(PON) “CULTURA e SVILUPPO” – FESR 2014-2020
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(PON) “CULTURA e SVILUPPO” – FESR 2014-2020
CULTURA E SVILUPPO PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE FESR 2014-2020 MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI E DEL TURISMO SEGRETARIATO GENERALE – SERVIZIO II PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE CULTURA E SVILUPPO FESR 2014-2020 PROGRAMMA OPERATIVO NELL’AMBITO DELL’OBIETTIVO “INVESTIMENTI IN FAVORE DELLA CRESCITA E DELL’OCCUPAZIONE” Manfredonia (FG) Il Castello Svevo Angioino, sede del Museo Archeologico Nazionale. Foto A. Corrao MiBACT Napoli, Palazzo Reale. Le Scuderie. Foto A. Corrao MiBACT Manfredonia (FG) Santa Maria Maggiore di Siponto. Basilica inferiore. Foto A. Corrao MiBACT Pompei (NA). Domus della “Venere in conchiglia”. Particolare di affresco. Foto A. Corrao MiBACT Reggia di Carditello (CE). Una delle sale al piano nobile. Foto A. Corrao MiBACT Reggia di Carditello (CE). Piano nobile. Particolari degli affreschi rappresentanti l’apoteosi del Re. Foto A. Corrao MiBACT Locri (RC). Parco Archeologico di Locri Epizefiri. Foto Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria - MiBACT Ortigia, Siracusa. Castello Maniace. I corpi di fabbrica destinati ad area espositiva. Foto A. Corrao MiBACT Grumento (PZ). Museo Archeologico Nazionale dell’alta Val d’Agri. Foto Segretariato Regionale Basilicata MiBACT Caserta, La Reggia. Foto A. Corrao MiBACT Manfredonia (FG) Veduta dal Castello Svevo Angioino, sede del Museo Archeologico Nazionale. Foto A. Corrao MiBACT Caserta, La Reggia. Elemento architettonico della facciata Sud. Foto A. Corrao MiBACT Agrigento, Valle dei Templi. Il tempio di Ercole. Foto A. Corrao MiBACT Metaponto (MT). Parco archeologico Foto Segretariato Regionale Basilicata MiBACT Manfredonia (FG) Area archeologica di Siponto. Foto A. Corrao MiBACT Ortigia, Siracusa. Castello Maniace. I corpi di fabbrica destinati ad area espositiva. Foto A. Corrao MiBACT Agrigento, Valle dei Templi. Il tempio di Ercole (particolare). Foto A. Corrao MiBACT Pompei (NA). Casa del Menandro. Foto A. Corrao MiBACT Tavola sinottica delle immagini CCI 2014IT16RFOP001 Titolo PON Cultura e Sviluppo Versione 1.2 Primo anno 2014 Ultimo anno 2020 Ammissibile a partire dal 1-gen-2014 Ammissibile fino a 31-dic-2023 Numero della decisione della CE C(2015)925 Data della decisione della CE 12/02/2015 Numero della decisione di modifica dello SM Data della decisione di modifica dello SM Data di entrata in vigore della decisione di modifica dello SM Regioni NUTS oggetto del programma operativo ITF3 - Campania ITF4 - Puglia ITF5 - Basilicata ITF6 - Calabria ITG1 - Sicilia Indice 1 STRATEGIA PER IL CONTRIBUTO DEL PROGRAMMA OPERATIVO ALLA STRATEGIA DELL'UNIONE PER UNA CRESCITA 11 INTELLIGENTE, SOSTENIBILE E INCLUSIVA E AL RAGGIUNGIMENTO DELLA COESIONE ECONOMICA, SOCIALE E TERRITORIALE 1.1. 1.2. 2 Strategia per il contributo del programma operativo alla strategia dell'Unione per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva e al raggiungimento della coesione economica, sociale e territoriale 1.1.1. Descrizione della strategia del programma per contribuire alla realizzazione della strategia dell’Unione per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva e per il conseguimento della coesione economica, sociale e territoriale 1.1.2. Motivazione della scelta degli obiettivi tematici e delle corrispondenti priorità d’investimento Motivazione della dotazione finanziaria ASSI PRIORITARI 2.A ASSE I Descrizione degli assi prioritari diversi dall'assistenza tecnica RAFFORZAMENTO DELLE DOTAZIONI CULTURALI 2.A.1 Asse prioritario 2.A.2 Motivazione della definizione di un asse prioritario che riguarda più di una categoria di regioni, di un obiettivo tematico o di un Fondo 2.A.3 Fondo, categoria di regioni e base di calcolo per il sostegno dell'Unione 2.A.4 2.A.5 2.A.6 2.A.7 2.A.8 2.A.9 2.A.10 ASSE II Priorità d’investimento – 6c Obiettivi specifici corrispondenti alla priorità d'investimento e ai risultati attesi Azioni da sostenere nell'ambito della priorità d'investimento (per priorità d'investimento) 2.A.6.1 Descrizione della tipologia e degli esempi delle azioni da sostenere e del loro contributo atteso agli obiettivi specifici, compresa, se del caso, l'individuazione dei principali gruppi di destinatari, dei territori specifici interessati e dei tipi di beneficiari 2.A.6.2 Principi guida per la selezione delle operazioni 2.A.6.3 Uso programmato degli strumenti finanziari 2.A.6.4 Uso programmato dei grandi progetti 2.A.6.5 Indicatori di output per priorità d'investimento e, ove pertinente, per categoria di regioni 12 12 22 23 25 26 26 26 26 26 26 27 28 28 32 33 33 33 Innovazione sociale, cooperazione transnazionale e contributo agli obiettivi tematici 1-7 Quadro di riferimento dell'efficacia dell'attuazione Categorie di operazione Sintesi dell'uso previsto dell'assistenza tecnica comprese, se necessario, azioni volte a rafforzare la capacità amministrativa delle autorità coinvolte nella gestione e nel controllo dei programmi e dei beneficiari (per asse prioritario) 34 34 35 36 ATTIVAZIONE DEI POTENZIALI TERRITORIALI DI SVILUPPO LEGATI ALLA CULTURA 2.A.1 Asse prioritario 2.A.2 Motivazione della definizione di un asse prioritario che riguarda più di una categoria di regioni, di un obiettivo tematico o di un Fondo 2.A.3 Fondo, categoria di regioni e base di calcolo per il sostegno dell'Unione 37 37 37 2.A.4 2.A.5 2.A.6 38 38 39 39 Priorità d'investimento – 3a Obiettivi specifici corrispondenti alla priorità d'investimento e ai risultati attesi Azioni da sostenere nell'ambito della priorità d'investimento (per priorità d'investimento) 2.A.6.1 Descrizione della tipologia e degli esempi delle azioni da sostenere e del loro contributo atteso agli obiettivi specifici, compresa, se del caso, l'individuazione dei principali gruppi di destinatari, dei territori specifici interessati e dei tipi di beneficiari 2.A.6.2 Principi guida per la selezione delle operazioni 2.A.6.3 Uso programmato degli strumenti finanziari 2.A.6.4 Uso programmato dei grandi progetti 2.A.6.5 Indicatori di output per priorità d'investimento e, ove pertinente, per categoria di regioni 37 40 41 41 41 2.A.4 2.A.5 2.A.6 2.A.4 2.A.5 2.A.6 2.A.7 2.A.8 2.A.9 2.A.10 3 Priorità d'investimento – 3b Obiettivi specifici corrispondenti alla priorità d'investimento e ai risultati attesi Azioni da sostenere nell'ambito della priorità d'investimento (per priorità d'investimento) 2.A.6.1 Descrizione della