Un «MONTE» di guai
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Un «MONTE» di guai
ifKf/t'Tir t< ill[ MONTECARLO in archivio LE ARMI ASSOLUTE PER VINCERE I RALLIES ORA NON LE ABBIAMO PlV NOI 11 grosso scossone tecnico all'edizione '81 del Montecarlo lo ha dato indubbiamente il « mostro a quattro zampe », l'AUDI Quattro che con Mikkola ha fatto tremare le vetture tradizionali specie sui fondi più difficili (BELLE EPOOUE) It was undoubtedly thè « four-paw monster », thè AUDI Quattro to provide thè big shock to this year's Monte Carlo Raily and, with Mikkola at thè wheel, it made tremble thè traditional cars, especially in thè difficult sectìons Un «MONTE» di guai (e di errori) C era una volta I Italya MONTECARLO - Ad una settimana dalla conclusione del rally, il Principato ha ripreso il suo aspetto ( tranquillo ) di sempre. Sparito il mega-tabellone luminoso dalla piazza del Casinò, sparite transenne e tribunette, non è rimasto niente a ricordare la gara appena conclusa. Questo rientra nella normalità, nella logica generale, almeno da queste parti dove, forse per una forma di delicatezza verso gli ospiti solitamente non giovanissimi, si fa di tutto per evitare ogni ricordo... Piuttosto c'è da stupirsi a constatare che, sulla Costa Azz'urra, almeno finora è mancato il prevedibile « battagc » pubblicitario. Stranamente neppure la Renault ha suonato la grancassa per esaltare il successo finale della sua R.5 Turbo che, del/resto, è stato solo un bel fiore all'occhiello della positivis- sima settimana dei francesi che un anno fa, per gioire, dovevano avvinghiarsi al secondo posto di Darnìche, ottenuto con la Stratos dietro all'altra italianissima 131. A dodici mesi di distanza le parti si sono invertite. Questa volta « les enfants de la patrie » sono davvero andati, e sono andati pure forte. Non così le nostre macchine, al punto che, per trovare un risultato finale tanto negativo per i colori italiani, bisogna andare parecchio indietro, sino al 1973, l'anno del settimo posto di Finto con la 124 spider davanti, in extremis, alla Fulvia di Kallstrom. Allora, però, ci si poteva anche consolare pensando che Muiiari si era ritirato quando era al comando e soprattutto con il fatto che la Stratcs era lì, dietro l'angolo, a promettere rivincite a breve scadenza. Adesso le cose sono in altri termini. Nuove « armi assolute » ad averle sono casomai gli altri, gli stranieri. La Renault ha vinto con ìa sua turbo più larga che lunga e la Audi con la Quattro, il cui esordio iridato non si vede proprio come avrebbe potuto essere più eclatante. Ecco allora che il rilevare come la macchina tedesca prima, e quella francese poi, siano state stabilmente davanti alle 131 ed alla Stratos non può stravolgere proprio nessuno. A dare toni da... Caporetto alla spedizione tricolore (a proposito: per la prima volta ha fatto la sua apparizione sulle giacche a vento degli uomini-Fiat lo scudetto bianco-rosso-verde, bene in vista sul petto) c'è, casomai, il fatto che alla fine davanti alla 131 pluriridata ed alla leggendaria Stratos CONTINUA A PAGI NAT 46 Guido Rancati Trr CONTINUAZIONE I h» e l i a uà i DA PAG, 45 in classifica ci si siano ritrovate macchine giovani ma altrettanto tradizionali come concezione, tipo la Talbot Lotus e l'Opel Ascona 400. Eppure l'andare di Alen per i primi due terzi di gara è stato a dir poco arrembante. Un correre tutto all'insegna della generosità finché, a togliergli un po' la voglia di combattere ad armi tanto impari, non ci hanno pensato gli echi sempre più numerosi di quei contatti che si stavano intrecciando fra la Fiat e Rohrl per vedere di concretizzare il reinserimento del tedesco in squadra per il 'rally del Portogallo. Dei « pour parler » che il finlandese non ha gradito certamente, hanno poi favorito piuttosto