Il ruolo del turismo culturale e del turismo d`affari nell`incoming
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Il ruolo del turismo culturale e del turismo d`affari nell`incoming
Il ruolo del turismo culturale e del turismo d’affari nell’incoming internazionale dell’ Italia L’ Italia ed il turismo internazionale Venezia 17 Aprile 2007 Paolo Sergardi – Pragma Alberto Biraghi – TNS Infratest CONTESTO DI RIFERIMENTO Il contesto di analisi è rappresentato dai viaggiatori stranieri che hanno soggiornato in Italia per almeno una notte nei tre anni compresi tra Febbraio 20042004-Gennaio 2007 Si tratta di circa 117 Milioni di visitatori pari al 63% del totale totale dei flussi incoming del periodo. La base statistica di calcolo su cui si fondano le stime presentate presentate è pari a 157.584 interviste. Ai fini delle analisi di trend presentate, per semplicità semplicità espositiva, si intenderà intenderà con: Anno 2004 -> Il periodo Febbraio 20042004-Gennaio 2005 Anno 2005 -> Il periodo Febbraio 20052005-Gennaio 2006 Anno 2006 -> Il periodo Febbraio 20062006-Gennaio 2007 Evoluzione del mercato nel biennio 37,3 Totale mercato 42,1 +13% Per motivo del viaggio 10,0 Vacanza culturale Lavoro 12,5 7,2 9,7 10,4 Vacanza tradizionale Altre presenze 10,5 9,6 9,4 2004 (Mil. Di presenze) 2006 (Mil. Di presenze) +25% +34% + 1% - 2% Nel corso del biennio 2004-2006 le presenze di turisti stranieri pernottanti in Italia sono cresciute di circa 4,8 milioni, con un incremento percentuale pari al 13% . Questa dinamica complessivamente positiva non è tuttavia risultata omogenea nei diversi segmenti di domanda turistica. I turisti “culturali” (che sono venuti nel nostro Paese per visitare città di arte e luoghi di interesse culturale) sono cresciuti del 25%, mentre gli stranieri che sono venuti in Italia per lavoro sono cresciuti del 34%. A fronte di queste dinamiche ampiamente positive gli stranieri che sono venuti in Italia per trascorrere una vacanza di tipo tradizionale (al mare, in montagna o al lago) sono cresciuti solo dell’ 1%. Le altre presenze turistiche sono infine diminuite del 2%. Caratteristiche del turismo “culturale” e “business” I Paesi di provenienza Composizione dei diversi flussi incoming per PAESE DI PROVENIENZA (periodo Febbraio 2004 – Gennaio 2007) Vacanza culturale Lavoro Vacanza tradizionale Altre presenze 8% 22% 51% 20% 16% 16% 44% 24% 60% 28% 32% 46% 8% 3% 8%14% Paesi di Confine Altri Paesi Europa Occidentale Altri Paesi Europa Orientale Altro Paesi extra-europei Presso tutti i segmenti di domanda turistica che interessano il nostro Paese la percentuale più elevata di stranieri risulta provenire dai Paesi dell’ Europa occidentale non direttamente confinanti con il nostro Paese. Tuttavia è possibile evidenziare alcune rimarchevoli differenze relative tra i diversi segmenti di domanda. In particolare nell’ambito del turismo culturale appare accentuata la presenza di Residenti in Paesi extra-europei che costituiscono il secondo gruppo per numerosità (sono il 22%) Apprezzabile è l’incidenza dei Residenti in Paesi extra-europei anche sul segmento di viaggiatori per lavoro, nell’ambito del quale tuttavia si segnala anche una presenza relativamente più forte di Residenti in Paesi dell’Europa Orientale. La modalita’ di trasporto utilizzata Composizione dei diversi flussi incoming per MODALITA’ DI TRASPORTO (periodo Febbraio 2004 – Gennaio 2007) Vacanza culturale Lavoro 31% 41% Vacanza tradizionale Altre presenze 59% 5% 3% 56% Strada 6% Treno 1% 15%2% 81% 47% 5% 43% Aereo 5% Nave Coerentemente anche con la diversa distribuzione geografica del Paese di origine, il turismo culturale ed il turismo di affari si caratterizzano per un maggior ricorso