Leggere la Contemporaneita

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Leggere la Contemporaneita
OTTOBRE 2007
Cinque testi consigliati da un opinion leader del mondo intellettuale
- Leggere la Contemporaneita' TESTI SCELTI DA NICOLETTA LEONARDI
Questo mese ci siamo rivolti a Nicoletta Leonardi, critica e storica della fotografia,
docente di Storia della Fotografia all'Università degli Studi di Catania e Research
Fellow presso lo University College di Londra, da tempo impegnata nei settori della
fotografia documentaria e sociale e dell'arte pubblica grazie alla sua attività
svolta come membro delle a.titolo di Torino. Sono già a disposizione dei nostri lettori
i seguenti titoli.
> Stephen Shore, The Nature
(revised and updated edition)
of Photographs: a Primer, Phaidon, London 2007
Questo 'attrezzo del mestiere', nato da un corso tenuto da Stephen Shore in diversi anni, ha
un obiettivo fondamentale: non tanto quello di esplorare il contenuto, il soggetto
dell'immagine, ma quello di descrivere le qualità tecniche e formali della stampa fotografica.
Sono questi, per Shore, gli elementi che determinano i mezzi che il fotografo utilizza per
interpretare ed esprimere il contenuto di ciò che si trova di fronte all'interno dei suoi scatti.
Non solo. Shore, con questo libro, ci insegna anche come guardare il mondo attorno a noi. In
questo senso “The Nature of Photography” è diventato un manuale indispensabile per chi
studia fotografia, potremmo dire un 'beste seller' della fotografia, perché, a partire dagli anni
Settanta, ha stabilito l'importanza del 'come' guardare l'immagine fotografica e lo fa
mettendosi nei panni del fotografo, immaginando l'approccio, le idee, i concetti che lo guidano
quando si pone di fronte ai propri soggetti. Questo volume contiene inoltre una selezione di
immagini - da quelle classiche di Walker Evans, Brassai e Eugene Atget a quelle più
contemporanee di Bernd e Hilla Becher, Cindy Sherman, Joel Sternfeld, Thomas Struth,
Richard Prince e Andreas Gursky - e di generi - dalla street photography, fino alla fotografia
d'arte e documentaria - per dimostrare come il mondo, catturato dall'obiettivo fotografico,
possa trasformarsi in una fotografia.
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>
Gabriel Orozco, edited by Yve-Alain Bois et al., Thames & Hudson, New York, 2007
Questo libro, pubblicato in occasione della mostra di Orozco al Museo del Palazzo delle Belle
Arti a Città del Messico, è la prima essenziale monografia sull'artista che ricopre tutti gli anni
della sua carriera con una selezione dei lavori più rappresentativi dagli ultimi anni Ottanta ad
oggi. Tra gli scritti che accompagnano questa pubblicazione troviamo il saggio dello storico
dell'arte Yve-Alain Bois sul recente 'ritorno' alla pittura dell'artista come logica formale e
strutturale delle sue tele; la riflessione di Benjamin H. D. Buchloh che inserisce il lavoro
dell'artista nella scia delle pratiche scultoree del XX secolo, nate dal clima di consumismo
postbellico e manifestazioni dello slittamento avvenuto nel rapporto oggetto-soggetto; infine la
lunga intervista con Briony Fer in cui Orozco espone e condivide quelle che sono le motivazioni
e i suoi pensieri relativi all'aspetto concettuale, alla filosofia e alla cultura che sta dietro il suo
lavoro. Con il suo nomadismo tanto nella vita quanto nella sua pratica artistica, in cui passa
dalla scultura al disegno, dalla fotografia alle installazioni, dal collage alla pittura e al video,
Orozco sfugge da ogni possibilità di definizione.
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> Foto: Modernity in Central Europe, 1918-1945, edited by Matthew S.
