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2 n. 5 - 7 marzo 2015 n. 5 - 7 marzo 2015 Sommario La Goccia n. 5 - 7 marzo 2015 La Goccia REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE N. 430/92 DEL 15 MAGGIO 1992 Registro Nazionale della Stampa n. 10084 PROPRIETÀ PRO.GE.CO. SOC. COOP. A R.L. VIALE M. D’UNGHERIA, 52 – GINOSA DIRETTORE RESPONSABILE: STEFANO GIOVE DIREZIONE: GIULIO PINTO ADELE CARRERA COMITATO DI REDAZIONE ROSAMARIA BUSTO ERASMO MAZZONE PALMA MARTINO DOMENICO RANALDO HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: GIUSEPPE CARRERA MARIO D’ALCONZO ROBERTO MUSCOLINO GIANLUCA CATUCCI DAVIDE GIOVE GIORGIO MOREA GIOVANNI MATERA BALDASSARRE D’ANGELO SARAH SCORPATI VINCENZO D’ANGELO CANTA STORIE MASSIMILIANO DORO GIUSEPPE PIZZULLI CARMELO MONACO M. C. OLIVARI LIDIA D’ANGELO AGOSTINO D’ANGELO LUCA RICCIARDI GIUSEPPE MAtarrese D’ANGELO-TOCCI RICCIARDI-DRAGONE MICHELE PACCIANA FEDERICA STEA don franco conte miraglia-perrone lucrezia di tinco fOTO: ERASMO MAZZONE MICHELE GRECUCCI Maria Olivari Maria A. RAGUSO AMMINISTRAZIONE VITO CONTE IMPAGINAZIONE E GRAFICA: STEFANO GIOVE STAMPA www.GRAFICAM.it Editoriale… Settimana della 1… Sabatini… Irrimediabilmente… Settimana della 2… Vivere… In memoria di… Dialoghi… Fai… Crollo… Le ricette… Le massime… Le favole di Grim Lingua madre… Le massime… Le Caricature Le poesie… di Giorgio Morea pag. 7 di Carmelo Monaco pag. 21 Base navale… Notizie Flash… 8 Marzo di Giulio Pinto pagg. 8/9 di Esseggi pag. 22 Vertenza… Ant… di S. G. pag. 9 di Delegazione Comunale pag. 23 Intervista Lospinuso… Enzo Parisi… di Stefano Giove pag. 4 di Don Franco Conte pag. 5 di Franco Galante pag. 6 di Comitato Residenti pag. 6 di Grim pag. 7 di S. Giove - M C OLivari pagg. 10/11 Intervista Calabrese… di S. Giove - M C OLivari pagg. 11/12 Sanità… di Canta Storie pag. 14 Noi e il Fisco… di Mario D’Alconzo pag. 17 Ginosa… di Massimiliano Doro pag. 17 Questo numero de La Goccia è stato chiuso alle ore 12.00 del 4 marzo 2015 Avis… di Delegazione Comunale pagg. 18/19 di Michele Pacciana pag. 19 di Michele Pacciana pag. 19 di G. Miraglia - R. Perrone pagg. 20/21 di Maria Carmela Olivari pag. 20 di Add. Stampa pag. 21 di Giulio Pinto pag. 23 Gianni Pinto… di Canta Storie pag. 24 La scuola… di Michele Pacciana pag. 25 di Lucrezia Di Tinco pag. 32 di Giuseppe Pizzulli pag. 33 di Maria Carmela Olivari pag. 34 di Vincenzo D’Angelo pag. 34 di Giuseppe Matarrese pag. 34 di Federica Stea pag. 35 Parma club 1… di Ricciardi - Dragone pag. 35 1º Open… di LDF pag. 36 Pioggia di… di SiGfrido pag. 37 Juiniores 1… di Luca Ricciardi pag. 38 Juniores 2… di Luca Ricciardi pag. 39 Sofferenza… Via Siracusa… Cascata… Ginosa, Tenerelli… Ricerca e … Ginosa, ko… Consigli… Parma club 2… di Canta Storie pag. 26 di Adele Carrera pag. 27 di Giovanni Matera pag. 28 di Lidia D’Angelo pag. 31 di Massimiliano Doro pag. 40 di Domenico Ranaldo pag. 40 di Domenico Ranaldo pag. 41 di Ricciardi - Dragone pag. 42 3 4 n. 5 - 7 marzo 2015 Ilva e Natuzzi: due belle notizie L’approvazione del Decreto Salva-Ilva è, a mio modesto parere, una importante misura e, per dirla con le parole del premier Renzi: «Per Taranto (e per l’Ilva) riparte la speranza! Risaniamo e rilanciamo l’Ilva, perché è una realtà strategica per il Paese. Ma lo facciamo mettendo al centro la tutela dell’ambiente.». Sì, dopo un iter parlamentare travagliato, il decreto è diventato legge e per il più grande stabilimento siderurgico europeo, le prospettive diventano meno problematiche. Ma non solo la notizia dell’approvazione del decreto Ilva è da annoverare tra quelle positive, io ci aggiungo anche quella della conclusione della Vertenza Natuzzi, con la riduzione degli esuberi e con la ripartenza, prima del tempo previsto, dello stabilimento ginosino. Insomma, pare che qualcosa si sia rimesso in moto e, probabilmente, il futuro occupazionale nella nostra terra sarà meno difficile di quello conosciuto in questi ultimi anni. A fronte di notizie positive che giungono da Roma, ve ne sono altre che certamente positive non sono e giungono da Bari, precisamente dal Consiglio regionale. Nei giorni scorsi è stata approvata la nuova legge elettorale regionale. Una legge che ha visto il prevalere di posizioni conservatrici e che, di fatto, lascia la situazione così com’era. Il tema di un equilibrio nella rappresentanza di genere all’interno del Consiglio regionale non è un tema di poco conto e l’aver bocciato, nel segreto dell’urna, la possibilità della doppia preferenza con la clausola che la seconda sarebbe stata valida solo se avesse indicato un candidato di genere diverso dal primo, dimostra che i consiglieri regionali hanno scelto la difesa del proprio interesse particolare. Altro aspetto discutibile di questa legge è l’innalzamento della soglia minima per le coalizioni. La coalizione, o lista non alleata, che non raggiunge l’8% non avrà rappresentanti in Consiglio regionale. Questo potrebbe significare che un candidato presidente che raccoglie il 7,9% dei voti poi non debba sedere in Consiglio, ho la sensazione che questa legge sia fatta apposta per creare difficoltà al M5S o a eventuali gruppi che non si riconoscano nelle due coalizioni maggiori. Aspetto positivo di questa legge elettorale è la riduzione dei Consiglieri regionali da 70 a 50. Col via libera alla nuova legge elettorale si è di fatto iniziata la campagna elettorale e i due candidati presidente che dovrebbero contendersi la vittoria sono Emiliano e Schittulli. Il M5S potrebbe giocare un ruolo importante ma almeno stando ai sondaggi, non avrebbe alcuna possibilità di vincere la contesa e dovrebbe faticare non poco (superare l’8%) per ottenere consiglieri regionali. Nei prossimi giorni saranno più chiare anche le candidature al Consiglio regionale. Al momento l’unica candidatura certa è quella del già consigliere di Forza Italia, Pietro Lospinuso, che tenterà di sedere sui banchi del consiglio per la quinta volta consecutiva. Marco Galante, esponente del M5S, dovrebbe essere il candidato del Movimento per la zona occidentale di Taranto. Una candidatura maturata dopo anni di impegno nel Movimento e dopo aver ottenuto un buon risultato nelle recenti votazioni on line che il Movimento ha realizzato per scegliere le candidature. Per l’esponente grillino, ci sono buone possibilità, tenuto conto che Ginosa rappresenta una delle roccaforti del Movimento, anche se il vero nemico è il quorum. Si sussurrano altre candidature, anche se non ci sono conferme ufficiali, tra queste spicca quella di Marilena Surdo, giornalista, che dovrebbe essere candidata nella lista del Pd. Una candidatura di bandiera che difficilmente potrebbe scalfire le possibilità di riconferma dei consiglieri regionali uscenti e che per il Pd sono 3 e in virtù della riduzione del numero dei consiglieri, difficilmente tale numero sarà riconfermato. Per la Lista Emiliano è confermata la candidatura della laertina professoressa Vita Surico che, per i sostegni che sta ricevendo, potrebbe avere ottime possibilità di essere eletta. Insomma, la campagna elettorale, almeno per conquistarsi il diritto a sedere in Consiglio regionale, sarà incandescente stando alle premesse che già si intravedono. Sul piano politico vi è una situazione abbastanza chiara. Il centro sinistra che candida a presidente l’ex sindaco di Bari, Michele Emiliano, già da diversi mesi è in campagna elettorale e nonostante alcune frizioni all’interno della coalizione e all’interno dei partiti che la compongono, pare avere le carte in regola per ottenere la terza vittoria di fila dopo le due ottenute da Vendola. Questo, per una regione tradizionalmente di centro destra, qual è stata la Puglia fino al 2005 è, sicuramente, un risultato straordinario. Più complessa la situazione del centro destra, in particolare la situazione all’interno di Forza Italia, dove la lotta per la successione a Berlusconi vede il pugliese Raffaele Fitto, messo all’indice dall’ex Cavaliere, che ogni giorno gli ricorda che se non rientra nei ranghi è fuori. Non è in discussione il sostegno al l’editoriale Pubblicità Concessionario esclusivo per la pubblicità PRO GE CO Viale Martiri D’Ungheria, 52 74013 Ginosa (Ta) Arretrati (costo € 2,50) I numeri arretrati si richiedono in edicola Per inviare e-mail a “La Goccia” [email protected] Per inviare lettere a “La Goccia” Le lettere al giornale vanno inviate presso: La Goccia Via M. D’Ungheria n. 52 74013 Ginosa (TA) indirizzo di posta elettronica: [email protected] La Goccia on line arcipikkia.it Tel. 099.8294879 - Cell. 3474969189 Cell. 368.3561703 - 330.624347 professor Schittulli, anche se, proprio Fitto, avrebbe preferito che il candidato presidente fosse stato scelto attraverso lo strumento delle primarie. Probabilmente la scelta di avere più liste, non dimentichiamo che proprio Fitto, nelle passate elezioni, aveva presentato “La Puglia prima di tutto”, potrebbe permettere di “coprire” alcune falle ma, in una competizione dove il centro sinistra parte avvantaggiato, queste difficoltà rendono più difficile la rincorsa. L’altra candidatura importante è quella di Antonella Laricchia del M5S. Il Movimento in Puglia ha ottenuto dei risultati eccezionali sia alle politiche del 2013 sia alle europee del 2014, in entrambe le consultazioni ha superato ampiamente il 20% dei consensi. Un risultato che dovrebbe mettere al sicuro il movimento dal superamento del quorum. Ma le recenti elezioni regionali nella vicina Basilicata hanno dimostrato che quando si tratta di voto locale le cose cambiano in maniera sostanziale. Il nostro augurio è che queste elezioni possano essere un momento vero di confronto tra proposte e programmi che abbiano la capacità di rilanciare l’economia della nostra regione, che ha grandi potenzialità in settori importanti quali turismo, agricoltura e industria manifatturiera. La Puglia può essere un punto di riferimento per tutto il Mezzogiorno d’Italia, così come lo può essere la provincia di Taranto (non dimentichiamo il ruolo che proprio la nostra provincia svolse negli anni 80’ del secolo scorso) e lo saranno se verranno sconfitte quelle posizioni demagogiche e populistiche che, negli ultimi anni, ne hanno caratterizzato la vita politica. Questa la nostra speranza per il prossimo futuro, una speranza che trova, nel provvedimento legislativo per l’Ilva e nell’accordo Natuzzi, due valide e concrete ragioni. Stefano Giove cronaca n. 5 - 7 marzo 2015 5 IRRIMEDIABILMENTE PIU’ POVERI In memoria del maestro Vito Biancofiore Intendiamoci. Quest’articolo non è una mia iniziativa! Anzi, quando mi è stato chiesto di scrivere qualcosa di Vito Biancofiore, in un primo momento, ho trovato un sacco di scuse: il solito discorso “del tempo”, degli impegni parrocchiali, delle conseguenze della mia malattia, ecc. ecc. Ma tutto ciò, in realtà, era un semplice “mettere le mani avanti” per non scrivere! Quelle giustificazioni, pur convalidate da discrete pezze d’appoggio, mascheravano un goffo tentativo…di difesa: la semplicità di Vito costituiva un implacabile atto di accusa contro le mie complicazioni; la sua esistenza densa di “fatti” mi faceva arrossire per le mie molte ciance; la sua trasparenza condannava le mie opacità. Ma dopo qualche ripensamento ho deciso, almeno, di fare penitenza (siamo in Quaresima!?!): mi sono messo di puzzo buono, accantonando le cose “più urgenti”. La vita dei santi, la vera vita, non è mai stata, non sarà mai pubblicata. Vivo, quanto a me, a distanze incommensurabili dalla santità e, tuttavia, so discernere molto bene ciò che, nel trascorso di Vito, così ben presentato a tutti, resta nel mio cuore. Mi sembra quasi di sentirlo: “Come sei stato ingenuo! Voglio solo dirti che, quando sono giunto davanti a Dio, l’immagine mi si è presentata sotto una luce diversa e, prima di giudicarmi, mi ha lasciato tutto il tempo di osservare il mio vero ritratto. Beh, il resto non te lo dico”. Ma il resto lo dico io, anche se forse a qualcuno potrà sembrare esagerato. Un poeta ungherese ha scritto che “dopo s. Francesco è più facile essere uomini”. Fatte le debite proporzioni, mi sia concesso affermare che dopo Vito Biancofiore è più facile essere uomini. E aggiungo: anche cristiani. Sì, ho visto Vito molto in sintonia con s. Francesco, perché faceva tutto da innamorato: era il programma della sua vita. Non sentiva il peso del dovere, non tradiva alcuna stanchezza o pesantezza, compiva ogni cosa con lo stile e la spontaneità dell’innamorato, pur non essendo né disincarnato né astratto. Conosceva l’inferno della vita, la durezza del tragico quotidiano, i limiti della speranza e quelli della bontà. E poi il suo lavoro di maestro: quel lavoro vissuto come espressione di dedizione, di missione verso l’universo di fanciulli, posto incompiuto da Dio nelle sue mani di plasmatore delle menti e delle anime. Come s. Francesco ogni persona, piccola o grande, con la quale egli si trovava ad avere a che fare, era un continente da esplorare, un’immagine di Cristo (ma non per modo dire!), sollecitando tutta la sua tenerezza e la sua passione. In un mondo in cui milioni di uomini adoperano le mani, mani munite di unghie tanto feroci che sembrano artigli, per afferrare quanto più possono, c’era Vito, le cui mani erano aperte nel gesto smisurato, direi “sacramentale”, dell’offerta. In un mondo dove si scontrano le ambizioni più sfrenate, le violenze più assurde, le prepotenze più odiose, c’era Vito, la cui unica ambizione era di servire gli altri con la semplicità e la forza dell’amore. In un mondo dove prosperano i furbi, il cui ideale supremo sembra essere quello del portafoglio pesante e della coscienza leggera, c’era Vito, di una semplicità disarmante, con un’unica ostinazione: seminare un po’ di bene attorno a sé. In un mondo dove milioni di creature, fatte a immagine e somiglianza di Dio, vivono dalla cintola in giù, c’era Vito, il cui volto ci faceva provare la bellezza di essere cristiani. Per questo il passaggio di Vito alla vita eterna, in quel Martedì di Febbraio del 2015, ci ha ritrovati più poveri, nonostante le nostre carriere, i nostri conti in banca. Poveri di semplicità, di bontà, di luce, di pulito, di fede. Poveri di Vito, appunto. Ho esagerato, vero? Capisco di non stare a scrivere con i tasti del mio pc ma col cuore; sono cosciente di aver tradito la sua semplicità; sono consapevole di aver arruffato un filo semplicissimo. Beh! Lascio che Vito, in cielo, almeno lui si diverta a leggere queste righe sconclusionate. Però, dai concedetemelo, c’era qualcosa di eccezionale, di insolito in lui: viveva secondo il Vangelo. Il che, riconosciamolo, è piuttosto insolito. Anche presso i cristiani. don Franco Conte Il 18 febbraio scorso, la comunità di Ginosa ha subito una gravissima perdita: la scomparsa di Vito Biancofiore. Maestro in ogni campo, figura esemplare di insegnante, educatore, padre, marito e fervente cattolico, in ogni momento e fase della sua vita ha cercato di instillare in tutti l’amore per la conoscenza e per gli altri, il rispetto dei doveri, più che la rivendicazione dei diritti. Rispettoso di ciascuno ed affabilissimo con tutti, ha seguito amorevolmente e con saggezza intere generazioni di bambini affidati alle sue cure, che seguiva allo stesso modo ben oltre il periodo della scuola elementare, sino a diventarne una autorevolissima e ricercata guida nelle fatiche e difficoltà della vita da adulti, lavoratori e genitori. Anche dopo il suo pensionamento con mitezza ed umiltà ha sempre cercato di suscitare nei giovani insegnanti la passione per la difficilissima e delicatissima arte dell’educazione e l’amore per i più deboli e gli ammalati, ai quali instancabilmente portava la Parola di Dio e l’Eucarestia nel suo ruolo di Ministro straordinario. Ha sempre testimoniato il suo amore per Cristo e per la Vergine Santa, restando in costante ascolto della Parola di Dio e confidando di essere stato miracolosamente salvato dalla fucilazione durante la seconda guerra mondiale per intercessione della Madonna. L’alta e nobilissima figura del maestro Biancofiore credo e spero possa essere di esempio alle attuali e future generazioni. Franco Galante 6 cronaca n. 5 - 7 marzo 2015 CROLLO via MATRICE – IL Comitato Caro direttore, Abbiamo già accennato al progetto di Lavori di rimozione delle macerie e dei materiali lapidei crollati e instabili. Un titolo innocuo che non ha destato allarme nella pubblica opinione ginosina distratta e depressa, ma, dicevamo, ingannevole perché nasconde lavori incompatibili con il sito, con la sua natura rupestre, viola i vincoli ambientali, paesaggistici, storici, architettonici, è distruttivo. E’ previsto l’uso di escavatori cingolati per spostare le macerie e martelli pneumatici per abbattere residui, tecniche che smentiscono le necessità di precauzione applicate ai residenti sgomberati. E non solo, la messa in sicurezza finale consiste nel riempire di calcestruzzo tutte le cavità sottostanti, fino al piano di via Burrone, una condanna a morte per un angolo speciale del centro antico, già al centro di iniziative imprenditoriali volte alla valorizzazione turistica di Ginosa, e un danno diretto ai proprietari delle grotte di via Burrone che le perderebbero. E rischiano la demolizione le due lamie sventrate di via Matrice, perfettamente recuperabili, e altre strutture “pericolanti” perché non è previsto ricostruire ma solo demolire. Un escamotage, perché se non è prevista ricostruzione, ci ha spiegato il dirigente dell’area Protezione Civile, si può fare a meno di interessare le autorità competenti nei vari settori: Soprintendenze, Autorità di bacino, ecc… che resterebbero all’oscuro del progetto e dei suoi obiettivi. Abbiamo visto dapprima il progetto di base della SEA C. e poi, dopo un mese di “secretazione” successiva all’apertura delle buste, il progetto definitivo, avendo conferma del previsto riempimento; abbiamo visto la tavola che rappresenta un muro largo tre metri e alto due, posto su via Burrone, dal quale dovrebbe partire una scarpata fatta di macerie, fino al piano di via Matrice, dove il lavoro verrebbe completato con una pista in terra battuta larga tre metri; abbiamo visto la tavola con l’immagine di una staccionata in legno del tipo strada di montagna a protezione della pista. Un lavoro, ribadiamo, che basta il buon senso per comprenderne l’incompatibilità con il destino del sito, con la sua natura rupestre, che viola i vincoli ambientali, paesaggistici, storici, etnoarchitettonici, che è distruttivo, mentre non si fa nulla per giungere alla revoca delle ordinanze di sgombero di via Largo Cortina e di vico Vapore. Non ritenendo che difendere il destino del centro storico sia interesse esclusivo del Comitato, ma di tutti i ginosini, con la lettera al direttore de La Goccia del numero scorso abbiamo fatto appello alle parti sociali, politiche, associative, professionali e culturali del paese chiedendo se non avessero nulla da dire su un tale progetto. Fino al momento in cui scriviamo c’è stato un unico intervento, che, in verità ci ha un po’ sorpresi. E’ del consigliere del PD Enzo Giannico, tramite una lettera al direttore del Quotidiano di Puglia, il quale pur giudicando positivo il ruolo del Comitato, ritiene il nostro intervento su La Goccia un manifesto politico che si proietta direttamente sulle elezioni amministrative del 2016. Il consigliere PD Giannico, da buon politico, nelle mosse del Comitato vede solo aspetti politici e di parte, non è preoccupato per i potenziali danni alla gravina, è preoccupato dal fatto che nell’esercizio dei suoi diritti il Comitato invada il campo della politica, evidentemente ne teme la concorrenza. Si sa che tutto ciò che è pubblico è politico, ma questo comitato non ha obiettivi politici. Ci auguriamo invece che non sia politico il trattamento riservato ai residenti sgomberati. Giannico difende a spada tratta il progetto, fidandosi ciecamente dell’Amministrazione, a cui fa un grande regalo, e delle originali prassi burocratiche seguite, in maniera acritica. E mostra di non conoscere il progetto approvato, né si chiede perché l’ipotesi progettuale scelta non ha previsto la ricostruzione ma solo riempi- mento, non si chiede perché per l’alluvione si convocarono gli Ordini che in 5 mesi diedero risposte e per il crollo si evita accuratamente di coinvolgere gli Ordini e i tecnici locali, non si chiede nemmeno perché in oltre un anno dal crollo