INDICE - Camera di Commercio Varese
Transcript
INDICE - Camera di Commercio Varese
INDICE CATEGORIA DATA ARTICOLO TITOLO PAGINA Malpensa La Provincia ed. Varese 31/01/2015 Ispettori del lavoro alla Sara Service: sette in nero 1 La Prealpina 31/01/2015 Sfidano Malpensa dicendo un "no" 2 La Provincia ed. Varese 31/01/2015 L'arte di Ortelli: business in brughiera 3 La Prealpina 31/01/2015 MALPENSA EXPRESS «Rimettete la fermata o faremo azioni forti 4 La Provincia ed. Varese 31/01/2015 Centrodestra coi pendolari «Ci faremo sentire» 5 La Prealpina 31/01/2015 Torna la prima low cost 6 La Provincia ed. Varese 30/01/2015 Malpensa Express, ci siamo Ecco la prima fumata grigia 7 Il Giorno ed. Varese 29/01/2015 Malpensa Sale vip nel segno dell'arte 8 La Prealpina 29/01/2015 Regione e Trenord «Chiediamo scusa ai nostri pendolari» 9 La Prealpina 29/01/2015 Lunedì si prova a fare lobby 10 La Provincia ed. Varese 28/01/2015 Malpensa va a lungo raggio L'extra Ue porta il segno più 11 La Provincia ed. Varese 28/01/2015 «Lavorano in nero» Il sindacato attacca L'azienda: «Falsità» 12 Il Giorno ed. Varese 28/01/2015 «Vicini ai cittadini per la legalità e la sicurezza» 13 La Provincia ed. Varese 28/01/2015 Chi proviene dalla Pedemontana rischia di non trovare Malpensa 14 La Prealpina 28/01/2015 Schiaffo a Malpensa Ryan Air dice «no» 15 La Provincia ed. Varese 28/01/2015 Il peduncolo che non c'è «Fate presto o sarà il caos» 16 La Prealpina 27/01/2015 Il paradossale grazie agli sciacalli «Hanno fatto già metà del lavoro 17 La Provincia ed. Varese 27/01/2015 Case delocalizzate, inizia la fine È tutto pronto per le demolizioni 18 La Prealpina 27/01/2015 Fermata del Malpensa Express Si lavora a una "fascia protetta 19 La Provincia ed. Varese 27/01/2015 Malpensa Express, parola al Pirellone Il sindaco: «Fiducioso sulla soluzione» 20 Il Giorno ed. Varese 27/01/2015 Fermata di Busto Si muove la Regione 22 La Provincia ed. Varese 27/01/2015 «Da Roma è un'ora di volo Bastava un sottosegretario» 23 La Prealpina 27/01/2015 Alitalia, Malpensa sempre più lontana 25 La Provincia ed. Varese 27/01/2015 I sindaci con l'amaro in bocca Non per il ministro. Per l'ex hub 26 La Prealpina 26/01/2015 Più di 2.500 contro Trenord Oggi Farioli parla con Lupi 27 La Provincia ed. Varese 26/01/2015 Il pericolo corre lungo viale Milano 28 La Prealpina 26/01/2015 Case delocalizzate, è tempo di abbattimenti: oggi la firma 29 La Provincia ed. Varese 26/01/2015 Malpensa Express, sdegno senza fine «Ci sentiamo presi per i fondelli» 30 La Provincia ed. Varese 26/01/2015 Ecco come arrivarci E dove si va 31 La Provincia ed. Varese 26/01/2015 Il sogno della città infinita diventato tangenziale esterna 32 La Provincia ed. Varese 25/01/2015 Inquinamento di Malpensa I Comuni alzano la guardia 33 Il Giorno ed. Varese 25/01/2015 Meridiana, operazione rilancio 34 La Prealpina 24/01/2015 Sviluppare l'aeroporto? Sì, ma prima serve la Vis 35 Il Giorno ed. Varese 24/01/2015 Malpensa Express, treno da salvare Cattaneo ottimista: «Si può fare» 36 La Provincia ed. Varese 24/01/2015 E da giugno partono i voli per le mete di villeggiatura 37 La Provincia ed. Varese 24/01/2015 Nuvole nere per i 560 di Meridiana A Malpensa si rischia di restare a terra 38 La Prealpina 23/01/2015 L'estate di Meridiana, via da Malpensa 39 La Prealpina 23/01/2015 Anche Etihad regional sceglie Linate 40 La Provincia ed. Varese 22/01/2015 Alitalia ci ha lasciato solo le briciole 41 La Prealpina 22/01/2015 Meridiana via da Malpensa. A rischio 450 posti 42 La Prealpina 22/01/2015 Brughiera, aeroporto in cinese 43 La Provincia ed. Varese 22/01/2015 Ci vogliono trasformare in hub cargo Ma dal 2008 gli aerei sono a terra 44 Il Giorno ed. Varese 22/01/2015 Sito dello scalo on line in cinese 45 La Provincia ed. Varese 21/01/2015 Sea sul podio con i like di Facebook Ma i social ci aiutano a decollare? 46 La Prealpina 21/01/2015 Nel Terminal 1 da tempo si prega rivolti alla Mecca 47 La Prealpina 20/01/2015 Malpensa, Cargo City piace agli arabi 48 La Provincia ed. Varese 20/01/2015 Alitalia-Ryanair: doppietta di dubbi 49 Il Giorno ed. Varese 20/01/2015 Malpensa Express da salvare Al via la raccolta firme online 50 La Prealpina 19/01/2015 Passeggeri pochi, aerei meno «Ora il Terminal 1 è come Orio» 51 Il Giorno ed. Varese 19/01/2015 Malpensa Express, parte la petizione 52 La Provincia ed. Varese 19/01/2015 Ryanair punta su Malpensa Sono in arrivo quattro aerei 53 La Prealpina 18/01/2015 Ryanair, sbarco a Malpensa? Probabile 54 La Provincia ed. Varese 16/01/2015 I sindaci dicono di no «Fantasia futuristica che non serve a nulla» 55 La Prealpina 16/01/2015 L'aeroporto frutta Assunti 4 ausiliari 56 La Provincia ed. Varese 16/01/2015 Terza pista a Malpensa, ci risiamo 57 La Provincia ed. Varese 15/01/2015 Addio Malpensa Express? Busto si ribella 58 La Prealpina 14/01/2015 Malpensa Express, corse ridotte? Il sindaco chiama in causa Maroni 60 La Provincia ed. Varese 13/01/2015 «Servono riflessioni chiare E non sia un Da Vinci bis» 61 La Prealpina 13/01/2015 Soldi promessi, mai arrivati Non resta che volare a vista 62 La Provincia ed. Varese 13/01/2015 F2i vola su Sea: resta a terra Milano? 63 La Prealpina 13/01/2015 I turchi raddoppiano, atterra anche Pegasus 64 La Prealpina 13/01/2015 É risparita l'addizionale di imbarco 65 La Provincia ed. Varese 10/01/2015 Malpensa ha perso passeggeri e aerei E ora il futuro in brughiera vola basso 66 La Prealpina 10/01/2015 Il Vietnam chiede di volare a Malpensa 67 La Prealpina 09/01/2015 Malpensa abbandonata Alitalia va a New York ma poi fugge a Roma 68 La Prealpina 08/01/2015 Air Berlin, schiaffo a Malpensa. A Stoccarda da Linate 69 La Provincia ed. Varese 08/01/2015 Malpensa tra easyJet e Meridiana Decolla il low cost, rischi per 560 70 Il Giorno ed. Varese 07/01/2015 Ripresa della trattativa su Meridiana Sul tavolo c'è il rilancio dell'azienda 71 La Prealpina 06/01/2015 «Erano cassintegrati ora sono assenteisti» 72 Il Giorno ed. Varese 04/01/2015 Pedemontana e Tangenziale Via libera tra venti giorni: una rivoluzione viabilistica 73 Il Giorno ed. Varese 03/01/2015 Alitalia, sindaci e sindacati in attesa 74 La Prealpina 02/01/2015 Alitalia-Etihad, il primo volo atterra a Malpensa 75 La Provincia ed. Varese 02/01/2015 Alitalia punta su Linate. Ma la "battezza" Malpensa 76 Il Giorno ed. Varese 02/01/2015 Alitalia debutta in brughiera 78 PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 0 31/01/2015 - PAG. 12 31/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Ispettori del lavoro alla Sara Service: sette in nero MALPENSA «Falsità», ha dichiarato qualche giorno fa il titolare dell’impresa individuale Sara Service, Andrea Rugeri, quando la Cub Trasporti ha denunciato lavoratori in nero in quell’impresa di pulizia e navettameno delle autovetture per i clienti di Europcar a Malpensa. E invece il “nero” c’era. Sette i lavoratori trovati a lavorare in nero in viale Lombardia, a Lonate Pozzolo, dall’Ispettorato del lavoro di Varese. Sul posto, l’altro ieri, sono arrivati gli ispettori della direzione territoriale di Varese e il nucleo dei carabinieri dell’Ispettorato del lavoro che hanno accertato il fatto e sospeso immediatamente l’attività imprenditoriale. Contattato ieri, Rugeri si è limitato a parlare di «richiesta di documenti» da parte dell’Ispettorato. «Stiamo provvedendo», ci ha detto. «Lunedì sarò a Malpensa con i miei consulenti del lavoro per questioni aziendali». Ma dai carabinieri dell’Ispetto- rato del lavoro il racconto dei fatti è ben altro e parla di “lavoro nero”. Si tratta di un fatto «grave», come riportano gli ispettori. Nella grande Malpensa continuano, purtroppo, ad esserci irregolarità che non dovrebbero neanche più far parte di questo secolo. Invece così è. La Sara Service è stata condannata a una sanzione una tantum di 1.950 euro, ma ci saranno altre parecchie decine di migliaia di euro da pagare per il comportamento omissivo tenuto, così come previsto dalla legge. Ieri, intanto, i sette “dipendenti” trovati a lavorare in nero, sono stati messi in regola con un contratto di lavoro a tempo indeterminato. «La sospensione dell’attività imprenditoriale è stata revocata proprio perché i lavoratori sono stati regolarizzati», ricordano dal nucleo carabinieri dell’Ispettorato del lavoro. Per il titolare della Sara Service, scatteranno PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO adesso i controlli anche sul fronte dei contributi versati e di eventuali premi o straordinari dovuti. «Chiederemo la regolarizzazione di tutti i lavoratori», dichiara Renzo Canavesi, segretario della Confederazione unitaria di base che ha sollevato la questione non appena saputo delle condizioni di lavoro di una decina di addetti alla pulizia e preparazione delle autovetture per Europcar da girare ai passeggeri dei due terminal di Malpensa. Potrebbe, dunque, non essere finita qui per la Sara Service dove, almeno fino all’altro giorno, non erano soltanto sette i lavoratori occupati. Sembra impossibile. «Non abbiamo neanche più parole», commenta Canavesi. «Da tempo denunciamo situazioni simili intorno a Malpensa, in diverse attività di servizio all’aeroporto. Situazioni che andrebbero cancellate per sempre». 1 A. Ped. PAG 1 31/01/2015 - PAG. 30 31/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Sfidano Malpensa dicendo un "no" (...)Situazione analoga ad altre aree del Varesotto, costrette a subire trasformazioni profonde per fare spazio a strade, ferrovie e infrastrutture, peraltro necessarie e irrinunciabili, quanto fonte di disagi. L’ultimo esempio rimanda alla Pedemontana, per dire del più clamoroso. In tutti i casi c’è chi si lamenta, pretende il pagamento di danni veri o presunti, racconta di inquinamenti acustici e ambientali che prima non c’erano, magari sfrutta l’occasione e pone all’attenzione delle autorità e dell’opinione pubblica la precaria convivenza con interventi comunque destinati alla collettività, che colpiscono però i singoli. Potremmo elencare mille situazioni del genere, riempiendo pagine di giornale. Ma ci fermiamo a Malpensa. Ci fermiamo lì per un altro motivo. Anzi, per un’altra notizia che ci induce a riflettere sulle conseguenze affettive di ciò che un certo progresso comporta: non tutti gli abitanti delle zone delocalizzate hanno accettato gli indennizzi. La loro storia, la loro identità, il loro senso di appartenenza a un luogo impediscono di scendere a compromessi di sorta: meglio il rumore e l’aria inquinata che sradicarsi dall’ambiente in cui sono nati, cresciuti e invecchiati. E non c’è denaro che possa ripagarli. A loro modo sono un baluardo anche alle devastazioni psicologiche che subiamo, magari senza neanche rendercene conto, per fare posto al cemento e all’asfalto. In maggioranza si tratta di persone anziane, che non sentono ragioni rispetto all’opportunità di lasciare le loro case. Sbagliano? Se la prendiamo dal lato materiale, la risposta è sì. Se affrontiamo la questione da un altro versante, ci riesce impossibile dare loro torto. Viviamo in una società che travolge e tritura tutto, persino i sentimenti. Un’autostrada o, nel nostro caso, un aeroporto sono più importanti di qualunque diritto acquisito di coloro che sono costretti a subirli. Non vogliono sloggiare? Peggio per loro: avanti le ruspe. Rimarranno isolati nelle loro abitazioni, dentro un contesto che prenderà altre forme, che non sarà più quello originario e ne risponderanno in prima persona. Una tristezza, ci verrebbe da dire. Se non fosse che proprio questo tipo di resistenza, questa sfida al mostro aeroportuale, ci induce a pensare che non siamo tutti ripiegati al richiamo delle sirene della modernità. Che una via d’uscita, quanto meno ideale, ancora c’è. E che queste persone, questi "combattenti" che ci paiono fuori dal tempo, rappresentano invece un motivo di speranza a fronte di non meglio definiti "poteri superiori" che ci avvelenano la vita col pretesto di rendercela più comoda. Vincenzo Coronetti PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 2 31/01/2015 - PAG. 13 31/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa L’arte di Ortelli: business in brughiera In mostra a Malpensa le opere del genio di Viggiù. Obiettivo: «La gente dovrà aver voglia di venire qui» L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra Ma*Ga, Amici di Piero Chiara e Sea: «Risultati già ottimi» l’arte”, nato dalla volontà del gestore degli scali di Malpensa e Anche l’arte fa business Linate, e del museo Ma*Ga di e le sale vip del Club Sea si tra- Gallarate di trasformare le aree sformano in spazi espositivi. d’attesa del Terminal 1 in un luoIn mostra le opere di Gottardo go dove l’arte si esprime e si racOrtelli, artista di valenza nazio- conta. nale e internazionale, nato a VigUna collaborazione proficua, giù e vissuto a Varese e Milano. nata cinque anni fa come una All’estro delle sue tele il com- sorta di test «che ha già dato risulpito di attirare l’attenzione anche tati ottimi», indica Serafino. Daldel viaggiatore più distratto per- la didattica, alle esposizioni, alla ché Malpensa vuole essere un collaborazione con i ragazzi delaeroporto “da ricordare”. l’istituto “Puccini” di Gallarate Serafino Perego, direttore Re- per le loro esibizioni musicali ai al Estate di Sea, lo dice e lo ripete: passeggeri in attesa di prendere «Malpensa deve essere un aero- un volo, esiste un rapporto tra porto che attiri l’attenzione di aeroporto e realtà territoriali. tutti, curiosi compresi. Chi avrà «Per noi è una grande soddiun’ora di tempo libero, dovrà aver sfazione e ci sono margini per voglia di spendere qui il proprio ampliare ancora la collaboraziotempo perché qui può ne», rimarca il vicesintrovare qualcosa di daco e assessore alla diverso, non solo banLa sinergia Cultura del Comune di chi check-in». Sebastiano del museo Gallarate Nicosia. MALPENSA ALESSANDRA PEDRONI Esprimere e raccontare con la società Passeggeri da coccoall’esterno è iniziata Aprirsi lare e far sentire a caVoglia di guardare 5 anni fa avanti anche da parte sa, ma anche cittadini del mondo e dei dinMa*Ga. «La nostra come test del torni che dovranno strategia è aprirsi alaver voglia di frel’esterno e riprenderequentare l’aeroporto e tornarci. mo a spron battuto», assicura il Anche, anzi soprattutto, grazie presidente del museo gallaratese all’arte. Giacomo Buonanno. “L’arte è un viaggio” diceva «Dopo Vittore Frattini, ora la Fausto Melotti (esposti a Mal- mostra dedicata a Gottardo Orpensa i suoi “Sette Savi”) e questo telli in una logica di continuità: è il mantra che Sea utilizza, certa da un lato prosegue il dialogo con che a Malpensa si possa incontra- il pubblico che trascende i confini re la sintesi migliore di questo della città di Gallarate e, dall’alstesso mantra. tro, procede il percorso di rasseEcco allora l’importanza del- gna e analisi critica delle eccell’esposizione delle opere di Ortel- lenze artistiche che si sono svili, in un luogo - le vip lounges di luppate intorno a questo territoSea - non accessibile a tutti, ma rio». in ogni caso con 310mila passaggi Annota decisa la direttrice del all’anno che non sono affatto po- museo Emma Zanella: «Il rapca cosa. porto con l’aeroporto è una scomIeri il via all’iniziativa, orga- messa». Sea e Ma*Ga sono della nizzata in collaborazione con stessa squadra e intendono vinl’Associazione Amici di Piero cere la partita che non è un azzarChiara, secondo appuntamento do ma un percorso ormai tracciadel progetto “Sea e Ma*Ga per to da continuare a seguire. 1 PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 3 31/01/2015 - PAG. 33 31/01/2015 ||| ||| ||| ||| Malpensa MALPENSA EXPRESS «Rimettete la fermata o faremo azioni forti BUSTO ARSIZIO - Le firme capoluogo, aeroporto e fiera dei pendolari inferociti sono internazionale. Ma.Li. cresciute superando quota tremila, il pressing delle figure istituzionali non cala e la missione del sindaco Gigi Farioli l’altro giorno a Milano, al cospetto dell’assessore ai trasporti Alessandro Sorte, ha messo un altro tassello utile a formulare una credibile proposta di ripristino delle soste del Malpensa Express per Milano Cadorna alla stazione Nord. Ora a schierarsi affinché ci sia il passo indietro è anche tutto il centrodestra bustese. Una nota congiunta di Forza Italia, Udc, Fratelli d’Italia e Pdl chiede infatti a gran voce che Trenord sia costretta a rivedere quella decisione che da fine aprile taglierebbe fuori la città dai collegamenti con il centro di Milano e quindi manderebbe in crisi molti cittadini che utilizzano il treno super-veloce (e super-caro). «Chiediamo che si ripristini la fermata spiegano i promotori - e, se così non avverrà, siamo pronti anche ad effettuare delle azioni eclatanti per sollecitare l’azienda ferroviaria a ristrutturare le corse in vista di Expo, riadeguando il servizio a quello che c’era prima». Un’iniziativa, insomma, che ha avuto il potere di mettere assieme di nuovo le forze politiche di centrodestra che stanno dialogando certo in vista delle elezioni 2016, ma anche per incidere in maniera compatta fin da subito sulle questioni strategiche di maggior impatto. Intanto cresce l’attesa per l’appuntamento di lunedì sera in sala consigliare, quando Farioli parlerà a tutti coloro che vogliono stimolare un ravvedimento organizzativo sulle corse ferroviarie, rimettendo Busto al centro dei collegamenti fra PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 4 31/01/2015 - PAG. 31 31/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Centrodestra coi pendolari «Ci faremo sentire» Il Malpensa Express a Busto Busto Arsizio Caso Malpensa Express, il centrodestra fa fronte compatto per il ripristino delle fermate: «Pronti a far sentire la voce dei pendolari anche in modo forte». Sembra il primo passo della nuova alleanza elettorale per il 2016: Forza Italia, Udc, Fratelli d’Italia e il consigliere del Pdl Checco Lattuada si schierano in modo compatto a fianco dei pendolari, mentre i tavoli di confronto con Regione e Trenord proseguono. «La vicenda che in questi giorni ha messo in agitazione un numero importante di pendolari che quotidianamente prendono il Malpensa Express per recarsi a Milano per lavoro o per studio, ci trova non solo solidali con loro, ma assolutamente contrari a questa scelta ingiustificata da parte di Trenord - scrivono in una nota congiunta gli esponenti del centrodestra bustocco - speriamo che la mobilitazione trasversale che ha visto la politica impegnata per riportare quanto annunciato voler togliere dia i risultati sperati, con il ripristino del servizio senza la soppressione annunciata per il 26 aprile. Non vogliamo ripetere che Busto è sempre stata indicata come strategica per la prossima manifestazione dell’Expo, addirittura definita la porta di ingresso da Malpensa per l’iniziativa unica e straordinaria per il nostro territorio, invece adesso ci troviamo esclusi a poche settimane senza un reale perché». 1 A. Ali. PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 5 31/01/2015 - PAG. 11 31/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Torna la prima low cost MALPENSA - In attesa di Ryanair, che ha posticipato al 2016 il suo sbarco a Malpensa, torna a investire chi, nella storia dell’aeroporto, rimarrà la prima compagnia ad aver portato la mentalità low cost all’interno del Terminal 1. Quando Malpensa era ancora l’hub di Alitalia e l’arrivo di easyJet (oggi padrone assoluto del T2, diventata la sua seconda base europea con oltre 6 milioni di passeggeri trasportati all’anno) non era nemmeno immaginabile, una piccola e semisconosciuta compagnia spagnola, la Vueling, aprì due collegamenti per Madrid e Barcellona con tariffe a basso prezzo. Era il 2005. A distanza di 10 anni, con una dura crisi finanziaria ormai alle spalle e un rilancio che negli ultimi anni l’ha fatta diventare la seconda compagnia spagnola dopo Iberia, Vueling scommette ancora una volta su Malpensa con la speranza di intercettare la domanda in crescita promessa da Expo. Oggi è una realtà che vanta 21 basi operative, 38 Paesi serviti, oltre 300 rotte e quasi 18 milioni di passeggeri all’anno. Con questi numeri annuncia che, dall’1 giugno, lancerà un collegamento diretto con Parigi Orly, andando così a coprire quel buco provocato dal trasloco di Air France a Linate che in brughiera non hanno ancora digerito. Saranno 10 i voli a settimana operati con un Airbus 320 da 180 posti che il vettore punta di riempire con migliaia di turisti francesi che vorranno visitare Milano durante l’apertura dell’Esposizione universale. Nello specifico sono previste due frequenze il lunedì, il giovedì, il venerdì e la domenica, mentre il martedì e il mercoledì ci sarà un solo volo. Nel piano di Vueling su Malpensa c’è anche il rafforzamento della rotta esistente verso Barcellona con 4 voli il lunedì e il venerdì, 3 il martedì, il mercoledì, il giovedì e la domenica e 2 il sabato. Dal 3 aprile sarà attivo anche un collegamento bisettimanale con Bilbao, mentre dal 19 giugno si comincerà a volare su Ibiza con un collegamento giornaliero che diventeranno due ad agosto, durante il picco di stagione. Per Ryanair, invece, ci sarà ancora da aspettare. A spegnere i rumors che davano per imminente l’apertura di 4 tratte da Malpensa ci ha pensato direttamente il ceo del vettore irlandese, Michael O'Leary, in visita a Bergamo 4 giorni fa per siglare insieme a Sacbo il potenziamento dell’offerta da Orio al Serio. Alle domande su Malpensa ha risposto così. «Mirano a noi e li capisco, portiamo più traffico di qualunque altra compagnia aerea. Stiamo trattando: nel corso di quest’anno ci saranno novità. Avremo due aeroporti a Milano», ha detto O'Leary, aggiungendo subito dopo che «ci saranno voli dal prossimo inverno». In principio era Vueling, poi è arrivata easyJet, ora tornano pesantemente gli spagnoli e presto arriverà Ryanair. Senza nemmeno accorgersi, Malpensa sta diventando sempre più un aeroporto per low cost. Gabriele Ceresa PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 6 30/01/2015 - PAG. 31 30/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Malpensa Express, ci siamo Ecco la prima fumata grigia Segnali positivi dopo la missione del sindaco Farioli al Pirellone Regione e Trenord disponibili a correggere gli orari contestati Busto Arsizio ANDREA ALIVERTI Malpensa Express e Accam, Farioli torna fiducioso dal vertice in Regione Lombardia: «Ci sono sul tavolo alcune ipotesi di soluzione». I pendolari non mollano e aprono un nuovo fronte di mobilitazione: «Penalizzato anche chi è diretto all’aeroporto di Malpensa». E ci sono 800 firme in più alla petizione. Ieri il sindaco Gigi Farioli ha fatto il “giro delle sette chiese” in Regione Lombardia, per discutere di tutta una serie di problematiche che riguardano la città. Un lungo tour, iniziato alle 11 del mattino e concluso con il ritorno a Busto Arsizio attorno alle 19.30, giusto in tempo per dare il “via” alla distribuzione del “risotu e lüganiga” in piazza San Giovanni per la festa della Gioeubia. Soluzione cercasi In cima alle discussioni, il caso del Malpensa Express e il futuro dell’inceneritore Accam, per il quale si avvicina l’assemblea decisiva. Per quel che concerne il caso più dibattuto del momento, la soppressione delle fermate di Busto Nord del “diretto” per Milano Cadorna, il sindaco ne ha discusso per un’ora, spiegando le ragioni del malcontento della città nei confronti della scelta di Trenord. «Si è discusso dei motivi che hanno portato a compiere questa scelta e si sono avanzate alcune ipotesi di soluzione» afferma Farioli. «Nei prossimi giorni le verificheremo e le renderemo note». Ancora una soluzione vera e propria non c’è, ma è arrivata una conferma della disponibilità di Regione Lombardia e Trenord a Continua la battaglia di Busto contro la soppressione delle fermate del Malpensa Express in stazione L’ipotesi è quella di ripristinare le fermate più frequentate Intanto continua la mobilitazione Siamo a quota 3.300 firme correggere gli orari (si parla di ripristinare le fermate almeno negli orari più frequentati dai pendolari) per restituire agli utenti bustesi un servizio al livello delle loro esigenze. Lunedì sera a Palazzo Gilardoni tutti gli attori che si sono mobilitati per la vicenda si incontreranno per trovare una via d’uscita, e potrebbe presentarsi anche l’assessore regionale alle infrastrutture Alessandro Sorte, che è impegnato da giorni sulla vicenda. Pendolari sempre alla carica Intanto i pendolari continuano a firmare: altre 800 firme si sono aggiunte alle 2500 della prima settimana di petizione per il ripristino dei “diretti” per CaPAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO dorna. E si apre un nuovo fronte, quello di chi lavora a Malpensa e rischia di rimanere senza il treno dopo il 26 aprile. Come fa notare Quintino Sica, «nelle prime ore del mattino, il collegamento da Busto inizierà alle 6:07, mentre attualmente inizia alle 4:56, e l’ultimo treno serale sarà alle 22:43, mentre attualmente è alle 00:26». La battaglia per il ripristino delle fermate di Busto Nord andrebbe quindi portata avanti anche per tutelare «questa fascia molto utilizzata da chi va a lavorare a Malpensa, dove si lavora su turni. Dal 26 aprile non si potrà più andare a lavorare in treno e qualcuno non possiede l’automobile! Si tratta di un grave danno». 