Witkovsky and Peter Demetz, National Gallery of Art-Washington DC in collaboration with
Thames & Hudson, New York 2007
Tra il 1920 e il 1930 la fotografia diventa un vero e proprio fenomeno in Germania, in
Cecoslovacchia, in Ungheria, in Austria e in Polonia. Compare sulle riviste e nei libri, nei
cartelloni pubblicitari e nelle mostre, viene accolta dagli appassionati e dalle scuole
d'avanguardia: in poco tempo la fotografia diventa il veicolo della coscienza moderna. Questo
catalogo, che accompagna la mostra da poco conclusa alla National Gallery di Washington,
presenta il lavoro di un centinaio di professionisti i cui lavori esemplificano il forte impatto che
questo mezzo esercita nell'Europa Centrale tra le due guerre. Le immagini pubblicate mostrano
tutte insieme per la prima volta i lavori dei grandi maestri dell'arte della prima metà del secolo
accanto ad altri loro contemporanei meno noti, da El Lissitzky, László Moholy-Nagy e Hannah
Hóch a Karel Teige e Jaromír Funke, Kazimierz Podsadecki, Károly Escher e Trude Fleischmann.
Organizzato tematicamente, il libro esplora i soggetti del fotomontaggio, della guerra,
dell'identità di genere, del vivere moderno e del Surrealismo, avanguardia che trova un
supporto tecnico ed espressivo essenziale nei procedimenti fotografici. Mette a fuoco come la
modernità venga condivisa e interpretata da parte di queste nazioni che devono la loro
condizione politica, sociale ed economica al nuovo ordine stabilito a seguito della Prima Guerra
Mondiale.
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> Paul Virilio,
L'arte dell'accecamento, Raffaello Cortina Editore, Milano 2007
Un saggio sull'accecamento, estetico e politico, nell''illuminismo' della nostra contemporaneità
caratterizzata dalla sovraesposizione massmediatica, dove il sensibile è diventato il
fotosensibile e l'oggettività una teleobiettività. È questa l'ultima provocazione di Paul Virilio,
dopo le riflessioni sul simulacro, sulla velocificazione del tempo, sulla dematerializzazione dello
spazio pubblico, sull'ordinarietà dell'incidente e della catastrofe nella perenne condizione
collettiva di "panico freddo" subentrata alle tensioni della "guerra fredda". Nella società della
globalizzazione, in cui la visione dell'osservatore si trasferisce agli innumerevoli canali video
che illuminano il suo abitare, in una fatale distrazione dal mondo circostante 'l'arte di vedere'
diventa infatti la prima vittima. E l'arte contemporanea, essa stessa mediatica e audiovisiva,
non è più, come sosteneva Paul Klee, ciò che rende maggiormente visibile, bensì l'arte di un
accecamento.
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> Vitamin Ph: New Perspectives in
Editors of Phaidon Press, Phaidon, London 2006
Photography, edited by T. J. Demos and
Considerato il libro definitivo sulla fotografia nel mondo dell'arte contemporanea, “Vitamin Ph”
raccoglie 500 immagini di 121 fotografi provenienti da tutto il mondo, che hanno dato un
contributo decisivo alla fotografia d'arte negli ultimi cinque anni. Nominati da una giuria di 78
esperti tra critici, fotografi, curatori e artisti – tra i quali Vince Aletti, Christine Macel, Martin
Parr, Sandra Philips, Mark Godfrey, Tod Papageorge, Tim Griffin, Jack Persekian, Richard
Flood, Donna De Salvo, Katy Seigel, Richard Prince e Sarah Lewis – i 121 fotografi presentati
all'interno del volume offrono una dose di stimolazione e informazione visiva, focalizzandosi in
particolar modo sugli ultimi sviluppi e sugli usi del mezzo, che vanno dalla dispersione alla
reinvenzione della fotografia documentaria. Tutto il lavoro presentato all'interno di Vitamin Ph,
a partire dall'introduzione di T. J. Demos (docente di Storia dell'Arte allo University College di
Londra, membro della rivista Art Journal e collaboratore per Artforum), porta il lettore a
riflettere su alcuni punti chiave: l'impatto dell'avanzare rapido della tecnologia, la mobilità
geografica, il declino della sovranità nazionale testimoniato dalla fotografia...Ecco come la
fotografia, con le sue numerose e crescenti differenze dimostrate anche dalla volontà di
chiamare a raccolta artisti di oltre 30 Paesi, testimonia a sua volta ciò che ci distingue gli uni
dagli altri, ci aiuta a comprendere queste disparità e a metterci in relazione col resto del
mondo.
e ancora...
Vi segnaliamo le nuove acquisizioni e alcune pubblicazioni di particolare interesse che potete
trovare presso il Centro di Documentazione Arti Visive, suddivise per aree tematiche, e
News&Links per essere sempre aggiornati sulle nostre attività.