non si sono fatti controlli e misurazioni nelle case sgomberate per stabilire se sono effettivamente a rischio o meno, mentre si tollera il rientro delle famiglie: è pericoloso, o no? Ma la cosa che lo fa reagire in realtà è la sua acrimonia personale per l’autore del progetto alternativo (col quale non abbiamo nulla da spartire), per colpire il quale ci usa accusandoci di andare oltre gli scopi del Comitato, di attribuirci compiti non nostri. Il consigliere ci rimprovera anche giudizi sul ruolo delle minoranze mai espressi, sono state soltanto invitate a dire la loro, non ci sembra un delitto. Finora il contributo del consigliere Giannico alle problematiche epocali che avvinghiano Ginosa, il suo centro storico, il suo futuro di sorella minore di Matera, come dichiara lui stesso è consistito nella partecipazione ad un Consiglio comunale fatto di parole. Forse poteva fare di più. Lì si decise anche, su proposta del Comitato, la costituzione della Commissione del Centro storico (di cui fa parte anche un rappresentante della minoranza), che è stata convocata una sola volta il 4 giugno 2014 e ne stiamo ancora aspettando il verbale di riunione, mentre aspettiamo una nuova convocazione. Al Comitato interessa la revoca delle ordinanze di sgombero, per i motivi che abbiamo ripetutamente rappresentato, e in generale la salvaguardia del Centro storico e antico, anche rispetto a progetti distruttivi come quello in discussione o cervellotici, come la trasformazione del paese vecchio in luna park del trastullo, come recita La Repubblica del 15 dic. 2014. Non dimentichiamoci che c’era chi voleva lastricare il fondo della gravina. Afferma tra l’altro Giannico che la sua preoccupazione è far sì che l’Amministrazione Comunale, pretenda che il progetto risultato vincente sia valutato scrupolosamente dalle Sovrintendenze e da altri Enti che ne abbiano competenza. Se lo farà, gliene saremo grati. Il Comitato scherzi a parte Le favole di Grim n. 5 - 7 marzo 2015 Al comando del tavoliere 7 C’era una volta, non lontano di qui, il paese di Occhiocitrullo, laddove di vicende strabilianti ne accadevano ad ogni pie’ sospinto! Tuttavia, poiché non s’era mai persa l’usanza delle sfide per conquistare posti di comando, quello che accadeva in preparazione dei tornei, superava ogni limite dell’immaginario! Così come accadde nel torneo degli sfidanti per diventare imperatore del Gran Tavoliere e Cavalieri della sua Tavola Rotonda… Al tempo in cui la contesa ebbe luogo, il vecchio imperatore (dopo essersi svendolato in lungo e in largo per tutto l’impero) decise di ritirarsi a vita da eremita. «Due lustri d’impero sono tanti e affaticano le membra – asserì il vecchio sovrano Don Nicola da Terlizzi – e vorrei tanto potermi riposare. Credo che sia giunto il tempo di dedicarmi alla meditazione e allo spirito!» E si sa come succede, morto un re se ne fa un altro! Don Nicola aveva appena espresso la sua volontà di abbandonare il trono e… senza por tempo in mezzo, si fece avanti don Michele detto l’Emiliano. «Io saprò guidare questo impero, dopo aver guidato la città del sol Levante!» Disse, sicuro di esserne degno. Ai sinistrorsi non restò che annuire, sicché si prepararono con un tale condottiero a dare battaglia. Anche i destrorsi non se ne stavano con le mani in mano! Per la verità erano così facinorosi che se le suonavano di santa ragione anche e soprattutto tra di loro… ma alla fine dopo un vitale e fitto scambio di colpi, decisero che il loro condottiero sarebbe stato il nobile e dotto Schiattarelli. Ma la partita non era chiusa poiché di pretendenti alla guida dell’impero ve n’erano altri, tuttavia le loro possibilità di vittoria erano assai improbabili. E se la lotta per divenire imperatore era tra don Michele e il dotto Schiattarelli, per quanto riguarda la corsa a cavaliere della Tavola Rotonda, di pretendenti (e mancati pretendenti) ce ne stavano a iosa! Il primo a dire «Io sarò della contesa!» fu messer Pietraspinosa, oramai un cavaliere veterano della Tavola Rotonda… erano ben 4 i lustri del suo cavalierato e si diceva pronto a vivere anche il quinto. «Agli occhiocitrulelsi e non solo, metto a disposizione la mia spada e il mio ingegno!» Diceva messer Pietraspinosa, convinto che il popolo gli sarebbe stato vicino e lo avrebbe sostenuto nella difficile contesa. Ma, mentre quello tuonava, zitto zitto, tomo tomo, si sentiva in lontananza in suono alquanto sospetto: «Cri Cri, cavaliere sarò mi!». E dopo un iniziale smarrimento, tutti, ma proprio tutti, compresero che quel suono proveniva da un giovane e galante messere, da tutti conosciuto come il messere Marcolino Delgrillo. Egli era un degno rappresentante del casato dei Pentastellati, che nelle ultime contese le aveva suonate a destra e a manca ed era sicuro di poterle suonare ancora… qualcuno diceva che con messer Pietraspinosa in campo potevano capitare come i pifferai di montagna… Il casato degli aPpieDati di Occhiocitrullo non poteva sottrarsi alla contesa, anche se, da diverso tempo, la loro casa era chiusa e, in breve, travolti da una inspiegabile malasorte, erano stati costretti a migrare, da una bella e lucente abitazione, posta al centro del villaggio, sotto i ponti… e dormire nei sacconi a pelo! Ma nonostante le ristrettezze, quelli non vollero privarsi del privilegio d’avere un loro paladino al torneo. Anzi, più che un paladino pensarono che dovesse essere una paladina!... e fu così che al brillante e brillantinato messer Leodino Chiomanera venne in mente che a difendere l’onore del casato, doveva essere una dama Sorda ad ogni richiamo di sirena, che avrebbe dovuto procedere con fierezza nel combattere!… Poiché nel casato degli aPpieDati non mancavano i litigi e le contese (come in ogni buon casato che si rispetti) si narra che tal decisione avesse indisposto un’altra dama, già combattente. Ella pensava che dopo le belle prove fornite in precedenti tornei, tutti l’avrebbero richiesta nella guida delle truppe nella contesa del Tavoliere… ma così non fu. Nessuno si ricordò di lei e anche quelli che in passato, l’avevano sostenuta e incoraggiata, per l’occasione, divennero sfuggenti e evasivi… facendole intendere che per lei caricatura disegnata da non c’era posto al torneo e, soprattutto che non c’erano scudieri pronti a sostenerla. Morale della favola: la pulce caduta nel sacco di farina si credette d’essere divenuta mugnaio. Henri de Toulouse-Lautrec Giorgio Morea 8 cronaca n. 5 - 7 marzo 2015 Notizie Flash Rubrica a cura di Giulio Pinto Corsi Ais Qualche settimana fa, nello scenario suggestivo dell’agriturismo Praedio, sorto in Contrada Madonna Dattoli , l’AIS, Associazione Italiana Sommelier, ha presentato il nuovo corso di primo livello per acquisire il titolo di sommelier professionista. Il responsabile locale, Antonio Pugliese ha presentato il corso, ponendo l’accento sulla qualità dello stesso data dalla presenza di insigni maestri sommelier che terranno le lezioni. Il corso rappresenta una opportunità lavorativa significativa in un contesto lavorativo dove al posto fisso è subentrata l’attività professionale nel campo della ristorazione. La Puglia, terra dei vini, produttrice, insieme alla Sicilia del 60% dell’uva raccolta in Italia, riscopre questa antica passione tramandata da secoli e che finalmente ha assunto una dimensione nazionale, in concorrenza con i più noti vini del nord. Il sommelier Pugliese ha precisato che le iscrizioni sono ancora aperte, fino a marzo, telefonando al mobile 3383870415. ***** Edifici in cemento armato, i geometri non possono progettarli I geometri non possono progettare strutture in cemento armato, neanche se di modeste dimensioni. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato con la sentenza 883/2015. I giudici hanno puntualizzato che, in base alla Legge 1086/1971 sulle opere in conglomerato cementizio, alla Legge 64/1974 sulle costruzioni in zone sismiche e al Regolamento per la professione di Geometra (Regio Decreto 274/1929), la progettazione delle strutture in cemento armato compete solo agli ingegneri e agli architetti iscritti all’Albo. Fanno eccezione le opere in cemento armato relative a piccole costruzioni accessorie nell’ambito di edifici rurali destinati a industrie agricole, che non richiedano particolari operazioni di calcolo e non comportino pericolo per le persone. Secondo il Consiglio di Stato, il criterio per accertare se una costruzione è modesta consiste nel valutare le difficoltà tecniche e le capacità per superarle. Il mancato uso del cemento armato non è decisivo dal momento che una costruzione può presentare caratteri di complessità a prescindere dai materiali utilizzati. I giudici hanno infine aggiunto che le innovazioni adottate nei programmi scolastici non hanno ampliato le competenze dei geometri, i cui limiti rispondono ad esigenze di pubblico interesse per cui non sono possibili interpretazioni estensive.Nel caso preso in esame, un Comune, con una delibera, aveva affermato che i geometri potessero progettare e dirigere i lavori di modeste costruzioni fino a 1500 metri cubi, con caratteristiche strutturali semplici, moduli ripetitivi, sia pure in presenza di cemento armato, tali da non richiedere competenze tecniche specifiche di altre professioni. L’Ordine degli Ingegneri della zona aveva quindi presentato ricorso al Tar per l’annullamento della delibera, ma il Tribunale amministrativo lo aveva respinto affermando che la competenza dei geometri nella progettazione delle costruzioni civili non è esclusa completamente. Il Consiglio di Stato ha invece espresso parere opposto, puntualizzando anche che i Comuni non hanno nessuna competenza, neanche di livello regolamentare, in materia di competenze professionali. (Fonte web edilportale). ***** Racket dei falsi incidenti stradali Agenti della Polizia stradale di Taranto hanno arrestato otto persone appartenenti ad una associazione a delinquere dedita alle truffe assicurative. Le compagnie truffate sono 18, per un importo complessivo della truffa – secondo quanto accertato dagli investigatori – superiore a due milioni di euro. Tra i destinatari delle misure vi sono liberi professionisti, tra cui avvocati del foro di Taranto e figure specialistiche che operano all’interno dell’ospedale ‘Santissima Annunziata e del servizio ambulanze della Misericordia di Taranto. L’attività investigativa della Polstrada di Taranto, diretta dal vice questore aggiunto Giacomo Mazzotta e dal Sovrintendente Jacopo Miglietta, aveva inizio ad ottobre del 2010 a seguito della querela presentata da Allianz Assicurazioni in riferimento a due sinistri, denunciati come accaduti rispettivamente in data 1.4.2009 e 4.8.2009. Nella denuncia, la compagnia segnalava che gli esiti degli esami strumentali (Tac) prodotti a supporto delle richieste risarcitorie avanzate da due distinti soggetti, coinvolti nei due incidenti, risultavano identici. Le indagini, supportate dalle intercettazioni telefoniche e ambientali, mettevano in luce l’esistenza di un gruppo stabilmente dedito all’illecita, ed estremamente redditizia, attività di organizzazione di falsi sinistri stradali; l’associazione a delinquere, capeggiata da Saverio Palumbo, poteva contare all’interno dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto dell’apporto stabile ed essenziale di Cosimo Ruggieri , con compiti di ausiliario, e di Giuseppe Ax, dirigente tecnico radiologo presso lo stesso ospedale nonchè di Vito Antonio Liddi , operatore volontario dell’associazione “La Misericordia”, con compiti di autista di ambulanze. Essenziale per la riuscita del piano criminoso, secondo gli investigatori, si dimostrava l’apporto dato all’organizzazione dagli avvocati Andrea Tagliente e Gianfranco Trani, i quali, avvalendosi delle loro capacità tecniche giuridiche, venivano incaricati e coordinavano, per l’organizzazione, le pratiche risarcitorie dei falsi sinistri. Gli stessi “istruivano” cronaca i soggetti, coinvolti nei falsi sinistri, durante l’iter risarcitorio e nei momenti di criticità vissuti dall’organizzazione nella fase culminante dell’attività investigativa.Il gruppo di presunto truffatori si completava con le figure di Girolamo Nodello, e Vincenzo Aiello, all’epoca dei fatti dipendente di una nota farmacia di Taranto, che partecipavano in prima persona a numerose pratiche risarcitorie e procacciavano altri soggetti da utilizzarsi nei falsi sinistri stradali. Nell’attività investigativa venivano effettuati dalla squadra di polizia giudiziaria numerosi servizi di osservazione e di pedinamento nei pressi, e all’interno, sia del pronto soccorso che del reparto di Radiologia del S.S. Annunziata di Taranto, che consentivano di documentare numerosi accessi di sodali impegnati nel procacciamento dei primi referti medici (finalizzati ad istruire la pratica risarcitoria) e nella successiva gestione degli esami strumentali (tac, risonanze ed ecografie) Sintomatico appariva il linguaggio criptato utilizzato dall’organizzazione, che indicava con il termine “partita di calcio” la data dell’accesso in pronto soccorso, con il termine “allenatore” il medico di turno che avrebbe rilasciato il referto e con il termine “maglietta” il referto medico.Un ruolo determinante nell’organizzazione veniva svolto dal capo tecnico radiologo, in servizio nel reparto di radiologia il quale predisponeva esami diagnostici contraffatti (TAC ed ECG), da utilizzarsi nell’evoluzione della pratica risarcitoria, al fine di supportare la stessa con il consequenziale aggravamento della prognosi. L’attività investigativa consentiva altresì di denunciare in stato di libertà 139 soggetti, coinvolti a vario titolo nei reati di truffa, falsa testimonianza e sostituzione di persona, a danno delle predette compagnie assicurative. I falsi sinistri stradali oggetto di indagine risultavano essere complessivamente 25, tutti falsamente denunciati con lesioni personali di gravi entità. L’ammontare della truffa a danno delle compagnie di assicurazioni, puo’ quantificarsi nell’ordine di due milioni di euro. Un’attività delinquenziale che si consumava da anni soprattutto grazie alle migliaia di beneficiari, denuncianti falsi incidenti che mostra, ancora se fosse necessario che i ladri non sono solo a Roma ma in “metastasi” in mezzo a noi e spesso sono quelli che denunciano la cattiva amministrazione della classe politica italiana. n. 5 - 7 marzo 2015 Vertenza Natuzzi: Firmato l’accordo!!! Buone prospettive per lo stabilimento di Ginosa 9 La vertenza Natuzzi ha conosciuto, nella giornata di ieri (ndr: 3 marzo 2015), una importante fase positiva, infatti a Roma è stato firmato l’accordo che, a grandi linee, prevede che gli esuberi sono ridotti da 1.506 a 534, che l’organico in Italia è fissato a 1.800 unità, con contratto di solidarietà, e investimenti complessivi previsti pari a 25 milioni di euro. E’ quanto prevede l’accordo Natuzzi, firmato oggi a Roma. Lo stabilimento di Ginosa ritornerà ad essere attivo. La forma definitiva dell’accordo è stata firmata da azienda e sindacati alla presenza del Sottosegretario, Teresa Bellanova, di dirigenti del Mise e dei rappresentanti di Basilicata e Puglia e rappresenta “uno strumento determinante per il rilancio qualitativo e produttivo” degli stabilimenti Natuzzi in Italia. A Matera e a Laterza ci saranno fabbriche specializzate “per tipologia di prodotto” e giungeranno ciascuna al “ciclo completo di produzione dei divani”. In estrema sintesi, questi i punti salienti del’accordo: - hanno trovato il sistema per far convivere i due istituti (CIGS e CDS); - hanno superato lo scoglio della defiscalizzazione; - Quindi si procederà alla firma dei CDS e CIGS (variante fino ad Ottobre); - Si confermano 1400 CDS e 500 CIGS; - Si anticiperanno i tempi della riapertura dello stabilimento di Ginosa ed il rientro delle altre 100 unità lavorative (previste per il 2017) che prenderanno servizio nello stabilimento di Ginosa entro Ottobre 2015. - Non sappiamo che tipo di lavorazione si farà e chi rientrerà, sarà oggetto di ulteriore incontro. Per chiarezza, a Jesce1, Jesce 2, Laterza, Santeramo e Matera si procederà con i CDS, invece a Ginosa ci sarà solo la CIGS con 100 unità lavorative e 400 a zero ore. Stefano Giove 10 attualità n. 5 - 7 marzo 2015 «Sì, sarò ricandidato!» Intervista al consigliere regionale Pietro Lospinuso Nel prossimo mese di maggio, i pugliesi saranno chiamati a votare per l’elezione del nuovo presidente e per il rinnovo del Consiglio regionale. Come nostro costume, cerchiamo, in tali circostanze, di offrire ai nostri lettori la possibilità di conoscere le opinioni dei partiti e dei candidati, che si presentano alla competizione elettorale. Quest’anno l’approfondimento elettorale ha un elemento di novità: le interviste in versione integrale sarà possibile vederle sulle pagine fb de La Goccia e di Just Tv. Una esperienza nuova, che speriamo sia gradita ai nostri lettori e a quanti ci seguono anche sulle pagine web. La prima intervista è rivolta al consigliere regionale uscente, Pietro Lospinuso, che è consigliere regionale, ininterrottamente, dal 1995. Proprio nella giornata di ieri è stata approvata la nuova legge elettorale regionale, ci vuole dire quali sono le novità? «Le novità derivano, sostanzialmente dal numero dei consiglieri che saranno eletti: non più 70 ma 50. Diciamo che l’impostazione è rimasta sostanzialmente la stessa, è stato modificato solo il quorum necessario alle liste dei candidati per ottenere la rappresentanza consiliare. Se si va in coalizione, le liste devono raggiungere il 4% per le liste che non sono in coalizione il quorum è del 8%. Anche il premio di governabilità è stato modificato. Con la nuova norma tale premio varia a seconda della percentuale raggiunta dalla coalizione vincente. Nessuna modifica per quanto riguarda le preferenze, si voterà con una sola preferenza.» Consigliere Lospinuso, lei si ricandida? «Sì mi ricandido!» La situazione politica in Forza Italia è molto complicata. Cosa ci dice al riguardo? «Indubbiamente il livello di dialettica interna al nostro partito è molto elevato, ma, d’altra parte, noi siamo abituati a tali livelli di confronto e per chi, come me, proviene da An, lo è ancora di più. Sono convinto che la dialettica interna sia un arricchimento per la democrazia interna di qualsiasi partito politico. Certo, in questo momento, forse, sarebbe stato opportuno accantonare la discussione su alcuni argomenti e dare priorità alla campagna elettorale. Sono convinto, comunque, che Forza Italia si ritroverà, con tutte le sue anime, sia direttamente che attraverso altre liste a sostenere il candidato regionale alla presidenza, il professor Schittulli che sarà presentato ufficialmente il prossimo 8 marzo.» Il commissario nominato da Berlusconi, Vitali, sta per indicare i commissari provinciali, si sussurra il suo nome… è così? «No, non può essere la mia persona, ed io dico giustamente, in quanto il Commissario Vitali è stato chiaro: “non ci possono essere doppi incarichi”. Io rivesto la carica di consigliere regionale.» Potrebbe essere un ginosino? «Tutto può essere possibile. Intanto l’onorevole Vitali sta realizzando delle consultazioni con i gruppi dirigenti, al termine delle quali formulerà la sua scelta.» Quali sono le linee guida della vostra campagna elettorale e perché chiedete ai pugliesi di votarvi? «Il nostro programma, lo ha ribadito il professor Schittulli, sarà abbastanza pragmatico e si basa su pochi punti. Perché chiediamo il voto, lo chiediamo, in primo luogo, perché siamo di fronte al fallimento di dieci anni di governo del centro sinistra in Puglia. Abbiamo il più alto tasso di disoccupazione, il totale fallimento della politica sanitaria. Credo che i pugliesi ricorderanno che a noi venne rimproverato un Piano sanitario che non prevedeva la chiusura di nessun ospedale e mirava solo a riorganizzare i reparti, loro ne hanno chiuso 22 di ospedali nella nostra regione. Sempre in tema di sanità, non vogliamo parlare delle liste di attesa che si sono allungate a dismisura! Se poi guardiamo cosa succede nella provincia Taranto, il quadro diventa a tinte fosche. Penso a cosa è accaduto nella zona Occidentale della nostra provincia: chiusura ospedale di Mottola e Massafra, dimezzamento dell’ospedale di Castellaneta. E per continuare a parlare delle inadempienze del centro sinistra pugliese, possiamo vedere cosa succede nel campo della raccolta dei