Rapporto Paese Congiunto Ambasciata/ICE

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Rapporto Paese Congiunto Ambasciata/ICE
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CANADA
1. QUADRO MACROECONOMICO
1a) Andamento congiunturale e rischio Paese
L’aggiornamento sulla politica monetaria diffuso a luglio 2008 da Bank of Canada, mostra una
crescita economica nel primo trimestre 2008 più debole rispetto a quanto previsto in aprile. Si
stima infatti che la crescita del PIL subirà una battuta d’arresto, limitandosi all’1% nel 2008 con
una ripresa al 2,3% per il 2009. Tre sono i fattori che hanno inciso negativamente sull’economia
canadese nell’ultimo periodo: la protratta debolezza economica degli USA (il cui mercato assorbe
circa l’80% delle esportazioni del Paese), le turbolenze dei mercati finanziari e il netto aumento
dei costi dei carburanti. La flessione nel mercato immobiliare americano ha fatto diminuire
sensibilmente le esportazioni canadesi di legname da costruzione. La crisi dell’industria dell’auto
negli USA (industria fortemente integrata con quella canadese) e il generale deterioramento dei
consumi in America hanno di fatto indebolito la performance dell’export canadese, sebbene la
domanda interna abbia continuato ad espandersi a ritmo sostenuto. Va infine sottolineato che
l’aumento dei prezzi delle materie prime, di cui il Canada è un grande esportatore, se da un lato
ha avvantaggiato alcune Provincie come l’Alberta, dall’altro ha messo a dura prova le aree che
sono prive di risorse minerarie e basano la propria economia sul settore manifatturiero come
l’Ontario e il Quebec.
L’indice dei prezzi al consumo (Consumer Price Index - CPI) a giugno 2008 si è attestato sul 3,4
per cento (ben al di sopra del target fissato dalla Bank of Canada), principalmente a causa
dell’impatto del prezzo del petrolio sul costo finale della benzina e del generalizzato aumento dei
genere alimentari.
Per compensare la spinta inflazionistica la Banca Centrale ha abbassato per due volte consecutive
dello 0,50 % il tasso di interesse, portandolo al 3% lo scorso 22 aprile 2008.
Il surplus di 10.2 miliari di dollari canadesi (CAD) dell’anno fiscale chiuso il 31 marzo 2008
verrà utilizzato in larga misura per la riduzione del debito pubblico. Tale rigorosa politica fiscale
ha portato alla fine dell’anno fiscale 2006/2007 il rapporto PIL/Debito al valore di 32,3%, il
livello più basso fatto registrare in Canada negli ultimi 25 anni. A causa della limitata crescita
economica il surplus di bilancio previsto per il prossimo anno dovrebbe raggiungere, secondo le
proiezioni di questo Ministero delle Finanze, la più modesta cifra di 2.3 miliardi di CAD. Nel
corso della presentazione del budget di febbraio il Ministro delle Finanze Flaherty, oltre alla
promessa di una ulteriore riduzione del debito negli anni a venire, ha annunciato una serie di
incentivi fiscali agli investimenti e specifici aiuti al settore automobilistico in crisi.
Il Consiglio Esecutivo del Fondo Monetario Internazionale nel rapporto di febbraio 2008 ha
elogiato la performance macroeconomica del Canada, nonostante la presenza dei rischi legati al
rallentamento dell’economia americana e al recente apprezzamento del dollaro canadese. Esso ha
espresso soddisfazione per lo stato dei conti pubblici, elogiando la politica fiscale che è riuscita a
contemperare l’esigenza della riduzione del debito con quella di una graduale diminuzione del
carico fiscale per le imprese. I Direttori hanno tuttavia osservato che alcuni settori produttivi,
come quello manufatturiero, hanno sofferto in termini di competitività. Una delle priorità
dovrebbe essere il miglioramento della produttività (vero tallone d’Achille dell’economia
canadese). Punti focali rimangono la graduale abolizione delle restrizioni esistenti sugli
investimenti diretti stranieri, l’eliminazione delle barriere interprovinciali nel commercio di beni e
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servizi, la maggiore mobilità dei lavoratori attraverso la flessibilità del sistema di immigrazione e
una più ampia apertura verso il riconoscimento dei titoli di studio stranieri.
Nell’aprile del 2007 l’Alberta e il British Columbia hanno sottoscritto un accordo (Trade,
Investment and Labour Mobility Agreement) allo scopo di ridurre le barriere interprovinciali al
commercio, agli investimenti e alla mobilità della forza lavoro. Nel luglio 2008 i Premiers delle
Provincie canadesi, nel corso della loro Conferenza annuale a Quebec, si sono impegnati a
modificare, entro l’inizio del 2009, l’Agreement on Internal Trade (AIT) per rendere effettiva la
mobilità della forze lavoro all’interno del Paese. Allo stato attuale uno dei maggiori ostacoli è
rappresentato dal riconoscimento da una Provincia all’altra dei titoli di studio e delle
qualificazioni professionali acquisite.
Anche nel settore bancario, a detta del FMI, la riduzione delle barriere all’acquisizione di grandi
banche, anche da parte di entità straniere, migliorerebbe la libera concorrenza e
conseguentemente permetterebbe l’innovazione del sistema finanziario.
La politica fiscale finalizzata al raggiungimento dell’azzeramento del debito entro il 2021 e’ stata
lodata dai Direttori in quanto consentirebbe un alleggerimento della pressione fiscale che, se
accompagnata da una riforma dell’assistenza sanitaria, verrebbe incontro anche alle necessità
della popolazione piu’ anziana. La riduzione di un punto percentuale nella tassa federale sulle
vendite (GST) à stata accolta favorevolmente, sebbene da più parti viene caldeggiata una
armonizzazione fiscale tra imposte federali e provinciali.
L’ECONOMIA CANADESE – DATI PRINCIPALI
2006
2007
PIL reale
(var. % a/a)
Disoccupazione
(media annuale)
Consumer Price Index
(CPI)
(var. % a/a)
Core-CPI1
(var. % a/a)
2
2,7
6,3
6,0
2,0
2,2
1,5
2,0
1,7
II Trim
6,2
II Trim
3,1
II Trim
1,2
30 giugno 2008
Cambio Euro/CAD
(media annuale)
0,70
1 CAD = 0,68 €
1 € = 1,46 CAD
Cambio USD/CAD
(media annuale)
0,88
1 CAD = 0,93 USD
1 USD = 1,074 CAD
20231
13607
Anno fisc. 2006-2007
Anno fisc. 2007-2008
Anno fisc. 2008-2009
32,3
29,9
28,72
523,3
514,5
551,4
448,8
500,8
Saldo partite correnti
Milioni di CAD
Debito pubblico (gov.
federale % sul PIL)
Investimenti diretti
canadesi all’estero
(miliardi di CAD)
Investimenti diretti
esteri in Canada
(miliardi di CAD)
1
3,1
2008
I Trim
1 CAD = 0,63 €
1 € = 1,58 CAD
30 giugno 2008
1 CAD = 0,98 USD
1 USD = 1,0167 CAD
I Trim
5557
I Trim
I Trim
510,6
Core CPI: sono esclusi dal calcolo alimentari e consumi energetici.
Stima Finance Canada – Economic and Fiscal Update
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Fonti: Statistics Canada, Finance Canada, Bank of Canada
1b) Grado di apertura del Paese al commercio internazionale
La situazione relativa al commercio internazionale rimane fortemente influenzata dal
rallentamento dell’economia statunitense, dall’impennata dei prezzi del petrolio e dal
rafforzamento del dollaro canadese sulla valuta USA.
Lo scorso novembre 2007, il dollaro canadese aveva raggiunto la quotazione record di $1,1 per
poi portarsi ad un valore di quasi parità. La valuta canadese dovrebbe tuttavia assestarsi su questi
parametri, considerando da una parte l’aumento dei prezzi delle materie prime e dall’altra una
riduzione dei volumi commerciali determinata dal rallentamento dell’economia americana.
Un eventuale raffreddamento del settore delle materie prime ed una riduzione del saldo della
bilancia commerciale potrebbe causare una moderata diminuzione del valore della valuta
canadese rispetto al dollaro americano.
L’aumento dei prezzi del petrolio è stato particolarmente sentito in Canada ed è stata una delle
cause principali dell’aumento della pressione inflazionistica e della contrazione della situazione
economica del paese. Tuttavia in base alle previsioni, il futuro e persistente rallentamento della
crescita economica dovrebbe limitare la corsa inflazionistica almeno per tutto il 2008.
Grazie anche alla diversificazione dei mercati delle commodities e quindi alla minore dipendenza
dalla domanda USA, l’economia canadese è rimasta relativamente isolata dalla crisi economica
del suo principale partner commerciale. Anche il settore del gas - fino a poco tempo fa
caratterizzato da una debole domanda – sembra destinato a crescere, soprattutto a causa della
opposizione da parte della lobby ambientalista all’energia proveniente da centrali a carbone.
Mentre il 2007 è stato per l’economia canadese un anno positivo, nel 2008 la crescita del PIL
dovrebbe assestarsi su un valore moderato, circa 1% meno dell’anno procedente. In base alle
stime degli esperti, la crescita della domanda proveniente dal comparto delle importazioni
continuerà a sovrastare quella dell’export e, pertanto, il saldo della bilancia dovrebbe incidere sul
valore della crescita del PIL nella misura del 3,6% .
Nel breve periodo tuttavia, l’economia continuerà a beneficiare della differenza tra il valore delle
esportazioni e quello delle importazioni. Infatti circa il 45% delle esportazioni sono rappresentate
da commodities che per la maggior parte ottengono buoni risultati, grazie alla domanda da paesi
in forte espansione economica, come la Cina. In confronto, le importazioni canadesi tendono ad
essere orientate verso i beni di consumo e beni destinati ad investimenti produttivi, il cui valore
ha evidenziato un calo per la concorrenza sui mercati internazionali e per il valore del dollaro
canadese.
Uno dei vantaggi principali dell’incremento dei prezzi delle commodities è stato senza dubbio la
valorizzazione del dollaro canadese, che ha aiutato la valuta a guadagnare oltre il 60% su quella
statunitense negli ultimi sei anni. Per le aziende canadesi, questo incremento è risultato molto
importante in quanto ha drasticamente ridotto il prezzo d’acquisto di macchinari e tecnologie
USA . Dal 2002 la riduzione dei valori di tali importazioni è sceso del 25% ed ha influito in
maniera positiva sul ciclo degli investimenti produttivi, che per il 2008 – in base ad un sondaggio
presso le aziende pubbliche e private - dovrebbe salire del 5,2%.
Nel 2008 l’effetto positivo degli investimenti nel settore produttivo delle commodities sarà sentito
anche nel settore dell’edilizia non-residenziale, tuttavia in base al numero delle licenze edili
effettive, la crescita sarà certamente più contenuta rispetto al +13% del 2006 ed al +4% del 2007.
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La crescente domanda di beni destinati ad investimenti industriali e di beni di consumo avranno
comunque un effetto trascinante sulla bilancia commerciale in termini di volumi e quindi, al
netto, le esportazioni rallenteranno la crescita del PIL canadese.
In termini generali si può continuare a parlare di un Canada a due marce, con risorse e settore
terziario in buona salute, mentre i settori manifatturiero, delle risorse forestali e del turismo
rimangono esposti ad una generale contrazione, dovuta ai riflessi dell’economia USA.
Il buon andamento generale dell’economia è testimoniato dall’ottima performance
dell’occupazione, che non dà segnali di cedimento malgrado la turbolenza dei mercati finanziari.
Nei primi 5 mesi del 2008 l’occupazione è cresciuta di circa 26.000 unità. Nel complesso il
numero di persone in età di lavoro effettivamente impiegate ha quasi raggiunto i massimi storici,
mentre gli stipendi medi fanno registrare incrementi sostanziali: questi parametri economici
supportano le previsioni favorevoli relative all’andamento dei consumi, che nel 2008 dovrebbero
raggiungere il 4,1%, in lieve flessione rispetto al 2007 (+4,5%).
Malgrado la vibrante performance economica, il Canada non ha certamente evitato la volatilità
dei mercati finanziari e la contrazione del credito. In particolare, nei primi 3 mesi dell’anno, il
credito ha dato segnali di espansione sia per quanto riguarda il prestito personale che quello
commerciale.
Mentre l’espansione del prestito bancario segnala un ritorno ai metodi più tradizionali di
finanziamento, in presenza delle difficoltà riscontrate nei mercati finanziari, la crescita del
prestito personale è dovuto al fatto che i canadesi continuano ad investire su unità residenziali,
come evidenziato tra l’altro dalla crescita delle richieste di mutui (+13,1%), che ormai
rappresentano il 68% del prestito personale canadese.
Il mercato immobiliare canadese rimane in un lungo ciclo di espansione (settimo anno
consecutivo) e le rivendite di immobili, benché registrino segni di affaticamento, continuano a
marciare a livelli superiori alla media degli ultimi venti anni.
Nonostante la crescita della domanda continua ad alimentare la costruzione di nuove abitazioni
residenziali, la crescita dei prezzi è allarmante per le difficolta’ di accesso da parte del
consumatore medio ai mutui bancari.
Il Canada si conferma un paese a forte e crescente grado d’apertura, che si avvantaggia della
propria ricchezza di risorse prime e che, grazie alle forze di mercato che sostengono i prezzi di
queste ultime, si affida e punta alla competitività dei propri beni e servizi ad alto tasso
tecnologico. La stessa forza della valuta fornisce importanti opportunità per il mercato delle
esportazioni verso il Canada, sia per prodotti di consumo (con crescente enfasi sulla qualità,
sicurezza e sostenibilità ambientale), sia per i macchinari e le attrezzature.
Interscambio Canada – Mondo
Periodo:
Gennaio - Giugno
2006
2007
2008
Milioni di $
canadesi
Milioni di $
canadesi
Milioni di $
canadesi
Variazione
07/06
Variazione
08/07
Export verso Mondo
Import da Mondo
Totale interscambio
221,358.97
197,411.82
418,770.79
234,115.25
206,663.28
440,778.53
237,362.79
210,928.88
448,291.67
5.76%
4.69%
5.26%
1.39%
2.06%
1.70%
Saldo Bilancia Commerciale
23,947.15
27,451.97
26,433.91
14.64%
-3.71%
Fonte: elaborazioni ICE su dati Statistics Canada
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I primi 6 mesi del 2008 sono stati caratterizzati da un calo del saldo della bilancia commerciale,
che ha registrato –3,71 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per un
valore di 26,433 miliardi di dollari. Come previsto, si è verificato un rallentamento del flusso
delle importazioni, che, tuttavia, hanno guadagnato terreno sul valore delle esportazioni.
A determinare il raffreddamento dei flussi commerciali é stato soprattutto l’interscambio con gli
USA, che tuttavia rimangono destinatari del 78,33% delle esportazioni totali. Da notare che le
esportazioni canadesi verso gli USA sono state di nuovo inferiori alla soglia dell’80%: questa
tendenza testimonia la politica commerciale adottata dal paese negli ultimi anni, a favore di una
diversificazione dei mercati di sbocco per far fronte ai cicli economici sfavorevoli dell’economia
americana.
L’apprezzamento del dollaro ha ridotto il valore complessivo delle importazioni ma, in termini
quantitativi, le importazioni dagli USA sono in realtà aumentate, mentre le esportazioni sono
rimaste statiche, con un marginale aumento dello 0,06%. Il saldo con i principali paesi extraUSA rimane in rosso, ad eccezione dei Paesi Bassi e del Regno Unito.
Per quanto concerne gli scambi con gli USA, i dati mettono in rilievo un marcato calo dei flussi
legati ai comparti dei veicoli, macchinari, legname e cellulosa, che in gran parte vengono
bilanciati dalle esportazioni canadesi di prodotti energetici. Di conseguenza la bilancia
commerciale bilaterale risulta in buona salute, avendo pienamente recuperato le perdite registrate
nel periodo gennaio-giugno del biennio 2006-2007.
Per quanto concerne l’export, i dati dei primi sei mesi dell’anno registrano incrementi interessanti
per i principali partners (Cina, Messico e Giappone), ad eccezione dei paesi membri della Unione
Europea, a cominciare da Regno Unito (- 7,96%) Germania, (-1,97%), Paesi Bassi (-25,49%),
Norvegia (-19,2), Belgio (-6,48%) ed Italia (-2,99)%). In aumento l’export verso il Brasile
(+50%) che si sta affermando come importante sbocco commerciale per prodotti chimici,
macchinari, velivoli e cereali. In crescita anche l’export verso l’ Australia (+17,55%) e l’India
(+20,21%).
Principali partner commerciali
Aree e paesi
Import
2007
2008
Export
var. %
2007
2008
Interscambio
var. %
2007
2008
var. %
Nord America
USA
Messico
114,939.03 113,076.84 -1.62% 185,813.41 185,928.54
0.06% 300,752.43 299,005.38 -0.58%
8,505.15
8,117.89 -4.55%
2,558.89
2,635.74
3.00%
11,064.04
10,753.63 -2.81%
Germania
5,840.42
6,390.91
1,865.49
1,828.72 -1.97%
7,705.91
Regno Unito
5,758.64
5,423.83 -5.81%
7,074.02
6,510.72 -7.96%
12,832.65
Francia
2,555.29
2,678.28
4.81%
1,593.51
1,618.95
1.60%
4,148.80
4,297.23
Italia
2,624.65
2,393.31 -8.81%
1,394.63
1,352.90 -2.99%
4,019.28
3,746.21 -6.79%
0.31%
4,614.50
5,425.65 17.58%
22,927.85
23,795.73
3.79%
7,812.80 -1.25%
4,945.01
5,272.63
6.63%
12,857.10
13,085.43
1.78%
UE
9.43%
8,219.63
6.67%
11,934.56 -7.00%
3.58%
Altri
Cina
Giappone
18,313.35
7,912.09
India
961.52
Russia
754.91
18,370.07
1,011.60
5.21%
721.37
867.10 20.21%
1,682.86
1,878.71 11.64%
886.17 17.39%
585.25
683.99 16.87%
1,340.17
1,570.17 17.16%
Mondo
206,663.28 210,928.88 2.06% 234,115.25 237,362.79
Fonte: elaborazioni ICE su dati Statistics Canada
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1.39% 440,778.53 448,291.67
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1.70%
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Dai dati dei primi sei mesi del 2008 emerge un quadro molto chiaro sull’evoluzione degli scambi
commerciali canadesi con una maggiore diversificazione dei mercati di sbocco ed una tendenza in
crescita con paesi emergenti. Definitivamente in calo è risultato l’intercambio tra il Canada ed il
blocco NAFTA (USA e Messico) e la zona UE. L’attività commerciale sta favorendo nettamente
l’interscambio con l’Est Europa e l’Asia.
Benché gli USA rimangono il principale partner commerciale canadese ed influenzano in maniera
determinante l’evoluzione della bilancia commerciale, è evidente che negli ultimi anni la politica
commerciale canadese si sta orientando verso mercati emergenti con economie in crescita, dove
la domanda di materie prime e tecnologie avanzate è in continua ascesa.
Dai dati dell’interscambio USA-Canada emerge una flessione del peso commerciale statunitense
sia per le importazioni (53,61%), in calo dell’1,62%, che per le esportazioni (78,33%).
L’interscambio con la Cina non da segni di affaticamento grazie soprattutto alla domanda di
materie prime e conferma il gigante asiatico secondo principale partner commerciale con un
totale di 23,8 miliardi di $ CDN di interscambio. A pesare a favore della Cina nella bilancia
bilaterale sono state le esportazioni di macchinari, mobili, giocattoli ed abbigliamento, calzature.
Gli scambi commerciali con il terzo principale partner commerciale, il Giappone, rimangono in
saldo negativo, dovuto alla preponderanza del deficit nel campo delle automobili e dei
macchinari. A favore hanno pesato le esportazioni di frumento, cereali e minerali.
