Il ruolo del turismo culturale e del turismo d`affari nell`incoming

Transcript

Il ruolo del turismo culturale e del turismo d`affari nell`incoming
Il ruolo del turismo culturale e
del turismo d’affari nell’incoming
internazionale dell’ Italia
L’ Italia ed il turismo internazionale
Venezia 17 Aprile 2007
Paolo Sergardi – Pragma
Alberto Biraghi – TNS Infratest
CONTESTO DI RIFERIMENTO
Il contesto di analisi è rappresentato dai viaggiatori stranieri che
hanno soggiornato in Italia per almeno una notte nei tre anni
compresi tra
Febbraio 20042004-Gennaio 2007
Si tratta di circa 117 Milioni di visitatori pari al 63% del totale
totale dei flussi
incoming del periodo.
La base statistica di calcolo su cui si fondano le stime presentate
presentate è pari a
157.584 interviste.
Ai fini delle analisi di trend presentate, per semplicità
semplicità espositiva, si
intenderà
intenderà con:
Anno 2004
->
Il periodo Febbraio 20042004-Gennaio 2005
Anno 2005
->
Il periodo Febbraio 20052005-Gennaio 2006
Anno 2006
->
Il periodo Febbraio 20062006-Gennaio 2007
Evoluzione del mercato nel biennio
37,3
Totale mercato
42,1
+13%
Per motivo del viaggio
10,0
Vacanza
culturale
Lavoro
12,5
7,2
9,7
10,4
Vacanza
tradizionale
Altre
presenze
10,5
9,6
9,4
2004 (Mil. Di presenze)
2006 (Mil. Di presenze)
+25%
+34%
+ 1%
- 2%
Nel corso del biennio 2004-2006 le
presenze di turisti stranieri
pernottanti in Italia sono cresciute di
circa 4,8 milioni, con un incremento
percentuale pari al 13% .
Questa dinamica complessivamente
positiva non è tuttavia risultata
omogenea nei diversi segmenti di
domanda turistica.
I turisti “culturali” (che sono venuti
nel nostro Paese per visitare città di
arte e luoghi di interesse culturale)
sono cresciuti del 25%, mentre gli
stranieri che sono venuti in Italia per
lavoro sono cresciuti del 34%.
A fronte di queste dinamiche
ampiamente positive gli stranieri che
sono venuti in Italia per trascorrere
una vacanza di tipo tradizionale (al
mare, in montagna o al lago) sono
cresciuti solo dell’ 1%.
Le altre presenze turistiche sono infine
diminuite del 2%.
Caratteristiche del turismo “culturale” e “business”
I Paesi di provenienza
Composizione dei diversi flussi incoming per
PAESE DI PROVENIENZA
(periodo Febbraio 2004 – Gennaio 2007)
Vacanza
culturale
Lavoro
Vacanza
tradizionale
Altre
presenze
8% 22%
51%
20%
16% 16%
44%
24%
60%
28%
32%
46%
8% 3%
8%14%
Paesi di Confine
Altri Paesi Europa Occidentale
Altri Paesi Europa Orientale
Altro Paesi extra-europei
Presso tutti i segmenti di domanda
turistica che interessano il nostro
Paese la percentuale più elevata di
stranieri risulta provenire dai
Paesi dell’ Europa occidentale non
direttamente confinanti con il
nostro Paese.
Tuttavia è possibile evidenziare
alcune rimarchevoli differenze
relative tra i diversi segmenti di
domanda.
In particolare nell’ambito del
turismo culturale appare
accentuata la presenza di
Residenti in Paesi extra-europei
che costituiscono il secondo
gruppo per numerosità
(sono il 22%)
Apprezzabile è l’incidenza dei
Residenti in Paesi extra-europei
anche sul segmento di viaggiatori
per lavoro, nell’ambito del quale
tuttavia si segnala anche una
presenza relativamente più forte
di Residenti in Paesi dell’Europa
Orientale.