tipologia e degli esempi delle azioni da sostenere e del loro contributo atteso agli obiettivi specifici, compresa, se del caso, l'individuazione dei principali gruppi di destinatari, dei territori specifici interessati e dei tipi di beneficiari 2.A.6.2 Principi guida per la selezione delle operazioni 2.A.6.3 Uso programmato degli strumenti finanziari 2.A.6.4 Uso programmato dei grandi progetti 2.A.6.5 Indicatori di output per priorità d'investimento e, ove pertinente, per categoria di regioni Priorità d'investimento – 3c Obiettivi specifici corrispondenti alla priorità d'investimento e ai risultati attesi Azioni da sostenere nell'ambito della priorità d'investimento (ripartite per priorità d'investimento) 2.A.6.1 Descrizione della tipologia e degli esempi delle azioni da sostenere e del loro contributo atteso agli obiettivi specifici, compresa, se del caso, l'individuazione dei principali gruppi di destinatari, dei territori specifici interessati e dei tipi di beneficiari 2.A.6.2 Principi guida per la selezione delle operazioni 2.A.6.3 Uso programmato degli strumenti finanziari 2.A.6.4 Uso programmato dei grandi progetti 2.A.6.5 Indicatori di output per priorità d'investimento e, ove pertinente, per categoria di regioni 44 45 45 45 46 46 47 47 49 49 49 50 Innovazione sociale, cooperazione transnazionale e contributo agli obiettivi tematici 1-7 Quadro di riferimento dell'efficacia dell'attuazione Categorie di operazione Sintesi dell'uso previsto dell'assistenza tecnica comprese, se necessario, azioni volte a rafforzare la capacità amministrativa delle autorità coinvolte nella gestione e nel controllo dei programmi e dei beneficiari (per asse prioritario) 51 51 52 53 2.B Descrizione degli assi prioritari per l’assistenza tecnica ASSE III ASSISTENZA TECNICA 2.B.1 Asse prioritario 2.B.2 Motivazione della definizione di un asse prioritario che riguarda più di una categoria di regioni 2.B.3 Fondo e categoria di regioni 2.B.4 Obiettivi specifici e risultati attesi 2.B.5 Indicatori di risultato 2.B.6 Azioni da sostenere e previsione del loro contributo agli obiettivi specifici (per asse prioritario) 2.B.6.1 Descrizione delle azioni da sostenere e previsione del loro contributo agli obiettivi specifici 2.B.6.2 Indicatori di output che si prevede contribuiscano al conseguimento dei risultati (per asse prioritario) 2.B.7 Categorie di operazione (per asse prioritario) 54 54 54 54 54 54 54 55 55 57 58 PIANO DI FINANZIAMENTO 4 42 42 43 43 3.1 3.2 Dotazione finanziaria a titolo di ciascun fondo e importi della riserva di efficacia dell'attuazione Dotazione finanziaria totale per fondo e cofinanziamento nazionale (in EUR) APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO TERRITORIALE 4.1 4.2 4.3 4.4 4.5 Sviluppo locale di tipo partecipativo Azioni integrate per lo sviluppo urbano sostenibile Investimenti territoriali integrati (ITI) Modalità delle azioni interregionali e transnazionali, nell'ambito del programma operativo, con beneficiari situati in almeno un altro Stato membro Contributo delle azioni previste nell'ambito del programma alle strategie macroregionali e strategie relative ai bacini marittimi, subordinatamente alle esigenze delle aree interessate dal programma così come identificate dallo Stato membro 59 60 60 63 64 64 65 65 65 5 ESIGENZE SPECIFICHE DELLE ZONE GEOGRAFICHE PARTICOLARMENTE COLPITE DALLA POVERTÀ O DEI GRUPPI BERSAGLIO A PIÙ ALTO RISCHIO DI DISCRIMINAZIONE O ESCLUSIONE SOCIALE 5.1 5.2 Zone geografiche particolarmente colpite dalla povertà o gruppi bersaglio a più alto rischio di discriminazione o esclusione sociale Strategia intesa a rispondere alle esigenze specifiche delle aree geografiche più colpite dalla povertà o dei gruppi bersaglio a maggior rischio di discriminazione o esclusione sociale e, se pertinente, contributo all'approccio integrato esposto nell'accordo di partenariato 6 ESIGENZE SPECIFICHE DELLE AREE GEOGRAFICHE AFFETTE DA SVANTAGGI NATURALI O DEMOGRAFICI GRAVI E PERMANENTI 6.1 Esigenze specifiche delle aree geografiche affette da svantaggi naturali o demografici gravi e permanenti 7 AUTORITÀ E ORGANISMI RESPONSABILI DELLA GESTIONE FINANZIARIA, DEL CONTROLLO E DELL’AUDIT E RUOLO DEI PARTNER PERTINENTI 7.1 7.2 Autorità e organismi pertinenti Coinvolgimento dei partner pertinenti 7.2.1 Azioni adottate per associare i partner alla preparazione del programma operativo e loro ruolo nelle attività di esecuzione, sorveglianza e valutazione del programma 8 COORDINAMENTO TRA I FONDI, IL FEASR, IL FEAMP E ALTRI STRUMENTI DI FINANZIAMENTO DELL'UNIONE E NAZIONALI E CON LA BEI 9 CONDIZIONALITÀ EX ANTE 10 9.1 9.2 Condizionalità ex ante Descrizione delle azioni volte a ottemperare alle condizionalità ex ante, degli organismi responsabili e calendario RIDUZIONE DEGLI ONERI AMMINISTRATIVI PER I BENEFICIARI 11 10.1 Riduzione degli oneri amministrativi per i beneficiari PRINCIPI ORIZZONTALI 12 11.1 11.2 11.3 Sviluppo sostenibile Pari opportunità e non discriminazione Parità tra uomini e donne ELEMENTI DISTINTI 12.1 12.2 12.3 Grandi progetti da attuare durante il periodo di programmazione Quadro di riferimento dell'efficienza dell’attuazione del programma operativo Partner pertinenti coinvolti nella preparazione del programma 67 68 68 69 70 71 72 72 72 75 79 80 82 85 86 89 90 90 91 93 94 94 94 1 STRATEGIA PER IL CONTRIBUTO DEL PROGRAMMA OPERATIVO ALLA STRATEGIA DELL’UNIONE PER UNA CRESCITA INTELLIGENTE, SOSTENIBILE E INCLUSIVA E AL RAGGIUNGIMENTO DELLA COESIONE ECONOMICA, SOCIALE E TERRITORIALE 1 Strategia 1.1. STRATEGIA PER IL CONTRIBUTO DEL PROGRAMMA OPERATIVO ALLA STRATEGIA DELL’UNIONE PER UNA CRESCITA INTELLIGENTE, SOSTENIBILE E INCLUSIVA E AL RAGGIUNGIMENTO DELLA COESIONE ECONOMICA, SOCIALE E TERRITORIALE 1.1.1. Descrizione della strategia del programma per contribuire alla realizzazione della strategia dell’Unione per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva e per il conseguimento della coesione economica, sociale e territoriale Il contributo della cultura alla Strategia Europa 2020 L’impianto strategico del PON è stato definito dal Ministero dei beni, delle attività culturali e del turismo d’intesa con il sistema delle “regioni meno sviluppate” e con gli altri attori istituzionali coinvolti nel processo di condivisione partenariale attivato nell’ambito della definizione dell’Accordo di Partenariato Italia (AdP) per la programmazione della politica di coesione 2014-2020. La strategia che sostiene il PON trova le sue premesse in alcuni capisaldi di riferimento europeo che hanno indicato valori e