ecco il miogp - Andrea Dovizioso

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ecco il miogp - Andrea Dovizioso
columnist
CIAO A TUTTI! DOPO AVERVI RACCONTATO NEI MESI PRECEDENTI DELLA MIA PASSIONE PER IL MOTOCROSS, questa volta voglio spiegarvi cosa faccio in un weekend di gara.
Non conosco esattamente quali siano gli impegni di un crossista
professionista, ma credo che ci siano molte differenze con la
giornata di un pilota di velocità. Solitamente, arrivo in circuito mercoledì pomeriggio, perché il giovedì è pieno di impegni.
Sono uno molto pignolo e preciso e per questo dedico parec chio tempo alla preparazione delle mie cose. Il motorhome dove dormo è parcheggiato sempre lontano dal tir dell’HRC, dove c’è il mio ufficio, il posto dove passo molto tempo durante
il fine settimana di un GP. E’ lì che porto le tute, gli stivali, i guanti, i paraschiena, le saponette da asciutto e da bagnato, l’abbigliamento dello sponsor, i sali minerali, gli integratori: preparo tutto quello che serve, perché venerdì, sabato e domenica
Meda, telecronista di Italia1, per registrare “Dovi Come Quando”, che va in onda il sabato durante “Grand Prix Moto”: insieme
a Guido decidiamo l’argomento da trattare. Con Francesco, il mio
fisioterapista, faccio un po’ di stretching di scarico e alla sera
vado a mangiare con la mia squadra fuori dal circuito.
Venerdì e sabato gli impegni sono speculari. Sveglia attorno alle 7.30, faccio colazione in camper poi vado ai box a preparare il turno: i 45 minuti delle prove vengono programmati esattamente nel numero di uscite (generalmente tre) e nel numero di giri. Credo che in questo, la velocità sia molto diversa
dal motocross! Finito il turno do le mie indicazioni, si confrontano le mie sensazioni con la telemetria e poi a mezzogiorno
COSE DELL’ALTRO “DOVI”
IL WEEKEND DI GARE.
Da mercoledì a domenica è un susseguirsi di impegni.
Così fino al momento del via.
le collaborazioni speciali di Motocross A n d r e a D o v i z i o s o
non c’è tempo per fare nulla. L’Alpinestars ti porta il materiale nuovo, con Davide Trolli, ex crossista e oggi responsabile della Airoh, decido come preparare i 4-5 caschi che solitamente si
hanno per un GP, quale visiere montare, più o meno scure, da
asciutto o da bagnato. Poi, solitamente, c’è un evento fuori o
dentro dai circuiti programmato dalla Honda, al quale partecipiamo io, Stoner, Pedrosa e anche Marquez: sono un paio d’ore piacevoli, perché è l’unico momento per condividere con gli
altri la passione reciproca per il… Motocross e il Supercross.
Quando torno nel paddock mi incontro con Ramon, il mio capo
meccanico: mi informa se c’è del materiale nuovo e decidiamo
l’assetto di partenza della moto, perché ogni pista richiede uno
specifico set up. Pranzo con il team in hospitality e faccio il meeting tecnico con sei tra ingegneri e responsabili della HRC, per
programmare esattamente il lavoro di venerdì e se preparare
due moto differenti o perfettamente uguali per il primo turno.
Alle 16.15 ho l’appuntamento più entusiasmante della giornata,
quello con i giornalisti…
Il giovedì c’è spesso da adempiere anche a un impegno per la
Dorna (la società che organizza il motomondiale, ndr), che a volte sono anche piacevoli: a Le Mans, per esempio, abbiamo
fatto una gara di kart. Altro appuntamento fisso: un giro di pista a piedi con i miei meccanici, perlomeno con chi ha voglia di
farlo, perché è sempre importante verificare prima di salire in
moto se ci sono cambiamenti, tipo un cordolo, uno spazio di fuga, una verniciatura differente. Alle 18 mi trovo con Guido
vado a mangiare, quindi torno ai box per confermare quanto detto dopo le prove e programmare il turno successivo, anche per
le gomme da utilizzare, essendo contingentate per regolamento. Prima di ogni turno faccio sempre un massaggio attivante di circa mezz’ora, mi rilasso con la respirazione e la
musica, bevo un caffè: adoro il caffè!
Alle 16.15 ecco i miei amici giornalisti (a meno che non abbia conquistato la prima fila: in quel caso al sabato c’è la conferenza
stampa ufficiale alle 17), poi torno ai box per parlare con i tecnici e capire dalla telemetria dove dobbiamo migliorare. Alle 18
c’è il meeting con la HRC dove mi spiegano cosa è emerso dai
dati e cosa fare per il giorno successivo, quindi mi rilasso
con Francesco e uno dei suoi strepitosi massaggi. Alla sera mangio in hospitality, spesso con gli amici che vengono a seguire
la gara dall’Italia, poi vado nel motorhome, dove spesso mi riguardo i turni, per studiare anche i miei avversari.
Do m e nic a la sv eg lia su o n a ve rso le 7, po i la gio rn ata p ro c e d e
più o meno come le precedenti. Dopo il warm up, però, dobbiamo
preparare molto bene tutte le mappe da utilizzare in gara, in che
modo intervenire durante il GP sul controllo di trazione, l’antimpennamento e tutto quello che ti può servire. Con me ho sempre un quaderno dove raccolgo tutti i dati, le mappe che utilizziamo, quanto fatto negli anni precedenti. Alle 12 mangio e
mi guardo la 125 e, soprattutto, la Moto2, sempre entusiasmante. Prima del GP, un buon massaggio, gli esercizi di respirazione, musica e caffè: è finalmente ora della gara!
ECCO IL MIO
GP
6. 2011
011