Editoriale - Vega Prefabbricati
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Editoriale - Vega Prefabbricati
Quando un Sistema - Paese vuole rilanciare un intero comparto non può e non deve prescindere da alcuni elementi sostanziali quali: la qualità dell’impresa, la regolarità del lavoro, la legalità e l’eco – sostenibilità. Questi sono i punti cardini sui quali è necessario concentrare il lavoro se si vuole realmente dare ossigeno al settore dell’edilizia. Riuscire a creare lavoro in tempi di recessione è l’impresa delle imprese e per fare questo è necessario distinguersi per dinamismo e capacità di sviluppo. Il tutto per dare respiro a un mercato che si è fatto sempre più asfittico. Sono realtà che investono nell’innovazione, pensano ad esportare e riescono a crescere. Di imprese così, lungimiranti e vitali, pure di questi tempi, ce ne sono anche in Italia. E’ giunto il momento di fare una scelta di campo. Le aziende, quelle virtuose, lo stanno già facendo da sole. L’incontro fra queste crea risultati tangibili: opere in fase di progettazione, consegnate e inaugurate, il tutto a vantaggio dei territori e delle persone che li abitano. Senza dimenticare la ricerca e l’innovazione di processo delle fasi sopra elencate. All’interno di questo numero della nostra rivista ne troviamo diversi esempi. Dai work in progress con progetti che hanno riscosso grandi successi presso le fiere specializzate di settore, alle recenti inaugurazioni di megastore. Il tutto senza dimenticare la vitalità e il dinamismo degli studi professionali operanti nel nostro campo. E’ necessario recensire questi casi per dare un segnale forte e chiaro: avanti si può e si deve andare. Buona lettura. Gabriele Polini L’intervista: L’evoluzione degli studi di architettura e ingegneria un caso pratico Associazione: le imprese di costruzione all’estero Editoriale Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, Aut. GIPA/CN/AN/30/2014 - euro 1,00 Una precisa scelta di campo Ricerca: vent’anni d’innovazione e sperimentazione Mercato fotovoltaico: rinnovabili, la Romania seduce ancora Case History: Comet investe su Fano N°2 Work in progress: l’Universo, un centro commerciale di quarta generazione Anno 7 Associazione 2 Le imprese di costruzione all’estero Presentato di recente il rapporto sulla presenza delle imprese di costruzione italiane nel mondo che vede un incremento dell’8,6% dei fatturati Nata nel 1946 l’Ance (Associazione Nazionale dei Costruttori) rappresenta l’industria italiana delle costruzioni alla quale aderiscono circa 20.000 imprese private, specializzate in opere pubbliche, edilizia abitativa, commerciale e industriale, tutela ambientale, promozione edilizia e lavorazioni specialistiche. Il sistema associativo copre tutto il territorio nazionale ed è articolato in 102 Associazioni Territoriali e 20 Organismi Regionali. L’azione dell’Ance è diretta alla promozione e al rafforzamento dei valori imprenditoriali e del lavoro dell’industria edile e del suo indotto, e concorre al perseguimento degli interessi generali del Paese. L’associazione, presieduta da Paolo Buzzetti, tutela gli interessi della categoria nei confronti delle istituzioni centrali, stipula il contratto nazionale di lavoro e promuove lo sviluppo del mercato. A livello internazionale l’Ance è presente stabilmente a Bruxelles e aderisce alle più importanti Federazioni internazionali delle costruzioni. Proprio in riferimento all’internazionalizzazione è stato di recente presentato, alla Farnesina, il rapporto 2014 sulla presenza delle imprese di costruzione italiane nel mondo. Dal rapporto si legge che è di ben 17 miliardi di euro il valore delle commesse acquisite all’estero nell’ultimo anno dalle imprese italiane di costruzione. Un risultato importante che porta le costruzioni italiane al nono anno consecutivo di crescita di fatturato oltreconfine: +8,6%. Un valore che dal 2004 al 2013 è più che triplicato (+206%) passando da poco più di 3 a oltre 9,5 miliardi di euro e che rappresenta ormai il 60% del fatturato totale prodotto. Oltre ai tradizionali comparti delle autostrade e delle ferrovie, infatti, le imprese italiane stanno conquistando fette di mercato anche nell’ambito d’impianti ambientali, edilizia sanitaria, hotel e centri di ricerca, segno che il Know How tecnologico raggiunto e la stretta collaborazione con la Farnesina stanno dando ottimi frutti all’industria delle costruzioni italiana a livello mondiale. La crescita sui mercati esteri, ha posto l’accento, il presidente dell’Ance “sta a dimostrare che non c’e’ più mercato in Italia, che ormai è diventata fanalino di coda in Europa”. “Le imprese sono costrette ad andare all’estero ma non vorrei - ha sottolineato - che queste imprese, soprattutto le più grandi, si trasformino in estere altrimenti, questo, diventerebbe un problema per il Paese”. ‘’L’estero - ha detto ancora Buzzetti - è l’unico sostegno all’attività edilizia in Italia. Di fronte a un calo verticale del mercato interno, le nostre imprese, almeno quelle più grandi, hanno aumentato in meno di 10 anni di tre volte il fatturato estero. Anche le pmi stanno ormai con le ‘valigette in mano’. All’estero - ha spiegato - si lavora molto nell’Europa dell’Est e nei Paesi transfrontalieri del Mediterraneo, dove il mercato è attualmente sospeso per i problemi geopolitici, ma che potenzialmente è in forte espansione’’. Ricerca 3 Vent’anni d’innovazione e sperimentazione Aula “Cola da Amatrice” La Scuola di Architettura e Design ha celebrato, lo scorso anno, i venti anni dalla sua fondazione ad opera del Prof. Eduardo Vittoria a cui è stata intitolata Istituita nel 1993, come Facoltà di Architettura, ha la sua sede di rappresentanza nello storico ex Convento dell’Annunziata all’interno del Parco della Rimembranza situato nella parte più alta della città di Ascoli Piceno. Nel 1998/99 seguì l’istituzione del