Il Legame Chimico

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Il Legame Chimico
Il Legame Chimico
Per raggiungere configurazioni elettroniche stabili gli elementi
tendono a reagire fra loro formando legami chimici.
Configurazione stabile = situazione di minima energia
Il legame chimico è l’interazione fra due atomi che
porta ad uno stato di minima energia
Il legame chimico è la forza risultante fra le forze
attrattive (e- - nucleo) e repulsive (nucleo – nucleo)
ed (e- - e- )
GLI ATOMI TENDONO A LEGARSI SPONTANEAMENTE
FRA DI LORO, PER FORMARE DELLE MOLECOLE,
OGNI QUAL VOLTA QUESTO PROCESSO PERMETTE
LORO DI RAGGIUNGERE UNA CONDIZIONE DI
MAGGIORE STABILITA’ ENERGETICA. QUESTO PROCESSO
DA’ LUOGO AL LEGAME CHIMICO
Il Legame Chimico
Ma bisogna spiegare anche
•perché esistono interazioni
interatomiche di forza diversa
•perché le interazioni sono direzionali
•perché i legami si formano fra certe
coppie di atomi e non fra altre
La maggior parte delle sostanze che ci circondano sono fatte
da molecole
Che cos’è una molecola?
una molecola è un’ aggregato
distinto di atomi, uniti da legami
chimici, che è dotato di proprietà
caratteristiche che lo rendono
riconoscibile
Teoria del Legame Chimico
La teoria del legame chimico ha
come obiettivo quello di dare una
spiegazione di tali fatti e di
prevedere quali interazioni e di che
tipo possono avvenire fra una data
coppia di atomi
Parlando di legami chimici, un'utile rappresentazione degli atomi è
costituita dalle formule di Lewis (dal nome dello scienziato che per
primo le adottò). Queste sono costituite dal simbolo dell'elemento al
centro e da tanti puntini disposti intorno ad esso quanti sono gli
elettroni più esterni
Ricordate che il numero di questi elettroni di un elemento è uguale al
numero del gruppo a cui appartiene (per gli elementi dei blocchi s e
p).
Le formule di Lewis degli elementi potassio (gruppo I), alluminio
(gruppo III) zolfo (gruppo VI) e argon (gruppo VIII) sono quindi le
seguenti:
Es legame
covalente
Esistono tipi differenti di legame chimico ma in ogni caso le
forze che tengono uniti gli atomi sono sempre dovute ad
attrazioni elettriche fra particelle (di volta in volta vedremo
quali) di carica opposta.
Quando due atomi si legano, la molecola risultante è un
sistema ad energia minore e quindi più stabile rispetto ai due
atomi isolati; questo è il motivo per cui in natura si trovano
pochissimi atomi isolati.
La differenza di energia che esiste tra gli atomi isolati e quelli legati, mostrata nella
figura con la freccia a doppia punta, rappresenta sia l'energia che si libera nella
formazione del legame sia l'energia che bisogna fornire per spezzarlo e riottenere gli
atomi liberi
Energia di Legame
Energia necessaria per portare a
distanza infinita i due atomi che
costituiscono una molecola
biatomica allo stato gassoso
E' detta quindi energia di legame l'energia che bisogna
fornire per rompere un legame; questa quantità è
uguale a quella che si libera quando lo stesso legame
viene costituito.
è di norma misurata in kJ/mol.
Classificazione dei legami chimici (SCHEMA importante)
1.
LEGAME ATOMICO
Quando due atomi legati condividono degli elettroni (formazione di ORBITALE MOLECOLARE)
a.
legame covalente (Omeopolare e Eteropolare)/La condivisione può avvenire in ugual misura o in misura parziale (un
atomo di più e l’altro di meno)
b.
2.
legame dativo
LEGAME ELETTROSTATICO
Quando due atomi sono legati NON da elettroni ma da una FORZA ELETTROSTATICA (NO Orbitale
Molecolare)
a.
Legame ionico
b.
Legame idrogeno
c.
Legami dipolo vari (Legame ione dipolo e legami di Wan der Waals)
3.
