30 Luglio 2015 – La Repubblica Sera “Esteri”
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30 Luglio 2015 – La Repubblica Sera “Esteri”
Esteri Gli scatti tutti frutti degli sportivi vegan Da Carl Lewis a Martina Navratilova, molti campioni hanno abbracciato una dieta vegetariana. E con qualche integratore, dicono i nutrizionisti, funziona alla grande IRENE MARIA SCALISE SERA 30 luglio 2015 Sportivi tutti frutti ruciare mille calorie in palestra o giocando a tennis e poi mangiare una manciata di ceci e lenticchie. Allenarsi per ore alimentandosi di bacche e semi. Sudare nella pratica yoga, a quaranta gradi, e consolarsi con una centrifuga. Sono sempre di più gli sportivi che rinunciano alle proteine in “modalità bistecca” e optano per una dieta vegetariana o vegana. Si contano (a sorpresa) parecchi salutisti anche tra i campioni delle discipline più varie: il recordman di tiro alla fune Emil Deriaz è vegano. Carl Lewis, campione di salto in lungo e velocità (ha collezionato dieci medaglie olimpiche) è vegano. Come vegana è pure Martina Navratilova, tennista, vincitrice di 59 prove del Grande Slam. E anche Enzo Maiorca, campione di immersione, Maurizio Zanella, scalatore, e Piero Venturato, culturista, sono tutti e tre vegani convinti. Per non parlare di Robert Cheeke, atleta fondatore del Vegan Bodybuilding and Fitness, naturalmente anche lui B IL LIBRO Alimentazione vegetariana e vegana per sportivi Francesca Bicocca Matteo Vandoni Calzetti&Mariucci Pagine 176 Euro 15 SERA 30 luglio 2015 RECORD Martina Navratilova, 59 anni, ha vinto 167 tornei in carriera, più di ogni altra tennista professionista Sportivi tutti frutti SIMBOLO Lo chimavano “il figlio del vento”: Carl Lewis ha collezionato nove ori olimpici, tra 100, 200 metri e salto in lungo SERA 30 luglio 2015 avverso a bistecche, uova e latte. I vegetariani e vegani in Italia sono ancora un popolo di nicchia che, secondo il rapporto Eurispes 2014, comprende il 7,1 per cento della popolazione: circa quattro milioni e 200mila persone, contro 3 milioni e 720mila del 2013. Nel dettaglio il 6,5 per cento è vegetariano e lo 0,6 per cento vegano. Di questi, moltissimi sono sportivi. Soprattutto l'esercito degli yogici, sempre più numeroso, si compone quasi totalmente di vegetariani. Fare sport, e contemporaneamente mangiare verdura e legumi, può essere rischioso? Sulla controversa faccenda indaga il libro appena uscito Alimentazione vegetariana e vegana per sportivi (Francesca Bicocca e Mauro Vandoni). Il testo fornisce anche informazioni teoriche e pratiche sulle diete vegetariane e sull'esercizio fisico. «Nella stesura abbiamo seguito ricerche scientifiche sull'argomento - spiega l'autrice, la dietista Francesca Bicocca - sicuramente l'alimentazione vegana è tra le più consigliate contro l'obesità che, per definizione, non va d'accordo con l'attività sportiva. Ma la cosa fondamentale è che le diete richiedono una pianificazione ragionata e per chi fa sport, spesso, la scelta di eliminare la carne e il pesce dalla tavola è un modo per prendersi cura di sè». E pensare che, per decenni, la carne è stata il cibo preferito di tanti affezionati delle palestre, con la convinzione che divorare bistecche regalasse maggiori muscoli. «Non ci sono alimentazioni che garantiscono un'attività più performante. La dieta vegana o vegetariana - prosegue la Bicocca - è considerata la migliore per chi si interessa all'ambiente, come spesso accade tra chi pratica attività fisica». Grande Sportivi tutti frutti ABISSI Enzo Maiorca, 84 anni, vegano, ha detenuto più volte il record mondiale di immersione in apnea uso di legumi è spesso la strategia preferita dai vegetariani per compensare la carenza di proteine ma, in questo caso, ci possono essere problemi digestivi? «L'importante è abituare l'intestino introducendone un poco alla volta. Ma soprattutto bisogna far ricorso a degli integratori, per esempio se c'è carenza di ferro allora è obbligatorio assumere vitamina B12». E il latte? Rifiutato (ovviamente) come il demonio dai vegani dovrebbe invece essere bevuto, se pur con moderazione. Spiega Luca Piretta, gastroenterologo e nutrizionista all'Università La Sapienza di Roma: «I ragazzi adolescenti che hanno bisogno di vitamine, soprattutto se fanno sport, al latte non dovrebbero rinunciarci. Il latte di soia invece contiene fitoestrogeni e fitosteroni, cioè molecole simili agli estrogeni vegetali, ideali per le donne in menopausa e per prevenire tumori al seno e alla prostata. La soia contrasta il colesterolo alto e contiene antiossidanti. La verità è che, se non ci sono allergie, bisognerebbe bere entrambi i tipi di latte, vegetale e animale. È sbagliato infatti considerare le nuove bevande come sostitutive perché hanno principi e composizioni diverse». SERA 30 luglio 2015