opportunità legate alla trasversalità della cultura, affermando la sua capacità di contribuire significativamente alle direttrici strategiche di Europa 2020 che hanno trovato adeguata declinazione nell’ambito della stessa politica di coesione e dell’Accordo di Partenariato Italia che da questa discende. A seguito dell’adozione della strategia “Europa 2020” (2010) del Consiglio europeo il tema relativo al contributo della cultura alla costruzione di una società “intelligente, sostenibile ed inclusiva” è stato ampiamente condiviso nelle sedi politiche e tecniche di livello europeo. Nelle Conclusioni del Consiglio europeo sul contributo della cultura all’attuazione della strategia di Europa 2020 (2011/C175/01) e nella Comunicazione della Commissione “Valorizzare i settori culturali e creativi per favorire la crescita e l’occupazione nell’UE” (COM(2012) 537 final) si prende definitivamente atto delle forti potenzialità dei settori culturale e creativo e della cultura in senso lato rispetto ai tre cardini della strategia Europa 2020: - con riferimento alla crescita intelligente, il settore culturale implica la produzione di servizi e beni competitivi e di alta qualità, caratterizzati da creatività e innovazione anche in ragione del legame con il settore dell’istruzione che consente la formazione di una forza lavoro qualificata; - rispetto alla crescita sostenibile, la domanda e la fruizione culturale promuovono una mobilità più rispettosa dell’ambiente, l’uso di tecnologie innovative sostenibili, compresa la digitalizzazione che garantisce la disponibilità on line di contenuti culturali. Il settore culturale può inoltre svolgere un ruolo essenziale nel rafforzare comportamenti singoli e collettivi maggiormente rispettosi dell’ambiente; - in relazione alla crescita inclusiva, l’ambito culturale è quello senz’altro più adatto alla promozione del dialogo interculturale e al rafforzamento, mediante attività e programmi culturali, della coesione sociale e dello sviluppo delle collettività sia in termini di individui sia di organizzazioni. Con riferimento alle iniziative faro della strategia Europa 2020 (Un’agenda digitale europea e L’Unione dell’innovazione) il Consiglio europeo riconosce i settori culturale e creativo come un’importante fonte d’innovazione tecnologica e non tecnologica, invitando a sfruttare appieno l’elevato potenziale economico delle industrie culturali e creative per accelerare il processo di trasformazione dell’Europa (Raccomandazione del Consiglio del 13 luglio 2010 relativa all’orientamento n.4 per le politiche economiche degli Stati membri e dell’Unione). Attraverso il “piano di lavoro per la cultura 2011-2014” (GU C 325 del 2.12.2010) adottato dal Consiglio dell’Unione europea e dai rappresentanti dei governi degli Stati Membri in attuazione dell’Agenda europea per la cultura (GU C 287 del 29.11.2007), si è data ulteriore esplicitazione al contributo della cultura al conseguimento di Europa 2020 nel quadro delle diverse iniziative e programmi dell’UE, attraverso l’individuazione di sei priorità allineate con la Strategia 2020: diversità culturale, dialogo interculturale e cultura accessibile e inclusiva; industrie culturali e creative; competenze e della mobilità a livello europeo; patrimonio culturale, compresa la mobilità delle collezioni; cultura nell’ambito delle relazioni esterne; statistiche culturali. La cultura rappresenta anche un driver importante nel quadro della strategia UE dedicata allo sviluppo della macro regione Adriatico-Ionica (Eusair) che, come specificata nel relativo piano d’azione, comprende le 5 regioni italiane meno sviluppate. Considerati i possibili ambiti di coerenza e di convergenza, sia tematica sia territoriale, la logica d’intervento del PON tiene quindi conto dei riferimenti pertinenti al riguardo, come puntualmente illustrati più avanti (Sez. 4.5). > 12 PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO Strategia 1 Il settore culturale nelle Priorità dei Regolamenti Le priorità strategiche previste dai Regolamenti dei Fondi relativi alla politica di coesione per il periodo 2014-2020 indirizzano la programmazione degli investimenti nel settore culturale principalmente verso l’Obiettivo Tematico n. 6 dedicato a “proteggere l’ambiente e promuovere l’uso sostenibile delle risorse”; nello specifico, attraverso il volet tematico dedicato a “proteggere, promuovere e sviluppare il patrimonio culturale” (priorità 6.c). Il patrimonio culturale viene inteso quale specifica dotazione territoriale, in quanto infrastruttura materiale od immateriale capace di alimentare processi sostenibili di sviluppo territoriale secondo un approccio integrato, teso a mettere in risalto e valorizzare le specificità delle regioni europee. L’obiettivo dell’inclusione sociale è ugualmente associato nei regolamenti ad un migliore e più ampio accesso alla cultura, che anche attraverso l’uso delle TIC contribuisce ad integrare le fasce deboli della popolazione. In coerenza con i più recenti orientamenti europei sopra illustrati, un focus particolare è dedicato dai regolamenti e dallo stesso Position Paper Italia al settore culturale, in particolare ai settori dell’industria creativa e della cultura, nei confronti dell’innovazione e dello sviluppo di PMI in ambiti emergenti, con riferimento a diverse priorità dell’Obiettivo tematico 3. In tali ambiti il comparto dei beni culturali può rispondere soprattutto in relazione al potenziale detenuto dal sistema delle imprese, anche di quelle attive nell’ambito del privato sociale, che operano nel settore delle industrie culturali e creative cui necessariamente viene associato il concetto di innovazione, intesa non solo come prodotto delle loro attività, ma anche come capacità di fecondare altri settori e generare contesti creativi. Gli indirizzi della strategia nazionale di riforma e il ruolo del settore culturale I recenti Programmi Nazionali di Riforma costruiti secondo gli indirizzi derivanti dalle sfide della Strategia 2020 ed in risposta alle Raccomandazioni specifiche per Paese, riservano un ruolo distinto e specifico alla cultura tra i settori sui quali puntare in termini di riforma per la crescita, individuando misure specifiche nell’agenda nazionale indirizzata a dare concretezza ai processi di cambiamento attesi. La strategia nazionale delineata con il PNR 2014, in continuità con i PNR 2012 e 2013, rafforza l’indicazione del settore dei beni culturali e del turismo come “fattore di crescita” e, a partire dall’analisi di punti di forza ed opportunità (PNR 2014, Parte