “Chiesa dalla parte dei poveri e degli umili”, perché “non è più tollerabile questo scandalo della fame”. Don Sciortino ha ricordato che in Italia il 10% della popolazione possiede il 50% della ricchezza del Paese. Per questo ha sottolineato ad esempio la necessità di tagliare le spese per gli F35 e una politica più attenta alla natalità. “Siamo una sola famiglia umana, dove ciascuno deve interessarsi dell’altro, anche se vive a chilometri di distanza”. Nei prossimi numeri, ulteriori approfondimenti. Parrocchie della città di Senigallia La gioia del Vangelo QUARESIMA 2014 APPROFONDIAMO L’ESORTAZIONE DEL PAPA “EVANGELII GAUDIUM” La gioia del Vangelo: stile del cristiano MERCOLEDÌ 12 MARZO ore 18.30 chiesa del Duomo con d. Marco Presciutti ore 21.15 chiesa del Portone GIOVEDÌ 13 MARZO ore 18.00 chiesa del Porto ore 21.15 ______________________________________________________________________________________________________________________________________ con d. Francesco Pierpaoli chiesa della Pace I principi del rinnovamento MERCOLEDÌ 19 MARZO ore 18.30 chiesa del Duomo con d. Marco Presciutti ore 21.15 chiesa del Portone GIOVEDÌ 20 MARZO ore 18.00 chiesa del Porto ore 21.15 ______________________________________________________________________________________________________________________________________ con d. Enrico Brancozzi chiesa della Pace Un improrogabile rinnovamento ecclesiale MERCOLEDÌ 26 MARZO ore 18.30 chiesa del Duomo con d. Marco Presciutti ore 21.15 chiesa del Portone GIOVEDÌ 27 MARZO ore 18.00 chiesa del Porto ore 21.15 _________________________________________________________________________________________________________________________________ con d. Enrico Brancozzi chiesa della Pace Un rinnovato impulso missionario MERCOLEDÌ 2 APRILE ore 18.30 chiesa del Duomo con d. Marco Presciutti ore 21.15 chiesa del Portone GIOVEDÌ 3 APRILE ore 18.00 chiesa del Porto con d. Francesco Pierpaoli ore 21.15 chiesa della Pace ______________________________________________________________________________________________________________________________________ Gli incontri del Giovedì – ore 18 e 21.15 - sono trasmessi su Radio Duomo 95.2 MHz 8 il paginone la voce misena 6 marzo 2014 A Corinaldo un incontro per conoscere ciò che porta alla dipendenza Le molte facce dell'alcool Dopo lunghi confronti e incontri tra la Consulta cittadina politiche sociali e familiari, cultura, istruzione e sport e l’Amministrazione comunale di Corinaldo, si è arrivati all’auspicato incontro con un uomo di scienza medica legato agli studi intorno agli effetti sull’essere umano degli abusi di alcool e di droghe. Non è stato semplicissimo poter avere a Corinaldo per un’intera serata la presenza del dott. Carfì, esperto in scienze dell’alimentazione e, di conseguenza, degli eccessi dell’alimentazione. Tra questi eccessi, l’abuso di alcool e anzi, con nostra triste constatazione, il semplice uso quotidiano del gradito vino a tavola, è stato presentato come causa di un’assuefazione molto negativa. Tra le tante celebrazione del vino, apertura di vinerie, happy hour a base di calici di vino, eccellenza di vitigni e onesto sforzo dei vinicoltori per fornire un prodotto genuino e non sofisticato, la doccia fredda a base di acqua pura è stata un pochino sconfortante. Il dottore è stato chiarissimo e onestissimo: lo studio degli effetti dell’alcool sul cervello non sono discutibili, e lui li proclama con studi alla mano, anche se è stato accusato di voler mettere sul lastrico centinaia di lavoratori col suo divieto a bere. Naturalmente però il suo intervento era stato richiesto per portare una parola di chiarezza scientifica riguardo al triste fenomeno dell’abuso dell’alcool a partire da un’età estremamente precoce: l’Italia è al terzo posto per presenza di ragazzi anche undicenni nella triste folla dei bevitori. Si beve perché il gruppo dei più grandi beve, perché l’euforia prodotta dall’alcool ti tira fuori dall’ombra opaca dei timidi e dei prudenti: si beve in fretta per raggiungere in fretta il limite dell’ebrezza, si beve vino frizzante o spumante perché l’anidride carbonica accelera gli effetti, addirittura si versa vodka all’interno della pupilla perché il flusso sanguigno sia raggiunto quanto prima dall’alcool: questo rapidissimo cambiamento di alimentazione determina l’incapacità del fegato a smaltire nei termini temporali previsti la presenza di alcool e di conseguenza produce prima il coma e sovente la morte. La visione di una ragazza distrutta nel fisico dal vino, non accompagnato da cibo per timore di ingerire troppe calorie, resta impressa come una mostruosità incomprensibile. E’ stato mostrato un cervello di persona sana e uno di alcolizzato e la semplice comparazione visiva è più che eloquente anche per un inesperto. Il cervello di neonati figli di alcolizzati appare già compromesso perché la placenta non ostacola minimamente l’entrata dell’alcool a contatto con l’embrione. Tornare indietro è molto difficile: una volta sollecitati, i recettori cerebrali del piacere, forze estremamente potenti, diventano sempre più esigenti e le dosi devono forzatamente aumentare. Del resto sono proprio tali recettori che danno il gusto alla vita: siamo tutti alla ricerca del piacere, spinti da tali forze, anche se non tutti naturalmente trovano il piacere nell’abuso del cibo, del vino, della droga. Ma esiste una via, aperta per fortuna alla maggioranza degli uomini, per non cadere vittime degli abusi: quella di potenziare con scelte quotidiane la parte del cervello preposta al controllo dell’istintiva propensione al piacere provocato da una sola rapida e pur distruttiva sostanza. Confidenze personali sull’esperienza del dottore verso l’educazione dei propri nipotini, hanno reso umanamente vicina l’esperienza quotidiana di tutti noi adulti sulla difficoltà a tenere separati i nostri figli dalla dilagante passione per il bere, considerato come via all’estraniazione dalla dimensione naturale dell’età e delle sue difficoltà e avvicinamento invece ad un mondo di sicurezza e superiorità tanto immediato quanto breve e fragile. Tra i presenti, anche il Comandante della Polizia di Senigallia Paolo Molinelli, che ha portato la sua esperienza di lavoro, legata a questo aspetto. Molto infatti sta facendo il corpo di Polizia, per informare gli studenti delle scuole superiori sugli effetti dell’alcool, e le tragedie che a volte esso provoca. E ha portato esempi che fanno profondamente riflettere, e andrebbero presentati instancabilmente ai nostri giovani. A tal proposito, la Consulta del Sociale e Famiglia, ha presentato un questionario che verrà diffuso tra i giovani, per una indagine conoscitiva (in forma anonima) che aiuti a conoscere idee, atteggiamenti e comportamenti rispetto all’alcool, relativamente al nostro territorio Corinaldese. A breve partirà la distribuzione e raccolta dei dati, presso tutti i luoghi di ritrovo giovanile, le scuole, le associazioni sportive e altri luoghi dove i giovani si incontrano, per poi elaborare i dati raccolti e presentare i risultati in una nuova assemblea pubblica, nella seconda metà dell’anno. L’incontro ha lasciato visibilmente scosso il piccolo auditorio, inspiegabilmente scarso rispetto al tanto invocato intervento e alla larga pubblicità data all’evento dall’Amministrazione. E’ probabile che sia più facile pontificare al bar o nei discorsi privati che affrontare direttamente la crudezza del messaggio, basato su statistiche obiettive e veridicità mediche abbastanza sconvolgenti. Non bisogna tuttavia demordere dall’impegno di verità anche se duro e poco popolare. Paola Polverari – Segretario Consulta Cittadina delle politiche Sociali, Familiari, Cultura, Istruzione, Sport Mauro Montesi – Assessore Politiche Sociali e Familiari – Comune di Corinaldo. il paginone la voce misena 6 marzo 2014 9 La Rotonda a mare ha ospitato la festa di carnevale organizzata dall'associazione 'Alzheimer senza paura': colori, maschere, divertimento, musica che hanno animato un pomeriggio speciale La festa degli 'smemorati' La Rotonda gremita di gente: c’erano i bambini, i giovani, gli adulti e gli amatissimi “Smemorati”. Non un nuovo gruppo musicale, ma proprio loro, i malati di Alzheimer che accompagnati dai loro familiari, dai tanti nipotini, dagli operatori, dalle psicologhe e da tanti amici e curiosi, sono stati coinvolti in una gran bella festa: tutti insieme per passare un pomeriggio di allegria, fra balli e canti. Rigorosamente in maschera. E per chi non fosse stato attrezzato…bè, niente paura: tutto era stato pensato nei minimi dettagli. A disposizione c’erano maschere per tutti: cappelli, nastri, fiori, parrucche e vestiti da far invidia alla piazza San Marco di Venezia in questi giorni! Anche la truccatrice – paziente e bravissima – si è data da fare per quanti un vestito no, non lo volevano indossare, ma magari un tocco di festa se lo volevano pur dare. Nulla è stato lasciato al caso o all’improvvisazione. La musica dal vivo, ha allietato il pomeriggio con canzoni e melodie di altri tempi: Antonella Vento accompagnata dal gruppo Noncantopercantere (chitarra, basso, flauto, fisarmonica e batteria!) ha fatto risuonare la sua bellissima voce per tutta la Rotonda e ci ha fatto fare