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Cronaca 21
L'ARENA
Venerdì 3 Aprile 2015
LANOSTRASALUTE. Nascel’alleanza fra leUlss 20e 21e l’ospedale
Listediattesa,
centralinounico
per abbatterle
L’appalto prevede unaspesadi oltre 13milionipiù
Iva intreannie l’esternalizzazionedi molti servizi
Ilsindacato:«Passo obbligato, manca personale»
Un sistema unico di gestione
delle prenotazioni di visite specialistiche, esami radiodiagnostici e di laboratorio con l’obiettivo dichiarato di abbattere le liste e i tempi d’attesa. È
l’ulteriore aggiornamento di
quello che non sarà il Cup provinciale (centro unico di prenotazione), di cui si vaneggia
da almeno tre lustri, ma il «servizio di prenotazione, accettazione-disdetta ed incasso,
back-office ed altre attività
presso il contact center o sportelli» cui aderiscono le aziende sanitarie dell’area vasta di
Verona, ossia le Ulss 20 e 21 e
l’Azienda ospedaliera universitaria integrata. Resta fuori
l’Ulss 22 di Bussolengo, presumibilmente per la forte presenza di strutture private accreditate nel suo territorio.
PROGETTOMILIONARIO.I tre direttori generali si sono confrontati sul progetto, hanno
elencato le loro necessità e
priorità, fatto i conti. Tutto è
stato riversato nelle 110 pagine del capitolato speciale d’ap-
Listed’attesaper il ritirodeireferti inospedale
palto che accompagna la «gara con modalità telematica
mediante procedura aperta»
indetta dal direttore generale
dell’Ulss 20, azienda capofila.
Un appalto «dell’importo
complessivo triennale presunto di 13.565.929 euro più Iva».
Ovviamente «l’aggiudicazione avverrà in base all’offerta
economicamente più vantaggiosa».
Sarà una rivoluzione. Chi si
aggiudicherà l’appalto dovrà,
come si legge nel capitolato, realizzare «un sistema centralizzato, informatizzato e multicanale di prenotazioni di prestazioni specialistiche offerte da
tutte le strutture pubbliche e
dai privati accreditati convenzionati, sia in regime istituzionale che in libera professione». Il servizio di prenotazione e di eventuale disdetta dovrà essere erogato tramite contact center, sulla base delle
agende disponibili a livello
aziendale; sportelli multi-funzione che verranno aperti nelle sedi individuate dall’azienda sanitaria; via fax e email,
nel qual caso l’attività verrà gestita dal personale di back office del Cup.
ACCETTAZIONE. Ancora: il vincitore dovrà occuparsi «di accettazione amministrativa e
di laboratorio degli utenti, di
incasso delle prestazioni erogate, di back office e altre attività». Per l’Ulss 20, nello specifico, il capitolato prevede anche la gestione delle attività
«di contact center per lo screening oncologico e mammografico, delle commissioni patenti, refertazione e prenotazione
del dipartimento di radiologia, controllo impegnative e recupero crediti, Day Care, attività amministrativa nei consultori familiari, il Dipartimento
di salute mentale, Neuropsi-
chiatria infantile e del servizio
di Veterinaria». Una esternalizzazione in grande stile, insomma, poichè «l’appaltatore, in sede di esecuzione, deve
avvalersi di proprio personale
qualificato e/o specializzato».
Un passaggio obbligato, per il
sindacato.
ESTERNALIZZAZIONE. «La carenza di personale amministrativo, specialmente nell’Ulss 20», commenta Sante
Olivato, segretario provinciale di Cgil Funzione pubblica,
«è un problema di vaste dimensioni. Basti dire che dal
2011 la Regione non consente
di sostituire il personale andato in quiescenza o che si è dimesso, con l’eccezione del personale inserito nelle liste protette. L’esternalizzazione dei
servizi è pertanto una necessità nelle nostre aziende sanitarie; molti servizi già oggi sono
dati in appalto. Così facendo,
però, si viene a creare un problema di passaggio di competenze; in molti ambiti mancherà la memoria storica. Quanto
al nuovo progetto per le prenotazioni, con i colleghi degli altri sindacati andremo a verificare cosa cambia rispetto ai
precedenti appalti e eventualmente interverremo».
SEDE AGGIUNTIVA. «L’aggiudicatario», si legge nel capitolato, «per l’espletamento del servizio si avvarrà dei locali di
proprietà delle Ulss 20 e 21,
mentre per l’Azienda integrata dovrà garantire tutte le risorse umane e strumentali».
Inoltre «per l’Ulss 20 e l’Azienda integrata dovrà essere prevista l’apertura, a totale carico
dell’aggiudicatario, di una sede aggiuntiva che dovrà avere
almeno 25 postazioni di lavoro di contact center Cup collegate». • P.COL.