rifiuti. Queste sono solo alcune della ragioni per le quali chiediamo ai pugliesi di cambiare. D’altra parte il candidato presidente del centro sinistra: Emiliano, cerca di presentarsi come una novità e dimentica di dire che in Puglia, la Sanità l’hanno gestita i suoi amici di partito. Sicuramente, Taranto, in generale, da questa amministrazione regionale, non è stata trattata bene.» Non le pare che la classe politica tarantina abbia una sua responsabilità in questo trattamento? «Senza dubbio, la classe dirigente tarantina ha le sue responsabilità, ma non dimentichiamo che a Taranto il centro sinistra guida la città capoluogo e ha guidato la provincia per diverso tempo e quindi proprio il centro sinistra ha le maggiore responsabilità per il silenzio, su tutta una serie di mancati investimenti… abbiamo perso una infinità di occasioni a cominciare dal porto e dall’Ilva.» Consigliere Lospinuso, dopo vent’anni di presenza alla regione Puglia, perché si ripropone come candidato? «Credo di aver dato tantissimo, in questi venti anni, alla Regione Puglia, alla provincia di Taranto, al nostro territorio e alla città di Ginosa e di averlo fatto anche quando ho avuto l’onore e l’onere di ricoprire cariche istituzionali importanti e di governo. attualità Quindi la mia candidatura è il mettere a disposizione di questo territorio la mia esperienza e le mie competenze, che possono essere utili per la sua difesa. Io da tempo sto denunciando il rischio che Taranto possa sprofondare in una crisi occupazionale di dimensioni inaudite e le mie denunce trovano un concreto riscontro nella realtà di questo momento. In questi anni sono intervenuto sul tema dell’Ilva, dell’Arsenale, del Porto e delle tante crisi aperte, quali quelle della Miroglio e della Natuzzi. Il mio sostegno ai lavoratori non è mai venuto meno e spero possa continuare se i cittadini riporranno ancora nella mia persona la loro fiducia.» Le ultime elezioni politiche del 2013 ed europee del 2014 hanno evidenziato una perdita di consensi per il vostro partito che a Ginosa, da diversi lustri, si era caratterizzato come una roccaforte inespugnabile… pensate di recuperare i consensi perduti? «Credo di sì. Lo credo in primo luogo perché si tratta di una competizione elettorale diversa, con dinamiche diverse. In questi 20 anni non ho deluso coloro i quali mi avevano votato, ho sempre rendicontato il mio impegno ai cittadini e credo che anche questa volta il bilancio del mio apporto sarà più che soddisfacente. D’altra parte, io ricevo il voto anche di chi non si riconosce politicamente nel partito che rappresento e questo perché non ho mai fatto distinzione di colore politico, quando si è trattato di affrontare una situazione o di risolvere un problema. Credo che ci sia bisogno di avere delle “sentinelle” a difesa di questo territorio e credo di avere le carte in regola per poter svolgere questo ruolo di difesa e tutela delle speranze di sviluppo e di crescita che una seria politica regionale deve attuare.» Consigliere Lospinuso, le elezioni regionali sono un “ponte” verso le amministrative del 2016. La maggioranza di centro destra vive a Ginosa una situazione delicata, lei cosa ne pensa? «Io confido sempre nell’intelligenza dei cittadini di Ginosa. Io devo ringraziare i cittadini di Ginosa che hanno dimostrato sempre grande maturità quando sono andati ad esprimere il proprio voto. Credo che questa amministrazione comunale sia una delle migliori in assoluto, così come lo sono state le amministrazioni di Montanaro. Il sindaco De Palma sta facendo fronte a emergenze eccezionali e lo sta facendo in maniera brillante. Si tenga conto che i trasferimenti dello Stato si sono dimezzati e a Ginosa non vi è stato alcun aumento delle tasse e non sono stati tagliati i servizi, questo a dimostrazione di una capacità amministrativa notevole. Voglio ribadire che il comune di Ginosa ha una tassazione tra le più basse della nostra provincia.» Ringraziamo il Consigliere Regionale Pietro Lospinuso per la disponibilità. Stefano Giove - Maria Carmela Olivari foto - M C Olivari n. 5 - 7 marzo 2015 11 Intervista a Raffaele Calabrese neo segretario provinciale di S. C. Nei giorni scorsi si è svolto il Congresso Nazionale di Scelta Civica e all’indomani di tale appuntamento, il segretario nazionale ha scelto i segretari provinciali. Segretario provinciale di Taranto è stato scelto l’ing. Raffaele Calabrese, al quale abbiamo rivolto alcune domande. Ingegnere, il congresso nazionale di Scelta Civica si è svolto in un momento delicato della vita del vostro partito, il segretario eletto ha scelto la vostra persona quale segretario provinciale di Taranto, vuole spiegarci cosa rappresenta questa scelta? «Lo scorso 8 febbraio a Roma si è svolto il congresso nazionale di Scelta Civica, con la elezione del sottosegretario Enrico Zanetti a segretario nazionale del partito. Come lei giustamente diceva il congresso si è svolto in una fase delicata della vita del partito, che ha visto l’abbandono di alcuni parlamentari e che, sicuramente, è stato un colpo basso a pochi giorni dal congresso. Ad agni modo, il neo segretario Zanetti, ci teneva perché lo svolgimento del congresso ci fosse comunque, anche per rilanciare l’attività del partito. Non dobbiamo dimenticare che SC ha una pesante eredità da difendere. Se pensiamo che alle elezioni politiche del 2013 aveva raccolto un consenso quasi del 10% e alle europee del 2014 tale consenso è scivolato segue a pag. 12 12 attualità n. 5 - 7 marzo 2015 segue da pag. 11 all’1% si percepisce che evidentemente era venuto meno il rapporto tra eletti e elettori e tale rapporto va ricostruito e questa è la vera ragione e il vero spirito del congresso appena celebrato. L’impegno del segretario Zanetti (che è un grande lavoratore e noi ginosini abbiamo avuto modo di apprezzare il suo impegno) è sicuramente difficile, tenuto conto che non abbiamo una base organizzata. Ad ogni modo in Puglia la situazione è meno complicata che altrove e noi abbiamo svolto un congresso regionale e in quella assise mi è stata conferita la rappresentanza della nostra provincia. Ringrazio l’on. Salvatore Matarrese per avermi dato questa opportunità.» Segretario, siamo prossimi alle elezioni regionali, quale sarà la collocazione di Scelta Civica? «Noi, in primo luogo, vogliamo partire dalle basi “civiche” del nostro partito e non solo. Lo spettacolo che viene offerto sia dal centro sinistra, che dietro l’apparente unità, manifesta divisioni e personalismi e, soprattutto dal centro destra e da Forza Italia, con lo scontro tanto plateale tra Fitto e Berlusconi, ci impegna a riportare la politica alla sua ragione vera che sono i problemi della nostra gente e al modo come risolverli. In tutta la Puglia i movimenti civici sono una risorsa importante che merita di essere valorizzata e noi partiremo da questa valorizzazione e non dalle scelte di campo.» Al di là della vostra caratterizzazione civica, rimane la questione con chi starete… con Emiliano o con Schittulli? «Noi ci siamo incontrati con entrambi i candidati e abbiamo ascoltato proposte, propositi e programmi… non dimentichiamo che la necessità delle alleanze deriva anche dalla legge elettorale che penalizza i piccoli partiti. Per noi alleanza non significa divenire dei portatori di acqua al mulino di questo o quel candidato… crediamo di poter dare il nostro contributo di proposte, di programmi e di uomini. Noi privilegiamo i programmi agli schieramenti ed è chiaro che andremo a sostenere il candidato che meglio saprà raccogliere le proposte che andremo a fare, per esempio, sulle necessità della nostra provincia che, negli ultimi tempi è stata abbandonata a se stessa.» Quello che lei dice non è la dimostrazione evidente del fallimento della classe politica tarantina? «Indubbiamente è così. Guardi, le racconto un episodio che ho vissuto proprio in occasione del congresso nazionale. Ero in compagnia dell’onorevole Bombassei e a lui ho chiesto un ragguaglio sulla questione Ilva. Mi ha risposto che era stato risolto tutto con il decreto e io gli ho detto dei blocchi per la protesta, gli scioperi che si registravano sulle strade di Taranto... Ha replicato dicendomi che forse i parlamentari tarantini non fanno bene il loro dovere e non informano i cittadini.» Ci sarà una sua candidatura alle prossime regionali. «Stiamo valutando anche la possibilità di una mia candidatura, anche se, le candidature vanno programmate a tempo debito.» Lei è stato amministratore del comune di Ginosa e dopo la vicenda che la portò a dover rinunciare alla carica, ha espresso giudizi molto severi nei confronti dell’Amministrazione De Palma, fra un anno si vota per rinnovare il Consiglio comunale ed eleggere il sindaco, come si pone Scelta Civica? «I miei giudizi erano e rimangono politici e non personali e le mie critiche a questa amministrazione sono critiche che hanno sostanza politica.» Non ritiene che lei abbia esagerato nella reazione quando le venne chiesto di fare un passo indietro? «Guardi, io non riesco a scindere il rapporto tra le persone e la politica. Per me una persona è amica indipendentemente dal modo di pensare. La mia reazione (che lei definisce esagerata) derivava dal venir meno del rapporto di amicizia e di stima con il sindaco De Palma. In politica ci possono essere le diversità di opinione, le richieste di passi indietro, di rinunce, le dimissione. Quello che io non accetto è il venire meno del rapporto di amicizia e se notate non sono l’unico con il quale il sindaco ha interrotto il rapporto di amicizia l’ultimo, in ordine di tempo, è stato suo amico Fitto.» Ritorniamo a discutere di problemi. Come si pone Scelta Civica di fronte alle tante problematiche che attanagliano la vita della nostra comunità? «Nel corso di questi anni ho cercato di dare il mio contributo positivo e propo- sitivo alla soluzione dei problemi della nostra comunità. Non dimentichiamo che l’unico rappresentante di governo che è venuto a Ginosa dopo l’alluvione è stato un esponente di Scelta Civica. D’altra parte suggerimenti e proposte da parte mia e del mio partito non sono mancate in tema di sicurezza, raccolta differenziata, presenza di stranieri e tante altre argomentazioni. Queste proposte non sono state tenute in alcuna considerazione da parte della maggioranza amministrativa. Ad onor del vero, devo dire che anche l’opposizione ha manifestato segni evidenti di sfilacciamento, almeno dal nostro punto di vista. Per essere più chiari, dico che, al di là di alcuni comunicati stampa o manifesti, non c’è stata la capacità di mobilitare la cittadinanza su tali argomenti e mettere alla corde la maggioranza. Il tentativo di impostare il ruolo di opposizione solo su un piano “giustizialista” (corte dei conti, magistratura ecc.) mi pare una azione sterile che allontana i cittadini dalla politica.» Non le pare di esprimere un giudizio troppo severo nei riguardi dell’opposizione? «Lei come si spiega la nascita di movimenti cittadini spontanei o il voto al M5S, se non con l’assenza di un ruolo propositivo da parte dei partiti e dei gruppi consiliari? Le devo anche dire che in giro si sente dire che alle prossime elezioni amministrative vincerà il centro sinistra e che il nuovo sindaco sarà l’avvocato Inglese. Io non credo che questo sia un dato incontrovertibile e lo dico in quanto se non si percepisce che c’è un disagio profondo nella nostra comunità e che a tale disagio si deve rispondere con proposte progettuali e non con dispute personalistiche, non si va da nessuna parte. Per questo noi di Scelta Civica lanciamo, fin da oggi, una proposta di aggregazione, che vada al di là dei partiti e dei personalismi. Vogliamo creare una aggregazione di persone di buona volontà che si rimboccano le maniche per rilanciare questa nostra comunità.» Possiamo decodificare questa risposta per i non addetti ai lavori? Il suo messaggio è anche rivolto al centro destra e dice: togliamo di mezzo gli impedimenti e ragioniamo? «Certamente sì. Le voglio ribadire che noi intendiamo confrontarci sui programmi e non sui personalismi se ci sarà dato modo di discutere con pari dignità discuteremo… se invece, si vogliono imporre dei nomi, allora saremo un’alternativa. Noi vogliamo costruire un progetto politico che abbia alla base la voglia di fare, di rilanciare la nostra comunità.» Ringraziamo il segretario provinciale di scelta Civica per la disponibilità dimostrata. Stefano Giove - Maria Carmela Olivari foto - M C Olivari attualità n. 5 - 7 marzo 2015 13 14 attualità n. 5 - 7 marzo 2015 attualità attualità n. 5 - 7 marzo 2015 Sanità, tutto è fermo. Nulla si muove… Lo Spi-Cgil incalza i sindaci del versante occidentale jonico: “Non si preoccupano dei bisogni di salute dei propri amministrati”. -“Adesso basta. È giusto che la politica jonica e pugliese, nonchè il Direttore generale dell’Asl/Ta 1, Stefano Rossi, dicano come intendono risolvere l’incresciosa situazione della sanità pubblica negli ambiti Uno e Due. A soffrire di inefficienze e mancati servizi-prestazioni, sono i cittadini di Ginosa, Laterza, Castellaneta, Palagianello, Palagiano, Mottola, Massafra e Statte”. Il sindacato dei pensionati Spi-Cgil dei territori in specie e la rispettiva segreteria provinciale jonica, riunitesi nei giorni scorsi a Massafra, aprono formalmente una vertenza unitaria. Coinvolgendo, al riguardo, altre organizzazioni sindacali, associazioni e cittadini. Insomma, uno schieramento compatto. Una sorta di chiamata alle armi per rivendicare una sanità pubblica realmente utile. Fondata su una organizzazione efficiente e, nel contempo, in grado di assicurare una buona efficacia rispondendo alla necessità dei servizi ed utilizzando razionalmente le risorse. Sono molto complesse le lacune negli Ambiti in oggetto. Sono di piccole e grandi dimensioni, ma eterogenee. Una situazione non avulsa dall’ambiente in cui si opera, che, per potere funzionare bene, necessita soprattutto di una buona definizione delle strutture. Di qui l’esortazione al dialogo. Pratica sociale del logos che, finora, il sindacato dei pensionati ritiene essere stato “calpestato senza riguardo”. Ce n’è per tutti, soprattutto per i sindaci: “Dopo le contestazioni, demagogiche, in seguito alla chiusura degli ospedali, non si sono più preoccupati dei bisogni di salute dei propri amministrati. Dicano chiaramente che cosa ne pensano della situazione e come intendono comportarsi”. Le doglianze sono già note. Riguardano l’ordine economico dell’Istituto Asl nel suo insieme di persone e di mezzi accomunati e finalizzati alla realizzazione di precisi scopi. Scopi comuni e duraturi nel tempo. Una caratteristica non rinunciabile per una Azienda che nel versante occidentale jonico sembrerebbe da rebus carico di preoccupazioni e impegni non mantenuti. La narrazione dello Spi-Cgil è chiara e dettagliata: “Dopo la chiusura degli ospedali di Massafra e Mottola l’erogazione dei servizi sanitari territoriali promessi dall’ASL è risultata molto carente. Gli ospedali non sono stati riconvertiti né potenziati nei servizi sanitari territoriali né rispondenti ai bisogni di salute dei cittadini. Pertanto, a distanza di anni e di tante ‘inaugurazioni’, è necessario sapere in che cosa questi ex ospedali devono essere riconverti (Casa della Salute, OPG, Riabilitazioni, Centri di Risvegli, ecc…). Di certo, a tutt’oggi, nulla è dato sapere”. L’arrovellamento: “In seguito all’abbattimento nell’agro di Massafra di 64 bovini contaminati da diossine ed un Consiglio Comunale tenuto nella stessa città, partecipato dall’ASL e dall’ARPA, non si è ancora capito precisamente da dove è derivato questo problema. I cittadini dell’area interessata hanno il diritto di conoscere il livello di inquinamento, le cause e le ricadute sulle persone“. La conferma: “L’ospedale di Castellaneta non è diventato Polo di riferimento territoriale, né si è mostrato adeguato nell’offrire i servizi sanitari previsti dal Piano di riordino. Anzi, dopo le note vicende di malasanità, si è determinato un alto livello di sfiducia nei cittadini, incrementando il tour verso Matera e Acquaviva delle Fonti”. Fattori di interpretazione anche sulla medicina territoriale: “Fa acqua da tutte le parti. Le liste di attesa sulla diagnostica e la specialistica sono lunghe e anche in questo si crea emigrazione sanitaria, soprattutto verso Matera. Senologia: le donne dei comuni di Ginosa, Laterza, Castellaneta e Palagianello, sono costrette a recarsi a Mottola, irraggiungibile con il trasporto pubblico. Missione fallita a Ginosa: “Il Punto di Primo Intervento è stato dimezzato; soppresso, invece, il servizio di Automedica del 118”. Assenza di trasparenza: “Non si conosce la percentuale di ADI (Assistenza Domiciliare Integrata)”. Perplessità sulla visione sistemica: “La Casa per la Vita di Laterza, pur avendo attenuto tutte le autorizzazioni, non ha ancora utenti”. E, ancora: “Il Centro Diurno per anziani di Palagianello non decolla”. Canta Storie Nozze d’Oro per Carmela e Stefano Domenica 1 marzo 2015, Carmela Barberio e Stefano Pesce hanno festeggiato il loro 50º anniversario di matrimonio. Dopo aver partecipato alla Santa Messa presso la chiesa di San Martino, Stefano e Carmela, con figli e parenti, hanno partecipato ad un pranzo presso Villa D’Anzi. Responsabile Sanitario Dott. Francesco Ambrosi Direttore Sanitario: Dott. Francesco Ambrosi 1515 16 n. 5 - 7 marzo 2015 n. 5 - 7 marzo 2015 GINOSA CARDIOPROTETTA, CON I DEFIBRILLATORI PARTE IL PROGETTO DI CARDIOPROTEZIONE SUL TERRITORIO Presentato in occasione della conferenza stampa che si è svolta sabato 28 febbraio presso l’aula consiliare di Palazzo di Città a Ginosa, il progetto “Ginosa Cardioprotetta”, volto a dotare la città di defibrillatori, piccoli apparecchi semplici da usare che consentono, attraverso scosse elettriche, di ‘riattivare’ il cuore e di salvare in extremis dalla morte cardiaca improvvisa. L’iniziativa che vede Ginosa tra le poche città della Provincia ad aver compiuto la scelta di costituire sul territorio una rete di cardioprotezione, è realizzata in collaborazione con l’Associazione “Salvamento Accademy”. Tra i punti individuati sul territorio, in primis scuole e centri sportivi, su Ginosa il defibrillatore è già presente presso lo stadio comunale “Miani”, il Palazzetto dello Sport e la scuola “Deledda”. Nei prossimi giorni ne sarà dotato anche l’istituto “Calò”. A Marina di Ginosa è già disponibile presso il campo di calcio a 8 e nei prossimi giorni sarà consegnato anche all’istituto comprensivo “Raffaele Leone”. Ne erano già dotati i presidi ASL di Ginosa e Marina di Ginosa. Previsto nei prossimi giorni, l’avvio di corsi di formazioni inerenti il corretto utilizzo del dispositivo. Alla Conferenza hanno partecipato il Dott. Vito Monti con la volontaria di Salvamento Accadamy Valentina Sassi, il delegato allo sport Piero Lanera, L’ Assessore alla pubblica Istruzione Marilisa Mongelli ed il Sindaco di Ginosa, Vito De Palma. Massimiliano Doro foro M. A. Raguso 17 Noi e il Fisco Cartelle Equitalia – riaperti i termini per rateazione Con la conversione definitiva in legge del D.L. 66/2014 (milleproroghe) è stata approvata la norma che riapre i termini per rateizzare i debiti pendenti presso Equitalia. Entro il 31 luglio 2015 il debitore deve presentare a Equitalia una istanza per chiedere di rateizzare, in un massimo di 72 rate mensili, i ruoli pendenti anche relativi a precedenti rateazioni decadute per mancato versamento. Questa ultima rateazione non potrà essere ulteriormente prorogata e decadrà con il mancato pagamento di due rate anche non consecutive. La presentazione della predetta istanza inibisce l’azione di nuove azioni esecutive e quelle eventualmente già avviate vengono sospese. Se Equitalia ha già iscritto ipoteca sui beni del debitore, prima della presentazione della nuova istanza di rateazione, tale ipoteca rimane fino alla estinzione totale del debito a ruolo. La domanda di nuova rateazione inibisce, inoltre, anche l’apposizione del fermo amministrativo sugli autoveicoli. Quello già apposto viene cancellato con il versamento della prima rata. Per quanto riguarda i pignoramenti immobiliari, va ribadito che gli stessi non possono colpire l’abitazione in cui il debitore risiede; deve, comunque, trattarsi di immobile non di lusso, e dell’unico bene posseduto. In merito ai fermi amministrativi degli autoveicoli gli stessi non possono essere apposti