Un`altra Milano comincia da qui.
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Un`altra Milano comincia da qui.
www.brunoferrante.it Un’altra Milano comincia da qui. BRUNO FERRANTE SINDACO Cara Milano, ti vorrei migliore di come sei oggi. Cara Milano, ti vorrei più competitiva, più dinamica, più importante. Milano è sempre stata accogliente, tollerante, aperta al contributo di ognuno, capace di dare opportunità di lavoro, di vita e di studio a tutti e di premiare il merito di ciascuno. Milano è tradizionalmente la città della tolleranza, dei diritti e delle opportunità. Aperta, per conseguenza, soprattutto alle innovazioni. Anzi, essa stessa anticipatrice di cambiamenti produttivi, culturali, economici e sociali. Vogliamo che Milano torni protagonista con i suoi valori, con l’impegno e la partecipazione attiva dei cittadini, di una nuova stagione di sviluppo. Vogliamo mobilitare tutte le risorse umane, culturali ed economiche perché Milano torni ad essere pienamente il motore del Paese. Vogliamo una Milano migliore di com’è oggi. Milano ospita sette università, è sede di un’importante industria creativa (moda, design, editoria, telecomunicazioni, pubblicità), è città d’arte e meta turistica, è il principale centro finanziario del paese. Vogliamo ricondurre a sistema le tante eccellenze di Milano, per farle collaborare al rilancio della città. Per questo intendiamo istituire a Palazzo Marino un “Senato dell’economia e del lavoro”. Vogliamo puntare sulla qualificazione delle persone che qui vivono e lavorano, e cercare le modalità per attrarvi “cervelli” da altre parti del mondo. Scuola e Formazione permanente e diffusa sono nodi strategici per il rilancio di Milano. Ci impegniamo a creare un Comitato Permanente per risolvere i problemi logistici, ambientali e strutturali delle università. A Milano deve essere attiva l’Agenzia per l’Innovazione, perché già viviamo in una città digitale. Vogliamo che tutti trovino accesso alle reti internet nei luoghi pubblici. Vogliamo Milano capitale della ricerca scientifica. Solo una città che cresce è una città che piace. Cara Milano, ti vorrei più vivibile, più pulita, più felice. Primo obiettivo: lo sviluppo coordinato delle reti di trasporto pubblico: tram, autobus, metropolitana e ferrovie. Più linee della metropolitana (la 4 e la 5 fino al Parco di Monza), più treni comprensoriali (entro 30 km) cadenzati in tutto l’arco della giornata. Vogliamo raccordare il trasporto ferroviario (il passante, completato e sviluppato) con le linee ATM. Più radiobus e bus scolastici. Più linee verso ospedali e università. Biglietti meno cari per gli anziani, esenzione per gli invalidi e per gli over 65 a basso reddito e, soprattutto, sconti sugli abbonamenti. Vero piano di investimenti perché la bicicletta sia un mezzo di trasporto urbano: basta con le finte piste ciclabili. Sì ai parcheggi ma non al piano parcheggi della giunta uscente. Allontaniamo i grandi camion dal centro della città. Parchi e giardinetti dove possibile. Tantissimi piccoli giardini “sotto casa” e un Grande Anello Verde attorno alla città mediante l’allargamento dei parchi di cintura (Trenno, il parco Nord, il parco Lambro e il Forlanini) e connettendo Bosco in città, Parco della Cave, Cascina di Prezzano e Parco dei Fontanili. Unione, creando un sottopasso, dei due tratti del Parco delle Basiliche, creazione di una zona verde e pedonale unica tra piazza Cairoli e l’Arco della Pace, viale Alemagna e via Legnano. Solo una città che respira è una città più felice. Cara Milano, ti vorrei con più cultura, più sport, più idee. Vogliamo che la cultura sia un fattore di sviluppo decisivo. Per questo intendiamo valorizzare le grandi istituzioni, come La Scala e i musei, ma anche le produzioni innovative e d'avanguardia, quelle giovanili e diffuse nel territorio. Pensiamo anche a un Museo d'Arte Contemporanea e a una “Città della Musica”. Vogliamo che Milano sia sede delle Universiadi del 2011, che abbia almeno una piscina olimpica e un palazzetto dello sport. Ci impegneremo a favorire lo sport dei campioni ma soprattutto quello di base, valorizzando anche discipline emergenti e aiutando le società sportive. Vogliamo