ARTI VISIVE
*NEW!
Roni Horn. Vatnasafn, Library of Water. Stykkishólmur, Iceland, commissioned and
produced by Artangel, London 2007
Da ormai 30 anni il lavoro di Roni Horn è intimamente coinvolto nella singolare geografia, nella
geologia, nel clima e nella cultura dell'Islanda. 'Turista permanente' dell'isola, come lei stessa
si definisce, la Horn è intervenuta sull'edificio ormai in disuso della biblioteca del villaggio di
Stykkishólmur, costruita nel punto più alto del villaggio con uno stile architettonico elementare
'da faro'. Ed è all'interno di questa struttura che l'artista ha realizzato un'installazione in
progress, commissionata da Artangel, ed uno spazio per la comunità. La pubblicazione che il
Centro vi mette a disposizione permette di seguire lo sviluppo del progetto di Roni Horn
all'interno della biblioteca. Nella sala principale troviamo Water, Selected, 24 colonne di vetro
sparse nello spazio e contenenti l'acqua dei ghiacciai islandesi. La trasparenza dell'acqua
riflette e rifrange le luci della sala sul pavimento dove vi sono scritte 144 parole in inglese e
islandese: You are the Weather (Iceland). Una sala più piccola ospita invece Weather Reports
You, un archivio di racconti e testimonianze della gente del luogo relativi alla meteorologia e al
clima del villaggio. Tre collezioni costituiscono così questa straordinaria biblioteca,
perfettamente inserita nel suo ambiente e nello stile di vita islandese: una collezione di acqua,
una di parole e una di 'storie climatiche'.
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*NEW!
The Archive. Documents of Contemporary Art, edited
Whitechapel, London; The MIT Press, Cambridge (Mass.) 2006
by
Charles
Merewether,
Immagini, oggetti, documenti, tracce: in poche parole l'Archivio. Ma
cos'è l'Archivio, qual è il suo vero valore? Gli scritti e le testimonianze
di artisti, teorici e critici raccolti all'interno di questo volume - edito
dalla Whitechapel all'interno della collana Documents of Contemporary
Art – ci aiutano a dare una risposta. L'Archivio, elemento chiave della
cultura visiva a partire dagli anni Sessanta, è ciò che ci permette di
richiamare e di condividere la memoria e la storia dei principali sviluppi
e progressi del mondo dell'arte; è lo strumento di esplorazione e di
comprensione della storia e della memoria; è lo specchio e la
testimonianza di un'identità culturale e artistica. I contributi di Giorgio
Agamben, The Atlas Group, Walter Benjamin, Christian Boltanski,
Michael Broodthaers, Jacques Derrida, Hal Foster, Ilya Kabakov, Raqs
Media Collective, Alla Sekula – per citarne solo alcuni – ci offrono così
la via d'accesso alla pluralità di voci e di prospettive che hanno
contribuito alla definizione di un tema o di una tendenza.
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Conversation at the Castle. Changing audiences and contemporary art, edited by Mary
Jane Jacob with Michael Brenson, The MIT Press, Cambridge (Mass.); London 1998
Questo libro pone una delle domande più problematiche sulla teoria e sulla pratica artistica: “A
chi si rivolge l'arte contemporanea?” Dopo le lunghe discussioni che hanno diviso l'arte dal
pubblico, questo volume, pubblicato sotto l'auspicio dell'Arts Festival di Atlanta in occasione
delle Olimpiadi del 1996, documenta il dibattito nato dall'incontro tra artisti, critici e pubblico:
da questo primo importante momento di confronto scaturisce la convinzione che il fare arte, il
processo critico di studio e analisi dell'opera e la reazione dello spettatore non sono tre azioni
distinte, bensì fasi successive del medesimo processo. Premessa fondamentale di questo libro:
l'artista e il pubblico hanno qualcosa da comunicare l'uno all'altro. Sotto quest'ottica lo spazio
dell'arte si fa luogo di conversazione, di ricezione e di creazione, capace di sottoporsi alle
diverse e molteplici interpretazioni di chi è pronto ad accogliere il messaggio dell'opera.
FOTOGRAFIA
*NEW!