un tuffo nel passato. Passato per qualcuno, presente per qualcun altro. Cibo e bibite a volontà grazie al contributo generosissimo dei familiari che hanno allestito un buffet da leccarsi i baffi. Non mancavano le dottoresse che seguono i malati stessi. Anche loro non si sono tirate indietro e vestite di tutto punto da Assi, hanno fatto capire che si sono messe in gioco in questo cammino per seguire i malati e le loro famiglie. Con professionalità e ironia. Anche il Sindaco Mangialardi ha partecipato e gli si leggeva negli occhi la soddisfazione per aver sostenuto e patrocinato la festa. Questa festa. L’amministrazione comunale ha infatti concesso i locali della Rotonda senza chiedere il relativo affitto. Certo la causa era ottima e lo si poteva capire a tavolino. Ma la sua riuscita, quella no, non era scontata. Poteva essere una festa “triste”, “vecchia” e “noiosa”. Niente di tutto questo. Piuttosto la condivisione di una malattia che non rimane nascosta fra le mura domestiche, la dignità ritrovata di chi è perso nel passato, la libertà riscoperta di chi è bloccato in casa e può finalmente uscire e passare un pomeriggio in allegria. Il clima che si respirava era familiare: è evidente che le iniziative promosse in questi anni hanno dato i loro frutti più preziosi. Hanno creato un ambiente sereno, dove si respira affetto, voglia di stare insieme, dove il sostegno è reciproco, senza distinzione di età e di con- dizione mentale, di ruoli e di capacità. Merito certo, de “Il caffè Alzheimer” di Senigallia che con il Centro Diurno Alzheimer “ Il Granaio”, la cooperativa Progetto Solidarietà, le associazioni “Alzheimer senza paura” e Noncantopercantare, Anteas (Associazione Nazionale Terza età Attiva per la Solidarietà), e la Coop Adriatica che sostengono chi in prima persona chi dietro le quinte, questo settore. Merito soprattutto dei malati e delle loro famiglie, che sono usciti allo scoperto e hanno fatto di un dramma, una risorsa. Questa fotografia è di Marco Mandolini Silvia Fabri Largo all'avanguardia con il primo festival multimediale di musica contemporanea Contemporary juke box Dal 9 al 16 marzo Senigallia sarà protagonista di "Contemporary Jukebox. Largo all’avanguardia", festival multimediale di musica contemporanea aperto alle contaminazioni con le altre arti, ideato dal compositore Paolo Tarsi. La prima edizione è dedicata alla figura eclettica di Roberto “Freak” Antoni (1954 – 2014), emblematica voce degli Skiantos, personaggio sempre al confine tra musica, arti performative e avanguardia. Il Festival – patrocinato dal Comune di Senigallia e dalla Regione Marche – con la collaborazione della Confartigianato di Senigallia, propone un incontro con le genialità compositive di alcuni tra i più interessanti musicisti e interpreti del nostro tempo. Al contempo intende sviluppare una riflessione sulla musica contemporanea e sul suo rapporto con alcuni dei prodotti cinematografici più discussi o più conosciuti. Un percorso lungo otto giornate, con l’obiettivo di operare una viaggio nella ricerca musicale che dal Novecento giunge sino ai giorni nostri, accompagnando lo spettatore nella sorprendente scoperta di tutte quelle composizioni che attraverso il cinema e il mondo variegato delle arti visive sono entrate di prepotenza nel nostro bagaglio di conoscenze pop. Contemporary Jukebox metterà insieme concerti, conferenze, mostre, eventi music&food. Dai Junkfood, band nata sotto i portici di Bologna che mescola jazz, pop e altre mille contaminazioni, ai pistoiesi della scena post rock Fauve! Gegen a Rhino coinvolti in un progetto su John Cage. Dall’artista visivo e compositore riminese Roberto Paci Dalò a Der Maurer (alias Enrico Gabrielli) e Sebastiano De Gennaro collaboratori, tra gli altri, di Afterhours, Vinicio Capossela, Luci della centrale elettrica, Pacifico, Baustelle, Marco Parente e Morgan. A questo si aggiunge la proiezione completa, spalmata dal 10 al 12 di marzo, della “Trilogia Qatsi” di Godfrey Reggio con le musiche di Philip Glass. Non mancheranno poi momenti di riflessione attraverso conferenze come quella dello stesso Paolo Tarsi su “Il minimalismo sacro: Arvo Pärt e gli altri autori”, o quella tenuta dal docente dell’Accademia di Belle Arti di Frosinone Maurizio Cesarini e intitolata “Il suono come concetto da Duchamp a Fluxus”, o ancora il focus tematico su “La Fisarmonica, strumento dalle mille anime musicali e risorsa del nostro territorio”. Sino al 9 marzo 2014 inoltre saranno visitabili le mostre “Sounds of Fluxus / Vedere, Sentire” e “Musica, fotografia e poesia verbovisiva”, a cura del compositore Paolo Tarsi, in collaborazione con gli artisti Antonio D'Agostino (Fluxus) e Chiara Diamantini (Poesia Visiva), presso il Palazzo del Duca. P.T. 10 esperienze la voce misena 6 marzo 2014 Il gioco d'azzardo patologico coinvolge in Italia un anziano su tre Solitudine da gioco Presentata una ricerca di gruppo Abele, Libera e Auser condotta in 15 regioni : in Italia un anziano su tre presenti problemi di gioco patologico. Le cause? La prima sarebbe il crescente isolamento sociale di cui soffrono gli over 65 Precarietà economica, disgregazione sociale, solitudine. È quanto si può leggere tra le righe della ricerca appena presentata dal gruppo Abeleche ha indagato il rapporto tra gli anziani e il gioco d'azzardo, stabilendo come, in Italia, un over 65 su tre sia un giocatore patologico o sia sulla strada per diventarlo. Promossa dall'Auser e condotta dai ricercatori del Gruppo Abele su un campione di mille individui sopra i 65 anni, provenienti da 15 regioni italiane, la ricerca ha rilevato come il 70 per cento degli intervistati avesse giocato d'azzardo almeno una volta nell'anno precedente: più della metà di questi ultimi, il 56 per cento, lo fa abitualmente, ma con comportamenti che finora non hanno mai portato rilevanti problemi economici, legali o di salute nella loro vita. C'è però un 14,5 per cento che presenta abitudini fortemente a rischio; mentre per un altro 16,5 per cento il gioco rappresenta un problema di gravità elevata. In altre parole, per l'appunto, in Italia un anziano su tre ha un problema di gioco patologico: il che, semplificando ulteriormente, implica il crescere di usura, debiti, marginalità sociale, rischio di comportamenti illegali, fino ad arrivare all'autolesionismo. Il gioco d'azzardo non è un affare trascurabile in Italia, che attualmente si colloca terza nella lista dei paesi dove il gioco è più diffuso: da questo tipo di attività, il nostro Stato incassa mediamente tra gli 8 e i 9 miliardi di euro ogni anno. Secondo il rapporto "Azzardopoli 2.0", in Italia sarebbe all'incirca 800 mila i giocatori cosiddetti "problematici": "ma - spiega la ricercatrice Francesca Rascazzo, che ha condotto l'indagine presentata oggi - non è dato sapere quanti di questi abbiano più di 65 anni, dal momento che, se si escludono i dati relativi ai giovani, finora non sono mai state rilevate le percentuali rivestite dalle singole fasce anagrafiche". Quel che è certo, stando allo studio del Gruppo Abele, è che le ludopatie riguardano un terzo degli over 65. "Ciò accade - spiega Enzo Costa, presidente nazionale dell'Auser - perché la nostra società è divisa in soggetti forti e soggetti deboli, e gli anziani rientrano senza dubbio in quest'ultima categoria. L'anziano è un soggetto terribilmente vulnerabile, ed è purtroppo il target ideale per il gioco". Secondo Costa, è sul terreno della crescente disgregazione delle reti sociali che il gioco d'azzardo germoglia tra le fasce anagrafiche più avanzate: "il primo strumento per intervenire sul problema - prosegue il Presidente - è andare a colmare quel deficit di luoghi di socializzazione che isola sempre di più queste persone. Oggi si va nelle sale scommesse anche per poter ammazzare il tempo o per incontrare qualcuno, allo stesso modo in cui una volta si andava al bar a giocare la schedina del Totocalcio. È per questo che l'Auser ha trasformato tutte le sue sedi in circoli culturali, mettendo in piedi attività come i corsi dell'Università popolare, che sono gratuiti e spesso vengono attivati su espressa richiesta dei nostri utenti". Non a caso, più del 90 per cento dei giocatori intervistati è composto da pensionati, un quarto dei quali vive in totale solitudine, senza moglie ne figli. "Gli anziani, e in particolar modo i pensionati - spiega Leopoldo Grosso, vicepresidente del Gruppo Abele sono soggetti d'elezione per truffe e raggiri, proprio per il loro bisogno di contatto umano, oltre che per la disponibilità di tempo e denaro: paradossalmente, per questo mercato, anche un individuo che percepisce una pensione minima è più appetibile di un imprenditore, i cui introiti possono essere maggiori ma non altrettanto costanti nel tempo". "Il problema - gli fa eco Costa - è che lo stato italiano non sembra abbia intenzione di far nulla per prevenire seriamente il gioco. Oggi l'Inps permette addirittura di effettuare la cessione del quinto anche sulle pensioni più basse, per sottoscrivere finanziarie o rateizzazioni; quasi si volesse invogliare gli anziani a indebitarsi. Lo stato inoltre, tassa paradossalmente più il volontariato che il gioco d'azzardo, che è notoriamente connesso al sottobosco mafioso, come