largamente il suo essere scavalcato in classifica da Darniche nell'ultima notte. Non è, comunque, che la sostanza delle cose sia diversa per questo: sesto o settimo non cambia poi molto. Casomai avrebbe potuto cambiare se la soluzione al problema-gomme fosse stata trovata prima, se cioè la divisione alla... Andy televisivo (bbuono, no bbuono e così via...) fosse stata pensata e realizzata quando doveva ancora iniziare la fase mediana del rally, il lunghissimo percorso comune. Perché Alen, mediamente, ha sempre viaggiato ad un ritmo superiore a quello di un Kullang che pure, alla fine, lo ha preceduto di quasi cinque minuti e mezzo. Addirittura, dopo le sei speciali Alen si è trovato sesto assoluto, pur preceduto (fra quelli che alla fine il traguardo sono riusciti a vederlo dall'abitacolo) soltanto da Ragnotti e Frequelin. Invece a ricacciarlo indietro sono state quattro prove, non di più, disastrose per le gomme disastrate. Pur con qualche sfumatura di obbligo, il discorso va altrettanto bene per Cerrato. Il debuttante (in Fiat) con la neve ed il ghiaccio non ha legato molto bene ma sicuramente, in condizioni normali, non gli sarebbe mai e poi mai capitato di ottenere, in qualche prova speciale, dei tempi peggiori di un normalissimo 'Peuoegt 104. Rally da dimenticare? Forse tutto sommato da 'ricordare. Almeno per evitare il ripetersi a breve scadenza dei medesimi errori... Del resto il Montecarlo è soprattutto un rally di gomme, non è una novità. Fu così (pare) nel 1978 quando vinse Nicolas, lo scorso anno quando vinse Rohrl, altrettanto è stato quest'anno con un dominio chiaramente massiccio delle Michelin, monopolizzatoci delle prime cinque posizioni assolute della classifica finale. Quel tocco francese in più che ci mancava per dare colori ancora più violenti alla settimana tutta bleu de France. g,r. • Per la terza volta consecutiva JEAN LOUIS CLARR ha vinto il Gr. 1, eguagliando così il « record » di Ragnotti che si era imposto nel 1970-71-72. Grazie (soprattutto ) ali 'ingegnere chimico francese la Opel adesso può vantare una sequenza di cinque successi consecutivi. Kullang nel '77 e Carlsson nel '78 avevano iniziato la serie. • JEAN-LUC THERIER aveva gli alzacristalli elettrici sulla sfua Porsche e la cosa doveva divertirlo parecchio se, alla partenza per il percorso finale, l'ha fatto notare a quanta più gente possibile, sottolineando il fatto con quell ' eterno sorriso stampato in faccia. • Da quando esiste il Rally di Montecarlo, è la prima volta che un motore TURBO vince la più classica prova rallystìca. Ad ogni buon conto nell'ambito del mondiale è stata la Saab con Blomqvist in Svezia nel '79 ad aver innaugurato la serie-turbocompressa. • Con questo quarto successo (dopo quelli del 1925, del 1935 e del 1958) la RENAULT agguanta il terzo posto nella classifica-statistica dei successi di marca dietro alla Hotchiss, con sei vittorie, ed alla Lancia con sei anch'essa (c'è anche quella del '54 con Chinon e Basadonna). Della spedizione italiana a Montecarlo, partita in condizioni di inferiorità causa l'handicap chiodi, si è salvata — finché è stata in gara — la Fiat Ritmo di Bottega-Perrssinot, che poi ha rotto un motore già «malato» The Ritmo of Bettega was thè only car to survive — until it was running — of thè Italian representation at thè Monte, which started in a position of inferiority due to thè spike-handicap, then thè unhealthy engine faiied Darniche, con la Stratos, non ha potuto fare di più dal 5. posto, comunque primo fra i « non gommati » Michelin Darniche with his Stratos was unable to do better than 6th, anyhow, 1st among thè « non-Micheiin-shod » cars Itali . ,„ ^TV LOUSTEAU ha preso con molta filosofìa il fatto di avere sempre meno marce a disposizione nel finale commentandolo con un « preferisco andare