Per quanto concerne l’interscambio con il Regno Unito, si è registrato un calo generale dovuto
soprattutto al deficit nei comparti dei carburanti minerali, macchinari, prodotti farmaceutici e
veicoli, mentre risultano in netta crescita le esportazioni di metalli preziosi, prodotti chimici
inorganici, nichel e macchinari elettrici.
Importazioni canadesi dal resto del mondo per Paese
Periodo:
Gennaio Giugno
2006
2007
2008
Variazione
07/06
Variazione
08/07
Quota
2007
Quota
2008
Milioni di $
canadesi
Milioni di $
canadesi
Milioni di $
canadesi
110,912.84
114,939.03
113,076.84
3.63%
-1.62%
55.62
53.61
15,508.81
18,313.35
18,370.07
18.08%
0.31%
8.86
8.71
4.12
3.85
1
Stati Uniti
2
Cina
3
Messico
7,660.84
8,505.15
8,117.89
11.02%
-4.55%
4
Giappone
7,914.78
7,912.09
7,812.80
-0.03%
-1.25%
3.83
3.7
5
Germania
5,703.14
5,840.42
6,390.91
2.41%
9.43%
2.83
3.03
6
Regno Unito
5,148.82
5,758.64
5,423.83
11.84%
-5.81%
2.79
2.57
7
Algeria
2,281.65
2,298.65
4,006.93
0.74%
74.32%
1.11
1.9
8
Norvegia
2,737.44
2,791.99
3,755.30
1.99%
34.50%
1.35
1.78
9
Korea
3,017.93
2,632.54
2,771.95
-12.77%
5.30%
1.27
1.31
10
Francia
2,600.52
2,555.29
2,678.28
-1.74%
4.81%
1.24
1.27
11
Italia
2,451.58
2,624.65
2,393.31
7.06%
-8.81%
1.27
1.14
31,473.48
32,491.48
Altri
Totale
197,411.82
206,663.28
Mondo
Fonte: elaborazioni ICE su dati Statistics Canada
36,130.76
3.23%
11.20%
15.71
17.13
210,928.88
4.69%
2.06%
100
100
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Sul totale delle importazioni Canadesi, che nei primi sei mesi dell’anno hanno raggiunto il valore
di 210,9 miliardi di $CDN, la graduatoria dei principali paesi fornitori rimane pressoché
invariata: ciò nondimeno si evidenzia un rallentamento generale per i primi 4 partners
commerciali, in particolare per la flessione delle importazioni di veicoli e macchinari dagli USA e
dal Messico.
Le importazioni dal Giappone hanno risentito della flessione del comparto “Strumenti, apparecchi
e macchine di misura o di controllo” e “Strumenti ed apparecchi di regolazione o di controllo
automatici”, mentre quelle provenienti dal Regno Unito hanno registrato flessioni in quasi tutte le
principali voci merceologiche, ma in particolare in quella dei macchinari e dei prodotti
farmaceutici.
Tra i paesi UE, Germania, Norvegia e Francia sono i Paesi che hanno ottenuto dei risultati
positivi (rispettivamente +9,43%, 34,5% e 4,81%). Per quanto concerne la Germania, gli aumenti
hanno interessato il comparto dei veicoli, prodotti farmaceutici, strumenti di controllo ed
imbarcazioni. Le importazioni dalla Norvegia sono state quasi esclusivamente limitate al
comparto dei carburanti minerali, mentre per quanto riguarda la Francia la crescita del flusso
export ha interessato il comparto dei macchinari, bevande e velivoli.
I primi sei mesi dell’anno hanno visto una flessione delle importazioni dall’Italia. Maggiormente
colpito è stato il comparto dei macchinari (-14,11%), dei prodotti farmaceutici (-21.74%) e dei
prodotti di metallo (-7.28%). Positivi sono stati i risultati provenienti dal settore delle bevande
(+14,44%) e dal comparto dei veicoli, che ha ulteriormente incrementato le proprie esportazioni.
Al di fuori della Cina, la performance dei paesi asiatici è risultata negativa; il Giappone ha
registrato un lieve aumento (0,79%), mentre la Corea del Sud, con la quale il Canada ha in corso
negoziati di libero scambio, ha visto le proprie esportazioni cedere del 7%, con crolli oltre il 25%
per macchinari, prodotti della siderurgia, plastica ed ottica.
Le importazioni del blocco dei Paesi UE (+3,1%), che nei primi sei mesi sono risultate di 25,65
miliardi di dollari, sono risultate sopra la media rispetti agli altri partners commerciali del
Canada (+1,9 %). A parte le performance positive della Germania e della Francia, le esportazioni
UE verso il Canada sono state sostenute dagli incrementi dell’export svedese, spagnolo, austriaco
e danese.
Come già riportato, le importazioni dall’Italia sono in netto distacco dall’andamento medio UE,
principalmente per la flessione dell’export di macchinari.
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Importazioni canadesi dal resto del mondo per macro settore
Periodo:
Gennaio - Giugno
2006
Milioni di $
canadesi
2007
2008
Milioni di $
canadesi
Milioni di $
canadesi
Variazione Variazione Quota
2007
08/07
07/06
Quota
2008
Settore Agroalimentare
11,211.88
12,698.44
13,539.88
13.26%
6.63%
6.35
6.64
Settore Agroalimentare
Abbigliamento,
tessile,calzature, pelli
Carta, legno, gomma e
plastica
Ceramiche, pietre e
metalli
11,211.88
12,698.44
13,539.88
13.26%
6.63%
6.35
6.64
7,428.56
7,969.16
7,454.31
7.28%
-6.46%
3.99
3.66
16,675.92
16,870.39
15,987.94
1.17%
-5.23%
8.44
7.84
5,077.65
5,407.60
7,132.41
6.50%
31.90%
2.7
3.5
9,491.40
9,849.17
9,645.55
3.77%
-2.07%
4.93
4.73
Mobili e ottica
Beni di consumo
38,673.53
40,096.32
40,220.22
3.68%
0.31%
20.06
19.73
Macchinari
50,562.23
52,783.68
50,275.96
4.39%
-4.75%
26.39
24.66
Veicoli
Prodotti minerali e
chimici
15,474.98
15,669.84
15,555.00
1.26%
-0.73%
7.84
7.63
36,177.68
37,532.51
45,368.02
3.74%
20.88%
18.77
22.25
Metalli
39,789.35
41,201.00
38,954.01
3.55%
-5.45%
20.6
19.1
Beni industriali
142,004.23
147,187.04
150,152.98
3.65%
2.02%
73.60
73.64
TOTALE MONDO
197,411.82
206,663.28
210,928.88
4.69%
2.06%
100
100
Fonte: elaborazioni ICE su dati Statistics Canada
I dati del primo semestre delle importazioni canadesi per settore evidenziano un
ridimensionamento della crescita generale, dovuto alla staticità delle importazioni di beni di
consumo (+0,31%) e al rallentamento di quelle del settore agroalimentare (+6,63%).
Il comparto agro-alimentare continua a guadagnare peso sul totale delle importazioni, con la fase
positiva dei volumi delle bevande alcoliche, prodotti da forno, caffè, frutta ed ortaggi freschi,
carni bovine e suine. Nel periodo in questione il settore agroalimentare ha raggiunto un volume in
valore pari a 13,54 miliardi di dollari (+6,63% rispetto all’anno precedente). L’agro-alimentare è
una delle voci più importanti degli scambi tra Italia e Canada, infatti l’Italia risulta tra i primi 5
paesi fornitori e divide con la Francia i primi due posti tra paesi UE.
A confronto con il periodo precedente, il comparto dei beni di consumo registra segni di
rallentamento. Con solo lo 0,31% di aumento, la quota sul totale è scesa a 19,73% a causa di un
ridimensionamento delle importazioni di “Abbigliamento, calzature”, “Prodotti di carta, legno ,
gomma e plastica”, “Mobili” e “Ottica”. All’interno del comparto si sono particolarmente distinte
le importazioni di “ceramiche pietre e metalli” che hanno registrato un +31,9%.
Dei tre principali macro settori, quello dei beni di consumo è quello che ha sofferto
maggiormente della situazione economica generale. Hanno ceduto in particolare le importazioni
di “abbigliamento, calzature ecc....” (-6,46%), “Articoli di carta, legno, gomma,e plastica” (5,23%) e “Mobili e Ottica” (–2,07%). I settori delle pietre e minerali trainano il comparto
ceramiche, pietre e metalli, che registra un incremento del 31,9%.
Per i beni industriali, con un import che ammonta a quasi tre quarti del totale, è risultato in
flessione il comparto dei macchinari (-4,75%) che si mantiene sopra i 50 miliardi di valore pari ad
un quarto circa dell’import canadese. In tale contesto, l’export italiano ha dato segnali di
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero
I semestre 2008
9
flessione superiore alla media generale (-14,39%), perdendo circa 100 milioni di dollari in
forniture.
Continuano a cedere i veicoli (-0,73%), comparto nel quale incide in maniera preponderante la
congiuntura negativa per i prodotti automobilistici, mentre sono aumentate le importazioni di
imbarcazioni (+1%) e di velivoli (+21,8%). Buoni i guadagni per il settore dei minerali, che, a
differenza di quello dei metalli (-5,45%), è cresciuto del 20,88%.
Importazioni canadesi dal mondo per Provincia
Periodo:
Gennaio - Giugno
2006
2007
Variazione Variazione Quota Quota
2007
2008
07/06
08/07
2008
Milioni di $
canadesi
Milioni di $
canadesi
Milioni di $
canadesi
117,320.11
124,215.94
118,131.22
33,481.00
35,332.51
19,135.79
18,784.93
4 Alberta
5 Manitoba
9,171.36
1 Ontario
2 Québec
3 British Columbia
5.88%
-4.90%
60.11 56.01
38,310.34
5.53%
8.43%
17.1 18.16
20,011.55
-1.83%
6.53%
9.09
9,293.60
10,592.07
1.33%
13.97%
4.5
5.02
6,157.99
6,745.79
7,365.92
9.55%
9.19%
3.26
3.49
6 New Brunswick
7 Nova Scotia
3,557.12
3,249.55
5,288.81
-8.65%
62.75%
1.57
2.51
3,769.40
3,851.35
4,491.09
2.17%
16.61%
1.86
2.13
8 Saskatchewan
9 Newfoundland
3,292.40
3,596.51
4,300.30
9.24%
19.57%
1.74
2.04
1,477.14
1,491.89
2,284.82
1.00%
53.15%
0.72
1.08
5.06
34.60
103.26
583.68%
198.48%
0.02
0.05
11 Prince Edward Island
12 Nunavut
39.54
49.11
39.88
24.20%
-18.79%
0.02
0.02
4.73
13.71
7.77
189.52%
-43.32%
0.01
0
13 North West Territory
0.18
3.79
1.84 1951.59%
-51.39%
0
0
197,411.82
206,663.28
2.06%
100
100
10 Yukon
Totale
210,928.88
4.69%
9.49
Fonte: elaborazioni ICE su dati Statistics Canada
Importazioni canadesi dal mondo per Provincia
La destinazione privilegiata del flusso “import” canadese rimane indubbiamente la provincia
dell’Ontario, che nel primo semestre 2008 ha assorbito il 56,1% del totale. Tuttavia in
considerazione della crisi del settore automobilistico, principale motore dell’economia
provinciale, l’Ontario ha registrato una flessione del 4,9% e quindi di 4 punti percentuali in
termini di quota.
In evidenza negativa sono soprattutto risultate le importazioni dagli USA, Messico, UK, Francia
ed Italia, contrapposte ad un incremento delle importazioni dalla Germania, Cina e Corea del Sud.
La provincia rappresenta il 46,6% delle esportazioni italiane per un valore di circa 1,115 miliardi
di dollari.
La provincia del Quebec ha registrato una crescita molto più sostenuta rispetto all’Ontario,
facendo registrare un +8,43% nell’import rispetto allo stesso periodo del 2007. L’incremento è
dovuto soprattutto all’aumento delle importazioni di carburanti minerali , macchinari ,
aeromobili, pietre preziose e metalli, prodotti chimici inorganici e veicoli. Nel periodo in
questione, il Quebec ha assorbito il 18,16% delle importazioni totali ed il 32% dall’Italia.
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero
I semestre 2008
10
Il resto delle importazioni sono destinate principalmente verso la Columbia Britannica (9,49%),
Alberta (5,02%) e Manitoba (3,49%). Nell’insieme le province marittime superano di poco il 5%,
ma evidenziano una crescita certamente al di sopra della media generale. In generale le
importazioni hanno segnato dei risultati positivi in tutte le province dell’Ovest canadese dal
13,97% dell’Alberta, al 6,3% della Columbia Britannica. Tuttavia va segnalato il 19,67%
registrato in Saskatchewan, che sta attraversando una crescita economica sostenuta grazie al
settore del potassio e dell’uranio.
A ridosso delle 4 province più popolose, importanti incrementi per le province centrali, Manitoba
e Saskatchewan, con incrementi del 5,77% e del 9,19% Le economie di tali province, spesso
trascurate nel panorama domestico ed internazionale, hanno beneficiato dell’elevato prezzo del
grano e dei cereali, oltre alla domanda di alcune materie prime quali l’uranio e il potassio, di cui il
Saskatchewan è uno dei principali fornitori mondiali.
Sul versante atlantico, i dati mostrano l’aumento del 9% per il Newfoundland, in una congiuntura
economica positiva riconducibile in parte all’espansione dell’industria petrolifera off-shore.
Esportazioni canadesi
Periodo:
Gennaio Giugno
2006
2007
2008
Variazione
07/06
Variazione
08/07
0.06%
Milioni di $
canadesi
Milioni di $
canadesi
Milioni di $
canadesi
183,428.34
185,813.41
185,928.54
1.30%
1
Stati Uniti
2
Regno Unito
5,019.92
7,074.02
6,510.72
40.92%
3
Cina
3,294.53
4,614.50
5,425.65
40.07%
4
Giappone
4,708.11
4,945.01
5,272.63
5.03%
5
Messico
2,102.31
2,558.89
2,635.74
21.72%
6
Germania
1,920.98
1,865.49
1,828.72
-2.89%
7
Korea
1,414.51
1,561.49
1,779.13
10.39%
8
Olanda
1,368.40
2,312.24
1,722.95
68.97%
9
Francia
1,503.33
1,593.51
1,618.95
10
Norvegia
11
Belgio
12
Italia
Altri
Totale
Mondo
Quota
2007
Quota
2008
79.37
78.33
-7.96%
3.02
2.74
17.58%
1.97
2.29
6.63%
2.11
2.22
3.00%
1.09
1.11
-1.97%
0.8
0.77
13.94%
0.67
0.75
-25.49%
0.99
0.73
6.00%
1.60%
0.68
0.68
690.94
1,978.05
1,601.89
186.28%
-19.02%
0.85
0.68
1,065.07
1,457.10
1,362.72
36.81%
-6.48%
0.62
0.57
925.71
1,394.63
1,352.90
50.66%
-2.99%
0.6
0.57
13,916.83
16,946.93
20,322.25
21.77%
19.92%
7.23
8.56
221,358.97
234,115.25
237,362.79
5.76%
1.39%
100
100
Fonte: elaborazioni ICE su dati Statistics Canada
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero
I semestre 2008
11
Esportazioni
Sul versante delle esportazioni il dato più significativo è la modesta ripresa delle vendite verso gli
USA, che nel 2007 avevano chiuso in deficit dell’1,4% complici il forte apprezzamento della
valuta e la debolezza del mercato interno USA. Il dato è significativo in quanto è indicativo di
una momentanea ripresa dell’economia americana, riportata ampiamente sulla stampa economica.
Il valore delle esportazioni è risultato tuttavia pressoché stazionario a 185, 298 miliardi di dollari.
La quota di mercato degli USA ha registrato una flessione di quasi un punto percentuale,
assestandosi al 78,33% del totale. In generale, il Canada ha accresciuto le proprie esportazioni
verso paesi emergenti, riducendo le vendite nei paesi abitualmente acquirenti di beni canadesi
come Regno Unito, Germania, Olanda.
In totale le esportazioni hanno registrato un aumento dell’1,39% per un valore di 237,4 miliardi di
dollari. Dei principali partner commerciali, solo Cina (+17,58%), Giappone (+6,63%) Messico
(+3%) e Corea del Sud (+13,94) hanno potenziato le importazioni dal Canada. Da segnalare la
flessione delle esportazioni verso il Regno Unito (-7,96%), dovuta principalmente al calo della
domanda di nichel e di prodotti chimici inorganici.
A trainare la performance canadese sono risultati i carburanti minerali, i minerali e pietre
preziose, oltre ad alcuni settori come quello dei metalli e dei fertilizzanti ed ai più classici beni,
quali i cereali.
Per quanto riguarda il blocco dei Paesi UE, si è riscontrata una flessione del 7%, che ha
interessato la maggior parte dei principali partners commerciali, ad eccezione della Francia
(+1,6%) che ha incrementato le importazioni di turbine a gas e carburanti minerali. L’export
verso l’Italia si è ridotto del 2,99% a causa della contrazione delle vendite di legname, velivoli ed
articoli di ferro ed acciaio.
Le esportazioni verso i paesi ASEAN hanno raggiunto il valore di 2,4 milioni di dollari grazie ad
una aumento del 33,9%. La crescita è stata registrata per tutti i singoli paesi, ma in particolare con
l’Indonesia (+86,3%) e la Malesia (+54,3%). L’export verso questi paesi ha interessato
principalmente le commodities come cereali, cellulosa e fertilizzanti.
Per quanto concerne l’export diretto verso i paesi dell’Est Europa, i primi sei mesi dell’anno sono
stati caratterizzati da un aumento pari al 21,5%, per un volume di affari di 1,73 miliardi di dollari.
Gli aumenti sono stati registrati in quasi tutti i singoli mercati ed in particolare per i primi
partners del gruppo: Russia (16,9%), Polonia (+5,6%), Kazakhstan (+105,7%), Repubblica Ceca
(+31,5%) ed Ungheria (+29,1%).
L’andamento dell’export canadese verso il Sud America è stato contrassegnato da una forte
domanda del mercato brasiliano per fertilizzanti, cereali, carburanti minerali e zolfo. In totale, la
crescita dell’export verso il Brasile è risultato del 50,2%. La domanda è risultata inoltre in
crescita per i mercati della Colombia (+5%) e del Perù (+28,3%), mentre sono risultate in
controtendenza quelle del Cile (-19,9%) e del Venezuela (-1,3%) a causa del crollo della
domanda di carburanti minerali, carta e veicoli. In generale, l’export verso i paesi del Sud
America è risultato pari a 2,83 miliardi di dollari (18,8%).