I, cap. I.14), individua le aree di riforma prioritarie rivolte al rafforzamento e alla qualificazione del sistema dell’offerta turistico-culturale nazionale, in modo da renderlo sempre più allineato con le aspettative della domanda, anche attraverso la definizione di forme più efficienti di gestione dei beni e alla maggiore valorizzazione del ruolo dei privati, al sostegno al sistema degli attori economici con particolare attenzione a quelli della filiera turistica (PNR 2014, Parte II, cap. II.9). Questa strategia nazionale di riforma trova conferma ed attuazione nelle recenti misure governative adottate per il rilancio e lo sviluppo economico competitivo del Paese (Decreto “Valore Cultura” - DL 91/2013 cvt L.112/2013; Piano “Destinazione Italia” - DL 145/2013; Decreto “Art Bonus” “Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo” – DL 83/2014). Si tratta dunque di una programmazione strategica che è parte integrante e consolidata dell’agenda politica per la crescita del Paese nel confronto con le istanze di livello europeo, che si mantiene coerente e continua negli avvicendamenti politici e di governo. Il sottoutilizzo delle risorse culturali nelle Regioni meno sviluppate Prendendo in considerazione la fruizione turistico-culturale, intesa sia come componente tematica dei flussi turistici che come numero dei visitatori dei siti culturali, appare evidente lo squilibrio tra le regioni del Mezzogiorno e quelle del Centro e del Nord Italia. A fronte di una crescita sensibile nel periodo 2000 - 2012 delle presenze turistiche nel sud (+11,9%) e nelle cinque regioni interessate dal programma (+11,3%), con l’eccezione della sola Campania che esprime un valore fortemente negativo (-11%), l’indicatore della capacità di attrazione dei consumi turistici (ISTAT, giornate di presenza - italiani e stranieri - nel complesso degli esercizi ricettivi - per abitante) denota una forte debolezza di queste regioni (3,6) nel confronto con le regioni del Centro (7,7) e del Nord (7,9) - Cfr. Figura 1. Il patrimonio culturale “fruibile” presente nelle regioni del Mezzogiorno (1.150 luoghi della cultura statali e non statali, 792 dei quali localizzati nelle cinque “regioni meno sviluppate”), ha attratto nel 2011 circa 17,6 milioni di visite (“solo” il 17% della domanda culturale complessiva), di cui quasi il 90% concentrate nelle cinque regioni interessate dal Programma. Come noto, è difficile stimare le dimensioni economiche (occupazione e valore aggiunto generati) del turismo culturale come fenomeno a sé stante, mentre sono disponibili dati relativi al settore turistico nel suo com- STRATEGIA PER IL CONTRIBUTO DEL PROGRAMMA OPERATIVO ALLA STRATEGIA DELL’UNIONE PER UNA CRESCITA INTELLIGENTE, SOSTENIBILE E INCLUSIVA E AL RAGGIUNGIMENTO DELLA COESIONE ECONOMICA, SOCIALE E TERRITORIALE 13 < 1 Strategia FIGURA 1-DATI SULLE PRESENZE TURISTICHE (Fonte ISTAT) Regioni ripartizioni geografiche Popolazione Presenze totali (2012) Variazione presenze (2002-2012) Capacità di attrazione consumi turistici CAMPANIA 5.767.087 18.410.150 -11% 3,2 PUGLIA 4.050.438 13.291.863 53,60% 3,3 BASILICATA 576.878 1.881.814 28,80% 3,3 CALABRIA 1.958.328 8.358.186 33,00% 4,3 SICILIA 4.999.893 14.273.969 6,40% 2,9 56.215.982 11,30% 3,2 Tot. Regioni meno sviluppate 17.352.624 Italia 59.539.717 380.711.483 12,30% 6,4 Nord 27.288.675 215.775.496 15,40% 7,9 Centro 11.636.602 90.083.952 5,90% 7,7 Mezzogiorno 20.614.441 74.852.035 11,90% 3,6 plesso – di cui si stima che il segmento culturale, rappresenti circa il 25% in termini di presenze – che permettono di evidenziarne il contributo alla formazione del reddito nazionale e all’occupazione, tenendo conto anche dell’effetto moltiplicatore keynesiano. Applicando la quota di mercato del turismo culturale (25% delle presenze totali) al dato nazionale, nel 2011 la spesa generata dal turismo culturale sarebbe di circa 24 miliardi di euro, per un valore aggiunto totale (diretto, indiretto, indotto) di circa 25,6 miliardi di euro. In termini occupazionali, il turismo culturale, nel 2011, avrebbe dato occupazione direttamente a circa 550 mila unità, mentre l’impatto occupazionale totale, inclusi le attività indirette e indotte, sarebbe di oltre 850mila unità di lavoro (Cultura, sviluppo e politica di coesione, DPS/Invitalia, 2013, paper non pubblicato). Queste stime evidenziano come il rafforzamento della capacità attrattiva del nostro patrimonio culturale, soprattutto nel Mezzogiorno dove questa è ancora troppo al di sotto delle sue potenzialità, costituisce una leva rilevante per il loro sviluppo. Prendendo in considerazione esclusivamente il patrimonio di pertinenza statale nelle regioni meno sviluppate (con l’eccezione quindi del patrimonio della Sicilia di pertinenza regionale), più omogeneo per caratteristiche e rilevanza rispetto a quello non statale, si rilevano infatti elevati margini di incremento dei livelli di attrazione e fruizione. L’indice di domanda culturale (ISTAT: numero di visitatori degli istituti statali di antichità e d’arte per istituto statale) nei luoghi della cultura statali mostra nel 2013 un numero medio di visitatori/anno per istituto di poco superiore alle 65.000 unità (media su cui incide fortemente l’elevato numero dei visitatori del sito archeologico di Pompei), inferiore al valore medio nazionale (che supera gli 88.000), a quello del Centro (quasi 143.000 unità, media condizionata dai dati di fruizione dei luoghi della cultura della Capitale) e a quello centro nord (110.000 circa). I livelli di possibile sottoutilizzo delle dotazioni culturali statali nelle regioni meno sviluppate interessano più significativamente Basilicata, Calabria e Puglia, rispettivamente con un numero medio di visitatori annuo per istituto pari a 12.400 (per 16 istituti), 13.900 (per 14 istituti) e 27.900 (per 19 istituti). La Campania mostra invece quantità ben più elevate (104.000), prossime alle medie nazionali ed a quelle del comparto centro-nord - Cfr. Figura 2. Le cause che provocano questo fenomeno di sottoutilizzo sono molteplici e riguardano sia fattori di contesto generale che interessano il complesso delle Regioni del Sud (fra cui principalmente la debolezza del sistema dei trasporti e l’accessibilità; la competitività e la qualità dei servizi di accoglienza turistica; la concentrazione stagionale dell’offerta e della domanda turistica) e sui quali dovranno incidere altri Programmi Operativi (nazionali e regionali), sia fattori più specificamente collegati alle politiche di tutela, valorizzazione e attivazione degli effetti