avanti utilizzando solo due velocità piuttosto che sapere cosa c'è ancora nella scatola del cambio ». Doppiamente felice, allora, quando Jean Pierre !Nìcolas gli ha comunicato che era solo un supporto rotto... • La strada, dalle parti di St. Barthelemy , è particolarmente stretta. Un vero budello, tanto che SNOBECK e LOUSTEAXJ dopo un testa-coda hanno perso parecchio tempo per rimettere le loro macchine nel senso giusto di marcia. Peggio ancora è capitato a Sanson che avendo un cerchio piegato ha dovuto riscendere contro corrente per un buon tratto prima di trovare uno spazio suf ficente per invertire rotta. Per Cerrato-Guìzzardi (qui sotto) al debutto con la 131 [a sinistra) le cose si sono messe un po' meglio nella parte finale del rally, con dei tempi in PS piuttosto buoni Things di'd slightly ìmprove for Cerrato-Guizzardi (belowj, at their debut with thè 131 (!eft), in thè final part of thè rally, with quìte quick sas times IL DIARIO-CONFESSIONE DI LUCIO CUrZZARDI COPILOTA DI CERRATO II... morale sotto la neve MONTECARLO - Con la leva del cambio in quinta ed il pedale dell'acceleratore « rivettato » al fondo, Marku Alen ci stava precedendo verso St. Bonnet-le-Froid, provenienza Burzet, e noi sul nostro muletto, bianco come i muri di neve che ci stavano sovrastando, eravamo impegnati a non perderlo di vista, a non lasciarci staccare per nessuna ragione al mondo. E a St. Bonnet ci iamo arrivati uno dietro l'altro come agganciati da un magico cavo di traino, pensando che in fin dei conti guidare così sulla neve, praticamente senza chiodi, era Ila nostra portata come alla sua e con il morale alto come quei muri di neve stavamo provando la nostra prima ita in Fiat, la prima gara fuori dall'Italia, ed il rally ù famoso del mondo: il Montecarlo. Iniziamo a vivere il clima della gara quando, a ^ix-Les-Bains, cittadina a nord di Chambery ci mecoliamo alle macchine di tutti gli altri concorrenti irovenienti da innumerevoli città d'Europa. Lungo la irima prova speciale nei primi chilometri quando tutto iramai si era messo in moto, una infinità di pensieri fintavano di minare la mia « super concentrazione » Dentale: « Stiamo andando bene, quello spettatore apidlaìato all'uscita di quel tornante sembrava soddisfatto, no già in cima al colle, ancora 4 chilometri... ». Ma all'improvviso, tra due muri fatti di uno strano mpasto gente/neve, siamo perpendicolari rispetto alla trada, tragicamente fermi, con la speranza che qualcuio non ancora completamente assiderato ci aiutasse a toglierci da quello scomodo parcheggio. E come il faro Iella lanterna di Genova per gli abitanti del porto, a >ampierdarena, le luci della Talbot di Frequelin hanno 'luminato a giorno la curva da cui noi stavamo lentisimameme muovendoci e nella polvere di neve sollevata ÌM! francese raggiungiamo il fine prova. dal primo, un tale Hannu Mikkola su una strana vettura tedesca, è già equivalente a quello tra il primo e il quinto assoluto dopo una prima « massacrante » tappa di rally dell'Elba. Mancano ancora 31 delle 32 prove speciali, e nella mia mente è il pensiero che la performance del finlandese distragga tutti dalla nostra, E sotto di noi, sotto quella neve maledetta, il nostro morale. Non si riesce a riposare come si dovrebbe in quella camera del Beach Plaza a Montecarlo immersa... nella luce del giorno, invano nascosta da una inutile tenda; ci aspettano 39 ore di gara, il rally vero e proprio deve ancora cominciare. Ma il pensiero più grosso va alla prima prova del percorso comune che porta da Moulinet a La Bollene, 22 km fatti di curve e di tifosi, 22 km « fatti » di Turini. I ricognitori ci informano che la strada è asciutta, tranne qualche tratto in cui troveremo placche di ghiaccio oppure neve. Al decimo chilometro di salita, all'uscita di un ennesimo tornante