La modalita’ di trasporto utilizzata
Composizione dei diversi flussi incoming per
MODALITA’ DI TRASPORTO
(periodo Febbraio 2004 – Gennaio 2007)
Vacanza
culturale
Lavoro
31%
41%
Vacanza
tradizionale
Altre
presenze
59%
5%
3%
56%
Strada
6%
Treno
1%
15%2%
81%
47%
5%
43%
Aereo
5%
Nave
Coerentemente anche con la
diversa distribuzione geografica
del Paese di origine, il turismo
culturale ed il turismo di affari si
caratterizzano per un maggior
ricorso all’aereo come modalità di
trasporto utilizzata per
raggiungere il nostro Paese.
Nell’ambito del turismo culturale
l’aereo è la modalità di trasporto
preferita nel 59% dei casi, mentre
nell’ambito del turismo “business”
è la modalità preferita nel 56% dei
casi.
Situazione “capovolta” è quella
rappresentata dal turismo
tradizionale, dove la modalità di
trasporto di gran lunga preferita
(81%) risulta essere l’auto.
Utilizzo di pacchetti turistici
Composizione dei diversi flussi incoming per
UTILIZZO DI PACCHETTI TURISTICI
(periodo Febbraio 2004 – Gennaio 2007)
Vacanza
culturale
Lavoro
Vacanza
tradizionale
Altre
presenze
22%
3%
8%
7%
78%
97%
92%
93%
Hanno utilizzato un pacchetto
Non hanno utilizzato un pacchetto
Il ricorso a pacchetti turistici che
prevedono un viaggio organizzato
interessa complessivamente l’11%
dei viaggiatori stranieri.
Da questo punto di vista i
viaggiatori per turismo culturale
sono quelli che tendono di più in
assoluto a fare uso di pacchetti
turistici (vi ricorre il 22% di
viaggiatori di questo segmento).
All’estremo opposto troviamo
invece i viaggiatori per lavoro che
utilizzano pacchetti turistici solo
nel 3% dei casi.
Numero di pernotti
Composizione dei diversi flussi incoming per
NUMERO DI PERNOTTI
(periodo Febbraio 2004 – Gennaio 2007)
Vacanza
culturale
Altre
presenze
20%
40%
35%
20% 7%
22% 6% 7%
65%
Lavoro
Vacanza
tradizionale
43%
30%
32%
29%
11%
Differenze apprezzabili tra i diversi
segmenti di domanda si riscontrano
anche in termini di numero di notti
trascorse nel nostro Paese.
I viaggiatori per lavoro in due casi su tre
esauriscono la propria esperienza di
viaggio nell’arco di tre giorni.
Più lunga risulta la permanenza dei
“turisti culturali”: se nel 30% dei casi il
loro viaggio dura non più di tre notti, nel
43% dei casi si protrae per almeno una
settimana e nel 27% dei casi supera le 7
notti.
Da questo punto di vista i viaggiatori che
trascorrono in Italia una vacanza
“tradizionale” mostrano permanenze più
lunghe con il 40% di loro che si trattiene
per più di una settimana ed una
permanenza media di 1,5/2 giorni più
lunga rispetto alle due precedenti
tipologie di viaggiatori
Numero medio
di notti
17% 15%
fino a 3 notti
da 4 a 7 notti
da 8 a 14 notti
oltre 14 notti
Vacanza culturale
Lavoro
Vacanza tradizionale
Altre presenze
7,1
7,4
8,9
11,8
Tipo di alloggio e spesa media giornaliera pro-capite
NUMERO MEDIO DI
TIPOLOGIE DI
ALLOGGIO DIVERSE
UTILIZZATE
Composizione dei diversi flussi incoming per
TIPO DI ALLOGGIO UTILIZZATO
(periodo Febbraio 2004 – Gennaio 2007)
Vacanza
culturale
73%
9% 14% 5%
Lavoro
73%
7% 6%
Vacanza
tradizionale
Altre presenze
Albergo
32%
15%
22% 9% 17%
54%
17%
Casa privata
Ospite
47%
8%
3%
Camping
3%
7%
Altro
1,08
1,02
1,04
Se l’albergo risulta essere
generalmente la struttura ricettiva
più utilizzata dagli stranieri,
notevole appare la diversa
accentuazione del fenomeno tra le
singole tipologie di viaggiatori.
