(PON) “CULTURA e SVILUPPO” – FESR 2014-2020

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(PON) “CULTURA e SVILUPPO” – FESR 2014-2020
CULTURA E SVILUPPO
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE
FESR
2014-2020
MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI E DEL TURISMO
SEGRETARIATO GENERALE – SERVIZIO II
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE
CULTURA E SVILUPPO
FESR 2014-2020
PROGRAMMA OPERATIVO NELL’AMBITO DELL’OBIETTIVO
“INVESTIMENTI IN FAVORE DELLA CRESCITA E DELL’OCCUPAZIONE”
Manfredonia (FG)
Il Castello Svevo
Angioino,
sede del Museo
Archeologico
Nazionale.
Foto A. Corrao MiBACT
Napoli, Palazzo
Reale.
Le Scuderie.
Foto A. Corrao MiBACT
Manfredonia (FG)
Santa Maria
Maggiore
di Siponto.
Basilica inferiore.
Foto A. Corrao MiBACT
Pompei (NA).
Domus della
“Venere in
conchiglia”.
Particolare
di affresco.
Foto A. Corrao MiBACT
Reggia di Carditello
(CE).
Una delle sale
al piano nobile.
Foto A. Corrao MiBACT
Reggia di Carditello
(CE).
Piano nobile.
Particolari
degli affreschi
rappresentanti
l’apoteosi del Re.
Foto A. Corrao MiBACT
Locri (RC).
Parco Archeologico
di Locri Epizefiri.
Foto Soprintendenza
per i Beni
Archeologici della
Calabria - MiBACT
Ortigia, Siracusa.
Castello Maniace.
I corpi di fabbrica
destinati ad area
espositiva.
Foto A. Corrao MiBACT
Grumento (PZ).
Museo
Archeologico
Nazionale dell’alta
Val d’Agri.
Foto Segretariato
Regionale Basilicata MiBACT
Caserta, La Reggia.
Foto A. Corrao MiBACT
Manfredonia (FG)
Veduta dal Castello
Svevo Angioino,
sede del Museo
Archeologico
Nazionale.
Foto A. Corrao MiBACT
Caserta, La Reggia.
Elemento
architettonico
della facciata Sud.
Foto A. Corrao MiBACT
Agrigento,
Valle dei Templi.
Il tempio di Ercole.
Foto A. Corrao MiBACT
Metaponto (MT).
Parco archeologico
Foto Segretariato
Regionale Basilicata MiBACT
Manfredonia (FG)
Area archeologica
di Siponto.
Foto A. Corrao MiBACT
Ortigia, Siracusa.
Castello Maniace.
I corpi di fabbrica
destinati ad area
espositiva.
Foto A. Corrao MiBACT
Agrigento,
Valle dei Templi.
Il tempio di Ercole
(particolare).
Foto A. Corrao MiBACT
Pompei (NA).
Casa del Menandro.
Foto A. Corrao MiBACT
Tavola sinottica delle immagini
CCI
2014IT16RFOP001
Titolo
PON Cultura e Sviluppo
Versione
1.2
Primo anno
2014
Ultimo anno
2020
Ammissibile a partire dal
1-gen-2014
Ammissibile fino a
31-dic-2023
Numero della decisione della CE
C(2015)925
Data della decisione della CE
12/02/2015
Numero della decisione di modifica dello SM
Data della decisione di modifica dello SM
Data di entrata in vigore della decisione di modifica dello SM
Regioni NUTS oggetto del programma operativo
ITF3 - Campania
ITF4 - Puglia
ITF5 - Basilicata
ITF6 - Calabria
ITG1 - Sicilia
Indice
1
STRATEGIA PER IL CONTRIBUTO DEL PROGRAMMA OPERATIVO ALLA STRATEGIA DELL'UNIONE PER UNA CRESCITA
11
INTELLIGENTE, SOSTENIBILE E INCLUSIVA E AL RAGGIUNGIMENTO DELLA COESIONE ECONOMICA, SOCIALE E TERRITORIALE
1.1.
1.2.
2
Strategia per il contributo del programma operativo alla strategia dell'Unione
per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva e al raggiungimento
della coesione economica, sociale e territoriale
1.1.1. Descrizione della strategia del programma per contribuire alla realizzazione
della strategia dell’Unione per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva
e per il conseguimento della coesione economica, sociale e territoriale
1.1.2. Motivazione della scelta degli obiettivi tematici e delle corrispondenti priorità d’investimento
Motivazione della dotazione finanziaria
ASSI PRIORITARI
2.A
ASSE I
Descrizione degli assi prioritari diversi dall'assistenza tecnica
RAFFORZAMENTO DELLE DOTAZIONI CULTURALI
2.A.1 Asse prioritario
2.A.2 Motivazione della definizione di un asse prioritario che riguarda più di una categoria di regioni,
di un obiettivo tematico o di un Fondo
2.A.3 Fondo, categoria di regioni e base di calcolo per il sostegno dell'Unione
2.A.4
2.A.5
2.A.6
2.A.7
2.A.8
2.A.9
2.A.10
ASSE II
Priorità d’investimento – 6c
Obiettivi specifici corrispondenti alla priorità d'investimento e ai risultati attesi
Azioni da sostenere nell'ambito della priorità d'investimento (per priorità d'investimento)
2.A.6.1 Descrizione della tipologia e degli esempi delle azioni da sostenere e del loro contributo
atteso agli obiettivi specifici, compresa, se del caso, l'individuazione dei principali gruppi di
destinatari, dei territori specifici interessati e dei tipi di beneficiari
2.A.6.2 Principi guida per la selezione delle operazioni
2.A.6.3 Uso programmato degli strumenti finanziari
2.A.6.4 Uso programmato dei grandi progetti
2.A.6.5 Indicatori di output per priorità d'investimento e, ove pertinente, per categoria di regioni
12
12
22
23
25
26
26
26
26
26
26
27
28
28
32
33
33
33
Innovazione sociale, cooperazione transnazionale e contributo agli obiettivi tematici 1-7
Quadro di riferimento dell'efficacia dell'attuazione
Categorie di operazione
Sintesi dell'uso previsto dell'assistenza tecnica comprese, se necessario, azioni volte a rafforzare
la capacità amministrativa delle autorità coinvolte nella gestione e nel controllo dei programmi
e dei beneficiari (per asse prioritario)
34
34
35
36
ATTIVAZIONE DEI POTENZIALI TERRITORIALI DI SVILUPPO LEGATI ALLA CULTURA
2.A.1 Asse prioritario
2.A.2 Motivazione della definizione di un asse prioritario che riguarda più di una categoria di regioni,
di un obiettivo tematico o di un Fondo
2.A.3 Fondo, categoria di regioni e base di calcolo per il sostegno dell'Unione
37
37
37
2.A.4
2.A.5
2.A.6
38
38
39
39
Priorità d'investimento – 3a
Obiettivi specifici corrispondenti alla priorità d'investimento e ai risultati attesi
Azioni da sostenere nell'ambito della priorità d'investimento (per priorità d'investimento)
2.A.6.1 Descrizione della tipologia e degli esempi delle azioni da sostenere e del loro contributo
atteso agli obiettivi specifici, compresa, se del caso, l'individuazione dei principali gruppi
di destinatari, dei territori specifici interessati e dei tipi di beneficiari
2.A.6.2 Principi guida per la selezione delle operazioni
2.A.6.3 Uso programmato degli strumenti finanziari
2.A.6.4 Uso programmato dei grandi progetti
2.A.6.5 Indicatori di output per priorità d'investimento e, ove pertinente, per categoria di regioni
37
40
41
41
41
2.A.4
2.A.5
2.A.6
2.A.4
2.A.5
2.A.6
2.A.7
2.A.8
2.A.9
2.A.10
3
Priorità d'investimento – 3b
Obiettivi specifici corrispondenti alla priorità d'investimento e ai risultati attesi
Azioni da sostenere nell'ambito della priorità d'investimento (per priorità d'investimento)
2.A.6.1 Descrizione della tipologia e degli esempi delle azioni da sostenere e del loro contributo
atteso agli obiettivi specifici, compresa, se del caso, l'individuazione dei principali gruppi di
destinatari, dei territori specifici interessati e dei tipi di beneficiari
2.A.6.2 Principi guida per la selezione delle operazioni
2.A.6.3 Uso programmato degli strumenti finanziari
2.A.6.4 Uso programmato dei grandi progetti
2.A.6.5 Indicatori di output per priorità d'investimento e, ove pertinente, per categoria di regioni
Priorità d'investimento – 3c
Obiettivi specifici corrispondenti alla priorità d'investimento e ai risultati attesi
Azioni da sostenere nell'ambito della priorità d'investimento (ripartite per priorità d'investimento)
2.A.6.1 Descrizione della tipologia e degli esempi delle azioni da sostenere e del loro contributo
atteso agli obiettivi specifici, compresa, se del caso, l'individuazione dei principali gruppi
di destinatari, dei territori specifici interessati e dei tipi di beneficiari
2.A.6.2 Principi guida per la selezione delle operazioni
2.A.6.3 Uso programmato degli strumenti finanziari
2.A.6.4 Uso programmato dei grandi progetti
2.A.6.5 Indicatori di output per priorità d'investimento e, ove pertinente, per categoria di regioni
44
45
45
45
46
46
47
47
49
49
49
50
Innovazione sociale, cooperazione transnazionale e contributo agli obiettivi tematici 1-7
Quadro di riferimento dell'efficacia dell'attuazione
Categorie di operazione
Sintesi dell'uso previsto dell'assistenza tecnica comprese, se necessario, azioni volte a rafforzare
la capacità amministrativa delle autorità coinvolte nella gestione e nel controllo dei programmi
e dei beneficiari (per asse prioritario)
51
51
52
53
2.B
Descrizione degli assi prioritari per l’assistenza tecnica
ASSE III ASSISTENZA TECNICA
2.B.1 Asse prioritario
2.B.2 Motivazione della definizione di un asse prioritario che riguarda più di una categoria di regioni
2.B.3 Fondo e categoria di regioni
2.B.4 Obiettivi specifici e risultati attesi
2.B.5 Indicatori di risultato
2.B.6 Azioni da sostenere e previsione del loro contributo agli obiettivi specifici (per asse prioritario)
2.B.6.1 Descrizione delle azioni da sostenere e previsione del loro contributo agli obiettivi specifici
2.B.6.2 Indicatori di output che si prevede contribuiscano al conseguimento dei risultati (per asse prioritario)
2.B.7 Categorie di operazione (per asse prioritario)
54
54
54
54
54
54
54
55
55
57
58
PIANO DI FINANZIAMENTO
4
42
42
43
43
3.1
3.2
Dotazione finanziaria a titolo di ciascun fondo e importi della riserva di efficacia dell'attuazione
Dotazione finanziaria totale per fondo e cofinanziamento nazionale (in EUR)
APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO TERRITORIALE
4.1
4.2
4.3
4.4
4.5
Sviluppo locale di tipo partecipativo
Azioni integrate per lo sviluppo urbano sostenibile
Investimenti territoriali integrati (ITI)
Modalità delle azioni interregionali e transnazionali, nell'ambito del programma operativo,
con beneficiari situati in almeno un altro Stato membro
Contributo delle azioni previste nell'ambito del programma alle strategie macroregionali
e strategie relative ai bacini marittimi, subordinatamente alle esigenze delle aree interessate
dal programma così come identificate dallo Stato membro
59
60
60
63
64
64
65
65
65
5
ESIGENZE SPECIFICHE DELLE ZONE GEOGRAFICHE PARTICOLARMENTE COLPITE DALLA POVERTÀ
O DEI GRUPPI BERSAGLIO A PIÙ ALTO RISCHIO DI DISCRIMINAZIONE O ESCLUSIONE SOCIALE
5.1
5.2
Zone geografiche particolarmente colpite dalla povertà o gruppi bersaglio a più alto rischio
di discriminazione o esclusione sociale
Strategia intesa a rispondere alle esigenze specifiche delle aree geografiche più colpite
dalla povertà o dei gruppi bersaglio a maggior rischio di discriminazione o esclusione sociale
e, se pertinente, contributo all'approccio integrato esposto nell'accordo di partenariato
6
ESIGENZE SPECIFICHE DELLE AREE GEOGRAFICHE AFFETTE DA SVANTAGGI NATURALI
O DEMOGRAFICI GRAVI E PERMANENTI
6.1
Esigenze specifiche delle aree geografiche affette da svantaggi naturali
o demografici gravi e permanenti
7
AUTORITÀ E ORGANISMI RESPONSABILI DELLA GESTIONE FINANZIARIA, DEL CONTROLLO E DELL’AUDIT
E RUOLO DEI PARTNER PERTINENTI
7.1
7.2
Autorità e organismi pertinenti
Coinvolgimento dei partner pertinenti
7.2.1 Azioni adottate per associare i partner alla preparazione del programma operativo e loro ruolo
nelle attività di esecuzione, sorveglianza e valutazione del programma
8
COORDINAMENTO TRA I FONDI, IL FEASR, IL FEAMP E ALTRI STRUMENTI DI FINANZIAMENTO
DELL'UNIONE E NAZIONALI E CON LA BEI
9
CONDIZIONALITÀ EX ANTE
10
9.1
9.2
Condizionalità ex ante
Descrizione delle azioni volte a ottemperare alle condizionalità ex ante,
degli organismi responsabili e calendario
RIDUZIONE DEGLI ONERI AMMINISTRATIVI PER I BENEFICIARI
11
10.1
Riduzione degli oneri amministrativi per i beneficiari
PRINCIPI ORIZZONTALI
12
11.1
11.2
11.3
Sviluppo sostenibile
Pari opportunità e non discriminazione
Parità tra uomini e donne
ELEMENTI DISTINTI
12.1
12.2
12.3
Grandi progetti da attuare durante il periodo di programmazione
Quadro di riferimento dell'efficienza dell’attuazione del programma operativo
Partner pertinenti coinvolti nella preparazione del programma
67
68
68
69
70
71
72
72
72
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82
85
86
89
90
90
91
93
94
94
94
1
STRATEGIA
PER IL CONTRIBUTO DEL
PROGRAMMA OPERATIVO
ALLA STRATEGIA
DELL’UNIONE
PER UNA CRESCITA
INTELLIGENTE,
SOSTENIBILE E INCLUSIVA
E AL RAGGIUNGIMENTO
DELLA COESIONE
ECONOMICA, SOCIALE
E TERRITORIALE
1
Strategia
1.1. STRATEGIA PER IL CONTRIBUTO DEL PROGRAMMA OPERATIVO ALLA STRATEGIA
DELL’UNIONE PER UNA CRESCITA INTELLIGENTE, SOSTENIBILE E INCLUSIVA E AL
RAGGIUNGIMENTO DELLA COESIONE ECONOMICA, SOCIALE E TERRITORIALE
1.1.1. Descrizione della strategia del programma per contribuire alla realizzazione della
strategia dell’Unione per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva e per il
conseguimento della coesione economica, sociale e territoriale
Il contributo della cultura alla Strategia Europa 2020
L’impianto strategico del PON è stato definito dal Ministero dei beni, delle attività culturali e del turismo d’intesa con il sistema delle “regioni meno sviluppate” e con gli altri attori istituzionali coinvolti nel processo di
condivisione partenariale attivato nell’ambito della definizione dell’Accordo di Partenariato Italia (AdP) per la
programmazione della politica di coesione 2014-2020. La strategia che sostiene il PON trova le sue premesse
in alcuni capisaldi di riferimento europeo che hanno indicato valori e opportunità legate alla trasversalità della
cultura, affermando la sua capacità di contribuire significativamente alle direttrici strategiche di Europa 2020
che hanno trovato adeguata declinazione nell’ambito della stessa politica di coesione e dell’Accordo di Partenariato Italia che da questa discende. A seguito dell’adozione della strategia “Europa 2020” (2010) del
Consiglio europeo il tema relativo al contributo della cultura alla costruzione di una società “intelligente, sostenibile ed inclusiva” è stato ampiamente condiviso nelle sedi politiche e tecniche di livello europeo.
Nelle Conclusioni del Consiglio europeo sul contributo della cultura all’attuazione della strategia di Europa 2020
(2011/C175/01) e nella Comunicazione della Commissione “Valorizzare i settori culturali e creativi per favorire
la crescita e l’occupazione nell’UE” (COM(2012) 537 final) si prende definitivamente atto delle forti potenzialità dei settori culturale e creativo e della cultura in senso lato rispetto ai tre cardini della strategia Europa 2020:
- con riferimento alla crescita intelligente, il settore culturale implica la produzione di servizi e beni
competitivi e di alta qualità, caratterizzati da creatività e innovazione anche in ragione del legame con
il settore dell’istruzione che consente la formazione di una forza lavoro qualificata;
- rispetto alla crescita sostenibile, la domanda e la fruizione culturale promuovono una mobilità più
rispettosa dell’ambiente, l’uso di tecnologie innovative sostenibili, compresa la digitalizzazione che garantisce la disponibilità on line di contenuti culturali. Il settore culturale può inoltre svolgere un ruolo
essenziale nel rafforzare comportamenti singoli e collettivi maggiormente rispettosi dell’ambiente;
- in relazione alla crescita inclusiva, l’ambito culturale è quello senz’altro più adatto alla promozione
del dialogo interculturale e al rafforzamento, mediante attività e programmi culturali, della coesione sociale e dello sviluppo delle collettività sia in termini di individui sia di organizzazioni.
Con riferimento alle iniziative faro della strategia Europa 2020 (Un’agenda digitale europea e L’Unione dell’innovazione) il Consiglio europeo riconosce i settori culturale e creativo come un’importante fonte d’innovazione
tecnologica e non tecnologica, invitando a sfruttare appieno l’elevato potenziale economico delle industrie culturali e creative per accelerare il processo di trasformazione dell’Europa (Raccomandazione del Consiglio del 13
luglio 2010 relativa all’orientamento n.4 per le politiche economiche degli Stati membri e dell’Unione).
Attraverso il “piano di lavoro per la cultura 2011-2014” (GU C 325 del 2.12.2010) adottato dal Consiglio dell’Unione europea e dai rappresentanti dei governi degli Stati Membri in attuazione dell’Agenda europea per la
cultura (GU C 287 del 29.11.2007), si è data ulteriore esplicitazione al contributo della cultura al conseguimento di Europa 2020 nel quadro delle diverse iniziative e programmi dell’UE, attraverso l’individuazione di sei
priorità allineate con la Strategia 2020: diversità culturale, dialogo interculturale e cultura accessibile e inclusiva;
industrie culturali e creative; competenze e della mobilità a livello europeo; patrimonio culturale, compresa la
mobilità delle collezioni; cultura nell’ambito delle relazioni esterne; statistiche culturali.
La cultura rappresenta anche un driver importante nel quadro della strategia UE dedicata allo sviluppo
della macro regione Adriatico-Ionica (Eusair) che, come specificata nel relativo piano d’azione, comprende
le 5 regioni italiane meno sviluppate. Considerati i possibili ambiti di coerenza e di convergenza, sia tematica sia territoriale, la logica d’intervento del PON tiene quindi conto dei riferimenti pertinenti al riguardo,
come puntualmente illustrati più avanti (Sez. 4.5).
> 12
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO
Strategia
1
Il settore culturale nelle Priorità dei Regolamenti
Le priorità strategiche previste dai Regolamenti dei Fondi relativi alla politica di coesione per il periodo
2014-2020 indirizzano la programmazione degli investimenti nel settore culturale principalmente verso
l’Obiettivo Tematico n. 6 dedicato a “proteggere l’ambiente e promuovere l’uso sostenibile delle risorse”;
nello specifico, attraverso il volet tematico dedicato a “proteggere, promuovere e sviluppare il patrimonio
culturale” (priorità 6.c). Il patrimonio culturale viene inteso quale specifica dotazione territoriale, in quanto
infrastruttura materiale od immateriale capace di alimentare processi sostenibili di sviluppo territoriale secondo un approccio integrato, teso a mettere in risalto e valorizzare le specificità delle regioni europee.
L’obiettivo dell’inclusione sociale è ugualmente associato nei regolamenti ad un migliore e più ampio accesso alla
cultura, che anche attraverso l’uso delle TIC contribuisce ad integrare le fasce deboli della popolazione. In coerenza
con i più recenti orientamenti europei sopra illustrati, un focus particolare è dedicato dai regolamenti e dallo stesso
Position Paper Italia al settore culturale, in particolare ai settori dell’industria creativa e della cultura, nei confronti
dell’innovazione e dello sviluppo di PMI in ambiti emergenti, con riferimento a diverse priorità dell’Obiettivo tematico 3. In tali ambiti il comparto dei beni culturali può rispondere soprattutto in relazione al potenziale detenuto dal sistema delle imprese, anche di quelle attive nell’ambito del privato sociale, che operano nel settore delle
industrie culturali e creative cui necessariamente viene associato il concetto di innovazione, intesa non solo come
prodotto delle loro attività, ma anche come capacità di fecondare altri settori e generare contesti creativi.
Gli indirizzi della strategia nazionale di riforma e il ruolo del settore culturale
I recenti Programmi Nazionali di Riforma costruiti secondo gli indirizzi derivanti dalle sfide della Strategia
2020 ed in risposta alle Raccomandazioni specifiche per Paese, riservano un ruolo distinto e specifico alla
cultura tra i settori sui quali puntare in termini di riforma per la crescita, individuando misure specifiche nell’agenda nazionale indirizzata a dare concretezza ai processi di cambiamento attesi.
La strategia nazionale delineata con il PNR 2014, in continuità con i PNR 2012 e 2013, rafforza l’indicazione del settore dei beni culturali e del turismo come “fattore di crescita” e, a partire dall’analisi di punti
di forza ed opportunità (PNR 2014, Parte I, cap. I.14), individua le aree di riforma prioritarie rivolte al rafforzamento e alla qualificazione del sistema dell’offerta turistico-culturale nazionale, in modo da renderlo
sempre più allineato con le aspettative della domanda, anche attraverso la definizione di forme più efficienti di gestione dei beni e alla maggiore valorizzazione del ruolo dei privati, al sostegno al sistema degli
attori economici con particolare attenzione a quelli della filiera turistica (PNR 2014, Parte II, cap. II.9).
Questa strategia nazionale di riforma trova conferma ed attuazione nelle recenti misure governative adottate per il rilancio e lo sviluppo economico competitivo del Paese (Decreto “Valore Cultura” - DL 91/2013
cvt L.112/2013; Piano “Destinazione Italia” - DL 145/2013; Decreto “Art Bonus” “Disposizioni urgenti per
la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo” – DL 83/2014).
Si tratta dunque di una programmazione strategica che è parte integrante e consolidata dell’agenda politica per la crescita del Paese nel confronto con le istanze di livello europeo, che si mantiene coerente e continua negli avvicendamenti politici e di governo.
Il sottoutilizzo delle risorse culturali nelle Regioni meno sviluppate
Prendendo in considerazione la fruizione turistico-culturale, intesa sia come componente tematica dei flussi turistici che come numero dei visitatori dei siti culturali, appare evidente lo squilibrio tra le regioni del Mezzogiorno e quelle del Centro e del Nord Italia. A fronte di una crescita sensibile nel periodo 2000 - 2012 delle
presenze turistiche nel sud (+11,9%) e nelle cinque regioni interessate dal programma (+11,3%), con l’eccezione della sola Campania che esprime un valore fortemente negativo (-11%), l’indicatore della capacità di attrazione dei consumi turistici (ISTAT, giornate di presenza - italiani e stranieri - nel complesso degli esercizi ricettivi
- per abitante) denota una forte debolezza di queste regioni (3,6) nel confronto con le regioni del Centro (7,7)
e del Nord (7,9) - Cfr. Figura 1.
