programma di sala - Borgo di Mustonate

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programma di sala - Borgo di Mustonate
Orchestra da camera di Engelberg.
L’Orchestra da camera di Engelberg (Svizzera) è stata fondata nel 1978 da Vittorio
Cacciatori in occasione del 300°anniversario della nascita di Antonio Vivaldi. Nello
stesso anno l’Orchestra ha compiuto il giro del mondo. Nel 1985 ha fondato il “Festival
di musica classica” di Peniscola (Spagna). Nel 1987 ha eseguito nel Castello di
Peniscola la Messa di Natale a mezzanotte, ritrasmessa in Mondovisione. Dal 1979
partecipa ininterrottamente alle “Settimane musicali di Engelberg” e, dal 1985, ai
“Festivals di musica classica” di Peniscola. Direttore stabile dell’Orchestra è il M°
Vittorio Cacciatori. Mario Roncuzzi ne è il direttore musicale dal febbraio 2008.
Mauro Rossi.
Inizia lo studio del violino presso la Civica Scuola di Musica di Milano sotto la guida
del M° A. Leone e si diploma al Conservatorio “A. Baito” di Parma con il massimo dei
voti, lode e menzione d’onore. Si perfeziona poi con il M° S. Accardo al centro di
musicologia W. Stauffer di Cremona e successivamente con il M° V, Libermann e K.
Wataya al Utrechts Conservatorium, in Olanda. Nel ‘96 vince il concorso di primo
violino di spalla nell’orchestra de “I Pomeriggi Musicali” di Milano, ruolo che ricopre
fino al 2003. In qualità di spalla inoltre ha collaborato con orchestre quali l’Orchestra
del Maggio Fiorentino, Orchestra Haydn di Bolzano, Orchestra di Padova e del Veneto,
Orchestra Milano Classica di Milano, Basel Kammerochester, Filarmonica della Scala.
La sua intensa attività concertistica lo ha visto impegnato come solista e camerista
presso importanti società concertistiche quali, Philarmonie di Colonia e Monaco,
Musikhalle di Amburgo, Die AlteOper Frankfurt, Festpielhaus Baden baden,
KonzertGebouw Amsterdam, Sala G. Verdi di Milano, ecc.
Il suo interesse verso l’esecuzione del repertorio barocco e classico con strumenti
originali, lo porta a collaborare con direttori tra i più importanti nell’ambito barocco,
quali T. Koopman, F. Bruggen, P. McCreesh, M. Minkowsky, R Alessandrini, G.
Antonini, E. Haim, P. Goodwin, P. Herreweghe.
Incide con l’orchestra di Milano Classica, opere per violino di Vivaldi e per la casa
discografica Dynamic, i concerti inediti di Pietro Nardini. Nel 2006 incide i quartetti di
Arriaga per la Naxos. Dal 2005 è primo violino di spalla solista e dell’Orchestra
Nazionale di Spagna e docente di violino presso il Conservatorio Superiore del Liceu
di Barcellona.
“Suoni d’Autunno”
I° edizione settembre-novembre 2010
PROSSIMI APPUNTAMENTI
16 Ottobre, sabato ore 15.30
Scuderie di Mustonate
Ensemble I PETRUCCIANI
Petrucci e i capolavori
della polifonia rinascimentale
in collaborazione con
l'Associazione Amici
delMuseo Poldi Pezzoli
24 Ottobre, domenica ore 19.00
Villa Cagnola Gazzada
Soprano VERONIKA KRALOVA
Alto GIOVANNI DUCI
Tenore MAURIZIO MINELLI
CHOR.U.M. ‘70
Maestro del coro GIOVANNI DUCI
Orchestra barocca SILETE VENTI!
Direttore MARCO BERRINI
Gloria e Magnificat di Vivaldi
per il 40° del CHOR.U.M. ‘70
14 Novembre, domenica ore 20.30
Scuderie di Mustonate
BRUNO CANINO –
FERDINANDO BAROFFIO
pianoforte a 4 mani
Musiche di S. Schubert, R. Schumann,
C. Debussy, G. Gershwin
ORCHESTRA DA CAMERA DI ENGELBERG
Violino Mauro Rossi
A. Vivaldi “Le quattro Stagioni”
[email protected]
‐
Visita
il
sito
dell'Accademia
su
www.borgodimustonate.it
‐
Tel.
0332
32
08
31
Domenica 26 settembre 2010 ore 20,30
Scuderie di Mustonate, Borgo di Mustonate - Varese
Le stagioni di Antonio Vivaldi (Venezia 1678 – Vienna 1741)
I celeberrimi quattro concerti dedicati alle stagioni fanno parte della raccolta
di dodici concerti per violino, archi e basso continuo pubblicati ad
Amsterdam nel 1725 con il nome di Il cimento dell’armonia e dell’inventione, opus
8 e dedicati al principe Filippo d’Assia-Darmstadt, governatore di Mantova al
cui servizio Vivaldi fu impegnato dal 1719 al 1722.
La struttura è quella del concerto solistico, ma è ricercata una nuova libertà
espressiva raggiunta attraverso la ricostruzione di atmosfere naturalistiche e
l’uso di effetti imitativi, che rivelano la grande capacità inventiva di Vivaldi.
I quattro concerti delle stagioni sono preceduti da quattro sonetti esplicativi
dello stesso Vivaldi.