Turisti culturali e turisti di lavoro
pernottano in albergo nel 73% dei
casi, mentre i turisti venuti in Italia
per una vacanza tradizionale lo
utilizzano “solo” nel 54% dei casi.
Tra questi ultimi acquista una
maggiore importanza relativa l’uso
di abitazioni private (in affitto o di
proprietà) e dei campeggi.
Inoltre i viaggiatori per lavoro ed i
viaggiatori culturali sono le tipologie
di turisti che mostrano i più elevati
livelli di spesa media pro-capite
giornaliera (spesa che comprende
sia l’alloggio sia tutte le altre spese
sostenute).
1,07
Vacanza culturale
Lavoro
Vacanza tradizionale
Altre presenze
Spesa media
giornaliera procapite (Euro)
105,7
95,7
73,6
62,2
Numero di Province visitate
Composizione dei diversi flussi incoming per
NUMERO DI PROVINCE VISITATE
(periodo Febbraio 2004 – Gennaio 2007)
Vacanza
culturale
15% 12%
62%
Lavoro
11% 4% 2%
82%
Vacanza
tradizionale
82%
Altre
presenze
81%
Una
Due
12%
11% 2% 4%
10% 5% 4%
Tre
Quattro o più
Il numero di Province visitate dagli
stranieri che effettuano un viaggio
in Italia è piuttosto basso ed in
media solo in un caso su quattro
viene visitata più di una Provincia.
Rappresentano un’eccezione in
questo senso i turisti culturali che
nel 12% dei casi arrivano a
visitare quattro o più Province, in
un altro 12% dei casi visitano tre
Province, nel 15% dei casi ne
visitano due e “solo” nel 62%
visitano un’unica Provincia.
Province visitate
PROVINCIA
Composizione dei flussi
incoming delle Principali
Province per
MOTIVO DEL VIAGGIO
(periodo Febbraio 2004 –
Gennaio 2007)
Roma
Venezia
Milano
Firenze
Bolzano
Verona
Napoli
Torino
Brescia
Trento
Bologna
Siena
Pisa
Genova
Udine
Padova
Como
Rimini
Palermo
Bergamo
Perugia
Imperia
Lucca
Ancona
La Spezia
Trieste
Treviso
Vicenza
Salerno
Bari
Livorno
Savona
Belluno
Vacanza
culturale
Lavoro
Vacanza
tradizionale
Altre presenze
59%
54%
28%
68%
5%
24%
47%
21%
11%
8%
27%
60%
60%
25%
12%
27%
21%
12%
35%
29%
46%
18%
45%
16%
39%
23%
19%
18%
37%
22%
19%
14%
8%
18%
8%
46%
9%
14%
19%
13%
41%
18%
13%
44%
5%
9%
18%
19%
31%
19%
14%
8%
35%
11%
7%
10%
21%
6%
30%
43%
48%
7%
21%
9%
7%
9%
4%
25%
4%
6%
63%
44%
19%
7%
54%
55%
5%
9%
9%
30%
48%
7%
36%
61%
35%
8%
9%
45%
22%
19%
38%
13%
7%
6%
32%
18%
47%
55%
59%
19%
12%
22%
18%
19%
14%
21%
30%
16%
24%
24%
26%
21%
27%
22%
35%
24%
14%
22%
28%
34%
29%
23%
44%
18%
35%
31%
28%
24%
39%
26%
23%
24%
L’offerta turistica del
nostro Paese è
notoriamente molto
variegata. Una
significativa riprova in
questo senso è data
dall’analisi della
composizione dei flussi
turistici provinciali per
tipologia di visitatori
stranieri.
