Editoriale - Vega Prefabbricati

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Editoriale - Vega Prefabbricati
Quando un Sistema - Paese vuole rilanciare un intero comparto non può e non deve prescindere da alcuni
elementi sostanziali quali: la qualità dell’impresa, la regolarità del lavoro, la legalità e l’eco – sostenibilità.
Questi sono i punti cardini sui quali è necessario concentrare il lavoro se si vuole realmente dare ossigeno al
settore dell’edilizia.
Riuscire a creare lavoro in tempi di recessione è l’impresa delle imprese e per fare questo è necessario
distinguersi per dinamismo e capacità di sviluppo. Il tutto per dare respiro a un mercato che si è fatto sempre
più asfittico. Sono realtà che investono nell’innovazione, pensano ad esportare e riescono a crescere. Di
imprese così, lungimiranti e vitali, pure di questi tempi, ce ne sono anche in Italia.
E’ giunto il momento di fare una scelta di campo. Le aziende, quelle virtuose, lo stanno già facendo da
sole. L’incontro fra queste crea risultati tangibili: opere in fase di progettazione, consegnate e inaugurate,
il tutto a vantaggio dei territori e delle persone che li abitano. Senza dimenticare la ricerca e l’innovazione
di processo delle fasi sopra elencate. All’interno di questo numero della nostra rivista ne troviamo diversi
esempi. Dai work in progress con progetti che hanno riscosso grandi successi presso le fiere specializzate
di settore, alle recenti inaugurazioni di megastore. Il tutto senza dimenticare la vitalità e il dinamismo degli
studi professionali operanti nel nostro campo. E’ necessario recensire questi casi per dare un segnale forte e
chiaro: avanti si può e si deve andare. Buona lettura.
Gabriele Polini
L’intervista:
L’evoluzione degli studi
di architettura
e ingegneria un caso pratico
Associazione:
le imprese di costruzione
all’estero
Editoriale
Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, Aut. GIPA/CN/AN/30/2014 - euro 1,00
Una precisa scelta di campo
Ricerca:
vent’anni d’innovazione
e sperimentazione
Mercato fotovoltaico:
rinnovabili,
la Romania
seduce ancora
Case History:
Comet investe su Fano
N°2
Work in progress:
l’Universo, un centro commerciale
di quarta generazione
Anno 7
Associazione
2
Le imprese di costruzione
all’estero
Presentato di recente il rapporto sulla presenza
delle imprese di costruzione italiane nel mondo che
vede un incremento dell’8,6% dei fatturati
Nata nel 1946 l’Ance (Associazione Nazionale dei Costruttori)
rappresenta l’industria italiana delle costruzioni alla quale
aderiscono circa 20.000 imprese private, specializzate in opere
pubbliche, edilizia abitativa, commerciale e industriale, tutela
ambientale, promozione edilizia e lavorazioni specialistiche.
Il sistema associativo copre tutto il territorio nazionale ed è
articolato in 102 Associazioni Territoriali e 20 Organismi
Regionali. L’azione dell’Ance è diretta alla promozione e al
rafforzamento dei valori imprenditoriali e del lavoro dell’industria
edile e del suo indotto, e concorre al perseguimento degli
interessi generali del Paese.
L’associazione, presieduta da Paolo Buzzetti, tutela gli interessi
della categoria nei confronti delle istituzioni centrali, stipula
il contratto nazionale di lavoro e promuove lo sviluppo del
mercato. A livello internazionale l’Ance è presente stabilmente
a Bruxelles e aderisce alle più importanti Federazioni
internazionali delle costruzioni.
Proprio in riferimento all’internazionalizzazione è stato di
recente presentato, alla Farnesina, il rapporto 2014 sulla
presenza delle imprese di costruzione italiane nel mondo.
Dal rapporto si legge che è di ben 17 miliardi di euro il valore
delle commesse acquisite all’estero nell’ultimo anno dalle
imprese italiane di costruzione. Un risultato importante che
porta le costruzioni italiane al nono anno consecutivo di crescita
di fatturato oltreconfine: +8,6%. Un valore che dal 2004 al
2013 è più che triplicato (+206%) passando da poco più di
3 a oltre 9,5 miliardi di euro e che rappresenta ormai il 60%
del fatturato totale prodotto. Oltre ai tradizionali comparti delle
autostrade e delle ferrovie, infatti, le imprese italiane stanno
conquistando fette di mercato anche nell’ambito d’impianti
ambientali, edilizia sanitaria, hotel e centri di ricerca, segno che
il Know How tecnologico raggiunto e la stretta collaborazione
con la Farnesina stanno dando ottimi frutti all’industria delle
costruzioni italiana a livello mondiale.
La crescita sui mercati esteri, ha posto l’accento, il presidente
dell’Ance “sta a dimostrare che non c’e’ più mercato in
Italia, che ormai è diventata fanalino di coda in Europa”. “Le
imprese sono costrette ad andare all’estero ma non vorrei - ha
sottolineato - che queste imprese, soprattutto le più grandi,
si trasformino in estere altrimenti, questo, diventerebbe un
problema per il Paese”.
‘’L’estero - ha detto ancora Buzzetti - è l’unico sostegno
all’attività edilizia in Italia. Di fronte a un calo verticale del
mercato interno, le nostre imprese, almeno quelle più grandi,
hanno aumentato in meno di 10 anni di tre volte il fatturato
estero. Anche le pmi stanno ormai con le ‘valigette in mano’.
All’estero - ha spiegato - si lavora molto nell’Europa dell’Est
e nei Paesi transfrontalieri del Mediterraneo, dove il mercato
è attualmente sospeso per i problemi geopolitici, ma che
potenzialmente è in forte espansione’’.
Ricerca
3
Vent’anni d’innovazione
e sperimentazione
Aula “Cola da Amatrice”
La Scuola di Architettura e Design
ha celebrato, lo scorso anno,
i venti anni dalla sua fondazione
ad opera del Prof. Eduardo Vittoria
a cui è stata intitolata
Istituita nel 1993, come Facoltà di Architettura, ha la sua sede di
rappresentanza nello storico ex Convento dell’Annunziata all’interno
del Parco della Rimembranza situato nella parte più alta della città di
Ascoli Piceno. Nel 1998/99 seguì l’istituzione del Dipartimento ProCAm,
Progettazione e Costruzione dell’Ambiente. Nel 2009, in anticipo rispetto
alla riforma universitaria del 2010, l’Ateneo di Camerino trasformò e riunì
le competenze e le attività delle Facoltà e dei Dipartimenti nelle Scuole e
pertanto assunse l’attuale denominazione di Scuola di Architettura e Design
“Eduardo Vittoria”.
