Internazionalizzare
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Internazionalizzare
B e st Pra c t i c e In bo u n d Marke ti n g Internazionalizzare: ht t p : //r hei . i t mission possible! 1 Internazionalizzare 50 punti per creare una strategia online culturalmente ottimizzata per i mercati esteri Condividi questo ebook! http://rhei.it Internazionalizzare: mission possible! 2 BEST PRACTICE INBOUND MARKETING Vogliamo diffondere i migliori concetti che abbiamo appreso lavorando con l’inbound marketing. Ci proponiamo di editare ogni mese un nuovo ebook dedicato a qualche aspetto di questo efficace modo d’intendere la comunicazione e il marketing interattivo. Da dicembre 2012 stiamo lavorando a questa collana di best pratice gratuite, con un piano di pubblicazione inizale di 24 titoli, attraverso i quali vogliamo condividere con i nostri lettori le informazioni più recenti sulle migliori tecniche d’inbound marketing. Questo è un EBOOK INTRODUTTIVO Il contenuto di questo ebook è pensato per chi si avvicina per la prima volta alle tecniche inbound. Include informazioni di base e istruzioni relative alle metodologie fondamentali di inbound marketing. La sua lettura è consigliata a chi desidera iniziare ad utiilizzare i metodi inbound per aumentare il traffico web, per generare lead qualificate ed ottimizzare i processi di marketing online. Condividi questo ebook! http://rhei.it Internazionalizzare: mission possible! 3 Un marketing che piace alla gente Pubblicando il giusto contenuto, nel luogo giusto, al momento giusto, il nostro marketing diventa importante ed utile per i nostri possibili clienti, non viene più percepito fastidioso come spesso accadeva per il marketing tradizionale (outbound marketing). L’unica metodologia davvero provata per l’era digitale. Dal 2006 in poi, l’inbound marketing si è rivelato la metodologia più effettiva per il marketing online. L’inbound marketing ha abbandonato i vecchi metodi di outbound marketing (spazi pubblicitari sulla carta stampata, banners, acquisto di indirizzi email, chiamate a freddo, azioni porta a porta, volantini, ecc… ) per focalizzarsi sulla creazione di contenuto di qualità che attrae (vedremo più avanti come) i possibili clienti verso la nostra azienda e i nostri prodotti/servizi. Allineando le informazioni che pubblichiamo online con gli interessi del nostro target, attraiamo in modo naturale al nostro sito web quel traffico inbound rilevante, cioè effettivamente interessato alla nostra azienda (non traffico casuale) che convertirà, diventerà cliente e rimarrà a noi fedele nel tempo. Vuoi comprendere come l’inbound marketing può aiutare il tuo business? Condividi questo ebook! Richiedi l’opinione di un nostro specialista inbound! http://rhei.it Internazionalizzare: mission possible! 4 Internazionalizzare: 50 punti per creare una strategia online culturalmente ottimizzata per i mercati esteri CAPITOLI • FATTORI CULTURALI / 6 • LANCIARE UN SITO GLOBALE / 9 • LA RICERCA DELLE KEYWORDS / 14 • ON-PAGE SEO / 17 • OFF-PAGE SEO / 22 • ELEMENTI DI WEBSITE DESIGN / 26 • ADWORDS & SOCIAL MEDIA / 29 Condividi questo ebook! http://rhei.it Internazionalizzare: mission possible! 5 “ COME FACCIO AD OTTIMIZZARE LA MIA STRATEGIA ONLINE PER UN’AUDIENCE GLOBALE? ” Ci sono molte variabili che contribuiscono ad ottimizzare una strategia online per i mercati esteri. Sia che le tue necessità riguardino un’area geografica specifica o che la tua attività sia a livello globale, le informazioni su come ottimizzare la tua presenza online per i mercati esteri, sono spesso disperse e difficili da trovare. In questa guida sono riassunti 50 consigli per ottimizzare il marketing online per i mercati esteri e sono riportati i links a varie risorse utili per ampliare le informazioni di tuo interesse. Condividi questo ebook! http://rhei.it Internazionalizzare: mission possible! 