nel cado delle slot. E neanche una minima parte del gettito prodotto da queste attività viene utilizzato per attività di prevenzione o recupero delle ludopatie: al contrario, oggi nelle scuole superiori capita addirittura che arrivino dei signori mandati dallo stato per spiegare ai ragazzi che quando giocano d'azzardo devono farlo per vie legali". A.M.S. Piccoli lettori ad Ostra Vetere "Nati per leggere" sbarca anche a Ostra Vetere. L’iniziativa volta a sostenere l’attività delle biblioteche, seguita dall’assessorato alla cultura e alla pubblica istruzione del Comune, prof. Giacomo Brunetti, è anche occasione d’incontro e di confronto tra i bambini per stimolare in loro la curiosità verso il libro e far apprezzare la lettura anche di gruppo. Iniziato il 20 febbraio, il progetto prevede due uscite settimanali durante l’orario scolastico, una per i più piccoli l’altra per i più grandi, presso la Biblioteca Comunale “G.Tanfani”. Ad aspettarli un’animatrice, l’insegnante in pensione Gabriella Pettinari, che si è prestata gentilmente e gratuitamente per la buona riuscita dell’iniziativa. Con l’occasione i bambini avranno modo di conoscere il funzionamento della Biblioteca e potranno prendere a prestito libri a loro scelta che leggeranno a scuola con le insegnanti e che dovranno restituire nell’ultima uscita del 28 marzo. I bambini hanno bisogno di esperienze interessanti che li avvicini sempre di più al mondo dei grandi. La lettura è sicuramente un’esperienza formativa fondamentale per far maturare una propria personalità. Attività anti bracconaggio Chiusa la stagione venatoria, è tempo di bilanci per gli organi preposti alla tutela della fauna selvatica. Sicuramente positivo è quello della Polizia provinciale di Ancona, impegnata ormai da anni a far rispettare rigorosamente le normative che regolano la caccia. L’ultima azione compiuta è di appena qualche giorno fa, quando nei pressi di Montesicuro si è proceduto a denunciare alla Procura della Repubblica un uomo che aveva appena abbattuto un colombaccio, specie pregiata e particolarmente “appetita” dai cacciatori, ma la cui caccia è vietata in questo periodo dell’anno. Oltre alla denuncia, per il bracconiere è scattato anche il sequestro della preda e del fucile. Sempre nel mese di febbraio, altre azioni antibracconaggio hanno riguardato altre località della Provincia: a Sassoferrato è stato sequestrato un richiamo acustico vietato per le quaglie e comminata la relativa sanzione al proprietario; a Falconara un settantacinquenne del luogo è stato multato per la detenzione di una trappola destinata alla cattura dei mammiferi selvatici. Nell’ottobre scorso, invece, un cacciatore è stato sorpreso nelle campagne di Falconara ad abbattere un esemplare di specie protetta, mentre a Osimo un cacciatore di frodo plurirecidivo è stato denunciato per caccia notturna all’interno di un’area protetta, motivo per cui sono state inoltrate informative di reato alla Procura della Repubblica e sono stati sequestrati sia i fucili che la fauna abbattuta. Ma l’attività di controllo ha coperto tutto il periodo di apertura della caccia. Ad Ancona un cacciatore è stato denunciato per l’utilizzo di un’arma non consentita; a Castelfidardo un uomo, anch’esso recidivo, è stato denunciato per esercizio dell’uccellagione e per la detenzione di fauna protetta. Tra gli oggetti sequestrati in varie località del territorio anche reti, nasse abusive, tagliole e lacci ed altri mezzi vietati. Soddisfatto il commissario della Provincia di Ancona Patrizia Casagrande: “Un sentito ringraziamento al personale della Polizia provinciale, che con impegno e serietà continua a svolgere un importante servizio per la tutela della fauna selvatica del nostro territorio e la repressione del fenomeno del bracconaggio”. territorio la voce misena 6 marzo 2014 11 I sindaci dell'Area vasta 2 si sono riuniti a Fabriano Si sono riuniti a Fabriano, presso la sede di Area Vasta, i Sindaci della Conferenza ristretta di Area vasta 2 per incontrare il nuovo Direttore Dott. Giovanni Stroppa, neo insediato. Hanno partecipato i Comuni di Ancona, Senigallia, Jesi, Osimo, Loreto e Fabriano. La Conferenza, presieduta dal Sindaco del Comune di Senigallia Maurizio Mangialardi, ha dato il benvenuto al nuovo Direttore, esprimendo all’unanimità soddisfazione per la scelta operata, nella certezza di un interlocutore unico e aperto al dialogo. E’ stato quindi chiesto da tutti i presenti un avvio rapido e serrato del confronto tra i rappresentanti eletti dei cittadini/pazienti e chi oggi è chiamato a riorganizzare la sanità territoriale. In particolare, si è chiesto di dare attenzione massima alle criticità, al fine di avere una sanità operativa e non solo sulla carta. Si chiede, dunque, di chiudere a breve il percorso in itinere a mezzo di incontri calendarizzati, anche con la parte sindacale, di procedere alla definizione dei Dipartimenti Medici e delle Reti Cliniche, di individuare il Referente unico per i distretti di AV2, di concludere il percorso sull’ATL e di ripartire equamente le risorse finanziarie disponibili. La risposta del Direttore, Dott. Giovanni Stroppa, è stata chiara ed immediata con le azioni operative poste in essere già ad oggi. Lo stesso ha assicurato, da qui in avanti, massimo impegno per ripagare la fiducia in lui riposta, alla luce del mandato ricevuto, al fine di instaurare un pieno dialogo con i Sindaci ma anche con i professionisti della Sanità e i loro rappresentanti, in stretta collaborazione con i vertici regionali e la nuova articolazione dell’Azienda Sanitaria Unica Regionale, allineati nell’unità degli obiettivi prefissati. Operatività, dunque, e unità anche nel rispetto della diversità che i territori richiedono. Area vasta 2 A Mondolfo il successo della ludoteca Incontro con esperienze originali e positive Giocolandia va Un servizio gradito quanto atteso quello della ludoteca comunale di Mondolfo, tornato ad operare nelle scorse settimane dopo una interruzione di qualche tempo legata alla organizzazione dei nuovi locali, ora posti nel parco scolastico, cultuale e sportivo di Via Fermi n. 13, nel plesso delle scuole medie. “Ringrazio i tanti genitori ed i numerosissimi bambini che ci hanno fatto visita in queste prime settimane da Mondolfo e Marotta e da tante località della Valcesano – così la ludotecaria Tricia Caselli – e che con noi collaborano per un servizio diretto a concretizzare il diritto al gioco, quale momento altamente formativo, e di cui gode ogni bambino”. La ludotca è aperta gratuitamente al pubblico ogni martedì e giovedì, con orario 16-19. Ma cos’è in concreto Giocolandia? “Sono 80 metri quadrati dedicati al gioco sotto tutte le sue forme – tiene a dire l’Assessore alle Politiche dell’Infanzia Corrado Paolinelli – più di 150 giochi da tavolo, 15 tipi di costruzioni diverse, teatrino con burattini, animali reali e fantastici, soldatini medioevali dipinti a mano, indiani e cow-boy, castelli, case delle bambole, giochi di simulazione ed anche uno spazio morbido per i bambini fino a 5 anni con una divertentissima piscina con le palline. A questo si aggiunga un biliardo e un calciobalilla, nonché il materiale per realizzare qualsiasi tipo di laboratorio spaziando dalla semplice manipolazione alla cucina vera e propria. Tutto questo è Giocolandia vale a dire tutto ciò che un bambino può desiderare, anzi ancora meglio, perché non si deve dimenticare che tutti i giochi che sono dentro questo spazio hanno superato il check-up di assoluta qualità: sono giochi che educano la creatività, la libertà, il rispetto delle regole, l’indipendenza”. La ludotecaria tiene a precisare: “Giocolandia non è un posto dove si lasciano i bimbi, mentre si è occupati a fare cose “serie”, non è un baby parking dove “acquistare” un’ora di tranquillità: la ludoteca è il luogo dove la famiglia gioca, dove giocano i bambini che chiaramente sono i maggiori fruitori della struttura, ma giocano anche i giovani, giocano gli adulti e i nonni. La ludoteca rimette al centro di un territorio il bisogno di ritrovare la parte bambina di ognuno di noi”. Conclude l’Assessore Paolinelli: “Un’amministrazione comunale che investe in una ludoteca mette in chiara evidenza, nel suo programma di governo, la necessità che la comunità ritrovi i segni dei sogni perduti nelle preoccupazioni dei giorni, delle ore e dei minuti che scorrono sempre troppo veloci. Si esprime quindi con forza la volontà di scrivere e realizzare programmi politici che profumino di novità, in cui si privilegia il ritrovare il tempo perso, quello che non troviamo, quello da passare con i nostri figli, magari giocando”. Per informazioni: www.comune.mondolfo.pu.it . Alessandro Berluti Scuola e laboratori La Cooperativa Casa della Gioventù di Senigallia con il Centro Diurno La Giostra di Ostra promuove il progetto “scuola e laboratori” presso la Scuola primaria "Don A. Morganti" del Pianello di Ostra. A partire da venerdì 28 febbraio fino al 15 aprile tutte le classi saranno coinvolte per due incontri ciascuna in attività laboratoriali. All’interno dei due incontri per classe gli alunni insieme alle maestre, agli educatori del Centro diurno e agli utenti realizzeranno oggetti a mano imparando le tecniche di lavorazione della carta