Il titolo di studio rilasciato, finalizzato alla formazione dell’Architetto, è
stato riconosciuto dalla Commissione Europea. L’identità della scuola si
è costituita negli anni intorno ad un corpus culturale e scientifico dove
la cultura del progetto, come specifica competenza dell’architetto e del
designer, rappresenta allo stesso tempo l’essenza e la sostanza di un
processo intellettuale che presuppone una ricerca continua e l’utilizzo di
conoscenze e metodologie interdisciplinari capaci di coniugare i diversi
Chiostro Annunziata
saperi e competenze umanistiche, scientifiche e tecnologiche.
I corsi di studio sono diversi, ma di particolare interesse, rispetto al settore dell’edilizia sono quelli relativi all’Architettura e al design
computazionale. Nelle attività formative del corso di studio in Scienze dell’Architettura e in quello magistrale in Architettura, lo studente
viene guidato verso la maturazione della consapevolezza del ruolo dell’architetto nella società contemporanea come individualità in
grado di leggere ed interpretare i fenomeni che caratterizzano la città, il paesaggio e l’ambiente, sia naturale che costruito. I presupposti
formativi di un architetto sono la capacità di immaginare, disegnare e realizzare un’opera di architettura di qualità quindi viene dato
ampio spazio alla sperimentazione attraverso esperienze progettuali attuate nei ‘Laboratori’, ovvero spazi e momenti didattici dove si
progetta supportati dal docente titolare e dai tutor. Le riflessioni progettuali relative all’edificio e all’oggetto d’uso si declinano nello
studio di tecnologie e di processi industriali innovativi, legati alla progettazione di nuovi sistemi strutturali per l’edilizia sismica e la
valutazione della loro vulnerabilità, all’eco sostenibilità ed alla efficienza energetica, all’eco-design ed alla progettazione di prodotti,
sistemi e sistemi intelligenti, alla automazione degli edifici e degli ambienti di vita assistiti (AAL).
Un altro corso di studi estremamente interessante è quello Magistrale in Design Computazionale. Si articola nell’arco di due anni
accademici in quattro semestri e si propone di completare la formazione del laureato di primo livello. La formazione di profilo
intellettuale e professionale è caratterizzata da un’approfondita conoscenza nelle discipline riguardanti il progetto di artefatti materiali
o virtuali in relazione alle loro caratteristiche, tecnologico-costruttive, produttive, funzionali, formali e d’uso e quindi nelle relazioni
che gli stessi artefatti instaurano con il contesto spaziale ed ambientale e con quello dell’industria e del mercato. Il corso si focalizza
in modo particolare sullo sviluppo di teorie, metodi e processi di progettazione e realizzazione di prodotti, sistemi e servizi ‘smart’,
ad alto contenuto d’innovazione tecnologica, capaci di svolgere attività e
funzioni complesse e dotati di intelligenza nascosta (smart embedded),
attraverso l’introduzione, l’uso e la conoscenza di innovativi strumenti di
calcolo (innovative computational tools) che avranno lo scopo di migliorare
ed aumentare gli aspetti creativi e socialmente utili dei prodotti di design.
Editrice: Gabbiano - srl · Via Orsi, 2 · 60123 Ancona
Nella prossima edizione di Vegazine, ospiteremo il preside della Scuola che ci
Iscrizione al ROC: 16575 del 15/03/2008
spiegherà come la stessa interagisce con la società e il territorio dove opera
Registrazione Tribunale di Ancona n°14/14
Redazione: Via Cingoli, 20/a 60128 - Ancona (AN)
e quali siano le opportunità di impiego e professionali che possono essere
Direttore responsabile: Gabriele Costantini
perseguite finiti gli studi.
Hanno collaborato: Luigi Gagliardi, Giulia Jorini,
www.unicam.it/sad
Clizia Pavani, Maurizio Polini, Sara Polini
Periodico realizzato dalla Vega Prefabbricati · www.vegaprefabbricati.it
Grafica e impaginazione: Gabbiano - srl
Stampa: Arti grafiche STIBU · Urbania PU · www.stibu.it
Mercato fotovoltaico
4
Rinnovabili: la Romania seduce ancora
L’interesse per il mercato rumeno spinge varie realtà aziendali a strutturarsi
nel paese dell’est europeo per cogliere opportunità e finanziamenti
Un esempio dell’attenzione per l’internazionalizzazione viene da
Vega Prefabbricati con la nascita della sede rumena della Vega
Buildings&Energy srl. L’Ing. Giuseppe Gambino, resident project
manager ci guida alla scoperta delle novità in campo energetico
nel paese est europeo.
Qual è l’attuale situazione normativa del settore delle
rinnovabili?
“A seguito della pubblicazione del rapporto ANRE sul riequilibrio
dell’eccessivo numero d’impianti accreditati, soprattutto
fotovoltaici ed eolici, nel dicembre 2013 con la Decisione
del Governo HG 994/2013 si
Tabella 1
è materializzata la riduzione del
Certificati Verdi assegnati per MWh prodotto da
numero dei Certificati Verdi per
fonti rinnovabili e immesso in rete, da centrali
impianti accreditati dall’ANRE dal 1°
con potenza nominale superiore ad 1MWp
gennaio 2014. Il nuovo conteggio per
· 3 Certificati Verdi per ogni MWh di energia
l’assegnazione dei Certificati Verdi (vedi
fotovoltaica.
· 2,3 Certificati Verdi per ogni MWh di energia
tabella 1), mostra chiaramente che
idroelettrica (se da centrali nuove e < 10 MWp).
da quest’anno la politica nazionale è
· 2 Certificati Verdi per ogni MWh di energia
quella di sostenere i piccoli produttori,
idroelettrica da vecchie centrali ristrutturate.
anche se la Romania rimane allo
· 3 Certificati Verdi per ogni MWh di energia
stato attuale l’unico paese Europeo a
elettrica prodotta da centrali a biogas e
incentivare ancora i grandi impianti”.
biomasse.
Quello fotovoltaico è un mercato
· 1,5 Certificati Verdi per ogni MWh di energia
eolica fino a dicembre 2017 e 0,75 Certificati
maturo o presenta ancora degli
Verdi da gennaio 2018.
spunti di crescita?