all’aereo come modalità di trasporto utilizzata per raggiungere il nostro Paese. Nell’ambito del turismo culturale l’aereo è la modalità di trasporto preferita nel 59% dei casi, mentre nell’ambito del turismo “business” è la modalità preferita nel 56% dei casi. Situazione “capovolta” è quella rappresentata dal turismo tradizionale, dove la modalità di trasporto di gran lunga preferita (81%) risulta essere l’auto. Utilizzo di pacchetti turistici Composizione dei diversi flussi incoming per UTILIZZO DI PACCHETTI TURISTICI (periodo Febbraio 2004 – Gennaio 2007) Vacanza culturale Lavoro Vacanza tradizionale Altre presenze 22% 3% 8% 7% 78% 97% 92% 93% Hanno utilizzato un pacchetto Non hanno utilizzato un pacchetto Il ricorso a pacchetti turistici che prevedono un viaggio organizzato interessa complessivamente l’11% dei viaggiatori stranieri. Da questo punto di vista i viaggiatori per turismo culturale sono quelli che tendono di più in assoluto a fare uso di pacchetti turistici (vi ricorre il 22% di viaggiatori di questo segmento). All’estremo opposto troviamo invece i viaggiatori per lavoro che utilizzano pacchetti turistici solo nel 3% dei casi. Numero di pernotti Composizione dei diversi flussi incoming per NUMERO DI PERNOTTI (periodo Febbraio 2004 – Gennaio 2007) Vacanza culturale Altre presenze 20% 40% 35% 20% 7% 22% 6% 7% 65% Lavoro Vacanza tradizionale 43% 30% 32% 29% 11% Differenze apprezzabili tra i diversi segmenti di domanda si riscontrano anche in termini di numero di notti trascorse nel nostro Paese. I viaggiatori per lavoro in due casi su tre esauriscono la propria esperienza di viaggio nell’arco di tre giorni. Più lunga risulta la permanenza dei “turisti culturali”: se nel 30% dei casi il loro viaggio dura non più di tre notti, nel 43% dei casi si protrae per almeno una settimana e nel 27% dei casi supera le 7 notti. Da questo punto di vista i viaggiatori che trascorrono in Italia una vacanza “tradizionale” mostrano permanenze più lunghe con il 40% di loro che si trattiene per più di una settimana ed una permanenza media di 1,5/2 giorni più lunga rispetto alle due precedenti tipologie di viaggiatori Numero medio di notti 17% 15% fino a 3 notti da 4 a 7 notti da 8 a 14 notti oltre 14 notti Vacanza culturale Lavoro Vacanza tradizionale Altre presenze 7,1 7,4 8,9 11,8 Tipo di alloggio e spesa media giornaliera pro-capite NUMERO MEDIO DI TIPOLOGIE DI ALLOGGIO DIVERSE UTILIZZATE Composizione dei diversi flussi incoming per TIPO DI ALLOGGIO UTILIZZATO (periodo Febbraio 2004 – Gennaio 2007) Vacanza culturale 73% 9% 14% 5% Lavoro 73% 7% 6% Vacanza tradizionale Altre presenze Albergo 32% 15% 22% 9% 17% 54% 17% Casa privata Ospite 47% 8% 3% Camping 3% 7% Altro 1,08 1,02 1,04 Se l’albergo risulta essere generalmente la struttura ricettiva più utilizzata dagli stranieri, notevole appare la diversa accentuazione del fenomeno tra le singole tipologie di viaggiatori. Turisti culturali e turisti di lavoro pernottano in albergo nel 73% dei casi, mentre i turisti venuti in Italia per una vacanza tradizionale lo utilizzano “solo” nel 54% dei casi. Tra questi ultimi acquista una maggiore importanza relativa l’uso di abitazioni private (in affitto o di proprietà) e dei campeggi. Inoltre i viaggiatori per lavoro ed i viaggiatori culturali sono le tipologie di turisti che mostrano i più elevati livelli di spesa media pro-capite giornaliera (spesa che comprende sia l’alloggio sia tutte le altre spese sostenute). 