scivoloso come la pista del palazzo del ghiaccio di Cortina, si intravvede tra i pini un grande bagliore: la « cattedrale » dei rallies è lì illuminata, ricolma di fedelissimi. Dentro di noi un'emozione profonda, nella mente il tentativo di indovinare il critico giudizio di chi, dopo ore ed ore di freddo, ci ha visto passare. Eppoi una notte di neve, un'alba di neve, prova dopo prova prendiamo confidenza con le nuove gomme: k S. EX. C islick ex chiodate), o altrimenti delle gommepane (per i carrozzieri). I nostri chiodini se ne vanno troppo presto e ci abbandonano nel momento di estremo bisogno. Per la prima volta, ed è già la seconda notte del percorso comune, la quarta consecutiva in macchina dalla partenza del rally da Roma, Dario ed io riusciamo a ridere: un signore tutto trafelato si affaccia ni finestrino della nostra 131 ed esclama: « Mikkola si è ritirato! Ve lo dico così sapete regolarvi ». Vediamo un'altra alba, sta per terminare il percorso comune di 1700 km, nell'ultimo trasferimento gruppi di appassionati alzano le braccia al cielo e con le mani fanno segno di vittoria e noi salutiamo e pensiamo: « I soliti cisinformati cuì si sono scaricate le pile della radio, vengono da Biella e hanno ancora in tasca le classifiche del rally della Lana ». Finalmente una notte di calma, e anche se la classifica non è incoraggiante ritengo sia un po' meno irritante. La sera seguente un nuovo Turini ci attende, ma è come se il Montecarlo lo corressimo da sempre, ormai. Il nostro è il terzo tempo assoluto, siamo più caricati, le prove che seguono ci vedono nei primi cinque tempi e risaliamo dalla sedicesima all'undicesima posizione. Finisce il rally e neppure ce ne accorgiamo, per una volta non dobbiamo festeggiare, come tante volte in Italia, una mancata vittoria. Niente champagne, solo un ultimo ennesimo controllo da parte dei commissari tecnici monegaschi di frecce, trombe, stop, luce ecc. come ad un collaudo qualsiasi. Noi il nostro collaudo lo abbiamo fatto e duro che più duro non si può. In fondo siamo arrivati primi dopo i primi dieci o, più modestamente, secondi dopo Ì primi nove, non vi pare? Ma al di là di ogni considerazione, di ogni battuta, di ogni scherzo fatto con il senno di poi, ciò che mi ha colpito di più è stata la costanza dei nostri ricognitori, che ringrazio di cuore. Chiunque volesse sapere in quali condizioni di fondo abbiamo corso la prima gara all'estero la prima gara in Fiat, la gara più importante del mondo, potrebbe chiederlo a loro: a Fabrir.io, Marco, Tonino, Sergio, Carlo e Luigi. Lucio Guizzami Ìli L'abitacolo di .-M/CHELA- MONACO - La mia prima uscita ufficiale al volante della Audi Quattro è dunque terminata a 300 km da Parigi. La tanto criticata « passeggiata », del Rally dì Montecarlo (detto con altre parole, il percorso di concentrazione) ha fatto una vittima innocente! Nessuno degli organi della meccanica della vettura era in causa, lo confermo. Che cosa è successo? Sabotaggio, come ha ipotizzato la stampa italiana? Certo, era talmente enorme di trovare acqua e sabbia nella benzina che questa ipotesi ha, per un breve istante, attraversato la mia mente. Però questa versione non resiste all'esame dei fatti. La QUATTRO è rimasta per tutta la notte a Parigi in un garage chiuso, ed il tappo del serbatoio di benzina era chiuso a chiave anche lui. E 'poi, perché io? Perché non Hannu Mikkola, che era il favorito n. 1 del rally? Naturalmente non ho la prova formale che non ci sia stata malevolenza, ma mi rifiuto dì crederci. Sarebbe troppo mostruoso. Veramente, credo che una straordinaria sfortuna si sia abbattuta su di me. I meccanici che hanno fatto il pieno dì benzina alla vigilia, hanno molto probabilmente « raccolto » il fondo della cisterna della stazione di servizio. Essendo stata rimorchiata per