Il patrimonio culturale “fruibile” presente nelle regioni del Mezzogiorno (1.150 luoghi della cultura statali
e non statali, 792 dei quali localizzati nelle cinque “regioni meno sviluppate”), ha attratto nel 2011 circa
17,6 milioni di visite (“solo” il 17% della domanda culturale complessiva), di cui quasi il 90% concentrate
nelle cinque regioni interessate dal Programma.
Come noto, è difficile stimare le dimensioni economiche (occupazione e valore aggiunto generati) del turismo
culturale come fenomeno a sé stante, mentre sono disponibili dati relativi al settore turistico nel suo com-
STRATEGIA PER IL CONTRIBUTO DEL PROGRAMMA OPERATIVO ALLA STRATEGIA DELL’UNIONE PER UNA
CRESCITA INTELLIGENTE, SOSTENIBILE E INCLUSIVA E AL RAGGIUNGIMENTO DELLA COESIONE
ECONOMICA, SOCIALE E TERRITORIALE
13 <
1
Strategia
FIGURA 1-DATI SULLE PRESENZE TURISTICHE (Fonte ISTAT)
Regioni ripartizioni
geografiche
Popolazione Presenze
totali (2012)
Variazione presenze
(2002-2012)
Capacità di attrazione
consumi turistici
CAMPANIA
5.767.087
18.410.150
-11%
3,2
PUGLIA
4.050.438
13.291.863
53,60%
3,3
BASILICATA
576.878
1.881.814
28,80%
3,3
CALABRIA
1.958.328
8.358.186
33,00%
4,3
SICILIA
4.999.893
14.273.969
6,40%
2,9
56.215.982
11,30%
3,2
Tot. Regioni meno sviluppate 17.352.624
Italia
59.539.717
380.711.483
12,30%
6,4
Nord
27.288.675
215.775.496
15,40%
7,9
Centro
11.636.602
90.083.952
5,90%
7,7
Mezzogiorno
20.614.441
74.852.035
11,90%
3,6
plesso – di cui si stima che il segmento culturale, rappresenti circa il 25% in termini di presenze – che permettono di evidenziarne il contributo alla formazione del reddito nazionale e all’occupazione, tenendo conto
anche dell’effetto moltiplicatore keynesiano. Applicando la quota di mercato del turismo culturale (25% delle
presenze totali) al dato nazionale, nel 2011 la spesa generata dal turismo culturale sarebbe di circa 24 miliardi
di euro, per un valore aggiunto totale (diretto, indiretto, indotto) di circa 25,6 miliardi di euro. In termini occupazionali, il turismo culturale, nel 2011, avrebbe dato occupazione direttamente a circa 550 mila unità,
mentre l’impatto occupazionale totale, inclusi le attività indirette e indotte, sarebbe di oltre 850mila unità di
lavoro (Cultura, sviluppo e politica di coesione, DPS/Invitalia, 2013, paper non pubblicato).
Queste stime evidenziano come il rafforzamento della capacità attrattiva del nostro patrimonio culturale,
soprattutto nel Mezzogiorno dove questa è ancora troppo al di sotto delle sue potenzialità, costituisce una
leva rilevante per il loro sviluppo.
Prendendo in considerazione esclusivamente il patrimonio di pertinenza statale nelle regioni meno sviluppate (con
l’eccezione quindi del patrimonio della Sicilia di pertinenza regionale), più omogeneo per caratteristiche e rilevanza
rispetto a quello non statale, si rilevano infatti elevati margini di incremento dei livelli di attrazione e fruizione. L’indice di domanda culturale (ISTAT: numero di visitatori degli istituti statali di antichità e d’arte per istituto statale)
nei luoghi della cultura statali mostra nel 2013 un numero medio di visitatori/anno per istituto di poco superiore
alle 65.000 unità (media su cui incide fortemente l’elevato numero dei visitatori del sito archeologico di Pompei),
inferiore al valore medio nazionale (che supera gli 88.000), a quello del Centro (quasi 143.000 unità, media condizionata dai dati di fruizione dei luoghi della cultura della Capitale) e a quello centro nord (110.000 circa).
I livelli di possibile sottoutilizzo delle dotazioni culturali statali nelle regioni meno sviluppate interessano più significativamente Basilicata, Calabria e Puglia, rispettivamente con un numero medio di visitatori annuo per istituto pari
a 12.400 (per 16 istituti), 13.900 (per 14 istituti) e 27.900 (per 19 istituti). La Campania mostra invece quantità
ben più elevate (104.000), prossime alle medie nazionali ed a quelle del comparto centro-nord - Cfr. Figura 2.
Le cause che provocano questo fenomeno di sottoutilizzo sono molteplici e riguardano sia fattori di contesto generale che interessano il complesso delle Regioni del Sud (fra cui principalmente la debolezza del sistema dei trasporti e l’accessibilità; la competitività e la qualità dei servizi di accoglienza turistica; la
concentrazione stagionale dell’offerta e della domanda turistica) e sui quali dovranno incidere altri Programmi Operativi (nazionali e regionali), sia fattori più specificamente collegati alle politiche di tutela, valorizzazione e attivazione degli effetti del patrimonio culturale.
Fra questi ultimi: condizioni non ottimali di conservazione del patrimonio; la concentrazione di attrattori in determinate aree (con fenomeni di spiazzamento della domanda) o, al contrario, l’isolamento di singoli attrattori in aree prive di adeguati servizi e collegamenti; l’offerta di servizi di fruizione non adeguati a standard
internazionali; la scarsa integrazione dell’offerta culturale (attrattori nazionali, patrimonio locale materiale e
immateriale, risorse di “saper fare” del territorio); la debolezza di servizi di prossimità agli attrattori principali;
la scarsa capacità di attrarre quote più rilevanti di domanda e valore aggiunto per la debolezza del tessuto di
attività direttamente connesse nella filiera delle imprese culturali. Su questi fattori intende agire la strategia
del PON Cultura e Sviluppo in collegamento con le strategie declinate nei Programmi Operativi Regionali.
> 14
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO
1
Strategia
FIGURA 2-DATI SUI VISITATORI DEI SITI STATALI E NON STATALI (FONTE MiBACT-ISTAT)
Regioni Ripartizioni
geografiche
2006
2011
SITI STATALI
2013
Istituti visitatori
n.
SITI STATALI E NON
STATALI
Istituti visitatori
n.
SITI STATALI
CAMPANIA
59
6.769.725
236
13.947.130
59
5.461.016
indice
domanda
culturale
108,1
214
7.529.290
59
6.135.758
indice
domanda
culturale
104,0
PUGLIA
17
442.569
156
1.409.210
20
559.974
28,0
151
1.538.199
19
516.106
27,2
BASILICATA
13
276.442
74
385.408
16
206.972
12,9
53
257.291
16
198.483
12,4
CALABRIA
16
321.340
131
1.293.428
13
152.772
13,2
156
1.273.224
14
194.807
13,9
Istituti visitatori
n.
SITI STATALI E NON
STATALI
Istituti
visitatori
n.
SITI STATALI
Istituti visitatori
n.
SICILIA
-
-
261
6.272.200
-
-
-
218
4.868.306
-
-
-
Totale Regioni meno
sviluppate
ITALIA
105
7.810.076
858
23.307.376
108
6.380.734
59,1
792
15.466.310
108
7.045.154
65,2
402
34.574.591
4.742
97.276.585
414
40.280.194
95,8
4.588
103.888.764 431
38.221.728
88,7
Nord
97
8.495.964
2.120
33.778.018
107
7.858.317
82,8
2.106
39.453.752
107
6.163.102
57,6
Centro
166
17.777.158
1.367
37.940.906
160
25.361.621
140,0
1.332
46.826.499
171
24.438.050
142,9
Mezzogiorno
139
8.301.469
1.255
25.557.661
147
7.060.256
54,4
1.150
17.608.513
153
7.620.626
49,8
La presa in conto dell’esperienza dei precedenti cicli di programmazione: lezioni apprese
Il settore dei beni e delle attività culturali ha partecipato alla programmazione 2007-2013 prevalentemente
secondo un approccio che ne riconosce la forte valenza strategica nell’ambito delle politiche volte all’incremento dell’attrattività e della competitività territoriale. In questa logica il Quadro Strategico Nazionale
(QSN) 2007-2013 individuava nella priorità 5 - Valorizzazione delle risorse naturali e culturali per l’attrattività e lo sviluppo, l’ambito principale di intervento per il settore dei beni e delle attività culturali, all’interno
di un approccio fondato sulla valorizzazione integrata delle principali componenti dell’offerta territoriale,
orientata ad attivare la filiera del turismo culturale e naturalistico.
Il QSN 2007-2013 dà continuità alla programmazione del ciclo 2000-2006 riorientando la strategia, rafforzando l’integrazione tra cultura, natura e turismo – senza ricorso ai complessi meccanismi della progettazione
integrata – e potenziando l’attenzione agli aspetti gestionali, promuovendo investimenti nella promozione e nelle
attività culturali per rafforzare l’attrattività territoriale. Inoltre, pur riconoscendo il ruolo determinante delle regioni e degli enti locali in questo specifico ambito della programmazione, sollecita il contributo di “centri di
competenza nazionali” in grado di fornire strumenti tecnici e di metodo e occasioni di coordinamento dell’azione regionale. Questa impostazione, nel caso delle regioni dell’Obiettivo Convergenza, si sostanzia nella definizione di un programma operativo dedicato, di natura sovra regionale (POIn Attrattori culturali, naturali e
turismo), che si fonda sulla consapevolezza che “l’azione delle Regioni (nei rispettivi Programmi Operativi Regionali) non è sufficiente, da sola e in assenza di un’azione collettiva e a scala interregionale, a determinare condizioni di effettiva eccellenza del sistema di offerta delle risorse e quindi a rendere il sistema di tali risorse fattore
di competitività e di attrattività decisivo sul mercato turistico mondiale”.
Il ciclo 2007-2013 non è ancora concluso, tuttavia, avendo a riferimento in particolare l’esperienza del
POIn, è senz’altro possibile riflettere e trarre insegnamenti da alcune evidenti criticità che hanno accompagnato la sua attuazione, già prese in conto nei processi di riprogrammazione intervenuti nel 2012.
Tali criticità attengono nello specifico ad una cooperazione istituzionale e tecnica che, fondata su processi di confronto troppo complessi e riprodotti nell’architettura gestionale del programma – e solo nell’ultimo anno corretti e semplificati - ha condizionato la filiera decisionale con conseguenze gravi sui tempi di attuazione.
Ne deriva che, a fronte della piena conferma che la cultura rappresenta un settore in grado di produrre effetti rilevanti nei processi di sviluppo territoriale e del ruolo, in particolare nel nostro Paese, che a questo
fine essa svolge, la strategia dell’AdP e dello stesso PON si ispira a scelte di continuità con la riprogrammazione intervenuta nell’ambito del POIn. Pertanto, la presa in conto dei fattori di rischio e di debolezza
passa attraverso l’adozione di alcuni principi: la semplificazione delle governance, l’identificazione a monte
delle priorità strategiche e territoriali, la sostenibilità gestionale e finanziaria.
La strategia declinata dall’AdP per il settore culturale
L’AdP assume la priorità di investimento 6.c dei Regolamenti finalizzandola alla sfera della valorizzazione
delle risorse culturali, considerate oltre che per il loro valore intrinseco che le pone al centro delle politiche
di tutela e di conservazione, anche quali asset potenzialmente decisivi per lo sviluppo territoriale con rife-
STRATEGIA PER IL CONTRIBUTO DEL PROGRAMMA OPERATIVO ALLA STRATEGIA DELL’UNIONE PER UNA
CRESCITA INTELLIGENTE, SOSTENIBILE E INCLUSIVA E AL RAGGIUNGIMENTO DELLA COESIONE
ECONOMICA, SOCIALE E TERRITORIALE
15 <
1
Strategia
rimento al sistema turistico e più in generale, alla coesione sociale e territoriale. L’analisi dell’AdP rileva infatti condizioni di “sottoutilizzo” di tali asset, su cui è pertanto necessario intervenire affinché tale dimensione potenziale possa concretamente ed efficacemente esplicarsi nel conseguimento atteso.
Nella visione dell’AdP la strategia per la valorizzazione delle risorse culturali è rivolta al miglioramento delle
condizioni di offerta e di fruizione del patrimonio in quelle aree di attrazione culturale che si distinguano
per la loro “rilevanza strategica”, considerata premessa imprescindibile per ricercare il consolidamento e
la promozione di processi di sviluppo territoriale.
La concentrazione di attrattori culturali e la considerazione delle condizioni di contesto (anche relativamente all’accessibilità e alla fruibilità dei luoghi) sono considerati i possibili criteri attraverso cui individuare la rilevanza
strategica, attuale e potenziale da porre a raffronto con la domanda di nuovi servizi su cui avviare mirate azioni
di sostegno che sappiano promuovere sinergie tra il tessuto culturale e sociale e il sistema economico.
Questa integrazione tra settori costituisce l’ulteriore componente strategica individuata dall’AdP per le aree
di attrazione culturale che nel caso degli interventi territorialmente mirati sollecita l’adozione di un approccio intersettoriale, alla ricerca di occasioni di fertilizzazione reciproca fra settori tradizionali e ad alta tecnologia, fra industrie manifatturiere e industrie creative, culturali e turistiche.
Gli stessi documenti di indirizzo adottati negli ultimi anni dal policy maker europeo sottolineano sempre più
l’evidenza economica e la capacità produttiva dei settori culturali e creativi (le cd. “industrie culturali e creative” – ICC), con una dimensione pari al 3,3% del PIL a livello UE, un indotto lavorativo di 6,7 milioni di
persone pari al 3% dell’occupazione totale, tassi di occupazione giovanile più elevati rispetto ad altri settori economici e trend che indicano una maggiore capacità di recupero dell’economia.
Recenti ricerche (Io sono cultura – Rapporti 2013 e 2014, Fondazione Symbola e Unioncamere) hanno stimato
al 5,7% del totale dell’economia il valore aggiunto prodotto dal sistema produttivo culturale per il 2012 in Italia, sostenuto nella quasi totalità dalla componente imprenditoriale del sistema (5,4%) con un’incidenza in termini di occupazione pari al 5,8% del totale degli occupati, medie dalle quali il Mezzogiorno si discosta ancora
sensibilmente. In questo contesto è significativo peraltro rilevare che le performance migliori riguardano le
componenti più direttamente implicate nella produzione di contenuti culturali – “patrimonio storico-artistico”
e “performing arts e arti visive” che comunque rappresentano in termini di numero di imprese e valore aggiunto
le componenti quantitativamente meno significative del comparto. L’AdP, inoltre, sollecita sia il livello centrale
che i livelli regionali ad intervenire attraverso i programmi operativi a favore della componente imprenditoriale
del privato sociale che opera nell’ambito del settore culturale. L’universo del non profit viene distinto rispetto
a funzione di advocacy (associazioni e comitati), produttiva (cooperative e le imprese che offrono servizi), erogativa (fondazioni).
La cultura insieme a sport e ricreazione è il principale settore in cui operano le istituzioni non profit dell’area di
advocacy (32,8% su un campione di 1647 istituzioni, fonte: ricerca Unicredit), percentuale che scende al 6,1%
nel caso delle strutture di ambito produttivo (su un campione di indagine di 425 unità, fonte: ricerca Unicredit,
Ricerca sul valore economico del terzo Settore in Italia, 2012). Si tratta nel complesso di un’economia di elevato
valore e significato, non solo come funzione sociale, ma come comparto di business con proprie infrastrutture
tipiche, e profili organizzativi che ben si adattano alle specificità ed alle esigenze di sostenibilità, partecipazione,
rendicontazione sociale, proprie di attività e servizi legati alla gestione, fruizione e produzione culturale.
La strategia del PON in sintesi
Il PON Cultura e Sviluppo punta a superare le condizioni di sottoutilizzo delle risorse culturali nelle Regioni
meno sviluppate e quindi ad aumentarne l’attrattività e a determinare flussi più consistenti di domanda turistica e di fruizione culturale di qualità adeguati anche a sostenere e a promuovere il rafforzamento e l’insediamento di attività (imprenditoriali e del terzo settore) della filiera delle imprese creative e culturali.
Per conseguire tale obiettivo il PON concentra (Asse 1) la sua azione sulla tutela e la valorizzazione degli attrattori del patrimonio culturale statale (e regionale per la Regione Siciliana) delle Regioni meno sviluppate che, per
la loro rilevanza nazionale (e internazionale) quali poli principali della dotazione culturale del territorio, sono in
grado di promuovere variazioni più rilevanti nella domanda (attuale e/o potenziale) di visitatori e turisti.
L’intervento su tali attrattori si attua con progetti volti a determinarne condizioni adeguate di conservazione e valorizzazione e, insieme e contestualmente, qualità di fruizione, sia attraverso la qualificazione dei servizi per il visitatore. Le capacità di attrazione di domanda e imprese del patrimonio oggetto di intervento si esplicano in
misura più intensa nella “aree di attrazione”, ovvero negli ambiti territoriali di diretta influenza degli attrattori.
> 16
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO
Strategia
1
Per ognuno degli attrattori di intervento – selezionati “a regia” dal MiBACT (e per la Sicilia dalla Regione
Siciliana) l’area di attrazione di pertinenza dell’attrattore è considerata territorio di destinazione prioritaria
degli interventi volti a promuovere il rafforzamento e l’insediamento di iniziative in grado di attivare la domanda culturale e turistica e alimentare attività in grado di generare valore aggiunto e occupazione (Asse
II - azioni 3b.1 e 3c.1). Di contro, l’intervento del PON a favore delle industrie culturali e creative (AsseII azione 3a.1) ha natura prettamente settoriale e si applica all’intero territorio regionale.
L’azione congiunta di PON e POR – definita negli Accordi Operativi di Attuazione nel rispetto dei rispettivi campi
di delimitazione dell’intervento: a) patrimonio statale e non per l’Asse 1; b) specificazione dettagliata degli ambiti di intervento della filiera creativa e culturale per l’Asse 2 – riguarderà le aree di attrazione culturale definite
dal PON (dove interventi PON e POR potranno integrarsi e rafforzarsi) e le altre aree di attrazione culturale individuate dalle Regioni (su cui interverranno solo i POR ma che concorreranno a definire, più complessivamente,
la capacità di attrazione di tutto il territorio regionale). L’insieme della strategia di valorizzazione del patrimonio
culturale delle Regioni meno sviluppate definita nell’articolazione dell’offerta in aree di attrazione culturale (di
valenza nazionale e regionale) offre, infine, il quadro di riferimento per le azioni di promozione e adeguamento
dell’offerta turistica nonché, per il rafforzamento delle condizioni di accessibilità del patrimonio affidate all’azione dei POR sia per gli altri strumenti di intervento della politica di coesione nazionale (FSC).
Le ricadute territoriali della strategia sopra descritta restituiscono un articolato disegno delle aree di attrazione
culturale, localizzate con diverso grado di densità nei territori delle regioni interessate. Gli ambiti territoriali di
pertinenza degli attrattori, nell’insieme definibili quali aree di attrazione culturale, sono aree nelle quali l’attrattore
e le altre risorse territoriali presenti (altri beni culturali di minore visibilità, risorse naturalistiche, beni e attività
della cultura materiale, produzioni tipiche e della tradizione, competenze, ecc.), opportunamente valorizzati,
esercitano reciprocamente effetti positivi e sinergici e generano valori sia culturali che economici per i contesti
locali, rafforzando quindi processi e dinamiche di sviluppo sostenibile. Tale prospettiva, nello specifico del PON,
è orientata in via prioritaria al rafforzamento del segmento culturale della domanda e dell’offerta, nonché al consolidamento e alla qualificazione dei servizi strettamente collegati alla fruizione culturale e turistico-culturale, intesi anche quale prodotti del sistema delle imprese (profit e non profit) che operano nel settore culturale, alle
quali si rivolge specificatamente il secondo pilastro della strategia.
Il core dell’area è dunque costituito dal patrimonio culturale di eccellenza (musei, monumenti, aree archeologiche, beni architettonici e paesaggistici) e potrà essere rappresentato da un unico attrattore o da
più attrattori in condizioni di prossimità territoriale.
Le aree di attrazione culturale, per quanto concerne la loro delimitazione territoriale saranno:
- Aree di attrazione culturale di scala urbana quando l’attrattore è ubicato all’interno di centri urbani di
media dimensione (capoluoghi di regioni o Provincia);
- Aree di attrazione culturale di scala territoriale/sovracomunale quando l’attrattore è localizzato in piccoli comuni; in questo caso l’ambito di riferimento sarà il comune in cui è localizzato l’attrattore e i comuni a questo più prossimi.
Nel primo caso gli attrattori oggetto di intervento insistono, nelle principali città capoluoghi di regione o provincia
delle cinque regioni interessate dal PON (Napoli, Caserta, Bari, Lecce, Taranto, Reggio Calabria, Palermo, Potenza
e Matera). Gli interventi riguarderanno beni del patrimonio storico-artistico ed architettonico ed archeologico presenti in questa tipologia di contesti urbani. In questi casi, l’area di attrazione culturale è evidentemente la città interessata ove questa già rappresenta, in molti casi, una destinazione turistica affermata e/o da rafforzare e possiede,
in virtù della sua natura urbana, risorse, servizi, competenze per “attivare” processi virtuosi di sviluppo.
Le aree di attrazione culturale di scala territoriale/sovracomunale sono invece quelle di pertinenza di attrattori
(castelli, palazzi, ville, giardini storici, ecc.) collocati all’interno di piccoli centri urbani di rango funzionale
secondario e di attrattori isolati localizzati in aree esterne ai centri urbani (beni del patrimonio soprattutto
archeologico) a volte localizzati in contesti scarsamente urbanizzati e di elevato valore naturalistico.
In questi casi gli ambiti di programmazione assumono necessariamente una scala territoriale e interessano i territori di più comuni limitrofi: gli attrattori oggetto di intervento possono risultare parte di un sistema di beni, di
frequente distribuiti su estensioni territoriali molto vaste, che le strategie nazionali e regionali già valorizzano e/o
intendono valorizzare nella loro unitarietà (è questo il caso, a titolo esemplificativo, della strategia di valorizzazione del sistema dei castelli e delle fortificazioni in Puglia, oggetto anche di importanti investimenti del POIn
Attrattori 2007-13, o ancora degli interventi previsti in Campania per la tutela e valorizzazione di alcuni siti
parte del sistema archeologico regionale quali i Campi Flegrei, l’Agro campano (Anfiteatro campano a S. Maria
STRATEGIA PER IL CONTRIBUTO DEL PROGRAMMA OPERATIVO ALLA STRATEGIA DELL’UNIONE PER UNA
CRESCITA INTELLIGENTE, SOSTENIBILE E INCLUSIVA E AL RAGGIUNGIMENTO DELLA COESIONE
ECONOMICA, SOCIALE E TERRITORIALE
17 <
1
Strategia
Capua Vetere - CE, i siti archeologici di Paestum e Velia). Il PON, tuttavia, in ragione del suo approccio “per progetti” finalizzato ad obiettivi di massima concentrazione degli investimenti, tende ad assumere la logica sistemica ad esclusivo riferimento, ove il caso, per aspetti gestionali e di governance, procedendo quindi
all’individuazione di aree di attrazione di limitata ampiezza territoriale.