1,07 Vacanza culturale Lavoro Vacanza tradizionale Altre presenze Spesa media giornaliera procapite (Euro) 105,7 95,7 73,6 62,2 Numero di Province visitate Composizione dei diversi flussi incoming per NUMERO DI PROVINCE VISITATE (periodo Febbraio 2004 – Gennaio 2007) Vacanza culturale 15% 12% 62% Lavoro 11% 4% 2% 82% Vacanza tradizionale 82% Altre presenze 81% Una Due 12% 11% 2% 4% 10% 5% 4% Tre Quattro o più Il numero di Province visitate dagli stranieri che effettuano un viaggio in Italia è piuttosto basso ed in media solo in un caso su quattro viene visitata più di una Provincia. Rappresentano un’eccezione in questo senso i turisti culturali che nel 12% dei casi arrivano a visitare quattro o più Province, in un altro 12% dei casi visitano tre Province, nel 15% dei casi ne visitano due e “solo” nel 62% visitano un’unica Provincia. Province visitate PROVINCIA Composizione dei flussi incoming delle Principali Province per MOTIVO DEL VIAGGIO (periodo Febbraio 2004 – Gennaio 2007) Roma Venezia Milano Firenze Bolzano Verona Napoli Torino Brescia Trento Bologna Siena Pisa Genova Udine Padova Como Rimini Palermo Bergamo Perugia Imperia Lucca Ancona La Spezia Trieste Treviso Vicenza Salerno Bari Livorno Savona Belluno Vacanza culturale Lavoro Vacanza tradizionale Altre presenze 59% 54% 28% 68% 5% 24% 47% 21% 11% 8% 27% 60% 60% 25% 12% 27% 21% 12% 35% 29% 46% 18% 45% 16% 39% 23% 19% 18% 37% 22% 19% 14% 8% 18% 8% 46% 9% 14% 19% 13% 41% 18% 13% 44% 5% 9% 18% 19% 31% 19% 14% 8% 35% 11% 7% 10% 21% 6% 30% 43% 48% 7% 21% 9% 7% 9% 4% 25% 4% 6% 63% 44% 19% 7% 54% 55% 5% 9% 9% 30% 48% 7% 36% 61% 35% 8% 9% 45% 22% 19% 38% 13% 7% 6% 32% 18% 47% 55% 59% 19% 12% 22% 18% 19% 14% 21% 30% 16% 24% 24% 26% 21% 27% 22% 35% 24% 14% 22% 28% 34% 29% 23% 44% 18% 35% 31% 28% 24% 39% 26% 23% 24% L’offerta turistica del nostro Paese è notoriamente molto variegata. Una significativa riprova in questo senso è data dall’analisi della composizione dei flussi turistici provinciali per tipologia di visitatori stranieri. Appare evidente come vi siano Province decisamente interessate da flussi di turismo culturale (Roma, Venezia, Firenze, Napoli, Siena, Pisa etc.), Province interessate da flussi di turismo “business” (Milano, Torino, Bologna, Treviso, Vicenza etc.) e Province interessate da flussi di turismo “tradizionale” (Bolzano, Verona, Brescia, Trento, Genova, Rimini etc.) Stagionalità Composizione dei flussi incoming mensili per NUMERO DI PROVINCE VISITATE (periodo Febbraio 2004 – Gennaio 2007) 27% 28% 28% 27% 13% 14% 15% 17% 26% 21% 36% 20% 41% 21% 41% 20% 37% 24% 20% 27% 30% 7% 6% 36% Vacanza culturale Lavoro 31% 27% m br e Se tte m gli Lu Vacanza tradizionale 31% Di ce 26% No ve m br e 29% br e 25% Ot to 17% br e 9% o 26% 14% Ag os to 18% ug no gi o 29% 37% 24% Gi 21% Ma g 31% e 27% 25% Ap r il 30% Ma rz o 30% ra io Ge nn ai o 29% 28% Fe bb 31% 23% Altre presenze Analizzando la composizione delle presenze straniere nei vari mesi dell’anno, emergono altre interessanti differenze che caratterizzano le diverse tipologie di viaggiatori. La percentuale di turisti culturali sul totale delle presenze straniere tende a rimanere stabile nel corso del tempo, oscillando tra un minimo del 20% ed un massimo del 30%. I turisti “tradizionali” evidenziano un andamento fortemente ciclico, con punte del 41% nei mesi estivi e valori di morbida, pari al 6%, nei mesi invernali. I viaggiatori per lavoro, al contrario, mostrano un andamento anti-ciclico, raggiungendo il massimo della concentrazione nei mesi invernali (37%) ed un minimo del 9% ad Agosto. Effetti sulla dinamica complessiva dei flussi turistici Trend biennale dell’ incoming per Paese di origine VARIAZIONE COMPLESSIVA DEL MERCATO +4,8 Milioni di presenze (+13%) Variazioni per Paese di origine 10,0 Paesi di Confine Altri Paesi Europa Occidentale Altri Paesi Europa Orientale Altro Paesi extraeuropei +10% 10,9 19,7 20,5 2,7 4,8 4,9 5,9 2004 (Mil. Di presenze) 2006 (Mil. Di