sui veicoli strumentali dell’attività d’impresa o professionale. Dott. Mario D’Alconzo 18 attualità n. 5 - 7 marzo 2015 XXIII ASSEMBLEA AVIS: il consuntivo è racchiuso nel cuore dei donatori! Domenica 22 febbraio presso il salone Montfort si è svolta la XXIII Assemblea Annuale dei Soci Avis, sulle note dell’ Inno di Mameli e alla gradita presenza dei dirigenti delle strutture superiori Giovanni Guagnano, Consigliere Nazionale e Nicola Carenza, Presidente Provinciale, ai quali il Presidente comunale Mario Grieco dopo aver rivolto un saluto iniziale di benvenuto a tutti i presenti in sala, ha sottolineato quanto l’attività sinergica fra la sezione locale e la provinciale abbia determinato un significativo incremento di donazioni: 935 di cui 147 nuovi donatori. I numeri sono eloquenti! Una soddisfazione da condividere con tutti i donatori e con quanti continueranno a donare il loro contributo di solidarietà e sostegno reciproco, ha ribadito la moderatrice Marisa Tocci, rivolgendo un grazie di cuore a tutti i donatori di Ginosa e Marina di Ginosa per l’ aiuto e il sostegno che hanno voluto confermare con quel gesto di solidarietà che è il dono del sangue. E’ seguita la lettura della Preghiera del Donatore da parte della Prof.ssa Licia Bozza, medico sociale dell’ Avis, la quale ha ricordato che donare il sangue è un atto di maturità, di grande sensibilità e altruismo, di civiltà; non è riproducibile in laboratorio: ognuno di noi può avere bisogno di questo ”BENE” prezioso e naturale e la scuola, I.I.S.S. “Marisa Bellisario” ha in questo un merito indiscutibile per l’opera di sensibilizzazione che svolge in vari modi nei confronti dei giovani favorendo l’incontro con l’ AVIS! Tanti sono stati gli argomenti trattati nel corso della serata, dal Bilancio Consuntivo 2014 al Bilancio Preventivo 2015: i dati forniti, resoconto dell’ E.F. chiari, univoci e completi, metteranno l’esecutivo nelle condizione di affrontare il 2015 con serenità e tranquillità. Il Presidente Mario Grieco ha illustrato le iniziative e le manifestazioni sportive, scolastiche, culturali, e di aggregazione sociale realizzate grazie alla collaborazione di persone che hanno operato con fattivo impegno investendo il loro tempo: il Consiglio Direttivo, vice presidenti Franco Marchionna e Mario D’Angelo per Marina di Ginosa, Nicola Carenza, Damiano Calabrese, Jennifer Clemente, Dino Colapinto, Raffale Coppa, Luciano D’Angelo, Giovanni Dell’Oro, Davide Losavio, Vincenzo Matera e Marisa Tocci; i soci collaboratori Vincenzo e Tonia, Mimmo Simona e Nello; le volontarie del S.C.N. Adriana Pignataro e Carmen Carlucci. La serata è stata caratterizzata dalla presenza del Dott. Giuseppe Ratti, Presidente della B.C.C. di Marina di Ginosa, prima realtà bancaria sul territorio, volano dell’economia locale, delle imprese e delle famiglie. Nello spirito di solidarietà fondamento dei principi statutari dell’ AVIS e sensibili alle attività svolte dal O.M.G. è seguita la toccan attualità te e significativa testimonianza dei soci Antonio Castria e Davide Notarstefano, impegnati in missione umanitaria in Ecuador e Perù. L’assemblea si è conclusa con la consegna delle benemerenze al merito trasfusionale, unico momento in cui i donatori aventi diritto, escono dall’anonimato nel rispetto degli indici previsti dal regolamento associativo, e targhe ai soci che per raggiunti limiti di età non potranno più donare; ci sono stati attimi di commozione per il ricordo di Tonino, carissimo socio scomparso, al momento della consegna di una targa commemorativa alla famiglia. Un grazie doveroso è stato rivolto all’Amministrazione Comunale e al Sindaco, nonché socio Dott. Vito De Palma, da sempre vicini a sostegno dell’Associazione. Un ringraziamento alle associazioni di volontariato AIRC, ANT, AIDO, ADMO, Cittadinanza Attiva, Rotay Club Riva dei Tessali, Pronto… Amici in aiuto, la Misericordia, le Confraternite S. Giuseppe, S.S. Medici Maria S.S. Del Rosario, gli organi di stampa La Goccia, Piazza News, Net.1 TV, Just TV. Un ringraziamento particolare è stato rivolto a chi sostiene, contribuisce e permette di realizzare e svolgere le giornate di donazione, le iniziative e le manifestazioni avisine: pasticceria “L’Incontro”, merceria “Incanto”, DM Canon (MT) D&D Distributori Automatici, antennistica Delfino e a tutti i commercianti che espongono le locandine in occasione delle giornate di raccolta. Un augurio di buon lavoro per quanti fanno del volontariato un principio di vita e un valore della propria quotidianità! AVIS Comunale di Ginosa e Marina di Ginosa foto Erasmo Mazzone n. 5 - 7 marzo 2015 19 Settimana della vita: i temi d’oggi Cosa succede quando una famiglia scoppia un cancro? Come cambiano i rapporti di coppia? Come mutano le relazioni con i figli, i contatti parentali amicali e con il gruppo sociale di riferimento? Che ruolo ha la fede in un contesto di assistenza e cura? Di questi temi, drammatici e pressanti, intimamente legati al percorso e al supporto alla malattia, hanno parlato la dottoressa Domenica Caforio, psicologa e psicoterapeuta, responsabile dell’unità di psicologia ospedaliera dell’ospedale di Castellaneta, e Rosamaria Busto, nell’ambito del secondo incontro della Settimana della vita organizzato nel salone Montfort. del cuore immacolato. «Quando ti trovi di fronte al male totale senza un’apparente soluzione, ha detto la dottoressa Caforio, i tuoi equilibri saltano, i tuoi punti di riferimento non ci sono più. Allora il male, il cancro non è più solo problema del malato, ma diventa una ferita per tutto il nucleo familiare e parentale che lo circonda. I contraccolpi si fanno sentire soprattutto nel rapporto di coppia che possono toccare diversi aspetti della vita di relazione. Il tumore provoca spesso un abbassamento del desiderio sessuale e, sovente, da parte del coniuge sano, una maggiore presa in carico del malato che si può rivelare in due atteggiamenti da una parte la visione del malato solo come persona bisognosa e non più meritevole di attenzioni afferenti al sfera sessuale ed affettiva qual’era quella del precedente menage della coppia, dall’altra il rischio che il coniuge non riesca a far fronte al la malattia perché si instaura una condizione di rifiuto. Nei figli si può peraltro innescare un atteggiamento di interposizione e di sviluppo precoce di responsabile, che non aiuta la crescita delle dei bambini e degli adolescenti si sentono investiti di fardello troppo grande, se non di un senso di abbandono. Come può la fede trovare risposte a queste emergenze pratiche ed esistenziali? Secondo la dottoressa Caforio, un supporto religioso, se intimamente vissuto, può altamente curativo perché neutralizza i motivi di stress e di ansia, che ci pongono di fronte alla nostra fragilità e al problema della morte che non riusciamo ad accettare come parte della vita. Anche la comunità parrocchiale può essere un punto di riferimento per le persone che attraversano una fase acuta della malattia, ma che la fase post in cui devono essere riannodati tutti quei rapporti che il trauma può aver interrotto. Ai malati, bisogna sempre dire la verità ed accompagnarli in un percorso di riappropriazione del proprio Sé che coinvolga tutti. A questo proposito è stata illuminante la testimonianza di due coppie di Ginosa che hanno superato insieme la fase del tumore e che hanno riscoperto se stessi anche come nucleo familiare. La Asl di Taranto ha compiuto studio monografico proprio sulle sulla terapia di gruppo nelle coppie che attraversano il trauma da cancro. Il risultato più significativo è che la terapia di gruppo, specie nelle situazioni drammatica aiuta a parlarsi,ritrovarsi e riconoscersi. Forse un monito per tutti noi che dovremmo tornare a guardarci negli occhi. Michele Pacciana Come reagisce la famiglia quando un figlio fa scelte radicali, come quella di partire in Missione, o della vita religiosa? il primo incontro della Settimana della vita, organizzato dal Cuore immacolato, che si è proprio fatto queste domande. A cercare una risposta hanno contribuito le testimonianze di Davide Notaristefano, Antonio Castria e della dottoressa Sara Montesano.Partire è soprattutto una ricerca di se stessi, hanno detto i due ragazzi entrambi hanno trascorso un anno in Perù è in Ecuador, per toccare con mano la vera povertà della sierra andina dove tutto viene ridotto all’essenziale ma dove ognuno trova un proprio ruolo nella miseria e riesce a tornare qui nel nostro mondo occidentale dove tutto è dato per scontato, con un nuovo spirito di solidarietà ma soprattutto con una nuova voglia di guardare oltre quello che è il nostro quotidiano. I poveri, ha detto Antonio Castria, servono per convertirci, per farci rendere conto di quanto abbiamo perso il senso dell’essenziale, chi non ha niente e ti da tutto, mettendoti di fronte a te stesso e alle tue scelte. All’Inizio i miei genitori erano fortemente contrari alla mia scelta, molto preoccupati, poi abbiamo parlati e hanno capito, gli fa eco Davide Notaristefano, ancora visibilmente commossa dall’accoglienza nelle baracche di pietra nera dei campesinos della Sierra. Molto toccante anche l’esperienza di Sara Montesano farmacista comunale che alla luce della sua fede, maturata in un cammino di preghiera, ha vissuto un mese in India, nel Punjab, la terra dei Sihk, dove i cristiani non sono che una piccola minoranza. Li, allontanandosi, tra gente diversa, si ritrovano le ragioni della propria esistenza. Partire, ci hanno detto i ragazzi, è un po’ ritornare dentro se stessi, andando oltre se stessi, per dare nuova linfa alla nostra vita. Forse anche i genitori, le famiglie, dovrebbero provare a conoscere questa dimensione dell’Oltre. Michele Pacciana 20 attualità n. 5 - 7 marzo 2015 DIALOGHI SULLA LINGUA . . . . . . TRA ALUNNI DI TERZA PRIMARIA Il 21 febbraio si celebra la Giornata mondiale della lingua madre, istituita dall’Unesco nel 1999. La data scelta, su proposta del Bangladesh, ricorda la sollevazione degli studenti universitari avvenuta nel 1952, nell’allora Pakistan orientale, per il riconoscimento della loro lingua, il bangla, contro l’imposizione della lingua urdu, conclusasi tragicamente per quei ragazzi. Da allora, ogni anno, questa data viene celebrata in Bangladesh con grande partecipazione emotiva, le persone si recano presso il monumento commemorativo di Dhaka e, agli studenti che hanno perso la loro vita affinché il diritto alla lingua madre e alla propria identità culturale venisse loro riconosciuto, portano fiori. La classe 3^ B Primaria dell’I.C.S. G. Calò di Ginosa ha celebrato la “Giornata Internazionale della Lingua Madre” trasferendo l’aula scolastica presso l’aula consiliare del Comune di Ginosa. Grazie all’ ospitalità del Sindaco di Ginosa e del Vice Sindaco, la professoressa Marilisa Mongelli che da eccellente padrona di casa ci ha accolto con grande calore, gli alunni hanno rappresentato un’ attività didattica recitata dal titolo “Dialoghi sulla lingua italiana: l’albero e la linfa”. L’aula consiliare si è dunque trasformata inizialmente in una tavola rotonda in cui intellettuali, giornalisti e linguisti hanno dialogato sull’importanza della lingua madre e sul grave pericolo della perdita dei dialetti; successivamente la stessa aula, divenuta una piazza per artisti da strada ha accolto venditori e inventori di parole per rimarcare l’uso corretto del lessico; infine, per sottolineare la forza della parole, le parole stesse sono state sostituite dai fiori e dal loro linguaggio segreto così a tutte le lingue del mondo bravissimi alunni-fioristi hanno “donato” fiori: l’AMARANTO per l’immortalità, la BELLA D’IRLANDA per la buona fortuna, il BRUGO per la protezione, il CORIANDOLO per il valore nascosto, il ROSMARINO per il ricordo, il GAROFANO ROSA per non dimenticarti mai, la PRIMULA MAGGIORE per la fiducia e a tutto il pubblico presente, la CAMPANULA per la gratitudine. La protezione della nostra madrelingua è affidata ad ognuno di noi: amarla, proteggerla, parlarla e soprattutto trasmetterla è un do Le ricette di Maria Carmela Olivari Torte alle pere con scaglie di cioccolato È un ottimo dolce, può essere usato sia come dessert che come merenda il pomeriggio accompagnato da un buon the. È un dolce delizioso, durante il mio periodo universitario la mia cara amica Michela lo preparava sempre prima di partire, mi diceva: “ Mary te la faccio, così non ti mancherò e mi penserai sempre”. E io ero molto felice di questo suo dolce pensiero. Ve la ripropongo con una piccola novità, con delle scaglie di cioccolato. Credetemi è deliziosa. Buon dolce. 250 g di farina 00 130 g di zucchero 180 g di burro 2 cucchiaini di lievito per dolci Uova 5 5 pere 200 g di scaglie di cioccolato (precedentemente immerse nella farina, serve per non farle scendere giù durante la cottura) Vino Bianco q.b Procedimento: Tagliate a tocchetti le pere e ricopriteli con il vino bianco e un cucchiaio di zucchero (minimo 30 minuti). Ora mettete insieme la farina, lo zucchero, le uova e il burro ammorbidito lavorate il tutto fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Aggiungeteci il lievito e le gocce di cioccolato e rimescolate. Per finire aggiungete le pere all’impasto e mescolare con un cucchiaio di legno. Prendete uno stampo di 28 cm ricoprite con carta da forno e mettere in forno per 35-40 minuti a 160°. A piacimento potete decorare con una spolverata di zucchero a velo. Ciao alla prossima. attualità vere e una necessità per non smarrirsi, per non perdere la propria identità culturale. “Parlare a qualcuno in una lingua che comprende consente di raggiungere il suo cervello. Parlargli nella sua lingua madre significa raggiungere il suo cuore”, l’UNESCO ha adottato per il 2015 questa citazione di Nelson Mandela e ha scelto il tema della diversità linguistica e culturale e il multilinguismo per la promozione dello sviluppo e dell’istruzione. Noi, oltre alle immagini che documentano una serata di suggestioni, di festa e l’emozione dei bambini nell’aula istituzionale più importante della città, luogo ideale per il tema affrontato, affidiamo ai lettori questa bellissima poesia di Ignazio Buttitta: Lingua e dialettu Un populu / mittitilu a catina spughiatilu / attuppatici a vucca è ancora libiru. Livatici u travagghiu / u passaportu a tavula unnu mancia / u lettu unnu dormi, è ancora riccu. Un populu / diventa poviru e servu quannu ci arrubbanu a lingua addutata di patri: / è persu pi sempri. Il prossimo anno la lingua madre la “proteggeremo” con una fiaba. Giusy Miraglia e Rosa Perrone Giornata internazionale della Lingua Madre. L’assessore Mongelli: “per alunni e famiglie anche un modo per socializzare nella casa comunale” E’ stata soprattutto una grande festa la presenza della classe 3^ B dell’I.C.”G. Calò” , lo scorso 20 febbraio, nell’aula consiliare del Comune di Ginosa per celebrare n. 5 - 7 marzo 2015 la Giornata internazionale della Lingua Madre, istituita nel 1999 dall’Assemblea dell’Unesco per promuovere la diversità linguistica, culturale e il multilinguismo. La celebrazione,ha avuto l’obiettivo di valorizzare la diversità linguistica e culturale nella convinzione che una cultura della pace fiorisca solo quando ognuno possa comunicare liberamente nella propria lingua in tutti gli ambiti della propria vita. Nella sala più rappresentativa della Città sono risuonate testimonianze linguistiche di sapienti letterati,valenti scrittori e poeti nonché citazioni di scrittori per ragazzi, ameni nella forma ma profondi nel messaggio, tutte declamate con valenza interpretativa dai giovanissimi alunni dell’ Istituto Calò che, seduti ai posti solitamente occupati dai membri del Consiglio Comunale, hanno mostrato grande sicurezza e notevoli doti interpretative. Il tutto si è svolto alla presenza di genitori, nonni e docenti che hanno gremito l’aula con grande entusiasmo. E’ stato l’assessore alla Pubblica Istruzione, prof.ssa Marilisa Mongelli, a fare gli onori di casa, salutando i presenti e sottolineando come tali iniziative hanno, per gli alunni, una doppia finalità ossia quella squisitamente didattica, ma anche quella che vede i giovani cittadini in erba e le loro famiglie socializzare nella casa comunale quasi fossero in una moderna Agorà dove ciascuno ha il diritto di esprimere il suo pensiero con la consapevolezza di essere ascoltato e compreso senza fraintendimenti o false interpretazioni. Una bella iniziativa didattica, sicuramente fuori dalle aule scolastiche ma nel luogo più rappresentativo e significativo della città, certamente da ripetere. Le poesie di Carmelo Monaco La vita 21 L’amico d’infanzia Iniziò con un vagito, e ci avviammo Mi eri accanto attaccata alla pelle Un’ombra riflessa senza luce Mai una volta che riuscissi a vederti Come la torre senz’anima D’un luogo a me tanto caro Come un muro che s’affaccia Su uno scenario in declino Con me hai diviso tutto in silenzio Che fossero gioie o malinconie Avrei tanto voluto che mi guidassi Anche un parere, m’avrebbe giovato Ed andar per strade scoscese Salutando alberi tristi A cercarne uno che non c’è Un carrubo amico d’infanzia Mai una volta che uscissi dall’ombra Mi lasciavi sempre decidere tutto Anche quando brancolavo nel buio Ma lo so che la colpa è solo mia Una vita quella tra i sassi Che dà ora un senso di vuoto Fu ucciso anche un fico Che addolciva pure la vita E così ci sopportiamo e continuiamo Ho cominciato con te e con te finirà Fedele compagna fino alla fine Sei cuore e sei mente, sei la vita mia. Era viva di canti e di mamme Che tristezza, ora solo abbandono Come un vecchio al suo destino Come un cuore ferito che batte 22 argomenti n. 5 - 7 marzo 2015 8 Marzo - Convivio ANT: Aiutateci con la vostra presenza ad assistere a domicilio e gratuitamente i sofferenti di tumore Lo scorso 26 febbraio, nella Sala Giunta del comune di Ginosa si è svolta la conferenza stampa di presentazione del “convivio” che la Delegazione di Ginosa dell’ANT realizzerà, nella sala ricevimenti “Imperatore di Puglia”, il prossimo 8 marzo. Alla conferenza stampa sono intervenuti i rappresentanti della delegazione Ant, guidati dalla presidentessa Stefania Basile, il sindaco di Ginosa e la consigliere comunale delegata Sara Di Taranto. Il Sindaco Vito De Palma ha fatto gli onori di casa e ha spiegato il perché l’amministrazione comunale sostiene le attività dell’Ant con un contributo annuo di 5mila euro, inviato alla sede nazionale di Bologna che poi ridistribuisce al territorio tale somma. Anche il consigliere comunale Delegato alle Associazioni, Sara Di Taranto, ha ribadito il grande valore etico dell’operato dell’Ant che interviene in situazioni difficili che una terribile malattia , come il cancro, determina. La presidentessa dei volontari ginosini Delegazione dell’Ant di Ginosa “Sorriso”, Stefania Basile, ha spiegato perché la denominazione convivio ed ha letto quanto riportato sulla brochure d’invito: «Cari amici, il nostro è un Convivio per l’Eubiosa: la buona vita, la vita in dignità, il principio fondante di Ant, per il quale, noi volontari, operiamo attivamente per tradurlo in azioni concrete di solidarietà. Grazie a voi possiamo offrire: assistenza gratuita ai malati oncologici e alle loro famiglie; visite gratuite per la prevenzione del melanoma; educazione ad un corretto stile di vita, in collaborazione con le scuole. Dal 2008 nel nostro territorio ginosino, sono stati assistiti 125 pazienti e molti altri continuiamo ad assistere. Abbiamo potuto effettuare, a ottobre 2013, 42 visite gratuite per la prevenzione del melanoma. Nel 2014, in Italia, gli assistiti sono stati più di 100mila. Vorremmo ancora organizzare un altro ciclo di visite gratuite per la prevenzione del melanoma, perciò vi invitiamo a partecipare ad una giornata di allegria, musica e animazione, perché il bene non è mai senza sorriso. Siamo sicuri che l’esperienza e la cortesia dello staff della sala ricevimenti saprà assicurare al nostro “Convivio” gusto ed eleganza. La nostra giornata di festa è aperta a tutti coloro che vogliono condividere lo spirito di solidarietà che per noi significa. “risposta al richiamo della sofferenza (di qualsiasi tipo) con amore” come ha detto il professor Franco Pannuti, fondatore dell’Ant.» Nel corso della conferenza stampa si sono susseguiti diversi interventi attraverso i quali è stata ulteriormente illustrata l’attività della Delegazione ginosina e la ripartizione