Tutti i Santi Tutto passa, solo Dio non muta

Transcript

Tutti i Santi Tutto passa, solo Dio non muta
Anno XXIV (XXXIX) - N° 12 - DICEMBRE 2006 • Via S. Lucia Filippini n° 25 - Tel. 826050 • Montefiascone (VT) - "Poste Italiane SpA • Sped. in A.P. -.Art. 1 Comma 2 D.L. 353 del 2 4 / 1 2 / 2 0 0 3 - DCB Centro Viterbo"
«La Voce»- Mensile di Montefiascone - Direttore Agostino Ballarotto e-mail: [email protected] - Responsabile Angelo Gargiuli
D i r e z i o n e , r e d a z i o n e : 0 1 0 2 7 M o n t e f i a s c o n e , V i a S.L. F i l i p p i n i , 2 5 - Tel. 8 2 6 0 5 0 - A u t o r i z z . T r i b u n a l e d i V i t e r b o n ° 2 7 2 d e l 4 - 1 2 - 1 9 8 2
Tipo-Lito «Silvio Pellico» di Marroni e C. s.n.c. - Via Paternocchio, 35 - Montefiascone - Tel. e Fax: 0761.826297 - e-mail: [email protected]
Angelus
1 novembre - Tutti i Santi
Tutto passa,
solo Dio non muta
Cari fratelli e sorelle, celebriamo oggi la solennità
di Tutti i Santi e domani c o m m e m o r e r e m o i fedeli
defunti. Queste due ricorrenze liturgiche, molto sentite,
ci offrono una singolare opportunità per meditare
sulla vita eterna. L'uomo moderno l'aspetta ancora
questa vita eterna, o ritiene che essa appartenga a
una mitologia ormai superata?
In questo nostro tempo, più che nel passato, si è
talmente assorbiti dalle cose terrene, che talora riesce
difficile pensare a Dio come protagonista della storia e
della nostra stessa vita. L'esistenza umana però, per
sua natura, è protesa a qualcosa di più grande, che la
trascenda; è insopprimibile nell'essere umano l'anelito
alla giustizia, alla verità, alla felicità piena. Dinanzi
all'enigma della morte, sono vivi in molti il desiderio e la speranza di ritrovare nell'aldilà i propri cari.
Come pure è forte la convinzione di un giudizio finale
che ristabilisca la giustizia, l'attesa di un definitivo confronto in cui a ciascuno sia dato quanto gli è dovuto.
"Vita eterna" per noi cristiani non indica però
solo una vita che dura per s e m p r e , bensì una
nuova qualità di esistenza, pienamente immersa
nell'amore di Dio, che libera dal male e dalla morte
e ci pone in comunione senza fine con tutti i fratelli e le sorelle che partecipano dello stesso Amore.
L'eternità, pertanto, può essere già presente al
centro della vita terrena e temporale, quando l'anima,
mediante la grazia, è congiunta a Dio, suo ultimo fondamento. Tutto passa, solo Dio non muta. Dice un
Salmo: "Vengono meno la mia carne e il mio cuore /
ma la roccia del mio cuore è Dio, / è Dio la mia sorte
per sempre" (Sai 72/73,26). Tutti i cristiani, chiamati
alla santità, sono uomini e donne che vivono saldamente ancorati a questa "Roccia"; hanno i piedi sulla
terra, ma il cuore già nel Cielo, definitiva dimora
degli amici di Dio.
Cari fratelli e sorelle, meditiamo su questa realtà
con l'animo volto verso il nostro ultimo e definitivo
destino, c h e dà s e n s o alle s i t u a z i o n i q u o t i d i a n e .
Ravviviamo il gioioso sentimento della comunione dei
santi e lasciamoci attrarre da loro verso la meta della
nostra esistenza: l'incontro faccia a faccia con Dio.
Preghiamo che questa sia l'eredità di tutti i fedeli
defunti, non soltanto dei nostri cari, ma anche di tutte
le anime, specialmente quelle più dimenticate e bisognose della misericordia divina.
La Vergine Maria, Regina di Tutti i Santi, ci guidi a
scegliere in ogni momento la vita eterna, la "vita del
mondo che verrà" - come diciamo nel Credo; un
mondo già inaugurato dalla risurrezione di Cristo, e
di cui possiamo affrettare l'avvento con la nostra
conversione sincera e le opere di carità.
Benedetto XVI
Benedetto XVI ha ricevuto in visita ufficiale
il Presidente della Repubblica Italiana
Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in visita ufficiale nella mattina di lunedì 20
novembre, alle ore 11, nel Palazzo Apostolico Vaticano, Sua Ecc.za il Signor Giorgio
Napolitano, Presidente della Repubblica Italiana.
Il presidente Napolitano era accompagnato dalla sposa, Signora Clio, dal Vice
Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri, l'Onorevole Massimo
D'Alema con la consorte e da numerosa Delegazione.
Il Presidente indossava l'onorificenza pontificia di "Cavaliere di Collare dell'Ordine
Piano" ricevuta nella mattina, mentre l'On. D'Alema indossava l'onorificenza pontificia di
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Piano. Il discorso pronunciato dal Santo Padre
viene riportato abbondantemente a pag. 9 come pure quello pronunciato dal Presidente
della Repubblica.
Auguri natalizi
e di Buon Anno 2007
Natale è la festa della famiglia di Nazaret.
E' la festa della famiglia cristiana; per questo gli
auguri più cordiali e sinceri vanno a tutte le famiglie che, amandosi, cercano di superare le tante tensioni che oggi si incontrano in una società che, pur
eggiando il Natale cristiano, di cristianesimo ha
ben poco!
uguri sinceri a tutte le famiglie in difficoltà:
tengano conto della presenza del loro bambino/a per superare crisi di ogni genere.
Auguri che estendiamo a tutti: autorità religiose e
civili, ai nostri collaboratori e lettori.
BUONE
FESTE
pag. 2
LA VOCE - n° 12 - Dicembre 2006
PADRE, DIMMI U N A
PAROLA
"Io ma non più io!"
Nei dizionarii di lingua l'io è definito comunemente come "pronome di prima persona" che, sul
piano sintattico, è valido come "soggetto".
La riflessione filosofica, in forma organica, ha
concentrato l'investigazione sull'io soprattutto a
partire dalla definizione cartesiana dell'uomo
come coscienza. E il cammino si è fatto sempre
più complesso, assai articolato, spesso contraddittorio. Gli esiti più vistosi sono stati sia Yassolutizzazione (io infinito) che trova il suo culmine nel
clima romantico e nell'idealismo, sia la scoperta
del rapporto che nella stessa parola io vede connesso un tu come un mondo esterno.
A noi, qui, senza cedere al fascino di una esplorazione allettante e impegnativa,
pare utile far riferimento ali 'io, in mezzo alla varietà delle interpretazioni, come
coscienza, cioè come rapporto con se stesso, come sfera della personalità che
identifica se stessa, come organizzazione del modo di essere.
E ciò per raccogliere l'alto messaggio di Benedetto XVI al Convegno ecclesiale di
Verona (19 ottobre 2006), dove il Papa ha voluto proporre, con la profondità teologica e la chiarezza concettuale che gli sono abituali, la sua riflessione "su quel
che appare davvero importante per la presenza cristiana in Italia". E subito è
andato alla radice: ali 'io, dal quale zampilla e prende volto ogni identità, anzi, l'identità che poi si declina in forme, in dimensioni, in ambiti specifici. Innanzitutto il
Papa ha colto e riproposto ciò che ha costituito il cuore del Convegno: Gesù
Risorto, come "fatto avvenuto nella storia" e come "la più grande mutazione mai
accaduta, il salto decisivo verso una dimensione di vita profondamente nuova,
l'ingresso in un ordine diverso... anticipazione e pegno della nostra speranza".
Ebbene, ha affermato il Santo Padre, è la risurrezione di Cristo a costituire la
Chiesa primizia di questa universale trasformazione e, giungendo a noi
mediante la fede e il Battesimo, diventa rinascita e vita nuova. A questo punto
Benedetto XVI prima richiama il suggestivo testo di san Paolo nella lettera ai
Galati (2,20), poi, da Maestro nella fede e da Pastore della Chiesa, con un impegnativo rapporto dialettico "io - non io" elabora e propone addirittura la 'lormula
dell'esistenza cristiana".
"Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me (2,20). È stata cambiata così la
mia identità essenziale e io continuo ad esistere soltanto in questo cambiamento.
Il mio proprio io mi viene tolto e viene inserito in un nuovo soggetto più grande,
nel quale il mio io c'è di nuovo, ma trasformato, purificato, aperto mediante l'inserimento nell'altro, nel quale acquista il suo nuovo spazio di esistenza. Diventiamo
cosi uno in Cristo (Gal 3,28), un unico soggetto nuovo, e il nostro io viene liberato
dal suo isolamento, 'lo ma non più io': è questa la formula dell'esistenza cristiana
fondata nel Battesimo, la formula della risurrezione dentro il tempo, la formula
della 'novità' cristiana chiamata a trasformare il mondo".
Da questa "radice" germoglia, fiorisce e fruttifica la originale testimonianza dei
discepoli di Gesù, come tematizzata dallo stesso Convegno di Verona. Ed è
ancora Papa Benedetto a dischiuderne il significato vero e ad aprirne l'entusiasmante orizzonte. Ha detto nell'Omelia della Eucaristia celebrata allo stadio
comunale: 'Testimoni di Gesù Risorto. Quel 'di' va capito bene! Vuol dire che il
testimone è 'di' Gesù risorto, cioè appartiene a Lui, e proprio in quanto tale può
rendergli valida testimonianza, può parlare di Lui, farLo conoscere, condurre a
Lui, trasmettere la sua presenza".
Grazie, Santo Padre! Sentiamo con gioia che con questo alto insegnamento il
Papa ci conferma nella fede, nella speranza e nell'amore, cioè nella autenticità e nella coerenza dell'esistenza cristiana.
Lorenzo Chiarinelli - Vescovo
4° Convegno Ecclesiale Nazionale
Testimoni di Gesù Risorto, Speranza del mondo
Messaggio alle Chiese
particolari in Italia
Mentre lasciamo Verona per tornare alle nostre Chiese, vogliamo manifestare la gioia profonda per aver vissuto insieme questo 4° Convegno
Ecclesiale Nazionale. Portavamo con noi il desiderio di ravvivare, per noi
e per tutti, le ragioni della speranza. Nell'incontro con il Signore risorto,
abbiamo rivissuto lo stupore, la trepidazione e la gioia dei primi discepoli.
Oggi, come loro, possiamo dire: "abbiamo visto il Signore!".
Lo abbiamo visto nel nostro essere insieme e nella comunione che ha
unito tutti noi e che ha preso forma di Chiesa nell'ascolto della Parola e
nell'Eucaristia.
Lo abbiamo incontrato nella persona di Papa Benedetto e ascoltato nelle
sue parole. Lo abbiamo toccato con mano nella testimonianza dei cristiani
che, nelle nostre terre, hanno vissuto il Vangelo facendo della santità l'anelito
della loro esistenza quotidiana. Abbiamo avviato i nostri lavori lasciandoci illuminare dai loro volti, che sono apparsi a rischiarare la notte che scendeva
sull'Arena.
Lo abbiamo conosciuto dentro e oltre le parole di quanti hanno raccontato
la fatica di vivere nel nostro tempo e insieme hanno mostrato il coraggio di
guardare a fondo la realtà, alla ricerca dei segni dello Spirito, efficacemente
presente anche nella storia di oggi. Lo abbiamo sperimentato nei dialoghi di
queste giornate intense e indimenticabili, espressione di corresponsabile
amore per la Chiesa e della volontà di comunicare la perla preziosa della fede
che ci è stata donata.
Su questa esperienza del Signore risorto si fonda la nostra speranza.
La nostra speranza, infatti, è una Persona: il Signore Gesù, crocifisso e
risorto. In Lui la vita è trasfigurata: per ciascuno di noi, per la storia umana e
per la creazione tutta. Su di Lui si fonda l'attesa di quel mondo nuovo ed eterno, nel quale saranno vinti il dolore, la violenza e la morte, e il creato risplenderà nella sua straordinaria bellezza.
Noi desideriamo vivere già oggi secondo questa promessa e mostrare il
disegno di un'umanità rinnovata, in cui tutto appaia trasformato. In questa
luce, vogliamo vivere gli affetti e la famiglia come segno dell'amore di Dio;
il lavoro e la festa come momenti di un'esistenza compiuta; la solidarietà
che si china sul povero e sull'ammalato come espressione di fraternità; il
rapporto tra le generazioni come dialogo volto a liberare le energie profonde che ciascuno custodisce dentro di sé, orientandole alla verità e al bene; la
cittadinanza come esercizio di responsabilità, a servizio della giustizia e
dell'amore, per un cammino di vera pace.
Non ci tiriamo indietro davanti alle grandi sfide di oggi: la promozione
della vita, della dignità di ogni persona e del valore della famiglia fondata
sul matrimonio; l'attenzione al disagio e al senso di smarrimento che
avvertiamo attorno e dentro di noi; il dialogo tra le religioni e le culture;
la ricerca umile e coraggiosa della santità come misura alta della vita cristiana ordinaria; la comunione e la corresponsabilità nella comunità cristiana; la necessità per le nostre Chiese di dirigersi decisamente verso
modelli e stili essenziali ed evangelicamente trasparenti.
Papa Benedetto XVI ci ha ricordato che la via maestra della missione
della Chiesa è l"'unità tra verità e amore nelle condizioni proprie del nostro
tempo, per l'evangelizzazione dell'Italia e del mondo di oggi". La verità del
Vangelo e la fiducia nel Signore illuminino e sostengano il cammino che
riprendiamo da Verona con più forte gioia e gratitudine, per essere testimoni di Gesù Risorto, speranza del mondo.
CALENDARIO PARROCCHIALE
13 dicembre - mercoledì
Festa di S. Lucia V. e M., patrona degli
artigiani e protettrice degli occhi
Le sante messe saranno celebrate tutte
nella rinnovata chiesa di S. Francesco
dove c'è anche il riscaldamento.
O r e 8 - 9 - 1 0 - 1 1 -17
17-24 dicembre
Preparazione al Natale
Si terrà presso la chiesa del Divino Amore:
ore 16,30: S. Rosario;
ore 17,00: S. Messa
24 dicembre - domenica
Vigilia di Natale
Sante Messe secondo l'orario festivo
ore 23,15: S. Margherita:
Messa di mezzanotte preparata da canti,
recita dei s e r m o n i , p r e s e p e v i v e n t e e
seguita dallo scambio di auguri natalizi.
25 dicembre - lunedì
Natale del Signore
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare
in mezzo a noi.
ore 10,30: S. Messa solenne
31 dicembre - domenica
ore 18,00: S. Margherita: S. Messa del
nostro Vescovo e Te Deum di ringraziamento di fine d'anno
1° gennaio - lunedì
Maria SS.ma Madre di Dio
40 a Giornata mondiale per la Pace
Corso per fidanzati
- A S. Margherita: avrà inizio il 20 gennaio alle ore 19
presso la Casa Madre delle Maestre Pie
- A S. Flaviano: avrà inizio giovedì 11 gennaio alle
ore 21,15 presso la casa del parroco D. Luciano.
VISITA
A D LIMINA
È l ' i n c o n t r o del Papa con i
vari vescovi delle Regioni italiane; sono 16 Conferenze episcopali regionali che riuniscono 226
diocesi.
Gli incontri sono iniziati nel
mese di novembre e termineranno il 28 a p r i l e 2 0 0 7 . M e n t r e v i
g i u n g e " L a V o c e " il P a p a sta
ricevendo i vescovi del Lazio (1-9
d i c e m b r e ) e q u i n d i a n c h e il
Vescovo Lorenzo Chiarinelli che
presenterà al Papa la situazione
concreta della nostra diocesi di
Viterbo.
Nel parleremo in un prossimo
numero de "La Voce".
LA VOCE - n° 12 - Dicembre 2006
pag. 3
La famiglia del Card.
Marco Antonio Barbarigo
•19
giugno
2006-
Il Vescovo Lorenzo Chiarinelli, successore del Barbarigo,
a l m e n o per la d i o c e s i di M o n t e f i a s c o n e (e C o r n e t o Tarquinia), viene ripreso con la suore fondate dal Barbarigo:
M a e s t r e Pie - R o m a e nel m o n d o ; M a e s t r e Pie Montefiascone; Suore del Divino Amore - Montefiascone,
Roma e nel mondo.
Alle spalle del Vescovo le tre superiore dei tre istituti.
Al Barbarigo si deve anche il famoso Seminario "Barbarigo",
attualmente chiuso per lavori.
Il "Ventennio" a
di Giancarlo Breccola
[email protected]
Aloiifefiiiscoiie
Tra gli ufficiali partiti da Montefiascone
per l'A.O.I. si distingueva, per passion e m i l i t a r i s t i c a , il t e n e n t e G u s t a v o
Savini, figlio del conte Michelangelo e
della montefiasconese Margherita
Savignoni. Da alcune sue lettere dirette alla zia Giulia Savignoni, affiorano
singolari dettagli della vita militare in
Africa.
, _ ,
_ ..
tenente Gustavo Savini con una
ragazza etiope
Macallè 25 - 1 - 36 XIV / Cara
zia Giulia, come vedi sono ancora vivo [...] il giorno dalle otto alle
d u e fa c a l d o (non e c c e s s i v o
però), poi alza un forte vento che
p e r d u r a per circa m e t à nottata
a c c o m p a g n a t o da u m i d i t à e
g u a z z a che b a g n a i teli delle
t e n d e , lo p e r ò mi c o p r o m o l t o
bene e me ne infischio del fred, „„„,,,„„ „
do notturno e delle g u a z z e ,
G j o m j
addietro
ho
dormito
p o c o
e avuto a che fare con luridi
Abissini [...] 90 prigionieri Abissini di cui uno ferito al polmone, 30
somari, 15 muli circa ed una decina di mila lire. Un mulo morto. Noi
nessuna perdita.
A m b a Alagi 5 - 3 - 3 6 XVI / Cara zia Giulia, come vedi eccomi
anche a te per darti qualche notizia dopo i combattimenti dell'Amba
Aradam ed A m b a Alagi,1 vittoriosi in pieno per le armi Italiane [...]
Scoppola ha avuto qualche perdita, compreso un valoroso capitano giovanissimo, ma se l'è cavata bene [...] I muli sono stanchi e
deperiti, hanno bisogno di riposare per un po' di tempo, ecco la
necessità di aprire presto le strade camionabili in zone dove non
esistevano che piccoli sentieri [...] Sto bene. Solo la notte dormo
un po' male a causa dei sassetti che m'indoliscono le ossa. È un
mese che dormiamo proprio per terra con un semplice pannone
sotto [...] una coperta l'ho cucita a forma di sacco e la sera m'infilo
dentro in maniera tale che se arrivassero gli Abissini mi prenderebbero bene in trappola [...] Ti mando una bella penna di un uccello
africano che ho ucciso dopo il combattimento.
Le precauzioni prese contro l'avverso clima non furono sufficienti a preservare il tenente Savini da una grave malattia polmonare e dal conseguente rimpatrio. Nominato "Grande Invalido di Guerra", venne promosso capitano nel 1968.
AUTARCHIA E FEDI ALLA PATRIA
L'avventura africana, voluta dal fascismo e sostenuta dal popolo italiano,
ebbe l'esorbitante costo di 40 miliardi di lire dell'epoca, e comportò l'app l i c a z i o n e d e l l e s a n z i o n i e c o n o m i c h e c o n t r o l'Italia d a p a r t e d e l l a
Società delle Nazioni. II governo fascista reagì a questa decisione lanciando una politica "autarchica", favorita dal fatto che le sanzioni applicate erano rivolte a un numero limitato di prodotti. Mentre il paese si abituava alla scomparsa di vari generi d'importazione - quali il caffè, il pepe,
il cacao, il caucciù - comparivano i relativi surrogati. La diffusione del
raion, per esempio, c o m e tessuto sostitutivo della seta e del cotone, era
guardata con simpatia, e le vignette che la sollecitavano, per lo più condotte con mano spiritosa ed elegante, erano in sintonia con una genera-
le disponibilità psicologica. In quell'ottica, il dono delle fedi matrimoniali
alla patria costituì uno dei momenti più stupefacenti del consenso delle
masse al regime fascista. Per favorire questo risultato, tutti i mezzi di
comunicazione si adoperarono in una martellante opera di propaganda.
Verrà il giorno in cui le madri diranno ai piccoli figli: "Vedi questo
cerchietto d'acciaio? Una volta non usava così: una volta usava
portare un cerchio d'oro prezioso. Ma la Patria ci ha chiesto: Che
cosa potete dare per me? E noi le abbiamo risposto: Ecco i nostri
mariti e i nostri figli, ecco il nostro oro e ii nostro amore". E i figli di
quel tempo ascolteranno, incantati, come chi ascolta una meravigliosa leggenda, e immagineranno, con occhi stupiti, lo splendore
di quell'oro che usava illuminare un tempo le mani femminili.
FASCIO DI COMBATTIMENTO 1
H
H
H
m Serie
1
1
H
Sì attcsta che
m ha
w
H
versato
DI
MONTEFIASCONE
N. 311
Sig-T..
.
^ I M / ' * * -
to €t i C/{y-i; Qiiic
.
.
.
.
nuziale,
.
iì^/U^^Ut^C
S
d'oro
in segno di fiera reazione all'indegno assedio economico inizialo in danno
H
BS
a
m
dell'Italia
il 18 Novembre 1935, e per contribuire alla resistenza ed alla vittoria della Patria,
gj
H
ascone 18 Novembre 1935 - XIV
E. F.
li SJtntt Iti Fililo
ATT. FKI.ICE BASILI - LUCIANI
fS
0
Attestato di benemerenza rilasciato dai Segretario del Fascio di Montefiascone
Il 18 dicembre era stato dichiarato "giornata delle fedi", e tutte le persone
sposate erano invitate a donare alla patria l'anello nuziale, ricevendone
in cambio un attestato di benemerenza ed una vera di ferro. Mentre tutti
gli adulti offrivano oro - la Regina per prima aveva donato la fede d'oro; il
principe Umberto, il collare dell'Annunziata; Benedetto Croce, la medaglia d'oro senatoriale; Luigi Pirandello, quella del premio Nobel - i bambini portavano ferro e altri metalli, da inviare alle fonderie.
Il Fascio di Combattimento di Montefiascone, in segno di fiera reazione
all'indegno assedio economico, aveva addirittura anticipato di un mese
la raccolta del prezioso metallo.
(26 - segue)
note:
1. 1936, 15 febbraio; il rilievo m o n t u o s o di Amba Aradam, a Sud di
Macallè, viene conquistato dalle truppe guidate dal duca di Pistoia nel
contesto della battaglia dell'Endertà. 1936, 27-29 febbraio; i resti delle
d u e a r m a t e abissine sono c o m p l e t a m e n t e distrutte dagli italiani c h e
riconquistano la vetta de\\'Amba Alagi, perduta 41 anni prima.
LA VOCE - n° 12 - Dicembre 2006
pag. 4
Attualità
locale
Sarà ampliato l'asilo nido
Buone notizie dal fronte demografico. Nascono più bambini a
Montefiascone tanto è vero che sarà ampliato l'asilo nido di via
Santa Maria delle Grazie. La struttura, costruita nel 1994, su progetto dell'architetto Enrico Genovesi, è ormai insufficiente e non può
più soddisfare le numerose richieste. Da rilevare che alle accresciute d o m a n d e delle giovani coppie residenti a M o n t e f i a s c o n e si
aggiungono anche quelle che provengono da famiglie residenti nei
comuni limitrofi cui l'asilo nido si è reso disponibile.
A t u t t ' o g g i h a n n o p r e s e n t a t o i s t a n z a al c o m u n e di
Montefiascone 52 famiglie e lo spazio disponibile per accogliere
tutti i bambini risulta ormai inadeguato. Da notare che il progetto,
Rubrica
a cura di Umberto
Ricci
redatto nel lontano 1993, dall'architetto Genovesi, non è stato completamente realizzato, anche perché, tredici anni fa, si riteneva
eccessivo alle esigenze di allora. Previsione sbaglata per difetto e
oggi l'amministrazione comunale, al fine di garantire un adeguato
servizio sia di ricettività che di qualità, intende completare la struttura esistente realizzando quindi nuovi spazi sia interni che esterni.