del patrimonio culturale. Fra questi ultimi: condizioni non ottimali di conservazione del patrimonio; la concentrazione di attrattori in determinate aree (con fenomeni di spiazzamento della domanda) o, al contrario, l’isolamento di singoli attrattori in aree prive di adeguati servizi e collegamenti; l’offerta di servizi di fruizione non adeguati a standard internazionali; la scarsa integrazione dell’offerta culturale (attrattori nazionali, patrimonio locale materiale e immateriale, risorse di “saper fare” del territorio); la debolezza di servizi di prossimità agli attrattori principali; la scarsa capacità di attrarre quote più rilevanti di domanda e valore aggiunto per la debolezza del tessuto di attività direttamente connesse nella filiera delle imprese culturali. Su questi fattori intende agire la strategia del PON Cultura e Sviluppo in collegamento con le strategie declinate nei Programmi Operativi Regionali. > 14 PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO 1 Strategia FIGURA 2-DATI SUI VISITATORI DEI SITI STATALI E NON STATALI (FONTE MiBACT-ISTAT) Regioni Ripartizioni geografiche 2006 2011 SITI STATALI 2013 Istituti visitatori n. SITI STATALI E NON STATALI Istituti visitatori n. SITI STATALI CAMPANIA 59 6.769.725 236 13.947.130 59 5.461.016 indice domanda culturale 108,1 214 7.529.290 59 6.135.758 indice domanda culturale 104,0 PUGLIA 17 442.569 156 1.409.210 20 559.974 28,0 151 1.538.199 19 516.106 27,2 BASILICATA 13 276.442 74 385.408 16 206.972 12,9 53 257.291 16 198.483 12,4 CALABRIA 16 321.340 131 1.293.428 13 152.772 13,2 156 1.273.224 14 194.807 13,9 Istituti visitatori n. SITI STATALI E NON STATALI Istituti visitatori n. SITI STATALI Istituti visitatori n. SICILIA - - 261 6.272.200 - - - 218 4.868.306 - - - Totale Regioni meno sviluppate ITALIA 105 7.810.076 858 23.307.376 108 6.380.734 59,1 792 15.466.310 108 7.045.154 65,2 402 34.574.591 4.742 97.276.585 414 40.280.194 95,8 4.588 103.888.764 431 38.221.728 88,7 Nord 97 8.495.964 2.120 33.778.018 107 7.858.317 82,8 2.106 39.453.752 107 6.163.102 57,6 Centro 166 17.777.158 1.367 37.940.906 160 25.361.621 140,0 1.332 46.826.499 171 24.438.050 142,9 Mezzogiorno 139 8.301.469 1.255 25.557.661 147 7.060.256 54,4 1.150 17.608.513 153 7.620.626 49,8 La presa in conto dell’esperienza dei precedenti cicli di programmazione: lezioni apprese Il settore dei beni e delle attività culturali ha partecipato alla programmazione 2007-2013 prevalentemente secondo un approccio che ne riconosce la forte valenza strategica nell’ambito delle politiche volte all’incremento dell’attrattività e della competitività territoriale. In questa logica il Quadro Strategico Nazionale (QSN) 2007-2013 individuava nella priorità 5 - Valorizzazione delle risorse naturali e culturali per l’attrattività e lo sviluppo, l’ambito principale di intervento per il settore dei beni e delle attività culturali, all’interno di un approccio fondato sulla valorizzazione integrata delle principali componenti dell’offerta territoriale, orientata ad attivare la filiera del turismo culturale e naturalistico. Il QSN 2007-2013 dà continuità alla programmazione del ciclo 2000-2006 riorientando la strategia, rafforzando l’integrazione tra cultura, natura e turismo – senza ricorso ai complessi meccanismi della progettazione integrata – e potenziando l’attenzione agli aspetti gestionali, promuovendo investimenti nella promozione e nelle attività culturali per rafforzare l’attrattività territoriale. Inoltre, pur riconoscendo il ruolo determinante delle regioni e degli enti locali in questo specifico ambito della programmazione, sollecita il contributo di “centri di competenza nazionali” in grado di fornire strumenti tecnici e di metodo e occasioni di coordinamento dell’azione regionale. Questa impostazione, nel caso delle regioni dell’Obiettivo Convergenza, si sostanzia nella definizione di un programma operativo dedicato, di natura sovra regionale (POIn Attrattori culturali, naturali e turismo), che si fonda sulla consapevolezza che “l’azione delle Regioni (nei rispettivi Programmi Operativi Regionali) non è sufficiente, da sola e in assenza di un’azione collettiva e a scala interregionale, a determinare condizioni di effettiva eccellenza del sistema di offerta delle risorse e quindi a rendere il sistema di tali risorse fattore di competitività e di attrattività decisivo sul mercato turistico mondiale”. Il ciclo 2007-2013 non è ancora concluso, tuttavia, avendo a riferimento in particolare l’esperienza del POIn, è senz’altro possibile riflettere e trarre insegnamenti da alcune evidenti criticità che hanno accompagnato la sua attuazione, già prese in conto nei processi di riprogrammazione intervenuti nel 2012. Tali criticità attengono nello specifico ad una cooperazione istituzionale e tecnica che, fondata su processi di confronto troppo complessi e riprodotti nell’architettura gestionale del programma – e solo nell’ultimo anno corretti e semplificati - ha condizionato la filiera decisionale con conseguenze gravi sui tempi di attuazione. Ne deriva che, a fronte della piena conferma che la cultura rappresenta un settore in grado di produrre effetti rilevanti nei processi di sviluppo territoriale e del ruolo, in particolare nel nostro Paese, che a questo fine essa svolge, la strategia dell’AdP e dello stesso PON si ispira a scelte di continuità con la riprogrammazione intervenuta nell’ambito del POIn. Pertanto, la presa in conto dei fattori di rischio e di debolezza passa attraverso l’adozione di alcuni principi: la semplificazione delle governance, l’identificazione a monte delle priorità strategiche e territoriali, la sostenibilità gestionale e finanziaria. La strategia declinata dall’AdP per il settore culturale L’AdP assume la priorità di investimento 6.c dei Regolamenti finalizzandola alla sfera della valorizzazione delle risorse culturali, considerate oltre che per il loro valore intrinseco che le pone al centro delle politiche di tutela e di conservazione, anche quali asset potenzialmente decisivi per lo sviluppo territoriale con rife- STRATEGIA PER IL CONTRIBUTO DEL PROGRAMMA OPERATIVO ALLA STRATEGIA DELL’UNIONE PER UNA CRESCITA INTELLIGENTE, SOSTENIBILE E INCLUSIVA E AL RAGGIUNGIMENTO DELLA COESIONE ECONOMICA, SOCIALE E TERRITORIALE 15 < 1 Strategia rimento al sistema turistico e più in generale, alla coesione sociale e territoriale. L’analisi dell’AdP rileva infatti condizioni di “sottoutilizzo” di tali asset, su cui è pertanto necessario intervenire affinché tale dimensione potenziale possa concretamente ed