Premiata Forneria Marconi

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Premiata Forneria Marconi
Premiata Forneria Marconi - Dracula
Scritto da Montag
Giovedì 15 Ottobre 2009 17:24 -
Brani:
Ouverture, Il Confine dell'Amore, Non è un Incubo è Realtà, Il Mio Nome è Dracula, Il Castello dei Perch
Formazione:
Franz Di Cioccio vocals, percussion and vocals, Franco Mussida / guitars and vocals, Patrick Djivas / ba
Anno: 2005, CD BMG RICORDI Durata: 56:08
Chi mi conosce sa che amo alla follia una decina di libri.
Amare alla follia significa che di quando in quando li rileggo non riuscendo a stare per troppo
tempo lontano dai mondi evocati in quelle fantastiche storie. Tra questi c'è Dracula di Bram
Stoker
. E'
ovvio che alla notizia della pubblicazione di
Dracula opera rock
di uno dei miei gruppi preferiti sia corso ad acquistarlo. Visto il mio interesse divido la
recensione in due: la parte musicale e quella relativa al concept.
Musicalmente.
Diciamo subito che nel disco tranne un paio di brani e qualche riferimento di una trentina di
secondi nella penultima canzone, di progressive c'è molto poco. E' però un'ottima opera rock,
come giustamente dichiarato nel titolo dalla stessa P.F.M.. Il cantato a volte supportato dai cori
fa virare pericolosamente su terreni percorsi da altri che hanno recentemente pubblicato opere
rock, ma in generale il disco resta originale e molto PFM. Ci sono ottimi episodi (in pratica tutte
le canzoni fino a "terra madre") in cui il cantanto di tutta la band si inserisce ottimamente nel
tessuto musicale. In particolare bella l'apertura dell'opera affidata alla chitarra di Mussida. Il
pezzo
(overture) mette in chiaro che
si vuole fare sul serio: è il pezzo prog per eccellenza con chitarra e tastiere in primo piano,
cambiamenti di ritmo e ripetizione del tema con sempre successive evoluzioni. Per contro
Male d'amore
è la peggiore composizione del disco. Aperta da un coro irritante è l'episodio leggero che serve
proprio ad attenuare il tono decisamete serio e malinconico che il disco ha fin qui avuto.
Servirebbe soprattutto se l'opera venisse effettivamente rappresentata, ma nel disco non
funziona, il testo non funziona (vedi dopo)... insomma un passo falso. Il disco riprende alla
grande con
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La morte non muore
. Questa volta il coro funziona e da l'incipit ad un brano energico e divertente. Il brano contiene
in se quei 30 secondi (dopo il minuto e mezzo) di rilassatezza in cui Mussida gioca un po' con il
suo strumento facendo divertire anche noi! Ottima la finale
Destino di rondine
. Mina
(Dolcenera)
, l'amata da Dracula, prende parola in un romantico duetto con il Conte. Musicalmente è un
gran pezzo,con ottimi intrecci tra moog e chitarra a centro brano. Brano fantasma alla fine con
chiusura del tutto, Dracula riprende la parola seminando inquietudine nel coro che comunque è
al servizio del volere del Vampiro e il tutto finisce.
Liriche.
Se prog non è, sicuramente è un concept! E quando c'è un concept è inevitabile da parte del
sottoscritto che si vada a testare anche la consistenza della storia. In questo, Dracula mi ha
lasciato perplesso. Premetto che per il 90% i testi (tutti di Vincenzo Incenzo) sono molto belli,
affrontando le tematiche con piglio semplice ma elegante ed efficace, resta il 10%! Un concept
può essere inteso sia come la narrazione di una storia (e non è questo il caso) o la
presentazione di uno o più personaggi di una storia scritta da altre parti.
Questo è il caso di Dracula? Dovrebbe esserlo ma non è proprio così.