Dipartimento ProCAm, Progettazione e Costruzione dell’Ambiente. Nel 2009, in anticipo rispetto alla riforma universitaria del 2010, l’Ateneo di Camerino trasformò e riunì le competenze e le attività delle Facoltà e dei Dipartimenti nelle Scuole e pertanto assunse l’attuale denominazione di Scuola di Architettura e Design “Eduardo Vittoria”. Il titolo di studio rilasciato, finalizzato alla formazione dell’Architetto, è stato riconosciuto dalla Commissione Europea. L’identità della scuola si è costituita negli anni intorno ad un corpus culturale e scientifico dove la cultura del progetto, come specifica competenza dell’architetto e del designer, rappresenta allo stesso tempo l’essenza e la sostanza di un processo intellettuale che presuppone una ricerca continua e l’utilizzo di conoscenze e metodologie interdisciplinari capaci di coniugare i diversi Chiostro Annunziata saperi e competenze umanistiche, scientifiche e tecnologiche. I corsi di studio sono diversi, ma di particolare interesse, rispetto al settore dell’edilizia sono quelli relativi all’Architettura e al design computazionale. Nelle attività formative del corso di studio in Scienze dell’Architettura e in quello magistrale in Architettura, lo studente viene guidato verso la maturazione della consapevolezza del ruolo dell’architetto nella società contemporanea come individualità in grado di leggere ed interpretare i fenomeni che caratterizzano la città, il paesaggio e l’ambiente, sia naturale che costruito. I presupposti formativi di un architetto sono la capacità di immaginare, disegnare e realizzare un’opera di architettura di qualità quindi viene dato ampio spazio alla sperimentazione attraverso esperienze progettuali attuate nei ‘Laboratori’, ovvero spazi e momenti didattici dove si progetta supportati dal docente titolare e dai tutor. Le riflessioni progettuali relative all’edificio e all’oggetto d’uso si declinano nello studio di tecnologie e di processi industriali innovativi, legati alla progettazione di nuovi sistemi strutturali per l’edilizia sismica e la valutazione della loro vulnerabilità, all’eco sostenibilità ed alla efficienza energetica, all’eco-design ed alla progettazione di prodotti, sistemi e sistemi intelligenti, alla automazione degli edifici e degli ambienti di vita assistiti (AAL). Un altro corso di studi estremamente interessante è quello Magistrale in Design Computazionale. Si articola nell’arco di due anni accademici in quattro semestri e si propone di completare la formazione del laureato di primo livello. La formazione di profilo intellettuale e professionale è caratterizzata da un’approfondita conoscenza nelle discipline riguardanti il progetto di artefatti materiali o virtuali in relazione alle loro caratteristiche, tecnologico-costruttive, produttive, funzionali, formali e d’uso e quindi nelle relazioni che gli stessi artefatti instaurano con il contesto spaziale ed ambientale e con quello dell’industria e del mercato. Il corso si focalizza in modo particolare sullo sviluppo di teorie, metodi e processi di progettazione e realizzazione di prodotti, sistemi e servizi ‘smart’, ad alto contenuto d’innovazione tecnologica, capaci di svolgere attività e funzioni complesse e dotati di intelligenza nascosta (smart embedded), attraverso l’introduzione, l’uso e la conoscenza di innovativi strumenti di calcolo (innovative computational tools) che avranno lo scopo di migliorare ed aumentare gli aspetti creativi e socialmente utili dei prodotti di design. Editrice: Gabbiano - srl · Via Orsi, 2 · 60123 Ancona Nella prossima edizione di Vegazine, ospiteremo il preside della Scuola che ci Iscrizione al ROC: 16575 del 15/03/2008 spiegherà come la stessa interagisce con la società e il territorio dove opera Registrazione Tribunale di Ancona n°14/14 Redazione: Via Cingoli, 20/a 60128 - Ancona (AN) e quali siano le opportunità di impiego e professionali che possono essere Direttore responsabile: Gabriele Costantini perseguite finiti gli studi. Hanno collaborato: Luigi Gagliardi, Giulia Jorini, www.unicam.it/sad Clizia Pavani, Maurizio Polini, Sara Polini Periodico realizzato dalla Vega Prefabbricati · www.vegaprefabbricati.it Grafica e impaginazione: Gabbiano - srl Stampa: Arti grafiche STIBU · Urbania PU · www.stibu.it Mercato fotovoltaico 4 Rinnovabili: la Romania seduce ancora L’interesse per il mercato rumeno spinge varie realtà aziendali a strutturarsi nel paese dell’est europeo per cogliere opportunità e finanziamenti Un esempio dell’attenzione per l’internazionalizzazione viene da Vega Prefabbricati con la nascita della sede rumena della Vega Buildings&Energy srl. L’Ing. Giuseppe Gambino, resident project manager ci guida alla scoperta delle novità in campo energetico nel paese est europeo. Qual è l’attuale situazione normativa del settore delle rinnovabili? “A seguito della pubblicazione del rapporto ANRE sul riequilibrio dell’eccessivo numero d’impianti accreditati, soprattutto fotovoltaici ed eolici, nel dicembre 2013 con la Decisione del Governo HG 994/2013 si Tabella 1 è materializzata la riduzione del Certificati Verdi assegnati per MWh prodotto da numero dei Certificati Verdi per fonti rinnovabili e immesso in rete, da centrali impianti accreditati dall’ANRE dal 1° con potenza nominale superiore ad 1MWp gennaio 2014. Il nuovo conteggio per · 3 Certificati Verdi per ogni MWh di energia l’assegnazione dei Certificati Verdi (vedi fotovoltaica. · 2,3 Certificati Verdi per ogni MWh di energia tabella 1), mostra chiaramente che idroelettrica (se da centrali nuove e < 10 MWp). da quest’anno la politica nazionale è · 2 Certificati Verdi per ogni MWh di energia quella di sostenere i piccoli produttori, idroelettrica da vecchie centrali ristrutturate. anche se la Romania rimane allo · 3 Certificati Verdi per ogni MWh di energia stato attuale l’unico paese Europeo a elettrica prodotta da