Appare evidente come
vi siano Province
decisamente
interessate da flussi di
turismo culturale
(Roma, Venezia,
Firenze, Napoli, Siena,
Pisa etc.), Province
interessate da flussi di
turismo “business”
(Milano, Torino,
Bologna, Treviso,
Vicenza etc.) e
Province interessate da
flussi di turismo
“tradizionale”
(Bolzano, Verona,
Brescia, Trento,
Genova, Rimini etc.)
Stagionalità
Composizione dei flussi incoming mensili per NUMERO DI PROVINCE VISITATE
(periodo Febbraio 2004 – Gennaio 2007)
27%
28%
28%
27%
13%
14%
15%
17%
26%
21%
36%
20%
41%
21%
41%
20%
37%
24%
20%
27%
30%
7%
6%
36%
Vacanza culturale
Lavoro
31%
27%
m
br
e
Se
tte
m
gli
Lu
Vacanza tradizionale
31%
Di
ce
26%
No
ve
m
br
e
29%
br
e
25%
Ot
to
17%
br
e
9%
o
26%
14%
Ag
os
to
18%
ug
no
gi
o
29%
37%
24%
Gi
21%
Ma
g
31%
e
27%
25%
Ap
r il
30%
Ma
rz
o
30%
ra
io
Ge
nn
ai
o
29%
28%
Fe
bb
31%
23%
Altre presenze
Analizzando la composizione delle presenze straniere nei vari mesi dell’anno, emergono altre interessanti differenze
che caratterizzano le diverse tipologie di viaggiatori. La percentuale di turisti culturali sul totale delle presenze
straniere tende a rimanere stabile nel corso del tempo, oscillando tra un minimo del 20% ed un massimo del 30%. I
turisti “tradizionali” evidenziano un andamento fortemente ciclico, con punte del 41% nei mesi estivi e valori di
morbida, pari al 6%, nei mesi invernali. I viaggiatori per lavoro, al contrario, mostrano un andamento anti-ciclico,
raggiungendo il massimo della concentrazione nei mesi invernali (37%) ed un minimo del 9% ad Agosto.
Effetti sulla dinamica complessiva dei flussi turistici
Trend biennale dell’ incoming per Paese di origine
VARIAZIONE COMPLESSIVA DEL MERCATO +4,8 Milioni di presenze (+13%)
Variazioni per Paese di origine
10,0
Paesi di
Confine
Altri Paesi
Europa
Occidentale
Altri Paesi
Europa
Orientale
Altro Paesi
extraeuropei
+10%
10,9
19,7
20,5
2,7
4,8
4,9
5,9
2004 (Mil. Di presenze)
2006 (Mil. Di presenze)
+4%
+76%
+20%
La forte crescita fatta registrare
negli ultimi due anni dal turismo
“business” e dal turismo culturale
si riflette in maniera abbastanza
evidente nell’evoluzione della
distribuzione degli stranieri per
Paese di provenienza.
Gli stranieri che visitano l’Italia
continuano prevalentemente a
provenire dai Paesi confinanti e
dagli altri Paesi dell’Europa
Occidentale.
Questo segmento di domanda fa
anche registrare una crescita
dell’ordine di circa 1,7 milioni di
presenze.
Tuttavia, a fronte, di ciò appare
vistosa la crescita degli stranieri
provenienti dall’Est Europa o da
Paesi non Europei, crescita
superiore a quella degli altri
stranieri, sia in valore assoluto
(+3,1 mil. di presenze) sia, a
maggior ragione, in termini
percentuali.
Trend biennale dell’ incoming per modalità di trasporto
VARIAZIONE COMPLESSIVA DEL MERCATO +4,8 Milioni di presenze (+13%)
Variazioni per modalità di trasporto impiegata
19,8
Strada
Treno
1,7
- 9%
1,6
14,7
Aereo
Nave
+ 3%
20,3
19,2
1,1
+31%
0%
1,1
2004 (Mil. Di presenze)
2006 (Mil. Di presenze)
Considerata la maggiore
propensione dei viaggiatori
culturali e dei viaggiatori per
lavoro ad utilizzare l’aereo come
mezzo di trasporto per
raggiungere il nostro Paese, non
stupisce che nel corso del biennio
2004-2006 la quantità degli
stranieri pernottanti che sono
giunti in Italia con questo mezzo
sia cresciuta del 31%.