Il campo di applicazione del PON e le motivazioni della scelta degli obiettivi tematici e delle
corrispondenti priorità di investimento sulla base delle esigenze nazionali e regionali
Secondo questa logica il PON riconosce, in tema di tutela e valorizzazione delle dotazioni culturali, la necessità
di dare continuità attraverso una nuova prospettiva pluriennale al modello di intervento assunto nell’ultima fase
del ciclo di programmazione 2007-2013, fondato sulla valorizzazione delle aree e dei poli di attrazione culturale e sulla convergenza dell’azione di più livelli istituzionali, adottando i seguenti principi:
- governance del Programma semplificata e diretta;
- “programmazione per progetti” con riferimento agli attrattori di rilevanza nazionale (di competenza
dell’amministrazione centrale e della Regione Siciliana);
- piena considerazione degli aspetti di sostenibilità gestionale e finanziaria nella concezione degli interventi;
- condivisione dell’intervento alla scala territoriale di riferimento degli attrattori nell’ambito di Accordi
Operativi di Attuazione sottoscritti tra MiBACT e Regioni.
La strategia si esplica in direzione del miglioramento delle condizioni di offerta e di fruizione degli attrattori culturali, del miglioramento della messa in rete di servizi, nonché dell’erogazione di prodotti innovativi
allineati con le aspettative della domanda culturale e turistica, attraverso cui il PON punta a consolidare e
promuovere effettivi e concreti processi integrati di sviluppo territoriale. Date queste premesse, la strategia
del PON Cultura poggia su tre pilastri tematici di seguito illustrati nel dettaglio.
Pilastro 1 - Rafforzare la capacità di attrazione dei luoghi della cultura di rilievo nazionale nelle
regioni meno sviluppate (OT6)
Avendo a traguardo il risultato atteso 6.7 dell’AdP “Miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale, nelle aree di attrazione”, che definisce l’indirizzo prioritario delle
traiettorie di intervento assunte dal PON, nell’ambito di questo pilastro si inquadra la politica dell’amministrazione centrale per la valorizzazione di asset culturali (attrattori) di titolarità nazionale e/o rilevanza strategica nelle 5 Regioni meno sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia). Saranno realizzati
progetti volti a consolidare le condizioni di tutela e salvaguardia degli attrattori attraverso interventi di conservazione e protezione, ma anche ad incrementare e sviluppare il sistema dei servizi e delle attività di supporto e di corredo alla fruizione, funzionali alla loro migliore e più ampia accessibilità e partecipazione.
Il PON Cultura estende quindi la strategia di valorizzazione dei Grandi Attrattori Culturali e/o Poli culturali
di eccellenza, e in coerenza con l’approccio fortemente orientato ai risultati che connota la nuova programmazione 2014-2020 organizza e rafforza nelle aree di attrazione, le dotazioni strutturali attraverso progetti che investono sui profili culturali di eccellenza. In questo contesto la demarcazione del PON rispetto
all’azione dei POR è assicurata dalla netta distinzione tra i beni oggetto di investimento, intervenendo il PON
esclusivamente sugli “attrattori” del patrimonio statale oltre che sui beni della Regione Siciliana, musei, siti
archeologici, beni del patrimonio storico-architettonico con funzioni di servizi culturali.
La complementarietà e la sinergia tra i due livelli della programmazione sono invece ricercate nella distinzione tra
gli investimenti del PON, concentrati sugli “attrattori”, e gli investimenti dei POR che nei contesti territoriali di riferimento agiranno in termini di valorizzazione del patrimonio diffuso e di miglioramento dei sistemi di accessibilità, accoglienza e servizi di scala locale. L’opportuna condivisione di tali scelte tra MiBACT e Regioni renderà
infatti possibile la definizione e attuazione di complementari azioni sostenute dai POR a favore di interventi di valorizzazione di altri beni presenti sul territorio, utili a rafforzare e meglio caratterizzare l’offerta, nonché di interventi finalizzati a qualificare i contesti territoriali in termini di infrastrutture, servizi e qualità ambientale per rendere
il sistema di tali risorse fattore di competitività e di attrattività più incisivo anche sul mercato turistico mondiale.
Entro il primo semestre del 2015, attraverso la rivisitazione e attualizzazione dello strumento dell’Accordo Operativo di Attuazione (AOA) MiBACT/Regioni, adottato nell’ultima fase del POIn Attrattori, si procederà a stabilire
i principali contenuti della programmazione centrale e regionale che convergono sulle aree di attrazione culturale
di riferimento degli attrattori di rilevanza strategica, per ricercare il più efficace allineamento delle fasi e modalità
attuative in direzione della complementarietà tra programmazione nazionale e programmazioni regionali.
> 18
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO
1
Strategia
Pilastro 2 - Sostenere l’attivazione di attività economiche connesse alle dotazioni culturali (OT3)
Il secondo pilastro della strategia del PON Cultura coglie le sfide proposte dall’AdP rispetto ad alcune priorità di
investimento dell’Obiettivo Tematico 3, guardando in particolare ai risultati attesi dell’AdP 3.5. Nascita e conso-
lidamento delle Micro, Piccole e Medie imprese; 3.3. – Consolidamento, modernizzazione e diversificazione dei
sistemi produttivi territoriali e 3.7- Diffusione e rafforzamento delle attività economiche a contenuto sociale.
Il PON si rivolge a questa area di policy orientandola, da un lato verso la costruzione e la sperimentazione di una
politica centrale di sostegno alla competitività delle imprese che possono concorrere ad incrementare l’attrattività delle aree di riferimento degli attrattori culturali; dall’altro, verso il rafforzamento del sistema delle industrie
culturali e creative in termini di innovazione, integrazione interna al settore e competitività.
L’universo di riferimento di questa componente della strategia del PON è quindi rappresentato dalle imprese,
le cui attività sono collegabili alla filiera culturale; esse saranno individuate secondo schemi e modelli di riferimento sviluppati in relazione ai settori delle cd. Industrie Culturali e Creative (ICC), comparti che negli
ultimi anni sono stati ben definiti nella letteratura e nella pratica - Cfr. Figura 3.
In questo senso la strategia del PON si pone in linea con i principi affermati nei principali e più recenti documenti di posizione diffusi a livello europeo (a partire da: CE, Libro verde, Le industrie culturali e creative, un potenziale da sfruttare, COM(2010) 183 definitivo), che hanno promosso una vasta condivisione sul ruolo che il
settore culturale svolge nella creazione di benessere e nella produzione di valore economico: catalizzatore di
attività economiche ad esso connesse (industria culturale) e fattore scatenante l’attivazione di processi creativi e di innovazione in settori produttivi non necessariamente connessi a quello culturale in un’ottica di cross
fertilization (industria creativa).
Su tale base Commissione e Stati Membri hanno lavorato per costruire modelli di intervento strategico a sostegno dei settori culturali e creativi quale ambito privilegiato di investimento in un’ottica di sviluppo e di crescita
dei territori (oltre che per lo sviluppo di policy settoriali dedicate – Programma Europa Creativa 2014-2020), nella
prospettiva del progressivo rafforzamento del sistema di relazioni tra il settore culturale propriamente detto (beni
e attività culturali) e lo sviluppo di imprese culturali e creative, al fine di alimentare un vero e proprio ecosistema
creativo. Elaborazioni puntuali condotte a scala europea hanno inoltre messo a punto batterie di indicatori per
misurare la performance degli investimenti, in termini di contributo alla creazione di ecosistemi creativi, di efficacia delle azioni di sostegno ai settori interessati, nonché di governance complessiva dei processi attivati.
Questi strumenti permettono di declinare le diverse aree di specializzazione - anche potenziali - su cui costruire
la strategia di intervento da attuare con misure specifiche di sostegno e di sviluppo prioritariamente rivolte al
sistema delle imprese operanti in tali ambiti. Sono ambiti che si caratterizzano come “catalizzatori di innovazione” trovandosi alla convergenza tra i mondi dell’arte e del patrimonio culturale, dell’impresa, e della tecnologia, e occupano pertanto una dimensione strategica per generare ricadute positive sulle altre industrie, prima
fra tutte quella del turismo. Rappresentano altresì un’importante risorsa per l’innovazione sociale anche in relazione alle grandi sfide della società contemporanea, sintetizzate nella strategia Europa 2020 in relazione al
cambiamento climatico, allo sviluppo sostenibile, ai cambiamenti demografici ed alla diversità culturale. La riflessione sviluppata in Italia su questi temi è partita con largo anticipo e ha trovato negli anni riferimenti teorico-disciplinari anche grazie al contributo specifico e specialistico del MiBAC (Libro Bianco sulla Creatività e
Produzione di Cultura in Italia, 2008 - Commissione di studio ministeriale coordinata dal prof. Walter Santagata).
Il livello di conoscenze risulta consolidato, soprattutto per quanto attiene la delimitazione delle filiere ecoFIGURA 3- Profilo del settori culturale creativo*
Ambiti
“Core” delle attività
culturali
Industrie culturali
Industrie creative
Settori
Arti visive, Spettacolo dal vivo,
Patrimonio storico artistico
Sotto settori
Artigianato, pittura, scultura, fotografia. Prosa, musica
lirica, danza, balletto, circo. Musei, monumenti, aree
archeologiche, biblioteche, archivi
Film e video, Televisione e radio, Video Mercato della musica registrata, Esecuzioni musicali
giochi e software, musica, Editoria
dal vivo, Libri e Stampa, Riviste e Quotidiani
Design, Architettura, Pubblicità,
Pubbliche relazioni e comunicazione
Design d’interni, graphic design, moda, design di
prodotto
* Rielaborazione MiBACT da P. Antonio Valentino “l’Arte di produrre arte”, 2012 e Rapporto Fondazione Symbola “Io sono
Cultura”, 2013
STRATEGIA PER IL CONTRIBUTO DEL PROGRAMMA OPERATIVO ALLA STRATEGIA DELL’UNIONE PER UNA
CRESCITA INTELLIGENTE, SOSTENIBILE E INCLUSIVA E AL RAGGIUNGIMENTO DELLA COESIONE
ECONOMICA, SOCIALE E TERRITORIALE
19 <
1
Strategia
nomiche e della catena del valore collegata alla dimensione culturale, attraverso l’individuazione dei settori
e delle attività produttive - analizzando nello specifico il comparto delle imprese di riferimento (Rapporti
Symbola – Union camere, studi e censimento realizzato nell’ambito del POAT MiBACT – PON GAT 20072013). La geometria che ne deriva è variabile in dipendenza della prospettiva assunta a riferimento, che a
partire dalla scala minima delle attività produttive originate in modo diretto dalla cultura, si estende a tutto
lo spettro di quelle più latamente collegabili al settore culturale, sino ad una visione più estesa ed articolata
del sistema culturale e creativo.
Il PON intende quindi cogliere le opportunità offerte dall’AdP per valorizzare lo stato dell’arte dando impulso e sostegno alle più innovative componenti del sistema produttivo, che direttamente o potenzialmente
operano nel settore culturale. A tal fine il PON assume due complementari vertici di osservazione:
- il primo, di natura settoriale, volto in modo specifico alle imprese che producono contenuti culturali affinché si innovino, crescano le occasioni interne al settore e di confronto con i mercati. In questo ambito il PON si indirizza alle impresa delle industrie culturali e creative delle cinque regioni per rafforzarne
la competitività, promuovendo al loro interno innovazione, sviluppo tecnologico e creatività (PI 3.a);
- il secondo, di natura territoriale, più inclusivo e aperto alle imprese che operano all’interno dei sistemi produttivi più direttamente connessi alla fruizione turistico-culturale degli attrattori, promuovendo le più efficaci integrazioni intersettoriali (cultura, turismo, prodotti tipici, artigianato). Il PON, inoltre, nella
consapevolezza che la politica settoriale per il comparto culturale debba integrare modelli di collaborazione
pubblico-privata, al fine di rafforzare le integrazioni e le relazioni tra istituzioni pubbliche e soggetti privati,
sollecita anche la componente imprenditoriale propria del cosiddetto privato sociale. In questo ambito il territorio di elezione è l’area di riferimento degli attrattori culturali ove il PON promuove la creazione di prodotti e servizi caratterizzati da innovatività e in generale il rafforza dell’offerta territoriale (PI 3.b e 3.c).
Infatti, un contesto di progressiva riduzione dei finanziamenti pubblici al settore culturale, il ruolo del Terzo settore, può contribuire ad ampliare e migliorare la fruizione culturale e, attraverso forme di partecipazione delle
comunità, conseguire anche più ampi obiettivi di inclusione e coesione sociale. Si tratta di un comparto importante per le funzioni che svolge in relazione al settore culturale, che nel 2011 insieme a sport e ricreazione pesava oltre il 29% dell’intero comparto del mondo no profit nazionale, il 28% a livello dell’aggregato Mezzogiorno
(Istat, Censimento Industria Servizi, Istituzioni No Profit, 2011).
I risultati di indagini specialistiche di settore pongono in evidenza la crescente espansione di modelli e di
pratiche di impresa sociale anche nel tessuto economico strutturalmente più sofferente delle regioni del sud,
dove si è rilevata una emergente realtà finalizzata al raggiungimento degli obiettivi specifici di innovazione
sociale, nella costituzione di un tessuto economico e sociale virtuoso (Isfol, Analisi e valorizzazione dei modelli imprenditoriali dell’economia sociale. Indagine sulle imprese sociali, 2012).
La strategia di intervento adottata dal PON in tale ambito si rivolge sia al rafforzamento ed al consolidamento dei profili detenuti dai soggetti esistenti per indirizzarli verso forme più stabili di attività e di impresa,
sia alla promozione di nuove organizzazioni, secondo un approccio territoriale/locale che lega queste azioni
direttamente alla fruizione delle aree di attrazione culturale oggetto di intervento.
Integrazione e reciprocità tra i primi due pilastri della strategia sono assicurati dal sistema di relazioni e di
nessi tra l’attrattore e il contesto di riferimento (l’area di attrazione), esplicitati dagli interventi che alle diverse scale possono attivare il contesto economico specializzando e finalizzando attività e progetti per l’attrattività delle dotazioni ed infrastrutture culturali materiali ed immateriali.
Pilastro 3 - Rafforzare ed innovare il sistema di governance dei beni e delle attività culturali
(Assistenza tecnica)
La strategia di intervento del PON in tema di complessiva capacitazione dell’amministrazione responsabile
del Programma, riflessa nel Piano di Rafforzamento Amministrativo (PRA), persegue obiettivi di innovazione e di riforma rispetto ai diversi ambiti interessati: amministrativo-procedurale, organizzativo, tecnico.
La strategia del PON mira in questo ambito a sostenere complessivamente la gestione del programma per
tutte le funzioni (anche trasversali) in cui si esplica e inoltre mira:
- al miglioramento della qualità progettuale degli interventi attuati dalla politica di coesione, anche attraverso lo sviluppo di competenze e tecniche in grado di garantire, a corredo dei singoli progetti, un
adeguato quadro di analisi e valutazioni di sostenibilità degli interventi;
- alla costruzione di un sistema stabile di relazioni e collaborazioni tra i diversi livelli istituzionali, anche
> 20
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO
Strategia
1
di tipo intersettoriale, per l’attuazione di politiche di sviluppo territoriale e per l’integrazione della dimensione culturale nelle altre politiche di settore;
- al rafforzamento del sistema delle conoscenze;
- alla sensibilizzazione verso l’adozione di processi di valutazione delle politiche e degli investimenti realizzati;
- alla diffusione e al trasferimento delle buone pratiche.
Un’analisi delle più significative criticità e strozzature che nel processo di definizione ed attuazione dell’investimento/intervento impediscono la piena utilizzazione delle risorse finanziarie e all’efficacia degli investimenti,
anche guardando agli ultimi periodi di programmazione, indica alcune aree di rischio a maggiore esposizione,
sulle quali il PON intende prioritariamente intervenire. Le criticità/strozzature possono essere “attive”, in quanto
direttamente determinate da meccanismi intrinseci al settore culturale ed al sistema dei soggetti ad esso pertinente, e pertanto su queste si focalizza l’attenzione del PON, oppure “passive”, quando si tratta di condizioni
subite o comunque non determinatesi all’interno del settore e dipendenti da altri settori/livelli di governo dei processi ma che, comunque, richiedono di essere gestite con efficacia nelle more di una loro soluzione.
Il PON attribuisce anche a questo pilastro un carattere direttamente operativo prevedendo pertanto una sua
attuazione per progetti mirati verso il conseguimento di risultati concreti e puntualmente definiti.
Coerenze e sinergie con gli strumenti della programmazione della politica di coesione nazionale
Il PON si muove in un quadro di coerenze e di sinergie con altri ambiti di programmazione delle politiche
di sviluppo e coesione assicurati con risorse nazionali.
Con riferimento al 2014-2020, il MiBACT potrà essere tra le amministrazioni titolari di “programmi complementari” rispetto alla programmazione comunitaria, che, in base alle disposizioni in corso di adozione,
saranno finanziati con le disponibilità del Fondo di Rotazione nazionale (L. 183/1987) derivanti dall’applicazione dei tassi di cofinanziamento nazionali inferiori al 50%. Tra le programmazioni rivolte a rafforzare
le strategie e le policy nazionali rivolte al settore culturale vi è la prossima programmazione del Fondo nazionale di Sviluppo e Coesione (finalizzato a dare unità programmatica e finanziaria all’insieme degli interventi aggiuntivi a finanziamento nazionale rivolti al riequilibrio economico e sociale tra le diverse aree
del Paese), che prenderà a riferimento gli Obiettivi Tematici individuati nella programmazione a valere sui
fondi strutturali. In questo contesto, la programmazione del FSC assume quindi l’OT 6 e le sue declinazioni
in materia di valorizzazione delle risorse culturali, concentrandosi su interventi strategici di natura infrastrutturale come volano per l’attivazione delle risorse per lo sviluppo economico e sociale dei territori.
Con riferimento alle sinergie tra il PON e la programmazione 2007-2013, il MiBACT è titolare del programma “Valorizzazione delle aree di attrazione culturale” del valore di complessivi 130 Meuro a valere sul
Piano di Azione Coesione. Il PAC – MiBACT è stato interpretato come uno strumento di rafforzamento della
programmazione 2007-13 e in parte come ambito di sperimentazione in vista della programmazione 20142020, come nel caso delle azioni più innovative di promozione e sostegno di nuove idee imprenditoriali per
la valorizzazione, gestione e fruizione del patrimonio culturale.
Nello specifico, la politica di valorizzazione del patrimonio culturale finalizzata al miglioramento e al potenziamento
delle condizioni dell’offerta e della fruizione del patrimonio culturale nelle aree di attrazione, in corso nelle 4 regioni
Convergenza, risulta rafforzata in virtù della programmazione unitaria del POIn Attrattori e del PAC-MiBACT, che
ha anche permesso l’acquisizione di un nutrito parco progetti che andrà anche ad alimentare il PON.
Attraverso il PAC, inoltre, si prevede di promuovere la creazione di un “Fondo a supporto della progettazione” per sostenere ed accelerare le fasi di perfezionamento dei ivelli di progettazione ed in generale garantire la massima qualità progettuale degli interventi da realizzare con il PON.
Gli Assi prioritari di intervento del Programma
Il PON si caratterizza dunque per un modello programmatorio/attuativo snello e semplificato sia in termini di “approccio strategico”, attraverso quella che di fatto si sostanzia in una “programmazione per progetti” all’interno delle
aree di attrazione culturale, sia in termini di declinazione attuativa fondata su una filiera decisionale corta e diretta.
I tre pilastri della strategia sopra descritti definiscono i due Assi prioritari di intervento del Programma (oltre
l’Asse di AT), descritti oltre alla Sezione 2:
I - Rafforzamento delle dotazioni culturali
II - Attivazione dei potenziali territoriali di sviluppo legati alla cultura
III -Assistenza tecnica.
STRATEGIA PER IL CONTRIBUTO DEL PROGRAMMA OPERATIVO ALLA STRATEGIA DELL’UNIONE PER UNA
CRESCITA INTELLIGENTE, SOSTENIBILE E INCLUSIVA E AL RAGGIUNGIMENTO DELLA COESIONE
ECONOMICA, SOCIALE E TERRITORIALE
21 <
1
Strategia
1.1.2. Motivazione della scelta degli obiettivi tematici e delle corrispondenti priorità
d’investimento
Motivazione della scelta degli obiettivi tematici e delle corrispondenti priorità d’investimento con riguardo
all’accordo di partenariato, sulla base dell’identificazione delle esigenze regionali e, se del caso, nazionali,
comprese le esigenze relative alle sfide identificate nelle raccomandazioni pertinenti specifiche per ciascun
paese adottate a norma dell’articolo 121, paragrafo 2, TFUE e delle raccomandazioni pertinenti del Consiglio adottate a norma dell’articolo 148, paragrafo 4, TFUE, tenendo conto della valutazione ex ante.
Tabella 1
Motivazione della scelta degli obiettivi tematici e delle priorità d’investimento
Obiettivo tematico
selezionato
Priorità d'investimento
selezionata
Motivazione alla base della selezione
03 - Promuovere la
competitività delle
piccole e medie imprese,
del settore agricolo (per
il FEASR) e del settore
della pesca e
dell'acquacoltura (per il
FEAMP)
3a - Promuovere l'imprenditorialità,
in particolare facilitando lo
sfruttamento economico di nuove
idee e promuovendo la creazione di
nuove aziende, anche attraverso
incubatrici di imprese
In coerenza con l’AdP il PON assume la PI 3.a per le seguenti
motivazioni:
- sostenere il sistema produttivo culturale nazionale e quello delle
regioni meno sviluppate in ragione del suo debole peso rispetto
agli altri comparti produttivi (valore aggiunto, capacità
occupazionale, tenuta nelle fasi di crisi);
- necessità di sviluppare integrazioni all’interno del comparto
culturale.
03 - Promuovere la
competitività delle
piccole e medie imprese,
del settore agricolo (per
il FEASR) e del settore
della pesca e
dell'acquacoltura (per il
FEAMP)
3b - Sviluppare e realizzare nuovi
modelli di attività per le PMI, in
particolare per
l'internazionalizzazione
In coerenza con l’AdP il PON assume la PI 3.b per le seguenti
motivazioni:
- sviluppare un’azione a sostegno alle attività economiche
collegate ai settori culturali e creativi per lo sviluppo di prodotti
e servizi complementari alla valorizzazione degli attrattori
culturali e naturali del territorio, anche attraverso l’integrazione
tra imprese delle filiere culturali, turistiche, sportive, creative e
dello spettacolo, e delle filiere dei prodotti tradizionali e “tipici”
nelle aree di riferimento degli attrattori culturali.
03 - Promuovere la
competitività delle
piccole e medie imprese,
del settore agricolo (per
il FEASR) e del settore
della pesca e
dell'acquacoltura (per il
FEAMP)
3c - Sostenere la creazione e
l'ampliamento di capacità avanzate
per lo sviluppo di prodotti e servizi
In coerenza con l’AdP il PON assume la PI 3.c per le seguenti
motivazioni:
- sostenere/attivare la componente imprenditoriale del privato
sociale che opera nel settore dei servizi e delle attività culturali
nelle aree di riferimento degli attrattori culturali delle regioni
meno sviluppate per rafforzarne le politiche di valorizzazione
realizzate attraverso la PI 6.c
- valorizzare il contributo del settore no profit, in termini di ruoli,
funzioni e competenze rispetto ai temi della coesione sociale
(raising awareness, partecipazione e animazione locale, ecc.)
nel quadro di processi di valorizzazione delle aree di riferimento
degli attrattori culturali.