LEGAME METALLICO
Avviene nei metalli , quando un elettrone lega i cationi circostanti con questo tipo di legame (NON HA
INTERESSE biologico)
4. Legame ( INTERAZIONE ) idrofobico
Legame tra orbitali ibridi
Ø
LEGAME SIGMA
E’ un legame covalente che si forma tra due atomi in cui l’orbitale molecolare che si forma occuperà lo
spazio tra i due atomi , o meglio se la nuvola elettronica avvolge omogeneamente la retta idela
che unisce i due nuclei
Ø
LEGAME PI GRECO E’ un legame addizionale che avviene dopo che è avvenuto un legame sigma in cui la
nuvola elettronica si trova ai lati (sopra e sotto)della retta ideale che congiunge i due nuclei
Energia di Legame
Energia media di alcuni legami singoli (kJ/mol)
Energia di Legame
E
8
6
Energia di legame
livelli
vibrazionali
4
2
0
d
energia del punto 0
distanza di legame
r
L'atomo di idrogeno ha configurazione elettronica 1s: è cioè costituito da un protone e un elettrone.
Quando due atomi di idrogeno si avvicinano l'uno all'altro, le forze di attrazione che il nucleo di un atomo
esercita sulla nuvola elettronica dell'altro vanno via via aumentando man mano che diminuisce la
distanza fra di loro (vedi il grafico dell'Energia potenziale, Ep, in funzione della distanza fra i nuclei).
Giunti ad una distanza di 0.74 Å, l'attrazione è massima, mentre la repulsione fra i due nuclei è ancora
relativamente bassa. In queste condizioni, le nuvole elettroniche dei due atomi si fondono in modo che i
due orbitali atomici danno origine ad un nuovo orbitale, orbitale molecolare, che ospita entrambi gli
elettroni e occupa una regione dello spazio che comprende i due nuclei. Al di sotto di questa distanza, la
repulsione internucleare prenderebbe a crescere rapidamente, per cui i due nuclei tendono a rimanere
alla distanza di minima energia potenziale
Come si può capire dall'esempio dell'idrogeno, affinché fra due atomi possa formarsi un legame
covalente, è necessario che entrambi posseggano nel livello esterno almeno un orbitale
atomico occupato da UN SOLO elettrone.
Ovviamente il legame covalente non è esclusivo di molecole biatomiche. Anche gli elementi non
metallici del 2° e 3° periodo (C, N, O, F, e Si, P, S, Cl) fanno legami covalenti.
Esempio
Formazione legame covalente H-H
H separati,
gli e- si
appaiano
formazione
del legame
Gli elettroni hanno il massimo di probabilità di
trovarsi tra i due nuclei: le forze attrattive sono più
forti di quelle repulsive
Le forze repulsive hanno il sopravvento su
quelle attrattive: destabilizzazione del legame
LEGAMI COVALENTI OMOPOLARI : coinvolgono atomi uguali
Proprietà del legame
• L’ordine di legame è il numero di legami tra due atomi (1,
singolo; 2, doppio; 3, triplo). L’ordine di legame può anche
essere frazionale come nelle specie dove gli elettroni sono
delocalizzati.
• La lunghezza di legame è la distanza tra i nuclei di atomi
legati. I legami di ordine maggiore sono più corti.
• Energia di legame (o entalpia di legame): è l’energia
richiesta per rompere il legame tra 2 atomi. I legami di
ordine maggiore sono più forti. Le energie di legame
(entalpie) sono sempre positive
In generale, a maggiore ordine di legame
corrisponde maggiore energia di legame
e minore distanza.
Rottura del legame covalente
L’energia del
legame è misurata
dall’energia per
romperlo
Ordine di legame
E’ uguale al numero di coppie di elettroni di legame
condivise fra due atomi.
C-C
Legame singolo
1,54 Å
C=C
Legame doppio
1,34 Å
CC
Legame triplo
1,20 Å
La distanza di legame in genere diminuisce all’aumentare
dell’ordine di legame
Energia di legame
L’energia di dissociazione di un legame è una misura della
forza di un particolare legame e, riferito ad una mole, è
essenzialmente il H della reazione in fase gassosa di rottura
del legame.
Per H2
H2  2H
H =436 kJ/mol
Un altro importante impiego delle energie di legame consiste
nel permettere di prevedere se una reazione sarà esotermica
o endotermica. In generale, se
Legami deboli
(reagenti)
Legami forti
(reagenti)


Legami forti
(prodotti)
Legami deboli
(prodotti)
H<0
esotermica
H>0
endotermica
Classificazione dei legami chimici (SCHEMA importante)
1.
