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n. 5 - 7 marzo 2015
n. 5 - 7 marzo 2015
Sommario
La Goccia n. 5 - 7 marzo 2015
La Goccia
REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE N.
430/92 DEL 15 MAGGIO 1992
Registro Nazionale della Stampa n. 10084
PROPRIETÀ PRO.GE.CO.
SOC. COOP. A R.L.
VIALE M. D’UNGHERIA, 52 – GINOSA
DIRETTORE RESPONSABILE:
STEFANO GIOVE
DIREZIONE:
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ADELE CARRERA
COMITATO DI REDAZIONE
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HANNO COLLABORATO
A QUESTO NUMERO:
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AMMINISTRAZIONE
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STEFANO GIOVE
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Le favole di Grim
Lingua madre…
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Le Caricature
Le poesie…
di Giorgio Morea
pag. 7
di Carmelo Monaco
pag. 21
Base navale…
Notizie Flash…
8 Marzo
di Giulio Pinto
pagg. 8/9
di Esseggi
pag. 22
Vertenza…
Ant…
di S. G.
pag. 9
di Delegazione Comunale
pag. 23
Intervista Lospinuso…
Enzo Parisi…
di Stefano Giove
pag. 4
di Don Franco Conte
pag. 5
di Franco Galante
pag. 6
di Comitato Residenti
pag. 6
di Grim
pag. 7
di S. Giove - M C OLivari
pagg. 10/11
Intervista Calabrese…
di S. Giove - M C OLivari
pagg. 11/12
Sanità…
di Canta Storie
pag. 14
Noi e il Fisco…
di Mario D’Alconzo
pag. 17
Ginosa…
di Massimiliano Doro
pag. 17
Questo numero de
La Goccia è stato chiuso
alle ore 12.00
del 4 marzo 2015
Avis…
di Delegazione Comunale
pagg. 18/19
di Michele Pacciana
pag. 19
di Michele Pacciana
pag. 19
di G. Miraglia - R. Perrone
pagg. 20/21
di Maria Carmela Olivari
pag. 20
di Add. Stampa
pag. 21
di Giulio Pinto
pag. 23
Gianni Pinto…
di Canta Storie
pag. 24
La scuola…
di Michele Pacciana
pag. 25
di Lucrezia Di Tinco
pag. 32
di Giuseppe Pizzulli
pag. 33
di Maria Carmela Olivari
pag. 34
di Vincenzo D’Angelo
pag. 34
di Giuseppe Matarrese
pag. 34
di Federica Stea
pag. 35
Parma club 1…
di Ricciardi - Dragone
pag. 35
1º Open…
di LDF
pag. 36
Pioggia di…
di SiGfrido
pag. 37
Juiniores 1…
di Luca Ricciardi
pag. 38
Juniores 2…
di Luca Ricciardi
pag. 39
Sofferenza…
Via Siracusa…
Cascata…
Ginosa, Tenerelli…
Ricerca e …
Ginosa, ko…
Consigli…
Parma club 2…
di Canta Storie
pag. 26
di Adele Carrera
pag. 27
di Giovanni Matera
pag. 28
di Lidia D’Angelo
pag. 31
di Massimiliano Doro
pag. 40
di Domenico Ranaldo
pag. 40
di Domenico Ranaldo
pag. 41
di Ricciardi - Dragone
pag. 42
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n. 5 - 7 marzo 2015
Ilva e Natuzzi: due belle notizie
L’approvazione del Decreto Salva-Ilva è, a mio modesto parere, una importante
misura e, per dirla con le parole del premier Renzi: «Per Taranto (e per l’Ilva)
riparte la speranza! Risaniamo e rilanciamo l’Ilva, perché è una realtà strategica per il Paese. Ma lo facciamo mettendo al centro la tutela dell’ambiente.».
Sì, dopo un iter parlamentare travagliato, il decreto è diventato legge e per il
più grande stabilimento siderurgico europeo, le prospettive diventano meno
problematiche. Ma non solo la notizia dell’approvazione del decreto Ilva è da
annoverare tra quelle positive, io ci aggiungo anche quella della conclusione
della Vertenza Natuzzi, con la riduzione degli esuberi e con la ripartenza, prima
del tempo previsto, dello stabilimento ginosino. Insomma, pare che qualcosa si
sia rimesso in moto e, probabilmente, il futuro occupazionale nella nostra terra
sarà meno difficile di quello conosciuto in questi ultimi anni.
A fronte di notizie positive che giungono da Roma, ve ne sono altre che certamente positive non sono e giungono da Bari, precisamente dal Consiglio regionale.
Nei giorni scorsi è stata approvata la nuova legge elettorale regionale. Una
legge che ha visto il prevalere di posizioni conservatrici e che, di fatto, lascia la
situazione così com’era. Il tema di un equilibrio nella rappresentanza di genere
all’interno del Consiglio regionale non è un tema di poco conto e l’aver bocciato, nel segreto dell’urna, la possibilità della doppia preferenza con la clausola
che la seconda sarebbe stata valida solo se avesse indicato un candidato di
genere diverso dal primo, dimostra che i consiglieri regionali hanno scelto la
difesa del proprio interesse particolare. Altro aspetto discutibile di questa legge
è l’innalzamento della soglia minima per le coalizioni. La coalizione, o lista
non alleata, che non raggiunge l’8% non avrà rappresentanti in Consiglio regionale. Questo potrebbe significare che un candidato presidente che raccoglie
il 7,9% dei voti poi non debba sedere in Consiglio, ho la sensazione che questa
legge sia fatta apposta per creare difficoltà al M5S o a eventuali gruppi che non
si riconoscano nelle due coalizioni maggiori.
Aspetto positivo di questa legge elettorale è la riduzione dei Consiglieri regionali da 70 a 50.
Col via libera alla nuova legge elettorale si è di fatto iniziata la campagna elettorale e i due candidati presidente che dovrebbero contendersi la vittoria sono
Emiliano e Schittulli. Il M5S potrebbe giocare un ruolo importante ma almeno stando ai sondaggi, non avrebbe alcuna possibilità di vincere la contesa e
dovrebbe faticare non poco (superare l’8%) per ottenere consiglieri regionali.
Nei prossimi giorni saranno più chiare anche le candidature al Consiglio regionale. Al momento l’unica candidatura certa è quella del già consigliere di Forza
Italia, Pietro Lospinuso, che tenterà di sedere sui banchi del consiglio per la
quinta volta consecutiva.
Marco Galante, esponente del M5S, dovrebbe essere il candidato del Movimento
per la zona occidentale di Taranto. Una candidatura maturata dopo anni di impegno nel Movimento e dopo aver ottenuto un buon risultato nelle recenti votazioni on line che il Movimento ha realizzato per scegliere le candidature. Per
l’esponente grillino, ci sono buone possibilità, tenuto conto che Ginosa rappresenta una delle roccaforti del Movimento, anche se il vero nemico è il quorum.
Si sussurrano altre candidature, anche se non ci sono conferme ufficiali, tra
queste spicca quella di Marilena Surdo, giornalista, che dovrebbe essere candidata nella lista del Pd. Una candidatura di bandiera che difficilmente potrebbe
scalfire le possibilità di riconferma dei consiglieri regionali uscenti e che per
il Pd sono 3 e in virtù della riduzione del numero dei consiglieri, difficilmente
tale numero sarà riconfermato.
Per la Lista Emiliano è confermata la candidatura della laertina professoressa
Vita Surico che, per i sostegni che sta ricevendo, potrebbe avere ottime possibilità di essere eletta.
Insomma, la campagna elettorale, almeno per conquistarsi il diritto a sedere in
Consiglio regionale, sarà incandescente stando alle premesse che già si intravedono.
Sul piano politico vi è una situazione abbastanza chiara. Il centro sinistra che
candida a presidente l’ex sindaco di Bari, Michele Emiliano, già da diversi mesi
è in campagna elettorale e nonostante alcune frizioni all’interno della coalizione e all’interno dei partiti che la compongono, pare avere le carte in regola per
ottenere la terza vittoria di fila dopo le due ottenute da Vendola. Questo, per una
regione tradizionalmente di centro destra, qual è stata la Puglia fino al 2005 è,
sicuramente, un risultato straordinario.
Più complessa la situazione del centro destra, in particolare la situazione all’interno di Forza Italia, dove la lotta per la successione a Berlusconi vede il pugliese Raffaele Fitto, messo all’indice dall’ex Cavaliere, che ogni giorno gli
ricorda che se non rientra nei ranghi è fuori. Non è in discussione il sostegno al
l’editoriale
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professor Schittulli, anche se, proprio Fitto, avrebbe preferito che il candidato presidente fosse stato scelto attraverso lo strumento delle primarie. Probabilmente la scelta di
avere più liste, non dimentichiamo che proprio Fitto, nelle
passate elezioni, aveva presentato “La Puglia prima di tutto”, potrebbe permettere di “coprire” alcune falle ma, in
una competizione dove il centro sinistra parte avvantaggiato, queste difficoltà rendono più difficile la rincorsa.
L’altra candidatura importante è quella di Antonella
Laricchia del M5S. Il Movimento in Puglia ha ottenuto dei
risultati eccezionali sia alle politiche del 2013 sia alle europee del 2014, in entrambe le consultazioni ha superato
ampiamente il 20% dei consensi. Un risultato che dovrebbe
mettere al sicuro il movimento dal superamento del quorum. Ma le recenti elezioni regionali nella vicina Basilicata
hanno dimostrato che quando si tratta di voto locale le cose
cambiano in maniera sostanziale.
Il nostro augurio è che queste elezioni possano essere un
momento vero di confronto tra proposte e programmi che
abbiano la capacità di rilanciare l’economia della nostra regione, che ha grandi potenzialità in settori importanti quali
turismo, agricoltura e industria manifatturiera.
La Puglia può essere un punto di riferimento per tutto il
Mezzogiorno d’Italia, così come lo può essere la provincia di Taranto (non dimentichiamo il ruolo che proprio la
nostra provincia svolse negli anni 80’ del secolo scorso) e
lo saranno se verranno sconfitte quelle posizioni demagogiche e populistiche che, negli ultimi anni, ne hanno caratterizzato la vita politica.
Questa la nostra speranza per il prossimo futuro, una speranza che trova, nel provvedimento legislativo per l’Ilva e
nell’accordo Natuzzi, due valide e concrete ragioni.
Stefano Giove
cronaca
n. 5 - 7 marzo 2015
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IRRIMEDIABILMENTE PIU’ POVERI In memoria
del maestro
Vito
Biancofiore
Intendiamoci. Quest’articolo non è una mia iniziativa!
Anzi, quando mi è stato chiesto di scrivere qualcosa di Vito Biancofiore, in un primo momento, ho trovato un sacco di scuse: il solito discorso “del tempo”, degli impegni parrocchiali, delle conseguenze della mia malattia, ecc. ecc. Ma tutto ciò, in realtà, era un semplice “mettere le mani avanti” per non scrivere! Quelle giustificazioni, pur convalidate da
discrete pezze d’appoggio, mascheravano un goffo tentativo…di difesa: la semplicità di
Vito costituiva un implacabile atto di accusa contro le mie complicazioni; la sua esistenza
densa di “fatti” mi faceva arrossire per le mie molte ciance; la sua trasparenza condannava
le mie opacità.
Ma dopo qualche ripensamento ho deciso, almeno, di fare penitenza (siamo in
Quaresima!?!): mi sono messo di puzzo buono, accantonando
le cose “più urgenti”.
La vita dei santi, la vera vita, non è mai stata, non sarà mai pubblicata. Vivo, quanto a me, a distanze incommensurabili dalla
santità e, tuttavia, so discernere molto bene ciò che, nel trascorso di Vito, così ben presentato a tutti, resta nel mio cuore.
Mi sembra quasi di sentirlo: “Come sei stato ingenuo! Voglio
solo dirti che, quando sono giunto davanti a Dio, l’immagine mi
si è presentata sotto una luce diversa e, prima di giudicarmi, mi
ha lasciato tutto il tempo di osservare il mio vero ritratto. Beh, il
resto non te lo dico”.
Ma il resto lo dico io, anche se forse a qualcuno potrà sembrare
esagerato.
Un poeta ungherese ha scritto che “dopo s. Francesco è più facile essere uomini”. Fatte le
debite proporzioni, mi sia concesso affermare che dopo Vito Biancofiore è più facile essere
uomini. E aggiungo: anche cristiani.
Sì, ho visto Vito molto in sintonia con s. Francesco, perché faceva tutto da innamorato:
era il programma della sua vita. Non sentiva il peso del dovere, non tradiva alcuna stanchezza o pesantezza, compiva ogni cosa con lo stile e la spontaneità dell’innamorato, pur
non essendo né disincarnato né astratto. Conosceva l’inferno della vita, la durezza del
tragico quotidiano, i limiti della speranza e quelli della bontà. E poi il suo lavoro di maestro:
quel lavoro vissuto come espressione di dedizione, di missione verso l’universo di fanciulli,
posto incompiuto da Dio nelle sue mani di plasmatore delle menti e delle anime. Come s.
Francesco ogni persona, piccola o grande, con la quale egli si trovava ad avere a che fare,
era un continente da esplorare, un’immagine di Cristo (ma non per modo dire!), sollecitando
tutta la sua tenerezza e la sua passione.
In un mondo in cui milioni di uomini adoperano le mani, mani munite di unghie tanto feroci
che sembrano artigli, per afferrare quanto più possono, c’era Vito, le cui mani erano aperte
nel gesto smisurato, direi “sacramentale”, dell’offerta. In un mondo dove si scontrano le
ambizioni più sfrenate, le violenze più assurde, le prepotenze più odiose, c’era Vito, la cui
unica ambizione era di servire gli altri con la semplicità e la forza dell’amore. In un mondo
dove prosperano i furbi, il cui ideale supremo sembra essere quello del portafoglio pesante
e della coscienza leggera, c’era Vito, di una semplicità disarmante, con un’unica ostinazione: seminare un po’ di bene attorno a sé. In un mondo dove milioni di creature, fatte a
immagine e somiglianza di Dio, vivono dalla cintola in giù, c’era Vito, il cui volto ci faceva
provare la bellezza di essere cristiani.
Per questo il passaggio di Vito alla vita eterna, in quel Martedì di Febbraio del 2015, ci ha
ritrovati più poveri, nonostante le nostre carriere, i nostri conti in banca. Poveri di semplicità,
di bontà, di luce, di pulito, di fede. Poveri di Vito, appunto.
Ho esagerato, vero? Capisco di non stare a scrivere con i tasti del mio pc ma col cuore;
sono cosciente di aver tradito la sua semplicità; sono consapevole di aver arruffato un filo
semplicissimo. Beh! Lascio che Vito, in cielo, almeno lui si diverta a leggere queste righe
sconclusionate.
Però, dai concedetemelo, c’era qualcosa di eccezionale, di insolito in lui: viveva secondo il
Vangelo. Il che, riconosciamolo, è piuttosto insolito. Anche presso i cristiani.
don Franco Conte
Il 18 febbraio scorso, la
comunità di Ginosa ha
subito una gravissima
perdita: la scomparsa
di Vito Biancofiore.
Maestro in ogni campo, figura esemplare di
insegnante, educatore,
padre, marito e fervente cattolico, in ogni momento e fase della sua
vita ha cercato di instillare in tutti l’amore per la conoscenza e
per gli altri, il rispetto dei doveri, più che
la rivendicazione dei diritti.
Rispettoso di ciascuno ed affabilissimo
con tutti, ha seguito amorevolmente e
con saggezza intere generazioni di bambini affidati alle sue cure, che seguiva allo stesso modo ben oltre il periodo della
scuola elementare, sino a diventarne una
autorevolissima e ricercata guida nelle
fatiche e difficoltà della vita da adulti, lavoratori e genitori.
Anche dopo il suo pensionamento con
mitezza ed umiltà ha sempre cercato di
suscitare nei giovani insegnanti la passione per la difficilissima e delicatissima arte
dell’educazione e l’amore per i più deboli
e gli ammalati, ai quali instancabilmente
portava la Parola di Dio e l’Eucarestia nel
suo ruolo di Ministro straordinario.
Ha sempre testimoniato il suo amore per
Cristo e per la Vergine Santa, restando
in costante ascolto della Parola di Dio e
confidando di essere stato miracolosamente salvato dalla fucilazione durante la
seconda guerra mondiale per intercessione della Madonna.
L’alta e nobilissima figura del maestro
Biancofiore credo e spero possa essere
di esempio alle attuali e future generazioni.
Franco Galante
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cronaca
n. 5 - 7 marzo 2015
CROLLO via MATRICE – IL Comitato
Caro direttore,
Abbiamo già accennato al progetto
di Lavori di rimozione delle macerie
e dei materiali lapidei crollati e instabili. Un titolo innocuo che non ha
destato allarme nella pubblica opinione ginosina distratta e depressa,
ma, dicevamo, ingannevole perché
nasconde lavori incompatibili con il
sito, con la sua natura rupestre, viola i vincoli ambientali, paesaggistici,
storici, architettonici, è distruttivo. E’
previsto l’uso di escavatori cingolati
per spostare le macerie e martelli
pneumatici per abbattere residui,
tecniche che smentiscono le necessità di precauzione applicate ai
residenti sgomberati. E non solo, la
messa in sicurezza finale consiste
nel riempire di calcestruzzo tutte le
cavità sottostanti, fino al piano di
via Burrone, una condanna a morte per un angolo speciale del centro
antico, già al centro di iniziative imprenditoriali volte alla valorizzazione
turistica di Ginosa, e un danno diretto ai proprietari delle grotte di via
Burrone che le perderebbero.
E rischiano la demolizione le due
lamie sventrate di via Matrice, perfettamente recuperabili, e altre strutture “pericolanti” perché non è previsto ricostruire ma solo demolire. Un
escamotage, perché se non è prevista ricostruzione, ci ha spiegato il
dirigente dell’area Protezione Civile,
si può fare a meno di interessare le
autorità competenti nei vari settori:
Soprintendenze, Autorità di bacino,
ecc… che resterebbero all’oscuro
del progetto e dei suoi obiettivi.
Abbiamo visto dapprima il progetto
di base della SEA C. e poi, dopo un
mese di “secretazione” successiva
all’apertura delle buste, il progetto
definitivo, avendo conferma del previsto riempimento; abbiamo visto
la tavola che rappresenta un muro
largo tre metri e alto due, posto su
via Burrone, dal quale dovrebbe partire una
scarpata fatta di macerie, fino al piano di via
Matrice, dove il lavoro verrebbe completato
con una pista in terra battuta larga tre metri;
abbiamo visto la tavola con l’immagine di una
staccionata in legno del tipo strada di montagna a protezione della pista.
Un lavoro, ribadiamo, che basta il buon senso
per comprenderne l’incompatibilità con il destino del sito, con la sua natura rupestre, che
viola i vincoli ambientali, paesaggistici, storici,
etnoarchitettonici, che è distruttivo, mentre
non si fa nulla per giungere alla revoca delle
ordinanze di sgombero di via Largo Cortina e
di vico Vapore.
Non ritenendo che difendere il destino del
centro storico sia interesse esclusivo del Comitato, ma di tutti i ginosini, con la lettera al
direttore de La Goccia del numero scorso abbiamo fatto appello alle parti sociali, politiche,
associative, professionali e culturali del paese chiedendo se non avessero nulla da dire
su un tale progetto. Fino al momento in cui
scriviamo c’è stato un unico intervento, che,
in verità ci ha un po’ sorpresi. E’ del consigliere del PD Enzo Giannico, tramite una lettera
al direttore del Quotidiano di Puglia, il quale
pur giudicando positivo il ruolo del Comitato,
ritiene il nostro intervento su La Goccia un
manifesto politico che si proietta direttamente
sulle elezioni amministrative del 2016.
Il consigliere PD Giannico, da buon politico,
nelle mosse del Comitato vede solo aspetti
politici e di parte, non è preoccupato per i
potenziali danni alla gravina, è preoccupato
dal fatto che nell’esercizio dei suoi diritti il Comitato invada il campo della politica, evidentemente ne teme la concorrenza. Si sa che
tutto ciò che è pubblico è politico, ma questo
comitato non ha obiettivi politici. Ci auguriamo invece che non sia politico il trattamento
riservato ai residenti sgomberati. Giannico
difende a spada tratta il progetto, fidandosi
ciecamente dell’Amministrazione, a cui fa un
grande regalo, e delle originali prassi burocratiche seguite, in maniera acritica. E mostra
di non conoscere il progetto approvato, né si
chiede perché l’ipotesi progettuale scelta non
ha previsto la ricostruzione ma solo riempi-
mento, non si chiede perché per l’alluvione si
convocarono gli Ordini che in 5 mesi diedero
risposte e per il crollo si evita accuratamente
di coinvolgere gli Ordini e i tecnici locali, non
si chiede nemmeno perché in oltre un anno
dal crollo non si sono fatti controlli e misurazioni nelle case sgomberate per stabilire se
sono effettivamente a rischio o meno, mentre
si tollera il rientro delle famiglie: è pericoloso,
o no? Ma la cosa che lo fa reagire in realtà è la
sua acrimonia personale per l’autore del progetto alternativo (col quale non abbiamo nulla
da spartire), per colpire il quale ci usa accusandoci di andare oltre gli scopi del Comitato,
di attribuirci compiti non nostri. Il consigliere ci
rimprovera anche giudizi sul ruolo delle minoranze mai espressi, sono state soltanto invitate a dire la loro, non ci sembra un delitto.
Finora il contributo del consigliere Giannico
alle problematiche epocali che avvinghiano
Ginosa, il suo centro storico, il suo futuro di
sorella minore di Matera, come dichiara lui
stesso è consistito nella partecipazione ad
un Consiglio comunale fatto di parole. Forse
poteva fare di più. Lì si decise anche, su proposta del Comitato, la costituzione della Commissione del Centro storico (di cui fa parte anche un rappresentante della minoranza), che
è stata convocata una sola volta il 4 giugno
2014 e ne stiamo ancora aspettando il verbale di riunione, mentre aspettiamo una nuova
convocazione. Al Comitato interessa la revoca delle ordinanze di sgombero, per i motivi
che abbiamo ripetutamente rappresentato, e
in generale la salvaguardia del Centro storico e antico, anche rispetto a progetti distruttivi come quello in discussione o cervellotici,
come la trasformazione del paese vecchio in
luna park del trastullo, come recita La Repubblica del 15 dic. 2014. Non dimentichiamoci
che c’era chi voleva lastricare il fondo della
gravina.