efficacemente esplicarsi nel conseguimento atteso. Nella visione dell’AdP la strategia per la valorizzazione delle risorse culturali è rivolta al miglioramento delle condizioni di offerta e di fruizione del patrimonio in quelle aree di attrazione culturale che si distinguano per la loro “rilevanza strategica”, considerata premessa imprescindibile per ricercare il consolidamento e la promozione di processi di sviluppo territoriale. La concentrazione di attrattori culturali e la considerazione delle condizioni di contesto (anche relativamente all’accessibilità e alla fruibilità dei luoghi) sono considerati i possibili criteri attraverso cui individuare la rilevanza strategica, attuale e potenziale da porre a raffronto con la domanda di nuovi servizi su cui avviare mirate azioni di sostegno che sappiano promuovere sinergie tra il tessuto culturale e sociale e il sistema economico. Questa integrazione tra settori costituisce l’ulteriore componente strategica individuata dall’AdP per le aree di attrazione culturale che nel caso degli interventi territorialmente mirati sollecita l’adozione di un approccio intersettoriale, alla ricerca di occasioni di fertilizzazione reciproca fra settori tradizionali e ad alta tecnologia, fra industrie manifatturiere e industrie creative, culturali e turistiche. Gli stessi documenti di indirizzo adottati negli ultimi anni dal policy maker europeo sottolineano sempre più l’evidenza economica e la capacità produttiva dei settori culturali e creativi (le cd. “industrie culturali e creative” – ICC), con una dimensione pari al 3,3% del PIL a livello UE, un indotto lavorativo di 6,7 milioni di persone pari al 3% dell’occupazione totale, tassi di occupazione giovanile più elevati rispetto ad altri settori economici e trend che indicano una maggiore capacità di recupero dell’economia. Recenti ricerche (Io sono cultura – Rapporti 2013 e 2014, Fondazione Symbola e Unioncamere) hanno stimato al 5,7% del totale dell’economia il valore aggiunto prodotto dal sistema produttivo culturale per il 2012 in Italia, sostenuto nella quasi totalità dalla componente imprenditoriale del sistema (5,4%) con un’incidenza in termini di occupazione pari al 5,8% del totale degli occupati, medie dalle quali il Mezzogiorno si discosta ancora sensibilmente. In questo contesto è significativo peraltro rilevare che le performance migliori riguardano le componenti più direttamente implicate nella produzione di contenuti culturali – “patrimonio storico-artistico” e “performing arts e arti visive” che comunque rappresentano in termini di numero di imprese e valore aggiunto le componenti quantitativamente meno significative del comparto. L’AdP, inoltre, sollecita sia il livello centrale che i livelli regionali ad intervenire attraverso i programmi operativi a favore della componente imprenditoriale del privato sociale che opera nell’ambito del settore culturale. L’universo del non profit viene distinto rispetto a funzione di advocacy (associazioni e comitati), produttiva (cooperative e le imprese che offrono servizi), erogativa (fondazioni). La cultura insieme a sport e ricreazione è il principale settore in cui operano le istituzioni non profit dell’area di advocacy (32,8% su un campione di 1647 istituzioni, fonte: ricerca Unicredit), percentuale che scende al 6,1% nel caso delle strutture di ambito produttivo (su un campione di indagine di 425 unità, fonte: ricerca Unicredit, Ricerca sul valore economico del terzo Settore in Italia, 2012). Si tratta nel complesso di un’economia di elevato valore e significato, non solo come funzione sociale, ma come comparto di business con proprie infrastrutture tipiche, e profili organizzativi che ben si adattano alle specificità ed alle esigenze di sostenibilità, partecipazione, rendicontazione sociale, proprie di attività e servizi legati alla gestione, fruizione e produzione culturale. La strategia del PON in sintesi Il PON Cultura e Sviluppo punta a superare le condizioni di sottoutilizzo delle risorse culturali nelle Regioni meno sviluppate e quindi ad aumentarne l’attrattività e a determinare flussi più consistenti di domanda turistica e di fruizione culturale di qualità adeguati anche a sostenere e a promuovere il rafforzamento e l’insediamento di attività (imprenditoriali e del terzo settore) della filiera delle imprese creative e culturali. Per conseguire tale obiettivo il PON concentra (Asse 1) la sua azione sulla tutela e la valorizzazione degli attrattori del patrimonio culturale statale (e regionale per la Regione Siciliana) delle Regioni meno sviluppate che, per la loro rilevanza nazionale (e internazionale) quali poli principali della dotazione culturale del territorio, sono in grado di promuovere variazioni più rilevanti nella domanda (attuale e/o potenziale) di visitatori e turisti. L’intervento su tali attrattori si attua con progetti volti a determinarne condizioni adeguate di conservazione e valorizzazione e, insieme e contestualmente, qualità di fruizione, sia attraverso la qualificazione dei servizi per il visitatore. Le capacità di attrazione di domanda e imprese del patrimonio oggetto di intervento si esplicano in misura più intensa nella “aree di attrazione”, ovvero negli ambiti territoriali di diretta influenza degli attrattori. > 16 PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO Strategia 1 Per ognuno degli attrattori di intervento – selezionati “a regia” dal MiBACT (e per la Sicilia dalla Regione Siciliana) l’area di attrazione di pertinenza dell’attrattore è considerata territorio di destinazione prioritaria degli interventi volti a promuovere il rafforzamento e l’insediamento di iniziative in grado di attivare la domanda culturale e turistica e alimentare attività in grado di generare valore aggiunto e occupazione (Asse II - azioni 3b.1 e 3c.1). Di contro, l’intervento del PON a favore delle industrie culturali e creative (AsseII azione 3a.1) ha natura prettamente settoriale e si applica all’intero territorio regionale. L’azione congiunta di PON e POR – definita negli Accordi Operativi di Attuazione nel rispetto dei rispettivi campi di delimitazione dell’intervento: a) patrimonio statale e non per l’Asse 1; b) specificazione dettagliata degli ambiti di intervento della filiera creativa e culturale per l’Asse 2 – riguarderà le aree di attrazione culturale definite dal PON (dove interventi PON e POR potranno integrarsi e rafforzarsi) e le altre aree di attrazione culturale individuate dalle Regioni (su cui interverranno solo i POR ma che concorreranno a definire, più