1 PAG 7 29/01/2015 - PAG. 8 29/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Malpensa Sale vip nel segno dell'arte APPUNTAMENTO con la cultura fra aeroplani e terminal. Sea e MaGa hanno organizzato la mostra di Gottardo Ortelli, pittore varesino scomparso nel 2003 che fu fra i protagonisti dell’avanguardia milanese. L’esposizione verrà presentata domani al Malpensa Center (la struttura al piano arrivi del terminal 1) alle 11.30. Alla conferenza interverranno Serafino Perego, direttore Real estate e corporate projects della società di gestione degli aeroporti milanesi; Sebastiano Nicosia, assessore comunale alla Cultura di Gallarate; Giacomo Buonanno, presidente del MaGa ed Emma Zanella, direttore del museo. Al termine della presentazione si potrà visitare in anteprima l’esposizione che durerà da domani al 2 novembre 2015, accompagnando i visitatori delle Vip lounges di Malpensa per tutta la durata dell’Expo. ALL’INTERNO dei locali, curati in ogni dettaglio, verranno ospitate le opere di Gottardo Ortelli, pittore che ha attraversato oltre quattro decenni di storia dell’arte italiana, dagli anni sessanta fino ai primi del nuovo secolo, esponendo anche al Padiglione d’arte contemporanea di Milano e al museo Ikeda di Nagano, in Giappone, oltre a portare un suo contributo alla vita sociale e culturale del territorio (fu assessore a Viggiù e Varese). L’iniziativa, organizzata in collaborazione con l’Associazione Amici di Piero Chiara, è il secondo appuntamento del progetto «Sea e MaGa per l’arte», nato dalla volontà di Sea e del museo dell’arte contemporanea gallaratese di trasformare le aree d’attesa dello scalo milanese in un luogo dove l’arte si esprime e si racconta. R.V. PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 8 29/01/2015 - PAG. 31 29/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Regione e Trenord «Chiediamo scusa ai nostri pendolari» «La soppressione della fermata di Busto Arsizio del Malpensa Express? Domani pomeriggio (oggi, ndr) riceverò la visita nel mio ufficio in Regione del sindaco di Busto Gigi Farioli. Sono fiducioso che al termine di questo confronto riusciremo a trovare una exit strategy condivisa». Fa professione di ottimismo il neo assessore regionale alle Infrastrutture Alessandro Sorte (nella foto Blitz) rispetto all’ultima grana bustocca. Salgono così (e di molto) le possibilità che si possa giungere a una soluzione-compromesso, in linea con le esigenze del migliaio di pendolari di Busto rimasti orfani delle 11 corse del Malpensa Express. «No comment» di rito sulla spinosa questione, invece, da parte di Cinzia Farisè, da due mesi nuovo amministratore delegato di Trenord. E non potrebbe essere diversamente: «Per quel che ci riguarda c’è la massima disponibilità nel venire incontro alla clientela, ma spetta sempre e solo all’istituzione e, dunque, a Regione Lombardia decidere quali servizi ferroviari garantire», ha spiegato la battagliera manager che, ieri, alla sua prima uscita pubblica ufficiale in Regione, ha subito dichiarato di essersi trovata davanti «una montagna di problemi» e che è necessario «dare una scossa al sistema ferroviario lombardo». Così, per contrastare quella che l’assessore regionale Sorte non ha esitato a definire «una situazione d’emergenza », l’ad di Trenord ha presentato il suo Piano d’Azione che ha obiettivo principale di venire incontro ai pendolari e alle loro esigenze di arrivare puntuali: «Chiedo scusa ai nostri clienti. Dopo averli delusi per troppo tempo, dobbiamo tornare a rispettare una promessa che è molto semplice: l'orario ferroviario che è affisso nelle stazioni, che prevede 2300 treni al giorno». La manager col suo piano di puntualità si è posta subito alcuni obiettivi a breve termine: «Allo stato l’indice di puntualità (percentuale di tutti i treni arrivati a destinazione con un ritardo massimo di 5 minuti, ndr) è del 72 per cento. Ecco, vorremmo essere in grado di offrire già entro la fine di quest’anno un indice di puntualità dell’82 per cento, per poi raggiungere il 90% di puntualità tra tre anni». La Milano-Gallarate-Domodossola è invece una delle cinque direttrici osservate speciali in cui si focalizzeranno i primi sforzi del nuovo management da qui al via di Expo. Su queste linee (le altre sono la Novara-Treviglio, la Milano-Mantova, la Verona-Treviglio- Milano e la Milano-Bergamo), scelte sia per la forte affluenza di utenza, sia per il basso indice di puntualità dei treni (e sulle quali l’azienda si impegna ad operare per ottenere maggiori indici di puntualità con una sfida particolare sulla Bergamo-Milano sulla quale l’obiettivo è di avere indici di puntualità al 90% entro 6 mesi), entrerà in azione un coach che seguirà la linea, valutando in particolare i treni nelle fasce di punta, e sarà inoltre istituito un panel clienti, per dare voce alle istanze dei pendolari. Per realizzare il piano sono stati attivati una task force e due gruppi di lavoro, con un grosso coinvolgimento da parte del personale di Trenord. Previste, inoltre, un’unica sala operativa (le due di Milano Greco e Saronno saranno concentrate presso la direzione operativa di Milano Fiorenza in quel di Rho) e un nuovo modello di comunicazione a bordo treno. Non finisce qui: l’ad Farisè ha promesso che a partire da lunedì prossimo sarà istituito anche un premio puntualità per i convogli e per gli equipaggi a ritardo zero. E ancora: dato che la carenza dei treni è tra le cause principali dell’inefficienza, ecco una buona notizia: la messa sui binari di 28 nuovi treni entro la fine dell’anno. «È un piano concreto, ambizioso, ma ineludibile », ha commentato il presidente regionale Roberto Maroni, prima di imbarcarsi per Roma, dove parteciperà all’elezione del nuovo Presidente dalla Repubblica. Difficile dargli torto. Luca Testoni PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 9 29/01/2015 - PAG. 31 29/01/2015 ||| ||| ||| ||| Malpensa Lunedì si prova a fare lobby La parola lobby ha un suono sinistro, ma stavolta può avere un senso (e un effetto) positivo. Lobby è infatti ciò che lunedì sera dalle 21, nella sala del consiglio comunale, il sindaco Gigi Farioli proverà a fare con tutti i protagonisti della vicenda bustocca legata ai trasporti ferroviari, in modo da difendere gli interessi dei pendolari e del territorio. In pratica il primo cittadino, oltre a concordare con Regione una strategia di riscrittura degli orari in favore degli abbonati Trenord diretti a Cadorna, vuole che tutte le forze si schierino in quello che definisce «un progetto complessivo di rilancio della mobilità nel territorio, aggiustando sì la questione della fermata, ma anche elaborando una proposta che ribadisca come Busto sia per natura, per snodi e per investimenti fatti la porta di Malpensa e quindi il punto di ingresso ad Expo». E allora, oltre a chiamare alla discussione i referenti della maxi-petizione che ha raccolto oltre 2mila 500 adesioni contro le scelte di cancellazione del Malpensa Express, il sindaco spera di avere appoggi e suggerimenti anche dalle forze politiche bipartisan che si sono schierate nei giorni scorsi a fianco della protesta. Così l’invito alla partecipazione è esteso ai senatori Laura Bignami (Movimento X), Stefano Candiani (Lega), Erica D’Adda (Pd) e Bruno Marton (5 Stelle), agli onorevoli Maria Chiara Gadda, Angelo Senaldi (entrambi del Pd) e Ivan Catalano (gruppo misto-Pri), nonché ai consiglieri regionali Paola Macchi (5 Stelle), Alessandro Alfieri (Pd) e Luca Marsico (Forza Italia). Ovviamente alla schiera degli ospiti attesi si aggiungono quelli rivolti ai componenti delle formazioni politiche bustesi e a tutti coloro che vogliono portare un contributo alla causa. Non è da escludere che all’evento possa prendere parte qualche esponente di Trenord, se non addirittura l’assessore Alessandro Sorte. E, se l’operazione lobby correrà già in queste ore, non è detto che l’incontro di lunedì si trasformi da tavolo programmatico a palcoscenico per qualche annuncio. Marco Linari PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 10 28/01/2015 - PAG. 13 28/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Malpensa va a lungo raggio L’extra Ue porta il segno più Presto per valutare gli effetti del decreto Linate: ci vorranno sei mesi Ryanair fa il pieno di aerei: arriverà? Dialogo aperto con Vueling MALPENSA ALESSANDRA PEDRONI Èancoraprestoperdelle valutazioni sugli effetti del Decreto Lupi: avrebbe parlato in questo modo, Sea, l’altroieri sera, davanti al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha mancato, però, l’appuntamento con Varese. Le analisi di traffico nei due aeroporti gestiti da Sea rispondono a quanto il gestore si aspettava e a quello che il presidente Pietro Modiano aveva già anche anticipato: la perdita dei passeggeri di aiberlinperloscalonostranodopo il trasloco della seconda compagnia aerea tedesca da Malpensa a Linate (a consuntivo circa 700 mila passeggeri passati al Forlanini). Ma altri conti dovranno ancora farsi. «Ci vorranno cinque, sei mesi, dall’entrata in vigore del Decreto Lupi per un’analisi più accurata», dicono da Sea. Dunque, aprile o maggio. E intanto? L’impresa è riempirli Intanto Malpensa si fregia di un quasi +12 % di passeggeri extra Schengen: su circa 18 milioni di passeggeri a chiusura 2014 nello scalo della brughiera, sei milioni e mezzo sono viaggiatori extra Unione Europea. Il che rallegra management e presidente Sea Modiano. La strada dei voli intercontinentali è del resto quella che si vuole perseguire a Malpensa. E se riempire gli aerei a lungo raggio rimane l’impresa da assolvere, la scommessa del futuro, gli 80 aerei ordinati da Ryanair alla Boeing che arriveranno alla low cost irlandese nel corso del tempo, fannopensarealpossibileposizionamento di qualche macchina anche a Malpensa. Dove saranno messi tutti quanti, altrimenti? Non si tratta di un duello Malpensa – Orio al Serio, la pace negli I sindaci dei comuni di Varese, Busto, Gallarate, Legnano, Magenta e Novara incontreranno i vertici Sea La pace tra scali in Lombardia resta uno status da mantenere scalilombardirimaneunstatusda poter mantenere. Ma a Ryanair potrebbe servire un nuovo approdo e a Malpensa farebbe comodo un vettore aereo che le traghetti passeggeri da poter imbarcare anche su altri voli, quelli appunto di lungo raggio. Tariffe da rialzare a Linate Le compagnie non sono pagate per sbarcare in brughiera Sea ha già reso noto che il proprio Commerciale parla con tutti. Anche con Vueling, ad esempio. E c’è un’altra certezza: «Non paghiamo nessuno». Le compagnie aeree cheusanolepistediMalpensanon sono foraggiate per venire da queste parti. Dovranno essere il servizio e lo scalo a convincere. Nient’altro. Forse le future tariffe aeroportuali potranno fare la differenza se, come indicato dallo PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO stesso presidente Modiano a inizio anno, Sea riuscirà a convincere Enac ad alzare le tariffe a Linate e ad abbassarle a Malpensa. Dopotutto al city airport di Londra si pagano 4.500 euro per atterrare, mentre a Milano 1.750 euro. «La soluzione ideale per favorire Malpensa, sarebbe alzare i prezzi a Linate e abbassarli a Malpensa », ha detto chiaro e tondo il presidente Sea. Proprio su questo stesso tema, hanno chiesto un incontro a Sea i sindaci di Varese, Busto Arsizio, Gallarate, Legnano, Magenta e Novara. Ma nelle prossime settimane saranno incontrati anche i primicittadinideiComunidisedime, quelli più interessati al nuovo piano di sviluppo, ossia al master plan di Sea. 1 PAG 11 28/01/2015 - PAG. 13 28/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa «Lavorano in nero» Il sindacato attacca L’azienda: «Falsità» MALPENSA Lavoro nero presso Europcar da parte della Sara Service, impresa individuale di Andrea Rugeri. Il sindacato di base Cub Trasporti punta il dito contro lo sfruttamento dei lavoratori e sventola la notizia di una decina di lavoratori dal 1 dicembre 2014 in forze a Sara Service «pagati in nero a cinque euro l’ora», denuncia Renzo Canavesi. Il segretario della Confederazione unitaria di base grida l’allarme dopo aver inoltrato denuncia all’Ispettorato del lavoro. Si tratta della pulizia e del navettameno delle autovetture per i clienti di Malpensa, del terminal 1 e del terminal 2. A fine novembre dell’anno scorso, Europcar ha re- Renzo Canavesi (Cub) vocato l’appalto di pulizia, preparazione e consegna delle vetture pensa e dintorni, in queste attività alla MGS srl, che, a sua volta, sub- di servizio all’aeroporto che sembappaltava il lavoro a Mxp Lavoro brano un meandro di appalti morcooperativa, e l’ha affidato all’im- di e fuggi capaci soltanto di creare presa individuale Sara Service. lavoro precario, a volte anche oltre Dalla Sara Service è lo stesso i limiti della legalità. «Expo deve titolare Andrea Rugeri a parlare essere un’occasione da non perdedi «falsità». Dice Rugeri: «È stata re anche per i lavoratori», comuna prestazione occasionale quel- menta Canavesi. la dei lavoratori. A seconda di quanto hanno lavorato, hanno Stipendi ancora in sospeso percepito il relativo compenso «Non sappiamo più cosa dire e senza una busta paga come commentare sidefinita ma, appunto, tuazioni ben lontane basata sulla prestazio«È stata da un’occupazione di ne occasionale di lavoo perlomeno prestazione qualità ro». dai contorni sereni e occasionale giusti». Questione di date In questo caso si Il compenso parla Ma Canavesi ribatte: di lavoratori «che in base hannoancorainsospe«Oggi (ieri, ndr) hanno fatto firmare ai lavoradalla precedente al lavoro» so, tori di Sara Service una cooperativa per la qualettera retrodatata con le lavoravano, stipendi la quale dichiarano di aver svolto di tre mesi del 2013, mai percepiti, lavoro saltuario dal 1 gennaio la tredicesima mensilità e il tfr». 2015. Peccato che la firma sia di Lamenta con amarezza il sinoggi e le ore lavorate da alcuni di dacalista: «Il meccanismo è semloro dimostrino che non si tratta pre lo stesso: le committenti, dopo affatto di lavoro saltuario». il cambio di appalto, con varie scuDi nuovo Rugeri: « Dal 1 febbra- se, ritardano e riducono economiio ci saranno contratti regolariz- camente i pagamenti e, di consezati nel modo più opportuno, che guenza, le varie cooperative non conviene all’azienda, in modo da provvedono più a regolarizzare la garantire il regolare pagamento situazione dei soci che lavorano degli stipendi». Intanto lo sguardo per loro». E siamo nella “grande” torna a posarsi sul lavoro a Mal- Malpensa in Lombardia. 1 A.Ped. PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 12 28/01/2015 - PAG. 5 28/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa «Vicini ai cittadini per la legalità e la sicurezza» QUESTIONE islamica, furti in appartamento, Malpensa. Il nuovo questore di Varese, Attilio Ingrassia, ha già individuato le priorità del territorio in termini di sicurezza. «Il tema dell’islamismo e dell’integrazione è particolarmente sentito in questo momento - spiega - e tengo subito a fare una distinzione importante: essere musulmani non significa essere terroristi». Sul fronte microcriminalità, Ingrassia pone l’accento in particolare sui furti in appartamento, «una piaga che bisogna prevenire arrestando gli autori e facendo in modo che restino in galera per un pò». Particolare attenzione riceverà l’aeroporto di Malpensa, dove già sono state intensificate le attività di presidio e d’intelligence in vista di Expo. «Speriamo e ci auguriamo di risolvere buona parte dei problemi della città e della provincia», confida Ingrassia, il quale si aspetta «un lieve ritocco» dell’organico a sua disposizione. Uomini e mezzi servono sempre anche se, ragiona il nuovo questore, «si tratta più che altro di razionalizzare i servizi e le funzioni nell’ambito delle priorità ». Priorità che il dottor Ingrassia, appunto, ha in parte già individuato. «Sono arrivato a Varese molto volentieri - dice - con lo spirito di servizio che mi ha sempre accompagnato. Polizia al servizio del cittadino è il mio motto, lo applicherò anche qui dove ho trovato una struttura ben organizzata e un’ottima squadra di funzionari». INGRASSIA insiste molto sul concetto di legalità, sia che si alluda ai centri sociali (ieri c’è stata l’ennesima manifestazione del Telos a Saronno) sia che si parli di tifo violento: l’ultimo suo provvedimento da questore di Belluno, incarico ricoperto prima di venire a Varese, è stata la firma di cinque Daspo a carico di altrettanti ultrà della Lazio che si erano resi protagonisti di tafferugli durante le amichevoli estive nel Bellunese della squadra biancoceleste. Il curriculum di Attilio Ingrassia palermitano classe 1955, sposato con due figlie - è quello di un poliziotto di lungo corso. Il primo incarico nella Ps risale al 1978, alla Mobile di Catania; nel 1985 il passaggio alla Questura della sua città natale, dove fino al 1994 dirige una sezione della Mobile, «un’esperienza molto formativa in anni difficili». Seguono altri incarichi con responsabilità e gradi sempre maggiori e dal 2003 al 2011 è vicequestore vicario a Como; nel 2011 la promozione a dirigente superiore con la nomina a questore di Belluno e, adesso, il passaggio alla questura varesina. michele.mezzanzanica@ilgio rno.net PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 13 28/01/2015 - PAG. 31 28/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Chi proviene dalla Pedemontana rischia di non trovare Malpensa Cartellonistica carente all’intersezione con l’Autolaghi: la 336 non è segnalata E viceversa: nella rete viaria circostante mancano le indicazioni per la nuova A36 Busto Arsizio ANDREA ALIVERTI Il nostro viaggio sulla tratta A di Pedemontana:un’operaspettacolare, ma quante piccole magagne da sistemare. La più clamorosa? All’interconnessione con la Milano-Varese manca l’indicazione per l’aeroporto di Malpensa. Il tratto “comasco” della Pedemontana, tra Mozzate e Lomazzo (anche se a Cislago rientra in parte in provincia di Varese), è il più lineare: in gran parte in trincea, ricorda per certi versi un’altra infrastruttura recente, la superstrada Malpensa-Boffalora. E a pochi minuti dall’apertura al traffico, lunedì appena dopo il tramonto, il numero di automobili era già notevole. Ci sono però anche le magagne, soprattutto sulla cartellonistica. A partire da quelle indicazioni per Bergamo che, al di là della speranza di completare l’opera, attualmente sanno più di beffa, per non dire che sono un po’ ingannevoli. Il primo a segnalarcene una è il bustocco Orazio Tallarida, che dopo la cerimonia di apertura testacomenoilaA36finoaLomazzo e, per tornare indietro, imbocca l’uscita della A9 a Turate. Cattedrale nel deserto? «Fuori dall’autostrada Si viaggia in modo molQuelle Milano-Como non c’è indicazione to pulito e con un granscritte nessuna per Pedemontana, né de senso di sicurezza. E quando si arriva all’in“Bergamo” per Varese o Malpenfa notare. Lo stesso terconnessione con la tra beffa sa» problemasinotaanche A9 a Lomazzo, dove si e speranza a Busto Arsizio: al di là intravede il cantiere della prosecuzione per il futuro di quelli dello svincolo in A8, fuori dall’autoverso la Brianza, le strada non c’è un caropere sono imponenti, tello che segnali l’esistenza di Petra ponti e svincoli. Il tratto “varesino” invece - l’ab- demontana. Così la nuova A36 rischia di esbiamo percorso da Mozzate fino alla A8 - colpisce per le gallerie, sere una “cattedrale nel deserto” illuminatissime e molto attrezza- finché non la si pubblicizzerà adete per le misure di sicurezza, con guatamente:epensarecheèpratiuna fila di piazzole, vie di fuga, camente pronta da mesi. Ma la estintori e postazioni Sos: più alta svista più clamorosa è nella carteldelle solite gallerie autostradali lonistica dello svincolo Pedemonquella di Gorla Minore, più “ro- tana-Autolaghi: agli automobilisti tonda” e classica quella di Solbiate vengono indicate unicamente le Olona, che l’amministratore dele- due direzioni Milano e Varese, gato di Pedelombarda Nicola mentre non si fa nemmeno cenno Meistro considera l’opera più a Malpensa. Con il rischio che l’aucomplessa realizzata dalle impre- tomobilista meno informato imse costruttrici. «Ardita, per via del bocchi la Milano-Varese in diresottoattraversamento di un abita- zione Gallarate (dove per uscire e to con una copertura molto ridot- poi rientrare si paga il pedaggio al ta e con la presenza di case - dice casello) invece che in direzione -mariuscitaperfettamente,senza Busto Arsizio, dove c’è l’ingresso problemienelrispettodeitempi». nella 336 per Malpensa. 1 Sicurezza al top L’imbocco della Pedemontana a Mozzate: di Malpensa non si parla e Bergamo è ancora lontana VARESEPRESS PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 14 28/01/2015 - PAG. 11 28/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Schiaffo a Malpensa Ryan Air dice «no» MALPENSA - Enigmatico e contraddittorio, è Michael O'Leary in persona, istrionico Ceo di Ryanair, ad allontanare lo sbarco del vettore low cost più noto al mondo a Malpensa. Da tempo i contatti tra i vertici del vettore e Sea, società di gestione degli scali milanesi, si sono intensificati e gli ultimi rumors davano ormai per certa l’attivazione delle prime 4 rotte da e per Malpensa addirittura in concomitanza di Expo. O'Leary invece, presente ieri a Bergamo per firmare il nuovo accordo quinquennale con Orio al Serio (la base di riferimento in Italia) ha smorzato gli entusiasmi e ha smentito categoricamente l’arrivo di Ryanair al T1 nel breve periodo. «Non ci spostiamo da Orio, rispettiamo l'accordo appena siglato. Per il futuro valutiamo ogni possibile novità, ma per ora ci fermiamo qui». Al momento, dunque, le porte sono chiuse. Ma ciò non significa che in un futuro non troppo lontano i destini della compagnia irlandese e di Malpensa non tornino a incrociarsi. Anzi. E’proprio O'Leary a confermare che il dialogo con i gestori di Malpensa e Linate è aperto e che presto potrebbe concretizzarsi in qualche cosa di più. «Sono loro che mirano a noi e li capisco: portiamo più traffico di qualunque altra compagnia aerea. Stiamo trattando; nel corso di quest’anno ci saranno novità. Avremo due aeroporti a Milano». Qualche cosa in più si è lasciato scappare il sales marketing manager, John Alborante, senza però dare quella conferma che si cerca da tempo: «Ci sono discussioni in corso con altri aeroporti nel Nord Italia, tra cui Malpensa e Linate, ma non abbiamo ancora concluso. Qualora ci fosse un accordo sarà per un numero contenuto di rotte e aeromobili. Bergamo rimarrà la nostra terza più importante base d’Europa». I piani di Ryanair su Orio annunciati ieri, del resto, sono molto ambiziosi: 3 nuove rotte per la Summer 2015 (Copenaghen, Lisbona e Crotone), il raggiungimento degli 8 milioni di passeggeri nel 2016 che diventeranno 9 entro il 2020 e, ha affermato O’Leary «un sostegno all’economia locale per 8mila posti di lavoro a Milano Bergamo e dintorni». Per quanto riguarda Malpensa, invece, per ora ci sono soltanto tavoli, trattative e discussioni. La sensazione è che il matrimonio, prima o poi, si farà, ma al momento è arrivata soltanto una doccia fredda per chi già sognava di vedere l’Arpa di Irlanda (simbolo non solo della Guinness ma anche di Ryanair) sulle piste di Ferno già dalla prossima primavera. Gabriele Ceresa PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 15 28/01/2015 - PAG. 31 28/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Il peduncolo che non c’è «Fate presto o sarà il caos» Un’altra magagna, questa invece strutturale, la fa notare Roger Zanesco, il presidente dell’associazione Aeroporti Lombardi: «Quei cinque chilometri tra Pedemontana e la superstrada 336 rischiano di diventare un inferno, se non si realizza il peduncolo di collegamento previsto». Si riferisce al primo tratto della variante della statale 341, una delle opere accessorie che non si sa che fine abbiano fatto. Oggi infatti, al di là della clamorosa assenza delle indicazioni per Malpensa, chi da Como vuol dirigersi all’aeroporto deve uscire a Busto Arsizio e da lì imboccare la 336. Invece nel progetto di Pedemontana è previsto un peduncolo che collegherebbe direttamente la A36 con la superstrada, innestandosi all’altezza dello svincolo Gallarate-Busto Nord-Sempione, per poi proseguire verso Samarate e ricongiungersi a Vanzaghello con la Malpensa-Boffalora. Un’opera da 200 milioni osteggiata dai Comuni di Gallarate e Samarate per l’impatto ambientale notevole. Un altro timore riguarda l’uscita autostradale di Busto Arsizio: la via Fagnano è ancora incompleta, ad una sola corsia e perennemente intasata negli orari di punta nel primo tratto e a due corsie in quelli successivi, fino all’Esselunga di Olgiate Olona. Anche questo potenziale imbuto preoccupa nelle ore di maggior traffico. 