6 Capitolo 1 FATTORI CULTURALI Conoscere le regole del marketing locale relative a internet e alla 1 legislazione del paese. E’ importante informarsi sulle regole e sulle consuetudini della pubblicità nei diversi paesi che si vanno ad approcciare. È importante conoscere le direttive locali in tema di privacy e adattare ad esse la propria comunicazione e tutte le attività online. Alcuni siti raccolgono periodicamente informazioni sulle normative internazionali e ci possono aiutare a comprendre meglio le abitudini del target locale. http://mashable.com/category/international-business-series/ Condividi questo ebook! http://rhei.it Internazionalizzare: mission possible! 7 Apprendere le differenze culturali. Conoscere un po’ di cultura del paese dove si vuole esportare la propria attività, aiuta sotto molti evidenti punti di vista. Questo però non è sufficiente in alcuni paesi dove i mercati sono particolarmente difficili 2 e diffidenti verso chi viene da fuori. In questo caso è meglio affidarsi a un’agenzia locale e trovare dei collaboratori autoctoni. I partner HubSpot, con un network presente in 40 paesi, offrono un solido metodo per operare a livello globale adattando le strategie alle realtà locali. Capire la mentalità d’acquisto locale. 3 Paesi diversi, abitudini online diverse. Questo vale sia per le offerte B2C sia per le attività commerciali B2B. In alcuni mercati, ad esempio, l’acquisto online prevede la consuetudine di chiamare un numero gratuito per completare l’operazione. Quindi bisogna essere sicuri che il nostro sito, le nostre landing pages e le nostre offerte siano in linea con le abitudini locali anche sotto l’aspetto procedurale. Condividi questo ebook! http://rhei.it Internazionalizzare: mission possible! 8 Conoscere i competitors locali. Ci sono nazioni dove non c’è concorrenza ma, dove la competizione è presente, è importante riuscire a identificare gli altri players e capire cosa fanno meglio di noi e come possiamo concretamente competere con la 4 loro offerta. http://searchenginewatch.com/article/2186667/5-Multilingual-SEO-Tips-Best-Practices Conoscere i diversi comportamenti di ogni cultura. 5 Le abitudini locali relative ai cellulari, ai PC ed ai tablet comportano differenti esigenze. Conoscere le abitudini online di una nazione ed il loro impatto sull’usabilità di un sito ci aiutano ad effettuare il setup delle nostre pagine web. Non trascurare il dettaglio che, un semplice cambio del layout di una tastiera, può rendere complicata la navigazione di un sito o creare la necessità di rivedere il metodo di input per la compilazione di una scheda. http://searchenginewatch.com/article/2066532/The-10-Fundamental-Laws-ofInternational-Search-Marketing Condividi questo ebook! http://rhei.it Internazionalizzare: mission possible! 9 Capitolo 2 LANCIARE UN SITO GLOBALE Usare le domini nazionali … o reindirizzarli. 6 Se hai sufficienti risorse, crea siti in differenti lingue, ognuno con la rispettiva estensione dei domini locali (.fr, .de, .ru, .uk, ecc). Oppure, se preferisci non avere differenti domini per ogni paese o lingua, ti consigliamo comunque di acquistare l’estensione di dominio per ogni paese o lingua e reindirizzarla ad una subdirectory, come ad esempio http://il-mio-sito.com/de per la versione tedesca. Qualunque sia la tua scelta, nelle prossime pagine, indicheremo sempre con “sito locale” il sito che si riferisce ad una specifica nazione o lingua indipendentemente che sia posizionato su dominio nazionale o su una sub-directory del tuo sito principale. Condividi questo ebook! http://rhei.it Internazionalizzare: mission possible! 10 Creare domini incrociati con tags canoniche. Google permette pagine uguali su differenti domini senza marcarle come duplicati grazie all’uso della tag rel=”canonical”. Questo significa che è possibile avere gli stessi contenuti all’estensione .com e a .co.uk ed 7 utilizzare il link canonico per indicare la URL del dominio che si sceglie per l’indicizzazione. Questo elimina il problema della duplicazione dei contenuti. Questo problema non sussiste quando usiamo lingue diverse: Google non considera le traduzioni una duplicazione di contenuto. Quindi usa questa tag per i siti locali nello stesso idioma (problema ricorrente in inglese e spagnolo). Utilizzare server locali. 