centrali a biogas e incentivare ancora i grandi impianti”. biomasse. Quello fotovoltaico è un mercato · 1,5 Certificati Verdi per ogni MWh di energia eolica fino a dicembre 2017 e 0,75 Certificati maturo o presenta ancora degli Verdi da gennaio 2018. spunti di crescita? “Il mercato delle rinnovabili in Romania è nato all’inizio del 2007, Tabella 2 subito dopo l’entrata del paese nella Sistema di feed-in tariff per impianti sotto 1 MW (bozza in attesa d’ufficializzazione) · 69,4 €/MWh per i progetti di biogas. · 90,6 €/MWh per progetti di cogenerazione a base di gas ottenuto dalla fermentazione dei rifiuti. · 109,0 €/MWh per progetti di biomassa. · 134,0 €/MWh per progetti a base di culture energetiche e rifiuti di origine forestale. · 137,7 €/MWh per micro idro centrali oggetto di revamping. · 154,0 €/MWh per progetti di cogenerazione sotto 2 MW che usano le culture energetiche o i rifiuti di origine forestale. · 141,9 €/MWh per micro idro centrali nuove. · 167,0 €/MWh per impianti fotovoltaici. Tabella 3 Ripartizione dei 21,4 miliardi di Euro ricevuti dalla Romania per l’esercizio finanziario 2014-2020 · 9,07 mld. Euro - Grandi Infrastruttura (infrastruttura, trasporti e ambiente). · 6,47 mld. Euro – Sviluppo Regionale. · 3,44 mld. Euro – Risorse umane. · 1,26 mld. Euro – Competitività. · 0,52 mld. Euro - Capacità Amministrativa. · 0,3 mld. Euro - Assistenza Tecnica. ·0,45 mld. Euro - Cooperazione transfrontaliera. Comunità Europea e oggi il paese è tra i primi 10 produttori di energia rinnovabile di tutta la Comunità Europea. Grazie al sistema incentivante e agli investimenti stranieri, si è arrivati ad avere a fine 2014, una potenza da Fotovoltaico di 1.200 MWp, da Eolico di 3.000 MWp, da Micro-Idroelettrico di 600 MWp e da Biomassa di 100 MW. Dal 2007 al 2014 si sono installati, dunque, 4.500 MW d’impianti a rinnovabili e nel 2015 la produzione di elettricità da queste fonti raggiungerà un totale di oltre 10 TWh. Detto ciò, il mercato delle rinnovabili rumeno ha un grado di maturità avanzato rispetto l’età anagrafica poiché ha rappresentato, per molte aziende europee, la possibilità di poter sopravvivere alla crisi nei propri Paesi d’origine. Il mercato rumeno delle rinnovabili è tra i più interessanti per chi vuole investire. È rimasto ormai l’unico Paese a livello europeo a mantenere un incentivo per i grandi impianti fotovoltaici e non smette di stupire con le nuove feed-in tariff (vedi tabella 2). Restano interessanti opportunità anche per investimenti in costruzione o revamping d’impianti di micro-idroelettrico, biomasse e biogas. Di tutto ciò, se ne discuterà nell’ambito del RENEXPO 2014, il maggiore evento fieristico nel settore delle energie rinnovabili del sud-est d’Europa, al quale la Vega sarà presente come espositore. Quali sono le prospettive a breve e lungo periodo della Vega in Romania? “Per quello che concerne il settore delle rinnovabili le prospettive, nel breve periodo, sono rivolte all’avvio delle feed-in tariff ove riteniamo di poter fare la differenza nella realizzazione di grandi impianti fotovoltaici a tetto, vista l’esperienza e il relativo know how nelle costruzioni industriali. Per il settore deIle costruzioni, i piani di sviluppo della Vega nel futuro prossimo, sono rivolti alla promozione, sviluppo e gestione di progetti UE in funzione della nuova programmazione dei fondi europei 2014-2020 (vedi tabella 3). Inoltre, la Vega intende ampliare il proprio core business nel sud-est Europa, andando a implementare un’unità produttiva di prefabbricati in calcestruzzo per strutture industriali, commerciali, infrastrutturali e agricole – anche mediante l’utilizzo di fondi Europei. Guardando al lungo periodo nel settore delle costruzioni, si punterà a sviluppare un parco logistico e/o industriale in Romania”. Luigi Gagliardi 5 Work in progress VITERFREDDO S.r.l. Località montaggio: Viterbo (VT) Superficie: Mq 750. Tamponamento: Levigato Bianco Carrara, Levigato-Fugato Grigio Bardiglio. Solaio: Strato Scala Prefabbricata Balconi con mensole a scomparsa. Località montaggio: Mosciano Sant’Angelo (TE) Superficie: Mq 2.700. Copertura: Venere L. Tamponamento: Spessore 30 cm Granigliato. H sotto tegolo: Ml 8. LEVI S.r.l. Work in progress 6 Un centro commerciale di quarta generazione Alessandro e Luca D’Eugenio Il Gruppo D’Eugenio ha interessi economici in diversi settori: commercio, immobiliare, turismo, agricoltura, fotovoltaico. Dopo la prima attività imprenditoriale nella produzione di materiali prefabbricati per l’edilizia, il gruppo ha iniziato a diversificare il raggio d’azione entrando nella grande distribuzione. Nel 1999 ha realizzato il centro commerciale Universo di Silvi Marina. Prima ancora, nella stessa area lungo la statale Adriatica, era stata aperta la Fiera Adriatica, un grande spazio espositivo per mostre, concerti e rassegne. Accanto al centro commerciale, inoltre, c’è l’Onda Hotel, struttura ricettiva con 110 camere. Il gruppo D’Eugenio ha anche un’azienda agricola con 30 ettari di terreno, mentre l’ultima nata è la D.Larr Energy, impresa che opera nel settore delle energie rinnovabili e gestisce 5 Mw d’impianti fotovoltaici. Il gruppo è amministrato dai fratelli Alessandro e Luca D’Eugenio. I dipendenti delle diverse aziende del gruppo sono circa 80. Come cambia il commercio, quali sono i nuovi bisogni dei consumatori e cosa deve fare il settore per intercettarli. Ma anche la spinta alla diversificazione e all’innovazione per rimanere competitivi, facendo i conti con gli ostacoli del sistema chiamati burocrazia e sistema bancario. Senza nascondere, però, i limiti dell’imprenditoria, soprattutto quelli di carattere culturale. Alessandro D’Eugenio amministra, con il fratello Luca, il Gruppo D’Eugenio, holding con svariati interessi economici dei quali il più noto è l’Universo commerciale di Silvi Marina. Commercio, turismo e servizi sono