A tal fine l'ufficio tecnico comunale ha predisposto un progetto
per l'ampliamento dell'asilo nido esistente ricalcando l'impianto
architettonico del primitivo progetto. La spesa prevista per la realizzazione dei nuovi locali ammonta a 300.200 euro. Ma siccome il
comune non dispone di tutta la somma necessaria sarà chiesto alla
Regione Lazio un finanziamento di 250.000 euro ai sensi della
Legge Regionale n. 5/2006. Alla parte rimanente di 50.200 euro il
comune farà fronte con propri fondi di bilancio.
Grande annata per
l'Est! Est!! Est!!!
Prato Giardino, al via
i lavori di recupero
Il tipico odore del mosto si sta diffondendo in ogni angolo di Montefiascone
come segnale che l'uva si sta fermentando e si avvia a diventare dell'ottimo vino
nel segreto dei tini. Anche se, purtroppo, all'oscurità misteriosa delle antiche cantine scavate nel tufo e che, come cunicoli, attraversavano in lungo e in largo le
viscere del colle falisco, si è sostituita la tecnologia delle grandi cisterne in acciaio
degli impianti industriali. Dove entra l'uva ed esce la bottiglia di vino.
Dunque il fascino della vinificazione artigianale lunga e paziente, con i tempi
scanditi dalla luna è ormai soltanto un suggestivo ricordo. Ma non completamente,
perchè a Montefiascone, terra dell'Est! Est!! Est!!! (chi non conosce questo ottimo
vino biano ormai famoso nel mondo?), c'è ancora chi fa il vino in casa, cioè in cantina. Ma sono mosche bianche e la loro produzione ormai è limitata ai bisogni
famigliari e per i regali di Natale. Anche gli agricoltori che ancora coltivano la propria vigna preferiscono conferire l'uva raccolta ai vari stabilimenti locali.
Primo fra tutti quello della Cantina Sociale che annovera circa mille soci produttori e, a seguire, le aziende Falesco, Leonardi, Fazi Trapè, Stefanoni, tanto
per citare le cantine più importanti che producono degli ottimi vini esportati in tutto
il mondo. Per quanto riguarda l'esito della recente vendemmia (che da qualche
anno è anticipata rispetto al passato) i produttori locali si dicono soddisfatti e
hanno acceso dei ceri ai loro santi protettori perché le stranezze climatiche della
recente stagione primaverile e estiva, hanno risparmiato le campagne di
Montefiascone. Come quantità, come informano dalla Cantina Sociale, siamo ai
livelli dello scorso anno ed anche per quanto concerne la qualità questa si è mantenuta su livelli eccellenti in linea con gli ultimi dieci anni. Ed è proprio dalla
Cantina Sociale, la storica istituzione enologica locale, la cui costituzione risale al
31 dicembre 1956, che arrivano i segnali positivi riferiti alla recente vendemmia.
Questa si è svolta regolarmente senza intoppi perché il tempo si è mantenuto
favorevole. La produzione di Est! Est!! Est!!! il vino a denominazione di origine
controllata (Doc) con marchio "Classico" sfiorerà anche quest'anno i 40.000 ettolitri. Mentre per gli altri vini bianchi e rossi, comuni e biologici, la quantità si attesterà sui 60.000 ettolitri. La tecnologia di questi impianti modernissimi si avvale
della pressatura soffice, la fermentazione termoguidata e lo stoccaggio in atmosfera di gas inerte, cui seguirà l'imbottigliamento a bassa temperatura in modo sterile,
cioè senza pastorizzazione e alla fine... in alto i calici.
È stato approvato dalla giunta comunale di Montefiascone il progetto definitivo di rifacimento dell'area monumentale e storica di Prato
Giardino. Lo studio è stato messo a punto dalla giovane architetto
Chiara Rosetto e si tratta del 2° lotto funzionale che comporterà una
spesa di 145.000 euro. Responsabile del procedimento è stato nominato Maurizio Di Giambattista, ingegnere dell'Ufficio Tecnico comunale. È imminente, dunque, l'apertura del grande cantiere per i lavori di
recupero e di riqualificazione del parco pubblico cittadino, luogo di
aggregazione e di ritrovo cui seguirà la sistemazione dell'area circostante di Porta di Borgo, attraversata dalla statale Cassia che si interseca con la provinciale Verentana e quindi costituisce uno snodo di
intenso traffico.
Per quanto riguarda Prato Giardino, si tratta di un piano di riqualificazione funzionale per riportare il parco pubblico al primitivo splendore, dopo che alcuni anni fa era stato letteralmente smantellato. Ma
attenzione, già ci sono polemiche sul previsto abbattimento di alcuni
grossi alberi per far posto ad una strada interna al parco dove sarà
installata anche una artistica fontana. Sarà pure costruito un muro di
sostegno in cemento armato ed allargata l'attigua strada che conduce
alla vicina basilica di San Flaviano, con la demolizione degli ex-bagni
pubblici e l'interramento della cabina elettrica dell'Enel. Dovrà subire
dei ritocchi anche il prospiciente piazzale Roma, nel cui centro fu realizzata una sorta di isola pedonale sopraelevata, durante l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Maurizio Minciotti. Sarà
ampliato l'anello stradale per permettere, fra l'altro, più agevoli manovre per i pullman di linea e quelli turistici.
Convegno in ricordo di
Carla Maccaroni
Si è tenuta a Montefiascone, nel salone della Rocca dei Papi, la Giornata di
studio dedicata alla memoria di Carla Maccaroni, per oltre vent'anni medico del servizio trasfusionale dell'ospedale di Belcolle. Tema del convegno "I progressi della
terapia oncoematologica", svolto da Sergio Storti, direttore dell'Unità operativa
Ematologia del Centro di ricerca e formazione ad alta tecnologia nelle scienze biomediche "Giovanni Paolo II" dell'Università Cattolica di Campobasso.
Il meeting scientifico, giunto quest'anno alla sua decima edizione, che ha registrato un attento e folto pubblico, è stato organizzato con il patrocinio del comune di
Montefiascone, in collaborazione con l'Ordine dei medici, l'Avis e l'Aido e la scuola
medica ospedaliera della Tuscia. Del comitato promotore, presieduto da Renato
Trapè, marito della scomparsa, aiuto chirurgo dell'ospedale di Montefiascone,
hanno fatto parte il figlio Giulio Trapè, Umberto Della Casa, Vincenzo Tortorella,
direttore della scuola di farmacia ospedaliera dell'Università di Bari e da Basilio
Radini. Alla relazione di Storti è seguita quella di Marco Montanaro, direttore
dell'Università operativa di Ematologia della AsI di Viterbo che ha illustrato le attività in campo ematologico di Belcolle e di Vincenzo Tortorella che ha trattato gli
aspetti sanitari ed economici connessi alla utilizzazione dei farmaci generici nella
cura dei tumori del sangue. È seguita la consegna dei premi di laurea in medicina
ed il concerto di musica da camera con Rita Graziani al flauto e Riccardo Cambrì al
pianoforte che hanno eseguito musiche di Mozart, Donizetti e Borne.
Sarà pure rimosso l'alto lampione che suscitò molte polemiche
quando fu installato al centro della piazza. Tutta l'illuminazione della
zona sarà rinnovata. Prato Giardino è l'unico polmone verde cittadino,
facilmente frequentabile da tutti, cittadini e turisti (lo stupendo giardino della Rocca è in alto e frequentato da chi ama contemplare la pianura viterbese con la sua città e allungare lo sguardo fino al mare e
godere del panorama del lago di Bolsena e delle cittadine che lo circondano). Ma non sarà facile ridargli la sua identità anche se l'assessore ai Lavori Pubblici, Maurizio Paradiso, ha assicurato che ce la
metterà tutta per vincere questa sfida. Prato Giardino deve ritornare
come era prima degli infelici interventi di qualche anno fa.
Confusione nei numeri civici
La confusione nei numeri civici delle vie di Montefiascone, specie
in periferia e nelle frazioni, è un problema vecchio come il cucco ma
sempre di estrema attualità. Tutto questo perché la toponomastica è
un termine troppo impegnativo per chi invece dovrebbe conoscerlo a
fondo. E i numeri civici sono un "optional".
C'è una tale confusione, specie per la numerazione delle nuove
abitazioni (ma anche di quelle vecchie) che uno non sa più dove sta di
casa. Ne sanno qualcosa i poveri corrieri che, per le loro consegne,
devono fare triplici salti mortali per poter collegare i nomi delle persone
al numero civico delle abitazioni che troppo spesso non corrisponde.
È capitato, tempo addietro, che l'ambulanza della Solidarietà
Falisca non è riuscita ad individuare il paziente da trasportare in ospedale perché il numero civico comunicato non corrispondeva a quello
effettivo. È stato inutile attaccarsi al clacson. Meno male che alla fine
l'infortunato è stato rintracciato... ma al pronto soccorso dove era stato
trasportato da altri mezzi di fortuna. Ma ci sono casi in cui, tanto per
fare altri esempi, l'autocisterna del gasolio da riscaldamento è dovuta
ritornare alla base senza aver potuto effettuare lo scarico.
LA VOCE - n° 12 - Dicembre 2006
| NOTA DI AGRICOLTURA |
Don Eustachio
e le istruzioni per l'uso dal Congo
a
La produzione del cibo
cura di GIMBERTO
L'epilogo canonico di una ricorrenza o di una festività consiste nell'accomodarsi davanti ad una tavola
imbandita con cibi in abbondanza ed arricchiti di ogni
ben di Dio. Ovviamente, in tale circostanza, nessun
commensale si chiede come si crea o si forma il cibo e
neanche perché dopo un pasto abbondante si aumenta
di peso, appesantendosi con quegli odiati cosiddetti
cuscinetti di grasso, che fanno perdere la tanto desiderata e sospirata silhouette. Sembra incredibile, addirittura impossibile, che i cibi e le bevande di qualsiasi genere, provengano tutti dai minerali presenti nella terra e
nell'aria; in altre parole, tutto quello che è necessario
per la nostra alimentazione per non morire di fame o di
sete, comprese le leccornie più desiderate, proviene
dalla terra o, per essere ancora più chiari, dal terreno in
miscela con acqua, anidride carbonica ed energia solare.
Il compito di sintetizzare tali sostanze per fabbricarne cibo, la natura lo ha affidato alle piante: cioè al regno
vegetale; il quale è l'unico che possiede il pigmento verde, sensibile alla luce del sole: la clorofilla. Grazie
a tale pigmento, le piante sono in grado di fabbricare sostanze organiche usando sostanze minerali. Con
le radici assorbono dal terreno l'acqua nella quale sono sciolti vari minerali; con gli stomi, specie di bocche
presenti sulle foglie, assorbono anidride carbonica presente nell'aria e portano il tutto a contatto delle cellule della clorofilla che diventano delle vere e proprie centrali di trasformazione dell'energia luminosa in
energia chimica, tramite un processo che l'uomo ancora non è stato in grado di scoprire. Tutto il processo
si può così riassumere: con un soffio di anidride carbonica aggiunta ad alcune gocce di acqua assorbita
dal terreno ed il tutto disteso alla luce del sole insieme alla clorofilla, viene costruito il glucosio; con un resìduo di lavorazione consistente in acqua, sotto forma di vapore acqueo, ed ossigeno, che si disperdono
nell'aria.
Non a caso è a tutti noto che l'aria di campagna è molto salubre, proprio perché contiene ossigeno in
abbondanza ed, inoltre, pura in quanto l'attività fotosintetica non produce assolutamente sostanze inquinanti. Il tutto si svolge nell'assoluto silenzio, dove regna incontrastato il cinguettio degli uccelli. Gli zuccheri
che vengono prodotti sono necessari alla nutrizione diretta o indiretta degli animali e degli uomini.
L'organismo degli animali e delle persone, per vivere e per crescere, ha bisogno anche di proteine. Le proteine sono i costituenti basilari delle cellule degli organismi, poiché svolgono delle funzioni indispensabili
per la vita. Però le proteine di origine vegetale, come legumi e riso, sono carenti di alcune sostanze, per
cui vengono classificate di bassa qualità. Gli animali erbivori, che si nutrono esclusivamente di vegetali,
hanno la capacità di trasformare le proteine di origine vegetale in proteine di origine animale, come carne,
uova, latte, che proprio per le loro preziose caratteristiche vengono classificate proteine di elevata qualità.
A tavola abbiamo a disposizione una grande varietà di cibi, che contengono vari principi nutritivi: i carboidrati, vale a dire gli zuccheri di diverse qualità e provenienze; i lipidi, vale a dire i grassi di diverse qualità e provenienze; le proteine, di bassa ed alta qualità, di diverse provenienze. L'uomo utilizza, come alimenti, prodotti o parti di altri organismi di origine animale o vegetale, allo stato naturale o trattati in cucina.
Ognuno di questi alimenti non è sufficiente a nutrirci in modo completo ed equilibrato, perché non contiene
nella giusta misura tutte le sostanze necessarie all'organismo. Abbiamo bisogno di rifornirci di carboidrati
mangiando pane, pasta, legumi, che contengono amidi, e frutta ed ortaggi che contengono zuccheri. Tra
tutti gli zuccheri che assumiamo con il cibo, il glucosio è il preferito dal nostro organismo ed è la nostra
fonte energetica principale. Il glucosio non utilizzato viene quasi tutto immagazzinato sotto forma di grasso. Per rifornirci dei grassi necessari, mangiamo burro, strutto, carni, formaggi, che contengono grassi
saturi, ed olio di oliva e di semi che contengono grassi insaturi.
Per una buona dieta è consigliabile ridurre i grassi saturi. Per il nostro organismo il consumo dei grassi
è di più bassa importanza; nutrirsi eccessivamente di grassi, oltre ad ingrassare, corriamo il rischio di gravi
malattie. Le proteine sono indispensabili alla vita, sia per le funzioni speciali nelle cellule, che per la produzione di ormoni ed enzimi vari. Il nostro organismo non è in grado di immagazzinare le proteine, quindi
vanno assunte giornalmente. Una alimentazione abbondante, accompagnata da poca attività fisica, porta
sicuramente ad ingrassare, all'obesità. L'unica regola valida per mantenersi in forma è quella di assumere
cibi con una quantità complessiva di calorie che equivale al fabbisogno calorico individuale. Pertanto bisogna attenersi ad una dieta equilibrata, che non possiamo stabilire noi, ma deve essere necessariamente
prescritta dal medico.
I dodici mesi
Gennaio intirizzito e incappucciato
con il mantello carico di neve.
Febbraio corto e tutto infreddolito
è triste e tira vento quando piove.
Poi viene marzo con la primavera
la rondine che viene da lontano;
aprile rigogliosa va leggera
il gregge bruca l'erba al monte e al piano.
A maggio poi fioriscono le rose
e le mimose sono già sfiorite,
giugno con le spighe già dorate
pag. 5
le scuole sono quasi già finite.
Le spiagge sono piene di persone
a luglio quasi tutti vanno al mare
agosto brucia sotto il solleone
la tintarella non si fa aspettare.
Settembre sciacqua botti giù in cantina
e l'aria si comincia a rinfrescare;
ottobre pigia l'uva nella tina
il mosto profumato da gustare.
Novembre quasi sempre brontolone
col muso lungo e un po' di nostalgia
la fratellanza chiude qui il sermone
dicembre tutto quanto porta via.
Severini Vincenzo
Don Eustachio Ndoungui
Grand Séminaire G.F. Singha
B.P. BRAZZAVILLE
Rép. Congo - Brazza
Anche quest'anno, dopo il mio arrivo in Congo e l'inizio dell'anno accademico con 182 seminaristi, ringrazio tutti
i cari amici montefiasconesi per la loro
ospitalità, generosità e disponibilità nei
miei confronti.
Quest'anno ho deciso di non proseguire nella tradizione di inviare un container di aiuti per il Seminario Maggiore
di B r a z z a v i l l e - C o n g o per tre motivi
essenziali.
li primo è che l'estate scorsa, sono
stato poco tempo a Montefiascone. Per
m o t i v i di s a l u t e , mi s o n o r e c a t o a
Catanzaro dove, con l'aiuto di molti
amici, sono stato ricoverato ed operato
di t u m o r e . Grazie a Dio, sono fuori
pericolo. Il s e c o n d o m o t i v o di non
inviare questa volta un container è che
il mio successore, Don Venanzio, già
ne ha organizzato uno (anche se non
per il seminario ma per gli orfani) ed io
non volevo gravare ulteriormente su di
voi con nuove richieste; il terzo, ma
non meno importante, è che le spese
di spedizione e di sdoganamento delle
merci sono sempre più elevate, per cui
ritengo più c o n v e n i e n t e a c q u i s t a r e
generi di prima necessità direttamente
in loco con due vantaggi: risparmiare
sulle spese e far lavorare, e quindi far
guadagnare permettendo il mantenimento delle loro famiglie, i miei compaesani di Brazzaville, dando inoltre
impulso all'economia locale e non solo
assistenza. Certo, necessario per far
ciò, è sempre il denaro, in contante,
che voi nella vostra generosità avete
c o n t i n u a t o e s p e r o c o n t i n u e r e t e ad
inviarmi.
Se volete ricordarvi di me e dei miei
182 seminaristi durante tutto l'anno,
dal tabaccaio Sig. Angelo Menghini
(Via S. Lucia Filippini) è aperta una
raccolta continua di offerte che verranno depositate nel mio c/c 7273 ABI 05060 - CAB 73160 - IBAN IT14
P050 6 0 7 3 1 6 0 C C 0 0 0 0 0 0 7 273 Banca
Coop.
Cattolica
di
Montefiascone - Via Indipendenza, 4 01027 Montefiascone (VT), al quale
avrò libero accesso per le necessità
che si presenteranno durante l'anno (si
stava pensando ad un gruppo di persone che mensilmente si toglie dallo stipendio una piccola cifra, ma che nella
costanza e nel numero di partecipanti
permette di realizzare alcune iniziative
importanti).
F a c c i o mie q u e s t e p a r o l e di S.
Paolo nei vostri confronti: "Ringraziamo
perché,
avendo
Dio continuamente,
ricevuto da noi la Parola divina della
predicazione, l'avete accolta non quale
parola di uomini, ma, come è veramente, quale Parola di Dio, che opera in voi
che credete". Ts 2,13.
Ricordandovi nelle mie preghiere
e nelle Sante Messe, vi auguro un
sereno e felice Natale.
Don Eustachio
pag. 6
LA VOCE - n° 12 - Dicembre 2006
Taccuino economico e tributario
a cura della Dott.ssa Paola Ciripicchio e del Rag. Paolo Radicati
Lo scorso 23 novembre è stata definitivamente approvata ia Legge di conversione del Decreto fiscale
262/2006 contenente disposizioni anticipatone della Finanziaria 2007. In questo numero del Taccuino illustriamo alcune delle novità in attesa che anche la legge Finanziaria ora in discussione al Senato diventi definitiva.
Imposte di successione e di donazione: non sono dovute nel caso in cui vengano fatte a favore del coniuge
e i parenti in linea retta del donante o del defunto per i quali è prevista una franchigia di un milione di euro ciascuno mentre sulla parte eccedente l'imposta è del 4%. Non è prevista alcuna franchigia e l'imposta dovuta è
del 6% se le donazioni o successioni sono a favore di parenti fino al quarto grado, gli affini in linea retta e collaterale fino al terzo grado. Per le successioni e donazioni fatte a favore di tutti i soggetti diversi dai precedenti
l'imposta è pari all'8%. Ricordiamo infine che per le successioni e donazioni che hanno ad oggetto beni immobili, le imposte ipotecaria e catastale si applicano con le aliquote rispettivamente, del 2 e deil'1 per cento;
peraltro, qualora almeno uno dei beneficiari della successione oppure il donatario si trovino nella condizione
per poter richiedere i benefici dell'acquisto "prima casa", le imposte in questione sono dovute nella misura
fissa di euro 168 cadauna. La nuova tassazione si applica alle donazioni stipulate a partire dal 3 ottobre 2006,
data di entrata in vigore della legge di conversione e alle successioni che alla data del 3 ottobre erano già
state aperte.
Scontrini fiscali: in caso di mancata emissione dello scontrino fiscale da parte dei negozianti ed in caso di
violazione commessa per tre volte in cinque anni è prevista la chiusura che va da un minimo di tre giorni fino a
un massimo di sei mesi e nel caso in cui l'importo per il quale non siano stati emessi scontrini superi i 50 mila
euro è prevista la chiusura dell'esercizio per un periodo da uno fino ad un massimo di sei mesi.
Famiglie: le deduzioni per carichi familiari sono trasformate in detrazioni d'imposta uguali per tutti e aumentate; gli assegni al nucleo familiare per i dipendenti e i parasubordinati sono aumentati e riformati in modo da eliminare gli attuali scaglioni che oggi determinano rilevanti riduzioni dell'assegno anche per un piccolo aumento
della retribuzione. Per i lavoratori dipendenti e parasubordinati, si avrà così rispetto a oggi un aumento di 250
euro all'anno in media per ogni figlio minore a carico; l'assegno familiare, combinato con la detrazione, raggiungerà per i redditi bassi (14. 00 euro) i 2.400 euro annui per i minori di 3 anni e i 2.300 euro per i figli tra 3
e 18 anni; l'assegno è modulato in funzione del reddito familiare. Grazie alla detrazione d'imposta, anche il
lavoratore autonomo avrà un aumento del sostegno al reddito di oltre 100 euro in media per ogni figlio minore.
Irpef: abbassamento significativo del prelievo per i redditi fino a 35.000-40.000 euro. Il risultato sarà ottenuto
intervenendo soprattutto sul meccanismo delle deduzioni e detrazioni, ma saranno anche rimodulati gli scaglioni di reddito e allargata la no tax area per i lavoratori dipendenti e i pensionati. Si passerà rispettivamente
dagli attuali 7.500 e 7.000 a 8.000 e 7.500. Fino a 15 mila euro i redditi saranno tassati al 23% - da 15mila a
28mila al 27% - da 28mila a 55mila al 38% - da 55mila a 70mila al 41% - oltre 70mila al 43%. Le deduzioni
tornano al vecchio sistema. Il ritorno delle detrazioni sarà accompagnato da un incremento consistente degli
importi per i familiari a carico, determinando l'alleggerimento del prelievo a favore dei nuclei più numerosi e
dei nuclei monoreddito. La detrazione per il coniuge a carico e per ogni figlio dovrebbe aggirarsi intorno a
1.000 euro per i redditi bassi per poi decrescere col crescere del reddito. Sempre a favore della famiglia è previsto un significativo incremento degli assegni familiari per i redditi più bassi. L'ipotesi è di prevedere un assegno di 2.500 euro per i figli da zero a tre anni.
Novità nel settore dell'Agricoltura: il regime di esonero dei produttori agricoli dagli adempimenti inerenti l'emissione e registrazione di fatture e liquidazione dell'Iva viene esteso a coloro che effettuano cessioni di prodotti dino a 7 mila di volume di affari (in precedenza era di 2.582,28)
Risparmio energetico: a favore dei cittadini che intendono sostituire la vecchia caldaia con una meno inquinante sono previste detrazioni fino a 30mila euro in tre anni e per coloro che decidono di installare i pannelli
solari la detrazione può arrivare fino a 60mila euro sempre in tre anni. Sono previste detrazioni fino a 30mila
euro. I vantaggi non sono solo legati alle detrazioni: nel lungo periodo, infatti, i costi possono essere ammortizzati, nel caso dei pannelli solari il risparmio sulla bolletta della luce è rilevante.
Pensioni: in vista della riforma strutturale, che sarà attuata con la legge delega che accompagnerà la
Finanziaria, ci sarà la chiusura di una finestra per l'anzianità. Nella manovra invece dovrebbe entrare un contributo del 3% per le pensioni oltre i 60mila euro, o in alternativa un raffreddamento della perequazione per le
pensioni più alte. La contribuzione per i parasubordinati salirà dal 18% al 23%, quella per gli autonomi dal
18,5% al 20%. Contributi più salati anche su alcune forme di lavoro precario e su alcuni istituti regolati dalla
legge Biagi come l'apprendistato e il contratto di reinserimento per gli over 50.