presenze) +4% +76% +20% La forte crescita fatta registrare negli ultimi due anni dal turismo “business” e dal turismo culturale si riflette in maniera abbastanza evidente nell’evoluzione della distribuzione degli stranieri per Paese di provenienza. Gli stranieri che visitano l’Italia continuano prevalentemente a provenire dai Paesi confinanti e dagli altri Paesi dell’Europa Occidentale. Questo segmento di domanda fa anche registrare una crescita dell’ordine di circa 1,7 milioni di presenze. Tuttavia, a fronte, di ciò appare vistosa la crescita degli stranieri provenienti dall’Est Europa o da Paesi non Europei, crescita superiore a quella degli altri stranieri, sia in valore assoluto (+3,1 mil. di presenze) sia, a maggior ragione, in termini percentuali. Trend biennale dell’ incoming per modalità di trasporto VARIAZIONE COMPLESSIVA DEL MERCATO +4,8 Milioni di presenze (+13%) Variazioni per modalità di trasporto impiegata 19,8 Strada Treno 1,7 - 9% 1,6 14,7 Aereo Nave + 3% 20,3 19,2 1,1 +31% 0% 1,1 2004 (Mil. Di presenze) 2006 (Mil. Di presenze) Considerata la maggiore propensione dei viaggiatori culturali e dei viaggiatori per lavoro ad utilizzare l’aereo come mezzo di trasporto per raggiungere il nostro Paese, non stupisce che nel corso del biennio 2004-2006 la quantità degli stranieri pernottanti che sono giunti in Italia con questo mezzo sia cresciuta del 31%. La crescita degli stranieri che hanno utilizzato l’auto nello stesso periodo è risultata solo del 3%. Se questi trend dovessero essere confermati è pensabile che la modalità di trasporto aerea nel giro di breve tempo sostituirà l’auto come modalità più utilizzata. Trend biennale dell’ incoming per utilizzo di pacchetti turistici VARIAZIONE COMPLESSIVA DEL MERCATO +4,8 Milioni di presenze (+13%) Variazioni per utilizzo di pacchetti turistici 3,8 Hanno utilizzato +22% 4,6 33,5 +12% Non hanno utilizzato 37,5 2004 (Mil. Di presenze) 2006 (Mil. Di presenze) Si è visto che il ricorso a pacchetti turistici caratterizza specificatamente il segmento dei viaggiatori culturali, laddove i viaggiatori “business” sono coloro che ricorrono meno degli altri a questa forma di organizzazione del viaggio. Il saldo complessivo di queste due tendenze contrapposte ha comunque prodotto una crescita del 22% nel numero di viaggiatori stranieri che hanno fatto ricorso ad un pacchetto turistico, percentuale superiore alla crescita complessiva dell’incoming turistico. Trend biennale dell’ incoming per numero di pernotti VARIAZIONE COMPLESSIVA DEL MERCATO +4,8 Milioni di presenze (+13%) Variazioni per numero di pernotti fino a 3 notti 13,3 da 4 a 7 notti 12,7 14,8 7,5 da 8 a 14 notti oltre 14 notti +19% 15,8 7,4 3,8 4,2 2004 (Mil. Di presenze) 2006 (Mil. Di presenze) +16% - 2% Anche sull’ evoluzione della permanenza media degli stranieri in Italia “pesa” la forte dinamica positiva fatta registrare dal turismo culturale e dal turismo “business”. Nel biennio 2004-2006 crescono del 19% gli stranieri con una permanenza inferiore ai tre giorni e del 16% gli stranieri con una permanenza compresa tra i 4 ed i 7 giorni. Si riducono gli stranieri che si trattengono in Italia tra 1 e 2 settimane (-2%) e crescono, ma meno del mercato complessivo (+11%), gli stranieri che si trattengono per più di due settimane. Complessivamente il tutto si traduce in una riduzione della permanenza media degli stranieri in Italia che passa da 8,8 a 8,4 giorni. Numero medio pernotti +11% 2004 2006 Variazione % 8,8 8,4 -0,4 -5% Trend biennale dell’ incoming per tipo di alloggio VARIAZIONE COMPLESSIVA DEL MERCATO +4,8 Milioni di presenze (+13%) Variazioni per tipo di alloggio Apprezzabile risulta anche l’impatto sulle strutture ricettive. 