“Il mercato delle rinnovabili in
Romania è nato all’inizio del 2007,
Tabella 2
subito dopo l’entrata del paese nella
Sistema di feed-in tariff per impianti sotto 1 MW
(bozza in attesa d’ufficializzazione)
· 69,4 €/MWh per i progetti di biogas.
· 90,6 €/MWh per progetti di cogenerazione a
base di gas ottenuto dalla fermentazione dei rifiuti.
· 109,0 €/MWh per progetti di biomassa.
· 134,0 €/MWh per progetti a base di culture
energetiche e rifiuti di origine forestale.
· 137,7 €/MWh per micro idro centrali oggetto di
revamping.
· 154,0 €/MWh per progetti di cogenerazione
sotto 2 MW che usano le culture energetiche o i
rifiuti di origine forestale.
· 141,9 €/MWh per micro idro centrali nuove.
· 167,0 €/MWh per impianti fotovoltaici.
Tabella 3
Ripartizione dei 21,4 miliardi di Euro ricevuti
dalla Romania per l’esercizio finanziario
2014-2020
· 9,07 mld. Euro - Grandi Infrastruttura
(infrastruttura, trasporti e ambiente).
· 6,47 mld. Euro – Sviluppo Regionale.
· 3,44 mld. Euro – Risorse umane.
· 1,26 mld. Euro – Competitività.
· 0,52 mld. Euro - Capacità Amministrativa.
· 0,3 mld. Euro - Assistenza Tecnica.
·0,45 mld. Euro - Cooperazione
transfrontaliera.
Comunità Europea e oggi il paese è tra i primi 10 produttori
di energia rinnovabile di tutta la Comunità Europea. Grazie al
sistema incentivante e agli investimenti stranieri, si è arrivati
ad avere a fine 2014, una potenza da Fotovoltaico di 1.200
MWp, da Eolico di 3.000 MWp, da Micro-Idroelettrico di 600
MWp e da Biomassa di 100 MW. Dal 2007 al 2014 si sono
installati, dunque, 4.500 MW d’impianti a rinnovabili e nel 2015
la produzione di elettricità da queste fonti raggiungerà un totale
di oltre 10 TWh. Detto ciò, il mercato delle rinnovabili rumeno ha
un grado di maturità avanzato rispetto l’età anagrafica poiché ha
rappresentato, per molte aziende europee, la possibilità di poter
sopravvivere alla crisi nei propri Paesi d’origine. Il mercato rumeno
delle rinnovabili è tra i più interessanti per chi vuole investire. È
rimasto ormai l’unico Paese a livello europeo a mantenere un
incentivo per i grandi impianti fotovoltaici e non smette di stupire
con le nuove feed-in tariff (vedi tabella 2). Restano interessanti
opportunità anche per investimenti in costruzione o revamping
d’impianti di micro-idroelettrico, biomasse e biogas. Di tutto
ciò, se ne discuterà nell’ambito del RENEXPO 2014, il maggiore
evento fieristico nel settore delle energie rinnovabili del sud-est
d’Europa, al quale la Vega sarà presente come espositore.
Quali sono le prospettive a breve e lungo periodo della Vega
in Romania?
“Per quello che concerne il settore delle rinnovabili le prospettive,
nel breve periodo, sono rivolte all’avvio delle feed-in tariff ove
riteniamo di poter fare la differenza nella realizzazione di grandi
impianti fotovoltaici a tetto, vista l’esperienza e il relativo know
how nelle costruzioni industriali. Per il settore deIle costruzioni,
i piani di sviluppo della Vega nel futuro prossimo, sono rivolti
alla promozione, sviluppo e gestione di progetti UE in funzione
della nuova programmazione dei fondi europei 2014-2020 (vedi
tabella 3).
Inoltre, la Vega intende ampliare il proprio core business nel
sud-est Europa, andando a implementare un’unità produttiva di
prefabbricati in calcestruzzo per strutture industriali, commerciali,
infrastrutturali e agricole – anche mediante l’utilizzo di fondi
Europei.
Guardando al lungo periodo nel settore delle costruzioni, si
punterà a sviluppare un parco logistico e/o industriale in
Romania”.
Luigi Gagliardi
5
Work in progress
VITERFREDDO S.r.l.
Località montaggio: Viterbo (VT)
Superficie: Mq 750.
Tamponamento: Levigato Bianco Carrara,
Levigato-Fugato Grigio Bardiglio.
Solaio: Strato Scala Prefabbricata
Balconi con mensole a scomparsa.
Località montaggio: Mosciano
Sant’Angelo (TE)
Superficie: Mq 2.700.
Copertura: Venere L.
Tamponamento: Spessore 30 cm
Granigliato.
H sotto tegolo: Ml 8.
LEVI S.r.l.
Work in progress
6
Un centro commerciale
di quarta generazione
Alessandro e Luca D’Eugenio
Il Gruppo D’Eugenio ha interessi economici in diversi settori: commercio,
immobiliare, turismo, agricoltura, fotovoltaico. Dopo la prima attività imprenditoriale
nella produzione di materiali prefabbricati per l’edilizia, il gruppo ha iniziato a
diversificare il raggio d’azione entrando nella grande distribuzione. Nel 1999 ha
realizzato il centro commerciale Universo di Silvi Marina. Prima ancora, nella
stessa area lungo la statale Adriatica, era stata aperta la Fiera Adriatica, un grande
spazio espositivo per mostre, concerti e rassegne. Accanto al centro commerciale,
inoltre, c’è l’Onda Hotel, struttura ricettiva con 110 camere. Il gruppo D’Eugenio
ha anche un’azienda agricola con 30 ettari di terreno, mentre l’ultima nata è la
D.Larr Energy, impresa che opera nel settore delle energie rinnovabili e gestisce
5 Mw d’impianti fotovoltaici. Il gruppo è amministrato dai fratelli Alessandro e Luca
D’Eugenio. I dipendenti delle diverse aziende del gruppo sono circa 80.
Come cambia il commercio, quali sono i nuovi bisogni dei
consumatori e cosa deve fare il settore per intercettarli. Ma
anche la spinta alla diversificazione e all’innovazione per
rimanere competitivi, facendo i conti con gli ostacoli del sistema
chiamati burocrazia e sistema bancario. Senza nascondere,
però, i limiti dell’imprenditoria, soprattutto quelli di carattere
culturale. Alessandro D’Eugenio amministra, con il fratello Luca,
il Gruppo D’Eugenio, holding con svariati interessi economici dei
quali il più noto è l’Universo commerciale di Silvi Marina.