• Le norme riguardanti gli autoveicoli verranno riportate prossimamente.
I Redattori del Taccuino formulano i migliori auguri per le prossime festività a Don Agostino, alla
Redazione de "La Voce", a tutti i lettori e alle loro famiglie.
PICCOLI SPUNTI DI SOPRAVVIVENZA
Se il mio cane si chiama Mao e non Benito un
motivo ci sarà. Non sto tentando di dare al mio quadrupede un'autorità politica: è solo una questione di
simpatie. Il ruolo del mio cane è quello di farmi passare la fobia da animali. Panico che mi ha trasmesso ia
mamma. Bene, invece di superare la paura, l'ho trasmessa a Mao, che se vede un barboncino scappa
come se awesse visto una tigre. Tutto inutile, quindi?
Penso proprio di no: innanzitutto ho un amico. Poi ho
interrotto una catena che dalla nonna è passata alla
mamma e, infine, a me: i miei figli, infatti, non hanno
paura dei cani. Essere di sinistra è lasciare una porta
aperta al futuro.
Ingrao una volta rilasciò un'intervista, il concetto
chiave era questo: essere di sinistra è scontato, il difficile è esserlo ogni giorno.
Mio figlio, ad esempio, ha una scacchiera di sinistra, anche se gli è costata duecento euro. Ha messo
da parte tutti i regalini, fino a quando non è andato a
comprarsela. La scacchiera è fatta a mano da un vecchio falegname di Montefiascone. Le pedine sono
tutte artigianali, anche i capelli della regina sono stati
realizzati apposta per lui. Per me questo esempio (un
bambino, una scacchiera), rappresenta un antidoto ad
una nuova drammatica emergenza: si sta ikeizzando
tutto. Ti invitano a cena due freschi sposi ed hai la
sensazione di entrare in un centro commerciale.
di Luca Musella
Chiedi consiglio ad un architetto e lui ti affibia un catalogo con tante soluzioni, ma tutte di carta. Mobili che
puzzano di plastica. Funzionali per un bungalow in
Marocco e per un attico a Berlino. Eppure c'è una
sistematica e circolare azione per distruggere le botteghe. A Montefiascone gli artigiani hanno, quasi tutti,
superato i sessantanni. La politica li perseguita con
balzelli e burocrazie medioevali, mentre grida al miracolo per ogni nuovo centro commerciale. Ce ne sono
già troppi e arriveranno altri, La politica chiede solo
qualche posto di lavoro. Un po' come quando i pastori
sardi svendettero le terre agli speculatori, pretendendo posti fissi per i propri figli. Da proprietari terrieri a
giardinieri. La sinistra, però, dovrebbe avere dei
modelli culturali un tantino più evoluti. Invcece, si preferisce far morire attività secolari, impoverire la struttura produttiva locale, rendere agonizzante il centro storico, in cambio di quattro grembiulini da cassiera. Ma
la filosofia del nuovo commercio è vincente e, non
soio perché più competitiva: impone dei codici comportamentali inediti. Il messaggio è trucido e si basa
su due concetti devastanti: omologazione e consumo.
Mostri inguardabili che vendono, ovunque, le stesse
cose e propinano lo stesso veleno. Da un punto di
vista economico i dubbi sono tanti e, quello più atroce,
è che queste aziende possano facilmente riciclare
danari di dubbia origine.
Novità normative in
materia di composizione
del Collegio sindacale
di Marco Marianello
In questo triste periodo di concitati, demagogici
e ricorrenti attacchi alle libere professioni, mi è
sovente capitato di parlare con numerosi
Colleghi, legittimamente preoccupati per il
nostro avvenire.
Secondo la mia opinione appare necessario
portare a conoscenza dei Clienti e dei potenziali
Utenti l'importanza (e la complessità) delle delicate funzioni pubblicistiche che i professionisti
sono chiamati ad esercitare, le quali non possono essere appiattite sull'esclusivo profilo dei
costi, senza porre alcun riguardo alla qualità
della prestazione.
Per quanto concerne, inoltre, la questione relativa alla (eventuale) perdita di esclusive, mi limito
a ribadire che nuove opportunità di lavoro possono essere reperite utilizzando la normativa
(per la maggior parte sconosciuta) già esistente
(d'altronde siamo o non siamo il Paese delle
oltre 100.000 leggi?).
Per tale motivo mi limito - a mero titolo di esempio - a portare alla conoscenza dei Colleghi che,
sulla Gazzetta Ufficiale n. 13 del 18 gennaio
2005, è stato pubblicato il Decreto del Ministro
della Giustizia 29 dicembre 2004, n. 320, recante "Individuazione delle professionalità abilitate
a comporre il Collegio sindacale, ai sensi dell'art. 2397, secondo comma, del codice civile".
Secondo la nuova formulazione dell'art. 2397
c.c., infatti, "Il collegio sindacale si compone di
tre o cinque membri effettivi, soci o non soci.
Devono inoltre essere nominati due sindaci supplenti. Almeno un membro effettivo ed un supplente devono essere scelti tra gli iscritti nel
registro dei revisori contabili istituito presso il
Ministero della giustizia. I restanti membri, se
non iscritti in tale registro, devono essere scelti
fra gli iscritti negli albi professionali individuati
con decreto del Ministro della giustizia, o fra i
professori universitari di ruolo, in materie economiche o giuridiche".
Il predetto D.M. n. 320/2004 recita testualmente
che "I membri del collegio sindacale, previsti dal
secondo comma dell'articolo 2397 del codice
civile, possono essere scelti fra gli iscritti negli
albi profesisonali tenuti dai seguenti ordini e collegi vigilati dal Ministero della giustizia:
a) Avvocati;
b) Dottori commercialisti;
c) Ragionieri e periti commerciali;
d) Consulenti del lavoro".
Il Collegio sindacale, in conseguenza delle
modifiche sopra riportate, deve essere pertanto
così composto:
- un Sindaco effettivo iscritto nel Registro dei
Revisori contabili;
- due (o quattro) Sindaci effettivi iscritti negli
Ordini o Collegi professionali degli Avvocati,
Dottori commercialisti, Ragionieri e periti commerciali, Consulenti del lavoro oppure fra i
Professori universitari di ruolo, in materie economiche o giuridiche;
- un Sindaco supplente iscritto negli Ordini dei
Revisori contabili;
- un Sindaco supplente iscritto negli Ordini o
Collegi professionali degli Avvocati, Dottori
commercialisti, Ragionieri e periti commerciali,
Consulenti del lavoro oppure fra i Professori
universitari di ruolo, in materie economiche e
giuridiche.
Si precisa, inoltre, che qualora risulti affidato
anche il controllo contabile al collegio sindacale
(nelle ipotesi previste dall'art. 2409 bis c.c.),
quest'ultimo deve essere costituito unicamente
da sindaci iscritti nel Registro dei Revisori contabili.
Il predetto D.M. n. 320/2004, infine, è entrato in
vigore il 2 febbraio 2005.
P.S. Colgo l'occasione per un augurio sincero di Buon Natale al Direttore, ai
Collaboratori, a tutti i Lettori de "La Voce".
pag. 7
LA VOCE - n° 12 - Dicembre 2006
Auguri - Auguri - Auguri - Auguri - Auguri.
... al nostro Vescovo, Mons. Lorenzo,
sempre in prima linea, malgrado la salute
non sia di ferro, ai Vescovi emeriti: Mons.
Giovanni, che vive silenzioso nella sua
casa di Valentano, Mons. Dante, sempre
attivo e accogliente nella sua casetta paterna de "La Quercia", al Vescovo Cascianelli
Tommaso che opera in Brasile, a Mons.
Pietro Condoli,
nostro emerito
Vicario
Generale, speciale nell'attappare i buchi che
via via lasciano i sacerdoti malfermi, al piccolo ma grande D. Luigi Fabbri, presenza
giudiziosa nella segreteria vescovile, coordinatore dello "smilzo" ma sempre presente D.
Roberto, al parroco di S. Lorenzo Nuovo D.
Pompeo, ormai quasi fuori dalle conseguenze dell'incidente
stradale,
all'amico
D.
Angelo Gargiuli, direttore responsabile del
nostro giornale, che ha superato, non lievi
difficoltà di salute, a D. Luigi, parroco di
Acquapendente, perché contro le previsioni,
possa superare le difficoltà fisiche, al nostro
rappresentante più anziano del Capitolo di
S. Margherita: Mons. Emilio Marinelli, perché la testa, a posto, possa sempre supplire
la difficoltà di ambulazione, a tutti i sacerdoti giovani e non giovani amici, della
Diocesi perché continuino la loro sempre più
difficile ma esaltante missione di collaboratori del Vescovo a portare avanti verso l'eternità il popolo di Dio dell'unica Diocesi di
Viterbo, frutto dell'unione
delle
diocesi:
Viterbo,
Tuscania,
Bagnoregio,
Acquapendente e Montefiascone e l'abbazia
di S. Martino ai Cimino.
A tutti i Vescovi, i confratelli, i seminaristi, i religiosi e le religiose presenti
nella Diocesi, giungano i nostri più fraterni e cordiali auguri di Buon Natale e
Felice Anno 2007!
Il V e s c o v o L o r e n z o , in
piazza S. Pietro con a fianco M o n s . F a b e n e e D.
Roberto insieme a tre
seminaristi, d o m e n i c a 19
novembre, viene nominato
p u b b l i c a m e n t e dal P a p a
Benedetto XVI.
La sorella del Vescovo insieme alla S u p e r i o r a G e n e r a l e
delle Suore del Divino Amore e
altre suore, a Roma la domenica 19 novembre.
D. L u i g i , p a r r o c o di
Acquapendente insieme a
D. Roberto Fabiani, che è
stato suo vice parroco e a
D. Giuseppe Mugnaini.
Siamo a Col Valenza
Inform
UVIS
DONARE SANGUE... DONARE SANGUE... D O N A R E SANGUE..., qualcuno
certamente avrà detto/pensato: che pizza
questi dell'avis, non sanno dire altro???!?
Noi tutti dell'avis facciamo e diciamo
anche altro; in avis ci siamo come volontari, ovvero volontari nel donare sangue e/o
volontari nel dedicare un po' del proprio
tempo libero alla "vita" dell'avis, in particolar
modo
alla
cara
sezione
di
Montefiascone.
Il sangue, è cosa nota, in Italia manca
e manca anche nella nostra Regione, se
non ci fossero quelli dell'avis, il sangue
m a n c h e r e b b e a n c o r a di più. P o t r e b b e
mancare in qualsiasi momento, anche a te
e/o ad una persona a te cara; quindi non
dire/pensare cose di cui potresti pentirtene
e, se sei in buona salute, non perdere
tempo... vai a DONARLO.
Purtroppo di sangue non se ne ha mai
abbastanza. La locale sezione augura a
tutti un S a n t o Natale e un felice A n n o
Nuovo, pieni di sani desideri appagati e
pieni anche di serenità, generosità, pace e
salute.
Per la sezione avis Montefiascone
Carlo
GIANVINCENZI
E' l ' a m a t o ex Rettore del S e m i n a r i o
R e g i o n a l e negli anni 5 0 - 6 0 - M o n s .
A m e d e o l o m b a r i , ancora giovanile,
pur entrato negli anni 90. E' ospite ora
nella casa dei Sacerdoti a Col Valenza.
E' sr. Margherita Marchione, specialista nel rivalutare l'opera e la vita del Papa Pacelli - Pio XII.
Il giorno 19 novembre a Roma ci ha fatto dono
della sua ultima opera dal titolo "CROCIATA DI
CARITÀ. L'impegno di Pio XII per iprigionieri
della
seconda guerra mondiale".
LA VOCE - n° 12 - Dicembre 2006
pag. 8
Omaggio e auguri al Ministro dell'Istruzione
GIUSEPPE FIORONI
Ministro dell'Istruzione, è
nato il 14 ottobre 1958 a
Viterbo, città di cui è stato
sindaco dal 1989 al 1995.
S p o s a t o , con un figlio, è
medico,
specialista
di
Medicina interna, ed è ricercatore
al
"Policlinico
Gemelli" di Roma.
E' deputato dal 1996.
Se non sbagliamo è il primo
v i t e r b e s e a ricoprire una
carica importante quale è
quella
di
Ministro
dell'Istruzione.
Auguri Sig. Ministro, per la
sua delicata funzione e per
le prossime festività natalizie e di nuovo anno!
IL MONDO DELLA SCUOLA
GLI ALUNNI
La popolazione scolastica rappresenta quasi
un sesto dell'intera popolazione italiana, con
7.866.827 alunni (complessivamente circa 9
milioni, se si considerano anche gli studenti
delle scuole non statali, paritarie e non paritarie).
I DOCENTI
I d o c e n t i dei d i v e r s i ordini di s c u o l a s o n o
837.000 (128.357 quelli precari); il personale
Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario)
ammonta a circa 248.000 unità, i dirigenti sono
8.536.
LE SCUOLE
Il "sistema scuola" è costituito da circa 42.000
punti di erogazione del servizio (scuole, plessi,
istituti, sedi e sezioni associate), articolati in
383.000 classi e sezioni.
I DISABILI
Nel 2 0 0 5 / 0 6 gli alunni disabili inseriti nelle
scuole statali, dall'infanzia alla secondaria di 2°
grado, sono stati 161.342, il 3 per cento in più
dell'anno precedente. Rispetto a dieci anni fa, il
loro numero è aumentato di oltre 53.000 unità.
I docenti di sostegno sono 161.342.
GLI STRANIERI
Sono quasi 500.000 i ragazzi di cittadinanza
non italiana che siederanno tra i banchi delle
nostre scuole. In netto aumento, in particolare,
gli alunni stranieri nelle scuole superiori, che
toccheranno quota 100.000. L'anno scorso gli
studenti extracomunitari sono stati quasi
430.000 (il 5 per cento del totale della popolazione scolastica), mentre erano poco più di
50.000 solo dieci anni fa. In testa gli alunni provenienti da Albania, Marocco, Romania, Cina
ed ex Jugoslavia.
Fonte: ministero dell'Istruzione,
Unicef/Caritas
IL MONDO DELLA SCUOLA DI MONTEFIASCONE
LICEO SCIENTIFICO
N° alunni: 338
LICEO CLASSICO
N° alunni: 94
Dirigente scolastico: Prof.ssa Maria Mazzeschi
Collaboratore vicario: prof.ssa Paola Sacco
Scuola dell'Infanzia
Centro: 28
Grazie: 116
Mosse: 26
Zepponami: 42
Istituto Comprensivo "S. Lucia Filippini"
Elementari: 115
Infanzia: 75
Dirigente: Sr. Emanuela Vanich
I.T.G.C. di Montefiascone
Ragionieri: 253
Geometri: 180
Totale: 433
Dirigente: Prof.ssa Maria A. Bentivegna
Vicari: Prof.ssa Maria Bina Panfini
Prof. Giordano Paggiani
Scuola Secondaria
2- classe: 14
Dirigente: Prof. D. Jean Paul Gouarin
Vicaria: Sr. Nunziatina Petroni
Scuola Secondaria di 1° grado (Media Statale)
Alunni: 323
Dirigente: Prof.ssa Maria Patrizia Gaddi
Vicario: Prof. Marsilio Fiocchetti
Scuola Primaria (elementare statale)
Centro: 208
Mosse: 53
Corpus Domini: 62
Zepponami: 91
Totale: 414
Dirigente: Prof. Vincenzo De Benedetti
Vicarie: Andreozzi Onelia
Cherubini Rosana
Istituto Scolastico "Card. Barbarigo"
Alunni: 95
Dirigente: Prof. D. Jean Paul Gouarin
Vicaria: Prof.ssa Oriana Cappannella
LA GIUSTIZIA FA PARTE DELL'UOMO ONESTO
Porgiamo il nostro augurio di buon lavoro a
tutti: Dirigenti, Vicari e Collaboratori
scolastici (i famosi bidelli - così si chiamavano
una
volta!) e Alunni di ogni ordine e grado, formulando per tutti i migliori auguri di Buon Natale
e Buon Anno!
LA VOCE - n° 12 - Dicembre 2006
pag. 9
I discorsi del Papa e del Presidente della Repubblica
Dopo il saluto cordiale al Presidente
Napolitano il Papa ha proseguito dicendo:
"Nello stesso tempo vorrei anche manifestare di nuovo, nei confronti di tutti gli italiani,
quella gratitudine che già ho avuto modo di
esprimere durante la mia visita al Quirinale, il
24 giugno 2005. Essi, infatti, fin dalla mia elezione mi dimostrano quasi
quotidianamente,
con calore ed entusiasmo, i loro sentimenti di
accoglienza, di attenzione e di sostegno spirituale nell'adempimento
della mia missione.
Del resto, in questa sentita vicinanza al Papa
trova una significativa espressione quel particolare legame di fede e di storia, che da
secoli lega l'Italia al Successore
dell'apostolo
Pietro, il quale ha in questo Paese,
non
senza disposizione della Divina Provvidenza,
la sua sede. Per assicurare alla Santa Sede
"l'assoluta
e visibile indipendenza"
e
"garantirle una sovranità indiscutibile pur
nel campo internazionale",
col Trattato
Lateranense si è costituito lo Stato della
Città del Vaticano.
In forza di tale Trattato, la Repubblica italiana offre a diversi livelli e con diverse modalità un prezioso e diuturno contributo
allo
svolgimento
della mia missione di pastore
della Chiesa universale. La visita in Vaticano
del capo dello Stato italiano mi è, pertanto,
gradita occasione
per far giungere il mio
deferente pensiero a tutte le istanze
dello
Stato, ringraziandole per la loro fattiva collaborazione a vantaggio del ministero petrino e
dell'opera della Santa Sede.
Perchè questi incontri?
Le r a g i o n i p r o f o n d e di q u e s t i incontri
"sembrano chiaramente esposte dal Concilio
Vaticano II, che nella costituzione
pastorale
Gaudlum et spes afferma: "La comunità politica e la Chiesa sono indipendenti e autonome
l'una dall'altra nel proprio campo. Tutte e due,
anche se a titolo diverso, sono a servizio
della vocazione personale
e sociale
delle
stesse persone umane. Esse
svolgeranno
questo loro servizio a vantaggio di tutti in
maniera tanto più efficace quanto meglio coltiveranno una sana collaborazione tra di loro,
secondo modalità adatte alle circostanze di
luogo e di tempo". (n° 76)
Si tratta di una visione condivisa
anche
dallo
Stato
italiano,
che
nella
sua
Costituzione afferma anzitutto che "lo Stato e
la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio
ordine, indipendenti e sovrani" e ribadisce poi
che "i loro rapporti sono regolati dai Patti
Lateranensi". Questa impostazione delle relazioni fra la Chiesa e lo Stato ha
ispirato
anche l'Accordo che apporta modificazioni al
Concordato Lateranense, firmato dalla Santa
Sede e dall'Italia
il 18 febbraio
1984, nel
quale sono state riaffermate sia la indipendenza e sovranità dello Stato e della Chiesa
sia la "reciproca collaborazione per la promozione dell'uomo e il bene del Paese. Mi associo volentieri all'auspicio
formulato da lei,
signor presidente, all'inizio del suo mandato,
che questa collaborazione possa
continuare
a svilupparsi
concretamente.
Sì, Chiesa e
Stato, pur pienamente distinti, sono entrambi
chiamati, secondo la loro rispettiva
missione
e con i propri fini e mezzi, a servire l'uomo,
che è allo stesso tempo destinatario e partecipe della missione salvifica della Chiesa e
cittadino dello Stato. È nell'uomo che queste
due società si incontrano e collaborano per
meglio promuoverne il bene integrale.
La comunità civile tenga presente anche
Il Presidente Napolitano ha esordito
dicendo: "Santità è con intensa emozione personale che le rendo omaggio, in questa solenne
occasione, a nome dello Stato e del popolo italiano. Ispira il mio omaggio la consapevolezza
profonda dell'alta missione universale della
Chiesa cattolica e del prezioso servizio che essa
offre alla nazione".
"la dimensione
religiosa dell'uomo,
che si
manifesta anche in modo comunitario".
"La
libertà religiosa è un diritto non solo del singolo, ma altresì della famiglia, dei gruppi religiosi e della stessa Chiesa". Continua dicendo:
La libertà, che la Chiesa e i cristiani rivendicano, non pregiudica
gli interessi
dello
Stato o di altri gruppi sociali e non mira ad ad
una supremazia autoritaria su di essi, ma è
piuttosto la condizione
affinché, come ho
detto durante il recente Convegno
nazionale
ecclesiale svoltosi a Verona, si possa espletare quel prezioso servizio che la Chiesa offre
all'Italia e ad ogni Paese in cui essa è presente.
Viene a parlare poi dei "fedeli laici": "...
quando s'impegnano con la parola e con l'azione a fronteggiare le grandi sfide attuali,
rappresentate dalle guerre e dal terrorismo,
dalla fame e dalla sete, dalla estrema povertà
di tanti esseri umani, da alcune terribili epidemie, ma anche dalla tutela della vita umana in
tutte le sue fasi, dal concepimento alla morte
naturale, e dalla promozione della famiglia,
fondata sul matrimonio e prima
responsabile
dell'educazione,
non agiscono per un loro
interesse peculiare o in nome di principi percepibili unicamente da chi professa un determinato credo religioso: lo fanno, invece, nel
contesto e secondo le regole della convivenza democratica, per il bene di tutta la società
e in nome di valori che ogni persona di retto
sentire può condividere. Ne è prova il fatto
che la gran parte dei valori, che ho menzionato, sono proclamati dalla Costituzione
italiana, che quasi sessant'anni
or sono venne
elaborata da uomini di diverse posizioni ideali. E conclude dicendo: "Signor
presidente,
vorrei concludere queste riflessioni con l'augurio cordiale che la nazione italiana sappia
avanzare sulla via dell'autentico progresso e
possa offrire alla comunità internazionale
il
suo prezioso contributo, promuovendo
sempre quei valori umani e cristiani che sostanziano la sua storia, la sua cultura, il suo patrimonio ideale, giuridico e artistico, e che sono
tuttora alla base dell'esistenza e dell'impegno
dei suoi cittadini. In questo sforzo non mancherà, certo, il leale e generoso
contributo
dato dalla Chiesa cattolica attraverso
l'insegnamento dei suoi vescovi, che fra breve
incontrerò nella loro visita ad Limina apostolorum, e grazie all'opera
di tutti i fedeli.
Quest'augurio lo formulo anche nella preghiera, con la quale imploro da Dio onnipotente
una particolare benedizione su questo nobile
Paese, sui suoi abitanti e in particolare
su
coloro che ne reggono le sorti.
Benedetto
XVI
Dopo aver ricordato le benemerenze dell'attività pontificia ha proseguito: "Siamo convinti che molto possa fare per la causa della
pace e della giustizia nel mondo l'Europa unita,
parlando con una sola voce e riconoscendosi in
grandi valori condivisi, che riflettono il ruolo storico e la sempre viva lezione ideale del
Cristianesimo. Senza rinunciare o venir meno a
quei valori, l'Europa esprime - dinanzi a nuove,
inquietanti sfide e minacce - la sua peculiare
vocazione al dialogo tra storie, culture e religioni
diverse.
In Italia, l'armonia dei rapporti tra Stato e
Chiesa è stata e resta garantita dal principio
laico di distinzione sancito nel dettato costituzionale e insieme dall'impegno, proclamato negli
Accordi di modifica del Concordato, alla "reciproca collaborazione per la promozione dell'uomo e per il bene del Paese".
In ciò ci guidano I principi della nostra Carta
fondamentale, che ha tra i suoi cardini la dignità
e il pieno sviluppo della persona umana e coniuga con il riconoscimento della libertà religiosa
l'assunzione dei Patti già sottoscritti con la
Chiesa cattolica. Crediamo profondamente nell'importanza di questa collaborazione, guardando alla tradizione di vicinanza, aiuto e solidarietà
verso i bisognosi e i sofferenti che è propria
della Chiesa - e per essa della Caritas, del
volontariato cattolico, delle parrocchie - e guardando anche a una comune missione educativa
là dove sia ferito e lacerato il tessuto della coesione sociale, il senso delle istituzioni e della
legalità, il costume civico, l'ordine morale.