Afferma tra l’altro Giannico che la sua preoccupazione è far sì che l’Amministrazione
Comunale, pretenda che il progetto risultato
vincente sia valutato scrupolosamente dalle
Sovrintendenze e da altri Enti che ne abbiano
competenza. Se lo farà, gliene saremo grati.
Il Comitato
scherzi a parte
Le favole di Grim
n. 5 - 7 marzo 2015
Al comando del tavoliere
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C’era una volta, non lontano di qui, il paese di Occhiocitrullo, laddove di vicende strabilianti ne accadevano ad ogni pie’ sospinto! Tuttavia,
poiché non s’era mai persa l’usanza delle sfide per conquistare posti di comando, quello che accadeva in preparazione dei tornei, superava
ogni limite dell’immaginario!
Così come accadde nel torneo degli sfidanti per diventare imperatore del Gran Tavoliere e Cavalieri della sua Tavola Rotonda…
Al tempo in cui la contesa ebbe luogo, il vecchio imperatore (dopo essersi svendolato in lungo e in largo per tutto l’impero) decise di ritirarsi
a vita da eremita. «Due lustri d’impero sono tanti e affaticano le membra – asserì il vecchio sovrano Don Nicola da Terlizzi – e vorrei tanto
potermi riposare. Credo che sia giunto il tempo di dedicarmi alla meditazione e allo spirito!»
E si sa come succede, morto un re se ne fa un altro! Don Nicola aveva appena espresso la sua volontà di abbandonare il trono e… senza por
tempo in mezzo, si fece avanti don Michele detto l’Emiliano. «Io saprò guidare questo impero, dopo aver guidato la città del sol Levante!»
Disse, sicuro di esserne degno.
Ai sinistrorsi non restò che annuire, sicché si prepararono con un tale condottiero a dare battaglia.
Anche i destrorsi non se ne stavano con le mani in mano! Per la verità erano così facinorosi che se le suonavano di santa ragione anche e
soprattutto tra di loro… ma alla fine dopo un vitale e fitto scambio di colpi, decisero che il loro condottiero sarebbe stato il nobile e dotto
Schiattarelli.
Ma la partita non era chiusa poiché di pretendenti alla guida dell’impero ve n’erano altri, tuttavia le loro possibilità di vittoria erano assai
improbabili.
E se la lotta per divenire imperatore era tra don Michele e il dotto Schiattarelli, per quanto riguarda la corsa a cavaliere della Tavola Rotonda,
di pretendenti (e mancati pretendenti) ce ne stavano a iosa!
Il primo a dire «Io sarò della contesa!» fu messer Pietraspinosa, oramai un cavaliere
veterano della Tavola Rotonda… erano ben 4 i lustri del suo cavalierato e si diceva
pronto a vivere anche il quinto. «Agli occhiocitrulelsi e non solo, metto a disposizione
la mia spada e il mio ingegno!» Diceva messer Pietraspinosa, convinto che il popolo
gli sarebbe stato vicino e lo avrebbe sostenuto nella difficile contesa.
Ma, mentre quello tuonava, zitto zitto, tomo tomo, si sentiva in lontananza in suono
alquanto sospetto: «Cri Cri, cavaliere sarò mi!». E dopo un iniziale smarrimento,
tutti, ma proprio tutti, compresero che quel suono proveniva da un giovane e galante
messere, da tutti conosciuto come il messere Marcolino Delgrillo.
Egli era un degno rappresentante del casato dei Pentastellati, che nelle ultime contese
le aveva suonate a destra e a manca ed era sicuro di poterle suonare ancora… qualcuno diceva che con messer Pietraspinosa in campo potevano capitare come i pifferai
di montagna…
Il casato degli aPpieDati di Occhiocitrullo non poteva sottrarsi alla contesa, anche
se, da diverso tempo, la loro casa era chiusa e, in breve, travolti da una inspiegabile
malasorte, erano stati costretti a migrare, da una bella e lucente abitazione, posta al
centro del villaggio, sotto i ponti… e dormire nei sacconi a pelo!
Ma nonostante le ristrettezze, quelli non vollero privarsi del privilegio d’avere un
loro paladino al torneo. Anzi, più che un paladino pensarono che dovesse essere una
paladina!... e fu così che al brillante e brillantinato messer Leodino Chiomanera
venne in mente che a difendere l’onore del casato, doveva essere una dama Sorda ad
ogni richiamo di sirena, che avrebbe dovuto procedere con fierezza nel combattere!…
Poiché nel casato degli aPpieDati non mancavano i litigi e le contese (come in ogni
buon casato che si rispetti) si narra che tal decisione avesse indisposto un’altra dama,
già combattente. Ella pensava che dopo le belle prove fornite in precedenti tornei, tutti
l’avrebbero richiesta nella guida delle truppe nella contesa del Tavoliere… ma così
non fu.
Nessuno si ricordò di lei e anche quelli che in passato, l’avevano sostenuta e incoraggiata, per l’occasione, divennero sfuggenti e evasivi… facendole intendere che per lei
caricatura disegnata da
non c’era posto al torneo e, soprattutto che non c’erano scudieri pronti a sostenerla.
Morale della favola: la pulce caduta nel sacco di farina si credette d’essere divenuta
mugnaio.
Henri de Toulouse-Lautrec
Giorgio Morea
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cronaca
n. 5 - 7 marzo 2015
Notizie
Flash
Rubrica a cura di Giulio Pinto
Corsi Ais
Qualche settimana fa, nello scenario
suggestivo dell’agriturismo Praedio, sorto in Contrada Madonna Dattoli , l’AIS,
Associazione Italiana Sommelier, ha
presentato il nuovo corso di primo livello
per acquisire il titolo di sommelier professionista. Il responsabile locale, Antonio
Pugliese ha presentato il corso, ponendo
l’accento sulla qualità dello stesso data
dalla presenza di insigni maestri sommelier che terranno le lezioni. Il corso rappresenta una opportunità lavorativa significativa in un contesto lavorativo dove
al posto fisso è subentrata l’attività professionale nel campo della ristorazione.
La Puglia, terra dei vini, produttrice, insieme alla Sicilia del 60% dell’uva raccolta
in Italia, riscopre questa antica passione
tramandata da secoli e che finalmente
ha assunto una dimensione nazionale, in
concorrenza con i più noti vini del nord. Il
sommelier Pugliese ha precisato che le
iscrizioni sono ancora aperte, fino a marzo, telefonando al mobile 3383870415.
*****
Edifici in cemento armato, i geometri
non possono progettarli
I geometri non possono progettare
strutture in cemento armato, neanche
se di modeste dimensioni. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato con la sentenza
883/2015. I giudici hanno puntualizzato
che, in base alla Legge 1086/1971 sulle opere in conglomerato cementizio,
alla Legge 64/1974 sulle costruzioni in
zone sismiche e al Regolamento per la
professione di Geometra (Regio Decreto
274/1929), la progettazione delle strutture in cemento armato compete solo agli
ingegneri e agli architetti iscritti all’Albo.
Fanno eccezione le opere in cemento
armato
relative a piccole costruzioni accessorie
nell’ambito di edifici rurali destinati a industrie agricole, che non richiedano particolari operazioni di calcolo e non comportino pericolo per le persone. Secondo il
Consiglio di Stato, il criterio per accertare
se una costruzione è modesta consiste nel
valutare le difficoltà tecniche e le capacità
per superarle. Il mancato uso del cemento
armato non è decisivo dal momento che
una costruzione può presentare caratteri
di complessità a prescindere dai materiali utilizzati. I giudici hanno infine aggiunto
che le innovazioni adottate nei programmi
scolastici non hanno ampliato le competenze dei geometri, i cui limiti rispondono
ad esigenze di pubblico interesse per cui
non sono possibili interpretazioni estensive.Nel caso preso in esame, un Comune,
con una delibera, aveva affermato che i
geometri potessero progettare e dirigere
i lavori di modeste costruzioni fino a 1500
metri cubi, con caratteristiche strutturali semplici, moduli ripetitivi, sia pure in
presenza di cemento armato, tali da non
richiedere competenze tecniche specifiche di altre professioni. L’Ordine degli
Ingegneri della zona aveva quindi presentato ricorso al Tar per l’annullamento della
delibera, ma il Tribunale amministrativo lo
aveva respinto affermando che la competenza dei geometri nella progettazione
delle costruzioni civili non è esclusa completamente. Il Consiglio di Stato ha invece
espresso parere opposto, puntualizzando
anche che i Comuni non hanno nessuna
competenza, neanche di livello regolamentare, in materia di competenze professionali. (Fonte web edilportale).
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Racket dei falsi incidenti stradali
Agenti della Polizia stradale di Taranto
hanno arrestato otto persone appartenenti ad una associazione a delinquere
dedita alle truffe assicurative. Le compagnie truffate sono 18, per un importo complessivo della truffa – secondo quanto
accertato dagli investigatori – superiore a
due milioni di euro. Tra i destinatari delle
misure vi sono liberi professionisti, tra cui
avvocati del foro di Taranto e figure specialistiche che operano all’interno dell’ospedale ‘Santissima Annunziata e del
servizio ambulanze della Misericordia di
Taranto. L’attività investigativa della Polstrada di Taranto, diretta dal vice questore
aggiunto Giacomo Mazzotta e dal Sovrintendente Jacopo Miglietta, aveva inizio
ad ottobre del 2010 a seguito della querela presentata da Allianz Assicurazioni in
riferimento a due sinistri, denunciati come
accaduti rispettivamente in data 1.4.2009
e 4.8.2009. Nella denuncia, la compagnia
segnalava che gli esiti degli esami strumentali (Tac) prodotti a supporto delle
richieste risarcitorie avanzate da due distinti soggetti, coinvolti nei due incidenti,
risultavano identici. Le indagini, supportate dalle intercettazioni telefoniche e
ambientali, mettevano in luce l’esistenza
di un gruppo stabilmente dedito all’illecita, ed estremamente redditizia, attività
di organizzazione di falsi sinistri stradali;
l’associazione a delinquere, capeggiata da Saverio Palumbo, poteva contare
all’interno dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto dell’apporto stabile
ed essenziale di Cosimo Ruggieri , con
compiti di ausiliario, e di Giuseppe Ax, dirigente tecnico radiologo presso lo stesso
ospedale nonchè di Vito Antonio Liddi ,
operatore volontario dell’associazione
“La Misericordia”, con compiti di autista di
ambulanze. Essenziale per la riuscita del
piano criminoso, secondo gli investigatori, si dimostrava l’apporto dato all’organizzazione dagli avvocati Andrea Tagliente
e Gianfranco Trani, i quali, avvalendosi
delle loro capacità tecniche giuridiche,
venivano incaricati e coordinavano, per
l’organizzazione, le pratiche risarcitorie
dei falsi sinistri. Gli stessi “istruivano”
cronaca
i soggetti, coinvolti nei falsi sinistri, durante l’iter risarcitorio e nei momenti di criticità vissuti dall’organizzazione
nella fase culminante dell’attività investigativa.Il gruppo di
presunto truffatori si completava con le figure di Girolamo
Nodello, e Vincenzo Aiello, all’epoca dei fatti dipendente
di una nota farmacia di Taranto, che partecipavano in prima persona a numerose pratiche risarcitorie e procacciavano altri soggetti da utilizzarsi nei falsi sinistri stradali.
Nell’attività investigativa venivano effettuati dalla squadra
di polizia giudiziaria numerosi servizi di osservazione
e di pedinamento nei pressi, e all’interno, sia del pronto
soccorso che del reparto di Radiologia del S.S. Annunziata
di Taranto, che consentivano di documentare numerosi
accessi di sodali impegnati nel procacciamento dei primi
referti medici (finalizzati ad istruire la pratica risarcitoria)
e nella successiva gestione degli esami strumentali (tac,
risonanze ed ecografie) Sintomatico appariva il linguaggio
criptato utilizzato dall’organizzazione, che indicava con il
termine “partita di calcio” la data dell’accesso in pronto
soccorso, con il termine “allenatore” il medico di turno che
avrebbe rilasciato il referto e con il termine “maglietta” il
referto medico.Un ruolo determinante nell’organizzazione
veniva svolto dal capo tecnico radiologo, in servizio nel
reparto di radiologia il quale predisponeva esami diagnostici contraffatti (TAC ed ECG), da utilizzarsi nell’evoluzione della pratica risarcitoria, al fine di supportare la stessa con il consequenziale aggravamento della prognosi.
L’attività investigativa consentiva altresì di denunciare in
stato di libertà 139 soggetti, coinvolti a vario titolo nei reati
di truffa, falsa testimonianza e sostituzione di persona, a
danno delle predette compagnie assicurative. I falsi sinistri stradali oggetto di indagine risultavano essere complessivamente 25, tutti falsamente denunciati con lesioni
personali di gravi entità. L’ammontare della truffa a danno
delle compagnie di assicurazioni, puo’ quantificarsi nell’ordine di due milioni di euro. Un’attività delinquenziale che
si consumava da anni soprattutto grazie alle migliaia di
beneficiari, denuncianti falsi incidenti che mostra, ancora
se fosse necessario che i ladri non sono solo a Roma ma
in “metastasi” in mezzo a noi e spesso sono quelli che
denunciano la cattiva amministrazione della classe politica italiana.
n. 5 - 7 marzo 2015
Vertenza Natuzzi: Firmato
l’accordo!!! Buone
prospettive per lo
stabilimento di Ginosa
9
La vertenza Natuzzi ha conosciuto, nella giornata di ieri (ndr: 3 marzo
2015), una importante fase positiva, infatti a Roma è stato firmato l’accordo che, a grandi linee, prevede che gli esuberi sono ridotti da 1.506
a 534, che l’organico in Italia è fissato a 1.800 unità, con contratto di
solidarietà, e investimenti complessivi previsti pari a 25 milioni di euro. E’
quanto prevede l’accordo Natuzzi, firmato oggi a Roma. Lo stabilimento
di Ginosa ritornerà ad essere attivo.
La forma definitiva dell’accordo è stata firmata da azienda e sindacati
alla presenza del Sottosegretario, Teresa Bellanova, di dirigenti del Mise
e dei rappresentanti di Basilicata e Puglia e rappresenta “uno strumento determinante per il rilancio qualitativo e produttivo” degli stabilimenti
Natuzzi in Italia. A Matera e a Laterza ci saranno fabbriche specializzate
“per tipologia di prodotto” e giungeranno ciascuna al “ciclo completo di
produzione dei divani”.
In estrema sintesi, questi i punti salienti del’accordo:
- hanno trovato il sistema per far convivere i due istituti (CIGS e CDS);
- hanno superato lo scoglio della defiscalizzazione;
- Quindi si procederà alla firma dei CDS e CIGS (variante fino ad Ottobre);
- Si confermano 1400 CDS e 500 CIGS;
- Si anticiperanno i tempi della riapertura dello stabilimento di Ginosa ed
il rientro delle altre 100 unità lavorative (previste per il 2017) che prenderanno servizio nello stabilimento di Ginosa entro Ottobre 2015.
- Non sappiamo che tipo di lavorazione si farà e chi rientrerà, sarà oggetto di ulteriore incontro.
Per chiarezza, a Jesce1, Jesce 2, Laterza, Santeramo e Matera si procederà con i CDS, invece a Ginosa ci sarà solo la CIGS con 100 unità
lavorative e 400 a zero ore.
Stefano Giove
10
attualità
n. 5 - 7 marzo 2015
«Sì, sarò ricandidato!» Intervista al
consigliere regionale Pietro Lospinuso
Nel prossimo mese di maggio, i pugliesi
saranno chiamati a votare per l’elezione
del nuovo presidente e per il rinnovo del
Consiglio regionale. Come nostro costume,
cerchiamo, in tali circostanze, di offrire ai
nostri lettori la possibilità di conoscere le
opinioni dei partiti e dei candidati, che si
presentano alla competizione elettorale.
Quest’anno l’approfondimento elettorale ha
un elemento di novità: le interviste in versione integrale sarà possibile vederle sulle
pagine fb de La Goccia e di Just Tv. Una
esperienza nuova, che speriamo sia gradita ai nostri lettori e a quanti ci seguono
anche sulle pagine web.
La prima intervista è rivolta al consigliere
regionale uscente, Pietro Lospinuso, che è
consigliere regionale, ininterrottamente, dal
1995.
Proprio nella giornata di ieri è stata approvata la nuova legge elettorale regionale, ci vuole dire quali sono le novità?
«Le novità derivano, sostanzialmente dal
numero dei consiglieri che saranno eletti:
non più 70 ma 50. Diciamo che l’impostazione è rimasta sostanzialmente la stessa,
è stato modificato solo il quorum necessario alle liste dei candidati per ottenere la
rappresentanza consiliare. Se si va in coalizione, le liste devono raggiungere il 4% per
le liste che non sono in coalizione il quorum
è del 8%. Anche il premio di governabilità è
stato modificato. Con la nuova norma tale
premio varia a seconda della percentuale raggiunta dalla coalizione vincente. Nessuna modifica per quanto
riguarda le preferenze, si voterà con
una sola preferenza.»
Consigliere Lospinuso, lei si ricandida?
«Sì mi ricandido!»
La situazione politica in Forza Italia
è molto complicata. Cosa ci dice al
riguardo?
«Indubbiamente il livello di dialettica interna al nostro partito è molto
elevato, ma, d’altra parte, noi siamo
abituati a tali livelli di confronto e per
chi, come me, proviene da An, lo è
ancora di più. Sono convinto che la
dialettica interna sia un arricchimento
per la democrazia interna di qualsiasi
partito politico. Certo, in questo momento,
forse, sarebbe stato opportuno accantonare
la discussione su alcuni argomenti e dare
priorità alla campagna elettorale. Sono convinto, comunque, che Forza Italia si ritroverà, con tutte le sue anime, sia direttamente
che attraverso altre liste a sostenere il candidato regionale alla presidenza, il professor
Schittulli che sarà presentato ufficialmente il
prossimo 8 marzo.»
Il commissario nominato da Berlusconi,
Vitali, sta per indicare i commissari provinciali, si sussurra il suo nome… è così?
«No, non può essere la mia persona, ed io
dico giustamente, in quanto il Commissario
Vitali è stato chiaro: “non ci possono essere
doppi incarichi”. Io rivesto la carica di consigliere regionale.»
Potrebbe essere un ginosino?
«Tutto può essere possibile. Intanto l’onorevole Vitali sta realizzando delle consultazioni con i gruppi dirigenti, al termine delle quali
formulerà la sua scelta.»
Quali sono le linee guida della vostra
campagna elettorale e perché chiedete ai
pugliesi di votarvi?
«Il nostro programma, lo ha ribadito il professor Schittulli, sarà abbastanza pragmatico e si basa su pochi punti. Perché chiediamo il voto, lo chiediamo, in primo luogo,
perché siamo di fronte al fallimento di dieci
anni di governo del centro sinistra in Puglia.
Abbiamo il più alto tasso di disoccupazione, il totale fallimento della politica sanitaria. Credo che i pugliesi ricorderanno che a
noi venne rimproverato un Piano sanitario
che non prevedeva la chiusura di nessun
ospedale e mirava solo a riorganizzare i
reparti, loro ne hanno chiuso 22 di ospedali nella nostra regione. Sempre in tema di
sanità, non vogliamo parlare delle liste di
attesa che si sono allungate a dismisura!
Se poi guardiamo cosa succede nella provincia Taranto, il quadro diventa a tinte fosche. Penso a cosa è accaduto nella zona
Occidentale della nostra provincia: chiusura ospedale di Mottola e Massafra, dimezzamento dell’ospedale di Castellaneta. E
per continuare a parlare delle inadempienze del centro sinistra pugliese, possiamo
vedere cosa succede nel campo della
raccolta dei rifiuti. Queste sono solo alcune della ragioni per le quali chiediamo
ai pugliesi di cambiare. D’altra parte il
candidato presidente del centro sinistra:
Emiliano, cerca di presentarsi come una
novità e dimentica di dire che in Puglia, la
Sanità l’hanno gestita i suoi amici di partito. Sicuramente, Taranto, in generale, da
questa amministrazione regionale, non è
stata trattata bene.»
Non le pare che la classe politica tarantina abbia una sua responsabilità in
questo trattamento?
«Senza dubbio, la classe dirigente
tarantina ha le sue responsabilità, ma
non dimentichiamo che a Taranto il centro
sinistra guida la città capoluogo e ha
guidato la provincia per diverso tempo e
quindi proprio il centro sinistra ha le maggiore responsabilità per il silenzio, su tutta
una serie di mancati investimenti… abbiamo perso una infinità di occasioni a cominciare dal porto e dall’Ilva.»
Consigliere Lospinuso, dopo vent’anni
di presenza alla regione Puglia, perché
si ripropone come candidato?
«Credo di aver dato tantissimo, in questi
venti anni, alla Regione Puglia, alla provincia di Taranto, al nostro territorio e alla città
di Ginosa e di averlo fatto anche quando
ho avuto l’onore e l’onere di ricoprire cariche istituzionali importanti e di governo.
attualità
Quindi la mia candidatura è il mettere a
disposizione di questo territorio la mia
esperienza e le mie
competenze,
che
possono essere utili
per la sua difesa. Io
da tempo sto denunciando il rischio
che Taranto possa
sprofondare in una
crisi occupazionale
di dimensioni inaudite e le mie denunce trovano un concreto
riscontro nella realtà di questo momento. In questi anni sono
intervenuto sul tema dell’Ilva, dell’Arsenale, del Porto e delle
tante crisi aperte, quali quelle della Miroglio e della Natuzzi. Il
mio sostegno ai lavoratori non è mai venuto meno e spero possa continuare se i cittadini riporranno ancora nella mia persona
la loro fiducia.»