riciclata, del midollino, della ceramica, del feltro e delle perline. Verranno creati originali oggetti come cornici, portachiavi, cestini e tanto altro e saranno gli utenti del Centro a ricoprire per una volta il ruolo di “insegnanti” proprio nelle attività che loro svolgono quotidianamente. Si inizia venerdì con il laboratorio di carta riciclata, i bambini della classe IV realizzeranno tutte le fasi di lavorazione, dallo sminuzzamento della carta, alla macerazione, alla colorazione, alla stesura su teli per poi nel secondo incontro utilizzare tale carta per confezionare cornici di cartotecnica. Un modo per apprendere una tecnica e anche per sottolineare l’importanza del riciclo della carta. Il progetto nasce grazie alla disponibilità del Dirigente Scolastico Umberto Migliari e alla sensibilità delle maestre che hanno accolto il progetto che vede la collaborazione tra scuola e Centro diurno per soggetti disabili del territorio di Ostra. Gli insegnanti della scuola primaria "Don A. Morganti" hanno accettato favorevolmente il progetto proposto dal Centro Diurno "La Giostra". Nell'incontro avuto con gli insegnanti sono stati condivisi i motivi dell'adesione al progetto. Dalle parole delle maestre: "Si parte dalla consapevolezza che il laboratorio è uno spazio creativo nel quale tutti, in modo indistinto, possono esprimere le proprie potenzialità e trovare, in modo privilegiato, momenti di aggregazione. Nel lavoro manuale lo spazio fisico diviene spazio emotivo; è l'aiuto reciproco che favorisce l'autostima nelle proprie capacità ed è quindi grande occasione di crescita umana per tutti, indistintamente." Tutti gli oggetti realizzati verranno messi in esposizione in occasione della festa di fine anno della scuola a giugno. www.casadellagioventu.it Giovani consapevoli Al via il primo degli incontri pubblici previsti dal progetto "Pro.Co.Co.-Progetto Consapevoli e Competenti": giovedì 6 Marzo alle 15.00, presso la sala conferenze della biblioteca Antonelliana, "Testimonianze sulle professioni innovative e progetti di successo", con il racconto di significative esperienze di giovani del territorio che ce l'hanno fatta. L’idea della condivisione di importanti testimonianze dirette nasce perché i ragazzi, oggi alla ricerca di una sempre maggiore concretezza, possano essere stimolati da altri giovani e incoraggiati a intraprendere nuovi percorsi, ascoltando direttamente le esperienze di chi già lavora all'estero, di chi si sta sperimentando nel settore dell'innovazione tecnologica o di chi è tornato al lavoro in agricoltura. L'incontro, aperto a tutta la cittadinanza, prevede in programma i seguenti interventi: • Giovani studenti del progetto Fosforo – La nostra esperienza nel settore dell’innovazione tecnologica: presentazione pratica della Stampante 3D; • Sonia Rossetti, Agente di Immigrazione australiana (MARA) – La mia esperienza di vita e lavoro in Australia (in collegamento Skype) • Gianmarco Morganti – La mia esperienza all’estero e il progetto “ShareEurope”; •Paolo Guglielmi – La mia esperienza in agricoltura: l’azienda agricola biologica e le attività didattico-sociali, • Nichi Morganti e Marzia Bianchini– La nostra esperienza in Spagna all’interno del programma europeo Grundtvig. L.C. Votiamo tutti Corinaldo! Dopo essere stata protagonista, lo scorso 12 gennaio, del programma di Raitre “Alle Falde del Kilimangiaro” (per la circostanza la trasmissione, in onda ogni domenica pomeriggio, aveva proposto numerose immagini del nostro borgo, a sottolinearne gli angoli più suggestivi), Corinaldo s riaffaccia con determinazione al programma condotto da Licia Colò. Ma in questa occasione non sarà protagonista assoluta: dovrà anzi diventarlo. Di seguito ne spieghiamo le motivazioni. Dato che il format di “Kilimangiaro” consiste nel proporre ogni volta un Comune italiano (in totale, ne sono stati presentati venti, selezionati tra alcuni ritenuti i più belli d’Italia) con i propri angoli e i luoghi più suggestivi, la propria storia e la propria cultura, è ora giunto il momento di tirare le somme. Si dovrà decidere, in sostanza, a quale Comune assegnare lo scettro di “Borgo preferito dagli italiani”. E saranno proprio i telespettatori a scegliere. In che modo? Dopo il 23 febbraio (termine ultimo che sancisce la conclusione della presentazione dei borghi da parte dei conduttori del programma, Licia Colò e Dario Vergassola), andranno in onda dei brevi recall, quattro borghi per volta, e si potrà votare per il borgo preferito (da domenica 2 marzo). Le votazioni dureranno fino al 6 aprile e, si presume, saranno davvero all’ultimo voto. La concorrenza è decisamente agguerrita, infatti: per sapere quale Comune potrà fregiarsi dell’ambito titolo di “Borgo preferito dagli Italiani), occorrerà attendere fino a domenica 20 aprile, giornata di Pasqua, quando in prima serata, durante la messa in onda del programma, verrà rivelato il trionfatore. Per votare è sufficiente selezionare il sito www.kilimangiaro.rai.it e votare per il borgo che si preferisce. "Per concludere - dice una nota del Comune di Corinaldo - sarebbe quasi inutile aggiungere che l’invito a votare per Corinaldo costituirebbe un ulteriore prova d’affetto e di stima nei confronti del nostro splendido borgo". Per prendersi cura La Cooperativa Sociale "H Muta" di Senigallia, in collaborazione con "Alma formazione", il patrocinio dell'Ambito Territoriale Sociale n. 8, del Co.Ge.S.Co e dei Comuni di Senigallia, Ostra ed Arcevia, ha organizzato un corso di formazione gratuito dal titolo "Prendersi cura degli anziani" rivolto a familiari, operatori sociali e assistenti familiari, quindi a tutti coloro che, a vario titolo, si occupano quotidianamente della cura di persone anziane "fragili". L'obiettivo del corso è quello di fornire strumenti idonei affinché si possa arrivare ad una gestione consapevole e mirata finalizzata ad un approccio assistenziale ed affettivo efficace. Tre le date che interesseranno il Co- mune di Arcevia: 3, 10 e 17 marzo, così come tre saranno gli argomenti trattati: "anziano fragile e le sue criticità", "strategie di comunicazione" e "gestione efficace del carico assistenziale". L'invecchiamento della popolazione è un fenomeno che caratterizza il nostro tessuto sociale e che non può essere ignorato. Adottare politiche capaci di rispondere ai problemi dell'invecchiamento è un dovere sociale a cui non ci si può e non ci si deve sottrarre. Per questo motivo abbiamo aderito con entusiasmo a questa iniziativa. Per chi fosse interessato ad iscriversi al corso, si prega di prendere contatto con l'Ufficio Servizi Sociali del Comune di Arcevia (tel. 0731/9899211). V.M. 12 cultura la voce misena 6 marzo 2014 cultura Spaginando in biblioteca Paolo Barnard nelle Marche L'Avis per l'arte al femminile "Spaginando. Spazi di narrazione creativa" è il nuovo ciclo di laboratori espressivo-creativi e letture teatralizzate per bambini dai 6 ai 10 anni organizzati dalla Biblioteca Comunale Antonelliana. Gli incontri, curati in collaborazione con l’Associazione Culturale Anima Mundi, si svolgeranno tutti i venerdì dal 28 febbraio al 2 maggio, dalle ore 16.30 alle 18.00. Il filo conduttore di questo nuovo ciclo di laboratori sarà la scoperta delle varie emozioni e sensazioni ogni volta diverse che possono derivare dall’incontro con una storia e dal piacere della lettura, obiettivo principale delle iniziative della Biblioteca Ragazzi. Venerdì 7 marzo 2014 dalle ore 16.30 alle 18.00 "Spaginando Forte!". Oggetti da sentire, sbattere e far suonare, oggetti per creare spazi da orchestrare. Basterà essere a Senigallia il prossimo 8 marzo per ascoltare la voce del giornalista Paolo Barnard, già fondatore di Report e attuale attivista e divulgatore della Mosler Economics Modern Money Theory (Me-Mmt). L’incontro infatti è uno dei vari appuntamenti promossi nelle Marche per discutere di argomenti economici come l’essere dentro o fuori l’Unione europea, la sovranità monetaria che gli stati hanno attualmente perso, le tasse e l’occupazione.