La crescita degli stranieri che
hanno utilizzato l’auto nello stesso
periodo è risultata solo del 3%.
Se questi trend dovessero essere
confermati è pensabile che la
modalità di trasporto aerea nel
giro di breve tempo sostituirà
l’auto come modalità più utilizzata.
Trend biennale dell’ incoming per utilizzo di pacchetti turistici
VARIAZIONE COMPLESSIVA DEL MERCATO +4,8 Milioni di presenze (+13%)
Variazioni per utilizzo di pacchetti turistici
3,8
Hanno
utilizzato
+22%
4,6
33,5
+12%
Non hanno
utilizzato
37,5
2004 (Mil. Di presenze)
2006 (Mil. Di presenze)
Si è visto che il ricorso a pacchetti
turistici caratterizza
specificatamente il segmento dei
viaggiatori culturali, laddove i
viaggiatori “business” sono coloro
che ricorrono meno degli altri a
questa forma di organizzazione del
viaggio.
Il saldo complessivo di queste due
tendenze contrapposte ha
comunque prodotto una crescita
del 22% nel numero di viaggiatori
stranieri che hanno fatto ricorso
ad un pacchetto turistico,
percentuale superiore alla crescita
complessiva dell’incoming
turistico.
Trend biennale dell’ incoming per numero di pernotti
VARIAZIONE COMPLESSIVA DEL MERCATO +4,8 Milioni di presenze (+13%)
Variazioni per numero di pernotti
fino a 3
notti
13,3
da 4 a 7
notti
12,7
14,8
7,5
da 8 a 14
notti
oltre 14
notti
+19%
15,8
7,4
3,8
4,2
2004 (Mil. Di presenze)
2006 (Mil. Di presenze)
+16%
- 2%
Anche sull’ evoluzione della permanenza
media degli stranieri in Italia “pesa” la
forte dinamica positiva fatta registrare dal
turismo culturale e dal turismo “business”.
Nel biennio 2004-2006 crescono del 19%
gli stranieri con una permanenza inferiore
ai tre giorni e del 16% gli stranieri con una
permanenza compresa tra i 4 ed i 7 giorni.
Si riducono gli stranieri che si trattengono
in Italia tra 1 e 2 settimane (-2%) e
crescono, ma meno del mercato
complessivo (+11%), gli stranieri che si
trattengono per più di due settimane.
Complessivamente il tutto si traduce in una
riduzione della permanenza media degli
stranieri in Italia che passa da 8,8 a 8,4
giorni.
Numero medio
pernotti
+11%
2004
2006
Variazione
%
8,8
8,4
-0,4
-5%
Trend biennale dell’ incoming per tipo di alloggio
VARIAZIONE COMPLESSIVA DEL MERCATO +4,8 Milioni di presenze (+13%)
Variazioni per tipo di alloggio
Apprezzabile risulta anche
l’impatto sulle strutture ricettive.
21,1
25,2
Albergo
Casa
privata
6,1
5,2
6,9
8,1
Ospite
+19%
-15%
+18%
Camping
2,9
2,5
-14%
Altro
2,7
3,3
+22%
2004 (Mil. Di presenze)
2006 (Mil. Di presenze)
Gli alberghi (privilegiati sia dai
turisti culturali che dai turisti
“business”) fanno registrare un
aumento delle presenze pari al
19%, mentre un’apprezzabile
flessione (-15%) interessa il
ricorso alle abitazioni private (in
affitto o di proprietà) ed il ricorso
alle strutture per il campeggio
(-14%).
Positiva la dinamica (+22%)
nell’utilizzo di altre forme di
alloggio correlata anch’essa
all’aumento dei viaggiatori
“business”.
Cresce infine il numero di stranieri
che si avvalgono dell’ospitalità di
amici o parenti, in questo caso,
tuttavia, come conseguenza dell’
aumento dei viaggi dovuti a
relazioni parentali (+18%).