1 A. Ali. PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 16 27/01/2015 - PAG. 26 27/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Il paradossale grazie agli sciacalli «Hanno fatto già metà del lavoro MALPENSA – Sessanta giorni da ieri per demolire le prime 25 abitazioni, che diventeranno 45 alla scadenza del centoventesimo giorno. Tra quattro mesi, dunque entro la fine di maggio, a Case Nuove verrà rasa al suolo oltre la metà di quelle case fantasma che da oltre sedici anni, ovvero dall’inaugurazione di Malpensa 2000, significano soltanto problemi, disagi, microcriminalità e abusivismo. Due esempi sono emersi ancora ieri durante la cerimonia di consegna ufficiale dei lavori alla presenza dei vertici Aler, incaricati dalla Regione Lombardia di gestire l’intera operazione, del sindaco di Somma Guido Colombo e dei tecnici della impresa di Perugia che ha vinto l’appalto e che entro una settimana arriverà con le sue ruspe. Il primo è la velocità delle operazioni preliminari: prima di procedere, solitamente le case devono essere svuotate del materiale contenuto all’interno e spogliate all’esterno da tutto ciò che non sia muratura (serramenti, condutture, accessori). «Qui non è praticamente necessario perché si sono già portati via tutto, persino i sanitari», diceva ieri con sarcasmo uno dei responsabili del cantiere durante l’ennesimo sopralluogo. I preziosi pluviali in rame sono stati i primi a essere spariti, ma le case delocalizzate sono state oggetto di continue razzie e non sono mancate nel corso degli anni denunce agli sciacalli sorpresi in flagrante dalle forze dell’ordine. Perlomeno quel repulisti illecito oggi torna utile. Il secondo elemento evidente è l’occupazione. Aler si è raccomandata con il sindaco affinché la polizia locale sia sempre presente e compia un’accurata ispezione di ciascun immobile un attimo prima dell’abbattimento. Il motivo è semplice: in alcune villette murate di via Capasso e del centro storico «c’è gente a dormire ». A volte vengono scoperti, cacciati, ma poi ritornano, cambiando ogni volta dimora. Con ogni probabilità, alcuni di loro fanno parte dei 35 profughi ospitati per due anni all’hotel Cervo e tuttora “residenti” a Case Nuove. In pratica non se ne sono mai andati, ma con un numero così elevato di nascondigli, tenerli sott’occhio oggi è impossibile, ed è una delle ragioni per cui l’assessore regionale al Territorio Viviana Beccalossi si è decisa a stanziare 4 milioni di euro per ridare dignità alle aree di sedime. Secondo Roberto Tadiello, responsabile del procedimento, un milione e 324mila euro serviranno per abbattere 45 edifici nella frazione di Somma Lombardo e 14 a Ferno. I detriti, ha spiegato ieri alla stampa, verranno frantumati in un frantoio che verrà allestito in via Bailo e il materiale riusato per colmare i buchi sul terreno che si verranno a creare con l’eliminazione delle fondamenta e delle taverne delle case da abbattere. Il tutto verrà coperto da uno strato di terra da coltura di 30 centimetri riseminato a verde. Il risultato finale, dunque, saranno lotti interi di prato verde. A Case Nuove sparirà il degrado attorno all’Holiday Inn, alla ex scuola elementare (oggi istituto tecnico superiore a indirizzo aeronautico) e alla porzione di centro storico adiacente alla sala civica. E la metà restante? «La Regione ha preannunciato lo stanziamento di altri 4 milioni per il 2016, ma ancora non ci sono conferme », ha svelato Tadiello. Se l’indiscrezione venisse confermata, delle case abbandonate dai residenti di Case Nuove, Lonate e Ferno quando venne costruito il Terminal 1, non rimarrà più traccia entro due anni. Solo prati verdi, il cui futuro resta ancora tutto da immaginare. Gabriele Ceresa PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 17 27/01/2015 - PAG. 31 27/01/2015 Malpensa Case delocalizzate, inizia la fine È tutto pronto per le demolizioni ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Partito lo storico conto alla rovescia: in tre mesi saranno rasi al suolo 48 edifici Il sindaco Colombo esulta: «Finalmente partiamo». Al loro posto tornerà l’erba Somma Lombardo ALESSANDRA PEDRONI Una data storica. Le ruspe arriveranno a Case Nuove tra sette – dieci giorni, ma ieri il sindaco di Somma Lombardo Guido Colombo ha sottoscritto in loco la consegna ufficiale dei lavori di demolizione delle case delocalizzate con i referenti di Aler Varese, stazione appaltante, e l’impresa Varian srl di Perugia che si occuperà di fatto degli abbattimenti. Un momento storico. Sono passati quindici anni da quando si è aperta la “partita” delocalizzazione, soluzione trovata dalle istituzioni locali, regionali e nazionali per dare risposta a chi abitava a due passi dalle piste di decollo (e di atterraggio) di Malpensa e non riusciva più a convivere con un aeroporto, allora, in espansione. Abitazioni fantasma Dopo due bandi di delocalizzazione e una frazione che si è spopolata, si tira una riga sugli edifici rimasti abbandonati, murati, eppure tuttora rifugio di senza tetto che ci vanno a dormire. Entrare in una delle case rimaste disabitate, sarebbe un gioco da ragazzi. Basta guardare i panni stesi per sapere se qualcuno ci ha dormito la notte. Per questo Aler e Varian si appoggeranno alla Polizia locale, nel caso ci fosse bisogno di far sloggiare qualcuno. «Finalmente partiamo», dice il sindaco Colombo. «Si è concretizzato un lavoro portato avanti con caparbietà dall’assessore regionale Viviana Beccalossi». La prima casa ad essere demolita sarà quella in via De Pinedo, un tempo abitata dalla famiglia Parati. Il primo stralcio dei lavori toccherà 22 edifici e durerà 60 giorni, men- tre in 120 giorni, a partire da ieri, saranno 48 gli edifici rasi al suolo. Le case saranno sottoposte a streep out, ossia «spogliate da infissi, arredi e strutture secondarie», spiega l’ingegner Gianfranco Giancarlini di Varian srl, «dopodiché un frantumatore morderà la muratura a piccoli tratti fino alla demolizione totale. Per l’abbattimento delle polveri si provvederà alla bagnatura del materiale sul punto di attacco e sui cumuli a terra». In via Bailo, il posizionamento di un frantoio mobile che restituirà il materiale da demolizione frantumato, utile a riempire i vuoti. La separazione dei materiali avverrà già dallo streep out. I certi casi ci sarà da provvedere allo smaltimento delle coperture in amianto e alla rimozione di pannelli solari che qualche famiglia aveva deciso di installare. «Conserveremo gli alberi» Da ultimo, «sarà ripristinato lo stato dei luoghi con un terreno vegetale che permetterà l’inerbimento dell’area». Dove ora ci sono case, tornerà, dunque, terra nuda e prato. «Conserveremo gli alberi e ogni essenza che non sarà di intralcio all’opera di demolizione», ricorda l’architetto Roberto Tadiello di Aler, responsabile del procedimento unico. Ci sono magnolie, abeti e pini davvero notevoli in certi giardini di Case Nuove. «Dopo 15 anni si chiude una fase e se ne apre un’altra», annota il primo cittadino di Somma Lombardo. Ma quale sia la nuova fase ancora non si sa. 1 PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 18 27/01/2015 - PAG. 27 27/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Fermata del Malpensa Express Si lavora a una "fascia protetta Il Malpensa Express che dal prossimo 26 aprile non fermerà più a Busto Arsizio è sicuramente una delle questioni più urgenti che stanno sulla scrivania dell’assessore regionale alle Infrastrutture Alessandro Sorte. E lo è al tal punto che in queste settimane, viste anche le quasi 2600 firme raccolte tra i pendolari, è diventata una priorità. Lo ha confermato lui stesso ieri, a margine dell’inaugurazione del primo tratto dell’autostrada Pedemontana, aggiungendo anche un elemento in più. L’ipotesi di poter lasciare la sosta cittadina del treno nella classica fascia protetta (le prime ore del mattino e il pre serale ndr.) potrebbe essere una dele soluzioni possibili. A suggerirla, nei giorni scorsi, era stato l’ex assessore alle Infrastrutture Raffaele Cattaneo. E ora ci si sta lavorando. «Noi stiamo lavorando a un riordino delle rotte programmate, anche sulla base del nostro piano di traffico che già era meno penalizzante sulle zone più critiche - ha detto ieri Sorte Noi stiamo ragionando su diverse ipotesi, tra cui c’è anche quella delle fermate nelle ore più frequentate dai pendolari. Teniamo anche presente che il nuovo piano delle rotte dovrebbe prevedere una maggiore offerta su Milano Centrale». Insomma, la partita è aperta e si capisce chiaramente che, se a Palazzo Lombardia ci si è rimboccati le maniche, probabilmente ora si attende anche un riscontro e un confronto con il Ministero delle Infrastrutture. «Da parte nostra - ribadisce Sorte - c’è la determinazione a voler risolvere questa criticità che, abbiamo calcolato, coinvolge circa 900 pendolari. Il primo passo è un piano del traffico dettagliato». La macchina si muove, insomma, mentre la raccolta di firme prosegue a spron battuto e anche il sindaco Gigi Farioli lavora alla partita. E:Spa. PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 19 27/01/2015 - PAG. 32 27/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Malpensa Express, parola al Pirellone Il sindaco: «Fiducioso sulla soluzione» Busto Arsizio Caso Malpensa Express, si lavora per una soluzione positiva per la città. Ieri il sindaco Gigi Farioli a confronto con l’assessore regionale Alessandro Sorte. «Qualche margine per migliorare la situazione c’è» apre uno spiraglio l’assessore alle infrastrutture e ai trasporti di Regione Lombardia. Ieri mattina un lungo colloquio telefonico tra il sindaco e l’assessore, ieri pomeriggio un faccia a faccia a margine dell’inaugurazione di Pedemontana a Mozzate, alla presenza dell’ex assessore (e attuale presidente del Consiglio regionale) Raffaele Cattaneo e dell’assessore bustocco ai trasporti Claudio Fantinati. «Stiamo studiando la questione delle fermate del Malpensa Express a Busto Nord - fa sapere l’assessore Alessandro Sorte, che settimana scorsa ha ascoltato anche i rappresentanti del Comitato Pendolari Trenord di Busto - in questa fase stiamo innanzitutto cercando di capire se c’è un margine per migliorare la situazione, come richiesto dai pendolari e dagli amministratori di Busto. Ancora è presto per PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO esprimersi sulla vicenda, ma posso dire che qualche margine di intervento ci può essere». Lunedì il caso a Palazzo Ancora niente di concreto, come peraltro aveva già amaramente constatato settimana scorsa la delegazione del Comitato Pendolari. Ma al termine della giornata il sindaco Gigi Farioli mostra di es- PAG 20 27/01/2015 - PAG. 32 27/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa sere moderatamente ottimista sull’esito delle trattative, in attesa del tavolo convocato per lunedì prossimo in sala consiliare a Palazzo Gilardoni: «Ho fiducia che possano esserci spazi per individuare una soluzione - afferma il sindaco - per ora è stata portata la prova dell’incompetenza e della superficialità di chi ha assunto la scelta di sopprimere le fermate del Malpensa Express per Milano Cadorna. Ora siamo al lavoro per individuare una proposta complessiva di soluzione. Non si tratta di negoziare qualche fermata in più o una fermata sì e una no». Farioli annuncia che «prima di venerdì» si incontrerà nuovamente con l’assessore Sorte per mettere sul tavolo una prima proposta da sottoporre lunedì in sala consiliare. «Una proposta ragionevole» Intanto Cattaneo risponde alle polemiche generate dalla sua proposta di soluzione, con il ripristino di alcune fermate negli orari destinati ai pendolari: «Mi spiace - afferma l’esponente di Ncd - ma se non ci mettiamo d’accordo nemmeno sui numeri dei treni che verranno soppressi, visto che quelli che ho portato io nel dibattito sono stati contestati dai rappresentanti dei pendolari, è difficile discutere. Valuteremo una proposta ragionevole e realistica per risolvere il problema». 1 A.Ali. PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 21 27/01/2015 - PAG. 7 27/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Fermata di Busto Si muove la Regione FILO DIRETTO con la Regione per ottenere una marcia indietro sulla soppressione della fermata Busto Arsizio del Malpensa Express, annunciata per il 26 aprile prossimo. Il consigliere regionale Luca Marsico (Forza Italia) si è mobilitato, stabilendo un contatto con l’assessore a Mobilità e Infrastrutture Alessandro Forte. «La questione della soppressione del Malpensa Express per la tratta Busto Arsizio-Milano Cadorna - ha detto l’esponente azzurro - ha visto sin da subito la mia attenzione rispetto ad un problema che investe, giornalmente, i pendolari della città di Busto e delle realtà limitrofe. Ho trovato nell’assessore Sorte un interlocutore attento alle esigenze e istanze del Comitato Pendolari Trenord Busto Arsizio, una cui delegazione è stata ricevuta la scorsa settimana in Consiglio regionale». L’obiettivo è cercare di rispondere positivamente alle loro sollecitazioni. «Sono in stretto contatto con l’assessorato - prosegue Marsico nella nota stampa con cui ha reso nota la sua azione - con l’obiettivo di addivenire, al più presto, a una soluzione che sia funzionale e utile anzitutto per i cittadini che sono, al momento gli unici penalizzati rispetto all’annunciata scelta della soppressione della fermata che dovrebbe scattare alla fine di aprile, proprio alla vigilia di Expo 2015». La mobilitazione dei pendolari, quindi, trova una sponda politica dopo che sulla petizione organizzata dai viaggiatori, autorganizzati in un comitato spontaneo, sono state raccolte in meno di una settimana oltre 2.500 firme. R.V. PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 22 27/01/2015 - PAG. 4 27/01/2015 ||| ||| ||| ||| Malpensa «Da Roma è un’ora di volo Bastava un sottosegretario» I più arrabbiati per il forfait dell’ultimo minuto del ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi sono i sindacati. «Il ministro dovrebbe sapere che da Malpensa a Roma c’è un’ora d’aereosoltanto-ironizzaGerardoLarghi, segretario della Cisl dei Laghi - avrebbe potuto mandare un sottosegretario che potesse prendere degli impegni al suo posto». La preoccupazione più grande dei sindacati è Malpensa. «Per risolvere il problema Malpensa ci vuole un pat- tod’areaperchéildualismoconLinate è inventato. Bisogna riqualificare l’area perché non basta sostituire i passeggeri con le merci» prosegue Larghi. Occasione persa anche per la Cgil varesina che sarebbe dovuta intervenire al Tavolo a nome anche di Cisl e Uil. «Il tavolo era convocato da tempo e auspico che se ne fissi un altro a breve -affermaUmbertoColombo,segretario Cgil Varese - Non serve più fare il punto della situazione ma avere ri- PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 23 27/01/2015 - PAG. 4 27/01/2015 ||| ||| ||| ||| Malpensa sposte concrete dopo un anno di attesa ed è questo che ci aspettiamo dal ministroapartiredaMalpensa,cheha tutte le carte in regola per svilupparsi. Bastaparole;siamomoltopreoccupati per le ricadute occupazionali sui lavoratori dello scalo e dell’indotto». Severo anche il giudizio della Uil. «Se Malpensa è al centro dei pensieri del ministro lo si capirà dalla rapidità della disponibilità di Lupi di partecipare ad un nuovo Tavolo - sottolinea il segretario provinciale Antonio Albrizio-Alministrovorremmochiedere conto della sue dichiarazioni a seguitodell’accordotraAlitaliaeEtihad; non abbiamo capito quali sarebbero i vantaggi per Malpensa e poi manca un piano aeroporti». M. FON. PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 24 27/01/2015 - PAG. 11 27/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Alitalia, Malpensa sempre più lontana MALPENSA - Complice la liberalizzazione su Linate dei voli verso le città europee (anche non capitali) introdotta con il decreto Lupi, il centro di gravità milanese di Alitalia sarà sempre più lontano da Malpensa e più vicino al city airport. Lì, infatti, ci saranno aerei di corto e medio raggio pronti a trasportare i passeggeri italiani verso gli hub europei di riferimento Etihad per poi ripartire e raggiungere tutto il mondo. Ne è convinto il sindaco di Somma Lombardo Guido Colombo, sempre più preoccupato sul futuro dello scalo - che ospita in “casa” propria e che dà lavoro a centinaia di suoi concittadini - dopo la presentazione del nuovo piano industriale di Alitalia. «Ho ascoltato con attenzione la conferenza stampa dell’a.d. Silvano Cassano e ciò che mi ha colpito è la sincera ingenuità espressa nelle sue parole. Aumenteranno da Linate i collegamenti con gli hub delle compagnie partner e, se non ho capito male, rilasceranno il biglietto unico di percorrenza. Ma il decreto Lupi non prevede solo il point to point da Milano Linate?». Secondo il primo cittadino sommese, si tratta di un lapsus in buona fede che mostra però i reali obiettivi della ex compagnia di bandiera sul sistema aeroportuale milanese. Obiettivi, dice, che provocheranno conseguenze negative sia per Malpensa che per Linate: «Le parole di Cassano mi convincono sempre di più che il decreto Lupi è controproducente per il sistema Italia, perché il parametro fondamentale al quale noi dobbiamo guardare come nazione è quello della connettività diretta che, in sé, rappresenta il vero bene pubblico da preservare e da sviluppare quando ci si occupa di trasporto aereo dal punto di vista istituzionale e politico. Se Malpensa offre due collegamenti giornalieri con la Cina mentre Francoforte, che è aeroporto cruciale inserito in una regione manifatturiera che equivale grossomodo alla Lombardia, ha 8 destinazioni giornaliere, chi credete sia più competitivo sul mercato orientale? I nostri imprenditori o quelli tedeschi? E se Malpensa offre 3 collegamenti giornalieri con il Nord America e Monaco ha 12 destinazioni, chi credete sia più competitivo sul mercato americano? i nostri imprenditori o quelli tedeschi? L'Alitalia in tutto questo non ci aiuta, ma penalizza il sistema Italia». Gli obiettivi dei nuovi vertici di Az, del resto, sono chiarissimi: un incremento dei servizi di lungo raggio su Malpensa, mentre da Linate aumenteranno i collegamenti verso gli scali delle compagnie partner (per ora Dusseldorf e Berlino di Air Berlin). Ma James Hogan, presidente di Etihad, è stato ancora più chiaro: «Oggi Alitalia va male perché finora è stata gestita come una società pubblica. Questa è l’ultima possibilità di salvarla». Gabriele Ceresa PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 25 27/01/2015 - PAG. 5 27/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa I sindaci con l’amaro in bocca Non per il ministro. Per l’ex hub Li abbiamo contattati al telefono e qualcuno non sapeva del rinvio Tutti, però, concordano: «Non si può certo buttarlo dalla finestra» VARESE GIULIA CAZZANIGA C’èchiraggiungiamotelefonicamente che ancora non sa dell’assenza del ministro Lupi al confronto previsto - e tanto atteso -perieri.Chisaechinonsaancora, a tutti rimane in bocca “Malpensa”. Avrebbero voluto dirla e ridirla, ieri, questa parola al ministro. «Senza preconcetti e con grande realismo», ci spiega Edoardo Guenzani, primo cittadino di Gallarate: «I sindaci sono uniti, da qui a Novara, sull’allarme che una contrazione dello sviluppo dell'aeroporto porterà su tutto il territorio, soprattutto in termini di occupazione». «Ma usiamo la testa, ragioniamo e ci rendiamo conto dell’importanza di Linate per Milano. Proponiamo e abbiamo suggerito al presidente di Sea la differenziazione delle tariffe: chi vorrà sbarcare a un passo dalla città potrebbe pagare di più di chi invece desidera prima di tutto risparmiare e non ritiene un problema atterrare a 30 chilometri dal centro, così come avviene nelle più grandi città europee, potrà farlo». Sia il mercato a decidere «Deve essere il libero mercato a determinare il successo definitivo dell’aeroporto, occorre una volontà politica perché questo avvenga. Purtroppointemaditariffeil2015 sembra essere ormai perso, ma le condizioni poste da Ethiad per il salvataggio di Alitalia non possono determinare l’abbandono di Malpensa dopo tutti gli investimenti fatti». «Che si debbano scegliere gli aeroporti di Zurigo o Francoforte per venire qui è assurdo», rincara colui che avrebbe fatto un po’ gli onori di casa ieri: Attilio Fontana. Il sindaco di Varese non riesce a pensare che «si butti dalla finestra quel patrimonio enorme che è Malpensa, unico grande investimento al Nord negli ultimi 30 anni». «Sarebbe devastante», dice, «e se anche non sono un tecnico penso che liberare slot affinché le compagnie possano organizzare voli internazionali sia una proposta accettabile, così come migliorare l’accessibilità del luogo ultimando la Arcisate Stabio, con un verocronoprogrammacheancora sto attendendo». «L’ultimo decreto che riguarda l'aeroporto è un rischio forte di affossamento e se abbiamopersol’occasionediExpo dobbiamoaverelaforzadiguardare adesso al futuro». L’ottimismo di Farioli Certo che quello di ieri «sia solo un rimando, Lupi tornerà presto a Varese», è Gigi Farioli, fascia tricolore di Busto Arsizio, che rilancia: «È chiaro a tutti che il salvataggio di Alitalia abbia comportato qualche dazio da pagare, la Lombardia sta versando più di altri, occorre quindi governare meglio il problema». Rispetto al ripristino della fermata di Busto del Malpensa Express Farioli ci racconta che è fiducioso, «ci sono i margini per recuperare fermate e ridefinire i collegamentinonsoloaserviziodiItalo e Frecciarossa, ma soprattutto dei nostri pendolari. I binari, per rimanere in tema, mi sembra stiano cominciando a stridere e le ruote dei treni a muoversi, spero nella nostra direzione». Oltre a Malpensa e ferrovia, il tema di ieri sarebbe stato necessariamente Il primo tavolo organizzato nel febbraio scorso a MalpensaFiere quello di Pedemontana e dei suoi costi. Afferma Fontana: «Sarebbe vergognoso che per tre chilometri anche solo si pensasse a un pedaggioquandocentinaiadichilometri nel nostro Paese sono percorribili gratuitamente». Di pedaggi ad opera ultimata Fontana è disponibile a parlarne, «l’importante è che non tirino un ceffone in faccia al Nord e a Varese già oggi». «Forse non è l’opera perfetta, sarebbe stata magari più utile se fatta in altro modo, ma oggi dico finiamola, siamo già troppo in ritardo e in ogni caso miglioriamo i tempi per raggiungere Como e Lecco, bene - per ora - così». Chiediamo infine al presidente PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO dellaProvinciaGunnarVincenzi se ci siano altri nodi taciuti e da portare all’attenzione delle istituzioni per quanto riguarda infrastrutture e trasporti. «Manca ancora un confronto sulla Varesina bis», ci dice, «e sarà una questione che andrà affrontata presto. Rimane sul tavolo anche quella del transito merci su tutto il territorio della zona del Lago Maggiore, perché se chiaramente è un passaggio che ci rende attrattivi e competitvi, di fatto si rischia di tagliare in due Comuni come Ispra, Caravate, Sangiano, ad esempio, i cui cittadini già oggi stanno fermi mezz’ore al passaggio a livello». 1 PAG 26 26/01/2015 - PAG. 13 26/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Più di 2.500 contro Trenord Oggi Farioli parla con Lupi BUSTO ARSIZIO - Una settimana per riprogettare le fermate ferroviarie e, di conseguenza, la qualità della vita di tutti quei pendolari che fra tre mesi non potranno più salire alla stazione Nord sul Malpensa Express che porta a Milano Cadorna. Il comitato pendolari Busto Nord ce l’ha messa tutta per far sentire la propria voce a ogni livello decisionale. Oggi, al tavolo sulla competitività territoriale indetto a Ville Ponti di Varese, il sindaco Gigi Farioli dovrebbe avere l’opportunità di spiegare al ministro dei Trasporti Maurizio Lupi che dei correttivi vanno fatti. Per il presidente regionale Raffaele Cattaneo qualche corsa che s’arresti anche in città negli orari di punta si potrebbe ripristinare: lui parla di 800 persone interessate, anche se il gruppo spontaneo di viaggiatori - che si è subito attivato per evitare la sopressione - in realtà su quelle carrozze ha raccolto più di 2.500 firme di persone (non solo abbonati, ma anche professionisti che prendono settimanalmente il convoglio) contrarie al provvedimento. Oltretutto lunedì prossimo, nella sala del consiglio comunale, il primo cittadino Farioli ha chiamato a raccolta tutte le parti in causa, così come i politici che hanno sollecitato revisioni. Ci saranno anche i pendolari che, in una nota, descrivono il frutto della loro analisi: «Con il nuovo piano regionale dei trasporti, deciso in assenza di rappresentanti della provincia di Varese, Busto perderà al giorno 42 fermate del Malpensa Express, tra andata e ritorno, anche considerando le 23 corse del potenziamento verso Garibaldi e Centrale, che tra l'altro non coprono le fasce pendolari». Ma.Li. PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 27 26/01/2015 - PAG. 23 26/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Il pericolo corre lungo viale Milano Gallarate RICCARDO SAPORITI Incidenti a Gallarate, ecco la mappa. Grazie ai dati della Prefettura di Varese, messi a disposizione dalla polizia locale, la Provincia di Varese ha ricostruito i punti della città in cui si sono verificati sinistri nel corso del 2014. Facile da intuire, le più colpite sono anche le vie più trafficate. In totale sono 563 gli incidenti che si sono verificati lo scorso anno lungo le strade che attraversano la città dei Due Galli. In particolare, 463 sono avvenuti nelle vie della città, mentre 100 sono capitati alle automobili che percorrevano i tratti urbani dell’autostrada A8 e della superstrada 336 di Malpensa. Dove regna il rischio Cominciando dalle strade cittadine, è viale Milano quella più colpita. Ben 25 i sinistri che hanno impegnato le forze dell’ordine lungo questa strada che dal centro della città arriva fino alla zona dei centri commerciali. E dove almeno due volte al mese si registra un incidente. Ci sono poi 20 episodi lungo via Pegoraro, arteria che che collega il centro cittadino al quartiere della Cascinetta e che accoglie il traffico in arrivo da nord. Quindi 18 in via Torino, lungo tratto che dall’incrocio con viale Milano muove in direzione sud fino al confine con Samarate. Chi sale e chi scende In doppia cifra con 15 scontri anche corso Sempione, la strada che porta in direzione di Somma Lombardo, e via Buonarroti. Quindi via Varese, prolungamento verso nord di via Pegoraro, dove ne sono capitati 12. Sono invece 10 i sinistri avvenuti lo scorso anno intorno alla rotatoria di Piazza Risorgimento, altrettanti quelli capitati in via Buonarroti. Nei primi posti della classifica, insomma, non ci sono né la tangenzialina, né vie Carlo Noè. E nemmeno via Vespucci e viale Lombardia. Ovvero quelle strade a due corsie per senso di marcia, che invitano alla velocità. E sulle quali per prime l’amministrazione ha voluto installare i VeloOk, bussolotti arancioni che, con la “minaccia” di contenere un autovelox, dovrebbero convincere gli automobilisti a non correre. Non che qui non capitino sinistri: undici in via Carlo Noé, dieci in via Sanzio, otto in viale Lombardia e in via Schuster. Da notare che cinque di questi sono avvenuti in largo degli Alpini, rotonda all’incrocio con via Rongione. Il database conta poi sei sinistri in via Vespucci e via Venegoni, cinque in via Forze Armate, via Pietro da Gallarate, via Arconti e via Cavallotti. Le grandi arterie Fin qui i tratti urbani. Nel territorio gallaratese, però, passano anche alcune grandi arterie come l’autostrada A8, il raccordo A8/A26 e la superstrada 336 di Malpensa. Strade extraurbane lungo le quali si sono verificati lo scorso anno ben 100 incidenti. La più colpita è la Milano-Varese, dove sono avvenuti 44 sinistri. Poi c’è il raccordo tra quest’ultima e la Genova-Gravellona Toce, lungo la quale per 32 volte è stato necessario intervenire dopo un incidente. Quindi la superstrada che conduce verso l’aeroporto, dove l’anno passato sono avvenuti 24 scontri. Fuori dal conto, ovviamente, ci sono tutti quei casi in cui è bastata la constatazione amichevole, senza cioè che fosse necessario l’intervento delle forze dell’ordine. PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 28 26/01/2015 - PAG. 16 26/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Case delocalizzate, è tempo di abbattimenti: oggi la firma SOMMA LOMBARDO - Case delocalizzate: al via le prime demolizioni. Stamattina si concretizza l’iter burocratico per abbattere diverse villette rimaste vuote dopo i bandi di delocalizzazione. «Oggi alle 10 avverrà la firma per la consegna dei lavori» conferma il sindaco Guido Colombo: «Ci si trova a Case Nuove con la ditta appaltatrice per la firma e la consegna ufficiale del verbale. Impresa e appaltante sottoscrivono il documento che deve essere appunto firmato in loco». Seguiranno verifiche e allestimento dei cantieri, per cominciare con le demolizioni vere e proprie tra qualche giorno. «Le operazioni dovrebbero iniziare dopo tre o quatto giorni e dovrebbero protrarsi fino a fine aprile» spiega Colombo. A Somma Lombardo in totale saranno rasi al suolo 45 dei 49 edifici previsti. Le prime abitazioni ad essere abbattute saranno quelle vicine all’istituto tecnico superiore aeronautico, nel comparto tra via Leonardo da Vinci, dove la scorsa settimana si è realizzata una performance artistica, e via de Pinedo, per un totale di 12 immobili in una prima fase, per poi proseguire come stabilito dall’elenco approvato dal consiglio