“Mai è possibile che vengano pagate tasse prima che lo Stato abbia immesso quella moneta nel sistema economico: e allora la funzione delle tasse, oltre a regolare i dislivelli di accumulazione della ricchezza, non è quella di permettere il finanziamento dello Stato, ma quella di regolare il livello dell’economia", L'Avis di Arcevia vuole ricordare l'8 marzo e tutte le donne, "perché l'8 marzo è una data importante, una di quelle date che non dovrebbe mai essere dimenticata e che ci deve ricordare chi siamo e quanto è grande il contributo che noi donne diamo al mondo - scrive sulla stampa locale la presidente Stefania Aguzzi. Un contributo silenzioso, delicato e allo stesso tempo indispensabile e incisivo. Abbiamo pensato ad un nostro modo di fare e scambiarci regali. La personale di pittura di Luciana Biaschelli dal titolo "La quiete e la tempesta" (ingresso libero) La nostra iniziativa prevista per domenica 9 marzo 2014, a partire dalle ore 15,30 presso il Centro culturale San Francesco - Corso Mazzini - Arcevia è nata per caso". Laboratori per giovani sui diritti umani Il bel libro 'Una regione e i suoi campi' Richiesta di dignità La persecuzione vicina Continua l'impegno della Provincia di Ancona a favore dell'accoglienza dei rifugiati politici. Dopo il progetto "Ancona Provincia d'Asilo" che ha permesso di accogliere 50 persone in 7 appartamenti a Jesi e 3 a Chiaravalle, ora è il momento di sensibilizzare il territorio, partendo dalle giovani generazioni. Nascono così i laboratori didattici rivolti ai ragazzi delle scuole superiori di Ancona, Jesi e Arcevia, sul tema dei richiedenti asilo e rifugiati. Il progetto, finanziato dal fondo europeo per i rifugiati nell'ambito del progetto Pari, è realizzato in partenariato con i Comuni di Senigallia e Arcevia, la Ong "Gruppo Umana Solidarietà" di Macerata e il centro Frantz Fanon di Torino. I corsi, che hanno preso avvio il 20 febbraio all'Itis Marconi e all'Ipsia Pieralisi di Jesi, all'Itis Volterra di Ancona e alla scuola media di Arcevia, sono condotti dagli operatori del Gus. "Dare accoglienza è importante - spiega il commissario straordinario della Provincia di Ancona Patrizia Casagrande - ma altrettanto lo è costruire una cultura dell'accoglienza, della solidarietà e della legalità, capace di prevenire fenomeni di razzismo e xenofobia e vincere le sfide complesse imposte da una società sempre più multiculturale. Temi come l'immigrazione o, nel caso specifico quello dei rifugiati, non possono essere liquidati con atteggiamenti di chiusura o misure emergenziali: sono processi storici e, come tali, esigono di essere governati". Partendo dalle esperienze quotidiane dei ragazzi stessi e dalle loro rappresentazioni si rifletterà sulla realtà di rifugiati soffermandosi sui motivi della partenza, sul viaggio, e sull'arrivo in Italia. Verranno approfondite risorse e problematiche del sistema di accoglienza oltre alle difficoltà di realizzare percorsi di integrazione socio-lavorativa efficaci e sostenibili. Di particolare interesse è anche la collaborazione dell'Anpi, grazie alla quale ai laboratori verrà data anche una prospettiva storica volta a mettere in luce i parallelismi con l'esperienza dei partigiani e con il movimento della Resistenza, considerato che, come i rifugiati di oggi, molti antifascisti furono costretti a fuggire dall'Italia per cercare protezione. S.M. Una sala conferenze della Biblioteca comunale Antonelliana gremita ha accolto mercoledì 26 febbraio la prima presentazione cittadina del volume “Una regione e i suoi campi tra concentramento, internamento, liberazione, deportazione e supplizio (1940-1944)”. Ospiti del pomeriggio (primo del VII ciclo di Incontri con la storia) – organizzato dall’Associazione di Storia Contemporanea col patrocinio del Comune di Senigallia, del Centro Cooperativo Mazziniano “Pensiero e Azione” e della sezione locale dell’Associazione Mazziniana Italiana – gli autori del volume Giuseppe Morgese e Daniele Duca.Interessante il dibattito che ne è scaturito, e che ha riguardato anche il campo di Senigallia situato nell’area dell’ex colonia Unes, occupata successivamente prima della recente demolizione dal Centro sociale Mezza Canaja. “Innanzi tutto è importante sottolineare che a Senigallia un campo vi fu – ha spiegato Morgese rispondendo agli interrogativi in merito emersi già nel 2009 nel corso di un acceso dibattito cittadino -. Vi è anche un documento del Comune (per altro ormai noto da tempo), datato 4 maggio 1944 ed inviato al Questore di Ancona (in quel frangente però spostato ad Osimo), che ne attesta l’esistenza. Si trattava di un campo provinciale per ebrei nato in seguito alla legge del ministro della Rsi BuffariniGuidi del novembre 1943, che stabiliva l’utilizzo di questi luoghi per raccogliere persone per un breve periodo, prima del trasferimento nel più grande campo di Fossoli (Emilia Romagna) da dove poi i prigionieri sarebbero finiti in Germania“. “Il campo provinciale di Senigallia – precisa Morgese - rappresentò un’eccezione perchè situato in un’arteria stradale centrale della città, in pieno lungomare (ora Da Vinci). Fu aperto dal dicembre 1943 al giugno 1944, come attesta un toccante diario di uno dei prigionieri, Attilio Morpurgo". Come evidenzia la pubblicazione, i prigionieri presenti al giugno 1944 (ebrei e slavi) furono liberati dai partigiani. Il coautore della pubblicazione sottolinea “l’emozione nello scoprire i centri provinciali, di concentramento e internamento che furono presenti nelle Marche, la cui memoria è purtroppo andata spesso perduta. Perduta a livello popolare e monumentale: la gente sa poco e non ci sono targhe che rimembrano cosa è successo in quei luoghi, come accaduto ad esempio a ricordo dei caduti della Prima Guerra Mondiale. I prigionieri di questi campi non hanno avuto nemmeno questa forma di memoria". “Anche l’edificio di Senigallia è stato abbattuto – ha concluso Morgese – benché paradossalmente l’aspetto in cui l’area appare adesso – cioè totalmente deserta – è ancor di più capace di evocare lo strazio che ha attraverso certi spazi”. In tal senso, una fotografia realizzata dal coauture Daniele Duca rende davvero straordinariamente quanto espresso da Morgese; lo steso Duca condivide “l’emozione vissuta nel contribuire a un libro su questi argomenti", lamentando “il disinteresse dell’assessorato alla cultura della Regione Marche e del capoluogo, Ancona. E’ davvero una tristezza. Forse queste vicende non interessano perché non rispondono a precise finalità politiche. Invece, la storia delle Marche, e del loro territorio, passa anche attraverso la memoria e lo studio critico di quanto avvenne in quei luoghi di segregazione. A.P. Peppa Pig sbarca alla 'Fenice' Il 15 marzo il Teatro La Fenice di Senigallia ospiterà Peppa Pig con lo spettacolo “Peppa Pig e la caccia al tesoro”. Tra scenografie super colorate, pupazzi simpaticissimi ed un delizioso racconto, semplice ed interattivo, Peppa Pig e la sua famiglia viaggeranno per monti, boschi ed abissi marini, alla scoperta di tanti animali, di tutti i mezzi di trasporto e soprattutto…a caccia di tesori! Lo spettacolo accompagnerà i presenti in sala in una magica atmosfera per 75 minuti di coloratissima simpatia. Bravissimi gli attori ed i cantanti sul palco, coordinati alla regia da Claudio Insegno, non nuovo a prodotti per bambini. Per la data di Senigallia queste le informazioni: Alla Fenice si terranno due spettacolo: alle 16 ed alle 18.45. Biglietti in vendita presso il botteghino del teatro la Fenice il venerdi e il sabato dalle 17.00 alle 20.00, info 071 7930842335 1776042, tutti i giorni presso l'edicola Mallucci di Senigallia in Via Portici Ercolani 74/75 info 071 64419. On line sarà possibile acqistare i biglietti su www.ticketone.it e www. vivaticket.it. Per qualsiasi informazione potrete consultare il sito degli organizzatori, www.pikta.it, o contattarli allo 071.659545 - 338.8959360. la voce misena spettacolo 6 marzo 2014 Senigallia - Istruzioni per la coppia A Lui e lei. Istruzioni per la coppia. Venerdì 21 marzo 2014, ore21.00, lo spettacolo di Gabriele Cirilli al Teatro La Fenice di Senigallia tutto il complicato e intricato mondo della coppia. L'amore in tutti i suoi sentimenti contrastanti e terremoti interiori in uno spettacolo divertente per la regia di Federico Moccia con Gabriele Cirilli, Roberta Giarrusso e Federica Nargi. Tra le risate liberatorie ed emozioni commoventi, lo spettacolo si dipana alla ricerca di una luce che porti ciascuno a districarsi in questo complicato mondo. Senigallia - Fiorello in arrivo Evento speciale al Teatro La Fenice di Senigallia che giovedì 27 e venerdì 28 marzo alle ore 21.00 ospiterà Fiorello con il suo "Fuori programma". A partire da sabato 1 febbraio è possibile acquistare i biglietti alla biglietteria del Teatro La Fenice tutti i venerdì e sabato dalle ore 17.00 alle ore 20.00 oppure online sul sito www.ticketone.it e nelle prevendite abituali (vivaticket). I prezzi del biglietto, comprensivi di prevendita, sono: I settore euro 55,00, II settore euro 45,00, III settore euro 30,00. Al teatro "Alfieri" di Montemarciano il classico di Molière Don Giovanni Personaggio per tutte le stagioni MONTEMARCIANO | venerdì 7 marzo 2014 Teatro Alfieri ore 21,00 Compagnia Gank Don Giovanni di Molière, traduzione di Cesare Garboli regia Antonio Zavatteri Don Giovanni di Molière è un opera sublime e strana sotto molti punti di vista, è una commedia atipica rispetto alla vasta produzione del commediografo francese: ha una trama poco lineare, dei personaggi incredibilmente distanti fra loro, nei caratteri e nell’appartenenza sociale,e forse si potrebbe definire la più Shakespeariana fra le sue creazioni. Scrive la compagnia 'Gank': "Questa libertà creativa apparentemente caotica, forse dovuta ad una fretta compositiva da parte dell’autore, e le “psicologie” ma soprattutto le azioni dei suoi proverbiali protagonisti, regalano a questa commedia un fascino senza paragoni. In passato abbiamo messo in scena Anfitrione di Molière, che con Don Giovanni condivide, oltre alle molteplici versioni teatrali, un rapporto molto particolare con gli dei. Mentre Anfitrione è vittima dell’arroganza di Giove e Mercurio, Don Giovanni si pone in completo conflitto con Dio e con la morale. Questo conflitto è scelto, affermato con forza in contrasto con il pensiero comune e conformista di Sganarello e degli altri “compagni” di scena, e questa scelta rende il protagonista