06 - Preservare e tutelare
l'ambiente e promuovere
l'uso efficiente delle
risorse
6c - Conservare, proteggere,
promuovere e sviluppare il
patrimonio naturale e culturale
In coerenza con l’AdP il PON assume la PI 6.c per le seguenti
motivazioni:
- ridurre il livello di sottoutilizzo delle risorse culturali nelle 5
regioni meno sviluppate
- rispondere alle attese del PNR in termini di azioni di
valorizzazione dei beni culturali e del turismo quale fattore di
crescita nazionale
- elevare gli standard di fruizione degli attrattori culturali di
rilevanza strategica nazionale nelle aree di attrazione culturale
nazionale delle 5 regioni allineandoli con le medie nazionali
- proseguire l’azione unitaria e centrale intrapresa nel 2007-2013
per l’incremento dell’attrattività dei poli d’eccellenza/attrattori
culturali
- disporre di maggiori e più appropriati strumenti e modalità per
la gestione degli attrattori onde garantire sostenibilità agli
interventi per la loro tutela e conservazione e assicurare piena e
continua fruibilità
- incrementare, qualificare ed estendere sistemi di servizi ed
attività per la conoscenza e la fruizione degli attrattori verso le
attese della domanda.
> 22
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO
Strategia
1
1.2. MOTIVAZIONE DELLA DOTAZIONE FINANZIARIA
Motivazione della dotazione finanziaria (sostegno dell’Unione) ad ogni obiettivo tematico e, se del caso,
priorità d’investimento, coerentemente con i requisiti di concentrazione tematica, tenendo conto della valutazione ex ante.
Il PON ha una struttura molto semplice, articolata in soli tre Assi, compreso quello dedicato all’Assistenza
tecnica, e persegue due Obiettivi tematici (OT6 e OT3) e quattro priorità di investimento (6c, 3a, 3b e 3c).
La forte concentrazione tematica è il risultato della policy settoriale affidata al programma nazionale che,
pertanto, lo svincola dal contributo agli obiettivi di concentrazione tematica previsti dall’art. 4 del Regolamento 1301/2013.
All’obiettivo tematico 6 – priorità 6c, è destinata la quota preponderante delle risorse del PON
pari circa al 76% della dotazione del programma (al netto delle risorse di Assistenza Tecnica) per dare
attuazione ad un’ampia azione di valorizzazione territoriale fondata sul rafforzamento del sistema
degli attrattori di rilevanza nazionale e dei servizi culturali ad essi collegati. La motivazione di tale allocazione di risorse nei confronti di un unico OT e di un unico obiettivo specifico scaturisce dalla scelta,
generata dallo stesso AdP e condivisa ai diversi livelli istituzionali, di intervenire sulle condizioni di sottoutilizzo delle risorse culturali nella consapevolezza che il patrimonio e le attività culturali rappresentano prioritari fattori di competitività delle Regioni meno sviluppate ancora non completamente
valorizzati.
La piena capacità di attrazione e fruizione del patrimonio culturale è condizionata da molteplici cause che
possono essere ricondotte a due ordini di fattori, interni al settore e riguardanti la completa fruibilità dei
beni e l’adeguata dotazione di servizi ai visitatori e esterni al settore, conseguenti alle condizioni di contesto (sistemi di accessibilità, qualità dell’ambiente, ecc.) con effetti sulla domanda turistica più complessivamente intesa.
Il PON interviene nei confronti delle criticità che possono essere rimosse dalla politica di settore e pertanto
sviluppa due direttrici d’intervento, la prima e più consistente (77% delle risorse allocate a favore dell’OT
6) dedicata a potenziare le condizioni di fruibilità e l’accessibilità degli attrattori culturali, la seconda, di
più contenuta dimensione finanziaria (23% dell’OT6) ma pur sempre rilevante, destinata a rafforzare e/o
creare un efficiente sistema di servizi direttamente collegati alla fruizione dei beni e agli ambiti territoriali
di riferimento.
Nel dimensionamento finanziario è stata di riferimento la programmazione 2007-2013 comunitaria e nazionale, che ha contribuito ad esplicitare il complessivo fabbisogno di intervento nelle regioni CONVERGENZA, solo in parte da questa soddisfatto attraverso il POIn Attrattori e l’azione 1 del Piano Azione
Coesione (PAC- MiBACT). Inoltre, approfondimenti progettuali finalizzati alla programmazione 2014-2020
hanno consentito di valutare in modo attendibile il fabbisogno finanziario.
La dotazione finanziaria destinata al perseguimento dell’OT3 corrisponde alla quota del 24%
della risorse complessive del PON (al netto delle risorse destinate all’Assistenza tecnica) ed è rivolta alla
realizzazione di azioni orientate ad attivare e favorire un generale consolidamento dei sistemi economici
territoriali collegati al settore culturale e in particolare a promuovere una più efficace valorizzazione degli
attrattori culturali presenti nelle cinque regioni.
L’Obiettivo persegue tre priorità di investimento che, nella declinazione del PON interessano sia il sistema
delle imprese MPMI del settore culturale e creativo (priorità 3a e priorità 3b), sia soggetti del privato sociale (priorità 3c). Il 74% delle risorse è destinato complessivamente al sostegno delle MPMI e la rimanente parte a favore dei soggetti del terzo settore. Circa il 60% delle risorse sono indirizzate verso le aree
di attrazione culturale attraverso le azioni riconducibili alle priorità 3b e 3c.
L’Asse è concepito come un’azione complementare e sinergica a quella prevista dall’Asse I da cui consegue il suo dimensionamento finanziario definito avendo a riferimento, per una giusta valutazione della concreta capacità di assorbimento delle risorse, la platea di imprese potenzialmente destinatarie
dell’intervento.
STRATEGIA PER IL CONTRIBUTO DEL PROGRAMMA OPERATIVO ALLA STRATEGIA DELL’UNIONE PER UNA
CRESCITA INTELLIGENTE, SOSTENIBILE E INCLUSIVA E AL RAGGIUNGIMENTO DELLA COESIONE
ECONOMICA, SOCIALE E TERRITORIALE
23 <
1
Strategia
Tabella 2
Panoramica della strategia d’investimento del programma operativo
Asse
prioritario
Fondo
Sostegno
dell'Unione
(in EUR)
Proporzione
del sostegno
totale
dell'Unione
al
programma
operativo
Obiettivo tematico / priorità
d'investimento / obiettivo
specifico
I
ERDF
270.170.418,00
73,38%
II
ERDF
85.510.782,00
23,22%
III
ERDF
12.518.800,00
3,40%
06 - Preservare e tutelare
l'ambiente e promuovere l'uso
efficiente delle risorse
6c - Conservare, proteggere,
promuovere e sviluppare il
patrimonio naturale e culturale
6c.1 - Miglioramento delle
condizioni e degli standard di
offerta e fruizione del patrimonio
culturale nelle aree di attrazione
03 - Promuovere la competitività
delle piccole e medie imprese, del
settore agricolo (per il FEASR) e
del settore della pesca e
dell'acquacoltura (per il FEAMP)
3a - Promuovere
l'imprenditorialità, in particolare
facilitando lo sfruttamento
economico di nuove idee e
promuovendo la creazione di
nuove aziende, anche attraverso
incubatrici di imprese
3a1 - Nascita e Consolidamento
delle Micro, Piccole e Medie
Imprese
3b - Sviluppare e realizzare nuovi
modelli di attività per le PMI, in
particolare per
l'internazionalizzazione
3b.1 - Consolidamento,
modernizzazione e
diversificazione dei sistemi
produttivi territoriali
3c - Sostenere la creazione e
l'ampliamento di capacità
avanzate per lo sviluppo di
prodotti e servizi
3c.1 - Diffusione e
rafforzamento delle attività
economiche a contenuto sociale
AT.1 - Attuazione efficiente del
PON e supporto
all’implementazione del piano di
rafforzamento amministrativo
> 24
Indicatori di
risultato
comuni e
specifici per
programma
per i quali è
stato stabilito
un obiettivo
[6c1a]
[3c1a, 3a1a,
3b1a]
[]
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO
2
ASSI
PRIORITARI
2
Asse prioritario I
2.A DESCRIZIONE DEGLI ASSI PRIORITARI DIVERSI DALL’ASSISTENZA TECNICA
ASSE I RAFFORZAMENTO DELLE DOTAZIONI CULTURALI
2.A.1 ASSE PRIORITARIO
L’intero asse prioritario sarà attuato unicamente tramite strumenti finanziari
L’intero asse prioritario sarà attuato unicamente tramite strumenti finanziari stabiliti a livello dell’Unione
L’intero asse prioritario sarà attuato tramite sviluppo locale di tipo partecipativo
Per il FSE: l'intero asse prioritario è dedicato all'innovazione sociale o alla cooperazione transnazionale,
o a entrambe
2.A.2 MOTIVAZIONE DELLA DEFINIZIONE DI UN ASSE PRIORITARIO CHE RIGUARDA PIÙ DI UNA CATEGORIA DI
REGIONI, DI UN OBIETTIVO TEMATICO O DI UN FONDO
NON PERTINENTE
2.A.3 FONDO, CATEGORIA DI REGIONI E BASE DI CALCOLO PER IL SOSTEGNO DELL’UNIONE
2.A.4 PRIORITÀ D’INVESTIMENTO – 6C
> 26
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO
Asse prioritario I
2
2.A.5 OBIETTIVI SPECIFICI CORRISPONDENTI ALLA PRIORITÀ D’INVESTIMENTO E AI RISULTATI ATTESI
ASSI PRIORITARI
27 <
2
Asse prioritario I
Tabella 3
Indicatori di risultato specifici per programma, ripartiti per obiettivo specifico (per il FESR e il Fondo di coesione)
2.A.6 AZIONI DA SOSTENERE NELL’AMBITO DELLA PRIORITÀ D’INVESTIMENTO (PER PRIORITÀ D’INVESTIMENTO)
2.A.6.1 Descrizione della tipologia e degli esempi delle azioni da sostenere e del loro contributo
atteso agli obiettivi specifici, compresa, se del caso, l’individuazione dei principali gruppi di
destinatari, dei territori specifici interessati e dei tipi di beneficiari
La priorità di investimento 6c cui afferisce l’obiettivo specifico 6c.1 è perseguita attraverso due tipologie di azioni:
• 6c.1.a - Interventi per la tutela, la valorizzazione e la messa in rete del patrimonio culturale, materiale e immateriale, nelle aree di attrazione di rilevanza strategica tale da consolidare e promuovere processi di sviluppo.
• 6c.1.b - Sostegno alla diffusione della conoscenza e alla fruizione del patrimonio culturale, materiale e
immateriale, attraverso la creazione di servizi e/o sistemi innovativi e l’utilizzo di tecnologie avanzate.
Come si è visto in precedenza (cfr. Sezione 1), la declinazione operativa della strategia del Programma trova la
sua legittimità nella nozione di “attrattore culturale” che si distingue per un profilo di “rilevanza strategica nazionale”, e che trova opportuna coerenza con le linee di policy dell’amministrazione centrale a favore delle dotazioni di eccellenza del patrimonio culturale nazionale nonché con il “rilevante interesse nazionale” assegnato,
nell’ambito della riorganizzazione del MiBACT, ad alcuni istituti e musei localizzati nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania e Puglia. Entrambe le azioni, ciascuna secondo le proprie specificità, sono dedicate, pertanto, alla
valorizzazione di quegli attrattori di rilevanza strategica la cui individuazione avviene su impulso dell’Amministrazione centrale, e della Regione Sicilia per il territorio di competenza, avendo a riferimento una mappa consolidata delle dotazioni che costituiscono l’infrastruttura culturale di rilievo nazionale presente nelle 5 regioni. Ai fini
dell’identificazione dei luoghi della cultura su cui far convergere l’azione del PON si è tenuto in considerazione,
altresì, il lavoro compiuto nel precedente periodo di programmazione dei fondi nazionali e comunitari. In particolare restano un valido riferimento per il PON i numerosi progetti predisposti nell’ambito dell’ultima fase di riprogrammazione ed attuazione del POIn Attrattori.
Le due azioni risultano strettamente sinergiche, la prima, volta a conseguire i migliori assetti funzionali
delle strutture deputate alla fruizione culturale, assicurandone tutela, conservazione e gestione efficiente,
la seconda, finalizzata a dotare le medesime strutture di servizi innovativi e di qualità che incidono sulla tenuta e sull’incremento della capacità attrattiva e competitiva delle eccellenze del patrimonio culturale delle
regioni interessate dal programma.
Le due azioni del PON trovano integrazioni con l’azione condotta nell’ambito delle programmazioni regionali
dando luogo ad effetti diversificati di rafforzamento dei contesti locali/territoriali di riferimento degli attrattori.
> 28
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO
Asse prioritario I
2
In questa logica si inquadrano gli Accordi Operativi di Attuazione (AOA) già stipulati tra il MiBACT e le singole
Regioni nell’ambito della programmazione 2007-2013 e che, entro il primo semestre 2015, saranno attualizzati e finalizzati in coerenza con la strategia del PON (tra MiBACT e Regione Basilicata non è vigente al momento nessun AOA e pertanto si procederà entro gli stessi tempi alla sua definizione e stipula).
Gli attrattori su cui interviene il programma sono individuati tra i luoghi della cultura (musei, aree e parchi
archeologici, complessi monumentali, compresi parchi e giardini storici) aperti alla fruizione pubblica e monitorati dalle statistiche. Sono, altresì, tra gli attrattori oggetto di intervento anche alcuni luoghi della cultura statali non ancora aperti al pubblico per i quali è già in essere un progetto di valorizzazione nonché
un contenuto numero di attrattori non statali oggetto di interventi selezionati nel corso della programmazione 2007/2013 nel corso delle intese AOA tra il MiBACT e le Regioni.
Il Programma interverrà sugli Attrattori identificati in base a criteri di rilevanza strategica, in relazione ai quali
sono previsti interventi dotati di adeguata progettualità (progettazione definitiva/esecutiva), criterio che ne
determina in ultima analisi la priorità attuativa, e sugli Attrattori sui quali insistono interventi cd. “cavallo”,
finanziati nella programmazione comunitaria e nazionale 2007-2013 e che potranno essere completati
nella programmazione 2014-2020.
È stata al momento già selezionata la gran parte degli attrattori in base a definiti criteri (vd. 2.A.6.2) e con
i medesimi criteri potranno essere selezionati ulteriori attrattori sui quali intervenire. Complessivamente si
stima che il PON possa intervenire su circa 60 attrattori.
Gli attrattori al momento selezionati sono:
Regione Campania: Palazzo Reale (Napoli), Reggia e Real Bosco di Capodimonte (Napoli), Reggia di Caserta (Caserta), Museo Archeologico MANN (Napoli), Certosa di San Lorenzo (Padula, SA), Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Stabia (NA), Reggia di Carditello (Caserta), Parco archeologico di Velia (Ascea,
SA), Anfiteatro Flavio e tempio di Serapide (Pozzuoli, NA);
Regione Puglia: Castello Svevo (Bari), Museo Nazionale archeologico (Manfredonia, FG), Area Archeologica di Manduria (Taranto), Castello Svevo (Trani, BAT), Area archeologica di Egnazia (Fasano, BR).
Regione Basilicata: Museo archeologico nazionale (Melfi, PZ), Polo Museale del Materano, Area archeologica di Metaponto (Bernalda, MT), Area archeologica e Museo (Grumento Nova PZ).
Regione Calabria: Museo archeologico nazionale (Crotone), Museo e area archeologica (Locri, RC), Museo
Archeologico Nazionale (Reggio Calabria), Museo e Parco Archeologico (Sibari, CS), Parco Archeologico di
Kaulon (Monasterace, RC), Parco Archeologico Nazionale di Scolacium (Borgia, CZ).
Regione Sicilia: Eraclea Minoa, Parco Valle dei Templi (AG), Ex Manifattura tabacchi, Caltagirone – Museo
della ceramica (CT); Aidone – Zona archeologica e museo (EN); NAXOS – Area archeologica; Lipari – Museo
e parco archeologico (ME); Albergo delle Povere, Arsenale – Museo della navigazione (PA); Cava Ispica - Necropoli e castello (RG); Convento di Santa Maria del Gesù (RG); Augusta - Castello Svevo di Museo del Mediterraneo, Area archeologica di Megara Hyblea, Parco archeologico Siracusa, Museo Etno-antropologico
Antonio Uccello (SR); Segesta – parco archeologico II, Favignana – Tonnara Florio, Mozia (TP).
6c.1.a - Interventi per la tutela, la valorizzazione e la messa in rete del patrimonio culturale,
materiale e immateriale, nelle aree di attrazione di rilevanza strategica tale da consolidare
e promuovere processi di sviluppo.
L’azione si realizza attraverso interventi per la tutela e la valorizzazione degli attrattori, come sopra definiti,
individuati nelle regioni meno sviluppate, che riguarderanno le tipologie di seguito indicate:
• interventi di restauro finalizzati alla conservazione e all’adeguamento funzionale, strutturale ed impiantistico anche adottando soluzioni di efficientamento energetico e di mitigazione del rischio idrogeologico, ove il caso;
• realizzazione di allestimenti museali e di percorsi di visita;
• interventi per migliorare l’accessibilità e la sicurezza delle collezioni;
• acquisto di attrezzature e dotazioni tecnologiche;
• interventi per il miglioramento dell’accessibilità delle aree esterne di pertinenza degli attrattori;
• interventi per la sicurezza e vigilanza degli attrattori e delle aree esterne di pertinenza.
Gli specifici interventi da indirizzare sui singoli attrattori sono stati in massima parte già definiti in sede di
predisposizione del programma da parte dell’AdG-MiBACT attraverso il confronto con le proprie strutture
ASSI PRIORITARI
29 <
2
Asse prioritario I
territoriali nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania e Puglia e con la Regione Siciliana. In relazione al
grado di approfondimento della progettazione al momento disponibile, gli interventi individuati possono essere distinti in:
a) Interventi con progettazione avanzata (previsto investimento complessivo di 55 Meuro) riguardanti i
seguenti attrattori:
• Campania: Museo Archeologico MANN (Napoli), Certosa di Padula (Salerno), aree archeologiche di
Pompei, Ercolano e Stabia.
• Puglia: Area archeologica di Manduria, Complesso di S. Maria della Giustizia (Taranto).
• Calabria: Museo Archeologico Nazionale (Reggio Calabria), Museo di Sibari e Parco Archeologico.
b) Interventi con progettazione preliminare (previsto investimento complessivo di 54 Meuro), riguardanti
i seguenti attrattori:
• Calabria: Parco Archeologico di Kaulon (Monasterace), Parco Archeologico Nazionale di Scolacium
(Borgia).
• Puglia: Castello Svevo (Bari), Castello Svevo (Trani), Area archeologica di Egnazia (Fasano).
• Basilicata: Museo archeologico nazionale (Melfi), Polo Museale del Materano, area archeologica di
Grumento (PZ), area archeologica di Metaponto (Bernalda, MT);
• Campania: Reggia e Real Bosco di Capodimonte (Napoli), Parco archeologico di Velia (Ascea), Reggia di Caserta, Reggia di Carditello (Caserta).
Un ulteriore gruppo di interventi riguarda quelli cd. “cavallo” (investimenti complessivi: 77 Meuro), già definiti, selezionati e finanziati nell’ambito del POIn Attrattori 2007-2013, ma che non potranno essere conclusi nella programmazione 2007-2013, e che potranno quindi essere trasferiti nel PON secondo quanto
disposto in relazione alla chiusura dei programmi 2007-2013. Questi interventi interessano i seguenti attrattori culturali:
• Campania: Palazzo Reale di Napoli, Reggia di Caserta.
• Puglia: Castello di Carlo V (Lecce), Museo Nazionale archeologico (Manfredonia), Museo Archeologico
S. Scolastica (Bari), ex Convento di S. Antonio (Taranto), Castello Svevo (Bari), Complesso S. Chiara (Bari).
• Calabria: Castello Carlo V Crotone, Museo Archeologico di Locri.
• Sicilia: Convento S. Maria del Gesù (Ragusa).
L’azione sostiene anche la messa a punto di piani gestionali degli attrattori, i quali nell’ottica di assicurare
soluzioni gestionali efficienti, potranno contemplare forme di integrazione e di messa in rete degli attrattori, con particolare riferimento agli istituti e luoghi della cultura statali, in linea con gli indirizzi della riforma
in corso di adozione da parte del MiBACT, che prevede l’istituzione di “poli museali regionali e/o autonomia gestionale per alcuni musei di rilevanza strategica".
Il PON benché si avvalga di una cospicua dotazione di progetti che interessa sia interventi immediatamente
cantierabili sia interventi dotati di un avanzato livello di progettazione, grazie al quale sarà possibile avviare rapidamente l’azione, nell’ottica di imprimere celerità e assicurare al contempo il soddisfacimento di tutti i requisiti di qualità progettuale, potrà contare su risorse della politica di coesione nazionale (programma PAC-MiBACT)
che prevede un meccanismo finanziario per il sostegno alla progettazione (Fondo per la progettazione).
Tipologie di beneficiari: MiBACT (Direzioni regionali e altre strutture periferiche), Regione Sicilia; Regioni meno
sviluppate con esclusivo riferimento agli interventi che provengono dalla programmazione 2007-2013
Principali gruppi di destinatari: Popolazione residente e turisti
Territori interessati: Comuni in cui sono localizzati gli attrattori.
6c.1.b - Sostegno alla diffusione della conoscenza e alla fruizione del patrimonio culturale,
materiale e immateriale, attraverso la creazione di servizi e/o sistemi innovativi e l’utilizzo
di tecnologie avanzate
L’azione riguarda la realizzazione di interventi rivolti al miglioramento della fruizione ed al potenziamento
dei canali di accesso e di divulgazione della conoscenza del patrimonio culturale relativo agli attrattori.
> 30
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO
Asse prioritario I
2
Gli interventi sono complementari a quelli dell’azione 6c.1.a, e riguardano gli attrattori per i quali si sia conseguita, o sia in fase di conseguimento la piena accessibilità/fruibilità fisica, o per i quali si rilevino specifici fabbisogni legati all’ambito dei servizi per la conoscenza e la fruizione del patrimonio.
Saranno prese in considerazione anche misure a carattere organizzativo e gestionale che concorrano a rendere più efficiente l’azione amministrativa ed istituzionale in questo settore, quali la ricerca delle forme ottimali di integrazione e di networking per la gestione di attività e servizi, le procedure e le modalità più
appropriate per la loro acquisizione e attivazione. In tale ambito potranno essere altresì realizzate attività
volte ad assicurare un adeguato sistema di conoscenze circa la domanda reale e potenziale (es. indagini sui
pubblici, ecc.), la sostenibilità della fruizione (capacità di carico degli attrattori, ecc.).