LEGAME ATOMICO
Quando due atomi legati condividono degli elettroni (formazione di ORBITALE MOLECOLARE)
a.
legame covalente (Omeopolare e Eteropolare)/La condivisione può avvenire in ugual misura o in misura parziale (un
atomo di più e l’altro di meno)
b.
2.
legame dativo
LEGAME ELETTROSTATICO
Quando due atomi sono legati NON da elettroni ma da una FORZA ELETTROSTATICA (NO Orbitale
Molecolare)
a.
Legame ionico
b.
Legame idrogeno
c.
Legami dipolo vari (Legame ione dipolo e legami di Wan der Waals)
3.
LEGAME METALLICO
Avviene nei metalli , quando un elettrone lega i cationi circostanti con questo tipo di legame (NON HA
INTERESSE biologico)
4. Legame ( INTERAZIONE ) idrofobico
Legame tra orbitali ibridi
Ø
LEGAME SIGMA
E’ un legame covalente che si forma tra due atomi in cui l’orbitale molecolare che si forma occuperà lo
spazio tra i due atomi , o meglio se la nuvola elettronica avvolge omogeneamente la retta idela
che unisce i due nuclei
Ø
LEGAME PI GRECO E’ un legame addizionale che avviene dopo che è avvenuto un legame sigma in cui la
nuvola elettronica si trova ai lati (sopra e sotto)della retta ideale che congiunge i due nuclei
LEGAME COVALENTE
Nella configurazione elettronica esterna si definisce:
Singoletto o elettrone spaiato
Doppietto
Il legame covalente si realizza tra due atomi che abbiano nell’ultimo livello
energetico almeno un elettrone spaiato
I due orbitali atomici si fondono, per formare un orbitale di legame, che circonda
entrambi i nuclei, al suo interno si trovano i due elettroni spaiati, con spin opposto
(vale sempre il principio di Pauli) detto orbitale molecolare
I due elettroni risentono dell’attrazione di ambo i
nuclei atomici e ruotano intorno ad entrambi.
Essi non appartengono più ai singoli atomi,
bensì ad ambedue: i due atomi hanno messo
ognuno in compartecipazione un orbitale con
un elettrone
Atomi isolati
H 1S1
H 1S1
H H
+
+
+
+
Molecola d’idrogeno
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Molecola: gruppo di atomi legati da legame covalente
Legame singolo
C H
I due atomi sono legati tramite una sola
coppia di legame
Gli elettroni non coinvolti nel legame
formano coppie di non legame
Cl
Molecola di acido
cloridrico HCl
Cl
Molecola di cloro Cl2
Legame doppio
I due atomi sono legati tramite due
coppie di legame
N
HHH
ammoniaca
O
HH
acqua
Legame triplo
I due atomi sono
legati tramite tre
coppie di legame
N N
Molecola di azoto N2
24
Le cariche negative
degli elettroni si
trovano a contatto
Se non avviene niente tra gli
elettroni, i due atomi si respingono
e non si
si possono
ha nessun
legame. due
Oppure,
verificare
casi limite:
I due atomi hanno
elettronegatività paragonabile:
se si verificano le condizioni
adatte, gli elettroni possano
localizzarsi in mezzo ai due atomi e
formare gli orbitali molecolari
LEGAME COVALENTE
I due atomi hanno
elettronegatività diversa, ma
non troppo:
gli elettroni si localizzano in mezzo
ai due atomi, ma un po’ spostati
verso quello più elettronegativo
LEGAME COVALENTE-POLARE
Legame dativo: è un legame covalente
polare che si realizza tra un atomo con
un orbitale pieno ed un atomo con un
orbitale vuoto
H
N
HHH
H+ H H H
N
Ione ammonio NH4+
A parte la differente appartenenza degli
elettroni, un legame dativo ha le stesse
proprietà di un legame covalente normale.
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Se Uno dei due atomi è molto
più elettronegativo dell’altro:
uno o più elettroni
passano all’atomo più
elettronegativo
Uno dei due atomi è molto più
elettronegativo dell’altro:
+
-
si forma uno ione positivo
ed uno negativo che si
attraggono
LEGAME IONICO
Legame
ionico
Formazione del legame in NaCl
Na + Cl > Na+ + Cl -
Na+ + Cl - > NaCl
N.B.
La formula NaCl fornisce solo informazioni sul rapporto tra ioni
sodio e ioni
cloro all’interno del solido cristallino. Non è quindi da intendersi come formula di una
molecola, intesa come entità chimica individuale.
Inoltre, l’energia della singola coppia ionica non raggiunge il minimo di energia possibile.