Le ultime elezioni politiche del 2013 ed europee del 2014
hanno evidenziato una perdita di consensi per il vostro partito che a Ginosa, da diversi lustri, si era caratterizzato come una roccaforte inespugnabile… pensate di recuperare i
consensi perduti?
«Credo di sì. Lo credo in primo luogo perché si tratta di una
competizione elettorale diversa, con dinamiche diverse. In
questi 20 anni non ho deluso coloro i quali mi avevano votato, ho sempre rendicontato il mio impegno ai cittadini e credo
che anche questa volta il bilancio del mio apporto sarà più che
soddisfacente. D’altra parte, io ricevo il voto anche di chi non
si riconosce politicamente nel partito che rappresento e questo
perché non ho mai fatto distinzione di colore politico, quando si
è trattato di affrontare una situazione o di risolvere un problema.
Credo che ci sia bisogno di avere delle “sentinelle” a difesa di
questo territorio e credo di avere le carte in regola per poter
svolgere questo ruolo di difesa e tutela delle speranze di sviluppo e di crescita che una seria politica regionale deve attuare.»
Consigliere Lospinuso, le elezioni regionali sono un “ponte” verso le amministrative del 2016. La maggioranza di
centro destra vive a Ginosa una situazione delicata, lei cosa ne pensa?
«Io confido sempre nell’intelligenza dei cittadini di Ginosa. Io
devo ringraziare i cittadini di Ginosa che hanno dimostrato sempre grande maturità quando sono andati ad esprimere il proprio
voto. Credo che questa amministrazione comunale sia una delle
migliori in assoluto, così come lo sono state le amministrazioni
di Montanaro. Il sindaco De Palma sta facendo fronte a emergenze eccezionali e lo sta facendo in maniera brillante. Si tenga conto che i trasferimenti dello Stato si sono dimezzati e a
Ginosa non vi è stato alcun aumento delle tasse e non sono stati
tagliati i servizi, questo a dimostrazione di una capacità amministrativa notevole. Voglio ribadire che il comune di Ginosa ha una
tassazione tra le più basse della nostra provincia.»
Ringraziamo il Consigliere Regionale Pietro Lospinuso per la
disponibilità.
Stefano Giove - Maria Carmela Olivari
foto - M C Olivari
n. 5 - 7 marzo 2015
11
Intervista a
Raffaele Calabrese
neo segretario
provinciale di S. C.
Nei giorni scorsi si è svolto il Congresso Nazionale di Scelta Civica
e all’indomani di tale appuntamento, il segretario nazionale ha scelto i segretari provinciali. Segretario provinciale di Taranto è stato
scelto l’ing. Raffaele Calabrese, al quale abbiamo rivolto alcune
domande.
Ingegnere, il congresso nazionale di Scelta Civica si è svolto in
un momento delicato della vita del vostro partito, il segretario
eletto ha scelto la vostra persona quale segretario provinciale
di Taranto, vuole spiegarci cosa rappresenta questa scelta?
«Lo scorso 8 febbraio a Roma si è svolto il congresso nazionale
di Scelta Civica, con la elezione del sottosegretario Enrico Zanetti
a segretario nazionale del partito. Come lei giustamente diceva il
congresso si è svolto in una fase delicata della vita del partito, che
ha visto l’abbandono di alcuni parlamentari e che, sicuramente, è
stato un colpo basso a pochi giorni dal congresso. Ad agni modo,
il neo segretario Zanetti, ci teneva perché lo svolgimento del congresso ci fosse comunque, anche per rilanciare l’attività del partito. Non dobbiamo dimenticare che SC ha una pesante eredità da
difendere. Se pensiamo che alle elezioni politiche del 2013 aveva
raccolto un consenso quasi del 10% e alle europee del 2014 tale
consenso è scivolato
segue a pag. 12
12
attualità
n. 5 - 7 marzo 2015
segue da pag. 11
all’1% si percepisce che evidentemente era
venuto meno il rapporto tra eletti e elettori
e tale rapporto va ricostruito e questa è la
vera ragione e il vero spirito del congresso
appena celebrato. L’impegno del segretario
Zanetti (che è un grande lavoratore e noi
ginosini abbiamo avuto modo di apprezzare il suo impegno) è sicuramente difficile,
tenuto conto che non abbiamo una base organizzata. Ad ogni modo in Puglia la situazione è meno complicata che altrove e noi
abbiamo svolto un congresso regionale e in
quella assise mi è stata conferita la rappresentanza della nostra provincia. Ringrazio
l’on. Salvatore Matarrese per avermi dato
questa opportunità.»
Segretario, siamo prossimi alle elezioni
regionali, quale sarà la collocazione di
Scelta Civica?
«Noi, in primo luogo, vogliamo partire dalle
basi “civiche” del nostro partito e non solo.
Lo spettacolo che viene offerto sia dal centro sinistra, che dietro l’apparente unità, manifesta divisioni e personalismi e, soprattutto dal centro destra e da Forza Italia, con lo
scontro tanto plateale tra Fitto e Berlusconi,
ci impegna a riportare la politica alla sua ragione vera che sono i problemi della nostra
gente e al modo come risolverli. In tutta la
Puglia i movimenti civici sono una risorsa
importante che merita di essere valorizzata
e noi partiremo da questa valorizzazione e
non dalle scelte di campo.»
Al di là della vostra caratterizzazione civica, rimane la questione con chi starete… con Emiliano o con Schittulli?
«Noi ci siamo incontrati con entrambi i candidati e abbiamo ascoltato proposte, propositi e programmi… non dimentichiamo che
la necessità delle alleanze deriva anche
dalla legge elettorale che penalizza i piccoli
partiti. Per noi alleanza non significa divenire dei portatori di acqua al mulino di questo
o quel candidato… crediamo di poter dare il
nostro contributo di proposte, di programmi
e di uomini. Noi privilegiamo i programmi
agli schieramenti ed è chiaro che andremo
a sostenere il candidato che meglio saprà
raccogliere le proposte che andremo a fare, per esempio, sulle necessità della nostra provincia che, negli ultimi tempi è stata
abbandonata a se stessa.»
Quello che lei dice non è la dimostrazione evidente del fallimento della classe
politica tarantina?
«Indubbiamente è così. Guardi, le
racconto un episodio che ho vissuto
proprio in occasione del congresso
nazionale. Ero in compagnia dell’onorevole Bombassei e a lui ho chiesto un
ragguaglio sulla questione Ilva. Mi ha
risposto che era stato risolto tutto con
il decreto e io gli ho detto dei blocchi
per la protesta, gli scioperi che si registravano sulle strade di Taranto... Ha
replicato dicendomi che forse i parlamentari tarantini non fanno bene il loro
dovere e non informano i cittadini.»
Ci sarà una sua candidatura alle
prossime regionali.
«Stiamo valutando anche la possibilità di una mia candidatura, anche se,
le candidature vanno programmate a
tempo debito.»
Lei è stato amministratore del comune di Ginosa e dopo la vicenda
che la portò a dover rinunciare alla
carica, ha espresso giudizi molto
severi nei confronti dell’Amministrazione De Palma, fra un anno si
vota per rinnovare il Consiglio comunale ed eleggere il sindaco, come si pone Scelta Civica?
«I miei giudizi erano e rimangono
politici e non personali e le mie critiche
a questa amministrazione sono critiche che hanno sostanza politica.»
Non ritiene che lei abbia esagerato nella reazione quando le venne
chiesto di fare un passo indietro?
«Guardi, io non riesco a scindere il
rapporto tra le persone e la politica.
Per me una persona è amica indipendentemente dal modo di pensare. La
mia reazione (che lei definisce esagerata) derivava dal venir meno del
rapporto di amicizia e di stima con il
sindaco De Palma. In politica ci possono essere le diversità di opinione, le
richieste di passi indietro, di rinunce, le
dimissione. Quello che io non accetto
è il venire meno del rapporto di amicizia e se notate non sono l’unico con il
quale il sindaco ha interrotto il rapporto
di amicizia l’ultimo, in ordine di tempo,
è stato suo amico Fitto.»
Ritorniamo a discutere di problemi.
Come si pone Scelta Civica di fronte
alle tante problematiche che attanagliano la vita della nostra comunità?
«Nel corso di questi anni ho cercato di
dare il mio contributo positivo e propo-
sitivo alla soluzione dei problemi della nostra comunità. Non dimentichiamo che l’unico rappresentante di governo che è venuto a Ginosa dopo
l’alluvione è stato un esponente di Scelta Civica.
D’altra parte suggerimenti e proposte da parte
mia e del mio partito non sono mancate in tema
di sicurezza, raccolta differenziata, presenza di
stranieri e tante altre argomentazioni. Queste
proposte non sono state tenute in alcuna considerazione da parte della maggioranza amministrativa. Ad onor del vero, devo dire che anche
l’opposizione ha manifestato segni evidenti di
sfilacciamento, almeno dal nostro punto di vista.
Per essere più chiari, dico che, al di là di alcuni
comunicati stampa o manifesti, non c’è stata la
capacità di mobilitare la cittadinanza su tali argomenti e mettere alla corde la maggioranza. Il
tentativo di impostare il ruolo di opposizione solo
su un piano “giustizialista” (corte dei conti, magistratura ecc.) mi pare una azione sterile che
allontana i cittadini dalla politica.»
Non le pare di esprimere un giudizio troppo
severo nei riguardi dell’opposizione?
«Lei come si spiega la nascita di movimenti cittadini spontanei o il voto al M5S, se non con l’assenza di un ruolo propositivo da parte dei partiti
e dei gruppi consiliari? Le devo anche dire che
in giro si sente dire che alle prossime elezioni
amministrative vincerà il centro sinistra e che il
nuovo sindaco sarà l’avvocato Inglese. Io non
credo che questo sia un dato incontrovertibile e
lo dico in quanto se non si percepisce che c’è un
disagio profondo nella nostra comunità e che a
tale disagio si deve rispondere con proposte progettuali e non con dispute personalistiche, non
si va da nessuna parte. Per questo noi di Scelta
Civica lanciamo, fin da oggi, una proposta di aggregazione, che vada al di là dei partiti e dei personalismi. Vogliamo creare una aggregazione di
persone di buona volontà che si rimboccano le
maniche per rilanciare questa nostra comunità.»
Possiamo decodificare questa risposta per i
non addetti ai lavori? Il suo messaggio è anche rivolto al centro destra e dice: togliamo
di mezzo gli impedimenti e ragioniamo?
«Certamente sì. Le voglio ribadire che noi intendiamo confrontarci sui programmi e non sui personalismi se ci sarà dato modo di discutere con
pari dignità discuteremo… se invece, si vogliono
imporre dei nomi, allora saremo un’alternativa.
Noi vogliamo costruire un progetto politico che
abbia alla base la voglia di fare, di rilanciare la
nostra comunità.»
Ringraziamo il segretario provinciale di scelta
Civica per la disponibilità dimostrata.
Stefano Giove - Maria Carmela Olivari
foto - M C Olivari
attualità
n. 5 - 7 marzo 2015
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n. 5 - 7 marzo 2015
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n. 5 - 7 marzo 2015
Sanità, tutto è fermo. Nulla si muove…
Lo Spi-Cgil incalza i sindaci del versante occidentale jonico:
“Non si preoccupano dei bisogni di salute dei propri amministrati”.
-“Adesso basta. È giusto che la politica jonica e pugliese, nonchè il Direttore generale
dell’Asl/Ta 1, Stefano Rossi, dicano come
intendono risolvere l’incresciosa situazione della sanità pubblica negli ambiti Uno
e Due. A soffrire di inefficienze e mancati servizi-prestazioni, sono i cittadini di
Ginosa, Laterza, Castellaneta, Palagianello,
Palagiano, Mottola, Massafra e Statte”. Il sindacato dei pensionati Spi-Cgil dei territori in
specie e la rispettiva segreteria provinciale
jonica, riunitesi nei giorni scorsi a Massafra,
aprono formalmente una vertenza unitaria.
Coinvolgendo, al riguardo, altre organizzazioni sindacali, associazioni e cittadini.
Insomma, uno schieramento compatto. Una
sorta di chiamata alle armi per rivendicare
una sanità pubblica realmente utile. Fondata
su una organizzazione efficiente e, nel contempo, in grado di assicurare una buona efficacia rispondendo alla necessità dei servizi
ed utilizzando razionalmente le risorse. Sono
molto complesse le lacune negli Ambiti in oggetto. Sono di piccole e grandi dimensioni,
ma eterogenee. Una situazione non avulsa
dall’ambiente in cui si opera, che, per potere funzionare bene, necessita soprattutto di
una buona definizione delle strutture. Di qui
l’esortazione al dialogo. Pratica sociale del
logos che, finora, il sindacato dei pensionati
ritiene essere stato “calpestato senza riguardo”. Ce n’è per tutti, soprattutto per i sindaci: “Dopo le contestazioni, demagogiche, in
seguito alla chiusura degli ospedali, non si
sono più preoccupati dei bisogni di salute
dei propri amministrati. Dicano chiaramente che cosa ne pensano della situazione e
come intendono comportarsi”. Le doglianze
sono già note. Riguardano l’ordine economico dell’Istituto Asl nel suo insieme di persone e di mezzi accomunati e finalizzati alla
realizzazione di precisi scopi. Scopi comuni
e duraturi nel tempo. Una caratteristica non
rinunciabile per una Azienda che nel versante occidentale jonico sembrerebbe da rebus
carico di preoccupazioni e impegni non mantenuti. La narrazione dello Spi-Cgil è chiara e
dettagliata: “Dopo la chiusura degli ospedali
di Massafra e Mottola l’erogazione dei servizi
sanitari territoriali promessi dall’ASL è risultata molto carente. Gli ospedali non sono stati
riconvertiti né potenziati nei servizi sanitari
territoriali né rispondenti ai bisogni di salute dei cittadini. Pertanto, a distanza di anni e di tante ‘inaugurazioni’, è necessario
sapere in che cosa questi ex ospedali devono essere riconverti (Casa della Salute,
OPG, Riabilitazioni, Centri di Risvegli,
ecc…). Di certo, a tutt’oggi, nulla è dato sapere”. L’arrovellamento: “In seguito
all’abbattimento nell’agro di Massafra di
64 bovini contaminati da diossine ed un
Consiglio Comunale tenuto nella stessa
città, partecipato dall’ASL e dall’ARPA,
non si è ancora capito precisamente da
dove è derivato questo problema. I cittadini dell’area interessata hanno il diritto
di conoscere il livello di inquinamento, le
cause e le ricadute sulle persone“. La conferma: “L’ospedale di Castellaneta non è
diventato Polo di riferimento territoriale, né
si è mostrato adeguato nell’offrire i servizi
sanitari previsti dal Piano di riordino. Anzi,
dopo le note vicende di malasanità, si è determinato un alto livello di sfiducia nei cittadini, incrementando il tour verso Matera e Acquaviva delle
Fonti”. Fattori di interpretazione anche sulla medicina territoriale: “Fa acqua da tutte le parti. Le liste
di attesa sulla diagnostica e la specialistica sono
lunghe e anche in questo si crea emigrazione sanitaria, soprattutto verso Matera. Senologia: le
donne dei comuni di Ginosa, Laterza, Castellaneta
e Palagianello, sono costrette a recarsi a Mottola,
irraggiungibile con il trasporto pubblico. Missione
fallita a Ginosa: “Il Punto di Primo Intervento è
stato dimezzato; soppresso, invece, il servizio di
Automedica del 118”. Assenza di trasparenza:
“Non si conosce la percentuale di ADI (Assistenza
Domiciliare Integrata)”. Perplessità sulla visione
sistemica: “La Casa per la Vita di Laterza, pur
avendo attenuto tutte le autorizzazioni, non ha ancora utenti”. E, ancora: “Il Centro Diurno per anziani di Palagianello non decolla”.
Canta Storie
Nozze d’Oro per
Carmela e Stefano
Domenica 1 marzo 2015, Carmela Barberio e Stefano
Pesce hanno festeggiato il loro 50º anniversario di matrimonio.
Dopo aver partecipato alla Santa Messa presso la chiesa di San Martino, Stefano e Carmela, con figli e parenti,
hanno partecipato ad un pranzo presso Villa D’Anzi.
Responsabile Sanitario
Dott. Francesco Ambrosi
Direttore Sanitario: Dott. Francesco Ambrosi
1515
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n. 5 - 7 marzo 2015
n. 5 - 7 marzo 2015
GINOSA CARDIOPROTETTA, CON I
DEFIBRILLATORI PARTE IL PROGETTO DI
CARDIOPROTEZIONE SUL TERRITORIO
Presentato in occasione della conferenza
stampa che si è svolta sabato 28 febbraio
presso l’aula consiliare di Palazzo di Città a
Ginosa, il progetto “Ginosa Cardioprotetta”,
volto a dotare la città di defibrillatori, piccoli apparecchi semplici da usare che consentono, attraverso scosse elettriche, di
‘riattivare’ il cuore e di salvare in extremis
dalla morte cardiaca improvvisa. L’iniziativa che vede
Ginosa tra le poche città della Provincia ad aver compiuto
la scelta di costituire sul territorio una rete di cardioprotezione, è realizzata in collaborazione con l’Associazione
“Salvamento Accademy”. Tra
i punti individuati sul territorio, in primis scuole e centri
sportivi, su Ginosa il defibrillatore è già presente presso
lo stadio comunale “Miani”,
il Palazzetto dello Sport e la
scuola “Deledda”. Nei prossimi giorni ne sarà dotato anche l’istituto “Calò”. A Marina
di Ginosa è già disponibile
presso il campo di calcio a 8
e nei prossimi giorni sarà consegnato anche all’istituto comprensivo “Raffaele Leone”. Ne
erano già dotati i presidi ASL
di Ginosa e Marina di Ginosa.
Previsto nei prossimi giorni,
l’avvio di corsi di formazioni
inerenti il corretto utilizzo del
dispositivo.
Alla Conferenza hanno partecipato il Dott.
Vito Monti con la volontaria di Salvamento
Accadamy Valentina Sassi, il delegato allo sport Piero Lanera, L’ Assessore alla
pubblica Istruzione Marilisa Mongelli ed il
Sindaco di Ginosa, Vito De Palma.
Massimiliano Doro
foro M. A. Raguso
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Noi e il Fisco
Cartelle Equitalia –
riaperti i termini per
rateazione
Con la conversione definitiva in legge del
D.L. 66/2014 (milleproroghe) è stata approvata la norma che riapre i termini per rateizzare i debiti pendenti presso Equitalia.
Entro il 31 luglio 2015 il debitore deve presentare a Equitalia una istanza per chiedere di
rateizzare, in un massimo di 72 rate mensili, i
ruoli pendenti anche relativi a precedenti rateazioni decadute per mancato versamento.
Questa ultima rateazione non potrà essere ulteriormente prorogata e decadrà con il mancato pagamento di due rate anche non consecutive.
La presentazione della predetta istanza inibisce l’azione di nuove azioni esecutive e quelle
eventualmente già avviate vengono sospese.
Se Equitalia ha già iscritto ipoteca sui beni del
debitore, prima della presentazione della nuova istanza di rateazione, tale ipoteca rimane
fino alla estinzione totale del debito a ruolo.
La domanda di nuova rateazione inibisce,
inoltre, anche l’apposizione del fermo amministrativo sugli autoveicoli. Quello già apposto viene cancellato con il versamento della
prima rata.
Per quanto riguarda i pignoramenti immobiliari, va ribadito che gli stessi non possono
colpire l’abitazione in cui il debitore risiede;
deve, comunque, trattarsi di immobile non di
lusso, e dell’unico bene posseduto.
In merito ai fermi amministrativi degli autoveicoli gli stessi non possono essere apposti
sui veicoli strumentali dell’attività d’impresa
o professionale.
Dott. Mario D’Alconzo
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attualità
n. 5 - 7 marzo 2015
XXIII ASSEMBLEA AVIS: il consuntivo è
racchiuso nel cuore dei donatori!
Domenica 22 febbraio presso
il salone Montfort si è svolta la
XXIII Assemblea Annuale dei
Soci Avis, sulle note dell’ Inno
di Mameli e alla gradita presenza dei dirigenti delle strutture
superiori Giovanni Guagnano,
Consigliere
Nazionale
e
Nicola Carenza, Presidente
Provinciale, ai quali il Presidente
comunale Mario Grieco dopo
aver rivolto un saluto iniziale
di benvenuto a tutti i presenti
in sala, ha sottolineato quanto
l’attività sinergica fra la sezione
locale e la provinciale abbia determinato un significativo incremento di donazioni: 935 di cui
147 nuovi donatori. I numeri sono eloquenti!
Una soddisfazione da condividere con tutti i
donatori e con quanti continueranno a donare il loro contributo di solidarietà e sostegno
reciproco, ha ribadito la moderatrice Marisa
Tocci, rivolgendo un grazie di cuore a tutti i
donatori di Ginosa e Marina di Ginosa per l’
aiuto e il sostegno che hanno voluto confermare con quel gesto di solidarietà che è il
dono del sangue.
E’ seguita la lettura della Preghiera del
Donatore da parte della Prof.ssa Licia
Bozza, medico sociale dell’ Avis, la quale ha
ricordato che donare il sangue è un atto di
maturità, di grande sensibilità e altruismo,
di civiltà; non è riproducibile in laboratorio:
ognuno di noi può avere bisogno di questo
”BENE” prezioso e naturale e la scuola,
I.I.S.S. “Marisa Bellisario” ha in questo un
merito indiscutibile per l’opera di sensibilizzazione che svolge in vari modi nei confronti dei giovani favorendo l’incontro con
l’ AVIS!
Tanti sono stati gli argomenti trattati nel
corso della serata, dal Bilancio Consuntivo
2014 al Bilancio Preventivo 2015: i dati
forniti, resoconto dell’ E.F. chiari, univoci e
completi, metteranno l’esecutivo nelle condizione di affrontare
il 2015 con serenità e tranquillità.