Conosciamo e apprezziamo, più in generale, la
dimensione sociale e pubblica del fatto religioso.
Ci sono, certo, scelte che appartengono alla
sfera di decisioni dello Stato, alla responsabilità
e all'autonomia della politica. Ma avvertiamo
come esigenza pressante ed essenziale il richiamo a quel fondamento etico della politica, che fa
tutt'uno col patrimonio della civiltà occidentale e
si colloca tra "gli autentici valori della cultura del
nostro tempo". Mai dovrebbe la politica spogliarsi della sua componente ideale e spirituale, della
parte etica e umanamente rispettabile della sua
natura. Ispirare a questa concezione più alta l'esercizio della politica, darvi nuovo e più profondo respiro, significa anche, oggi in Italia, tendere
a rasserenare il clima dei rapporti politici e istituzionali, perseguire sempre il bene comune, pur
nella dialettica e nel libero confronto delle idee e
delle posizioni.
Un clima più disteso, uno sforzo maggiore di
ascolto e di dialogo, potrà favorire la ricerca di
soluzioni valide, ponderate, non partigiane per
gli stessi complessi problemi del sostegno alla
famiglia, della tutela della vita, della libertà dell'educazione, che suscitano l'attenzione e le
preoccupazioni della Chiesa e del suo pastore. Il
nostro principale assillo è rinsaldare l'unità della
nazione e la coesione della società italiana: per
tale compito sappiamo di poter contare, Santità,
sulla sua speciale sensibilità e sollecitudine, e di
ciò le sono grato, nel giorno di questa per me
così calorosa e incoraggiante accoglienza, a
conclusione del quale le esprimo ancora un sentito omaggio e l'augurio più vivo per la sua missione.
.
Giorgio Napolitano
pag. 10
LA VOCE - n° 12 - Dicembre 2006
La Via Francigena in Toscana e Lazio - Riconoscimenti
Il giorno 9 novembre u.s. si è tenuta a Firenze una conferenza dal titolo "LA VIA FRANCIGENA IN TOSCANA E
LAZIO" organizzata dall'Associazione CIVITA. Per l'occasione sono state presentate due pubblicazioni dal titolo:
"LA VALORIZZAZIONE DELLA VIA FRANCIGENA: I percorsi, l'accoglienza, l'offerta culturale" a cura di Sandro
Polci, la cui copertina raffigura un tratto della strada romana situata a Montefiascone in Loc. Paoletti e all'interno della
quale viene citata la cittadina di Montefiascone. (3 Pg)
"LE SOSTE DEI PELLEGRINI LUNGO LA VIA FRANCIGENA: TOSCANA E LAZIO" a cura dell'Associazione
Europea delle Vie Francigene ed anche qui si parla di Montefiascone.
Nel corso della manifestazione l'Associazione Civita ha voluto dare un riconoscimento a personalità politiche di rilevanza culturale meritevoli per le attività da loro svolte a favore della conoscenza, valorizzazione e fruizione della Via
Francigena. Sono stati così consegnati 4 ducati d'oro (moneta di Papa Giulio II) al Ministro Francesco Rutelli, al
Presidente della Regione Toscana On. Claudio Martini, a S.E. Cardinale Ennio Antonelli Presidente della
Conferenza Episcopale Toscana e al Presidente del Consiglio dei Ministri Romano Prodi.
Inoltre sono state consegnate otto medaglie di argento coniate per il V Centenario di fondazione del Corpo della
Guardia Svizzera Pontificia 1506-2006 con la figura del Papa al prof. Renato Stopani del Centro Studi Romei, all'lng.
Massimo Tedeschi Presidente dell'Associazione Europea delle Vie Francigene, alla Sig.ra Adelaide Trezzini
dell'Association Internationale Via Francigena, al Club Alpino Italiano. Sono stati poi premiati il Sindaco del Comune di
Montefiascone Fernando Fumagalli, quello della città di Siena e quello di Montaione, "quale riconoscimento per la
sensibilità e l'impegno dimostrato per la riattivazione di uno dei più significativi e suggestivi itinerari dell'antica via di pellegrinaggio che, oltre ad avere una valenza prettamente religiosa, costituisce un patrimonio storico, artistico e paesaggistico di immenso valore per le concrete iniziative intraprese sul proprio territorio, con particolare attenzione al
Comune di Montefiascone che nel Lazio è diventato un vero e proprio punto di riferimento per la Via Francigena".
La particolare citazione non è casuale, infatti dopo che il Sindaco Fernando Fumagalli a nome di tutta l'Amministrazione comunale ha dato la piena disponibilità
per tutte le iniziative da intraprendere sul territorio, l'Associazione CIVITA presieduta dal Dott. Gianfranco Imperatori, ha scelto Montefiascone per la realizzazione del
primo evento del progetto "LA VIA FRANCIGENA IN TOSCANA E LAZIO" in programma per il 3 dicembre p.v. L'Associazione aiutata nell'organizzazione
dall'Assessore al Turismo del Comune di Montefiascone Dr. Renato Trapè, dal Dott. Massimiliano Vinci e dal personale dell'ufficio turistico di Montefiascone, hanno
stilato un programma che prevede: ore 9,00: camminata con partenza dalla Valle del Turano e arrivo alle 11,30 per la messa a S. Flaviano; ore 12,30: Rocca dei
Papi - incontro sul tema citato, con la presenza di tante personalità, tra le quali: il Ministro della Pubblica Istruzione Dr. Giuseppe Fioroni, il Senatore Antonio
Maccanico, l'Assessore alla Cultura della Regione Lazio, il capogruppo D.S. alla Regione Lazio Parroncini, il Presidente della Provincia di Viterbo Alessandro
Mazzoli ecc. La giornata si concluderà nel primo pomeriggio con la visita al Museo Antonio Da Sangallo II Giovane e la Torre del Pellegrino.
"La Famiglia
I semi del Vangelo
r r
La famiglia costituisce la prima e fondamentale cellula della società.
L'unione dell'uomo e della donna non è una cosa accidentale, è invece il veicolo della
famiglia; è la premessa della sua stessa esistenza e di ogni nuova vita umana.
Questo rapporto perciò affonda le radici fin dentro l'essenza più profonda dell'uomo e
può avere una risposta solo da qui.
La vocazione all'amore è ciò che fa dell'uomo essenzialmente l'immagine di Dio.
Egli è tale nella misura in cui può amare; diventa simile a Dio quando si trasforma in
qualcuno che ama. La famiglia fondata sul matrimonio di un uomo e una donna è,
istituzione fondamentale e insostituibile; chi non ne rispetta l'identità o ne stravolge i
compiti, causa una ferita profonda alla società e provoca danni spesso irreparabili. In
contrasto con la sua originaria vocazione di pace, oggi la famiglia, si rivela, purtroppo
e non di rado, luogo di tensione e di sopraffazione, oppure vittima inerme delle numerose forme di violenza che segnano l'odierna società. Tensioni si rivelano talora, nei
rapporti al suo interno: spesso sono dovuti alla fatica di armonizzare la vita familiare,
quando il lavoro tiene i coniugi lontano l'uno dall'altro, o la sua mancanza e preciarietà li sottopone all'assillo della sopravvivenza e all'incubo di un futuro incerto. Non
mancano tensioni originate da modelli di comportamento ispirati esclusivamente al
consumismo, che spingono i membri della famiglia alla ricerca di personali gratificazioni, piuttosto che ad una serena e operosa vita comune.
Frequenti liti tra genitori, rifiuto della prole, abbandono e maltrattamento di
minori sono i tristi sintomi di una pace familiare già compromessa e che non
può certo essere sostituita dalla dolorosa soluzione della separazione tra
coniugi, meno che mai dal ricorso al divorzio, considerato una vera e propria
"piaga" dell'odierna società. La considerazione che oggi molti giovani hanno del
matrimonio non è immune da una certa mondanità, che spesso tenta di sopraffare il
vero significato del sacramento. La coppia cristiana inoltre non si chiude nel rapporto
a due, ma è chiamata ad accogliere i figli e a educarli secondo i principi della Chiesa
preparandosi così a diventare una piccola Chiesa domestica. Si sente parlare sempre più spesso di convivenze equiparate a matrimoni, unioni gay considerate
come tali: tutto questo non è affatto un progresso civile, ma una sconfitta per
la dignità umana e la stessa società. Per quanto riguarda ciò, bisognerebbe
aumentare l'educazione al valore sacro della vita e alla formazione di una corretta
pratica della sessualità. La famiglia è il veicolo privilegiato per la trasmissione di valori religiosi e culturali che aiutano la persona ad acquisire la propria identità. Fondata
sull'amore e aperta al dono della vita, porta in sé il futuro stesso della società; suo
compito specialissimo è di contribuire efficacemente ad un avvenire di pace. I valori
più che insegnati devono essere testimoniati, in un ambiente familiare che viva al suo
interno l'amore capace di accogliere l'altro nella sua diversità, facendone propri i
bisogni e le esigenze, rendendolo partecipe degli stessi beni. Le virtù domestiche,
basate sul rispetto profondo della vita e della dignità dell'essere umano, e concretizzate nella comprensione, nella pazienza, nell'incoraggiamento e nel perdono reciproco, danno alla comunità familiare la prima e fondamentale esperienza di pace.
Tutto ciò non costituisce una fuggevole emozione, ma un'intensa e durevole forza
morale che ricerca il bene altrui anche a costo del proprio sacrificio. La famiglia che
vive in modo perfetto questo amore aprendosi generosamente al resto della società,
costituisce l'agente primario di una educazione sana e profonda. Nonostante le variazioni degli equilibri e dei rapporti tra i membri della famiglia, questa rimane comunque
importantissima: i tempi hanno determinato innovazioni di tradizioni superate e la
creazione di nuovi valori sociali con i quali siamo tutti chiamati a confrontarci.
'Tra i Santi stranieri che hanno influito direttamente nel processo di
evangelizzazione citiamo San Pietro Claver, San Luigi Beltràn e San
Ezechiele Moreno. Tanti veri apostoli del vangelo hanno lasciato la propria impronta nel paese come contributo alla promozione umana e alla
cultura cristiana, è un chiaro segno di santità e di impegno nei confronti
delle persone più povere.
II venerabile Francesco Camacho, quando ancora era laico, si
recò nella Spagna, in America, ed essendo malato sbarcò a Cartagena,
dove fu curato dai Fatebenefratelli. Quella esperienza toccò così
profondamente il suo animo da lasciargli una inquietudine vocazionale
che una volta a Lima, nel Perù egli concretizzò diventando un fratello di
San Giovanni di Dio". Così il P. Luis M. Aldana, presbitero e definitore
generale del nostro Ordine ospedaliero, in un rapporto inerente alla sua
provincia colombiana (ed. Bollettino, I primordi della missione dell'ordine, pag. 8 - 2005) riferisce sulle prospettive dell'evangelizzazione con la
consapevolezza di "evangelizzarsi per evangelizzare" sfociando poi
sulla spinosa situazione attuale della "chiamata" alla vocazione missionaria. Argomenti che illustrano ed evidenziano varie forme concrete di
annuncio nel mondo della salute e dell'attività della chiesa: quali l'impegno verso i più poveri, i malati terminali e le persone più bisognose.
Similmente il nostro Arcivescovo Mons. Giuseppe Chiaretti, in una nota
pastorale vocazionale scrive: "Dio chiama chi vuole, quando vuole,
come vuole". Normalmente però la chiamata passa attraverso le cause
seconde, e cioè la mediazione educativa della famiglia in un primo
luogo, degli Educatori, dei Parroci, con i loro momenti educativi, soprattutto nel conferire i santi sacarmenti.
Ora tutto è spazio ed occasione per mostrare la bellezza della vocazione al sacerdozio, e nel seguire Gesù nella vita religiosa, con donazione totale e gioiosa; ossia in una sinergia totale della pastorale vocazionale. È importante e fondamentale impostare iniziative ed esperienze concrete per raggiungere "l'obiettivo". Intanto si dovrà cominciare
presto, cioè, quando i fiori... sbocciano e prima che siano rovinati dalle
grandinate di futilità, di sessualità selvaggia e simili. Ora non è lontano
ricordare quanto il Centro Nazionale Vocazionale si è fatto promotore
per meglio servire l'animazione della pastorale unitaria in favore delle
vocazioni consacrate. Il Convegno tenutosi a Roma presso la Domus
Mariae, 3-5 gennaio ultimo scorso, ha visto frutti di particolare rilievo.
Ora la Chiesa italiana ha preparato il nuovo convegno delle Chiese diocesane che si è tenuto a Verona in ottobre del c.a. con il tema
'Testimoni di Gesù Risorto, speranza del mondo".
Nelle varie Regioni sono iniziati specifici incontri e non mancano
ulteriori iniziative in programma. La strada da percorrere è ancora
lunga, e la missione esige fedeltà, credibilità e audacia. Il P. Aldana
conclude asserendo che la missione dell'Ordine in Colombia e direi non
soltanto ivi, ma in tutta la Chiesa, continua ad essere una sfida aperta
alla speranza. Essere vicini a questa realtà e agire con solidarietà è
ormai un dovere di tutti noi per far si che i gesti e gli interventi siano
autentici segni efficaci per la "sequela Christi", Liberatore e buon
Samaritano.
Pelecca Maria
Bartolomeo Coladonato o.h.
3
CENTENARIO DELLA MORTE
DEL CARDINALE
Marco Antonio
BARBARIGO
N° 8 - Dicembre 2006
REDAZIONE: Coordinatore editoriale Ugo Roberto Carini - Massimo Angeloni, Angelo Bracoloni, Giancarlo Breccola, Marcello Mari, Antonella Polidori, M. Assunta Puri, Lia
Saraca
Sede: 01027 -Montefiascone - Via S. L. Filippini 25 - Tel. cell.,3298921810 - e-mail [email protected] - [email protected]
SULLE ORME
DEL CARDINALE
X
E
domenica, festa del Signore e noi
tutti siamo riuniti nella bella chiesa di
S. Maria in Vallicella, nel cuore di Roma,
sulle orme del nostro Padre e titolare della
nostra scuola, il card. M. Antonio Barbarigo,
vescovo esemplare della Chiesa sei-settecentesca.
La celebrazione si è svolta con molta
solennità; profonda e sentita è stata la partecipazione di noi, sue figlie e dei fedeli, amici,
genitori delle nostre scuole, alunni.
L'omelia di S.E. mons. Chiarinelli ci ha
fatto ripercorrere momenti salienti della vita
del Barbarigo, momenti che segnano tappe
di crescita, di sofferenza anche, ma sempre
di amore, carità di Dio, carità del prossimo.
Da Venezia, Padova, Corfù, bagnata dal suo
Adriatico, a Roma, Montefiascone e
Corneto, lo stesso cuore, lo stesso impegno
pastorale con una passione non solo per le
anime in senso stretto ma per tutta la persona umana in cui vedeva le membra di Cristo,
doloranti e bisognose di soccorso.
Il Signore ha benedetto la sua opera che
rimane imperitura perché quanto di bene si
compie sulla terra è patrimonio di tutti che il
tempo non può logorare e distruggere.
E poi la nostra incursione in piazza S.
Pietro; il Papa ci nomina, ci chiama e noi
rispondiamo con entusiasmo e gioia, ci presenta come figli, figlie e amici del Barbarigo.
Certamente dal Cielo il nostro Padre e
Pastore esulta per noi, se in Cielo si può
aggiungere festa a festa.
Sono certa che questo incontro davanti
al Signore e davanti al Pontefice ha segnato
tutti gli astanti del nostro gruppo che porteranno nel loro cammino sulle strade della
vita una presenza paterna e amica sulla
quale confidare.
Sr. Mafalda Rocca M.P.F.
Il saluto del Papa
all'Angelus
«Saluto i pellegrini di lingua italiana, in particolare quelli della Diocesi di Viterbo venuti col Vescovo Mons. Chiarinelli per commemorare il terzo centenario della morte del
Servo di Dio Cardinale Marco Antonio
Barbarigo, Arcivescovo di Corfù e quindi
Vescovo di Montefiascone e Corneto, fondatore delle Maestre Pie Filippini e delle Suore
del Divino Amore, come pure del Seminario
di Montefiascone».
MANIFESTAZIONE A
ROMA
Nel nome del Barbarigo
Proseguono gli eventi per celebrare il terzo centenario della morte del Cardinale Barbarigo.
Dopo Montefiascone e Tarquinia, la città di Roma. Nella capitale infatti le Maestre Pie Filippini e le
Suore del Divino Amore hanno organizzato una giornata per commemorare la consacrazione a
Vescovo del Cardinale avvenuta nella chiesa di S. Maria in Vallicella il 26 giugno 1678. Riportiamo
di seguito la cronaca della giornata curata dalla nostra collaboratrice Lia Saraca.
D
omenica 19 novembre, così come in altre parti d'Italia, mentre la città di Montefiascone si
risvegliava, due pullman colmi di fedeli guidati dalle Maestre Pie Filippini e dai Parroci, si
dirigevano verso la città eterna, Roma, per celebrare il 3° centenario della morte del Cardinale nella
Basilica di Santa Maria in Vallicella.
Proprio in questa chiesa il 26 giugno 1678
Marco Antonio Barbarigo venne consacrato Vescovo da S. Gregorio Barbarigo,
coronando il suo percorso sacerdotale.
All'arrivo, la luce della calda giornata
d'autunno illuminava la bianca Basilica,
mentre il suono delle campane annunciava l'inzio della Celebrazione Eucaristica.
Nell'ingresso della Chiesa i pannelli illustrativi ricordavano la figura di San Filippo
Neri, alla cui azione pastorale si ispirò il
Cardinale
Barbarigo;
accanto
alle
Maestre Pie, alle Suore del Divino Amore,
alle Maestre Pie Venerini e ad una rappresentanza del Seminario, nella navata centrale fino all'altare, si raccoglieva la folla
dei fedeli giunti da altre città italiane:
Anzio,
Avezzano,
Bitonto,
Castel
Gandolfo, Castel Giorgio, Cave, Corese
Terra, Frascati, Gradoli, Gubbio, L'Aquila,
Limena,
Napoli,
Nettuno,
Orvieto,
Pescara, Roma, Scurcola Marsicana,
Sulmona, Tarquinia, Teg-giano, Terracina,
Torre del Greco.
L'icona del Cardinale Barbarigo era
posta a fianco dell'altare, significando la
Sua presenza, l'ammirazione dei presenti, la lode innalzata dalla fede. Alle 10.00
è stata celebrata la messa solenne dal Vescovo di Viterbo Mons. Lorenzo Chiarinelli insieme ai
sacerdoti. I saluti d'accoglienza del parroco hanno aperto la liturgia mentre Mons. Fabio Fabene,
rivolgendosi al Vescovo, ha sottolineato la profonda motivazione della celebrazione "Oggi siamo noi
a raccoglierci in questa Basilica per fare memoria, ringraziare e implorare perchè il Cardinale
Barabarigo possa essere glorificato per aiutarci con il suo esempio ad essere fedeli discepoli di
Cristo tra le pieghe spesso difficili del nostro tempo". "Primato di Dio, Amore per la Chiesa e
Passione educativa" sono stati i termini usati dal Vescovo per illustrare la vasta e incisiva azione
pastorale del Cardinale. Alle numerose preghiere dei fedeli per la glorificazione del Servo di Dio,
sono seguiti canti e inni interpretati dal coro di S. Maria in Vallicella che hanno reso solenne la celebrazione e viva la preghiera.
Bandierine e striscioni venivano agitate dalla folla dei fedeli che si recava nella vicina Basilica
di S. Pietro per l'Angelus del Papa; mentre la finestra si apriva sulla piazza stracolma, un applauso scrosciante lo salutava; la Sua voce ha comunicato la gioia dell'incontro in diverse lingue e rivolta a tutti i gruppi presenti.
Alle 13.00 l'Istituto delle Maestre Pie Filippini di Roma ha ospitato i gruppi per una pausa, mentre per le 15.00, nel teatro, Don Giosy aveva preparato l'evento musicale: con la testimonianza
della musica, far rivivere nel cuore di ogni persona la passione della fede, l'amore in Dio Padre e
per la Chiesa secondo gli insegnamenti del Cardinale; "la canzone è un mezzo invisibile, spirituale, che penetra anche dove non te lo aspetti (....) Tocca l'intimo dell'uomo"; note di spiritualità coronate da applausi incalzanti e sinceri.
La folla dei fedeli si prepara al ritorno; i pullman si riempiono, le note di spiritualità riecheggiano negli animi, si canta ancora con il cuore la preghiera per la glorificazione del Servo di Dio
Cardinale Marco Antonio Barbarigo; sulle strade diverse del ritorno la memoria viva della giornata
appena trascorsa unisce, segnando il cammino di fede: radunati dalla passione educatrice di
Marco Antonio Barbarigo.
pag. 12
FOTORACCONTIAMO
L'Angelus
Foto ricordo della giornata
pag. 13
26 GIUGNO 1678 - CHIESA DELLA VALLICELLA
BARBARIGO
S
anta
Maria
in
Vallicella è situata
a pochi passi da San
Tommaso in Parione e da
Sant'Andrea della Valle:
tre chiese che sorgono
sull'area di una leggera
depressione
naturale,
non lontana dal colle
Vaticano.
In San Tommaso nel
1551 aveva ricevuto gli
ordini sacri il Santo che i Romani definirono Pippo
Buono, san Filippo Neri; di San Tommaso fu titolare dal 1660 al 1677 il cardinale Gregorio
Barbarigo; nella zona di San Tommaso il nostro
Marco Antonio, proprio in sostituzione di Gregorio,
svolse il suo apostolato sacerdotale. Anche
Pasquino, la statua parlante di Roma, famosa per
i suoi versi satirici, si accorse di questo sacerdote
che, quasi un redivivo san Girolamo o
sant'Agostino, pregando rosarii con accento veneziano e seguito da un folto numero di persone,
percorreva i vicoli del rione, si allargava in piazza
di Santa Maria in Vallicella, entrava per la celebrazione eucaristica e poi si soffermava nella cappella di sinistra del presbiterio, dove era sepolto san
Filippo:
"... Le mie orecchie ferì gran confusione
di chirie e lodi dell'Amor Divino
che dubitai, né fu senza ragione,
che l'ultimo giuditio era vicino:
ed ecco in tanto vedesi un barbone
qual si vidde Girolamo e Agostino,
Barbarigo Junior che co' Rosarii
non vi trovò cervelli da Lunarii..."
Come mai il nostro Marco Antonio era arrivato
a Roma?
Alla morte di Clemente X il cardinale Gregorio
Barbarigo, dovendo recarsi in conclave, aveva
voluto condurre con sé il giovane sacerdote, già
suo collaboratore a Padova, reputandolo la persona di fiducia con la quale poter condividere
momenti di preghiera e di riflessione durante il
VESCOVO
viaggio e nella permanenza a Roma.
Partiti il 27 luglio e arrivati il 2 agosto 1676, il
Cardinale entrò subito in conclave e fece ospitare
Marco Antonio nel palazzo di monsignor Farsetti,
nella contrada delle Stimmate, dove egli comunemente abitava quando si recava a Roma.
Il Servo di Dio ebbe tutto il tempo per conoscere la città eterna, visitare le chiese e i monumenti,
pregare presso le tombe dei martiri e dedicare
molte ore allo studio della Morale, della S.
Scrittura e della Patristica.
Dopo l'elezione del nuovo papa, Benedetto
Odescalchi che prese il nome di Innocenzo XI,
Marco Antonio dovette rimanere a Roma con il
Cardinale Gregorio ancora per due anni, un periodo che si rivelò molto importante per la sua vita
successiva, anche in quanto, attraverso il medesimo cardinale, conobbe e fu stimato dal papa, dal
quale fu ritenuto degno di essere consacrato
vescovo.
Dalle Lettere di san Gregorio al padre e all'amico Giulio Giustinian, conosciamo gli ultimi giorni
romani di Marco Antonio prima della consacrazione episcopale:
"26 settembre 1677
(...) Il Signor Marco Antonio non inclina molto
all'Arcivescovado di Corfù, ma quando inclinasse
il Papa, vorrà soddisfarsi nella Collazione.