i settori principali in cui operate. Pensa che questa sia la vocazione economica del territorio? “Ripeterò un luogo comune, ma in provincia di Teramo si può passare in un’ora dal mare alla montagna. Purtroppo non ci sono né la capacità, né gli strumenti per valorizzare questa risorsa, sia da parte degli imprenditori che delle istituzioni. La nostra regione potrebbe vivere di tre cose: turismo, agricoltura e servizi. Ma nel 2014 non siamo ancora in grado di costruire un progetto che si chiami ‘Prodotto Abruzzo’ e commercializzarlo come si deve”. Perché secondo lei? il Gruppo D’Eugenio, holding con svariati interessi economici dei quali il più noto è l’Universo commerciale di Silvi Marina “Il problema è culturale. Ognuno guarda il suo orticello. Non si fa squadra e questo non dipende dalle istituzioni, ma dall’imprenditoria locale. Quando mio padre ebbe l’idea di aprire un centro commerciale a Silvi, dopo aver scoperto questo mondo in un viaggio negli Stati Uniti, incontrò tantissime difficoltà. Parliamo di oltre venti anni fa. Gli enti ci crearono ostacoli e le associazioni di categoria dei commercianti non presero posizione per paura di un modello che non conoscevano”. Quale dovrebbe essere il ruolo delle istituzioni per lo sviluppo economico del territorio? “La pubblica amministrazione non può fare miracoli perché si scontra con le leggi e la burocrazia. Penso, ad esempio, alle conferenze di servizio che dovrebbero mettere attorno a un tavolo tutti gli enti competenti per dare un parere sui progetti. L’idea è eccezionale, perché dovrebbe accelerare le procedure, ma nella pratica non funziona. Forse è il caso di responsabilizzare di più gli uffici perché diano risposte concrete e immediate. Per ottenere il permesso a costruire del nuovo centro commerciale ci abbiamo messo tre anni e mezzo, nonostante avessimo tutta l’amministrazione comunale a favore, compresa l’opposizione. Ci sono troppi enti che devono dare il loro parere”. Cosa si aspetta da loro per la sua impresa? “Bisogna semplificare le norme e abbattere i costi di gestione del territorio. Il nostro gruppo paga ogni anno la bellezza di 470.000 euro di Imu. Sono somme assurde, soldi tolti all’impresa che potrebbe reinvestirli per dare più posti di lavoro. Invece la comunità non percepisce i benefici di questi soldi, perché onestamente vedo che le strade sono dissestate, i servizi per il cittadino sempre più rari e costosi. Perciò chiedo alla nuova amministrazione comunale di focalizzare la sua attenzione sui costi di gestione dell’azienda Silvi”. Work in progress 7 Un grande successo per il Centro Universo al Mapic 2014 Il progetto del nuovo Centro Universo di Silvi Marina ha riscosso un grande successo alla ventesima edizione del Mapic, la fiera internazionale che porta sulla Croisette di Cannes il settore retail, che si è svolta nella città francese dal 19 al 21 novembre 2014. Quest’anno la parola d’ordine è stata “Retailtainment” poiché il settore dei centri commerciali ha scelto proprio la strada dell’intrattenimento per rendere ogni sessione di shopping una vera e propria esperienza. In vetrina sono stati presenti i centri commerciali, i mall e gli outlet più spettacolari del mondo, come per esempio Place Vendome in Qatar che avrà dimensioni di 800mila metri quadrati o ancora in Cina Jihua Park dove si potranno praticare diversi sport tra cui paracadutismo. L’Italia è arriva a Cannes con una presenza in crescita del 7% rispetto alla scorsa edizione. Quanto pesa la stretta creditizia da parte delle banche sulle risorse a disposizione delle aziende? “Insieme alla burocrazia, il sistema bancario rappresenta l’altro nodo critico per chiunque oggi voglia continuare a fare impresa. Le banche hanno il coltello dalla parte del manico. La situazione economica impone una collaborazione con gli istituti di credito, ma loro si devono rendere conto che non possono strangolare il sistema della produzione. I famosi soldi che sono arrivati dalla Bce non devono essere investiti in titoli di Stato, ma devono essere riversati sul tessuto imprenditoriale. Il nostro territorio, inoltre, paga anche questioni specifiche. Noi avevamo un finanziamento con la Caripe per il progetto del nuovo centro commerciale, ma il dissesto della Tercas ci ha bloccato importanti contributi nonostante avessimo acceso un regolare mutuo”. Controllo dei costi e innovazione di sistema sono le strade giuste per affrontare il mercato? “Assolutamente sì. Nel centro commerciale abbiamo un impianto fotovoltaico per abbattere i costi energetici. In quello nuovo stiamo realizzando una vasca d’accumulo per il recupero e il riutilizzo dell’acqua piovana. Il nostro gruppo è particolarmente sensibile ai temi della sostenibilità ambientale e questo ci aiuta anche sotto il profilo dei costi, specie in un momento delicato come questo. Oggi si riesce ad andare avanti se si ha la volontà di mettersi in discussione e rivedere l’organizzazione dell’azienda. L’innovazione, per quanto ci riguarda, è insita nella diversificazione stessa delle attività che il gruppo ha sempre portato avanti”. La spinta a innovare e a diversificare in che direzione vi sta portando? “Nell’immediato c’è il progetto del nuovo centro commerciale. Il settore mostra qualche segno di difficoltà ed è per questo che abbiamo rivisto il concept puntando sui servizi. Il centro commerciale di quarta generazione ha la sua vocazione principalmente nei servizi che devono trainare la piastra commerciale. Il progetto di ampliamento prevede un centro sportivo con due piscine omologate dalla Fin, una palestra con centro di riabilitazione, un asilo, un cinema multisala, un poliambulatorio medico. Dovrà rappresentare un centro di aggregazione sociale per il territorio. Dovremmo aprire alla fine del 2015, se non ci saranno altri problemi che rallenteranno i lavori come quello che ci ha costretto a mettere in