un centinaio di chilometri dalla vettura di assistenza, sapevo per certo che mi -sarei"esposta a dei reclami dì altri concorrenti. C'erano anche le foto del traino... Ma non avevo altra scelta: o dovevo lasciare la Quattro in aperta campagna o continuare fino al successivo posto di assistenza, che era molto meglio equipaggiato per togliere i 120 litri di benzina, che conteneva il serbatoio. Naturalmente ho passato a traino un controllo orario a Chateau-Thierry ma chi, davanti ad una tale assurdità, davanti una sorte così ingiusta, non sì sarebbe aspettato un minimo di clemenza? Come ammettere che le proprie speranze ancora prima di aver affrontata la prima speciale, sono già naufragate? RIAMMISSIONE NEGATA II mio direttore Walter Treser, per il carattere insolito del guasto, e per il fatto che non poteva essere imputato ad alcun organo meccanico della Quattro, era convinto che l'Automobile Club de Monaco avrebbe dato l'autorizzazione a ripartire per la vera gara, magari con una penalizzazione forfettaria. Per loro, come per noi tutti d'altronde, il concentramento non aveva alcun significato a livello sportivo puro. Non se ne è fatto niente. Il regolamento è duro, ma è il regolamento IN PORTOGALLO A SMALTIRE LA RABBIA E' stato solo la sera del giorno successivo, quando è stata data la partenza delle speciali nella Chartreuse, che mi sono resa conto della mia iramensa delusione. Avrei potuto piangere. Tanto più in quanto che, dopo Io svuotamento del serbatoio, la meravigliosa meccanica della Audi Quattro era senza alcun problema. Durante tutta la settimana del rally, he seguito Mikkola. Ero alle partenze ed agli arrivi allo scopo di permettere che sì 'potessero eventualmente prelevare dei pezzi dalla mìa vettura e per dargli anche i tempi degli altri piloti. Durante questo periodo, in cui sono andata estremamente veloce, la mia macchina, contrariamente a quella di Hannu, non ha avuto per tutti i 3.800 km percorsi alcuna noia al cornando dell'alternatore e perfino nessun'altra noia. Il che è tanto più seccante! CONFORTO^ DAI COLLEGHI Una foto rara di Michèle Mouton sull'AUDI Quattro che ha fatto veramente poca strada. Sotto, il posto A rare shot of Michèle Mouton in thè AUDI Quattro since she really didn't go far. Below, thè idriving seat a di at of Montecarlo, dato guida della 4RM thè Monte Carlo, thè German 4RM La torà promessa delFAUDI4 Treser ha riassunto questa valutazione di fronte ai giornalisti: «Da un Iato », ha detto, « avete una vettura malata dopo la sua uscita di strada, quella dì Mikkola, che è ancora in corsa. D'altro una Quattro in perfette condizioni, quella di Michèle Mouton, che è stata eliminata senza aver potuto dimostrare niente. E' stupido e desolante ». Tutti Ì piloti sono venuti a dirmi quanto fossero dispiaciuti per me, e ho trovato questa testimonianza di simpatia molto confortante. Avrei potuto vincere il Montecarlo? Non l'avevo mai sognato, lo ammetto. Ma con dei « se » non si costruisce la storia. Sì tratta comunque dì una domanda che mi porrò per molto tempo, rimpiangendo profondamente che non mi sia stata accordata la benché minima possibilità di darvi una risposta. Ora sono in Portogallo, per un rally che non conosco affatto. E questo è il motivo per cui è indispensabile che faccia ricognizioni più approfondite degli altri. Al mio fianco sarà qualcuno che conoscete bene: Patrizia Pons. Una scelta che non rimpiango, perché è una vera e propria professionista e ci intendiamo benissimo. Allora: una doppietta Audi Quattro in Portogallo? Che sogno!! Realizzabile, ma da parte mia mi accontenterei del risultato seguente: 1. Hannu-Mìkkola, quello che verrà dopo sarà un'altra storia. Ma vi posso assicurare che la Audi Quattro su terra è anche più veloce che sulla neve. La terra è il suo vero campo. E ciò