rilanciare le Scuole Civiche. Vogliamo formazione permanente e pieno “diritto al sapere” come occasione di crescita. Sì alla Biblioteca Europea. Una città con più idee è una città che crea più idee. Cara Milano, ti vorrei più femminile. Cara Milano, ti vorrei più accogliente, più disponibile, più semplice. Le donne rappresentano una straordinaria ricchezza per Milano: presenti più che in tutt’Italia, subiscono però ancora discriminazioni. Portatrici di talenti, creatività e valori, spesso vedono negate le opportunità di emergere. Ci impegniamo a realizzare una serie di “politiche attive” che colmino questo gap. Innanzitutto, valorizzando i Centri donna: luoghi dove informarsi e trovare indicazioni sulla formazione, il lavoro, l’accesso ai servizi. Vogliamo poi favorire la conciliazione di cura e lavoro, attivando, per esempio, un fondo straordinario per donne e uomini impegnati nella cura dei bambini o degli anziani. Intendiamo aumentare i servizi per la prima infanzia e premiare le aziende che attuano progetti di conciliazione dei tempi e degli orari per le famiglie. Desideriamo sostenere la scelta di maternità e paternità. Puntiamo poi a costituire una Giunta “paritaria” nella quale la metà dei componenti sia donna, e a creare una delega di governo per la politica femminile. Solo insieme alle donne, Milano migliora. Desideriamo costruire una città solidale, aperta, in cui nessuno si senta solo e in cui si creino nuove opportunità e si valorizzino i meriti e i talenti. Vogliamo che sia ribadita l’importanza del diritto al lavoro. E che il lavoro non sia per sempre precario. Intendiamo favorire la crescita di un’occupazione stabile e con stipendi dignitosi, a partire dai dipendenti del Comune. Vogliamo fare una vera politica per la casa, che contrasti il caro prezzi, riqualifichi quello che c’è e promuova la realizzazione di edilizia popolare e convenzionata. Ci impegneremo a trovare alloggi in affitto con canoni sostenibili per le persone con disabilità, le giovani coppie, gli anziani, gli studenti che vengono da lontano. Per fare questo taglieremo decisamente l’ICI. Vogliamo discutere le scelte urbanistiche della giunta uscente per trovare soluzioni più orientate al bene comune. Desideriamo inoltre tornare a farci carico della salute dei cittadini, invertendo la tendenza all’impoverimento del sistema pubblico. Una città più disponibile è una città più matura. Cara Milano, ti vorrei più sicura, più aperta, più contenta. Cara Milano, ti vorrei più giovane e con più bambini. Vogliamo garantire la sicurezza dei cittadini. Più Forze dell’ordine e più sicurezza nelle strade e sui mezzi pubblici, specialmente nelle ore serali e notturne. Sicurezza significa anche più coesione sociale e più sviluppo economico. Sicurezza significa più prevenzione. Prevenzione di cui il Comune vuole farsi carico, per esempio non lasciando negozi sfitti, strade buie, quartieri senza occasioni di incontro e di cultura, zone degradate: il degrado urbano crea il degrado sociale. Per l’immigrazione: legalità e solidarietà insieme. Contrastiamo la clandestinità, ma aiutiamo chi è regolare. A chi è venuto qui per lavorare onestamente va riconosciuta la cittadinanza: il diritto alla casa, al lavoro, all’assistenza sociale, e soprattutto il diritto di voto e di partecipazione. Per questo vogliamo un Assessorato all’immigrazione e alla coesione sociale. Solo una città più unita è una città più contenta. Una città che rinasce non può prescindere dai ragazzi e dai bambini. È necessaria una politica che favorisca l’autonomia e il protagonismo di una nuova generazione. Ci impegniamo a stringere un patto con la Scuola per il pieno successo scolastico e formativo dei ragazzi, offrendo loro formazione e sapere perché crescano culturalmente e creativamente. E abbiano un futuro sicuro. Desideriamo per loro più luoghi di incontro e di migliore qualità, con più servizi e più opportunità. Vogliamo che gestiscano i loro spazi di creatività insieme agli altri. Milano non deve essere loro nemica, ma amica: attraverso una “Carta Giovani”, trasporti, servizi, mostre, concerti ed eventi culturali avranno un prezzo accessibile. Vogliamo inoltre potenziare i servizi