della somma spesa per partecipare al convivio. Ovviamente, rendiconteremo, la giornata dell’8 marzo che speriamo possa portare contributi significativi ad una associazione che opera per alleviare le sofferenze che il cancro determina, non solo alle persone che ne vengono colpite direttamente, ma a tutta la famiglia, che vive questa situazione in maniera complicata e senza le dovute conoscenze, che sono indispensabili per affrontare un percorso di vita sicuramente complesso. Esseggi foto Erasmo Mazzone attualità n. 5 - 7 marzo 2015 23 ANT è ... SOLIDARIETA’ - “IL NOSTRO MOLTO SAREBBE NIENTE SENZA IL POCO DI TANTI” La solidarietà va oltre i confini della delegazione ANT “SORRISO” di Ginosa coinvolgendo in prima persona chi non è volontario ANT. La signora Tina De Biasi, stimata professionista nel campo delle acconciature femminili, ha fatto propri i principi che appartengono e muovono ogni volontario; principi che portano ad avere la consapevolezza di dare a chi soffre comprensione e disponibilità ad essergli accanto. Attraverso la perfetta organizzazione di un torneo di burraco, che ha visto come momento conclusivo tutti i presenti riuniti intorno ad un ineccepibile buffet, la signora De Biasi ha raccolto fondi da devolvere all’associazione ANT. Enzo Parisi: dal ferro della fucina alle opere d’arte di Giulio Pinto Piero Parisi alla giovanissima età di 13 anni comincia a fare il fabbro a bottega di Nicola Sangiorgio. Negli anni ‘70 continua il suo tirocinio con i fratelli Dinardo e con Pignalosa. Nel 1981, quando inizia l’era dei profilati in alluminio, si sente pronto per l’avventura da artigiano in proprio ed apre la sua prima bottega in Viale Martiri d’Ungheria. Nel ‘92 costruisce la sua officina in Via Anna Frank e vi si stabilisce definitivamente, aiutato dal suo fedele Dino Gatti, specialista della saldatura. Fin dalla giovane età il figlio Enzo Parisi è subentrato nella collaborazione dell’impresa, portando un incremento e un rinnovamento tecnologico alla suddetta impresa di famiglia Lame Service, facendola diventare Gruppo Parisi e rinnovando il sistema di produttivo dei serramenti in alluminio, con svariati macchinari di alta tecnologia e precisione nel settore dell’alluminio. Il piccolo figlio d’arte ha conseguito diversi elogi nel campo della forgiatura di manufatti in ferro battuto e colorazioni anche realizzate su prodotti artistici, lavorando così anche nel settore ornamentale per il Vaticano. Nel 2004 viene chiamato dalla Santa sede per conto del cammino Neocatecumenale dove Fondi che abitualmente vengono utilizzati per seguire a domicilio i malati oncologici, prendendosene cura senza alcuna spesa a loro carico e dando la possibilità di rimanere nell’ambito familiare, sostenuti e circondati dall’affetto dei propri cari. Con grandissima stima tutti i volontari ANT di Ginosa dicono GRAZIE alla signora De Biasi, al suo impegno, al suo essere accanto ad una realtà così dolorosa; un ringraziamento che va esteso a tutti coloro che hanno preso parte al torneo, ricordando che la base fondamentale che muove tutto questo è sicuramente l’AMORE verso gli altri. Delegazione ANT “SORRISO” dirige progetti della Domus Galilei di Gerusalemme, sita sul lago di Tiberiade. Con svariati ingegneri e architetti di tutto il mondo (inglesi, francesi, spagnoli, americani, portoghesi e tedeschi) acquista, attraverso tale esperienza, una professionalità molto elevata, da fargli conseguire il titolo di piccolo maestro d’arte all’età di soli 22 anni. Il suo primo lavoro artistico lo ha realizzato a soli 14 anni, portando a compimento una bici porta giornale che regalò a sua madre. Ora ha realizzato questa collezione di manufatti artistici di piccola dimensione, che ha battezzato con il nome di Marajà, che significa Maestri Rari Italiani dove lui è il fondatore. Il suo obbiettivo è far conoscere l’arte del ferro in tutto il mondo, esprimendo tutta la sua passione per la materia. Negli anni passati è stato sostenuto moralmente e soprattutto professionalmente, nella formazione marketing e presentazione pubblicitaria da svariati professionisti: ingegneri, architetti e professori universitari delle Accademie delle Belle Arti di Brescia. Inoltre merita di essere menzionato, un carissimo collega e artista di Brescia, noto come Dante Bonometti, il quale cura da tempo tali iniziative. Intervistando Enzo Parisi ‘‘Alla fine questo lo devo solo ed esclusivamente a mio padre, un grande maestro e professore della vita che con la sua tenacia ed amore mi ha trasmesso non solo l’arte di questo lavoro ma il modo più concreto di esprimermi donandomi i veri valori della vita (Grazie Papà). 24 attualità n. 5 - 7 marzo 2015 Gianni Pinto: un ingegnere che sta costruendo il suo futuro con i colori armoniosi dell’arte gastronomica. Un talento capace di sognare e realizzarsi… per il momento, all’estero. A Madrid. Tutto in linea con la denominazione del ristorante che gestisce: ‘Sinfonia Rossini’. Una dedica ad uno dei più grandi operisti della storia della musica. Ma anche un noto bon vivant, amante della buona cucina. Diceva il maestro Rossini: “L’appetito è per lo stomaco quello che l’amore è per il cuore”. Autenticità, fascino elegante e melodioso che Pinto, come un musicista, esegue con le sue innovazioni da sbalordire coloro che, riduttivamente, ritengono la “Cara Italia, se vuoi cambiare devi veramente investire sui giovani. Per ogni ragazzo che fallisce o emigra, perdi un pezzo di anima. Ognuno che parte per l’estero avrebbe potuto creare valore per la Nazione…”. Fece scalpore la lettera del 22enne Augusto Marietti, emigrato cinque anni fa negli Stati Uniti. Giovani talenti che lasciano l’Italia. La storia dell’ingegnere civile Gianni Pinto, è esemplare. Compirà 34 anni il prossimo mese di marzo ed è di Ginosa. Si è laureato nei tempi giusti al Politecnico di Milano. Da due anni opera in Spagna, a Madrid. Un italiano nella capitale dai mille segreti, che sta diventando grande. Ma con un’altra professione: Chef. Non è un improvvisato. Si è preparato all’Accademia italiana della cucina ed ha fatto esperienza in ristoranti stellati Michelin di Milano. Credenziali di rilievo in aggiunta al prestigioso logo di essere stato allievo dello chef internazionale, Carlo Cracco. La stampa di settore madrilena si sta occupando con ampia diffusione dell’affermazione dell’ingegnere nostrano esaltandone la cucina di qualità e la salvaguardia di quella italiana, la cultura e la civiltà dello stare a tavola. Cioè quel senso preposto al piacere della tavola che si chiama gusto. cucina italiana solo pasta e pizza. Per esempio, il polpo alla brace condito con spezie intriganti ed una zampetta di pesce, con cozze tarantine e vongole veraci, dà la sensazione a chi lo gusta di vedere dalla finestra del ristorante il Golfo di Taranto. “La cucina – spiega Pinto - non è cosa di poco conto. E’ degna delle migliori cure perché è un’arte. Ho cambiato professione quando ho preso coscienza, e la passione il sopravvento, che sono stato sempre un cuoco. Se si è spento per sempre il fuoco sacro di fare l’ingegnere? Questa laurea fa parte del mio percorso di vita. Mi ha aiutato a capire, pensare, ragionare, analizzare e affrontare ogni piccolo passo in maniera ra- zionale. Adesso, vivo il presente”. Vale a dire? “In maniera serena, pieno d’entusiasmo non dimenticando mai che la mia forza è nella consapevolezza. Nell’avere fede, tenere duro e mettere al centro della quotidianità il coraggio e la determinazione. Sono queste che decidono il futuro, il successo oppure la fine di tutto. Quelle che vanno rispettate e mai tradite. Riconosco che il momento storico è difficile, ma non bisogna perdere l’illusione e soprattutto cercare il proprio spazio in questo mondo della gastronomia così grande e fantastico!”. Le manca l’Italia? “E’ sempre nel mio cuore. Credo che mi manchi l’idea di come la vorrei vedere, dei ricordi da bambino (puri e indimenticabili), dei profumi del pane a legna appena sfornato dei panifici della mia amata Ginosa”. In Spagna le cose vanno meglio? “Attualmente, vi è il 26 per cento di disoccupazione; però, la sensazione è che la gente viva in maniera più tranquilla, consapevoli che le cose cambieranno in meglio”. Un episodio, un nome, un piatto ci fanno precipitare nella memoria. Un suo ricordo? “Senza dubbio il primo impasto per fare una focaccia con l’aiuto dei miei cugini a casa di nonna Nardina… era l’estate del 1987, avevo 6 anni! Che meraviglia!”. Se avesse la possibilità di colloquiare con il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, cosa le direbbe? “Cosa si può dire ad un’intoccabile?”. E se fosse ospite del suo ristorante? “Sicuramente gli farei pagare il conto… senza sconto!”. Qual è il suo sogno? “Avere una famiglia felice e numerosa… presto mia moglie, Maria Jose Silva Canessa, darà alla luce un maschietto stupendo che si chiamerà Giulio, come il nonno!”. Le radici non si dimenticano e perdono mai: “Sono grato ai miei genitori per avermi dato la Vita”. A taccuino chiuso la confidenza: “Diventerò il numero uno mondiale degli chef”. Canta Storie attualità n. 5 - 7 marzo 2015 La scuola fa impresa Banche, scuole, imprese, giovani, e mondo del lavoro. l’Istituto Professionale per il Commercio con indirizzo alberghiero Mauro Perrone di Castellaneta, è entrato in un grosso progetto di promozione delle risorse del Territorio che, facendo leva sul bando regionale legato al progetto europeo “Garanzia Giovani per il contrasto alla disoccupazione giovanile, attraverso una Associazione temporanea di scopo, tra diverse realtà produttive ed educative, assicurerà alta formazione agli alunni e farà delle scuole pugliesi, oltre che agenzie socio- formative, delle vere e proprie centrali ricettive in cui si incontrino domanda e offerta di lavoro, promuovendo start up d’impresa e coniugando le tre vocazioni primarie del Territorio, agricoltura turismo e piccola e media impresa, come ha evidenziato il preside, professor Vincenzo Calabrese. «Abbiamo sposato integralmente la filosofia di “Garanzia giovani”, ha continuato il dirigente scolastico, siamo convinti che i ragazzi possano realmente investire su se stessi diventare la risorsa primaria per un rilancio delle nostre potenzialità». In questo spirito di progettualità ritrovata e professionalità concepita come servizio al Territorio, che eviti la fuga di cervelli, gli alunni delle quarte e quinte classi del Mauro Perrone, hanno incontrato i dirigenti della Banca di Credito Cooperativo di Marina di Ginosa, che ha promosso un sondaggio nelle scuole del suo bacino d’utenza per indagare il rapporto tra giovani e denaro e le possibilità di guardare oltre la crisi, che pur penalizzando famiglie e aziende può e deve essere vissuta come possibilità di crescita. Il Credito Cooperativo per sua stessa Costituzione, come ha sottolineato il presidente Giuseppe Ratti, guarda al tessuto connettivo di un territorio, alle piccole e medie imprese chi sono l’asse portante della nostra economia in cui il turismo ha un posto di primaria importanza. In quest’ottica un Istituto bancario può essere il punto di convergenza di tante ener- 25 gie positive, perché ognuno ha tanti progetti ma ci vogliono le risorse per realizzarli ed è proprio questo il compito di una banca come la Bcc di Marina di Ginosa. Sulla stessa lunghezza d’onda si è mosso il direttore generale dell’Istituto di credito, Antonio Gallitelli, che ha puntato il suo intervento su rapporto fiduciario tra clienti, personale e dirigenza di una banca che voglia guardare al Territorio e che si doti, come ha sottolineato il direttore commerciale, Nico Calabrese di mezzi innovativi come la monetica e di tutti i mezzi del commercio elettronico,pur innestati su una solida tradizione di esperienza e conoscenza. Il valore aggiunto di un recuperato rapporto fra le istituzioni bancarie il cliente è proprio un guardare alla persona come elemento caratterizzante di un nuovo processo di sviluppo, nella crescita individuale, sociale e culturale di una collettività, come ha rilevato, in chiusura, il Vice Presidente della BCC Domenico Bitetti. Banca e scuola si alleano per guardare oltre e per costruire una concreta ipotesi di futuro basata su possibili realtà di sviluppo. Ai ragazzi è stato anche somministrato un questionario sui rapporti tra giovani e denaro, curato dalla psicologa Giorgia Mele, in vista di un’indagine più ad ampio spettro i cui risultati saranno resi noti a breve coinvolgendo tutte le agenzie educative del Territorio. Quando la Provincia fa scuola. E non si arrende a quel ruolo secondario che la vuole relegare a Cenerentola dell’economia. Michele Pacciana 26 attualità n. 5 - 7 marzo 2015 Sofferenza urbana e migranti “Parliamoci chiaramente, l’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro sono molto attivi sul territorio jonico. Il caporalato viene applicato ancor più senza scrupoli. Soprattutto a Ginosa, stante la sua primigenia vocazione agricola. Certo, il costo del lavoro è altissimo, quasi insopportabile in questa crisi, ma questo non può giustificare le assunzioni in nero o fatte con retribuzioni che differiscono dai contratti nazionali oppure che sono sproporzionati alla quantità e qualità del lavoro prestato. Per non parlare dello squallido traffico delle giornate lavorative che vede chi le effettuata concretamente ignaro della sua precarietà ed occasionalità a vantaggio di altre persone che puntano ad agevolazioni sociali o previdenziali. Così come è ingiustificabile il reiterarsi delle situazioni alloggiative degradanti in cui i lavoratori sono costretti a soggiornare”. Parla tutto d’un fiato Guglielmo Trentadue, presidente provinciale jonico dell’Unione coltivatori italiana (Uci). L’argomento è la popolazione degli invisibili. Stranieri che lavorano nella campagna nostrana. Spesso affollano le abitazioni. Sono sfruttati e malpagati. Eppure la loro vita resta confinata nel silenzio. “Se non ci fossero loro – spiega Trentadue - le aziende ginosine avrebbero già chiuso per fallimento. Vede, non c’è malanimità nei datori di lavoro. Sono imprenditori che combattono la grave crisi per mantenere attive le proprie aziende. Piuttosto, non si comprende perché si continua a guardare con strabismo l’agricoltura, il cui comparto vige in agonia ed ha bisogno urgente di cure”. Il fenomeno migratorio a Ginosa sta assumendo dimensioni e caratteristiche sempre più strutturali. La conoscenza di questa realtà risulta ancora limitata, offuscata da luoghi comuni e paure. Preoccupano i diffusi atteggiamenti discriminatori e di chiusura, contro i quali molto resta da fare. Un impegno, questo, che richiede l’apporto congiunto di singoli, associazioni e decisori politici. L’equazione democrazia-legalità viene spesso rievocata e puntano soprattutto i rumeni. Sono la collettività più numerosa dei comunitari: 524 su 560. Gli extracomunitari, invece, sono 314, con prevalenza del Marocco e della Tunisia. Ovviamente, si tratta di dato riportato all’anagrafe comunale dei residenti, che, tuttavia, aiuta a comprenderne il flusso anche nel resto della provincia jonica. Al Centro per l’impiego si riscontra che nei 29 Guglielmo Trentadue, presidente provinciale jonico dell’Unione coltivatori italiana (Uci) Comuni jonici i rumeni sono maggioranza con 3739 presenze e Ginosa ne ha il più alto numero di tutti: 1149. Segue Taranto con gli extracomunitari pari a 1814. Per completare, va detto che in tutta Italia i rumeni sono 933 mila. Da contraltare, il record degli italiani che sono emigrati all’estero nel 2013: 82 mila. Perché tanti rumeni in Italia? Semplice, insieme alla Moldavia costituiscono l’arretratezza dolorosa del popolo dei poveri che chiede il dono della speranza. Ed a Ginosa sono in tanti, molti di più di quelli ufficiali. Si quantificano in circa 8 mila ed aumentano ad ogni passa parola. Appunto, invisibili. Come renderli luminescenti? Trentadue ha una sua ricetta e indica lo snellimento della burocrazia: “Non pretendere che per l’iscrizione all’anagrafe si chieda contratto di lavoro e fitto di casa, nonchè le buste paga. E’ assurdo, inoltre, che solo a Ginosa non viene ritenuta valida la tessera sanitaria di uno straniero già residente in altra città e si chiede il duplicato del codice fiscale se smarrito”. Un’attenzione specifica all’inserimento degli stranieri nella società ginosina, la dedica il sindaco, Vito De Palma. Li esorta a “farsi anagrafare. Solo così – dice - si potrà favorire un conseguente processo di integrazione con il territorio. I miei concittadini non hanno sentimenti razzisti. C’è una situazione di crisi occupazionale (i senza lavoro sono 3348, ndr) che porta chiunque a vedere ombre anche laddove non ce ne sono”. Poi lo slogan pro-futuro per i migranti: “Aiutateci ad aiutarvi”. Intanto, per intensificare il controllo del territorio, il primo cittadino ginosino ha chiesto aiuto al Prefetto di Taranto, Umberto Guidato. All’autorità di Stato è stata formalizzata l’intercessione per una deroga alle assunzioni di personale nel corpo della Polizia municipale. La città oggi produce sofferenze. Per questo ha senso parlare di ‘sofferenza urbana’. Ossia, di una sofferenza che non è solo individuale e psicologica, ma è intersoggettiva e collettiva. L’esperienza della sofferenza ha cioè statuto politico, non morale. Ne sono prova i racconti dei tanti che portano su di sé la precarietà e ruvidità del vivere in questa società. Ma se questo intreccio doloroso tra storie private e storie della città è vero, è vero anche il suo rovescio. Vale a dire, che per costruire lo stare bene bisogna lavorare dentro i contesti di vita, avendo in mente il sogno di una città vivibile ed ospitale. A questo riguardo, è significativo l’intervento di Rocco Giove, presidente dell’Associazione culturale ‘LocoMotiva’. “Innanzitutto – argomenta - c’è da verificare la veridicità sulle cifre che circolano sulla presenza massiccia di rumeni. E’ necessario e ineludibile farlo. Tuttavia, se prendessimo per buono il numero di circa diecimila, non si potrebbe più parlare di minoranza etnica, perché i rumeni corrisponderebbero a circa 1/4 della popolazione effettiva del Comune di Ginosa. Anzi, essendo loro quasi tutti inseriti nel contesto lavorativo (in regola o in nero non ha importanza), se davvero fossero così tanti, allora saremmo di fronte a una minoranza di lavoratori italiani al cospetto di una maggioranza di lavoratori rumeni. Il che sarebbe un’enorme cavolata! Non esistono solo i campi da coltivare e la percentuale di rumeni, nella stragrande maggioranza delle mansioni (non parliamo delle professioni), è pressoché nulla. Il problema del lavoro a Ginosa non si può limitare alla ‘terra’. I rumeni vengono impiegati in quel settore perché qualcuno li assume e li sfrutta. Così come vengono assunti e sfruttati tanti italiani. Poi, tolti coloro che si sentono toccati in prima persona e che hanno motivo di lamentarsi della situazione, cioè chi ha sempre voluto, potuto, dovuto lavorare in campagna, non c’è quasi più nessuno, soprattutto tra i giovani, a essere disposto a svolgere un lavoro faticoso, dagli orari estremi e, non facciamo finta di dimenticarcene, spesso sottopagato. C’è un problema di concorrenza sleale? Lo si affronti ricercandone le cause e traendo delle conclusioni costruttive. Mordendosi la lingua e usando il cervello, possibilmente!”