Concerto n. 1 in mi maggiore,
La primavera
I tre movimenti del concerto n. 1 dipingono
tre quadretti luminosi e sereni: il canto
festoso degli uccelli, solo brevemente
interrotto dal passaggio veloce di uno
scroscio di pioggia (allegro); il riposo del
pastore cullato dal mormorio delle foglie
sugli alberi e dal profumo dei fiori e vegliato
dal suo cane (largo) e la danza finale nella
luce brillante (allegro).
Allegro
Giunt' è la Primavera e festosetti
La Salutan gl' Augei con lieto canto,
E i fonti allo Spirar de' Zeffiretti
Con dolce mormorio Scorrono intanto:
Vengon' coprendo l'aer di nero amanto
E Lampi, e tuoni ad annuntiarla eletti
Indi tacendo questi, gl' Augelletti;
Tornan' di nuovo al lor canoro incanto:
Largo
E quindi sul fiorito ameno prato
Al caro mormorio di fronde e piante
Dorme 'l Caprar col fido can' à lato.
Allegro
Di pastoral Zampogna al suon festante
Danzan Ninfe e Pastor nel tetto amato
Di primavera all' apparir brillante.
Concerto n. 2 in sol minore,
L'estate
Il concerto n. 2, per i suoi toni accesi e
violenti, riflette con maggiore efficacia
rispetto agli altri la carica esplosiva della
stagione. Dapprima il pastore, nella
placida calma della calura estiva, viene
scosso dal cambiare dei venti e nasce in
lui il timore (allegro non molto – allegro); il
suo riposo è perciò interrotto dai lampi e
dai tuoni che si avvicinano e dall’estrema
agitazione degli insetti (adagio presto);
infine la tempesta giunge con tutta la sua
forza (presto).
Allegro non molto - Allegro
Sotto dura Staggion dal Sole accesa
Langue l'uom, langue 'l gregge, ed arde il
Pino;
Scioglie il Cucco la Voce, e tosto intesa
Canta la Tortorella e 'l gardelino.
Zèfiro dolce Spira, ma contesa
Muove Bòrea improviso al Suo vicino;
E piange il Pastorel, perché sospesa
Teme fiera borasca, e 'l suo destino;
Adagio e piano - Presto e forte
Toglie alle membra lasse il Suo riposo
Il timore de' Lampi, e tuoni fieri
E de mosche e moscon lo Stuol furioso.
Presto
Ah, che purtroppo i suoi timor Son veri!
Tuona e fulmina il Ciel e grandinoso:
Tronca il capo alle Spiche ed a' grani alteri
Concerto n. 3 in fa maggiore,
L'autunno
Il primo movimento descrive inizialmente
la gioia festosa della vendemmia, seguita
dall'ebbrezza provocata dal vino; il
secondo movimento detto "I dormienti
ubriachi", trasporta in un clima trasognato
e sereno. Infine l'ultimo movimento dai
ritmi accessi ci porta nel cuore di una
battuta di caccia.
Allegro
Celebra il Vilanel con balli e Canti
Del felice raccolto il bel piacere
E del liquor de Bacco accesi tanti
Finiscono col Sonno il lor godere
Adagio molto
Fa' ch' ogn' uno tralasci e balli e canti
L'aria che temperata dà piacere,
E la Stagion ch' invita tanti e tanti
D' un dolcissimo Sonno al bel godere.
Allegro
I cacciator alla nov'alba a caccia
Con corni, Schioppi, e canni escono fuore
Fugge la belva, e Seguono la traccia;
Già Sbigottita, e lassa al gran rumore
De' Schioppi e cani, ferita minaccia
Languida di fuggir, ma oppressa muore
Concerto n. 4 in fa minore,
L'inverno
Il concerto era stato concepito da Vivaldi
perché fosse eseguito in chiesa, tant'è che
i toni pastorali costringevano l'orchestra
a suonare quasi in sordina, per non
disturbare i fedeli in preghiera. L'Inverno
viene descritto in tre momenti: nel primo
movimento l'azione spietata del freddo si
accanisce sul viandante, che è costretto a
muoversi veloce battendo i piedi,
tremando nel vento e nella neve (allegro);
nel secondo movimento, tra i più celebri
de Le quattro stagioni, è descritta la
sensazione di pace e calore provata da
colui che, al caldo della propria dimora e
accanto al camino accesso, ascolta lo
scorrere della pioggia sul terreno (adagio);
infine nel terzo movimento si trova la
serena accettazione del rigido clima
invernale tra ghiacci e venti (allegro).
Allegro
Agghiacciato tremar tra nevi algenti
Al Severo Spirar d' orrido Vento,
Correr battendo i piedi ogni momento;
E pel Soverchio gel batter i denti;
Adagio
Passar al foco i dì quieti e contenti
Mentre la pioggia fuor bagna ben cento
Allegro
Caminar Sopra il ghiaccio, e a passo lento
Per timor di cader girsene intenti;
Gir forte Sdruzziolar, cader a terra
Di nuovo ir Sopra 'l giaccio e correr forte
Sin ch' il giaccio si rompe, e si disserra;
Sentir uscir dalle ferrate porte
Scirocco, Borea, e tutti i Venti in guerra
Quest' é 'l verno, ma tal, che gioia apporte.