della commedia un essere intellettualmente non comune. Questa ricerca forsennata di “pensiero libero” lo schiaccerà e lo caccerà dritto all’inferno in modo meravigliosamente e sorprendentemente repentino. Il nostro Don Giovanni asseconderà una struttura bizzarra in cui commedia e tragedia si succedono senza preavvisi, con un succedersi di luoghi e spazi che nulla hanno a che fare con il naturalismo, una vicenda in cui statue prendono vita e si vendicano. Con un testo del genere non possiamo far altro che creare un gioco meta-teatrale in cui gli attori e lo spazio si trasformino senza soluzione di continuità. Uno spettacolo in cui prevale l’evocazione rispetto ad una ricerca di realismo scenico che non riteniamo adatto alla commedia né alla nostra compagnia". Magazzino 18 Cristicchi racconta gli esuli istriani e dalmati Corinaldi, teatro 'Goldoni' Sabato 8 marzo 2014 Teatro Stabile del Friuli Simone Cristicchi in Magazzino 18 L'esodo degli Italiani cancellati dalla storia di Simone Cristicchi scritto con Jan Bernas regia Antonio Calenda Uno sprovveduto archivista romano si aggira per gli spazi silenziosi di un magazzino del Porto Vecchio di Trieste incontrando, grazie allo “spirito delle masserizie”, la Storia e soprattutto le “storie” di quanti, esuli dalle terre di Fiume, Istria e Dalmazia, furono costretti a lasciare in quel luogo le proprie cose, nella speranza di poterle riprendere un giorno. Il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia ha vinto una scommessa difficile e rischiosa, con un successo decretato dal pubblico e che ha visto il tutto esaurito alle rappresentazioni programmate cui si è aggiunta una replica straordinaria per poter soddisfare le tantissime richieste. Mettere in scena la tragedia dell’esodo, affrontare un argomento delicato come questo che proprio a Trieste continua a toccare nervi scoperti, avrebbe potuto fare esplodere pesanti polemiche, grazie alla fin troppo facile strumentalizzazione del dolore. Invece, i tentativi fatti da alcuni già alla vigilia della prima hanno trovato una presa di posizione chiara e decisa da parte del presidente Miloš Budin e del direttore artistico, Antonio Calenda. 13 Senigallia - Largo all'avanguardia "Contemporary Jukebox. Largo all’avanguardia" è la rassegna multimediale che vede interagire musica contemporanea ed elettronica in relazione alla cultura pop, alle arti visive e al cinema. Il Festival prenderà forma a Senigallia dal 9 al 16 marzo e sarà dedicata in questa sua prima edizione al ricordo di Roberto “Freak” Antoni (1954-2014), voce degli Skiantos. La manifestazione propone un incontro con le musiche di alcuni tra i più interessanti compositori del nostro tempo, un’occasione per avvicinarsi al lavoro di questi artisti. Cinema multisala GABBIANO www.cinemagabbiano.it Tel. 071 65375 da giovedì 6 marzo Allacciate le cinture Un film di Ferzan Ozpetek. Con Kasia Smutniak, Francesco Arca, Filippo Scicchitano, Francesco Scianna, Carolina Crescentini. Elena si divide tra Antonio e Fabio, due ragazzi che, in modo diverso, decidono di amarla. Antonio è la passione travolgente e proibita che sogna di diventare amore ma non sa se ne è degno e all'altezza, Fabio è l'amicizia totale che è già amore ma accetta i confini dettati dalle proprie scelte esistenziali. Due amori che non si escludono a vicenda ma che si sfidano in continuazione. In questa sfida ogni segreto, ogni desiderio nascosto e ogni sussulto del cuore viene vissuto come una turbolenza da cui tutti loro hanno paura di essere travolti. Tredici anni dopo però le turbolenze della vita non sono più solo sentimentali. Elena, Antonio e Fabio si trovano a combattere una battaglia più drammatica e la lotta li costringe a ridefinire le regole del gioco dei loro sentimenti per capire a che punto sono i loro rapporti e soprattutto che cosa si può ancora chiamare amore. 12 anni schiavo Un film di Steve McQueen. Con Chiwetel Ejiofor, Michael Fassbender, Benedict Cumberbatch, Paul Dano, Paul Giamatti. 134' - Usa 2013 Stati Uniti, 1841. Solomon Northup è un musicista nero e un uomo libero nello stato di New York. Ingannato da chi credeva amico, viene drogato e venduto come schiavo a un ricco proprietario del Sud agrario e schiavista. Strappato alla sua vita, alla moglie e ai suoi bambini, Solomon infila un incubo lungo dodici anni provando sulla propria pelle la crudeltà degli uomini e la tragedia della sua gente. mercoledì d'essai - 12 marzo, ore 21.15 'Zoran il mio nipote scemo' alla presenza del regista Matteo Oleotto Paolo Bressan è un uomo cinico col vizio del vino e della menzogna, con cui mette in difficoltà il prossimo e prova a riconquistare la sua ex moglie. Occupato presso una mensa per anziani, è svogliato e sgraziato con gli amici del paese che gli danno ricovero nelle difficoltà, contenendone l'incontinenza e la boria. Tra un bicchiere di vino e un piatto di gulash, 'eredita' un nipote da una lontana zia slovena, a cui dovrà dare ospitalità il tempo necessario perché la burocrazia faccia il suo corso e il ragazzo si stabilisca in una casa-famiglia. Le furberie di Scapino Molière ad Ostra Vetere L’Amministrazione Comunale, con la Federazione Italiana Teatro Amatori e il Gruppo Attività Teatrali Marche, sostenute dalla Regione Marche, organizza la rassegna teatrale presso il cinema teatro “A.Sordi” in piazza della Libertà. I due organismi Associativi consentono la circuitazione inter-regionale del teatro dando possibilità alle compagnie di confrontarsi con altre realtà teatrali per poter crescere costantemente in qualità e impegno, Ostra Vetere è una delle molteplici occasioni di incontro culturale e artistico che permetterà alle Compagnie di realizzare i progetti per cui sono state create. Il secondo appuntamento della rassegna è previsto per sabato 15 marzo alle ore 21 è con la commedia “Le furberie di Scapino” di Molière. Scapino è un servo che cerca di aiutare i due protagonisti della commedia Leandro e Ottavio, e ne combina di tutti i colori per salvare loro la pelle. La commedia è portata in scena dall’Associazione Sorrisi e Musica di Falconara Marittima nata circa tredici anni fa e che organizza corsi di recitazione e movimento scenico presso la propria sede, non soltanto per gli iscritti ma per tutti coloro che vogliono avvicinarsi al mondo del teatro. L’ingresso agli spettacoli è di 5 euro nei pomeriggi delle domeniche e di 7 euro nelle serate del sabato, con botteghino sul posto. 14 sport la voce misena 6 marzo 2014 Miciulli, una sconfitta inaspettata MICIULLI 0 - CORINALDO 1 sport Inaspettata battuta d'arresto per il Miciulli Senigallia. La banda di Mister Goldoni subisce la sua prima sconfitta casalinga, seconda stagionale in campionato. A spuntarla al "Bianchelli", in occasione della 24° giornata, è il Corinaldo, che interrompe così l'imbattibilità dei nerazzurri che durava dallo scorso 19 ottobre. Non sono della partita Bellagamba e Cercaci. Al loro posto Marini e Sanchioni. Il match, specie in avvio, stenta a decollare. Il Miciulli appare più propositivo e deciso ma gli ospiti, molto concentrati, coprono bene il campo. La prima occasione, al 9', è proprio del Corinaldo: tiro da fuori di Tranquilli che si spegne sul fondo. I senigalliesi rispondono dopo 5': bella combinazione tra Coppa e Paniconi, quest'ultimo entra in area e calcia, Fedeli si supera e devia sul palo, poi la difesa spazza prima che Coppa possa ribadire in rete. I padroni di casa premono sull'acceleratore e, 2' dopo, vanno di nuovo vicini al vantaggio: Coppa si vede ribattere una conclusione in area, la palla giunge a Sanchioni che di prima non inquadra la porta. Un giocatore del Corinaldo ha la peggio in un contrasto e così il gioco si ferma. Piersanti scaglia via la palla alla cieca e involontariamente colpisce proprio il giocatore accasciato a terra. L'arbitro però valuta come intenzionale il gesto del centrocampista nerazzurro ed estrae dal taschino il cartellino rosso tra l'incredulità generale. I senigalliesi sono dunque costretti all'in- feriorità numerica, ma non per questo rinunciano a giocare. Goldoni inserisce Massacci al posto di Sanchioni e Giorgini per Cucchi nel tentativo di dare più equilibrio alla sua squadra. Com'era prevedibile però, il Corinaldo ora ha più fiducia nei propri mezzi e diventa più pungente. Al 63' Michele Saccinto si accentra sul sinistro e prova il tiro a giro che sibila il palo alla destra di Minardi. Cinotti e compagni però non sembrano spaventati e vogliono comunque provare a vincere l'incontro. Il Corinaldo allora attende astutamente l'avversario nella propria metà campo per ripartire poi in contropiede e cercare di sorpendere la retroguardia nerazzurra. E dopo un'altra buona chance non concretizzata da Dominici all'86', il Miciulli capitola proprio su un contropiede. La Vigor Senigallia gioca bene e vince a Cagli, in vista dell'Urbania Tris di goal in trasferta CAGLIESE 1 VIGOR SENIGALLA 3 CAGLI - Grazie a Dennis Pesaresi, che cala un ‘tris’ di gol che lo rilancia nella classifica cannonieri al punto tale da consentirgli di insidiare, ormai, il trono del bomber della Sambenedettese Tozzi Borsoi, la Vigor torna a respirare aria di salvezza. Dovrà assorbirla a pieni polmoni ma, ben sapendo che per mantenere la posizione