La strada che sembra sia stata scelta è quella della descrizione del personaggio Dracula, con la
sua esistenza piena di contraddizioni e conflitti. Si narra bene la miseria di un uomo che viene
tradito dal proprio popolo e sceglie di diventare un mostro, i conflitti iniziali, la paura nel non
vedersi allo specchio, il lento inaridirsi del cuore con i sensi di colpa che pian piano vengono
sostituiti dalla bramosia di potere, di asservire tutti al proprio volere. Ma resta sempre un po'
dell'uomo di un tempo, e così nasce la necessità di trovare l'amore, una compagna, viene
narrato il profondo legame che l'uomo (e non solo il vampiro) ha con la propria terra, i propri
ricordi. Bello quando si mensiona il ricordo della madre, un ricordo dolce che stride con l'attuale
condizione di Dracula principe delle tenebre. L'amore è giusto che ci sia, e quindi Mina, l'amata
di Dracula, aleggia ovunque. Non la si nomina mai, anche se la bramosia di Dracula (l'uomo) è
tutta verso l'angelica creatura. Dracula come ogni innamorato la desidera ma vuole comunque
proteggerla dal mostro che è in lui e quindi tenta di allontanarla. Bello anche il momento della
confessione della propria natura (Non Guardarmi) Alla fine Mina prende parola (Destino di
Rondine)
anelando anche lei l'amore impossibile con il mostro. Nel suo parlare afferma di essere "morta e
rinata". Spero sia una metafora da innamorata, in quanto tutti sappiamo che Mina non diventerà
un vampiro grazie all'intervento dei "buoni". Non voglio credere che ci si sia confusi con Lucy,
l'amica di Mina, che è solo una vittima di Dracula e non la sua amata... Ma questi sono cavilli
burocratici :-))
Fin qui tutto bene e coerente. Ci sono però due episodi che non c'entrano nulla con questo
contesto. L'inspiegabile Ho mangiato gli uccelli, che più che a Dracula si riferisce a Renfield,
uno psicopatico che, nel libro, entra in sintonia con il Conte e ne diventa strumento. Purtroppo
in questo contesto sembra che sia Dracula a mangiare gli uccelli, (per la cronaca Renfield
mangiava principalmente ragni, mosche e insetti vari. Aveva mangianto qualche uccello ed era
in attesa che i medici gli dessero un gatto come premio per la sua collaborazione!) generando
un'ulteriore incongruenza con quanto detto precedentemente: proprio il Dracula della
2/3
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PFM
afferma che si berrà da bicchieri vuoti e il cibo vi sarà indigesto in quanto quando si è vampiri
l'unico alimento è il sangue. Ma oltre questi cavilli è proprio il riferimento ad un altro
personaggio che non va bene, soprattutto a centro opera. Renfield è un personaggio incredibile,
interessantissimo essendo l'alter ego umano di Dracula: anche lui cerca la vita mangiando altre
vite, cercando di acquisire potere dalla vita di insetti e non, senza però riuscirvi. Ma non è
questo il punto, se si è scelta la linea del centrare la narrazione su Dracula non è logico inserire
altri personaggi, altrimenti bisognerebbe dedicare spazio anche a Van Helsin, Mina, Lucy ecc.
ecc. Per contro il testo è bello così come il tessuto musicale creato da Premoli & co... peccato
che non c'entri nulla ...
Il secondo episodio è la caduta di tono di Male d'amore. Una canzone sull'amore che non può
essere contestualizzata alla storia. E' un peccato perchè connaturato al Vampiro c'è la
sensualità, la passione. Un vampiro fa desiderare alle proprie vittime femminili di essere
possedute totalmente. Peccato non scrivere tutto questo nel posto ad esso dedicato e
uscirsene con un : "Ogni male guarisce con farmaci e cure, e non c'è mai un antitodo per il
male.. il male d'amore" Ma per carità.... In tutta l'opera, oltre Dracula, si cerca di porre
l'attenzione sul fatto che non esiste bene senza il male, concetto evidente soprattutto nel libro
ma ben sintetizzato nella frase coniata da Vincenzo Innocenzo: "Dentro noi il bene e il male
sono indivisibili, due labbra della stessa ferita".
Ognuno ha un vampiro in se?
Visto le vampire dei B movies, onestamente la tentazione di far parte della famiglia e far
emergere il vampiro che è in me diventa grande!! :-))
Conclusione.
Un buon disco sinfonico con molti momenti entusiasmanti. Dalla PFM ci si aspetta sempre di
più, ma chi si accontenta...
Montag
Novembre 2005
3/3