Il Presidente Mario Grieco ha
illustrato le iniziative e le manifestazioni sportive, scolastiche,
culturali, e di aggregazione
sociale realizzate grazie alla
collaborazione di persone che
hanno operato con fattivo impegno investendo il loro tempo: il Consiglio Direttivo, vice
presidenti Franco Marchionna
e Mario D’Angelo per Marina
di Ginosa, Nicola Carenza,
Damiano Calabrese, Jennifer
Clemente, Dino Colapinto,
Raffale Coppa, Luciano D’Angelo, Giovanni
Dell’Oro, Davide Losavio, Vincenzo Matera
e Marisa Tocci; i soci collaboratori Vincenzo
e Tonia, Mimmo Simona e Nello; le volontarie del S.C.N. Adriana Pignataro e Carmen
Carlucci.
La serata è stata caratterizzata dalla presenza del Dott. Giuseppe Ratti, Presidente
della B.C.C. di Marina di Ginosa, prima realtà bancaria sul territorio, volano dell’economia locale, delle imprese e delle famiglie.
Nello spirito di solidarietà fondamento dei
principi statutari dell’ AVIS e sensibili alle attività svolte dal O.M.G. è seguita la toccan
attualità
te e significativa testimonianza
dei soci Antonio Castria e Davide
Notarstefano, impegnati in missione umanitaria in Ecuador e
Perù.
L’assemblea si è conclusa con
la consegna delle benemerenze al merito trasfusionale, unico
momento in cui i donatori aventi
diritto, escono dall’anonimato nel
rispetto degli indici previsti dal regolamento associativo, e targhe
ai soci che per raggiunti limiti di
età non potranno più donare; ci
sono stati attimi di commozione
per il ricordo di Tonino, carissimo socio scomparso, al momento della consegna di una targa
commemorativa alla famiglia. Un
grazie doveroso è stato rivolto
all’Amministrazione Comunale e
al Sindaco, nonché socio Dott.
Vito De Palma, da sempre vicini
a sostegno dell’Associazione. Un
ringraziamento alle associazioni
di volontariato AIRC, ANT, AIDO,
ADMO, Cittadinanza Attiva, Rotay
Club Riva dei Tessali, Pronto…
Amici in aiuto, la Misericordia, le
Confraternite S. Giuseppe, S.S.
Medici Maria S.S. Del Rosario,
gli organi di stampa La Goccia,
Piazza News, Net.1 TV, Just TV.
Un ringraziamento particolare è
stato rivolto a chi sostiene, contribuisce e permette di realizzare e
svolgere le giornate di donazione,
le iniziative e le manifestazioni
avisine: pasticceria “L’Incontro”,
merceria “Incanto”, DM Canon
(MT) D&D Distributori Automatici,
antennistica Delfino e a tutti i
commercianti che espongono le
locandine in occasione delle giornate di raccolta. Un augurio di
buon lavoro per quanti fanno del
volontariato un principio di vita e
un valore della propria quotidianità!
AVIS Comunale di Ginosa
e Marina di Ginosa
foto Erasmo Mazzone
n. 5 - 7 marzo 2015
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Settimana della vita: i temi d’oggi
Cosa succede quando una famiglia scoppia un
cancro? Come cambiano i rapporti di coppia?
Come mutano le relazioni con i figli, i contatti
parentali amicali e con il gruppo sociale di riferimento? Che ruolo ha la fede in un contesto di
assistenza e cura?
Di questi temi, drammatici e pressanti, intimamente legati al percorso e al supporto alla malattia, hanno parlato la dottoressa Domenica
Caforio, psicologa e psicoterapeuta, responsabile
dell’unità di psicologia ospedaliera dell’ospedale
di Castellaneta, e Rosamaria Busto, nell’ambito
del secondo incontro della Settimana della vita
organizzato nel salone Montfort. del cuore immacolato.
«Quando ti trovi di fronte al male totale senza
un’apparente soluzione, ha detto la dottoressa
Caforio, i tuoi equilibri saltano, i tuoi punti di riferimento non ci sono più. Allora il male, il cancro non
è più solo problema del malato, ma diventa una
ferita per tutto il nucleo familiare e parentale che
lo circonda. I contraccolpi si fanno sentire soprattutto nel rapporto di coppia che possono toccare
diversi aspetti della vita di relazione.
Il tumore provoca spesso un abbassamento del
desiderio sessuale e, sovente, da parte del coniuge sano, una maggiore presa in carico del malato
che si può rivelare in due atteggiamenti da una
parte la visione del malato solo come persona
bisognosa e non più meritevole di attenzioni afferenti al sfera sessuale ed affettiva qual’era quella
del precedente menage della coppia, dall’altra il
rischio che il coniuge non riesca a far fronte al
la malattia perché si instaura una condizione di
rifiuto. Nei figli si può peraltro innescare un atteggiamento di interposizione e di sviluppo precoce
di responsabile, che non aiuta la crescita delle
dei bambini e degli adolescenti si sentono investiti
di fardello troppo grande, se non di un senso di
abbandono.
Come può la fede trovare risposte a queste emergenze pratiche ed esistenziali? Secondo la dottoressa Caforio, un supporto religioso, se intimamente vissuto, può altamente curativo perché
neutralizza i motivi di stress e di ansia, che ci pongono di fronte alla nostra fragilità e al problema
della morte che non riusciamo ad accettare come
parte della vita. Anche la comunità parrocchiale
può essere un punto di riferimento per le persone
che attraversano una fase acuta della malattia,
ma che la fase post in cui devono essere riannodati tutti quei rapporti che il trauma può aver
interrotto. Ai malati, bisogna sempre dire la verità
ed accompagnarli in un percorso di riappropriazione del proprio Sé che coinvolga tutti. A questo
proposito è stata illuminante la testimonianza di
due coppie di Ginosa che hanno superato insieme la fase del tumore e che hanno riscoperto se stessi anche come nucleo familiare.
La Asl di Taranto ha compiuto studio monografico proprio sulle sulla terapia di gruppo nelle
coppie che attraversano il trauma da cancro.
Il risultato più significativo è che la terapia di
gruppo, specie nelle situazioni drammatica
aiuta a parlarsi,ritrovarsi e riconoscersi. Forse
un monito per tutti noi che dovremmo tornare a
guardarci negli occhi.
Michele Pacciana
Come reagisce la famiglia quando un figlio fa
scelte radicali, come quella di partire in Missione, o della vita religiosa? il primo incontro della Settimana della vita, organizzato dal Cuore
immacolato, che si è proprio fatto queste domande. A cercare una risposta hanno contribuito le testimonianze di Davide Notaristefano,
Antonio Castria e della dottoressa Sara Montesano.Partire è soprattutto una ricerca di se
stessi, hanno detto i due ragazzi entrambi hanno trascorso un anno in Perù è in Ecuador, per
toccare con mano la vera povertà della sierra
andina dove tutto viene ridotto all’essenziale
ma dove ognuno trova un proprio ruolo nella
miseria e riesce a tornare qui nel nostro mondo
occidentale dove tutto è dato per scontato, con
un nuovo spirito di solidarietà ma soprattutto
con una nuova voglia di guardare oltre quello
che è il nostro quotidiano. I poveri, ha detto
Antonio Castria, servono per convertirci, per
farci rendere conto di quanto abbiamo perso
il senso dell’essenziale, chi non ha niente e ti
da tutto, mettendoti di fronte a te stesso e alle
tue scelte. All’Inizio i miei genitori erano fortemente contrari alla mia scelta, molto preoccupati, poi abbiamo parlati e hanno capito, gli fa
eco Davide Notaristefano, ancora visibilmente
commossa dall’accoglienza nelle baracche di
pietra nera dei campesinos della Sierra. Molto
toccante anche l’esperienza di Sara Montesano farmacista comunale che alla luce della sua
fede, maturata in un cammino di preghiera, ha
vissuto un mese in India, nel Punjab, la terra
dei Sihk, dove i cristiani non sono che una
piccola minoranza. Li, allontanandosi, tra gente diversa, si ritrovano le ragioni della propria
esistenza. Partire, ci hanno detto i ragazzi, è
un po’ ritornare dentro se stessi, andando oltre se stessi, per dare nuova linfa alla nostra
vita. Forse anche i genitori, le famiglie, dovrebbero provare a conoscere questa dimensione
dell’Oltre.
Michele Pacciana
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attualità
n. 5 - 7 marzo 2015
DIALOGHI SULLA LINGUA . . .
. . . TRA ALUNNI DI TERZA PRIMARIA
Il 21 febbraio si celebra la Giornata mondiale della lingua madre, istituita dall’Unesco nel 1999. La data scelta, su proposta
del Bangladesh, ricorda la sollevazione
degli studenti universitari avvenuta nel
1952, nell’allora Pakistan orientale, per
il riconoscimento della loro lingua, il bangla, contro l’imposizione della lingua urdu,
conclusasi tragicamente per quei ragazzi.
Da allora, ogni anno, questa data viene
celebrata in Bangladesh con grande partecipazione emotiva, le persone si recano
presso il monumento commemorativo di
Dhaka e, agli studenti che hanno perso la
loro vita affinché il diritto alla lingua madre
e alla propria identità culturale venisse loro riconosciuto, portano fiori.
La classe 3^ B Primaria dell’I.C.S. G.
Calò di Ginosa ha celebrato la “Giornata
Internazionale della Lingua Madre” trasferendo l’aula scolastica presso l’aula
consiliare del Comune di Ginosa.
Grazie all’ ospitalità del Sindaco di
Ginosa e del Vice Sindaco, la professoressa Marilisa Mongelli che da eccellente
padrona di casa ci ha accolto con grande calore, gli alunni hanno rappresentato un’ attività didattica recitata dal titolo
“Dialoghi sulla lingua italiana: l’albero e
la linfa”.
L’aula consiliare si è dunque trasformata inizialmente in una tavola rotonda in cui
intellettuali, giornalisti e linguisti hanno dialogato sull’importanza della lingua madre e
sul grave pericolo della perdita dei dialetti;
successivamente la stessa aula, divenuta
una piazza per artisti da strada ha accolto
venditori e inventori di parole per rimarcare
l’uso corretto del lessico; infine, per sottolineare la forza della parole, le parole stesse
sono state sostituite dai fiori e dal loro linguaggio segreto così a tutte le lingue del
mondo bravissimi alunni-fioristi hanno “donato” fiori: l’AMARANTO per l’immortalità, la
BELLA D’IRLANDA per la buona fortuna, il
BRUGO per la protezione, il CORIANDOLO
per il valore nascosto, il ROSMARINO per
il ricordo, il GAROFANO ROSA per non dimenticarti mai, la PRIMULA MAGGIORE per
la fiducia e a tutto il pubblico presente, la
CAMPANULA per la gratitudine.
La protezione della nostra madrelingua è affidata ad ognuno di noi: amarla, proteggerla,
parlarla e soprattutto trasmetterla è un do
Le ricette di Maria Carmela Olivari
Torte alle pere con scaglie di cioccolato
È un ottimo dolce, può essere usato
sia come dessert che come merenda il
pomeriggio accompagnato da un buon the.
È un dolce delizioso, durante il mio periodo
universitario la mia cara amica Michela
lo preparava sempre prima di partire, mi
diceva: “ Mary te la faccio, così non ti
mancherò e mi penserai sempre”. E io ero
molto felice di questo suo dolce pensiero.
Ve la ripropongo con una piccola novità,
con delle scaglie di cioccolato. Credetemi è
deliziosa. Buon dolce.
250 g di farina 00
130 g di zucchero
180 g di burro
2 cucchiaini di lievito per dolci
Uova 5
5 pere
200 g di scaglie di cioccolato (precedentemente immerse nella farina, serve per non
farle scendere giù durante la cottura)
Vino Bianco q.b
Procedimento:
Tagliate a tocchetti le pere e ricopriteli con
il vino bianco e un cucchiaio di zucchero
(minimo 30 minuti). Ora mettete insieme
la farina, lo zucchero, le uova e il burro ammorbidito lavorate il tutto fino ad ottenere un
impasto liscio ed omogeneo. Aggiungeteci
il lievito e le gocce di cioccolato e rimescolate. Per finire aggiungete le pere all’impasto e mescolare con un cucchiaio di legno.
Prendete uno stampo di 28 cm ricoprite con
carta da forno e mettere in forno per 35-40
minuti a 160°. A piacimento potete decorare
con una spolverata di zucchero a velo. Ciao
alla prossima.
attualità
vere e una necessità per non smarrirsi, per
non perdere la propria identità culturale.
“Parlare a qualcuno in una lingua che comprende consente di raggiungere il suo cervello. Parlargli nella sua lingua madre significa raggiungere il suo cuore”, l’UNESCO
ha adottato per il 2015 questa citazione di
Nelson Mandela e ha scelto il tema della
diversità linguistica e culturale e il multilinguismo per la promozione dello sviluppo e
dell’istruzione.
Noi, oltre alle immagini che documentano
una serata di suggestioni, di festa e l’emozione dei bambini nell’aula istituzionale più
importante della città, luogo ideale per il tema affrontato, affidiamo ai lettori questa bellissima poesia di Ignazio Buttitta:
Lingua e dialettu
Un populu / mittitilu a catina
spughiatilu / attuppatici a vucca
è ancora libiru.
Livatici u travagghiu / u passaportu
a tavula unnu mancia / u lettu unnu dormi,
è ancora riccu.
Un populu / diventa poviru e servu
quannu ci arrubbanu a lingua
addutata di patri: / è persu pi sempri.
Il prossimo anno la lingua madre la “proteggeremo” con una fiaba.
Giusy Miraglia e Rosa Perrone
Giornata internazionale
della Lingua Madre.
L’assessore Mongelli:
“per alunni e famiglie
anche un modo per
socializzare nella casa
comunale”
E’ stata soprattutto una grande festa la presenza della classe 3^ B dell’I.C.”G. Calò”
, lo scorso 20 febbraio, nell’aula consiliare del Comune di Ginosa per celebrare
n. 5 - 7 marzo 2015
la Giornata internazionale della Lingua
Madre, istituita nel 1999 dall’Assemblea
dell’Unesco per promuovere la diversità
linguistica, culturale e il multilinguismo.
La celebrazione,ha avuto l’obiettivo di valorizzare la diversità linguistica e culturale nella convinzione che una cultura della
pace fiorisca solo quando ognuno possa
comunicare liberamente nella propria lingua in tutti gli ambiti della propria vita.
Nella sala più rappresentativa della Città
sono risuonate testimonianze linguistiche
di sapienti letterati,valenti scrittori e poeti
nonché citazioni di scrittori per ragazzi,
ameni nella forma ma profondi nel messaggio, tutte declamate con valenza interpretativa dai giovanissimi alunni dell’ Istituto Calò che, seduti ai posti solitamente
occupati dai membri del Consiglio Comunale, hanno mostrato grande sicurezza e
notevoli doti interpretative.
Il tutto si è svolto alla presenza di genitori,
nonni e docenti che hanno gremito l’aula
con grande entusiasmo.
E’ stato l’assessore alla Pubblica Istruzione, prof.ssa Marilisa Mongelli, a fare gli
onori di casa, salutando i presenti e sottolineando come tali iniziative hanno, per
gli alunni, una doppia finalità ossia quella
squisitamente didattica, ma anche quella
che vede i giovani cittadini in erba e le loro
famiglie socializzare nella casa comunale
quasi fossero in una moderna Agorà dove
ciascuno ha il diritto di esprimere il suo
pensiero con la consapevolezza di essere
ascoltato e compreso senza fraintendimenti o false interpretazioni.
Una bella iniziativa didattica, sicuramente fuori dalle aule scolastiche ma nel luogo
più rappresentativo e significativo della
città, certamente da ripetere.
Le poesie di Carmelo Monaco
La vita
21
L’amico d’infanzia
Iniziò con un vagito, e ci avviammo
Mi eri accanto attaccata alla pelle
Un’ombra riflessa senza luce
Mai una volta che riuscissi a vederti
Come la torre senz’anima
D’un luogo a me tanto caro
Come un muro che s’affaccia
Su uno scenario in declino
Con me hai diviso tutto in silenzio
Che fossero gioie o malinconie
Avrei tanto voluto che mi guidassi
Anche un parere, m’avrebbe giovato
Ed andar per strade scoscese
Salutando alberi tristi
A cercarne uno che non c’è
Un carrubo amico d’infanzia
Mai una volta che uscissi dall’ombra
Mi lasciavi sempre decidere tutto
Anche quando brancolavo nel buio
Ma lo so che la colpa è solo mia
Una vita quella tra i sassi
Che dà ora un senso di vuoto
Fu ucciso anche un fico
Che addolciva pure la vita
E così ci sopportiamo e continuiamo
Ho cominciato con te e con te finirà
Fedele compagna fino alla fine
Sei cuore e sei mente, sei la vita mia.
Era viva di canti e di mamme
Che tristezza, ora solo abbandono
Come un vecchio al suo destino
Come un cuore ferito che batte
22
argomenti
n. 5 - 7 marzo 2015
8 Marzo - Convivio ANT: Aiutateci con la
vostra presenza ad assistere a domicilio e
gratuitamente i sofferenti di tumore
Lo scorso 26 febbraio, nella Sala Giunta del
comune di Ginosa si è svolta la conferenza
stampa di presentazione del “convivio” che
la Delegazione di Ginosa dell’ANT realizzerà, nella sala ricevimenti “Imperatore di
Puglia”, il prossimo 8 marzo. Alla conferenza stampa sono intervenuti i rappresentanti della delegazione Ant, guidati dalla
presidentessa Stefania Basile, il sindaco di
Ginosa e la consigliere comunale delegata
Sara Di Taranto.
Il Sindaco Vito De Palma ha fatto gli onori di
casa e ha spiegato il perché l’amministrazione comunale sostiene le attività dell’Ant
con un contributo annuo di 5mila euro, inviato alla sede nazionale di Bologna che
poi ridistribuisce al territorio tale somma.
Anche il consigliere comunale Delegato
alle Associazioni, Sara Di Taranto, ha ribadito il grande valore etico dell’operato
dell’Ant che interviene in situazioni difficili
che una terribile malattia , come il cancro,
determina.
La presidentessa dei volontari ginosini
Delegazione dell’Ant di Ginosa “Sorriso”,
Stefania Basile, ha spiegato perché la
denominazione convivio ed ha letto quanto riportato sulla brochure d’invito: «Cari
amici, il nostro è un Convivio per l’Eubiosa: la buona vita, la vita in dignità, il principio fondante di Ant, per il quale, noi volontari, operiamo attivamente per tradurlo
in azioni concrete di solidarietà. Grazie a
voi possiamo offrire: assistenza gratuita ai
malati oncologici e alle loro famiglie; visite
gratuite per la prevenzione del melanoma;
educazione ad un corretto stile di vita, in
collaborazione con le scuole. Dal 2008 nel
nostro territorio ginosino, sono stati assistiti 125 pazienti e molti altri continuiamo ad
assistere. Abbiamo potuto effettuare, a ottobre 2013, 42 visite gratuite per la prevenzione del melanoma. Nel 2014, in Italia, gli
assistiti sono stati più di 100mila.
Vorremmo ancora organizzare un altro ciclo di visite gratuite per la prevenzione del
melanoma, perciò vi invitiamo a partecipare ad una giornata di allegria, musica e animazione, perché il bene non è mai senza
sorriso. Siamo sicuri che l’esperienza e la
cortesia dello staff della sala ricevimenti saprà assicurare al nostro “Convivio” gusto ed
eleganza. La nostra giornata di festa è aperta a tutti coloro che vogliono condividere lo
spirito di solidarietà che per noi significa. “risposta al richiamo della sofferenza (di qualsiasi tipo) con amore” come ha detto il professor Franco Pannuti, fondatore dell’Ant.»
Nel corso della conferenza stampa si sono
susseguiti diversi interventi attraverso i quali
è stata ulteriormente illustrata l’attività della
Delegazione ginosina e la ripartizione della
somma spesa per partecipare al convivio.
Ovviamente, rendiconteremo, la giornata
dell’8 marzo che speriamo possa portare
contributi significativi ad una associazione
che opera per alleviare le sofferenze che
il cancro determina, non solo alle persone
che ne vengono colpite direttamente, ma a
tutta la famiglia, che vive questa situazione in maniera complicata e senza le dovute conoscenze, che sono indispensabili per
affrontare un percorso di vita sicuramente
complesso.
Esseggi
foto Erasmo Mazzone
attualità
n. 5 - 7 marzo 2015
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ANT è ... SOLIDARIETA’ - “IL NOSTRO MOLTO SAREBBE
NIENTE SENZA IL POCO DI TANTI”
La solidarietà va oltre i confini della delegazione ANT “SORRISO”
di Ginosa coinvolgendo in prima persona chi non è volontario ANT.
La signora Tina De Biasi, stimata professionista nel campo delle
acconciature femminili, ha fatto propri i principi che appartengono e
muovono ogni volontario; principi che portano ad avere la consapevolezza di dare a chi soffre comprensione e disponibilità ad essergli
accanto.
Attraverso la perfetta organizzazione di un torneo di burraco, che ha
visto come momento conclusivo tutti i presenti riuniti intorno ad un
ineccepibile buffet, la signora De Biasi ha raccolto fondi da devolvere all’associazione ANT.
Enzo Parisi: dal ferro della
fucina alle opere d’arte
di Giulio Pinto
Piero Parisi alla giovanissima età di 13 anni comincia a fare il fabbro a bottega di Nicola Sangiorgio. Negli anni ‘70 continua il suo
tirocinio con i fratelli Dinardo e con Pignalosa. Nel 1981, quando
inizia l’era dei profilati in alluminio, si sente pronto per l’avventura
da artigiano in proprio ed apre la sua prima bottega in Viale Martiri
d’Ungheria. Nel ‘92 costruisce la sua officina in Via Anna Frank e
vi si stabilisce definitivamente, aiutato dal suo fedele Dino Gatti,
specialista della saldatura. Fin dalla giovane età il figlio Enzo Parisi
è subentrato nella collaborazione dell’impresa, portando
un incremento e un rinnovamento tecnologico alla suddetta impresa di famiglia Lame Service, facendola diventare Gruppo Parisi
e rinnovando il sistema di produttivo dei serramenti in alluminio,
con svariati macchinari di alta tecnologia e precisione nel settore dell’alluminio. Il piccolo figlio d’arte ha conseguito diversi elogi
nel campo della forgiatura di manufatti in ferro battuto e colorazioni anche realizzate su prodotti artistici, lavorando così anche
nel settore ornamentale per il Vaticano. Nel 2004 viene chiamato
dalla Santa sede per conto del cammino Neocatecumenale dove
Fondi che abitualmente vengono utilizzati per seguire a domicilio i
malati oncologici, prendendosene cura senza alcuna spesa a loro
carico e dando la possibilità di rimanere nell’ambito familiare, sostenuti e circondati dall’affetto dei propri cari.