23 aprile 1678
(...) Contro l'Abate Barbarigo sono drizzate
tante macchine per farlo credere di buona vita, ma
inabile al governo, che non si può dire di più; a
segno che è stata una piena credenza che hanno
voluto gli elettori prestare a me, e una inclinazione
particolare che ha il Papa alla bontà, che l'ho
superate.
7 maggio 1678
(...) Abbiamo questa settimana diverse novità.
Prima la elezione dei nuovi Vescovi. A Crema il
signor Abate Zolio, a Corfù l'Abate Barbarigo.
21 maggio 1678
(...) I nostri vescovi si vanno allestendo.
Devono essere proposti in Concistoro lunedì, lo
farò la funzione per Monsignor Barbarigo, il Signor
Cardinale Casanata per Monsignor Zollio; e tutti
due si libereranno avanti i caldi per condursi alle
sue spose.
28 maggio 1678
(...) Monsignor eletto di Corfù fa gli esercizi dai
Padri della Missione.
4 giugno 1678
(...) lunedì si preconizza Monsignor Barbarigo
per Corfù.
11 giugno 1678
(...) Dimani consacro il nuovo Monsignor
Arcivescovo di Corfù...
18 giugno 1678
(...)
Non
ho
consacrato
Monsignor
Arcivescovo, per non mi sentir molto bene. Non
partirà che la settimana di là, onde lo farò
Domenica".
Il cardinale Gregorio, ben consapevole delle
qualità umane, spirituali e culturali di Marco
Antonio, aveva perorato la sua causa presso il
Pontefice, e aveva ottenuto che lo nominasse
vescovo e arcivescovo di Corfù, nonostante qualche piccola invidia di chi, forse, avrebbe voluto
prendere il suo posto.
La consacrazione episcopale del Barbarigo,
che si era preparato anche stilando una Regola di
Vivere alla quale fu fedele per tutta la vita, ebbe
luogo nella Chiesa di Santa Maria in Vallicella il 26
giugno 1678, quarta domenica di Pentecoste; cardinale consacrante
fu
Gregorio
Barbarigo. A san
Filippo Neri, che
aveva fatto dell'educazione dei giovani
uno degli ideali di
vita, sicuramente il
Barbarigo
chiese
una speciale protezione; tra l'altro ebbe
la grazia di morire
nel suo stesso giorno
e mese: il 26 maggio.
pag. 14
•
•
•
____
....
_,
l
.
iornata di grande festa.~
19 novembre è stata una g r le Maestre Pie Filippini
omen~caer le Suore del Divino Amor~, :oendiv,dono il loro cansma,
=l
•• r•l Ml tzt tz • ~lzl f i r=I•l Fa l K
•
•
omenica 19 novembre è stata una giornata ricca di atmosfera di festa.
Partecipare alla celebrazione per 113° centenario della morte del
Cardinale M. Antonio Barbariga è stata per me un'esperienza
trascinante.
Ero affascinata dalla meravigliosa architettura della Chiesa di
Santa Maria in Valllcella. avvolta dal profumo dell'incenso e mi
sentivo parte integrante della comunità con la quale sono cresciuta e che da poco ho incontrato come educatrice.
Le parole del Vescovo durante l'omelia mi hanno particolarmente toccato, soprattutto quando ripercorreva l'impegno del
Cardinale nell'ambito dell'educazione rivolta ai più bisognosi.
Piano piano venivo proiettata nel mio ambito lavorativo e stimolata a nvalutare il m10 operato con i bambini, li presenti in grande numero.
l bambini, fulcro dell'esistenza esperienziale, emotiva, essenza
di vita, erano gli astanti attenti e gio1osi, consapevoli delle origini della loro scuola e quindi orgogliosi di farne parte.
Le famiglie, i docenti, le Maestre Pie, erano tutt1 lì a condividere
un momento della loro vita che li accompagnerà, come accompagnerà me, per lungo tempo.
Rossana Romanelli
D
R~~:cf e i simpatizzanti che d~ annldel Cardinal Marco Anton~o
e per ' .
d Ila commemoraz'?ne
.
in occasione e
dei due Istituti.
.
santa Maria m
Barbariga, fondatore er le ore 1O nella Chiesa di le di tutta Italia
L'appuntamento era P Ila Chiesa Nuova. Dalle sc~o iccmi La sceiVallicella In . p,az~a~:tre Pie con i loro laici, gr:n~~=ri~o vi .era stato
sono confluite le
obbligata In quanto '' a
morte viene
ta di questa chie~~;r: QUI, a trecento anni dal::b~:one pr~siedu­
consacrato Ve~c sua figura con una solenne c~hiarinelli. Durante la
commemorata a. Viterbo Monsignor Lore~zo to rande uomo che,
ta dal V~scov~ :~arsa la 'tigura semplic~ di iue~i èginteressato più a
celebrazione d
bile nascita e molto ,strUI o.. he a conseguire una
pur essendo ' no
soccorrere i bisognosi c
diffondere il vang~l~: n~lla società del s~.o t~mpo. San p,etro per l'inposizione prestigiO ne ci siamo tutti recati In P'~: gelus dove egli ha
Dopo la celelb~a:~~o Padre Benedetto XVI p~r u:erosa lì con tanto di
contro co.n '
d Ila nostra presenza cosi n
. . el nostro istituto di
spiegato '' motiV~ ~e
stnscionl .e ban~,e~no. continuati nel pomengglo ;on Giosy Cento per
l festegglamen ' s
Il ore 15.30 era atteso
.
.
.
. d Il Fornaci dove, a e
VIa e e
ore del Barbango.
. molti bambini seduti
un concerto In onola era gremitO di gente fra eu,' re Il 5prete cantautoomenica 19 novemb
11 teatro della scu
. o pronti ad accog le
tto '' palcoscenlc '
. f a
.
anni
per terra so
volgente musica cns ,~n . l Cardinale, è uno del
re" con la sua coln iato nel semmario de~,c~to a fa in maniera così
e
li canta l'amore di DIO e. lo . i resenti che lo
Don GIOSY ~~ stu~
L
m . Mana m Valllcelta
preso parte alla Santa
suoi figli spmtuah. Eghe ha riscaldato i cuon di tutti\ pmani a ritmo di
. .
a maestosJtà dell'im ia
.
e
e
pacata
c
·
battendo
e
semplIC
ato cantando con 1Ul,
nzoni è l'amore, 1a
~est.'!ura del Barbang~ an~~~~Jtettonico che aveva visto l'inhanno accompa~n Il tema centrale delle sue ca dote ha la capamusica e balla~,do~~~età, la soffere~za. Questo ::ec:~raverso la mu~i­
speranz.a, l~ :ofacendo riflettere, di evang~'zzaddinttura convertire m
dtà di dwe lr
o cambiare rotta. tacen o t to episodi legati alla
oncrehzzandosJ nell'o
ggJunto '' massimo risutt
ca, facendo spess canzone e l'altra ha raccon a onale VIta di prete
~
di S. Lucia Filippmi. pera educativa e pastorale al fla~~
alcuni casi. Tra .una d episodi legati alla sua pers er e con i prese n. essere stata alunna delle
.
vita del Barbango c:rto e l'altro, pront~ a pr.egar~~sto dappertutto, a
presso
FHippini: prima che
errante fra un con
la gioia di test,mon~are
enza abbatter. . 8 arbango, mi ha
. o a a considerazione d '
ti, Invitando a hberar~ strada. senza alcuna paura e ~zie Don GIOSY
za di tanti anni, l'opera dei l~quanto ancora oggi a distanscuola, sul lavordo, pp:rticolari delusioni e dlfflcb~ltàm.oGcondiviso con te:
attraverso la condivisione del ro fondatori sia ancora VIva
. ei momenti '
. t nsl che ab la
1
SI n
ntl felici cosl m e
t tti insieme!
messaggio educativo
per questi mome corti che stavamo pregando u
Antonella Arrigo l
non Cl eravamo ac
Lifiana Nuccetelh
Q
Barb:~i~~r ,~;~o
d;,~ ~~~;::!~ ~~:accommemorazio-
~~~s~~n~ al;~,::~a ,:~~~à h~elle Maest:dp;~.F~~~~~
g~~!~~;~~:~~=~~1~~.~~~~~~~:~~~~=~:~~
~~~~~an:1e
f7st1 tutoM~=~~~e :~~
J
l
Donato un dipinto
del Barbariga
novembre, nélla riunione del Comitato per i festeggiamenti del 3°
A centenario,
è stata presentata un'opera inedita dedicata al Cardinale
Marco Antonio Barbariga dalla sig.ra Maria Assunta Puri.
Si tratta di un quadro che rappresenta il volto del Cardinale, eseguito con
tecnica mista, tratto dal busto In marmo di autore ignoto conservato nella
chiesa di San Bartolomeo Apostolo in Montefiascone.
L'artista ha voluto rappresentarlo a colori, dando vita alla bella scultura
che è anche il simbolo del 3° centenario della morte del Servo di Dio e si
trova riprodotta a stampa su tutte le pubblicazioni, nella testata di questo
inserto e sul sito internet.
L'autrice stessa ha dato l'interpretazione all'opera: "// tenero sguardo
del Barbariga invita a pregare, nasce con i fedeli un dialogo di devozione e
di amore, che per bontà infinita del Padre s'irradia di luce divina, tanto che
l'animo, pervaso dalla vibrante energia riflesstJ, è pronto ad accogliere la
grazie o i miracoli da lui stesso impetrati".
( www.marcantoniobarbarigo.org
J
LA VOCE - n° 12 - Dicembre 2006
"LA VOCE" E' GRATA Al SUOI
CAVALIERI: Busnelii Giuseppe, Mari Rossana, Manzi
Salvatore, Bevilacqua Angelo, Ranaldi Francesco, Nevi MarioFarina Ida, Ceccarelli Giorgio, C.G., Giraldo Mauro, Mezzetti
Michela, Barelli Francesco, Danti Giuliana, Marzetti Filippo,
Gioielleria Petrella, Paoletti Benito, Morano Giulio.
SOSTENITORI: la figlia in memoria di Cardini Giuseppe,
Roncella Pino e Matilde, famiglia Braguti Ottavio, Bacchiarri
Paolo, Presciuttini Giuseppe, Rinaldi Rachele, Mocini
Simonetta, Pallini Luciano, Giubilei Enea e Vilma, Bellacima
Morena, Radicati Luigi, Romoli Liana, D. Antonio Papacchini.
AMICI: famiglia di Fioretti Alessandro, Lozzi Anna Maria, Lozzi
Cristina, Stefanoni Clotilde, Arcidiacono Bianca, Sportolloni
Maria, Capotosto Fausta, Pezzato Paolo, Mocini Lodovico,
Maurizi Roberto, Arcieri Falisci, Fusco Elio, Bellacima Stefania,
Andreani Mario, Galletti Angiolino, Scoponi Anna.
AMICI DELLA CATTEDRALE
Sono entrati a far parte degli "Amici della Cattedrale": Bassi
Morleschi Maria, Manzi Alvaro, Manzi Bruna, Del Priore Angelo,
Pieri Valeria, Ciripicchio Margherita, Trapè Cesare, Nardini
Veronica, Ferri Annunziata, Mecali Ludovina, Simone Giraldo,
Scoponi Algisa, Chiricotto Lidia, Pascucci Pierina, Mancini
Belleggi Ida, lacoponi Aldo, Falchetti Concetta, Sig.ra Ficari in
Maccaroni, suocera del dr. Tasciotti, Mosca Camicia, Bracoloni
Delia, Prosperi Ida, Femminella Rosa, Tassoni Antonio, Fanali
Armida, Paoletti Ada, Ranaldi Ubaldo, Bacchiarri Aldo e
Zampetta Annita, Bartoleschi Settimia, Mecali Elvira, N.N., la
figlia prò Manzi Angelo e Laura, la sposa prò Manzi Domenico,
Ricca Gabriella, Montesi Anna.
I familiari in suffragio di: Margherita Trapè, Bertuccini Assunta,
Maccaroni Fernando.
ANAGRAFE CITTADINA
NATI: Antonelli Damiano di Daniele e Fioravanti Beatrice
(9/10), Marianello Riccardo di Moris e Pinto Rosanna (12/10),
Sambin Eros di Massimiliano e Fazzari Donatella (21/8), Musai
Giorgia di Gentian e Sassara Daniela (12/10), Piscopo
Eleonora di Luigi e Donati Maria Cristina (14/10), Veccia Joy di
Nicolas Alejandro e Rechichi Annunziata (26/8), Caneponi
Michele di Maurizio e Pacella Paola (28/10), Moscini Edoardo
di Giovanni e Lo Giudice Maria Rosaria (26/10), Olimpieri Fabio
di Elido e Vieira Lima Claudia (28/10), Piovani Giada di
Giuseppe e Zaharia Alexandra Oana (5/11), Paolini Beatrice di
Simone e Borsari Elvira (11/11), Sciacca Aurora di Alessandro
e Zerbini Anna (18/10), Marianello Alex di Francesco e Santori
Emanuela (26/10), Barone Aurora di Pietro e Tassoni Monica
(9/11), Ranucci Giulia di Riccardo e Bendia Monia (12/11),
Paoletti Giacomo di Gian Franco e Morano Stefania (12/11).
MATRIMONI: Pacifici Massimo e Moretti Francesca Romana
(20/10), Romoli Federico e Duminuco Katiuscia (14/9), Pichierri
Pietro e Franchitto Anna Paola (14/10).
MORTI: Verrucci Nazzareno (n. 26/11/14 m. 22/10), Giraldo
Gino (n. 3/10/19 m. 27/10), Fanali Giovanni (n. 24/6/14 m.
31/10), Giraldo Bruno (n. 28/6/44 m. 7/11), Cimarello Ida (n.
2/10/14 m. 7/11), Gevi Silvia (n. 27/6/26 m. 9/11), Manzi Agata
(n. 1/10/22 m. 17/11), Tabarrini Sante (n. 1/11/26 m. 19/11),
Adolini Vincenzo (n. 24/1/28 m. 14/10), Fazi Ida (n. 5/11/21 m.
16/10), Fabbri Leda (n. 19/9/21 m. 30/10), Papilli Ernesta (n.
25/11/21 m. 9/11), Carelli Odorardo (n. 21/12/13 m. 12/11),
Andreini Elvira (n. 5/10/27 m. 20/11), Trapè Margherita (n.
4/3/14 m. 23/10), Maccaroni Fernando (n. 22/2/12 m. 3/11),
Bertoccini Assunta (n. 28/2/15 m. 6/11).
NOTIZIE DAL PATRONATO A.C.L.I.
Chi è titolare di invalidità civile non correrà più il rischio
di vedersi revocare la pensione al compimento del 65"
anno di età a seguito della visita sanitaria predisposta
dall'lnps.
Tale accertamento sarà, d'ora in avanti, esclusivamente finalizzato a verificare l'eventuale diritto all'indennità di accompagnamento. Pertanto, dopo i 65 anni, si diventerà automaticamente titolari di assegno sociale il cui importo è nettamente
superiore a quello dell'invalidità civile (318,72 euro anziché
238,07!).
Il requisito reddituale rimane l'unico da prendere in considerazione ai fini dell'accertamento del diritto all'assegno sociale
sebbene i limiti rimangano quelli previsti per gli invalidi civili.
In altre parole, mentre per verificare il diritto all'assegno
sociale nel caso di pensionato coniugato si deve considerare
l'intero reddito familiare, per chi ne diventa titolare a seguito
della trasformazione dell'invalidità civile, si dovrà soltanto
tener conto del reddito del richiedente, indipendentemente
dal suo stato civile.
Vi ricordiamo che, per quesiti in materia previdenziale o assistenziale, il patronato acli è a vostra disposizione nei recapiti
e agli orari qui di seguito indicati.
• Montefiascone: il mercoledì
dalle ore 9,30 alle ore 12,15 (tel. 0761.824599)
• Viterbo: dal lunedì al venerdì
dalle ore 8,30 alle ore 13,00 (tel. 0761.340019).
" L ' E c o " di
pag. 15
Zepponami
Un osservatorio astronomico per Montefiascone
Sabato 18/11/2006, nell'incantevole cornice della nostra Rocca, si è tenuto il
convegno dal titolo "Un osservatorio
astronomico
per
Montefiascone",
organizzato magistralmente dal Lions
Club
"falisco
Vulsineo"
di
M o n t e f i a s c o n e , dalla A s s o c i a z i o n e
"Montefiascone Astrofili" e dal nostro
Comune.
Il saluto della città è stato portato a tutti i
presenti dal Sindaco Prof. Fernando
Fumagalli e dall'assessore Dr. Renato
Trapè. Il Presidente dei Lions, Avv.
Mariateresa Meschini, dopo il saluto ha aperto i lavori del convegno.
Il Dr. Bartoleschi, durante il suo intervento ha illustrato il piano di fattibilità per il suo valore,
in particolare per quanto riguarda il turismo locale e per un fatto didattico ed educativo per i
numerosi studenti della nostra Città e di tutto l'alto Lazio nonché per tutti gli astrofili. La stesura del progetto e le immagini della cupola astronomica virtualmente collocata nel sito stabilito è stata realizzata dall'strofilo geometra Burla Andrea dell'ufficio tecnico comunale.
Il presidente della associazione astrofili, Dr. Cempanari, nella sua relazione intitolata "Oltre
la galassia" illustrata con molta chiarezza, su un argomento non facile da esporre al grande
pubblico, il quale è rimasto ugualmente entusiasta anche per la visione delle stupende immagini proiettate sullo schermo. La presentazione delle diapositive è stata elaborata con molta
cura da Gloria Ciavarrini. Le conclusioni del convegno sono state esposte dal Prof. Ing.
Vincenzo Mennella dell'università di Perugia, Vice Governatore distrettuale Lions.
L'Associazione "Il Giglio" scende in pista
Sabato 28 ottobre scorso, l'Associazione Culturale "Il Giglio"
nell'ambito delle sue molteplici e variegate attività, ha organizzato
per i propri Soci una gara di kart.
L'iniziativa che si è svolta presso il kartodromo di Grotte S.
Stefano ha visto la partecipazione di molti appassionati, che
hanno assistito trepidanti alle gesta di 25 concorrenti che si sono
dati battaglia sfidando anche il record del giro che resiste da oltre
tre anni.
Come d'uso ogni concorrente ha prima effettuato il proprio "acclimatamento" percorrendo i canonici 10 giri, per poi partecipare alle
prefinali dalle quali sono scaturiti i cinque finalisti. Nello scorrere
della serata, aumentando il tasso di umidità la pista si è resa scivolosa, rendendo comunque attraenti le "performance" di taluni concorrenti che nel superamento
del fenomeno sono incorsi in alcuni fuori strada che in qualche caso hanno procurato l'esclusione.
Entusiasmante comunque la finale che ha visto i primi tre classificati sfidarsi per pochi centesimi,
sui quali comunque è prevalsa ineccepibile la maestria di Gianluca Savelli, come nella classifica
riportata: 1° SAVELLI Gianluca 34,02 - 2° NAPOLI Goffredo 34,33 - 3° NAPOLI Daniele 34,82 4° p.m. PAOLETTI Daniele 35,14 - 5° p.m. MAURIZI Mirco 35,14
Al vincitore è stato assegnato il 1° Trofeo "Il Giglio" unitamente al 2° e 3° classificati che saliti sul
podio hanno ricevuto la coppa di rito.
Nota vivace la partecipazione fuori gara di 10 simpatiche, amabili e promettenti Signore che nel
voler emulare i propri Consorti hanno dato prova di inattesa capacità, misurandosi con tempi veramente interessanti, ancor più per essere stata per talune di Loro veramente la prima volta.
Gradevole anche l'accoglienza riservata agli spettatori intervenuti, ai quali è stato servito un ricco
buffet durante le gare, al quale è seguita poi cena e proclamazione.
Tanti ingredienti e tanti plausi hanno già indotto l'Associazione a pensare ad un vero 'Torneo" in
cinque gare che verosimilmente dovrebbe prendere il via a Marzo 2007.
Dr Angelo Cempanari
Presidente
E' parte del gruppo dei cresimandi della parrocchia di S. Margherita in visita agli ospiti
di Villa Margherita. I ragazzi si sono presentati ed hanno chiesto agli ospiti di ricordare
il giorno più bello della loro vita; per alcuni è stata la nascita del figlio o del nipote, per
altri il giorno del matrimonio, per altri ancora la giovinezza, non è mancato il ricordo
per i propri genitori, in particolar modo la mamma. E' stata un'esperienza che ha accostato giovani e anziani in un momento d'amore.
LA VOCE - n° 12 - Dicembre 2006
pag. 16
E' giunto
il momento
di sciogliere
Luigi Savelli
M. Luisa Ceccarelli
4.4.1924-13.10.2006
in Natali 22.1.1949- 13.10.2006
Il 13 ottobre
si è
spenta una luce, una
luce che
splendeva
più di tutte le altre.
Apparteneva
ad una
persona a cui volevamo veramente
bene
e che non
dimenticheremo mai.
Sei stato
chiamato
da Dio in un attimo,
quell'attimo che noi non eravamo con te.
Anche se con questo rimorso,
continueremo a portarti per sempre nei nostri
cuori
dove rimarrai come un segno indelebile. Ti
vogliamo
bene nonno!
Una frase che ti
abbiamo
detto con l'anima
e non con il
cuore, perchè un giorno il nostro cuore cesserà di battere ma l'anima vivrà in eterno.
I tuoi cari nipoti Luca e Giada.
Margherita Trapè
4.3.1914-23.10.2006
La
signorina
Margherita era
una dei cinque
figli
Trapè:
Rosa, Natalina,
Silvia G e v i Bertoccini Assunta
27.6.1926-9.11.2006
La signora Silvia ha preferito unirsi allo sposo, il sig. Delio
Ceccarelli, c h e l'ha preceduta in cielo.
Dopo l'avventura della vita, il s u o sorriso sta ad indicare la
gioia e la felicità eterna.
La m a d r e è d e c e d u t a un m e s e d o p o la figlia Maria Luisa
Ceccarelli (13/10/06) lasciando nel dolore lo sposo Orlando
Natali, le figlie V e r u s c a e F e d e r i c a e i fratelli G i o r g i o e
Paola.
Vorrei ringraziare tutti gli operatori di Villa S. Margherita per
la cortesia e l'assistenza
dedicata a mia madre Gevi Silvia
nel periodo del suo ricovero in questa struttura. In questi
momenti è di conforto avere altre persone vicino, un grazie di
cuore.
Giorgio Ceccarelli
Fernando Maccaroni
A u g u s t o ,
Domenico.
—
Vissuta sempre ^
J P V , -'Jj
serena, gli ultimi ;
• A
anni l'ha trajjsgjfjjgBlBfc.t
s c o r s i in c a s a
della nipote Iole c h e vediamo nella foto presentare la torta alla zia che compie 92 anni.
I n s i e m e a lei c ' è il figlio d e l p r o - n i p o t e di
Margherita: il piccolo Leonardo affezionato
alla zia, che corrispondeva in maniera eccezionale.
Margherita la dobbiamo ringraziare per l'interesse c h e ha avuto per la "pro-defunctis"
a s s o c i a z i o n e s o r t a agli inizi d e l 1 9 0 0 per
pregare e suffragare i nostri defunti.
le vele C2 T™. 4,6)
Una sposa e m a m m a vecchio
stampo ha seguito sempre lo
sposo Filippo Carloni, deceduto nel 1987, in tutte le attività di campagna, oltre a portare avanti i lavori di casa.
Sempre forte, attiva, schiettamente religiosa, amata e
v e n e r a t a oltre c h e dai figli
Vittoria, Sandro, Giuseppe,
da nipoti attaccatissimi a lei.
Ora dal cielo insieme allo
sposo continuerà ad essere
l'angelo custode della s u a
numerosa famiglia.
22.2.1912-3.11.2006
Per u l t i m o , d o p o i s u o i
c i n q u e fratelli: R i n a l d o ,
Armando, Maria, U g o ,
Ernesto,
anche
Fernando M a c c a r o n i ci
ha l a s c i a t i . E' s t a t o u n
uomo buono, grande
lavoratore, onesto, c o n il
senso della famiglia, dell'amore, dell'amicizia,
della religione.
O r a riposa nella d i m o r a
di Dio insieme alla sposa
Ada e a tutti i suoi cari.