comunale. Le demolizioni interesseranno diverse residenze fantasma anche nei comuni vicini di Ferno e Lonate. Prima di procedere all’atto pratico, gli operai hanno già effettuato una prima fase di lavori e verifiche, con la chiusura delle condutture di acqua e gas e le segnalazioni a spray delle aree. «I controlli seguiranno anche nei prossimi giorni» aggiunge Colombo. All’interno di alcune case vuote infatti dormono alcune persone ancora oggi, come testimoniato da residenti nelle vicinanze e anche da resti di piccoli fuochi e segni di passaggio che si trovano nelle ex villette. In zona circolano anche diversi gatti randagi, come si vede da ciotole di croccantini che qualche volontario lascia nei giardini ormai disabitati. Le demolizioni libereranno volumetrie e risolveranno, almeno in parte, un problema di degrado ormai in stadio avanzato. Restano però ancora tante incognite a 15 anni di distanza dall’inizio del procedimento di delocalizzazione, che ha "svuotato" 549 edifici ( 56 nel comune di Ferno, 355 a Lonate Pozzolo e 138 a Somma Lombardo). Il progetto di espansione Malpensa 2000 aveva di fatto portato i livelli di decibel superiori ai limiti in alcune zone prossime all’aeroporto. Così cominciò un’operazione per far traslocare i residenti a fronte di un rimborso economico. Chi decideva di rimanere, avrebbe dovuto essere "compensato" con opere di mitigazione e insonorizzazione, rese possibili dagli introiti dell’Iresa, una tassa sul rumore applicata alle compagnie aeree più "chiassose". Di fatto non è andata così, come più volte ha segnalato il sindaco Colombo: la tassa non è stata applicata, e le opere mai realizzate. Nel frattempo le case rimaste vuote invecchiavano, diventavano prede di vandalismi e degrado, discariche abusive anche di rifiuti pericolosi, come l’amianto, richiedendo spese di manutenzione continue. L’unica soluzione è divenuta l’abbattimento. Le aree, dopo le demolizioni, dovranno essere sottoposte ad a un progetto di completa riqualificazione. In una prima fase dovrebbero essere convertite in modo provvisorio ad aree verdi. Poi si aprirà il capitolo del riutilizzo. Alessandra Favaro PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 29 26/01/2015 - PAG. 24 26/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Malpensa Express, sdegno senza fine «Ci sentiamo presi per i fondelli» Busto Arsizio Caso-Malpensa Express, è levata di scudi: Busto Arsizio rivuole tutte le fermate. Pendolari e politici si ritrovano così uniti nel respingere la proposta dell’ex assessore regionale Raffaele Cattaneo, attualmente presidente del Consiglio regionale, di «ripristinare le fermate del Malpensa Express per Milano Cadorna solo negli orari dei pendolari ». Una proposta che più un compromesso sembra un “contentino”, se non una vera e propria «presa per i fondelli», come si legge sulle bacheche dei social network, bollenti da quando si è diffusa la notizia della soppressione dei “diretti” da Busto Nord a Cadorna. Per il capogruppo di ti per Malpensa hub, Regione Lombardia, Comune di Busto, Provincia di Varese e Ferrovie Nord si accollarono gli investimenti per il quadruplicamento della linea ferroviaria Milano- Busto». E ancora, che «con una scelta lungimirante, coraggiosa e responsabile a partire dal 1985, Ferrovie Nord Milano e l’Amministrazione di Busto si accollarono 40 miliardi di lire per interrare le linee, eliminare passaggi a livello, rendere fluido e veloce il collegamento Milano-Malpensa-Novara », che tale investimento «aveva come presupposto la realizzazione, sull’area liberata di un centro direzionale e una riqualificazione urbana funzionale agli investimenti connessi all’aeroporto di Malpensa», e che il Malpensa Express «venne ampiamente sostenuto economicamente all’interno del contratto di servizio del trasporto pubblico locale». Inoltre Farioli rivendica anche i sacrifici fatti da Busto Arsizio che «nell’ultimo decennio si è fatta sventrare interi quartieri, con il rischio di segregazione di molti cittadini e qualche impresa, con i famosi raccordi X e Y», con la prospettiva di diventare quello snodo «baricentrico» del traffico ferroviario che la soppressione della fermata per Cadorna rischia a questo punto in gran parte di vanificare. Andrea Aliverti Forza Italia Enrico Salomi «è un pessimo punto di partenza», sia perché costringe i pendolari ad esserlo «solo in determinati orari », sia perché «toglie a Busto un diritto acquisito senza neanche avvisare il sindaco», oltre a «disconoscere il lavoro del distretto del commercio in vista di Expo». Netta anche la posizione del sindaco Gigi Farioli: «Chi oggi parla superficialmente delle fermate a Busto come di un fastidio, di una scocciatura, o di una pretesa di una comunità a difesa del suo prestigio, o ignora o mente sapendo di mentire». Il primo cittadino si rivolge anche allo stesso Cattaneo, ricordandogli che «dai lontani Anni 80 per consentire all’Italia di godere in sede europea dei finanziamen- PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 30 26/01/2015 - PAG. 3 26/01/2015 ||| ||| Malpensa Ecco come arrivarci E dove si va Via le transenne: da oggi si circola sulla tratta A di Pedemontana. Il primo lotto della autostrada A36 per Dalmine congiunge la A8, dopo Gallarate e poco prima dello svincolo di Busto Arsizio/Malpensa, con la A9 all’altezza di Lomazzo, tra gli svincoli di Turate e Lomazzo Sud: in tutto 15 chilometri. Per chi arriva da Varese, l’ingresso è dopo i caselli a pedaggio di Cavaria (un euro e 50) o Gallarate (80 cent). Da sud si può accedere dallo svinco- lo di Busto Arsizio (ma attenzione agli ingorghi negli orari di punta, sia in via Busto-Fagnano che all’altezza del carcere). Prima di arrivare a Lomazzo, ci si imbatte in tre svincoli: quello di Solbiate Olona (con doppia uscita verso la rotatoria della Sp2 su via Combattenti e verso la zona industriale di Fagnano Olona) e quelli di Mozzate e Cislago. A. ALI. PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 31 26/01/2015 - PAG. 3 26/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Il sogno della città infinita diventato tangenziale esterna Ma la prima Pedemontana non era quella che vediamo oggi: avrebbe dovuto dare alla fascia nord della Lombardia quell’identità non “milanocentrica” che non ha mai avuto. Era infatti molto diverso il progetto originario, che ancora alla fine degli anni ’80 era stato portato nei consigli comunali dei paesi interessati e che per decenni ha vincolato terreni, lasciandoli sotto la spada di Damocle di possibili futuri espropri, e bloccato i piani regolatori e le occasioni di sviluppo di intere comunità. Il primo tratto della Pedemontana originaria era quello che è stato inaugurato sabato e coincideva con il primo tratto della Tangenziale di Varese, dallo svincolo della A8 a Gazzada fino al Ponte di Vedano. Da lì si sarebbe diramata verso Vedano Olona, salendo verso i prati di San Salvatore e passando in trincea tra Albiolo, Solbiate e Olgiate Comasco, per poi dirigersi verso Como, zona Grandate, dove avrebbe intercettato la A9. Valorizzare la fascia Nord A quel punto, interrata, avrebbe oltrepassato il capoluogo lariano e si sarebbe spinta verso Lecco e da qui a Bergamo. Solo in parte le tangenziali di Varese e Como hanno recuperato quel tracciato, in parte è stato rivisitato nel progetto della Varese-Como-Lecco. La logica che aveva spinto le Camere di Commercio delle province pedemontane a mettere in piedi questa ipotesi, già dalla fine degli anni ’50, era quella di valorizzare la fascia nord della Lombardia sull’asse est-ovest, sganciandola dal complicato rapporto centrifugo con Milano. Fino all’inizio degli anni ’90, quando il progetto fu ripreso in mano, l’idea era ancora valida, visto che le province industriali e nanetti davanti a casa». Un unicum urbanizzato senza soluzione di continuità, privo di identità proprio perché privo di connessioni efficaci per mettere in comunicazione persone e imprese, quindi sottoposto al rischio di finire per essere una sorta di “zona grigia” tra Milano e il Nord Europa quando i collegamenti veloci saranno attivi. Poi però la politica milanese, che dal Pirellone ha sempre indirizzato le scelte anche infrastrutturali con la logica della raggiera centrata sul capoluogo, è riuscita a trasformare il progetto originario in una sorta di “tangenziale esterna” di Milano, come alternativa per liberare la congestionata A4 più ancora che per collegare Malpensa con il Solo la tangenziale è “originale” Nord-Est. A. Ali. e i distretti produttivi della fascia prealpina sentivano il bisogno di costruirsi un’identità, anche politica, che fosse meno “milanocentrica”. Un unicum urbanizzato Era quella fascia pedemontana che il sociologo Aldo Bonomi, a più riprese consulente della società, chiamava «la città infinita di paesi denominati da segnaletiche per segnare le differenze di luogo, a volte scritte in dialetto, che non risolvono il senso di spaesamento che prende viaggiando in quel continuare di capannoni, megastore e villette con giardin PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 32 25/01/2015 - PAG. 23 25/01/2015 ||| ||| ||| Malpensa Inquinamento di Malpensa I Comuni alzano la guardia Malpensa Controllo dell’inquinamento provocato da Malpensa e suoi effetti sulla salute. A pensarci non sono soltanto i Comuni a ridosso dell’aeroporto, ma anche i Comuni di seconda fascia, ugualmente coinvolti dal sorvolo degli aerei e dal traffico veicolare procurato da Malpensa. 1 All’incontro organizzato dal “Coordinamento dei sindaci dei Comuni di seconda fascia sulle problematiche relative all’aeroporto di Malpensa”, nella sala consiliare del Comune di Daverio, capofila dell’iniziativa, a cui, oltre ai ComunidelCoordinamento(Azzate, Daverio, Inarzo, Mornago, Vergiate e Sumirago) hanno partecipato Bodio Lomnago, Cazzago Brabbia, Crosio Della Valle, Jerago con Orago, Mercallo, Arsago Seprio, Casorate Sempione, Golasecca. Presenti, inoltre, il presidente della Provincia Gunnar Vincenzi e il vice presidente Giorgio Ginelli. Obiettivo del Coordinamento è mettere intorno a un tavolo medici, esperti e amministratori locali e avviare una discussione sulla complessa relazione tra esigenza di sviluppo di Malpensa e la salvaguardia della salute delle popolazioni residenti, sostenuta sia dalle amministrazioni locali che dagli operatori socio-sanitari. Il nuovo indicatore per la valutazione degli effetti sulla salute di azioni e progetti è la Valutazione di Impatto sulla Salute (VIS). «L’incontro è stata una buona occasione di confronto sul nostro aeroporto - hanno dichiarato il presidente della Provincia Vincenzi e il vice presidente Ginelli Malpensa continua a rappresentare per tutta la provincia una risorsa in grado di offrire opportunità sotto il profilo lavorativo, economico, turistico e promozionale. E questo non va mai dimenticato. Come non vanno dimenticati i temi messi sul tavolo dal Coordinamento, da approfondire senza sollevare allarmismi. Rientrano tra le questioni che tutte le grandi opere “si portano dietro” e che, se ben pianificate, si riescono a gestire». 1 A. Ped. PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 33 25/01/2015 - PAG. 7 25/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Meridiana, operazione rilancio FUTURO di Meridiana ancora da scrivere con un nuovo piano industriale. A breve dovrebbe essere convocato un secondo incontro, dopo il primo che si è tenuto nella sede del ministero per lo Sviluppo economico il 21 gennaio, un nuovo confronto sul rilancio della compagnia che nello scorso mese di ottobre aveva aperto la procedura di mobilità per 1.634 dipendenti, 561 dei quali di base a Malpensa. La «fase 2», com’è stata definita, deve discutere il futuro del vettore, con il piano industriale e il destino dei 1.340 dipendenti rimasti, per i quali potrebbe riaprirsi la mobilità. Dopo il primo confronto, nulla è trapelato circa il contenuto del piano, in attesa del prossimo incontro. Il documento prevederebbe una nuova flotta ma anche licenziamenti, ancora da quantificare. Momento dunque delicato nel quale saranno valutate varie ipotesi di intervento per rilanciare la compagnia che nel frattempo l’altro giorno ha lanciato la sua campagna di voli «primavera- estate» con sconti del 25% se si prenota entro il 28 gennaio. Da Malpensa sono annunciati per l’estate collegamenti con Santorini, Rodi, Mykonos, Ibiza, Minorca e Palma; confermati i collegamenti con Canarie, Mombasa, Zanzibar, Sharm el Sheik, Dakar e Fortaleza. L’ATTESA ora è rivolta al piano industriale: la speranza dei lavoratori che hanno scelto di rimanere nella compagnia è che i vertici del vettore confermino l’impegno a sostenere il rilancio dell’attività. È la speranza dei dipendenti Meridiana operativi nello scalo di Malpensa: un centinaio, dei 561 per i quali in un primo tempo era stata aperta la procedura di mobilità, hanno scelto l’esodo volontario, gli altri sono rimasti con l’auspicio di poter continuare a lavorare. Destino al momento ancora incerto e appeso al piano industriale dal quale dipende il futuro della compagnia. Una situazione che continua a preoccupare il territorio perché si tratta di centinaia di posti di lavoro che potrebbero essere tagliati dal vettore, sacrificati al rilancio. «Guardiamo con attenzione alla vertenza Meridiana – dice Umberto Colombo, segretario generale della Cgil di Varese – ci sono posti di lavoro da tutelare a Malpensa. La compagnia ha bisogno di un piano industriale che ne consenta il rilancio». Ma nel territorio varesino si continuino ad attendere segnali di cambio di rotta anche per quanto riguarda il Decreto Lupi che ha liberalizzato i voli su Linate, penalizzando Malpensa. Lunedì il ministro sarà a Varese per l’inaugurazione di Pedemontana, occasione per chiedere cosa ne sarà dello scalo della brughiera PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 34 24/01/2015 - PAG. 25 24/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Sviluppare l'aeroporto? Sì, ma prima serve la Vis MALPENSA - Il vecchio Masterplan è stato ritirato, però Sea ha avviato la fase di studio per realizzarne uno nuovo. Perché, al di là di quel poco che accade ora in termini di passeggeri e movimenti, è comunque necessario mettere nero su bianco lo sviluppo di Malpensa per i prossimi decenni. Siano essi di gloria o a scartamento ridotto rispetto alle previsioni del passato recente. Tra l’altro il presidente della società di gestione aeroportuale, Pietro Modiano, ha tenuto ad aprire al confronto con il territorio per condividere la crescita nel rispetto reciproco di ruoli ed esigenze. Ebbene, ecco la prima richiesta: procedere con una Vis, cioè la Valutazione di impatto sulla salute messa in evidenza quale valido indicatore da recenti studi. A proporla sono il Coordinamento dei sindaci dei Comuni di seconda fascia sulle problematiche relative all’aeroporto di Malpensa e la Provincia di Varese. È quanto emerso nell’ultimo incontro dell’organismo sovracomunale, che si è svolto a Daverio (zona centrale del Varesotto), al quale hanno preso parte anche il presidente provinciale Gunnar Vincenzi e il suo vice Giorgio Ginelli. Oltre ai sindaci dei Comuni del medesimo coordinamento di seconda fascia (appunto Daverio, quindi Azzate, Inarzo, Mornago, Vergiate e Sumirago) e a quelli di Bodio Lomnago, Cazzago Brabbia, Crosio Della Valle, Jerago con Orago, Mercallo, Arsago Seprio, Casorate Sempione e Golasecca. Queste ultime tre municipalità, tutte componenti del Consorzio urbanistico volontario, erano dunque le uniche presenti tra le nove strettamente aeroportuali. Comunque, il summit è segno che, a parte lo scontato e provato influsso sull’economia dell’intera provincia, i due terminal della brughiera suscitano interesse ambientale al di là del loro stretto raggio d’azione. Che dal punto di vista del trasporto aereo, ovviamente, ha estensione nazionale: lo scalo è considerato ufficialmente strategico per il Nord-Ovest d’Italia ed è il più importante nel settore cargo. Quindi, anche alle latitudini del capoluogo si teme uno sviluppo incontrollato dell’ex hub. Sebbene oggi questa appaia come un’ipotesi poco probabile. In qualsiasi caso Alberto Tognola, sindaco di Daverio, rimarca in una nota: «C’è la comune percezione che l’impatto di Malpensa e del traffico correlato si estenda ormai ben oltre i confini dell’area di sedime aeroportuale. Come anche gli effetti di rumore e inquinamento che possiamo verificare direttamente ogni giorno». La richiesta è allora di inserire la Vis nei piani di valutazione ed è rivolta al legislatore, con l’obiettivo di avviare un processo di armonizzazione fra le esigenze industriali di Sea e il territorio. A questo punto da intendere come molto esteso. Ma prima di tutto l’organismo di seconda fascia vuole mettere intorno a un tavolo medici, esperti e amministratori locali per avviare la relativa discussione. «L’incontro dell’altra sera è stata una buona occasione di confronto sul nostro aeroporto», aggiungono in modo corale Vincenzi e Ginelli nello stesso comunicato. «In qualità di amministratori provinciali siamo stati invitati a partecipare al tavolo e abbiamo avuto la possibilità di ascoltare le indicazioni dei sindaci. È innegabile che Malpensa continua a rappresentare per tutta la provincia una risorsa in grado di offrire opportunità sotto il profilo lavorativo, economico, turistico e promozionale. E questo non va mai dimenticato. Come non vanno dimenticati i temi messi sul tavolo dal Coordinamento. Argomenti che vanno approfonditi senza sollevare allarmismi e che rientrano tra le questioni che tutte le grandi opere si portano dietro e che, se ben pianificate, si riescono a gestire». Angelo Perna PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 35 24/01/2015 - PAG. 7 24/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Malpensa Express, treno da salvare Cattaneo ottimista: «Si può fare» SI PUÒ FARE qualcosa per riavere la fermata del Malpensa Express diretto a Cadorna? Di fronte la levata di scudi del territorio, appare possibilista Raffaele Cattaneo, presidente del Consiglio regionale che l’altra sera ad un incontro su Expo ha detto: «Oggi si contano undici fermate in meno, magari non tutte ugualmente importanti, forse se ne possono preservare 4 o 5, magari questo potremmo ottenerlo. I bustocchi verifichino quali corse abbiano una maggiore necessità». Insomma le porte non sarebbero chiuse del tutto, uno spiraglio, secondo le parole di Cattaneo, ci sarebbe. Intanto il sindaco di Busto Arsizio Gigi Farioli ha convocato un vertice in comune il prossimo 2 febbraio per affrontare la questione della soppressione della fermata bustese del Malpensa Express diretto a Cadorna. LA MOBILITAZIONE per riavere la fermata - che secondo la riorganizzazione delle corse da parte di Trenord scomparirebbe a partire dal 26 aprile alla stazione in via Monti - è stata bipartisan: consiglieri regionali, comunali, rappresentanti di associazioni e il neonato comitato pendolari delle Nord hanno immediatamente reagito a quella decisione che sembra uno schiaffo alla città e al suo ruolo proprio in vista di Expo. I pendolari arrabbiati hanno subito avviato una raccolta di firme, i politici da destra a sinistra si sono espressi reclamando il ripristino della fermata, l’altro giorno il sindaco Farioli ha preso di nuovo carta e penna per annunciare la convocazione di un vertice in comune a Busto Arsizio. «NON DOBBIAMO finire nella gazzarra e in un imbarazzante scaricabarile –ha scritto il primo cittadino bustocco – ma formulare ipotesi di migliorie che vadano oltre alla semplice questione della fermata e guardino in maniera più complessiva alle esigenze del territorio e dei suoi cittadini che tanto hanno dato anche per far crescere la rete dei collegamenti». Il 2 febbraio il confronto sull’argomento in comune, «solo così – scrive ancora Farioli – potremo ottenere qualcosa di condiviso e positivo che vada oltre la pur giustificata polemica sulla soppressione della fermata». INTANTO la questione sarà portata all’attenzione del ministro dei Trasporti Maurizio Lupi che interverrà lunedì 26 gennaio a Varese al tavolo della competitività, occasione dunque per ricordare l’importanza del territorio e la necessità proprio in vista di Expo di non perdere la fermata. Legambiente Lombardia con Dario Balotta, responsabile dei Trasporti per l’associazione, rilancia la sua proposta: «Per migliorare i collegamenti per Rho-Expo, utilizzare al meglio la linea delle Fs dalla stazione di Busto Arsizio, da raggiungere con una navetta da Malpensa. Il servizio sarebbe più veloce ed economico PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 36 24/01/2015 - PAG. 11 24/01/2015 ||| ||| Malpensa Orari e destinazioni E da giugno partono i voli per le mete di villeggiatura Meridiana è stata l’unica compagnia che ha presentato la formale accettazione dell’avviso pubblico per operare in esclusiva (e con oneri di servizio pubblico secondo il decreto ministeriale del 2005), i collegamenti diretti Cagliari-Bologna, Cagliari-Torino, Cagliari-Verona, Cagliari-Napoli, Olbia-Bologna, OlbiaVerona e viceversa. Soltanto in autunno, invece, si sapranno le sorti dei voli con l’Europa e il resto del mondo: è previsto per il 27 ottobre, infatti, il nuovo sistema di collegamenti internazionali. E’ la cosiddetta continuità territoriale che salverebbe la “parte” sarda della compagnia, ma non la forza lavoro presente negli altri scali d’Italia, Malpensa compresa dove, a suon di unione con Meridiana, si è piazzata Air Italy i cui dipendenti comportano un costo del lavoro inferiore ai colleghi di Meridiana. Riguardo il network del vettore aereo dell’Aga Khan, sono stati, nel frattempo, resi noti i collegamenti da Malpensa a partire dal prossimo mese di giugno. Queste le mete: Santorini (tre giorni a settimana), Rodi (due frequenze settimanali), Mykonos (tre voli a settimana), Ibiza e Palma di Maiorca una volta a settimana, mentre Minorca sarà raggiunta da Malpensa con due voli a settimana. Destinazioni tipicamente estive ma che tirano in brughiera. Inoltre la conferma dei voli che già ora vengono effettuati da Fiumicino e da Malpensa per le Canarie, Zanzibar, Mombasa, La Romana, Sharm El Sheik, Dakar, Fortaleza, operati però essenzialmente da Air Italy nello scalo nostrano. A.PED. PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 37 24/01/2015 - PAG. 11 24/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Nuvole nere per i 560 di Meridiana A Malpensa si rischia di restare a terra Oggi i lavoratori sono in cassa integrazione. La speranza non muore ma va coltivata Sarebbero confermate le basi di Olbia e Cagliari, alla brughiera arriva Air Italy? MALPENSA ALESSANDRA PEDRONI L’attesa, ora, è per l’incontro con le organizzazioni sindacali, molto probabilmente già la settimana entrante. Non è ancora stata definita la data, ma sarà allora che i rappresentanti dei lavoratori di Meridiana vedranno il nuovo piano industriale e potranno trarre tutte le considerazioni del caso. La speranza è l’ultima a morire. I 560 dipendenti di Meridiana fly in forze a Malpensa, al momento in cassa integrazione (fino a giugno), non vogliono credere all’ipotesi che la base di Malpensa sarà chiusa. «Io sono un esubero» Il tavolo politico del 21 gennaio a Roma sul nuovo piano industriale – presenti il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Maurizio Lupi, il ministro per lo Sviluppo economico Federica Guidi, il sottosegretario al Lavoro Teresa Bellanova, l’assessore regionale ai Trasporti della Sardegna Massimo Deiana e il presidente della compagnia Marco Rigotti con l’amministratore delegato Richard Creagh – avrebbe portato a due ore di confronto serrato per un documento che confermerebbe le basi di Olbia e Cagliari per Meridiana fly, mentre lascerebbe ad Air Italy Malpensa e lo scalo di Napoli. Nel qual caso, i 561 dipendenti Meridiana non sarebbero riassorbiti dal vettore inglobato in Meridiana che resterebbe sulla piazza dello scalo della brughiera. Un tonfo per i lavoratori che protestano da tempo dichiarandosi semplicemente e drammaticamente “sono un esubero Meridiana” indossando una maglietta rossa uguale per tutti. La ex Air Italy del comandante Giuseppe Gentile si terrebbe, dunque, il mercato anche di lungo raggio dei voli charter sempre operati da Meridiana a Malpensa lasciando a terra 561 persone? «Non è detto che la base di Malpensa chiuda», dicono però i lavoratori di Malpensa di Meridiana fly. Questione di anzianità «Gli scenari sono vari. Verona, per esempio, sta lavorando». A rischio chiusura con Malpensa ci sarebbero, infatti, anche Verona e Firenze che smetterebbero di essere aeroporti di riferimento per Meridiana Fly. Ma chi da anni è occupato sullo scalo nostrano vuole poter sperare. «Bisognerà vedere in che modo sarà aperta la procedura di mobilità e chi riguarderà. Sarà una mobilità di Gruppo e solo per Meridiana?» domandano i dipendenti dello scalo nostrano. Se infatti dovesse trattarsi di una Sono giorni di tensioni ma anche di speranze per i dipendenti di Meridiana che non si danno per vinti Timori anche a Verona e Firenze Ma chi ci lavora spera ancora procedura di mobilità di Gruppo, sarebbero i dipendenti di Air Italy a doversi preoccupare di diventare un esubero. L’anzianità dei dipendenti della compagnia fino a qualche tempo con gli uffici sulla statale del Sempione, a Gallarate, è infatti sicuramente inferiore a quella che hanno invece maturato i lavoratori di Meridiana Fly. I riflettori rimangono puntati sulla vicenda del vettore aereo dell’Aga Khan. I 289 lavoratori PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO che hanno accettato l’esodo volontario non sono un numero sufficiente a far ritenere chiusa la partita esuberi. Ma anche l’opportunità in più data dalla continuità territoriale 2 e 3, l’una tra la Sardegna e gli scali minori in Italia e l’altra tra l’isola e l’Europa, se venisse concessa a Meridiana, garantirebbe sei, sette aerei da fa ruotare solo queste rotte. Ma lascerebbe aperto il nodo esuberi a Malpensa. 