Trend biennale dell’ incoming per spesa media pro-capite
giornaliera
Anno 2004
Anno 2006
Euro
Differenza
Var %
82,1
81,3
-0,8
-1%
Vacanza culturale
107,1
104,5
-2,6
-2%
Lavoro
92,8
102,5
9,7
11%
Vacanza tradizionale
75,7
70,5
-5,2
-7%
Altre presenze
64,8
59,8
-5,0
-8%
Totale mercato
Per motivo del viaggio
Nel corso del biennio 2004-2006 la spesa media pro-capite giornaliera degli stranieri che hanno pernottato
in Italia ha subito una lieve flessione, passando da 82,1 Euro a 81,3 Euro.
In realtà il fenomeno avrebbe potuto risultare più accentuato se non fosse aumentata la quota dei
viaggiatori per lavoro che sono l’unico segmento di viaggiatori che nel periodo considerato aumenta la
propria spesa media pro-capite giornaliera, passando da 92,8 Euro a 102,5 Euro (+11%).
I viaggiatori culturali (l’altro segmento di viaggiatori in crescita) fanno registrare un calo passando da
107,1 Euro a 104,5 Euro (-2%), mentre ancora più accentuato risulta il calo della spesa media pro-capite
giornaliera dei viaggiatori “tradizionali” (-7%) e dei viaggiatori per altri motivi (-8%)
Trend biennale dell’ incoming per numero di Province visitate
VARIAZIONE COMPLESSIVA DEL MERCATO +4,8 Milioni di presenze (+13%)
Variazioni per numero di Province visitate
27,7
Una
Due
Tre
Quattro o
più
+17%
32,4
5,0
4,7
2,6
2,8
2,0
2,3
2004 (Mil. Di presenze)
2006 (Mil. Di presenze)
- 5%
+ 9%
+13%
L’analisi della mobilità interna al nostro
Paese da parte degli stranieri mostra un
andamento ambivalente.
Aumenta in maniera rilevante (+17%) il
numero degli stranieri che nel corso del
loro viaggio visitano una sola Provincia e,
su tale dato, incide chiaramente la
crescita dei viaggi di lavoro.
Diminuiscono (-5%) gli stranieri che
visitano più di una Provincia mentre
crescono, seppur meno del mercato
complessivo (+9%), gli stranieri che
visitano tre Province.
In linea con la crescita del mercato
complessivo (+13%) è invece l’aumento
del numero di viaggiatori che visitano
quattro o più province e su quest’ultima
dinamica sembra ragionevole poter
ipotizzare che abbia giocato un ruolo
determinante la crescita del turismo
culturale
Trend biennale dell’ incoming per Provincia
Flusso incoming prevalente
PROVINCIA
2004
2006
Mil. Di presenze
V. culturale
V. culturale
Business
V. culturale
V. tradizionale
V. tradizionale
V. culturale
Business
V. tradizionale
V. tradizionale
Business
V. culturale
V. culturale
V. tradizionale
V. tradizionale
Altro
V. tradizionale
V. tradizionale
V. culturale/tradizionale
Business
V. culturale
V. tradizionale
V. culturale
Altro
V. culturale/tradizionale
Altro
Business
Business
V. culturale/tradizionale
Altro
V. tradizionale
V. tradizionale
V. tradizionale
Roma
Venezia
Milano
Firenze
Bolzano
Verona
Napoli
Torino
Brescia
Trento
Bologna
Siena
Pisa
Genova
Udine
Padova
Como
Rimini
Palermo
Bergamo
Perugia
Imperia
Lucca
Ancona
La Spezia
Trieste
Treviso
Vicenza
Salerno
Bari
Livorno
Savona
Belluno
6,41
5,35
4,28
3,56
3,04
2,63
1,77
1,21
1,49
1,32
0,95
0,89
0,89
0,88
0,85
0,63
0,64
0,65
0,53
0,47
0,47
0,51
0,47
0,46
0,45
0,47
0,39
0,40
0,42
0,41
0,36
0,33
0,33
8,52
6,01
5,47
4,06
2,63
2,39
1,91
1,73
1,09
1,04
1,00
1,06
1,05
0,86
0,83
0,80
0,68
0,64
0,62
0,58
0,54
0,57
0,59
0,48
0,51
0,42
0,49
0,44
0,44
0,43
0,40
0,36
0,26
Var.
