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FRAGILE LANDSCAPES. Giovanni Longo
a cura di Marco Meneguzzo
Catanzaro, Museo MARCA (via Alessandro Turco, 63)
11 giugno - 12 agosto 2016
Inaugurazione: 11 giugno ore 18:30
Comunicato Stampa
Fragile Landscapes è il titolo della personale di Giovanni Longo, a cura di Marco
Meneguzzo, che si svolgerà dall' 11 giugno al 12 agosto presso il MARCA - Museo delle Arti
di Catanzaro. La mostra è realizzata su impulso della Fondazione Rocco Guglielmo e in
collaborazione con la Provincia di Catanzaro.
L’esposizione presenta una selezione di circa venti lavori rappresentativi della produzione più
recente dell’artista. Attraverso le opere riunite per l’occasione a Catanzaro sarà possibile
apprezzare l'evoluzione del linguaggio artistico di Longo diventato, nel corso del tempo, sempre
più ampio e composito grazie all’assorbimento di intuizioni molteplici che hanno arricchito la sua
ricerca pur mantenendone intatta l’unità e visibile la direzione.
Il percorso pensato per il Marca si sviluppa intorno alla serie Fragile Skeletons, sculture realizzate
attraverso il recupero di materiali lignei lungo le foci dei fiumi e successivamente assemblati in
simbolici scheletri, divenendo perfette sintesi strutturali. Esso continua con la presentazione di
grafici economici per mezzo dei quali Longo crea maestosi paesaggi dalla connotazione
apparentemente astratta e le piante architettoniche da abitare del progetto Plans. In mostra non
mancheranno poi una serie di sperimentazioni minimali, esercizi mentali e materiali di un racconto
autobiografico ed esperienziale. È con essi, ad esempio, che Longo ritrae la propria famiglia in un
portrait dinamico composto a partire dalle altezze dei suoi componenti o sfrutta la fluidità
randomica di un software per autodefinire l’intimo dialogo di una chat in un sogno che si rincorre e
non si concretizza mai. Un progetto articolato, dotato di piani di lettura molteplici, che Longo
sviluppa all’età di trent’anni portando in museo parte di quella generazione da sempre alla
spasmodica ricerca del suo stabile baricentro.
A tal proposito il curatore Marco Meneguzzo scrive: "Ogni generazione di artisti riconosce il suo
apprendistato nel momento in cui lo lascia, cercando strade diverse – quasi sempre opposte – da
quelle che l’ha fatta maturare. Di più, ogni generazione di artisti compie il proprio apprendistato
seguendo lo spirito del tempo, il linguaggio codificato e consolidato dei propri maestri: in questo
modo, la generazione degli astratti anni Cinquanta è passata quasi tutta per il postcubismo, come
la successiva generazione degli artisti cinetici e legati ai gruppi “programmati” viene fuori tutta
dall’Informale, e i neofigurativi pittorici degli anni Ottanta dal concettualismo fotografico dei
Settanta. Oggi è più difficile, perché ormai da un quarto di secolo non esistono tendenze
dominanti, e “tutto può funzionare”, secondo l’aforisma ancora valido della Postmodernità.
Ebbene, a scorrere i lavori di Giovanni Longo .si può dire che abbia vissuto e viva (bene) questa
difficoltà. Tutti i suoi cicli di lavoro, molti dei quali esposti in questa sua prima antologica (sic)
mostrano uno sguardo, e un pensiero, a trecentosessanta gradi sulle possibilità d’azione offerte
dalle varie gradazioni di linguaggio dell’arte d’oggi. In una specie di bulimia di provare e di urgenza
di fare, Longo sperimenta tutti i linguaggi possibili secondo standard operativi non privi di una
buona dose di autonomia".
La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue (italiano/inglese) realizzato da Rubbettino
Editore con i testi di Marco Meneguzzo ed una conversazione inedita tra Gregorio Raspa e
Giovanni Longo.
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Giovanni Longo (Locri, 1985) da diversi anni sperimenta molteplici linguaggi alla ricerca di
soluzioni che possano descrivere al meglio la precarietà contemporanea. Il suo lavoro non si
impone sullo spazio ma è alla ricerca del dialogo con esso, trovando ideale connotazione nelle
soluzioni site-specific. Nel biennio 2009/2010 è selezionato in diversi premi internazionali: Arte
Mondadori, Arte Laguna, Combat e vince il voto on-line nella sezione scultura al Premio Celeste
per due anni consecutivi. Nel 2011 una sua opera viene esposta per il Padiglione Italia/Accademie
alla 54^ Biennale di Venezia. Nel 2012 prende parte al workshop “Eurasia Wings”, nel quartiere
artistico M50 a Shanghai, dove ha modo di interagire con il rigore e la pulizia estetica della cultura
cinese, in contrasto con la tumultuosa confusione della megalopoli. Negli ultimi anni i suoi progetti
sono stati protagonisti in diversi eventi internazionali: dal Kunstenfestival Watou in Belgio al
progetto Wood Mood a Londra, New York e Milano; dalla residenza a Grasse curata da PHOS alla
biennale Jeune Création Européenne in Francia e Danimarca.
Inaugurazione: 11 giugno 2016 (ore 18.00 Conferenza stampa | ore 18.30 Opening)
Orari di apertura: tutti i giorni 9.30-13.00 / 16.30-21.00 (Lunedì chiuso)
Ingresso: intero € 4,00; ridotto € 3,00
Per informazioni: Tel. 0961.746797; [email protected] - www.museomarca.info
Catalogo: Rubbettino Editore