1 PAG 38 23/01/2015 - PAG. 11 23/01/2015 ||| ||| ||| ||| Malpensa L'estate di Meridiana, via da Malpensa MALPENSA – (g.c.) Meridiana fly e Malpensa, destini sempre più lontani? La presentazione dei voli per la prossima stagione primaveraestate, ieri mattina, sembra confermare nei fatti le indiscrezioni sul piano di ristrutturazione trapelate mercoledì a margine dell’incontro che si è tenuto al Ministero per lo sviluppo economico. Ovvero, che i vertici appaiono orientati a confermare le basi di Cagliari e Olbia come sedi di Meridiana Fly, mentre Napoli e Malpensa rimarrebbero ad Air Italy, la seconda compagnia del Gruppo Alisarda di proprietà del principe ismaelita Aga Khan. Il network presentato ieri da Andrea Andorno, Chief commercial officer di Meridiana, pone al centro del progetto la Sardegna, con oltre 1,2 milioni di posti offerti per la primaveraestate 2015. E su Malpensa? La nota ufficiale diramata dal vettore elenca collegamenti diretti a partire dal prossimo giugno per le isole di Santorini (martedì, giovedì e venerdì), Rodi (giovedì e sabato), Mykonos (martedì, giovedì e venerdì), Ibiza (domenica), Minorca (mercoledì e domenica) e Palma di Maiorca (mercoledì). Sono confermati i voli diretti settimanali già operati durante l’inverno sia da Roma Fiumicino che da Malpensa per le Canarie, Mombasa, Zanzibar e la Repubblica Dominicana (La Romana) e da Malpensa per Sharm El Sheik, Dakar e Fortaleza (tutti i lunedì). Ma chi li opera, Meridiana fly o Air Italy? La stragrande maggioranza, spiegano i sindacati, sono conferme di collegamenti effettuati già da Air Italy. «Sono ormai due anni che hanno azzerato l’attività della base di Malpensa di Meridiana fly e al momento non c’è alcuna indicazione su cambiamenti futuri », dice Massimo Pasqui della Usb. Il timore dei sindacati è proprio questo, ovvero che l’attività in brughiera, restando ad Air Italy, non venga contemplata nel piano di ristrutturazione di Meridiana fly. In questo modo i 450 esuberi basati in sarebbero destinati a diventare 450 licenziamenti. PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 39 23/01/2015 - PAG. 11 23/01/2015 ||| ||| ||| ||| Malpensa Anche Etihad regional sceglie Linate MALPENSA – E già tempo di ristrutturazioni. A un anno esatto dalla sua presentazione ufficiale, Etihad regional – brand nato dall’acquisizione, da parte del vettore arabo, del 33,3 per cento della compagnia regionale svizzera Darwin Airlines – taglia una serie di rotte improduttive e rivede i piani di sviluppo. Dal prossimo mese eliminerà quattro dei suoi voli di linea: due da Zurigo (Lugano e Linz) e due da Ginevra (Tolosa e Nizza). La decisione, ha spiegato il direttore generale Maurizio Merlo, è conseguenza dell'atteggiamento aggressivo della concorrente Swiss, filiale della tedesca Lufthansa, e della congiuntura economica difficile in tutta Europa. La riorganizzazione del network potrebbe riguardare Malpensa, ma in negativo. Secondo Travel quotidiano, infatti, insistenti voci di mercato darebbero per certo lo sbarco di Etihad Regional a Linate con voli diretti su Zurigo e Ginevra, in code share con Alitalia. In altre parole, approfitterebbe della recente liberalizzazione garantita dal decreto Lupi, di cui ha già usufruito Air Berlin (altra compagnia del gruppo Etihad) trasferendo tutta la sua attività dalla brughiera al city airport. Se la notizia dovesse essere confermata, Etihad regional irromperebbe sul sistema aereo milanese ponendosi in concorrenza con le compagnie che oggi offrono collegamenti sulla Svizzera da Malpensa. In particolare Swiss air, presente con un volo diretto su Zurigo PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 40 22/01/2015 - PAG. 11 22/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Alitalia ci ha lasciato solo le briciole La compagnia scopre le carte del piano strategico: 14 collegamenti a lungo raggio in più alla settimana Meglio Linate, che incassa il corto e medio raggio. Roma fa la parte del leone: da 87 si passa a 113 voli MALPENSA ALESSANDRA PEDRONI Lungo raggio da Fiumicino,MalpensamaancheVenezia, come già messo in conto e comunicato da Alitalia quando ancora non era stata siglata l’intesa con Ethiad. Ma in brughiera arrivano le briciole da contare in 14 collegamenti di lungo raggio in più alla settimana. Il piano strategico della nuova Alitalia, presentato l’altro ieri dal nuovo executive team, insieme agli investitori strategici, finalizzato al riposizionamento della compagnia aerea, lo ribadisce. Ribadisce tre aeroporti clou in Italia, chiamati da Alitalia addirittura hub tutti e tre sebbene Malpensa non lo sia più da anni e Venezia non lo sia mai stato. A presiedere la nuova Alitalia è Luca Cordero di Montezemolo, amministratore delegato Silvano Cassano che dovranno ragionare in una logica di gruppo. Ad Abu Dhabi sette giorni su sette E Malpensa? Malpensa vedrà un incremento dei servizi di lungo raggio, appunto, ma sarà Linate a mostrare la crescita nell’offerta delle destinazioni di voli a corto e medio raggio, quelli che servirebbero a Malpensa per riempire gli aerei che volano oltreoceano. Alitalia aggiungerà a Malpensa 13 voli settimanali: un collegamento giornaliero sette giorni su sette con Abu Dhabi dall’inizio della stagione estiva (che nel volo aereo significa da fine marzo, con l’entrata in vigore dell’ora legale), 4 voli alla settimana per Shanghai nel corso dell’anno (non si conosce ancora la data precisa) e, sempre nel 2015, per ora senza data, la rotta su Tokyo passerà dalle attuali 5 frequenze a 7 alla settimana diventando, in tal modo, un volo giornaliero. Scompare l’idea di un collegamento con Osaka che la “vecchia” Alitalia aveva invece previsto.Mentrerimaneinvariato il giornaliero per New York. Da Roma, i voli di lungo raggio passeranno da 87 a 113 voli settimanali entro metà 2018; quelli da Malpensapasserannoda11a25conun incremento previsto del numero di i passeggeri che salirà del 130%, da 240 mila a 550mila in tre anni. Nulla da fare per un Malpensa – Chicago, un tempo presente in brughiera che sarà, invece, una delle nuove rotte da Fiumicino insieme a San Francisco, Mexico City, Santiago del Cile, Rio de Janeiro, Pechino e Seul. Nel frattempo, da Linate aumenteranno i collegamenti con gli aeroporti delle compagnie partner di Alitalia / Etihad, operazione che aiuterà Malpensa soltanto a perdere clienti. Ma tant’è. Nel 2017 il ritorno all’utile Non sarà la nuova Alitalia la salvezza dello scalo del duemila. Come già dichiarato dalle organizzazioni sindacali territoriali prima ancora di conoscere il piano strategico della nuova Alitalia. «Abbiamofattouninvestimento commerciale che deve avere un ritorno commerciale: su questo non devono esserci dubbi», ha dichiarato James Hogan, amministratore delegato di Etihad nel corso della presentazione della nuova strategia. «I principali investitori di Alitalia hanno fissato il 2017 quale scadenza per il ritorno all’utile della compagnia aerea. Abbiamo investito nella nuova Alitalia perché crediamo che possa tornare a prosperare ». Un vettore che tornerà ad essere premium, secondo Montezemolo, «riconosciuto a livello globale». Esplicito l’ad Cassano per il quale la strategia commerciale della nuova Alitalia fornisce «l’unico modo in cui il progetto può funzionare. Ogni singola persona di Alitalia deve avere un approccio mentale di tipo commerciale». È l’inizio della nuova era Alitalia. 1 Secondo le previsioni i passeggeri di Alitalia a Malpensa dovrebbero aumentare del 130%, passando da 240mila a 550mila in tre anni PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 41 22/01/2015 - PAG. 11 22/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Meridiana via da Malpensa. A rischio 450 posti MALPENSA - Meridiana Fly potrebbe lasciare Malpensa. E i circa 450 esuberi basati in brughiera (erano 561 prima dell’accordo sulle uscite volontarie incentivate firmato durante le vacanze natalizie) sarebbero destinati a diventare 450 licenziamenti. E’questo ciò che trapela dalle due ore di confronto serrato che si è tenuto ieri al ministero dello Sviluppo economico tra i vertici della compagnia aerea e i rappresentanti del governo. Sul tavolo della discussione l’atteso piano industriale, messo a punto dal nuovo management, chiamato ad affrontare due questioni strettamente correlate e urgenti: la ristrutturazione aziendale e la gestione dei restanti 1.340 esuberi (erano 1.635 quelli dichiarati lo scorso ottobre) per i quali, terminata la seconda fase di trattativa iniziata ieri, potrebbe venire riaperta la procedura di mobilità. Una prospettiva nefasta che per i lavoratori Meridiana di Malpensa diventerebbe una certezza se le indiscrezioni trapelate ieri venissero confermate. Il piano di ristrutturazione, infatti, vedrebbe confermate le basi di Cagliari e Olbia come sedi di Meridiana Fly, mentre Napoli e Malpensa rimarrebbero ad Air Italy, la seconda compagnia del gruppo Alisarda e rea, secondo i sindacati, di aver sottratto negli ultimi anni traffico e passeggeri a Meridiana fly, causando così la gran parte degli esuberi odierni dichiarati dalla compagnia “sorella”. «Come sapete i sindacati non erano invitati alla riunione che si è tenuta al Mise e all’uscita i partecipanti sono tutti rimasti molto sul vago - dice Massimo Pasqui, rappresentante sindacale di Usb a Malpensa -. Certo, se così fosse il nostro futuro qui a Malpensa e a Verona sarebbe una grande incognita. Vediamo. I colleghi presenti a Roma fuori dal ministero ci dicono che la partita è ancora aperta e che la trattativa potrà portare ai risultati da noi auspicati. E poi non dimentichiamo che c’è tutto il filone giudiziario su cui noi, è inutile nasconderlo, puntiamo molto. Da sempre diciamo, e lo ribadiamo ora, che il dualismo aziendale tra Meridiana Fly e Air Italy deve cessare di esistere. Un’unica compagnia garantirebbe quell’equità sociale che rivendichiamo da mesi». Il vertice di ieri - a cui hanno partecipato il presidente Marco Rigotti e l’a.d. Richard Cregh per Meridiana e i ministri Maurizio Lupi (Trasporti) e Federica Guidi (Sviluppo economico) è stato aggiornato alla prossima settimana. Nell’attesa a Malpensa si vive col fiato sospeso: lo scalo varesino sembra essere stato escluso dai piani futuri di Meridiana fly. Gabriele Ceresa PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 42 22/01/2015 - PAG. 11 22/01/2015 ||| ||| ||| ||| Malpensa Brughiera, aeroporto in cinese MALPENSA - (g.c.) - Da ieri è on line la versione cinese del sito di Malpensa. Il perché lo spiegano i numeri di un vero proprio boom del traffico aereo tra Milano e la Cina. In 5 anni i passeggeri sono quasi triplicati, passando da 269mila a 751mila, pari a un +22% annuo che diventa un +179% complessivo. Malpensa dunque, è al centro di un flusso costante in entrambe le direzioni che, sia per turismo che nel settore business, crea un forte sostegno all’economia lombarda. Secondo Sea, società di gestione degli scali milanesi, rendere Malpensa accessibile innanzitutto sotto il profilo linguistico è un passo in avanti che andava fatto nell’ambito delle iniziative del progetto “Chinese Friendly Airport”. Grazie al sito con gli ideogrammi, Malpensa diventa friendly ai passeggeri provenienti dalla Cina sin da prima della partenza. Fornisce informazioni sui collegamenti e sugli orari dei voli, nonché notizie utili alla preparazione del proprio viaggio e alla permanenza in aeroporto. Ampio spazio è stato dedicato alla figura degli “Shopping helpers” di lingua cinese disponibili ad assistere i passeggeri in ogni fase degli acquisti nei negozi e nelle boutique presenti in aeroporto. PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 43 22/01/2015 - PAG. 11 22/01/2015 ||| ||| Malpensa Ci vogliono trasformare in hub cargo Ma dal 2008 gli aerei sono a terra LaMalpensadellemerci guarda all’anno appena iniziato. Ieri l’arrivo della nuova compagnia cargo Sw Italia fondata da Francesco Rebaudo: un Boeing 747-400Fsubitopercollegamenti con l’Oriente e un altro, il più moderno 747-8F con una capacità di carico di 145 tonnellate, che si aggiungerà per estendere il network all’Africa e alle Americhe. Soltanto tre mesi fa, invece, la partnership tra Etihad cargo e Avianca cargo ha portato un nuovo servizio merci che dal 12 no- vembre 2014 collega Malpensa a Bogotà con due voli a settimana. È una vera e propria collaborazione quella tra Etihad Airways e la divisione cargo del vettore leader latino americano. Voli, questi, che faciliteranno il trasporto di merci verso altri mercati di tutto il mondo dato che Avianca fornirà servizi di trasporto merci verso la maggior parte dei paesi dell’America Latina, tra cui Argentina, Brasile, Cile, Messico, Venezuela, Perù, Ecuador, Uruguay e Paraguay. La nuova rotta ha iniziato le ope- razioni con un Boeing 747-400 Freighter, che offre una capacità massima di 105 tonnellate, con una forte domanda prevista per il trasporto di materie prime, prodotti deperibili, parti meccaniche, attrezzature, beni di consumo industriali e beni legati al mondo della moda. Intanto, anche Etihad Cargo opera con quattro voli cargo a settimana tra Abu Dhabi e Malpensa alimentando il traffico dai mercati in tutta l’Asia, il Medio Oriente e l’Africa. E Alitalia? Nella presenta- PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO zione della nuova strategia industriale si è parlato di una Malpensa “hub cargo”. Significa che torneranno aerei all cargo dalla livrea tricolore? «Dentro una logica di Gruppo bisognerebbe ben capire sesitrattadiun’indicazionemolto generica o se c’è l’intenzione di investireveramentenelcomparto merci a Malpensa», annota Nino Cortorillo, segretario nazionale della Filt Cgil. Tutti gli aerei all cargo di Alitalia sono stati messi a terra a gennaiodel2008erientrarenelmercato dopo aver chiuso le porte in quel modo, sarà impegnativo. Anche l’altro ieri, a Roma, la nuova Alitalia Etihad ha ripetuto il concetto diunaMalpensahubcargo,definizione però ancora tutta da riempire di contenuti e di aerei. 1 A. Ped. PAG 44 22/01/2015 - PAG. 9 22/01/2015 ||| ||| ||| ||| Malpensa Sito dello scalo on line in cinese NELL’AMBITO delle iniziative del progetto «Chinese Friendly Airport» di Sea è on line la versione in lingua cinese del sito dell’aeroporto di Malpensa accessibile direttamente in Cina. Il nuovo sito offre l’opportunità di far conoscere ai passeggeri cinesi,l’aeroporto e i servizi ad essi dedicati ancora prima del viaggio PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 45 21/01/2015 - PAG. 12 21/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Sea sul podio con i like di Facebook Ma i social ci aiutano a decollare? Meglio di Linate e Malpensa, in Europa, fanno soltanto Francoforte e Heathrow La società: «Numeri in crescita». L’esperto Liuc: «Contano le condivisioni positive» MALPENSA MATTEO FONTANA Gli aeroporti di Malpensa e Linate al terzo posto assoluto europeo nella classifica degli scali continentali come numero di fan su Facebook. Solo Francoforte e Heathrow precedono i due aeroporti gestiti da Sea che può vantare ben 160 mila “mi piace”, distanziando in questa speciale graduatoria gli altri 287 scali europei presenti con una pagina sul popolare social network, in alcuni casi di dimensioni più grandi rispetto a Malpensa e Linate. Lo rivelano i dati contenuti nel Digital Report 2014/2015, redatto da Aci Europe, che analizza periodicamente i trend delle attività social e mobile degli aeroporti europei. Ti faccio sapere dove sono «Un numero in continua crescita che già ora supera i 160mila fan su Facebook - afferma Sea in una nota - un canale che permette interazioni con i passeggeri a molti livelli». Sulla pagina di Malpensa e Linate del social network più popolare tra gli italiani una delle pratiche popolari è quella del check in, per far sapere ai propri amici dove ci si trova in quel momento o anche per le richieste di servizio dei clienti. «Facebook - prosegue Sea - è anche lo strumento più utilizzato dagli aeroporti per pubblicare tutti i tipi di contenuti su ciò che accade nei propri spazi con articoli, fotografie, video, animazioni e campagna interattive». La società che gestisce lo scalo varesino e quello milanese ha messo in campo una precisa strategia di marketing legata alla presenza sui social network. Se i dati relativi a Facebook sono molto positivi per Malpensa e Linate, altrettanto non si può dire per gli altri social network analizzati da Aci Europe nel suo report, dove i due scali non sono certo al vertice della graduatoria, come ad esempio nel caso di Twitter. «Per il Gruppo Sea - spiega la società - questo è il risultato di un lavoro e di un impegno volto a migliorare la propria presenza su tutti i più moderni canali di comunicazione; accanto a Facebook, l’apertura di un account Twitter “corporate”, indirizzato al mondo dei media e degli influencer del settore, per raccontare le novità degli scali di Malpensa e Linate». Qualità meglio di quantità La presenza ai vertici delle graduatorie sui social è sufficiente a determinare l’importanza la “grandezza” di un aeroporto, quando a fare la differenza dovrebbero essere la qualità dei servizi erogati ed il numero di voli? Lo abbiamo chiesto ad un esperto di marketing e di social network. «Essere terzi in classifica su 289 concorrenti è certamente un dato positivo - premette il professor Andrea Farinet, docente di Marketing relazionale e Crm della Scuola di economia e management dell’università Liuc di Castellanza - perché indice di vivacità e vitalità da parte degli scali di Malpensa e Linate». Avere tanti “mi piace” su Facebook è soltanto il primo passo, considerando che su quel social network ci sono trenta milioni di italiani, con una media di sette ore alla settimana e di una al giorno per ciascuno di loro; gli altri social si devono accontentare di appena 40 minuti alla settimana. La strategia Sea di puntare su Facebook prima di tutto è quindi Decollano gli aeroporti, almeno sui social. E quelli gestiti da Sea (Malpensa e Linate) vanno forte più che comprensibile; ma ai passeggeri interessano di più numero di voli e servizi erogati. «È chiaro che debba contare più la qualità rispetto alla quantità dei post - prosegue Farinet - un modo per valutare la qualità dei “mi piace” su Facebook è quella di analizzare i post positivi, che solitamente sono il 70% del totale, che generano a loro volta sei condivisioni, soprattutto se contengono video o foto». Seconda una ricerca americana, il 75% delle aziende va sui social senza una strategia precisa ma non così sembra essere per Sea; alla Liuc si stanno studiando proprio queste dinamiche. «Puntare ed avere dei “mi piace” su Facebook è il primo passo» conclude il docente. 1 PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 46 21/01/2015 - PAG. 23 21/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Nel Terminal 1 da tempo si prega rivolti alla Mecca MALPENSA - Una moschea sulle aree delocalizzate di Case Nuove, a due passi dall’aeroporto? La proposta, lanciata dal leghista gallaratese Roberto Borgo, ha fatto gridare allo scandalo i vertici del suo partito, decisi a cavalcare il sentimento dell’opinione pubblica che, a maggior ragione dopo i tragici fatti di Parigi, non sembra disposta a fare concessione alcuna per chi è di fede islamica. In Italia, e nello specifico attorno a Malpensa, il segretario provinciale della Lega Nord Matteo Bianchi è stato chiarissimo: «Nessuna concessione urbanistica, nessuna possibilità di insediamenti di moschee». Eppure a Ferno, è più precisamente all’interno del terzo satellite del Terminal 1, esiste già da due anni un piccolo luogo di culto dove i seguaci del profeta Maometto possono inginocchiarsi a pregare. Forse non sarà una moschea in piena regola, ma non le manca nulla: una nicchia rivolta verso la Mecca, i tappeti a terra dedicati alle prosternazioni e i rubinetti all’entrata dedicati alle abluzioni, il rito di purificazione che ogni musulmano è chiamato a fare per prepararsi alla preghiera, il momento in cui il credente si avvicina a Dio. Dov’è? Semplice: all’Emirates lounge, 929 metri quadrati di lusso inaugurati nel 2013 alla presenza dei calciatori del Milan (la compagnia di Dubai è sponsor dei rossoneri). Se è la moschea il problema principale dei rapporti con l’Islam, perché nessuno si è rivoltato due anni fa? Forse perché la sicurezza, tema sensibile in uno scalo internazionale, non si misura sul fatto che ci sia o no un posto in cui pregare Allah. Proprio Borgo, che crede a un Islam moderato («considerato l’Islam che ho conosciuto prima della sua radicalizzazione con l’avvento di Komeyni, dopo il quale diversi miei amici musulmani sono stati trucidati a Teheran, non fatico a rilevare che gli islamici moderati come quelli incontrati all’epoca non avrebbero problemi a inserirsi nella società occidentale e a essere accettati») aveva elencato la presenza di Emirates a Malpensa come una delle ragioni per cui valeva la pena prendere in considerazione l’idea di una moschea a Case Nuove, al posto delle villette fantasma che da lunedì prossimo cominceranno a essere demolite dalla Regione Lombardia. Secondo Borgo, «si offrirebbe un servizio al mondo islamico che gravita su Malpensa, vista la presenza di vettori arabi importanti come Emirates. E come Etihad che, secondo quanto afferma il ministro Maurizio Lupi, dovrebbe portare al T1 tantissimi voli». Non tutto il mondo arabo spaventa, dunque, anzi. Emirates è il classico esempio di Medio Oriente che piace all’Occidente. Ogni volta che organizza il recruitment day allo Sheraton, sono centinaia i giovani italiani che si presentano alle selezioni nella speranza di diventare assistente di volo o pilota. Anche ai passeggeri italiani sembra piacere volare con il colosso arabo: erano 20mila quando Emirates arrivò a Malpensa nel 2001, sono diventati 450mila nel 2012 e oggi si sono moltiplicati ancora, grazie al volo trigiornaliero su Dubai e, usufruendo dei diritti di quinta libertà, al transoceanico proseguimento per New York. Oltretutto è proprio di ieri l’indiscrezio secondo cui Emirates raddoppierà, nel 2015, la presenza qui dell’Airbus A380 (l’aereo a due piani). A tutti, dunque, piace volare con gli arabi, e a nessuno sembra interessare che a Malpensa non ci sia soltanto una cappella cristiana, ma anche una piccola "moschea". L’aeroporto, lontano dai riflettori, è già un modello di integrazione. Gabriele Ceresa PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 47 20/01/2015 - PAG. 8 20/01/2015 Malpensa ||| ||| ||| Malpensa, Cargo City piace agli arabi MALPENSA – Un nuovo servizio di trasporto merci aereo con frequenza trisettimanale. E’questo il nuovo collegamento inaugurato a Malpensa da Saudi Airlines Cargo, l’ultimo vettore in ordine di tempo ad atterrare in brughiera per scommettere sulla ripresa dell’export italiano. Stando a quanto reso noto dai vertici della compagnia aerea, un nuovo Boeing 747 unirà tre volte alla settimana la Cargo city di Malpensa all'aeroporto di Riyadh, punto nevralgico di un network più ampio che abbraccia tutto il Medio Oriente allargandosi anche ad altre destinazioni asiatiche. «Offrendo un servizio aereo diretto con Malpensa, siamo in grado di proporre connessioni di prima classe fra il mercato italiano e tutta la nostra rete che comprende anche Hong Kong, Cina, Bangladesh e India », ha detto Nabil Khojah, ceo di Saudi Airlines Cargo, svelando di fatto gli obiettivi della sua compagnia che a oggi può contare su una flotta di 15 aerei cargo a cui si aggiungono gli spazi in stiva di altri 145 aeromobili passeggeri impiegati in voli di linea su altrettante destinazioni. L’ultima novità alla Cargo city risaliva allo scorso 12 novembre, quando Etihad e Avianca avevano avviato un servizio congiunto full freight nella rotazione Malpensa, Bogotà, Amsterdam con frequenza bisettimanale. Negli stessi giorni Dhl – società di proprietà del colosso tedesco Deutsche Post – annunciava l’apertura al Terminal 2 (alle spalle del Moxy hotel) di un ampio magazzino in cui far confluire la merce in transito grazie all’attivazione di quattro voli giornalieri. Le tre novità confermano l’ottimo momento del settore cargo in brughiera. In attesa dei dati ufficiali di novembre, nei primi undici mesi del 2014 sono transitate dallo scalo varesino 429mila tonnellate di colli e prodotti postali, per un incremento pari al 9,2 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E i numeri positivi fanno da volano all’intero settore nazionale: soltanto da Malpensa, infatti, passa il 50 per cento circa del totale delle merci sia in importazione sia in esportazione che viaggiano via cielo in Italia. Gabriele Ceresa PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 48 20/01/2015 - PAG. 9 20/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Alitalia-Ryanair: doppietta di dubbi Tra il colosso irlandese e Sea per ora nessun accordo per lo sbarco a Malpensa. Ma i contatti ci sono Sindacati scettici anche sulla nuova “Ali-Etihad”: «Tra i voli l’unico colore che si vede è l’arancione...» MALPENSA ALESSANDRA PEDRONI Ryanair sembra giocare al gatto e il topo con Malpensa. E se intanto vuole fare ingelosire Orio al Serio, ci starà di certo riuscendo. Ma in brughiera, almeno per il momento, non si muove foglia circa un impegno al Terminal 1 della low cost irlandese. I contatti con Sea ci sono, già da prima di maggio, da quando Ryanair ha traslocato per tre settimane dallo scalo di Bergamo nell’aerostazione del T1 mettendo personale dedicato ai passeggeri low cost, così da non perdersi nei meandri della grande Malpensa. Si diceva che, proprio questa ampiezza, avrebbe lasciato non troppo contenti i passeggeri Ryanair. Invece è stato il presidente Sea Pietro Modiano a togliere ogni dubbio ricordando massima soddisfazione da parte della compagnia aerea nei tempi di carico e scarico dei bagagli e nell’operatività dello stesso scalo. «Laguarigionenonsaràmeritosuo» Come dire: Ryanair si è trovata benissimo a Malpensa. Tanto da poterci tornare? Chissà. La partita è ampia e riguarda lo scacchiere degli aeroporti, non solo Malpensa. Potrebbe sanare il vuoto lasciato da Alitalia? La guarigione di Malpensa che Monica Avanzi della segreteria Filt Cgil di Varese definisce «malata» non sarà merito di Ryanair. «Le politiche aggressive di questa compagnia low cost possono portare vantaggi ai passeggeri sul costo del biglietto, ma ci preoccupano molto sul versante del lavoro dato l’utilizzo di personale somministrato a cui è solita Ryanair. Oppurequestalowcostfaràaccordi di feederaggio e garantirà un certo tipo di occupazione?». Portare viaggiatori a Malpensa da far imbarcare su voli intercontinentali sarebbe interessante per l’aeroporto che sta nella nostra pro- vincia. Ma significherebbe un impegno preciso per Ryanair. «Non sappiamo ancora cosa proporrà Alitalia Etihad per la stagione estiva (in vigore da fine marzo)»,annotaAvanzi.