band: faun fables

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band: faun fables
::: PROMORAMA ::: PRESS :::
BAND: THE PIERCES
TITLE: THIRTEEN TALES OF LOVE
AND REVENGE
LABEL: LIZARD KING
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LOUDVISION
http://www.loudvision.it/musica_recensioni-the-pierces-thirteen-tales-of-love-and-revenge--2475.html
Uptown girls.
La bionda e la mora, in graziosa versione cartoon, occhieggiano dalla copertina rosa di questo album,
ammiccanti di calcolata ingenuità. Giocano molto, le due sorelle Pierce, su questa loro immagine di
sofisticate gattine scosciate con il volto da bambine, sex symbol per gli indie kid con un cervello. Nulla da
obiettare su ciò: anche fermandosi all'occhio - che vuol sempre la sua parte - ci sarebbe ben poco da ridire
su Catherine e Allison. Semmai, la scoperta piacevole è che queste "Thirteen Tales Of Love And Revenge"
fanno bene all'udito quanto alla vista; o meglio, ciò che si ascolta è il perfetto rispecchiamento di ciò che si
vede.
Le Pierce, grazie a Dio, sono musiciste che giocano a fare le pin-up e non viceversa; autrici prima ancora che
cantanti (spesso in collaborazione col produttore Roger Greenawalt), e ugole di razza, versatili e capaci di
armonie perfette. Il loro è un pop sofisticato e impertinente, che si immagina cantato con un broncetto snob.
Prendiamo il primo singolo, "Boring": musicalmente è un sensuale electro-pop che non stonerebbe in un
dance club esclusivo; ma il testo, in ironico contrasto, fa un lungo elenco di divertimenti chic e bolla tutto
come "noioso". Il risultato è al contempo ironico, sexy e spocchioso: oh sì, ne sanno sempre una più di noi,
queste supercarine e superfurbette sorelle Pierce!
E l'album è tutto pervaso da questo pop stuzzicante che, come le dolci faccine in copertina, ti strizza l'occhio,
ti stimola i sensi e la mente, ma se ne sta sempre relegato in zona VIP, a ballare sull'alto di un cubo,
ritraendosi dietro ai separé patinati ogni volta che provi ad allungar la mano. Fredde, quindi, le Pierces? Un
po'. Sarà per la qualità discontinua dei pezzi, che a volte sconfinano in un rimasticato pop da classifica. Sarà,
più ancora, per le influenze fin troppo disparate. Sia come sia, l'effetto finale è quello di un campionario
fichissimo ma più facile da ammirare che da amare.
Eppure, in questo club esclusivo noi ci ostiniamo volerci entrare: ammiriamo soddisfatti, ci divertiamo e
acceniamo passi di danza con aria cool, ché questa non è musica per scatenarsi, e poi si rovina la riga del
pantalone di pregio. The Pierces: not boring.
ROCKSHOCK
http://www.rockshock.it/news.asp?id=3649
Thirteen Tales of Love and Revenge è il debutto delle sorelle Pierces; due ragazze terribili che disegnano un
pop-album delizioso, colorato a tinte fucsia e profumato di fresco, insomma: c’è baruffa nell’aria.
Le sorelle Pierces, Allison e Catherine, per il loro primo lavoro sulla lunga distanza, scelgono di sommare le
esperienze fatte negli anni di gavetta con le compagnie di danza e musicisti di varia estrazione stilistica.
Cosicché il loro Thirteen Tales of Love and Revenge è un album che gode di una forte influenza dal sapore
teatrale, arredato con una serie d’abbellimenti timbrici e pieno di andamenti zigzaganti tra il pop brioso, tipo
Cardigans per intenderci, il songwriting intellettuale e momenti di pura visionarietà in stile power flower.
Dodici tracce legate dalla saggezza del producer Roger Greenawalt (Ben Kweller, Adam Green) che mostrano
due facce della stessa medaglia. Le sorelline si rivelano deliziose quando mantengono i ritmi sostenuti,
riuscendo a produrre un pop malizioso come nel caso dell’opener Secret, nella briosa Lights On e nella
notevole Turn on Billie: track che riassume egregiamente tutta la loro prospettiva di musica e parole. Si
perdono, senza rimedio, nei momenti di maggior calma, quando bisognerebbe tirar fuori uno spessore
compositivo che ancora non hanno nelle loro corde. Prevedibile lo sviluppo di Lies, da sbadiglio profondo The
Power of…, mentre la sussurrata Three Wishes lascia cadere l’ultima speranza di poter assistere a un piccolo
miracolo.
