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SICILIA - ELEZIONI REGIONALI 2012
IL VOTO E’ UNA QUESTIONE DI FIDUCIA E DI SPERANZA!
Il popolo siciliano sarà presto chiamato alle urne per il rinnovo dell’assemblea regionale e ciò avviene durante la
pesante crisi economica che l’intero Paese tenta di superare tra malumori e scelte impopolari.
La nostra regione vive immersa da lungo tempo in una fase di decadimento sociale e culturale, che a più riprese ha
visto e vede soffrire operai, imprenditori, giovani, donne, uomini, famiglie intere, al collasso per la perdita di posti di
lavoro, per il caro vita, per la sempre più disarmante e assordante scissione tra uomini del potere, spesso
prestigiatori di privilegi, e il popolo, vittima di pressanti richieste di sacrifici.
È sotto gli occhi di tutti il trionfo di colori e immagini, che già caratterizza e di giorno in giorno caratterizzerà sempre
di più le nostre città. Gli slogan dei candidati all’Ars provano a colpire gli elettori su temi così abusati da trovare
spesso solo l’indifferenza di quanti si imbattono per strada su metri quadri di carta e su facce più o meno sorridenti.
Promettono impegni, responsabilità, sogni… oppure annunciano rivoluzione, ricostruzione, libertà, cambiamento.
Pochi parlano di servizio, di lavoro “insieme”, di collaborazione. È opportuno chiedersi seriamente: cosa li spinge a
metterci la faccia e a sacrificarsi per tutti? È necessario ricordarsi del diritto/dovere al voto, ma è essenziale chiedersi
pure su chi riporre la propria fiducia. Non è difficile leggere una sfiducia e una diffidenza generali rispetto a quanti
vengono considerati gli ennesimi approfittatori, venditori di fumo che hanno maturato nel tempo competenza e
scaltrezza. Vogliamo poter andare oltre questa legittima paura per rimettere al centro le priorità della nostra
regione. Serve l’impegno di tutti per pensare, ideare e costruire un volto nuovo della Sicilia. La logica dei tagli agli
sprechi sta cambiando la nostra vita quotidiana. Sempre più famiglie sono costrette ad affollare centri commerciali
più o meno lontani dai propri paesi di residenza, pur di “risparmiare”. La “roba” e il controllo continuo delle proprie
tasche sta cambiando e abbruttendo il volto del popolo siciliano.
È urgente promuovere una nuova cultura del lavoro produttivo, lontana dalle logiche mafiose e dai favoritismi, che
sappia incoraggiare l’iniziativa imprenditoriale privata.
Occorre guardare con più capacità progettuale alle professionalità giovanili dell’isola, scommettendo con passione e
competenza in turismo, cultura e agricoltura.
La Sicilia ha una vocazione turistico-culturale, perché non investire seriamente in questo settore? Cosa non convince
i nostri politici di turno? Ciò comporterebbe la creazione di un indotto turistico-culturale capace di produrre risorse
economiche e trattenere il capitale umano giovanile costretto ad emigrare oppure a non “sognare”. Ridare fiato alla
cultura e al suo potenziale economico, bloccare la spirale che sta lacerando i rapporti tra pubblico e privato,
fomentando il dilagante diffondersi della sfiducia nelle Istituzioni democratiche, garantire e preservare il diritto alla
salute e alle cure ospedaliere, il diritto all’istruzione e alla casa, il diritto al lavoro: sono queste le priorità che
nascono dal desiderio di credere in una società più giusta, più solidale, più bella, e di lavorare insieme per costruirla.
L’essere cristiani ci spinge a guardare con speranza e in modo propositivo alle difficoltà e alle attese del popolo
siciliano, e alla complessità dell’oggi!
L’esperienza ordinaria dell’incontro con il Risorto, ci induce e conduce ad incontrare gli altri per costruire o ricostruire insieme, secondo logiche di condivisione e sacrificio, il bene di tutti.
È per questo che guardiamo alla data delle prossime elezioni regionali con interesse, responsabilità e criticità.
È per questo che vogliamo pensare e costruire insieme la Sicilia del futuro!
È davvero fondamentale prepararsi all’appuntamento elettorale per rinnovare con coscienza e serietà la classe
politica regionale. Il nostro voto deve essere il frutto di una seria riflessione, a partire dallo studio dei programmi e
dal creare spazi pubblici di condivisione e progettualità politica. I cittadini devono sentirsi chiamati a tracciare una
strada nuova per il percorso di crescita e riscatto socio-culturale dell’isola. Costruire una casa comune è possibile, ed
è per questo che il popolo deve poter pretendere un serio cambiamento di rotta dalla politica, esercitando il
dovere/diritto di dire la propria liberamente e democraticamente.
Prima di essere costretti a fare cassa aumentando i tagli in assistenza sanitaria e sussidiarietà, occorre ricordare con
fermezza ai tanti candidati che si apprestano a competere per popolare l’assemblea regionale, che è urgente un
governo regionale che sappia, oltre le logiche separatiste, accordarsi con la realtà del Paese, rivedendo innanzitutto i
propri costi: sarebbe un segnale di grande responsabilità. E a quanti ricopriranno ruoli di governo e coordinamento
sarà necessario chiedere - e pretendere da loro una volta eletti - uno spirito di servizio, che assuma realmente il
sacrificio come dimensione propria di ogni sforzo volto al bene comune.
Con forza e determinazione ribadiamo che il possibile volto nuovo della Sicilia esige:
serietà e competenza nel governare
una decisiva capacità di nuova progettualità dalla classe politica
una rinnovata responsabilità degli elettori
l’impegno costante di tutta la società siciliana
Vogliamo metterci alla scuola del sogno di legalità e progettualità che ha mosso il cuore e le energie pastorali di don
Pino Puglisi, segnando davvero un nuovo corso per la Sicilia. Partecipazione e coerenza: queste cose ci chiedono
pressantemente la nostra terra e la nostra fede!
Azione Cattolica Italiana
Delegazione Regionale Sicilia
Azione Cattolica Diocesana
Movimento ecclesiale di impegno culturale