non vuole dire poco. Michèle Mouton 49 Quasi più forti i .RICOGNITORI» dei partecipanti Questa tabella riassume alcuni Interessanti dati relativi alle prime ventiquattro vetture in gata al recente Rally di Montecarlo. Al di là dei dati statistici, che peraltro possono sempre essere utili, quello che colpisce è l'elenco dei ricognitori a disposizione dei vari equipaggi. Si tratta di un elenco impressionante per quantità e soprattutto per qualità, tanto che si può tranquillamente affermare che l'elenco dei ricognitori al Montecarlo '81 da solo farebbe la felicità di qualsiasi organizzatore di gare, anche internazionali. candele lubrificante . , ricognitori targa Waldegaard-Thorszelius Ford Escort RS g4 Michelin Champion — Stig Biomqvist Lars Carfsson Anders Gullberg 1493 (<MC) Alen-Kivimaki Fiat Abarth 131 g4 Pirelli Champion Olio Fiat Hannu Valtaharju Vanni Fusaro TOU48219 (I) Vatanen-Richards Ford Escort RS g4 Pirelli Champion Duckhams Peniti Airikkala Roger Clark Malcolm Wilson PLY829W (BG) Darniche-Mahé Lancia Stratos g4 Pirelli Champion 1 . Total Jean-Louis Ravenel TOU62570 (I) Mikkola-Hertz Audi Quattro g4 Kleber Bosch — Markku Saaristo Freddy Kottulinsky John Taylor IN-NP50 (D) • Kleint-Wanger Opel Ascona 400 g4 Michelin Bosch Mobil Walter Rohrl Holger Bohne GG-CJB90 (D) 7 Bettega.Peris'sinot Fiat Ritmo g2 Pirelli Champion Olio Fiat Carlo Capone Fabrìzio Tabaton TOU22647 (I) 8 Toivonen-Gallagher Talbot Sunbeam Lotus g2 I Michelin Champion Shell Chris Sclater Peter Harper NVC777W (GB) 9 Ragnotti-Andrìé Renault 5 Turbo g4 Michelin Champtort Elf Jean-Pierre Hanrioud Pierre Meny 440VB91 (F) 10 Therier-Vial Porsche 91 1 SC g4 Michelin Bosch Esso Antonio Zanini Francis Vlncent 4769RP34 (F) 11 Kuliang-Berglund Opel Ascona 400 g4 Michelin Bosi:h Mobil Peter Brink Heinz-Walter Schewe GG-CJ649 (D) 12 Eklund-Spjuth VW «Golf GII g2 Pirelli Bosch „ Castrai John Haugland Hakan Lindberg WOB-VZ7 (D) 14 Cerrato-Guizzardi Fiat Abarth 131 g4 Pirelli Champion Olio Fiat (come Bettega) TOV33681 (I) 15 Mouton-Arrii Audi Quattro g4 Kleber Bosch BP Jean-Pierre Nicolas IN-NP60 (D) 16 Frequelin-Todt Talbot Sunbeam Lotus g2 Michelin Champion Shell Jean-Claude Lefebvre Jean-Pierre Rouget PVC999W (GB) 17 Coppier-laioz Renault 5 Turbo g4 Pirelli-Michelin Champion Esso (amici) 3765VM38 (F) 20 Saby-Le Saux Renault 5 Turbo g4 Michelin Champion Elf Jean-Claude Sevelinge 127TZ91 (F) 22 Servia-Brustenga Ford Fiesta g2 Michelin Motorcraft — Juan-lgnacio Canola GE-1158-L (E) 23 Alrneras-» THber » Porsche 91 1 SC g4 Michelin Bosch Esso (come Therìer) 6417RS34 (F) 24 Aaltonen-Gormiey Datsun Violet GT g4 Xleber NGK Castrol Terry Kaby Bob Freeborough KNY59TU5210 (J) 25 Clarr-FauchiHe Opel Ascona gì Michelin Bosch BP — 2410HS92 (F) di gara 4 " equipaggio e vettura |j pneumatici Nomi come Blomqvìst, Rohrl. Airikkala, Sciater, Zanini, Clark, Lefebvre, Kaby, Borine, Nicolas Wìlson, Carlsson, Vincent, Sclater, Haugland, senza contare i nostri Fusaro, Tabaton e Capone fanno veramente impressione. Soprattutto finisce per diventare strano il fatto che essi stessi non fossero in gara in fianco .(e contro) agli altrettanti assi cui hanno cercato di rendere le cose un po' facili su e giù per le Alpi Marittime. Ma è certo che, fra piloti e « ricognitori >>, il Montecarlo '81 offriva un piatto difficilmente uguagliarle. •HHMB1 CAMILLO ALQUATI SSSSST*,™ 26100 CREMONA - ITALY - VIA DANTE 91 - Telefono 0372/20450-410398 Collettori d'aspirazione e scarico speciali, Gruppi aspirazione completi di carburatori, Alberi distribuzione speciali. 