Commercio, turismo e servizi sono i settori principali in cui
operate. Pensa che questa sia la vocazione economica del
territorio?
“Ripeterò un luogo comune, ma in provincia di Teramo si può
passare in un’ora dal mare alla montagna. Purtroppo non ci sono
né la capacità, né gli strumenti per valorizzare questa risorsa, sia
da parte degli imprenditori che delle istituzioni. La nostra regione
potrebbe vivere di tre cose: turismo, agricoltura e servizi. Ma nel
2014 non siamo ancora in grado di costruire un progetto che
si chiami ‘Prodotto Abruzzo’ e commercializzarlo come si deve”.
Perché secondo lei?
il Gruppo D’Eugenio,
holding con svariati
interessi economici
dei quali il più noto
è l’Universo commerciale
di Silvi Marina
“Il problema è culturale. Ognuno guarda il suo orticello.
Non si fa squadra e questo non dipende dalle istituzioni, ma
dall’imprenditoria locale. Quando mio padre ebbe l’idea di aprire
un centro commerciale a Silvi, dopo aver scoperto questo mondo
in un viaggio negli Stati Uniti, incontrò tantissime difficoltà.
Parliamo di oltre venti anni fa. Gli enti ci crearono ostacoli e le
associazioni di categoria dei commercianti non presero posizione
per paura di un modello che non conoscevano”.
Quale dovrebbe essere il ruolo delle istituzioni per lo sviluppo
economico del territorio?
“La pubblica amministrazione non può fare miracoli perché si
scontra con le leggi e la burocrazia. Penso, ad esempio, alle
conferenze di servizio che dovrebbero mettere attorno a un
tavolo tutti gli enti competenti per dare un parere sui progetti.
L’idea è eccezionale, perché dovrebbe accelerare le procedure,
ma nella pratica non funziona. Forse è il caso di responsabilizzare
di più gli uffici perché diano risposte concrete e immediate. Per
ottenere il permesso a costruire del nuovo centro commerciale
ci abbiamo messo tre anni e mezzo, nonostante avessimo tutta
l’amministrazione comunale a favore, compresa l’opposizione. Ci
sono troppi enti che devono dare il loro parere”.
Cosa si aspetta da loro per la sua impresa?
“Bisogna semplificare le norme e abbattere i costi di gestione
del territorio. Il nostro gruppo paga ogni anno la bellezza
di 470.000 euro di Imu. Sono somme assurde, soldi tolti
all’impresa che potrebbe reinvestirli per dare più posti di lavoro.
Invece la comunità non percepisce i benefici di questi soldi,
perché onestamente vedo che le strade sono dissestate, i servizi
per il cittadino sempre più rari e costosi. Perciò chiedo alla nuova
amministrazione comunale di focalizzare la sua attenzione sui
costi di gestione dell’azienda Silvi”.
Work in progress
7
Un grande successo per il Centro Universo al Mapic 2014
Il progetto del nuovo Centro Universo di Silvi Marina ha riscosso un grande successo alla ventesima edizione del Mapic, la fiera
internazionale che porta sulla Croisette di Cannes il settore retail, che si è svolta nella città francese dal 19 al 21 novembre
2014. Quest’anno la parola d’ordine è stata “Retailtainment” poiché il settore dei centri commerciali ha scelto proprio la strada
dell’intrattenimento per rendere ogni sessione di shopping una vera e propria esperienza. In vetrina sono stati presenti i centri
commerciali, i mall e gli outlet più spettacolari del mondo, come per esempio Place Vendome in Qatar che avrà dimensioni di 800mila
metri quadrati o ancora in Cina Jihua Park dove si potranno praticare diversi sport tra cui paracadutismo. L’Italia è arriva a Cannes con
una presenza in crescita del 7% rispetto alla scorsa edizione.
Quanto pesa la stretta creditizia da parte delle banche sulle
risorse a disposizione delle aziende?
“Insieme alla burocrazia, il sistema bancario rappresenta l’altro
nodo critico per chiunque oggi voglia continuare a fare impresa.
Le banche hanno il coltello dalla parte del manico. La situazione
economica impone una collaborazione con gli istituti di credito,
ma loro si devono rendere conto che non possono strangolare il
sistema della produzione. I famosi soldi che sono arrivati dalla
Bce non devono essere investiti in titoli di Stato, ma devono essere
riversati sul tessuto imprenditoriale. Il nostro territorio, inoltre,
paga anche questioni specifiche. Noi avevamo un finanziamento
con la Caripe per il progetto del nuovo centro commerciale,
ma il dissesto della Tercas ci ha bloccato importanti contributi
nonostante avessimo acceso un regolare mutuo”.
Controllo dei costi e innovazione di sistema sono le strade
giuste per affrontare il mercato?
“Assolutamente sì. Nel centro commerciale abbiamo un impianto
fotovoltaico per abbattere i costi energetici. In quello nuovo
stiamo realizzando una vasca d’accumulo per il recupero e il
riutilizzo dell’acqua piovana. Il nostro gruppo è particolarmente
sensibile ai temi della sostenibilità ambientale e questo ci aiuta
anche sotto il profilo dei costi, specie in un momento delicato
come questo. Oggi si riesce ad andare avanti se si ha la volontà
di mettersi in discussione e rivedere l’organizzazione dell’azienda.
L’innovazione, per quanto ci riguarda, è insita nella diversificazione
stessa delle attività che il gruppo ha sempre portato avanti”.
La spinta a innovare e a diversificare in che direzione vi sta
portando?
“Nell’immediato c’è il progetto del nuovo centro commerciale.
Il settore mostra qualche segno di difficoltà ed è per questo
che abbiamo rivisto il concept puntando sui servizi. Il centro
commerciale di quarta generazione ha la sua vocazione
principalmente nei servizi che devono trainare la piastra
commerciale. Il progetto di ampliamento prevede un centro
sportivo con due piscine omologate dalla Fin, una palestra
con centro di riabilitazione, un asilo, un cinema multisala, un
poliambulatorio medico. Dovrà rappresentare un centro di
aggregazione sociale per il territorio. Dovremmo aprire alla fine del
2015, se non ci saranno altri problemi che rallenteranno i lavori
come quello che ci ha costretto a mettere in sicurezza la collina
alle spalle. Lavori fatti con soldi nostri, che ci hanno procurato
danni spaventosi, checché ne dicano le malelingue. L’investimento
per il progetto è di 30 milioni di euro. Vogliamo dare una nuova
opportunità di sviluppo al territorio di Silvi, creando posti di lavoro
con il coinvolgimento degli imprenditori locali, cercando di attrarre
operatori nuovi, in particolare multinazionali estere, nel mercato
italiano”.