Con grandissima stima tutti i volontari ANT di Ginosa dicono GRAZIE
alla signora De Biasi, al suo impegno, al suo essere accanto ad una
realtà così dolorosa; un ringraziamento che va esteso a tutti coloro
che hanno preso parte al torneo, ricordando che la base fondamentale che muove tutto questo è sicuramente l’AMORE verso gli altri.
Delegazione ANT “SORRISO”
dirige progetti della Domus Galilei di Gerusalemme, sita sul lago di
Tiberiade. Con svariati ingegneri e architetti di tutto il mondo (inglesi, francesi, spagnoli, americani, portoghesi e tedeschi) acquista,
attraverso tale esperienza, una professionalità molto elevata, da
fargli conseguire il titolo di piccolo maestro d’arte all’età di soli 22
anni. Il suo primo lavoro artistico lo ha realizzato a soli 14 anni,
portando a compimento una bici porta giornale che regalò a sua
madre. Ora ha realizzato questa collezione di manufatti artistici di
piccola dimensione, che ha battezzato con il nome di Marajà, che
significa Maestri Rari Italiani dove lui è il fondatore. Il suo obbiettivo
è far conoscere l’arte del ferro in tutto il mondo, esprimendo tutta
la sua passione per la materia. Negli anni passati è stato sostenuto moralmente e soprattutto professionalmente, nella formazione
marketing e presentazione pubblicitaria da svariati professionisti:
ingegneri, architetti e professori universitari delle Accademie delle
Belle Arti di Brescia. Inoltre merita di essere menzionato, un carissimo collega e artista di Brescia, noto come Dante Bonometti, il quale
cura da tempo tali iniziative.
Intervistando Enzo Parisi ‘‘Alla fine questo lo devo solo ed esclusivamente a mio padre, un grande maestro e professore della vita
che con la sua tenacia ed amore mi ha trasmesso non solo l’arte di
questo lavoro ma il modo più concreto di esprimermi donandomi i
veri valori della vita (Grazie Papà).
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attualità
n. 5 - 7 marzo 2015
Gianni Pinto: un ingegnere che sta costruendo il suo
futuro con i colori armoniosi dell’arte gastronomica.
Un talento capace di sognare e realizzarsi… per il momento, all’estero. A Madrid.
Tutto in linea con la denominazione del ristorante
che gestisce: ‘Sinfonia
Rossini’. Una dedica ad
uno dei più grandi operisti
della storia della musica.
Ma anche un noto bon vivant, amante della buona
cucina. Diceva il maestro
Rossini: “L’appetito è per lo
stomaco quello che l’amore
è per il cuore”.
Autenticità, fascino elegante e melodioso che Pinto,
come un musicista, esegue
con le sue innovazioni da
sbalordire coloro che, riduttivamente, ritengono la
“Cara Italia, se vuoi cambiare devi veramente investire sui giovani. Per ogni
ragazzo che fallisce o emigra, perdi un
pezzo di anima. Ognuno che parte per
l’estero avrebbe potuto creare valore per
la Nazione…”. Fece scalpore la lettera del
22enne Augusto Marietti, emigrato cinque
anni fa negli Stati Uniti. Giovani talenti che
lasciano l’Italia.
La storia dell’ingegnere civile Gianni Pinto,
è esemplare. Compirà 34 anni il prossimo
mese di marzo ed è di Ginosa. Si è laureato nei tempi giusti al Politecnico di Milano.
Da due anni opera in Spagna, a Madrid.
Un italiano nella capitale dai mille segreti,
che sta diventando grande. Ma con un’altra professione: Chef. Non è un improvvisato. Si è preparato all’Accademia italiana
della cucina ed ha fatto esperienza in ristoranti stellati Michelin di Milano. Credenziali
di rilievo in aggiunta al prestigioso logo di
essere stato allievo dello chef internazionale, Carlo Cracco.
La stampa di settore madrilena si sta occupando con ampia diffusione dell’affermazione dell’ingegnere nostrano esaltandone la cucina di qualità e la salvaguardia
di quella italiana, la cultura e la civiltà dello
stare a tavola. Cioè quel senso preposto al
piacere della tavola che si chiama gusto.
cucina italiana solo pasta e pizza.
Per esempio, il polpo alla brace condito con
spezie intriganti ed una zampetta di pesce,
con cozze tarantine e vongole veraci, dà la
sensazione a chi lo gusta di vedere dalla
finestra del ristorante il Golfo di Taranto.
“La cucina – spiega Pinto - non è cosa di
poco conto. E’ degna delle migliori cure
perché è un’arte. Ho cambiato professione
quando ho preso coscienza, e la passione
il sopravvento, che sono stato sempre un
cuoco. Se si è spento per sempre il fuoco
sacro di fare l’ingegnere? Questa laurea fa
parte del mio percorso di vita. Mi ha aiutato
a capire, pensare, ragionare, analizzare e
affrontare ogni piccolo passo in maniera ra-
zionale. Adesso, vivo il presente”.
Vale a dire?
“In maniera serena, pieno d’entusiasmo non
dimenticando mai che la mia forza è nella
consapevolezza. Nell’avere fede, tenere
duro e mettere al centro della quotidianità il
coraggio e la determinazione. Sono queste
che decidono il futuro, il successo oppure la
fine di tutto. Quelle che vanno rispettate e
mai tradite. Riconosco che il momento storico è difficile, ma non bisogna perdere l’illusione e soprattutto cercare il proprio spazio
in questo mondo della gastronomia così
grande e fantastico!”.
Le manca l’Italia?
“E’ sempre nel mio cuore. Credo che mi
manchi l’idea di come la vorrei vedere, dei
ricordi da bambino (puri e indimenticabili),
dei profumi del pane a legna appena sfornato dei panifici della mia amata Ginosa”.
In Spagna le cose vanno meglio?
“Attualmente, vi è il 26 per cento di disoccupazione; però, la sensazione è che la gente
viva in maniera più tranquilla, consapevoli
che le cose cambieranno in meglio”.
Un episodio, un nome, un piatto ci fanno
precipitare nella memoria. Un suo ricordo?
“Senza dubbio il primo impasto per fare una
focaccia con l’aiuto dei miei cugini a casa di
nonna Nardina… era l’estate del 1987, avevo 6 anni! Che meraviglia!”.
Se avesse la possibilità di colloquiare con il
Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, cosa le direbbe?
“Cosa si può dire ad un’intoccabile?”. E se
fosse ospite del suo ristorante?
“Sicuramente gli farei pagare il conto… senza sconto!”.
Qual è il suo sogno?
“Avere una famiglia felice e numerosa… presto mia moglie, Maria Jose Silva Canessa,
darà alla luce un maschietto stupendo che si
chiamerà Giulio, come il nonno!”.
Le radici non si dimenticano e perdono mai:
“Sono grato ai miei genitori per avermi dato
la Vita”.
A taccuino chiuso la confidenza:
“Diventerò il numero uno mondiale degli
chef”.
Canta Storie
attualità
n. 5 - 7 marzo 2015
La scuola fa impresa
Banche, scuole, imprese, giovani, e
mondo del lavoro. l’Istituto Professionale per il Commercio con indirizzo
alberghiero Mauro Perrone di Castellaneta, è entrato in un grosso progetto di promozione delle risorse del
Territorio che, facendo leva sul bando
regionale legato al progetto europeo
“Garanzia Giovani per il contrasto
alla disoccupazione giovanile, attraverso una Associazione temporanea
di scopo, tra diverse realtà produttive
ed educative, assicurerà alta formazione agli alunni e farà delle scuole
pugliesi, oltre che agenzie socio- formative, delle vere e proprie centrali
ricettive in cui si incontrino domanda e offerta di lavoro, promuovendo
start up d’impresa e coniugando le
tre vocazioni primarie del Territorio,
agricoltura turismo e piccola e media
impresa, come ha evidenziato il preside, professor Vincenzo Calabrese.
«Abbiamo sposato integralmente
la filosofia di “Garanzia giovani”, ha
continuato il dirigente scolastico, siamo convinti che i ragazzi possano realmente investire su se stessi diventare la risorsa primaria per un rilancio
delle nostre potenzialità».
In questo spirito di progettualità ritrovata e professionalità concepita
come servizio al Territorio, che eviti la
fuga di cervelli, gli alunni delle quarte e quinte classi del Mauro Perrone, hanno incontrato i dirigenti della
Banca di Credito Cooperativo di Marina di Ginosa, che ha promosso un
sondaggio nelle scuole del suo bacino d’utenza per indagare il rapporto
tra giovani e denaro e le possibilità
di guardare oltre la crisi, che pur penalizzando famiglie e aziende può e
deve essere vissuta come possibilità
di crescita.
Il Credito Cooperativo per sua stessa Costituzione, come ha sottolineato il
presidente Giuseppe Ratti, guarda al tessuto connettivo di un territorio, alle piccole
e medie imprese chi sono l’asse portante
della nostra economia in cui il turismo
ha un posto di primaria importanza. In
quest’ottica un Istituto bancario può essere il punto di convergenza di tante ener-
25
gie positive, perché ognuno
ha tanti progetti ma ci vogliono
le risorse per realizzarli ed è
proprio questo il compito di una
banca come la Bcc di Marina di
Ginosa.
Sulla stessa lunghezza d’onda
si è mosso il direttore generale
dell’Istituto di credito, Antonio
Gallitelli, che ha puntato il suo
intervento su rapporto fiduciario
tra clienti, personale e dirigenza
di una banca che voglia guardare al Territorio e che si doti,
come ha sottolineato il direttore commerciale, Nico Calabrese di mezzi innovativi come la
monetica e di tutti i mezzi del
commercio elettronico,pur innestati su una solida tradizione di
esperienza e conoscenza.
Il valore aggiunto di un recuperato rapporto fra le istituzioni
bancarie il cliente è proprio un
guardare alla persona come
elemento caratterizzante di un
nuovo processo di sviluppo,
nella crescita individuale, sociale e culturale di una collettività,
come ha rilevato, in chiusura, il
Vice Presidente della BCC Domenico Bitetti.
Banca e scuola si alleano per
guardare oltre e per costruire
una concreta ipotesi di futuro basata su possibili realtà di
sviluppo. Ai ragazzi è stato anche somministrato un questionario sui rapporti tra giovani e
denaro, curato dalla psicologa
Giorgia Mele, in vista di un’indagine più ad ampio spettro i
cui risultati saranno resi noti
a breve coinvolgendo tutte le
agenzie educative del Territorio.
Quando la Provincia fa scuola.
E non si arrende a quel ruolo secondario che la vuole relegare a Cenerentola
dell’economia.
Michele Pacciana
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attualità
n. 5 - 7 marzo 2015
Sofferenza urbana e migranti
“Parliamoci chiaramente, l’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro sono
molto attivi sul territorio jonico. Il caporalato
viene applicato ancor più senza scrupoli.
Soprattutto a Ginosa, stante la sua primigenia vocazione agricola. Certo, il costo del
lavoro è altissimo, quasi insopportabile in
questa crisi, ma questo non può giustificare
le assunzioni in nero o fatte con retribuzioni
che differiscono dai contratti nazionali oppure che sono sproporzionati alla quantità
e qualità del lavoro prestato. Per non parlare dello squallido traffico delle giornate
lavorative che vede chi le effettuata concretamente ignaro della sua precarietà ed
occasionalità a vantaggio di altre persone
che puntano ad agevolazioni sociali o previdenziali. Così come è ingiustificabile il reiterarsi delle situazioni alloggiative degradanti in
cui i lavoratori sono costretti a soggiornare”.
Parla tutto d’un fiato Guglielmo Trentadue,
presidente provinciale jonico dell’Unione coltivatori italiana (Uci). L’argomento è la popolazione degli invisibili. Stranieri che lavorano
nella campagna nostrana. Spesso affollano le
abitazioni. Sono sfruttati e malpagati. Eppure
la loro vita resta confinata nel silenzio. “Se non
ci fossero loro – spiega Trentadue - le aziende
ginosine avrebbero già chiuso per fallimento.
Vede, non c’è malanimità nei datori di lavoro.
Sono imprenditori che combattono la grave
crisi per mantenere attive le proprie aziende.
Piuttosto, non si comprende perché si continua a guardare con strabismo l’agricoltura,
il cui comparto vige in agonia ed ha bisogno
urgente di cure”.
Il fenomeno migratorio a Ginosa sta assumendo dimensioni e caratteristiche sempre
più strutturali. La conoscenza di questa realtà risulta ancora limitata, offuscata da luoghi
comuni e paure. Preoccupano i diffusi atteggiamenti discriminatori e di chiusura, contro i
quali molto resta da fare. Un impegno, questo,
che richiede l’apporto congiunto di singoli,
associazioni e decisori politici. L’equazione
democrazia-legalità viene spesso rievocata e
puntano soprattutto i rumeni.
Sono la collettività più numerosa dei comunitari: 524 su 560. Gli extracomunitari, invece,
sono 314, con prevalenza del Marocco e della
Tunisia. Ovviamente, si tratta di dato riportato
all’anagrafe comunale dei residenti, che, tuttavia, aiuta a comprenderne il flusso anche nel
resto della provincia jonica.
Al Centro per l’impiego si riscontra che nei 29
Guglielmo
Trentadue,
presidente
provinciale
jonico
dell’Unione
coltivatori
italiana
(Uci)
Comuni jonici i rumeni sono maggioranza
con 3739 presenze e Ginosa ne ha il più alto
numero di tutti: 1149. Segue Taranto con gli
extracomunitari pari a 1814. Per completare, va detto che in tutta Italia i rumeni sono
933 mila. Da contraltare, il record degli italiani che sono emigrati all’estero nel 2013: 82
mila.
Perché tanti rumeni in Italia?
Semplice, insieme alla Moldavia costituiscono l’arretratezza dolorosa del popolo dei
poveri che chiede il dono della speranza. Ed
a Ginosa sono in tanti, molti di più di quelli ufficiali. Si quantificano in circa 8 mila ed
aumentano ad ogni passa parola. Appunto,
invisibili. Come renderli luminescenti?
Trentadue ha una sua ricetta e indica lo snellimento della burocrazia: “Non pretendere
che per l’iscrizione all’anagrafe si chieda
contratto di lavoro e fitto di casa, nonchè le
buste paga. E’ assurdo, inoltre, che solo a
Ginosa non viene ritenuta valida la tessera
sanitaria di uno straniero già residente in
altra città e si chiede il duplicato del codice
fiscale se smarrito”. Un’attenzione specifica
all’inserimento degli stranieri nella società ginosina, la dedica il sindaco, Vito De Palma.
Li esorta a “farsi anagrafare. Solo così – dice - si potrà favorire un conseguente processo di integrazione con il territorio. I miei
concittadini non hanno sentimenti razzisti.
C’è una situazione di crisi occupazionale
(i senza lavoro sono 3348, ndr) che porta
chiunque a vedere ombre anche laddove
non ce ne sono”. Poi lo slogan pro-futuro per
i migranti: “Aiutateci ad aiutarvi”. Intanto, per
intensificare il controllo del territorio, il primo
cittadino ginosino ha chiesto aiuto al Prefetto
di Taranto, Umberto Guidato. All’autorità di
Stato è stata formalizzata l’intercessione per
una deroga alle assunzioni di personale nel
corpo della Polizia municipale.
La città oggi produce sofferenze. Per questo
ha senso parlare di ‘sofferenza urbana’.
Ossia, di una sofferenza che non è solo individuale e psicologica, ma è intersoggettiva
e collettiva. L’esperienza della sofferenza ha
cioè statuto politico, non morale. Ne sono
prova i racconti dei tanti che portano su di
sé la precarietà e ruvidità del vivere in questa società. Ma se questo intreccio doloroso
tra storie private e storie della città è vero, è
vero anche il suo rovescio. Vale a dire, che
per costruire lo stare bene bisogna lavorare
dentro i contesti di vita, avendo in mente il
sogno di una città vivibile ed ospitale.
A questo riguardo, è significativo l’intervento
di Rocco Giove, presidente dell’Associazione culturale ‘LocoMotiva’. “Innanzitutto – argomenta - c’è da verificare la veridicità sulle
cifre che circolano sulla presenza massiccia
di rumeni. E’ necessario e ineludibile farlo.
Tuttavia, se prendessimo per buono il numero
di circa diecimila, non si potrebbe più parlare di minoranza etnica, perché i rumeni corrisponderebbero a circa 1/4 della popolazione
effettiva del Comune di Ginosa. Anzi, essendo
loro quasi tutti inseriti nel contesto lavorativo
(in regola o in nero non ha importanza), se
davvero fossero così tanti, allora saremmo di
fronte a una minoranza di lavoratori italiani al
cospetto di una maggioranza di lavoratori rumeni. Il che sarebbe un’enorme cavolata! Non
esistono solo i campi da coltivare e la percentuale di rumeni, nella stragrande maggioranza
delle mansioni (non parliamo delle professioni), è pressoché nulla. Il problema del lavoro a
Ginosa non si può limitare alla ‘terra’. I rumeni
vengono impiegati in quel settore perché qualcuno li assume e li sfrutta. Così come vengono
assunti e sfruttati tanti italiani. Poi, tolti coloro
che si sentono toccati in prima persona e che
hanno motivo di lamentarsi della situazione,
cioè chi ha sempre voluto, potuto, dovuto lavorare in campagna, non c’è quasi più nessuno,
soprattutto tra i giovani, a essere disposto a
svolgere un lavoro faticoso, dagli orari estremi e, non facciamo finta di dimenticarcene,
spesso sottopagato. C’è un problema di concorrenza sleale? Lo si affronti ricercandone le
cause e traendo delle conclusioni costruttive.
Mordendosi la lingua e usando il cervello, possibilmente!”.
Canta Storie
attualità
n. 5 - 7 marzo 2015
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Cascate di giocattoli dalle pentolacce
del MascherArci 2015
Lo sforzo organizzativo dei
soci dell’arci, per il carnevale
2015, è stato premiato, la sera del venerdì 20 dello scorso
febbraio. A dire il vero non i soci ma i numerosi bambini, accorsi in piazzale San Pio, sono
stati premiati, con i giocattoli
contenuti nelle pentolacce che
non furono rotte il lunedì della
sfilata.
Dalle ore 17, il piazzale era
cassa di risonanza di allegra
musica carnevalesca, infatti com’era stato promesso, i
giocattoli ai bambini dovevano essere distribuiti e quelli,
fiduciosi, vestiti a maschera,
nonostante facesse freddo
(ma non pioveva!), si sono fatti
accompagnare dai genitori per
concludere in allegria la festa
interrotta il giorno della sfilata.
Alle 19.00, coriandoli, balli e
maschere hanno gremito la
piazza e con l’allegro dragone di cartapesta a dirigere le
danze, i piccoli si sono scatenati nell’ultimo bagliore di festa tra allegri
briganti, venuti fuori dal carro allestito dai
Cavalieri del Guiscardo, banchetti di ar-
tigianato creativo e fornaci di salsicciotti e
patatine.
Cinque le pentolacce ridotte in cocci, per
ciascuna di esse, cinque piccoli concorrenti
che armati di bastoni, si sono fatti onore
per “pescare” il loro giocattolo. E fino alle
21,30, quando l’ultima pentolaccia ha ceduto, è stato un continuo di festa e balli. I
bimbi erano orgogliosi della conquista ma
anche gli adulti hanno avuto la loro soddisfazione con l’estrazione dei cestini, messi
in palio dall’associazione dei Cavalieri del
Guiscardo, in una lotteria tutta nostrana.
Al presidente dell’Arci di Ginosa,
Stefano Giove, abbiamo chiesto un
commento: “La gioia di tutti i soci
del circolo - ci ha detto - è immensa perché questa serata dedicata ai
bambini è la parte più bella del nostro MascherArci 2015. Quello che
volevamo era una festa per loro, la
sfilata è stata rovinata in parte dalla pioggia ma le pentolacce, come
avevamo promesso ai piccoli, non
potevamo riporle e aspettare il prossimo anno e questa sera, il tempo
ci ha dato una mano e loro si sono
divertiti. Voglio ringraziare coloro
che ci hanno offerto i giocattoli che
abbiamo distribuito: Centro Idea, Ico
Dragone e il Calamaio di Mariolina
Dragone. Tuttavia un grazie va a
tutti i soci del circolo, del laboratorio
dell’artigianato creativo, che hanno realizzato pentolacce e costumi
con il preciso intento di regalare ai
bambini di questa comunità gioia e
divertimento. Siamo tutti molto felici,
dedicare il nostro tempo ai piccoli è
uguale a guardare con attenzione al
futuro di tutti noi. Il prossimo anno
faremo ancora meglio”.
Cala, quindi, il sipario su questo
MascherArci 2015. Il prossimo anno faranno di più, i soci Arci!
Ac
foto M. A. Raguso
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n. 5 - 7 marzo 2015
n. 5 - 7 marzo 2015
RICERCA & FORMAZIONE
Gestire lo stress
Circa l’80, e forse addirittura il 95 per
cento delle malattie fisiche ha origine psicologica. La medicina moderna ha quasi
completamente debellato la maggior parte
delle malattie infettive come la brucellosi,
il tifo, il colera, il vaiolo, la febbre gialla,
la poliomielite e molte altre che, un tempo,
riducevano la naturale aspettativa di vita
delle persone.