sicurezza la collina alle spalle. Lavori fatti con soldi nostri, che ci hanno procurato danni spaventosi, checché ne dicano le malelingue. L’investimento per il progetto è di 30 milioni di euro. Vogliamo dare una nuova opportunità di sviluppo al territorio di Silvi, creando posti di lavoro con il coinvolgimento degli imprenditori locali, cercando di attrarre operatori nuovi, in particolare multinazionali estere, nel mercato italiano”. Giulia Jorini Work in progress 8 Ing. Domenico Merlino Merlino Progetti firma il nuovo Centro Commerciale Universo La Merlino Progetti srl, con sede a Chieti e Roma, è stata incaricata del Gruppo D’Eugenio della Progettazione e Direzione dei Lavori dell’ampliamento e ristrutturazione del Centro Commerciale Universo di Silvi Marina. La Merlino Progetti opera da anni nel settore dell’edilizia commerciale ed ha firmato molti progetti di strutture di prestigio realizzate o in corso di realizzazione tra cui il Megalò a Chieti, Insieme a San Salvo, Centauro a Chieti, Outlet a Città Sant’Angelo, Centro Commerciale di Corciano (PG), Parco Commerciale di Valmontone (RM), Outlet di Fiumicino e tante altre strutture sia in Italia sia all’estero. E’ sicuramente un punto di riferimento per molti Imprenditori poiché la Merlino Progetti è in continua evoluzione e investe molto nella ricerca di nuovi format da proporre in alternativa alle consuete strutture commerciali. Oggi è necessario offrire un prodotto capace di stare sul mercato e questo è possibile se si riescono a coniugare diverse esigenze rendendo la struttura a carattere integrato capace di garantire alla clientela opportunità diverse nel medesimo Centro. Molta importanza è data dalla Merlino Progetti all’integrazione delle funzioni commerciali con quelle dell’intrattenimento abbinata alla presenza di strutture sportive e mediche per offrire alla clientela una gamma di novità nel settore della performance fisica. Il Centro Universo coglie in pieno questa tipicità di una nuova e aggiornata struttura nella quale sono presenti diverse attività integrate e sinergiche tra di loro tra cui una struttura sportiva con piscine e palestra, una multisala, un centro medico e altre strutture ricreative con ristoranti a tema mantenendo e potenziando l’offerta commerciale di primo livello. Il Centro Commerciale Universo non sarà una scommessa, ma una realtà nel panorama delle strutture di successo a firma della Merlino Progetti. Il Gruppo Comet investe su Fano Elettronica, elettrodomestici, materiale elettrico ed illuminotecnica nel nuovo megastore Il Gruppo Comet è il primo gruppo di distribuzione di materiale elettrico a livello nazionale che ed è composto attualmente da 5 società: Comet SpA (capogruppo e controllante), MariniPandolfi SpA, RemaTarlazzi SpA, Sime Vignuda SpA, e General Com SpA. Con Marco Cervellati, consigliere delegato di Comet, abbiamo discusso del nuovo megastore di Fano. “La nostra strategia – ha commentato Marco Cervellati –, come già dichiarato l’anno scorso in occasione delle precedenti aperture, si basa su una completa sinergia di tutti i settori merceologici da noi trattati: elettronica di consumo ed elettrodomestici, materiale elettrico e illuminazione, in regioni, dove Comet è già presente”. Anche l’apertura di Fano è in linea con quanto dice… “Certamente, l’apertura di Fano ne è fulgido un esempio. Comet esisteva già da anni in città con un punto vendita di materiale elettrico, si è deciso di ampliare la struttura per inserire un megastore di elettrodomestici e d’illuminazione, per completare i nostri settori d’interesse. Su Fano stimiamo un bacino d’utenza di circa 60.000 persone e contiamo al momento 30 addetti operanti all’interno della sede”. E per il futuro? “Prevediamo, come Comet di sviluppare la nostra rete nel mercato ELDOM in Emilia Romagna, Veneto, Marche, Toscana e Lombardia, per ottenere una maggiore presenza e una più elevata sinergia fra i settori che il nostro Gruppo tratta”. Quanti sono i vostri punti vendita e quanti addetti avete al momento? “Oggi il Gruppo Comet raggiunge i 100 punti vendita nel centro-nord Italia, di cui 41 di elettronica ed elettrodomestici, con circa 2.000 addetti”. Quando è prevista la prossima apertura? “Il prossimo nuovo punto vendita sarà inaugurato a Pisa in dicembre. Sarà inserito un nuovo megastore di elettronica di 2.000 mq in una struttura già esistente di 4.500 mq, che ha già al suo interno i settori del materiale elettrico e dell’illuminazione”. Case History 9 Case History 10 Dalla fusione dell’esperienza di due aziende storiche leader nella distribuzione del materiale elettrico, la Rema SpA. e la Tarlazzi SpA., già facenti parti e controllate dal Gruppo Comet, nasce la RemaTarlazzi SpA. “RemaTarlazzi conta al momento 20 punti vendita – ha dichiarato il Presidente di RemaTarlazzi S.p.A. Franco Cossiri – tra Marche, Umbria e Abruzzo, dove sono impiegate 350 persone”. Com’è cambiato il mercato in questi ultimi anni? “È cambiato molto, si vive sempre di più alla giornata, molti dei nostri utenti soffrono anche a causa della difficile situazione occupazionale che il Paese vive, in particolar modo per i più giovani. Crisi occupazionale e precarizzazione del lavoro non consentono a molti di fare dei programmi a medio - lungo termine. I consumatori sono alle prese con la latente crisi delle costruzioni, oltre alla mancanza di liquidità generalizzata e noi ci troviamo proprio in mezzo a questi due elementi. La via d’uscita a questa difficile fase di congiunturale è, per un’azienda come la nostra, specializzarsi anche in altri settori che stanno, registrano performance interessanti come l’automazione industriale, la domotica, il relamping, l’efficientamento energetico degli impianti negli edifici, solo per dare alcuni esempi”. A suo avviso il Sistema – Paese mostra qualche segno di ripresa? “Qualche segnale s’intravede. Il nostro mercato, ad