. Canta Storie attualità n. 5 - 7 marzo 2015 27 Cascate di giocattoli dalle pentolacce del MascherArci 2015 Lo sforzo organizzativo dei soci dell’arci, per il carnevale 2015, è stato premiato, la sera del venerdì 20 dello scorso febbraio. A dire il vero non i soci ma i numerosi bambini, accorsi in piazzale San Pio, sono stati premiati, con i giocattoli contenuti nelle pentolacce che non furono rotte il lunedì della sfilata. Dalle ore 17, il piazzale era cassa di risonanza di allegra musica carnevalesca, infatti com’era stato promesso, i giocattoli ai bambini dovevano essere distribuiti e quelli, fiduciosi, vestiti a maschera, nonostante facesse freddo (ma non pioveva!), si sono fatti accompagnare dai genitori per concludere in allegria la festa interrotta il giorno della sfilata. Alle 19.00, coriandoli, balli e maschere hanno gremito la piazza e con l’allegro dragone di cartapesta a dirigere le danze, i piccoli si sono scatenati nell’ultimo bagliore di festa tra allegri briganti, venuti fuori dal carro allestito dai Cavalieri del Guiscardo, banchetti di ar- tigianato creativo e fornaci di salsicciotti e patatine. Cinque le pentolacce ridotte in cocci, per ciascuna di esse, cinque piccoli concorrenti che armati di bastoni, si sono fatti onore per “pescare” il loro giocattolo. E fino alle 21,30, quando l’ultima pentolaccia ha ceduto, è stato un continuo di festa e balli. I bimbi erano orgogliosi della conquista ma anche gli adulti hanno avuto la loro soddisfazione con l’estrazione dei cestini, messi in palio dall’associazione dei Cavalieri del Guiscardo, in una lotteria tutta nostrana. Al presidente dell’Arci di Ginosa, Stefano Giove, abbiamo chiesto un commento: “La gioia di tutti i soci del circolo - ci ha detto - è immensa perché questa serata dedicata ai bambini è la parte più bella del nostro MascherArci 2015. Quello che volevamo era una festa per loro, la sfilata è stata rovinata in parte dalla pioggia ma le pentolacce, come avevamo promesso ai piccoli, non potevamo riporle e aspettare il prossimo anno e questa sera, il tempo ci ha dato una mano e loro si sono divertiti. Voglio ringraziare coloro che ci hanno offerto i giocattoli che abbiamo distribuito: Centro Idea, Ico Dragone e il Calamaio di Mariolina Dragone. Tuttavia un grazie va a tutti i soci del circolo, del laboratorio dell’artigianato creativo, che hanno realizzato pentolacce e costumi con il preciso intento di regalare ai bambini di questa comunità gioia e divertimento. Siamo tutti molto felici, dedicare il nostro tempo ai piccoli è uguale a guardare con attenzione al futuro di tutti noi. Il prossimo anno faremo ancora meglio”. Cala, quindi, il sipario su questo MascherArci 2015. Il prossimo anno faranno di più, i soci Arci! Ac foto M. A. Raguso 28 n. 5 - 7 marzo 2015 n. 5 - 7 marzo 2015 RICERCA & FORMAZIONE Gestire lo stress Circa l’80, e forse addirittura il 95 per cento delle malattie fisiche ha origine psicologica. La medicina moderna ha quasi completamente debellato la maggior parte delle malattie infettive come la brucellosi, il tifo, il colera, il vaiolo, la febbre gialla, la poliomielite e molte altre che, un tempo, riducevano la naturale aspettativa di vita delle persone. Tuttavia, nonostante questo, oggi abbiamo più malati e una parte considerevole del nostro prodotto interno lordo viene spesa nella sanità, più di quanto sia mai accaduto nella storia. Pare che una delle principali cause di queste “nuove” malattie, sia lo stress. Lo stress, però, non è contenuto in ciò che ci accade, ma nel modo in cui reagiamo a ciò che ci accade. Possiamo scegliere di agire con o senza stress. A noi la scelta. La capacità di gestire lo stress per un imprenditore, o per qualsiasi altra persona, è essenziale per raggiungere la serenità mentale e il successo. Se pensiamo alla nostra vita privata e professionale, ci accorgeremo che gli ambiti in cui percepiamo la massima pace mentale e soddisfazione sono quelli in cui sentiamo di avere il maggiore controllo su noi stessi e la capacità di esercitare un’influenza su quello che succede. Ci accorgeremo inoltre che gli ambiti in cui siamo più infelici, o in cui viviamo il massimo stress, sono quelli in cui sentiamo di avere poco controllo su di noi e di non poter fare molto per risolvere il problema e rimuovere la causa del disagio. Sette sarebbero le principali condizioni che causano lo stress o le “emozioni negative”. Proviamo a identificarle. 1Preoccupazione. Ogni tipo di preoccupazione tende a renderci suscettibili a ogni tipo di malattia. In questo la TV e i giornali di certo non ci aiutano. Molto del nostro stress è il risultato dell’ansia rispetto a cose future, delle quali tante non accadranno mai. 2 Senso e scopo. Non avere chiari un senso e uno scopo nella vita, significa non avere obiettivi precisi su cui concentrarsi. Per gli imprenditori una grande fonte di stress è la cattiva gestione del tempo che, spesso, è dovuto a una mancanza di chiarezza rispetto alle priorità e ai progetti. 3 Azioni incompiute. Ciascuno di noi ha al proprio interno una “pulsione al completamento” o “bisogno di compiutezza”. Ci sentiamo soddisfatti quando finiamo un lavoro o raggiungiamo un traguardo. Ci sentiamo insoddisfatti e stressati quando lasciamo una cosa a metà o incompiuta. “Alcune persone sono così abituate a vivere lo stress, che non ricordano com’era la vita senza di esso”. (Andrew Bernstein). 4 Paura di fallire. Questo timore si trasforma in indecisione, ansia e preoccupazione, compromettendo seriamente la nostra ambizione e i nostri propositi. Invece di dedicarci a realizzare il nostro potenziale, siamo tormentati dal pensiero di fallire. Il nostro unico pensiero è di non correre rischi. 5 Paura del rifiuto. Si manifesta in apprensione esagerata riguardo all’approvazione altrui. Generalmente si acquisisce nella prima infanzia, in conseguenza dell’amore condizionato da parte di un genitore. Molti genitori commettono l’errore di concedere amore e approvazione ai propri figli, soltanto quando fanno qualcosa che loro voglio- no. Da grandi, questo bisogno di approvazione è proiettato sul posto di lavoro e sul capo. Il capo diventa, di fatto, il surrogato del padre. 6 Affrontare i fatti. Non voler uscire dalla “zona di confort” (argomento trattato in altri articoli) è il comportamento di una persona che si rifiuta di affrontare una realtà spiacevole. Questo avviene quando qualcosa nella nostra vita non sta funzionando e noi non vogliamo ammetterlo. Questi momenti sono sempre accompagnati dalla paura dell’imbarazzo o da quella di rovinarsi la reputazione. 7 La rabbia. La rabbia e la più distruttiva fra tutte le emozioni negative. Le esplosioni di rabbia possono creare attacchi di cuore, ulcera, ictus, emicrania, asma ed eruzione cutanee di ogni tipo. Inoltre può rovinare matrimoni, relazioni, distruggere la personalità dei bambini in crescita, far perdere il lavoro, rovinare la carriera ed essere fonte d’infelicità. La cosa incredibile è che, è in gran parte inutile. La rabbia è una reazione che scegliamo secondo certe situazioni. Possiamo decidere di reagire alle difficoltà in maniera calma e positiva, o di ribattere con rabbia. La scelta sta a noi. Robert Ingersoll ha scritto: “La rabbia è una raffica di vento che spegne la lampada dell’intelligenza”. Allora, forse sarebbe meglio provare a diventare detective psicologici di noi stessi e ispezionare attentamente ogni nostro pensiero, opinione, atteggiamento o reazione che ci causi qualsiasi tipo di stress. Quando facciamo della pace mentale il nostro principio cardine, diventiamo una persona più positiva, rilassata e piacevole: la salute migliora e realizziamo molto di più di quanto possiamo fare in qualsiasi altro modo. “Per una mente serena, tutto è possibile”. (Meister Eckhart). Giovanni Matera Per consultare altri miei articoli: www.giovannimatera.it Ispirato da: “Massimo rendimento” di Brian Tracy, edizione originale “Maximum Achievement/byBria Tracy”. Edizione italiana by Sangiovanni’s SRL. 29 30 n. 5 - 7 marzo 2015 FIAT panda 1.1 dynamic2008bianco FIAT 500 1.2 lounge2012nero m FIAT 500 L 900 twin air metano 2013 bianco FIAT 500 L 900 twin air metano 2013grigio medio FIAT 500 L 1.3 m. jet pop star 2014 bianco FIAT 500 L 1.3 m. jet pop star 2013 nero m FIAT 500 L 1.3 m. jet pop star 2013grigio medio FIAT 500 L 1.3 m. jet lounge 2013 rosso FIAT Bravo 1.6 m. jet 105 cv dynamic 2011grigio medio FIAT Bravo 1.6 m. jet 120 emotion 2012argento FIAT Bravo 1.6 m. jet 120 emotion 2012 nero m FIAT qubo 1.3 m. jet dynamic 2013 blu m. ford focus 1.6 115 cv sw 2013argento lancia y 1.6 m.jet 95 cv gold 2012grigio lancia dela 1.3 m.jet 95 cv gold 2012grigio lancia y 1.3 m.jet 120 gold 2013grigio medio nissan micra 1.2 acenta automatic 2012argento RENAULT clio 1.2 5p dynamic 2012nero m RENAULT clio 1.2 5p dynamic 2012argento RENAULT clio 1.5 dynamic 2012argento RENAULT clio 1.5 dynamic 2012argento RENAULT megane 1.5 dci 110 cv sw 2012grigio medio km ø citroen c3 picasso 1,4 gpl seducargento m FIAT panda 1.3 m.jet easy bianco FIAT PUNTO 1.4 natural power street bianco FIAT PUNTO 1.4 natural power street argento m FIAT PUNTO 1.3 natural power street bianco lancia delta 1.6 multijet gold bianco n. 5 - 7 marzo 2015 31 coda, Il buio addosso, Bianco, Il senso dell’elefante. Con la storia di Libero, da leggere rigorosamente alla francese, lo scrittore continua a dare prova della sua capacità di guardare alle cose, alle persone, ai sentimenti. Quella di Atti osceni in luogo privato è la narrazione dell’educazione erotica e sentimentale di un ragazzino italiano trasferitosi a Parigi, figlio di due genitori destinati a separarsi, di cui però avrebbe sempre continuato a coltivare e celebrare, anche singolarmente, le eccezionalità. Del resto sono tutte persone piuttosto straordinarie quelle che ruotano attorno al Libero ragazzino: Parigi è un mondo vivace, affascinante, attorno a lui. Il protagonista di Atti osceni in luogo privato incrocia lungo la sua strada intellettuali come Sartre e personaggi minori, tra cui una giovane bibliotecaria di cui si era invaghito durante la sua adolescenza, che lo guidano nella continua scoperta di se stesso: i sentimenti, rubrica di Lidia D’Angelo l’amore, ma anche la letteratura. Atti osceni in luogo privato è un romanzo di formazione, scritto con estrema maturità e sorretto da una spiccata sensibilità nei confronti delle vicende umane: delle debolezze, delle perversioni, della capacità di amore, degli addii. L’ultimo lavoro di Missiroli ha conquistato molti grandi lettori - Saviano, Lerner, Murgia - e continua a rappresentare una via: un percorso di scoperta, tra le altre cose, anche delle ragioni per cui, nella vita, a un certo punto smettiamo di essere “fragili” per noi stessi e cominciamo a passare “alla prima persona plurale”. Un’altra delle ragioni per cui non C’è un nuovo romanzo italiano che sta perderselo. Buona lettura! facendo parlare di sé da settimane. È il Lidia D’Angelo nuovo lavoro di Marco Missiroli, Atti osceni in luogo privato, uscito per Feltrinelli. L’autore, riminese, classe 1981, si era già fatto amare da chi aveva letto i suoi Senza 30X60 Consigli di lettura in 1800 Atti osceni in luogo privato: un romanzo di formazione. Universo femminile Il suo corpo continua ad alzarsi, ma non ricorda o non crede. Prega senza preghiere. Guarda le stelle inginocchiata ai vetri. Piange! E’ fatica questa verità terrestre. La storia di una tredicenne assume sulle proprie spalle l’immane peso di questo concetto. Pone in auge l’assenza di umanità in una società sempre più radicalizzata sull’individualismo. Il fatto è accaduto a Falchera, periferia di Torino. Una ragazzina di tredici anni viene violentata dai compagni di scuola. In un garage abbandonato, otto suoi coetanei, la costringono a subire ogni tipo di umiliazione. La stuprano per mesi. La ricattano. La costringono al silenzio per non divulgare foto e video di quell’orrore. Finire in mano d’altri. Dei propri genitori. Cosa che, per vendetta, avviene dopo la sua ribellione. Quando la madre vede lo sconcertante ‘materiale’, denuncia tutto alla Polizia e al preside della scuola. Non c’è mai nulla di che vergognarsi quando si agisce nel modo giusto. Si dirà: storia di violenza e di degrado. Questo, però, fa parte dell’abitudine che fa accettare l’inaccettabile. Piuttosto, diciamo che la storia della tredicenne torinese stimola a fare i conti con la coscienza, ad avere rispetto per tutti. Canta Storie 32 argomenti n. 5 - 7 marzo 2015 L’I.C. “G.Deledda- S.G.Bosco” ospita Francesco Sabatini Presidente Onorario dell’Accademia della Crusca e godere in compagnia di un cosiffatto luminare. Già i titoli scelti per gli incontri lasciavano presagire l’arricchimento che ne avremmo tratto e così è stato. “La lingua è già nel tuo cervello” si leggeva sul manifesto pubblicitario. Certo, perché, ha spiegato durante l’incontro, la lingua prima o lingua madre è quella che mette le radici dal primo momento, dal primo vagito. Tutte le altre lingue, le seconde o le terze, non avranno la stessa naturalezza e forza della prima. Dunque che ben vengano le altre, ma bisogna lavorare sulla prima in termini scientifici perché “ L’italiano, lingua madre, è materia scientifica”: altro titolo riportato sul manifesto. L’istituto, dalla scuola primaria a quel- Francesco Sabatini, linguista, filologo e lessicografo italiano è stato ospite dell’I.C. “G.Deledda- S.G. Bosco” il 5 e il 6 febbraio: due giorni carichi di emozioni, una full immersion di Cultura. Già Presidente dell’Accademia della Crusca dal 2000 al 2008, oggi ne è Presidente Onorario e professore emerito dell’Università degli Studi Roma Tre. Il dirigente scolastico, prof. Alessandro Calabrese, ha fortemente voluto la presenza del Professore Sabatini a Ginosa, scelta condivisa dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio di Istituto e sostenuta dall’Amministrazione Comunale, nelle persone del Sindaco, dott. Vito De Palma, e dell’assessore alla Pubblica Istruzione, prof.ssa Marilisa Mongelli, a cui vanno i ringraziamenti per la sensibilità che sempre manifestano rispetto alla Istituzione Scuola. Dall’annuncio dell’arrivo del Professore a Ginosa, si è animata tutta la collettività: gli insegnanti, gli alunni, le famiglie si sono preparati per i momenti che avrebbero potuto vivere la secondaria di primo grado, o come ha preferito chiamarla il Professore, scuola media, si è preparato per questo evento: ricerche sull’Accademia della Crusca, sulla storia, sui modi di dire in italiano, su alcune regole grammaticali particolari, sul latino. Questo lavoro, fatto in classe, è stato portato agli incontri sotto forma di domande da parte degli alunni: la curiosità era tanta perché tante le scoperte e i chiarimenti da parte del professore, che è stato contentissimo di questa grande partecipazione e relazione con ragazzi la cui età massima era di 13 anni. Le domande sono state tantissime, le più svariate: dall’uso del dialetto al significato del motto dell’Accademia della Crusca, un verso petrarchesco, all’assenza del genere neutro nella grammatica italiana a differenza di quella latina. È stato così contento che la domenica mattina nella sua rubrica dedicata all’italiano, in Mattina in Famiglia, ha salutato l’Istituto Comprensivo che lo ha ospitato sottolineando la bellissima esperienza vissuta per l’accoglienza, l’ospitalità e il proficuo interscambio con gli allievi. Sicuramente per tutta la cittadinanza è stato un evento straordinario la presenza del Professor Sabatini a Ginosa: molti genitori hanno partecipato agli incontri, così come gli insegnanti di alcuni istituti presenti sul territorio. Per l’I.C. “G.Deledda- S.G.Bosco” ospite, è stato un arricchimento, argomenti diversi nei diversi incontri, e tutti gli attori ne hanno preso parte perché, come ha detto il Dirigente quando si è pensato al Professore, tutti dobbiamo fare un bagno di umiltà e metterci all’ascolto di qualcuno che può insegnarci molto. Addetto Stampa I.C. “Deledda – S.G.Bosco” Prof.ssa Lucrezia Di Tinco riceviamo e pubblichiamo n. 5 - 7 marzo 2015 Vivere senza Dio? Quali le conseguenze? La scelta della gran parte della nostra società, è quella di ignorare Dio, non volerlo conoscere e non voler sottostare alla Legge di Dio. In tal modo, sono venuti meno al principio fondamentale della propria esistenza, e ciò non può che portare l’uomo al più completo disastro. Infatti vivere senza Dio, equivale a perdersi in una terribile ignoranza, rinunciare a voler conoscere il significato e il fine della stessa vita, mentre poi, l’uomo, vorrebbe sondare l’Universo. Quale stupidità, quale follia! Vivere senza Dio vuol dire: vivere senza uno scopo ultimo, senza una meta e senza un ideale che va oltre la vita e, quindi, senza speranza dopo la morte. L’Iddio che ha creato l’intero Universo cosmico, è riferimento assoluto e immutabile di verità, giustizia e perfetto in Amore per noi sue creature, quale ornamento e corona della Creazione. Così EGLI si rivelò già ai primi nostri progenitori, poi a Noè, ad Abramo e alla sua progenie, a Mosè in particolare, con una “Legge perfetta”, con i suoi 613 precetti, sintetizzati in “10 buone parole”: i Dieci Comandamenti. (Es.20). Non esiste altro Codice così perfetto in tutte le Nazioni. Un mondo che rigetta la Legge di Dio, induce l’uomo a cadere in un relativismo, nel quale non esiste più nulla di certo, di vero, di sicuro, di stabile. Così ognuno si può costruire la sua verità, che poi non corrisponde con quella di altri individui, con la conseguenza di divenire egocentrici, anarchici, senza rispetto per gli altri che non condividono quelle opinioni. Vivere senza Dio significa divenire sempre più orgogliosi, egoisti, invidiosi, disonesti, immorali; tutte insane passioni che inducono l’uomo a vivere nel rancore e nella paura, con la coscienza turbata e con i sensi di colpa che non riesce a liberarsi e che lo rendono sempre più infelice. Inoltre, vivere senza Dio significa restare sotto l’azione corrompente ed accecante di Satana, che Gesù chiamò “il padre della menzogna”, (Gv.8,44), colui che peccò al principio, ed è l’orchestratore della società umana ateistica; quello spirito di perversione che acceca le menti, “affinchè la luce dell’Evangelo, non risplenda in loro”.(2Cor.4,3,4). Quelli che vivono senza Dio, peccano contro Dio, contro il prossimo, e fanno del male a se stessi. L’uomo, creato ad immagine di Dio, quale essere morale, è responsabile del suo operato. Il metro con il quale Dio giudica l’operato dell’uomo, è la Sua Legge morale espressa in quei Comandamenti, e se vogliamo, anche nelle nostre coscienze. “Infatti, quando quelli che non hanno legge, adempiono per natura le cose della legge, essi, che non hanno legge, son legge a se stessi; essi mostrano che quel che la legge comanda è scritto nei loro cuori per la testimonianza che rende loro la coscienza, e perché i loro pensieri si accusano o si scusano a vicenda”. (Rom. 2:14,15). Questa “legge morale” non è qualcosa di astratto che ha relazione con Dio solo in senso esteriore e generico. No, essa è nella più intima relazione con Dio, in quanto è: l’espressione della Sua stessa natura. “Dio ama la giustizia e odia l’empietà”. (Sal.45,7). In altre parole, essendo Dio un Essere eccelso, altamente morale e giusto, tutto ciò che è falso, ingiusto, immorale, corrotto, malvagio, 33 lesivo contro il prossimo, contro la Natura, contro il meraviglioso Creato, l’inquinamento dei mari, di fiumi, la Terra, l’atmosfera ed altro ancora, per Lui, è odioso, repulsivo, abominevole; è Peccato, è violazione ad un “ordine cosmico” , dato da quell’Essere Supremo, e quelle “trasgressioni” avranno una conseguenza di giudizio e di condanna. Il Signore dirà: è giunto il tempo di giudicare i morti, di dare il loro premio ai tuoi servitori, i profeti, ed ai santi e a quelli che temono il tuo nome, piccoli e grandi, e di distruggere quelli che distruggono la terra. (Apoc. 11:18). Tu puoi anche dire di non sapere della “Legge di Dio”, di ignorarla, di non tenerne conto, ma alla fine il giudizio ti aspetta. Esiste una “Legge” e dev’essere rispettata. Così è anche nella Nazione, nelle città, nei nostri centri urbani. Tu puoi anche ignorare, il divieto di sosta, o di transito, puoi anche non essere d’accordo con quelle norme stabilite, ma sta di fatto che se ti viene contestata l’infrazione, non puoi farla franca, devi pagare, o scontare la pena con la giustizia. D’accordo? In ogni Stato ce una legge, e che ti piaccia o no, quando ti rechi in quello Stato devi osservarla altrimenti sei trasgressore. Ora se gli uomini sono stati capaci di organizzarsi in leggi e Statuti, Colui che ha creato te e me, il nostro sistema Solare, le stelle, le costellazioni che obbediscono a delle leggi eterne, nel ciclo del loro movimento perfetto; le immense Galassie e tutto l’Universo cosmico, non avrebbe EGLI dato agli esseri umani una Legge da rispettare? Ascolta amico o amica, non puoi vivere senza Dio e senza osservare i Suoi Comandamenti. Quante trasgressioni l’uomo si accumula contro Dio, quanti peccati! E poiché la Legge di Dio è così perfetta, e nessuno mai ha potuto adempierla, l’Amore di Dio è stato così grande verso l’Umanità peccatrice, che ha mandato il Suo Figliuolo Gesù Cristo, per salvarci dal peccato, dal giudizio e dalla condanna eterna. Ci credete voi? “Poiché Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna”. (Giov.3:16).” In