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero
I semestre 2008
12
Esportazioni canadesi verso il resto del mondo per macro settore
Periodo:
Gennaio - Giugno
2006
Milioni di $
canadesi
2007
2008
Milioni di $
canadesi
Milioni di $
canadesi
Variazione Variazione QuotaQuota
08/07
2007 2008
07/06
Agroalimentare
14,805.55
17,028.58
20,243.79
15.01%
18.88% 7.63 8.88
Agroalimentare
Abbigliamento, tessile, calzature
e pelli
14,805.55
17,028.58
20,243.79
15.01%
18.88% 7.63 8.88
3,009.07
2,857.40
2,442.46
-5.04%
-14.52% 1.28 1.07
Carta, legno, gomma e plastica
30,444.34
27,841.57
24,145.12
-8.55%
-13.28% 12.47 10.6
Ceramiche, pietre e metalli
5,594.73
6,157.39
7,730.25
10.06%
25.54% 2.76 3.39
Mobili ed ottica
6,511.70
6,216.60
5,806.11
-4.53%
-6.60% 2.78 2.55
Beni di consumo
45,559.84
43,072.97
40,123.93
-5.46%
-6.85% 19.29 17.61
Macchinari
27,774.21
29,417.66
26,997.50
5.92%
-8.23% 13.17 11.85
Metalli uso industriale
18,802.38
24,942.27
23,450.11
32.65%
-5.98% 11.17 10.29
Minerali e chimici
58,487.32
64,749.46
82,628.34
10.71%
27.61%
Veicoli
45,226.29
44,097.76
34,425.06
-2.50%
-21.93% 19.75 15.11
Beni industriali
150,290.19
163,207.15
167,501.01
8.59%
2.63% 73.09 73.51
Totale Mondo
221,358.97
234,115.25
237,362.79
5.76%
1.39%
29 36.26
100
100
Fonte: elaborazioni ICE su dati Statistics Canada
Nel primo semestre del 2008 le esportazioni canadesi per macro settore hanno evidenziato una
forte crescita del comparto agro-alimentare, che ha oltrepassato la soglia dei 20 miliardi di dollari
registrando un aumento del 18,9% rispetto al periodo precedente. A fronte di una forte domanda
mondiale, la categoria dei cereali è arrivata nelle prime voci dell’export canadese, raggiungendo
il volume di 4,7 miliardi di dollari (+82,7%). In crescita sono risultate anche le esportazioni di
granaglie (+50,9%) destinate soprattutto verso Giappone, USA, Messico e Cina, di ortaggi
(+12,5%) indirizzati principalmente in USA ed in India ed infine quelle dei grassi e degli oli
commestibili (+57,8%), di cui il 68% destinato al mercato USA.
I dati mettono inoltre in rilievo un calo sostanziale delle esportazioni di carne (-5,61%) determinato dalla flessione della domanda USA, giapponese e messicana, e di prodotti ittici (6,81%), che hanno risentito del calo registrato con i principali paesi acquirenti: USA e Giappone.
La flessione delle importazioni di beni di consumo continua anche per il primo semestre del 2008
Nel totale, la domanda di beni canadesi è scesa del 6,85% e riflette la crisi di alcuni settori
manifatturieri particolarmente sensibili all’apprezzamento della valuta canadese ed alla
contrazione dei consumi nelle principali economie europee. Si è pertanto registrato un ulteriore
calo delle esportazioni del gruppo “carta, legno, gomma e plastica” (-13,28%) generato
principalmente dal calo della domanda di legname di USA e Giappone (rispettivamente -37,4% e
– 21,9%) come pure della gomma (-9,72) e della plastica, che per circa il 90% è destinata al
mercato statunitense.
Per quanto concerne il comparto dei mobili e dell’ottica, il calo totale del 6,6% ha interessato in
primo luogo le esportazioni di mobili (-15,82%), a causa della flessione delle commesse
statunitensi che rappresentano il 91,58% delle esportazioni totali. In crescita sono invece risultate
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero
I semestre 2008
13
le esportazioni di strumenti ed apparecchi ottici, per un valore di 2,8 miliardi di dollari (+5,07%),
grazie ad un aumento della proveniente dagli USA, Cina, Regno Unito e Germania.
Restando nel comparto dei beni di consumo le esportazioni di ceramiche, pietre e metalli sono
risultate del 25,54%, sospinte dalla forte domanda di pietre e metalli preziosi (+34,45%) che
rappresentano una delle voci principali dell’ export (7° nella graduatoria), con un valore di 6,68
miliardi di dollari.
Le esportazioni di abbigliamento, calzature e tessili hanno evidenziato una contrazione(-14,52%),
sulla quale ha pesato maggiormente la flessione del comparto dell’abbigliamento non a maglia (17,13%) a maglia (-24,30%), tessuti artificiali (-17,05%), calzature (-7,07) e delle pelli (18,11%).
Sul saldo della bilancia ha influito in maniera negativa la flessione delle vendite estere di beni
industriali, che a causa della crisi del settore automobilistico non ripetono la buona performance
del 2007 e registrano un più modesto + 2,63%, che riduce il peso sull’export totale al 73.09%.
In evidente crisi sono risultate le vendite dei veicoli che, rispecchiando la congiuntura negativa
dell’industria automobilistica, appesantita dai rincari dei carburanti e dalla situazione di
stagnazione economica USA, scendono del 24,03%, determinando una riduzione di circa 9
miliardi di dollari sul totale.
Alle perdite del settore automobilistico, vanno ad aggiungersi quelle dei macchinari, trascinate
dalla flessione del comparto dei “macchinari non elettrici” (-6,08%) che hanno risentito del calo
della domanda proveniente da USA, Germania e Gran Bretagna, dei macchinari elettrici (12,02%) la cui richiesta è risultata in calo in USA, Gran Bretagna e Cina.
Anche il comparto dei velivoli ha risentito del calo della domanda mondiale e della crisi dei
trasporti aerei, registrando un decremento dell’11,27%. Il settore si mantiene tuttavia al di sopra
dei livelli del 2006, grazie soprattutto alle consegne verso Gran Bretagna ed Austria.
1c) Andamento dell’interscambio commerciale con l’Italia
Periodo:
Gennaio - Giugno
Import da Canada
2006
2007
2008
Milioni di $
canadesi
Milioni di $
canadesi
Milioni di $
canadesi
Variazione
07/06
Variazione
08/07
925.71
1,394.63
1,352.90
50.66%
-2.99%
Export verso Canada
2,451.58
2,624.65
2,393.31
7.06%
-8.81%
Totale interscambio
3,377.28
4,019.28
3,746.21
19.01%
-6.79%
-1,525.87
-1,230.02
-1,040.40
-19.39%
-15.42%
Saldo Bil. Commerciale
Fonte: elaborazioni ICE su dati Statistics Canada
Nel primo semestre del 2008 le esportazioni italiane verso il Canada hanno registrato una
flessione dell’8,81%, che ha ridimensionato la quota italiana sul mercato interno portandola
all’1,27%.
Il calo delle vendite italiane ha comportato una perdita, temporanea, di 2 posti nella graduatoria
dei paesi fornitori portando l’Italia all’11 posto, a ridosso della Francia e della Corea del Sud.
Malgrado le perdite, la bilancia commerciale è rimasta positiva a favore dell’Italia, ma con un
surplus ancora in calo: 15,42%. Nel complesso l’interscambio commerciale ha sofferto più per
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I semestre 2008
14
l’indebolimento delle esportazioni italiane che per quelle canadesi che hanno contenuto le perdite
ad una quota del 2,99%.
Importazioni canadesi dall’Italia per macro settore
Periodo:
Gennaio – Giugno
2006
2007
2008
Milioni di $
canadesi
Milioni di $
canadesi
Milioni di $
canadesi
Variazione Variazione Quota Quota
2008
2007
07/06
08/07
Settore Agroalimentare
288.35
317.40
360.93
10.07%
13.72%
12.28
15.49
Settore Agroalimentare
Abbigliamento, tessile,
calzature e pelli
Carta, legno, gomma e
plastica
288.35
317.40
360.93
10.07%
13.72%
12.28
15.49
235.92
270.32
262.01
14.58%
-3.07%
10.46
11.25
121.81
114.60
106.76
-5.92%
-6.84%
4.43
4.58
Ceramiche, pietre e metalli
149.64
162.82
163.53
8.81%
0.44%
6.3
7.02
Mobili e ottica
162.51
169.88
173.81
4.53%
2.31%
6.57
7.46
Beni di consumo
669.88
717.62
706.11
7.13%
-1.60%
27.76
30.31
Macchinari
693.06
798.46
683.59
15.21%
-14.39%
30.89
29.34
Veicoli
163.06
183.85
139.51
12.75%
-24.12%
7.11
5.99
Prodotti minerali e chimici
434.58
387.52
261.57
-10.83%
-32.50%
14.99
11.23
Metalli
171.24
180.22
178.16
5.24%
-1.15%
6.97
7.65
Beni industriali
1,461.95
1,550.05
1,262.83
6.03%
-18.53%
59.96
54.21
TOTALE ITALIA
2,451.58
2,624.65
2,393.31
7.06%
-8.81%
1.27
1.14
TOTALE MONDO
380,859.18
Fonte: elaborazioni ICE su dati Statistics Canada
396,645.34
406,485.08
4.14%
2.48%
100
100
Il quadro del flusso delle merci italiane verso il Canada si evolve verso un sostanziale riassetto a
favore del settore agro-alimentare, che nei primi sei mesi del corrente esrcizio ha fatto registrare
un forte apprezzamento in termini di valori, portandosi al 15,5% del totale dell’export italiano, a
discapito delle commesse dei beni industriali (-18,53%) e dei beni di consumo (-1,6%).
Il settore agro-alimentare non da segni di cedimento malgrado la debole congiuntura e l’aumento
generalizzato dei prezzi, a conferma della popolarità dei prodotti italiani tra i consumatori.
La categoria ha fatto registrare una crescita del 13,72% portandosi a 360,93 milioni di dollari,
grazie all’incremento della domanda di prodotti caseari, di olio di oliva, di pasta, e di bevande.
All’interno del comparto, le bevande rappresentano una delle voci più importanti del fatturato
italiano. La domanda semestrale di tali prodotti ha fatto registrare un valore di 184,3 milioni di
dollari, portando la quota dal 6,14% al 7,7% sul rotale import.
La ripartizione provinciale conferma la leadership della Provincia del Québec con il 41.64%
degli acquisti, seguita dall’Ontario con il 34,84%, dalla Columbia Britannica (10,43,5%) e
dall’Alberta (10,18%).
Passando al comparto dei beni di consumo, il primo semestre del 2008 ha visto un’inversione di
tendenza rispetto all’anno precedente, in quanto dal +7,13% del 2007 si è passati al –1,60% del
2008, per un valore totale di 706 milioni di dollari. Cio’ malgrado, il peso percentuale del
comparto si innalza, raggiungendo la quota del 30,31% sul totale.
Dopo l’ottima performance commerciale del 2007, che ha visto accrescere le esportazioni del
Made in Italy (la sola eccezione era risultato il settore “mobili ed ottica”), l’andamento delle
esportazioni nazionali nei primi sei mesi del 2008 riflettono in linea di massima le previsioni
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I semestre 2008
15
congiunturali, appesantite dall’aumento dei prezzi e dal basso livello fiducia dei consumatori per
il futuro dell’economia, derivante dalla crisi del settore manifatturiero (automobilistico e
macchine agricole) e dalla stagnante situazione economica degli Stati Uniti, che influisce
fortemente sulle commesse canadesi.
Le perdite in questo comparto sono state registrate nel settore degli articoli di carta, legno,
plastica e gomma, che hanno registrato un calo del 3,07% ed una contrazione in termini di valore
di circa 8 milioni di dollari. Le voci merceologiche più interessate sono risultate plastica (1,77%), carta (-18,35%) e gomma (-0,87%).
I dati relativi al settore dell’abbigliamento e delle calzature sono risultati alquanto negativi, con
un volume di affari in calo di circa 8 milioni di dollari (-3,07%). La flessione delle esportazioni
italiane è il risultato di un calo della domanda di semilavorati, come il pellame (-16,26), filati e
lana (-17,59%). Tuttavia, la domanda per articoli di abbigliamento non ha dato segni di
cedimento, registrando un +6,08% per l’abbigliamento a maglia e un +4,86 per l’abbigliamento
non a maglia. In aumento anche le importazioni di calzature (+1,4%) e di articoli in pelle
(+3,83%).
A livello provinciale, a spingere la ripresa nel macrosettore ha contribuito il mercato dell’Ontario,
che ha assorbito il 67,06% dell’abbigliamento ed il 53,6% delle calzature, attenuando il calo della
domanda proveniente dal Quebec.
Nel comparto “ceramiche, piastrelle, pietre e gioielleria”, il modesto aumento dello 0,44% è
riconducibile in parte al calo della domanda di rivestimenti in ceramica (-0,32%) e del settore
della gioielleria (-13,38%): tali perdite sono state attutite dalle commesse di articoli di vetro
(soprattutto contenitori) e di rivestimenti di pietra, che hanno registrato incrementi
rispettivamente del +21,32 e del +4,72% .
Il comparto dei mobili e dell’ottica si è ulteriormente consolidato, restando superiore ai valori del
2005, con un volume di affari pari a 173,98 milioni di dollari (+2,31%).
L’Italia rimane il 7° fornitore in un mercato dominato dalle forniture low-cost da USA, Cina e
Messico e che, in parte, tende a preferire prodotti tedeschi, giapponesi e del Regno Unito. Per il
settore dell’ottica in particolar modo, l’Italia può vantare un’importante presenza sul mercato con
la proprietà di alcune catene di distribuzione, oltre ad una presenza capillare attraverso i
dettaglianti e la grande distribuzione.
Per quanto concerne i mobili e gli articoli di illuminazione, il Made in Italy rimane un punto di
riferimento per l’innovazione ed il design: grazie a talea leadership, l’Italia si posiziona tra i primi
Paesi fornitori, con un volume di affari pari a 77,99 milioni di dollari (+11,17%), a ridosso
dell’export low-cost di Cina, Messico e USA, che nei primi sei mesi dall’anno hanno registrato
una flessione della domanda.
I dati relativi al comparto dei beni industriali evidenziano un trend decisamente negativo, che ha
influito notevolmente sulla performance delle esportazioni italiane.
La flessione è risultata rilevante (-18,53%) ed è attribuibile decisamente alla congiuntura negativa
del comparto manifatturiero. Ha inoltre interessato tutti i comparti del settore, ma in particolar
modo quello dei macchinari (-13,39) - che ha registrato una perdita di oltre 100 milioni di dollari
- e quello dei veicoli (-24,12%).
Per quanto concerne i macchinari è stato registrato un ridimensionamento alquanto significante
della voce “impianti e componenti di controllo della temperatura, scambiatori di calore
industriali”, che dopo il record di volume di affari del 2007, ove avevano raggiunto il valore di
111,3 milioni, sono scesi del 76%, assestandosi in un segmento marginale del comparto, con 26
milioni di dollari.
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I semestre 2008
16
Sempre nel macro settore dei macchinari, buoni segnali di crescita sono stati rilevati per il
comparto dei compressori (+16,44%), che si piazzano al primo posto in termini di volumi, nonché
del settore dei sistemi di trasmissione ed ingranaggi (+9,28%) e delle turbine a gas (+37,93%).
In ribasso sono risultate infine le importazioni canadesi di macchine ed apparecchi elettrici, che,
malgrado il valore modesto in termini di volume (67,6 milioni di dollari), hanno registrato una
flessione pari al16,81%, interamente ascrivibile al calo della domanda (-47,25%).
In forte calo sono inoltre risultate le importazioni canadesi di metalli destinati al settore
industriale (-24,12%) che hanno subito un ridimensionato in termini di valore pari a 44,3 milioni
di dollari. La flessione ha interessato in particolare i metalli di base nonche’ “ghisa, ferro e
acciaio”, rispettivamente in calo del 55,81% e del 7,28%.
Le esportazioni italiane di prodotti minerali e chimici sono sostenute dal settore dei prodotti
farmaceutici, dei prodotti chimici organici e dai prodotti per profumeria e cosmesi. Il comparto ha
riportato una flessione di circa 126 milioni di dollari, ascrivibile alle perdite registrate nei settori
dei carburanti minerali (-71,28%) e dei prodotti farmaceutici (-21,74%).
Anche il comparto dei veicoli ha risentito del calo generalizzato della domanda di beni industriali,
tuttavia la flessione è risultata contenuta ad un –1,15% con un volume di affari pari a 178,16
milioni di dollari. Nel dettaglio, il comparto è costituito per l’83% di automobili e veicoli
agricoli e per il 16% di velivoli e parti. Per quanto concerne il settore delle automobili, che ha
registrato una crescita del 5,34%, la maggior parte (circa il 91%) è rappresentato da veicoli di
lusso e di grossa cilindrata (superiore ai 3.000 c.c.).
In leggero calo sono risultate invece le importazioni canadesi di motocicli (-3,23%), che hanno
tuttavia registrato un volume di affari superiore ai 18 milioni di dollari. Il settore ha risentito del
calo delle vendite dei motocicli di bassa cilindrata (inferiori a 250cc), in parte attutito
dall’aumento delle importazioni di motocicli di grossa cilindrata.
Le commesse inerenti al settore dell’aeronautica sono passate dai 33 milioni del 2007 ai quasi 28
milioni nel 2008. All’interno del comparto si è verificato un forte calo della domanda proveniente
dall’Ontario (-72,84%) ed una ripresa della domanda proveniente dalla Columbia Britannica
(+101,48%) e dalla Nuova Scozia (+149,96). Nella Columbia Britannica hanno sede la CHCH
Helicopters International Inc. Cascade Aerospace e la VIH Helicopters Inc.
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I semestre 2008
17
Importazioni canadesi dall’Italia per settore
Periodo:
Gennaio - Giugno
Variazione Variazione Quota Quota
2007 2008
07/06
08/07
2006
2007
2008
Milioni di $
canadesi
Milioni di $
canadesi
Milioni di $
canadesi
Vini
117.56
135.95
152.18
15.64%
Prodotti farmaceutici
167.07
134.28
105.08
-19.62%
-21.74%
12.6
10.1
Ottica
89.42
99.73
95.82
11.52%
-3.92%
9.36
9.21
Abbigliamento
76.65
91.25
95.66
19.05%
4.83%
8.56
9.19
Mobili ed illuminazione
73.09
70.15
77.99
-4.02%
11.17%
6.58
7.5
Piastrelle ceramiche
65.12
67.01
67.77
2.89%
1.14%
6.29
6.51
Valvolame e rubinetteria
62.22
65.89
63.11
5.90%
-4.23%
6.18
6.07
Calzature
45.46
60.54
61.39
33.17%
1.40%
5.68
5.9
Olio d'oliva
61.59
54.75
57.46
-11.11%
4.96%
5.14
5.52
Pelli e cuoio
59.23
61.32
56.86
3.54%
-7.29%
5.75
5.47
Formaggi
18.38
26.45
30.75
43.92%
16.25%
2.48
2.96
Gioielleria
28.98
35.31
30.58
21.82%
-13.38%
3.31
2.94
Macchine lavorazione metallo
37.44
34.63
23.70
-7.51%
-31.57%
3.25
2.28
Pasta alimentare
17.34
16.36
22.75
-5.63%
39.05%
1.54
2.19
Macchine alimentari
Macchine confezionamento ed
imballaggio
16.59
24.83
21.98
49.66%
-11.48%
2.33
2.11
22.12
16.19
20.31
-26.82%
25.44%
1.52
1.95
Macchine lavorazione legno
Macchine lavorazione plastica e
stampi
24.97
26.39
18.09
5.70%
-31.47%
2.48
1.74
27.25
22.17
16.76
-18.64%
-24.43%
2.08
1.61
Macchine agricole
Macchine edili e movimento
terra
18.43
14.52
15.16
-21.21%
4.44%
1.36
1.46
TOTALE ITALIA
TOTALE IMPORT CANADA
11.94% 12.76 14.63
6.44
8.55
7.10
32.65%
-17.01%
0.8
0.68
2,451.58
2,624.65
2,393.31
7.06%
-8.81%
1.27
1.14
197,411.82
206,663.28
210,928.88
4.69%
2.06%
100
100
Fonte: elaborazioni ICE su dati Statistics Canada
In base ai dati relativi all’import dall’Italia, non risultano variazioni significative nella graduatoria
delle singole voci: si allarga tuttavia il divario tra le prime due categorie (vini e prodotti
farmaceutici), in quanto quest’ultimi hanno registrato una flessione del 21,74%
Passando all’analisi delle importazioni canadesi dall’Italia per principali prodotti, il vino
rappresenta la voce più importante.
Oltre al significativo aumento per la categoria degli spumanti, sospinti dall’alto livello di
gradimento per il Prosecco (+22,31%), l’aumento dell’11,94% è equamente suddiviso tra vini
bianchi e rossi. Nel quadro generale si è registrato una diminuzione per alcune categorie di vini
a gradazione alcolica più elevata (vini liquorosi e vermouth).