Giulia Jorini
Work in progress
8
Ing. Domenico Merlino
Merlino Progetti
firma il nuovo Centro
Commerciale Universo
La Merlino Progetti srl, con sede a Chieti e Roma, è stata
incaricata del Gruppo D’Eugenio della Progettazione e
Direzione dei Lavori dell’ampliamento e ristrutturazione del
Centro Commerciale Universo di Silvi Marina.
La Merlino Progetti opera da anni nel settore dell’edilizia
commerciale ed ha firmato molti progetti di strutture di
prestigio realizzate o in corso di realizzazione tra cui il Megalò
a Chieti, Insieme a San Salvo, Centauro a Chieti, Outlet a Città
Sant’Angelo, Centro Commerciale di Corciano (PG), Parco
Commerciale di Valmontone (RM), Outlet di Fiumicino e tante
altre strutture sia in Italia sia all’estero.
E’ sicuramente un punto di riferimento per molti Imprenditori
poiché la Merlino Progetti è in continua evoluzione e investe
molto nella ricerca di nuovi format da proporre in alternativa
alle consuete strutture commerciali.
Oggi è necessario offrire un prodotto capace di stare sul
mercato e questo è possibile se si riescono a coniugare diverse
esigenze rendendo la struttura a carattere integrato capace
di garantire alla clientela opportunità diverse nel medesimo
Centro.
Molta importanza è data dalla Merlino Progetti all’integrazione
delle funzioni commerciali con quelle dell’intrattenimento
abbinata alla presenza di strutture sportive e mediche per
offrire alla clientela una gamma di novità nel settore della
performance fisica.
Il Centro Universo coglie in pieno questa tipicità di una nuova
e aggiornata struttura nella quale sono presenti diverse attività
integrate e sinergiche tra di loro tra cui una struttura sportiva
con piscine e palestra, una multisala, un centro medico e
altre strutture ricreative con ristoranti a tema mantenendo e
potenziando l’offerta commerciale di primo livello. Il Centro
Commerciale Universo non sarà una scommessa, ma una
realtà nel panorama delle strutture di successo a firma della
Merlino Progetti.
Il Gruppo Comet
investe su Fano
Elettronica, elettrodomestici, materiale elettrico
ed illuminotecnica nel nuovo megastore
Il Gruppo Comet è il primo gruppo di distribuzione di
materiale elettrico a livello nazionale che ed è composto
attualmente da 5 società: Comet SpA (capogruppo e
controllante), MariniPandolfi SpA, RemaTarlazzi SpA, Sime
Vignuda SpA, e General Com SpA. Con Marco Cervellati,
consigliere delegato di Comet, abbiamo discusso del nuovo
megastore di Fano.
“La nostra strategia – ha commentato Marco Cervellati
–, come già dichiarato l’anno scorso in occasione delle
precedenti aperture, si basa su una completa sinergia di tutti
i settori merceologici da noi trattati: elettronica di consumo
ed elettrodomestici, materiale elettrico e illuminazione, in
regioni, dove Comet è già presente”.
Anche l’apertura di Fano è in linea con quanto dice…
“Certamente, l’apertura di Fano ne è fulgido un esempio.
Comet esisteva già da anni in città con un punto vendita di
materiale elettrico, si è deciso di ampliare la struttura per
inserire un megastore di elettrodomestici e d’illuminazione,
per completare i nostri settori d’interesse. Su Fano stimiamo
un bacino d’utenza di circa 60.000 persone e contiamo al
momento 30 addetti operanti all’interno della sede”.
E per il futuro?
“Prevediamo, come Comet di sviluppare la nostra rete
nel mercato ELDOM in Emilia Romagna, Veneto, Marche,
Toscana e Lombardia, per ottenere una maggiore presenza
e una più elevata sinergia fra i settori che il nostro Gruppo
tratta”.
Quanti sono i vostri punti vendita e quanti addetti avete
al momento?
“Oggi il Gruppo Comet raggiunge i 100 punti vendita nel
centro-nord Italia, di cui 41 di elettronica ed elettrodomestici,
con circa 2.000 addetti”.
Quando è prevista la prossima apertura?
“Il prossimo nuovo punto vendita sarà inaugurato a Pisa in
dicembre. Sarà inserito un nuovo megastore di elettronica
di 2.000 mq in una struttura già esistente di 4.500 mq,
che ha già al suo interno i settori del materiale elettrico e
dell’illuminazione”.
Case History
9
Case History
10
Dalla fusione dell’esperienza di due aziende storiche leader nella
distribuzione del materiale elettrico, la Rema SpA. e la Tarlazzi SpA., già
facenti parti e controllate dal Gruppo Comet, nasce la RemaTarlazzi SpA.
“RemaTarlazzi conta al momento 20 punti vendita – ha dichiarato il
Presidente di RemaTarlazzi S.p.A. Franco Cossiri – tra Marche, Umbria e
Abruzzo, dove sono impiegate 350 persone”.
Com’è cambiato il mercato in questi ultimi anni?
“È cambiato molto, si vive sempre di più alla giornata, molti dei nostri
utenti soffrono anche a causa della difficile situazione occupazionale che
il Paese vive, in particolar modo per i più giovani. Crisi occupazionale e
precarizzazione del lavoro non consentono a molti di fare dei programmi
a medio - lungo termine. I consumatori sono alle prese con la latente
crisi delle costruzioni, oltre alla mancanza di liquidità generalizzata e
noi ci troviamo proprio in mezzo a questi due elementi. La via d’uscita
a questa difficile fase di congiunturale è, per un’azienda come la nostra,
specializzarsi anche in altri settori che stanno, registrano performance
interessanti come l’automazione industriale, la domotica, il relamping,
l’efficientamento energetico degli impianti negli edifici, solo per dare
alcuni esempi”.
A suo avviso il Sistema – Paese mostra qualche segno di ripresa?