%
33%
12%
28%
14%
-13%
-9%
7%
43%
-27%
-21%
6%
19%
18%
-2%
-3%
27%
7%
-2%
17%
25%
13%
13%
26%
5%
14%
-12%
25%
10%
4%
5%
8%
9%
-22%
Un’offerta turistica molto articolata
come quella del nostro Paese e
dinamiche della domanda fortemente
eterogenee come quelle che si sono
configurate nel periodo 2004-2006
inevitabilmente producono una forte
redistribuzione sul territorio delle
presenze turistiche straniere.
Benché non esista una relazione
“meccanica” certa tra vocazione
turistica di una Provincia e evoluzione
dei suoi flussi turistici, appare
abbastanza evidente come - salvo rare
eccezioni - le Province a più elevata
offerta di turismo culturale e di turismo
“business” abbiano fatto registrare nel
biennio 2004-2006 una crescita delle
presenze turistiche straniere superiore
alla media nazionale.
Al contrario le Province a più elevata
offerta di turismo “tradizionale”
mostrano quasi sempre tassi di crescita
inferiori alla media nazionale, se non
addirittura negativi.
Ulteriore aspetto degno di nota è
rappresentato dal fatto che,
tendenzialmente, le Province che fanno
registrare tassi di crescita delle
presenze straniere superiori alla media
nazionale sono quelle che già
presentano la più alta concentrazione
di turisti, in un processo che sembra
polarizzare la domanda intorno a pochi
centri maggiori.
Trend biennale dell’incoming per periodo del viaggio
VARIAZIONE COMPLESSIVA DEL MERCATO +4,8 Milioni di presenze (+13%)
Variazioni per periodo del viaggio
GennaioMarzo
6,6
+10%
7,2
11,1
AprileGiugno
11,5
12,9
LuglioSettembre
OttobreDicembre
15,1
6,7
8,2
2004 (Mil. Di presenze)
2006 (Mil. Di presenze)
+ 4%
+17%
+23%
La crescita del turismo culturale e
del turismo “business” sembra
aver prodotto un fenomeno di
destagionalizzazione della
domanda turistica di entità ancora
modesta.
Crescono le presenze di stranieri
nel periodo Ottobre-Dicembre
(+23%), ma crescono anche le
presenze nel periodo estivo LuglioSettembre (+17%).
Una crescita più moderata
interessa i periodi Gennaio-Marzo
e Aprile-Giugno che spesso
risentono in maniera apprezzabile
del calendario delle festività
Pasquali.
Trend biennale della valutazione dell’Italia
Anno 2004
Anno 2006
Voto medio
Differenza
Var %
8,28
8,33
0,05
0,6%
Vacanza culturale
8,29
8,33
0,04
0,5%
Lavoro
7,99
7,93
-0,06
-0,8%
Vacanza tradizionale
8,49
8,58
0,10
1,1%
Altre presenze
8,26
8,41
0,15
1,9%
Totale mercato
Per motivo del viaggio
Anche in termini di valutazione dell’Italia la dinamica del giudizio formulato dagli stranieri nel corso del biennio
2004-2006 sembra risentire del cambio strutturale di domanda che è intervenuto in questo periodo.
Il voto medio assegnato all’Italia dagli stranieri pernottanti tra il 2004 ed il 2006 è infatti cresciuto lievemente,
passando da 8,28 a 8,33.
Tale crescita avrebbe potuto essere maggiore se non fosse aumentato parallelamente il numero di viaggiatori
culturali e di viaggiatori per lavoro.
Queste due tipologie sono infatti quelle che si sono mostrate relativamente più critiche nei confronti del nostro
Paese assegnando i voti medi più bassi e, nel caso dei viaggiatori per lavoro, tale voto si è andato addirittura
riducendo nei due anni considerati.