Québec ed Ontario, in ordine, rimangono i principali mercati per le nostre aziende vinicole: si
sottolinea - in ogni caso - che l’Ontario, almeno per il primo semestre, ha registrato un aumento
del 19.54%, di circa due volte superiore a quello riportato dal Quèbec (+10,62). Da rilevare
inoltre l’ottima crescita della domanda proveniente dalla Columbia Britannica, quarto mercato per
i vini italiani, che ha registrato una crescita del 21,01%.
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero
I semestre 2008
18
L’Italia è risultata il secondo fornitore di vini dopo la Francia, superando nettamente l’export
australiano (-4,80%), che a partire dal 2004 aveva una quota maggiore all’Italia. La riduzione del
divario è certamente riconducibile alle dinamiche ed alla tendenza del mercato, che volge verso
l’offerta di prodotti sempre di più alta qualità a prezzi contenuti. In base a questa tendenza, si
stanno mettendo in mostra i prodotti enologici provenienti dai paesi dell’America Latina,
principalmente Argentina e Cile, che incalzano le produzioni spagnole e portoghesi. I dati recenti
(l’aumento dei volumi, passati da 25,1 a 27,4 milioni di litri) evidenziano tuttavia che le aziende
italiane sono state in grado di adottare nuove strategie promozionali e di marketing, in linea con
le nuove tendenze di consumo.
La Francia, come già riportato, si conferma il principale fornitore del Canada con il 24,89% dello
share totale, ottenuto grazie anche agli ingenti investimenti promozionali stanziati negli ultimi 3
anni e ad una maggiore offerta di vini di ottimo rapporto prezzo/qualità. Lo share dell’Australia è
scivolato al 17,23% dal 19,34, mentre l’Italia è passata dal 18,93% al 19,92%.
Restando nel campo delle bevande, a sostenere le esportazioni del settore agro-alimentare hanno
inoltre contribuito il settore delle bevande analcoliche, che ha registrato una crescita del 52%,
raggiungendo un volume di affari pari a 12,7 milioni di dollari, ed infine degli aceti (+30,3%).
Malgrado l’aumento dei prezzi, anche il settore della pasta conferma la sua popolarità presso i
consumatori canadesi, registrando nei primi sei mesi dell’anno un aumento del 39% nei valori e
del 6,91% nelle quantità (10,88 milioni di kg). L’aumento è significativo se analizzato nel
contesto del confronto della valuta canadese e statunitense (grande produttore di pasta). La
crescita del dollaro canadese faceva infatti presagire un aumento di competitività per i prodotti
“Italian sounding”, di cui gli States sono grandi produttori (pasta, derivati del pomodoro, salumi e
prosciutti, vini, antipasti ecc…).
Per quanto concerne l’olio di oliva, i dati del primo semestre sono incoraggianti, in quanto
evidenziano una ripresa rispetto al 2007: ciò malgrado i valori assoluti sono ancora al di sotto di
quelli registrati nel 2006. L’aumento è stato del 4,96% nei valori e dello 0.7% nelle quantità,
rinforzando la posizione dell’Italia (69,72% dello share) nel mercato, specie dopo la flessione
delle importazioni dai principali paesi concorrenti, Turchia (-29,7%) e Grecia (-22,82%).
Malgrado le già conosciute limitazioni legate alle quote delle importazioni, le forniture italiane di
formaggi hanno registrato un forte aumento in termini di valore (+16,25%) e di quantità (+723%).
Nei primi sei mesi dell’anno, il flusso di formaggi italiani verso il Canada è stato di 2,7 milioni di
kg., che rappresenta all’incirca il 13% del totale import. Per il prodotto italiano la crescita è
risultata ben oltre le aspettative, tanto che l’Italia è attualmente il primo fornitore del Canada,
dopo la flessione delle esportazioni francesi, olandesi e svizzere.
Tra i beni di consumo si è registrato una flessione per l’ottica, che non ripete la crescita del 2007
e subisce un calo di circa 5 milioni di dollari. Le perdite sono dovute principalmente
all’indebolimento della domanda di strumenti ottici, mentre quella relativa agli occhiali e
montature continua a crescere rispettivamente del 3,13% e del 13,67%. Nel complesso il settore
dell’occhialeria rappresenta il 57% delle importazioni totali del settore ottico, per un valore
complessivo di 54,66 milioni di dollari.
L’Ontario si è confermato il principale cliente acquistando il 54,07% delle nostre esportazioni,
seguito dal Québec (31,17%) e dal Manitoba, che ha incrementato notevolmente gli acquisti
dall’Italia, passando dal 4,9% all’8,50% del totale.
Le esportazioni italiane di abbigliamento hanno registrato un aumento del 4,83% per un valore
complessivo di 95,66 milioni di dollari. L’incremento è certamente positivo se analizzato nel
contesto del valore della valuta europea e conferma la leadership italiana nella fascia alta del
mercato. Le esportazioni italiane sono precedute da quelle statunitensi e dalle produzioni low-cost
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero
I semestre 2008
19
di Cina, Bangladesh, India e Messico. Il settore è suddiviso per il 72,66% da “indumenti diversi
da quelli a maglia” e per il 24,2 da indumenti a maglia.
Anche il settore della calzature ha riscontrato un contenuto aumento, pari all’1,14%. Il dato è
rilevante in quanto tutti i principali paesi fornitori (Cina, Vietnam, Brasile e USA) hanno
registrato un contemporaneo calo delle esportazioni. L’Italia avanza nella graduatoria a secondo
fornitore di calzature, preceduta soltanto dalla produzione low-cost cinese.
Per quanto concerne la gioielleria le importazioni dall’Italia hanno registrato una flessione del
13,38%, in totale contrasto con l’andamento dello stesso periodo dell’anno precedente, che aveva
visto una rapida espansione della domanda per gli articoli italiani (+43,92%).
In base ai recenti dati l’Italia scende al terzo posto dei paesi fornitori, dopo USA e Cina, che
hanno invece incrementato le proprie esportazioni. Nel triennio 2006-2008, la quota italiana è
scesa di 8,5 punti percentuali, assestandosi al 9,38% del totale per un valore globale di circa 30,6
milioni.
Relativamente stabili sono risultate le importazioni di piastrelle, che hanno registrato una
marginale crescita in termini di valore pari all’1,14% (67,77 milioni di dollari e 5,65 milioni di
metri quadrati). Le esportazioni italiane sono concentrate per il 75% nelle piastrelle smaltate e per
la quota restante nella voce “piastrelle non-smaltate”. In termini quantitativi le nostre esportazioni
hanno registrato una flessione del 10,06%, in parte attutita dall’aumento della domanda di
piastrelle non smaltate. Nel triennio 2006-2008 il prezzo medio all’importazione in mq. di
piastrelle italiane è aumentato da 9, 77 dollari a 11,99 dollari.
La quota italiana rimane pressoché invariata al 46%, seguita dalle produzioni cinesi con il 13,02%
e dalla Turchia con il 12,27%.
L’andamento del settore “valvolame e rubinetteria” è risultato negativo in calo del 4,23%, anche
se la flessione è risultata comune con tutti i maggiori partners: la contrazione del settore ha
toccato USA (-12,84%) e Cina (-10,70%), mentre la Germania - in controtendenza - ha registrato
un aumento del 18,38%.
Il valore dell’export italiano è stato di 63,11 milioni, valore che posiziona l’Italia al quarto posto
dopo gli USA, la Cina e la Germania. Il 68% circa delle esportazioni nazionali sono rappresentate
da prodotti appartenenti alla voce “altri oggetti di rubinetteria e simili”, per un valore di 43,2
milioni di dollari. In realtà le esportazioni di prodotti di questa categoria sono incrementate
dell’1,26%, ma sono state tuttavia compensate in negativo dal calo delle esportazioni di “parti per
rubinetteria e organi simili:” (-20,38%).
I prodotti italiani in questo settore si distinguono per l’alta qualità ed in particolare per la
specializzazione d’impiego. La maggior parte dell’esport italiano in questo settore e’ destinato a
Ontario (41,32%), Quebec (30,12%) ed Alberta (15,75%). L’export verso questi mercati è
risultato in aumento per l’Ontario e l’Alberta, al contrario il Quebec ha riportato per il momento
una flessione pari al 14%.
Il primo semestre del 2008 è stato un periodo piuttosto positivo per il settore dell’arredamento. La
crescita è risultata generalizzata, con picchi per i mobili (+18%), gli articoli di illuminazione
(+15,98%) ed un progresso marginale per le sedie (+2,36%).
La performance del settore è certamente al di sotto delle sue potenzialità, anche se la voce “sedie”
incide notevolmente nell’intero comparto: da 41,7 milioni di dollari del 2005, le vendite di sedie
italiane sono scese agli attuali 33 milioni, con una quota sul totale di circa il 2,36%.
Nel complesso le esportazioni italiane sono ammontate a 95,1 milioni di dollari (+11,05%),
collocandosi al quarto posto nella classifica settoriale dei fornitori – da considerare tuttavia che
USA e Cina coprono il 75% della domanda canadese.
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero
I semestre 2008
20
Per quanto concerne i macchinari, i migliori risultati giungono dal settore “confezionamento ed
imballaggio”, con vendite in aumento dell’11,20% grazie soprattutto alla crescita della domanda
di macchine d’imbottigliamento (+53,83%). L’export italiano risulta essenzialmente concentrato
in 3 province vocate tra l’altro alla produzione ed imbottigliamento di bevande enologiche:
Québec, che assorbe il 42,78%, Ontario ( 28,72%) e British Columbia (11,89%). Gli aumenti più
sostanziali si sono stati registrati nella Columbia Britannica (+142,10%) e nel Quebec (+50,02%)
Malgrado l’aumento globale delle importazioni (+28,88%), l’export italiano verso il Canada di
macchine edili e movimento terra ha riportato una forte frenata, scendendo da 11,4 milioni a 7,4
milioni di dollari. I macchinari italiani non sono riusciti ad approfittare della congiuntura
favorevole, determinata dall’espansione dell’edilizia e dallo sviluppo dell’industria petrolifera nei
principali mercati di sbocco (Ontario, British Columbia ed Alberta). Le esportazioni italiane
risultano altamente specializzate e concentrate per la maggior parte nella nicchia “Bighe, gru,
ponti scorrevoli, carrelli-elevatori e carrelli-gru” (48.07%), oppure nella voce “autocarri a
cassone ribaltabile per uso fuori della rete stradale” (i cosidetti “dumpters”), che rappresentano il
28,36% del totale. In base a tali risultati negativi, l’Italia scende all’11° posto dei paesi fornitori,
con un valore assoluto marginale ed al di sotto delle potenzialità dell’industria nazionale.
L’importazione di macchinari per la lavorazione del legno rimane destinata per la maggior parte circa il 73% - nei principali bacini manifatturieri ubicati in Quebec ed Ontario, province nelle
quali è concentrata la produzione di mobili e lavorati in legno.
Nel primo semestre dell’anno, il settore ha riportato una contrazione pari al 29,36%, a causa della
diminuzione della domanda in Quebec ed Ontario (-31,03%) e nel resto delle province, ad
eccezione dell’Alberta che ha riportato un +15,74%.
In termini di valori le esportazioni italiane sono risultate di C$ 21,3 milioni, che riporta l’export
italiano ai valori precedenti al 1995. Da un’analisi più approfondita, si desume che le vendite
italiane sono concentrate nelle nicchie delle macchine utensili, ed in particolare delle macchine
per “curvare o montare” .
L’Italia resta comunque il 5° paese fornitore in un mercato altamente frazionato, che vede gli
USA in testa ed in aumento con una quota del 31,57% seguiti dalla Cina con il 16,05% del totale.
Malgrado il dato negativo del primo semestre (-9,27%), l’Italia rimane saldamente tra i primi 3
paesi esportatori di macchine alimentari, con una quota dell’8,2%, dietro gli USA (57,4%) e la
Germania (9,51%). La domanda è risultata in calo in quasi tutti i mercati a cominciare dal Québec
(-34,19%), BC ed Alberta, le cui perdite sono state in parte attutite dall’aumento della domanda
in Ontario (+56,81). L’offerta italiana in questo settore è composta principalmente da macchine
per caffè espresso (45,10%), in aumento del 25%, e da macchine per panifici (18,30%), in calo
del 46,77%.
I primi sei mesi dell’anno sono risultati negativi per le importazioni di macchine italiane per la
lavorazione della plastica che, a fronte di un calo delle importazioni dal mondo pari al 14,92%,
hanno fatto registrare una perdita del 23,84%. La flessione ha interessato tutte le voci del settore
ad eccezione degli stampi per gomma e plastica. L’Italia continua a scendere nella graduatoria dei
Paesi fornitori ed è passata dal quarto posto del 2005, al sesto posto attuale, con una perdita
triennale di 11 milioni di dollari.
Nel contesto generale le importazioni di tali macchinari hanno riportato flessioni per quasi tutti i
principali fornitori, ad eccezione del Giappone (+40,26%), sul cui export influisce tuttavia la
domanda proveniente dalle grandi aziende giapponesi operanti in Canada nel settore
automobilistico e nella subfornitura.
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero
I semestre 2008
21
Importazioni canadesi dall’Italia per Provincia
I dati relativi alle importazioni dall’Italia riportate per mercato provinciale di sbocco mettono in
risalto la divergenza dell’andamento economico tra le varie province canadesi.
Alla luce dei risultati ottenuti, la maggior crescita per l’export italiano è stata riscontrata in
Columbia Britannica, Saskatchewan, Newfounland e Prince Edward Island (PEI).
La Columbia Britannica si prepara ad ospitare le Olimpiadi Invernali del 2010 e quindi ha visto
aumentare costantemente la domanda, anche in considerazione delle forniture destinate ai giochi
(+13,79%). Il Newfoundland sta vivendo un periodo di grande prospettive e benessere economico
grazie allo sviluppo del settore petrolifero off-shore (+14,82%), così come il Saskatchewan grazie
alla forte domanda mondiale di fertilizzante (potassio) e di uranio, di cui la provincia è uno dei
principali fornitori (+85,70%). Le esportazioni italiane verso Prince Edward Island sono risultate
marginali, con un valore di 27,000 dollari.
L’Ontario si conferma il principale mercato dei beni italiani con una quota pari al 46,61% del
totale ed un valore di 1,115 miliardi di dollari. L’export nazionale è tuttavia in difficoltà a causa
del calo della domanda di alcune categorie tradizionalmente oggetto di scambio: macchinari (8,49%), farmaci (-30,20%), strumenti ottici (5,78%) e prodotti chimici organici (-21,02%). Ad
attutire le perdite hanno contribuito il settore delle bevande (+19, 67%), l’abbigliamento a maglia
(+9,75%) ed infine quello dei veicoli - con un modesto aumento dell’1,31%.
Anche la domanda proveniente dal Quebec ha registrato un trend negativo rispetto al 2007.
L’export italiano è sceso di circa il 7,17% rispetto al 2007, riportando una flessione sostanziale
delle vendite di macchinari (-17,12%), dei carburanti minerali (-54,79%), degli strumenti ottici,
dei veicoli e dei macchinari elettrici. In positivo sono invece risultate le bevande (+14,01%), i
prodotti farmaceutici (+6,70%) ed il settore dei mobili (+20,45%).
L’export italiano verso la Columbia Britannica ha fatto registrare - come nel 2007 - guadagni
consistenti, confermandosi un mercato felice per il Made in Italy. Dopo il +5,97% del 2007, le
esportazioni hanno accelerato il passo, assestandosi a +13,79% sospinte dalla crescita dei
principali 8 settori: macchinari, veicoli, bevande, oli, rivestimenti di ceramica, mobili, velivoli,
ed articoli di ferro ed acciaio.. Nel panorama delle singole categorie spicca, tra le altre, la crescita
dei prodotti alimentari conservati (+40,86%), dei veicoli (+55,54%), delle bevande (+23,11%) ed
infine dei velivoli (+101,48%) che hanno recuperato in parte le perdite registrate nel 2007.
Le vendite italiane in Manitoba hano subito un forte arresto ritornando ai valori del 2006. Le
perdite sono state pari a circa 86 milioni di dollari e sono riconducibili al calo della domanda di
macchinari (-76,26%) - in particolare al settore delle macchine per il trattamento termico,
scambiatori etc. In calo anche le esportazioni di articoli sportivi e giocattoli (-298,95%), che nel
periodo precedente avevano invece sospinto il fatturato italiano. Buone notizie provengono infine
dal settore degli articoli ottici (+41,29%) e dalla plastica (+29,16%), per la forte domanda nella
provincia di materiale adesivo e cellulosa artificiale.
Ancora contrastanti sono risultate le performances italiane in Alberta, specie se analizzate nel
contesto dell’attuale congiuntura economica provinciale. La Provincia ha fatto registrare
un’ulteriore calo (-9,89%) nell’interscambio, determinato dalla flessione della domanda di
macchinari (-13,59%), prodotti di acciaio (-24,38%) e bevande (-3,93%).
Nello stesso periodo va tuttavia sottolineata la crescita della domanda per prodotti chimici
organici (+23,39%), mobili (+18,23%), veicoli (+62,47%) e rivestimenti di ceramica (+52,73%).
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero
I semestre 2008
22
Importazioni canadesi dall’Italia per Provincia
Periodo:
Gennaio - Giugno
2006
2007
Variazione Variazione
07/06
08/07
2008
Quota
2007
Quota
2008
Milioni di $ Milioni di $ Milioni di $
canadesi
canadesi
canadesi
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
Ontario
1,149.90
1,195.38
1,115.15
3.96%
Québec
819.19
827.12
767.79
0.97%
-7.17%
819.19
827.12
British Columbia
185.96
197.07
224.24
5.97%
13.79%
185.96
197.07
Alberta
160.62
146.33
131.87
-8.89%
-9.89%
160.62
146.33
Manitoba
52.72
138.38
52.53
162.50%
-62.04%
52.72
138.38
Nova Scotia
38.22
90.01
51.60
135.49%
-42.67%
38.22
90.01
Saskatchewan
19.71
22.87
42.46
16.03%
85.70%
19.71
22.87
Newfoundland
8.32
4.73
5.40
-43.14%
14.27%
8.32
4.73
New Brunswick
16.70
2.50
1.99
-85.04%
-20.17%
16.70
2.50
Prince Edward Island
-6.71% 1,149.90 1,195.38
0.25
0.25
0.27
Yukon
-
-
-
-
0.04%
-
8.34%
-
0.25
-
0.25
North West Territory
-
-
-
-
-
-
-
Totale
2,451.58
Fonte: elaborazioni ICE su dati Statistics Canada
2,624.65
2,393.31
7.06%
-8.81% 2,451.58 2,624.65
Esportazioni canadesi verso l’Italia
Dopo la forte crescita ottenuta nel 2007, le esportazioni canadesi verso l’Italia hanno subito un
ridimensionamento del 2,99%, dovuto principalmente alla flessione riportata dal settore dei beni
di consumo, con un calo della domanda di ceramiche, pietre e metalli (-77,53%) e
dell’abbigliamento, calzature e tessili (-48,92%). Le perdite riconducibili al settore industriale
sono state più contenute, in quanto il calo sostanziale dei veicoli (-82,48%) è stato compensato
dai guadagni ottenuti con macchinari, metalli e prodotti chimici.
Nel complesso l’export canadese ha riportato un valore di 1.353 milioni di dollari, in linea con i
valori riportati nello stesso periodo del 2007, quando il Canada aveva per la prima volta superato
il miliardo di dollari grazie alle commesse di metalli e veicoli.
Il settore agroalimentare - malgrado non abbia ripetuto i risultati dello stesso periodo 2007 - ha
riportato in ogni caso una crescita del 7,62%, grazie alla domanda per i prodotti agricoli
provenienti dall’industria alimentare italiana. La crescita ha portato il valore delle esportazioni
canadesi a 152,11 milioni di dollari determinando un aumento dei ricavi per 10 milioni.