Gli interventi potranno riguardare:
• la creazione, anche attraverso applicazioni tecnologiche innovative, di strumenti per gestire, favorire, e
promuovere i sistemi delle conoscenze legati agli attrattori, capaci di qualificare ed estendere i canali
della divulgazione, ed intercettare nuovi segmenti di domanda di fruizione, con particolare riferimento
a quella esterna alle aree di attrazione, sovra regionale, nazionale, internazionale (es. realizzazione di
piattaforme conoscitive ed informative, sistemi informativi integrati, aree di socializzazione e condivisione
web oriented, ecc.);
• la creazione/implementazione di archivi digitali, anche previa attività di digitalizzazione del patrimonio
culturale legato agli attrattori (manufatti, documentazione grafica, fotografica, ecc.), per favorirne la
maggiore e più estesa conoscenza ed accessibilità;
• la definizione e applicazione di modalità e strumenti innovativi in relazione al sistema dei servizi di accoglienza e di supporto alla fruizione degli attrattori (applicativi, soluzioni ed allestimenti TIC di supporto
alla visita, ecc.);
• l’individuazione/applicazione di forme e strumenti per la gestione innovativa e integrata delle diverse
funzioni ed attività rivolte all’utenza e svolte negli attrattori: card per la fruizione di servizi integrati on
in rete, sistemi di bigliettazione integrata, servizi di informazione integrata sull’offerta e relative modalità di fruizione, ecc. sistemi di monitoraggio e valutazione dei servizi erogati, ecc.).
Per i gli aspetti di possibile complementarità, la presente azione si collega con le azioni dell’Asse 2 (3b.1.a
e 3c.1.a) che riflettono un approccio territoriale in quanto intervengono in via esclusiva nelle aree di riferimento degli attrattori e sono finalizzate alla creazione di servizi ed attività in grado di migliorare e potenziare capacità attrattiva e quindi innalzare i tassi della domanda di fruizione in questi specifici contesti
territoriali.
Tipologie di beneficiari: MiBACT (Direzioni regionali e altre strutture periferiche), Regione Siciliana
Principali gruppi di destinatari: Popolazione residente e turisti, Operatori del settore
Territori interessati: Comuni in cui sono localizzati gli attrattori.
ASSI PRIORITARI
31 <
2
Asse prioritario I
2.A.6.2 Principi guida per la selezione delle operazioni
Le operazioni da attuare nell’Asse 1 nell’ambito delle due tipologie di azioni sopra descritte, sono selezionate con una modalità "a regia" che prevede l’attivazione di una filiera selettiva già consolidata da parte
del MiBACT, anche grazie alla positiva esperienza maturata nell’ultima fase di programmazione del POIn Attrattori 2007-2013.
L’Asse I prevede un doppio livello di selezione, il primo di carattere più strategico riguarda l’individuazione
degli attrattori, il secondo interessa più tradizionalmente l’individuazione degli interventi da finanziare e realizzare a valere su entrambe le azioni.
Alla luce del requisito-chiave della “rilevanza strategica nazionale” (luoghi della cultura quali musei, aree
e parchi archeologici, complessi monumentali, compresi parchi e giardini storici del patrimonio statale e, limitatamente alla Sicilia, del patrimonio regionale), l’attività di individuazione degli attrattori, già in larga
parte completata nella fase di definizione del programma (cfr. Sez. 2.A.6.1 del presente Asse), è stata guidata dall’assunzione di un mix di criteri, applicati avendo a riferimento caratteristiche e specificità dei singoli profili regionali tra loro piuttosto differenziati. In particolare sono stati tenuti in considerazione i seguenti
aspetti: livelli di domanda, grado di accessibilità, efficienza gestionale/ livello di funzionalità organizzativa,
capacità dell’attrattore di generare integrazioni e sinergie con altre risorse dell’area.
L’individuazione degli interventi dell’azione 6c.1.a è a regia dell’Autorità responsabile del programma (AdG
- MiBACT) e si effettua mediante l’attivo e diretto coinvolgimento delle strutture territoriali del MiBACT
con funzione di beneficiari/stazioni appaltanti nelle 4 regioni (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia) e dei
competenti uffici della Regione Siciliana. Tali strutture sottopongono all’AdG una rosa di interventi nel rispetto dell’art. 3.1. e del Reg. 1301/2013 in materia di infrastrutture culturali di piccola scala. Nello specifico, i costi per infrastrutture di piccola scala non potranno eccedere i 5 Mleuro; questo limite potrà essere
elevato a 10Ml di euro nel caso di infrastrutture culturali che sono considerate patrimonio mondiale dell’umanità ai sensi dell’art. 1 della Convenzione UNESCO del 1972. Potranno essere finanziate operazioni
integrate (comprendenti azioni complementari concorrenti all’obiettivo della priorità di investimento) che
coinvolgono più infrastrutture di piccola scala il cui costo totale potrà eccedere le soglie sopra indicate per
le quali si dimostri il valore aggiunto in termini di sviluppo economico e occupazione nelle aree interessate.
Gli interventi proposti dallle strutture periferiche del MiBACT e dalla Regione Siciliana saranno individuati
ai fini dell’ammissibilità al PON condividendo valutazioni di coerenza e priorità (in questo ambito gioca un
ruolo decisivo la cantierabilità dei progetti) tenendo conto degli aspetti ambientali. Gli interventi così individuati saranno attuati per il tramite di procedure ad evidenza pubblica curate dalle singole strutture beneficiarie/stazioni appaltanti, nel rispetto della normativa vigente in materia di contratti pubblici (appalto
di lavori e servizi).
Secondo un analogo percorso saranno individuati gli interventi da finanziare attraverso l’azione 6c.1.b in
relazione a fabbisogni al momento noti in termini generali ma che dovranno essere puntualizzati anche
nell’ambito dei piani di gestione degli attrattori. A valle dell’individuazione degli interventi le stazioni appaltanti procederanno ad attivare le necessarie procedure di evidenza pubblica, nel rispetto della normativa vigente in materia di contratti pubblici (appalto di lavori e servizi).
Le scelte così definite dall’AdG saranno quindi condivise con le regioni nell’ambito di accordi bilaterali
(AOA) che, nel rispetto della demarcazione PON/POR prevista dall’AdP, garantiranno la complementarietà
tra programmazione nazionale e regionale, nelle aree di riferimento degli attrattori.
> 32
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO
Asse prioritario I
2
2.A.6.3 Uso programmato degli strumenti finanziari
2.A.6.4 Uso programmato dei grandi progetti
2.A.6.5 Indicatori di output per priorità d’investimento e, ove pertinente, per categoria di regioni
Tabella 5
Indicatori di output comuni e specifici per programma (per priorità d’investimento) ripartiti per categoria di
regioni
ASSI PRIORITARI
33 <
2
Asse prioritario I
2.A.7 INNOVAZIONE SOCIALE, COOPERAZIONE TRANSNAZIONALE E CONTRIBUTO AGLI OBIETTIVI TEMATICI 1-7
2.A.8 QUADRO DI RIFERIMENTO DELL’EFFICACIA DELL’ATTUAZIONE
Tabella 6
Quadro di riferimento dell’efficacia dell’attuazione dell’asse prioritario (per fondo e, per il FESR e il FSE, categoria di regioni)
> 34
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO
Asse prioritario I
2
Informazioni qualitative aggiuntive sull’istituzione del quadro di riferimento dell’efficienza
dell’attuazione
2.A.9 CATEGORIE DI OPERAZIONE
Categorie di operazione corrispondenti al contenuto dell’asse prioritario basate su una nomenclatura adottata dalla Commissione e una ripartizione indicativa del sostegno dell’Unione
Tabelle 7-11: Categorie di operazione
Tabella 7
Dimensione 1 - Settore di intervento
Tabella 8
Dimensione 2 - Forma di finanziamento
Tabella 9
Dimensione 3 - Tipo di territorio
Tabella 10
Dimensione 4 – Meccanismi territoriali di attuazione
Tabella 11
Dimensione 6 – tematica secondaria del FSE (unicamente FSE e IOG)
ASSI PRIORITARI
35 <
2
Asse prioritario I
2.A.10 SINTESI DELL’USO PREVISTO DELL’ASSISTENZA TECNICA COMPRESE, SE NECESSARIO, AZIONI VOLTE A RAFFORZARE
LA CAPACITÀ AMMINISTRATIVA DELLE AUTORITÀ COINVOLTE NELLA GESTIONE E NEL CONTROLLO DEI PROGRAMMI E DEI
BENEFICIARI (PER ASSE PRIORITARIO)
Nell’ambito dell’AT si prevedono azioni a supporto dei processi di attuazione dell’Asse I del Programma, ed
in particolare:
• supporto all’attività di avanzamento/perfezionamento della progettazione per gli interventi già selezionati nell’Asse I (come già anticipato, le attività dedicate alla elaborazione della progettazione di
altri interventi da attuarsi nell’ambito dell’Asse I, si avvarranno del Fondo per la progettazione attivato attraverso le risorse nazionali assegnate al MiBACT a valere sul Piano di Azione e Coesione-PAC
MiBACT);
• supporto tecnico ai RUP/Stazioni Appaltanti nella gestione delle procedure a evidenza pubblica attraverso la predisposizione della documentazione di gara e di linee guida/vademecum (definizione di schemi
tipo di bandi, avvisi, capitolati, disciplinari e strumenti di calcolo a supporto delle Commissioni di gara);
• supporto tecnico per lo svolgimento delle attività di monitoraggio e di controllo finalizzate alla verifica
delle operazioni.
> 36
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO
Asse prioritario II
2
ASSE II ATTIVAZIONE DEI POTENZIALI TERRITORIALI DI SVILUPPO LEGATI ALLA CULTURA
2.A.1 ASSE PRIORITARIO
L’intero asse prioritario sarà attuato unicamente tramite strumenti finanziari
L’intero asse prioritario sarà attuato unicamente tramite strumenti finanziari stabiliti a livello dell’Unione
L’intero asse prioritario sarà attuato tramite sviluppo locale di tipo partecipativo
Per il FSE: l'intero asse prioritario è dedicato all'innovazione sociale o alla cooperazione transnazionale,
o a entrambe
2.A.2 MOTIVAZIONE DELLA DEFINIZIONE DI UN ASSE PRIORITARIO CHE RIGUARDA PIÙ DI UNA CATEGORIA DI
REGIONI, DI UN OBIETTIVO TEMATICO O DI UN FONDO
NON PERTINENTE
2.A.3 FONDO, CATEGORIA DI REGIONI E BASE DI CALCOLO PER IL SOSTEGNO DELL’UNIONE
ASSI PRIORITARI
37 <
2
Asse prioritario I
2.A.4 PRIORITÀ D’INVESTIMENTO
2.A.5 OBIETTIVI SPECIFICI CORRISPONDENTI ALLA PRIORITÀ D’INVESTIMENTO E AI RISULTATI ATTESI
Tabella 3: Indicatori di risultato specifici per programma, ripartiti per obiettivo specifico (per
il FESR e il Fondo di coesione)
> 38
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO
2
Asse prioritario II
2.A.6 AZIONI DA SOSTENERE NELL’AMBITO DELLA PRIORITÀ D’INVESTIMENTO (PER PRIORITÀ D’INVESTIMENTO)
2.A.6.1 Descrizione della tipologia e degli esempi delle azioni da sostenere e del loro contributo
atteso agli obiettivi specifici, compresa, se del caso, l’individuazione dei principali gruppi di
destinatari, dei territori specifici interessati e dei tipi di beneficiari
3.a.1a Interventi di supporto alla nascita di nuove imprese sia attraverso incentivi diretti,
sia attraverso l’offerta di servizi, sia attraverso interventi di micro-finanza.
Attraverso questa azione il PON intende rafforzare la competitività delle MPMI della filiera culturale e creativa promuovendo al suo interno innovazione, sviluppo tecnologico e creatività, favorendo più in generale
il consolidamento dei sistemi imprenditoriali maggiormente caratterizzati dalla componente culturale presenti nelle cinque regioni.
Il PON rappresenta un’opportunità per l’amministrazione centrale di settore, in forza del suo ruolo di AdG,
di svolgere un’azione di orientamento nei confronti del sistema delle imprese, verso soglie di maggiore
competitività che creino accelerazione nell’integrazione tra sviluppo territoriale, cultura, creatività – nella
doppia declinazione, core, tipica dell’impresa più direttamente operante nel settore culturale, e cross sector, dell’industria e manifattura creativa.
A questo fine l’azione del PON, estesa all’intero territorio delle cinque regioni – attraverso gli accordi Operativi di Attuazione (AOA) volti a indirizzare l’intervento promosso a livello nazionale rispetto a quello di scala
locale modulandolo territorialmente in coerenza, integrazione e differenziazione dal quello previsto nei POR
– si incentra sul rafforzamento della capacità competitiva delle micro, piccole e medie imprese, o loro raggruppamenti, che operano/intendono operare prioritariamente nei settori “core” delle attività culturali (patrimonio storico-artistico, arti visive, spettacolo dal vivo) e delle c.d. industrie culturali (editoria, radio, tv,
cinema) promuovendo processi di innovazione produttiva e organizzativa e il trasferimento di competenze
e know how anche tecnologici.
L’azione sostiene iniziative innovative promosse da nuove imprese finalizzate alla realizzazione di nuovi
servizi/nuovi prodotti, anche con carattere sperimentale e prototipale, in grado di valorizzare, da un lato e
prioritariamente, le connessioni e relazioni interne al settore culturale propriamente detto, e, dall’altro, le
sue integrazioni con il sistema delle industrie creative (Design, Ingegneria e progettazione tecnica, Fotografia,
Architettura, Pubblicità e comunicazione, Informatica, software e consulenza), nell’ottica di alimentare veri
e propri ecosistemi creativi.
Attraverso specifici bandi pubblici, le imprese dell’industria culturale in fase di start up saranno chiamate in modo mirato a proporre piani di investimento per la creazione/introduzione di prodotti e/o servizi, nuovi o comunque caratterizzati da aspetti o componenti di innovazione per il mercato, anche in
forma di sperimentazioni e prototipi, ed ove il caso promuovendo le relazioni con il mondo della ricerca. Particolare attenzione sarà posta alla convergenza delle iniziative e progetti verso la domanda
pubblica più evoluta. Le proposte dovranno essere sviluppate con riferimento alle attività economiche
che compongono la catena del valore collegata alle fasi costitutive i processi di valorizzazione culturale, quali:
• Economia della Conoscenza, in tale ambito potrà essere ad esempio sostenuto lo sviluppo e/o l’applicazione di tecnologie innovative o di tecnologie chiave abilitanti – KETs per la creazione e/o l’implementazione di contenuti (dati ed informazioni) culturali e creativi in grado di accrescere, qualificare,
innovare le modalità e gli strumenti di archiviazione, organizzazione, condivisione, accessibilità, e gestione ecc. delle conoscenze – dati e metadati nei vari formati – legate al settore culturale;
• Economia della Conservazione, in tale ambito potrà ad esempio essere sostenuto lo sviluppo e/o l’applicazione di processi e protocolli innovativi nel quadro delle attività conservative (restauro, manutenzione, recupero, rifunzionalizzazione, ecc.) in ragione di materiali, tecnologie, tecniche, strumenti, ecc.
adottati, ed in particolare riferite a sostegno alle attività di diagnostica di monitoraggio, e di analisi per
ASSI PRIORITARI
39 <
2
Asse prioritario I
la valutazione della vulnerabilità, alle attività di prevenzione e di gestione dei rischi e dei fattori di degrado, ai materiali e alle tecniche di intervento, alle soluzioni impiantistiche innovative ed energeticamente efficienti, applicate al patrimonio materiale ed immateriale, ecc.;
• Economia della Fruizione, in tale ambito potrà ad esempio essere sostenuto lo sviluppo di modalità e strumenti
innovativi di offerta di beni e sistemi di beni in forma integrata con le risorse del territorio, processi innovativi
per la gestione – acquisizione, classificazione, valorizzazione, diffusione – del patrimonio culturale e risorse del
territorio; piattaforme digitali, prodotti hardware e software per nuove modalità di fruizione e nuovi format
narrativi, di comunicazione e promozione, estendibili anche a specifiche categorie della domanda; dispositivi
ed applicazioni a supporto e assistenza di specifici target di domanda e fruizione; idee di business legate all’incremento dell’offerta collegata alla fruizione turistico culturale, come il merchandising, ecc.;
• Economia della Gestione: in tale ambito potrà ad es. essere sostenuto lo sviluppo di strumenti/soluzioni
applicative in grado di sostenere la capacitazione e l’ingegnerizzazione delle attività di gestione di
beni/sistemi di beni, attività culturali privilegiando approcci e strumenti di business management, ecc.
L’intervento sarà attuato attraverso aiuti concessi nella forma del finanziamento agevolato anche con forme
di natura non rotativa (contributo in conto impianti, contributo in conto capitale, contributo diretto alla
spesa, contributo in conto interessi) coerenti con le linee di azione sopra descritte.
In particolare, gli aiuti alle nuove imprese in fase di start up consistono in agevolazioni di diversa natura
per il finanziamento di investimenti e servizi di tutoring, riconducibili alle norme D.Lgs 185/00 Titolo I e
smi, D.Lgs 185/00 Titolo II (Microimpresa), Decreto del Ministro dello Sviluppo economico del 24 settembre 2014, ovvero con regime di aiuto de minimis ai sensi del Regolamento 1407/2013.
L’intervento sarà operativamente avviato nella seconda annualità di attuazione del programma, utilizzando
la prima annualità per armonizzare gli schemi dei bandi in ragione delle specifiche esigenze del settore e
delle caratteristiche proprie degli strumenti di aiuto individuati dal MiBACT in raccordo con il MiSE; al contempo saranno definite le modalità più idonee di gestione dell’azione che sarà svolta da un soggetto specializzato, individuato dall’AdG nel rispetto delle normative e delle procedure di evidenza pubblica, ovvero
ricorrendo a soggetti in house.
Principali gruppi di destinatari: Istituzioni e operatori del settore culturale.
Tipologia dei beneficiari: Nuove imprese nate nell’ultimo triennio operanti nell’ambito delle attività e dei settori riferiti alle industrie culturali.
Territori interessati: Regioni su cui interviene il PON.
2.A.6.2 PRINCIPI GUIDA PER LA SELEZIONE DELLE OPERAZIONI
In applicazione dell’art. 110 del Reg.1303/2013, le operazioni cofinanziate saranno selezionate sulla base
dei criteri approvati dal Comitato di Sorveglianza; sarà garantito il rispetto del regolamento comunitario sugli
aiuti di stato nonché le altre normative pertinenti a livello nazionale e comunitario.
In linea generale i criteri di selezione garantiranno l’individuazione di progetti coerenti con gli obiettivi specifici e in grado di dimostrarsi efficaci nei confronti dei risultati attesi.
A questo scopo il PON procederà, da un lato, ad individuare target specifici di imprese attraverso la loro afferenza
ad opportuni codici ATECO, definiti in sede di AOA, cui i bandi si rivolgeranno, dall’altro, introdurrà all’interno delle
procedure di selezione la valutazione comparativa delle proposte presentate dai soggetti proponenti.
I principi guida per la selezione delle operazioni, a titolo indicativo, terranno in considerazione i seguenti criteri:
• criteri di ammissibilità formale, con riferimento alla correttezza dell’iter amministrativo di presentazione
della domanda, eleggibilità del proponente, rispetto delle normative nazionali e comunitarie, ecc.;
> 40
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO
2
Asse prioritario II
• criteri di ammissibilità sostanziale con riferimento alla rispondenza della proposta alla strategia ed ai
contenuti del Programma e dell’azione di riferimento;
• criteri di valutazione tecnica delle proposte candidate con particolare riferimento a:
- l’idea di business e il suo grado di elaborazione/realizzazione;
- le competenze possedute di soggetti proponenti in relazione all’idea progettuale proposta;
- l’innovazione, le soluzioni tecnologiche innovative adottate, il grado di trasferibilità del prodotto/servizio che si intende realizzare;
- le eventuali partnership che si intendono attivare in relazione alla specifica integrazione proposta (interna al settore o intersettoriale);
- crescita occupazionale;
- sostenibilità ambientale dell’attività delle imprese.
Tra i criteri di priorità sarà preso in considerazione il grado di presenza delle componenti femminile e giovanile.
L’azione attiverà bandi pubblici a partire dal 2016 che, sulla base delle attività istruttorie svolte nella prima annualità
del programma, ed in coerenza con gli accordi sottoscritti con le Regioni (AOA), definiranno i principali aspetti attuativi in termini di linee progettuali, le categorie di soggetti beneficiari, le azioni di animazione e le forme di supporto, nonché le eventuali integrazioni e complementarietà con altre linee di finanziamento nazionali e regionali.
2.A.6.3 USO PROGRAMMATO DEGLI STRUMENTI FINANZIARI
2.A.6.4 USO PROGRAMMATO DEI GRANDI PROGETTI
2.A.6.5 INDICATORI DI OUTPUT PER PRIORITÀ D’INVESTIMENTO E, OVE PERTINENTE, PER CATEGORIA DI REGIONI
Tabella 5
Indicatori di output comuni e specifici per programma (per priorità d’investimento, ripartiti per categoria di
regioni per il FSE e, ove pertinente, per il FESR)
ASSI PRIORITARI
41 <
2
Asse prioritario II
2.A.4 PRIORITÀ D’INVESTIMENTO
2.A.5 OBIETTIVI SPECIFICI CORRISPONDENTI ALLA PRIORITÀ D’INVESTIMENTO E AI RISULTATI ATTESI
Tabella 3: Indicatori di risultato specifici per programma, ripartiti per obiettivo specifico (per
il FESR e il Fondo di coesione)
> 42
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO
2
Asse prioritario II
2.A.6 AZIONI DA SOSTENERE NELL’AMBITO DELLA PRIORITÀ D’INVESTIMENTO (PER PRIORITÀ D’INVESTIMENTO)
2.A.6.1 Descrizione della tipologia e degli esempi delle azioni da sostenere e del loro contributo
atteso agli obiettivi specifici, compresa, se del caso, l’individuazione dei principali gruppi di
destinatari, dei territori specifici interessati e dei tipi di beneficiari
3.b.1.a Supporto allo sviluppo di prodotti e servizi complementari alla valorizzazione di identificati attrattori culturali e naturali del territorio, anche attraverso l’integrazione tra imprese delle filiere culturali, turistiche, creative e dello spettacolo, e delle filiere dei prodotti tradizionali e tipici.
L’azione si rivolge alle imprese della filiera culturale, turistica, creativa, dello spettacolo e dei prodotti tradizionali e tipici al fine di valorizzare le opportunità e i vantaggi delle intersezioni settoriali e realizzare prodotti/servizi finalizzati all’arricchimento, diversificazione e qualificazione dell’offerta turistico-culturale degli
ambiti territoriali di riferimento degli attrattori. L’azione, letta congiuntamente con quanto il PON realizza
in Asse I e con l’azione 3.c.1.a dedicata al terzo settore, dà conto dell’adozione di un approccio spiccatamente territoriale volto ad integrare il processo di valorizzazione degli attrattori e delle dotazioni culturali
a questi collegate, con altre risorse e settori produttivi presenti nelle aree di intervento.
L’azione, quindi, è sinergica con quanto le Regioni realizzano attraverso i POR e pertanto nell’ambito degli AOA saranno valorizzate le complementarietà tra gli interventi che incidono sui contesti territoriali di riferimento degli attrattori,
promossi dai diversi livelli della programmazione, al fine di conseguire complessivamente condizioni efficienti di fruizione nelle aree individuate (servizi culturali, servizi per l’accessibilità e mobilità, servizi di accoglienza turistica, ecc.).