Nuovodirettore sanitario all’Ulss 20
IldgBonavinahascelto
AntonioFerro,
espertodivaccinieAids
L’Ulss 20ha un nuovo direttore
sanitario.Èil dottorAntonio
Ferro,classe1962, diBassano
delGrappa,chearriva dall’Ulss
17diMonselice.Per lui il
direttoregenerale, Maria
GiuseppinaBonavina, ha
previstoun contrattotriennale.
Siè dunqueconclusa la
direzioneadinterim deldottor
MassimoValsecchi, direttore
delDipartimentodi
prevenzione,cheil dgBonavina
aveva nominato all’indomani
delledimissionipresentate,il
29gennaioscorso, dalla
dottoressaChiara Bovo,
diventatadirettore sanitario
dell’Azienda ospedaliera
universitariaintegrata.
Valsecchi- per limitidietànonavrebbepotuto permanere
inserviziooltre il 16settembre
e perquestoBonavina per
«evitare situazionidi
difficoltà».come silegge nella
deliberadi nomina,«chesi
potrebberoverificarenello
svolgimento dellefunzionidi
direzionesanitaria nell’ultimo
periododimandato diquesta
direzionegenerale» ha cercato
e ottenutola disponibilità del
dottorAntonioFerro.
Padrediquattrofigli, il
medicobassanese si è laureato
all’Universitàdi Padovanel
1987apieni voti;nella città del
santosi è specializzatoin
allergologiae immunologia
clinicanel1990, mentrenel
1994,all’Università diModena,
siè specializzatoinmalattie
AntonioFerro
infettive.Ha anchefrequentato il
Cuamm(Collegio universitario
aspirantimedicimissionari)e in
GuineaBissau è stato direttore
della banca nazionale delsangue.
Nelpaese africanoè stato altresì
responsabiledellosviluppo del
programmatrasfuzionale e
membrodelcomitatonazionale di
lottaall’Aids.
Dopoun’esperienza all’Ulss 22,
comeresponsabile delcontrollo e
prevenzionedellemalattie
infettive e referentedelprogetto
pertosse,è passato all’Ulss17
comereferentedeiprogrammi
vaccinali e quindi delservizio
immigrati.Dal2004al 2008è
statodirigente del serviziosanità
pubblicae screening della
direzionedella prevenzione della
RegioneVeneto, perrientrare a
Monselice,nel febbraio2008,
comedirettore deldipartimento
diprevenzionedell’Ulss17.
Èresponsabiledel progetto
"VaccinarSi" della Siti.
INUMERI. Secondoleproiezioni delle aziendesanitarie lo strumentopreferito daiveronesirimane peròlo sportello
Prenotazionial telefono,per faxo conemail
Il servizio sarà operativo
da lunedì a venerdì dalle 8
alle 18 e sabato dalle 8
alle 12.30. Il nodo disdette
Per telefono (attraverso un numero dedicato a carico dell’utente), allo sportello, con una
email oppure con il vecchio
fax. Sono gli strumenti con cui
già adesso è possibile prenotare una visita o un esame e che
ritroveremo nel sistema cen-
tralizzato e informatizzato cui
faranno riferimento le Ulss 20
e 21 e l’Azienda ospedaliera
universitaria. Il servizio sarà
operativo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18 e il sabato dalle 8 alle 12.30.
L’Ulss 20 stima (in base a dati
del 2013) che il sistema dovrà
gestire 220.000 prenotazioni
telefoniche l’anno (ogni conversazione avrà la durata media di 4 minuti e 30 secondi) e
420.000 allo sportello, opera-
zione che richiede 3 minuti di
tempo. Gli sportelli dovrebbero poi gestire 65.000 cancellazioni della prenotazione e
42.000 spostamenti. Almeno
150.000 i referti da consegnare in un anno.
L’Azienda ospedaliera (sempre facendo riferimento ai dati del 2013) prevede che il nuovo sistema dovrà gestire
80.000 contatti telefonici per
prenotare una visita in libera
professione (durata della chia-
mata 2 minuti e mezzo) e
180.000 per prestazioni erogate dal servizio sanitario. Altre
35.000 telefonate verranno fatte per cancellare l’appuntamento e altre 20.000 per spostarle. L’Ulss 21 prevede infine
che si dovranno gestire
130.000 prenotazioni telefoniche l’anno e altre 180.000 allo
sportello. Rilevante anche il
numero di telefonate per così
dire interlocutorie, ossia non
sfociate in una prenotazione:
226.000 l’anno per l’Ulss 20,
80.000 per l’Azienda ospedaliera e 70.000 per l’Ulss 21.