“Qualche segnale s’intravede. Il nostro mercato, ad esempio, dopo
esser stato dopato per quasi 4 anni dal fenomeno degli incentivi sul
fotovoltaico, si è oggi stabilizzato sui volumi del 2013. Questo è segnale
che qualcosa si sta muovendo lentamente, ma penso che non si potrà
parlare di crescita, ancora, per almeno 2 o 3 anni”.
Gabriele Costantini
La parola all’architetto…
L’architetto Giuseppe Frausini patron
dell’omonimo studio di Fano fondato nel 1983
è il progettista del nuovo megastore di Comet
Trattasi di Comparto Unitario produttivo - commerciale
ST3P04 della superficie di mq. 15.189,75, un’area D3 di
mq. 9.027,01 con una SUL prevista pari a mq. 4.300,62,
un’area F1 di mq. 3.036,40, un’area P1 di mq. 605,87, e
un’area a parcheggio pubblico P2_pr di mq. 2.520.
L’area è stata individuata dal PRG come destinata
al completamento di un insediamento produttivo/
commerciale poiché già ospitante la sede di un’attività/
produttivo commerciale Rema operante nel settore
della tecnologia dell’impiantistica e dei media. Situata
all’immediata periferia sud di Fano lungo via Pisacane,
una direttrice con vocazione produttiva/commerciale, il
comparto prevede oltre all’area “fondiaria” sulla quale
è stato realizzato il completamento dell’insediamento
anche due zone destinate a parcheggi pubblici (una sul
fronte lato mare su via Pisacane e una posta sul retro
lato Fossombrone), oltre ad un’area destinata a verde
attrezzato al servizio dell’insediamento in oggetto e delle
residenze limitrofe.
Il Piano Attuativo di Lottizzazione ha proposto quindi:
- Un insediamento produttivo/commerciale da realizzare
mediante una parziale o totale demolizione/ampliamento di
quello già esistente per un massimo finale di SUL pari a mq.
4.300,00 circa avente all’interno una superficie di vendita
massima di mq. 2.500 e la restante superficie destinata a
magazzini, servizi, uffici del produttivo/commerciale, ecc.
- Due aree destinate a parcheggi pubblici autonomi tra di
loro e con il lotto d’intervento edilizio, l’una su via Pisacane
e l’altra sul retro, entrambe da acquisire all’uso pubblico e
destinate a strade e parcheggi.
- Un’area destinata a verde pubblico attrezzato, anch’essa
da ceduta gratuitamente giacché necessaria alle opere di
urbanizzazione della lottizzazione.
- Ai margini dell’area verde è stata posta la cabina Enel
alla quale si accede dal parcheggio pubblico sul retro
dell’intervento.
Nell’affrontare il problema tipologico del manufatto ci si è
soffermati anche sulle caratteristiche orografiche del sito
che presenta una planarità sostenuta per quasi tutta l’area
con dislivelli massimi di circa ml.1,10 circa tra il calpestio
del fabbricato attuale (che non si è discostato tanto da
quello di progetto) e il terreno circostante.
Invece elemento caratterizzante l’intervento risulta essere
il fatto che l’intero comparto si presenta a una quota pari a
ml. 2,30 circa sopra il livello della via su cui si affaccia via
Arcevia, dislivello oggi mitigato dal fatto che il fabbricato
attuale è arretrato rispetto all’ingresso strada pubblica.
Questa situazione ha determinato che l’ingresso principale
all’insediamento avvenga da via Arcevia per mezzo di una
comoda rampa di accesso della pendenza di circa il 9%.
E’ stato previsto inoltre un collegamento all’intervento
anche da via Sirolo in special modo per quanto riguarda
il rapporto con l’intervento del parcheggio e del verde sul
retro, lato Fossombrone. Il manufatto, pur essendo stato
realizzato con struttura e tamponamenti prefabbricati, si
presenta, per quanto concerne le finiture esterne, con un
aspetto tale da rappresentare un manufatto tipicamente
commerciale e non produttivo.
L’esterno del fabbricato è stato interamente rivestito
con lamierato di alluminio colore al naturale e disposto
orizzontalmente, inoltre sono stati creati degli elementi
architettonici sia sul fronte piuttosto che sul retro
(baraccature rivestite in pannelli trespa colori bianco e blu)
tali da identificare le aree d’ingresso e fungendo oltretutto
anche da pensiline a protezione esterna dalla pioggia.
Giuseppe Frausini
Box Tecnico
DATI DIMENSIONALI DEL COMPARTO
NUOVO ST3P04 (ex ST3P04 + ST3P36)
Sup. di comparto mq. 15.189,75
di cui:
Sup.
D3
= mq. 9.027,01
Sup.
F1
= mq. 3.036,40
Sup.
P1
= mq. 605,87
Sup.
P2_pr
= mq. 2.520,00
Case History
11
L’intervista
12
L’evoluzione degli studi di architettura
e ingegneria un caso pratico
Dante Fabbioni: cambiano le esigenze di mercato e gli studi
devono tenere il passo. Coworking, applicativi informatici,
Smart City, ambiente ed energia le sfide che il mercato pone
agli operatori di oggi
Lo studio
“Abbiamo iniziato nel 1976 e, quindi, nel 2016 taglieremo
il ragguardevole traguardo dei 40 anni di attività”. Queste
le parole dell’ing. Dante Fabbioni di “Fabbioni e Partner”,
studio d’ingegneria e architettura attivo nelle sue varie
forme dalla fine degli anni ’70.
Oggi lo studio si compone, tra ingegneri e architetti, di 8
professionisti. La sede ora è locata nel Borgo Antico di
Grottammare (AP) e ha spazi adeguati al fine di far svolgere
mansioni alle varie professionalità che vadano di là dei
tradizionali studi tecnici.
“Nei nostri primi anni di attività – ha dichiarato Fabbioni –
ci siamo occupati in prevalenza d’ingegneria, progettazione
architettonica e pianificazione urbanistica, sia nel pubblico
sia nel privato, operando per lo più tra Marche e Abruzzo.
I nostri lavori riguardavano l’urbanistica con progettazione
di Piani Regolatori Generali di città come: Grottammare,
Offida, Monte Urano, Sant’Elpidio a Mare, Pineto,
Montegranaro e altre, e Piani Particolareggiati; uno tra tutti,
l’insediamento Tod’s di Casette d’Ete. Abbiamo, inoltre,
realizzato reti di metanizzazione per centinaia di chilometri,
reti fognarie e depurazione oltre a tanti impianti industriali.