21,1 25,2 Albergo Casa privata 6,1 5,2 6,9 8,1 Ospite +19% -15% +18% Camping 2,9 2,5 -14% Altro 2,7 3,3 +22% 2004 (Mil. Di presenze) 2006 (Mil. Di presenze) Gli alberghi (privilegiati sia dai turisti culturali che dai turisti “business”) fanno registrare un aumento delle presenze pari al 19%, mentre un’apprezzabile flessione (-15%) interessa il ricorso alle abitazioni private (in affitto o di proprietà) ed il ricorso alle strutture per il campeggio (-14%). Positiva la dinamica (+22%) nell’utilizzo di altre forme di alloggio correlata anch’essa all’aumento dei viaggiatori “business”. Cresce infine il numero di stranieri che si avvalgono dell’ospitalità di amici o parenti, in questo caso, tuttavia, come conseguenza dell’ aumento dei viaggi dovuti a relazioni parentali (+18%). Trend biennale dell’ incoming per spesa media pro-capite giornaliera Anno 2004 Anno 2006 Euro Differenza Var % 82,1 81,3 -0,8 -1% Vacanza culturale 107,1 104,5 -2,6 -2% Lavoro 92,8 102,5 9,7 11% Vacanza tradizionale 75,7 70,5 -5,2 -7% Altre presenze 64,8 59,8 -5,0 -8% Totale mercato Per motivo del viaggio Nel corso del biennio 2004-2006 la spesa media pro-capite giornaliera degli stranieri che hanno pernottato in Italia ha subito una lieve flessione, passando da 82,1 Euro a 81,3 Euro. In realtà il fenomeno avrebbe potuto risultare più accentuato se non fosse aumentata la quota dei viaggiatori per lavoro che sono l’unico segmento di viaggiatori che nel periodo considerato aumenta la propria spesa media pro-capite giornaliera, passando da 92,8 Euro a 102,5 Euro (+11%). I viaggiatori culturali (l’altro segmento di viaggiatori in crescita) fanno registrare un calo passando da 107,1 Euro a 104,5 Euro (-2%), mentre ancora più accentuato risulta il calo della spesa media pro-capite giornaliera dei viaggiatori “tradizionali” (-7%) e dei viaggiatori per altri motivi (-8%) Trend biennale dell’ incoming per numero di Province visitate VARIAZIONE COMPLESSIVA DEL MERCATO +4,8 Milioni di presenze (+13%) Variazioni per numero di Province visitate 27,7 Una Due Tre Quattro o più +17% 32,4 5,0 4,7 2,6 2,8 2,0 2,3 2004 (Mil. Di presenze) 2006 (Mil. Di presenze) - 5% + 9% +13% L’analisi della mobilità interna al nostro Paese da parte degli stranieri mostra un andamento ambivalente. Aumenta in maniera rilevante (+17%) il numero degli stranieri che nel corso del loro viaggio visitano una sola Provincia e, su tale dato, incide chiaramente la crescita dei viaggi di lavoro. Diminuiscono (-5%) gli stranieri che visitano più di una Provincia mentre crescono, seppur meno del mercato complessivo (+9%), gli stranieri che visitano tre Province. In linea con la crescita del mercato complessivo (+13%) è invece l’aumento del numero di viaggiatori che visitano quattro o più province e su quest’ultima dinamica sembra ragionevole poter ipotizzare che abbia giocato un ruolo determinante la crescita del turismo culturale Trend biennale dell’ incoming per Provincia Flusso incoming prevalente PROVINCIA 2004 2006 Mil. Di presenze V. culturale V. culturale Business V. culturale V. tradizionale V. tradizionale V. culturale Business V. tradizionale V. tradizionale Business V. culturale V. culturale V. tradizionale V. tradizionale Altro V. tradizionale V. tradizionale V. culturale/tradizionale Business V. culturale V. tradizionale V. culturale Altro V. culturale/tradizionale Altro Business Business V. culturale/tradizionale Altro V. tradizionale V. tradizionale V. tradizionale Roma Venezia Milano Firenze Bolzano Verona Napoli Torino Brescia Trento Bologna Siena Pisa Genova Udine Padova Como Rimini Palermo Bergamo Perugia Imperia Lucca Ancona La Spezia Trieste Treviso Vicenza Salerno Bari Livorno Savona Belluno 6,41 5,35 4,28 3,56 3,04 2,63 