occorrerà non disunirsi, dovrà anche non perdere la concentrazione e prepararsi alle prossime sfide, o meglio a ciascuna delle prossime sfide, con la serena consapevolezza che ogni match sarà uno spareggio. Percorrere quel che rimane della stagione presentandosi a ogni gara come se fosse l’ultima, dunque: perché il traguardo è ancora lontano e la strada tutto- ra aspra. Ma uscire con tre punti da Cagli non era facile: la Cagliese ultima in classifica era tutt’altro che una squadra dimessa; i giallorossi sono scesi in campo -in un match disputato a porte chiuse- motivati e, in qualche modo, ‘arrabbiati’ per una serie di traversie di classifica e di arbitraggi contestati. I rossoblù erano dunque ben consapevoli che avrebbero potuto ritrovarsi in uno stadio deserto ma in un …clima potenzialmente infuocato. Ma c’era il ‘Pes’, sul rettangolo verde. E c’era una Vigor determinata a gettarsi alle spalle il momentaccio. Così è andata. I rossoblù hanno sbloccato il risultato con due penalties entrambi legittimi, accordati dal direttore di gara al 4' per un fallo di mani in area di Pierpaoli, e al 13’ per un fallo di Ponzoni in uscita sullo sgusciante Gorini: Pesaresi ha trasformato le due massime punizioni, e la Vigor si è tro- Vince il Montegranaro MONTEGRANARO 66 GOLDENGAS 60 Maddaloni in entrata (Pallacanestro Goldengas Senigallia) Nella ventunesima giornata di Dnb, la Goldengas Senigallia perde il derby esterno contro la Dino Bigioni Montegranaro 66-60 dopo un tempo supplementare. L'incontro si è giocato in anticipo sabato 1° marzo dalle ore 21.15. I locali - che rispetto al match di andata non hanno più in panchina l'ex Piero Bianchi ma Steffè - hanno schierato anche l'ex serie A Canavesi, arrivato a poche ore dal match dopo aver iniziato la stagione sempre in Dnb ma nel girone D, a Scafati, e a pochi giorni da un breve periodo di prova a Capo d'Orlando (Dna Gold, ex Legadue): Canavesi è stato tra l'altro espulso nel corso della gara dalla coppia arbitrale formata dai romani Ciccodicola e Cardano. Con questo successo Mon- tegranaro - in vantaggio anche a metà gara 28-21 - aggancia i biancorossi senigalliesi al quinto posto: parità in tutto e per tutto tra le due squadre, visto che all'andata la Goldengas vinse di sei punti. Sugli altri campi, non dispiacciono - in chiave play-off - le sconfitte di Eurobasket Roma e Palestrina, rivali dirette nella caccia a un posto tra le prime otto. TABELLINO Dino Bigioni Shoes: Perin 2, Redolf 9, Berdini 9, Sabbadini, Canavesi 4, Carpineti 2, Temperini 7, Catakovic ne, Nobile 19, Magrini 14. All:Steffè. Goldengas Senigallia: Pierantoni 9, Maddaloni 6, Savelli ne, Catalani 5, Meccoli 17, Battisti 15, Perini 4, Pasquinelli 3, Sartini 1, Cicconi Massi ne. All: Valli. Arbitri: Ciccodicola e Cardano di Roma. Note: Parziali: 12-13, 28-21, 39-36, 55-55 66-60 Andrea Pongetti Doppio Badminton! Bella giornata di sport sui campi di via D'Aquino, dove si è disputata la gara nazionale di doppio di badminton, categoria D5, alla quale hanno partecipato atleti senior e under, come previsto dal regolamento delle gare. La sorpresa è arrivata nel doppio maschile dove la coppia, formata da Vincenzo Biscotti del Badminton Senigallia e Mitrotta Davide del Fano Badminton, ha ottenuto un primo posto inaspettato considerato che non avevano mai disputato un incontro assieme. Al secondo posto la coppia senigalliese dei cugini Bailetti Marco e Gianmarco e terza la coppia senior composta da Emanuele Cercamondi e Diego Forlini, sulla carta favoriti ma, probabilmente, incappati in una giornata poco felice. Anche nel doppio misto successo a sorpresa della coppia inedita formata da Gianmarco Bailetti e dalla fanese Chiara De Angelis. seguiti da Francesca Rossetti e Emanuele Cercamondi, terzi i Fratelli Davide e Martina Mitrotta del Fano Badminton e quarti i senigalliesi Diego Forlini e Martina Carboni. Nel doppio femminile successo delle fanesi Martina Mitrotta e Chiara de Angelis che hanno battuto in finale il doppio composto da Francesca Rossetti e Martina Carboni. Analizzando i risultati è importante sottolineare la crescita dei giovani atleti under che hanno ottenuto sempre i primi posti e ottimi piazzamenti in tutte le tre specialità del doppio. Prossimo appuntamento a Fano, sabato 15 marzo per il circuito di singolare maschile e femminile senior categoria nazionale D5. vata col compito di gestire una partita comunque spigolosa, giocata sui nervi, scandita da espulsioni e da una sequenza di cartellini gialli. Una partita alla quale Pesaresi avrebbe messo il sigillo a metà ripresa, con una spettacolare rovesciata che lo proietta a quota 16 nello ‘score’ dei marcatori del girone. Di Cossa la rete della bandiera che rende, allo scadere, meno amara la battuta d’arresto dei locali. E adesso arriva l’Urbania, per un altro match verità contro un avversario al cui timone i rossoblù ritroveranno l’ex Ceccarini. Gli esami non finiscono mai e non è un modo di dire. Ma adesso è il momento di stringere i denti e capitalizzare la vittoria esterna. Che anche i tifosi stiano vicini ad Alessandrini e ai suoi, in questa fase stimolante e cruciale della stagione. Raoul Mancinelli VIGOR: Moscatelli, Giraldi (23’ st Zandri), Simone Gregorini, Morganti (34’ st Siena), Mistura, Focante, Gorini, Carboni, Squadroni, Boccolini (23’ st Francioni), Mucaj. A disp. Putignano, Cappanera, Tommaso Gregorini, Cuomo, all.Alessandrini. CASTELFIDARDO: Cantarini, Tassi, Pretini, Fermani, Marconi, Belelli, Romaski (31’ st Ortolani), Ciccioli, Donzelli (17’ Dell’Aquila), Simoncelli, Sbarbati (38’ st Carboni). A disp. Giampieri, Ristè, Doda, Machì, all. Mobili. ARBITRO: Chamdal di Macerata. RETI: 21’ st Dell’Aquila. NOTE: giornata fredda, spettatori 500 circa, angoli 6-9, recuperi 3+4. CICLISMO Marche marathon Il primissimo conto consuntivo è oltremodo positivo per Marche Marathon, che si specchia nella quantità (addirittura oltre le previsioni), conferma la qualità, si compiace del- la crescente quota rosa e guarda avanti con piena convinzione. Nella serrata staffetta del ciclismo popolare dai grandi numeri, Porto Recanati passa il testimone ad Ancona, che ospiterà domenica 9 marzo la Gran Fondo del Conero – Cinelli. Al comando della nona edizione della challenge marchigiana è il Team Giuliodori Renzo – Zeppa Bike, che sul lungomare portorecanatese ha ribadito la propria supremazia, ampiamente attestata l’anno scorso con la vestizione di entrambe le maglie maschili, ad opera di Giampaolo Busbani (nel “lungo”) e di Mauro Pieroni (nel “corto”). Sono stati proprio i due campioni in carica a trainare il quartetto appignanese alla conquista della fluida Cronosquadre d’apertura di 11 km, organizzata dal Ciclo Club Recanati del presidente Agostino Nina, con il concorso dell’Acsi Macerata guidata da Maurizio Giustozzi e dell’Acsi Fermo-Ascoli gestita da Mirko Marini. Al femminile, oro alla scuderia Fausto Cop(Kersti Leeman, Michela Gorini, pi Anita Manzato, Alessandra Corina). In vetta alla classifica mista: il Team 53x11 (Lavinia Palazzo, Luca Antonioni, Fabio Pizzagalli, Marco Tinti). Ben 33 i quartetti al via. Classifica Assoluta Prima Prova: 1. Team Giuliodori – Zeppa Bike – A (Bartocci Mauro, Cingolani Mauro, Pieroni Mauro, Busbani Giampaolo) km 11 in 12’25”; 2. Simoncini Sauro B (Fava, Fioretti, Paolini, Sora) a 32”; 3. Team Giuliodori – Zeppa Bike – B (Spadoni Matteo, Lippi Marco, Giuliodori Giacomo, Quattrini Mirco) a 55”; 4.Team Fausto Coppi – A (Fraternali Mattia, Perlini Matteo, Bernardini Andrea, Ghiandoni Luca) a 59”; 5.Redingò - B (Iafrate Carlo, Teodori Giovanni, Montelpare Mauro, Bordò Danilo) a 1’05”; 6.Chiaravalle - B (Petrucci Dino, Piombetti Paolo, Ria Bruno, Savini Matteo); 7.Misterbici (Giacometti Fabio, Agostinelli Stefano, Baldi Massimiliano, Gentili Diego); 8.Fausto Coppi – B (Bellucci Daniele, Mencucci Cristian, Giardini Giacomo, Evangelisti Emiliano); 9. Team 53x11 (Palazzo Lavinia, Antonioni Luca, Pizzagalli Fabio, Tinti Marco); 10. Pedale Civitanovese - B (Mengascini Andrea, Pesaresi Alberto, Pierdominici Manuel, Zannoni Fabian). Umberto Martinelli Foto (di Lanfranco Passarini): Le granfondiste insieme al promoter Maurizio Giustozzi penultima la voce misena 6 marzo 2014 asteriski 15 *** * Papa Francesco e le carezze di Dio Nel messaggio inviato al Circolo di San Pietro, per la 145a assemblea caritativa del marzo 2014, il Papa spiega che: “una minestra per chi non ha da mangiare, o un tetto per chi altrimenti passerebbe la notte all’addiaccio, offerti dal Circolo di San Pietro, rappresentano molto più che una serie di interventi per i più svantaggiati a nome del Papa: sono una “carezza di Dio”… e sono “segno visibile della carità di Cristo… in favore delle persone più povere e bisognose e nel servizio d’onore e di accoglienza verso i pellegrini che giungono a Roma da ogni parte del mondo”. * Legge elettorale passano al gruppo misto, per dissensi insanabili Sembrava tutto pacifico. Ma il collegamento alla sulla sua politica. riforma del Senato, ne intralcia il cammino. * Sorrentino da Oscar Il film di Sorrentino, completamente italiano, rice* Gentile, eletto e dimesso A causa di alcune interferenze (= raccomandazio- ve l’Oscar come miglior film straniero. Non succedeva da diversi anni