Buon debutto comunque, le idee ci sono, basta incanalarle verso la giusta via espressiva, senza cercare,
inutilmente, di adeguarsi a quello che già si sente in giro. (7/10)
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FREEQUENCY ONLINE
http://www.freequency.it/2008/11/the-piercesthirteen-tales-of-l.html
Giunte al terzo album (che molti segnalano come il loro debutto), le sorelle Pierce elaborano e generano
tredici variazioni sul tema dell'amore e della vendetta attraverso una trama magica, onirica e dark, nella
quale spiccano testi paradossali e taglienti. La shakesperiana Secret - che apre un album deliziosamente
ironico - con il suo giro armonico vagamente medievale, racconta di segreti inconfessabili da portare nella
tomba al costo di macchiarsi di omicidio. Gli altri brani si confrontano con la mondanità (messa alla berlina in
Boring), con il desiderio sessuale (Lights On), con il sospetto del tradimento (It Was You) e offrono una
radiografia del variopinto e mutevole animo femminile. L'eclettica proposta musicale che include numeri da
musical in chiave pop, moderno bluegrass e cabaret, vede Allison e Catherine alternarsi al microfono e ai cori
assumendo ora le pose e le sfumature di Regina Spektor, ora di Ambrosia Parsley degli Shivaree, ora di
Gwen Stefani, ora di Edie Brickell. Una dimensione decisamente "donna" che trova nella produzione di Roger
Greenawalt (Ben Kweller, Adam Green) il tocco maschile necessario per innalzare le Pierces a vere "riot grrrl"
del nuovo indie-folk americano. (3,5/5)
XL ONLINE
http://xl.repubblica.it/recensionidettaglio/74538
Le sorelle Allison e Catherine Pierce riprovano a conquistare il mondo. Oggi è il turno di 13 canzoni sospese
tra folk e vaudeville, valzer fuori tempo (Secret), feroce umorismo (la caustica Boring), pop à la Prince
(Lights On), cabaret e ballate sognanti e melodiche (Three Wishes). La stravaganza è il collante di queste 13
stanze “d’amore e vendetta” che fanno pensare a Lewis Carroll. Qui però non siamo nel mondo delle
meraviglie quanto nella cosmopolita realtà di New York: la vita secondo il duo dell’Alabama è un complicato
intreccio di esperienze. Il limite è la ricerca reiterata del colpo ad effetto, l’intuizione sensazionale, anche se
non è richiesto: un peccato. (3/5)
BEAT MAGAZINE ONLINE
http://www.beatmag.it/beat_receinterna.php?id=1687
Vi trovate di fronte a due belle sorelle, con un ottimo gusto nell’abbigliarsi e un po’ di sano gossip intorno
(Alison usciva con Albert Hammond Jr e Secret è incluso nella soundtrack del telefilm “Gossip Girl”), chw
hanno fallito come ballerine e allora si sono inventate il pallino di fare musica. Che fate? Diffidate,
ovviamente, e magari girate pure i tacchi. E invece no! Una volta su un milione dare una chance è la cosa
giusta da fare. Arrivate ormai al terzo disco le ragazze hanno trovato la strada appropriata da percorrere: un
folk molto dark e pericoloso, basato sulle armonie delle loro vocalità angeliche e su una sensualità cattiva e
languidamente swing. C’è da restare a bocca aperta. (7/10)
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AUDIODROME
http://www.audiodrome.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=4176
Thirteen Songs Of Love And Revenge è il terzo album in studio delle sorelle Catherine e Allison Pierces, e
segna un passaggio fondamentale da un genere prettamente alternative a un altro che tende verso sonorità
più mainstream.
Le due ragazze hanno composto la maggior parte dei pezzi con il produttore Roger Greenawalt, il cui lavoro
ha influito di certo sul risultato finale del disco, che vede le Pierces orientarsi verso diversi ambiti musicali,
quali il folk-rock e il folk-pop, e a pezzi di orientamento più dance, che fanno pensare anche ad un’uscita dal
circuito indie. Comunque non siamo di fronte ad una produzione del tutto mainstream, poiché anche i brani
dal piglio più orecchiabile, come ad esempio “Boring”, denotano l’intelligenza artistica e musicale delle
Pierces, cosa che le contraddistingue da altre loro colleghe: infatti, la canzone rappresenta una sorta di
parodia delle classi più alte della società dello spettacolo. Sono presenti anche episodi che rimandano al
passato del progetto, ossia “Three Wishes”, dalle atmosfere dark o “The Power Of...”, la canzone che più si
avvicina all’ambito indie e allo stesso tempo è pure una delle migliori tra queste tredici storie d’amore e
vendetta. Anche “Lies” è una chicca dance-pop che molte cantanti della generazione di MTV si sognano,
soprattutto per l’ottimo equilibrio tra un ritmo incalzante, una melodia orecchiabile e intrecci vocali molto
riusciti. Degni di nota sono anche gli arrangiamenti, che mai si rivelano scontati, visto l’impiego di strumenti
a volte inusuali in un certo tipo di musica, come ad esempio il violino, l’arpa, il mandolino e il sitar, che
aggiungono valore all’opera delle sorelle. Thirteen Tales è sicuramente un disco riuscito, che riesce a
coniugare due mondi musicali (indie e “commerciale”) in maniera molto astuta e non banale e che mette in
luce il talento compositivo di queste due sorelle. (3/5)
IL POPOLO DEL BLUES
http://www.ilpopolodelblues.com/rev/novembre08/recensione/The-Pierces.html
The Pierces sono due sorelle dell'Alabama, Catherine e Allison, che animano un progetto musicale che fa
base a New York. Due Bond-girls armate di pistola e allo stesso tempo vittime del gossip e della moda, che
si muovono musicalmente in equilibrio tra pop, musica da spy-movies, qualche oscura venatura folk.
Seguendo la linea del cantautorato femminile di Regina Spektor e Shannon Wright, The Pierces sfornano un
album dai testi pungenti e provocatori, ma ironici. La copertina rosa, come la loro ostentata femminilità, ci
introduce in un mondo in cui si parla di segreti da mantenere, uomini da possedere, serate in cui anche
sesso, droga, moda e vita mondana diventano una noia terribile. L'incipit dai toni folk un pò inquietanti di
Secret si abbina musicalmente all'oriental-folk-remix di Lies, mentre Turn On Bille si distingue per essere uno
dei numeri più accattivanti del disco. Musica disimpegnata, spesso ballabile, ambientata tra un cocktail e un
party, ma divertente.