8 Google, ai fini degli algoritmi internazionali di ranking (international ranking algoritms), da solamente una piccola importanza a quale paese ospita il sito. Vale comunque la pena avere un server per ogni paese a cui ci rivolgiamo. Ad esempio se abbiamo un’estensione .fr per la versione francese del nostro dominio, cerchiamo di avere questa estensione ospitata su un server francese. http://webmarketingtoday.com/articles/kennedy-country-specific-signals/ Condividi questo ebook! http://rhei.it Internazionalizzare: mission possible! 11 Utilizzare un indirizzo mail locale. 9 Se possibile fissare una dimora fisica o almeno un indirizzo mail in ogni paese. Poi aggiungere questo indirizzo alla sezione “about us” o “contact” di ogni sito locale. Indirizzare i visitatori al giusto dominio. 10 Utilizzare il rilevamento automatico della lingua della nazione, dell’IP o del browser per reindirizzare automaticamente la gente al sito locale giusto. http://www.trimarksolutions.com/inside/seo-tip-of-the-day/10-essential-tips-tomaximize-international-seo/ Utilizzare i meta tag linguistici. I meta tags sono dei comandi HTML che vengono inseriti all’interno delle pagine di un sito per fornire maggiori informazioni riguardanti il contenuto 11 della pagina stessa. Questi tag sono invisibili agli utenti, ma vengono letti e tenuti in considerazione dai motori di ricerca e dai browser. Alcuni esempi: • English (U.S.): <meta http-equiv=”content-language” content= “en-us”> • English (U.K.): <meta http-equiv=”content-language” content= “en-gb”> • French (Standard) : <meta http-equiv=”content-language” content= “fr”> http://msdn.microsoft.com/en-us/library/ms533052(v=vs.85).aspx . Condividi questo ebook! http://rhei.it Internazionalizzare: mission possible! 12 Definire le geolocalizzazioni usando Google Webmaster Tools. Google da la possibilità ai webmasters di targhettizzare geograficamente i siti web o alcune sezioni degli stessi, attraverso lo strumento Google 12 Webmaster Tools. Queste opzioni si trovano nella sezione di setting. Il sito deve caricarsi rapidamente. 13 Meno del 10% delle nazioni presenti su internet utilizza la banda larga. Considera questo fattore e ottimizza il codice del tuo sito se devi operare in paesi con connessioni scadenti o se credi che una parte significativa del tuo traffico userà delle connessioni lente. Più veloce è il tempo di caricamento del sito, migliore sarà il suo posizionamento su Google e sugli altri principali motori di ricerca. Gli hosting locali spesso riducono i tempi di caricamento: questa è un’altra ragione per cui conviene affidarsi a server locali. Utilizzare la codifica UTF-8 CMS/Software Serve alla gestione internazionale dei caratteri di scrittura in modo che il risultato sia visibile in Cinese, Giapponese, Russo, ecc.. 14 Condividi questo ebook! http://rhei.it Internazionalizzare: mission possible! 13 Creare una mappa per ogni sito locale. 15 Se si utilizzano sub-directories per i siti locali, è necessario creare e sottoporre in Google Webmaster Tools una mappa del sito per ogni nazione, affinchè Google sia in grado di capire e indicizzare ogni pagina del sito. Il modo migliore per ottenere ciò è creare una sitemap per ogni nazione a cui ci si rivolge. Attenzione: è abitudine di molti webmaster creare una sola sitemap per tutto il sito. Questa prassi non è conveniente quando si devono gestire siti in diverse lingue Aggiungere la funzione Google Translate al sito. 16 Nel caso non si abbiano le risorse per creare tanti siti locali quanti sono i paesi o le lingue a cui ci si rivolge, consigliamo di aggiungere la funzione Google Translate al proprio sito, così i visitatori stranieri potranno leggere nella loro lingua. Ricorda che le funzioni di traduzione di Google Traslate non sono mai perfette ma permettono comunque di proporre una versione comprensibile anche per minoranze lingustiche altrimenti poco gestibili. https://translate.google.com/manager/website/ Condividi questo ebook! http://rhei.it Internazionalizzare: mission possible! 14 Capitolo 3 LA RICERCA DELLE KEYWORDS Creare una lista di keywords per ogni lingua o paese. 