per un film italiano. ni), dopo alcuni giorni dalla nomina, si dimette. * I vizi dello Zar * Pompei crolla Europa e America avvertono Putin: fuori dalla Il ministro Franceschini corre ai ripari, per i crolli storia. Ma lo zar occupa mezza Ucraina. dopo le recenti alluvioni. E’ uno dei siti turistici più frequentati. * Grillo perde i pezzi Oltre alla condanna per aver rotto i sigilli alla a cura di G. Cionchi TAV, alcuni parlamentari del Movimento 5 stelle 9 marzo 2014 - I domenica di Quaresima Quaranta giorni Parola di Dio Gen 2,7-9; 3,1-7 Sal 50 Rm 5,12-19 Mt 4,1-11 Amche Gesù "ha fiducia" in Dio: nel deserto ci fa sentire meno soli nel lottare contro il male Dopo la lunga saponata del discorso della montagna, non vedevo l'ora di iniziare la quaresima per tirare il fiato. Illuso. Prendere sul serio la Quaresima significa correre il rischio reale della conversione. Come Gesù, siamo invitati a fare deserto nelle nostre città, a ritagliarci un qualche spazio per prepararci alla pasqua, a porre dei gesti di attenzione per verificare il nostro stato di salute spirituale. Come gli atleti che si preparano alla gara, anche noi siamo invitati a fare ascesi, allenamento, per fare in modo che la nostra anima ci raggiunga. È tempo di gettare le maschere. Quelle di carnevale, certo, ma, molto di più, quelle che non riusciamo a toglierci nella vita reale. Nemmeno davanti a Dio. Polveri. Mercoledì c’è stato l'antico gesto dell'imposizione delle ceneri. Una celebrazione sobria, in cui il celebrante ci invita alla conversione e ci ricorda che, in fondo, siamo solo polvere. Polvere che Dio riempie di im- L'Italia partitocratica, invadente e impicciona preferisce moltiplicare gli enti e le imprese pubbliche, le poltroncine lottizzate nei consigli di amministrazione, piuttosto che valorizzare le energie spontanee della società civile. Eppure i valori che provengono dal volontariato in Italia oltre che economici e sociali hanno un alto significato civileche è ben radicato nei milioni di volontari e nel resto dei cittadini. Sono giovani, meno giovani, che quotidianamente sacrificano il tempo libero, disinteressati operano per il bene della comunità, ovviando ai vuoti, ai limiti, alle carenze di tanti servizi resi ai cittadini. Quale regione potrebbe svolgere l'assistenza domiciliare ai malati terminali come la svolgono tante associazioni di volontari? In quali condizioni si troverebbero le case di riposo, gli ospedali ed altre strutture di assistenza se non ci fossero questi benefattori? Una doverosa attenzione è rivolta a quel gruppo che presta assistenza adeguata ai minori appena usciti dal carcere. Le organizzazioni evidenziano che c'è un'Italia che funziona, senza cinismi, senza individualismi senza furbizie e opportunismi, in cui il ser- il Signore. E anche il diavolo. Noi, invece, non subiamo nemmeno tentazioni perché ci facciamo del male da soli, ignari della Parola che ci salva. Le tentazioni sono per i santi, non per noi, discepoli mediocri. Gesù ha davanti a sé tre tipi di Messia: uno storico, legato alla restaurazione del regno di Davide. Il Regno del pane, della politica, della teocrazia; uno legato ai miracoli, allo straordinario, agli eventi impossibili; uno legato al compromesso col potere, come hanno saputo fare i sacerdoti di Gerusalemme con i romani, tornati al potere dopo secoli grazie al rinato tempio. Gesù rifiuta tutte queste proposte: non proporrà una rivoluzione politica, ma la conversione; non stupirà le persone con i miracoli, cercherà di convincerli con la Parola; sarà onesto col potere, anche con quello religioso, ma vero, denunciandone gli abusi. Povero Gesù. Illuso. È fragile, il messianismo di Gesù. Bello ma fragile. Forse Dio è troppo ottimista nel confronto di noi uomini, forse ci crede migliori di ciò che, invece, siamo. Glielo ricorderà l'avversario quando tornerà, al Getsemani, manifestando a Gesù il fallimento clamoroso della propria missione. E noi? Quali uomini/donne vogliamo essere? Quale Dio vogliamo celebrare? Lasciamoci illuminare nel deserto, per purificare il nostro cuore. inbreve la parola a... arrivati in redazione Viva il volontariato mortalità. Ce ne ricordassimo, quando passiamo il tempo a litigare per un avanzamento di carriera, quando le riunioni condominiali si trasformano in una rissa verbale, quando vediamo le starlette della televisione sgomitare e incarognirsi le une contro le altre per avere un po' di attenzione. Ce ne ricordassimo, quando perdiamo il sonno per un progetto non riuscito, per un rimprovero del capo, per un paio di chili di troppo. Siamo solo polvere. Nel deserto Gesù inizia la sua attività pubblica... fuggendola. Entra nel deserto per pregare, per stare col Padre, per digiunare. Come Israele nel deserto del Sinai, il Dio solidale vuole condividere la pena degli uomini che non trovano sollievo. A volte bisogna avere il coraggio di andarsene, per ritrovarsi. Ma, anche, Gesù vuole decidere come essere Messia, come strutturare il suo ministero. Gesù è Dio, certo, e riguardo alle cose di Dio ha una conoscenza assoluta, perché egli è il figlio di Dio. Ma riguardo alle cose degli uomini, Gesù non vuole privilegi. Anche lui deve progettare, decidere, programmare. E la sua scelta mette i brividi. Matteo, di cui quest'anno leggiamo il racconto, allarga la stringata narrazione di Marco e racconta dettagliatamente le tre tentazioni che Gesù deve affrontare a suon di Parola di Dio. Conosce la Parola di Dio, Paolo Curtaz vizio agli altri e al paese è la sola stella polare. E' da questo mondo che viene il buon esempio, che il Presidente della Repubblica ama di tanto in tanto richiamare le classi dirigenti, politiche e non. Nella lunga attesa di esempi che possono proveniredall'alto, vale invece la pena di contare e di affidarsi per ora agli esempi che vengono dal basso della società civile. Duilio Marchetti Senigallia Gita in farroteca Domenica 23 Marzo 2014 si va in visita alla Farroteca Monterosso a San Lorenzo in Campo (PU) La Farroteca Monterosso di San Lorenzo in Campo (PU) inaugurata nel 2003 è il primo esempio in Italia di ristorante e punto vendita interamente dedicato al farro.Il ristorante offre ai suoi ospiti specialità a base di farro “Triticum Dicoccum”, la qualità più pura dell’antico cereale, quella che 5000 anni fa imbandiva le tavole dei faraoni. Programma: Ore 10,00 partenza da Cesano, ciascuno con il proprio mezzo di trasporto, presso il Maestrale; Ore 10,40 - 12,00 colloquio con la titolare dell’Azienda Sig.ra Lea Luzi; Ore 12,30 pranzo a base di farro e di altre specialità proprie dell’azienda agricola. Nel pomeriggio passeggiata libera. Obbligatoria la prenotazione al 348.3112620. Marco Giardini Avulss Senigallia Il 3 marzo scorso l’Associazione Avulss di Senigallia si è riunita per provvedere al rinnovo degli incarichi, oltre che per l’approvazione del bilancio. Il triennio 2014-2017 ha questa nuova composizione: Presidente: Paolo Pizzi, vice-presidenti: Giancarlo Girolimini e Luciano Colucci, responsabili culturali: Francesco Maiolo e Laura Lucidi, segreteria Fenocchi Carla, amministratore: Laura Guicciardi. Teatro comico ad Ostra Il 9 marzo, alle 17.30, Sketches, lazzi, gags, testacoda, impennate, poche pause e un po’ di pepe, in 1 ora e mezzo di divertimento assoluto, il tutto incorniciato nell’impareggiabile location del Teatro ‘La Vittoria’ di Ostra! Uno spettacolo di Cabaret creato da due attori di prosa, Catia Urbinelli e Daniele Vocino, che amano la strada, dove il tema della coppia è affrontato in modo leggero ed irriverente....senza prendersi troppo sul serio naturalmente. Adatto a tutti, "Scoppiate di risate" è un mix di sketches di autori comici e pezzi inediti: il tutto per trascorrere una domenica pomeriggio da soli, in coppia o in famiglia! Creazione, drammaturgia e performance: Catia Urbinelli e Daniele Vocino. Prenotazioni : Fototecnica Ubaldi, 07168079. Tricicli a scuola “A carnevale ogni scherzo vale”, invece una bellissima sorpresa è arrivata alla scuola dell’infanzia San Gaudenzio. Il signor Maurizio Salustri in rappresentanza del Circolo Arci di Borgo Bicchia ha consegnato 10 tricicli rossi fiammanti ai bambini. Questi giochi graditissimi arricchiranno la dotazione esterna delle attrezzature della scuola. Mercoledì 26 febbraio nella mattinata si è svolta la consegna ufficiale alla presenza del Sindaco Maurizio Mangialardi, del Vice sindaco Maurizio Memè, della Dirigente scolastica Rita Bigelli e di altre personalità. La scuola ringrazia gli Associati del Circolo che, nonostante il momento di forte difficoltà economica, hanno saputo esprimere attenzione al territorio e al mondo scolastico in particolare, confermando una sinergia consolidata nel tempo. redazione@voce misena.it www.vocemisena.it P.zza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia Tel. 071 64578 Fax: 071 7914132 Settimanale della Diocesi di Senigallia Proprietà: Fondazione Gabbiano, Piazza Garibaldi 3 - Senigallia. Direttore editoriale: Gesualdo Purziani Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi. Collaboratori: Laura Mandolini (caporedattore), Giancarlo Mazzotti, Alessandro Berluti, Umberto Martinelli, Leonardo Pasqualini, Ilario Taus, Silvia Fabri. 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