L’azione sostiene micro, piccole e medie imprese che operano nei settori sopra indicati, anche in forma aggregata che realizzano prodotti e servizi connotati da carattere di innovatività, complementari alla valorizzazione degli attrattori con particolare riferimento ai seguenti ambiti:
- fruizione turistico-culturale degli ambiti territoriali di riferimento degli attrattori (es. erogazione di servizi e attività
culturali, finalizzati a valorizzare sistemi di risorse; servizi collegati all’accoglienza turistica; servizi turistici/ricreativi
complementari all’offerta culturale; servizi per favorire l’accessibilità degli attrattori e migliorare la mobilità, ecc.);
- promozione e comunicazione che valorizzi le risorse culturali anche in forma integrata con altre risorse
delle aree di riferimento degli attrattori;
- recupero e valorizzazione di saperi e tecniche locali (artigianato locale, tecniche costruttive e lavorazioni
dei materiali secondo le tradizioni locali, ecc.)
L’intervento sarà attuato attraverso aiuti concessi nella forma del finanziamento agevolato anche con forme di natura non rotativa (contributo in conto impianti, contributo in conto capitale, contributo diretto alla spesa, contributo
in conto interessi) coerenti con le linee di azione sopra descritte. In particolare gli aiuti alle micro, piccole e medie
imprese esistenti, faranno riferimento a strumenti esistenti, ovvero appositi nuovi regimi di aiuto istituiti dal Ministero dello sviluppo economico ai sensi dell’articolo 1, comma 845, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e successive modificazioni e integrazioni, ovvero con regime di aiuto de minimis ai sensi del Regolamento 1407/2013.
L’intervento sarà operativamente avviato nella seconda annualità di attuazione del programma, utilizzando la
prima annualità per armonizzare gli schemi dei bandi in ragione delle specifiche esigenze del settore e delle caratteristiche proprie degli strumenti di aiuto individuati dal MiBACT in raccordo con il MiSE; al contempo saranno
definite le modalità più idonee di gestione dell’azione che sarà svolta da un soggetto specializzato, individuato dall’AdG nel rispetto delle normative e delle procedure di evidenza pubblica, ovvero ricorrendo a soggetti in house.
Principali gruppi di destinatari: Istituzioni e operatori del settore culturale degli ambiti territoriali interessati
dalla fruizione turistico-culturale connessa agli attrattori.
Tipologia dei beneficiari: Micro, piccole e medie imprese che operano nel settore culturale, turistica, creativa, dello spettacolo e dei prodotti tradizionali e tipici.
Territori interessati: Ambiti territoriali di riferimento degli attrattori:
- nel caso in cui l’attrattore ricada in un comune capoluogo di regione/provincia, il comune in cui è localizzato l’attrattore;
- negli altri casi, il comune in cui è localizzato l’attrattore e i comuni a questo più prossimi da condividere in sede di AOA.
ASSI PRIORITARI
43 <
2
Asse prioritario II
2.A.6.2 PRINCIPI GUIDA PER LA SELEZIONE DELLE OPERAZIONI
In applicazione dell’art. 110 del Reg.1303/2013, le operazioni cofinanziate saranno selezionate sulla base
dei criteri approvati dal Comitato di Sorveglianza; sarà garantito il rispetto delle direttive comunitarie sugli
aiuti di stato nonché le altre normative pertinenti a livello nazionale e comunitario.
In linea generale i criteri di selezione dovranno garantire l’individuazione di progetti coerenti con l’obiettivo specifico e in grado di dimostrarsi efficaci nei confronti dei risultati attesi.
A questo scopo i bandi si indirizzeranno verso target specifici di imprese, identificate in base ad opportuni
codici ATECO, adottando una procedura valutativa delle proposte presentate.
I principi guida per la selezione delle proposte, a titolo indicativo, terranno in considerazione i seguenti
criteri:
• l’ammissibilità formale quali la correttezza dell’iter amministrativo di presentazione della domanda,
eleggibilità del soggetto proponente, rispetto alle normative nazionali e comunitarie, ecc;
• l’ammissibilità sostanziale con riferimento alla rispondenza alla strategia del Programma, ai contenuti
dell’azione, ai criteri di localizzazione (ambiti di riferimento degli attrattori);
• la valutazione tecnica delle proposte candidate con particolare riferimento a:
- livello di innovazione, grado di trasferibilità, soluzioni tecnologiche innovative introdotte, potenzialità
di rafforzamento di specializzazioni territoriali;
- integrazione intersettoriale, caratteristiche delle compagini imprenditoriali attivate;
- crescita occupazionale;
- sostenibilità ambientale dell’attività delle imprese.
Tra i criteri di priorità sarà preso in considerazione il grado di presenza delle componenti femminile e giovanile.
L’azione attiverà bandi pubblici a partire dal 2016 che, sulla base delle attività condotte nella fase propedeutica (diagnosi territoriale, ecc.) nella prima annualità del programma, ed in coerenza con gli accordi
sottoscritti con le Regioni (AOA), definiranno, con riferimento agli specifici contesti territoriali, i principali
aspetti attuativi in termini di linee progettuali, le categorie di soggetti beneficiari, le azioni di animazione
e le forme di supporto, nonché le eventuali integrazioni e complementarietà con altre linee di finanziamento nazionali e regionali.
> 44
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO
2
Asse prioritario II
2.A.6.3 USO PROGRAMMATO DEGLI STRUMENTI FINANZIARI
2.A.6.4 USO PROGRAMMATO DEI GRANDI PROGETTI
2.A.6.5 INDICATORI DI OUTPUT PER PRIORITÀ D’INVESTIMENTO E, OVE PERTINENTE, PER CATEGORIA DI REGIONI
Tabella 5
Indicatori di output comuni e specifici per programma (per priorità d’investimento, ripartiti per categoria di
regioni per il FSE e, ove pertinente, per il FESR)
ASSI PRIORITARI
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2
Asse prioritario II
2.A.4 PRIORITÀ D’INVESTIMENTO
2.A.5 OBIETTIVI SPECIFICI CORRISPONDENTI ALLA PRIORITÀ D’INVESTIMENTO E AI RISULTATI ATTESI
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PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO
Asse prioritario II
2
Tabella 3
Indicatori di risultato specifici per programma, ripartiti per obiettivo specifico (per il FESR e il Fondo di coesione)
2.A.6 AZIONI DA SOSTENERE NELL’AMBITO DELLA PRIORITÀ D’INVESTIMENTO (RIPARTITE PER PRIORITÀ D’INVESTIMENTO)
2.A.6.1 Descrizione della tipologia e degli esempi delle azioni da sostenere e del loro contributo
atteso agli obiettivi specifici, compresa, se del caso, l’individuazione dei principali gruppi di
destinatari, dei territori specifici interessati e dei tipi di beneficiari
3.c.1.a Sostegno all’avvio e rafforzamento di attività imprenditoriali che producono effetti
socialmente desiderabili e beni pubblici non prodotti dal mercato.
In stretto collegamento con gli interventi di valorizzazione degli attrattori culturali finanziati in Asse I, ed in coerenza con gli indirizzi del MiBACT relativi a strategie e politiche di coinvolgimento di soggetti ed organizzazioni
del Terzo settore nelle attività di gestione e di valorizzazione del patrimonio culturale, l’azione intende favorire
la nascita e la qualificazione di servizi e attività connesse alla gestione degli attrattori e in generale alla fruizione
e alla valorizzazione culturale, realizzate da imprese e altri soggetti del privato sociale. L’azione intende creare
condizioni nonché porre in essere strumenti per consolidare il sistema delle imprese del privato sociale, operanti
nello specifico in ambito culturale. L’azione è rivolta a rafforzarne il carattere imprenditoriale da un lato e, dall’altro, a favorirne l’integrazione con il complesso delle attività e dei servizi a supporto della fruizione e della valorizzazione culturale nei contesti territoriali di riferimento degli Attrattori.
L’azione ha ricadute prettamente locali in relazione ai servizi e alle attività da realizzare, riguardando esse
esclusivamente i contesti territoriali di riferimento degli attrattori culturali, sulla base degli indirizzi assunti
negli accordi con le Regioni (AOA).
L’azione è articolata in una fase propedeutica alla pubblicazione dei bandi, da svolgersi nel corso della prima
annualità del programma (2015). Nel corso di questa fase saranno da un lato assicurate attività di diagnosi
territoriale in relazione ai diversi contesti di riferimento degli Attrattori (caratteristiche e qualità dell’offerta di
servizi e attività culturali e turistiche connesse alla fruizione turistica dell’area e alla fruizione da parte dei residenti, raccolta dei fabbisogni e idee progettuali da parte delle istituzioni pubbliche e private locali).
Sarà quindi promossa l’emersione di idee innovative, attraverso procedure di evidenza pubblica per la selezione di proposte progettuali innovative, rivolte sia a nuove organizzazioni da costituire (associazioni,
cooperative, imprese sociali, ecc.), sia ad organizzazioni già esistenti del privato sociale/terzo settore) aventi
sede nelle 5 regioni interessate dal Programma, e presentate anche in forma aggregata (es. ATI/ATS) e in
ASSI PRIORITARI
47 <
2
Asse prioritario II
partenariato con imprese delle stessa natura che operano sul territorio nazionale, ove queste detengano
esperienze e competenze utili alla realizzazione delle attività. Le proposte progettuali dovranno possedere
carattere di originalità ed essere innovative per l’area, e potranno a titolo indicativo riguardare:
• attività collegate alla gestione degli attrattori e delle risorse culturali dell’area: sarà incentivata la collaborazione e l’integrazione delle imprese ed altri soggetti del terzo settore nelle attività collegate alla
gestione di beni, servizi e attività culturali anche favorendo forme di gestione integrata, iniziative di
crowfunding, fundraising, e di promozione del mecenatismo culturale a favore degli attrattori e di altre
risorse culturali dell’area, ecc.;
• attività collegate alla fruizione degli attrattori e delle risorse culturali dell’area: iniziative volte a far conoscere e rendere fruibili patrimoni altrimenti o al momento non accessibili, iniziative che favoriscono
la fruizione culturale da parte delle fasce deboli e svantaggiate della popolazione, anche in collegamento di mediazione ed integrazione culturale rivolte a specifici target della popolazione;
• attività di animazione e partecipazione culturale: iniziative rivolte alla popolazione residente, alle comunità locali, e ai fruitori esterni delle aree di riferimento degli attrattori, finalizzate ad accrescere i livelli della consapevolezza circa il patrimonio e l’eredità culturale, il riconoscimento dei valori ad esso
connessi, delle necessità e delle opportunità legate alla sua tutela e conservazione attiva, anche attraverso azioni di scala locale che favoriscano l’integrazione tra i sistemi e forme della produzione culturale ed i circuiti dei consumi culturali.
Le suindicate attività e servizi potranno essere localizzate/erogate anche nell’ambito di spazi da concedere
in uso alle organizzazioni del privato sociale in attuazione dell’art. 6 Legge 112/2013 (legge di conversione del decreto legge 91/2013 – cd. Valore Cultura “Disposizioni urgenti per la realizzazione di centri di
produzione artistica, nonché di musica, danza e teatro contemporanei”). A tal fine saranno adottati gli atti
(decreti, ecc.), volti a definire condizioni e strumenti specifici per dare attuazione alla predetta norma.
Ai fini delle ricadute sul fronte occupazionale si prevede che le organizzazioni proponenti impieghino nelle
proprie strutture, ovvero coinvolgano ai fini dell’idea progettuale candidata, una componente prevalente
di giovani (in sede di bando saranno fissate specifiche soglie ammissibilità/priorità in tal senso).
Il sostegno prevede un contributo a fondo perduto per investimenti materiali e investimenti immateriali
concessi con procedura valutativa, svolte in coerenza con gli obiettivi e le specifiche operative che saranno
indicate nei singoli avvisi.
L’intervento sarà attuato attraverso misure di aiuto riconducibili a regimi de minimis (ai sensi del Regolamento CE n. 1407 del 18 dicembre 2013) applicabili alle categorie di soggetti beneficiarie dell’azione, per
il tramite di un soggetto specializzato, individuato dall’AdG nel rispetto delle normative e delle procedure
in materia di evidenza pubblica.
Principali gruppi di destinatari: Istituzioni e operatori del settore culturale e degli ambiti territoriali interessati dalla fruizione turistico-culturale connessa agli attrattori, turisti e residenti.
Tipologia dei beneficiari: Soggetti del Terzo settore che operano nel settore culturale ed artistico e nelle attività a questo collegabili.
Territori interessati: Ambiti territoriali di riferimento degli attrattori:
- nel caso in cui l’attrattore ricada in un comune capoluogo di regione/provincia, il comune in cui è localizzato l’attrattore;
- negli altri casi, il comune in cui è localizzato l’attrattore e i comuni a questo più prossimi da condividere in sede di AOA.
> 48
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO
Asse prioritario II
2
2.A.6.2 PRINCIPI GUIDA PER LA SELEZIONE DELLE OPERAZIONI
In applicazione dell’art. 110 del Reg.1303/2013, le operazioni cofinanziate saranno selezionate sulla base
dei criteri approvati dal Comitato di Sorveglianza; sarà garantito il rispetto delle direttive comunitarie sugli
appalti pubblici e del regolamento comunitario sugli aiuti di stato nonché le altre normative pertinenti a livello nazionale e comunitario.
In linea generale i criteri di selezione dovranno garantire l’individuazione di progetti coerenti con l’obiettivo specifico e in grado di dimostrarsi efficaci nei confronti dei risultati attesi.
L’azione sarà attuata attraverso bando pubblico e la selezione sarà effettuata mediante procedura valutativa delle proposte presentate. I principi guida per la selezione delle proposte, a titolo indicativo, terranno
in considerazione i seguenti criteri:
• l’ammissibilità formale quali la correttezza dell’iter amministrativo di presentazione della domanda,
eleggibilità del soggetto proponente e dell’aggregazione rappresentata (natura giuridica, composizione
e componente giovanile, ecc.), rispetto delle normative nazionali e comunitarie, ecc;
• l’ammissibilità sostanziale con riferimento alla rispondenza alla strategia ed ai contenuti del Programma
e dell’azione di riferimento, ai criteri di localizzazione, ecc.;
• la valutazione tecnica delle operazioni candidate con particolare riferimento alla qualità della metodologia e delle procedure di attuazione dell’intervento, ai caratteri di originalità e di innovatività attesi dalle
proposte, alla sostenibilità sociale delle proposte progettuali; al coinvolgimento di giovani nella realizzazione delle iniziative; all’expertise del partenariato attivato; alla capacità di integrazione degli attori
locali da parte delle iniziative sostenute; ecc.
• la priorità, con riferimento ad esempio alle ricadute attese, in termini di partecipazione e di coesione locale rispetto alla dimensione culturale degli ambiti territoriali interessati, l’integrazione o sinergia con
altri interventi realizzati e/o in corso di realizzazione nella stessa area di attrazione, ecc.
L’azione attiverà bandi pubblici a partire dal 2016 che, sulla base delle attività condotte nella fase propedeutica (diagnosi territoriale, ecc.) nella prima annualità del programma, ed in coerenza con gli accordi
sottoscritti con le Regioni (AOA), definiranno, con riferimento agli specifici contesti territoriali, i principali
aspetti attuativi in termini di linee progettuali, le categorie di soggetti beneficiari, le azioni di animazione
e le forme di supporto, nonché le eventuali integrazioni e complementarietà con altre linee di finanziamento nazionali e regionali.
2.A.6.3 USO PROGRAMMATO DEGLI STRUMENTI FINANZIARI
2.A.6.4 USO PROGRAMMATO DEI GRANDI PROGETTI
ASSI PRIORITARI
49 <
2
Asse prioritario II
2.A.6.5 INDICATORI DI OUTPUT PER PRIORITÀ D’INVESTIMENTO E, OVE PERTINENTE, PER CATEGORIA DI REGIONI
Tabella 5
Indicatori di output comuni e specifici per programma (per priorità d’investimento, ripartiti per categoria di
regioni)
> 50
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO
2
Asse prioritario II
2.A.7 INNOVAZIONE SOCIALE, COOPERAZIONE TRANSNAZIONALE E CONTRIBUTO AGLI OBIETTIVI TEMATICI 1-7
2.A.8 QUADRO DI RIFERIMENTO DELL’EFFICACIA DELL’ATTUAZIONE
Tabella 6
Quadro di riferimento dell’efficacia dell’attuazione dell’asse prioritario (per fondo e, per il FESR e il FSE, categoria di regioni)
ASSI PRIORITARI
51 <
2
Asse prioritario II
Informazioni qualitative aggiuntive sull’istituzione del quadro di riferimento dell’efficienza
dell’attuazione
2.A.9 CATEGORIE DI OPERAZIONE
Categorie di operazione corrispondenti al contenuto dell’asse prioritario basate su una nomenclatura adottata dalla Commissione e una ripartizione indicativa del sostegno dell’Unione.
Tabelle 7-11: Categorie di operazione
Tabella 7
Dimensione 1 - Settore di intervento
Tabella 8
Dimensione 2 - Forma di finanziamento
Tabella 9
Dimensione 3 - Tipo di territorio
> 52
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO
2
Asse prioritario II
Tabella 10
Dimensione 4 – Meccanismi territoriali di attuazione
Tabella 11
Dimensione 6 – tematica secondaria del FSE (unicamente FSE e IOG)
2.A.10 SINTESI DELL’USO PREVISTO DELL’ASSISTENZA TECNICA COMPRESE, SE NECESSARIO, AZIONI VOLTE A
RAFFORZARE LA CAPACITÀ AMMINISTRATIVA DELLE AUTORITÀ COINVOLTE NELLA GESTIONE E NEL CONTROLLO DEI
PROGRAMMI E DEI BENEFICIARI (SE DEL CASO) (PER ASSE PRIORITARIO)
ASSI PRIORITARI
53 <
2
Asse prioritario III
2.B DESCRIZIONE DEGLI ASSI PRIORITARI PER L’ASSISTENZA TECNICA
ASSE III ASSISTENZA TECNICA
2.B.1 ASSE PRIORITARIO
2.B.2 MOTIVAZIONE DELLA DEFINIZIONE DI UN ASSE PRIORITARIO CHE RIGUARDA PIÙ DI UNA CATEGORIA DI REGIONI
NON PERTINENTE
2.B.3 FONDO E CATEGORIA DI REGIONI
2.B.4 OBIETTIVI SPECIFICI E RISULTATI ATTESI
2.B.5 INDICATORI DI RISULTATO
Tabella 12
Indicatori di risultato specifici per programma (per obiettivo specifico) (per FESR/FSE/Fondo di coesione)
> 54
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO
2
Asse prioritario III
2.B.6 AZIONI DA SOSTENERE E PREVISIONE DEL LORO CONTRIBUTO AGLI OBIETTIVI SPECIFICI (PER ASSE PRIORITARIO)
2.B.6.1 Descrizione delle azioni da sostenere e previsione del loro contributo agli obiettivi specifici
L’Asse prioritario intende contribuire all’obiettivo specifico mediante le seguenti tipologie di azioni:
AT.1. Assistenza e supporto tecnico/amministrativo e organizzativo alle Autorità nazionali
del programma e agli attori a vario titolo coinvolti nella programmazione, gestione, attuazione e sorveglianza del Programma.
Questa tipologia di azione interessa in modo diretto e mirato tutta la filiera attuativa sino ai livelli dei beneficiari e degli stakeholders, rafforzando altresì la cooperazione istituzionale.
L’azione potrà esplicitarsi prevalentemente in:
• acquisizione di competenze specialistiche attraverso forme strutturate e continuative di supporto e assistenza calibrate sugli specifici fabbisogni rilevati anche in sede di Piano di Rafforzamento Amministrativo (PRA), oppure “on demand” da attivare per specifiche esigenze. Il supporto opererà in particolare
per il rafforzamento delle strutture coinvolte nell’attuazione del Programma, sia a livello centrale (AdG
e AdC) sia a livello periferico, coinvolgendo le Direzioni regionali e le Soprintendenze del MiBACT (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria) e gli uffici interessati della Regione Siciliana.
• acquisizione di beni strumentali (hardware e software) anche al fine di rafforzare gli strumenti informatici
e telematici già in essere (es. community web, piattaforma di e-procurement, ecc.).
Il supporto realizzato attraverso l’acquisizione di competenze specialistiche sarà dedicato prevalentemente:
• alle attività finalizzate alla stipula degli Accordi operativi di attuazione MiBACT-Regioni (AOA);
• all’attività di avanzamento/perfezionamento della progettazione per gli interventi già selezionati nell’Asse I (come già anticipato, le attività dedicate alla elaborazione della progettazione di altri interventi
da attuarsi nell’ambito dell’Asse I, potranno anche avvalersi del Fondo per la progettazione attivato attraverso le risorse nazionali assegnate al MiBACT a valere sul Piano di Azione e Coesione-PAC MiBACT);
• alla gestione delle procedure a evidenza pubblica attraverso la predisposizione della documentazione
di gara e di linee guida/vademecum (definizione di schemi tipo di bandi, avvisi, capitolati, disciplinari
di gara);
• all’adeguata messa a punto degli strumenti e delle procedure per l’attuazione delle misure previste
nell’ambito dell’Asse II nel quadro dei regimi di aiuto a favore delle imprese e dei soggetti del privato sociale;
• alle attività di raccolta e di elaborazione dei dati di monitoraggio (procedurale, finanziario, fisico) ed
alla implementazione dei sistemi di gestione di tali dati;
• alle attività per i controlli di primo livello nell’ambito delle attività monitoraggio anche attraverso la predisposizione di documenti e strumenti metodologici (manuali, linee guida, check list, procedure ecc.);
• alle attività di rendicontazione, controllo, certificazione della spesa;
• alla predisposizione di documenti e strumenti metodologici necessari all’attività di attuazione e sorveglianza e a garanzia della massima diffusione ai beneficiari potenziali del Programma anche nell’ambito delle attività connesse al funzionamento del Comitato di Sorveglianza;
• all’aggiornamento del sistema di raccolta e di scambio delle informazioni anche allo scopo di renderlo
interoperabile con le fonti conoscitive di livello territoriale e con le funzioni dei soggetti coinvolti nell’attuazione;
• alle attività di elaborazione ed attuazione dei Piani di Azione per le condizionalità ex ante (CEA) non soddisfatte;
• alle attività derivanti dagli adempimenti previsti per l’AdG in base all’art. 125, comma 4, lettera c) del
Regolamento generale, che prevede che l’AdG istituisca misure antifrode efficaci e proporzionate, tenendo conto dei rischi individuati;
• all’acquisizione di beni strumentali e altri servizi necessari allo svolgimento delle attività connesse alla
programmazione, gestione ed attuazione.
ASSI PRIORITARI
55 <
2
Asse prioritario III
AT.2. Supporto all’AdG per la valutazione del Programma per migliorare la qualità, l’efficacia e la coerenza degli interventi previsti nel PON e potenziare l’informazione sugli effetti da
esso prodotti a vantaggio dell’Amministrazione responsabile, dei partner istituzionali, del
partenariato economico e sociale, dei destinatari e del pubblico in generale.
L’azione si concretizzerà nel sostegno alla elaborazione del Piano di Valutazione del PON nonché nel supporto ai processi di valutazione in itinere e ex post del Programma nel suo complesso o di sue parti, qualora si rendano necessari a norma del regolamento e/o siano previsti nello stesso Piano, attraverso
l’acquisizione di servizi e consulenze specialistiche per la predisposizione di specifici studi e ricerche, di modelli di analisi statistica, la raccolta di informazioni e dati statistici, secondo quanto individuato nel Piano
della Valutazione, che consentano di migliorare i processi di valutazione/programmazione nel settore culturale e con particolare riferimento alla valutazione degli effetti del miglioramento delle politiche per la
fruizione del patrimonio culturale sullo sviluppo economico delle aree di riferimento del PON.
