Una stanza da riempire
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Una stanza da riempire
L’Ora di Religione – rubrica “Intorno alla storia” – dicembre 2013 Una stanza da riempire Molto tempo fa in un paese lontano viveva un uomo che, grazie alla sua saggezza e al suo duro lavoro, era riuscito a risparmiare un bel po’ di soldi e a comperare un fertile podere nel quale viveva serenamente insieme ai suoi tre figli maschi. Diventato vecchio, quando si rese conto che la sua vita stava per finire, incominciò a pensare a come dividere tra i suoi figli tutto ciò che possedeva. La decisione si prospettava molto difficile perché a tutti e tre voleva bene in egual misura. Un giorno decise di organizzare una prova per capire quale dei tre figli fosse il più saggio. In questo modo non avrebbe corso il rischio di fare ingiustizie o preferenze. Chiamò i figli al suo capezzale e diede a ciascuno cinque soldi. Poi spiegò loro che con quel denaro avrebbero dovuto comperare qualcosa capace di riempire la sua stanza, siccome era vuota e spoglia. I figli si meravigliarono di quella strana richiesta, ma ognuno prese il proprio denaro e uscì per esaudire il desiderio del padre. Il figlio più grande, pensando che sarebbe stato un compito molto facile, andò al mercato e comperò la prima cosa voluminosa che gli capitò sotto gli occhi: un fascio di paglia. Il secondo figlio ci pensò su per qualche minuto, poi girò per tutte le bancarelle del mercato e alla fine comperò delle bellissime piume. Il figlio più piccolo rifletté a lungo sul problema e si domandò: «Che cosa costa solo cinque soldi e può riempire la stanza di mio padre?». Solo dopo un bel po' di tempo trovò quel che faceva al suo caso e il volto si illuminò. Entrò in un piccolo negozio e con i suoi cinque soldi comperò una candela e dei fiammiferi. Tornò verso casa felice, perché era quasi sicuro di aver trovato la soluzione giusta. Era, però, anche curioso di vedere che cosa avevano acquistato i suoi fratelli per soddisfare il desiderio del padre. Il giorno seguente i tre figli si presentarono, ognuno con il proprio dono. Sul loro volto si poteva leggere un po’ di ansia e di curiosità: volevano al più presto sapere chi di loro aveva superato la prova. Il più grande sparse la paglia sul pavimento, ma era così poca che fu appena sufficiente per coprire un angolo della stanza. Il secondo mostrò le sue piume leggere, ma riuscirono a riempire appena due angoli. Il padre era molto deluso dei due figli maggiori, perché aveva riposto in loro molte delle sue speranze. Allora si rivolse al più piccolo chiedendogli: «E tu che cosa hai comperato?». Il ragazzo prese un fiammifero e accese la candela. Immediatamente la luce di quell’unica fiamma si diffuse in tutta la stanza e la riempì di calore e di serenità. I due fratelli maggiori rimasero stupiti, rimpiansero di aver sottovalutato l’importanza della richiesta del padre e di non aver pensato a una cosa così semplice. Il vecchio padre fu molto felice del regalo del figlio minore, perché non solo era riuscito a riempire tutta la sua stanza, ma gli aveva anche donato luce, calore e serenità. Decise allora di donare al figlio minore tutti i propri averi, perché aveva capito che quel ragazzo era in grado di amministrarli con saggezza ed era capace di avere cura dei suoi fratelli. Editrice ELLEDICI