Work in progress, edited by John Kippin, with essays by John Kippin and David Chandler,
IPRN-International Photography Research Network and The University of Sunderland,
Sunderland 2005
Il Centro vi propone un secondo volume, dopo quello già segnalato nella Newsletter di Aprile,
pubblicato dall'IPRN (International Photography Research Network). Le opere dei fotografi
presentate all'interno di questa pubblicazione sono state scelte come fonte di nuove
opportunità, nuove sfide e di un nuovo modo di intendere la fotografia. Lo dimostrano
Shahidulalam, Phil Collins, Stephen Hughes, Kate Mellor, Helen Sear, Clare Strand. La
fotografia registra e ricrea la realtà in cui viviamo in una miriade di modi: le immagini
trasformano l'ambiente in cui viviamo, sono in grado di comunicare in modo più diretto ed
immediato le idee...Ma oggi la vera sfida della fotografia è un'altra: come si può distinguere
l'uso creativo della macchina fotografica dalla massa di immagini che proliferano nella nostra
esistenza quotidiana e che stimolano continuamente la nostra immaginazione? Quella stessa
massa di immagini che ha oggi raggiunto livelli qualitativi e poetici capaci di sfidare gli scatti
dei fotografi d'arte? L'unico modo per salvaguardare la fotografia come forma d'arte è quello di
considerarla come un atto di resistenza, un mezzo che dà voce alle forme di differenza e di
opposizione rispetto a ciò che è dominante nel comune linguaggio fotografico e che evita di
cadere negli stereotipi proposti dai mass media.
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Confronting Views. 9 photographers on the conflict Israeli-Palestinian conflict, edited
by Wim Melis, introduction by Judith Belifante, Aurora Borealis, Groningen (NL) 2002
L'immagine al servizio dell'ideologia politica acquista un valore
superiore rispetto alla realtà perché capace di rivolgersi direttamente
alle emozioni e di veicolarle secondo i propri scopi, di far apparire il
proprio vicino un nemico, di creare angoscia e preoccupazione
laddove invece dovrebbe essere utilizzata come fonte di
comprensione e integrazione. Le fotografie proposte in questo piccolo
volume si pongono invece un altro obiettivo: quello di rivelare le
conseguenze di questo circolo vizioso di violenza, la violenza del
potere politico e religioso in Palestina e in Israele. Di fronte agli
attentati, ai bombardamenti giornalieri, all'intolleranza dell'una e
dell'altra parte, alla decimazione della popolazione civile, Noorderlicht
ha organizzato nel 2001 una mostra internazionale accompagnata da
questo catalogo: nove fotografi da tutto il mondo hanno disegnato
un'immagine del conflitto e ciascuno ha interpretato a suo modo,
secondo il proprio punto di vista, la situazione attuale, il modello di azione politico-militare e di
reazione della popolazione, il peso della storia, dell'ideologia politica e della violenza.
Confronting Views non vuole prendere posizione, ma semplicemente offrire una via di
approccio alla realtà dei fatti, partendo dalle dure immagini del reportage fotografico fino ad
un'interpretazione più figurata e poetica. La mostra quindi è non solo una documentazione
fredda e imparziale del confronto Israelo-Palestinese, ma in primo luogo un confronto di visioni
fotografiche.
ARCHITETTURA
*NEW!
Guido Incerti, Daria Ricchi, Deane Simpson, Diller + Scofidio (+ Renfro). Architetture in
dissolvenza. Opere e progetti 1979-2007, prefazione di Reinhold Martin, Skira, Milano
2007
Questo volume ci propone un’approfondita panoramica dell’evoluzione di uno degli studi di
architettura più particolari e aperti alla sperimentazione di oggi. Il lavoro di questo studio
newyorchese deve la propria notorietà a un genere che è una sfida per il ruolo odierno sia
dell’architetto che dell’architettura. I suoi progetti interdisciplinari spaziano da oggetti,
installazioni e performance ai media e all’architettura. In anni recenti – con l’arrivo di un terzo
socio – lo studio si è ampliato per estendere il proprio raggio d’azione ai progetti su scala
urbana. Fra le opere realizzate, riconosciute a livello internazionale, si annoverano il Blur
Building per l’Expo svizzera del 2002, il ristorante “the Brasserie” a New York, l’ICA di Boston,
il Lincoln Center e la High-Line, entrambi a New York. Questa importate pubblicazione, con
l'introduzione di Reinhold Martin, ne copre l’evoluzione documentando una ventina di opere,
dalle prime alle più recenti, e contiene saggi che analizzano il contesto, le influenze e le
strategie dello studio, alcune interviste con gli architetti, un dossier cronologico dei loro
incarichi, un itinerario, uno schema che illustra l’evoluzione e la crescita dello studio dal 1979 a
oggi e un DVD dei progetti multimediali e interdisciplinari di Diller + Scofidio (+ Renfro).