Tuttavia, nonostante questo, oggi abbiamo più malati e una parte considerevole
del nostro prodotto interno lordo viene
spesa nella sanità, più di quanto sia mai
accaduto nella storia. Pare che una delle
principali cause di queste “nuove” malattie, sia lo stress. Lo stress, però, non è contenuto in ciò che ci accade, ma nel modo
in cui reagiamo a ciò che ci accade.
Possiamo scegliere di agire con o senza
stress. A noi la scelta.
La capacità di gestire lo stress per un imprenditore, o per qualsiasi altra persona,
è essenziale per raggiungere la serenità
mentale e il successo.
Se pensiamo alla nostra vita privata e professionale, ci accorgeremo che gli ambiti
in cui percepiamo la massima pace mentale e soddisfazione sono quelli in cui
sentiamo di avere il maggiore controllo su
noi stessi e la capacità di esercitare un’influenza su quello che succede. Ci accorgeremo inoltre che gli ambiti in cui siamo
più infelici, o in cui viviamo il massimo
stress, sono quelli in cui sentiamo di avere
poco controllo su di noi e di non poter fare
molto per risolvere il problema e rimuovere la causa del disagio.
Sette sarebbero le principali condizioni
che causano lo stress o le “emozioni negative”. Proviamo a identificarle.
1Preoccupazione.
Ogni tipo di preoccupazione tende a renderci suscettibili a ogni tipo di malattia. In questo la TV e i giornali di
certo non ci aiutano.
Molto del nostro stress
è il risultato dell’ansia
rispetto a cose future, delle quali tante
non accadranno mai.
2
Senso e scopo. Non avere chiari un senso e uno scopo nella vita, significa non avere obiettivi precisi su cui
concentrarsi. Per gli imprenditori una
grande fonte di stress è la cattiva gestione del tempo che, spesso, è dovuto a una
mancanza di chiarezza rispetto alle priorità e ai progetti.
3
Azioni incompiute. Ciascuno
di noi ha al proprio interno una “pulsione al completamento” o “bisogno di
compiutezza”. Ci sentiamo soddisfatti
quando finiamo un lavoro o raggiungiamo un traguardo. Ci sentiamo insoddisfatti e stressati quando lasciamo una
cosa a metà o incompiuta. “Alcune persone sono così abituate a vivere lo
stress, che non ricordano com’era la vita senza di esso”. (Andrew Bernstein).
4
Paura di fallire. Questo timore
si trasforma in indecisione, ansia e preoccupazione, compromettendo seriamente la nostra ambizione e i nostri propositi. Invece di dedicarci a realizzare il
nostro potenziale, siamo tormentati dal
pensiero di fallire. Il nostro unico pensiero è di non correre rischi.
5
Paura del rifiuto. Si manifesta
in apprensione esagerata riguardo
all’approvazione altrui. Generalmente si
acquisisce nella prima infanzia, in conseguenza dell’amore condizionato da
parte di un genitore. Molti genitori commettono l’errore di concedere amore e
approvazione ai propri figli, soltanto
quando fanno qualcosa che loro voglio-
no. Da grandi, questo bisogno di approvazione
è proiettato sul posto di lavoro e sul capo. Il capo diventa, di fatto, il surrogato del padre.
6
Affrontare i fatti. Non voler uscire
dalla “zona di confort” (argomento trattato in
altri articoli) è il comportamento di una persona che si rifiuta di affrontare una realtà spiacevole. Questo avviene quando qualcosa nella
nostra vita non sta funzionando e noi non vogliamo ammetterlo. Questi momenti sono sempre accompagnati dalla paura dell’imbarazzo o
da quella di rovinarsi la reputazione.
7
La rabbia. La rabbia e la più distruttiva fra tutte le emozioni negative. Le esplosioni
di rabbia possono creare attacchi di cuore, ulcera, ictus, emicrania, asma ed eruzione cutanee di ogni tipo. Inoltre può rovinare matrimoni, relazioni, distruggere la personalità dei
bambini in crescita, far perdere il lavoro, rovinare la carriera ed essere fonte d’infelicità. La
cosa incredibile è che, è in gran parte inutile.
La rabbia è una reazione che scegliamo secondo certe situazioni. Possiamo decidere di reagire alle difficoltà in maniera calma e positiva, o
di ribattere con rabbia. La scelta sta a noi.
Robert Ingersoll ha scritto: “La rabbia è una
raffica di vento che spegne la lampada dell’intelligenza”.
Allora, forse sarebbe meglio provare
a diventare detective psicologici di noi stessi e
ispezionare attentamente ogni nostro pensiero,
opinione, atteggiamento o reazione che ci causi qualsiasi tipo di stress.
Quando facciamo della pace mentale il nostro principio cardine, diventiamo una
persona più positiva, rilassata e piacevole: la
salute migliora e realizziamo molto di più di
quanto possiamo fare in qualsiasi altro modo.
“Per una mente serena, tutto è possibile”. (Meister Eckhart).
Giovanni Matera
Per consultare altri miei articoli:
www.giovannimatera.it
Ispirato da: “Massimo rendimento” di
Brian Tracy, edizione originale “Maximum
Achievement/byBria Tracy”. Edizione italiana
by Sangiovanni’s SRL.
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n. 5 - 7 marzo 2015
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FIAT PUNTO 1.3 natural power street
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lancia delta 1.6 multijet gold
bianco
n. 5 - 7 marzo 2015
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coda, Il buio addosso, Bianco, Il senso
dell’elefante. Con la storia di Libero, da
leggere rigorosamente
alla francese,
lo scrittore continua a dare prova della
sua capacità di guardare alle cose, alle
persone, ai sentimenti.
Quella di Atti osceni in luogo privato è
la narrazione dell’educazione erotica
e sentimentale di un ragazzino italiano
trasferitosi a Parigi, figlio di due genitori
destinati a separarsi, di cui però avrebbe
sempre continuato a coltivare e celebrare,
anche singolarmente, le eccezionalità.
Del resto sono tutte persone piuttosto
straordinarie quelle che ruotano attorno al
Libero ragazzino: Parigi è un mondo vivace,
affascinante, attorno a lui. Il protagonista di
Atti osceni in luogo privato incrocia lungo
la sua strada intellettuali come Sartre e
personaggi minori, tra cui una giovane
bibliotecaria di cui si era invaghito durante
la sua adolescenza, che lo guidano nella
continua scoperta di se stesso: i sentimenti,
rubrica di Lidia D’Angelo
l’amore, ma anche la letteratura.
Atti osceni in luogo privato è un romanzo di
formazione, scritto con estrema maturità e
sorretto da una spiccata sensibilità nei confronti delle vicende umane: delle debolezze,
delle perversioni, della capacità di amore, degli addii.
L’ultimo lavoro di Missiroli ha conquistato molti grandi lettori - Saviano, Lerner, Murgia - e
continua a rappresentare una via: un percorso di scoperta, tra le altre cose, anche delle
ragioni per cui, nella vita, a un certo punto smettiamo di essere “fragili” per noi stessi e
cominciamo a passare “alla prima persona plurale”. Un’altra delle ragioni per cui non
C’è un nuovo romanzo italiano che sta
perderselo. Buona lettura!
facendo parlare di sé da settimane. È il
Lidia D’Angelo
nuovo lavoro di Marco Missiroli, Atti osceni
in luogo privato, uscito per Feltrinelli.
L’autore, riminese, classe 1981, si era già
fatto amare da chi aveva letto i suoi Senza
30X60
Consigli di lettura in 1800
Atti osceni in luogo
privato: un romanzo di
formazione.
Universo
femminile
Il suo corpo continua ad alzarsi, ma non
ricorda o non crede. Prega senza preghiere. Guarda le stelle inginocchiata ai
vetri. Piange! E’ fatica questa verità terrestre.
La storia di una tredicenne assume sulle proprie spalle l’immane peso di questo
concetto. Pone in auge l’assenza di umanità in una società sempre più radicalizzata sull’individualismo. Il fatto è accaduto a
Falchera, periferia di Torino.
Una ragazzina di tredici anni viene violentata dai compagni di scuola. In un garage
abbandonato, otto suoi coetanei, la costringono a subire ogni tipo di umiliazione. La stuprano per mesi. La ricattano.
La costringono al silenzio per non divulgare foto e video di quell’orrore. Finire
in mano d’altri. Dei propri genitori. Cosa
che, per vendetta, avviene dopo la sua
ribellione. Quando la madre vede lo sconcertante ‘materiale’, denuncia tutto alla
Polizia e al preside della scuola.
Non c’è mai nulla di che vergognarsi
quando si agisce nel modo giusto. Si dirà:
storia di violenza e di degrado. Questo,
però, fa parte dell’abitudine che fa accettare l’inaccettabile. Piuttosto, diciamo che
la storia della tredicenne torinese stimola
a fare i conti con la coscienza, ad avere
rispetto per tutti.
Canta Storie
32
argomenti
n. 5 - 7 marzo 2015
L’I.C. “G.Deledda- S.G.Bosco” ospita Francesco Sabatini
Presidente Onorario dell’Accademia della Crusca
e godere in compagnia di un cosiffatto
luminare.
Già i titoli scelti per gli incontri lasciavano
presagire l’arricchimento che ne avremmo tratto e così è stato.
“La lingua è già nel tuo cervello” si leggeva sul manifesto pubblicitario. Certo,
perché, ha spiegato durante l’incontro, la
lingua prima o lingua madre è quella che
mette le radici dal primo momento, dal
primo vagito. Tutte le altre lingue, le seconde o le terze, non avranno la stessa
naturalezza e forza della prima. Dunque
che ben vengano le altre, ma bisogna
lavorare sulla prima in termini scientifici
perché “ L’italiano, lingua madre, è materia scientifica”: altro titolo riportato sul
manifesto.
L’istituto, dalla scuola primaria a quel-
Francesco Sabatini, linguista, filologo e
lessicografo italiano è stato ospite dell’I.C.
“G.Deledda- S.G. Bosco” il 5 e il 6 febbraio:
due giorni carichi di emozioni, una full immersion di Cultura. Già Presidente dell’Accademia della Crusca dal 2000 al 2008, oggi ne
è Presidente Onorario e professore emerito
dell’Università degli Studi Roma Tre.
Il dirigente scolastico, prof. Alessandro
Calabrese, ha fortemente voluto la presenza
del Professore Sabatini a Ginosa, scelta condivisa dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio
di Istituto e sostenuta dall’Amministrazione
Comunale, nelle persone del Sindaco, dott.
Vito De Palma, e dell’assessore alla Pubblica
Istruzione, prof.ssa Marilisa Mongelli, a cui
vanno i ringraziamenti per la sensibilità che
sempre manifestano rispetto alla Istituzione
Scuola.
Dall’annuncio dell’arrivo del Professore a
Ginosa, si è animata tutta la collettività: gli insegnanti, gli alunni, le famiglie si sono preparati per i momenti che avrebbero potuto vivere
la secondaria di primo grado, o come ha
preferito chiamarla il Professore, scuola
media, si è preparato per questo evento:
ricerche sull’Accademia della Crusca, sulla
storia, sui modi di dire in italiano, su alcune regole grammaticali particolari, sul latino. Questo lavoro, fatto in classe, è stato
portato agli incontri sotto forma di domande
da parte degli alunni: la curiosità era tanta
perché tante le scoperte e i chiarimenti da
parte del professore, che è stato contentissimo di questa grande partecipazione e
relazione con ragazzi la cui età massima
era di 13 anni. Le domande sono state tantissime, le più svariate: dall’uso del dialetto
al significato del motto dell’Accademia della
Crusca, un verso petrarchesco, all’assenza del genere neutro nella grammatica italiana a differenza di quella latina. È stato
così contento che la domenica
mattina nella sua rubrica dedicata all’italiano, in Mattina in
Famiglia, ha salutato l’Istituto
Comprensivo che lo ha ospitato sottolineando la bellissima
esperienza vissuta per l’accoglienza, l’ospitalità e il proficuo
interscambio con gli allievi.
Sicuramente per tutta la cittadinanza è stato un evento
straordinario la presenza del
Professor Sabatini a Ginosa:
molti genitori hanno partecipato agli incontri, così come
gli insegnanti di alcuni istituti
presenti sul territorio. Per l’I.C.
“G.Deledda- S.G.Bosco” ospite, è stato un arricchimento,
argomenti diversi nei diversi
incontri, e tutti gli attori ne hanno preso parte perché, come
ha detto il Dirigente quando si
è pensato al Professore, tutti dobbiamo fare un bagno di
umiltà e metterci all’ascolto di
qualcuno che può insegnarci
molto.
Addetto Stampa I.C.
“Deledda – S.G.Bosco”
Prof.ssa Lucrezia Di Tinco
riceviamo e pubblichiamo
n. 5 - 7 marzo 2015
Vivere senza Dio? Quali le conseguenze?
La scelta della gran parte della nostra società, è quella di ignorare
Dio, non volerlo conoscere e non voler sottostare alla Legge di
Dio. In tal modo, sono venuti meno al principio fondamentale della
propria esistenza, e ciò non può che portare l’uomo al più completo
disastro. Infatti vivere senza Dio, equivale a perdersi in una terribile ignoranza, rinunciare a voler conoscere il significato e il fine
della stessa vita, mentre poi, l’uomo, vorrebbe sondare l’Universo.
Quale stupidità, quale follia!
Vivere senza Dio vuol dire: vivere senza uno scopo ultimo, senza
una meta e senza un ideale che va oltre la vita e, quindi, senza
speranza dopo la morte. L’Iddio che ha creato l’intero Universo
cosmico, è riferimento assoluto e immutabile di verità, giustizia e
perfetto in Amore per noi sue creature, quale ornamento e corona
della Creazione. Così EGLI si rivelò già ai primi nostri progenitori,
poi a Noè, ad Abramo e alla sua progenie, a Mosè in particolare,
con una “Legge perfetta”, con i suoi 613 precetti, sintetizzati in “10
buone parole”: i Dieci Comandamenti. (Es.20).
Non esiste altro Codice così perfetto in tutte le Nazioni. Un mondo
che rigetta la Legge di Dio, induce l’uomo a cadere in un relativismo, nel quale non esiste più nulla di certo, di vero, di sicuro, di
stabile. Così ognuno si può costruire la sua verità, che poi non
corrisponde con quella di altri individui, con la conseguenza di divenire egocentrici, anarchici, senza rispetto per gli altri che non
condividono quelle opinioni.
Vivere senza Dio significa divenire sempre più orgogliosi, egoisti,
invidiosi, disonesti, immorali; tutte insane passioni che inducono
l’uomo a vivere nel rancore e nella paura, con la coscienza turbata
e con i sensi di colpa che non riesce a liberarsi e che lo rendono
sempre più infelice. Inoltre, vivere senza Dio significa restare sotto
l’azione corrompente ed accecante di Satana, che Gesù chiamò “il
padre della menzogna”, (Gv.8,44), colui che peccò al principio, ed
è l’orchestratore della società umana ateistica; quello spirito di perversione che acceca le menti, “affinchè la luce dell’Evangelo, non
risplenda in loro”.(2Cor.4,3,4). Quelli che vivono senza Dio, peccano contro Dio, contro il prossimo, e fanno del male a se stessi.
L’uomo, creato ad immagine di Dio, quale essere morale, è responsabile del suo operato. Il metro con il quale Dio giudica l’operato
dell’uomo, è la Sua Legge morale espressa in quei Comandamenti,
e se vogliamo, anche nelle nostre coscienze. “Infatti, quando quelli
che non hanno legge, adempiono per natura le cose della legge,
essi, che non hanno legge, son legge a se stessi; essi mostrano
che quel che la legge comanda è scritto nei loro cuori per la testimonianza che rende loro la coscienza, e perché i loro pensieri si
accusano o si scusano a vicenda”. (Rom. 2:14,15). Questa “legge
morale” non è qualcosa di astratto che ha relazione con Dio solo
in senso esteriore e generico. No, essa è nella più intima relazione
con Dio, in quanto è: l’espressione della Sua stessa natura. “Dio
ama la giustizia e odia l’empietà”. (Sal.45,7).
In altre parole, essendo Dio un Essere eccelso, altamente morale e
giusto, tutto ciò che è falso, ingiusto, immorale, corrotto, malvagio,
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lesivo contro il prossimo, contro la Natura, contro il meraviglioso
Creato, l’inquinamento dei mari, di fiumi, la Terra, l’atmosfera ed altro ancora, per Lui, è odioso, repulsivo, abominevole; è Peccato, è
violazione ad un “ordine cosmico” , dato da quell’Essere Supremo,
e quelle “trasgressioni” avranno una conseguenza di giudizio e di
condanna. Il Signore dirà: è giunto il tempo di giudicare i morti, di
dare il loro premio ai tuoi servitori, i profeti, ed ai santi e a quelli
che temono il tuo nome, piccoli e grandi, e di distruggere quelli che
distruggono la terra. (Apoc. 11:18).
Tu puoi anche dire di non sapere della “Legge di Dio”, di ignorarla,
di non tenerne conto, ma alla fine il giudizio ti aspetta. Esiste una
“Legge” e dev’essere rispettata. Così è anche nella Nazione, nelle
città, nei nostri centri urbani. Tu puoi anche ignorare, il divieto di
sosta, o di transito, puoi anche non essere d’accordo con quelle
norme stabilite, ma sta di fatto che se ti viene contestata l’infrazione, non puoi farla franca, devi pagare, o scontare la pena con la
giustizia. D’accordo? In ogni Stato ce una legge, e che ti piaccia
o no, quando ti rechi in quello Stato devi osservarla altrimenti sei
trasgressore.
Ora se gli uomini sono stati capaci di organizzarsi in leggi e Statuti,
Colui che ha creato te e me, il nostro sistema Solare, le stelle,
le costellazioni che obbediscono a delle leggi eterne, nel ciclo del
loro movimento perfetto; le immense Galassie e tutto l’Universo
cosmico, non avrebbe EGLI dato agli esseri umani una Legge da
rispettare?
Ascolta amico o amica, non puoi vivere senza Dio e senza osservare i Suoi Comandamenti. Quante trasgressioni l’uomo si accumula
contro Dio, quanti peccati! E poiché la Legge di Dio è così perfetta,
e nessuno mai ha potuto adempierla, l’Amore di Dio è stato così
grande verso l’Umanità peccatrice, che ha mandato il Suo Figliuolo
Gesù Cristo, per salvarci dal peccato, dal giudizio e dalla condanna
eterna. Ci credete voi? “Poiché Iddio ha tanto amato il mondo, che
ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in lui
non perisca, ma abbia vita eterna”. (Giov.3:16).” In questo s’è manifestato per noi l’amor di Dio: che Dio ha mandato il suo unigenito
Figliuolo nel mondo, affinché, per mezzo di lui, vivessimo. In questo
è l’amore: non che noi abbiamo amato Iddio, ma che Egli ha amato
noi, e ha mandato il suo Figliuolo per essere la propiziazione per i
nostri peccati”. (Giov. 4:9,10).
Cara anima preziosa agli occhi di Dio, se anche tu fin’ora hai vissuto senza darti pensiero di Dio e della sua legge, chiediGli scusa e perdono delle tue trasgressioni; credi nell’Opera espiatrice di
Gesù Cristo al Calvario, su quella Croce infamante, per il riscatto
delle anime nostre. Ricevilo senza indugio nel tuo cuore quale tuo
Salvatore personale.
Credi fermamente che i tuoi peccati ti sono rimessi, per la tua fede
in Lui e per la Sua Grazia, e sarai salvato in vita eterna, per Cristo
Gesù nostro Signore, benedetto in eterno. L’Iddio della Grazia e
della Pace sia a tuttti propizio.
([email protected])
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attualità
n. 5 - 7 marzo 2015
FAI (Fondo Ambiente Italia) e comune di Laterza
e la valorizzazione dei beni naturalistici.
Laterza, un convegno per “celebrare”
l’ingresso del paese nel Fondo ambientale FAI (Fondo Ambiente Italia).
È stato presentato il 25 febbraio a
Laterza l’avvio della collaborazione
tra il FAI e la cittadinanza Laertina.
Un iniziativa portata dall’Associazione Arthemisia rappresentata da
Nicola Zillio, dall’Assessore Mimma
Stano e dalle signore Rosa Natile e
Silvana Caldarazzo. Il battesimo è
stato officiato nell’Auditorium dell’
Ex Purgatorio. Sul Palco oltre alle signore sopra citate c’erano il delegato
provinciale FAI Paolo Pirani, e il sindaco di
Laterza Gianfranco Lopane, La conclusione è
stata allietata dalle magnifiche voci del Later
Chorus di Laterza accompagnato magistralmente dal maestro Vincenzo Perrone.
L’Ass. Mimma Stano ha spiegato l’adesione al Fai come realizzazione di uno degli
Roma, la capitale d’Italia, una delle città più belle del mondo, storica e affascinante, popolare e
aristocratica, alcuni giorni fa è stata presa d’assalto da centinaia di facinorosi olandesi, vestiti
da ultras ma che non sono altro una massa di
frustrati ubriachi senza cervello. Giunti a Roma in
occasione del match di europaleague, si son dati
appuntamento in centro città tramite social network, e da lì han dato vita ad una serie di barbarie contro la città eterna. I commercianti avevano
l’obbligo di non vendere alcolici, ma il divieto era
ben presto bypassato dagli immancabili ambulanti muniti di secchi con ghiaccio e birre, che in
barba al divieto han fatto affari d’oro. Dopo alcune ore e fiumi di birra, gli olandesi simpatizzanti
del Feyenord hanno dato il via ad un nuovo sport:
il lancio della bottiglia con urina, nei confronti dei
poliziotti. Tutti ci saremmo aspettati una reazione
energica, com’è consuetudine vederla nelle manifestazioni di lavoratori, disoccupati e semplici
cittadini, ma il prefetto di Roma, ha dichiarato che
è stata una strategia ben precisa e che, agendo
in questo modo, hanno evitato il peggio. Un ottimo pensiero, ma se venisse applicato anche alle
manifestazioni italiane, soprattutto quelle che riguardano il bene comune, qualche manganellata
in meno non guasterebbe, vedi Tav, riforma del
lavoro, Muos. Mi auguro che il proposito del questore si diffonda a macchia d’olio in tutte le città
italiane, in tutte le questure in modo da evitare in
futuro eventi che macchiano un’intera categoria. Vincenzo D’Angelo intenti del Comune, far stare
Laterza nel posto che merita,
cioè fra i paesi che hanno una
loro propria storia testimoniata
da monumenti umani e naturali.