complessivamente, la capacità di attrazione di tutto il territorio regionale). L’insieme della strategia di valorizzazione del patrimonio culturale delle Regioni meno sviluppate definita nell’articolazione dell’offerta in aree di attrazione culturale (di valenza nazionale e regionale) offre, infine, il quadro di riferimento per le azioni di promozione e adeguamento dell’offerta turistica nonché, per il rafforzamento delle condizioni di accessibilità del patrimonio affidate all’azione dei POR sia per gli altri strumenti di intervento della politica di coesione nazionale (FSC). Le ricadute territoriali della strategia sopra descritta restituiscono un articolato disegno delle aree di attrazione culturale, localizzate con diverso grado di densità nei territori delle regioni interessate. Gli ambiti territoriali di pertinenza degli attrattori, nell’insieme definibili quali aree di attrazione culturale, sono aree nelle quali l’attrattore e le altre risorse territoriali presenti (altri beni culturali di minore visibilità, risorse naturalistiche, beni e attività della cultura materiale, produzioni tipiche e della tradizione, competenze, ecc.), opportunamente valorizzati, esercitano reciprocamente effetti positivi e sinergici e generano valori sia culturali che economici per i contesti locali, rafforzando quindi processi e dinamiche di sviluppo sostenibile. Tale prospettiva, nello specifico del PON, è orientata in via prioritaria al rafforzamento del segmento culturale della domanda e dell’offerta, nonché al consolidamento e alla qualificazione dei servizi strettamente collegati alla fruizione culturale e turistico-culturale, intesi anche quale prodotti del sistema delle imprese (profit e non profit) che operano nel settore culturale, alle quali si rivolge specificatamente il secondo pilastro della strategia. Il core dell’area è dunque costituito dal patrimonio culturale di eccellenza (musei, monumenti, aree archeologiche, beni architettonici e paesaggistici) e potrà essere rappresentato da un unico attrattore o da più attrattori in condizioni di prossimità territoriale. Le aree di attrazione culturale, per quanto concerne la loro delimitazione territoriale saranno: - Aree di attrazione culturale di scala urbana quando l’attrattore è ubicato all’interno di centri urbani di media dimensione (capoluoghi di regioni o Provincia); - Aree di attrazione culturale di scala territoriale/sovracomunale quando l’attrattore è localizzato in piccoli comuni; in questo caso l’ambito di riferimento sarà il comune in cui è localizzato l’attrattore e i comuni a questo più prossimi. Nel primo caso gli attrattori oggetto di intervento insistono, nelle principali città capoluoghi di regione o provincia delle cinque regioni interessate dal PON (Napoli, Caserta, Bari, Lecce, Taranto, Reggio Calabria, Palermo, Potenza e Matera). Gli interventi riguarderanno beni del patrimonio storico-artistico ed architettonico ed archeologico presenti in questa tipologia di contesti urbani. In questi casi, l’area di attrazione culturale è evidentemente la città interessata ove questa già rappresenta, in molti casi, una destinazione turistica affermata e/o da rafforzare e possiede, in virtù della sua natura urbana, risorse, servizi, competenze per “attivare” processi virtuosi di sviluppo. Le aree di attrazione culturale di scala territoriale/sovracomunale sono invece quelle di pertinenza di attrattori (castelli, palazzi, ville, giardini storici, ecc.) collocati all’interno di piccoli centri urbani di rango funzionale secondario e di attrattori isolati localizzati in aree esterne ai centri urbani (beni del patrimonio soprattutto archeologico) a volte localizzati in contesti scarsamente urbanizzati e di elevato valore naturalistico. In questi casi gli ambiti di programmazione assumono necessariamente una scala territoriale e interessano i territori di più comuni limitrofi: gli attrattori oggetto di intervento possono risultare parte di un sistema di beni, di frequente distribuiti su estensioni territoriali molto vaste, che le strategie nazionali e regionali già valorizzano e/o intendono valorizzare nella loro unitarietà (è questo il caso, a titolo esemplificativo, della strategia di valorizzazione del sistema dei castelli e delle fortificazioni in Puglia, oggetto anche di importanti investimenti del POIn Attrattori 2007-13, o ancora degli interventi previsti in Campania per la tutela e valorizzazione di alcuni siti parte del sistema archeologico regionale quali i Campi Flegrei, l’Agro campano (Anfiteatro campano a S. Maria STRATEGIA PER IL CONTRIBUTO DEL PROGRAMMA OPERATIVO ALLA STRATEGIA DELL’UNIONE PER UNA CRESCITA INTELLIGENTE, SOSTENIBILE E INCLUSIVA E AL RAGGIUNGIMENTO DELLA COESIONE ECONOMICA, SOCIALE E TERRITORIALE 17 < 1 Strategia Capua Vetere - CE, i siti archeologici di Paestum e Velia). Il PON, tuttavia, in ragione del suo approccio “per progetti” finalizzato ad obiettivi di massima concentrazione degli investimenti, tende ad assumere la logica sistemica ad esclusivo riferimento, ove il caso, per aspetti gestionali e di governance, procedendo quindi all’individuazione di aree di attrazione di limitata ampiezza territoriale. Il campo di applicazione del PON e le motivazioni della scelta degli obiettivi tematici e delle corrispondenti priorità di investimento sulla base delle esigenze nazionali e regionali Secondo questa logica il PON riconosce, in tema di tutela e valorizzazione delle dotazioni culturali, la necessità di dare continuità attraverso una nuova prospettiva pluriennale al modello di intervento assunto nell’ultima fase del ciclo di programmazione 2007-2013, fondato sulla valorizzazione delle aree e dei poli di attrazione culturale e sulla convergenza dell’azione di più livelli istituzionali, adottando i seguenti principi: - governance del Programma semplificata e diretta; - “programmazione per progetti” con riferimento agli attrattori di rilevanza nazionale (di competenza dell’amministrazione centrale e della Regione Siciliana); - piena considerazione degli aspetti di sostenibilità gestionale e finanziaria nella concezione degli interventi; - condivisione dell’intervento alla scala territoriale di riferimento degli attrattori nell’ambito di Accordi Operativi di Attuazione sottoscritti tra MiBACT e Regioni. La strategia si esplica in direzione del miglioramento delle condizioni di offerta e di fruizione degli attrattori culturali, del miglioramento della messa in rete di servizi, nonché dell’erogazione di prodotti innovativi allineati con le aspettative della domanda