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Per quanto riguarda le gomme, avevamo otto possibilità di scelta: quattro con le racing e quattro con le gomme da neve (di cui tre in TRX). Per tornare alla corsa vera e propria, è successo ciò che avevo previsto prima della partenza, cioè sulla neve molto alta la Audi Quattro si è nettamente mostrata superiore a tutte le altre macchine ed è stato necessario che le condizioni diventassero più "normali" perché gli scarti si stabilizzassero, alla fine. Per le speciali al sud, quelle con poca neve, mi aspettavo di essere davanti ed è effettivamente ciò che è successo. FUORI STRADA NEL .. COMUNE - Irresistibile sul fondo scivoloso, la Quattro si è difesa bene anche sul!' asfalto Non resta che attenderla sullo sterrato, ad esempio in Portogallo Unbeatable on thè slippery sections, thè Quattro did well also on tarmac. Now we have to wait and see how it behaves on gravel, f. i. in Portugal Premiazione a Montecarlo, sabato 31 gennaio: a sinistra Wanger e Kleint, terzi; a destra le prime dame, Blume-Schuster, con Ranieri e Balestre (immancabile sui podi con le autorità). La mattina dell'arrivo non s'era visto The prize-giving at Monte Cario on January 31: left, Wanger and Kleint, 3rd; right, thè first ladies, Blume-Schuster, with Ranieri and Balestre Sfortunatamente, durante il percorso comune, sono uscito di strada. Ho rotto lo scarico e il turbo è rimasto danneggiato. Questo incidente del Col de Faye ci ha fatto perdere una trentina di cavalli e ciò è durato per tutto il percorso comune: la vettura ha funzionato in modo poco brillante e il motore era lungi dal dare tutto il suo potenziale. L'assistenza non l'ha potuto riparare prima del nostro ritorno a Monaco. Non è stato possibile prima, perché il tempo era' troppo breve per intervenire nei parchi di lavoro. Avevamo bisogno di almeno 35 minuti per rimettere la macchina nelle condizioni migliori, tenuto conto del fatto che è impossibile lavorare immediatamente sul turbo dopo l'arresto della vettura, la temperatura è troppo elevata... Nel parco di Fontvielle, nel Principato, abbiamo finalmente potuto cambiare tutto (scarico e turbo) per l'ultima notte. Del resto, durante il percorso comune, ho commesso un errore di scelta delle gomme al Burzet, dove sono partito con le slicks. D'altronde ho avuto un problema con un'assistenza che non aveva un treno completo di gomme a, nostra disposizione prima di Saint Bonnet le Froid ed abbiamo perso circa due minuti in totale, in queste due speciali. Infine, visto che l'assetto funzionava male, ho voluto compensare attaccando un po' troppo sull'asfalto e sono uscito due o tre volte di strada, rimanendo appollaiato sui banchi di neve. Queste follie ci hanno fatto perdere ulteriore tempo, diciamo un totale di circa un minuto e mezzo. Certo, senza l'uscita di strada di Jean-Lue Therier, non avremmo potuto raggiungerlo... almeno, 'diciamo, con nove possibilità su dieci. Quando l'ho visto fermarsi sul Turini, mi sono detto: "Guarda, andranno a mangiare al ristorante...". No, seriamente, ero deluso per loro, -riflettendo sul fatto che era uno di noi due che doveva uscire di gara. Da parte mia sono partito in tromba e, suppongo, lui ha, dovuto fare altrettanto. Avevo appena rotto la mia barra antirollio, ma attaccavo quanto potevo per cercare di rimontare sulla Porsche: ero alla mercé di una foratura e ho mantenuto le mie possibilità, non ostante il mio ritardo... Non temevo niente da parte di Guy Frequelin. Ovunque partiva con le slicks, io sceglievo le TB per sicurezza e sfruttavo a fondo il motore solo in accelerazione, cercavo di risparmiarlo. L'unico posto in cui ho veramente attaccato, dopo il ritiro di Jean-Lue, è stato al Col du Corobin a causa dell'errore nei tempi attribuiti a Frequelin ad Annot, la 28. speciale. Mi sono detto: "non si sa mai, se l'errore non viene scoperto, può porre dei problemi al momento dei conti per la classifica generale, all'arrivo". Ma ero sicuro del fatto mio. Allora ho forzato l'andatura e gli ho rifilato 26 