1,77 1,21 1,49 1,32 0,95 0,89 0,89 0,88 0,85 0,63 0,64 0,65 0,53 0,47 0,47 0,51 0,47 0,46 0,45 0,47 0,39 0,40 0,42 0,41 0,36 0,33 0,33 8,52 6,01 5,47 4,06 2,63 2,39 1,91 1,73 1,09 1,04 1,00 1,06 1,05 0,86 0,83 0,80 0,68 0,64 0,62 0,58 0,54 0,57 0,59 0,48 0,51 0,42 0,49 0,44 0,44 0,43 0,40 0,36 0,26 Var. % 33% 12% 28% 14% -13% -9% 7% 43% -27% -21% 6% 19% 18% -2% -3% 27% 7% -2% 17% 25% 13% 13% 26% 5% 14% -12% 25% 10% 4% 5% 8% 9% -22% Un’offerta turistica molto articolata come quella del nostro Paese e dinamiche della domanda fortemente eterogenee come quelle che si sono configurate nel periodo 2004-2006 inevitabilmente producono una forte redistribuzione sul territorio delle presenze turistiche straniere. Benché non esista una relazione “meccanica” certa tra vocazione turistica di una Provincia e evoluzione dei suoi flussi turistici, appare abbastanza evidente come - salvo rare eccezioni - le Province a più elevata offerta di turismo culturale e di turismo “business” abbiano fatto registrare nel biennio 2004-2006 una crescita delle presenze turistiche straniere superiore alla media nazionale. Al contrario le Province a più elevata offerta di turismo “tradizionale” mostrano quasi sempre tassi di crescita inferiori alla media nazionale, se non addirittura negativi. Ulteriore aspetto degno di nota è rappresentato dal fatto che, tendenzialmente, le Province che fanno registrare tassi di crescita delle presenze straniere superiori alla media nazionale sono quelle che già presentano la più alta concentrazione di turisti, in un processo che sembra polarizzare la domanda intorno a pochi centri maggiori. Trend biennale dell’incoming per periodo del viaggio VARIAZIONE COMPLESSIVA DEL MERCATO +4,8 Milioni di presenze (+13%) Variazioni per periodo del viaggio GennaioMarzo 6,6 +10% 7,2 11,1 AprileGiugno 11,5 12,9 LuglioSettembre OttobreDicembre 15,1 6,7 8,2 2004 (Mil. Di presenze) 2006 (Mil. Di presenze) + 4% +17% +23% La crescita del turismo culturale e del turismo “business” sembra aver prodotto un fenomeno di destagionalizzazione della domanda turistica di entità ancora modesta. Crescono le presenze di stranieri nel periodo Ottobre-Dicembre (+23%), ma crescono anche le presenze nel periodo estivo LuglioSettembre (+17%). Una crescita più moderata interessa i periodi Gennaio-Marzo e Aprile-Giugno che spesso risentono in maniera apprezzabile del calendario delle festività Pasquali. Trend biennale della valutazione dell’Italia Anno 2004 Anno 2006 Voto medio Differenza Var % 8,28 8,33 0,05 0,6% Vacanza culturale 8,29 8,33 0,04 0,5% Lavoro 7,99 7,93 -0,06 -0,8% Vacanza tradizionale 8,49 8,58 0,10 1,1% Altre presenze 8,26 8,41 0,15 1,9% Totale mercato Per motivo del viaggio Anche in termini di valutazione dell’Italia la dinamica del giudizio formulato dagli stranieri nel corso del biennio 2004-2006 sembra risentire del cambio strutturale di domanda che è intervenuto in questo periodo. Il voto medio assegnato all’Italia dagli stranieri pernottanti tra il 2004 ed il 2006 è infatti cresciuto lievemente, passando da 8,28 a 8,33. Tale crescita avrebbe potuto essere maggiore se non fosse aumentato parallelamente il numero di viaggiatori culturali e di viaggiatori per lavoro. Queste due tipologie sono infatti quelle che si sono mostrate relativamente più critiche nei confronti del nostro Paese assegnando i voti medi più bassi e, nel caso dei viaggiatori per lavoro, tale voto si è andato addirittura riducendo nei due anni considerati. I viaggiatori “tradizionali” e gli altri turisti stranieri si sono infatti mostrati più benevoli ed i loro voti medi nel corso del tempo sono anche cresciuti in maniera più consistente Spunti di riflessione Spunti di riflessione La crescita del