17 E’ necessario fare una lista di tutti quei termini che risultano rilevanti per il nostro business e poi tradurli nei diversi idiomi. Consigliamo di individuare le “long tail keywords”, cioè parole chiave molto specifiche che riguardano le ricerche strettamente associate alla nostra attività, ai nostri prodotti e ai nostri servizi. Ad esempio “marketing” è una keyword generica con molte ricerche dalla quale, in PantaRhei, non otteniamo alcun traffico qualificato, mentre “inbound marketing call to action” è una long tail che produce pochi visitatori, però tutti potenzialmente interessati ai nostri servizi. Condividi questo ebook! http://rhei.it Internazionalizzare: mission possible! 15 Fare ricerche internazionali per le keywords. E’ necessario verificare quali keywords vengono più frequentemente utilizzate nelle varie nazioni e, in base ad esse, ottimizzare le pagine della 18 sezione dedicata a quel paese. Attenzione: anche la più corretta ed accurata traduzione, potrebbe fornirci un termine che comunque non viene utilizzato dalla gente del posto. Il linguaggio delle ricerche è un linguaggio corrente diffcilmente verificabile senza un’esperienza diretta delle abitudini locali. http://www.searchenginejournal.com/international-seo-need-your-help/14172/ Utilizzare le corrette variazioni di spelling. 19 Americani e Inglesi parlano la stessa lingua, ma ci sono piccole differenze che devono essere considerate (color vs. colour, optimization vs. optimisation, ecc..). Lo stesso vale per lo spagnolo che presenta forti differenze locali nella maggioranza dei paesi latino americani e in Spagna. Attenzione inoltre che, un termine o una intonazione abituale per un paese, può essere considerata una definizione impropria o una mancanza di attenzione alle abitudini locali, per un altro paese anche se dentro l’uso dello stesso idioma. Condividi questo ebook! http://rhei.it Internazionalizzare: mission possible! 16 Ancora attenzione alle traduzioni. Evitare di prendere tutto il contenuto del sito e metterlo in Google translate!!! Affidatevi a qualcuno che sia fluente nella lingua per la quale 20 state traducendo i vostri contenuti: ancora meglio se è un nativo o ha vissuto nel paese di riferimento. Ecco un elenco di alcuni providers per servizi di traduzione online a livello globale: • htpp://milengo.com • htpp://translations.com • http://lingo24.com • http://verbatimsolutions.com Creare nuove keywords per i termini che non hanno traduzione. 21 Premesso che certe keywords non si possono tradurre e che nessuna frase ha una traduzione esatta, bisogna ricreare certe keywords. In tal caso sarà fondamentale lavorare con chi parla e scrive davvero bene la lingua in cui vogliamo tradurre. Ricordiamo che le frasi fatte e le espressioni legate a culture diverse, possone essere tradotte solamente usando parole e contesti familiari alla cultura locale. http://www.toprankblog.com/2009/10/top-10-pitfalls-of-international-seo/ Condividi questo ebook! http://rhei.it Internazionalizzare: mission possible! 17 Capitolo 4 ON-PAGE SEO Posizionare le keywords nel titolo della pagina. 22 Google e gli altri motori di ricerca prestano particolare attenzione al titolo della pagina per capirne e valutarne il contenuto. Quindi il titolo deve contenere le keyword ed essere breve. Queste le linee guida comuni a tutte le lingue: • Meno di 70 parole e max 2 keywords per ogni titolo di pagina • La keyword più importante deve comparire per prima • Separare le frasi contenenti una keyword dal segno | • Non utilizzare lo stesso titolo per due o più pagine. Il titolo deve essere unico. Condividi questo ebook! http://rhei.it Internazionalizzare: mission possible! 18 Mettere le keyword nell’URL della pagina. La URL viene utilizzata da Google e dagli altri motori di ricerca per capire il contenuto della pagina. Quindi keywords e frasi chiave vanno indicate 23 nella URL, nella struttura delle directory, nel file HTML e nel nome della pagina. Posizionare le keywords nei meta data. 24 Sebbene i meta data della pagina (descrizione della pagina e keywords) non sono più importanti come una volta, continuano comunque ad avere il loro peso. Utilizziamoli quindi per inserirci keywords e frasi chiave. Queste le linee guida: • Tra i 100 e i 150 caratteri (non di più e non di meno) • Fornire una ragione forte che spinga a visitare la pagina • Inserire le keywords all’interno del testo in modo discorsivo e non forzato • Non riempire il testo di keywords solo per il gusto di usarle Condividi questo ebook! http://rhei.it Internazionalizzare: mission possible! 