I viaggiatori “tradizionali” e gli altri turisti stranieri si sono infatti mostrati più benevoli ed i loro voti medi nel
corso del tempo sono anche cresciuti in maniera più consistente
Spunti di riflessione
Spunti di riflessione
La crescita del turismo di affari e del turismo culturale ampliano la
gamma delle origini di provenienza dei visitatori stranieri ed in questo
modo aumentano in maniera esponenziale il potenziale di domanda
turistica rivolto verso il nostro Paese, dal momento che si assiste alla
sostituzione di mercati “maturi” con mercati più giovani e per questo
suscettibili di forti tassi di crescita.
Parallelamente è ragionevole ritenere che un’appropriata attività di
promozione dell’ immagine dell’ Italia diventi una variabile strategica di
fondamentale importanza nell’alimentare una crescita del fenomeno
turistico. Se la “vicinanza” perde di centralità come criterio di scelta
della destinazione turistica, l’offerta turistica del nostro Paese, pur con
tutta la propria specificità, finisce necessariamente con il doversi
confrontare con una pluralità di alternative in un contesto altamente
competitivo. Tale esigenza viene ulteriormente rinforzata dalla
maggiore attitudine del “turista culturale” a far ricorso a forme di
soggiorno organizzato (pacchetti turistici).
La crescita della dispersione geografica e della lontananza dei Paesi di
origine dei viaggiatori stranieri rende opportuno un potenziamento del
network di collegamenti aerei internazionali da e per l’Italia, dal
momento che questa modalità di trasporto tende rapidamente a
proporsi come la modalità di viaggio preferita.
Spunti di riflessione
Il turismo internazionale dell’Italia tende a configurarsi sempre più
come un turismo “intensivo”, nella misura in cui la presenza degli
stranieri nel nostro Paese appare contrarsi nell’ambito di un arco
temporale inferiore ai 7 giorni durante i quali - almeno nel caso del
turismo culturale - viene visitato un numero crescente di Province.
Questo richiede un elevato livello di efficienza delle infrastrutture,
primo fra tutte il sistema di trasporti e di mobilità interna.
A beneficiare maggiormente dell’evoluzione del flusso turistico in atto è
soprattutto la struttura ricettiva alberghiera a discapito delle strutture
ricettive private. Tale beneficio viene ulteriormente rafforzato dal fatto
che il turismo di lavoro ed il turismo culturale costituiscono il segmento
di domanda a più elevata spesa giornaliera pro-capite. Il rischio è
quello di assistere ad una polarizzazione dei flussi di visitatori presso
un numero limitato di grandi catene alberghiere con un conseguente
apprezzabile impoverimento dell’indotto turistico.
Un’ altro rischio di polarizzazione è riscontrabile nella tendenza del
turismo di affari e del turismo culturale a concentrarsi presso i centri
maggiori e a trascurare la periferia del sistema. Almeno per quanto
concerne il turismo culturale - si pone il problema di riuscire a creare
percorsi turistici satellite intorno ai percorsi principali, prospettando
“pacchetti” e soluzioni di viaggio che siano in grado di valorizzare le
realtà minori, eventualmente inserendole all’interno di un contesto di
tipo regionale.
Spunti di riflessione
Il turismo di affari ed il turismo culturale tendono a ridurre la
stagionalità dei flussi di viaggiatori internazionali, dal momento che il
primo si mostra anti-ciclico rispetto al turismo “tradizionale”, mentre il
secondo mantiene una maggiore costanza nel corso dei diversi mesi
dell’anno. Questa caratteristica, di per sé positiva in quanto capace di
garantire alla struttura dell’offerta una maggiore costanza di attività
nel corso del tempo, non è del tutto priva di aree di rischio. Una
concentrazione di turisti nelle grandi città nei mesi non estivi potrebbe
acuire i problemi di congestione che già caratterizzano molti di questi
centri e, specularmente, andare soggetta nei mesi estivi al rischio di
una mancanza di servizi adeguati.