A livello di singoli prodotti, va segnalato l’incremento delle esportazioni di rame, che diviene la
prima voce dell’export canadese grazie ad una crescita di circa il 300% (314 milioni di dollari è il
valore delle esportazioni). Appare per la prima volta tra le prime voci dell’export anche il
petrolio raffinato, che ha realizzato un valore di 60,77 milioni di dollari facendo registrare una
crescita a sei cifre.
Viene confermato il trend dei beni agricoli; in particolare il 25,26% d’aumento per il grano,
storico export canadese e dei legumi secchi (+22,22), che si portano a 17,6 milioni di dollari.
In ripresa sono risultate anche le esportazioni di carbone e combustibili derivati (+41,38%),
mentre quelle di turbine a gas continuano ad attraversare una fase positiva (anche se non ai livelli
del 2007), registrando un +7,05%.
Il primo semestre mette inoltre in rilievo la ripresa delle esportazioni di paste chimiche di legno
(+7,01%), nonché la flessione dei valori delle esportazioni di cascami ed avanzi ferrosi di
acciaio, che scendono del 12,49% come pure i minerali ferrosi (-14,23%).
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero
I semestre 2008
23
Nel settore aeronautico è ripreso l’export di sistemi d’atterraggio (+683,47%) dopo il crollo del
2007 e continua invece ad avanzare quello dei velivoli, che si è portato a 26,42 milioni di dollari
dai 12,24 del 2007.
Esportazioni canadesi verso l’Italia per macro settore
Periodo:
Gennaio - Giugno
2006
2007
Variazione Variazione Quota Quota
08/07
2007 2008
07/06
2008
Milioni di $
canadesi
Milioni di $
canadesi
Milioni di $
canadesi
Agroalimentare
102.86
141.33
152.11
37.40%
7.62% 10.36 11.52
AGROALIMENTARE
Abbigliamento, tessile,
calzature, pelli
102.86
141.33
152.11
37.40%
7.62% 10.36 11.52
19.39
28.88
14.75
48.98%
Carta, legno, gomma e plastica
-48.92%
2.12
1.12
212.87
210.01
213.40
-1.35%
Ceramiche, pietre e metalli
13.84
42.66
9.58
208.21%
-77.53%
3.13
0.73
Mobili e ottica
37.06
46.59
43.41
25.72%
-6.82%
3.42
3.29
BENI DI CONSUMO
283.15
328.14
281.15
15.89%
Macchinari
164.03
188.97
196.45
15.20%
3.96% 13.85 14.88
45.90
241.17
405.59
425.42%
68.17% 17.68 30.72
Prodotti minerali e chimici
132.47
140.59
228.08
6.13%
Veicoli
168.91
324.10
56.77
91.88%
BENI INDUSTRIALI
511.31
894.82
886.90
75.01%
-0.89% 65.60 67.18
TOTALE ITALIA
925.71
1,394.63
1,352.90
50.66%
-2.99%
0.6
0.57
221,358.97
234,115.25
237,362.79
5.76%
1.39%
100
100
Metalli
TOTALE MONDO
1.62% 15.39 16.17
-14.32% 24.06 21.31
62.24% 10.31 17.28
-82.48% 23.76
4.3
Fonte: elaborazioni ICE su dati Statistics Canada
Esportazioni canadesi verso l’Italia per prodotto
Periodo:
Gennaio - Giugno
Rame raffinato e leghe di rame
Paste chimiche di legno - soda o
zolfo
2006
2007
2008
Variazione
07/06
Milioni di $
canadesi
Milioni di $
canadesi
Milioni di $
canadesi
0.00
78.93
314.90
23,28%
Variazione
08/07
298.94%
Quota Quota
2007 2008
5.66 23.28
133.45
117.66
125.90
-11.83%
7.01%
8.44
9.31
Grano
48.67
85.46
107.05
75.61%
25.26%
6.13
7.91
Carbone e combustibili derivati
88.00
67.93
96.04
-22.80%
41.38%
4.87
7.1
Turbine a gas
54.09
75.50
80.81
39.58%
7.05%
5.41
5.97
60.77
-30.84%
101065.41%
0
4.49
Petrolio raffinato
Cascami ed avanzi ferrosi d'acciaio
0.09
0.06
16.88
51.24
44.84 203.62%
-12.49%
3.67
3.31
Minerali ferrosi
13.93
35.92
30.81 157.80%
-14.23%
2.58
2.28
9.23
12.24
26.42
32.55%
115.93%
0.88
1.95
17.48
2.65
20.77
-84.83%
683.47%
0.19
1.54
925.71
1,394.63
1,352.90
50.66%
-2.99%
0.6
0.57
Veicoli aerei e spaziali
Sistemi d'atterraggio per velivoli
Totale verso Italia
Fonte: elaborazioni ICE su dati Statistics Canada
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero
I semestre 2008
24
2. INDIVIDUAZIONE DELLE AREE DI INTERVENTO
L’Italia sconta, in un mercato particolarmente competitivo e dinamico come quello canadese, le
peculiarità del proprio sistema produttivo, ove un ruolo cruciale è giocato dalle piccole e medie
imprese, nonché la vicinanza magnetica del Canada al colosso statunitense, la quale
inevitabilmente finisce col polarizzare gli investimenti della maggior parte delle aziende italiane
che decidono di attraversare l’Atlantico Settentrionale. Le ragioni di fondo che impediscono
ancora al “Made in Italy” di occupare spazi coerenti al peso che l’Italia ha nell’economia
mondiale non sembrerebbero modificabili nel breve periodo. Nonostante tali criticità, sono stati
riscontrati di recente positivi progressi nell'andamento dell'export italiano in Canada, che su base
annuale si mantiene sui CAD 5 miliardi . Al fine di sostenere efficacemente il “Sistema Italia”
attraverso la promozione dei prodotti e dei marchi italiani in Canada, occorre incentivare le
iniziative a maggior impatto commerciale, nonché promuovere forme nuove di collaborazione
istituzionale fra i due Paesi. Occorre in particolare tenere conto sia delle prospettive più ampie
offerte dall’intero mercato nordamericano, sia delle affinità accertate fra i due sistemi produttivi,
elementi che possono favorire una migliore presenza del business italiano in Canada
2 a) Valutazione della penetrazione commerciale dei prodotti italiani sul mercato locale
L’obiettivo dell’azione promozionale deve concretizzarsi in un effettivo rafforzamento della
presenza commerciale ed economica dell’Italia in Canada. Per conseguire tale obiettivo è
necessario procedere su un doppio binario: quello del “presidio” e dello stimolo alla crescita
dell’attuale quota di mercato (che nel primo semestre 2008 si mantiene intorno al 1,1%, di poco
inferiore a quella francese), e quello dello sviluppo di investimenti diretti, collaborazioni e
partenariati industriali, cessioni di know-how e scambi di tecnologia.
A fronte dell’accresciuta competitività dei Paesi asiatici (ed in particolare dalla Cina, secondo
paese fornitore del Canada) nella produzione e nella commercializzazione di beni di consumo a
basso costo e a scarso contenuto tecnologico, che lascia spazi sempre più ristretti ad alcune
produzioni tradizionali italiane, soprattutto nei settori del tessile e delle calzature, emergono
nuove sfide dalla competizione internazionale e si impongono rimedi nuovi, tra cui il
potenziamento dell' export di beni distintivi ad alto contenuto tecnologico. Particolari attenzioni
devono pertanto essere dedicate alla diffusione e alla commercializzazione dei beni che
contraddistinguono il “Made in Italy” nel mondo, ossia di quei prodotti di fascia alta e medio-alta
noti al gran pubblico internazionale per il design unico e la qualità superiore. Anche in quest’area,
nondimeno, la strategia promozionale deve tenere conto delle particolarità del mercato canadese,
geograficamente molto vasto e diversificato, nonché storicamente cooptato nell' orbita del vicino
gigante statunitense e del modello di acquisto del consumatore canadese, più orientato alla
praticità ed attento al prezzo.
Occorre, in particolare, che le aziende italiane prendano in considerazione le opportunità offerte
da un migliore radicamento sul mercato locale, creando nel Paese, come primo passo, strutture di
commercializzazione e di assistenza diretta, per poi considerare l’investimento con proprie unità
di assemblaggio e produttive. Leva decisiva per l’aumento dell’interscambio fra i due Paesi è una
accresciuta collaborazione tecnico-scientifica e culturale, che possa creare legami non solo
economici ma anche visioni strategiche condivise, contribuendo a rendere nota ed apprezzata
l'immagine del nostro Paese in Canada.
Il "Made in Italy" in Canada
Settore Agro-Alimentare
La diffusione sul mercato canadese di prodotti agroalimentari italiani presenta taluni aspetti
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero
I semestre 2008
25
particolari, direttamente riconducibili alla consistente presenza di una comunità di origine italiana
in Canada, ed analoghi a quelli riscontrabili in altri Paesi ove da tempo sono stanziate importanti
comunità italiane.
Gli italiani emigrati in Canada specialmente nella seconda metà del XX secolo, hanno
contribuito ad introdurre in questo mercato una intera gamma di prodotti dapprima
completamente ignoti ai residenti locali. Conseguentemente, sono state avviate e sviluppate con
sapiente mentalità imprenditoriale numerose produzioni ispirate alla tradizione agricola italiana,
le quali spaziano oggi dai pomodori in scatola ad intere categorie di carni lavorate e formaggi. Le
comunità italo-canadesi nelle maggiori aree metropolitane del Paese, sia pure con grandezze
diverse (dagli oltre 500.000 di Toronto ai 250.00 di Montreal, fino ai circa 50.000 di Vancouver)
hanno fornito un’importante base per l'avvio e lo sviluppo di entrambi i processi, che sono stati
sostenuti da una parallela diffusione della ristorazione italiana anche nei centri minori del Paese.
La presenza dell'agroalimentare italiano in Canada, in ragione delle considerazioni
summenzionate, riveste una particolare importanza. I dati relativi alle esportazioni nel primo
semestre 2008 mostrano un incremento (+13,7%) nel comparto agro-alimentare, seguendo una
tendenza già presente da alcuni anni che rende tale settore una costante affidabile delle nostre
esportazioni. In sostenuta crescita è il settore dei vini, che anche nel primo semestre del 2008 si
conferma sempre il più importante dell’export italiano. Si continuano pure a registrare importanti
risultati nei formaggi, nell’olio d’oliva e nella pasta. I principali protagonisti dell’industria
alimentare italiana - ivi compresi coloro che fanno capo a grandi conglomerati multinazionali –
mostrano una buona presenza su gran parte del territorio canadese. Oltre ai maggiori protagonisti
dell'industria vinicola, le imprese agro-alimentari italiane presenti in Canada sono circa una
decina: fra di esse, Parmalat, che ha anche importanti stabilimenti produttivi in Canada; Barilla;
Colavita, De Cecco, Del Verde, Divella, e marchi controllati da multinazionali non italiane come
Bertolli e Buitoni. Ricordiamo anche Ferrero, che ha recentemente ingrandito lo stabilimento
produttivo in Ontario. A queste brands, si affiancano marchi di piccoli produttori meno noti ma
assai ben conosciuti dai consumatori più attenti e selettivi. La strada già intrapresa nell’educare il
consumatore al prodotto autentico “Made in Italy” ed alle sue reali caratteristiche, legate a
tradizione e territorio d’origine, va continuata e proposta capillarmente su tutto il territorio del
Paese. E’ quindi necessario continuare nelle azioni avviate con successo negli ultimi anni, per
consolidare la collaborazione con la grande rete distributiva canadese e far conoscere meglio i
prodotti originali, anche attraverso seminari “ad hoc” e altre attività formative, che riscuotono un
grosso favore presso il pubblico locale. In questa ottica sarà importante incrementare la
collaborazione esistente con i Monopoli provinciali di importazione e distribuzione degli alcolici,
indispensabile per accrescere la presenza italiana nei punti vendita. Si segnala inoltre
l’opportunità di estendere la promozione anche nell’area delle cucine etniche non italiane e della
dietetica.
Settore Beni Industriali
Il settore dei beni strumentali riveste una particolare importanza, anche alla luce del “peso” nella
composizione delle nostre esportazioni verso il Canada che tale settore ha acquisito negli ultimi
anni, e ciò nonostante una marcata diminuzione del 18% delle nostre esportazioni nei primi sei
mesi del 2008. La diminuzione è dovuta maggiormente ai comparti velivoli e prodotti minerali e
chimici che ai macchinari, che mantengono nello stesso periodo una quota di mercato del 30%.
L’apprezzamento del dollaro canadese ha comportato da parte di alcune grosse imprese canadesi,
specie del settore alimentare, la decisione di adottare misure per migliorare l’efficienza degli
stabilimenti di produzione. Il continuo aumento del prezzo del greggio ha reso ancora più
convenienti gli investimenti per lo sviluppo delle sabbie bituminose dell'Alberta, che, ove
conteggiate come riserve petrolifere, porrebbero il Canada al secondo posto al mondo dopo
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero
I semestre 2008
26
l’Arabia Saudita con nuove potenzialità per la nostra industria dei macchinari del settore. In
merito allo sfruttamento dei campi petroliferi dell’Alberta, si prevede che nell’arco di qualche
anno la produzione passerà da un milione di barili al giorno a tre milioni, fino a raggiungere
quattro milioni di barili nel 2020.
Settori beni di consumo
I beni di consumo italiani godono in Canada di una più che positiva immagine presso i residenti
locali, specialmente coloro i quali vivono nelle grandi aree urbane di Toronto, Montreal e
Vancouver, mentre i centri minori rimangono un bacino di opportunità commerciali ancora da
sfruttare nel pieno delle sue potenzialità. I dati relativi al primo semestre del 2008 mostrano una
diminuzione delle esportazioni italiane in questo settore (-1,6%), particolarmente calzature e
abbigliamento. I segmenti del settore di riferimento che conservano positivi trend di crescita sono
altresì quelli del mobile e dell’ottica ed in minor misura della ceramica, quest’ultimo spinto dalla
ottima performance registrata dal settore edilizio in Canada negli ultimi anni. Il successo delle
iniziative promozionali effettuate nel passato presso i grandi magazzini e le catene di negozi
confermano la validità di una strategia di promozione che, a fianco della presenza alle principali
fiere del settore ed alla formazione degli operatori, preveda una componente di “in store
promotion” nei settori portanti del Made in Italy quali abbigliamento, calzature, gioielleria. La
collaborazione con la distribuzione è la strada da seguire per massimizzare le sinergie con la loro
attività di sostegno alla vendita. Gli stessi venditori al dettaglio hanno inoltre valutato come
segnale assai importante il sostegno loro fornito sotto il profilo promozionale dalle istituzioni
italiane, anche alla luce delle pressanti richieste che essi ricevono dalle produzioni di altri Paesi
per garantire una maggiore presenza nei punti vendita. Per i beni di consumo è inoltre opportuno
avviare campagne di informazione che possano influire sul modello di consumo canadese più
orientato alla ricerca di prodotti pratici e a prezzi contenuti che alla qualità, propria del made in
Italy valorizzando le caratteristiche specifiche di qualità, unicità, durata e stile dei prodotti
italiani.
2b) Valutazione degli investimenti diretti da e verso l’Italia
Gli investimenti diretti esteri (IDE) in stock dal Canada verso l'Italia sono stati calcolati nel 2007
per un ammontare pari a 1.138 milioni di dollari canadesi (Fonte: Statistics Canada). Nello stesso
anno, gli investimenti diretti esteri in stock dall'Italia verso il Canada ammontavano a 1.052
milioni CAD. Nel 2006, il totale dei flussi di IDE in entrata ed in uscita è stimato per il Canada,
rispettivamente, in 69 e 45 miliardi USD (Fonte: UNCTAD). Con riferimento ai dati per il 2007
sugli stock IDE in entrata ed in uscita dal Canada, i primi ammontavano a 500,8 miliardi CAD, là
dove i secondi sfioravano i 514,5 miliardi CAD. Dai pochi dati summenzionati si evince la
elevata dinamicità dell'economia canadese e la sua capacità di attrarre capitali dall'estero. Nel
2006 la Banca Mondiale ha collocato il Canada ai vertici della graduatoria dei Paesi ove si
registrano le condizioni più favorevoli, in termini sia normativi che socio-ambientali, per la
conduzione di attività imprenditoriali e di investimento. Sulla base delle rilevazioni UNCTAD sul
commercio e sugli investimenti internazionali, il Canada occupa, da oltre un decennio, le prime
posizioni per quel che concerne sia i flussi in entrata che quelli in uscita dal Paese. Tuttavia, se da
un canto si registrano negli ultimi anni dati alquanto stabilizzati su trend di crescita per gli IDE in
uscita, dall'altro quelli in entrata mostrano andamenti più fluttuanti. L'elevato grado di
compenetrazione economico-commerciale tra il Canada e gli Stati Uniti, favorito dall' Accordo
NAFTA, si riflette nella forte propensione degli investitori canadesi a destinare i propri capitali
sul mercato USA.
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero
I semestre 2008
27
1
2
3
IDE in uscita
IDE in entrata
Milioni di dollari canadesi
Milioni di dollari canadesi
Paese
2005
2006
2007
USA
Quota
UK
202,670
230,405
226,147
Barbados
44.5%
43.5%
44.0%
47,691
58,000
54,600
10.5%
10.9%
10.6%
33,572
38,623
36,238
7.4%
7.3%
7.0%
19,559
19,307
4
Irlanda
19,959
4.4%
3.7%
3.8%
5
Cayman Island
9,317
18,474
17,547
2.0%
3.5%
3.4%
6
Bermuda
12,942
22,570
17,439
2.8%
4.3%
3.4%
14,600
15,396
14,630
3.2%
2.9%
2.8%
x
13,731
7
Francia
8
Bahamas
x
x
x
2.7%
9
Australia
7,983
6,939
8,887
10
Brazil
31
Italia
1.8%
1.3%
1.7%
153
1,475
1,451
0.0%
0.3%
0.3%
816
1,113
1,138
0.2%
0.2%
0.2%
274,912
334,286
320,448
60.4%
63.1%
62.3%
EU
125,341
139,958
134,566
27.5%
26.4%
26.2%
Asia/Oceania
30,473
30,458
32,481
6.7%
5.7%
6.3%
455,211
529,969
514,540
Nord America
Totale
100%
100%
Fonte: Elaborazioni ICE su dati Statistics Canada
07/06
2005
2006
2007
-1.8%
248,475
267,237
288,631
62.9%
61.0%
57.6%
-5.9%
29,480
39,828
54,760
7.5%
9.1%
10.9%
21,177
24,734
31,548
5.4%
5.6%
6.3%
-1.3%
28,292
16,933
17,444
7.2%
3.9%
3.5%
-5.0%
12,235
13,857
13,809
3.1%
3.2%
2.8%
-22.7%
10,495
12,944
13,410
2.7%
3.0%
2.7%
3,069
11,860
12,815
0.8%
2.7%
2.6%
x!