«Commentare la presenza Alitalia è difficile, anche perché basta scorrere i voli in partenza dalla pagina ufficiale della Sea per rendersi conto che l’unico colore che prevale è quello arancione di easyJet». La low cost inglese, concorrente di Ryanair, oltre ad avere un intero terminal dedicato, il T2, garantisce il 35% del traffico complessivo annuo di Malpensa. Di easyJet quasi sei milioni e mezzo di passeggeri a Malpensa su circa 18 milioni e mezzo totalizzati nel 2014, ma da spogliare del numero dei clienti di maggio provenienti da Orio al Serio. «I dati del traffico arrancano» «I dati di traffico di Malpensa arrancano. Neanche il traffico natalizio è riuscito a limitare i danni, tenendo conto che il mese di dicembre partiva con un meno 6%», ricorda la sindacalista Filt. «Gli effetti determinati dagli accordi Alitalia Etihad penalizzano un aeroporto malato come quello di Malpensa, fanno risorgere un aeroporto che non necessitava di aiuto per vivere come quello di Linate e si potrebbe iniziare a supporre che producano effetti indiretti molto positivi su Bergamo, in fortissima crescita. Malpensa cresce nel Cargo, ma al momento per l’arrivo di Dhl». Consola il dato di un +11,6% di passeggeri Non Schengen a chiusura anno, oltre 6 milioni e mezzo sui 12 milioni e poco più del Terminal 1. Emirates aiuta, così come la gettonata rotta su New York che Alitalia si è guardata bene dal cancellare. Mentre sul fronte merci per il quale l’ex compagnia ha messo a terra tutti gli aerei cargo da Malpensa c’è un assordante silenzio. 1 Michael O’Leary, ceo di Ryanair: dopo il trasloco temporaneo a Malpensa, in occasione della chiusura di Orio, la compagnia s’era detta soddisfatta PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 49 20/01/2015 - PAG. 6 20/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Malpensa Express da salvare Al via la raccolta firme online MOBILITAZIONE bipartisan da parte della politica contro la cancellazione della fermata a Busto Arsizio del Malpensa Express diretto a Cadorna. Una sorpresa spiacevole la scoperta nei giorni scorsi che la riorganizzazione dell’orario di Trenord ha cancellato a partire dal 26 aprile la sosta bustese del Malpensa Express per Cadorna, servizio utilizzato da 1.500 pendolari che da ieri hanno avviato la raccolta di firme a sostegno del ripristino della fermata (le adesioni si raccolgono all’indirizzo pendolaribustonord@gmail. com). Contro la decisione ha preso posizione il sindaco Gigi Farioli, che ha già inviato una lettera con richiesta di chiarimenti in Regione e che ieri è tornato a scrivere al Pirellone e ai colleghi della zona «sollecitando incontri possibilmente a breve, alla luce delle notizie che, smentendo, pur per il momento solo parzialmente, le mie personali preoccupazioni, paiono dare già per certa la soppressione sulla tratta Malpensa-Milano delle fermate del Malpensa Express a Busto Arsizio». Anche il consigliere regionale Luca Marsico (FI) in un comunicato ha spiegato: «Mi sono immediatamente attivato presso l’assessore regionale alla Mobilità Alessandro Sorte affinché ascolti le voci del territorio, dei sindaci e dei molti cittadini fruitori di questo storico servizio ». La vicenda della soppressione della fermata ieri è arrivata a Roma dove la senatrice bustese Erica d’Adda (Pd) ha presentato un’interrogazione urgente al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi. SCRIVE la senatrice: «L’avvio di Expo avrà necessità che questo territorio divenga parte attiva nei collegamenti infrastrutturali con la città metropolitana» pertanto si interroga il Ministro per sapere «quali soluzioni intenda proporre per trovare una soluzione adeguata ». Sulla vicenda c’è la massima attenzione da parte di Legambiente Lombardia che ribadisce la contrarietà alla soppressione della fermata. Non solo, l’associazione, con Dario Balotta, suo responsabile dei Trasporti, avanza alcune proposte: «Utilizzando il Malpensa Express fino a Garibaldi e poi da lì prendere il treno per Rho avrebbe un costo complessivo di 14,10 euro e un tempo di percorrenza di 85 minuti. Con la nostra proposta invece, utilizzando ad esempio un treno che da Malpensa arriva già a Busto alle Fs e poi prendendo il biglietto per Rho il costo complessivo sarebbe di 4,90 euro, il tempo di percorrenza 52 minuti». PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 50 19/01/2015 - PAG. 15 19/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Passeggeri pochi, aerei meno «Ora il Terminal 1 è come Orio» MALPENSA - Hanno scelto un giorno e un orario buoni per le partenze internazionali: venerdì 9 gennaio scorso alle 11. Hanno fatto un giro nelle aree al di qua dei varchi di sicurezza del Terminal 1: corridoi, zone d’attesa, negozi, gate. Hanno appurato di persona la tristezza del momento: Malpensa langue. «È una grande diseconomia per il territorio e per tutti», commenta sconfortato Dario Terreni, che accompagnato da Gianni Scapellato ha appunto investito una mezza mattinata nel sopralluogo. «Ho voluto toccare con mano. In modo da capire come invertire la rotta». Terreni, consigliere comunale gallaratese del Pd, è il vertice del comitato Malpensa creato dalla commissione Attività produttive da lui presieduta. Scapellato è un componente fondamentale dello stesso gruppo di lavoro, forte di un passato da direttore aeroportuale anche in brughiera. L’organismo misto (è composto per metà da consiglieri comunali e per l’altra metà da esponenti esterni scelti dai partiti in aula) ha già prodotto una proposta da veicolare a Sea e al Governo: abbassare le tariffe del T1 a carico delle compagnie e alzare quelle di Linate. Ora si sta muovendo il sindaco Edoardo Guenzani per riconvocare il tavolo dei primi cittadini dell’area vasta e dare sostanza istituzionale alla richiesta. Ma l’attualità è sconfortante. «Abbiamo visto come il numero di passeggeri che occupavano gli ampi spazi dell’aerostazione era veramente esiguo», traccia un bilancio della visita informale Scapellato. «Ma è stato ancor più desolante vedere dalle grandi vetrate il piazzale. Gli aerei parcheggiati non superavano la decina. É la dimostrazione che, nonostante i notevoli investimenti compiuti per aumentarne la capacità, Malpensa non ha nemmeno un’operativita accettabile in rapporto alle sue dimensioni». Un respiro, quindi: «Basti pensare che la sua saturazione è a 36 milioni di passeggeri. Però ora ne fa 17 dei quali 9 al Terminal 2 con un solo vettore low cost. Sicché, pur essendo sei volte più grande, il T1 è al medesimo livello di Orio al Serio. Il punto è che la politica nazionale e milanese sta favorendo Linate per Expo». Del resto, sin dall’entrata in vigore in autunno, il decreto Lupi ha effetti negativi sull’ex hub. E nel cassetto del ministero dei Trasporti, secondo fonti autorevoli, sarebbe pronto un provvedimento bis per portare da 18 a 24 i movimenti orari e liberalizzare le rotte extra Ue al Forlanini. In pratica, il colpo di grazia su Malpensa. Angelo Perna PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 51 19/01/2015 - PAG. 4 19/01/2015 ||| ||| ||| ||| Malpensa Malpensa Express, parte la petizione NON SOPPRIMERE la fermata a Busto Arsizio del Malpensa Express diretto alla stazione di Cadorna: la richiesta è del Comitato pendolari Busto Nord che oggi avvierà la raccolta firme a sostegno della petizione che verrà portata all’attenzione del presidente della Regione Roberto Maroni, dell’assessore regionale ai Trasporti Alessandro Sorte e del sindaco di Busto Arsizio Gigi Farioli. Dal 26 aprile secondo la riorganizzazione degli orati prevista in funzione di Expo il Malpensa Express proveniente dall’aeroporto e diretto a Cadorna non fermerà più a Busto Arsizio ( fermata invece prevista a Saronno e Bovisa), una modifica che penalizza molti pendolari. Oggi si parte con la raccolta firme con la speranza che sia possibile riavere il servizio. Anche il sindaco Gigi Farioli ha già inviato una lettera al Presidente Maroni per avere chiarimenti sulla questione. Il Comitato annuncia battaglia. Per chi vuole ricevere informazioni e aderire alla petizione è attivo l’indirizzo email comitato pendolaribustonord@ gmail.com A chiedere che la fermata non venga soppressa è anche Legambiente Lombardia con Dario Balotta, responsabile dei Trasporti per l’associazione, che dice «è un’insensata ingiustizia nei confronti di 1500 pendolari che fino ad oggi hanno salvato il Malpensa Express». R.F. PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 52 19/01/2015 - PAG. 11 19/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Ryanair punta su Malpensa Sono in arrivo quattro aerei La compagnia irlandese sarebbe pronta allo sbarco già da giugno Aperture a ottobre da O’Leary (Ceo): «Ci stanno corteggiando» MALPENSA ANDREA ALIVERTI Ryanair punta Malpensa: in arrivo quattro aerei forse già da giugno. «Non è l’ideale, ma in questo momento va bene tutto» ammette Roger Zanesco, presidente dell’associazione Aeroporti Lombardi. In occasione del trentesimo anniversario dal suo primo volo da Waterford a Londra Gatwick, Ryanair sembra pronta per lo sbarco all’aeroporto di Malpensa. Nei piani della compagnia irlandese di Michael O’Leary ci sarebbe finalmente la brughiera, nel momento in cui Sea sta cercando di rivitalizzare uno scalo ancora provato dal penalizzante accordo Alitalia-Etihad. I rumors corrono tra i gate di Malpensa già da qualche giorno. O’Leary lo scorso ottobre a Roma aveva dichiarato, a proposito di Sea, che «ci stanno corteggiando e noi stiamo valutando». Secondo gli esperti, Malpensa potrebbe diventare lo scalo giusto per i voli a lungo raggio sognati da O’Leary Sea ha il 30,98% di Orio Del resto la società di gestione aeroportuale di Linate e Malpensa detiene anche una quota del 30,98% di Sacbo, il gestore di Orio al Serio. La “prova generale” del trasloco dei voli da Orio a Malpensa in occasione della chiusura dello scalo bergamasco potrebbe essere stata la scintilla che ha trasformato un’ipotesi in un’idea da mettere in atto. Forse già con il nuovo orario estivo, quello che parte a marzo, visto che l’occasione di Expo 2015 potrebbe fare gola anche alla compagnia irlandese. Le voci parlano di quattro aerei in arrivo a Malpensa, destinazione Terminal 1, per altrettante mete europee da servire. D’altra parte Easyjet, il principale competitor low cost, occupa il T2. In passato Ryanair, ai tempi del primo dehubbing di Alitalia, aveva presentato un’offerta giudicata «eccessivamente bassa» da Sea per poterla posizionare sul T1. «Accettare - avevano dichiarato i vertici della società di gestione - avrebbe significato, oltre che dare l’avvio a un progetto non sufficientemente remunerativo, anche discriminare altri clienti importanti». Così non se ne fece nulla. Oggi però la situazione è cambiata. E se Ryanair non è probabilmente la compagnia che può far fare il salto di qualità a una Malpensa che ha perso smalto, «vista la situazione, amaramente tocca dire che tutto fa brodo», come fa notare Roger Zanesco, “malpensologo” di Aeroporti Lombardi. «Non è l’ideale e non è quello che attendiamo per il rilancio, ma potrebbe tamponare qualche falla – spiega - Se fosse davvero così come si sente dire, di buono ci sarebbe il fatto che con il posizionamento al Terminal 1, si potrebbe sfruttare la possibilità di connessioni con il sistema ViaMilano di Sea, che pur avendo numeri ancora ristretti ha dimostrato di funzionare bene». Politica aggressiva Un modo come un altro per rendere Malpensa una sorta di “hub”, sfruttando la capacità di attrazione dei consumatori di Ryanair, con la sua politica aggressiva (ha appena lanciato l’ennesima campagna per piazzare sul mercato 100mila posti a prez- PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO zi stracciati sui propri voli). E in prospettiva, Malpensa potrebbe essere anche lo scalo giusto per concretizzare i sogni di voli low cost a lungo raggio che Michael O’Leary coltiva da tempo. «Sono solo supposizioni, ma in questo caso potrebbero esserci sviluppi interessanti anche per il nostro scalo» fa notare Roger Zanesco. Sono infatti le destinazioni intercontinentali e i voli a lungo raggio quelli che possono riportare in orbita Malpensa. Ma se qualcosa si muove, c’è da pensare positivo. «Con l’Expo non si aspettano miracoli, ma c’è un certo movimento» sottolinea l’esperto, riferendosi alla possibile apertura di un volo su Shangai operato da Southern China per Alitalia. 1 PAG 53 18/01/2015 - PAG. 10 18/01/2015 ||| ||| ||| Malpensa Ryanair, sbarco a Malpensa? Probabile MALPENSA Ryanair sarebbe pronta ad accasarsi al Terminal 1 e a lanciare da Malpensa le prime quattro destinazioni già a partire dalla prossima stagione Summer, ovvero nel pieno svolgimento di Expo. Sono queste le indiscrezioni che rimbalzano da Bergamo, quartier generale italiano del più noto brand low cost d’Europa, sostenendo le voci che da mesi si fanno sempre più insistenti di un imminente sbarco in brughiera. Conferme ufficiali ancora non ce ne sono ma le voci di corridoio sono sempre più insistenti e le smentite non arrivano. Gli indizi non mancano e nemmeno le dichiarazioni dei diretti interessati: fu proprio il numero uno del colosso irlandese, Michael O’ Leary, l’uomo che ha inventato il concetto del volo a basso prezzo in Europa cambiando per sempre il sistema del trasporto aereo, a uscire allo scoperto lo scorso 31 ottobre. «Gli aeroporti di Linate e Malpensa ci stanno corteggiando e noi stiamo valutando», disse. E ancora, in conferenza stampa: «Bergamo resta il nostro principale scalo milanese mentre stiamo parlando anche con Malpensa e Linate, ma sempre per rotte principalmente internazionali ». Qualche giorno prima aveva già lanciato l’amo il cco di Ryanair, David O’Brien: «Prevediamo almeno tre nuove aperture nel 2015. E non saranno né Londra Heathrow, né Parigi Charles de Gaulle, né Francoforte», dichiarò, senza svelare il mistero. Secondo gli analisti, potrebbe trattarsi di Amsterdam o di Londra Gatwick, forse di Parigi Orly e molto probabilmente anche di Malpensa. Del resto i vertici di Sea, la società di gestione degli scali milanesi, e di Ryanar ebbero modo di conoscersi e di interagire per un mese intero lo scorso maggio, quando la compagnia aerea traslocò la propria attività di Bergamo al T1 per un mese interno a causa del rifacimento della pista di Orio al Serio. Nonostante lo scetticismo iniziale (Ryanair in terra orobica è abituata a operare in un aeroporto predisposto a suo uso e consumo pressoché esclusivo) gli ospiti della scorsa primavera non si trovarono per nulla male a Malpensa. Inutile dire che Sea li accoglierebbe a braccia aperte: avere Ryanair in casa significherebbe aumentare l’attività di feederaggio sul corto e medio raggio, andando così ad alimentare con nuova e potenziale clientela i voli intercontinentali che ogni giorno partono da Malpensa verso il Nord America, l’Estremo Oriente, l’Africa e l’Oceania. Non resta che attendere. E sperare. Gabriele Ceresa PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 54 16/01/2015 - PAG. 26 16/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa I sindaci dicono di no «Fantasia futuristica che non serve a nulla» La terza pista potrebbe servire tra 20 anni? «Il presidente Sea ci telefoni tra 20 anni», ironizza da Casorate Sempione, Comune sotto le rotte di decollo di Malpensa, il vicesindaco Tiziano Marson. Chi ha detto “no” alla terza pista in- viando pagine e pagine di osservazioni al ministero dell’Ambiente perché non passasse la valutazione di impatto ambientale pro terza pista, non ha cambiato idea. «È una follia», dice Marson. «La terza pista continua ad es- sere un qualcosa in più che non serve, la si smetta con scenari futuristici quando non si sanno risolvere i problemi attuali». Per Casorate sono le rotte di decollo (ma gli aerei stanno ora andando anche sopra Corgeno, frazione di Vergiate), per altri il dopo demolizione delle case dei delocalizzati, operazione che inizierà a fine mese. Eppure qualche spiragli sembra aprirsi proprio dal fronte che risulterebbe maggiormente colpito da un’eventuale terza pista: Lonate Pozzolo. «Vogliamo essere tutti coinvolti nelle decisioni da prendere, le realtà territoriali e il Parco del Ticino attraverso un confronto serio e senza nulla che calata dall’alto», dichiara il sindaco di Lonate Pozzolo Danilo Rivolta. «Nessun “giochetto” dalla Regione». Il primo cittadino sul cui territorio cadrebbe il nuovo manto d’asfalto continua: «Io non posso fermare lo sviluppo aeroportuale, ma la terza pista è un’opera a lunga scadenza. Prima di spingersi verso il futuro, bisogna sistemare le questioni ancora in sospeso. I problemi da risolvere sono già sul tavolo da tempo (delocalizzazione)». Circa lo sviluppo futuro di Malpensa «bisognerà vedere se è possibile e in che modo potrebbe essere possibile», chiude Danilo Rivolta. 1 A.Ped. Il vicesindaco di Casorate Sempione, Tiziano Marson PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 55 16/01/2015 - PAG. 28 16/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa L'aeroporto frutta Assunti 4 ausiliari SOMMA LOMBARDO Tornano gli ausiliari della sosta. Ad annunciarlo è l’assessore alla Sicurezza, Dario Pulli, inserendo le nuove assunzioni – previste per marzo – tra le priorità del suo settore da portare a termine entro la scadenza di mandato della prossima primavera. Dice: «Implementeremo il personale della nostra polizia locale con quattro ausiliari da posizionare su Malpensa». È proprio di fronte al Terminal 2 (di competenza territoriale di Somma Lombardo a differenza del T1 che è sotto Ferno), infatti, che il Comune introita le maggiori entrate derivanti dalle violazioni al Codice della strada. Dal primo gennaio al 25 novembre del 2013 – questo dicono i dati ufficiali diramati due mesi fa in consiglio comunale durante l’assestamento di bilancio – le infrazioni totali sono state 6.963, di cui 4.743 rilevate di fronte all’aeroporto. Inutile dire che la presenza di un aeroporto internazionale sia una piccola miniera d’oro che però il Comune, nel 2013, ha sfruttato soltanto in parte. Senza ausiliari, ma con solo due operai comunali riqualificati e dirottati in pianta stabile dalla mattina alla sera davanti al T2, lo scorso anno le sanzioni sono crollate a quota 290mila euro, 204mila euro in meno rispetto al 2012, quando il dato totale a consuntivo si assestò a 494mila. Sempre sul fronte sicurezza e polizia locale, così come aveva annunciato Pulli nella conferenza stampa di fine anno, proprio in questi giorni sono state montate le telecamere con il sistema Lince (nient’altro che quella tecnologia in grado di leggere le targhe delle auto in transito e di confrontarle in tempo reale con i dati del database di Ania e della Motorizzazione) anche sul rettilineo che collega l’area industriale Pip e Maddalena. In questo modo tutte e cinque le strade di uscita dalla città (verso Arsago da Mezzana, verso Casorate e Vergiate sul Sempione, in direzione Malpensa su via Giusti e ora a Maddalena) sono videosorvegliate. Nella stessa zona, e più precisamente all’incrocio tra le vie Processione, Briante e Per Maddalena, l’amministrazione sta studiando la realizzazione di una rotonda per agevolare l’ingresso al Pip e rallentare la marcia delle auto in transito. Già lo scorso ottobre l’assessore ai Lavori pubblici, Alberto Barcaro, aveva dato l’ok a una sperimentazione ma dopo tre giorni quel primo tentativo venne abbandonato perché con la rotatoria da tre metri di diametro i pullman non riuscivano a passare. Ora gli uffici stanno predisponendo un secondo progetto per cui, con ogni probabilità, sarà necessario andare a espropriare una piccola parte delle aree adiacenti. Si tratta davvero di un lenzuolo di terreno e, proprio per questo motivo, non ci dovrebbero essere intoppi. Nelle prossime settimane il nuovo disegno dovrebbe essere pronto per l’approvazione in giunta. Gabriele Ceresa PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 56 16/01/2015 - PAG. 26 16/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Terza pista a Malpensa, ci risiamo Il Comitato degli utenti torna a parlare dell’ipotesi di aumentare la superficie dell’aeroporto «Il progetto va reso più attuale». Modiano: «Programmare la struttura per i prossimi 20 anni» Malpensa ALESSANDRA PEDRONI Master plan di Malpensa, torna l’ipotesi terza pista. Nell’incontro con il Comitato degli utenti (compagnie aeree, operatori, associazioni) di Malpensa che si è tenuto a fine novembre dell’anno appena concluso, il rappresentante di Sea, project manager del progetto Master plan, ha parlato della revisione del progetto di sviluppo di Malpensa perché sia reso più attuale. I presupposti su cui si reggeva il vecchio Master plan, bloccato a luglio del 2014, non esistono più. Alitalia ha lasciato l’aeroporto che sta in provincia di Varese e la crisi del trasporto aereo, oltre a quella economico finanziaria, non è stata certo una boutade per il traffico nei cieli. Ma l’ipotesi terza pista rimane in piedi. Sea ha informato che entro l’estate saranno sottoposte all’attenzione di Enac le varie tempistiche del progetto della terza pista. Nessun arretramento Nessun arretramento. Approvato il progetto sarà dato il via libera alle pratiche per la richiesta di Valutazione d’impatto ambientale e, solo dopo aver ottenuta la Via, ovviamente, potrà iniziare la realizzazione del progetto. Il presidente Sea Pietro Modiano, del resto, ha dichiarato anche di recente che l’idea di una terza pista a Malpensa non sarebbe stata scartata. «Prima di alzare bandiera bianca e rinunciarvi, vogliamo pensarci bene», ha affermato a voce alta all’Infocenter del terminal 1 nel corso dell’audizione a metà dicembre con la commissione regionale alle Attività produttive, i sindaci e gli operatori (albergatori, parcheggiatori, noleggiatori con conducente) del territorio. Fino a quando potrà reggere Malpensa con due piste è l’interrogativo di Sea. «In 20 anni l’aeroporto si satura se cresciamo del 4,5% l’anno e un’infrastruttura deve programmarsi a 20 anni», la voce del presidente Modiano. «Il presidente Sea non è il ministro dei Trasporti, ma il gestore pro tempore dell’aeroporto», commenta deciso Dario Balotta, referente di Legambiente per la regione Lombardia. «Si pensi a come sviluppare traffico con le due piste attuali visto che Malpensa lavora per il 40 - 50%. L’obiettivo del gestore deve essere quello di portare prima a saturazione l’attuale Malpensa». Il dato di -3,1% di passeggeri realizzato nell’ultimo mese del 2014 a Malpensa (somma dei viaggiato- ri dei due terminal), rende l’idea del lavoro ancora da compiere. Ma c’è anche il +5% di chiusura dell’intero anno che fa ben sperare il gestore aeroportuale, nonostante un terzo dei 18 milioni e quasi 700 mila passeggeri totalizzati siano clienti di easyJet. Serve una nuova pista per la low cost inglese basata al T2? Impatto sul territorio «Se Sea vuole fare investimenti pensi piuttosto alle tecnologie, alla qualità dei servizi e alla riduzione delle tariffe aeroportuali così da invogliare un maggior numero di vettori ad utilizzare Malpensa, ora sotto sfruttata», indica Balotta. Anche il Comitato utenti lo pensa chiedendo investimenti mirati per i clienti di Malpensa, cioè per le compagnie aeree. E ricordando che Londra Heathrow, con due piste, conta circa 70 milioni di passeggeri all’anno. La realizzazione della terza pista è un grande investimento con un impatto importante sul territorio e Sea lo sa bene. Non a caso sta effettuando tutte le analisi del caso, a partire dalle valutazioni sulla crescita nei prossimi anni: quando si creerà un collo di bottiglia nella capacità delle due piste e ne sarà necessaria una terza? 1 PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 57 15/01/2015 - PAG. 30 15/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Addio Malpensa Express? Busto si ribella I nuovi orari di Trenord hanno riservato una brutta sorpresa: la fermata dello “shuttle” sarà soppressa Pendolari e politica sono già sul piede di guerra: «Si cancella un servizio fondamentale: ripensateci» Busto Arsizio ANDREA ALIVERTI Il Malpensa Express abbandona Busto? I pendolari si mobilitano e la politica bussa in Regione Lombardia. «Non vanificare gli sforzi della città per la valorizzazione dell’area delle Nord» l’appello lanciato dal sindaco Gigi Farioli in una lettera spedita al governatore Roberto Maroni e ai vertici di Trenord. Solo un contentino La scoperta dei nuovi orari di Trenord in vista di Expo 2015, che entreranno in vigore dal prossimo 26 aprile, è stata fatta dal gruppo bustese del Movimento Cinque Stelle: «Pare che il nuovo piano regionale dei trasporti preveda la soppressione della fermata di Busto Arsizio Nord per tutti i treni Malpensa Express diretti a Milano Cadorna». I nuovi orari infatti prevedono sosta solo a Saronno e a Bovisa, mentre oggi viene garantita una frequenza ogni trenta minuti con fermata a Busto Nord. «Avremo il disagio di non avere più l’unico treno che in meno di 30 minuti collega Busto al centro di Milano» sottolineano i grillini. «in cambio la Regione promette più corse per Milano centrale, una ogni 30 minuti, ma ci chiediamo perché togliere un servizio così importante per i pendolari che lavorano in centro a Milano per poi dare il contentino con treni che impiegano più tempo e arrivano in stazioni più decentrate». Gli orari che entreranno in vigore per Expo prevedono infatti di “dirottare” i treni con fermata locale sulla linea per GaribaldiCentrale, pur con un potenziamento (si perdono 17 corse per Cadorna e se ne guadagnano 20 per Garibaldi). «Ma oggi migliaia di pendolari provenienti dal nord-ovest della Lombardia utilizzano il Malpensa Express in Gigi Farioli «Non si vanifichino gli sforzi fatti in questi anni» «Così perderemmo il nostro ruolo di “porta” dell’aeroporto» PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 58 15/01/2015 - PAG. 30 15/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa quanto più veloce dei treni regionali» scrive il Pd regionale in un’interrogazione in commissione trasporti a prima firma Alessandro Alfieri, chiedendo lumi . Alzare la voce A Busto Arsizio la preoccupazione è duplice: oltre ad un servizio meno efficiente per i pendolari, la città conta molto sullo sviluppo urbanistico dell’area attorno alla stazione Nord, come “porta esterna di Malpensa”. «Dal 23 gennaio prossimo - fa notare il sindaco Gigi Farioli in una lettera inviata ieri ai vertici di Regione e Trenord - avrà inizio il processo di negoziazione che consentirà, dopo i consistenti investimenti operati negli ultimi trent’anni, la realizzazione di quella riqualificazione urbanistica del polo Busto Nord già a suo tempo identificata come opera prioritaria del piano d’area Malpensa». Senza il collegamento diretto con il centro di Milano, le ambizioni rischiano di naufragare. Così Farioli, protagonista quando era consigliere regionale del raddoppio delle fermate del Malpensa Express a Busto, vuole far sentire la sua voce in Regione, chiedendo smentita degli «spiacevoli chiacchiericci». 