questo s’è manifestato per noi l’amor di Dio: che Dio ha mandato il suo unigenito Figliuolo nel mondo, affinché, per mezzo di lui, vivessimo. In questo è l’amore: non che noi abbiamo amato Iddio, ma che Egli ha amato noi, e ha mandato il suo Figliuolo per essere la propiziazione per i nostri peccati”. (Giov. 4:9,10). Cara anima preziosa agli occhi di Dio, se anche tu fin’ora hai vissuto senza darti pensiero di Dio e della sua legge, chiediGli scusa e perdono delle tue trasgressioni; credi nell’Opera espiatrice di Gesù Cristo al Calvario, su quella Croce infamante, per il riscatto delle anime nostre. Ricevilo senza indugio nel tuo cuore quale tuo Salvatore personale. Credi fermamente che i tuoi peccati ti sono rimessi, per la tua fede in Lui e per la Sua Grazia, e sarai salvato in vita eterna, per Cristo Gesù nostro Signore, benedetto in eterno. L’Iddio della Grazia e della Pace sia a tuttti propizio. ([email protected]) 34 attualità n. 5 - 7 marzo 2015 FAI (Fondo Ambiente Italia) e comune di Laterza e la valorizzazione dei beni naturalistici. Laterza, un convegno per “celebrare” l’ingresso del paese nel Fondo ambientale FAI (Fondo Ambiente Italia). È stato presentato il 25 febbraio a Laterza l’avvio della collaborazione tra il FAI e la cittadinanza Laertina. Un iniziativa portata dall’Associazione Arthemisia rappresentata da Nicola Zillio, dall’Assessore Mimma Stano e dalle signore Rosa Natile e Silvana Caldarazzo. Il battesimo è stato officiato nell’Auditorium dell’ Ex Purgatorio. Sul Palco oltre alle signore sopra citate c’erano il delegato provinciale FAI Paolo Pirani, e il sindaco di Laterza Gianfranco Lopane, La conclusione è stata allietata dalle magnifiche voci del Later Chorus di Laterza accompagnato magistralmente dal maestro Vincenzo Perrone. L’Ass. Mimma Stano ha spiegato l’adesione al Fai come realizzazione di uno degli Roma, la capitale d’Italia, una delle città più belle del mondo, storica e affascinante, popolare e aristocratica, alcuni giorni fa è stata presa d’assalto da centinaia di facinorosi olandesi, vestiti da ultras ma che non sono altro una massa di frustrati ubriachi senza cervello. Giunti a Roma in occasione del match di europaleague, si son dati appuntamento in centro città tramite social network, e da lì han dato vita ad una serie di barbarie contro la città eterna. I commercianti avevano l’obbligo di non vendere alcolici, ma il divieto era ben presto bypassato dagli immancabili ambulanti muniti di secchi con ghiaccio e birre, che in barba al divieto han fatto affari d’oro. Dopo alcune ore e fiumi di birra, gli olandesi simpatizzanti del Feyenord hanno dato il via ad un nuovo sport: il lancio della bottiglia con urina, nei confronti dei poliziotti. Tutti ci saremmo aspettati una reazione energica, com’è consuetudine vederla nelle manifestazioni di lavoratori, disoccupati e semplici cittadini, ma il prefetto di Roma, ha dichiarato che è stata una strategia ben precisa e che, agendo in questo modo, hanno evitato il peggio. Un ottimo pensiero, ma se venisse applicato anche alle manifestazioni italiane, soprattutto quelle che riguardano il bene comune, qualche manganellata in meno non guasterebbe, vedi Tav, riforma del lavoro, Muos. Mi auguro che il proposito del questore si diffonda a macchia d’olio in tutte le città italiane, in tutte le questure in modo da evitare in futuro eventi che macchiano un’intera categoria. Vincenzo D’Angelo intenti del Comune, far stare Laterza nel posto che merita, cioè fra i paesi che hanno una loro propria storia testimoniata da monumenti umani e naturali. Paolo Pìrami ha poi illustrato la funzione del Fai: associazione senza fini di lucro, che si finanzia con donazioni e contributi spontanei e che assolve a due compiti: salvare il salvabile dell’arte italiana, castelli, ville ed educare i giovani a conoscere, quindi amare e rispettare e curare le bellezze del loro habitat. Maria Carmela Olivari Le massime del VEGA Olandesi caput mundi attualità n. 5 - 7 marzo 2015 35 PARMA CLUB NULLA PUOI, MERITO AL TERLIZZI Città Dei Fiori Terlizzi - Parma Club Ginosa 5-0 (7’, 15’ e 78’ Desimine, 65’ Corcelli, 75’ De Manna) Città Dei Fiori Terlizzi: De Chirico, Colasanto (76’ Fracchiolla), Di Lauro, Collavini, Dello Russo, Corcelli, De Manna, Pulito, De Nicolo (59’ Drapni), Tempesta F., (59’ Berardi) Desimine. A disp.: Di Molfetta, Cantatore, Colasanto, Piccinni. All.: Giovanni De Leo. Parma Club Ginosa: Larocca (46’ Guarino); Barberio (46’ Bianco), Maddalena, Bavaro, Cazzetta P.; Cazzetta R. (69’ Miccoli), D’Attoma, Iacovino A., Bozza R; Lovecchio, D’Angelo. A disp.: Iacovino C., Cazzetta M., Galante, Balestra. All.: Vito Iacovino. Arbitro: Danilo D’Ambrosio di Molfetta NOTE: Ammoniti Pulito e Fracchiolla (T). TERLIZZI, 22 febbraio - Nona sconfitta esterna, sesta consecutiva lontano da Ginosa, per il Parma Club di mister Iacovino, che sul campo della capolista Terlizzi perde con un sonoro 5-0. Non male la prima frazione di gioco disputata dai gialloblu, che per lunghi tratti dei primi 45’ esprimono un buon calcio, salvo poi farsi imbucare per due volte in maniera analoga da Desimine, attaccante classe ‘97, che con le reti siglate al 7’ e al 15’ fa sì che il primo tempo si chiuda sul 2-0 in favore dei padroni di casa. All’intervallo, il tecnico ginosino è costretto ad effettuare due sostituzioni, a causa di problemi accorsi durante il primo tempo a Larocca e Barberio, inserendo Guarino e Bianco, ma purtroppo per i colori ginosini, nella seconda frazione di gioco si vede un altro Parma Club, ossia quello che fuori casa non riesce ad esprimersi al meglio, o addirittura non riesce a farlo per niente, che contro la squadra più forte del torneo non riesce ad evitare la clamorosa debable e che quindi, dopo venti minuti di resistenza, torna a subire gol in modo ripetuto, prima da Corcelli al 65’, poi da De Manna dieci minuti più tardi ed infine ancora da Desimine che al 78’ mette a segno il definitivo 5-0, nonché la personalissima tripletta, per un totale di nove centri in questo campionato. Nel secondo tempo, è troppo poco quello che produce il Parma Club, che può solo recriminare per la rete annullata a Maddalena per un fuorigioco dubbio, ma che francamente sarebbe servita a poco visto che ormai il punteggio era sul 5-0 per la capolista, squadra molto ben organizzata che merita il primato di questo girone, comandato al momento con un vantaggio di ben nove punti di distacco sulla coppia San Pietro Vernotico-Atletico Acquaviva che però nell’ultimo turno non hanno giocato, perchè i brindisini hanno osservato il turno di riposo, mentre i baresi sono stati fermati dal maltempo, che non ha consentito di disputare il match in quel di gioia del Colle, così come è accaduto sui campi di Martina Franca, Pezze di Greco, Palagianello e Montalbano. Poco da ricordare per i ginosini dopo questo turno di campionato, la squadra avversaria è una vera corazzata ed esprime un bel calcio, nonostante l’evidente basso livello della competizione. Forse alcuni episodi con un po’ di fortuna avrebbero cambiato l’inerzia della partita, ma poco conta ormai. Adesso bisogna pensare subito al prossima sfida al “Teresa Miani”, dove il Parma Club affronterà il Partizan Gioia, l’unica squadra ad aver concesso il pareggio in trasferta ai gialloblu. La partita sarà più che mai apertissima, perciò TUTTI ALLO STADIO per tifare Parma Club! Luca Ricciardi - Antonello Dragone BASE NAVALE TARANTO, LOSPINUSO: “TRASFERITI ALTRI BATTELLI NEL SILENZIO GENERALE? LA GIUNTA SI SVEGLI”. “Ci giungono voci circa il trasferimento di più sommergibili dalla base navale di Taranto presso altri lidi. Mi auguro che siano notizie prive di fondamento o giustificate da circostanze contingenti, perché se fossero confermate e si trattasse di un trasferimento definitivo sarebbe una pessima notizia per il territorio ionico”. Lo dichiara il consigliere regionale di Forza Italia, Pietro Lospinuso. “Dal 15 aprile, infatti –aggiunge- pare che due battelli, il Pelosi e il Primi, con un equipaggio di circa 70 unità l’uno, si stiano preparando per un trasferimento ad Augusta. Un altro, il Gazzano, di eguale capienza, sarebbe in partenza verso Cagliari. La base navale di Taranto è tra le più importanti e grandi in Italia, eppure è in atto una progressiva donazione di sangue che potrebbe portare alla desertificazione anche su questo fronte. Abbiamo già perso il Comando in Capo, trasferito a Napoli. Così come è stato ridimensionato già anche il Maricentro. Il tutto, senza nemmeno considerare il peso dei trasferimenti sulle vite dei componenti degli equipaggi: famiglie, figli, affetti, case. Si prendono oltre 200 persone e, nel silenzio generale, le si sposta in altre Regioni e in altre città. Mi domando cosa stiano facendo le istituzioni, dal governo nazionale a quello pugliese, per il nostro territorio: siamo pronti ad accogliere a braccia aperte i migranti e dar prova di grande solidarietà; siamo in prima linea quando si tratta di collaborare con altre istituzioni per il nostro futuro, senza campanilismi; siamo disponibili ad accogliere i rifiuti delle altre province pugliesi; ma nulla. Siamo puntualmente abbandonati e, quelle rare volte in cui si comprende che Taranto è una questione nazionale, dobbiamo fare altre battaglie per difenderci da chi sbaglia: dirimente è il caso del decreto Salva Taranto, che rischia di far esplodere una crisi sociale. Ebbene, mi auguro che non sia così, almeno per la base navale. Diversamente –conclude Lospinuso- mi aspetto che la Giunta pugliese e il sindaco Stefano si sveglino, smettendola di lavarsene le mani della nostra provincia come ha fatto fino ad oggi, salvo quando si trattava di tagliarci le ali, privandoci di opportunità di sviluppo”. Federica Stea Ufficio Stampa PDL-FI Consiglio Regionale Puglia 36 attualità n. 5 - 7 marzo 2015 1º Open di Roma: il team Di Franco fa il pieno di medaglie ne conquista 10 Lo scorso 22 Febbraio 2015 presso la città di Roma Capitale si è svolto al Palazzetto Flaminio il 1º Roma Open, evento sportivo internazionale che ha interessato numerosi atleti proveniente da tutta la Penisola e da diverse Nazioni Europee. Il Team Di Franco, guidato dagli Istruttori Leonardo, Alessandro Di Franco e Caccetta Fernando ha partecipato alla manifestazione conquistando ben 10 medaglie su 15 partecipanti, 4 Ori – 4 Argenti e 2 Bronzi; Questi gli atleti che hanno conquistato le medaglie: Sarra Michele: Il Ragazzone di Matera Vince 2 Medaglie D’Oro rispettivamente nelle Categorie Seniores Blu-Rossa Superiore – 85 Kg e + 85 Kg; Paiano Vincenzo: Oramai Veterano del podio si aggiudica la Medaglia D’Oro nella Categoria Juniores Blu- Rossa Superiore – 62 Kg; Vitiello Girolamo: Alla sua Prima assoluta esperienza sportiva-agonistica, Vince la Medaglia D’Oro nella categoria Seniores Bianca- Verde Superiore – 85 Kg, Leanza Salvatore: dopo l’argento conquistato Domenica scorsa a Grottaglie, Vince la Medaglia d’argento nella categoria Juniores Bianca – Verde Superiore – 62 Kg; Lombardi Antonello: Alla sua Prima assoluta esperienza sportiva-agonistica, Vince la Medaglia D’ Argento nella Categoria Juniores Bianca – Verde Superiore – 58 Kg; Mura Jeson: Anche egli alla sua prima competizione sportiva, Vince la Medaglia D’Argento nella Categoria Juniores Bianca – Verde Superiore – 50 Kg; Pirrazzo Giuliano: Vince la Medaglia D’Argento nella Categoria Seniores Blu –Rossa Superiore + 85 Kg; Costella Alex: Vince la Medaglia Di Bronzo nella Categoria Seniores Blu – Rossa Superiore – 78 Kg; Cella Mario: Vince la Medaglia Di Bronzo nella Categoria Juniores Bianca – Verde Superiore+ 75 Kg, da sottolineare la prova del coraggioso ragazzo di Marina di Ginosa che ha combattuto nonostante un gravissimo infortunio al ginocchio…. Grande Mario, rimettiti presto siamo tutti con te…. Da sottolineare anche la magnifica prova di Di Franco Alessandro, Martiello Angelo, Casamassima Riccardo, Vitiello Girolamo Jr e Traetta Antonio che dopo numerosi incontri hanno sfiorato il podio per poco, distinguendosi comunque nelle rispettive categorie. Questa stupenda giornata sportiva ha evidenziato come la passione per il Taekwondo ITF ha unito ragazzi di Ginosa, Marina di Ginosa, Laterza, Matera e Napoli provenienti da palestre diverse Club One Marina di Ginosa e Hollywood Martial Art di Laterza. Un Grazie doveroso è rivolto al Sig. Paride Ribecco della Banca Carige di Taranto per lo Sponsor. Ora il Team Di Franco sarà impegnato Domenica 21 Marzo al Campionato Italiano di Taekwondo che avrà luogo a Riccione. In bocca al lupo Ragazzi!…… Tekuò… LdF attualità n. 5 - 7 marzo 2015 37 Pioggia di medaglie per il Team Gentile Lo scorso 15 febbraio, nella festosa e appassionata cornice di pubblico del palazzetto dello sport di Grottaglie (TA), si è svolto il “Gran Prix” Pro Puglia di Kick Boxing. Hanno partecipato, entusiasti, circa 400 atleti provenienti dalla Puglia, Sicilia, Calabria e Basilicata. Alla manifestazione sportiva era presente il team ginosino del centro Kick Boxing Gentile che ha ottenuto una vera e propria pioggia di medaglie. 5 medaglie d’oro e 3 d’argento, insomma, per il centro sportivo del Maestro Gentile una vera e propria giornata di gloria! Vi riportiamo il piazzamento singolo dei diversi atleti del centro Kick Boxing Gentile: Cantani Luca 1° posto Kick Light nella cat. 25kg 9-10 anni; Laterza Giuseppe 1° posto Kick Light nella cat. 28kg 9-10 anni; Lovecchio Antonio 1° posto Kick Light nella cat. 42kg 13-15 anni; Bitetti Michele 2° posto Kick Light nella cat. 50kg 13-15 anni. Per quanto concerne la disciplina Light Contact, invece, gli atleti si son classificati così: Serra Samuele 1° posto nella cat. 50kg 13-15 anni; Vizzielli Michele 2° posto nella cat. 42kg 10-12 anni; Calabrese Luca 2° posto nella cat. 32kg 9-10 anni; Spinelli Giovanni 1° posto nella cat. -67kg 16-18 anni. Si è trattato di una manifestazione sportiva di grande spessore tecnico-agonistico, incentrata sulle discipline di Semi Contact, Light Contact, Kick Light, K-1 Light, MMA Light, MMA, K-1, Kick Boxing, Full Contact, Muay Thai, Muay Thai Light. Il pubblico presente, entusiasta, ha scandito con numerosi e convinti applausi le performances sportive di questi eccezionali atleti che si sono dati battaglia per raggiungere i piazzamenti più consoni alle loro capacità. L’esito della competizione è soprattutto merito del maestro Francesco Gentile, e dei suoi collaboratori istruttore Di Donato Domenico e istruttore Malagnini Giovanni, che con genuina passione trasmette tanta energia nell’allenare questi encomiabili atleti. SiGfrido QUALCOSA PER SENTIRSI VIVO Si cerca sempre e si dovrebbe cercare, per sentirsi vivo, qualcosa di buono da fare o da rifare. Quante volte ci chiediamo e siamo pensierosi (a volte anche soli) e non sappiamo come fare per uscire dal nostro malessere e dalla nostra solitudine che ci porta a stare male e vorremmo un modo per sentirci meglio e per riprendere a stare meglio. Tante sono le cose che ognuno di noi, sentendosi così, potrebbe fare. Per esempio prendere un libro e leggere oppure accingersi a suonare, perché la musica è qualcosa di stupendo e vi assicuro che, come la musica, non c’è niente o non c’è di meglio per sentirsi sollevati ed andare avanti in una giornata che ci sembra iniziare difficile. Prendere uno strumento in mano e cominciare a suonare, all’inizio sembrerà difficile o stupido ma non arrendetevi; ve lo dice un chitarrista che per arrivare dov’è arrivato ne ha passato tante. Basta comunque non arrendersi perché la musica è così bella che poi ci prende e ci trasporta e ci porta via con sé. La musica ci porta a stare veramente bene e ci accompagna, se noi lo vogliamo, in tutto il nostro cammino di vita. Poi c’è un’altra cosa importantissima a cui possiamo affidarci quando ci sentiamo tristi, infelici e soli: la fede. Si parla della fede nel Signore. Quante volte ci sarà capitato di affidarci al Signore con una preghiera o pregando andando in chiesa, frequentando comunità religiose che ci portano anche a stare insieme con gli altri, ma soprattutto a ricorrere nel Signore che ci ama e ci protegge se lo cerchiamo dentro di noi. Sì, perché uno non deve credere nella fede solo quando sta male ma anche quando sta bene. Perché il Signore aiuta tutti senza fare distinzioni ed è anche questo un modo per sentirsi davvero vivi e soprattutto protetti dal Signore. Affidiamoci al Signore, che la nostra vita si riempirà di gioia, forza e coraggio. Anche, per esempio, stare insieme agli altri, parlare e socializzare fa bene, perché stare in mezzo alla società gratifica molto e ci porta a stare meglio e vivi non solo con gli altri, ma anche con noi stessi. Ci dobbiamo aprire, quindi, ad ogni cosa che ci sembra buona e ci fa stare bene, senza aver paura di niente. Vito Volpe 38 eventi n. 5 - 7 marzo 2015 JUNIORES: GINOSA CORSARO A PULSANO. COSTANTINO (2) E CRISCUOLO RIBALTANO IL MATCH A.S.D. TALSANO - A.S.D. GINOSA 1-3 (12’ Ganci, 48’ e 62’ Costantino, 55’ Criscuolo A.S.D. TALSANO: Gravina, Carovigno (58’ Spada), Deeb (62’ Ceci), Novellino (58’ Tolu), Leucci, Latanza, Vitti, Bianco M., Giosa, Ganci (91’ Castronovi), Sanpietro. A disp.: Maggio, Occhinegro. All.: Diego Lecce. A.S.D. GINOSA: Clemente; Ribecco Andrea, Cristella, Manicone; Trigiante, Novario (80’ Bianco V.), Criscuolo, Girardi (88’ Ribecco Antonio); Apicella (62’ Pavone), Costantino (71’ Maiullari), Comparato. A disp.: Pagone, Canora. All.: Francesco Russo. Arbitro: Alessandro Vincenzo Ancona di Taranto. NOTE: Ammoniti Latanza (T) e Girardi (G). PULSANO, 21 febbraio - Ritorno al successo fuori casa per la juniores di mister Russo, che a distanza di due mesi dall’ultimo sigillo lontano dal “Miani”, si impone per 3-1 su quello che era l’unico campo imbattuto, oltre a quello della Sudest. Gara caratterizzata da un forte vento che nella prima frazione rende la vita impossibile agli ospiti, visto che questo era a proprio sfavore, anche se, a prescindere dal vento, la prestazione dei biancazzurri nei primi 45’ lascia molto a desiderare, nonostante la prima occasione dell’incontro sia proprio per loro, con lo scambio tra Girardi e Comparato all’11’, finalizzato dal diagonale del centravanti troppo debole per Gravina. I padroni di casa si fanno vedere un minuto dopo e sono subito dolori per i colori ginosini: cross di Vitti dalla sinistra, Girardi di testa cerca di allontanare ed invece manda la palla al centro della propria area di rigore, dove Ganci colpisce al volo e batte Clemente per l’1-0 biancoverde. Il forte vento contribuisce a caratterizzare in maniera negativa la prestazione del Ginosa, che nonostante la netta superiorità di tasso tecnico, non riesce a trovare la via del pareggio, nemmeno al minuto 37, quando Criscuolo su punizione serve Cristella con un filtrante, ma il difensore conclude sull’esterno della rete. Nel finale di primo tempo si nota una leggera crescita dei ragazzi di Russo, che però si rendono pericolosi solo su situazioni di palle inattive, infatti dopo Cristella, è Comparato ad andare vicino al pareggio con un colpo di testa su corner calciato da Trigiante, su cui Carovigno è lesto a salvare sulla linea. Nella ripresa, i frutti di un finale di primo tempo in cui si era visto un leggero risveglio degli ospiti vengono raccolti dopo appena tre minuti grazie al corner di Trigiante che trova Costantino, abile sia nello sfuggire alle marcature dei padroni di casa che ad impattare di testa ed infilare il pallone alle spalle di Gravina per il gol dell’1-1. I biancoverdi sono in netta difficoltà sulle palle da fermo ed il vento, stavolta in favore dei biancazzurri, rende tutto più facile a Criscuolo che al 55’ porta in vantaggio i suoi con una rete realizzata direttamente da calcio d’angolo che sorprende il numero 1 avversario, comunque rive- dibile, così come alcuni suoi compagni di reparto. A questo punto dell’incontro, il Ginosa ha in mano il pallino del gioco ed in pochi minuti costruisce svariate occasioni da gol: al 57’ è ancora Criscuolo a mettere in difficoltà il portiere di casa con una punizione carica di effetto, smanacciata oltre la traversa. Al 62’ il Ginosa chiude il match: Gravina rinvia, la palla non oltrepassa la propria trequarti a causa del forte vento e giunge in seguito a Costantino che se la porta sul destro e da fuori area trova l’angolo giusto per la personale doppietta che porta la sua squadra sul 3-1 che a meno di