AT.3. Supporto all’elaborazione e realizzazione della strategia e alla pianificazione delle attività di comunicazione del PON e di animazione ed informazione del partenariato economico
e sociale e della società civile, allo scopo di valorizzare il ruolo dell’Ue nelle politiche di sviluppo e garantire trasparenza sull’utilizzo dei Fondi Comunitari.
L’AT supporterà il complesso delle attività realizzate nel quadro della strategia di comunicazione e di animazione e informazione, che riguarderanno principalmente:
• il potenziamento della piattaforma di e-community dei soggetti legati alla gestione ed attuazione del
Programma, per sostenere i flussi documentali e le comunicazioni “centro-periferia” (con la previsione
di apposite sezioni aperte ad altri livelli degli stakeholder interessati al Programma per garantire tutte
le funzioni ed attività di informazione, promozione e visibilità);
• l’implementazione delle pagine web dedicate al PON Cultura 2014-2020 accessibili dal portale del MiBACT;
• pubblicazioni cartacee e informatiche a carattere divulgativo;
• l’organizzazione di attività di animazione e informazione;
• la realizzazione di campagne pubblicitarie.
AT.4. Attuazione del Codice di condotta europeo sul partenariato intensificando e migliorando la qualità e il grado di incisività della consultazione con le parti economiche e sociali,
con la società civile, i cittadini e tutti i portatori di interesse.
L’azione, progettata in condivisione con il partenariato istituzionale e socio-economico già coinvolto nella
fase di programmazione del PON Cultura 2014-2010, potrà prevedere, a titolo esemplificativo:
• l’identificazione degli ulteriori partner pertinenti a supportare la fase di attuazione e sorveglianza del
Programma;
• la costituzione di gruppi di lavoro tematici;
• l’organizzazione di focus group per approfondimenti ed indirizzi tecnici;
• l’attivazione di procedure di consultazione;
• la restituzione e la diffusione degli esiti delle consultazioni/incontri.
L’attività di AT sopradescritta sarà nel complesso attuata in coerenza con le azioni di capacitazione individuate
nell’ambito del PRA rispetto ai fabbisogni di rafforzamento delle capacità istituzionali ed amministrative del MiBACT nella programmazione e gestione di fondi strutturali che hanno riflessi nella gestione ed attuazione del PON.
In particolare l’AT potrà esplicare il proprio contributo all’efficace attuazione del PRA nei seguenti “ambiti
di miglioramento” dallo stesso individuati:
• Processi/Procedure: supporto alle attività per la riduzione dei tempi medi di espletamento dei processi e delle
procedure attuative: supporto alle attività di monitoraggio e presidio delle criticità; supporto al più efficace e
tempestivo flusso di informazioni per assicurare la verifica del raggiungimento dei target previsti dal PRA in
relazione alla standardizzazione delle procedure e all’ottimizzazione dei processi (es. indicazioni sui tempi di
realizzazione delle fasi procedurali, sui crono programmi di attuazione degli interventi, ecc.);
• Competenze: Assistenza/affiancamento on the job delle professionalità interne impegnate nei processi
e nelle procedure di gestione ed attuazione del Programma, da realizzare anche attraverso la costituzione di apposite task-force destinate a supportare aspetti e fasi procedimentali particolarmente complesse o cruciali per la buona esecuzione del Programma.
> 56
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO
Asse prioritario III
2
2.B.6.2 Indicatori di output che si prevede contribuiscano al conseguimento dei risultati (per asse
prioritario)
Tabella 13
Indicatori di output (per asse prioritario) (per FSE/FESR/Fondo di coesione)
ASSI PRIORITARI
57 <
2
Asse prioritario III
2.B.7 CATEGORIE DI OPERAZIONE (PER ASSE PRIORITARIO)
Categorie di operazione corrispondenti basate su una nomenclatura adottata dalla Commissione, e una ripartizione indicativa del sostegno dell’Unione.
Tabelle 14-16: Categorie di operazione
Tabella 14
Dimensione 1 - Settore di intervento
Tabella 15
Dimensione 2 - Forma di finanziamento
Tabella 16
Dimensione 3 - Tipo di territorio
> 58
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO
3
PIANO DI FINANZIAMENTO
3
Dotazione finanziaria
3.1 DOTAZIONE FINANZIARIA A TITOLO DI CIASCUN FONDO E IMPORTI DELLA
RISERVA DI EFFICACIA DELL’ATTUAZIONE
Tabella 17
3.2 DOTAZIONE FINANZIARIA TOTALE PER FONDO E COFINANZIAMENTO NAZIONALE
(IN EUR)
Tabella 18a
Piano di finanziamento
> 60
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO
Dotazione finanziaria
PIANO DI FINANZIAMENTO
3
61 <
3
Dotazione finanziaria
Tabella 18c
Ripartizione del piano di finanziamento per asse prioritario, fondo, categoria di regioni e obiettivo tematico
Tabella 19
Importo indicativo del sostegno da usare per obiettivi in materia di cambiamento climatico
> 62
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO
4
APPROCCIO INTEGRATO
ALLO SVILUPPO
TERRITORIALE
4
Approccio integrato
Descrizione dell’approccio integrato allo sviluppo territoriale tenendo conto del contenuto e degli obiettivi
del programma operativo in riferimento all’accordo di partenariato, indicando in quali modi esso contribuisce al conseguimento degli obiettivi del programma operativo e dei risultati attesi.
Il PON non prevede l’utilizzo degli strumenti di intervento propri dell’approccio integrato allo sviluppo territoriale di cui alla presente sezione. Lo sviluppo territoriale integrato è tuttavia conseguito sia attraverso
le strette connessioni tra interventi in Asse I e interventi in Asse II nonché, nell’ambito degli Accordi Operativi di Attuazione (AOA), attraverso il convergere degli interventi del PON e di quelli dei POR delle 5 Regioni meno sviluppate prevalentemente negli ambiti di riferimento degli attrattori culturali (rispettive aree
di attrazione culturale).
4.1 SVILUPPO LOCALE DI TIPO PARTECIPATIVO
L’approccio all’uso di strumenti per lo sviluppo locale di tipo partecipativo e i principi per l’individuazione
delle aree in cui saranno attuati
NON PERTINENTE
4.2 AZIONI INTEGRATE PER LO SVILUPPO URBANO SOSTENIBILE
Se pertinente, l’importo indicativo del sostegno del FESR alle azioni integrate per lo sviluppo urbano sostenibile, da realizzare conformemente all’articolo 7, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 1301/2013 e la
dotazione indicativa del sostegno del FSE alle azioni integrate.
NON PERTINENTE
Tabella 20
Azioni integrate per lo sviluppo urbano sostenibile, importi indicativi del sostegno del FESR e del FSE
> 64
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO
Approccio integrato
4
4.3 INVESTIMENTI TERRITORIALI INTEGRATI (ITI)
Approccio all’uso degli Investimenti territoriali integrati (ITI) (come definiti all’articolo 36 del regolamento
(UE) n. 1303/2013) nei casi non rientranti nel punto 4.2 e loro dotazione finanziaria indicativa a carico di
ogni asse prioritario.
NON PERTINENTE
Tabella 21
Dotazione finanziaria indicativa allo strumento ITI diversa da quanto indicato al punto 4.2. (importo aggregato)
4.4 MODALITÀ DELLE AZIONI INTERREGIONALI E TRANSNAZIONALI, NELL’AMBITO
DEL PROGRAMMA OPERATIVO, CON BENEFICIARI SITUATI IN ALMENO UN ALTRO
STATO MEMBRO
NON PERTINENTE
4.5 CONTRIBUTO DELLE AZIONI PREVISTE NELL’AMBITO DEL PROGRAMMA ALLE
STRATEGIE MACROREGIONALI E STRATEGIE RELATIVE AI BACINI MARITTIMI,
SUBORDINATAMENTE ALLE ESIGENZE DELLE AREE INTERESSATE DAL PROGRAMMA
COSÌ COME IDENTIFICATE DALLO STATO MEMBRO
(Qualora gli Stati membri e le regioni partecipino a strategie macroregionali e concernenti i bacini marittimi).
La strategia EUSAIR individua il patrimonio culturale tra le “opportunità” per lo sviluppo della macroregione adriatico-ionica (Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni relativa alla strategia dell’Unione europea
per la regione adriatica e ionica - COM(2014) 357 final, e Action plan accompanying the communication concerning the European Union Strategy for the Adriatic and Ionian Region - 17.06.2014 SWD(2014) 190 final).
Nell’ambito del Pilastro 4 (Turismo sostenibile), Tematica 1 - “Offerta turistica diversificata (prodotti e servizi)”, il Piano di Azione della strategia EUSAIR comprende 2 Azioni prioritarie, rispetto alle quali il PON evidenzia particolari aspetti di coerenza e specifici profili di rispondenza:
• “Valorizzazione del patrimonio culturale adriatico-ionico” (Fostering Adriatic-Ionian cultural heritage),
che, ai fini della diversificazione dei profili di attrattività turistica della macro-regione, si rivolge alla valorizzazione delle sue risorse culturali, attraverso misure volte da un lato a rafforzare ed integrare la dotazione delle infrastrutture culturali, e, dall’altro, ad incrementare la domanda di servizi e di prodotti del
settore delle industrie culturali e creative;
• “Itinerari turistici tematici e sostenibili” (Sustainable and thematic tourist routes), che si focalizza sullo sviluppo e sulla definizione di itinerari turistici nella macroregione, sia in termini di nuovi percorsi, sia potenziando la promozione e l’integrazione di quelli esistenti, anche valorizzando conoscenze, competenze e asset
culturali capaci di collegare e promuovere le destinazioni turistiche meno note della macro-regione.
APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO TERRITORIALE
65 <
4
Approccio integrato
Il PON costituisce un’occasione per contribuire alla realizzazione delle suindicate azioni EUSAIR in ragione
di convergenze territoriali (le 5 regioni italiane meno sviluppate, ambito territoriale di riferimento del PON,
sono integralmente ricomprese nella macroregione interessata dalla strategia) ed in considerazione di coerenze tematiche. Al riguardo è opportuno evidenziare che:
• l’Asse I del PON è complessivamente dedicato al rafforzamento, sia in termini infrastrutturali sia in termini di qualificazione dell’offerta dei servizi per la fruizione, di significative dotazioni culturali (musei,
aree archeologiche, complessi monumentali, ecc.) con funzione di “attrattori” dei flussi di domanda turistico-culturale nelle 5 regioni meno sviluppate;
• l’Asse II del PON interviene sull’attivazione e sul rafforzamento della filiera economica del settore culturale e del comparto creativo a questo collegato, rispettivamente attraverso il sostegno ad imprese capaci di portare innovazione ed accrescere la competitività dei settori in questione nelle 5 regioni
interessate da un lato, e la promozione di un maggiore coinvolgimento del privato sociale e di soggetti
del terzo settore nella sperimentazione di modelli partenariali tra pubblico e privato nelle attività e nei
servizi collegati alla gestione e alla valorizzazione del patrimonio culturale.
Allo scopo di svolgere la più efficace azione sinergica nei riguardi della strategia EUSAIR nel rispetto dei principi e dei meccanismi individuati per la sua governance, il PON metterà a punto in fase di attuazione, anche
previo confronto e d’intesa con le Regioni interessate (AOA), le opportune misure di coordinamento con le
strutture preposte/coinvolte nell’attuazione della strategia.
> 66
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO
5
ESIGENZE SPECIFICHE
DELLE ZONE GEOGRAFICHE
PARTICOLARMENTE
COLPITE DALLA POVERTÀ
O DEI GRUPPI BERSAGLIO
A PIÙ ALTO RISCHIO
DI DISCRIMINAZIONE
O ESCLUSIONE SOCIALE
5
Esigenze specifiche
5.1 ZONE GEOGRAFICHE PARTICOLARMENTE COLPITE DALLA POVERTÀ O
GRUPPI BERSAGLIO A PIÙ ALTO RISCHIO DI DISCRIMINAZIONE O ESCLUSIONE
SOCIALE
NON PERTINENTE
5.2 STRATEGIA INTESA A RISPONDERE ALLE ESIGENZE SPECIFICHE DELLE AREE
GEOGRAFICHE PIÙ COLPITE DALLA POVERTÀ O DEI GRUPPI BERSAGLIO A
MAGGIOR RISCHIO DI DISCRIMINAZIONE O ESCLUSIONE SOCIALE E, SE
PERTINENTE, CONTRIBUTO ALL’APPROCCIO INTEGRATO ESPOSTO NELL’ACCORDO
DI PARTENARIATO
NON PERTINENTE
Tabella 22
Azioni intese a rispondere alle esigenze specifiche di zone geografiche particolarmente colpite dalla povertà
o di gruppi bersaglio a più alto rischio di discriminazione o esclusione sociale
> 68
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO
6
ESIGENZE SPECIFICHE
DELLE AREE GEOGRAFICHE
AFFETTE DA SVANTAGGI
NATURALI
O DEMOGRAFICI GRAVI
E PERMANENTI
6
Esigenze specifiche
6.1 ESIGENZE SPECIFICHE DELLE AREE GEOGRAFICHE AFFETTE DA SVANTAGGI
NATURALI O DEMOGRAFICI GRAVI E PERMANENTI
NON PERTINENTE
> 70
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO
7
AUTORITÀ E ORGANISMI
RESPONSABILI DELLA
GESTIONE FINANZIARIA,
DEL CONTROLLO
E DELL’AUDIT E RUOLO
DEI PARTNER
PERTINENTI
7
Autorità
7.1 AUTORITÀ E ORGANISMI PERTINENTI
Tabella 23
Autorità e organismi pertinenti
7.2 COINVOLGIMENTO DEI PARTNER PERTINENTI
7.2.1 Azioni adottate per associare i partner alla preparazione del programma operativo e
loro ruolo nelle attività di esecuzione, sorveglianza e valutazione del programma
Il principio di integrazione del partenariato in fase di programmazione e di attuazione del Programma Operativo è sancito dal Regolamento (UE) n. 1303/2013 (in particolare art.5) nonché nel Regolamento Delegato (UE) n. 240/2014 della Commissione Europea che prevede un Codice europeo di condotta sul
partenariato nell’ambito dei fondi strutturali e d’investimento europei.
Il MIBACT, nella fase di preparazione del PON ha promosso, in collaborazione con il DPS, il processo di condivisione e concertazione con tutti i soggetti interessati, a partire dalla fase di predisposizione dell’Accordo
di Partenariato (tavoli di concertazione da febbraio ad aprile 2013). Il percorso procedurale e metodologico
ha seguito l’impostazione definita nel documento “Metodi e obiettivi per un uso efficace dei Fondi comunitari 2014-2020”. In esito a questa attività ha preso forma l’assetto strategico per la programmazione
2014-2020 relativa al settore culturale anche sulla base del confronto sulle lezioni apprese dall’esperienza
del ciclo di programmazione 2007-13.
Nella successiva fase di Preparazione del Programma Operativo, in osservanza dell’art 8 del Codice di Condotta del Partenariato, il confronto si è concentrato sui seguenti aspetti:
(a) l’analisi e l’identificazione delle esigenze;
(b) la definizione e la selezione delle priorità e dei relativi obiettivi specifici.
Attraverso questa ulteriore fase di consultazione è stato meglio esplicitato il contributo che le policy settoriali di interesse forniranno per l’attuazione dei processi di sviluppo e di coesione territoriale. Il Partenariato,
in questa seconda fase relativa alla definizione e alla stesura del Programma è stato coinvolto sia con modalità di confronto diretto sia con forme di partecipazione e confronto a distanza attraverso lo scambio di
documentazione on line.
Il primo confronto partenariale finalizzato alla presentazione e alla condivisione dell’impostazione strategico operativa del PON Cultura è stato realizzato il 31 marzo 2014 a Roma presso la sede del DPS.
In seguito sono stati avviati i lavori del Gruppo tematico denominato “Risorse culturali nella programmazione 2014-2020” (con riunioni il 4 e 23 giugno 2014) sul percorso di elaborazione del PON e sulla condivisione delle linee di intervento e tipologie di azioni.
Agli incontri hanno partecipato le Regioni, le Direzioni regionali del MiBACT, e le Amministrazioni di cui al
punto 12.3; in particolare sono stati affrontati i temi riguardanti la strategia adottata dal PON e forniti i se-
> 72
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO
Autorità
7
guenti contributi: il Ministero dell’Ambiente ha sollecitato una attenzione particolare agli aspetti di efficientamento energetico; le Regioni hanno richiamato la rilevanza degli Accordi operativi di Attuazione nell’ottica di assicurare il coordinamento tra Ministero e Regioni nella individuazione degli interventi PON-POR.
Il MiBACT ha comunicato che l’Asse I del Programma sarà attuato “a regia” e secondo le procedure di
concertazione previste negli Accordi operativi di Attuazione; che gli interventi a valere sull’Asse I potranno
avvalersi di meccanismi specifici per sostenere la progettazione; ha sottolineato l’importanza dei principi del
Codice Europeo di Condotta del partenariato, con particolare riferimento all’attuazione dell’Asse II del PON;
ha infine informato circa la prospettiva di integrazione della strategia del PON Cultura 2014-2020 con la
programmazione nazionale delle politiche di coesione finanziata con il Fondo Sviluppo e Coesione.
I contributi emersi sono stati recepiti e trovano riscontro nel Programma.
Nel percorso attuativo del PON (successivamente alla sua approvazione) il partenariato sarà ulteriormente
chiamato ad esercitare un ruolo attivo di confronto con le strutture gestionali in merito al percorso evolutivo del Programma e alla sua progressiva capacità di raggiungere gli obiettivi fissati.
In particolare l’AdG assicurerà il coinvolgimento delle parti economiche e sociali e degli altri portatori
d’interessi in tutte le fasi di preparazione, attuazione, sorveglianza e valutazione del Programma Operativo attraverso la previsione di incontri periodici sull’impostazione e sull’avanzamento strategico del Programma, sui principali risultati in termini di impatto, sull’avanzamento finanziario, sullo stato
dell’integrazione finanziaria tra risorse comunitarie e risorse nazionali.
Fanno complessivamente parte del partenariato socio-economico, le organizzazioni datoriali maggiormente rappresentative, incluse quelle del settore del credito, le organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori, le organizzazioni di rappresentanza del “terzo settore”, del volontariato e del no-profit, le
organizzazioni ambientaliste e quelle di promozione delle pari opportunità.
Saranno coinvolti anche altri soggetti collettivi o para-istituzionali portatori di interessi specialistici.
Oltre al coinvolgimento attivo e propositivo nel Comitato di Sorveglianza del PON dei rappresentanti del
partenariato economico e sociale, le modalità di coinvolgimento del partenariato, nella fase attuativa, individuate dall’AdG, prevedono focus group e procedure di consultazione sugli indirizzi operativi della programmazione e sulla verifica dell’avanzamento anche con riferimento ai metodi, e ai criteri e alle procedure
di selezione delle operazioni.
L’AdG del PON assicurerà una funzione stabile di supporto tecnico – organizzativo al confronto con le parti,
inclusa la restituzione dei relativi esiti, organizzando gli incontri anche sulla base di una agenda del partenariato e assicurando la diffusione dei documenti e dell’informazione sulle decisioni prese.
Nell’ambito dell’Asse III relativo all’assistenza tecnica, sono previste attività volte a informare e sensibilizzare anche il partenariato, gli organismi associativi e le Organizzazioni non Governative (ONG), al fine di
valorizzare il relativo ruolo, attraverso una migliore informazione sulla programmazione e attuazione del Programma (ad esempio, abstract semplificati dei documenti, migliore reportistica, pagine web di facile utilizzo),
nonché attività di accompagnamento ed assistenza tecnica a beneficio anche dei partner economici e sociali interessati dal Programma.
AUTORITÀ E ORGANISMI RESPONSABILI DELLA GESTIONE FINANZIARIA, DEL CONTROLLO E DELL’AUDIT
E RUOLO DEI PARTNER PERTINENTI
73 <
8
COORDINAMENTO
TRA I FONDI,
IL FEASR, IL FEAMP
E ALTRI STRUMENTI
DI FINANZIAMENTO
DELL’UNIONE
E NAZIONALI
E CON LA BEI
8
Coordinamento tra i fondi
Meccanismi volti a garantire il coordinamento tra i fondi, il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale
(FEASR), il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) e altri strumenti di finanziamento dell’Unione e nazionali e con la Banca europea per gli investimenti (BEI), tenendo conto delle pertinenti disposizioni di cui al quadro strategico comune.
Come già anticipato alla sezione 1, la proposta strategica del PON si allinea con la visione dell’AdP in direzione dell’unitarietà delle politiche di sviluppo, comunitaria e nazionale, assumendo i principi di sinergia
e complementarietà tra le diverse fonti finanziarie ed i relativi strumenti di programmazione e di gestione
dei fondi, precedentemente descritti.
Per quanto riguarda gli ambiti di sinergia e di complementarità nell’ambito dell’utilizzo nazionale dei fondi
SIE per il settore culturale, un primo ambito di coordinamento e di raccordo riguarda i livelli della programmazione centrale e di quella regionale (il PON e i POR delle 5 regioni interessate) a beneficio degli attrattori culturali e delle loro aree di pertinenza. Onde assicurare la massima convergenza verso le finalità
ed i risultati individuati dall’AdP in relazione agli OT 6 e 3, dall’AdP sono stati individuati i principali criteri
di demarcazione tra l’azione promossa a livello centrale e quella di livello regionale, mentre il PON prevede
l’implementazione d’intesa con le Regioni di appositi strumenti (Accordi Operativi di Attuazione) funzionali
a garantire il raccordo delle strategie e delle politiche nazionali e regionali.
Il PON si coordinerà con gli interventi del PON Governance volti al rafforzamento della capacità amministrativa (OT 11); in particolare saranno privilegiate le azioni di riforma in ambito normativo, amministrativo e organizzativo rilevanti per il miglior funzionamento del sistema dei beni culturali nelle
regioni meno sviluppate, in grado anche di incidere, attraverso obiettivi di semplificazione, sui sistemi
autorizzativi del MiBACT.
Secondo i meccanismi e le modalità indicate dall’Accordo di Partenariato, l’Autorità di Gestione del PON parteciperà ai lavori dell’apposito Comitato costituito a livello nazionale con funzioni di sorveglianza e accompagnamento dell’attuazione della programmazione complessiva di tutti i fondi SIE; tale Comitato, presieduto
dal Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione economica, è infatti composto dai rappresentanti di tutte le Amministrazioni centrali capofila dei Fondi e/o titolari dei Programmi e priorità trasversali e da tutte le Autorità di
Gestione dei Programmi regionali, ed è aperto alla partecipazione del partenariato economico e sociale.
Il coordinamento del PON rispetto ad altri strumenti di finanziamento di provenienza comunitaria si tradurrà
nelle possibili sinergie e complementarità tra il Programma e altre azioni comunitarie promosse a beneficio del settore culturale quali:
• Programma Europa Creativa 2014-2020: in particolare nel quadro delle attività svolte dal Punto
di Contatto Nazionale del Programma, già dal precedente ciclo di programmazione incardinato nel MiBACT, garantendo attività di supporto e di accompagnamento ai soggetti beneficiari nella definizione
dei partenariati e delle proposte progettuali, effettuando studi ed analisi di settore, disponendo così di
dati ed informazioni periodicamente aggiornati in relazione alla partecipazione nazionale al programma
in termini di soggetti, di investimenti resi disponibili, di attività realizzate.