Paolo Pìrami ha poi illustrato
la funzione del Fai: associazione senza fini di lucro, che si
finanzia con donazioni e contributi spontanei e che assolve a
due compiti: salvare il salvabile
dell’arte italiana, castelli, ville
ed educare i giovani a conoscere, quindi amare e rispettare e curare le bellezze del loro habitat.
Maria Carmela Olivari
Le massime del VEGA
Olandesi caput mundi
attualità
n. 5 - 7 marzo 2015
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PARMA CLUB NULLA PUOI, MERITO AL TERLIZZI
Città Dei Fiori Terlizzi - Parma Club Ginosa 5-0 (7’, 15’ e 78’
Desimine, 65’ Corcelli, 75’ De Manna)
Città Dei Fiori Terlizzi: De Chirico, Colasanto (76’ Fracchiolla),
Di Lauro, Collavini, Dello Russo, Corcelli, De Manna, Pulito,
De Nicolo (59’ Drapni), Tempesta F., (59’ Berardi) Desimine.
A disp.: Di Molfetta, Cantatore, Colasanto, Piccinni. All.: Giovanni
De Leo.
Parma Club Ginosa: Larocca (46’ Guarino); Barberio (46’
Bianco), Maddalena, Bavaro, Cazzetta P.; Cazzetta R. (69’
Miccoli), D’Attoma, Iacovino A., Bozza R; Lovecchio, D’Angelo.
A disp.: Iacovino C., Cazzetta M., Galante, Balestra. All.: Vito
Iacovino.
Arbitro: Danilo D’Ambrosio di Molfetta
NOTE: Ammoniti Pulito e Fracchiolla (T).
TERLIZZI, 22 febbraio - Nona sconfitta esterna, sesta consecutiva lontano da Ginosa, per il Parma Club di mister Iacovino,
che sul campo della capolista Terlizzi perde con un sonoro 5-0.
Non male la prima frazione di gioco disputata dai gialloblu, che
per lunghi tratti dei primi 45’ esprimono un buon calcio, salvo poi
farsi imbucare per due volte in maniera analoga da Desimine,
attaccante classe ‘97, che con le reti siglate al 7’ e al 15’ fa sì
che il primo tempo si chiuda sul 2-0 in favore dei padroni di casa.
All’intervallo, il tecnico ginosino è costretto ad effettuare due sostituzioni, a causa di problemi accorsi durante il primo tempo a
Larocca e Barberio, inserendo Guarino e Bianco, ma purtroppo
per i colori ginosini, nella seconda frazione di gioco si vede un
altro Parma Club, ossia quello che fuori casa non riesce ad esprimersi al meglio, o addirittura non riesce a farlo per niente, che
contro la squadra più forte del torneo non riesce ad evitare la
clamorosa debable e che quindi, dopo venti minuti di resistenza,
torna a subire gol in modo ripetuto, prima da Corcelli al 65’, poi
da De Manna dieci minuti più tardi ed infine ancora da Desimine
che al 78’ mette a segno il definitivo 5-0, nonché la personalissima tripletta, per un totale di nove centri in questo campionato.
Nel secondo tempo, è troppo poco quello che produce il Parma
Club, che può solo recriminare per la rete annullata a Maddalena
per un fuorigioco dubbio, ma che francamente sarebbe servita
a poco visto che ormai il punteggio era sul 5-0 per la capolista,
squadra molto ben organizzata che merita il primato di questo
girone, comandato al momento con un vantaggio di ben nove punti di distacco sulla coppia San Pietro Vernotico-Atletico
Acquaviva che però nell’ultimo turno non hanno giocato, perchè i
brindisini hanno osservato il turno di riposo, mentre i baresi sono
stati fermati dal maltempo, che non ha consentito di disputare il
match in quel di gioia del Colle, così come è accaduto sui campi
di Martina Franca, Pezze di Greco, Palagianello e Montalbano.
Poco da ricordare per i ginosini dopo questo turno di campionato,
la squadra avversaria è una vera corazzata ed esprime un bel
calcio, nonostante l’evidente basso livello della competizione.
Forse alcuni episodi con un po’ di fortuna avrebbero cambiato
l’inerzia della partita, ma poco conta ormai. Adesso bisogna pensare
subito al prossima sfida al “Teresa Miani”, dove il Parma Club affronterà il Partizan Gioia, l’unica squadra ad aver concesso il pareggio in
trasferta ai gialloblu. La partita sarà più che mai apertissima, perciò
TUTTI ALLO STADIO per tifare Parma Club!
Luca Ricciardi - Antonello Dragone
BASE NAVALE TARANTO,
LOSPINUSO: “TRASFERITI
ALTRI BATTELLI NEL SILENZIO
GENERALE? LA GIUNTA SI SVEGLI”.
“Ci giungono voci circa il trasferimento di più sommergibili dalla base
navale di Taranto presso altri lidi. Mi auguro che siano notizie prive di
fondamento o giustificate da circostanze contingenti, perché se fossero confermate e si trattasse di un trasferimento definitivo sarebbe
una pessima notizia per il territorio ionico”. Lo dichiara il consigliere
regionale di Forza Italia, Pietro Lospinuso. “Dal 15 aprile, infatti –aggiunge- pare che due battelli, il Pelosi e il Primi, con un equipaggio
di circa 70 unità l’uno, si stiano preparando per un trasferimento ad
Augusta. Un altro, il Gazzano, di eguale capienza, sarebbe in partenza verso Cagliari. La base navale di Taranto è tra le più importanti e grandi in Italia, eppure è in atto una progressiva donazione di
sangue che potrebbe portare alla desertificazione anche su questo
fronte. Abbiamo già perso il Comando in Capo, trasferito a Napoli.
Così come è stato ridimensionato già anche il Maricentro. Il tutto,
senza nemmeno considerare il peso dei trasferimenti sulle vite dei
componenti degli equipaggi: famiglie, figli, affetti, case. Si prendono
oltre 200 persone e, nel silenzio generale, le si sposta in altre Regioni
e in altre città. Mi domando cosa stiano facendo le istituzioni, dal governo nazionale a quello pugliese, per il nostro territorio: siamo pronti
ad accogliere a braccia aperte i migranti e dar prova di grande solidarietà; siamo in prima linea quando si tratta di collaborare con altre
istituzioni per il nostro futuro, senza campanilismi; siamo disponibili
ad accogliere i rifiuti delle altre province pugliesi; ma nulla. Siamo
puntualmente abbandonati e, quelle rare volte in cui si comprende
che Taranto è una questione nazionale, dobbiamo fare altre battaglie
per difenderci da chi sbaglia: dirimente è il caso del decreto Salva
Taranto, che rischia di far esplodere una crisi sociale. Ebbene, mi
auguro che non sia così, almeno per la base navale. Diversamente
–conclude Lospinuso- mi aspetto che la Giunta pugliese e il sindaco
Stefano si sveglino, smettendola di lavarsene le mani della nostra
provincia come ha fatto fino ad oggi, salvo quando si trattava di tagliarci le ali, privandoci di opportunità di sviluppo”. Federica Stea
Ufficio Stampa PDL-FI Consiglio Regionale Puglia
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attualità
n. 5 - 7 marzo 2015
1º Open di Roma: il team Di Franco fa il pieno
di medaglie ne conquista 10
Lo scorso 22 Febbraio 2015 presso
la città di Roma Capitale si è svolto al Palazzetto Flaminio il 1º Roma
Open, evento sportivo internazionale che ha interessato numerosi atleti
proveniente da tutta la Penisola e da
diverse Nazioni Europee. Il Team Di
Franco, guidato dagli Istruttori Leonardo, Alessandro Di Franco e Caccetta Fernando ha partecipato alla
manifestazione conquistando ben
10 medaglie su 15 partecipanti, 4
Ori – 4 Argenti e 2 Bronzi;
Questi gli atleti che hanno conquistato le
medaglie:
Sarra Michele: Il Ragazzone di Matera Vince 2 Medaglie D’Oro rispettivamente nelle
Categorie Seniores Blu-Rossa Superiore –
85 Kg e + 85 Kg;
Paiano Vincenzo: Oramai Veterano del
podio si aggiudica la Medaglia D’Oro nella
Categoria Juniores Blu- Rossa Superiore –
62 Kg;
Vitiello Girolamo: Alla sua Prima assoluta esperienza sportiva-agonistica, Vince la
Medaglia D’Oro nella categoria Seniores
Bianca- Verde Superiore – 85 Kg,
Leanza Salvatore: dopo l’argento conquistato Domenica scorsa a Grottaglie, Vince
la Medaglia d’argento nella categoria Juniores Bianca – Verde Superiore – 62 Kg;
Lombardi Antonello: Alla sua Prima
assoluta esperienza sportiva-agonistica,
Vince la Medaglia D’ Argento nella Categoria Juniores Bianca – Verde Superiore
– 58 Kg;
Mura Jeson: Anche egli alla sua prima
competizione sportiva, Vince la Medaglia
D’Argento nella Categoria Juniores Bianca – Verde Superiore – 50 Kg;
Pirrazzo Giuliano: Vince la Medaglia
D’Argento nella Categoria Seniores Blu
–Rossa Superiore + 85 Kg;
Costella Alex: Vince la Medaglia Di
Bronzo nella Categoria Seniores Blu –
Rossa Superiore – 78 Kg;
Cella Mario: Vince la Medaglia Di
Bronzo nella Categoria Juniores
Bianca – Verde Superiore+ 75 Kg,
da sottolineare la prova del coraggioso ragazzo di Marina di Ginosa
che ha combattuto nonostante
un gravissimo infortunio al ginocchio…. Grande Mario, rimettiti presto siamo tutti con te….
Da sottolineare anche la magnifica
prova di Di Franco Alessandro,
Martiello Angelo, Casamassima
Riccardo, Vitiello Girolamo Jr e Traetta
Antonio che dopo numerosi incontri hanno
sfiorato il podio per poco, distinguendosi comunque nelle rispettive categorie.
Questa stupenda giornata sportiva ha evidenziato come la passione per il Taekwondo ITF
ha unito ragazzi di Ginosa, Marina di Ginosa,
Laterza, Matera e Napoli provenienti da palestre diverse Club One Marina di Ginosa e
Hollywood Martial Art di Laterza.
Un Grazie doveroso è rivolto al Sig. Paride
Ribecco della Banca Carige di Taranto per lo
Sponsor.
Ora il Team Di Franco sarà impegnato Domenica 21 Marzo al Campionato Italiano di
Taekwondo che avrà luogo a Riccione.
In bocca al lupo Ragazzi!…… Tekuò…
LdF
attualità
n. 5 - 7 marzo 2015
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Pioggia di medaglie per il Team Gentile
Lo scorso 15 febbraio, nella festosa e appassionata cornice di pubblico del
palazzetto dello sport di Grottaglie (TA), si è svolto il “Gran Prix” Pro Puglia
di Kick Boxing.
Hanno partecipato, entusiasti, circa 400 atleti provenienti dalla Puglia, Sicilia,
Calabria e Basilicata. Alla manifestazione sportiva era presente il team ginosino del centro Kick Boxing Gentile che ha ottenuto una vera e propria
pioggia di medaglie. 5 medaglie d’oro e 3 d’argento, insomma, per il centro
sportivo del Maestro Gentile una vera e propria giornata di gloria!
Vi riportiamo il piazzamento singolo dei diversi atleti del centro Kick Boxing
Gentile:
Cantani Luca 1° posto Kick Light nella cat. 25kg 9-10 anni;
Laterza Giuseppe 1° posto Kick Light nella cat. 28kg 9-10 anni;
Lovecchio Antonio 1° posto Kick Light nella cat. 42kg 13-15 anni;
Bitetti Michele 2° posto Kick Light nella cat. 50kg 13-15 anni.
Per quanto concerne la disciplina Light Contact, invece, gli atleti si son classificati così:
Serra Samuele 1° posto nella cat. 50kg 13-15 anni;
Vizzielli Michele 2° posto nella cat. 42kg 10-12 anni;
Calabrese Luca 2° posto nella cat. 32kg 9-10 anni;
Spinelli Giovanni 1° posto nella cat. -67kg 16-18 anni.
Si è trattato di una manifestazione sportiva di grande spessore tecnico-agonistico, incentrata sulle discipline di Semi Contact, Light Contact, Kick Light,
K-1 Light, MMA Light, MMA, K-1, Kick Boxing, Full Contact, Muay Thai, Muay
Thai Light.
Il pubblico presente, entusiasta, ha scandito con numerosi e convinti applausi
le performances sportive di questi eccezionali atleti che si sono dati battaglia
per raggiungere i piazzamenti più consoni alle loro capacità.
L’esito della competizione è soprattutto merito del maestro Francesco Gentile,
e dei suoi collaboratori istruttore Di Donato Domenico e istruttore Malagnini
Giovanni, che con genuina passione trasmette tanta
energia nell’allenare questi encomiabili atleti. SiGfrido
QUALCOSA PER SENTIRSI VIVO
Si cerca sempre e si dovrebbe cercare, per sentirsi vivo,
qualcosa di buono da fare o da rifare. Quante volte ci chiediamo
e siamo pensierosi (a volte anche soli) e non sappiamo come
fare per uscire dal nostro malessere e dalla nostra solitudine
che ci porta a stare male e vorremmo un modo per sentirci
meglio e per riprendere a stare meglio. Tante sono le cose che
ognuno di noi, sentendosi così, potrebbe fare. Per esempio
prendere un libro e leggere oppure accingersi a suonare,
perché la musica è qualcosa di stupendo e vi assicuro che,
come la musica, non c’è niente o non c’è di meglio per
sentirsi sollevati ed andare avanti in una giornata che ci
sembra iniziare difficile. Prendere uno strumento in mano e
cominciare a suonare, all’inizio sembrerà difficile o stupido ma
non arrendetevi; ve lo dice un chitarrista che per arrivare dov’è
arrivato ne ha passato tante. Basta comunque non arrendersi
perché la musica è così bella che poi ci prende e ci trasporta
e ci porta via con sé. La musica ci porta a stare veramente
bene e ci accompagna, se noi lo vogliamo, in tutto il nostro
cammino di vita. Poi c’è un’altra cosa importantissima a cui
possiamo affidarci quando ci sentiamo tristi, infelici e soli: la
fede. Si parla della fede nel Signore. Quante volte ci sarà
capitato di affidarci al Signore con una preghiera o pregando
andando in chiesa, frequentando comunità religiose che ci
portano anche a stare insieme con gli altri, ma soprattutto a
ricorrere nel Signore che ci ama e ci protegge se lo cerchiamo
dentro di noi. Sì, perché uno non deve credere nella fede
solo quando sta male ma anche quando sta bene. Perché il
Signore aiuta tutti senza fare distinzioni ed è anche questo
un modo per sentirsi davvero vivi e soprattutto protetti dal
Signore. Affidiamoci al Signore, che la nostra vita si riempirà
di gioia, forza e coraggio. Anche, per esempio, stare insieme
agli altri, parlare e socializzare fa bene, perché stare in mezzo
alla società gratifica molto e ci porta a stare meglio e vivi non
solo con gli altri, ma anche con noi stessi. Ci dobbiamo aprire,
quindi, ad ogni cosa che ci sembra buona e ci fa stare bene,
senza aver paura di niente.
Vito Volpe
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eventi
n. 5 - 7 marzo 2015
JUNIORES: GINOSA CORSARO A PULSANO.
COSTANTINO (2) E CRISCUOLO RIBALTANO IL MATCH
A.S.D. TALSANO - A.S.D. GINOSA 1-3 (12’
Ganci, 48’ e 62’ Costantino, 55’ Criscuolo
A.S.D. TALSANO: Gravina, Carovigno (58’
Spada), Deeb (62’ Ceci), Novellino (58’
Tolu), Leucci, Latanza, Vitti, Bianco M.,
Giosa, Ganci (91’ Castronovi), Sanpietro.
A disp.: Maggio, Occhinegro. All.: Diego Lecce.
A.S.D.
GINOSA:
Clemente;
Ribecco
Andrea, Cristella, Manicone; Trigiante,
Novario (80’ Bianco V.), Criscuolo, Girardi
(88’ Ribecco Antonio); Apicella (62’ Pavone),
Costantino (71’ Maiullari), Comparato.
A disp.: Pagone, Canora. All.: Francesco
Russo.
Arbitro: Alessandro Vincenzo Ancona di
Taranto.
NOTE: Ammoniti Latanza (T) e Girardi (G).
PULSANO, 21 febbraio - Ritorno al successo
fuori casa per la juniores di mister Russo,
che a distanza di due mesi dall’ultimo
sigillo lontano dal “Miani”, si impone
per 3-1 su quello che era l’unico campo
imbattuto, oltre a quello della Sudest.
Gara caratterizzata da un forte vento
che nella prima frazione rende la vita
impossibile agli ospiti, visto che questo
era a proprio sfavore, anche se, a prescindere dal vento, la prestazione dei
biancazzurri nei primi 45’ lascia molto a
desiderare, nonostante la prima occasione dell’incontro sia proprio per loro,
con lo scambio tra Girardi e Comparato
all’11’, finalizzato dal diagonale del
centravanti troppo debole per Gravina.
I padroni di casa si fanno vedere un
minuto dopo e sono subito dolori per
i colori ginosini: cross di Vitti dalla
sinistra, Girardi di testa cerca di allontanare ed invece manda la palla
al centro della propria area di rigore, dove Ganci colpisce al volo e batte Clemente per l’1-0 biancoverde.
Il forte vento contribuisce a caratterizzare in maniera negativa la prestazione del
Ginosa, che nonostante la netta superiorità di tasso tecnico, non riesce a trovare la via del pareggio, nemmeno al minuto 37, quando Criscuolo su punizione
serve Cristella con un filtrante, ma il difensore conclude sull’esterno della rete.
Nel finale di primo tempo si nota una
leggera crescita dei ragazzi di Russo,
che però si rendono pericolosi solo su situazioni di palle inattive, infatti dopo Cristella, è
Comparato ad andare vicino al pareggio con
un colpo di testa su corner calciato da Trigiante,
su cui Carovigno è lesto a salvare sulla linea.
Nella ripresa, i frutti di un finale di primo tempo
in cui si era visto un leggero risveglio degli ospiti
vengono raccolti dopo appena tre minuti grazie
al corner di Trigiante che trova Costantino, abile sia nello sfuggire alle marcature dei padroni
di casa che ad impattare di testa ed infilare il
pallone alle spalle di Gravina per il gol dell’1-1.
I biancoverdi sono in netta difficoltà sulle palle
da fermo ed il vento, stavolta in favore dei biancazzurri, rende tutto più facile a Criscuolo che
al 55’ porta in vantaggio i suoi con una rete realizzata direttamente da calcio d’angolo che sorprende il numero 1 avversario, comunque rive-
dibile, così come alcuni suoi compagni di reparto.
A questo punto dell’incontro, il Ginosa ha
in mano il pallino del gioco ed in pochi minuti costruisce svariate occasioni da gol: al
57’ è ancora Criscuolo a mettere in difficoltà il portiere di casa con una punizione carica di effetto, smanacciata oltre la traversa.
Al 62’ il Ginosa chiude il match: Gravina rinvia, la
palla non oltrepassa la propria trequarti a causa
del forte vento e giunge in seguito a Costantino
che se la porta sul destro e da fuori area trova l’angolo giusto per la personale doppietta
che porta la sua squadra sul 3-1 che a meno di
mezz’ora dalla fine sa di k.o. per i padroni di casa.
Le condizioni climatiche continuano a peggiorare e la gara perde di appeal, infatti gli ultimi sussulti arrivano al 66’ con Novario che si destreggia bene tra le maglie biancoverdi e va alla conclusione dal limite, con palla che termina
tra le braccia del portiere avversario,
mentre all’83’ è Marco Bianco che prova
a scuotere i padroni di casa con una bella punizione mancina che termina non distante dal palo alla sinistra di Clemente.
Da questo momento fino al termine dei 4’
di recupero concessi dal direttore di gara,
non accade più nulla ed il Ginosa porta a
casa un successo importante che fuori
casa mancava dal 4-0 ottenuto a San
Giorgio Ionico nell’ultima gara del 2014.
Il man of the match, Stefano Costantino,
a fine partita dirà: “Felicissimo per il
ritorno al gol e per la doppietta, soprattutto perchè tiene ancora viva la
speranza di agguantare la capolista,
anche se sarà estremamente difficile”.
Sabato 28 febbraio, la compagine ginosina sosterrà l’ultimo impegno casalingo
di questo campionato, contro il Real San
Giorgio, squadra che fuori casa non ha
mai vinto, avendo ottenuto difatti cinque
sconfitte e tre pareggi. Inutile dire che ci
si aspetta il pubblico delle grandi occasioni, che però dovrà essere la forza trainante di questa squadra, che comunque
vada, fino a questo momento ha fatto
qualcosa di ammirevole, “sporcato” solo da qualche prestazione incolore che
giustifica il distacco dalla Sudest, quindi
TUTTI ALLO STADIO per Ginosa-Real
San Giorgio!
Luca Ricciardi
eventi
n. 5 - 7 marzo 2015
39
JUNIORES: BUONA L’ULTIMA AL “MIANI”.
REAL SAN GIORGIO SCONFITTO 4-1
A.S.D. GINOSA - A.S.D. REAL SAN
GIORGIO 4-1 (32’ e 41’ Apicella, 66’
Comparato (r), 86’ Maiullari, 88’ Frascella)
A.S.D.
GINOSA:
Clemente;
Ribecco
(71’
Bianco),
Cristella,
Manicone;
Trigiante,
Criscuolo,
Novario,
Girardi
(56’ Galante); Costantino, Apicella (67’
De Biasi), Comparato (67’ Maiullari).