ERRATA
CORRIGE
Caro Don Agostino,
le scrivo questi annunci perché nello scorso numero de
E' una signora, brava come infermiera e come madre di "La Voce" c'è stato un errore. Le chiedo con cortesia di
Arianna Pallottini. E' stata stroncata dal male del secolo; rimediare pubblicando questi di nuovo. Grazie, distinti
è ricordata con grande affetto dalla sorella Giuliana e dal saluti.
Pelecca Giuliana
fratello Roberto.
Elena Pelecca
28.2.1915-6.11.2006
7.3.1951 -23.7.2006
Il 18 febbraio 2006 è nata Marta Fratini con grande gioia
ne danno annuncio mamma Giovanna e papà Roberto e
soprattutto i nonni Giuseppe e Giuliana.
Errati sono stati anche i dati della signora Fiorina
Silvestri nata il 30 marzo 1923 e deceduta il 30 settembre 2006 e non quelli riportati su "La Voce" n. 11 pag. 16.
Ci scusiamo con i parenti ed i lettori.
IMPORTANTE
Il giorno 29 novembre è stato
smarrito un orologio "Lorenz" al
centro storico. Più che il valore
dell'orologio è l'affetto di chi l'ha
donato e la riconoscenza di chi
l'ha ricevuto che lo rende prezioso. Se qualcuno l'ha trovato,
abbia la bontà di consegnarlo al
Rev.
D. Agostino (Tel.
0761.826050). Riceverà una
buona ricompensa.
Al via il 2° Festival dell'Epifania!
Visto il grande successo di pubblico ottenuto l'anno scorso per la festività dell'epifania anche Quest'anno la scuola Dance Art Tuscia riproporrà l'evento al Palazzetto dello Sport di Montefiascone.
Numerosi atleti a partire dai cinque anni d'età sotto la guida di Gianluca Mari e Manuela Silvestri proporranno uno spettacolo di balli liscio,
standard, latino americani, caraibici e ancora una volta la danza sportiva a Montefiascone, che tanto è stata apprezzata in questi anni, avrà
la sua rilevanza.
C o m e l'anno passato avremo il piacere di ospitare la scuola "La Pachangha" di Michela e Fernando c h e proporranno delle coreografie a
ritmo latino e naturalmente non mancherà l'ospite d'onore "la B E F A N A " c h e sarà presente tutta la serata e offrirà dolci e caramelle a tutti
coloro, grandi e piccini, che interverranno alla manifestazione.
Cogliamo l'occasione per comunicare a tutti i lettori de "La Voce" che la nostra scuola da settembre ha realizzato un sito internet " w w w . d a n cearttuscia.it" in m o d o da poter seguire e conoscere i nostri eventi, avere informazioni sulla scuola, le gare e gli spettacoli c h e faremo
durante l'anno.
Il giorno e l'ora della manifestazione
"Festival dell'Epifania 2007" (5 o 6 gennaio 2007) saranno sul sito a partire dai primi giorni di
dicembre e sulle locandine che presto
usciranno.
Vi aspettiamo numerosi Gianluca e Manuela
LA VOCE - n° 12 - Dicembre 2006
pag. 17
Natale 2006: la gioielleria Petrella propone l'acquisto di un diamante come regalo, a partire da 220 euro
H diamante "The Love Diamond" brilla più degli altri
Un regalo "garantito", prezioso e prestigioso, che si acquista solo in banca
Ogni diamante T h e Love Diamond, viene tagliato
con u n a c o n f i g u r a z i o n e a d Otto Cuori e d Otto
Frecce perfettamente simmetrici tra loro, visibili spesso anche ad occhio nudo, oltre che con l'apposito
visore, secondo dei parametri matematici talmente
previsi da ingenerare la migliore resa di luce in termini
di Brillantezza, Fuoco e Scintillio.
Ogni diamante T h e Love Diamond è
accompagnato da un Certificato - del più
grande laboratorio internazionale del
mondo, il Gemmological International
Institute (IGI) di Anversa, Belgio.
Giocattoli e torroni durano un giorno, un diamante dura una vita.
Natale a Villa Santa Margherita
Con le omelie di Padre Terenzio
Inizia la serie delle omelie dell'Avvento, che precedono il Natale 2006, e padre
Terenzio, discepolo ed emulo di padre Luigi Monti e della Congregazione dei
Figli dell'Immacolata Concezione, nella sua prima omelia ha voluto ricordare la
figura del fondatore della Congregazione, con le parole tratte dal libro "Padre
Luigi Monti - Un apostolo della Carità".
"Pur avendo letto parecchie biografie di santi, di rado mi è capitato d'imbattermi
in una vicenda umana così zeppa di insidie, d'incomprensioni, accumulate a
carico di un uomo e vedere di riscontro una pazienza che non crolla mai, una
fortezza che resiste sempre, un discernimento che dipana, tra le spine, sanguinando, il filo del suo disegno. Simile al buon agricoltore, abituato ai triboli, il
quale, quando nebbia e grandine e siccità gli hanno manomesso il frutto delle
sue fatiche, si fa il segno della croce e, presa la zappa, comincia da capo".
Per realizzare l'assistente ai malati e bisognosi ci voleva il genio di un artefice,
e fu il genio di un santo, semplice e rettilineo, come padre Luigi Monti, il quale
sapeva quel che faceva e voleva.
Nella sua omelia di Natale, padre Terenzio sembra voler esprimere a Gersù
Bambino che nasce, un desiderio da realizzare. Che bel Natale sarebbe se
nelle parole di padre Terenzio, si potesse cogliere questo suo desiderio e sogno, tenuto nascosto nel cassetto per tanti anni, che vorrebbe realizzare, per dare un senso compiuto alla sua vita di religioso e impegno sociale nella speranza, perché il suo... "treno dei desideri si fermi ad Orte" per
dare inizio ad una nuova opera missionaria come fece, tanti anni fa. il suo predecessore padre Luigi Monti.
TODIS ai Fiordini
L'apertura del nuovo supermarket "TODIS" ai Fiordini, all'ex
molino del grano "Ovidi", colma una grave lacuna: la mancanza di un grande negozio di generi alimentari nella residenziale
"triade" di frazioni collegate Fiordini-Cevoli-Poggeri, oltre che di
Zepponami e Commenda.
Il supermarket "TODIS" di Fiordini, gestito da un giovane
manager "Pino" e la sua famiglia, per il quale i prodotti, il prezzo ed il cliente, sono posti al centro della sua filosofia e attività
commerciale.
Prodotti buoni e biologici, di prima qualità e prezzi imbattibili e
un "banco pesce" sempre fresco.
,..du,cis„M
CENONE DELLA VIGILIA DI NATALE
Tratto dal libro delle "Ricette di N o n n a O r l a n d a " edito dalle O f f i c i n e Malatesta. Questo il menù:
Minestra di ceci con castagne • Spaghetti al sugo con alici e sarde • Spaghetti in grigio con alici e tonno
Frittelle di g o b b o • Frittelle di broccolo
Baccalà in u m i d o o " a g r o d o l c e " con cipolla, pinoli, uva passa e prugne, salsa di pomodoro, aceto e zucchero
Spiedini arrosto di anguilla " c a p i t o n e " con foglie di alloro
Maccheroni dolci con noci, zucchero e vaniglia
Per ingredienti e cottura consultare il libro delle "Ricette di Nonna Orlanda"
Nonna Orlanda augura a tutti Buone Feste 2006 e annuncia nuove ricette per il 2007
LA VOCE - n° 12 - Dicembre 2006
pag. 18
O m a g g i o a l Sor M e m o
di Zelindo
Se avessi fatto il nome del sor Guglielmo nel mezzo della discussione
incentrata sulle lunghe attese agli sportelli postali, non dico per riscuotere - ché
ne sarebbe valsa la pena - ma per pagare le varie bollette o bollettini, il discorso si sarebbe arrestato ed i partecipanti, tranne qualche "giovanotto" come me,
sarebbero rimasti in imbarazzo come il don Abbondio manzoniano che, leggendo, incappò nel nominativo dell'antico filosofo greco Cameade da Cirene e
si domandò dubbioso: "Cameade, chi era costui?".
Se invece avessi detto "il sor Memo" sarebbe stato come quando in una
notte buia un lampo illumina improvvisamente la scena, rendendo evidenti i
contorni delle cose, così tutti avrebbero capito immediatamente chi fosse quella persona da me menzionata: gli anziani per conoscenza diretta, i giovani per
averla sentita nominare per fama più volte in famiglia, perché il personaggio fu
lo storico protagonista, qui a Montefiascone, dei servizi postali; Ah! Potenza
dei nomignoli, soprannomi, vezzeggiativi: funzionano meglio dell'anagrafe
comunale!
Stavo dicendo che mi trovavo nel palazzone, sede delle nuove Poste, dove
mi ero recato per pagare una delle bollette telefoniche bimestrali ma che mi
dovetti fermare nel corridoio antistante al salone degli sportelli dove erano
state poste delle transenne per regolare il traffico dei numerosi utenti; e lì
dovevo aspettare il mio turno. Veramente la colpa fu mia perché avevo fatto
arrivare l'ultimo giorno di scadenza del bollettino e così mi trovai in mezzo ad
una pletora di anziani che attendevano il pagamento della pensione. Ne! corridoio di sosta vi erano alcuni divani ed alcune sedie, lì poste in previsione dell'alta marea della folla.
Dal punto dove mi trovavo si vedevano i pochi impiegati affannati a far
fronte alla gente e agli adempimenti d'ufficio così che il loro celere agitarsi mi
richiamava alla mente gli inquieti spettri di Ibsen.
Per caso trovai un posto in un divano e, pensando a quella penuria di
impiegati, ebbi chiaro come il criterio adottato dai dirigenti per ridurre il noto
deficit dell'amministrazione fosse uguale a quello di quel tale che, vedendo che
la febbre non gli passava, sfasciò il termometro: loro licenziavano. Comunque
sia, la folla, il brusio sommesso, la penombra del locale mi conciliarono una
specie di torpore, molto simile al sonno, e mi capitò come al Carducci nella
poesia "Il sogno d'estate"; "Chinòmmisi il capo tra 'I sonno... e sognai... placide
cose dei miei novelli anni sognai!".
Invece a me la mente intorpidita mi riportò ad un tempo lontano quando
l'Ufficio postale era sito nel Palazzo Frigo ed era gestito da due sole persone: il
Sor Memo - capo - e la sora Aspasia collaboratrice e addetta al telegrafo; la
squadretta dei postini appariva come composta da figure evanescenti: venivano ed andavano.
Il sor Memo non aveva più un capello per cui la sua testa era pulita e lucida come una palla di biliardo: era un uomo serio ed integerrimo di poche, chiare e valide parole, vestito impeccabilmente come si conviene ad un funzionario
dello Stato; la gente aveva rispetto per lui e lo chiamava "sor" perchè era veramente un signore degno della massima stima e fiducia; il diminutivo - o vezzeggiativo - di "Memo" era stato senza dubbio originato in famiglia ma le persone lo ripetevano in segno di affettuosa riverenza. Ogni sera vedevo passare il
sor Memo, alla chiusura dell'Ufficio, con una borsa nera spesso stretta al petto
come un'amante: non ho mai saputo quali segreti vi fossero nascosti.
L'Aspasia era una donna di una certa età, un po' in carne, con un piglio
mascolino avvalorato da due mustacchi che le erano spuntati sul labbro superiore in misura abnorme per una femmina (forse non esistevano le cerette);
portava andanti occhiali rotondi tenuti sulla punta del naso e fumava il sigaro:
insomma quella che si direbbe un donno! Ultimamente si faceva vedere allo
Montefiascone,
15/1
1/06
Ho letto il suo articolo su "La Voce" di novembre e sul rimpianto
nostalgico nel vedere i poveri casali abbandonati pensando alla storia
che hanno vissuto.
Mi p e r m e t t o d i s u g g e r i r l e u n i t i n e r a r i o p e r le s t r a d e d i
Montefiascone, centro e fuori fuori come soleva dire mia suocera. Mi
rattrista pensare a quando- Montefiascone era meta gradevole di villeggiatura con piccoli "salotti" al centro del bbrgo. Ora, invece, a parte
due/tre stradine il resto è in totale abbandono.
Un esempio: provi a passeggiare per via Bandita, ci sono ben 3
noti ristoranti, ma provi anche a guardare la strada sui due lati! A
destra c'è quasi una discarica, ma non si avvicini troppo al margine
della strada perché inizia a franare in alcuni punti.
Non c'è attenzione alcuna per la vista sul lago perché lo impediscono i rami di alberi incolti, ricettacolo di plastica varia al posto delle
foglie in inverno! Mi dispiace per averle tolto un po' di tempo a leggere
queste mie osservazioni, ma la ringrazio per l'attenzione. La saluto
cordialmente sperando di leggerla ancora prossimamente.
Sammali
sportello fumando la pipa; faceva caso osservarla spippare
alla stregua di
un
vecchio
marinaio; ma
pareva avesse
due
orecchi:
uno per il pubblico, l'altro per
il ticchettio del
telegrafo c h e
t rad uc ev a
simultaneamente perché più
volte l'ho intesa
rivolgersi al sor
Memo: "Sor Mé,
sentite che ci
dicono
da
Viterbo? Era
brava!
L'ufficio
dove lavorava
mio padre era
situato
sullo
stesso piano di
quello postale
ed io alle volte andavo là a sficcanasare; una volta vidi oltre gli sportelli una
bellissima ragazza che teneva con gesto raffinato la sigaretta tra il dito indice
ed il medio e si raggirava per la stanza con grazia ed eleganza; chissà se il sor
Memo avesse voluto contrastare con questa bella e giovane donna l'aspetto
mascolo-belluino dell'Aspasia! Invece era sua figlia. Ho visto molti giovanottelli
aggiustarsi la cravatta quando costei passava o si fermava agli sportelli.
Mio padre poi si licenziò dal suo ufficio ed io ebbi sporadiche occasioni di
entrare nella Posta: mi ricordo che per ultima vi trovai una signora austera e
taciturna che mi incuteva soggezione. Ero sul punto di ricordarmi il nome di
quest'ultima funzionarla quando una gomitata al fianco mi fece svanire il sopore che mi aveva assillato ed una voce mi disse: "Tocca a voi, se non andate,
vado io!".
Partii come un razzo verso lo sportello pensando che, alla fin delle fini, il
progresso non ci aveva portato quei vantaggi che se quelle che ho maldestramente raccontato erano le premesse per un celere futuro efficiente servizio
pubblico... Dio ce ne liberi!
Credo che il sor Memo ebbe un po' a patire durante le votazioni politiche
del 1948 - le prime dopo il conflitto mondiale, per via che le finestre della sua
casa davano sul Piazzale Roma dove ogni notte, fin quasi alle due, si davano
battaglia verbale gli aderenti ai diversi partiti: ne ricordo una, quando verso le
due e mezzo di notte, un gruppo di sfaccendati faceva corona intorno al sor
Angelino noto per il suo eloquio fiorito mentre con voce tonitruante stava dicendo: "Tu mi dirai se il comunismo" quando si aprì la finestra del sor Memo seguita da queste parole: "Dategli ragione a 'sto chiacchierone sennò stanotte non
si dorme".
Roma, 15/1
1/2006
Spett. Direzione della Rivista
"La Voce" di Montefiascone
Alla cortese attenzione del
Sig. Zelindo Gianlorenzo
Cecilia
Gianlorenzo
Fedeli
Leggo sempre con grande interesse la vostra "Voce" che mi dà, tra
l'altro, tante notizie su Montefiascone dove ho passato la mia infanzia (8
anni) - 5 delle Elementari presso le Maestre Pie e le Benedettine del S.
Sacramento (le Scuole Medie). Perciò sono molto affezionata a questa
bella cittadina che cerco di far conoscere ai miei amici, soprattutto stranieri.
Vi mando 30 euro come abbonamento 2007 alla vostra Rivista. Con i
più cordiali saluti e buon lavoro.
Dott.ssa Stefania
Arimi
Grazie, dott.ssa delle belle parole sulla cittadina di
Montefiascone, e dell'incoraggiamento che ci da a portare
avanti questo nostro giornale, che compie con questo mese
il suo 39° anno di vita.
Ricambiamo i cordiali saluti e formuliamo i migliori auguri
di buon Natale e Buon Anno 2007!
LA VOCE - n° 12 - Dicembre 2006
DA PARTE DEL LICEO CLASSICO E SCIENTIFICO DI M O N T E F I A S C O N E
Michelina Panichi e l'angolo delle Muse
Qualche tempo fa, sull'eco dei suoi passi leggeri, un'amica cara e una nostra concittadina, la
Professoressa Michelina Panichi, mi ha portato la
notizia di un suo successo: ha ricevuto il 31 ottobre
2006, il 1° premio al PREMIO LETTERARIO
NAZIONALE dell'UNIVERSITA' di CASTEL S.
ANGELO a ROMA Sezione Poesia Opera prima
per l'opera L'ANGOLO delle MUSE.
Questa è la motivazione: per la rara capacità
di esprimere sottovoce sentimenti delicati e
profondi, di scendere nel segreto dell'inconscio
e poi di volare alto, trasformando la riflessione
filosofica in lievissime trame poetiche di raffinata classica eleganza.
Il testo era già stato presentato con successo il
3 maggio 2006 presso la prestigiosa libreria Croce
di Roma. Colta e mirabile motivazione quella degli
accademici e dei critici, ma, per chi scrive, le poesie
di Lina sono state una lettura grata e sorprendente;
il lieto ricordo di tanti discorsi che si insinuavano tra
le varie banalità affettuose del conversare quotidiano tra amiche. La consuetudine coi classici, cara a
chi insegna lettere nei licei, stimola riflessioni sull'essere e sull'esistere, sulla passione e il dolore,
sul fato o ineluttabile destino, sul perché ultimo dei
nostri giorni, sul senso degli eventi. La poesia trasfigura il reale, i fatti biografici, per condurli in una
aerea rarefatta e perenne, ove si incontrano pensieri, sospiri, immagini, suoni che l'umanità che scrive
ha prodotto e produrrà. In "Immagine sempre viva"
la descrizione ha un oraziano nitore, con echi clas-
pag. 19
Riflessioni di
una matricola
Quando la mia professoressa (nonché
vicepreside) Paola Sacco mi ha invitato a
scrivere una riflessione sui miei anni di liceo,
sono rimasta piacevolmente sorpresa: pur
avendo abbandonato fisicamente il banco,
fedele compagno di cinque anni, ho lasciato
nelle aule una parte di me.
UNIVERSITÀ' DI CASTEL SANT'ANGELO
Sarebbe troppo limitante elogiare solo
PER L'EDUCAZIONE PERMANENTE - U.C.S.A.
l'organizzazione didattica, la validità dei
ROMA
docenti e l'utilità di alcuni corsi (quali il PET
di inglese che invito gli studenti a sostenere
in vista dell'università). La parola che credo
possa esprimere al meglio il mio sentimento
nei confronti della "mia" (ma perchè mi ostino a considerarla tale, quando non lo è mai
stata, men che meno adesso che me ne
sono andata) scuola, è "nostalgia"; nostalgia
per le rumorose ore di buco, nostalgia per
l'ansia pre-interrogazione.
Nostalgia. Nostalgia dei sinuosi rami di
quell'albero fissati per ore durante le lezioni
La giuria
più pesanti, nostalgia delle risate e delle litiDanti Maffia (Presidente)
gate con i compagni. Nostalgia. Nostalgia
Corrado Calabro
Lina lo Giudice Sergi
delle lezioni di vita che molto spesso i proLuigi Reina
fessori ci davano. Cosa mi ha veramente
Mario Specchio
insegnato la scuola? Mi ha insegnato a sentirmi viva, a non limitarmi a vivere una vita
anonima, priva di interessi. A emozionarmi
davanti ad un quadro, a piangere davanti a
una poesia. La cultura è una linfa vitale.
Machiavelli diceva che il momento più piacevole della sua giornata era la sera quando,
da solo, si ritirava nella sua stanza a leggere
i classici, indossando le loro vesti e integranc% 9 % / Ó S i W ravveduto
cMfl/wiwsità di
Cfdnge/o fu** /^damxiom ?Aw>ta*ttmfo (/e//'V .N.L.A.
dosi nella loro
vita.
e i '^ffcH P/reaidenti-,
no (^tì*7t*//è e Pfìpo^. ì£ina ^^iudice /latino £onore di invi/a re /<i ^/.^^ct/Za
eertmettiti
libro netti
non è*a/a
"noioso"
tnaaguru/f, c/e./ XXIV anno accademico c/e//'UCSA c/te awà /uogo a//e, ave f0,00 c/i marùx/l 31Leggere
otto/treun
2006
de//oo "da
vecchi": tu, lettore, sei protagonista e giudice
PftyoiomoCoca in T^ciwfudùp/io.
assoluto.
Tu sei il tassello
principale didty/i
quel
^/maniiàtÀe
de/t^Auvew/à
'Q/vcf. <£7a//io @e o4(aa#C; '@«di4ta*io. c/i S&npatóùca genera/e nd/a cKtco/ià di Ócienxe
puzzle infinito che è la letteratura, la filosoà%u//i di storna
fia, la storia... Consideri Orazio, Ovidio,
'Za
>txa j yiA Q (luut/74. Jal/a ìPuli/ìca Cfyjcujuont, h'rrà /a /mio ne mU(#ma:
Saffo... non più come personaggi obosleti,
ca&u*a. c/a/ùma. è £eduoa*Uoi*e c/ep/ò adu/U
ma come parte integrante delle tue espeGwutà a/t*ed
/ucg»
/afwomiaxioihe
J» vinoUtyri
d<U^vètcorac/eUerario
U N^fruuJ^o
L A - Urienze
CSA
ofcUaevmwà
a//a
cerimonia,
il Q.iÙmiUro
thtfu. WìiM/ica
d&fauUone
fGh./e
ed emozioni; trovi in Rousseau,
Nietzche, Pascal... parte delle tue idee; capi9fLmm;@aUi*xooe
os.egM.tsjx-OS.6SM.MM
sci come mai un sasso lanciato cade necesU/latmcA niv </<••/ Comune, t/«//a PAtttvijKt'a. d'i Pfióma e Je//u PAeytott*
sariamente a terra o come funziona una pila.
Non studi più per l'8 ma perché sei diventato
secolo
così
vicino
e
nostro
e
pur
già
archiviato.
Un
buio
sici nella accorta aggettivazione, nel tono malinconico e
dipendente da quell'innocua droga che è la
ancestrale oscura l'anima e noi "mortali" (definizione
consapevole tipico della saggezza greca, negli antichi
sete di conoscenza (in fondo fatti non
consueta in Leopardi e in Foscolo tormentati dal meccamiti che attraversano lievi le trame del testo. In "Alba" i
fummo per esser come bruti ma per seguire
nicismo deterministico) vaghiamo
ricordi vivono intensi, camminano silenti nelle occulte
virtude e conoscenza).
"nel labirintico spazio vitale
fibre e riemergono mondi e momenti e il passato si fa
inseguendo una meta che
E questa continua ricerca ti porta non a
groppo, radice che non si estingue e cresce giorno dopo
pigro lo sguardo
precipitare all'inferno (come Ulisse nella
giorno.
lontane discerne".
Nel "Coraggio di vivere" alita una brezza di pessimiDivina Commedia), ma a scoprire sempre
smo, non certo acre e spietato, ma pacato, accarezzato
Siamo smarriti, anzi smarriamo l'io "il corpo si scinpiù te stesso e il mondo, non lasciando che
de in frammenti". L'uomo dimezzato tra l'ansia di volare
e confortato dalla speranza e dal coraggio di vivere.
gli eventi ti travolgano ma metabolizzandoli,
alto e la caduta ricorrente, un grido lacerante. "È forse
"Incomunicabilità"è la poesia che conclude la breve racapprezzando quelli positivi e cercando di
questo l'umano destino".
colta che inizia con "Dualismo'1, i due eccellenti titoli delicambiare quelli sbagliati.
Paola Sacco Egidi
mitano un percorso concluso e sottile, aperto alle temaMarta Mancini
tiche della poesia contemporanea del '900, di questo
U3£f #
Liceo in festa, Sky riprende
Montefiascone - Grande successo il 30 ottobre
per la festa di inizio anno del Liceo Classico e
Scientifico "L. Da Vinci". Diversamente dagli altri
anni, il tradizionale evento si è tenuto al Palazzetto
dello Sport di Montefiascone, dove tutti gli studenti
hanno aderito numerosi con entusiasmo.