19 Mettere le keywords nell’Header text. 25 L’header text (o testo H1), è il titolo di un articolo o un testo in grassetto che compare all’inizio della pagina. Esso viene considerato da Google e dagli altri motori di ricerca con un certo peso, quindi bisogna posizionare anche qui le nostre keywords. Posizionare le keywords nel contenuto della pagina. 26 Le keywords all’interno del testo della pagina confermano ai motori che il contenuto è effettivamente quello indicato dalle keywords del titolo. Spesso si sente dire di utilizzare in un testo le parole chiave da un minimo di 4-6 volte ad un massimo di 10-12 volte, noi consigliamo di scrivere in modo naturale e di generare contenuto di qualità pensando principalemente agli utenti. Usare le keywords nell’ALT TEXT 27 Anche le immagini devo essere ottimizzate per permetterne la lettura ai motori di ricerca. L’ALT TEXT di un’immagine viene scritto in linguaggio HTML. L’ALT TEXT non deve contenere trattini (-). http://blog.hubspot.com/blog/tabid/6307/bid/32567/A-Marketer-s-Guide-to-OptimizingImages-for-Google-Search.aspx Condividi questo ebook! http://rhei.it Internazionalizzare: mission possible! 20 Utilizzare una sola lingua per ciascuna pagina. 28 E’ sconsigliato utilizzare differenti lingue in una stessa pagina. Ottimizzare per i motori di ricerca locali. 29 Negli Stati Uniti e in Europa facciamo un largo uso di Google, ma ad esempio in Cina bisogna ottimizzare per Baidu e in Russia per Yandex. Permetti ai visitatori di navigare tra i diversi siti locali. Se hai più versioni del tuo sito pensati per diverse lingue, utilizza delle 30 icone come link ai contenuti multilingua nella parte alta della pagina. Si possono usare le bandiere dei paesi come link al sito di ogni lingua. Ad esempio Apple ha addirittura una pagina con la lista di tutte le nazioni per le quali ha sviluppato un sito. Condividi questo ebook! http://rhei.it Internazionalizzare: mission possible! 21 I siti locali vanno linkati ai footers. 31 Aggiungi links ai tuoi siti locali nei pie di pagina di tutti i domini. Questo sarà utile ai visitatori che individueranno con facilità i contenuti di loro interesse e svilupperà un interlink tra i tuoi diversi website. Inserisci una call-to-action (CTA). 32 Ogni pagina del sito, blog incluso, dovrebbe avere almeno una call-toaction posizionata nella parte alta. Non far scendere il visitatore verso il basso della pagina per vedere la call-to-action. Esse sono utili in termini di SEO perché creano un link interno ad una specifica landing page. Spesso le CTA sono immagini, quindi andrà ottimizzato il filename dell’immagine e l’alt text per la keyword in base alla quale vogliamo targhettizzare la pagina. Monitora il tuo posizionamento. Lascia ai motori il tempo necessario per le loro valutazioni, (un paio di giorni o anche un paio di settimane) poi inizia a monitorare il 33 posizionamento del tuo sito, osserva cosa accade e traccia i progressi. Condividi questo ebook! http://rhei.it Internazionalizzare: mission possible! 22 Capitolo 5 OFF-PAGE SEO Creare contenuto di valore. 34 Offri contenuti originali e di valore a cui la gente possa essere interessata. Predisporre il proprio sito per attirare i links di altre webs deve essere sempre una priorità, aldilà di ogni consiglio di azione di seo off-page. Più siti collegano la tua web locale, migliore sarà il tuo ranking nelle ricerche locali. Il tuo sito locale necessita ricevere il maggior numero possibile di link inbound per crescere in termini di credibilità e autorevolezza nelle lingue/paesi di tuo interesse. Generare contenuti di valore personalizzati sul mercato locale sarà uno dei metodi più efficaci per il successo della tua strategia di link building. Condividi questo ebook! http://rhei.it Internazionalizzare: mission possible! 