Prescrizione di antibiotici nel mal di gola
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Prescrizione di antibiotici nel mal di gola
L’ipertensione arteriosa Vittorio Caimi Medico di Medicina Generale, Monza Che cosa faremo 1. Brainstorming: che cosa sapete sull’ “ipertensione arteriosa”? 2. Presentazione: prove disponibili (“che cosa si sa”), aree di incertezza, difficoltà di comunicazione e relazione 3. Discussione: criticità dell’argomento, incertezze, difficoltà di corretta divulgazione al pubblico 2 per cominciare… che cosa sapete sull’ “ipertensione arteriosa”? conoscenze esperienze opinioni dubbi “credenze” …… 3 Che cosa si sa Che cos’è la pressione arteriosa? Come si misura la pressione arteriosa? Che cos’è l’ipertensione arteriosa? Perché ci si deve curare? Le complicanze dell’ipertensione: il danno degli organi bersaglio Il trattamento non farmacologico I farmaci antiipertensivi 4 Che cos’è la pressione arteriosa? la “pressione” del sangue nelle arterie pressione sistolica (sistole=contrazione del cuore) e diastolica (diastole=rilasciamento del cuore) fattori determinanti: portata cardiaca e resistenze periferiche la variabilità della PA (sonno/veglia, attività fisica, stress…) 5 Come si misura la pressione arteriosa (I)? sfigmomanometro a mercurio, aneroide, automatico (a braccio, a polso, a dito), holter pressorio (PA su 24 ore) comparsa toni (sistolica), scomparsa (diastolica) bracciale negli obesi e nei bambini misurazione dal medico, a casa, in farmacia l’effetto camice bianco 6 7 Come si misura la pressione arteriosa (II)? alcune precauzioni 1 ora da cibo, caffè, thè, sforzo fisico, fumo seduti, rilassati per 5’ ambiente confortevole no a indumenti stretti al braccio seduti, schiena appoggiata, braccio appoggiato a un piano ad altezza del cuore ripetere misurazione dopo qualche minuto 8 9 Che cos’è l’ipertensione arteriosa? definizione convenzionale: valori abituali PAS ≥ 140 e/o PAD ≥ 90: circa il 20% è iperteso (10% a 30 a., 50% a 60 a., 60% degli ultrasessantenni) 90% ipertensione essenziale o primaria 10% secondaria a malattie renali, tiroidee, a farmaci ecc. l’IA in genere non dà disturbi, ma anche in questa fase può dare danni vascolari 10 11 12 Perché ci si deve curare (I)? i fattori di rischio cardiovascolare favoriscono l’aterosclerosi, e quindi infarto, ictus, scompenso, insufficienza renale fattori non modificabili: età, sesso, familiarità, precedenti eventi CV fattori modificabili: ipertensione, fumo, obesità, dislipidemie, diabete, sedentarietà 13 14 15 16 17 Perché ci si deve curare (II)? riducendo PA negli ipertesi si riduce morbilità e mortalità CV l’entità della riduzione è maggiore per livelli elevati di PA, ma presente anche a valori di PA moderatamente elevati riduzione di PAD di 5-6 mmHg e PAS di 10 mmHg diminuiscono in pochi anni rischio di ictus del 30-40% e di infarto del 15-20% i benefici riguardano sia giovani che anziani 18 Le complicanze dell’ipertensione: il danno degli organi bersaglio cuore: scompenso e coronaropatia (angina, infarto) cervello: ischemia, emorragia (TIA, ictus, deterioramento funzioni cerebrali) reni: deterioramento progressivo fino a insufficienza renale (rara) occhi altri vasi arteriosi: aorta (aneurisma), carotidi (stenosi), arterie arti inferiori (claudicatio) 19 Lo studio dell’iperteso individuare i fattori di rischio CV associati (anamnesi, esame obiettivo, esami strumentali e di laboratorio) ricercare eventuali danni d’organo, anche subclinici, già presenti individuare sintomi o segni di sospetta ipertensione secondaria individuare patologie associate rilevanti per la terapia 20 21 La terapia non farmacologica l’azione sulla PA e sugli altri fattori di rischio cardiovascolare riduzione del peso corporeo: a volte bastano 5 Kg in meno… riduzione del sale nella dieta diminuzione del consumo di alcool abolizione del fumo esercizio fisico dieta ricca di frutta e verdura, povera di grassi 22 I farmaci antiipertensivi diuretici betabloccanti ACE inibitori calcioantagonisti sartani alfabloccanti inibitori “centrali” 23 24 Gli errori più comuni (del medico) la mancata diagnosi la fretta diagnostica occuparsi solo dell’ipertensione e non del rischio CV globale (carte del rischio) il trattamento non proporzionale al rischio CV globale la scarsa attenzione alle misure non farmacologiche, come primo approccio all’IA lieve l’utilizzo sistematico dei nuovi antiipertensivi il trattamento non efficace la non completa informazione al paziente 25 Le aree di incertezza la variabilità delle linee-guida: Europa VS USA (stadi dell’IA, quando trattare, con che cosa) esiste la preipertensione?: PAS 120-139 o PAD 80-89 avrebbero il 90% di probabilità di sviluppare ipertensione, rimangono normali solo valori < 120/80 linee-guida e conflitti d’interesse: il continuo abbassamento delle soglie di rischio (e l’aumento dei soggetti da “etichettare” e trattare), la scelta del farmaco antiipertensivo 26 Le difficoltà di comunicazione e relazione PA alta come conseguenza, non come causa di molti disturbi perché ho la PA alta? Essenziale VS secondaria la linearità fra PA e rischio CV la variabilità della PA il concetto di rischio cardiovascolare globale: IA come uno dei fattori di rischio CV, il controllo degli altri FRCV l’obiettivo non è ridurre (solo) PA, ma rischio CV complessivo la difficile modificazione degli stili di vita i farmaci antiipertensivi non curano l’ipertensione, ma abbassano la PA: la cronicità della terapia assenza di sintomi, il paziente non si sente malato, difficile accettazione di terapia cronica, scarsa compliance chi è iperteso in genere sta bene, se si abbassa la PA con farmaci può stare male non occorre ridurre rapidamente la PA la percezione di pericolo immediato VS lentezza a instaurarsi nel tempo le preoccupazioni per la PA bassa 27