• Programma Horizon 2020: in particolare nel quadro delle collaborazioni e delle altre forme di raccordo assicurate dal continuo e stabile confronto con il Ministero dell’Istruzione, Università e della Ricerca (MIUR), amministrazione centrale titolare del Programma Horizon 2020 a livello nazionale; in tale
quadro ha trovato ulteriori opportunità di integrazione anche grazie alla recente coinvolgimento del
MiBACT nella funzione di coordinatore del progetto JHEP – Joint Heritage European Programme, che
ha indirizzato l’avvio e l’attuazione dell’iniziativa europea JPI CH – “Joint Programming Initiative for Cultural Heritage on “Cultural Heritage and Global Change: a new challenge for Europe”, promossa dagli
Stati membri con il supporto dell’UE per perseguire la creazione di un approccio quanto più integrato
e armonizzato a livello europeo dei programmi e delle infrastrutture di ricerca nazionali nel settore del
patrimonio culturale materiale, immateriale e digitale.
Ove pertinente saranno inoltre assicurate adeguate complementarietà con il Programma LIFE e con i Progetti Integrati LIFE.
Per quanto riguarda infine i programmi della cooperazione territoriale europea, il MiBACT è tra le
amministrazioni centrali che partecipano al Gruppo di coordinamento strategico per l’obiettivo “Coopera-
> 76
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO
Coordinamento tra i fondi
8
zione territoriale europea” (2007-2013), che si prevede troverà continuità anche nel periodo 2014-2020,
allo scopo di imprimere all’attività di cooperazione un indirizzo coerente con le priorità di politica nazionale
rispetto all’ambito tematico della cultura, che tradizionalmente compare tra le priorità di investimento identificate da questi programmi. Nell’ambito delle attività del Gruppo il MiBACT in funzione della redazione
della Relazione annuale nella quale le attività di cooperazione vengono inquadrate nel contesto della programmazione nazionale, il MiBACT svolge un’attività di ricognizione sulla partecipazione delle proprie strutture ai programmi di cooperazione.
Con il compito di valutare la coerenza strategica delle proposte progettuali proposte per il finanziamento
a valere dei programmi CTE rispetto alle politiche nazionali, nonché delineare temi adeguati per lo sviluppo
di progetti strategici da realizzare nell’ambito di questi programmi, il MiBACT è altresì membro rappresentante dei Comitati nazionali appositamente istituiti per l’accompagnamento all’attuazione dei programmi
di cooperazione transnazionali e interregionali.
Rispetto al coordinamento con gli strumenti di finanziamento nazionale, il PON troverà ambiti di coordinamento nel quadro di “programmi complementari” rispetto alla programmazione comunitaria, che, in
base alle disposizioni in corso di adozione, saranno finanziati con le disponibilità del Fondo di Rotazione nazionale (L. 183/1987) derivanti dall’applicazione dei tassi di cofinanziamento nazionali inferiori al 50%.
Ulteriori ambiti di complementarità potranno essere individuati con riferimento alla programmazione del
Fondo nazionale di Sviluppo e Coesione (FSC, come da previsioni Legge di Stabilità 2014) attraverso il quale
si intende conferire ulteriore concretezza e robustezza alle strategie e alle policy nazionali rivolte al settore
culturale. Sulla base degli indirizzi sinora esplicitati a livello nazionale, la programmazione del FSC prenderà
a riferimento gli Obiettivi Tematici della programmazione comunitaria, selezionati e orientati strategicamente secondo logiche di complementarietà e sinergia con l’intervento comunitario; ciò vale anche per l’OT
6 con riferimento alla valorizzazione delle risorse culturali, concentrandosi il FSC nella realizzazione di “interventi strategici su grandi attrattori culturali”.
In questa logica unitaria, garantita dall’indirizzo strategico e tecnico delle amministrazioni centrali, la valorizzazione delle specificità territoriali costituisce il fondamento della strategia, sostenuta da assetti di governance multilivello e da politiche coordinate di rafforzamento competitivo delle destinazioni turistiche la
cui attrattività si caratterizza per il ruolo preminente del patrimonio e delle attività culturali.
COORDINAMENTO TRA I FONDI, IL FEASR, IL FEAMP E ALTRI STRUMENTI DI FINANZIAMENTO DELL’UNIONE
E NAZIONALI E CON LA BEI
77 <
9
CONDIZIONALITÀ
EX ANTE
9
Condizionalità ex ante
9.1 CONDIZIONALITÀ EX ANTE
Informazioni sulla valutazione dell’applicabilità delle condizioni ex ante e sull’ottemperanza alle stesse
(facoltative).
Tabella 24 - Condizionalità ex-ante applicabili e valutazione dell’ottemperanza alle stesse
> 80
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO
Condizionalità ex ante
CONDIZIONALITÀ EX ANTE
9
81 <
9
Condizionalità ex ante
9.2 DESCRIZIONE DELLE AZIONI VOLTE A OTTEMPERARE ALLE CONDIZIONALITÀ
EX ANTE, DEGLI ORGANISMI RESPONSABILI E CALENDARIO
Tabella 25
Azioni volte ad ottemperare alle condizionalità ex-ante generali applicabili
> 82
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO
Condizionalità ex ante
CONDIZIONALITÀ EX ANTE
9
83 <
9
Condizionalità ex ante
Tabella 26
Azioni volte ad ottemperare alle condizionalità ex-ante tematiche applicabili
> 84
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO
10
RIDUZIONE DEGLI ONERI
AMMINISTRATIVI
PER I BENEFICIARI
10
Riduzione oneri amministrativi
10.1 RIDUZIONE DEGLI ONERI AMMINISTRATIVI PER I BENEFICIARI
Sintesi della valutazione degli oneri amministrativi a carico dei beneficiari e, ove necessario, le azioni pianificate, corredate di un’indicazione temporale per la riduzione degli oneri amministrativi.
Si prevede che gli oneri amministrativi a carico dei beneficiari potenzialmente generati dall’attuazione del
PON Cultura corrispondano in parte a quelli emersi nel corso dell’attuazione della programmazione 20072013, rispetto ai quali il MiBACT, con funzione di OI per l’attuazione dell’Asse 1 del POIn - Attrattori dal
maggio 2013, ha adottato e sperimentato una serie di correttivi e di misure che saranno opportunamente
trasferiti nel PON. Rispetto al POIn, caratterizzato per sua natura da un impianto programmatico integrato
tra i diversi livelli istituzionali ed amministrativi coinvolti, capace di esprimere la sua vocazione interregionale, e da un’architettura gestionale fortemente distribuita, il PON beneficia di una struttura lineare gravitante sul MiBACT che si riflette in un accorciamento della catena decisionale e gestionale, rappresentando
di per sé una riduzione degli oneri a carico dei beneficiari.
Significative misure per l’alleggerimento e la riduzione degli oneri legati ai compiti ed agli adempimenti dei
beneficiari, sono infatti già state assunte attraverso l’adozione del modello di governance nell’ultima fase
del POIn 2007-13; esso si caratterizza per una filiera decisionale corta, per l’adozione di strumenti atti a facilitare ed indirizzare il coordinamento tra i livelli strategici di intervento nelle aree di riferimento degli attrattori culturali rappresentati dall’azione centrale (PON) e da quelle regionali (POR). In particolare ciò
avviene attraverso il ricorso all’Accordo Operativo di Attuazione (AOA), strumento volto a conferire la massima coerenza degli interventi e delle risorse individuati nei due livelli di programmazione, esplicitando
scelte programmatiche e indirizzi attuativi a vantaggio di tutta la filiera dei beneficiari. Gli AOA, già stipulati nella precedente programmazione con le 4 Regioni CONV, saranno perfezionati entro il primo semestre
2015; contestualmente si sottoscriverà l’AOA con la Regione Basilicata.
La missione prevalente del PON è riferita al conseguimento della priorità di investimento 6c, in particolare
attraverso progetti di tutela e di valorizzazione di attrattori culturali di pertinenza statale per i quali è già
noto un consistente lotto di progettualità dedicata, che in parte è stata già identificata. L’aver preventivamente reso disponibile un parco progetti rappresenta una sostanziale condizione di riduzione degli oneri
in fase di attuazione del Programma per i beneficiari impegnati o comunque coinvolti nelle fasi di selezione
delle operazioni, che costituisce solitamente una onerosa funzione nella gestione dei programmi.
Per le azioni dell’Asse 1 l’AdG-MiBACT ha un ruolo di gestione “a regia”, guidando direttamente il processo d’individuazione degli interventi e allocando le relative risorse a beneficio delle stazioni appaltanti, per lo più costituite dalle proprie Direzioni Regionali, e, nel caso della Sicilia, dalle strutture
periferiche del Dipartimento Beni culturali regionale. L’attività delle stazioni appaltanti per l’attuazione
degli interventi è ben proceduralizzata all’interno dello schema di disciplinare d’obbligo attraverso il
quale vengono regolati i rapporti tra l’AdG-MiBACT e Stazione Appaltante in relazione all’attuazione ed
alla gestione del singolo intervento. Ulteriori misure, illustrate anche nel Piano di Rafforzamento Amministrativo (PRA MiBACT) riguardano l’estensione ed il rafforzamento di strumenti e modalità procedurali,
a beneficio delle stazioni appaltanti, già adottate dall’Amministrazione nel quadro della programmazione 2007-2013 (POIn Attrattori 2007-2013).
Possibili ulteriori snellimenti ed alleggerimenti degli oneri a carico dei beneficiari dell’Asse I potranno
derivare dall’attuazione della riforma dell’organizzazione del Ministero la cui applicazione interesserà
il primo semestre del 2015. Ai fini degli effetti su questa componente del PON, si evidenzia che la riforma prevede la trasformazione delle Direzioni regionali in “Segretariati regionali dei beni e delle attività culturali e del turismo”, in questo rafforzando la catena di indirizzo e di comando del Segretariato
generale competente in materia di coordinamento delle risorse dei fondi europei, e presso il quale sarà
allocata l’AdG del Programma) e i Segretariati regionali (le stazioni appaltanti del Programma), sui
quali sono appostate specifiche competenze in materia di turismo, rafforzando l’interazione con le Regioni e gli enti locali.
> 86
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO
Riduzione oneri amministrativi
10
L’Asse 2 sarà attuato attraverso l’adozione di schemi di incentivi alle PMI a livello centrale a cura di strutture specializzate che saranno sostenute in maniera adeguata anche attraverso le risorse di AT per garantire i minori aggravi amministrativi nell’espletamento delle rispettive attività di promozione ed informazione
delle misure di incentivo, di sollecitazione ed animazione dei destinatari rispetto alle opportunità offerte dal
PON, di predisposizione ed emanazione dei bandi, di selezione delle istanze, di gestione dei regimi, ecc.
Il PON si avvale infine di uno spazio di co-working avviato e sperimentato nel POIn, che sarà potenziato ulteriormente nella direzione di una e-community rivolta all’interno (la comunità dei soggetti legati alla gestione del Programma) per sostenere i flussi documentali e le comunicazioni “centro-periferia”, che nella
implementazione prevista, sarà dotata di apposite sezioni aperte agli stakeholder esterni al Programma per
garantire tutte le funzioni ed attività di informazione, promozione e visibilità.
Nel complesso, le azioni individuate per la riduzione degli oneri amministrativi dei beneficiari saranno realizzate prioritariamente nel corso del 2015 (primo semestre), in modo da allineare i processi di applicazione
della riforma dell’organizzazione del MiBACT con quelli di definizione ed assestamento delle autorità e
delle strutture operativamente dedicate alla gestione ed attuazione del Programma, favorendo così sinergie operative e strumentali nella fase di avvio e di messa a regime del programma.
Come previsto dal Regolamento generale, articolo 122, comma 3, le Autorità del Programma (AdG, AdC e
AdA) porranno in essere tutte le condizioni affinché entro il 31 dicembre 2015 siano assicurati tutti gli
scambi di informazioni con i beneficiari del Programma, da effettuarsi mediante sistemi di scambio elettronico di dati; ciò allo scopo di agevolare l'interoperabilità con i quadri nazionali e dell'Unione e consentire ai beneficiari di presentare tutte le informazioni una sola volta.
RIDUZIONE DEGLI ONERI AMMINISTRATIVI
87 <
11
PRINCIPI ORIZZONTALI
11
Principi orizzontali
11.1 SVILUPPO SOSTENIBILE
Descrizione dell’azione specifica per provvedere alle esigenze di protezione ambientale, di uso efficiente delle
risorse, di mitigazione dei cambiamenti climatici e di adattamento ai medesimi, di resilienza alle catastrofi,
di prevenzione e gestione dei rischi nella scelta delle operazioni.
La strategia del PON è improntata ai valori della sostenibilità ambientale, così come anche evidenziato dall’Autorità competente per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) (Ministero dell’Ambiente) che, a seguito della richiesta del MiBACT, di avvio della procedura di verifica dell’assoggettabilità del programma alla
procedura di VAS, ha determinato l’esclusione a detta procedura.
Non sono stati infatti individuati effetti significativi, diretti o indiretti, derivanti dall’attuazione del programma. Le tipologie di intervento previste infatti (realizzazione di interventi puntuali sui luoghi della cultura già esistenti), non determinano effetti sulle componenti ambientali di riferimento.
Tali considerazioni restano valide anche con riferimento ai luoghi della cultura localizzati in presenza/prossimità di aree sensibili o critiche e a quelle appartenenti alla Rete Natura 2000. Con riferimento a quest’ultimo aspetto si escludono incidenze dirette o indirette. Il programma non necessita dunque di una
Valutazione appropriata ai sensi dell’art. 6.3 della direttiva 92/43/EEC (Direttiva HABITAT).
Per quanto riguarda la selezione degli interventi, l’Autorità di Gestione terrà conto dei benefici ambientali
che possono derivare dalla realizzazione delle singole operazioni sia con riguardo all’oggetto dei progetti
che con riguardo alle misure di gestione ambientale previste (ad es. il rispetto del Piano per la sostenibilità
ambientale dei consumi nel settore della PA).
Con particolare riguardo ai progetti di valorizzazione degli attrattori culturali in Asse 1, è già espressamente
prevista la possibilità di integrare gli investimenti strutturali con soluzioni volte ad accrescere l’efficienza
energetica e coniugare le istanze di conservazione e valorizzazione con i principi e le tecnologie proprie dell’efficienza dei consumi energetici.
La strategia del programma è in larga parte attuata attraverso interventi di tutela e di valorizzazione rivolti
a potenziare la capacità di attrazione di luoghi della cultura di rilevanza strategica nazionale; tali interventi
per loro definizione e per prassi consolidata, considerano adeguatamente le dimensioni ambientali, naturali e paesaggistiche collegate ai luoghi della cultura.
Si evidenzia inoltre che, per quanto possibile e ove pertinente, il Programma potrà fare ricorso al Green
Public Procurement (GPP).
11.2 PARI OPPORTUNITÀ E NON DISCRIMINAZIONE
Descrizione dell’azione specifica per promuovere le pari opportunità e prevenire le discriminazioni fondate
sul sesso, la razza o l’origine etnica, la religione o le convinzioni personali, la disabilità, l’età o l’orientamento
sessuale durante la preparazione, la definizione e l’attuazione del programma, in particolare per quanto riguarda l’accesso ai finanziamenti e l’obbligo di garantire l’accessibilità alle persone disabili.
L’art. 7 del Reg. (UE) 1303/2013 “Promozione della parità fra uomini e donne e non discriminazione” prevede che gli Stati membri e la CE “adottino le misure necessarie per prevenire qualsiasi discriminazione fondata su sesso, razza o origine etnica, religione o convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale
durante la preparazione e l’esecuzione dei programmi.”
Inoltre il Regolamento prevede tra le condizionalità ex ante generali la condizionalità n. 3 Disabilità, quale
precondizione di efficacia delle politiche di sviluppo, che risulta soddisfatta a livello nazionale grazie alla predisposizione di normative e dispositivi atti a garantire adeguata capacità amministrativa per l’attuazione e
l’applicazione del diritto e della politica dell’Unione in materia di rispetto della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità (UNCRPD) nel campo dei fondi SIE.
Il PON agisce, con specifico riguardo a tale dimensione, con l’Asse I in cui gli investimenti di valorizzazione
dei siti – Attrattori culturali selezionati, laddove necessario, comprenderanno anche l’adeguamento strut-
> 90
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO
Principi orizzontali
11
turale, in applicazione della normativa vigente sull’abbattimento delle barriere architettoniche, al fine di ridurre i gap presenti in relazione al target dei visitatori affetti da disabilità. Le Azioni dell’Asse II, altresì, prevedono la promozione e creazione di attività socio-economiche e di servizi per la popolazione (residente e
non) con azioni di sostegno, coinvolgimento e attivazione locale di iniziative inclusive dell’esperienza del
terzo settore con riferimento ai giovani e ai soggetti svantaggiati; inoltre soprattutto attraverso il sostegno
alla realizzazione di nuovi prodotti e servizi anche con l’utilizzo delle tecnologie digitali, potranno essere disponibili nuovi contenuti sui beni/aree interessati dagli interventi dell’Asse 1 da promuove e diffondere superando le barriere di accesso alla più completa fruizione culturale.
Al fine di garantire la piena integrazione delle suindicate priorità orizzontali, il PON Cultura adotta specifici principi di selezione delle operazioni, dotandosi di appropriati indicatori di realizzazione e di risultato in
grado di misurare i progressi conseguiti, su cui effettuare le opportune valutazioni degli effettivi risultati conseguiti.
11.3 PARITÀ TRA UOMINI E DONNE
Descrizione del contributo alla promozione della parità tra uomini e donne e, se del caso, le modalità per
garantire l’integrazione della prospettiva di genere a livello di programma e di operazione.
L’art. 7 del Reg. (UE) 1303/2013 “Promozione della parità fra uomini e donne e non discriminazione” prevede che gli Stati membri e la CE “adottino le misure necessarie per prevenire qualsiasi discriminazione fondata su sesso, razza o origine etnica, religione o convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale
durante la preparazione e l’esecuzione dei programmi.”
Inoltre il Regolamento prevede tra le condizionalità ex ante generali le condizionalità n. 2 Parità di genere
quale precondizione di efficacia delle politiche di sviluppo, che risulta soddisfatta a livello nazionale grazie
alla predisposizione di normative e dispositivi atti a garantire adeguata capacità amministrativa per l’attuazione e l’applicazione della parità di genere nel campo dei fondi SIE. Il PON è implicitamente orientato
alla promozione delle pari opportunità e questo giustifica la decisione di non aver previsto azioni specifiche rivolte alla popolazione femminile che, nell’industria culturale e creativa, presenta importanti potenzialità.
Tuttavia, a tal fine per quanto riguarda il sostegno alle attività imprenditoriali (Asse II), gli avvisi attuativi
adotteranno specifici principi di selezione delle operazioni, dotandosi di appropriati indicatori di realizzazione e di risultato in grado di misurare i progressi conseguiti, su cui effettuare le opportune valutazioni degli
effettivi risultati conseguiti.
Rispetto della normativa in materia di appalti pubblici
L’Autorità di Gestione del Programma si impegna a rispettare le regole previste in materia di appalti pubblici EU e in particolare: a) le Direttive 2004/18/EC e 2004/17/EC, b) le Direttive 2014/23/EU, 2014/24/EU
e 2014/25/EU, una volta recepite nella legislazione nazionale, c) le Direttive 89/665/EEC e 92/13/EEC, e d)
i principi generali di appalti pubblici che discendono dal Trattato sul funzionamento dell’UE.
A tal riguardo si vedano anche le informazioni relative al Piano di azione volto a soddisfare le condizionalità ex ante non soddisfatte, contenute nella Sezione 9.
PRINCIPI ORIZZONTALI
91 <
12
ELEMENTI
DISTINTI
12
Elementi distinti
12.1 GRANDI PROGETTI DA ATTUARE DURANTE IL PERIODO DI PROGRAMMAZIONE
Tabella 27
Elenco dei grandi progetti
Progetto
Data prevista di
Data prevista di inizio
Data prevista di
notifica/presentazione
dell'attuazione (anno,
(anno, trimestre)
trimestre)
completamento
(anno,
Asse prioritario/priorità
d'investimento
trimestre)
12.2 QUADRO DI RIFERIMENTO DELL’EFFICIENZA DELL’ATTUAZIONE DEL
PROGRAMMA OPERATIVO
Tabella 28
Quadro di riferimento dell’efficienza dell’attuazione per fondo e categoria di regioni (tabella riassuntiva)
Asse prioritario
Fondo
Categoria
di regioni
Indicatore o
fase di
attuazione
principale
Unità di
misura,
se del
caso
Target intermedio per
il 2018
Target finale (2023)
M
M
W
T
W
T
I–
RAFFORZAMENTO
DELLE DOTAZIONI
CULTURALI
FESR
Meno
sviluppate
Spesa
certificata
Euro
72.000.000
360.227.224,00
I–
RAFFORZAMENTO
DELLE DOTAZIONI
CULTURALI
FESR
Meno
sviluppate
Superficie
oggetto di
intervento
Mq
55.475
277.375,00
II – ATTIVAZIONE
DEI POTENZIALI
TERRITORIALI DI
SVILUPPO LEGATI
ALLA CULTURA
FESR
Meno
sviluppate
Investimento
produttivo:
Imprese
190
1.465,00
II – ATTIVAZIONE
DEI POTENZIALI
TERRITORIALI DI
SVILUPPO LEGATI
ALLA CULTURA
FESR
Euro
13.600.000
114.014.376,00
Numero di
imprese che
ricevono
sovvenzioni
Meno
sviluppate
Spesa
certificata
12.3 PARTNER PERTINENTI COINVOLTI NELLA PREPARAZIONE DEL PROGRAMMA
Con riferimento alla sezione 7.2, i partner istituzionali prioritariamente coinvolti sono stati:
• Regioni meno sviluppate (AdG POR FESR e FSE)
• Regioni più sviluppate (AdG POR FESR e FSE)
• Amministrazioni centrali (MATTM; MIUR; MISE; MLPS; Salute; PCM; MEF)
• ANCI
• UNCEM
• UPI
Le Parti economico-sociali interessate sono state:
WWF; Amici Della Terra; Fondo Ambiente; Italia Nostra; ABI; AGCI; ANIA; Casartigiani; CGIL; CIA; CIDA;
CISAL; CISLCIU; CLAAI; CNA; Coldiretti; Confagricoltura; Confail; Confapi; Confartigianato; Confcommercio; Confcooperative; Confedir; Confesercenti; Confetra; Confindustria; Confsal; Confservizi; CUQ; Forum
Nazionale III Settore; Forum III Settore; Lega Delle Cooperative; Legambiente; Coopculture; Fareambiente;
Federturismo; Federculture; Unescosud.
> 94
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO
FINITO DI STAMPARE NEL MESE DI DICEMBRE 2015
w w w. g a n g e m i e d i t o r e . i t
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE
CULTURA E SVILUPPO
FESR
2014-2020
Realizzato con il cofinanziamento dell’Unione europea P.O.I.n. “Attrattori culturali, naturali e turismo” - FESR 2007-2013