esempio, dopo esser stato dopato per quasi 4 anni dal fenomeno degli incentivi sul fotovoltaico, si è oggi stabilizzato sui volumi del 2013. Questo è segnale che qualcosa si sta muovendo lentamente, ma penso che non si potrà parlare di crescita, ancora, per almeno 2 o 3 anni”. Gabriele Costantini La parola all’architetto… L’architetto Giuseppe Frausini patron dell’omonimo studio di Fano fondato nel 1983 è il progettista del nuovo megastore di Comet Trattasi di Comparto Unitario produttivo - commerciale ST3P04 della superficie di mq. 15.189,75, un’area D3 di mq. 9.027,01 con una SUL prevista pari a mq. 4.300,62, un’area F1 di mq. 3.036,40, un’area P1 di mq. 605,87, e un’area a parcheggio pubblico P2_pr di mq. 2.520. L’area è stata individuata dal PRG come destinata al completamento di un insediamento produttivo/ commerciale poiché già ospitante la sede di un’attività/ produttivo commerciale Rema operante nel settore della tecnologia dell’impiantistica e dei media. Situata all’immediata periferia sud di Fano lungo via Pisacane, una direttrice con vocazione produttiva/commerciale, il comparto prevede oltre all’area “fondiaria” sulla quale è stato realizzato il completamento dell’insediamento anche due zone destinate a parcheggi pubblici (una sul fronte lato mare su via Pisacane e una posta sul retro lato Fossombrone), oltre ad un’area destinata a verde attrezzato al servizio dell’insediamento in oggetto e delle residenze limitrofe. Il Piano Attuativo di Lottizzazione ha proposto quindi: - Un insediamento produttivo/commerciale da realizzare mediante una parziale o totale demolizione/ampliamento di quello già esistente per un massimo finale di SUL pari a mq. 4.300,00 circa avente all’interno una superficie di vendita massima di mq. 2.500 e la restante superficie destinata a magazzini, servizi, uffici del produttivo/commerciale, ecc. - Due aree destinate a parcheggi pubblici autonomi tra di loro e con il lotto d’intervento edilizio, l’una su via Pisacane e l’altra sul retro, entrambe da acquisire all’uso pubblico e destinate a strade e parcheggi. - Un’area destinata a verde pubblico attrezzato, anch’essa da ceduta gratuitamente giacché necessaria alle opere di urbanizzazione della lottizzazione. - Ai margini dell’area verde è stata posta la cabina Enel alla quale si accede dal parcheggio pubblico sul retro dell’intervento. Nell’affrontare il problema tipologico del manufatto ci si è soffermati anche sulle caratteristiche orografiche del sito che presenta una planarità sostenuta per quasi tutta l’area con dislivelli massimi di circa ml.1,10 circa tra il calpestio del fabbricato attuale (che non si è discostato tanto da quello di progetto) e il terreno circostante. Invece elemento caratterizzante l’intervento risulta essere il fatto che l’intero comparto si presenta a una quota pari a ml. 2,30 circa sopra il livello della via su cui si affaccia via Arcevia, dislivello oggi mitigato dal fatto che il fabbricato attuale è arretrato rispetto all’ingresso strada pubblica. Questa situazione ha determinato che l’ingresso principale all’insediamento avvenga da via Arcevia per mezzo di una comoda rampa di accesso della pendenza di circa il 9%. E’ stato previsto inoltre un collegamento all’intervento anche da via Sirolo in special modo per quanto riguarda il rapporto con l’intervento del parcheggio e del verde sul retro, lato Fossombrone. Il manufatto, pur essendo stato realizzato con struttura e tamponamenti prefabbricati, si presenta, per quanto concerne le finiture esterne, con un aspetto tale da rappresentare un manufatto tipicamente commerciale e non produttivo. L’esterno del fabbricato è stato interamente rivestito con lamierato di alluminio colore al naturale e disposto orizzontalmente, inoltre sono stati creati degli elementi architettonici sia sul fronte piuttosto che sul retro (baraccature rivestite in pannelli trespa colori bianco e blu) tali da identificare le aree d’ingresso e fungendo oltretutto anche da pensiline a protezione esterna dalla pioggia. Giuseppe Frausini Box Tecnico DATI DIMENSIONALI DEL COMPARTO NUOVO ST3P04 (ex ST3P04 + ST3P36) Sup. di comparto mq. 15.189,75 di cui: Sup. D3 = mq. 9.027,01 Sup. F1 = mq. 3.036,40 Sup. P1 = mq. 605,87 Sup. P2_pr = mq. 2.520,00 Case History 11 L’intervista 12 L’evoluzione degli studi di architettura e ingegneria un caso pratico Dante Fabbioni: cambiano le esigenze di mercato e gli studi devono tenere il passo. Coworking, applicativi informatici, Smart City, ambiente ed energia le sfide che il mercato pone agli operatori di oggi Lo studio “Abbiamo iniziato nel 1976 e, quindi, nel 2016 taglieremo il ragguardevole traguardo dei 40 anni di attività”. Queste le parole dell’ing. Dante Fabbioni di “Fabbioni e Partner”, studio d’ingegneria e architettura attivo nelle sue varie forme dalla fine degli anni ’70. Oggi lo studio si compone, tra ingegneri e architetti, di 8 professionisti. La sede ora è locata nel Borgo Antico di Grottammare (AP) e ha spazi adeguati al fine di far svolgere mansioni alle varie professionalità che vadano di là dei tradizionali studi tecnici. “Nei nostri primi anni di attività – ha dichiarato Fabbioni – ci siamo occupati in prevalenza d’ingegneria, progettazione architettonica e pianificazione urbanistica, sia nel pubblico sia nel privato, operando per lo più tra Marche e Abruzzo. I nostri lavori riguardavano l’urbanistica con progettazione di Piani Regolatori Generali di città come: Grottammare, Offida, Monte Urano, Sant’Elpidio a Mare, Pineto, Montegranaro e altre, e Piani Particolareggiati; uno tra tutti, l’insediamento Tod’s di Casette d’Ete. Abbiamo, inoltre, realizzato reti di metanizzazione per centinaia di chilometri, reti fognarie e depurazione oltre a tanti impianti industriali. Esempi di attività d’architettura e riqualificazione urbana sono oggi riscontrabili in opere come il Lungomare Sud di Grottammare, il cimitero di Monte Urano e numerosi esempi di edilizia residenziale, direzionale e commerciale. Questo è quello che si fa e si è sempre fatto, ma in questi anni abbiamo cercato sempre di adeguarci in maniera flessibile alle richieste della clientela e non sono state poche le “virate” che abbiamo eseguito al fine di seguire i trend che le esigenze di mercato imponevano”. Ci spieghi meglio… “Oggi tra i vari campi di progettazione, lo studio ha trovato il proprio rinnovamento in svariati ambiti progettuali. L’innovazione riguarda anche le recenti tecnologie di progettazione e visualizzazione. Abbiamo approcciato i temi riguardanti le Smart City, alla ricerca di nuovi materiali da riciclo dei rifiuti, alla produzione di energia da fonti rinnovabili e, non ultimo, agli impianti industriali innovativi. 