9,638
10,333
10,484
2.4%
2.4%
2.1%
28.1%
2,209
2,302
8,507
0.6%
0.5%
1.7%
-1.6%
3,585
7,152
6,975
0.9%
1.6%
1.4%
1,063
1,099
1,052
0.3%
0.3%
0.2%
252,872
271,856
293,788
64.0%
62.1%
58.7%
-3.9%
116,600
124,838
157,484
29.5%
28.5%
31.4%
6.6%
21,358
27,740
32,712
5.4%
6.3%
6.5%
395,238
437,801
500,851
100%
100%
100%
-6.2%
-5.0%
2.2%
-4.1%
-2.9%
100%
07/06
Paese
8.0% USA
1
Quota
37.5% UK
2
27.5% Paesi Bassi
3
3.0% Francia
4
-0.3% Svizzera
5
3.6% Giappone
6
8.1% Brasile
7
1.5% Germania
8
269.5% Svezia
10
-4.3% Italia
18
8.1% Nord America
26.2% EU
17.9% Asia/Oceania
14.4% Totale
I semestre 2008
9
-2.5% Lussemburgo
L’Italia nel 2007 è passata al 31esimo posto quale paese di destinazione degli investimenti
canadesi, ricevendo IDE (in stock) per un totale di 1,14 miliardi CAD (con un aumento del 2,2%
rispetto all’anno precedente) e al 18esimo come paese investitore in Canada, destinando poco più
di un miliardo CAD di IDE (con un decremento del 4,3% sull’anno precedente). Gli Usa
rimangono il paese con i maggiori interessi in Canada (con una quota del 57,6%) ed il paese
privilegiato dagli investimenti canadesi con una quota del 44%.
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero
Rank
Rank
Canada: Investimenti diretti (stocks) – in ordine i primi 10 Paesi
28
L’apprezzamento del dollaro canadese avviato nel 2003, che ha portato questa valuta a superare il
dollaro USA nel primo semestre del 2008, tetto mai raggiunto negli ultimi 30 anni, ha comportato
un’intensificazione degli investimenti canadesi all’estero. Risaltano in particolare le acquisizioni
operate dalle seguenti grosse imprese: Maple Leaf (carni lavorate), Manulife (assicurazioni),
Couche Tard (distribuzione) e Jean Coutu (farmacie) negli Stati Uniti; Alcan (alluminio) in
Francia; Saputo (latticini) in Argentina e USA oltre alla recente acquisizione dell’agenzia Reuters
da parte della canadese Thomson per per USD 17,2 miliardi, senza dimenticare l’acquisizione
della Reno de Medici (cartone da riciclo) da parte della canadese Cascades. D’altra parte,
l’impennata dei prezzi del petrolio e delle materie prime, ha dato vita nel corso del 2006 e del
2007 ad una serie di acquisizioni e fusioni di notevole importanza, cominciata con la fusione della
società mineraria Noranda (rame) con Falconbridge e l’acquisizione successiva della
Falconbridge da parte del gruppo svizzero Xstrata (transazione di un valore di oltre CAD 20
miliardi), che già controllava il 20% delle azioni della società. Da riportare anche l’acquisizione
della canadese INCO (acciaio) da parte della brasiliana CVRD (CAD 20 miliardi) e
l’acquisizione da parte della canadese Goldcorp (oro) della Glamis Gold, transazione valutata a
CAD 12 miliardi. Nel 2007 sono state finalizzate diverse importanti acquisizioni e fusioni di
imprese, sia a livello nazionale che internazionale, per un valore complessivo di 370 miliardi
CAD, con una crescita rispetto all'anno precedente del 44%. Con riferimento alle operazioni
internazionali conclusesi nel 2007, si segnala altresi l'acquisizione della canadese Alcan (società
produttrice di alluminio) da parte della anglo-australiana Rio Tinto, per un valore di investimento
pari a circa 40 miliardi CAD. Sempre nel 2007 la Bombardier Transport di Montreal, una delle
principali aziende al mondo nel settore aerospaziale e dei trasporti, ha ottenuto un contratto per la
fornitura di 60 locomotive elettriche alla belga Angel Trains Cargo, per un valore di 360 milioni
CAD. Nei primi mesi del 2008 la Savaria Corp. con sede a Laval (Quebec), seconda impresa in
Nordamerica nel settore della mobilità, ha formalizzato un accordo di partenariato con la Vimec
Srl di Reggio Emilia, leader europea nella produzione e distribuzione di macchinari per le
persone a ridotta mobilità. Nel settore energetio, in luglio 2008 le società americane LS Power
Equity e Global Infrastucture hanno depositato un’offerta equivalente a CAD 7,8 miliardi per
l’acquisizione della più importante società produttrice di energia elettrica canadese TransAlta
Corp.
Tra gli investimenti di rilievo, si sottolinerà che nel corso del primo semestre 2008, la
Bombardier Aerospace ha annunciato la realizzazione del progetto CSeries (aeroplani da 120 –
150 posti), progetto che richiederà degli investimenti di CAD 2,6 miliardi e la creazione di 3.500
impieghi diretti nella regione di Montreal. Bombardier Aerospace, terzo costruttore al mondo di
aeroplani, entrerà con la CSeries in diretta concorrenza con i giganti Boeing e Airbus.
Per quanto riguarda gli investimenti italiani degli ultimi anni, si segnala nel settore
dell’aereonautica l’acquisizione da parte della Mecaer di uno stabilimento a Montreal (maggiore
polo industriale aeronautico del Canada) e l’apertura di una unità operativa sempre a Montreal
della Dema, azienda di servizi per l’ingegneria aeronautica. Nel campo medicale la Sorin ha
aperto un impianto per la progettazione e la produzione di valvole biomediche a Burnaby
(Vancouver). La Ferrero di Alba, dopo avere ultimato la costruzione di uno stabilimento
produttivo a Brantford (Ontario, circa 100 km a sudovest di Toronto) ha effettuato
un’investimento ulteriore di CAD 55 milioni per incrementare la produzione. Nel commercio al
dettaglio, la Geox di Treviso ha aperto due punti vendita a Toronto e Montreal, mentre un piccolo
gruppo di produttori di ceramiche ed articoli per la casa (Wald di Perugia) ha aperto un proprio
punto vendita a Quebec City, con rete distributiva e magazzino di servizio. Per quel che concerne
il dinamico settore lattiero-caseario, Parmalat è attiva in Canada dal 1997, con un investimento
iniziale stimato in circa 880 milioni CAD. Il giro di affari nell'anno 2006 è stato stimato per un
totale vicino ai 5,5 milioni CAD.
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero
I semestre 2008
29
Nell’ovest canadese, la Snamprogetti si è aggiudicata in joint-venture con la SNC Lavalin di
Montreal un contratto di un valore di CAD 550 milioni per la costruzione di tre impianti per
l’idrotrattamento di prodotti petroliferi delle sabbie bituminose nella regione di Fort McMurray.
Questi lavori rientrano nell’ambito dello “Horizon Oil Sands Project”, cui partecipa anche la
Technip Italia.
Tenaris, leader mondiale nella produzione e fornitura di tubi e servizi connessi per il settore
energetico ha attualmente uno stabilimento produttivo anche a Calgary a seguito dell’acquisizione
di Pudential Steel.
Il gruppo ENI ha acquisito il gruppo petrolifero First Calgary Petroleums, società canadese attiva
nell’esplorazione e sfruttamento di giacimenti petroliferi e di gas naturale in Algeria. La
transazione, oltre a rappresentare un significativo nel quadro dei rapporti economici tra Italia e
Canada e permetterà a ENI di incrementare le proprie riserve in Algeria di 190 milioni di barili
boe al giorno.
La Geosystem, azienda di Milano che si occupa di servizi di geofisica applicata all’esplorazione
delle risorse natrali ha aperto una filiale a Calgary.
Sitie, società specializzata nella produzione di componentistica per impianti industriali, ha aperto
una sede operativa a Edmonton.
La Colacem del gruppo Financo nel 2007 ha acquisito il 60% di un cementificio a Grenville-surla Rouge con un investimento partecipato al 3% da Simest.
La vivacità nel quadro degli investimenti verso gli altri Paesi, l’avanzato livello tecnologico
dell’industria e la vocazione delle principali imprese canadesi ad investire all’estero per
compensare gli svantaggi derivanti da un mercato interno caratterizzato da una popolazione di 32
milioni di abitanti sparsa su enormi distanze, rendono più che mai opportuna una intensificazione
della nostra azione di attrazione degli investimenti, in particolare con lo sviluppo di azioni
informative focalizzate su selezionati gruppi di potenziali investitori canadesi con messaggi “su
misura”. Tra i settori di potenziale interesse si segnala che negli ultimi anni le imprese canadesi
nel settore della farmaceutica e delle "Life Science" registrano un generale incremento di attività
che può essere opportunamente diretto verso il nostro Paese, nel quale già opera la canadese
Patheon (prodotti per l’industria farmaceutica).
Per quanto riguarda le opportunità per nuovi investimenti italiani, va rilevato che i diversi regimi
normativi in vigore nelle Province canadesi rendono necessaria una previa riflessione da parte
degli investitori italiani sulle opportunità offerte dalle diverse agenzie a livello federale e
provinciale.
In ultimo, si segnalano le recenti esternazioni del Ministro Federale delle Finanze, Jim Flaherty,
le quali lasciano intendere possibili restrizioni sui movimenti di capitali stranieri volti ad
acquisire il controllo di imprese strategiche per la sicurezza e gli interessi vitali del Paese.
Dinanzi ad un deficit del conto-IDE pari a 24,3 miliardi USD, il Canada potrebbe adottare alcune
misure legislative che arrestino una tendenza alla cessione, che potrebbe tradursi in un danno
notevole per gli assetti economici del Paese, dei campioni nazionali ad imprese estere. Tale
sarebbe la politica dell’attuale governo conservatore, che potrebbe essere rieletto maggioritario
alle elezioni che si terranno in ottobre.
La crisi del credito negli USA, tuttavia, complica la realizzazione delle acquisizioni. L’offerta
presentata più di un anno fa, di CAD 54 miliardi per l’acquisizione del gruppo BCE, gigante delle
telecomunicazioni, da parte di un consorzio a capo del quale si ritrova il fondo di pensione degli
insegnanti dell’Ontario, non si è ancora concretizzata. Gli analisti temono che la difficoltà ad
accedere ai finanziamenti, obbligherà gli acquirenti ad abbassare notevolmente la somma offerta
per l’acquisizione dell’intero pacchetto di azioni.
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero
I semestre 2008
30
2c) Valutazione delle potenzialità di cooperazione commerciale ed industriale nei settori ad
alto contenuto tecnologico
L’Italia, riconosciuta come leader nel design e nella moda, non è altrettanto presente nelle
produzioni di alta tecnologia, anche se importanti aziende canadesi del settore hanno investito con
successo nel nostro Paese. Risulta quindi necessaria una politica di informazione volta a
promuovere l'immagine dell'Italia quale paese che ha una presenza molto significativa nel
panorama internazionale dell'alta tecnologia.
Lo sviluppo delle relazioni tra i due Paesi in alta tecnologia contribuirebbe a rendere ancora più
qualificate le relazioni commerciali con il Canada, in ragione delle punte di eccellenza mondiale
raggiunta da questa industria in diversi settori chiave quali l’ICT, la farmaceutica, l'aerospazio,
l’industria ambientale, le nanotecnologie e le biotecnologie (il Canada è il secondo Paese al
mondo per numero di imprese in quest’ultimo settore). Si segnala inoltre l’incremento degli
investimenti delle imprese canadesi in progetti legati alle tecnologie innovative applicate alla
tutela dell’ambiente, seppure in un contesto, quello attuale, alla ricerca di soluzioni alternative a
quelle offerte dagli accordi di Kyoto.
2d) Suggerimenti per l’attivazione degli strumenti di sostegno finanziario e assicurativo
pubblico per SACE e SIMEST
SACE fornisce la copertura assicurativa e di garanzia dei rischi connessi al mancato pagamento
di crediti di natura commerciale, garantendo l’esportatore a partire dalla fase pre-negoziale e
coprendo fino al 100% dei rischi del credito. In Canada la SACE ha stipulato un accordo di
riassicurazione con l’omologo ente canadese EDC (Export Development Canada), che consente la
copertura in riassicurazione di merci e servizi italiani incorporati in commesse acquisite da
aziende canadesi nei confronti di Paesi terzi e la cui componente canadese è assicurata da EDC,
inoltre a differenza di SACE e’ attiva anche nel financing oltre che nella parte assicurativa.
I dati relativi all’esposizione SACE sono i seguenti:
Il Canada in base alle categorie di rischio stabilite dall’OCSE risulta in classe 0/7. Per quanto
concerne le condizioni di assicurabilità vi è apertura per rischio sovrano, bancario e corporate.
Al 31 dicembre 2007 risultava una esposizione SACE verso il Canada pari a € 0,62 Mln a mediolungo termine. Per quanto riguarda l’esposizione a BT, le garanzie assicurative per il credito
vengono offerte tramite la controlalta SACE BT e i dati non sono disponibili.
Per quanto concerne SIMEST, il bilancio del 2007 mostra che in Canada, la partecipazione
SIMEST nell’anno e’ limitata a CAD 1.050.000 pari al 3% dell’investimento effettuato da
COLACEM, una societa’ del settore edile.
3. POLITICA COMMERCIALE E DI ACCESSO AL MERCATO
Tra gli accordi commerciali esistenti o in fase negoziale tra Canada e Unione Europea, si
segnalano i seguenti:
Accordo sul Commercio di Vini e Alcolici
L'Unione Europea, per rimuovere le barriere di accesso al mercato canadese, ha firmato il 18
settembre 2003 un importante Accordo sul Commercio di Vini e Alcolici che prevede, fra l’altro,
la registrazione in Canada di una serie di denominazioni di Indicazioni Geografiche, DOC e
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero
I semestre 2008
31
DOCG di vini e bevande alcoliche. Da parte italiana è stata richiesta la registrazione di oltre 400
tra IG, DOC e DOCG attualmente in fase di perfezionamento (vedi barriere non tariffarie).
Trade Investment Enhancement Agreement – TIEA
Il Canada e l'Unione Europea hanno avviato nel 2003 negoziare un Accordo per il Rafforzamento
degli Scambi e degli Investimenti denominato “Trade Investment Enhancement Agreement –
TIEA”, focalizzato principalmente sulla sostanziale riduzione delle barriere non tariffarie tra
Unione Europea e Canada.
Il TIEA è stato sospeso in attesa degli esiti del Doha Round e, dati i recenti negativi sviluppi di
tale Round, verrà definitivamente abbandonato.
Partenariato economico rafforzato e Joint Study
Nel corso del summit UE-Canada del giugno 2007 a Berlino le due parti hanno concordato di
lavorare alla stesura di uno studio congiunto per esaminare i costi e i benefici di una maggiore
collaborazione in campo economico e valutare i vantaggi che deriverebbero dall’eliminazione
delle attuali barriere tariffarie e non tariffarie esistenti negli scambi di beni, servizi e capitali.
Verranno anche esaminati gli effetti di una incrementata cooperazione economica in settori quali
la scienza, la tecnologia, l’energia e l’ambiente. In base ai risultati dell’indagine, si discuterà nel
corso del summit di Montreal il 17 ottobre p.v. sulle modalità attuative e operative di un
rafforzato partenariato economico. Un simile strumento permetterebbe al Canada di diversificare
il commercio nel Paese riducendo la dipendenza economica dagli USA e contribuirebbe a
rimuovere le barriere esistenti tra le Provincie creando un singolo mercato “Canada”. Da parte
europea una migliore cooperazione economica con il Canada oltre ad abbattere le barriere in
campo tariffario e non tariffario avrebbe positivi riflessi anche in materia di appalti pubblici,
diritti di proprietà intellettuale e mobilità del lavoro. Al momento tuttavia devono essere ancora
definiti la portata del negoziato e il ruolo delle Provincie che detengono la competenza esclusiva
su molte materie.
Accordo sui servizi aerei
Dal 2006 Il Ministro canadese dei Trasporti e delle Infrastrutture, Lawrence Cannon, ha
annunciato una nuova politica del trasporto aereo denominata “Blue Sky” che consente al Canada
di intavolare trattative con altri Paesi finalizzate alla conclusione di accordi per liberalizzarei
servizi aerei.
Con l’Europa sono state finora tenute 4 tornate negoziali per l’accordo di liberalizzazione dei
servizi aerei tra UE e Canada. Il negoziato dovrebbe fare evolvere la bozza di Accordo in un vero
e proprio Open Skies, caratterizzato dalla presenza di tutte e otto le libertà del traffico aereo, la
cui attuazione avrebbe luogo attraverso quattro fasi successive.
Da parte canadese la disponibilità a siglare un accordo di simile portata rappresenterebbe anche
un forte segnale di politica interna verso quei settori industriali (oltre al trasporto aereo, si pensi
alle banche, alle telecomunicazioni e altri settori strategici) che hanno finora goduto di una
blindatura normativa che ne ha garantito l’operatività in una situazione pressoché monopolistica.
Accordo veterinario
L’accordo Veterinario tra EU e Canada del 1999 è stato stipulato per il mutuo riconoscimento
delle misure sanitarie al fine di facilitare il commercio bilaterale di animali vivi e di prodotti di
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero
I semestre 2008
32
origine animale. In realtà, alcuni aspetti sono ancora in fase di discussione e molti prodotti di
carne cruda provenienti dall’Italia non sono ancora ammessi in Canada. Gli aspetti ancora in fase
di discussione sono esaminati da un Joint Management Committee, che si riunisce almeno 2 volte
l’anno (vedi barriere non tariffarie).
3a) Barriere tariffarie
Oltra agli accordi di libero scambio con gli USA e il Messico (NAFTA), il Canada ha da tempo
sottoscritto accordi bilaterali con Cile, Costa Rica e Israele. Nel gennaio 2008 inoltre si sono
conclusi, due Accordi di libero scambio: un con il Perù e il secondo, dopo 9 anni di trattative, con
i Paesi EFTA (Islanda, Norvegia, Svizzera e Lussemburgo).
Un trattamento preferenziale è accordato a 163 nazioni in via di sviluppo (Generalized
Preferential Tariff - GPT e Least Developed Countries Tariff - LDC).
L'Italia, assieme alla maggior parte degli altri Paesi, è elencata fra le nazioni favorite (Most
Favoured Nations (MFN). Permangono tuttora delle barriere tariffarie significative in alcuni
specifici settori: alimentare (specie per i prodotti caseari vedi seguito); tessile, abbigliamento e
calzature (con dazi tra il 16 e il 20%); costruzioni navali. Le tariffe sui prodotti finiti risultano
inoltre essere circa il doppio di quelle applicate ai prodotti grezzi.
Il controllo sui flussi dei prodotti esportati ed importati viene effettuato dall'Export and Import
Controls Bureau. Tale Ente si occupa del controllo sui beni importati sia per verificare il rispetto
del Paese nei confronti dei propri obblighi internazionali (es. sanzioni economiche dell'ONU), sia
per tutelare le industrie canadesi riconosciute particolarmente sensibili e/o vulnerabili ai sensi
della Export and Import Permits Act.
3b) Barriere non tariffarie
Requisiti sanitari e tecnici
L’ingresso di nuovi prodotti alimentari in Canada è soggetto ad apposita autorizzazione da parte
dell’Ente canadese di sanità pubblica alimentare, la Canadian Food Inspection Agency (CFIA).
In particolare, per quanto concerne l’esportazioni dei prodotti di salumeria i laboratori italiani
interessati a questo mercato dovranno sottoporre istanza al Ministero della Salute canadese che
verificherà, tramite apposite visite ispettive, la conformità del laboratorio in questione ai vincoli
definiti dall’Accordo veterinario del 1999. Una volta accertata tale conformità, il nostro Ministero
della Salute invierà alla CFIA la richiesta di inserimento del laboratorio tra quelli autorizzati ad
esportare in Canada.
Oltre alla suddetta autorizzazione esistono regole sanitarie che allo stato attuale consentono ai
nostri esportatori di introdurre in Canada solo una selezione limitata di prodotti della salumeria
italiana.
Si segnala, in particolar modo che:
•
•
è possibile importare in Canada carne bovina di provenienza comunitaria, purchè
disossata e con certificazioni sanitarie aggiuntive che attestino, fra l’altro, l’assenza di
BSE;
non è permessa l’esportazione di carne suina dalla Sardegna dove è presente la malattia
vescicolare suina:
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero
I semestre 2008
33
•
è consentita l’importazione in Canada di carne suina che subisca una stagionatura di
almeno 400 giorni o un trattamento termico di almeno 70˚. Si parla pertanto di prodotti
quali prosciutto cotto e crudo, mortadella, culatello.