-+
Cl
Qual’e lo ione sodio ?
Na+
INTERAZIONI TRA MOLECOLE
E TRA IONI E MOLECOLE
Sono attrazioni più deboli dei legami veri e propri, poiché si
instaurano fra specie che già possiedono legami capaci di
esistere in forma stabile.
Sono importanti nel determinare le proprietà fisiche delle
sostanze (stati di aggregazione, temperature di fusione,
ebollizione,…).
Sono di natura elettrostatica e si dividono in:
1. Interazioni tra molecole polari (ione-dipolo).
2. Legami a idrogeno (o a ponte di idrogeno)
3. Forze di van der Waals
3. Le INTERAZIONI FRA IONI E MOLECOLE POLARI: forze
elettrostatiche che si esercitano fra uno ione e più
molecole polari.
Un esempio classico è l’idratazione degli ioni del sale da
cucina NaCl sciolto in acqua: in soluzione, gli ioni sono
circondati da molecole d’acqua che rivolgono la loro
estremità polarizzata di segno opposto alla carica dello
ione:
+d
H
H
H
+d
Na+
O
-d O
-d
H
Cl-
+d
H
H
O
-d
Si dice che in acqua gli ioni non sono nudi, ma circondati da un
guscio di molecole d’acqua legate con interazione ione-dipolo.
(detti Ioni idratati)
Importanza biologica degli ioni idratati
Volume ione
Li +
Na +
K+
Volume ione idratato
Li
+
Na +
K+
Volume ione idratato
La mobilità di un catione in acqua diminuisce all’aumentare
del suo diametro:
Un catione idrato più grande es Na + si muove più
lentamente in una soluzione e nella cellula attraversa con più
fatica i pori delle membrane cellulari di uno ione idrato più
piccolo es K +
2. Il LEGAME A IDROGENO: attrazione che si esercita fra
una atomo di idrogeno, legato covalentemente ad una
atomo N, O, F (fortemente elettronegativi) di una
molecola e un atomo di N, O, F, di un’altra molecola.
Esempi: fra molecole d’acqua, fra molecole di ammoniaca,
fra molecole di alcoli e nei legami intramolecolari di
proteine, polisaccaridi o acidi nucleici.
A causa della presenza del legame idrogeno, l’acqua
ha un punto di ebollizione maggiore rispetto a
composti aventi lo stesso peso molecolare o poco
maggiore (H2S).
Legame a idrogeno
Si hanno legami a idrogeno nei seguenti casi:
N-H ···X < O-H ···X < F-H ···X
S-H ···X < Cl-H ···X
dove X può essere N, O, F,Cl,talvolta anche P, S
Si osservano comunque deboli legami a idrogeno
anche con C-H, P-H, Se-H, Br-H, I-H etc.
 Leagame a idrogeno:
è un legame dipolo-dipolo particolarmente
forte che si stabilisce tra molecole in cui il polo positivo è sull’H e quello
negativo su uno dei seguenti atomi: F , O , N , Cl caratterizzati da una elevata
elettronegatività.
LEGAME IDROGENO: Legame elettrostatico che si forma
quando l’H legato fa da ponte tra un atomo molto
elettronegativo con cui è legato covalentemente e un altro
atomo molto elettronegativo
Il legame ad idrogeno è alla base del codice genetico
La struttura secondaria
delle proteine viene definita
sulla base del network di
legami ad idrogeno
Legame dipolo - dipolo: si realizza
nelle molecole polari e consiste
nell’attrazione tra le parti caricate con
segno opposto dei dipoli delle varie
molecole, che si orientano
opportunamente
E’ un legame piuttosto debole
Un particolare tipo di legame dipolo-dipolo è il già citato Legame idrogeno (o
ponte di idrogeno): si realizza tra molecole nelle quali vi è dell’idrogeno legato ad
elementi molto elettronegativi
-
δ
L’esempio più importante è l’acqua, dove un
atomo di idrogeno di una molecola si lega ad
una coppia di non legame di un ossigeno di
un’altra molecola
H F
H F
H F
H F
O
H +H
δ
O
H
O
H
H
H
O
H
H
Acido fluoridrico
41
1. Le FORZE DI VAN DER WAALS (o attrazioni fra molecole):
forze elettrostatiche che si esercitano fra molecole non
polari o polari. (dipolo-dipolo indotto)
- Fra molecole non polari (gas nobili allo stato liquido,
iodio..) si instaurano perché si può ritenere che, in istanti
definiti, il movimento degli elettroni provoca la formazione
di dipoli istantanei che cambiano continuamente e
polarizzano le molecole vicine.