13 L’azione è finalizzata a raccogliere la sfida delle nuove domande di ricerca e servizi avanzati, lasciando in secondo piano i servizi di tipo “maturo” che, tra l’altro, scontano gli effetti di una difficile congiuntura. Questa difficile situazione economica coinvolge, purtroppo sia l’edilizia privata e industriale sia tutta quelle serie di opere di pubblica utilità che oggi non sono più realizzate per le note strozzature dovute “patto di stabilità” e più in generale alla mancanza di risorse; inoltre nessuno si occupa più di pianificazione territoriale, di cui avremmo invece grande esigenza. Per la verità molti decisori politici pensano che la pianificazione sia funzionale solo a consentire le espansioni edificatorie senza capire che molto c’è da fare e, prima di fare, da pianificare, per la riqualificazione urbana e per la salvaguardia del territorio. Purtroppo gli effetti di tale miopia sono sotto gli occhi di tutti. Fra mancanza d’interventi e cambiamenti climatici Pianificazione urbanistica L’intervista Temi legati all’ambiente i risultati sono a volte tragici e devastanti. Ecco perché in quest’azione di continuo rinnovamento lo studio ha intrapreso la strada dell’innovazione sia delle tematiche progettuali sia dell’organizzazione interna”. Quindi lo studio è ora organizzato anche per il coworking? “Esattamente, abbiamo adottato uno stile lavorativo di coworking condividendo l’ambiente di lavoro, ma mantenendo attività anche indipendenti per ogni singolo elemento; si tratta di una struttura reticolare i cui nodi, tutti o in parte, si addensano intorno ai progetti complessi e pluridisciplinari. Si è creato un ambiente di lavoro molto interessante e stimolante per le continue sinergie che nascono lavorando a contatto con persone di talento. Nel nostro studio, nello specifico, abbiamo avviato una collaborazione tra progettisti in coworking “selettivo” andando, quindi, a inserire nell’organigramma professionisti che abbiano la fiducia dello staff d’origine; in tal modo, in un ambiente di lavoro gradevole e orientato verso l’innovazione, sono state accresciute le figure e gli ambiti di competenza. Un’integrazione ben riuscita che spesso si avvale di figure di artisti o di specialisti nei settori più differenti, che portano spesso, con i loro punti di vista divergenti, a risultati di notevole sicuro interesse, spesso legati alle nuove tecnologie, grafica e design”. Che legame vi è oggi fra architettura, ingegneria e applicativi e supporti informatici di ultimissima generazione? “Molti di più di quello che si possano immaginare. In studio stiamo sviluppando la tecnologia BIM (building information modeling). Un sistema progettuale integrato che punta all’organizzazione, prima della realizzazione, Concorsi di progettazione L’intervista 14 Energie rinnovabili simulando nel mondo digitale tutte le problematiche che si possono incontrare, ma non solo: è di grande aiuto anche nella progettazione architettonica dell’edificio restituendo tutte le analisi e i documenti necessari al progetto. Questa tecnologia si sta estendendo e in alcuni Paesi europei, è ormai uno standard obbligatorio per molte tipologie di progettazione. Portiamo avanti anche progettualità sull’architettura digitale dove la visualizzazione architettonica, oltre che su PC, può essere eseguita tramite dispositivi mobili e indossabili come smartphone, tablet, occhiali VR. Questa particolare tecnologia tenta di creare un’immersione totale nel progetto ideato, sia off-line sia on-line, comodamente a casa o direttamente sul luogo oggetto d’intervento. Tutto questo permetterà all’utente finale di interagire con la proposta progettuale richiesta, aumentando la capacità di comprensione delle persone anche non addette ai lavori, comunicando in tutti i suoi risvolti, l’idea progettuale”. Ricerca e innovazione quindi, ma la partecipazione ai concorsi di progettazione? “E’ un altro ambito al quale destiniamo energie, anche perché è in sinergia con le attività d’innovazione e ricerca che sviluppiamo nel nostro studio. La partecipazione Sicurezza sul lavoro ai concorsi è affrontata come stimolo ad aumentare il livello qualitativo della progettazione sia per la varietà dei temi affrontati, che per le risposte che si approntano in termini di composizione architettonica e innovazione e di rappresentazione grafica. Riteniamo quest’attività importante giacché la competizione e il confronto con gli altri studi permettono la valutazione dei propri punti forti e deboli. I risultati sono stati fino a oggi soddisfacenti, avendone vinti di recente due su sei partecipazioni: il Recupero dell’Ex Convento San Nicola a Scandriglia (RI) e la Riqualificazione del tratto centrale del Lungomare di Grottammare (AP) (ex-aequo). C’è pero da far notare il punto dolente sui concorsi in generale, ovvero che le Amministrazioni che bandiscono il concorso quasi mai gli danno seguito con l’affidamento dell’incarico di progettazione esecutiva, come invece è prassi corrente negli altri paesi; questo ovviamente scoraggia la partecipazione, perché