1 Il Malpensa Express entra nella stazione di Busto Nord: un’immagine che farà parte del passato? PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 59 14/01/2015 - PAG. 26 14/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Malpensa Express, corse ridotte? Il sindaco chiama in causa Maroni Chiacchiere? Mica tanto, se è vero che lunedì prossimo ne tratterà il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi in una apposita riunione convocata a Milano. Si tratta del Malpensa Express, della sua "ottimizzazione", come si dice in termine tecnico, la quale prevederebbe lo spostamento del capolinea dalla stazione di Cadorna a quella di Garibaldi. Una soluzione che, se attuata, rischierebbe di cancellare alcune delle fermate alla stazione di Busto Arsizio, così che i pendolari che viaggiano sul convoglio da e per l’aeroporto finiscano per risultarne penalizzati. Accadrà davvero così? Il sindaco Gigi Farioli ne ha fatto oggetto di comunicazione ieri sera in apertura del consiglio comunale, informando l’assemblea civica e l’intera cittadinanza di una missiva che ha spedito in proposito al presidente della Regione, Roberto Maroni, all’assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Sorte e all’amministratore delegato di Trenord Vincenzo Soprano. Farioli sottolinea l’importanza del Malpensa Express in relazione al servizio che offre alla città e, più specificatamente, in relazione alla contigua Area delle Nord «per la quale il 23 gennaio prossimo avrà inizio il processo di negoziazione che consentirà (...) la realizzazione di quella riqualificazione urbanistica del polo Busto Nord a suo tempo identificata come opera prioritaria del piano d’area di Malpensa». Farioli ritiene indifferibile coordinare ogni risorsa economica, finanziaria infrastrutturale «per far sì che gli importanti risultati costituiti dalla ottimale alternanza tra treni regionali e Malpensa Express sulla tratta Malpensa-Busto ArsizioSaronno-Milano, anche in uno con le necessità di maggior coordinamento con le stazioni di Cadorna, Garibaldi e l’utilizzo del passante, non vengano vanificate». In forza di tutto questo, avverte il sindaco, una diversa programmazione dei Malpensa Express e dei treni regionali «finirebbe per penalizzare, dimenticando la numerosa clientela sia business che pendolare interessata, la stessa Busto Arsizio e costituirebbe, oltre che un grave errore politico e istituzionale, l’anticamera di danni che certamente non troverebbero il mondo economico ed istituzionale lombardo, inerti». Insomma, le fermate bustesi del Malpensa Express non devono essere ridotte. Questo afferma il primo cittadino che, in coda alla sua missiva, invita i destinatari a un incontro per capire e definire le scelte. Vin.Co. PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 60 13/01/2015 - PAG. 9 13/01/2015 ||| ||| ||| Malpensa «Servono riflessioni chiare E non sia un Da Vinci bis» «Attendiamo ragionamenti chiari, non fantasie»: il sindacato attende passi più precisi e prese di posizione da parte del Comune di Milano. «Se il Fondo F2i vuole prendere Sea, dovrà anche mostrare un piano industriale preciso, dare garanzie» dichiara Enore Facchini, segretario regionale della Uiltrasporti della Lombardia. «Il Comune di Milano è indubbiamente libero di fare ciò che ritiene, ma se intervenisse Regione Lombardia a sostenere Palazzo Marino in Sea, potrebbe essere un passo degno di nota per questa regione e questo territorio». Facchini punta l’attenzione sulla «strategicità di Sea e di Malpensa». Il timore è che un socio non propriamente pubblico «farebbe di Sea quello che abbiamo già visto capitare all’aeroporto di Roma Leonardo da Vinci la cui gestione è stata sbaraccata e spacchettata in numerosi subappalti con lavoratori ridotti all’osso su una piazza a rischio tutti i giorni», indica il segretario dei Trasporti della Uil lombarda. Comune di Milano e Regione potrebbero diventare soci alla pari. «Vedremo se la strategicità della Lombardia rimarrà un valore di interesse per le nostre istituzioni o meno», dice Facchini. La vendita di Sea non viene comunque data per scontata. Siamo ancora nel campo delle ipotesi e la Uiltrasporti interpellerà il consiglio di amministrazione di Sea. «Chiederemo al cda di dirci se la vendita di quote Sea PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO sia effettivamente in cantiere, opzione in fase di valutazione o no. Se così fosse, chiederemo conto a Sea e al Comune del procedere». Nell’attesa, il pensiero va al percorso compiuto due anni fa sul versante della casa madre Sea e della ex controllata Sea Handling, ora Airport Handling, newco di servizi aeroportuali a terra che non ha ancora compiuto un anno di vita. «Abbiamo fatto i tripli salti mortali per salvare Sea ed evitare di lasciare sul campo “morti e feriti”», ricorda il sindacalista. Chiaro il riferimento alla difesa dell’occupazione e al desiderio di non aver lavorato invano. 1 A. Ped. PAG 61 13/01/2015 - PAG. 31 13/01/2015 ||| ||| ||| Malpensa Soldi promessi, mai arrivati Non resta che volare a vista MALPENSA - Forse ha ragione Claudio Montagnoli a ricordare a tutti in ogni occasione, ennesimo tavolo ufficiale o intervento singolo che sia, il Bengodi mai visto eppur promesso dal progetto e dalla nascita di Malpensa 2000. Lui è sindaco di Arsago Seprio e lo era anche all’epoca: tra i primi due mandati e i secondi una pausa nella quale poco, pochissimo si è concretizzata quella speranza di crescita economica e sociale del territorio di pari passo con l’hub voluto giova sempre ricordarlo, vista la smemoratezza tipica italiana dalla compagnia di bandiera Alitalia già divenuta un colabrodo finanziario. Così, dopo quindici anni dall’apertura, è tragicamente attualissima la presa in giro sesquipedale rammentata a ogni piè sospinto da Montagnoli e in sostanza subita dai Comuni intorno a un ormai sempre più svuotato Terminal 1. Oggi la barzelletta più feroce, per il territorio, è quell’addizionale d’imbarco che i Comuni aeroportuali hanno diritto sancito a ricevere. Chi l’ha vista in dieci anni? Qualche volta è arrivata, altre volte no, di fatto non è mai stata data in modo completo, spesso è servita a foraggiare scopi diversi, un anno è stata dirottata al piccolo scalo di Birgi colpito da non si sa quali contraccolpi per le operazioni militari in Libia, ora è stata assicurata e come al solito non è stata messa a disposizione. Risultato: qualche amministrazione di sedime dovrà inventarsi il modo di rispettare il patto di stabilità. Eppure questo è l’unico rimborso tangibile, da tradurre in interventi locali, all’incontrovertibile peso di avere vicino casa aerei che atterrano e decollano. Ma il Governo, adesso quello di Matteo Renzi, prima quelli di Enrico Letta, Mario Monti, Silvio Berlusconi, Romano Prodi e ancora Berlusconi, su questa imposizione fiscale a carico delle compagnie e a favore delle municipalità non ha mai tenuto fede alla parola. Addirittura - ironia della sorte parte di questo denaro è finito nel calderone del caso Alitalia. Non si tratta di molti soldi, in realtà, rispetto alle grandi cifre che giostra Palazzo Chigi. Ma da Roma non arriva nemmeno il contentino, nel nostro caso, a un gruppo di sindaci (i nove del Cuv) che a essere sinceri poco hanno fatto per diventare massa critica compatta e farsi rispettare. Salvo invidiare il ruolo decisivo dei land tedeschi che ospitano aeroporti nelle questioni aeroportuali. Senza contare che neppure da Milano giunge ossigeno. Istituita in Lombardia nel 2001, l’Iresa (Imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili civili) non è applicata: dovrebbero pagarla le compagnie aeree e la dovrebbe incassare la Regione per poi trasformarla in azioni di compensazione sulle aree interessate. Invocatane l’applicazione di recente dal sindaco sommese Guido Colombo, dal Pirellone non è arrivata risposta concreta a riguardo. E tutto rimane fermo. Ma il Bengodi mai avuto che Montagnoli ricorda sempre? A dire il vero nel 2007 fu reale o quanto meno si manifestò in potenza. Poi Alitalia se ne andò, i lavoratori di Malpensa cominciarono a diminuire e nonostante gli sforzi di Sea il Terminal 1 non si è risollevato al livello che gli compete . E ora si vola a vista, in barba al ruolo strategico stabilito dal Piano nazionale degli aeroporti: il decreto Linate comincia ad avere effetti, come dimostrano i dati ufficiosi del dicembre scorso con un -3 per cento di passeggeri. Un calo che inverte la tendenza del bilancio ufficiale del +5,6 da gennaio a novembre 2014, incoraggiante per quanto gonfiato dal traffico di Orio al Serio ospitato a maggio. Insomma, c’è ancora aria di declino. Infatti: una banca presente dalla nascita del T1 tra qualche giorno chiuderà il suo presidio aeroportuale. Però clochard e carrellisti restano. Altro che rilancio dal quale il territorio può trarre grandi benefici. PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 62 13/01/2015 - PAG. 9 13/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa F2i vola su Sea: resta a terra Milano? L’ad del fondo, che oggi detiene il 44,3%, punterebbe a rilevare la quota di Palazzo Marino (54,8%) Alfieri (Pd): «La riflessione sul fronte politico è in atto». Aperta anche l’ipotesi di quotazione in Borsa Il fondo F2i pronto a rilevare la quota Sea di proprietà del Comune di Milano? L’amministratore delegato di F2i Renato Ravanelli che ha preso le redini al posto di Vito Gamberale, sarebbe all’arrembaggio della società aeroportuale che gestisce Malpensa e Linate di cui, peraltro, lo stesso fondo possiede già il 44,3%. Accaparrarsi anche il 54,8% ora di Palazzo Marino, sarebbe come fare tombola sul versante aeroportuale. Una proposta allettante per il Comune guidato dal sindaco Giuliano Pisapia che avrebbe le risorse necessarie a condurre in porto i lavori della nuova linea metropolitana M4, utile a collegare il centro cittadino con Linate parte di essa. Secondo il segretario e capogruppo in Regione Alfieri, infatti, «ci sono le condizioni perché la partecipata Sea sia valorizzata in un’ottica strategica e sia un valore aggiunto costante per il Comune di Milano». Meno strategica, ad esempio, indica sempre Alfieri, sarebbe la Serravalle. Dunque la riflessione politica, non solo in casa Pd, resta aperta. E aperta potrebbe restare anche la chance di una quotazione in Borsa di Sea, tentativo fallito miseramente sul nascere sotto la presidenza Bonomi, ma operazione sempre sostenuta anche dalle organizzazioni sindacali che, in tal caso, non si metterebbero di traversoaunanuovaipotesidisbarco in piazza Affari della società di gestione aeroportuale. Pisapia ha problemi di “cassa” Come reagirà il Pirellone? Una recondita intenzione quella di F2i? Non si direbbe. Piuttosto un amo ad hoc per la Giunta Pisapia con le difficoltà del Comune dovute ai tagli dei trasferimenti del Governo, ai tagli indotti sul trasporto pubblico locale che, proprio di recente, ha visto Regione Lombardia ridurre di diversi milioni di euro il contributo al Tpl e vista anche la necessità della nuova linea del metrò. Lo stesso Partito Democratico di Milano ha già posto sul tavolo il tema delle partecipate e della possibile vendita. C’è dunque da aspettarsi la cessione di quote Sea ad F2i? «La riflessione è in atto sul versante politico», annota senza alcun problema il segretario lombardo dei Dem Alessandro Alfieri. «Si deve ragionare su quali siano le partecipate strategiche, quali possano portare risorse per la casa, l’edilizia popolare e anche per la realizzazione della M4». Una riflessione a tutto campo che non significa però, per forza, la vendita del 54,8% delle quote Sea o di una Per il Pd non sarebbe un tabù neanche scendere sotto il 50% delle quote Sea di Palazzo Marino, dunque venderne solo una parte, ma per altri partiti la maggioranza deve restare in mano pubblica. Si resta in attesa. Regione Lombardia potrebbe dire la sua. Il governatore Roberto Maroni, del resto, ha sempre espresso la volontà di acquisire azioni Sea per poter incidere nelle scelte del cda della società. Questo potrebbe essere il momento propizio per compiere il passo più volte auspicato dal presidente regionale. Le scelte sul futuro di Malpensa, legata a filo doppio con Linate, potrebbero dipendere da chi prenderà il timone di Sea. La missione industriale di F2i sembra dichiarata. Starà ora a Palazzo Lombardia battere un tocco e decidere se entrare davvero in Sea, con il benestare del Comune di Milano e del sindacato, desideroso di essere coinvolto in una scelta che riguarda anche migliaia di lavoratori, a Linate e a Malpensa. 1 MALPENSA ALESSANDRA PEDRONI Il presidente di Sea, Pietro Modiano, accanto a una vetrata che si affaccia sulle piste di Malpensa: quale sarà il futuro dello scalo? PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 63 13/01/2015 - PAG. 11 13/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa I turchi raddoppiano, atterra anche Pegasus MALPENSA - Dopo le indiscrezioni dello scorso settembre ora arriva l’ufficialità: dalla prossima primavera la turca Pegasus Airlines fa il suo esordio sulle piste di Malpensa con il diretto Malpensa-Sabiha Gökçen, aeroporto internazionale situato a 35 chilometri a sudest di Istanbul recentemente rinnovato con un nuovo terminal aperto nel 2009. Per lo scalo varesino si tratta di un cliente inedito: la compagnia low cost turca, infatti, in Italia aveva volato soltanto da Bologna, Roma Fiumicino e Bergamo Orio al Serio. Ora, complici senza alcun dubbio i padiglioni Expo a venti minuti di distanza in automobile dal Terminal 1, ha deciso di puntare su Malpensa con un collegamento trisettimanale. La vera scommessa di Pegasus sarà resistere anche una volta terminata l’esposizione universale. Sulla rotta Milano- Istanbul, infatti, opera già la compagnia di bandiera, la Turkish Airlines, con ben 28 frequenze settimanali, pari a circa 400mila passeggeri trasportati all’anno. La concorrente low cost punta a insinuarsi come alternativa a prezzi più vantaggiosi nel ruolo assunto da Turkish di ponte tra Europa e Asia e di mezzo di trasporto privilegiato per soddisfare la sempre crescente domanda italiana business e leisure per la Turchia. In ogni caso, senza Expo è difficile credere che Pegasus avrebbe scommesso piantando la propria bandiera al Terminal 1. E così come il vettore turco, tanti altri operatori aumenteranno la propria presenza nei mesi in cui l’esposizione sarà nel pieno del suo svolgimento. I dati aggiornati alle ultime ufficializzazioni segnalano l’apertura di qualche nuovo collegamento (il trisettimanale di Jetairfly su Anversa da fine marzo, il bisettimale di Estonian air su Tallin dal 21 aprile, il diretto su Stoccarda di easyJet che verrà inaugurato tre giorni più tardi, il Malpensa-Izmir di Sun Express dal primo maggio e il Southampton di Fly Be dal 16) e di numerosi potenziamenti di rotte già esistenti. Tra i più significativi le quattro frequenze in più di British verso Londra Heathrow, il Tokyo di Alitalia che diventa giornaliero e l’offerta migliorata sia da parte di United (verso New York) che di Korean (direzione Seul). Meglio di niente, certo, erano in molti ad aspettarsi di più. Il grande colpo, al momento, con Expo non è arrivato. E forse il limite temporale per sognarlo è già stato oltrepassato. Gabriele Ceresa PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 64 13/01/2015 - PAG. 31 13/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa É risparita l'addizionale di imbarco MALPENSA - Ci siamo. O meglio: purtroppo ci risiamo. Perché i soldi non ci sono, così sale alta e forte la rabbia dei Comuni aeroportuali. Ancora una volta contro il Governo e ancora una volta per l'addizionale sui diritti di imbarco i cui fondi - da ripartire tra le ottanta municipalità italiane interessate - dovevano arrivare entro il 31 dicembre scorso ma non si sono visti. ROMA- È denaro che i Comuni hanno messo a bilancio e che mancando - con qualche rischio maggiore per alcuni enti e minore per altri inevitabilmente rende incerto il rispetto del patto di stabilità. «Non per colpe nostre, ma per precise e nette responsabilità del Governo ». Lo dice tuonando il sindaco di Ferno e presidente dell'Associazione nazionale comuni aeroportuali italiani, Mauro Cerutti, che senza escludere prospettiva azioni legali promette dura battaglia in vista dei tavoli a cui parteciperà domani a Roma in occasione della seconda riunione del direttivo della stessa Ancai. Anche perché - ciò a fa aumentare la rabbia - Palazzo Chigi ha stanziato i soldi della tassa di imbarco con un decreto di fine novembre pari a 4 milioni 180mila euro, dunque con un incremento di 300mila euro rispetto alle previsioni, appunto tra le municipalità aventi diritto. Però, complice il solito balletto di responsabilità tra i ministeri dell'Ambiente, dell'Interno e dell'Economia, sembrano essersi persi. NUMERI - Difficile avere i dati certi su quanti soldi dovevano entrare a bilancio. Si può comunque fare una stima ufficiosa. Dice Cerutti: «Sono circa 200mila euro per Ferno». Aggiunge l'assessore al Bilancio ed ex sindaco di Lonate, Piergiulio Gelosa: «Per noi la cifra supera di poco i 100 mila euro ». Sottolinea il primo cittadino di Somma Lombardo, Guido Colombo: «Anche per noi dovrebbero essere circa 100mila euro». E probabilmente qualcosa meno per gli altri sei Comuni aeroportuali facenti parte del Consorzio urbanistico volontario. Intanto Ferno e Lonate ammettono che se questi soldi non dovessero arrivare a breve termine, qin qualsiasi caso il prima possibile, sussiste il rischio di sforare il patto e di subire le dure conseguenze che ne deriverebbero. Più serena la situazione a Somma. BOCCIOFILA Testuale Cerutti: «Batteremo i pugni, chiederemo certezze, lo Stato centrale non si rende conto che ci mette in ginocchio ». Duro a 360 gradi Colombo: «Oggi purtroppo Ancai è una bocciofila, rischia di non essere più credibile, non ci sono più le grandi città ». Quindi, il sindaco sommese spara contro lo Stato: «Rappresenta il decadimento. Non corrispondere i soldi di competenza comunale è una scorrettezza giuridica e mostra l'incapacità di un ente che non mantiene la parola data. Basta peregrinare. Servono fatti urgenti». Chiude Gelosa con amara ironia: «Oggi di comunale è rimasta la presa in giro. Noi enti locali aeroportuali eroghiamo servizi allo Stato e questo è quanto abbiamo in cambio. Siamo sbigottiti per una situazione sempre più insostenibile». ANALISI - C'è un'altra partita che si giocherà domani a Roma: conoscere meglio e fare una più approfondita analisi su altre cifre. Dal 2004 sembra che le compagnie aeroportuali non abbiano versato circa 64 milioni di euro e in dieci anni ai Comuni non siano stati versati ben 84 milioni. A fare due conti - li ha fatti Cerutti - a Ferno mancherebbero 4 milioni e mezzo di euro. Altro che risparmiare sui centesimi e dilazionare gli interventi perché mancano risorse. Matteo Bertolli PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 65 10/01/2015 - PAG. 10 10/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Malpensa ha perso passeggeri e aerei E ora il futuro in brughiera vola basso Soltanto segni meno nei mesi di novembre e dicembre. Montano i timori della Fit Cisl «La Sea? Se gestisse solo questo scalo avrebbe già fatto la voce grossa con il Governo» re Malpensa». Non c’è politica che tenga né ci sono scelte industriali. Malpensa chiude il 2014 Secondo Grilanda nemmeno l’inin perdita come movimenti aerei tenzione del management di Sea di poter intervenire sulle tasse aee numero di passeggeri. Il mese di dicembre mostra sol- roportuali, farà la differenza. Puntanto segni negativi: - 6% di movi- tare a un rincaro dei diritti di apmenti aerei, decolli e atterraggi e prodo e di utilizzo di Linate e a una -3% di passeggeri. Ancora peggio riduzione, invece, dei costi di utidi novembre quando i passeggeri lizzo di Malpensa non incentiverà sono stati il – 3% rispetto all’anno le compagnie aeree ad usufruire precedente e i movimenti hanno dello scalo della brughiera a dispetto del Forlanini. raggiunto un - 4,8 %. «Servono decreti», Dati negativi che la sostieneGrilanda.«Ma stessa Sea si aspettava, ma che non fanno cer«Avendo nondecreticomequela favore di Linate sito piacere né tantomeLinate che loglato dal ministro Lupi no rincuorano. E ora la Fit Cisl di Varese con- lavora bene (Trasporti e Infastruttrattacca. può stare ture)». Il trasloco di airberin attesa lindaMalpensaalFor«Il piede in due scarpe» con la conse«Cosa vogliamo fare di di svolte» lanini guente perdita di questo aeroporto?» 400mila passeggeri aldomanda il segretario generale della Fit Cisl dei Laghi l’anno nello scalo che dovrebbe Dario Grilanda. Una domanda essere intercontinentale, è uno non certo nuova, «ma da ripete- dei primi effetti del Decreto. «Mi auguro che la commissiore», incalza il sindacalista. «Se Sea gestisse soltanto Mal- ne istituita dal ministro per valupensa si sarebbe già fatta sentire, tare le conseguenze del Decreto avrebbegiàfattolavocegrossacon non sia solo di facciata ma possa ilgoverno.Invece,avendocomun- prendere posizione». Alitalia docet e per stringere que Linate che lavora bene, può permettersi di restare in attesa. l’accordo con Etihad è diventato Tiene il piede in due scarpe e importante,senonfondamentale, liberare gli slot di Linate consenaspetta. Ma che cosa aspetta?». Grilanda è spietato: «Conti- tendo non un maggior numero di nuiamo ad avere un assetto aero- voli, ma la possibilità di volare in portuale non definito e ad affossa- tutte le città d’Europa dal ForlaniMALPENSA ALESSANDRA PEDRONI ni. In tal modo, però, si tarpano le ali al feederaggio a Malpensa che si ritrova con un numero ridotto di voli domestici e soprattutto europei utili a portare passeggeri da imbarcaresugliintercontinentali. L’attività intensa di easyJet che vale quasi un terzo dell’operatività di Malpensa è a se stante rispetto a un’azione di feederaggio. «Non c’è alcun segnale di inversione di tendenza», denuncia Grilanda.«Possiamosoltantoelencare posti di lavoro persi, assenza di assunzioni e un terminal 1 in certe ore deserto, in cui si potrebbero disputare delle partite di calcio». «A che è servito il Primo Maggio?» A cosa è servito il Primo Maggio a Malpensa, indetto dalle segreterie regionalidellaLombardia?«Èstato solo lettera morta», sbotta il segretario varesino della Fit. «Quali azioni sindacali e politiche ci sono state dopo il Primo Maggio dell’anno scorso? Nessuna. Il sindacato confederale è assente, Cgil, Cisl e Uil a livello nazionale non spendono una parola per Malpensa. E chi porta la voce dei lavoratori, come il sindacato di questo territorio, non viene ascoltato». La chiosa è la solita. «La questione Malpensa è dimenticata e l’aeroporto cerca di sopravvivere quando dovrebbe, invece, risplendere di luce propria e godere di ottima salute», puntualizza Grilanda. 