La Sindrome Emolitico-Uremica (SEU)

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La Sindrome Emolitico-Uremica (SEU)
Che cos'è la Sindrome Emolitico Uremica?
La Sindrome Emolitico-Uremica (SEU) è una malattia molto rara
caratterizzata da anemia, ridotto numero di piastrine (piastrinopenia)
ed insufficienza renale acuta. Colpisce in modo diverso bambini e
adulti. Nei bambini - pur essendo comunque rara - è la causa più
importante di insufficienza renale acuta, guarisce nella maggioranza
dei casi e in genere non lascia conseguenze a distanza. Negli adulti
invece è molto più rara: si calcola che in Europa abbia un'incidenza di
1 caso su 100.000 persone (un nuovo caso all'anno ogni 100.000
abitanti). Nell'adulto è una malattia molto grave e può essere fatale.
Coloro che sopravvivono, in molti casi, non guariscono del tutto e
rischiano di aver bisogno della dialisi per sempre.
Qual è la causa?
La malattia ha origine da un ispessimento della parete dei piccoli vasi
(capillari ed arteriole) con rigonfiamento e distacco delle cellule che le
ricoprono, le cellule endoteliali; questi piccoli vasi arteriosi vengono
poi ostruiti da trombi di piastrine. Si pensa che la malattia sia dovuta
ad un'alterata funzione delle cellule endoteliali che vengono
danneggiate da sostanze prodotte da batteri.
Nella maggior parte dei casi si ha infatti una infezione
gastrointestinale provocata da un batterio. I batteri più spesso
coinvolti sono l'Escherichia Coli, o la Shigella Dysenteriae. I germi
penetrati nell'organismo tramite l'ingestione di acque o alimenti
contaminati (in genere carne poco cotta o latticini), si localizzano a
livello della mucosa dell'intestino, invadono le cellule epiteliali,
moltiplicandosi e distruggendole.
I germi che producono verotossine danneggiano inoltre i vasi della
mucosa intestinale causando la colite emorragica. Quando la tossina
entra nella circolazione sanguigna, può raggiungere organi come il
rene e il cervello e provocare lesioni che portano ai sintomi della SEU.
Le lesioni renali tendono ad essere differenti in base all'età dei
pazienti. Nei bambini al di sotto dei due anni, vengono interessati
soprattutto i corpuscoli responsabili del funzionamento dei reni, i
glomeruli. Nei bambini più grandi e negli adulti il danno glomerulare è
più vario, mentre sono presenti soprattutto danni alle arterie e
arteriole renali, che si possono chiudere impedendo la circolazione del
sangue. I globuli rossi sono costretti a passare all'interno di capillari
dal diametro ristretto a causa della formazione di questi trombi e si
danneggiano.
Come si manifesta?
La diagnosi si basa sul riscontro di anemia, ridotto numero di piastrine
ed insufficienza renale. Se si prende una goccia di sangue, la si stende
come un velo sottile su un vetrino e la si esamina al microscopio, si
riconoscono molti globuli rossi danneggiati, frammentati. Dunque
l'anemia non è una conseguenza di un danno del midollo osseo
(l'apparato dove si producono le cellule del sangue), ma di una
distruzione meccanica dei globuli rossi - il termine preciso è emolisi quando passano nei capillari arteriosi danneggiati. Stanchezza e
pallore sono le manifestazioni più comuni dell'anemia.
La forma tipica di SEU, quasi sempre preceduta da diarrea, è più
frequente nei bambini, con lieve prevalenza del sesso femminile,
specie in quelli più grandi. Più casi possono talvolta verificarsi nella
stessa famiglia: questo è più frequente nel corso di epidemie. La
malattia è più frequente nella razza bianca. La forma tipica è più
comune nei mesi caldi ed è preceduta da disturbi intestinali quali
nausea, vomito, dolori addominali e diarrea acquosa.
Nei casi più gravi la diarrea può essere accompagnata dalla perdita di
sangue con le feci. Le perdite gastrointestinali di liquidi possono
provocare un collasso e un peggioramento acuto della funzione renale.
I sintomi renali sono rappresentati dalla riduzione del volume delle
urine e del riscontro di sangue nelle stesse; possono durare tanto a
lungo da richiedere la dialisi, cioè il rene artificiale per sostenere il
paziente fino a che la malattia non guarisce.