un concorso richiede molto impegno, tempo e risorse. Rimane comunque per noi un’attività di training fondamentale, anche se non dovrebbe restare circoscritta al semplice allenamento”. Quale idea si è fatta sulle strategie messe in campo per le città intelligenti? “Il concetto di Smart City è un insieme di strategie Supporti informatici di pianificazione urbana tese all’ottimizzazione e all’innovazione dei servizi pubblici. L’obiettivo è di mettere in relazione le infrastrutture materiali delle città «con il capitale umano, intellettuale e sociale di chi le abita» grazie all’impiego diffuso delle nuove tecnologie della comunicazione, della mobilità, dell’ambiente e dell’efficienza energetica, al fine di migliorare la qualità della vita e soddisfare le esigenze di cittadini, imprese e istituzioni. Oggi anche nella nostra regione questo concetto sta assumendo rilevanza sempre crescente e diverse città hanno attivato progetti per accrescere la sostenibilità, offrire servizi sempre più innovativi, consentire la partecipazione attiva dei cittadini, e supportare la loro socialità tramite servizi dedicati. In sintesi: migliorare la vivibilità. Un esempio su tutti l’attenzione verso la mobilità sostenibile, in altre parole più trasporto pubblico e biciclette e meno autoveicoli privati. In questo contesto lo studio sta sviluppando strumenti di gestione della mobilità urbana, con il ricorso a soluzioni tecnologiche innovative”. Tutti temi legati all’ambiente… “Lo studio è da sempre attento alle tematiche ambientali e si occupa di ricercare, adottare e proporre soluzioni che mirino alla virtuosità e sostenibilità. Collaboriamo da anni con partner tecnologici di primo piano e con istituti universitari di rilievo nel panorama nazionale. La creazione di nuovi materiali partendo da rifiuti speciali, i sistemi di riduzione della quantità di rifiuto prodotto, l’analisi sulle possibilità di riuso sono elementi sostanziali delle nostre operatività quotidiane. Qualche anno fa abbiamo progettato un impianto per il recupero di pneumatici fuori uso, riconosciuto come uno dei migliori in Italia. Nello stesso campo, in questi mesi stiamo concludendo un’attività di ricerca, nella quale sono coinvolti anche tre dipartimenti di due diverse Università, per il reimpiego per nuovi materiali della tela proveniente da attività di recupero di pneumatici fuori uso”. Un’altra questione di grande interesse: energie rinnovabili e edilizia… “Il patrimonio edilizio costruito in Italia dal dopoguerra a oggi è di gran lunga eccedente rispetto alle necessità d’uso e, in larga misura, di bassa qualità architettonica, strutturale, impiantistica, di efficienza energetica e confort. La riqualificazione di questo immenso patrimonio costituisce la sfida professionale dei prossimi anni: maggiore efficienza energetica, migliori condizioni di resistenza sismica, maggior confort abitativo, migliore qualità architettonica dei singoli edifici e del contesto urbano. Il nostro studio è impegnato ormai da tempo in questi campi nelle attività di consulenza e progettazione, dalle prime fasi di pianificazione sino alla loro gestione operativa. Offre servizi nell’ambito delle attività connesse con l’uso razionale dell’energia e con il miglioramento dell’efficienza energetica d’impianti e edifici. Di recente abbiamo anche avviato attività di studio di LCA (Life Cycle Assessment) e LCC (Life Cycle Cost) per valutare gli aspetti ambientali/economici e i potenziali impatti ambientali/economici associati a un prodotto/servizio”. Senza dimenticare la sicurezza… “E’ un grande tema quello della sicurezza nei luoghi di lavoro. Nonostante l’attuale crisi, il settore deve fare uno sforzo di ammodernamento, rinnovando le attrezzature, ottimizzando le procedure di lavoro, migliorando le competenze del personale. Noi ci occupiamo anche di sicurezza con grande attenzione: sia nel coordinamento dei lavori nei cantieri temporanei e mobili, che come consulenti delle aziende e docenti nei corsi per la formazione del personale. Certo non viviamo fuori dal mondo e sappiamo che occorrono risorse che spesso le imprese faticano a reperire; per questo assistiamo i nostri clienti anche ad attingere risorse dalle linee di finanziamento agevolato per il miglioramento della sicurezza nei luoghi di lavoro”. Lo studio si compone stabilmente da: Ing. Dante Fabbioni Ing Elisa Palombarini Geom. Maria Teresa Borrello Ing. Massimo Carassai Arch. Luigi Sabini Arch. Mariarita Micozzi Arch. Danilo Spinozzi Avv. Patrizia Cartone Grottammare (AP), via Palmaroli 25. Tel. 0735/588207 Mail. [email protected] L’intervista 15 Fiere e convegni · Fiera: Hauslbauer Messe Costruzione, ristrutturazione, riscaldamento, impianti idraulici ed energia 15-18 gennaio 2015 Messe Congress Graz Austria www.grazercongress.at · Fiera: Bau Edilizia, materiali, sistemi 19 – 24 gennaio 2015 Centro Fieristico di Monaco di Baviera (Germania) www.bau-muenchen.com · Fiera: Enertec 2015 approvvigionamento energetico, servizi legati all’energia, tecnologie per l’energia decentralizzata ed energie rinnovabili 27 - 29 gennaio 2015 Lipsia (Germania) www.enertec-leipzig.com · Fiera: Klimahouse Fiera internazionale specializzata per l’efficienza energetica e la sostenibilità in edilizia 29 gennaio – 01 febbraio 2015 - Fiera Bolzano www.klimahouse.it · Fiera: Legno & Edilizia Mostra professionale sull’impiego del legno nell’edilizia 19 – 22 febbraio 2015 Fiera di Verona www.piemmetispa.it · Fiera: Bioenergy Italy 2015 Biomasse ed Energie Rinnovabili 25 - 27 febbraio 2015 Cremona Fiere S.p.a. www.bioenergyitaly.com · Fiera: Made Expo Milano Architettura Design Edilizia 13 - 21 marzo 2015 Fiera Milano Rho www.madeexpo.it · Fiera: Solarexpo Mostra e convegno internazionale su energie rinnovabili, generazione distribuita e architettura sostenibile 08 – 10 aprile 2015 Fiera Milano Congressi www.solarexpo.com