1 Sono numeri che preoccupano quelli relativi allo scalo di Malpensa PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 66 10/01/2015 - PAG. 11 10/01/2015 ||| ||| Malpensa Il Vietnam chiede di volare a Malpensa MALPENSA - La Vietnam Airlines sta negoziando con le autorità italiane competenti per attivare da Malpensa il primo volo diretto verso la repubblica socialista del Sudest asiatico. A rivelarlo è la Federturismo annunciando per il 13 gennaio a Roma una giornata di approfondimento dal titolo "Vietnam- Italia: nuove prospettive per lo sviluppo dell'industria turistica". Sarà proprio in quell’occasione che i vertici del vettore asiatico - invitati insieme all’ambasciatore Ngueyn Hoang Long, il direttore generale di Federturismo Confindustria Antonio Barreca e il ministro per i Beni culturali e il Turismo Dario Franceschini potrebbero svelare qualcosa in più in merito al loro inedito interessamento sull’Italia. Al momento, infatti, la compagnia di bandiera vietnamita, in Europa attera soltanto a Francoforte, Parigi e Mosca. Ciò significa naturalmente che per raggiungere gli scali di Hanoi (la capitale) o di Ho Chi Minh city (la vecchia Saigon) i viaggiatori italiani sono costretti a fare scalo. Vietnam Airlines, dal 2010 entrata a far parte dell’alleanza di compagnie aeree Sky Team, ha avviato le trattative per aprire una o più rotte verso il Vietnam, creando un collegamento diretto da Malpensa ed eventualmente anche da Fiumicino. Sono tratte che favorirebbero ulteriormente l'espansione del traffico verso una delle destinazioni che si sta affermando come tra le più gettonate per il settore leisure nell'area asiatica. La gentilezza del popolo vietnamita, le bellezze storico-naturalistiche (le rovine di Hue, il delta del Mekong e la baia di Ha Long) e le località balneari affacciate sul Mar Cinese meridionale stanno attirando sempre più turisti, anche dall’Italia. Per Malpensa, il diretto verso il Vietnam diventerebbe un nuovo e redditizio ponte verso l’Oriente. Gabriele Ceresa PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 67 09/01/2015 - PAG. 28 09/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Malpensa abbandonata Alitalia va a New York ma poi fugge a Roma MALPENSA - Quando Luca Cordero di Montezemolo, appena eletto alla guida di Confindustria, fece la sua prima uscita pubblica all’assemblea annuale degli imprenditori varesini, appoggiò in pieno la battaglia del mondo economico locale a favore dello sviluppo dell’aeroporto di Malpensa e dei collegamenti infrastrutturali con lo scalo. Sembra cambiato il mondo rispetto a quegli anni. Oggi Montezemolo è alla guida della nuova Alitalia-Etihad, nata da un "matrimonio riparatore" con gli arabi che ha consentito alla ex compagnia di bandiera italiana di salvarsi, ancora una volta. E Malpensa? Lo scalo della Brughiera è finito nel dimenticatoio dell’ex numero uno della Ferrari. Così per lo meno dicono i fatti. E non basta certo il volo inaugurale della nuova compagnia atterrato proprio a Malpensa da New York a cambiare le sorti dell’aeroporto varesino, non certo rosee. Ne è assolutamente convinto Stefano Bosisio, responsabile trasporti dello Studio Ambrosetti. «Il battesimo di Alitalia a Malpensa - spiega non ha nulla a che vedere con la volontà di rilancio dello scalo da parte della stessa compagnia. Questa volontà non c’è. E’ evidente. Il New York-Malpensa è semplicemente uno dei pochissimi voli Alitalia rimasti su Malpensa. Non è il simbolo di alcun cambiamento di rotta». Del resto la realtà parla chiaro. A Malpensa Alitalia ha voli per Tokyo, Mosca, Tunisi , Tirana e Abu Dabi. Punto. Nessun collegamento con l’Europa, servita tutta la Linate. Ed ora, con il decreto che liberalizza i cieli proprio sul city-airport milanese, si crea una situazione che sfiora il paradosso. «Da una parte abbiamo uno scalo vecchio, quello di Linate - spiega ancora Bosisio - che non può andare oltre i dodici milioni di passeggeri. Dall’altro ne abbiamo uno nuovo (anche ristrutturato in vista di Expo ndr), nato per diventare hub, che ha tutte le caratteristiche per reggere volumi di traffico fino a 40 milioni di passeggeri e ne ha 17 milioni. Per altro destinati a diminuire in conseguenza del decreto Linate». Eppure, il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, non perde occasione per sbandierare la volontà di sviluppo di Malpensa da parte di Alitalia. Perchè? «Bisognerebbe chiederlo a lui - ironizza Bosisio - Sta di fatto che questa volontà non c’è. E, purtroppo, Malpensa in queste condizioni non so per quanto potrà andare avanti. Non si può pensare che venga salvata dal low cost, perchè il low cost non è redditizio per l’aeroporto. Il ministro parla in questo modo, ma tutto ciò che i governi hanno fatto fino ad ora, lui compreso, vanno esattamente nella direzione opposta rispetto allo sviluppo del nostro aeroporto». Tra l’altro, con gli ultimi provvedimenti, di fatto si scoraggiano anche eventuali altre compagnie interessate a basarsi a Malpensa. «Nessuno più si azzarda a venire a Malpensa sottolinea Bosisio - con una concorrenza spietata a 50 chilometri di distanza». E non è ovviamente un caso che già alcune compagnie abbiano iniziato la fuga su Linate. L’ultima, in ordine di tempo, Air Berlin con il volo per Stoccarda. La domanda allora è una sola: c’è una via d’uscita? «L’unica via di uscita è ridefinire gli assetti di traffico - afferma Bosisio e questo è un compito esclusivamente governativo. PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 68 09/01/2015 - PAG. 28 09/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Certo, da questo punto di vista, servirebbe un netto cambiamento di rotta». Emanuela Spagna PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 69 08/01/2015 - PAG. 10 08/01/2015 ||| ||| ||| Malpensa Air Berlin, schiaffo a Malpensa. A Stoccarda da Linate MALPENSA - «Quando vedrò Linate crescere e Malpensa cedere traffico, sarò di cattivo umore. Siamo in una fase di transizione, ci sarà nervosismo, ma cercheremo di compensare, anzi ci stiamo già lavorando». Fu profetico Pietro Modiano, presidente Sea, parlando degli effetti del decreto Lupi un mese fa in audizione alla Commissione Attività produttive della Regione Lombardia. Perché AirBerlin, compagnia tedesca del gruppo Etihad in cui è confluita anche Alitalia, ha inferto un nuovo schiaffo a Malpensa usufruendo ancora una volta della finestra aperta dal ministero dei Trasporti, ovvero la liberalizzazione dei voli su Linate con la possibilità di raggiungere non più soltanto le capitali europee, ma qualsiasi città continentale. Dopo aver abbandonato le piste della brughiera, trasferendo su Linate i collegamenti ormai consolidati su Berlino e Dusseldorf , Air- Berlin dal prossimo marzo aprirà dal city airport una terza destinazione, Stoccarda, in aperta concorrenza con l’ampia offerta presente allo scalo varesino. Da Malpensa, infatti, si può volare sul Flughafen Stuttgart-Echterdingen sia con easyJet (6 voli settimanali, operativi dal prossimo 24 aprile, una settimana prima dell’apertura di Expo) sia con Germanwings, con 11 possibilità di scelta di orario ogni 7 giorni. E’vero che Stoccarda è la patria della Mercedes e della Porsche, nonché uno dei centri economici più potenti del centro Europa, ma la tratta è ormai molto affollata. Oltretutto, AirBerlin ha deciso di puntare sul Linate-Stoccarda mettendo sul piatto ben 3 voli giornalieri (da lunedì a venerdì) che scendono uno solo il sabato e la domenica. Il rischio, naturalmente, è che la domanda diventi superiore alla richiesta. Se fosse così, potrebbero soffrire proprio i voli su Malpensa, molto più distante dal centro di Milano rispetto all’aeroporto “cugino” di città. Non a caso proprio Germanwings (insieme ad Air Dolomiti, entrambe del gruppo Lufthansa) ha già preparato un ricorso contro i primi effetti concreti del decreto Lupi, ovvero contro i voli di Air Berlin in code sharing con Alitalia trasferiti immediatamente da Malpensa al Forlanini. «E’ un decreto discriminatorio nei nostri confronti, perché beneficia solo un attore», aveva dichiarato a dicembre Thomas Eggert, general manager di Lufthansa Italia. Gabriele Ceresa PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 70 08/01/2015 - PAG. 17 08/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Malpensa tra easyJet e Meridiana Decolla il low cost, rischi per 560 MALPENSA Il futuro di Meridiana è appeso a un filo di speranza e l’anno appena chiuso di easyJet con dati soltanto positivi. Sono due facce della stessa Malpensa che resta un aeroporto in attesa di un domani, immenso cantiere aperto al Terminal 1 con il restyling dell’aerostazione che procede a passo spedito ma la realtà, di contro, del Terminal 2 dove opera easyJet lanciata a gonfie vele. Soltanto nel mese di dicembre la low cost inglese ha realizzato a Malpensa 3.440 movimenti aerei: significa circa 114 voli al giorno, tra arrivi e partenze. Un dato importante se si pensa, ad esempio, che il giorno di Natale, festività in cui easyJet non vola, il T1 ha avuto circa 120 movimenti aerei. Malpensa vive della flotta arancione basata al T2 ma non potrà, non dovrà essere un aeroporto sostazialmente low cost. Lo ha ricordato di recente lo stesso presidente Sea Pietro Modiano parlando di una società aeroportuale che «crede in se stessa e in Malpensa». Si attende la scia positiva di Expo 2015. E si guarda al dato positivo dei primi undici mesi dell’anno appena terminato in cui c’è stato un aumento (+12,4%) dei passeggeri intercontinentali al T1. Ma non basta a dare certezze. Un doppio segno meno I dati di chiusura 2014 a Malpensa e Linate non sono ancora stati resi noti da Sea. Novembre parla di 11.619 movimenti aerei nei due terminal a Malpensa e di 1.214.613 passeggeri, rispettivamente con due segni meno, - 4,77 % e - 3,13%, rispetto allo stesso mese del 2013. Il dato positivo, invece, da gennaio a novembre, di 17milioni e Le speranze per i 560 lavoratori Meridiana è legata al ministero mezzo di passeggeri è viziato dalle presenze di maggio di Orio al Serio che ha portato in brughiera circa 500mila passeggeri, «serviti nel migliore dei modi dall’aeroporto, con tempi di attesa di 2025 minuti nel carico e scarico bagagli», ha ricordato Modiano. C’è da favorire gli approdi a Malpensa con tariffe per le compagnie aeree meno care di Linate: una via indicata dallo stesso presidente a cui Sea starebbe lavorando. Il Forlanini è in piena salute Nelle festività natalizie, dal 19 dicembre al 6 gennaio, è il Forlanini ad aver realizzato un traffico del +11,2% mentre Malpensa si è fermata al +0,76%. Il lavoro per attrarre vettori, dunque, non manca. In parte è già riuscito sul versante orientale se si pensa al colosso Emirates e al suo impegno a Malpensa. Serve, però, portare in loco altri voli con passeggeri che riempiano gli aerei delle rotte intercontinentali e tengano in piedi anche il lavoro aeroportuale “collaterale”, a cominciare dal catering. Intanto sul fronte Meridiana, con i suoi 560 lavoratori a PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO Malpensa su 1.200 complessivi, le ultime speranze portano il nome del ministero dello Sviluppo economico, dopo l’accordo tra le parti per la mobilità volontaria di quasi 300 dipendenti. «Con l’accordo di dicembre si è chiusa una fase della vertenza e noi auspichiamo che la ripresa al ministero dello Sviluppo Economico sia per parlare del futuro dell’impresa e non dei tagli di organico», dichiara Nino Cortorillo, segretario nazionale della Filt Cgil. Al momento «non ci sono novità» rende noto per verità di cronaca il sindacalista. Neanche quella della Qatar Airways interessata ad acquisire Meridiana così come è. Si attende un piano industriale credibile, a fronte della disponibilità di impresa e governo e ovviamente sindacato a discutere del futuro di Meridiana. Una disponibilità che sta, appunto, nell’incontro atteso a breve al ministero che porta il nome di Sviluppo economico. Il tempo guadagnato finora in cui la Filt ha sempre creduto, è già qualcosa. Ma la speranza è che non si riapra una nuova procedura di mobilità. 1 Alessandra Pedroni PAG 71 07/01/2015 - PAG. 7 07/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Ripresa della trattativa su Meridiana Sul tavolo c'è il rilancio dell'azienda IL 9 GENNAIO sul tavolo del ministero per lo Sviluppo economico torna la questione Meridiana con la ripresa delle trattative per conoscere il destino di oltre 1300 persone. C’è attesa per il piano industriale da parte della compagnia. Nei giorni scorsi con la mediazione del Governo si è chiusa una prima fase di una partita complessa e delicata cominciata nell’ottobre scorso con l’apertura della procedura di mobilità per 1634 dipendenti, dei quali 561 operativi all’aeroporto di Malpensa. L’accordo, firmato il 27 dicembre da sindacati e azienda, ha dato la possibilità ai lavoratori di decidere per l’esodo volontario con un incentivo di 15 mila euro (a cui si aggiunge un carnet di biglietti aerei), decisione formalizzata entro il 30 dicembre per poter usufruire delle regole sulla mobilità pre legge Fornero, entrata in vigore il Primo gennaio. Sono 280, in tutto, i lavoratori che hanno deciso per l’uscita volontaria dall’azienda. MA IL FUTURO della compagnia aerea, una delle maggiori in Italia, è ancora tutto da delineare: intanto la vertenza Meridiana torna venerdì sul tavolo del ministero per lo Sviluppo economico. La vicenda è seguita con grande attenzione dal sindacato varesino perché riguarda anche centinaia di lavoratori di Meridiana con base a Malpensa. «L’accordo sull’uscita volontaria ha dato una prima risposta – dice Umberto Colombo, segretario generale della Cgil di Varese – ma non risolve i problemi della compagnia che ha bisogno di un piano di rilancio». Ora i riflettori si spostano al tavolo convocato al ministero. I sindacati sollecitano un piano industriale di sviluppo da parte della compagnia verso la quale ci sarebbe l’interessamento di Qatar Airways (si parlava dell’acquisto del 20% delle azioni), al momento smentito dai vertici del vettore con una nota ufficiale firmata dal presidente di Meridiana Fly Marco Rigotti che, nel comunicato, sottolinea la necessità di una profonda ristrutturazione dell’intera società. In gioco c’è il futuro di oltre 1300 lavoratori che con le loro magliette rosse e la scritta «Io sono un esubero Meridiana» hanno più volte manifestato, arrivando anche in piazza San Pietro e raccogliendo il sostegno di Papa Francesco. VENERDÌ 9, quindi, si riprende il confronto. «Aver spostato la trattativa al ministero per lo Sviluppo economico è un risultato importante – ha detto Nino Cortorillo, segretario nazionale della Filt Cgil – Dobbiamo parlare di rilancio della compagnia, e infatti chiederemo all’azienda investimenti seri, non solo tagli». Un futuro che deve partire dal piano industriale a cui guardano i dipendenti che hanno scelto di restare nell’azienda. Tra questi ci sono centinaia di lavoratori operativi a Malpensa. PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 72 06/01/2015 - PAG. 8 06/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa «Erano cassintegrati ora sono assenteisti» MALPENSA - Una cooperativa bresciana "licenziata" da una grande azienda perché ha affidato il lavoro, fino a quel momento esternalizzato, ai propri dipendenti richiamati dalla cassa integrazione. E subito dopo la denuncia di assenteismo lanciata dalla coop esclusa nei confronti degli ex cassintegrati («Dopo 4 giorni di lavoro scopriamo che già 27 certificati medici, su circa 50 reintegrati, sono stati recapitati all’azienda», scrive la cooperativa nella lettera che riproduciamo a fianco). L’ennesimo caso di malcostume o una triste guerra tra poveri? Difficile dare una risposta, Sta di fatto che dopo 6 anni di cassa integrazione e un mercato che nel settore aereo, specialmente attorno a Malpensa, non lascia intravedere segnali di espansione, Lsg Sky Chefs si è trovata davanti a una scelta che i sindacati non esitano a definire «obbligata»: riportare in house alcuni servizi per evitare i licenziamenti, reintegrando parte del proprio personale all’interno del perimetro aziendale, impiegandolo in una serie di attività che erano state esternalizzate o affidate a cooperative. Se i lavoratori di Lsg si sono salvati, dunque, ci hanno rimesso il posto i 45 addetti del consorzio 3B Log a cui il colosso del catering aereo aveva affidato, all’interno dello stabilimento di Case Nuove a Somma Lombardo, i servizi di lavaggio dei vassoi utilizzati dai passeggeri a bordo e quelli della pulizia del capannone. L’accordo tra i vertici aziendali e le parti sociali è stato siglato lo scorso dicembre ed è entrato in vigore il primo gennaio. Dei 100 lavoratori dichiarati in esubero (circa un terzo dell’intero organico) con l’ultima procedura di mobilità, 41 hanno deciso di lasciare l’azienda, usufruendo degli incentivi all’esodo, mentre 59 sono stati riassorbiti proprio attraverso la manovra di insourcing. I sindacati confederali spiegano che non ci sono lavoratori di serie "A" o di serie "B", ma che semplicemente - davanti a una crisi che non accenna a dare segnali di controtendenza - il primo obiettivo è stato salvaguardare i lavoratori interni. «Ci sono i verbali sottoscritti a provarlo: i patti tra l’azienda e le cooperative erano chiari sin dall’affidamento del servizio - ricorda Luigi Mancini della Fit-Cisl -. Erano consapevoli che, una volta terminata la cassa, senza una ripresa del mercato, avrebbero dovuto lasciare il posto ai dipendenti Lsg. La speranza, naturalmente, è che già con Expo si registri un aumento di lavoro tale da reinserire il personale delle cooperative, che oggi si sente espulso, e di riportare il personale reintegrato alla sue mansioni iniziali, oggi in sofferenza perché ricollocato in un reparto non appropriato». Proprio questa potrebbe essere una delle ragioni dell’alto tasso di assenteismo dei 59 reintegrati, così come denunciato dal presidente del consiglio direttivo del Consorzio 3B Log Laura Aggio Mattone. Passare, per esempio, da un ruolo di assistente prima alla cassa integrazione e poi riassorbito nel reparto pulizie, potrebbe aver scatenato un malessere dilagante. Ma secondo i sindacati, i dati non sono veritieri. «A noi risultano soltanto 4 malattie, di cui una iniziata lo scorso anno - ribatte Mancini -. In ogni caso, a noi la guerra tra poveri proprio non piace. A mali estremi, si è optato per il male minore. Ma ripeto: non si può nemmeno parlare di una scelta». Gabriele Ceresa PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 73 04/01/2015 - PAG. 7 04/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Pedemontana e Tangenziale Via libera tra venti giorni: una rivoluzione viabilistica MENO 20 GIORNI al via. Due nuove autostrade avviate sul territorio varesino, primi lotti di due arterie destinate a creare una rivoluzione viabilistica. Da un lato la prima tratta della Pedemontana, dall’altra la tangenziale di Varese, con inaugurazioni in calendario il 24 gennaio prossimo alle oore 11, cerimonia principale in Valle Olona. Una mini-rivoluzione viabilistica, realizzata senza troppi problemi, almeno dall’inaugurazione del cantiere fatto in pompa magna cinque anni fa dai vertici dell’allora Giunta regionale guidata da Roberto Formigoni. Un taglio del nastro a cui hanno fatto seguito anni di cantieri e di lavori, di gallerie scavate e di terreni espropriati, ma anche di problemi di convivenza con i “vicini“ che si sono trovati il tracciato delle nuove arterie sotto casa. Problemi superati, ormai, perché ora, dopo la posa della prima pietra, è ormai tempoi di taglio del nastro vero e proprio. Il regalo per il 2015 l’ha fatto la Regione Lombardia, strappando la possibilità di percorrere gratuitamente sia la Pedemontana che la tangenziale est di Varese gratuitamente per dodici mesi. Una buona notizia già in qualche modo anticipata nei mesi scorsi dall’amministratore delegato di Pedemontana spa, Marzio Agnoloni, che lo aveva comunicato durante un sopralluogo al cantiere varesino. Agnoloni si era detto favorevole «ad inaugurare l’autostrada senza che sia introdotto un pedaggio perché Pedemontana è una grande opera anche da un punto di vista ingegneristico e cantieristico che i lombardi devono poter vedere». ANCHE PERCHÉ, è il non detto, l’introduzione del pedaggio potrebbe scoraggiare molti automobilisti a utilizzare percorsi alternativi pur di non dover sborsare il ticket, un po’ quello che è accaduto nelle prime settimane che sono seguite all’inaugurazione dell’autostrada Brebemi. Per tutto il 2015 quindi sia Tangenziale che Pedemontana saranno percorribili gratuitamente. Poi per percorrere il tratto tra Cassano Magnago e Lomazzo si dovranno sborsare 2 euro e 20 centesimi per le auto, 3 euro e 50 centesimi per i veicoli pesanti, e di 0,70 centesimi per le macchine sulla tangenziale di Varese e di 1 euro e 10 centesimi per i mezzi pesanti. Appuntamento dunque il 24 gennaio per il taglio del nastro, probabile la presenza del ministro Lupi e forse anche quella del premier Renzi, un evento che arriva dopo 5 anni, dal 6 febbraio 2010, in cui era stata posata la prima pietra a Cassano Magnago. Lungo la nuova autostrada non ci saranno caselli ma portali elettronici sulle rampe di accesso e di uscita regolati da un sofisticato sistema tecnologico già in funzione in altri Paesi. Nel territorio, però, si attendono intanto gli interventi di impatto ambientale previsti nel progetto. Interventi di mitigazione a oggi non ancora del tutto realizzati. R.V. PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 74 03/01/2015 - PAG. 8 03/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Alitalia, sindaci e sindacati in attesa IL PRIMO VOLO della nuova Alitalia, dopo l’accordo con Etihad, che ha acquistato il 49% delle azioni della compagnia italiana, è atterrato a Malpensa il primo giorno dell’anno. Il 2015 è stato salutato dalla nuova compagnia con il volo proveniente da New York. Un primo passo che nel territorio si spera possa essere segnale di rinnovata attenzione su Malpensa. Intanto il «battesimo» della nuova società frutto dell’accordo con il colosso degli Emirati Arabi è avvenuto a Malpensa, l’aeroporto che ha subìto nel 2008 gli effetti dell’abbandono proprio dell’ex compagnia di bandiera, con quel dehubbing che ne ha ridotto fortemente il traffico. ORA, INVECE, proprio la compagnia italo-araba ha salutato l’avvio della nuova attività con il volo New York–Malpensa, effettuato con un Airbus A330, con livrea Expo 2015 e i marchi Alitalia ed Etihad. Ottimismo e fiducia ha espresso il numero uno di Alitalia Sai Silvano Cassano. «Aumenteremo i collegamenti con America del Nord, America Latina ha detto - Svilupperemo nuove destinazioni, nuovi servizi e una flotta con più aerei per il lungo raggio». L’hub di riferimento resta Fiumicino ma la compagnia punta a raddoppiare i voli a lungo raggio da Malpensa, l’obiettivo è di raggiungere 25 voli a settimana entro il 2018 nello scalo della brughiera. «Speriamo che questo primo volo sia un segnale ben augurante – dice Mauro Cerutti, sindaco di Ferno e attuale presidente di Ancai (Associazione nazionale comuni sedi di aeroporto) – Malpensa va potenziato, all’aeroporto va restituito il suo ruolo strategico con i voli intercontinentali, un ruolo strategico indicato nel piano nazionale del trasporto aereo che non deve rimanere sulla carta. Malpensa non può essere penalizzato. Speriamo in una ventata nuova, positiva per Malpensa nel 2015». SULLA NUOVA Alitalia c’è l’attenzione del sindacato. «Sono state annunciate nuove rotte – dice Antonio Ciraci ( segretario Filt Cgil Varese) – al momento sono solo promesse, l’auspicio è che non restino tali e che invece sia attuato un potenziamento dell’attività della compagnia su Malpensa che nel piano dell’azienda è comunque penalizzato rispetto a Fiumicino e Linate. Malpensa deve essere potenziato ». Intanto continua a preoccupare il decreto Lupi che favorisce Linate. E da più parti si continua a sollecitarne la revisione per non penalizzare Malpensa sul quale Sea, la società di gestione degli scali milanesi, intende continuare a investire in futuro. PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 75 02/01/2015 - PAG. 11 02/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Alitalia-Etihad, il primo volo atterra a Malpensa MALPENSA- Con un volo New York-Malpensa è partita la nuova stagione di Alitalia-Etihad che punta nel giro di 2 anni di tornare a volare in cieli più alti con un ritorno all'utile fissato dal nuovo piano industriale al 2017. Soddisfatto l'amministratore delegato della compagnia, Silvano Cassano, che assume un impegno: «i clienti, che d'ora in avanti chiameremo ospiti, saranno la nostra bussola». «A partire da oggi - informa la compagnia - Alitalia, insieme ad Etihad Airways, offre 168 destinazioni, una flotta di 227 aeromobili tra le più avanzate al mondo e la forza di chi trasporta più di 35 milioni di passeggeri l'anno. E' partito oggi alle ore 01,35 zulu (l'orario convenzionalmente adottato dal trasporto aereo, corrispondenti alle 02,35 italiane) da New York JFK ha precisato la compagnia - il primo volo della nuova Alitalia, atterrato alle 10,40 locali a Milano Malpensa. Il volo è stato operato con l'Airbus A330 che veste la livrea Expo Milano 2015 con i marchi di Alitalia e di Etihad Airways, Official Global Carriers del più importante evento italiano dell'anno che vedrà, tra maggio ed ottobre 2015, oltre 20 milioni di visitatori giungere a Milano. Hanno così preso avvio le operazioni di Alitalia Sai, compagnia aerea a maggioranza italiana e partecipata al 49% da Etihad Airways. A pilotare il primo volo della nuova Alitalia il comandante Angelo Pracchi ». Parte così la nuova Alitalia Sai, Società aerea italiana, che avrà ai comandi Silvano Cassano come amministratore delegato e tra gli altri, Giancarlo Schisano come Chief Operations Officer e Duncan Naysmith (da Etihad) come Chief financial officer. Luca Cordero di Montezemolo sarà il presidente. La nuova avventura di Alitalia, rinata una prima volta sotto il vessillo dei "capitani coraggiosi" ed ora sotto l'ala protettiva del partner venuto dalla lontana e ricca Abu Dhabi, riparte. Il matrimonio tra Alitalia ed Etihad «è stato un ottimo affare per Alitalia», aveva affermato l'amministratore delegato e presidente del vettore emiratino James Hogan nei giorni scorsi. E se tutti gli obiettivi del piano industriale saranno centrati la sposa italiana potrà dirsi un giorno soddisfatta. Innanzitutto si punta al ritorno all'utile nel 2017 (108 milioni di euro con un fatturato di 3,7 miliardi di euro), dopo che dal 2008 si sono accumulate perdite per oltre 1,6 miliardi. Per il 2023 è previsto un utile di 212 milioni di euro e un fatturato di quasi 4,5 miliardi di euro. E gli esuberi? Le persone che entrano in mobilità si riducono a circa 500 rispetto ai 2.251 esuberi previsti inizialmente. Per queste persone che, per almeno 3 anni, otterranno un sussidio pari all'80% della retribuzione, verrà poi sperimentato per la prima volta il contratto di ricollocamento previsto dalla legge di Stabilità PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 76 02/01/2015 - PAG. 11 02/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Alitalia punta su Linate. Ma la “battezza” Malpensa Il primo volo della nuova Alitalia con la livrea di Expo 2015 atterra a Malpensa. Forse l’ex compagnia di bandiera si accorgerà che è lo scalo varesino quello su cui puntare per l’esposizione universale? Sembra un paradosso, dopo mesi di polemiche sul ridimensionamento di Malpensa. Il “battesimo” ufficiale della nuova compagnia aerea Alitalia Sai, a maggioranza italiana e partecipata al 49% da Etihad Airways, avviene con un volo partito dall’aeroporto Kennedy di New York e atterrato ieri mattina alle 10.40 a Malpensa. Sì, proprio lo scalo varesino che nei piani della nuova compagnia sembrava essere stato retrocesso per importanza, dedicato soprattutto al cargo, rispetto allo hub intercontinentale di Roma Fiumicino e alla stessa Linate. L’Airbus A330 decollato alle 2.35 italiane da Jfk, pilotato dal comandante Angelo Pracchi (coadiuvato dal primo ufficiale Claudio Bencardino e dal responsabile dei servizi di bordo Luca Baldo), veste la livrea Expo Milano 2015 con i marchi di Alitalia e di Etihad Airways, che sono gli “official global carriers” dell’evento che richiamerà a Milano oltre 20 milioni di visitatori tra maggio e ottobre di quest’anno. «Quello che celebriamo è il punto di partenza di un’Alitalia nuova, e quindi diversa - le prime dichiarazioni del Ceo di Alitalia Silvano Cassano - Sappiamo di avere tanto lavoro da fare ma le prime novità non si faranno attendere molto. Già in primavera PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO PAG 77 02/01/2015 - PAG. 11 02/01/2015 ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| ||| Malpensa Il primo volo atterrato a Malpensa di Alitalia Sai in formato Expo PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO Alitalia tornerà a volare in Cina e nel 2015 aumenteranno i collegamenti con il Nord America e l’America Latina. Svilupperemo un’offerta di nuove destinazioni, nuovi servizi e una flotta con più aerei di lungo raggio, una nuova livrea e nuovi allestimenti degli interni. E i clienti, che d’ora in avanti chiameremo ospiti, saranno la nostra bussola». Malpensa attende fiduciosa: la salvezza dello scalo dipende anche dall’impegno della nuova Alitalia. 1 A. Ali. PAG 78 02/01/2015 - PAG. 8 02/01/2015 ||| Malpensa Alitalia debutta in brughiera È PARTITO ieri alle 2.35 da New York JFK il primo volo della nuova Alitalia, atterrato alle 10.40 a Milano Malpensa. Il volo è stato operato con l’Airbus A330 che veste la livrea «Expo Milano 2015» con i marchi di Alitalia e di Etihad Airways: un buon auspicio per il grande evento internazionale. PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO Powered by TCPDF (www.tcpdf.org) PAG 79