- Fra molecole polari, l’estremità positiva di una molecola
attrae l’estremità negativa di un’altra:
L’intensità delle forze di van der Waals aumenta con l’aumentare
delle dimensioni della molecola.
Quando si esercitano fra molecole polari (H2O) e molecole
apolari (gas come O2), si ritiene che le molecole polari
inducano un dipolo nelle molecole apolari. Queste interazioni
spiegano i casi di solubilità di molecole apolari in acqua
(benzene, ossigeno, azoto,…)
Interazioni deboli
Possiamo ricapitolare i vari tipi di forze chimiche che giustificano
la struttura e il comportamento della materia, menzionandole in
ordine di forza all'incirca decrescente:
• legame covalente, molto forte e direzionale, agisce a distanza
breve; formazione di orbitali molecolari E  70÷100 kcal/mole
(omeopolare , eteropolare e dativo)
• legame ionico, molto forte, non direzionale, E = z+z-/r
diminuisce in funzione inversa alla distanza r ;no orbitali molecolari
• interazione ione-dipolo, più debole del legame ionico (sono
coinvolte cariche frazionarie) ma con caratteristiche simili
• legame a idrogeno
• interazioni dipolo-dipolo, abbastanza debole, non direzionale;
diminuisce con 1/r3 (Van der Waals)
• interazioni ione-dipolo indotto, debole, cala con 1/r4
• interazione dipolo-dipolo indotto, molto debole, cala con
1/r6(wan der waals)
• interazione dipolo istantaneo-dipolo indotto (forze di
London) molto debole, cala con 1/r6
Il "LEGAME" IDROFOBICO o meglio interazione idrofobica
Si chiama"legame idrofobico" una forza che tiene legate più molecole (o parti di molecole),
senza che tra di esse si istauri un tipico legame chimico.
Per spiegare questo legame (che non è un vero legame) ricorriamo a un esempio.
Abbiamo acqua in cui ogni molecola è legata ad altre 4 da forti legami H. Per inserire in
acqua un composto (incapace di formare legami con le molecole di acqua), dobbiamo
rompere questi legami e quindi consumare energia. Se il composto con l'acqua formasse
legami (ionici, ione-di polo, H, dipolari etc) l'energia che ricaveremmo dalla formazione di
questi nuovi legami compenserebbe quella spesa per rompere i legami tra le molecole
dell'acqua, quindi il processo sarebbe energeticamente favorito e il composto si scioglierebbe
in acqua.
Immaginiamo ora di mettere in acqua 2 molecole di benzene (un composto organico di forma
esagonale e planare, privo di gruppi chimici capaci di formare legami di qualsiasi tipo con le
molecole di acqua). Ognuna di queste 2 molecole (schematizzate con un ovale nella figura A),
insinuandosi come indicato in figura, tra le molecole di acqua, rompe legami acqua-acqua.
Immaginiamo che ognuna ne rompa 6. Abbiamo avuto la rottura di 12 legami senza che se ne
formino altri, quindi il processo è energeticamente sfavorevole. Ma se le 2 molecole,invece di
esser separate si mettono adiacenti, l'una attaccata ali'altra, senza molecole di acqua tra di
esse (parte B della fig.) il n° dei legami acqua-acqua rotti è 6 e non 12.
RISULTATO
Per evitare di rompere molti legami acqua-acqua,le 2
molecole rimangono attaccate tra loro come se fossero legate,
come se vi fosse un legame chimico, che non c'è
Le molecole rimangono attaccate non perché formano un legame chimico, ma perché non riescono a
formare legami con le molecole del solvente, che le respingono.
Si chiama legame idrofobico quella forza che tiene unite molecole che non riescono a formare
legami con le molecole di acqua.
Quando mettiamo in acqua goccioline di olio (fatto da composti chimici che non
riescono a formare legami con le molecole di acqua), queste goccioline non si
sciolgono in acqua e non restano separate tra loro, ma si riuniscono per formare
goccie più grandi, che, avendo una densità minore di quelle dell'acqua, salgono alla
superficie e formano uno strato formato da solo olio.