23 Registrare ogni sito nella directory locale. 35 Ogni sezione locale del sito deve essere registrata nelle directory locali più importanti come Google Places, Bing Business Portal, ecc... http://it.bing.com/businessportal Ottenere link inbound dai paesi a cui indirizziamo la nostra comunicazione. 36 Google valuta con molta attenzione i link esterni al tuo sito, essi sono uno degli elementi più importanti che vengono utilizzati per deciderne il posizionamento. Quindi è necessario fare in modo che siti UK linkino alla nostra estensione.uk, siti in Germania alla nostra estensione .de, ecc. http://searchengineland.com/search-illustrated-international-seo-tips-13834 Chiedere a chi si conosce di linkarci. Quando si comincia, uno dei modi migliori per ottenere links è di chiedere alla gente che si conosce di linkare dal loro sito al nostro, utilizzando 37 una keyword come anchor text (cioè quelle parole su cui clicchiamo per effettuare il link). Chiediamo dunque alla nostra rete di conoscenze sparsa per il mondo (clienti, fornitori, partners, venditori, ma anche amici ) di effettuare un link al nostro sito locale. Condividi questo ebook! http://rhei.it Internazionalizzare: mission possible! 24 Farsi ospitare nei blog di nicchia di altre aziende del tuo settore. Fai una lista di tutti i blog di nicchia del tuo settore. Inizia a commentare in modo acuto e preciso qualche post dei blogger di tuo interesse e, in 38 seguito, chiedi di poter scrivere un guest post sui loro blog. Se accettano scrivi un contenuto NUOVO (assolutamente vietato ogni copia-incolla di materiale già pubblicato sul proprio sito) inserendo nel testo un paio di links al tuo sito utilizzando un anchor test con le tue parole chiave più rilevanti. Intervistare un esperto del tuo settore per ogni paese. 39 Fai un’intervista ad un esperto locale che abbia un website o un blog, crea poi un post sull’evento e rimandalo per ringraziare di averti concesso l’intervista. A chi riceve farà piacere condividere il tuo post sui propri canali web ed una opportunità di auto-promozione. Anche il tuo sito ne guadagnerà in visibilità e diffusione attraverso i lettori del tuo ospite. Condividi questo ebook! http://rhei.it Internazionalizzare: mission possible! 25 Evitare le tecniche SEO di “blackhat” E’ importante sapere quali strategie di linking sono da evitare, per non perdere tempo e risorse nel fare qualcosa che potrebbe portare Google a 40 rimuovere il tuo sito dai motori di ricerca (il temuto sandbox di Google). Attività sconsigliate: • Comprare links • Scambio di link (link farming) • Article submissions (es. Ezine articles, InfoBarrel, ecc..) • Troppi scambi di link 1:1 Insegnare qualcosa di utile ai visitatori 41 Utilizza contenuto educativo, cioè contenuto che insegna alla gente qualcosa che li aiuta a risolvere problemi e risponde alle loro domande. Il blog è il canale ideale per fornire contenuto educativo ai propri lettori. Gli articoli devono essere brevi, contenere consigli utili e risorse da scaricare (ebooks, whitepapers, webinars, video, ecc…). Tutti elementi adatti anche per ottenre links da altri siti. Condividi questo ebook! http://rhei.it Internazionalizzare: mission possible! 26 Capitolo 6 ELEMENTI DI WEBSITE DESIGN Utilizzare fonts riconoscibili. 42 Conviene sempre usare fonts comuni, riconoscibili in tutto il mondo. Solo così abbiamo la certezza che la maggior parte dei schermi mostreranno correttamente il nostro testo. Se vuoi andare sul sicuro scegli tra queste fonti di testo: • Times new roman • Arial • Verdana Condividi questo ebook! http://rhei.it Internazionalizzare: mission possible! 27 Creare un web design flessibile. 43 Se il nostro sito è pensato per essere visualizzato da utenti di diverse culture, deve necessariamente avere un design flessibile. Questo per molteplici ragioni, la più evidente è la differente lunghezza delle parole nelle diverse lingue. Ad esempio il tedesco utilizza parole molto più lunghe dell’inglese e molti linguaggi asiatici hanno bisogno di maggiore spazio nella parte inferiore del testo rispetto agli alfabeti occidentali. Quindi gli spazi fissi sono da evitare in favore di strutture espandibili secondo le diverse lunghezze dei testi. http://sixrevisions.com/web_design/how-web-designers-can-adopt-a-global-mindset/ Tener conto delle diverse connotazioni dei colori e dei differenti significati della numerologia. 