Per l'occasione erano presenti anche le telecamere del canala Rai Sat 2000, trasmesso dal canale
satellitare Sky. La mattinata ha avuto inizio con la
consueta celebrazione della Messa, tenutasi nella
cattedrale di S. Margherita. Successivamente studenti e professori si sono dati appuntamento al centro sportivo allestito per la festa. Ad accogliere tutti i
partecipanti, non solo studenti del liceo ma anche
provenienti da altre scuole, sono stati i ragazzi delle
quarte. Come sempre, spetta a loro l'organizzazione
Vevento
dell'evento, che quest'anno ha visto protagonisti
gruppi musicali, ballerini e ginnasti.
A dare il via alla festa sono state le note dell'inno
nazionale, suonate con la tromba da uno studente
del liceo. Successivamente alcuni gruppi musicali
esterni e non alla scuola, si sono esibiti con brani di
genere rock, come per esempio "sweet dreams" di
Marylin Manson e "knocking on heaven's door" dei
Guns'n' Roses. Molto gradita è stata anche l'esibizione di alcune ginnaste cimentatesi in acrobazie e
salti. Spettacolo innovativo è stato quello dei ballerini
provenienti dalle scuole di danza di Montefiascone e
Marta, che hanno eseguito balli di grande impatto
scenico come paso doble, rumba e cha cha cha.
Le tradizionali elezioni, dal tono scherzoso,
hanno contribuito ad intervallare le varie esibizioni.
Le più attese erano sicuramente quelle di miss e
mister liceo. I vincitori sono stati, per il liceo scientifico Ceccarelli Federico e Dos Santos Almeida
Marisana, e per il liceo classico Fabene Alessandro
e Stefanoni Martina.
"Ci siamo molto impegnati nell'organizzazione,
anche se le ore a nostra disposizione per provare
sono state poche - dice Matteo Fanali, uno tra i più
attivi organizzatori e anche presentatore della festa siamo comunque soddisfatti per la grande partecipazione del pubblico".
A tutti coloro che vogliono trascorrere una piacevole mattinata in compagnia degli studenti del liceo,
l'appuntamento è per il prossimo anno.
Corba Sara
Duranti Cristina
Pierangeli Benedetta - 3-A
LA VOCE - n° 12 - Dicembre 2006
pag. 20
La s t a f f e t t a di Paolo Pezzato
Ognuno è portato a ritenere che la propria sia
la generazione migliore.
È convinto che coloro che l'hanno preceduto
abbiano vissuto meno intensamente e che abbiano sprecato un po' di più il loro tempo conseguendo risultati nel complesso modesti e facilmente
migliorabili. È certo di fare meglio e di lasciare un
segno maggiore del proprio padre o dei suoi predecessori nella comunità.
Crede di avere maggiori capacità e risorse e
ritiene di non ripetere i presunti errori che ha visto
commettere agli altri. Tale pensiero è tipica
espressione di ogni nuova generazione che si
avvicenda ad una precedente. D'altra parte, se
non vi fosse l'entusiasmo e un po' di ingenua spavalderia non sarebbe "nuova".
Eppure, spesso si nota come individui appartenenti a generazioni precedenti si siano di gran
lunga distinti dai loro figli o successori proprio per
essere stati dotati di maggiori capacità, per aver
raggiunto risultati migliori e per aver vissuto
meglio il loro tempo.
Per giunta, in questa società sbandata, l'illusione di essere migliori è destinata a durare ben
poco tenuto conto dei pochi spazi
lasciati alle legittime aspettative che
deludono troppo presto gli entusiasmi
dei giovani (molti si invecchiano nella
casa dei genitori).
Così ci si trova a fare quello che
tanti altri hanno già fatto prima, né più,
né meno. Gli individui si succedono
ininterrottamente gli uni agli altri ed è la
popolazione della fascia attiva (25-65
anni) che determina l'andamento globale della società. Ad una generazione
segue un'altra, con i suoi ideali, i suoi
valori, i suoi costumi, la sua organizzaLe foto ci insegnano che tutti sono stati "i giovani di domani".
zione, la sua religione, la sua politica, le
Questa è una foto del 1940 e ritrae tre nostre compaesane;
sue leggi, i suoi progressi, i suoi spreda sinistra: Lampani Cesarina, Ugolini Adalgisa e Onofri Assuntina
chi, le sue disuguaglianze, la sua visione del mondo, il suo rispetto per gli altri e così via.
ri di quelli di un tempo; esiste l'uomo che si
Si tratterà di vedere i risultati concreti che l'operaadatta all'evoluzione sociale.
to di ogni generazione apporterà al miglioramento
Quello che cambia è il tipo e la qualità di vita
della qualità della vita ed al benessere comune.
che possono essere giudicati più o meno discutibiOccorrerà distinguere quello che costituirà proli di quelli precedenti. Il progresso tecnologico ha
gresso da quello che darà luogo ad un falso prodeterminato sicuramente una certa aridità nei rapgresso. I precedenti lasciano la loro eredità ai più
porti umani... ma attenzione, perché l'unico metro
giovani e, non comprendendoli, li criticano (e
di paragone è offerto esclusivamente dal passato.
come in tutte le eredità materiali, chi cede ad altri
Questo fa sì che ognuno giudichi solo sulla base
un bene vorrebbe vederlo curato secondo i propri del proprio vissuto e tale criterio può trarre in
principi). Di contro, i più giovani vogliono agire
inganno perché porta ad essere a priori prevenuto
diversamente dai predecessori e cercano di toglienei confronti di chi subentra e ne accentua i difetti.
re di mezzo quello che questi ultimi hanno creato.
E poi - come avviene per i pesci - se l'acqua
Da che mondo è mondo, il conflitto generazionale
diviene più torbida ed inquinata (anche perché i
è inevitabile ma fisiologico.
pesci aumentano), bisogna imparare a nuotarci.
Così è sempre stato e continuerà ad essere. E
Tuttavia, ogni generazione per essere correttamente giudicata, va comunque inquadrata nel così va avanti all'infinito la staffetta delle generazioni. Chi farà meglio? Quale sarà la migliore?
periodo storico in cui si è formata e si è trovata ad
Mah... E allora... sotto un'altra!
agire. Non esistono individui peggiori o miglio-
Anche un Montefìasconese
nell'albo degli inventori
Era da diverso tempo che un nostro concittadino mi parlava di un suo
profondo impegno nel campo dell'invenzioni e solo in questi giorni si è
avuta notizia che dal 29 agosto Brigliozzi Pietro è iscritto nell'albo degli
inventori. Montefiascone quindi tra i suoi figli illustri, accanto a tanti uomini
celebri, ora annovera anche il nome di Brigliozzi.
Ne siamo tutti fieri, in particolar modo anche noi giornalisti considerando
che egli fa parte anche della nostra grande famiglia. Cosa ha inventato? Un
oggetto nel campo dei sussidi per la scuola e precisamente una cassettina
polivalente come accessorio delle lavagne di qualunque genere in quanto la
polifunzionalità della cassettina consente al tempo stesso la conservazione
dei nuovi cannelli di gesso, la conservazione del cancellino, la sua pulitura
quando è sporco, la selezione del gesso con l'eliminazione automatica dei
pezzetti inutilizzabili da quelli ancora buoni per essere usati.
La cassettina si può applicare al muro accanto alla lavagna o può essere tenuta sulla stessa cattedra. In questo caso, nei tempi morti, come i
periodi di vacanza, essa può essere riposta in un cassetto. Lo studio
Ferrario di Roma preposto alle pratiche per il rilascio dei brevetti, guidato
dall'lng. M. Sarpi, quando Brigliozzi gli ha presentato il prototipo, non ha
avuto nessun dubbio nel procedere all'avviamento della pratica per la concessione del brevetto in quanto l'invenzione di Brigliozzi è risultata apprezzabile, di grande utilità e non figurava nell'elenco ufficiale dei brevetti attualmente esistenti sia in Italia che all'estero. La pratica avviata con i numeri
5655/MS/sd. In certificato di brevetto arriverà nei prossimi mesi, e la matricola è contenuto nel numero RM2006U00149. Ci risulta ancora che
Brigliozzi si sta adoperando per la commercializzazione del suo prodotto
che non risulta molto costoso ma risolve veramente molti problemi.
Gli insegnanti non si sporcheranno più le punte delle dita per prendere i
gessi, avranno a disposizione pezzi di gesso sempre utilizzabili. Lo stesso
cancellino avrà un suo posto e terminerà il suo attuale vagabondare sulla
cattedra o appeso al filo, si saprà come e dove pulirlo senza sbatterlo per
terra o sulla cattedra o contro il muro come si è costretti ora. Non ci sarà più
l'inconveniente della mancanza dei nuovi gessi, né si dovrà ogni volta ricorrere al bidello per averlo in quanto la cassettina ha un apposito spazio ove
saranno conservati i gessi nuovi.
La cassettina ha un'autonomia di circa un mese sia per quanto riguarda
i pezzetti residui dei gessi utilizzati, sia per quanto riguarda il quantitativo
dei gessi nuovi di riserva.
Il turismo perduto
lam hora est de sonno surgere
È ormai opinione comune di tutti gli abitanti di Montefiascone che con il
termine della Fiera del Vino, finisce la stagione turistica montefìasconese; finisce il movimento per le vie cittadine, finiscono le attività produttive legate alla
presenza dei villeggianti nel nostro paese.
Purtroppo dobbiamo dire, stanno alla luce dei fatti che tutto ciò non è vero
e che, finita la Fiera del Vino, l'attività turistica nel nostro paese prosegue
ancora a buon ritmo per tutto il mese di settembre e buona parte di ottobre
solo che la completa disorganizzazione e la scadente programmazione logistica operativa turistica del nostro territorio non la mette in luce, non la valorizza. Nell'organizzazione logistico-operativa del turismo Montefiascone,
rispetto alla domanda, è almeno 50 anni indietro.
La statistica oggettiva fatta tutte le domeniche, specialmente dalle 9 alle
12, presso i giardini della Rocca parla chiaro. La frequenza delle persone, per
un numero tra le 70 e le 100 unità che sono saliti per gustare il panorama, per
visitare la Rocca, per ammirare i saloni e leggere le lapidi, testimonianze di
storia del nostro paese, si sono dovute fermare di fronte ai cancelli sbarrati
per leggere un orario che di tutto sa eccetto che d'intelligente sfruttamento
turistico del nostro maggior monumento che tutti ci invidiano.
La Rocca la domenica mattina dovrebbe essere sempre aperta, ci
dovrebbero essere almeno due guide che illustrino ai turisti la storia della
Rocca, la tradizioni che contiene, le vestigia storiche delle quali è perenne
custode. Certamente nessuno ritiene che in tutto ciò ci debbano essere costi
aggiuntivi per l'Amministrazione Comunale, ma, applicando una piccola tariffa
d'ingresso, anche per 1 Euro a persona, si potrebbero ricoprire anche se non
del tutto almeno in buona parte le spese che tale apertura comporta. Così
pure non sarebbe male se all'interno del monumento vi fosse un piccolo locale adibito alla vendita di bibite, cartoline, oggettini ricordo e, perché no, confezioni dei più pregiati vini della cantina sociale. Anche questi introiti potrebbero
servire alla gestione economica della Rocca.
D'altra parte non si deve dimenticare che in tutto il paese non abbiamo
ancora un botteghino dove i turisti possano acquistare ricordini, DVD, videocassette di Montefiascone. Sotto questo aspetto Montefiascone è completamente negativo e quindi il postulato iniziale si manifesta imperioso in tutta la
sua realtà: troppo è il turismo che Montefiascone perde, troppa è la ricchezza
che Montefiascone non incassa dai valori artistici e storici che ha e allora
quel... iam hora est de sonno surgere... ritorna imperioso.
P.B.
LA VOCE - n° 12 - Dicembre 2006
Pensieri
di Giuliano Pollini
Questa mattina, al mio risveglio, sentivo una gran voglia di giocare a pallone
ma, alzandomi dal letto, un dolorino alla schiena mi ha riportato alla realtà ricordandomi che ho trascorso molte e molte primavere ed allora, con calma, ho infilato la mia vestaglia, le pantofole e, ringraziando il buon Dio, mi sono avviato a
consumare la colazione mattutina. Certo non è piacevole rammentare di essere
avanti con gli anni e pensionato ed a proprosito mi è tornato anche alla mente
che tanti anni fa, quando un uomo raggiungeva una considerevole età, la società
gli attribuiva il ruolo molto importante di patriarca e di guida. Era una carica a
vita; i figli già sposati trovavano ancora i loro vecchi che non deflettevano, anzi,
con la vetustà, acquisivano maggior prestigio. In effetti il mio bisnonno e mio
padre sono raffigurati ambedue con una gran barba e lo sguardo severo che
conferiva loro il segno di quel carisma attribuito alle persone avanti con gli anni.
Ma divagando con la mente tra tutte le piccole malinconie per l'età che purtroppo avanza, ma che tuttavia riserba anche altre cose belle come la saggezza
e la gioia di essere nonni, la tranquillità di una vita non oberata da responsabilità
di lavoro, mi è stato dolce ritornare ai tempi della mia fanciullezza quasi a creare
un contraltare all'età avanzata. Erano belli i giorni della nostra gioventù, ci divertivamo con poco e non c'era affanno nello scorrere delle ore della giornata. Si
camminava tranquilli nelle nostre città senza il caos del traffico potendo ammirare con serenità le bellezze dei palazzi, delle piazze e dei giardini e, perché no,
anche un bel tramonto non cancellato dal nero dello smog.
Anche i bambini vivevano una giornata diversa, non c'era da correre in piscina per il nuoto, in palestra per la palla a volo o al campo di calcetto. Si giocava in
casa con i fratellini e qualche amichetto sviluppando la nostra fantasia con i
meccani e le costruzioni.
Tutti giochi superati dalla moderna tecnologia; resta il fatto che questo modo
di vivere è frenetico e consumistico e i bambini crescono stanchi e, forse, neppure appagati. Che dire, poi, delle belle domeniche casalinghe trascorse con i
nonni e con il profumo di quei sughi preparati dalle nostre mamme. Alla nostra
età, ormai, la vita è intessuta di ricordi, spesso con il pensiero rivolto al prestigio
perduto, e talvolta con momenti di noia in cui, però, un buon libro, l'ascolto della
musica classica e qualche interessante trasmissione televisiva ci aiutano gradevolmente a superarli.
pag. 21
È molto importante, quindi, avere qualche impegno che tenga vivo il nostro
ingegno. Ogni tanto, mi rivedo con gli ex compagni di scuola o ex colleghi di ufficio, naturalmente tutti della mia stessa età e ascolto le loro immaginarie attività
ed io, fingo di credere. La mia incredulità mi porterebbe a domandare loro di
venire con me a giocare una partitina di calcio; sono sicuro che tutti mostrerebbero un grande stupore. Con
queste divagazioni mi serri„
m a comunale
|a rea|izza.
bra d, essere un vecchioz|one de||e
|jche ne||,arcQ
fanciullo tornato alla tanto
t r j e n n a | e 2 0 0 7 / 2 0 0 8 / 2 0 0 9 i c o m p r e n d e la
cara spensieratezza.
ristrutturazione dell'Ex Mattatoio
Spesso in un suono, in
C o m u n a | e
d a
adibire
a
C e n t r o
un gesto o in una frase s,
Po|iva|ente> Teatr0i s
jo M u s i c a | e e
accende una luce che t.
C o n f e r e n z e ( r ,otto) e u r o g o o 0 Q 0 d a
riporta indietro negli anni.
finanziarsi con contributo regionale.
Alcuni giorni fa, infatti, riaQ u e s t o C o m i t a t o , nel r i n g r a z i a r e
scoltando un vecchissimo
l'Amministrazione Comunale per la decidisco, ho ricordato la dolce
sione adottata, attende ora il finanzianenia che mi cantava mia
mento dalla Regione Lazio. E pertanto,
madre per farmi addormentaseguirà con sommo interesse e serietà
re, mentre l'altra notte, ho
questa operazione al fine di accelerare i
riprovato la paura del buio ed
tempi per dare inizio ai lavori.
ho chiamato mio padre perché mi dava tanta sicurezza
Giuliano Pollini - Presidente
sentirlo vicino. A giorni
festeggerò un altro compleanno e mi accorgo di continuare ad avere tanti antichi ricordi di luoghi, immagini, odori con un vorticoso giro di sensazioni che mi procurano smarrimento.
Ora è il tempo del Presepe; come non ricordare quando si cominciava a riordinare i pupazzetti e le casette, le carte azzurre stellate per gli sfondi, la carta d'argento per i ruscelli e la farina per la neve. Nelle case fervevano i lavori per preparare i dolci natalizi con l'odore di zucchero e vaniglia che si diffondeva per le
stanze mentre, fuori per le strade, i bambini si divertivano con le leggere palle di
zucchero filato. Era la festa della famiglia, la pietra miliare della società. Anche
oggi mi auguro che il Natale, anche se vissuto con abitudini diverse dovute naturalmente al variare dei tempi, porti a tutti tanta felicità, prosperità e pace.
Infiniti auguri per un felice anno 2007 e per la Pasqua Epifania.
33a Edizione della "Rondine d'Argento >>
Nei giorni 11 e 12 novembre 2006 presso il Palazzetto dello Sport di Montefiascone
si è svolto, organizzata dalla Compagnia
Arcieri Falisci di Montefiascone in maniera
impeccabile dal suo Presidente Renato
Ronceila e tutto il suo staff, e sotto il patrocinio del Comune di Montefiascone Assessorato allo Sport, la 33a edizione della
"RONDINE D'ARGENTO" gara indoor 18
metri del Calendario FITARCO che si disputa ininterrottamente dal 1974.
Il trofeo, opera dell'orafo Sciascia
Marco, è costituito da una rondine d'argento
del peso di circa 300 gr. ottenuta per fusione
con la tecnica a cera persa, che viene assegnato al primo assoluto delle divisioni
Olimpionica, Compound e Arco Nudo. Alla manifestazione hanno partecipato
176 arcieri per un totale di 32 Compagnie partecipanti e provenienti da 6 Regioni
del Centro Italia. Tra i partecipanti hanno spiccato i nomi di Anastasio
Anastasia dell'Arco Club Tarkna Italiana 1989 di Tarquinia, neo Campionessa
del Mondo nella Divisione Compound, Campionessa Italiana 2006 nelle specialità Tiro di Campagna e Tiro alla Targa nella Divisione Compound, le azzurre
Montagnoni Stefania e Schiuntu Sabrina sempre dell'Arco Club Tarkna 1989,
Quattrocchi Edoardo del C.U.S. ROMA, e Paris Tito del G.S. Fiamme Azzurre
Roma, vincitori rispettivamente delle edizioni 2003 e 2004 nella Divisione
Olimpica, Biagiola Bruno Arcieri Falisci, vincitore di ben tre edizioni della
"Rondine d'Argento" ultima delle quali, nel 2005 nella Divisione Compound,
Paloni Maurizio e Polidori Vittorio, ambedue delFAppia Antica, vincitori rispettivamente nel 2003 e nel 2004 nella Divisione Compound.
Al termine delle gare
è avvenuta la premiazione alla presenza del
Sindaco FUMAGALLI
FERNANDO che ha inoltre consegnato, alla
Campionessa Mondiale
Anastasio Anastasia un
riconoscimento da parte
del
Comune
di
Montefiascone per la
straordinaria impresa
ottenuta a livello mondiale.
Primo incontro
amichevole di calcio
Montefiascone-Ergoldsbach
Dopo il gemellaggio tra il Comune di Montefiascone e il Comune di Markt
Ergoldsbach sottoscritto in data 30.07.2006 dai Sindaci Fernando Fumagalli e Franz
Diener, il giorno 29.10.2006 alle ore 18,30 presso lo stadio comunale Loc. Fontanelle
si è avuto il primo scambio ufficiale tra le due cittadine con la disputa di una partita
amichevole di calcio fra due squadre amatoriali dei due paesi. Il risultato è stato di 21 per gli ospiti.
La squadra tedesca accompagnata dal Borgomastro Alfred Mittermeier e guidata
dal mister Lorenz Heilmeier era così composta: Lechner Joseph, Kolbeck Herbert,
Wagner Johann, Sedlmaier Alois, Mittermeier Jahob, Jobstmann Robert, Heilmeier
Lorenz, Beck Franz, Petz Johannes, Sedlmeier Hans, Eigner Anton, Reinert Jurgen.
Invece per la squadra ospitante accompagnata dal dirigente Gabriele Giommetti e guidata dall'allenatore, nonché sindaco Prof. Fernando Fumagalli, la
formazione era la seguente: Menghini Angelo, Minciotti Lorenzo, Leonardi Venanzio, C,polloni Angelo, Bastianelli Moreno, Andreassi Dino, Orfei Angelo,
Cuccuini Enio, Morleschi Raffaele, Patrizi Angelo e lannetta Pietro, con le riserve Scoponi Paolo, Fanali Giuseppe, Merlo Luigi.
Arbitro: sig. Massimo Chiodo.
LA VOCE - n° 12 - Dicembre 2006
pag. 22
Se la ragione non si chiude in se stessa...
di Laura Benedetti Esposito
Il 15 settembre 2006 si è spenta a Firenze la
grande scrittrice Oriana Fallaci. La corsa nelle
librerie e nelle edicole per leggere il suo ultimo libro
0 un altro qualsiasi è stata frenetica. La gente voleva
approfondire, sapere, voleva capire chi era Oriana
Fallaci, tanto celebrata quanto oltraggiata, tanto
ammirata quanto criticata. La sua vita dedicata al
giornalismo, come corrispondente di guerra e poi
come scrittrice, l'ha portata in giro per il mondo dove
1 conflitti non hanno mai fine, dove la sopraffazione,
la crudeltà, sono realtà quotidiane. La sua determinazione, le battaglie combattute senza peli sulla lingua, implacabile con i nemici della libertà, le sue
interviste a personaggi famosi del potere che hanno
fatto epoca e l'hanno resa famosa in tutto il mondo,
le hanno però procurato aspre critiche e rancori. Ed
10 mi accingo ad entrare in punta di piedi, io piccola
penna quasi inesistente, nell'olimpo di questa grande
divulgatrice del pensiero, della quale ho un'ammirazione sconfinata.
La verità e la libertà, è il binomio che è stato per
la Fallaci lo scopo primario e il punto di arrivo del suo
appassionante percorso di scrittrice. Lontana dalla
retorica e dall'ambiguità, ella si è adoperata senza
sosta laddove intrighi, arrivismi, egemonie e totalitarismo, gettavano la loro ombra sulla democrazia e la
libertà.
Il suo calvario intellettuale, mitigato dalle capacità reattive del suo ego, l'hanno portata in seguito
ad esaminare in profondità il suo cammino interiore.
11 giornalista Riccardo Mazzoni del "Giornale della
Toscana" che tante volte ha intervistato la Fallaci, le
ha dedicato un bellissimo libro per dirle "Grazie
Oriana" del grande patrimonio letterario e giornalistico che ci ha lasciato. Egli scrive: "La sua morte apre
un vuoto culturale immenso a Firenze, in Europa, in
Occidente. Con i suoi libri e con le sue coraggiose
battaglie, Oriana è stata un metronomo di libertà, un
irripetibile esempio di coerenza nel fronteggiare i
totalitarismi del vecchio e del nuovo millennio, lo ho
la fortuna e l'orgoglio di esserle stata amica, di essere stato scelto. Spesso ho compreso quanto sia difficile, per un genio della letteratura, rapportarsi con gli
altri: le sue folgoranti intuizioni lasciavano senza
parole; l'amore per l'Italia e la sua Firenze, quel suo
essere mai incline al compromesso, tagliente come
una lama nelle sue sentenze inappellabili. Ma Oriana
era delusa e si sentiva sola nonostante i milioni di
libri venduti. Da tempo ella vagava con la lampada
della ragione nell'oscurità del relativismo europeo, e
l'ascesa del cardinale Ratzinger al soglio di Pietro è
stato per la Fallaci un segno del destino. L'atea-cristiana ha finalmente trovato un appiglio, un Alleato,
un approdo. Oriana si è incamminata su questo percorso ideale scrutando dopo tanto tempo un'alba
senza apocalisse. Non so immaginare quel colloquio
con Benedetto XVI. L'inesauribile verve della Fallaci,
la sua febbre di conoscenza, messa di fronte a questo Papa dallo sguardo dritto verso Dio e verso gli
uomini: un incontro fra due grandi testimoni di questo
tempo che aspetta risposte e certezze".
