Oggi vorrei condividere alcune riflessioni sull
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Oggi vorrei condividere alcune riflessioni sull
Oggi vorrei condividere l’esperienza che sto vivendo già da qualche tempo e che purtroppo è di grande attualità: la ricerca di un nuovo lavoro. La sorte mi ha fatta nascere femmina e già qui, sorge un problema aggiungiamoci che ho più di 40 anni, parlo 3 lingue e che ho imparato un bel po’ di cosucce strada facendo, ecco che non si capisce più che razza di antropoide sono. All’ufficio di collocamento la psicologa affannata poiché appena rientrata dalle ferie e sovra-carica del lavoro della collega, anche lei giustamente partita in viaggio, mi ha detto: “Ce ne fosse di gente come lei sul mercato!” ed io ho guardato con invidia lei e le sue colleghe, sopratutto quella seduta all’accettazione che non sa come fare per mantenere la sua aria super- assorbita dal lavoro … Poi sono andata per un po’ a fare la cernitrice di frutta presso un noto grossista della zona e lì, non sapendo cosa farmi fare mi hanno messa in fondo ad un nastro trasportatore che scaricava mele di fronte ad una gigantessa senegalese che masticava caramelle alla menta. Le mele continuavano a cadere dal nastro imperterrite ed io dovevo disporle molto velocemente dentro ad un cartoncino in un preciso ordine. Naturalmente le mele erano più veloci di me e nel giro di poco tempo mi hanno letteralmente sommersa e mi sono sbellicata dalle risate. Trovavo la cosa divertente, ridevo e speravo di condividere il divertimento con la mia dirimpettaia gigantessa ma il rumore era così forte che non capiva cosa dicevo. Fatto stà che prontamente mi ha salvata e premendo un pulsantino rosso ha fermato il disastro. Poi mi hanno messo a far qualcosa d’altro sempre in un posto molto rumoroso con una équipe di cernitrici romagnole. Nell’altra postazione c’era una squadra di ragazze dei paesi dell’Est, brave , veloci , determinate e silenziose. Tra una cassetta di frutta e l’altra, le anziane mi hanno avvisata che quelle ragazze lì portano via il lavoro alle nostre donne perché accettano di lavorare ad una tariffa oraria impossibile da proporre ad una romagnola. Una mela dopo l’altra mi chiedevo: “Ma i sindacati in tutto questo, cosa c’entrano?” Poi sono andata per un po’ a lavorare come portantina in un ospedale della zona: appalto affidato ad una nota cooperativa. Là dove per normativa occorrono 2 persone addette al trasporto del paziente bèh, ne mettono solo una. Turni di 6 o 12 ore, sempre in piedi su e giù per reparti a trasportar pazienti, prelievi e richieste scritte di visite specialistiche. Già, ancora non comunicano tra reparti via mail o con il fax! Ho conosciuto un signore gentile dipendente dell’ospedale che lavora lì da oltre 20 anni: gravemente ritardato, totalmente analfabeta e per consentirgli di riconoscere gli scatoloni da portare nei vari magazzini , questi vengano contrassegnati con appositi colori ! Strada facendo mi chiedevo: “ Ma i sindacati in tutto questo, che fanno?” Sono grande , grossa e gigiulona: la sofferenza dei pazienti e la fatica hanno avuto il sopravvento e me ne sono andata. Ma la scena più spassosa l’ho vista in quanto utente alla portineria di un altro ospedale: vado a ritirare un referto, ci sono ben 2 tipe dietro al desk: una con una deliziosa acconciatura a cipolla l’altra con abbondante forfora. Quella acconciata fruga nello scatolone dei referti mentre suona i telefono. Dopo un po’, dato che sono un utente rompi balle, suggerisco alla sua collega di rispondere. L’acconciata mi risponde con difficoltà ( forse aveva mal di denti?) che la collega non poteva rispondere perché sorda… Poi sono iniziati i colloqui. Già,mandi il CV e prima o poi qualcuno ti chiama e quel qualcuno è convinto di essere Dio in persona. Il mondo è bello perché è vario ma una cosa accomuna certi imprenditori: considerano i loro dipendenti come un costo e non come una risorsa. I metodi e criteri di selezione sono multicolor : c’è quello che fa appello al selezionatore esterno – psicologo - professionista-costosissimo con mega cravatta che ti chiede di elencare ordinatamente le tue qualità e i tuoi difetti, l’albero genealogico e quali sono le tue priorità. Guai a dire la verità, che desideri solo assaporarti le serate con i tuoi, il gatto e gli amici! Poi c’è quello cool, simpatico che ti accoglie sudaticcio, affabile che ti ha chiamato non per un posto da impiegata ma perché deve aprire nuovi mercati e cerca qualcuno di sveglio ma SOPRATTUTTO non intende investire una lira! Già, ti paga a provvigione, sul venduto. Forse. Poi ci sono quelli che ti fanno passare 2 o 3 colloqui, bell’ufficio , bella équipe, bel prodotto ma anche lì niente contratto: ci metti la tua auto, il tuo telefono, la tua faccia e per venirti incontro ti danno un anticipo sulle potenziali provvigioni!!! Anche qui mi chiedo: “Ma i sindacati che cavolo fanno?” Infine ci sono i fai-da-te. L’ultimo ce l’aveva con gli artisti perché disordinati, creativi e comunisti! Bòh, dato che m’aveva fatto girare un po’ le balle gli ho fatto notare che il Brunelleschi per fare il cupolone qualche competenza doveva pur averla!! Peccato:non sapeva di cosa stessi parlando. Ciao C.