turismo di affari e del turismo culturale ampliano la gamma delle origini di provenienza dei visitatori stranieri ed in questo modo aumentano in maniera esponenziale il potenziale di domanda turistica rivolto verso il nostro Paese, dal momento che si assiste alla sostituzione di mercati “maturi” con mercati più giovani e per questo suscettibili di forti tassi di crescita. Parallelamente è ragionevole ritenere che un’appropriata attività di promozione dell’ immagine dell’ Italia diventi una variabile strategica di fondamentale importanza nell’alimentare una crescita del fenomeno turistico. Se la “vicinanza” perde di centralità come criterio di scelta della destinazione turistica, l’offerta turistica del nostro Paese, pur con tutta la propria specificità, finisce necessariamente con il doversi confrontare con una pluralità di alternative in un contesto altamente competitivo. Tale esigenza viene ulteriormente rinforzata dalla maggiore attitudine del “turista culturale” a far ricorso a forme di soggiorno organizzato (pacchetti turistici). La crescita della dispersione geografica e della lontananza dei Paesi di origine dei viaggiatori stranieri rende opportuno un potenziamento del network di collegamenti aerei internazionali da e per l’Italia, dal momento che questa modalità di trasporto tende rapidamente a proporsi come la modalità di viaggio preferita. Spunti di riflessione Il turismo internazionale dell’Italia tende a configurarsi sempre più come un turismo “intensivo”, nella misura in cui la presenza degli stranieri nel nostro Paese appare contrarsi nell’ambito di un arco temporale inferiore ai 7 giorni durante i quali - almeno nel caso del turismo culturale - viene visitato un numero crescente di Province. Questo richiede un elevato livello di efficienza delle infrastrutture, primo fra tutte il sistema di trasporti e di mobilità interna. A beneficiare maggiormente dell’evoluzione del flusso turistico in atto è soprattutto la struttura ricettiva alberghiera a discapito delle strutture ricettive private. Tale beneficio viene ulteriormente rafforzato dal fatto che il turismo di lavoro ed il turismo culturale costituiscono il segmento di domanda a più elevata spesa giornaliera pro-capite. Il rischio è quello di assistere ad una polarizzazione dei flussi di visitatori presso un numero limitato di grandi catene alberghiere con un conseguente apprezzabile impoverimento dell’indotto turistico. Un’ altro rischio di polarizzazione è riscontrabile nella tendenza del turismo di affari e del turismo culturale a concentrarsi presso i centri maggiori e a trascurare la periferia del sistema. Almeno per quanto concerne il turismo culturale - si pone il problema di riuscire a creare percorsi turistici satellite intorno ai percorsi principali, prospettando “pacchetti” e soluzioni di viaggio che siano in grado di valorizzare le realtà minori, eventualmente inserendole all’interno di un contesto di tipo regionale. Spunti di riflessione Il turismo di affari ed il turismo culturale tendono a ridurre la stagionalità dei flussi di viaggiatori internazionali, dal momento che il primo si mostra anti-ciclico rispetto al turismo “tradizionale”, mentre il secondo mantiene una maggiore costanza nel corso dei diversi mesi dell’anno. Questa caratteristica, di per sé positiva in quanto capace di garantire alla struttura dell’offerta una maggiore costanza di attività nel corso del tempo, non è del tutto priva di aree di rischio. Una concentrazione di turisti nelle grandi città nei mesi non estivi potrebbe acuire i problemi di congestione che già caratterizzano molti di questi centri e, specularmente, andare soggetta nei mesi estivi al rischio di una mancanza di servizi adeguati.