che aiutano i giovani a trovare lavoro. Una città che guarda al futuro dev’essere una città amica dei bambini. In grado di creare le condizioni che rendono più facile la loro vita e quella delle loro famiglie. Bisogna fare sistema: prima di tutto con la scuola dell’obbligo. Vogliamo scuole aperte tutta la giornata: sosterremo tutte le iniziative atte a renderle luoghi accessibili ai ragazzi anche nel pomeriggio. Intendiamo farlo insieme alle associazioni musicali, teatrali, culturali della città. Coinvolgeremo sia chi si occupa dei bambini (educazione, cura, salute, sviluppo, mobilità, verde) sia i bambini stessi, secondo la Convenzione Internazionale per i Diritti dell’Infanzia. I bambini hanno diritto a servizi di qualità, gli educatori a condizioni di lavoro che ne valorizzino la funzione educativa. Per questo istituiremo un Assessorato ai bambini. Una città più giovane, con più bambini è una città con più sorrisi. Cara Milano, ti vorrei più equa e più solidale. Milano non può permettersi cittadinanze parziali. Nè può negare i diritti di cittadinanza agli immigrati che qui vivono onestamente e lavorano da anni, aiutandola a crescere e spesso, come le badanti, fornendo un servizio prezioso alle famiglie. A Milano vivono circa 160 mila cittadini stranieri, molti dei quali già di seconda generazione. Più del 18% degli alunni delle scuole milanesi sono figli e figlie di cittadini immigrati. L’immigrazione è una grande risorsa sociale, culturale, economica. Vogliamo attuare un piano di intervento che renda più semplice l’integrazione, vogliamo responsabilizzare le tante comunità migranti per un inserimento sereno nella vita della città, nel rispetto dei diritti e dei doveri di tutti. Un’altra enorme risorsa “dimenticata” della nostra città sono gli anziani. Le persone con più di 65 anni sono il 23% dei milanesi, quelle con meno di 18 anni sono il 13%. Gli anziani sono una risorsa, non un problema. Per loro intendiamo favorire lo sviluppo di una cittadinanza attiva: valorizzando chi è autonomo e magari si dedica al volontariato, aiutando chi invece è fragile, malato o solo. Vogliamo costruire una rete di sostegno fatta dal Comune, dalle strutture dell’assistenza, dalle organizzazioni del volontariato. E varare tante iniziative: coinvolgere gli anziani nella cura della città, ribassare i prezzi del trasporto e della cultura, tagliare l’ICI ai più poveri e a chi affitta a studenti, promuovere centri di incontro e trasmissione della cultura. Realizzare “Porte di accesso” su diritti, costi, livelli dei servizi, in rete con ASL, Aziende Ospedaliere, medici di base e Centri Multiservizi Anziani. Solo una città di tutti è una città per tutti. Cara Milano, ti vorrei più conveniente e più giusta. Milano è una delle città più care d’Europa: vogliamo contrastare tutti i possibili rincari con diversi strumenti di intervento. In generale, il principio che guiderà l’azione di governo sarà la diversificazione della misura delle imposte e delle tariffe per ottenere vantaggi di tipo sociale, ambientale, culturale, di sviluppo e di attrattività della città. Verrà dimezzata l’ICI sulle case di giovani coppie, anziani e disabili, e di chi si impegnerà ad affittare i propri immobili a prezzi concordati. Vogliamo incentivare comportamenti ambientalmente virtuosi con tasse e tariffe ridotte. Una Milano più conveniente è una Milano più giusta. Cara Milano, ti vorrei più grande, ma anche più vicina. Per governare Milano occorre coordinare i governi di un territorio più vasto del Comune: solo così risolveremo i problemi del traffico e dell’inquinamento. Allo stesso tempo occorre che il Comune sia più vicino ai problemi della città: i Consigli di Zona diventeranno vere e proprie Municipalità, dotati di più poteri e più soldi. Milano è poi al centro di vaste reti internazionali come quelle della ricerca e della finanza. Occorre chiamarle a partecipare al patto di sviluppo della città. Milano sarà così una città aperta: culturalmente, socialmente e istituzionalmente. COMMITTENTE RESPONSABILE: PIERFRANCESCO GARGANO Comitato Bruno Ferrante via Filippo Turati 25 20121 Milano tel. 02 654153 - fax 02 29062149 www.brunoferrante.it - [email protected]