Vini e Alcolici
Quasi tutte le Province del Canada hanno un Ente di Monopolio che controlla, in tutto o in parte,
la commercializzazione delle bevande alcoliche. Nonostante l’accordo UE – Canada sui vini
e le bevande alcoliche, non sono state eliminate le disparità di trattamento tra i vini locali e
quelli di importazione. In Ontario più volte sono stati segnalati casi in cui l’LCBO (Liquor
Control Board of Ontario) privilegi in sostanza la vendita e la distribuzione di vini locali con una
serie di misure favorevoli, quali punti vendita dedicati e commercializzazione direttamente dal
produttore. Nell’estate del 2006 il Ministro dell’economia Flaherty ha varato un normativa in
base alla quali i produttori canadesi saranno esenti dal pagamento della Excise duty sui primi
500.000 litri di vino prodotti annulmente se provenienti al 100% da uve canadesi. Sono
attualmente in corso consultazioni con la Commissione Europea in ambito Organizzazione
Mondiale del Commercio (OMC), per palese violazione da parte canadese delle disposizioni di
cui all’art. III dell’accordo GATT. Da parte canadese sono allo studio misure compensative da
offrire all’UE che, se non ritenute sufficienti, potrebbero portare la Commissione a richiedere in
Panel all’interno dell’OMC per risolvere la controversia commerciale.
La Provincia dell’Alberta è l’unica nella quale, a seguito di una privatizzazione effettuata nel
1993, il Monopolio non controlla anche la distribuzione al dettaglio. Parziali liberalizzazioni sono
state fatte nelle Provincie della British Columbia e della Nuova Scozia ma, nella sostanza, tutto il
Paese presenta situazioni di controllo più o meno intenso per la commercializzazione di vino e
alcolici. Si rileva peraltro che, nonostante l’intensità di tale condizionamento, il mercato canadese
figura spesso tra i primi mercati di sbocco per molte case vinicole italiane, con performance
spesso straordinarie rispetto ai numeri strutturali che esso presenta.
Le principali agenzie monopolistiche per volume di affari sono il Liquor Control Board of
Ontario - LCBO e la Societé des Alcools du Québec – SAQ.
Appalti Pubblici
Gli Accordi sottoscritti dal Canada in ambito bilaterale e multilaterale che si occupano di
“government procurement” sono: “Agreement on Government Procurement” in ambito
Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO-AGP) sottoscritto da numerosi Paesi tra cui
l’Italia; “Agreement on Internal Trade” (AIT) tra il Governo Federale e le Provincie e il “North
American Free Trade Agreement” (NAFTA) con Stati Uniti e Messico.
L’accordo WTO-AGP fornisce accesso a circa 100 Dipartimenti ed Agenzie federali con alcune
esenzioni notevoli: apparecchiature per la comunicazione; equipaggiamenti per il settore dei
trasporti; costruzioni e riparazioni navali. Inoltre, cinque gruppi di contratti per servizi sono
completamente esclusi: ricerca e sviluppo (R&D); salute e servizi sociali; servizi finanziari;
servizi pubblici; servizi nei settori delle comunicazioni, della cartografia, della tipografia e delle
pubblicazioni, e servizi postali.
Le Province hanno poteri giurisdizionali in particolari aree che spesso portano alla creazione di
barriere inter-provinciali le quali, di conseguenza, creano delle barriere indirette all’interscambio
internazionale, specie per questioni di standard e “government procurement”. Inoltre, regolamenti
che richiedono ispezioni dei trasporti potrebbero impedire movimenti interprovinciali e, di
conseguenza, avere un effetto negativo sull’interscambio internazionale.
L’AIT e’ un accordo tra il Governo Federale, le Province e i Territori canadesi in vigore dal 1995.
Pur con notevoli eccezioni e aree di interesse non coperte, ha lo scopo di rendere il processo di
Procurement giusto e trasparente eliminando misure discriminatorie a favore di prodotti locali.
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero
I semestre 2008
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Riconoscimento delle qualifiche professionali
Un argomento ricorrente che spesso risulta di ostacolo al miglioramento dei servizi e
all’intensificazione degli investimenti, è rappresentato dal mancato riconoscimento dei titoli di
studio e delle qualificazioni professionali acquisite, problema che sussiste anche da una Provincia
all’altra del Canada. Nel luglio 2008 i Premiers delle Provincie canadesi, nel corso della
Conferenza annuale a Quebec, si sono impegnati a modificare, entro l’inizio del 2009, l’attuale
Agreement on Internal Trade (AIT) per rendere effettiva la mobilità delle forze lavoro all’interno
del Paese. Sempre nello stesso periodo il Quebec ha sottoscritto con la Francia una dichiarazione
di intenti per facilitare il mutuo riconoscimento delle qualifiche professionali, iniziativa che si
colloca nella già esistente cooperazione universitaria tra la Francia e la Provincia canadese.
Riconoscimento delle patenti di guida
Sebbene l’argomento sembrerebbe di importanza secondaria, da vari Paesi Europei è stato
segnalato come un vero e proprio ostacolo posto a livello provinciale (particolarmente sentito
nella Provincia dell’Alberta) che si frappone alla libera circolazione di persone e servizi. Alcuni
Stati membri UE stanno cercando di risolvere la questione negoziando accordi bilaterali con le
singole Provincie canadesi, poiché la materia non ricade sotto la giurisdizione federale canadese
ne sotto la competenza esclusiva della Comissione.
Sussidi e imprese di Stato
Interi settori del comparto agricolo canadese sono controllati da imprese di Stato. Tra di esse un
ruolo determinante viene svolto dal Canadian Wheat Board (che si occupa della
commercialiazzione e della esportazioni di grano e frumento prodotto nelle Provincie canadesi) e,
per ciò che riguarda più da vicino gli interessi delle imprese italiane, dalla Canadian Dairy
Commission. Quest'ultimo organismo fu costituito nel 1966 come Crown Corporation con lo
scopo di coordinare a livello federale e provinciale la produzione lattiero casearia, creando un
sistema di controllo della produzione e della gestione dell’offerta in grado di stabilizzare i prezzi
ed evitare i surplus di produzione. In base a tale meccanismo vengono definite delle quote limite
per la produzione al fine di regolare l'offerta in relazione alla richiesta del mercato. Va segnalato
inoltre che tale meccanismo si inserisce in un comparto protetto nei confronti dell'esterno da
quote e contingenti all'importazione, su cui gravano dazi particolarmente alti, fino a superare il
300%, per cio' che concerne le importazioni “fuori quota”.
Le quote stabilite per l'importazione sono state concesse a un numero assai circoscritto di
importatori (identificabili molto spesso negli stessi produttori locali), e il relativo meccanismo di
funzionamento è particolarmente rigido. Esso infatti prevede che le quote restino fisse e la
ripartizione delle quote stesse viene determinata su base storica, confermando di anno in anno
quelle precedentemente assegnate. A rendere tale sistema ancora più chiuso nei confronti dei
produttori europei vi è la circostanza che, a seguito dell'allargamento della UE, non è stato per il
momento definito dal Canada l'incremento delle quote complessivamente assegnate a favore dei
Paesi comunitari, i quali si trovano in 27 a suddividersi un sistema di quote tuttora calibrato su 15
paesi Al momento l’Unione Europea dispone del 66% della quota totale di importazione lattierocasearia del settore (pari a 20412 tonnellate) che la Commissione ha chiesto di aumentare al 70%
tenendo conto dell’allargamento dell’Unione.
Proposta di Revisione della normativa canadese in materia di ingredienti per i prodotti caseari
La CFIA ha annunciato nel mese di giugno 2007 l’avvio di un processo di revisione della
normativa che che disciplina la composizione degli ingredienti di base utilizzati per i prodotti
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero
I semestre 2008
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caseari. La nuova normativa, unitamente alle procedure e i requisiti che gli importatori di prodotti
caseari dovranno soddisfare, è stata registrata e potrebbe entrare in vigore nel breve periodo.
ASSOLATTE ha fatto presente che non dovrebbero esservi ripercussioni dirette sulle nostre
esportazioni, costituite per 80% da formaggi DOP, prodotti pertanto in base a precise regole
disciplinari anche se non è ancora chiaro come la nuova Regolamentazione potrebbe influenzare
l’attuale distribuzione delle licenze, la documentazione e le certificazioni aggiuntive che
verrebbero eventualmente richieste.
3c) Violazione delle norme sulla tutela della proprieta’ intellettuale
La tutela della proprietà intellettuale in Canada rientra nella competenza del Canadian Intellectual
Property Office (CIPO), Agenzia Federale che opera sotto l'egida del Ministero dell'Industria
(Industry Canada). La normativa di riferimento è il Trade-Mark Act del 1985 (emendato diverse
volte nel corso degli anni per adattare la normativa canadese alle principali convenzioni
internazionali in materia), il quale disciplina la procedura di registrazione dei marchi e la
successiva tutela degli stessi. Pur essendo il Paese dotato di una normativa sufficientemente
completa per ciò che riguarda la tutela dei diritti di proprietà intellettuale, in Canada non esiste
una copertura soddisfacente nella tutela delle Indicazioni Geografiche, settore che riveste una
particolare importanza per le imprese italiane del comparto agroalimentare. Se da un lato il
Canada riconosce le disposizioni dell'accordo TRIPS (Trade Related Aspects of Intellectual
Property Rights) del WTO in materia di tutela delle Indicazioni Geografiche, la normativa
canadese enumera numerose eccezioni al principio di tale tutela. Tra di esse vanno segnalate
alcune eccezioni di carattere 'temporale', come l'utilizzo in buona fede -antecedente al 1994- di
una denominazione di origine geografica, oppure la tutela per quei prodotti che sono riconducibili
a un luogo di origine e che sono stati diffusi in Canada prima che la Indicazione Geografica
originale venisse riconosciuta e protetta come tale nel Paese di provenienza. L'unico settore ove è
presente il riconoscimento delle Indicazioni Geografiche è quello dei vini e delle bevande
alcoliche, in virtù dell'Accordo sul Commercio di Vini e Alcolici siglato tra UE e Canada nel
2003, il quale prevede un processo di registrazione che consente di inserire le Indicazioni
Geografiche all'interno del registro canadese dei Trade Marks, gestito dal CIPO. Nel corso delle
sessioni negoziali in ambito TIEA da parte della Commissione è stata riscontrata l'assenza, nella
controparte canadese, di una precisa volontà di estendere all'intero comparto agro-alimentare il
riconoscimento delle Indicazioni Geografiche attraverso l'inserimento delle stesse nel registro dei
Trade Marks di Ottawa. L'interesse da parte italiana a sostenere il riconoscimento delle
Indicazioni Geografiche è legato alla necessità di limitare la commercializzazione dei prodotti
“fake italian” o “italian sounding” che, attraverso la presentazione di un mix di denominazioni
italiane e di immagini inequivocabilmente afferenti il nostro Paese, creano un effetto distorsivo
del mercato ed ostacolano la diffusione dei prodotti italiani autentitici del settore agroalimentare.
Tale posizione ha infatti causato una situazione per cui sul mercato canadese sono
commercializzati prodotti alimentari locali con denominazioni che si rifanno chiaramente a
prodotti italiani, retaggio di epoche in cui le importazioni dall’Italia erano difficili o impossibili
ma dai quali scaturiscono una serie di problemi legati alla concorrenza leale tra le produzioni
locali e quelle importate dal nostro Paese. Tra di essi è noto il caso del “Prosciutto di Parma”. Il
Consorzio Prosciutto di Parma ha difatti presentato ricorso presso le Autorità giudiziarie canadesi
contro la ditta canadese Maple Leaf, titolare del marchio “Parma” registrato in Canada nel 1971,
giacché la titolarità a quest’ultima ditta impedisce al Consorzio di impiegare il proprio marchio
per le esportazioni in Canada, che avvengono con la denominazione “Original Prosciutto”.
Nell’estate del 2006 la Commissione ha effettuato un passo nei confronti del Governo canadese
chiedendo chiarimenti in merito alla locale legislazione e all’interpretazione da parte canadese
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero
I semestre 2008
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sulla tutela delle Indicazioni Geografiche in generale con particolare riferimento alla mancata
protezione dell’IG Europea del “Prosciutto di Parma”. Fino ad ora infatti il Canadian Trademarks
Office, ha obiettato alla richiesta di registrazione dei marchi da parte del “Consorzio” senza mai
rifutarla formalmente. Si segnala inoltre la commercializzazione in Canada di prosciutto e
mortadella prodotti localmente denominati “San Daniele”, e di formaggi locali denominati
“Asiago”, “Romano” (simile al pecorino), “Mozzarella”. In tal senso è stata intrapresa una
campagna promozionale volta alla promozione del prodotto agroalimentare italiano con azioni di
comunicazione focalizzate sulla valorizzazione dell’origine italiana dei prodotti a difesa delle
imitazioni e dei nomi ingannevoli, mettendo in guardia il consumatore da prodotti con alto indice
di “Italian Sounding”, ma effettivamente a basso contenuto di autentica italianità (campagna
denominata Veramente Italiano).
3d) Problematiche relative agli investimenti esteri nel Paese
Gli investimenti diretti esteri svolgono un ruolo fondamentale nella crescita economica del
Canada, e l’attrazione di investimenti costituisce uno dei cardini della politica commerciale
canadese. Nel 2005, secondo i dati di Statistics Canada, il 25% dello stock totale di investimenti
esteri proveniva dai Paesi della Unione Europea, per un valore pari a 104 miliardi di dollari
canadesi (su un totale di 415 miliardi di dollari canadesi).
La disciplina giuridica che regola gli investimenti esteri in Canada è in gran parte contenuta nell'
”Investment Canada Act” del 1985. Ai sensi della normativa in vigore, tutti i nuovi investimenti
esteri nel Paese sono soggetti ad un obbligo generale di notifica.
Gli investimenti superiori a determinate soglie stabilite annualmente (281 milioni di dollari
canadesi nel 2007 da parte di Paesi membri dell’OMC) sono soggette a revisione e devono essere
previamente approvate dall’”Investment Review Group”. In settori strategici quali produzione
dell’uranio, commercializzazione ittica, servizi finanziari, trasporti, pubblicazione e distribuzione
di audiovisivi tale limite scende a cinque milioni di dollari canadesi. Inoltre nelle categorie
suindicate esistono comunque dei limiti in relazione all’acquisizione straniera di quote
minoritarie di società. Per il settore specifico delle telecomunicazioni si segnala che la rimozione
dei limiti alla proprietà estera è oggetto di discussione in Parlamento, probabilmente in vista di
una riforma del regime attualmente in vigore. Nel frattempo, la più grande impresa canadese nelle
telecomunicazioni, Bell Canada, è stata ceduta per la somma record di CAD 52 miliardi ad un
conglomerato di fondi di pensione canadesi e fondi di investimento americani, quest’ultimi
limitati ad una pertecipazione inferiore al 50%.
Il comparto dei servizi è regolato per la quasi totalità dalle Province, fatta eccezione per i servizi
finanziari e le telecomunicazioni che sono gli unici a essere disciplinati a livello federale.
Per quanto riguarda gli investimenti in terreni agricoli, le leggi della Provincia del Saskatchewan
impongono restrizioni per la proprietà e la successione di terreni agricoli da parte di stranieri non
residenti. Un analogo divieto è in vigore nella Provincia del Manitoba per superfici superiori a 40
acri.
La fusione tra Banche è un’altra questione fortemente dibattuta a livello politico, verso la quale i
diversi Governi succedutisi negli ultimi anni non hanno adottato una linea politica univoca
nonostante le pressioni provenienti dagli istituti di credito e dalla stessa Banca Centrale.
Le imprese italiane dei servizi sono scarsamente presenti in Canada, in ragione delle ridotte
dimensioni delle nostre piccole e medie imprese e della forte attrattiva che l’adiacente mercato
statunitense esercita sulle imprese di maggiori dimensioni, come le banche (Intesa BCI, l’ultima
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I semestre 2008
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Banca italiana ad essere rimasta in Canada, ha ceduto la propria rete di sportelli nel 2004 alla
HSBC).
In base all’analisi dell’offerta attuale, le migliori opportunità per le imprese italiane possono
essere previste nei settori logistica, minerario ed energetico.
Una menzione particolare merita il settore postale, dove una sentenza del dicembre 2005 della
Suprema Corte ha confermato il monopolio della Canada Post con riferimento ad un 'istanza
sollevata dalla “Canadian International Mail Association”, associazione canadese che raccoglie
molte compagnie private del settore.
Nel corso di un incontro nel mese di ottobre 2006 tra l’allora Sottosegretario agli Esteri On. Craxi
e il Vice Ministro dell’Industria canadese R. Dicerni, è emerso l’interesse ad aprire un tavolo
tecnico con lo scopo di affrontare il tema degli ostacoli posti, sia a livello federale che
provinciale, agli investimenti produttivi stranieri in questo Paese. Da segnalazioni pervenute dalle
aziende italiane operanti nel Paese sono risultati i seguenti elementi di criticità:
•
•
•
•
restrizione relative all’ammissione temporanea di forza lavoro specializzata;
restrizioni relative all’entrata temporanea di tecnici per prestazione di servizi di
manutenzione su macchinari italiani;
mancato riconoscimento delle qualificazioni professionali;
mancanza di trasparenza e informazioni sugli incentivi agli investimenti e sui servizi
finanziari e bancari
4) POLITICA PROMOZIONALE E PROPOSTE OPERATIVE DI INTERVENTO
CONGIUNTO
Le attività promozionali in Canada sono basate su di una stretta collaborazione tra i diversi
protagonisti del “Sistema Italia” in questo Paese, a partire dalla rete diplomatico-consolare, che
assicura la funzione di raccordo con le istituzioni locali e svolge il ruolo ruolo di coordinamento
delle iniziative dei diversi protagonisti del “Sistema” in Canada, e dagli Uffici ICE, con la
collaborazione di Istituti Italiani di Cultura, ENIT e Camere di Commercio. Tale forma di
collaborazione, che viene attuata nella maggioranza delle iniziative promozionali e specialmente
in quelle di più ampio respiro, è oramai divenuta nel corso degli anni una linea operativa
consolidata per lo sfruttamento delle sinergie ed evitare sovrapposizioni e sprechi di risorse.
4 a) Mappatura delle iniziative di sostegno all’internazionalizzazione del sistema produttivo
che la rappresentanza diplomatico – consolare e l’Ice intendono realizzare nel corso del
secondo semestre 2008
Consolato Generale di Montreal II semestre 2008
Il Consolato Generale d’Italia in Montreal prosegue l’attività di coordinamento tra gli organismi
incaricati della promozione economico-commerciale italiana nella circoscrizione consolare in
particolare per quanto riguarda le iniziative che si svolgono in collaborazione con altri
componenti del “Sistema Italia”.
agosto 2008 - Festival Belcanto
Dal 15 al 24 agosto ha avuto luogo a Knowlton (Quebec) la prima edizione del Festival del Bel
Canto, realizzato dall’Orchestra Sinfonica di Montreal, congiuntamente con l`Accademia
Nazionale di Santa Cecilia. L’evento musicale è stato atresì affiancato da degustazioni
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero
I semestre 2008
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gastronomiche italiane organizzate dai ristoratori locali. L’evento si è svolto in collaborazione
con l`Istituto Italiano di Cultura di Montreal e questo Consolato Generale.
25 - 26 settembre 2008 - Missione dei Centri Regionali di Competenza (CRDC) della
Campania ()
A coronamento di una serie di incontri promossi in Canada, Stati Uniti e Messico, la Camera di
Commercio Italiana di Montreal, organizzerà qui un seminario mirato alla presentazione delle
opportunità offerte dal mercato nord-americano per lo sviluppo delle collaborazioni tra i dieci
CRDC della Campania nei settori della ricerca scientifica e industriale, dell’innovazione e della
tecnologia, e i potenziali partner dell’area NAFTA. Sono previsti anche incontri fra operatori
(B2B), e un evento di gala.