secondi di un solo colpo. Mi aspettavo la superiorità delle Michelin, ma non in queste proporzioni. Le Pirelli han. no approfittato, l'anno scorso, delle condizioni speciali a causa della tolleranza dei chiodi lunghi, ed hanno effettivamente surclassato le Michelin; quest'anno tutti erano nella stessa barca a causa della regolamentazione ministeriale e tutti sono stati costretti a piegarsi alle esigenze dei chiodi di 2 mm. Michelin, che ha lavorato molto ha raccolto i frutti della sua fatica: i chiodi non si staccavano e la gomma si è rivelata molto efficace. Therier ha detto che mi trovava un po' malinconico e un po' assente, durante lo svolgimento del rally. Ammetto che è vero fino ad un certo punto. Non ero veramente disteso, contrariamente al solito. Non mi sentivo a mio agio sull'asciutto come avrei dovuto esserlo, e ciò a causa del mio problema al motore "indebolito". Mi aveva dato un piccolo colpo al morale e ciò si è fatto sentire nel mio comportamento. Ma in fondo non sono cambiato ho sempre quel temperamento allegro. Una "grossa" macchina non basta per farmi venire il mal di testa! SEMPRE IN AUTO PER IL FREDDO Non sono sceso quasi mai dalla macchina, ai controlli, è vero. Ma non è stato per evitare gli altri piloti, avevo semplicemente un po' freddo... so che JeanLue Therier era costantemente fuori dalla sua Porsche ed andava a spasso per discutere un po' con tutti. Quando ho visto la Porsche ferma sulla discesa del Turini, ho immediatamente alzato il piede: sapevo che avrei vinto il mio Montecarlo. Suppongo, in quel momento di aver avuto lo stesso sentimento che Jean-Lue ha avvertito all'ultimo Giro di Corsica vedendomi fermo nella quattordicesima speciale. In seguito Por 0 51 non mi rimaneva da fare altro che giocare la carta della sicurezza, il che ho fatto, con una piccola accelerata sul Col du Corobin per evitare una noia all'ultimo momento, di cui avrebbe immediatamente approfittato Frequelin. Sono naturalmente molto soddisfatto di questa vittoria e alla Renault lo sono ugualmente: possono anche sfruttare a livello pubblicitario una riuscita tecnica... Vi sorprenderò, tuttavia, ammettendo che questa vittoria non mi fa molto più piacere dei miei posti d'onore con la piccola gr. 2. Penso al Montecarlo del '78, ma anche al mio secondo po- sto al Giro di Corsica, al mio terzo posto al Bandama e al quarto posto al Rally dell'Acropoli. Il fatto di classificarsi bene dopo aver costantemente attaccato a fondo con una piccola vettura è ugualmente una grandissima soddisfazione! Il fatto importante è di aver potuto verificare che, tranne sul terreno molto scivoloso, completamente innevato, come all'inizio del rally, non avevamo niente da invidiare alla Audi Quattro, che sembra d'altronde assai difficile da pilotare. Questa vittoria al Montecarlo cade proprio al momento giusto, ma non cambia niente, concre- CAGNOTTI SI tamente, nel nostro programma. Seguiamo il nostro programma di prove su terra e ci prepariamo per il seguito del calendario inizialmente previsto. In funzione della nostra classifica, prima delle ultime prove della stagione, potremmo eventualmente prendere in considerazione altre partecipazioni, ma è poco probabile. Si tratta di un'annata di preparazione per la Renault, e il nostro scopo è di lavorare per mettere a punto una vettura competitiva... Il resto sarà per il 1982...». intervista raccolta da Jean-Paul Renvoizé l|r^WL Finalmente, Ragnotti può guardare chi lo acclama dal gradino più alto del podio (ATTUALFOTO) Alla sua R5 Turbo (sopra FOTO 4) si è dovuta arrendere anche l'attesissima AUDI Quattro di Mikkola-Hertz (sotto FOLE POSITION) At least, Ragnotti is able to look from thè highest step of thè rostrum on to those who are celebrating him. Mikkola's Audi Quattro, too. had to surrender to bis R5 Turbo