Frasario Nanico
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Frasario Nanico
Frasario Nanico Se ne consiglia l’uso ad un pubblico di nani degni di questo nome!!! Quello che segue è un comodo frasario per ogni situazione, o quasi, in cui potrebbe trovarsi il vostro nano; vengono analizzate in particolare quelle situazioni che generalmente capita di interpretare, anche vostro malgrado, come per esempio: LO SCONTRO DIALETTICO CON UN ELFO, LA BESTEMMIA NANICA, IL LAMENTO PERPETUO, IL RIMPIANGIMENTO DEI TEMPI PASSATI E DEGLI ANTENATI, L’ESALTAZIONE DI TUTTO CIO’ E’ ANTICO E NANICO. SCONTRO DIALETTICO CON UN ELFO: 1) “Fareste bene a chiudere il becco, gracile orecchie puntute, prima che sia il mio martello a farvelo fare”; 2) “Si vede proprio che a furia di vivere nelle foreste l’umidità deve avervi fatto perdere il senno, perciò se volete posso darvi una scaldata sulla forgia e poi battervi sull’incudine!”; 3) “Meglio essere bassi che con le gambe spezzate e la lingua mozzata da un nano”; 4) “L’unica cosa che vi rende differente da un goblin, è che quest’ultimo ha il buon senso di scappare se mi incontra lungo la sua strada”; 5) “l’unica cosa che mi piace degli elfi è il suono che fanno quando stramazzano a terra, e voi a breve mi piacerete molto!”; 6) “fossi in voi mi taglierei la gola da solo, prima che sia qualcun altro a farlo togliendovi la soddisfazione d’aver fatto almeno qualcosa di giusto in vita vostra”; 7) “se fossi nato elfo, per la vergogna mi sarei nascosto sotto un ammasso di sterco di Troll…cioè non sarei mai uscito di casa/cioè in una tradizionale dimora elfica!”; 8) “L’unica cosa che odio più di un elfo, è un elfo che ribatte…e sapete cosa succede a chi ribatte no? Viene ribattuto dal martello!”; 9) “Ai miei tempi c’erano solo metallo e buona roccia amica…ora guardandomi un po’ in giro, m’accorgo sempre di più di quanto i tempi siano cambiati…evidentemente i maghi la fanno da padrone, perfino le feci deambulano/ hanno il dono della parola da queste parti!”; 10) “Non fatemi alzare la voce, potrei stordirvi con quelle orecchie che vi ritrovate e questo solo urlandovi contro, non rendetemi irascibile”; LA BESTEMMIA NANICA: Improperi di lieve entità: 1) “schifosissimo ammasso di letame d’un Goblin impalato vivo sullo stendardo dei nani del clan [nome a scelta]” 2) “lurido cadavere d’un Drow bruciato vivo nella fucina d’un fabbro umano tanto sbadato da non rendersi conto che vi sta ribattendo la faccia con il suo martello!” 3) “per tutte le gelatinose carni d’un Troll di fango schiantatosi per la troppa idiozia contro un masso reso rovente dal battere insistente del sole!” 4) “ammasso di rottami gnomici residuati a seguito d’un alluvione da parte delle fognature mal fatte invase dagli Sgorbi!” 5) “sporco ed intricato ammasso di feci e sterco orchesche la cui forma è a stento definibile come quella d’un Troll scioltosi nel suo steso acido!” Improperi di grave entità: 1) “figlio d’un cane incrociato con un drago deforme e per giunta putrescente, coperto da capo a piedi da uno strato di melmosi bubboni incancreniti!” 2) “indegno ammasso di carne senziente simile all’incrocio tra un Troll di roccia reso ancor più ebete da un colpo di martello sul capo e una capra di montagna!” 3) “feccia della feccia che non siete altro! il più sporco fungo parassita che possa esser mai nato sul naso bulboso d’un ogre morto e in decomposizione, di già divorato da corvi spennati e cani rognosi!” I LAMENTI PERPETUI: nota: ogni scusa è buona per lamentarsi, cosicché ed il nano non perderà occasione per rendere ben note a tutti quali siano le sue rimostranze. 1) “Dannazione! Questa panca di legno è così dura e spigolosa che sembra di sedersi su d’un incudine mal forgiata da un fabbro inetto!” 2) “Bleah…mai assaggiato un brodo d’orzo che sia più indecente di questo piscio di capra che chiamate birra!” 3) “Puah…che porcheria è mai questa? Le suole delle mie scarpe sono più gustose di questa fetta di carbone che voi chiamate carne!” 4) “Ho visto una tavola da pranzo in condizioni migliori di questa persino in un accampamento orchesco abbandonato da anni!” 5) “L’aria qui è così umida che ci potrei nuotare…per non parlare degli insetti che mi invadono la barba…e il caldo io lo odio, a me piace la neve!” IL RIMPIANGIMENTO DEI TEMPI PASSATI E DEGLI ANTENATI: nota: rimpiangere i tempi passati è un’arte vera e propria, ed il nano non perde occasione per rimpiangere qualunque cosa sia avvenuta in tempi passati. 1) “quando la mia barba era ancora corta e crespa come la vostra, le nostre miniere erano molto più profonde e ricche di minerale, non come ora che per trovare una misera pepita di rame bisogna scavare per giorni e giorni” 2) “cinquanta, cento, duecento, o forse più anni fa…non ricordo precisamente…fatto sta che allora i guerrieri nanici si che erano veri guerrieri, non come voi, mammolette sbarbate che a stento sanno brandire un’ascia!” 3) “quando le montagne erano ancora giovani, e le miniere poco profonde, già noi nani eravamo vecchi, e fin da allora abbiamo combattuto i pelleverde…e questo accadeva quando anche un solo goblin era più forte di cento di voi messi insieme! I nostri antenati si che erano veri guerrieri! 4) “Se pensate che quest’armatura sia ben fatta, di una qualità superiore, allora si vede che non avete avuto modo di indossare le armature fabbricate dai nostri padri e dai loro prima ancora…loro conoscevano il metallo come conoscevano il palmo della loro mano” 5) “mi ricordo che mio nonno mi diceva come già ai suoi tempi la birra avesse un sapore decisamente meno gustoso rispetto ai tempi di suo nonno…con rammarico non posso che dirvi quanto anche adesso la birra, rispetto alla mia gioventù, non abbia che un lieve sapore d’orzo, e nulla più.” ESALTAZIONE DI TUTTO CIO’ E’ ANTICO O NANICO: 1) “Una volta sì che erano tempi, l’oro era abbondante, la birra buona, perfino l’aria era meno tagliente e carica del profumo della terra tutto l’anno”; 2) “Rimpiango la bontà dell’acciaio che si forgiava un tempo, a confronto quello di oggi non è che ferro rugginoso!”; 3) “Nulla oggigiorno è paragonabile a ciò che vi era un tempo, perfino le montagne paiono meno solide e svettanti e tutto è divenuto facile o balordo, di cui diffidare e da cui tenersi alla larga”