Esempi di attività d’architettura e riqualificazione urbana
sono oggi riscontrabili in opere come il Lungomare Sud di
Grottammare, il cimitero di Monte Urano e numerosi esempi
di edilizia residenziale, direzionale e commerciale. Questo
è quello che si fa e si è sempre fatto, ma in questi anni
abbiamo cercato sempre di adeguarci in maniera flessibile
alle richieste della clientela e non sono state poche le
“virate” che abbiamo eseguito al fine di seguire i trend che
le esigenze di mercato imponevano”.
Ci spieghi meglio…
“Oggi tra i vari campi di progettazione, lo studio ha trovato
il proprio rinnovamento in svariati ambiti progettuali.
L’innovazione riguarda anche le recenti tecnologie di
progettazione e visualizzazione. Abbiamo approcciato i
temi riguardanti le Smart City, alla ricerca di nuovi materiali
da riciclo dei rifiuti, alla produzione di energia da fonti
rinnovabili e, non ultimo, agli impianti industriali innovativi.
13
L’azione è finalizzata a raccogliere la sfida delle nuove
domande di ricerca e servizi avanzati, lasciando in
secondo piano i servizi di tipo “maturo” che, tra l’altro,
scontano gli effetti di una difficile congiuntura. Questa
difficile situazione economica coinvolge, purtroppo sia
l’edilizia privata e industriale sia tutta quelle serie di
opere di pubblica utilità che oggi non sono più realizzate
per le note strozzature dovute “patto di stabilità” e più
in generale alla mancanza di risorse; inoltre nessuno si
occupa più di pianificazione territoriale, di cui avremmo
invece grande esigenza. Per la verità molti decisori politici
pensano che la pianificazione sia funzionale solo a
consentire le espansioni edificatorie senza capire che
molto c’è da fare e, prima di fare, da pianificare, per la
riqualificazione urbana e per la salvaguardia del territorio.
Purtroppo gli effetti di tale miopia sono sotto gli occhi di
tutti. Fra mancanza d’interventi e cambiamenti climatici
Pianificazione urbanistica
L’intervista
Temi legati all’ambiente
i risultati sono a volte tragici e devastanti. Ecco perché
in quest’azione di continuo rinnovamento lo studio ha
intrapreso la strada dell’innovazione sia delle tematiche
progettuali sia dell’organizzazione interna”.
Quindi lo studio è ora organizzato anche per il
coworking?
“Esattamente, abbiamo adottato uno stile lavorativo
di coworking condividendo l’ambiente di lavoro, ma
mantenendo attività anche indipendenti per ogni singolo
elemento; si tratta di una struttura reticolare i cui
nodi, tutti o in parte, si addensano intorno ai progetti
complessi e pluridisciplinari. Si è creato un ambiente di
lavoro molto interessante e stimolante per le continue
sinergie che nascono lavorando a contatto con persone
di talento. Nel nostro studio, nello specifico, abbiamo
avviato una collaborazione tra progettisti in coworking
“selettivo” andando, quindi, a inserire nell’organigramma
professionisti che abbiano la fiducia dello staff d’origine;
in tal modo, in un ambiente di lavoro gradevole e orientato
verso l’innovazione, sono state accresciute le figure e gli
ambiti di competenza. Un’integrazione ben riuscita che
spesso si avvale di figure di artisti o di specialisti nei
settori più differenti, che portano spesso, con i loro punti
di vista divergenti, a risultati di notevole sicuro interesse,
spesso legati alle nuove tecnologie, grafica e design”.
Che legame vi è oggi fra architettura, ingegneria
e applicativi e supporti informatici di ultimissima
generazione?
“Molti di più di quello che si possano immaginare. In
studio stiamo sviluppando la tecnologia BIM (building
information modeling). Un sistema progettuale integrato
che punta all’organizzazione, prima della realizzazione,
Concorsi di progettazione
L’intervista
14
Energie rinnovabili
simulando nel mondo digitale tutte le problematiche che
si possono incontrare, ma non solo: è di grande aiuto
anche nella progettazione architettonica dell’edificio
restituendo tutte le analisi e i documenti necessari al
progetto. Questa tecnologia si sta estendendo e in alcuni
Paesi europei, è ormai uno standard obbligatorio per
molte tipologie di progettazione.
Portiamo avanti anche progettualità sull’architettura
digitale dove la visualizzazione architettonica, oltre che
su PC, può essere eseguita tramite dispositivi mobili e
indossabili come smartphone, tablet, occhiali VR. Questa
particolare tecnologia tenta di creare un’immersione
totale nel progetto ideato, sia off-line sia on-line,
comodamente a casa o direttamente sul luogo oggetto
d’intervento. Tutto questo permetterà all’utente finale
di interagire con la proposta progettuale richiesta,
aumentando la capacità di comprensione delle persone
anche non addette ai lavori, comunicando in tutti i suoi
risvolti, l’idea progettuale”.
Ricerca e innovazione quindi, ma la partecipazione ai
concorsi di progettazione?
“E’ un altro ambito al quale destiniamo energie, anche
perché è in sinergia con le attività d’innovazione e ricerca
che sviluppiamo nel nostro studio. La partecipazione
Sicurezza sul lavoro
ai concorsi è affrontata come stimolo ad aumentare
il livello qualitativo della progettazione sia per la
varietà dei temi affrontati, che per le risposte che si
approntano in termini di composizione architettonica e
innovazione e di rappresentazione grafica. Riteniamo
quest’attività importante giacché la competizione e il
confronto con gli altri studi permettono la valutazione
dei propri punti forti e deboli. I risultati sono stati fino
a oggi soddisfacenti, avendone vinti di recente due su
sei partecipazioni: il Recupero dell’Ex Convento San
Nicola a Scandriglia (RI) e la Riqualificazione del tratto
centrale del Lungomare di Grottammare (AP) (ex-aequo).
C’è pero da far notare il punto dolente sui concorsi in
generale, ovvero che le Amministrazioni che bandiscono
il concorso quasi mai gli danno seguito con l’affidamento
dell’incarico di progettazione esecutiva, come invece
è prassi corrente negli altri paesi; questo ovviamente
scoraggia la partecipazione, perché un concorso richiede
molto impegno, tempo e risorse. Rimane comunque per
noi un’attività di training fondamentale, anche se non
dovrebbe restare circoscritta al semplice allenamento”.