A disp.: Pagone, Gigante, Pavone. All.:
Francesco Russo.
A.S.D. REAL SAN GIORGIO: Cavallo (49’
Albano), Sammarco, Bellini, Quaranta,
Galiandro, Alfeo, De Vita (46’ Masi),
Mancini (80’ Marino), Semeraro, Ciracì
(69’ Caricasulo), Santoro (71’ Frascella).
A disp.: Vecchio, Giovane. All.: Nicola Sanarica.
Arbitro: Antonio Di Giulio di Taranto
NOTE: Ammoniti Girardi (G), Ciracì,
Mancini, Quaranta, Bellini (SG).
GINOSA, 28 febbraio - Sette vittorie
(otto sul campo) e due sconfitte, di
cui una a tavolino: questo è il bilancio delle gare interne della juniores
biancazzurra, che con il match contro il Real San Giorgio chiude gli incontri tra le mura amiche, visto che
nei prossimi due impegni sarà di scena sul campo della Sudest (vincitrice
del girone) e quello del Crispiano.
Difficile pretendere un gioco spumeggiante, così come dichiarato
da mister Russo, visto che quasi
tutti gli juniores vengono impiegati il giorno dopo anche in prima
squadra, infatti i primi 45 minuti di
Ginosa-Real San Giorgio non regalano particolari emozioni, se non la
doppietta di Apicella, il quale al 32’
su una punizione dalla destra battuta da Criscuolo, sfrutta uno svarione
difensivo ed a tu per tu con Cavallo
mette a segno l’1-0, poi al 41’, ancora da un calcio di punizione battuto da un ispirato Criscuolo, svetta
all’altezza del secondo palo, sorprendendo tutti, e trafigge per la seconda volta l’incerto portiere ospite.
Nel primo tempo quindi, i ragazzi
dell’ex tecnico del Parma Club sfruttano appieno le uniche occasioni create e chiudono
sul 2-0 in proprio favore, mentre il fanalino
di coda del girone D resta a guardare per
tutta la durata della prima frazione di gioco.
Nella ripresa, il Ginosa convince di più
e crea più occasioni, la prima al minuto 48, con Costantino che serve Apicella,
l’attaccante già autore di due reti però si
vede sfumare la tripletta dal provvidenziale intervento di Cavallo con i piedi.
Al 52’, i ginosini ci provano su calcio piazzato, con una punizione da metà campo su
cui Ribecco colpisce di testa ma trova la
traversa a negargli il 3-0, mentre sul tapin, Trigiante spara clamorosamente alto. Un
quarto d’ora dopo, Costantino riceve palla
in area di rigore, ma il subentrato Albano lo
atterra, provocando così il calcio di rigore
che verrà poi battuto da Comparato, che
dagli 11 metri non calcia in maniera impeccabile ma riesce comunque ad essere efficace, trovando così l’ottavo centro stagionale, che vale il 3-0 in favore del Ginosa.
Nei minuti successivi, entrambi i tecnici
si avvicendano nella più classica delle
girandole di sostituzioni, mentre la partita
volge al termine, anche se gli ultimi minuti
regalano una rete per parte, prima quella dei padroni di casa, con Maiullari che
scatta in posizione di offside che però l’arbitro non vede e solo davanti ad Albano,
piazza la sfera e trafigge il portiere
ospite per la rete del 4-0, poi il Real
San Giorgio trova il gol della bandiera con Frascella che conclude con
un destro ad incrociare che sorprende Clemente e si infila all’angolino.
Purtroppo per i biancazzurri, dal
campo del Talsano non arrivano
buone notizie, infatti la Sudest, grazie al successo per 2-1 sul terreno
dei biancoverdi, conquista matematicamente il primo posto del girone
D, il che vuol dire che sabato 7 marzo a Locorotondo, il Ginosa di mister
Russo non dovrà andare a giocarsi
una delle ultime occasioni per acciuffare la capolista, ma per cercare di
finire al meglio un campionato che
comunque è stato esaltante e che
potrebbe vedere la compagine ginosina chiudere al secondo posto, un
risultato di assoluto rispetto. A questi
motivi si può aggiungere il fatto di
cercare di essere l’unica squadra ad
espugnare il campo della Sudest, il
solo team imbattuto sul proprio campo e che all’andata si impose per 1-0
al “Teresa Miani”, quindi “vendicare”
il k.o. dello scorso 3 gennaio potrebbe essere uno stimolo in più per questa juniores.
Luca Ricciardi
40
attualità sportiva
n. 5 - 7 marzo 2015
PRIMA CATEGORIA / Successo casalingo importante che rilancia le quotazioni salvezza
Ginosa, Tenerelli-gol
affonda i Delfini Rossoblu
Tre punti conquistati con carattere e cuore dai biancazzurri che al “Miani” piegano di
misura la terza forza del campionato e si rilanciano in classifica nella corsa salvezza.
Benedetto
Tenerelli
Vittoria importante per il Ginosa che al
“Miani”, seppure con un po’ di sofferenza
nella ripresa, supera di misura i quotati Delfini e si rilancia nella corsa salvezza. Gara
combattuta da entrambe le squadre su un
terreno pesante ma in buone condizioni,
nonostante la pioggia caduta in mattinata.
Partenza determinata dei biancazzurri che
al 14’ indirizzano il match a proprio favore
sbloccando il risultato: sgroppata di Apicella sulla fascia destra con traversone invitante in area dove Tenerelli raccoglie ed
indovina l’angolo alla sinistra di Ricci. Gli
ospiti accusano il colpo ed al 22’ rischiano
grosso quando uno scatenato Apicella ruba palla a centrocampo innescando il contropiede e, appena dentro l’area, dall’out
destro incrocia con un diagonale velenoso
che termina di poco a lato. I Delfini si rendono pericolosi solo alla mezzora quando
Pignatelli incorna da distanza ravvicinata
chiamando Giampetruzzi ad un intervento
non facile in angolo. Nella ripresa gli ospiti
avanzano il baricentro alla ricerca del pari,
consentendo ai padroni di casa di agire in
contropiede. Al 14’ il Ginosa, su azione di
rimessa, si divora il raddoppio con Paiano
che, ben servito da Apicella, entra in area
ma calcia sul portiere fallendo una ghiotta
occasione. I Delfini ci credono ed al 24’ ci
vuole un super Giampetruzzi a neutralizzare una conclusione al volo dal limite di
Riformato M. I biancazzurri, seppur con un
po’ di sofferenza dovuta anche alla stanchezza, controllano con ordine la gara ed
al 38’ sono costretti a raddoppiare le forze
per l’espulsione di Tenerelli (secondo giallo
esagerato ed affrettato comminato da un
opaco Vittoria di Taranto), ma stringono i
denti e riescono a centrare tre punti fondamentali per la classifica.
Tabellino della gara (Ginosa – Delfini
Rossoblu 1-0)
GINOSA: Giampetruzzi, Bozza (12’ pt Criscuolo), Orfino, Ribecco, Tenerelli, Pizzolla
(45’ st Castellano), Latagliata, D’Onofrio,
Paiano (41’ st Novario), Cristella, Apicella.
A disp.: Clemente, Costantino, Comparato,
Brunone. All. Russo (Pizzulli squalif.)
DELFINI ROSSOBLU: Ricci, Coronese,
Rateo, Scuro, Fasulo, Riformato M., Pace
(24’ st Pulpito), Lazzaro, Novellino, Maldarizzi, Pignatelli (10’ st Mappa). A disp.: Manica, Manigrassi, Riformato T., Nardò, Semeraro. All. Cometa
ARBITRO: Vittoria di Taranto.
RETE: 14’ pt Tenerelli.
NOTE: Ammoniti Ribecco, Tenerelli, D’Onofrio, Paiano e Criscuolo (G), Novellino (DR).
Espulso al 38’ st Tenerelli per somma di ammonizioni.
Domenico Ranaldo
([email protected] - www.asginosa.it)
VIA SIRACUSA A MARINA DI GINOSA, DOPO
40 ANNI DI BUIO ECCO L’ILLUMINAZIONE
Nuovo impianto di illuminazione in
Via Siracusa e Via Reggio Calabria a
Marina di Ginosa. I residenti della zona, vincono così una battaglia che durava da più quarant’anni. Le luci sono
state accese per la prima volta la sera
del 2 Marzo alle 20. Un evento accolto
con gioia e soddisfazione dagli abitanti,
molti dei quali anziani. Loro quella strada dove la sera calava il buio pesto, così non l’avevano mai vista. Un’ evento
festeggiato con spumante e pasticcini,
insieme al Sindaco della Città, che non
ha lasciato cadere ancora una volta nel vuoto le tante sollecitazioni. Un impianto che utilizza lampade a vapori di sodio ad alta pressione che consentono risparmi che raggiungono
il 40-50% rispetto a quelle tradizionali .
Massimiliano Doro
attualità sportiva
n. 5 - 7 marzo 2015
41
PRIMA CATEGORIA / Senza sei titolari i biancazzurri cadono a Brindisi
Ginosa, ko contro il Real P. Brindisi:
non bastano cuore e grinta
Nella trasferta mattutina al “Torretta Paradiso” di Brindisi, il team ginosino in formazione
d’emergenza (out sei titolari tra squalifiche ed infortuni) incassa tre sberle dal più quotato
avversario, nonostante una buona prestazione offerta dagli juniores scesi in campo. Un rigore
“fantasma” poi, concesso da un opaco direttore di gara ai brindisini, ha reso ancora di più
in salita la strada ai biancazzurri. Domenica, intanto, arriva al “Miani” il Talsano per uno
scontro diretto in chiave salvezza da brividi: conquistare i tre punti sarà di vitale importanza.
Nella trasferta mattutina di Brindisi, un
Ginosa falcidiato da squalifiche ed infortuni
(out Paiano, Tenerelli, D’Onofrio, Bozza,
Pizzolla e Perrone) cede al più quotato
Real Paradiso e conserva solo un punto
sulla zona play-out, in virtù dello scivolone
del Tuturano. Gara combattuta ed intensa,
con i biancazzurri penalizzati in occasione
del vantaggio locale per una decisione
arbitrale molto discutibile. Partono meglio
gli ospiti che al 9’ si rendono pericolosi con
Latagliata che, ben servito da Brunone,
calcia da distanza ravvicinata con la sfera
che termina di poco a lato. Il match offre
poche emozioni ma al minuto 21 ci pensa
il direttore di gara a ravvivare l’incontro
assegnando, con molta generosità,
un penalty ai brindisini tra lo stupore
generale: Minelli ringrazia e trasforma
dal dischetto per l’1-0. La ripresa risulta
più avvincente con i ginosini a reagire ma
sterili in avanti. Padroni di casa pericolosi
al 3’ con un’inzuccata ravvicinata di Guarini
che fa la barba al palo, mentre al 9’ prima
Giampetruzzi si oppone con bravura al tiro
ravvicinato di Guarini e poi
Orfino respinge sulla linea il
tap-in di Minelli. Al 15’ ospiti
pericolosi con Brunone che
semina il panico nell’area
brindisina e conclude con
un diagonale velenoso che
lambisce il palo alla sinistra
di Semeraro. Al 19’ il Real
Paradiso trova il raddoppio
con Margarito che, su calcio
piazzato dai venti metri,
indovina l’angolo basso alla sinistra di
Giampetruzzi. A quel punto i biancazzurri
RISULTATI E CLASSIFICA
Prima Categoria Pugliese - Girone B
Prossimo turno (23° g.) - 08/03/2015 ore 15,00
Risultati 22° giornata - 01/03/2015
PALAGIANO
ATLETICO AZZ. S.RITA - REAL P. BRINDISI
-
DELFINI ROSSOBLU - ATLETICO AZZ. S.RITA 4 - 0
- LEPORANO
0 - 1
D. BOSCO MANDURIA
- PALAGIANO
-
CARBONARA
- R.S. CRISPIANO
GINOSA
- TALSANO
-
PEZZE
- NORBA CONVERSANO 3 - 0
LEPORANO
- PEZZE
-
REAL P. BRINDISI
- GINOSA
3 - 0
NORBA CONVERSANO - CARBONARA
-
TALSANO
- D. BOSCO MANDURIA
4 - 2
POLIMNIA
- TUTURANO
-
TUTURANO
- SAN MARZANO
1 - 3
R.S. CRISPIANO
- UNITED MOTTOLA
-
UNITED MOTTOLA
- LATIAS
6 - 1
SAN MARZANO
- DELFINI ROSSOBLU
-
RIPOSA
: POLIMNIA
RIPOSA
: LATIAS
1 - 3
Classifica
SQUADRA
PT
G
V
N
P
GF
GS
DR
PEZZE
52
21
17
1
3
51
13
38
POLIMNIA
48
19
15
3
1
28
8
20
DELFINI ROSSOBLU
44
21
13
5
3
32
13
19
LEPORANO
41
20
13
2
5
40
26
14
REAL P. BRINDISI
38
21
11
5
5
37
24
13
MOTTOLA
37
20
12
1
7
43
27
16
CRISPIANO
34
21
10
4
7
38
29
9
SAN MARZANO
28
19
8
4
7
38
34
NORBA CONVERSANO
26
21
7
5
9
28
25
3
DON BOSCO MANDURIA
25
21
7
4
10
32
37
-5
TALSANO
23
20
7
2
11
25
33
-8
GINOSA
22
21
6
4
11
32
39
-7
TUTURANO
21
20
6
3
11
33
44
-11
CARBONARA
17
20
5
2
13
24
38
-14
LATIAS
13
21
4
1
16
18
62
-44
ATLETICO AZZ. S.RITA
11
19
2
5
12
17
37
-20
PALAGIANO
10
21
2
4
15
15
43
-28
4
cercano un’impennata d’orgoglio ed al
31’ sono sfortunati quando Criscuolo, su
punizione dal limite, centra il palo alla
destra di Semeraro. Passano quattro
minuti ed i padroni di casa mettono la
parola fine al match quando Minelli, sugli
sviluppi di un angolo, incorna sottomisura
per il 3-0 finale e la doppietta personale.
Sino alla fine non accade più nulla, con il
Ginosa che guarda al prossimo match di
domenica che vedrà di scena al “Miani” il
Talsano per uno scontro diretto in chiave
salvezza da brividi: conquistare i tre punti
sarà di vitale importanza.
Tabellino della gara (Real P. Brindisi –
Ginosa 3-0)
REAL P. BRINDISI: Semeraro, Sardo,
Margarito, Contestabile, Baldassarre, De
Virgilio, Scarcia, Stefanelli, Guarini (16’ st
Pinto), Minelli (36’ st Sari), Motti (29’ st
Gloria). A disp.: Fiume, Calò, Del Monte,
Cucinelli. All. Sabatelli
GINOSA: Giampetruzzi, Castellano
(20’ st Trigiante), Orfino, Ribecco,
Criscuolo, Cristella, Latagliata, Novario,
Comparato, Brunone (29’ st Maiullari),
Apicella. A disp.: Clemente, De Iacovo,
Manicone, Girardi, Bozza. All. Russo
(Pizzulli squalif.)
ARBITRO: Sciolti di Lecce.
RETI: 21’ pt (rig.) e 35’ st Minelli, 19’ st
Margarito.
NOTE: Ammoniti De Virgilio e Scarcia
(RPB).
Domenico Ranaldo
([email protected] - www.asginosa.
it)
42
avvenimenti
n. 5 - 7 marzo 2015
PARMA CLUB: FORZA E VOLONTA’ PER RIALZARSI.
KO BEFFA CONTRO IL PARTIZAN GIOIA
Parma Club Ginosa - Partizan Gioia
1-2 (66’ Di Donato, 69’ aut. Larocca, 85’
Vittorione)
Parma Club Ginosa: Larocca; Cazzetta
M., Di Donato, Giampetruzzi, Cazzetta P.
(76’ Iacovino C.); Cazzetta R., Iacovino
A., Bozza R.; Raona (69’ D’Attoma),
Lovecchio, Miccoli (61’ Mancino).
A disp.: Guarino, Bianco, Bozza F.,
Balestra. All.: Vito Iacovino.
Partizan Gioia: Montaruli, Papavero,
Torres, Masi (52’ Barduro), Manghisi (57’
Leo), Palazzo, Sumerano (69’ Milano),
Vittorione, Luisi, Latartara, Tabaglio.
A disp.: Moro, Valentini, Longo, Pagano.
All.: Nicola Sarangelo
Arbitro: Luca Michele Traversa di Bari
NOTE: Ammoniti Di Donato, Cazzetta
P., Lovecchio, Bozza R., Mancino (PC),
Papavero, Barduro (PG).
GINOSA, 1 marzo - Sconfitta che sa
di beffa, quella che il Parma Club ottiene nella settima giornata di ritorno
del campionato di seconda categoria
pugliese. Pagati a caro prezzo gli errori sottoporta e le piccole sbavature
in fase difensiva, visto che gli ospiti,
anche senza sfornare una prestazione
eccezionale, portano a casa tre punti
pesantissimi che alla compagine ginosina avrebbero fatto molto comodo.
Termina quindi il filotto di quattro risultati utili consecutivi al “Teresa Miani”, dove i gialloblu erano imbattuti in questo
2015, avendo ottenuto una vittoria e tre
pareggi, dopo la sconfitta dello scorso
14 dicembre per 1-0 contro il Maruggio.
Incoraggiante la partenza dei padroni di
casa, che già dopo 120 secondi ci provano con Lovecchio, servito da Miccoli,
che va alla conclusione col destro ma
spedisce a lato. Gli ospiti però non si
fanno attendere e già al 5’ si rendono
pericolosi con Palazzo che riceve palla in area, controlla e conclude al volo, ma il suo tentativo termina fuori.
La prima frazione è abbastanza pim-
pante ed entrambe le squadre cercano l’1-0:
al 25’ sono ancora gli ospiti a provarci con
una punizione di Tabaglio battuta dal limite
e alzata da Larocca oltre la traversa, mentre tre minuti dopo, ci prova Iacovino sugli
sviluppi di un corner ma non trova la porta
difesa da Montaruli. Al 34’, anche il Parma
Club prova a sbloccare il match su palla da
fermo, ma il portiere ospite compie un grande intervento sulla punizione calciata da
Lovecchio dal vertice dell’area di rigore.
L’ultimo tentativo su calcio piazzato è dei
gioiesi, con la punizione di Masi su cui svetta Vittorione che però non impatta al meglio e non inquadra lo specchio della porta.
La prima frazione di gioco si conclude
dunque sullo 0-0, con i ginosini che sfiorano il vantaggio al minuto 42 con un destro da fuori di Bozza che termina non
lontano dal palo alla sinistra di Montaruli.
Nel secondo tempo, il Parma Club è propositivo, ma deve sudare sette camicie prima di
trovare il vantaggio: la prima occasione è al
50’ con Miccoli che scatta bene palla al piede,
serve Raona con un filtrante che però è leggermente fuori misura e l’attaccante la tocca
come può, senza però trovare la porta avversaria sull’uscita dell’estremo difensore ospite.
Al 56’, palla con il contagiri di Iacovino che pesca Lovecchio sull’esterno, il numero 10 controlla, porta la sfera sul destro ma calcia debole e centrale tra le braccia del numero 1 avversario. Dieci minuti dopo, è ancora Lovecchio
a rendersi minaccioso dalle parti di Montaruli,
con un tentativo di controbalzo che finalizza
una buona ripartenza dei suoi, ma che sfortunatamente non sortisce l’effetto desiderato.
Questo arrembaggio però, è il preludio al
gol del meritato vantaggio che giunge al minuto 66: corner di Bozza, difesa del Partizan
Gioia piuttosto incerta e palla che giunge a
Di Donato che senza fronzoli la scaglia dove il portiere gioiese non può arrivare, trovando l’angolo giusto per la rete dell’1-0.
Purtroppo per i padroni di casa, il vantaggio dura appena tre minuti, perchè al 69’, il
Partizan Gioia usufruisce di un calcio di pu-
nizione da buona posizione, battuto da
Tabaglio che centra la traversa ma trova comunque la sfortunata deviazione di
Larocca che involontariamente spedisce il
pallone in fondo al sacco per il gol dell’1-1.
Il team di Iacovino cerca con la forza della disperazione il gol da tre punti, come al
72’ quando D’Attoma prova a pescare il jolly
da fuori area con un destro di prima intenzione che però finisce molto vicino al palo
alla destra di Montaruli. Il fatto di sbilanciarsi
alla ricerca disperata del match point, fa sì
che i gioiesi trovino spazi improvvisi, come
quello che che trova Milano al 73’ su cross
rasoterra di Palazzo, ma che fortunatamente per i padroni di casa, il numero 13 ospite
finalizza con un tiro alto sopra la traversa.
Alla fine però, sono gli uomini di Sarangelo
a trovare la rete da tre punti all’85’ con
un cross dalla sinistra, su cui interviene
Larocca che però calcola male la respinta
bassa e spedisce il pallone sul sinistro di
Vittorione che a quel punto deve solo spingerla in rete, così come accade purtroppo
per i colori ginosini, che a cinque minuti
dal 90’ si trovano ad inseguire, nonostante abbiano costruito di più degli avversari.
Il Parma Club non riesce a trovare il guizzo giusto nemmeno nel recupero, e così,
recriminando su un arbitraggio che lascia
a desiderare ambo le parti, esce sconfitto da un confronto che avrebbe potuto avere un epilogo differente se ci fosse
stata più concretezza e concentrazione.
La sconfitta lascia l’amaro in bocca ai gialloblu, una brutta caduta al “Miami”, dove
anche le corazzate Acquaviva e San Pietro
Vernotico avevano lasciato punti, ma si sa
che quando si cade bisogna avere la forza
e il coraggio per rialzarsi, questo gruppo
può e deve rialzarsi, perché da partite come
queste si impara molto e gli uomini dell’ex
bandiera del Ginosa sanno di aver sbagliato, perciò già domenica si presenta l’occasione giusta per riprendersi e dimostrare a
tutti che il Parma Club non molla mai!
Luca Ricciardi
Antonello Dragone
attualità
n. 5 - 7 marzo 2015
Pubblicità pagina intera
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