mezz’ora dalla fine sa di k.o. per i padroni di casa. Le condizioni climatiche continuano a peggiorare e la gara perde di appeal, infatti gli ultimi sussulti arrivano al 66’ con Novario che si destreggia bene tra le maglie biancoverdi e va alla conclusione dal limite, con palla che termina tra le braccia del portiere avversario, mentre all’83’ è Marco Bianco che prova a scuotere i padroni di casa con una bella punizione mancina che termina non distante dal palo alla sinistra di Clemente. Da questo momento fino al termine dei 4’ di recupero concessi dal direttore di gara, non accade più nulla ed il Ginosa porta a casa un successo importante che fuori casa mancava dal 4-0 ottenuto a San Giorgio Ionico nell’ultima gara del 2014. Il man of the match, Stefano Costantino, a fine partita dirà: “Felicissimo per il ritorno al gol e per la doppietta, soprattutto perchè tiene ancora viva la speranza di agguantare la capolista, anche se sarà estremamente difficile”. Sabato 28 febbraio, la compagine ginosina sosterrà l’ultimo impegno casalingo di questo campionato, contro il Real San Giorgio, squadra che fuori casa non ha mai vinto, avendo ottenuto difatti cinque sconfitte e tre pareggi. Inutile dire che ci si aspetta il pubblico delle grandi occasioni, che però dovrà essere la forza trainante di questa squadra, che comunque vada, fino a questo momento ha fatto qualcosa di ammirevole, “sporcato” solo da qualche prestazione incolore che giustifica il distacco dalla Sudest, quindi TUTTI ALLO STADIO per Ginosa-Real San Giorgio! Luca Ricciardi eventi n. 5 - 7 marzo 2015 39 JUNIORES: BUONA L’ULTIMA AL “MIANI”. REAL SAN GIORGIO SCONFITTO 4-1 A.S.D. GINOSA - A.S.D. REAL SAN GIORGIO 4-1 (32’ e 41’ Apicella, 66’ Comparato (r), 86’ Maiullari, 88’ Frascella) A.S.D. GINOSA: Clemente; Ribecco (71’ Bianco), Cristella, Manicone; Trigiante, Criscuolo, Novario, Girardi (56’ Galante); Costantino, Apicella (67’ De Biasi), Comparato (67’ Maiullari). A disp.: Pagone, Gigante, Pavone. All.: Francesco Russo. A.S.D. REAL SAN GIORGIO: Cavallo (49’ Albano), Sammarco, Bellini, Quaranta, Galiandro, Alfeo, De Vita (46’ Masi), Mancini (80’ Marino), Semeraro, Ciracì (69’ Caricasulo), Santoro (71’ Frascella). A disp.: Vecchio, Giovane. All.: Nicola Sanarica. Arbitro: Antonio Di Giulio di Taranto NOTE: Ammoniti Girardi (G), Ciracì, Mancini, Quaranta, Bellini (SG). GINOSA, 28 febbraio - Sette vittorie (otto sul campo) e due sconfitte, di cui una a tavolino: questo è il bilancio delle gare interne della juniores biancazzurra, che con il match contro il Real San Giorgio chiude gli incontri tra le mura amiche, visto che nei prossimi due impegni sarà di scena sul campo della Sudest (vincitrice del girone) e quello del Crispiano. Difficile pretendere un gioco spumeggiante, così come dichiarato da mister Russo, visto che quasi tutti gli juniores vengono impiegati il giorno dopo anche in prima squadra, infatti i primi 45 minuti di Ginosa-Real San Giorgio non regalano particolari emozioni, se non la doppietta di Apicella, il quale al 32’ su una punizione dalla destra battuta da Criscuolo, sfrutta uno svarione difensivo ed a tu per tu con Cavallo mette a segno l’1-0, poi al 41’, ancora da un calcio di punizione battuto da un ispirato Criscuolo, svetta all’altezza del secondo palo, sorprendendo tutti, e trafigge per la seconda volta l’incerto portiere ospite. Nel primo tempo quindi, i ragazzi dell’ex tecnico del Parma Club sfruttano appieno le uniche occasioni create e chiudono sul 2-0 in proprio favore, mentre il fanalino di coda del girone D resta a guardare per tutta la durata della prima frazione di gioco. Nella ripresa, il Ginosa convince di più e crea più occasioni, la prima al minuto 48, con Costantino che serve Apicella, l’attaccante già autore di due reti però si vede sfumare la tripletta dal provvidenziale intervento di Cavallo con i piedi. Al 52’, i ginosini ci provano su calcio piazzato, con una punizione da metà campo su cui Ribecco colpisce di testa ma trova la traversa a negargli il 3-0, mentre sul tapin, Trigiante spara clamorosamente alto. Un quarto d’ora dopo, Costantino riceve palla in area di rigore, ma il subentrato Albano lo atterra, provocando così il calcio di rigore che verrà poi battuto da Comparato, che dagli 11 metri non calcia in maniera impeccabile ma riesce comunque ad essere efficace, trovando così l’ottavo centro stagionale, che vale il 3-0 in favore del Ginosa. Nei minuti successivi, entrambi i tecnici si avvicendano nella più classica delle girandole di sostituzioni, mentre la partita volge al termine, anche se gli ultimi minuti regalano una rete per parte, prima quella dei padroni di casa, con Maiullari che scatta in posizione di offside che però l’arbitro non vede e solo davanti ad Albano, piazza la sfera e trafigge il portiere ospite per la rete del 4-0, poi il Real San Giorgio trova il gol della bandiera con Frascella che conclude con un destro ad incrociare che sorprende Clemente e si infila all’angolino. Purtroppo per i biancazzurri, dal campo del Talsano non arrivano buone notizie, infatti la Sudest, grazie al successo per 2-1 sul terreno dei biancoverdi, conquista matematicamente il primo posto del girone D, il che vuol dire che sabato 7 marzo a Locorotondo, il Ginosa di mister Russo non dovrà andare a giocarsi una delle ultime occasioni per acciuffare la capolista, ma per cercare di finire al meglio un campionato che comunque è stato esaltante e che potrebbe vedere la compagine ginosina chiudere al secondo posto, un risultato di assoluto rispetto. A questi motivi si può aggiungere il fatto di cercare di essere l’unica squadra ad espugnare il campo della Sudest, il solo team imbattuto sul proprio campo e che all’andata si impose per 1-0 al “Teresa Miani”, quindi “vendicare” il k.o. dello scorso 3 gennaio potrebbe essere uno stimolo in più per questa juniores. Luca Ricciardi 40 attualità sportiva n. 5 - 7 marzo 2015 PRIMA CATEGORIA / Successo casalingo importante che rilancia le quotazioni salvezza Ginosa, Tenerelli-gol affonda i Delfini Rossoblu Tre punti conquistati con carattere e cuore dai biancazzurri che al “Miani” piegano di misura la terza forza del campionato e si rilanciano in classifica nella corsa salvezza. Benedetto Tenerelli Vittoria importante per il Ginosa che al “Miani”, seppure con un po’ di sofferenza nella ripresa, supera di misura i quotati Delfini e si rilancia nella corsa salvezza. Gara combattuta da entrambe le squadre su un terreno pesante ma in buone condizioni, nonostante la pioggia caduta in mattinata. Partenza determinata dei biancazzurri che al 14’ indirizzano il match a proprio favore sbloccando il risultato: sgroppata di Apicella sulla fascia destra con traversone invitante in area dove Tenerelli raccoglie ed indovina l’angolo alla sinistra di Ricci. Gli ospiti accusano il colpo ed al 22’ rischiano grosso quando uno scatenato Apicella ruba palla a centrocampo innescando il contropiede e, appena dentro l’area, dall’out destro incrocia con un diagonale velenoso che termina di poco a lato. I Delfini si rendono pericolosi solo alla mezzora quando Pignatelli incorna da distanza ravvicinata chiamando Giampetruzzi ad un intervento non facile in angolo. Nella ripresa gli ospiti avanzano il baricentro alla ricerca del pari, consentendo ai padroni di casa di agire in contropiede. Al 14’ il Ginosa, su azione di rimessa, si divora il raddoppio con Paiano che, ben servito da Apicella, entra in area ma calcia sul portiere fallendo una ghiotta occasione. I Delfini ci credono ed al 24’ ci vuole un super Giampetruzzi a neutralizzare una conclusione al volo dal limite di Riformato M. I biancazzurri, seppur con un po’ di sofferenza dovuta anche alla stanchezza, controllano con ordine la gara ed al 38’ sono costretti a raddoppiare le forze per l’espulsione di Tenerelli (secondo giallo esagerato ed affrettato comminato da un opaco Vittoria di Taranto), ma stringono i denti e riescono a centrare tre punti fondamentali per la classifica. Tabellino della gara (Ginosa – Delfini Rossoblu 1-0) GINOSA: Giampetruzzi, Bozza (12’ pt Criscuolo), Orfino, Ribecco, Tenerelli, Pizzolla (45’ st Castellano), Latagliata, D’Onofrio, Paiano (41’ st Novario), Cristella, Apicella. A disp.: Clemente, Costantino, Comparato, Brunone. All. Russo (Pizzulli squalif.) DELFINI ROSSOBLU: Ricci, Coronese, Rateo, Scuro, Fasulo, Riformato M., Pace (24’ st Pulpito), Lazzaro, Novellino, Maldarizzi, Pignatelli (10’ st Mappa). A disp.: Manica, Manigrassi, Riformato T., Nardò, Semeraro. All. Cometa ARBITRO: Vittoria di Taranto. RETE: 14’ pt Tenerelli. NOTE: Ammoniti Ribecco, Tenerelli, D’Onofrio, Paiano e Criscuolo (G), Novellino (DR). Espulso al 38’ st Tenerelli per somma di ammonizioni. Domenico Ranaldo ([email protected] - www.asginosa.it) VIA SIRACUSA A MARINA DI GINOSA, DOPO 40 ANNI DI BUIO ECCO L’ILLUMINAZIONE Nuovo impianto di illuminazione in Via Siracusa e Via Reggio Calabria a Marina di Ginosa. I residenti della zona, vincono così una battaglia che durava da più quarant’anni. Le luci sono state accese per la prima volta la sera del 2 Marzo alle 20. Un evento accolto con gioia e soddisfazione dagli abitanti, molti dei quali anziani. Loro quella strada dove la sera calava il buio pesto, così non l’avevano mai vista. Un’ evento festeggiato con spumante e pasticcini, insieme al Sindaco della Città, che non ha lasciato cadere ancora una volta nel vuoto le tante sollecitazioni. Un impianto che utilizza lampade a vapori di sodio ad alta pressione che consentono risparmi che raggiungono il 40-50% rispetto a quelle tradizionali . Massimiliano Doro attualità sportiva n. 5 - 7 marzo 2015 41 PRIMA CATEGORIA / Senza sei titolari i biancazzurri cadono a Brindisi Ginosa, ko contro il Real P. Brindisi: non bastano cuore e grinta Nella trasferta mattutina al “Torretta Paradiso” di Brindisi, il team ginosino in formazione d’emergenza (out sei titolari tra squalifiche ed infortuni) incassa tre sberle dal più quotato avversario, nonostante una buona prestazione offerta dagli juniores scesi in campo. Un rigore “fantasma” poi, concesso da un opaco direttore di gara ai brindisini, ha reso ancora di più in salita la strada ai biancazzurri. Domenica, intanto, arriva al “Miani” il Talsano per uno scontro diretto in chiave salvezza da brividi: conquistare i tre punti sarà di vitale importanza. Nella trasferta mattutina di Brindisi, un Ginosa falcidiato da squalifiche ed infortuni (out Paiano, Tenerelli, D’Onofrio, Bozza, Pizzolla e Perrone) cede al più quotato Real Paradiso e conserva solo un punto sulla zona play-out, in virtù dello scivolone del Tuturano. Gara combattuta ed intensa, con i biancazzurri penalizzati in occasione del vantaggio locale per una decisione arbitrale molto discutibile. Partono meglio gli ospiti che al 9’ si rendono pericolosi con Latagliata che, ben servito da Brunone, calcia da distanza ravvicinata con la sfera che termina di poco a lato. Il match offre poche emozioni ma al minuto 21 ci pensa il direttore di gara a ravvivare l’incontro assegnando, con molta generosità, un penalty ai brindisini tra lo stupore generale: Minelli ringrazia e trasforma dal dischetto per l’1-0. La ripresa risulta più avvincente con i ginosini a reagire ma sterili in avanti. Padroni di casa pericolosi al 3’ con un’inzuccata ravvicinata di Guarini che fa la barba al palo, mentre al 9’ prima Giampetruzzi si oppone con bravura al tiro ravvicinato di Guarini e poi Orfino respinge sulla linea il tap-in di Minelli. Al 15’ ospiti pericolosi con Brunone che semina il panico nell’area brindisina e conclude con un diagonale velenoso che lambisce il palo alla sinistra di Semeraro. Al 19’ il Real Paradiso trova il raddoppio con Margarito che, su calcio piazzato dai venti metri, indovina l’angolo basso alla sinistra di Giampetruzzi. A quel punto i biancazzurri RISULTATI E CLASSIFICA Prima Categoria Pugliese - Girone B Prossimo turno (23° g.) - 08/03/2015 ore 15,00 Risultati 22° giornata - 01/03/2015 PALAGIANO ATLETICO AZZ. S.RITA - REAL P. BRINDISI - DELFINI ROSSOBLU - ATLETICO AZZ. S.RITA 4 - 0 - LEPORANO 0 - 1 D. BOSCO MANDURIA - PALAGIANO - CARBONARA - R.S. CRISPIANO GINOSA - TALSANO - PEZZE - NORBA CONVERSANO 3 - 0 LEPORANO - PEZZE - REAL P. BRINDISI - GINOSA 3 - 0 NORBA CONVERSANO - CARBONARA - TALSANO - D. BOSCO MANDURIA 4 - 2 POLIMNIA - TUTURANO - TUTURANO - SAN MARZANO 1 - 3 R.S. CRISPIANO - UNITED MOTTOLA - UNITED MOTTOLA - LATIAS 6 - 1 SAN MARZANO - DELFINI ROSSOBLU - RIPOSA : POLIMNIA RIPOSA : LATIAS 1 - 3 Classifica SQUADRA PT G V N P GF GS DR PEZZE 52 21 17 1 3 51 13 38 POLIMNIA 48 19 15 3 1 28 8 20 DELFINI ROSSOBLU 44 21 13 5 3 32 13 19 LEPORANO 41 20 13 2 5 40 26 14 REAL P. BRINDISI 38 21 11 5 5 37 24 13 MOTTOLA 37 20 12 1 7 43 27 16 CRISPIANO 34 21 10 4 7 38 29 9 SAN MARZANO 28 19 8 4 7 38 34 NORBA CONVERSANO 26 21 7 5 9 28 25 3 DON BOSCO MANDURIA 25 21 7 4 10 32 37 -5 TALSANO 23 20 7 2 11 25 33 -8 GINOSA 22 21 6 4 11 32 39 -7 TUTURANO 21 20 6 3 11 33 44 -11 CARBONARA 17 20 5 2 13 24 38 -14 LATIAS 13 21 4 1 16 18 62 -44 ATLETICO AZZ. S.RITA 11 19 2 5 12 17 37 -20 PALAGIANO 10 21 2 4 15 15 43 -28 4 cercano un’impennata d’orgoglio ed al 31’ sono sfortunati quando Criscuolo, su punizione dal limite, centra il palo alla destra di Semeraro. Passano quattro minuti ed i padroni di casa mettono la parola fine al match quando Minelli, sugli sviluppi di un angolo, incorna sottomisura per il 3-0 finale e la doppietta personale. Sino alla fine non accade più nulla, con il Ginosa che guarda al prossimo match di domenica che vedrà di scena al “Miani” il Talsano per uno scontro diretto in chiave salvezza da brividi: conquistare i tre punti sarà di vitale importanza. Tabellino della gara (Real P. Brindisi – Ginosa 3-0) REAL P. BRINDISI: Semeraro, Sardo, Margarito, Contestabile, Baldassarre, De Virgilio, Scarcia, Stefanelli, Guarini (16’ st Pinto), Minelli (36’ st Sari), Motti (29’ st Gloria). A disp.: Fiume, Calò, Del Monte, Cucinelli. All. Sabatelli GINOSA: Giampetruzzi, Castellano (20’ st Trigiante), Orfino, Ribecco, Criscuolo, Cristella, Latagliata, Novario, Comparato, Brunone (29’ st Maiullari), Apicella. A disp.: Clemente, De Iacovo, Manicone, Girardi, Bozza. All. Russo (Pizzulli squalif.) ARBITRO: Sciolti di Lecce. RETI: 21’ pt (rig.) e 35’ st Minelli, 19’ st Margarito. NOTE: Ammoniti De Virgilio e Scarcia (RPB). Domenico Ranaldo ([email protected] - www.asginosa. it) 42 avvenimenti n. 5 - 7 marzo 2015 PARMA CLUB: FORZA E VOLONTA’ PER RIALZARSI. KO BEFFA CONTRO IL PARTIZAN GIOIA Parma Club Ginosa - Partizan Gioia 1-2 (66’ Di Donato, 69’ aut. Larocca, 85’ Vittorione) Parma Club Ginosa: Larocca; Cazzetta M., Di Donato, Giampetruzzi, Cazzetta P. (76’ Iacovino C.); Cazzetta R., Iacovino A., Bozza R.; Raona (69’ D’Attoma), Lovecchio, Miccoli (61’ Mancino). A disp.: Guarino, Bianco, Bozza F., Balestra. All.: Vito Iacovino. Partizan Gioia: Montaruli, Papavero, Torres, Masi (52’ Barduro), Manghisi (57’ Leo), Palazzo, Sumerano (69’ Milano), Vittorione, Luisi, Latartara, Tabaglio. A disp.: Moro, Valentini, Longo, Pagano. All.: Nicola Sarangelo Arbitro: Luca Michele Traversa di Bari NOTE: Ammoniti Di Donato, Cazzetta P., Lovecchio, Bozza R., Mancino (PC), Papavero, Barduro (PG). GINOSA, 1 marzo - Sconfitta che sa di beffa, quella che il Parma Club ottiene nella settima giornata di ritorno del campionato di seconda categoria pugliese. Pagati a caro prezzo gli errori sottoporta e le piccole sbavature in fase difensiva, visto che gli ospiti, anche senza sfornare una prestazione eccezionale, portano a casa tre punti pesantissimi che alla compagine ginosina avrebbero fatto molto comodo. Termina quindi il filotto di quattro risultati utili consecutivi al “Teresa Miani”, dove i gialloblu erano imbattuti in questo 2015, avendo ottenuto una vittoria e tre pareggi, dopo la sconfitta dello scorso 14 dicembre per 1-0 contro il Maruggio. Incoraggiante la partenza dei padroni di casa, che già dopo 120 secondi ci provano con Lovecchio, servito da Miccoli, che va alla conclusione col destro ma spedisce a lato. Gli ospiti però non si fanno attendere e già al 5’ si rendono pericolosi con Palazzo che riceve palla in area, controlla e conclude al volo, ma il suo tentativo termina fuori. La prima frazione è abbastanza pim- pante ed entrambe le squadre cercano l’1-0: al 25’ sono ancora gli ospiti a provarci con una punizione di Tabaglio battuta dal limite e alzata da Larocca oltre la traversa, mentre tre minuti dopo, ci prova Iacovino sugli sviluppi di un corner ma non trova la porta difesa da Montaruli. Al 34’, anche il Parma Club prova a sbloccare il match su palla da fermo, ma il portiere ospite compie un grande intervento sulla punizione calciata da Lovecchio dal vertice dell’area di rigore. L’ultimo tentativo su calcio piazzato è dei gioiesi, con la punizione di Masi su cui svetta Vittorione che però non impatta al meglio e non inquadra lo specchio della porta. La prima frazione di gioco si conclude dunque sullo 0-0, con i ginosini che sfiorano il vantaggio al minuto 42 con un destro da fuori di Bozza che termina non lontano dal palo alla sinistra di Montaruli. Nel secondo tempo, il Parma Club è propositivo, ma deve sudare sette camicie prima di trovare il vantaggio: la prima occasione è al 50’ con Miccoli che scatta bene palla al piede, serve Raona con un filtrante che però è leggermente fuori misura e l’attaccante la tocca come può, senza però trovare la porta avversaria sull’uscita dell’estremo difensore ospite. Al 56’, palla con il contagiri di Iacovino che pesca Lovecchio sull’esterno, il numero 10 controlla, porta la sfera sul destro ma calcia debole e centrale tra le braccia del numero 1 avversario. Dieci minuti dopo, è ancora Lovecchio a rendersi minaccioso dalle parti di Montaruli, con un tentativo di controbalzo che finalizza una buona ripartenza dei suoi, ma che sfortunatamente non sortisce l’effetto desiderato. Questo arrembaggio però, è il preludio al gol del meritato vantaggio che giunge al minuto 66: corner di Bozza, difesa del Partizan Gioia piuttosto incerta e palla che giunge a Di Donato che senza fronzoli la scaglia dove il portiere gioiese non può arrivare, trovando l’angolo giusto per la rete dell’1-0. Purtroppo per i padroni di casa, il vantaggio dura appena tre minuti, perchè al 69’, il Partizan Gioia usufruisce di un calcio di pu- nizione da buona posizione, battuto da Tabaglio che centra la traversa ma trova comunque la sfortunata deviazione di Larocca che involontariamente spedisce il pallone in fondo al sacco per il gol dell’1-1. Il team di Iacovino cerca con la forza della disperazione il gol da tre punti, come al 72’ quando D’Attoma prova a pescare il jolly da fuori area con un destro di prima intenzione che però finisce molto vicino al palo alla destra di Montaruli. Il fatto di sbilanciarsi alla ricerca disperata del match point, fa sì che i gioiesi trovino spazi improvvisi, come quello che che trova Milano al 73’ su cross rasoterra di Palazzo, ma che fortunatamente per i padroni di casa, il numero 13 ospite finalizza con un tiro alto sopra la traversa. Alla fine però, sono gli uomini di Sarangelo a trovare la rete da tre punti all’85’ con un cross dalla sinistra, su cui interviene Larocca che però calcola male la respinta bassa e spedisce il pallone sul sinistro di Vittorione che a quel punto deve solo spingerla in rete, così come accade purtroppo per i colori ginosini, che a cinque minuti dal 90’ si trovano ad inseguire, nonostante abbiano costruito di più degli avversari. Il Parma Club non riesce a trovare il guizzo giusto nemmeno nel recupero, e così, recriminando su un arbitraggio che lascia a desiderare ambo le parti, esce sconfitto da un confronto che avrebbe potuto avere un epilogo differente se ci fosse stata più concretezza e concentrazione. La sconfitta lascia l’amaro in bocca ai gialloblu, una brutta caduta al “Miami”, dove anche le corazzate Acquaviva e San Pietro Vernotico avevano lasciato punti, ma si sa che quando si cade bisogna avere la forza e il coraggio per rialzarsi, questo gruppo può e deve rialzarsi, perché da partite come queste si impara molto e gli uomini dell’ex bandiera del Ginosa sanno di aver sbagliato, perciò già domenica si presenta l’occasione giusta per riprendersi e dimostrare a tutti che il Parma Club non molla mai! Luca Ricciardi Antonello Dragone attualità n. 5 - 7 marzo 2015 Pubblicità pagina intera 43