Gli adetti dovranno inoltre
gestire, per conto dell’Ulss 20,
63.000 movimenti di cassa a
sportello l’anno e inserire
10.000 pratiche di sollecito di
pagamento. Numeri che ci aiutano a capire cosa si muove dietro le quinte della sanità pubblica. Ma al cittadino, va da sè,
importa che la riorganizzazione sia migliorativa. •
BENEFICENZA. Il campioneinvia alPoliclinico lacoppavintain Qatar
UNIVERSITÀ. Il 9convegno sucibo esalute
Iltrofeo di Valentino Rossi
fasognare i bimbi malati
A riceverla grazie ad Abeo
è stato Matteo di 9 anni,
grande fan del «Dottore»
che l’ha invitato al Mugello
La coppa dorata a forma di
conchiglia, alzata da Valentino Rossi domenica al Gp del
Qatar, ora sta fra le mani di
Matteo, 9 anni. «The Doctor»
l'ha inviata al suo piccolo fan
perché anche lui, nel reparto
di Oncoematologia Pedriatica
di Borgo Roma, possa provare
un po' il brivido della vittoria.
Quella più grande per Matteo,
come per gli altri bambini in
terapia contro la leucemia e il
cancro, sarebbe la guarigione.
Il piccolo è determinato. E intanto sogna il suo velocissimo
idolo, «che segue da sempre,
da quando sono abbastanza
grande per vedere le corse in
tv con papà». Sogna che arrivi
presto il momento in cui i medici gli daranno l'okay per rispondere all'invito di Valentino, che lo vuole ospite d'onore
all'autodromo del Mugello.
Nell'attesa di quel magico
momento, Matteo continua a
tifare: ieri lo staff di Rossi ha
portato in dono a lui e agli altri
piccoli pazienti le magliette e i
cappellini gialli con il numero
46 e l'autografo del campione
di motociclismo. Una sorpresa organizzata dalle famiglie e
da Abeo: la onlus presieduta
da Piero Battistoni che da decenni supporta il reparto ospedaliero.
«Mi avevano detto che mi
avrebbero portato qualcosa di
speciale. Ma non pensavo si
trattasse della coppa vinta da
Vale in Qatar. Averla qui è un'
emozione fortissima», esclama Matteo, spalancando un
enorme sorriso. Suo padre sorride di rimando. E alla fine della festa, con medici e infermieri per un attimo rilassati, e decine di «pulcini» giallovestiti
che si scambiano gadget e bandierine, si rompe un colossale
uovo di Pasqua, fatto di dieci
chili di cioccolato. Almeno in
questo momento, la malattia è
l'ultimo pensiero dei bambini.
Flavio Fratesi, responsabile
del fan club di Valentino Rossi, spiega: «Da cinque anni giriamo i reparti pediatrici di
tutta Italia per portare ai bimbi i regali di Vale. Lui non può
essere sempre con noi, ma tie-
Un’ecografiain unastruttura sanitariaveronese
Chimangiasano
vaforte eva lontano
Specialisti di Medicina
e una cuoca spiegheranno
come coniugare buoni
piatti a corretti stili di vita
Ibambini con iltrofeo conquistatoda Rossi FOTO MARCIHORI
ne molto a questo progetto.
Dall'inizio dell'anno, abbiamo
già visitato 25 ospedali. E visto
che a Verona sapevamo esserci un fan sfegatato, abbiamo
pensato di portare la coppa».
L'Oncoematologia Pediatrica di Borgo Roma, ricorda il
primario Simone Cesaro, «tiene monitorati 500 bambini
già guariti e segue circa 35 nuovi casi all'anno, con 20 trapianti di cellule staminali ematopo-
ietiche. I piccoli in cura, rispetto ai loro coetanei, devono
scontrarsi con una vita più dura, esposta alla sofferenza fisica. Noi facciamo di tutto per
rendere meno ostico il percorso terapeutico. Perché, al di là
della malattia, si tratta di bambini normalissimi, con le loro
passioni, i loro idoli. Ecco perché iniziative come questa sono importanti e ci danno molta soddisfazione». • L.CO.
Di sane abitudini alimentari e
di dieta si parla tanto, spesso a
sproposito e senza alcuna valida base scientifica. Per far
chiarezza sulla relazione che
vede strettamente legati salute e cibo l’università di Verona
e l’associazione Amici di Verona In hanno organizzato l’incontro «Chi mangia sano, va
forte e va lontano» in programma giovedì 9 aprile, alle
17.45, nell’aula magna del Silos di Ponente.
Sul tavolo dei relatori, in un
dialogo che coinvolgerà anche
il pubblico, Franco Berrino,
epidemiologo di fama internazionale dell’Istituto nazionale
dei tumori di Milano, Mauro
Zamboni professore di Geriatria dell’università di Verona e
Paolo Ricci medico epidemiologo e presidente dell’associazione Amici di Verona In.
L’appuntamento è a ingresso
libero e rientra nel cartellone
di eventi UniVeronaXexpo
proposti dall’università in occasione dell’Esposizione universale di Milano.
Al tavolo dei relatori anche
Elena Alquati, cuoca e docente di cucina preventiva che, in
qualità di esperta di gusto e
gradevolezza estetica del cibo,
sfaterà il luogo comune per
cui la dieta sana è triste e insipida a differenza di quella che
«forse fa male», ma sembra
tanto appagare il palato e gli
occhi. Il sano, il buono e il bello, secondo gli esperti, infatti,
possono coincidere. •