I Momix di nuovo in italia con Alchemy – tripudio di applausi, magia

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I Momix di nuovo in italia con Alchemy – tripudio di applausi, magia
Persinsala Teatro
Valentina Bischi
aprile 5, 2013
I Momix di nuovo in italia con Alchemy – tripudio di applausi,
magia e bellezza al Teatro del Giglio di Lucca.
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“Scostai le tende e guardai fuori nel buio, e alla mia fantasia turbata tutti
quei puntini di luce che riempivano il cielo parvero i fornelli di
innumerevoli alchimisti divini, che lavorassero continuamente a
trasformare il piombo in oro, la stanchezza in estasi, i corpi in anime, la
tenebra in Dio; e di fronte alla loro opera perfetta avvertii il peso della mia
condizione di mortale, e invocai a gran voce, come tanti altri sognatori e
letterati di questa nostra età hanno invocato, la nascita di quella raffinata
bellezza spirituale che sola potrebbe sollevare e rapire anime gravate di
tanti sogni“. A partire da questa citazione di W. B. Yeats da Rosa
Alchemica entriamo nel lavoro di Moses Pendleton e dei suoi Momix.
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Partiamo da qui, non solo perché la si legge nelle note dello spettacolo, ma
perché sembra che lo stesso Pendleton abbia preso lo scritto di Yeats
come un invito e una sfida. Una sfida di magia agli alchimisti divini sopra
citati e un invito a essere come loro.
La magia, puntare a essa, con rispetto e ammirazione, è la ricerca di
questi artisti, ballerini, acrobati che, dopo memorabili successi – tra i quali
ricordiamo Sun Flower Moon (del 2005) e Bothanica (del 2009), sempre
per la regia di Pendleton – non smettono di stupire con quest’ultima
produzione, Alchemy – presentata in prima mondiale il 5 febbraio 2013 al
Teatro Alighieri di Ravenna sotto l’auspicio del Ravenna Festival.
Lo spettacolo narra degli elementi primordiali e della loro possibilità di
trasformazione, e lo fa, oltre che attraverso la meravigliosa danza dei nove
ballerini in scena, con proiezioni di acqua, lava, pietra, fuoco; lo fa con un
uso sublime dei costumi di scena e delle loro variazioni, con luci precise e
curatissime, una scelta musicale accurata e mai banale, e una regia
impeccabile.
Eppure, quello che stupisce non è il racconto di come e quanto i corpi –
che siano terra o acqua, uomini o donne – possano trasformarsi; ciò che si
ferma in uno spazio in movimento – tra le evoluzioni poetiche di una
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coppia di ballerini sulla musica di Ennio Morricone – è la possibilità di
trasformazione: la capacità di bloccare l’immagine nell’attimo stesso in cui
si compie la magia, nel preciso momento in cui si può credere davvero al
cambiamento. Cambiamento che è sempre necessario – oltreché vitale –
affinché la natura e tutte le sue creature possano coesistere in un’armonia
atavica e che senz’altro ci portiamo dentro, ma che è bene rammentare
ogniqualvolta sia possibile.
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Grazie, quindi, all’arte quando ce lo ricorda, grazie ai Momix per aver fatto
urlare, senza voce, senza parole, i loro corpi – e quelli del pubblico.
Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro del Giglio
Lucca
martedì 2 aprile, ore 21.15
Alchemy
regia Moses Pendleton
con Tsarra Bequette, Jennifer Chicheportiche, Catherine Jaeger, Rebecca Rasmussen, Evelyn Toh, Arron
Canfield, Eduardo Fernandez, Vincent Harris, Steven Marshall e Ryan Taylor
direttore tecnico Gianni Melis
direttore di scena Fabrizio Pezzotti
co-direttore Cynthia Quinn
disegno luci Micheal Korsch
disegno costumi Phoebe Katzin, Moses Pendleton e Cynthia Quinn
realizzazione costumi Phoebe Katzin
proiezioni video Moses Pendleton
montaggio video Woodrow F. Dick
collage musicale Moses Pendleton
montaggio musicale Andrew Hansen
(durata un’ora e trenta minuti)
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