Tra meraviglia e disagio, tra riflessioni e interrogativi, l'opera della Fallaci mi appare immensa. Ella
è arrivata a estrinsecare laddove, io cattolica praticante e molti altri come me, non avevamo ancora
interagito e cioè su quelle forze che pure giacciono
dentro di noi, ma sopite, inaridite, dalla tiepidezza e
dal relativismo. Dentro di me si è fatto largo, con una
forza che non conoscevo, un rimpianto e un risveglio. La Fallaci, indomita nel difendere gli ideali e i
principi che dovrebbero animare la vita sociale e spirituale dell'uomo, mi ha posto un quesito: "Duemila
anni fa, Cristo cacciava i mercanti dal tempio, oggi
sono altri mercanti che vogliono cacciare lui dalle
scuole". Che cosa hai fatto tu? Hai urlato abbastanza
la tua rabbia, la tua indignazione? E' ancora lei che
scava con la sua penna: 'Tacere è una colpa, parlare è un obbligo". Il mio risveglio è stato alquanto
amaro.
Ritornando ai giorni in cui si parlava se togliere,
si o no, il Crocifisso dalle scuole, mi sento rabbrividire. Volevo gridare con i miei pochi mezzi, ma non
l'ho fatto. Volevo sentire alla televisione che la gente
insorgeva a questo scempio, ma tranne voci sporadiche non c'è stato un coro unanime. Paura?
Indifferenza? Perché paura, se questa è la mia terra,
la mia fede, le mie tradizioni? Dov'è la reciprocità nel
rispetto del proprio credo? Oppure Oriana Fallaci ha
sempre e comunque ragione a mettere in guardia
l'Occidente?
Le sue opere sono un campo vasto per la riflessione e per domandarci chi siamo e dove andiamo.
Ed è ancora l'atea - cristiana, presente, alla vigilia
del referendum sulla procreazione assistita, con un
appassionante articolo contro gli apprendisti stregoni
del Terzo Millennio, nel voler modellare in laboratorio
e cioè fuori il grembo materno i superuomini e le
superdonne delle generazioni future. Tante similpe-
core Dolly con gli occhi azzurri, che si porteranno
dietro quel mistero perenne, quel dubbio angoscioso
che si chiama anima. E in lei c'è anche la consapevolezza di donna, che non dimentica la libertà dell'embrione, di quel progetto di uomo che ha già per
intero la dignità umana". Oriana Fallaci si definiva
atea-cristiana, perché dopo aver "vagato con la lampada della ragione nell'oscurità", la scrittrice fiorentina riscoprì la forza liberatrice del Cristianesimo.
"Veluti si deus daretur, Vivete come se Dio esistesse". Il Papa teologo, con il quale Oriana condivideva
la battaglia contro il relativismo, ha ripreso la sublime
scommessa di Pascal e la Fallaci ha risposto sì. Ella
ha capito che senza un sistema di vasi comunicanti
tra Fede e Ragione, la nostra civiltà rischia di inaridirsi e di generare altri mostri.
La scrittrice sembra abbia lungamente meditato
sulla esortazione che Bendetto XVI ha rivolto ai non
credenti, e quindi anche a lei: "Comportatevi come
se Dio esistesse". Cinque parole capaci di cambiare
la storia. E anch'io vorrei poter ringraziare questa
donna straordinaria, che pur non essendo cattolica si
è schierata in difesa dei miei stessi valori, dei miei
stessi ideali. Ho inteso la sua "rabbia" e il suo dolore
per il crollo delle Torri Gemelle. Urlò con tutte le sue
forze, e ancora una volta la sua voce libera ha scosso l'Occidente e il mondo intero.
Ho inteso la sua amarezza e delusione, quando
volevano rinnegare le radici cristiane dell'Europa.
Chi siamo? Da dove veniamo? Ma grazie a te,
Oriana, avremo anche noi e coloro che verranno, un
appiglio e un'alleata. Un vocabolario prezioso dove
noi andremo, forse sempre più confusi, a verificare il
significato più profondo di libertà e di verità.
L'olio di Franco - Auto promozione di Luca Musella
"L'olio di Franco" è un libro di fotografie e memorie sull'olio della Tuscia che
è stato curato dalle Officine Malatesta, edito da Gaffi.
Il cielo è blu elettrico, una luce frizzante illumina una vecchia strada di campagna. La macchina sprofonda in un paesaggio agreste. Ora 14.25, i bar di
Roma o di Milano a quest'ora sono strapieni. Facce di agenti immobiliari arrossate dal riscaldamento a palla e dal vino. Invece, qui non c'è nessuno. Sestilia
Prosperini aspetta il camion della legna. Sono ore che è in ritardo, ma lei non è
per niente arrabbiata. Ha sempre, pazientemente, accettato il trascorrere lento
del tempo. Siamo a Fastello, piccola frazione agricola sospesa tra Viterbo e
Montefiascone, Sestilia è nata qui nel 1920 e non si è mai mossa dal suo pezzo
di terra. Ha iniziato a lavorare all'età di dieci anni.
Sestilia è la mamma di Franco.
"Per ogni quintale di olive raccolto, mi davano un boccale d'olio. Circa due
litri da portare a casa, per aiutare a sfamare la mia famiglia. Mica ero svelta
come quelle più grandi: io per fare un quintale d'olive ci mettevo anche un giorno o due. Le olive si afferravano dagli alberi, oppure si raccoglievano, una a una,
da terra. I padroni ci davano anche vitto e alloggio. Un pasto solo, senza pane e
senza cena.
Si partiva a piedi il lunedì e si tornava a casa la domenica. Due, tre ore di
cammino svelto all'alba. Il freddo era un tormento e non c'erano i piumini di oggi.
Mi sono sposata a diciotto o diciannove anni non ricordo e, poco dopo, è arrivato
Franco".
Solo osservando il volto di Sestilia si intuiscono le immense accelerazioni
della storia. E' tutto scritto tra le sue rughe: le luci trasparenti della campagna, la
festa spudorata delle stagioni, i profumi dei campi. L'Italia che cambiava velocemente, il dopoguerra, il boom economico, il Sessantotto, la crisi di questo misero
nuovo millennio. La faccia asciutta di Sestilia somiglia ad un libro e forse lo è.
"Si iniziava a raccogliere le olive dopo l'Immacolata e si arrivava a febbraio.
Mani, scale e un canestro allacciato in vita. Ancora mi fa male la schiena. Nei
casali c'era il fuoco, ma si riscaldavano solo i padroni. Si mangiava una mine-
stra, per modo di dire: era una brodaglia con poco lardo e poca pasta o riso. Per
secondo un po' di verdure cotte. Una volta, avrò avuto sedici anni, il padrone ci
mandò via l'ultimo dell'anno. Doveva fare una festa da ballo e, senza preavviso
e senza cena, ci spedì a casa. Tanto il giorno dopo non avremmo lavorato.
Diceva che non ne avrebbe avuto voglia. Così tornammo al paese sotto la neve".
Sembra il racconto di una delle nuove schiave di oggi. Slave, rumene, africane
senza diritti e senza voce. La storia che si ripete, sempre uguale. Sestilia racconta dei padroni, di come, allora, potevano tutto. Dei fattori che decidevano
anche l'ora di andare a letto. Che non ti facevano uscire dai casali fino a quando
non era finito il periodo del raccolto. Nei campi, i caporali stabilivano quando
potevano recitare l'Ave Maria: era il segnale che la giornata di lavoro era finita e
si poteva rientrare al coperto.
"Ci chiamavano le compagnie, gruppi di ragazze, molte senza marito, che
giravano tra i poderi per le varie raccolte. D'estate, per il fieno, si stava fuori
anche un mese di filato. Dodici ore di fatica al giorno, dormendo in capannoni,
sulla paglia, in trenta, anche quaranta ragazze. Tutto per quattro lire al giorno.
Avevamo poco: una tazza di lardo ci doveva bastare per una settimana. Ma eravamo felici. Solo il freddo pungeva al cuore. Le mani che si spaccavano a scovare le olive sotto il ghiaccio. Alla fine quasi non sentivi più dolore".
Fastello è un paradiso povero e quieto. Le colline gonfie di terra. I contadini
lenti come i buoi. I bambini che giocano a palla tranquilli. Sestilia che aspetta il
camion della legna. Trecento anime in pace con il mondo. Prima erano tutti contadini, senza terra: andavano a lavorare da quelle due o tre famiglie latifondiste.
Poi, grazie all'Ente Maremma, dopo la guerra, hanno iniziato a riscattare piccoli
fondi. Adesso sono tutti impiegati o pensionati.
"Il primo ad avere il suo olio, suo veramente suo, a Fastello è stato un mio
parente. Tutti abbiamo iniziato a mettere su le vigne e gli oliveti. E' stata la terra
a darci benessere, la terra a far studiare i nostri figli, la terra a farci star bene.
Per questo, ogni anno, quando mio figlio Franco porta il primo olio a casa, facciamo una bella cena. Non tanto per assaggiarlo, ma perché è il nostro olio".
pag. 23
LA VOCE - n° 12 - Dicembre 2006
I matrimoni fra cattolici musulmani in Italia
Le indicazioni della Presidenza della CEI
di Giuseppe Bracchi
segue dal numero
precedente
Principi guida, questi appena enunciati, che vieppiù devono rafforzare la
fermezza e la prudenza con le quali devono essere accompagnate al matrimonio le coppie islamo cristiane; fermezza e prudenza che devono accompagnare la valutazione dell'Ordinario del luogo in vista di una possibile
dispensa dall'impedimento alle nozze. L'Istituto della dispensa certamente
mette a nudo tutto lo spirito del diritto canonico, secondo il quale la pastoralità del diritto non confligge con il diritto stesso, quando si avverte l'esigenza di mitigare il rigore della legge per una giusta e ragionevole causa
ed in vista di un bene spirituale del fedele. Ma si deve evitare di cadere nell'approssimazione.
Al riguardo le indicazioni della CEI sono chiare: "La fragilità intrinseca di tali
unioni, i delicati problemi concernenti l'esercizio adulto e responsabile della
propria fede cattolica da parte del coniuge battezzato e l'educazione religiosa dei figli, nonché la diversa concezione dell'istituto matrimoniale, dei
diritti e doveri reciproci dei coniugi, della patria potestà e degli aspetti patrimoniali ed ereditari, la differente visione del ruolo della donna, le interferenze dell'ambiente familiare d'origine, costituiscono elementi che non possono essere sottovalutati né tanto meno ignorati, dal momento che potrebbero suscitare gravi crisi nella coppia, sino a condurla a fratture irreparabili".
Illuminante a tal proposito anche l'articolo di Agostino Montan sulla
"Disciplina canonica particolare circa il matrimonio tra cattolici ed islamici",
in cui il canonista e docente di diritto canonico presso la Pontificia
Università Lateranense, dopo aver passato in rassegna le fonti ed i documenti a vario titolo promulgati dalle varie Conferenze episcopali, anche se
"non sempre definiti nella loro portata dottrinale e nella loro autorevolezza
giuridica", si sofferma poi in modo particolare sugli atteggiamenti fondamentali di fronte ai matrimoni tra cattolici ed islamici, richiamando da un
lato la necessità di un attento esame della coppia islamo cristiana circa il
valore che ciascuno di loro dà della propria ipotetica unione (soprattutto
con riguardo al can. 1125, n.3, vale a dire l'istruzione che il parroco deve
dare ad entrambe le parti sui fini e le proprietà essenziali del matrimonio,
che nessuno dei due nubendi deve escludere), dall'altro lato auspicando
una maggiore conoscenza del matrimonio islamico. Al riguardo le
Indicazioni della CEI, al III Capitolo con realismo osservano che "non si
può presumere che ogni sacerdote disponga della preparazione adeguata
per affrontare correttamente il caso: perciò si raccomanda di individuare a
livello vicariale o almeno diocesano un sacerdote esperto, possibilmente
affiancandolo con un gruppo di laici".
In base a tali considerazioni, si spiega la sfiducia delle Indicazioni quanto al
buon esito dei matrimoni islamo cristiani, da un lato e dall'altro lato l'invito
alla prudenza nel concedere la dispensa. Il documento, infatti, non mira a
fissare un divieto assoluto, ledendo in tal guisa il diritto fondamentale che
ogni persona ha nei confronti del matrimonio e quasi configurando un
impedimento non dispensabile (mentre come è noto, a livello teorico, non è
consentito dispensare le sole norme che dichiarano principi di diritto divino,
naturale o rivelato). Esso tende invece e giustamente ad opporsi ad un'equivoca benevolenza pastorale o a un irenismo ingenuo. Del resto segnali
in tal senso - come ha di recente ricordato mons. Chiaretti - ci sono giunti
"da Vescovi e missionari dei paesi musulmani (...) a dissuadere fortemente
la parte cattolica e a preferire il solo matrimonio civile ad un matrimonio
anche religioso, magari con la necessaria sanatio in radice quando la
sposa cristiana avrà superato, in virtù della sua fede, lo choc iniziale e si
sarà mostrata coerente. E questo perché nei paesi a maggioranza musulmana (e non solo in quelli) la pressione sociale è fortissima e allo stato dei
fatti pressoché invincibile".
Né potrebbe valere, a giustificazione di un atteggiamento permissivo e
quindi "generoso" nel concedere la dispensa, il rilievo che, secondo la dottrina cattolica, detti matrimoni, anche se celebrati con rito religioso, non
sono assolutamente indissolubili, ammettendosi lo scioglimento del vincolo
in favorem fidei nel caso in cui la parte cattolica intenda contrarre nuove
nozze con un battezzato (J. Kowal, Nuove "Norme per lo scioglimento del
matrimonio in favorem fidei, in: Periodica de re canonica, 91 (2002) pp. 495
- 496). Infatti, "volendo ora ricercare i criteri che consentono di individuare
la causa sufficiente di una dispensa, bisogna dire che essa deve essere
tale da rendere razionale l'eccezione della legge (...). L'atto dispensatorio
sarà sempre un atto prudenziale, giacché la valutazione della causa dipende da una decisione prudenziale. Niente di più lontano dall'atto con cui si
rilascia una dispensa che un atto meccanico di applicazione di una legge".
(E. Baura, la dispensa canonica dalla legge, Milano, 1997). In sostanza, lo
scioglimento del matrimonio in favorem fidei, resta pur sempre una grazia
del Romano Pontefice, un atto circondato da quella discrezionalità propria
dei procedimenti amministrativi, lungi pertanto da una qualunque pretesa o
diritto soggettivo da parte del fedele.
continua
Presepi
A S. Andrea allestito e preparato dalle Maestre Pie
Presepe Vivente ai Fiordini il 26 dicembre e il 6 gennaio
La Sezione di Protezione Civile
verso nuovi orizzonti
Il gruppo di
Protezione
Civile ASVOM
guarda verso
nuovi orizzonti.
Orizzonti di alta
specializzazione, di pieno e
totale addestramento per operare nei vari
settori in piena
autonomia, con
specifica competenza e totale responsabilità.
Pochi giorni fa si sono tenute le elezioni per il rinnovo del direttivo e dello staff
dei revisori dei conti. Pietro Brigliozzi è stato riconfermato addetto stampa
dell'Associazione. È stata poi lanciata la nuova campagna per il reclutamento di
tutti coloro che hanno buona volontà e rette intenzioni ad entrare in Protezione
Civile. Si è aperto il tesseramento sia dei nuovi venuti, sia di tutti coloro che già
sono in Associazione. È un momento molto importante per vari motivi, ha affermato il presidente Tonino Fiani: siamo in pieno accordo con i dirigeni regionali,
abbiamo la loro stima, siamo stati dotati, proprio a conferma di tutto questo, di un
buon parco mezzi che ci consentono di operare in qualunque settore, in qualunque
condizione. Ora dobbiamo crescere sotto il profilo professionale e sotto il profilo di
forza operativa disponibile. •L'ASVOM non è più la semplice Associazione locale di
qualche anno fa. Siamo inseriti nel contesto regionale e nazionale. Siamo chiamati
ad operare su tutto il territorio. I nostri impegni non sono più soltanto far fronte alle
piccole calamità naturali del piccolo allagamento e della piccola frana, ha asserito
Fiani, ma siamo chiamati ad affrontare i grandi eventi sia provocati da calamità
naturali, sia da eventi di vera e propria emergenza derivanti anche da eventi dovuti
alla poca attenzione posta al territorio ed ai componenti geografici che lo compongono ed attraversano. Della Protezione Civile non è compito soltanto aprire fossi
poiché ostruiti, ma vigilare ed intervenire affinché non si ostruiscano prima e straripino poi; della Protezione Civile non è compito soltanto quello di spengere incendi,
ma soprattutto far si che essi non avvengano vigilando sul territorio ed eliminando,
almeno per quanto è possibile, le cause che innescano gli incendi.
Anche quando non ci sono interventi eclatanti da fare, l'ASVOM non si ferma
ma effettua servizi di prevenzione dalla pulitura del letto dei fossi e ruscelli al taglio
delle piante e delle siepi pericolanti lungo le strade sia provinciali che comunali,
compreso il rifornimento d'acqua potabile. Qui approfittiamo, seguita ancora Fiani,
per lanciare un messaggio: tutti coloro che sono a conoscenza di pericolosità di
ogni genere chiamino la nostra sala operativa n. 0761.826994. Saremo pronti ad
intervenire, tenuto conto che ora abbiamo anche un piccolo escavatore nel parco
dei nostri mezzi. Protezione Civile significa acquisire nozioni e conoscenze sulle
scienze meteorologiche che ci consentano di prevedere e prevenire certi fenomeni
atmosferici per intervenire con tempestività nel momento che si verificano. Anche
meccanicamente i nostri mezzi debbono essere sempre pronti, sempre al massimo della validità per intervenire sempre con la massima tempestività e totale efficienza. L'approssimazione e l'improvvisazione non possono e non devono più far
parte del nostro essere e fare Protezione Civile. I nostri volontari, continua Fiani,
sono capaci di montare tende di qualunque genere, di realizzare piccoli impianti
per la distribuzione dell'acqua potabile, dell'energia elettrica, di carburanti, di organizzare servizi, di allestire tutti componenti di un campo in brevissimi tempi, di prestare i primi soccorsi anche in campo sanitario.
I volontari di Protezione Civile debbono essere in grado di operare anche nel
campo delle comunicazioni sia a medio che grande raggio. Durante i grandi interventi debbono essere in grado di sapersi collegare con se stessi ed altre strutture
con le quali operano e collaborano proprio per il miglior utilizzo e spiegamento di
forze durante gli interventi. Ci rivolgiamo pertanto a tutti coloro che si vogliono rendere utili per se stessi e per la società perchè entrino nella nostra Associazione
divenendo membri della grande famiglia di Protezione Civile.
II tesseramento ASVOM è aperto a tutti, tutti sono i benvenuti. Telefona allo
0761.826994, avrai tutte le informazioni in merito. Con l'occasione, visto che le
prossime festività natalizie sono vicine, auguriamo a tutti BUON NATALE e BUON
ANNO NUOVO.
Pietro Brigliozzi
Corsi per
fidanzati
Da sabato 20 gennaio (dalle ore 19 alle ore 20) inizierà un Corso per
fidanzati presso l'Istituto delle Maestre Pie, Via S. Lucia Filippini, portato
avanti dal sig. Ciccarelli Alfredo e sposa Beatrice e dal rev.do D. Agostino.
Le iscrizioni avverrano la prima sera del corso (20 gennaio ) ore 19.
Ci scusiamo con la professoressa Silvestri Oretta per aver pubblicato una foto
e notizie che la riguardano senza una motivazione e senza alcuna autorizzazione al trattamento dei dati personali prevista dalla normativa vigente.
LA VOCE - n° 12 - Dicembre 2006
pag. 24
Sono
ancora
Il 12 n o v e m b r e i nati del 1946 a b b i a m o
festeggiato i nostri 60 anni, con l'intento di
iniziare così in allegria e gioiosamente la
nostra seconda giovinezza.
Puntuali tutti i partecipanti, alle ore 10,30, ci
s i a m o r i t r o v a t i p r e s s o la B a s i l i c a di S.
Margherita, dove il decano Don Agostino,
che ringraziamo vivamente per le belle parole rivolteci durante l'omelia, ha officiato la S.
Messa alla quale abbiamo devotamente partecipato; S. Messa che è stata resa ancora più solenne dalle note del M° Settimio Trapè, al quale va il
nostro sincero e cordiale ringraziamento.
Dopo l'omaggio floreale che è stato deposto, presso il cimitero, per ricordare i coetanei defunti, tutti ci siamo dati appuntamento presso il Ristorante
"Il Caminetto", dove abbiamo consumato un gradevole e lauto pranzo, preparatoci dai nuovi gestori signori Cosaro.
La giornata è stata una di quelle indimenticabili, perché tutto si è svolto secondo il programma stabilito e con la più cordiale allegria
Un ringraziamento va agli organizzatori che sono stati perfetti, ma il plauso maggiore è rivolto ai numerosi partecipanti in quanto è grazie alla loro
partecipazione che la giornata è ben riuscita. Nel salutarci, infine, ci siamo dati appuntamento ai prossimi 65 anni. Grazie a tutti.
Massimo Mocini
50 anni trascorsi insieme, con
tanto
amore,
tanto affetto e
rispetto.
Angelo Mocini
e
Delia
Ciambella
li
hanno
voluti
Sono
50!
S c a r c e I I a
Cesario e Maria
Sportoiloni, il 15
ottobre
hanno
voluto ringraziare
il S i g n o r e per il
loro 50° anniversario di matrimonio p r e s s o la
chiesa
di
S.
Giuseppe, insieme
al
figlio
Gustavo,
la
nuora Stefania e
la nipote Elena.
Ù
f e s t e g g i a r e
insieme
alle
persone
più
c a r e : la f i g l i a
S i m o n e t t a , il
marito Claudio e i nipoti Letizia e Fabrizio. Una cerimonia semplice,
come lo è stata tutta la loro vita, dedicata al lavoro, alla famiglia, sempre accompagnata da una grande festa.
Auguri e... appuntamento alle prossime nozze.
Date da non dimenticare! Esempi da imitare!
Per la gioia di grandi
e piccini
Guarda meravigliato e stupefatto, vedendo attorno a
sé, indaffarati e amorosi non
solo i genitori Barbara
Sportoiloni
e
papà
Roberto, ma anche i nonni
Guido e Bruna, Pietro e
Anna.
Mattia è nato il 18 luglio e
quindi sta già vivendo il quinto mese di vita, paffutello e
bello.
sabato 16 dicembre
Auguro ni P. Enzo, ti giungano in Bangladesh ancora per
il tuo 50° di sacerdozio,
oltre
che per le feste natalizie ed il
nuovo
anno, da parte
dei
tuoi familiari
e di tutti
noi
falisci.
Tuo fratello
Claudio,
tuo
nipote e la sposa, tua cugina
Sr. Elena ti porgono
i più
affettuosi auguri e saluti.
A presto!
1
m
Mattia
Chiodo
j»
a
a
m
s
in Via Verentana,
nel negozio
ALIMENTARI
di PAOLO LORETI
passa Babbo Natale
r
a
s
" * i * ^ ^ j f ^ ^ f j j j l f
.
v.jf._ •
«i-YwPf
'
*
*jP*^
•h f ,
^^?
'^i
JEERLasB
*
• E ^ t V J B H M
m
Potete versare:
- sul c.c. n° 1853/76 presso la Banca Cattolica
- sul c.c. n° 10/61268 presso la Cassa di Risparmio di Montefiascone
• inviare tramite c. c. postale n. 12158010 intestato a Parrocchia S. Margherita • 01027 Montefiascone
• consegnare ad Angelo Menghini presso il negozio in Via S. Lucia Filippini preoccupandovi di mettere il vostro nome per
essere inseriti nella rubrica La Voce è grata ai suoi".