Il legame idrofobico ha una enorme importanza in
biologia
- stabilizza la struttura delle proteine e degli acidi nucleici
- mantiene la struttura delle membrane biologiche
LEGAME METALLICO
Un metallo può essere descritto come un reticolo di ioni
positivi (nucleo più elettroni di core) circondati dagli
elettroni più esterni delocalizzati attorno a tutti i
cationi.
Gli elettroni sono liberi di muoversi attraverso l'intero
reticolo:
- Conduzione elettrica
-Conduzione di calore
-
-A livello un po' più approfondito, si può pensare a un sistema di orbitali di legame e
di antilegame delocalizzati sull'intero cristallo del metallo. Queste due serie di
orbitali costituiscono delle bande; quella superiore, di antilegame, è ad energia di
poco più alta, perciò è possibile che vengano facilmente utilizzati orbitali di
antilegame per la conduzione, cioè per lo spostamento di elettroni in quanto la spesa
di energia è molto bassa
E’ il punto di partenza per quasi tutti i processi biologici.
Le molecole interagiscono in una maniera altamente specifica:
modello CHIAVE-SERRATURA (Fisher e Ehrilch)
La complementarità geometrica e chimica fra piccole
molecole biologiche (LIGANDI) e le strutture dei loro
bersagli macromolecolari (RECETTORI) gioca un ruolo
molto importante all’interno dei processi biologici.
La capacità di un recettore di agganciarsi al suo ligando
selettivamente e con alta affinità è dovuta alla formazione di una
serie di legami deboli (legami H, ionici, interazioni di Van der
Waals) sommati ad interazioni favorevoli (es. idrofobiche).
Gli atomi del sito di legame forniscono l’impalcatura necessaria
per conferire alla superficie un dato contorno e particolari
proprietà chimiche
Variazioni anche piccole di tali amminoacidi spesso
compromettono la funzionalità del recettore
Ligando e recettore
N(CH3)2
N(CH3)2
Legame idrofobico
Legame dipolo-dipolo
O
O
O2N
O
N
Complesso con trasferimento
di carica
HO
Interazione ione-dipolo
H
Legame idrogeno
Cl
NH2
+
N
COO-
Legame ionico
HO
Esempi di alcune comuni forme di legame trovate nelle interazioni
farmaco-recettore
Ligando e recettore
Legame covalente:
è di gran lunga il più forte dei legami ligando-recettore.
Forma un legame irreversibile. Raramente viene cercato nell’azione di un
farmaco (eccezione: chemioterapici nel trattamento del cancro)
Legame ionico o elettrostatico:
è molto importante nelle interazioni ligando-recettore in quanto molti gruppi
funzionali dei recettori sono ionizzati a pH fisiologico.
Si formano interazioni reversibili.
Interazioni elettrostatiche:
in forma di forze attrattive ione-dipolo, interazioni dipolo-dipolo e legame H.
Formano legami più deboli del legame ionico.
Sono le interazioni ligando-recettore più diffuse.
Ligando e recettore
Complessi a trasferimento di carica:
si formano quando un gruppo elettron donatore è adiacente a un gruppo
elettron accettore. Il parziale trasferimento di carica crea un debole
legame elettrostatico.
I donatori sono specie ricche di e- p e gruppi chimici con doppietti
elettronici.
Legame idrofobico:
legame molto debole che si forma quando parti non-polari delle molecole
interagiscono in un ambiente privo di acqua.
Si crea un abbassamento dell’energia del sistema e, quindi, una struttura più
stabile.
Forze dispersive di London:
deboli interazioni dipolo-dipolo dovute alla formazione di dipoli transienti in
una struttura.
I dipoli transienti sono tempo-dipendenti e si formano a causa della
variazione nel tempo della distribuzione elettronica nelle molecole.
Ligando e recettore
Farmaco
Farmaco-Recettore
Il legame è dipendente dalla concentrazione [C] del farmaco:
man mano che [C] aumenta nei fluidi extracellulari, l’equilibrio si sposta a
destra e il farmaco si lega al recettore.
Quando [C] diminuisce, a causa del metabolismo e dell’escrezione, l’equilibrio
si sposta verso sinistra e il complesso si dissocia.
A basse concentrazioni un basso numero di recettori è impegnato dal
ligando.
I farmaci con lunga durata d’azione sono quelli che formano legami
stabili con il recettore.
Lewin, IL GENE VIII, Zanichelli
editore S.p.A. Copyright © 2006
Figura riportata nella
pubblicazione originale
di Watson e Crick
Nature, Aprile 1953