44 I colori hanno diversi significati a seconda della cultura della nazione che li utilizza. Teniamone conto nell’impostare il nostro sito. Ad esempio Europei e Americani associano il bianco alla purezza e al matrimonio. Per Cinesi, Giapponesi e alcuni Africani è invece il colore del lutto. Attenzione anche ai numeri, soprattutto se associati a brand e prodotti. Ad esempio in Cina il numero 4 è considerato di malaugurio, esattamente il contrario del numero 8. Condividi questo ebook! http://rhei.it Internazionalizzare: mission possible! 28 Usare la corretta formattazione delle date. 45 Ad esempio il nostro 24/01/2013 diventa 24/01/2013 negli Stati Uniti e January 24th, 2013 nell’inglese più canonico. Se vuoi “strizzare l’occhio” ad alcune culture locali, utilizza le loro abitudini nell’indicare le date e informati delle loro ricorrenze più importanti, adeguando la tua comunicazione a questi eventi. http://www.earthcalendar.net Ottimizzare le pagine che contengono i prezzi. 46 E’ importante che si possa sempre pagare con moneta locale. Se i clienti sono obbligati a pagare in valuta straniera si rivolgeranno probabilmente ad un tuo concorrente che permette il pagamento in valuta locale. Significa anche dare un’immagine davvero internazionale della propria azienda. Allo stesso modo cerca di assicurare spedizioni in tutto il mondo o altrimenti, indica esattamente dove si possono acquistare i tuoi prodotti localmente. Ricorda che tutte queste operazioni devono essere semplici e devono tener conto delle abitudini procedurali locali. http://blog.instabill.com/index.php/2012/05/23/5-things-to-consider-before-you-takeyour-business-global Condividi questo ebook! http://rhei.it Internazionalizzare: mission possible! 29 Capitolo 7 PPC & SOCIAL MEDIA Campagne a pagamento geo-targhettizzzate. 47 Se hai in mente di utilizzare Google AdWords devi geo-targhettizzare le tue campagne. In questo modo potrai creare annunci per ogni paese e lingua e targhettizzare per ognuno le specifiche keyword. In questo link una semplice guida su come su come creare la tua campagna internazionale con Adwords: http://blog.hubspot.com/blog/tabid/6307/bid/33283/ASimple-Guide-for-Setting-Up-Your-First-Google-AdWords-Campaign.aspx Puoi anche utilizzare il sistema di AdWords Translation, però verifica sempre le traduzioni prima di lanciare la tua campagna: http://www.translated.net/en/adwordslocalization Condividi questo ebook! http://rhei.it Internazionalizzare: mission possible! 30 Fai in modo che i tuoi post vengano re-tweettati. 48 I retweets sono un ottimo modo per espandere i tuoi contenuti aldilà del tuo network abituale. Lascia sempre uno spazio per i commenti e per permettere “RT @username”. Più retweets riesci ad ottenere per le tue parole chiave, più in alto verrai posizionato dai motori. Nei profili social della tua azienda includi sempre i link al tuo sito. 49 Nella metodologia inbound, il fine ultimo della presenza di un’azienda nei social media è quello di portare traffico al proprio sito e convertire i visitatori in leads. Usando specifiche keyword e linkando i tuoi profili aziendali su Facebook, Twitter, LinkedIn, Google+ al tuo sito, otterrai nuove visite e un miglior posizionamento nei risultati di ricerca. Aggiungi una hashtag ai tuoi tweet Stai tweettando un commento su una campagna che hai lanciato o su un’evento al quale sei ospite? Includi il tuo hashtag così i tuoi 50 tweet potranno essere facilmente ritrovati anche da chi non ti sta seguendo direttamente. Quindi più visite al tuo sito aziendale e miglior posizionamento SEO. Condividi questo ebook! http://rhei.it Internazionalizzare: mission possible! 31 Vuoi internazionalizzare la tua strategia online? 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