La concomitanza di sintomi neurologici ha pure un significato
sfavorevole e può essere dovuta a lesioni a danno dei piccoli vasi
arteriosi nel cervello. I sintomi possono variare dalla sonnolenza alla
confusione, fino alle crisi convulsive e al coma e, in genere,
scompaiono con la guarigione della malattia. Alcune varianti sono
caratterizzate da un decorso insolito. Tra queste si distinguono le
forme "severe" con colite emorragica, rapida insorgenza di
insufficienza renale e ipertensione grave, e le forme nelle quali non c'è
diarrea nelle fasi iniziali e l'insufficienza renale si manifesta spesso in
modo progressivo ed in parallelo con la comparsa delle manifestazioni
neurologiche. Ci sono forme di SEU che colpiscono più membri della
stessa famiglia, magari a distanza di tempo gli uni dagli altri, cosa che
fa pensare ad una predisposizione genetica ad ammalarsi piuttosto
che ad una comune esposizione ad uguali fattori scatenanti.
C'è una forma di SEU associata a gravidanza che si manifesta in
genere vicino al termine ed è una complicanza assai pericolosa anche
se, nella maggior parte dei casi, guarisce anticipando il parto. La SEU
può anche essere provocata da farmaci, può essere associata alla
presenza di un tumore o all'infezione da virus dell'AIDS. Ci sono infine
rarissimi casi di pazienti che hanno forme ricorrenti di SEU: a distanza
di mesi o anni da un episodio, hanno delle ricadute della malattia. E'
stato descritto il caso di un giovanotto che si è ammalato quando era
bambino e dopo un lungo periodo di benessere ha iniziato ad avere di
nuovo numerosi episodi di anemia emolitica e di piastrinopenia, con
una cadenza quasi regolare di episodio ogni 1-2 mesi.
Come si cura?
La dialisi permette di superare le fasi acute della malattia perché
sostituisce la funzione del rene mentre questo è gravemente
danneggiato. Sono state tentate molte terapie con l'obiettivo di
interrompere il processo di emolisi e di consumo delle piastrine: sono
stati sperimentati il cortisone, l'eparina, la streptochinasi, l'aspirina e
la prostaciclina, ma nessuno si è dimostrato capace di migliorare la
prognosi ed alcuni anzi si sono dimostrati controproducenti. Alcuni
studi recenti hanno suggerito un possibile effetto benefico della
vitamina E.
Un maggiore successo è stato ottenuto con l'impiego del plasma
fresco, che però non sembra migliorare la prognosi della forma tipica
dei bambini.
Gli studi disponibili dimostrano che l'infusione di plasma può forse
attenuare le lesioni renali ma non è in grado di influenzare la prognosi
e nel contempo può aumentare il rischio di complicanze infettive e di
allergie. L'infusione o lo scambio completo del plasma del paziente
con plasma di donatore sano (plasmaferesi) sono invece efficaci nelle
forme di SEU dell'adulto e nelle forme atipiche e la loro efficacia
sembra tanto maggiore quanto più precoce è il trattamento.
Che cosa fa la ricerca?
I progetti dì ricerca in questo campo sono molti e riguardano sia la
patogenesi (cioè perché e come ci si ammala di SEU), sia la terapia.
Per quando riguarda la patogenesi, la ricerca sta cercando di stabilire
che ruolo hanno alcune sostanze presenti nel nostro organismo nel
fare da tramite tra le tossine batteriche e il danno all'endotelio Si
tratta di alcuni fattori della coagulazione del sangue e di proteine del
sistema del complemento. E' allo studio anche il ruolo di sostanze che
favoriscono l'infiammazione note con il nome di citochine.
Sul piano della terapia, si sta tentando di ottimizzare il trattamento
del plasma. Questo infatti è in pratica una miscela di tante proteine e
sostanze diverse, quella di esse che esercita l'effetto favorevole nella
SEU non è stata ancora identificata. Perciò è molto importante cercare
di individuarla e stabilirne con precisione il ruolo terapeutico. Si può
immaginare che se si riuscisse in questa impresa si potrebbe disporre
di un farmaco concentrato e non sarebbe più necessario
somministrare grandi quantità di plasma. Approcci completamente
nuovi considerano la possibilità di indurre una specie di antidoto
contro le verotossine o di impedirne l'ingresso in circolo.