ARCHITETTURA & URBANISTICA
SubUrban to SuperRural. Ireland at the Venice Biennale 10th International
Architecture Exhibition, edited by Shane O'Toole, contributes by Boyd Cody Architects et al.,
Gandon Editions, Cork 2006
Curata dai FKL Architects per la Irish Architecture
Foundation, la partecipazione irlandese alla decima
Biennale di Architettura di Venezia si distingue grazie a
nove progetti che illustrano una visione, un sogno per il
futuro: la trasformazione dell'area 'SubUrban' in un' area
'SuperRural' entro il 2030. Questa idea di progettazione
nasce dal desiderio di porre un freno alla costruzione
disorganizzata e diffusa (sprawl) di case e abitazioni al di
fuori dei centri urbani, che ha provocato il fenomeno
definito 'sub-urban sprawl'. Fluidcity di Dominic Stevens,
Tideaways dei MacGabhann Architects, ElastiCity di
Heneghan Peng sono alcune delle soluzioni proposte, ma non mancano le domande e le
riflessioni che il fenomeno porta con sé: “Cosa faremmo se potessimo ricominciare da zero,
con una contea vuota a disposizione?” si chiedono i Boyd Cody Architects; e ancora “Cosa
accadrebbe se non facessimo nulla?”, domanda affrontata dagli ODOS Architects attraverso il
racconto provocatorio Vertical Sprawl, che rappresenta il tentativo di sollevare interesse su
come si vivrà e quali ripercussioni avrà sulla popolazione il modello di 'diffusione orizzontale'
(horizontal sprawl) della periferia urbana.
ARCHITETTURA & DESIGN
*NEW!
Alba Cappellieri, Antonio Citterio: architettura e design, Skira, Milano 2007
“Lei è sicuro di essere un architetto?”. Questa è la domanda che l'autrice pone ad Antonio
Citterio, architetto e designer, durante un'intervista del 2005. Citterio infatti è lontano dalle
mode, dai gesti eclatanti, dalla fama dell'archistar e dalla lotta del rivoluzionario: quello che fa
e che ha fatto è rendere eccezionale ciò che è normale concentrandosi sul disegno, sulla forma,
sui materiali e la loro funzionalità, sui dettagli e sulle finiture con oggetti che, se spesso sono
stati liquidati per la loro scarsa espressività, in realtà hanno saputo osservare i contesti di vita
e i nuovi scenari di consumo. E' l'erede della cultura architettonica milanese, in cui l'architettodesigner veste i panni dell'homo faber, come già prima di lui Ponti, Caccia Dominioni, Albini,
Castiglioni, Gardella e Magistretti. Ciò che emerge dai suoi lavori è la capacità di unire la
qualità con la discrezione, la leggerezza con la capacità di dialogare con l'industria esibiti con
rigore e discrezione e con la capacità di non perdere mai di vista l'unitarietà del progetto.
NEWS & LINK
> Dalla prossima settimana potrete scaricare la Newsletter di Ottobre direttamente dal sito
di Connecting Cultures alla pagina dedicata al Centro di Documentazione Arti Visive
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National Gallery of Art - Washington DC
www.nga.gov
Whitechapel Art Gallery
www.whitechapel.org
Roni Horn-Library of Water
www.libraryofwater.is
Artangel
www.artangel.org.uk
IPRN-International Photography Research Network
www.theiprn.com
Noorderlicht Aurora Borealis
www.noorderlicht.com
Diller Scofidio + Renfro
www.dillerscofidio.com
Irish Architecture Foundation
www.architecturefoundation.ie
Antonio Citterio
www.antoniocitterioandpartners.it
INFO
Catalogo on-line disponibile dal nostro sito www.connectingcultures.info
Centro di Documentazione Arti Visive Connecting Cultures
Via Giorgio Merula, 62 - 20142 Milano
tel 02.89181326 | [email protected]
LUNEDì h.10-17
MARTEDì h. 10-17
GIOVEDì h. 10-17
(sempre su appuntamento)
Si ringrazia