All’iniziativa, che si svolgerà in raccordo con il Consolato Generale di Montreal, parteciperà
l’Assessore alla Ricerca Scientifica della Regione Campania e sono stati invitati anche
rappresentanti delle Ambasciate d’Italia a Ottawa, Washington e Città del Messico.
ottobre 2008 - Quinta edizione del PREMIO VENEZIA
Il 22 ottobre 2008 si svolgerà la quinta edizione del PREMIO VENEZIA, che prevede un
riconoscimento ai promotori dell’eccellenza nelle collaborazioni e negli scambi economicocommerciali tra l’Italia e il Quebec.
La giuria del Premio, guidata dal Presidente dell’ADRIQ (Association de la recherche industrielle
du Québec), sarà composta da personalità di rilievo del mondo economico quebecchese
Consolato Generale di Vancouver II semestre 2008
Nel mese di giugno si è svolta a Vancouver la visita del Direttore per le Esportazioni, Dott.
Maurizio Rizzati, dell’azienda di illuminotecnica Fratelli Martini, leader nel settore
dell’illuminazione stradale nota in Italia ed all’estero per la qualita’ dei prodotti e per il design
(tra gli impianti da loro realizzati figurano il Business Centre di Mosca e l’Alium Capital di
Monaco).
La missione, programmata da tempo e totalmente organizzata da questo Consolato Generale, ha
suscitato l’interesse delle aziende del settore della British Columbia e di alcuni importanti studi di
architetti tanto che lo scorso mese di luglio la Martini Light ha deciso di aprire Ufficio di
Rappresentanza a Vancouver, affidando l’incarico al Dott. Christian Petronio, ex trade analyst del
punto ICE a Vancouver.
Nel mese di luglio questo Consolato ha collaborato con l’Ufficio ICE di Toronto e la Camera di
Commercio di Bolzano, per la missione di operatori altoatesini del settore delle tecnologie ed
delle attrezzature invernali.
Il 24 settembre si svolgera’ il consueto evento annuale “Flavours of Italy” volto a potenziare la
presenza dei prodotti alimentari italiani , con una particolare attenzione al settore dei vini e per la
quale il Consolato Generale sta svolgendo un’azione complementare a quella della locale Camera
di Commercio. L’evento, essenzialmente rivolto ad un pubblico specializzato, è giunto alla sua
sesta edizione e vedra’ la partecipazione di importatori locali che presenteranno oltre 150 tipi di
vini italiani.
Sempre nel settore del vino ci si adoperera’ a sostegno dell’iniziativa di promozione vinicola
dell’ICE che avra’ luogo, come di consueto ormai da alcuni anni, nel mese di novembre sia in
British Columbia sia in Alberta che, com’è noto, dal primo luglio 2008 è passata a far parte della
circoscrizione di competenza dello scrivente .
In vista delle Olimpiadi Invernali che si svolgeranno a Vancouver nel 2010 il Consolato Generale
sta gia’ da tempo preparando la prima visita ufficiale del CONI, rimandata piu’ volte da parte
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero
I semestre 2008
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dell’Ente a causa degli impegni conseguenti alle Olimpiadi di Pechino 2008, che dovrebbe
svolgersi nella prima meta’ di ottobre.
Ufficio ICE Montreal - iniziative II semestre 2008
settembre 2008 Alba - asta del barolo
Educational tour in Piemonte per giornalisti. Promozione del vino Barolo. Missione operatori.
settembre2008, Puglia - Progetto italiani nel mondo
Educational tour. Promozione del territorio pugliese sul tema “Arte e Cultura da Degustare”
organizzata dall’Associazione Solo Uguali Diritti. Settore agroalimentare. Missione operatori
(chef).
settembre 2008, Perugia - Cashmere Workshop e visite alle aziende produttrici di cashmere
nella regione dell’Umbria. Missione operatori.
settembre 2008 , Bari - Sistema moda
Workshop di presentazione del sistema moda, incontri e visite aziendali. Promozione del sistema
moda della Puglia organizzato in collaborazione con la regione. Missione operatori.
ottobre 2008 Bologna - CERSAIE,
Missione giornalisti e architetti al Cesaie di Bologna (ceramica e arredo bagno) in collaborazione
con Confindustria ceramica
ottobre 2008 Verona - MARMOMACC, Corso di formazione sulle pietre naturali per architetti
e designers sul tema Sustainable design and green architecture organizzato in collaborazione con
Verona Fiere. Misssione operatori.
ottobre 2008, Perugia - EUROCHOCOLATE,
Missione operatori alla borsa del cioccolato di Perugia e visite alle aziende perugine.
ottobre novembre 2008 Vancouver, Calgary, Montreal azioni punti vendita, ,
Settore agroalimentare (Programma NAFTA, promozione Made in Italy). Azioni di promozione
dei prodotti alimentari italiani presso i punti vendita.
ottobre, novembre 2008, Vancouver, Calgary, Montreal, azioni presso i ristoranti, Settore
agroalimentare (Programma NAFTA, promozione Made in Italy). Azioni di promozione dei
prodotti alimentari italiani presso i ristoranti in Canada.
ottobre, novembre 2008 Vancouver, Calgary, Montreal Quebec- grande degustazione vini,
Grande degustazione annuale di vini con la presenza dei produttori italiani. Partecipano oltre 120
produttori a Montreal e oltre 60 a Vancouver, Calgary e Quebec.
novembre 2008, Rimini - SIA GUEST
Salone dedicato all’accoglienza (novità e tendenze dell’arredo dell’hotellerie, del benessere, dei
ristoranti e locali per intrattenimento serale, show room, ecc.). Missione operatori.
2008 – 2009, Canada campagna pubblicitaria,
Campagna pubblicitaria dedicata al portale della rubinetteria italiana (comprensorio piemontese
di Novara, Vervelli, Verbano). Pagine pubblicitarie sulle principali riviste del settore.
2008 – 2009, Canada - campagna pubblicitaria,
Campagna pubblicitaria per le manifestazioni Marmomacc e Progetto Fuoco. Pagine pubblicitarie
sulle principali riviste del settore.
Ufficio ICE Toronto – iniziative II semestre 2008
ƒ
Agroalimentare:
2/3 novembre 2008, Toronto – Grande Degustazione vini italiani
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero
I semestre 2008
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Tredicesima edizione della tradizionale Grande Degustazione, con la presenza record di 112
aziende produttrici italiane.
Quest’anno il programma si sviluppera’ su due giornate di lavoro, di cui la prima sara’ dedicata al
charity event “Vino della Vita”, gestito dall’Hearth & Stroke Foundation.
Il 3 novembre e’ prevista una degustazione tecnica (che sara’ dedicata al Consorzio del
Montefalco), seguita dal tradizionale Trade Show.
In serata, come assoluta novita’ della tappa di Toronto, e’ programmato il Gala Italia, che si terra’
nel Roy Thompson Hall (struttura che ospitera’ tutti gli eventi collegati alla degustazione), con un
concerto dell’Orchestra Internazionale d’Italia.
7/22 novembre 2008 - Seconda edizione promozione ristorazione italiana “Italian Seasons
Festival”
Edizione autunno/inverno della campagna pubblicitaria sulla ristorazione italiana, in
collaborazione con le principali riviste “Life Style” di Toronto (Toronto Life e Food and Drink),
vari ristoranti di livello medio/alto interessati a promuovere i vini e i prodotti alimentari tipici
italiani, nonche’ con Multicom Media.
I ristoranti partecipanti (24 per questa edizione) offriranno un menù speciale composto da
prodotti tipici italiani stagionali ed una carta di vini anch’essi unicamente italiani.
Pubblicita’ dei ristoranti e menù sulla rivista mensile, con articoli, approfondimenti, reportage
sull’intera iniziativa per creare interesse verso il “Made in Italy”.
ƒ
Beni di consumo
4/13 settembre 2008, Toronto – Toronto International Film Festival
Partecipazione all’annuale rassegna cinematografica, la seconda più importante kermesse Nord
Americana dedicata alla film industry.
Assistenza alla delegazione artistica italiana (7 film italiani presentati e 6 co-produzioni) in
collaborazione con l’associazione di categoria Filmitalia: previsti uno stand rappresentativo della
film industry italiana al quartier generale del TIFF, una capillare azione pubblcitaria (pre-press
screening, interviste ed articoli sui film italiani presenti), nonche’ un evento di gala in onore della
delegazione italiana. Quest’anno, proseguendo nella tradizione di innovazione dei parties italiani,
l’evento di gala avra’ luogo a bordo del veliero Kajama, ormeggiato ad Harbour Front di Toronto,
di fronte allo scenario del Rogers Center e della CN Tower.
18/21 settembre 2008, Roma – Italian Docs Screening
Missione di operatori canadesi del settore “documentari” alla rassegna di Roma, come follow up
della delegazione italiana a HotDocs di Toronto (aprile)
23 – 25 settembre 2008, Bari – Missione e seminario in Puglia
Organizzazione di una missione di operatori canadesi e statunitensi in visita ai distretti pugliesi
pret-a-porter dell’abbigliamento donna e abbigliamento sposa, con presentazione delle realta’ di
mercato nord americane
Settembre - ottobre 2008, Toronto/Verona – Progetto Sustainable Design
Inserzioni pubblcitarie sulla rivista “Azure Magazine” (settembre 2008) e missione di otto
architetti/designers alla mostra Marmomacch di Verona (1/5 ottobre 20008).
16/17 ottobre 2008, Ottawa – Seminario su marmi e graniti
Presentazione dell’offerta italiana di marmi e graniti
ƒ
Meccanica strumentale
Progetto MACHINES ITALIA
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero
I semestre 2008
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Prosecuzione degli interventi pubblicitari / mediatici su riviste specializzate di settore, oltre ad
organizzazione di delegazioni per manifestazioni settoriali in Canada ed in Italia.
22-24 settembre 2008, New York – World Business Forum
Partecipazione del desk Machines Italia operativo presso ICE Toronto al Forum di New York,
con la presentazione della macro area Illinois/Michigan/Ontario, come polo di destinazione degli
interessi delle aziende italiane nell’advanced manufacturing.
Ottobre 2008, Toronto - Presentazione rapporto annuale CME
In occasione del rapporto annuale della Canadian Manufacturers and Exporters Association sullo
stato dell’industria manifatturiera in Canada, sponsorizzazione dello studio con ampia visibilità
sulla campagna Machines Italia presso dirigenti di società ed impianti produttivi. Presentazione
del comparto dei macchinari italiani nella cerimonia di lancio del rapporto, a Toronto, alla platea
composta dai massimi dirigenti d’impresa in Canada.
3/7 ottobre 2008, Milano – BIMU
Missione in Italia di otto operatori canadesi alla 26’ edizione della BIMU, in collaborazione con
UCIMU. La BIMU e’ la rassegna biennale delle macchine utensili, robot ed automazione, che
promuove l’incontro/confronto tra domanda ed offerta per la definizione di soluzioni tecniche
sempre piu’ avanzate.
12/16 novembre 2008, Bologna – EIMA
Missione in Italia di operatori canadesi alla Eima International, in collaborazione con Unacoma
(Unione Nazionale Costruttori Macchine Agricole). Eima International è l’osservatorio
d’eccellenza della meccanizzazione agricola ed appuntamento fondamentale per tutti gli addetti
del settore: agricoltori, operatori economici, contoterzisti, tecnici, ricercatori.
25-28 novembre 2008, Milano – Sicurezza
Missione di operatori e giornalisti canadesi alla principale rassegna riguardante antintrusione,
antincendio, difese passive e home & building automation.
ƒ
Alta tecnologia
16/17 settembre, Ottawa - Partecipazione a conferenza annuale AIAC
Azioni di assistenza per le aziende italiane partecipanti alla 47’ edizione dell’assemblea generale
del settore aerospace ed aeronautico ad Ottawa.
29 settembre – 3 ottobre 2008, Toronto e Quebec City - BioContact
Missione di undici aziende/distretti italiani specializzati in biotecnologie.
Il Programma prevede una serie di visite il 29 e 30 settembre (Ontario Investment Centre, MaRS,
University Hospital network) ed incontri bilaterali a Toronto, nonche’ la partecipazione al
BioContact di Quebec City, principale Convention del settore nell’Est del Canada.
1/2 ottobre 2008, Milano – BioForum
Missione di operatori finanziari canadesi interessati a venture capital nel settore delle
biotecnologie
Autunno 2008, British Columbia
- Ricerca sui distretti tecnologici
Mappa dei principali poli e distretti tecnologici in British Columbia ed in Alberta, specializzati
nei settori hi-tec e soprattutto: ICT, New Media, Biotech e Ambiente.
I risultati della ricerca saranno distribuiti alle corrispondenti aziende italiane con l’obiettivo di
stimolare attivita’ di collaborazione industriale e commerciale.
In collaborazione con agenzie ed esperti del settore.
3 dicembre 2008, Toronto – Invest Award
Organizzazione della cerimonia di consegna degli Invest Awards, premi dedicati al miglior
investimento canadese in Italia ed al miglior investimento italiano in Canada.
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero
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In collaborazione con l’associazione Team Italia.
ƒ
Ambiente
Convenzione ICE – MATT (Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio)
Prosecuzione dell’azione di scouting e networking attraverso il Canada per rilevare i settori e le
opportunità di maggior interesse per l’industria ambientale italiana.
4 b ) Individuazione di eventi congiunti da svolgere con il concorso degli Uffici economicocommerciali, degli Uffici ICE, degli Addetti scientifici(nei settori ad alta tecnologia), degli
Istituti di cultura e delle Camere di Commercio Italiane all’estero.
Con il concorso dei Consolati Generali, e degli Uffici Ice, l’Ambasciata per il 2008 ha
programmato di organizzare a Montreal, Toronto, Ottawa e Vancouver una serie di incontri e
seminari con con importatori e distributori selezionati del mercato canadese, per promuovere i
vini delle diverse Regioni italiane. Tali incontri che prendono il nome di wine clubs sono
finalizzati alla conoscenza delle molteplici produzioni regionali italiane tramite degustazioni
dedicate.
Nell’ambito dei wine clubs tra giugno e settembre 2008 hanno appunto avuto luogo a Ottawa,
Toronto, Montreal e Vancouver, degustazioni tecniche di vini piemontesi. Le degustazioni sono
state organizzate dall’Ambasciata ad Ottawa e dalla rete diplomatico-consolare in Canada di
concerto con l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte e nelle sedi di Toronto e
Montreal hanno avuto anche il supporto operativo dell’ICE. Hanno preso parte agli suddetti
eventi numerosi operatori di settore (importatori e ristoratori) e giornalisti.
•
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•
-
Addetto scientifico
Una rinnovata fase di cooperazione scientifica tra Italia e Canada si è aperta a partire dal giugno
2005 con la conclusione di ben 14 accordi bilaterali siglati alla presenza dell'allora Ministro
dell’Istruzione, Università e Ricerca e che ad oggi hanno portato al finanziamento di 5 Progetti di
Ricerca integrati per un totale di 3.5 milioni di euro. I centri di eccellenza canadesi coinvolti in
qualità di partners includono i seguenti istituti: University of British Columbia, Institut National
de la Recherche Scientifique Energie, Materiaux et Commincations, National Research Council
(NRC) of Canada-Insitute for Diagnostics, NRC-IMS, Canadian Energius Center for Advanced
Nanotechnology-ECAM. I settori al centro dell’intensa attività di cooperazione scientifica e
tecnologica fra i due paesi sono quelli della fisica, biochimica, nanotecnologie, nanoscienza e
ottica. I principali settori di rilievo Italia-Canada sono principalmente:
Settore Spazio
Settore Scienze della vita
Settore Nanotecnologie
Settore ICT
Accordo Multisettoriale tra Consiglio Nazionale delle Ricerche e National Research Council.
Nello specifico, la cooperazione fra Italia e Canada, attraverso l'Ufficio dell'Addetto Scientifico,
ha permesso che venissero realizzate le seguenti attività nel 2008 : MOU tra Institut National de la Recherche Scientifique (INRS) e le seguenti istituzioni:
Veneto Innovazione, Università degli Studi di Cagliari, Università degli studi di Modena e
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I semestre 2008
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Reggio Emilia, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e Consorzio Nazionale Interuniversitario per
le Telecomunicazioni (CNIT);
MOU sulle tecnologie ambientali tra la Provincia di Trento e il Governo del British
Colombia;
Seminari e delegazioni di ricercatori italiani presso la conferenza mondiale sulla
processabilità del Pomodoro (WTC) Toronto;
Seminari e delegazioni di ricercatori italiani presso la conferenza LEES 2008 Vancouver
;
Seminari e delegazioni di ricercatori italiani presso la conferenza sulla Telemedicina
ISfTeH Ottawa;
4 c) Progetti delle Rappresentanze diplomatico-consolari e degli Uffici ICE per iniziative
promozionali nel corso del 2009
Con il concorso dei Consolati Generali, e degli Uffici Ice, l’Ambasciata ha in programma, anche
per il 2009 di organizzare WINE CLUBS a Montreal, Toronto, Ottawa e Vancouver, una serie di
incontri e seminari con con importatori e distributori selezionati del mercato canadese, per
promuovere i vini delle diverse Regioni italiane
Consolato Generale di Vancouver iniziative per il 2009
Oltre a prestare la massima attenzione ai seguiti delle iniziative summenzionate promosse nel
corso del 2008 nel primo semestre ci si propone altresi’ di consolidare il rapporto di
collaborazione con il Vanoc (il Comitato Olimpico di Vancouver 2010) ove tra l’altro operano
alcuni funzionari italiani precedentemente impegnati nell’organizzazione delle Olimpiadi
invernali di Torino 2006.
Il Consolato Generale intende svolgere un’azione complementare a quella della locale Camera di
Commercio in previsione di due importanti missioni istituzionali che accompagneranno
altrettante missioni di operatori commerciali che si svolgeranno nei mesi di aprile e maggio e che
vedranno coinvolte la Camera di Commercio di Bergamo e la Provincia di Udine.
In seguito al passaggio di competenze dell’Alberta alla circoscrizione consolare di Vancouver, ci
si propone di avviare un’intensa azione di sostegno delle nostre imprese gia’ presenti nel settore
energetico (gas e petrolio) fornendo altresi’ informazioni sulle opportunita’ e potenzialita’ di
quella provincia in chiave di promozione delle PMI italiane.
Ufficio ICE Montreal iniziative per il 2009
Montreal, Toronto 2009 PROMOZIONE CALZATURE,
In store promotion in collaborazione con la catena Brown’s. Promozione delle calzature italiane.
Montreal, Toronto, Vancouver, 2009 MARCHI ITALIANI
Sistema moda, promozione in store dei marchi italiani in collaborazione con i dettaglianti
canadesi (3 – 4 boutique selezionate per ogni città).
aprile 2009,Montreal - BORSA OLIO D’OLIVA
Seminari sull’olio d’oliva italiano presso il salone dell’alimentazione di Montreal – SIAL in
concomitanza con il concorso Olive d’or.
ottobre, novembre 2009 Vancouver, Calgary, Montreal - GRANDE DEGUSTAZIONE
VINI,
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero
I semestre 2008
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Ufficio ICE Toronto iniziative per il 2009
Le iniziative 2009, verranno ufficializzate all’inizio dell’anno, e solo a seguto dell’approvazione
della legge finanziaria saral' noto l'esatto importo delle risorse finanziarie da destinare al piano
promozionale.
Al momento le iniziative confermate sono soltanto
- Business Tour Regione Abruzzo, settore agro-alimentare, fine gennaio/inizio febbraio
- Partecipazione a BioPartnering di Vancouver, 8/10 febbraio 2009, nel settore delle
biotecnologie e farmaceutica.
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