Quale idea si è fatta sulle strategie messe in campo
per le città intelligenti?
“Il concetto di Smart City è un insieme di strategie
Supporti informatici
di pianificazione urbana tese all’ottimizzazione e
all’innovazione dei servizi pubblici. L’obiettivo è di
mettere in relazione le infrastrutture materiali delle città
«con il capitale umano, intellettuale e sociale di chi le
abita» grazie all’impiego diffuso delle nuove tecnologie
della comunicazione, della mobilità, dell’ambiente e
dell’efficienza energetica, al fine di migliorare la qualità
della vita e soddisfare le esigenze di cittadini, imprese e
istituzioni. Oggi anche nella nostra regione questo concetto
sta assumendo rilevanza sempre crescente e diverse città
hanno attivato progetti per accrescere la sostenibilità,
offrire servizi sempre più innovativi, consentire la
partecipazione attiva dei cittadini, e supportare la loro
socialità tramite servizi dedicati. In sintesi: migliorare
la vivibilità. Un esempio su tutti l’attenzione verso la
mobilità sostenibile, in altre parole più trasporto pubblico
e biciclette e meno autoveicoli privati. In questo contesto
lo studio sta sviluppando strumenti di gestione della
mobilità urbana, con il ricorso a soluzioni tecnologiche
innovative”.
Tutti temi legati all’ambiente…
“Lo studio è da sempre attento alle tematiche ambientali
e si occupa di ricercare, adottare e proporre soluzioni
che mirino alla virtuosità e sostenibilità. Collaboriamo da
anni con partner tecnologici di primo piano e con istituti
universitari di rilievo nel panorama nazionale. La creazione
di nuovi materiali partendo da rifiuti speciali, i sistemi
di riduzione della quantità di rifiuto prodotto, l’analisi
sulle possibilità di riuso sono elementi sostanziali delle
nostre operatività quotidiane. Qualche anno fa abbiamo
progettato un impianto per il recupero di pneumatici
fuori uso, riconosciuto come uno dei migliori in Italia.
Nello stesso campo, in questi mesi stiamo concludendo
un’attività di ricerca, nella quale sono coinvolti anche tre
dipartimenti di due diverse Università, per il reimpiego
per nuovi materiali della tela proveniente da attività di
recupero di pneumatici fuori uso”.
Un’altra questione di grande interesse: energie
rinnovabili e edilizia…
“Il patrimonio edilizio costruito in Italia dal dopoguerra
a oggi è di gran lunga eccedente rispetto alle necessità
d’uso e, in larga misura, di bassa qualità architettonica,
strutturale, impiantistica, di efficienza energetica e
confort. La riqualificazione di questo immenso patrimonio
costituisce la sfida professionale dei prossimi anni:
maggiore efficienza energetica, migliori condizioni di
resistenza sismica, maggior confort abitativo, migliore
qualità architettonica dei singoli edifici e del contesto
urbano. Il nostro studio è impegnato ormai da tempo in
questi campi nelle attività di consulenza e progettazione,
dalle prime fasi di pianificazione sino alla loro gestione
operativa. Offre servizi nell’ambito delle attività connesse
con l’uso razionale dell’energia e con il miglioramento
dell’efficienza energetica d’impianti e edifici. Di recente
abbiamo anche avviato attività di studio di LCA (Life
Cycle Assessment) e LCC (Life Cycle Cost) per valutare
gli aspetti ambientali/economici e i potenziali impatti
ambientali/economici associati a un prodotto/servizio”.
Senza dimenticare la sicurezza…
“E’ un grande tema quello della sicurezza nei luoghi di
lavoro. Nonostante l’attuale crisi, il settore deve fare uno
sforzo di ammodernamento, rinnovando le attrezzature,
ottimizzando le procedure di lavoro, migliorando le
competenze del personale. Noi ci occupiamo anche di
sicurezza con grande attenzione: sia nel coordinamento
dei lavori nei cantieri temporanei e mobili, che come
consulenti delle aziende e docenti nei corsi per la
formazione del personale.
Certo non viviamo fuori dal mondo e sappiamo che
occorrono risorse che spesso le imprese faticano a
reperire; per questo assistiamo i nostri clienti anche ad
attingere risorse dalle linee di finanziamento agevolato
per il miglioramento della sicurezza nei luoghi di lavoro”.
Lo studio
si compone stabilmente da:
Ing. Dante Fabbioni
Ing Elisa Palombarini
Geom. Maria Teresa Borrello
Ing. Massimo Carassai
Arch. Luigi Sabini
Arch. Mariarita Micozzi
Arch. Danilo Spinozzi
Avv. Patrizia Cartone
Grottammare (AP), via Palmaroli 25.
Tel. 0735/588207
Mail. [email protected]
L’intervista
15
Fiere e convegni
· Fiera: Hauslbauer Messe
Costruzione, ristrutturazione,
riscaldamento, impianti
idraulici ed energia
15-18 gennaio 2015
Messe Congress
Graz Austria
www.grazercongress.at
· Fiera: Bau
Edilizia, materiali, sistemi
19 – 24 gennaio 2015
Centro Fieristico
di Monaco di Baviera
(Germania)
www.bau-muenchen.com
· Fiera: Enertec 2015
approvvigionamento
energetico, servizi legati
all’energia, tecnologie per
l’energia decentralizzata ed
energie rinnovabili
27 - 29 gennaio 2015
Lipsia (Germania)
www.enertec-leipzig.com
· Fiera: Klimahouse
Fiera internazionale
specializzata per l’efficienza
energetica e la sostenibilità
in edilizia
29 gennaio – 01 febbraio
2015 - Fiera Bolzano
www.klimahouse.it
· Fiera: Legno & Edilizia
Mostra professionale
sull’impiego del legno
nell’edilizia
19 – 22 febbraio 2015
Fiera di Verona
www.piemmetispa.it
· Fiera: Bioenergy Italy 2015
Biomasse ed Energie
Rinnovabili
25 - 27 febbraio 2015
Cremona Fiere S.p.a.
www.bioenergyitaly.com
· Fiera: Made Expo
Milano Architettura Design
Edilizia
13 - 21 marzo 2015
Fiera Milano Rho
www.madeexpo.it
· Fiera: Solarexpo
Mostra e convegno
internazionale su energie
rinnovabili, generazione
distribuita e architettura
sostenibile
08 – 10 aprile 2015
Fiera Milano Congressi
www.solarexpo.com