culturale e turistica, attraverso cui il PON punta a consolidare e promuovere effettivi e concreti processi integrati di sviluppo territoriale. Date queste premesse, la strategia del PON Cultura poggia su tre pilastri tematici di seguito illustrati nel dettaglio. Pilastro 1 - Rafforzare la capacità di attrazione dei luoghi della cultura di rilievo nazionale nelle regioni meno sviluppate (OT6) Avendo a traguardo il risultato atteso 6.7 dell’AdP “Miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale, nelle aree di attrazione”, che definisce l’indirizzo prioritario delle traiettorie di intervento assunte dal PON, nell’ambito di questo pilastro si inquadra la politica dell’amministrazione centrale per la valorizzazione di asset culturali (attrattori) di titolarità nazionale e/o rilevanza strategica nelle 5 Regioni meno sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia). Saranno realizzati progetti volti a consolidare le condizioni di tutela e salvaguardia degli attrattori attraverso interventi di conservazione e protezione, ma anche ad incrementare e sviluppare il sistema dei servizi e delle attività di supporto e di corredo alla fruizione, funzionali alla loro migliore e più ampia accessibilità e partecipazione. Il PON Cultura estende quindi la strategia di valorizzazione dei Grandi Attrattori Culturali e/o Poli culturali di eccellenza, e in coerenza con l’approccio fortemente orientato ai risultati che connota la nuova programmazione 2014-2020 organizza e rafforza nelle aree di attrazione, le dotazioni strutturali attraverso progetti che investono sui profili culturali di eccellenza. In questo contesto la demarcazione del PON rispetto all’azione dei POR è assicurata dalla netta distinzione tra i beni oggetto di investimento, intervenendo il PON esclusivamente sugli “attrattori” del patrimonio statale oltre che sui beni della Regione Siciliana, musei, siti archeologici, beni del patrimonio storico-architettonico con funzioni di servizi culturali. La complementarietà e la sinergia tra i due livelli della programmazione sono invece ricercate nella distinzione tra gli investimenti del PON, concentrati sugli “attrattori”, e gli investimenti dei POR che nei contesti territoriali di riferimento agiranno in termini di valorizzazione del patrimonio diffuso e di miglioramento dei sistemi di accessibilità, accoglienza e servizi di scala locale. L’opportuna condivisione di tali scelte tra MiBACT e Regioni renderà infatti possibile la definizione e attuazione di complementari azioni sostenute dai POR a favore di interventi di valorizzazione di altri beni presenti sul territorio, utili a rafforzare e meglio caratterizzare l’offerta, nonché di interventi finalizzati a qualificare i contesti territoriali in termini di infrastrutture, servizi e qualità ambientale per rendere il sistema di tali risorse fattore di competitività e di attrattività più incisivo anche sul mercato turistico mondiale. Entro il primo semestre del 2015, attraverso la rivisitazione e attualizzazione dello strumento dell’Accordo Operativo di Attuazione (AOA) MiBACT/Regioni, adottato nell’ultima fase del POIn Attrattori, si procederà a stabilire i principali contenuti della programmazione centrale e regionale che convergono sulle aree di attrazione culturale di riferimento degli attrattori di rilevanza strategica, per ricercare il più efficace allineamento delle fasi e modalità attuative in direzione della complementarietà tra programmazione nazionale e programmazioni regionali. > 18 PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO 1 Strategia Pilastro 2 - Sostenere l’attivazione di attività economiche connesse alle dotazioni culturali (OT3) Il secondo pilastro della strategia del PON Cultura coglie le sfide proposte dall’AdP rispetto ad alcune priorità di investimento dell’Obiettivo Tematico 3, guardando in particolare ai risultati attesi dell’AdP 3.5. Nascita e conso- lidamento delle Micro, Piccole e Medie imprese; 3.3. – Consolidamento, modernizzazione e diversificazione dei sistemi produttivi territoriali e 3.7- Diffusione e rafforzamento delle attività economiche a contenuto sociale. Il PON si rivolge a questa area di policy orientandola, da un lato verso la costruzione e la sperimentazione di una politica centrale di sostegno alla competitività delle imprese che possono concorrere ad incrementare l’attrattività delle aree di riferimento degli attrattori culturali; dall’altro, verso il rafforzamento del sistema delle industrie culturali e creative in termini di innovazione, integrazione interna al settore e competitività. L’universo di riferimento di questa componente della strategia del PON è quindi rappresentato dalle imprese, le cui attività sono collegabili alla filiera culturale; esse saranno individuate secondo schemi e modelli di riferimento sviluppati in relazione ai settori delle cd. Industrie Culturali e Creative (ICC), comparti che negli ultimi anni sono stati ben definiti nella letteratura e nella pratica - Cfr. Figura 3. In questo senso la strategia del PON si pone in linea con i principi affermati nei principali e più recenti documenti di posizione diffusi a livello europeo (a partire da: CE, Libro verde, Le industrie culturali e creative, un potenziale da sfruttare, COM(2010) 183 definitivo), che hanno promosso una vasta condivisione sul ruolo che il settore culturale svolge nella creazione di benessere e nella produzione di valore economico: catalizzatore di attività economiche ad esso connesse (industria culturale) e fattore scatenante l’attivazione di processi creativi e di innovazione in settori produttivi non necessariamente connessi a quello culturale in un’ottica di cross fertilization (industria creativa). Su tale base Commissione e Stati Membri hanno lavorato per costruire modelli di intervento strategico a sostegno dei settori culturali e creativi quale ambito privilegiato di investimento in un’ottica di sviluppo e di crescita dei territori (oltre che per lo sviluppo di policy settoriali dedicate – Programma Europa Creativa 2014-2020), nella prospettiva del progressivo rafforzamento del sistema di relazioni tra il settore culturale propriamente detto (beni e attività culturali) e lo sviluppo di imprese culturali e creative, al fine di alimentare un vero e proprio ecosistema creativo. Elaborazioni puntuali condotte a scala europea hanno inoltre messo a punto batterie di indicatori per misurare la performance degli investimenti, in termini di contributo alla creazione di ecosistemi creativi, di efficacia delle azioni di sostegno ai settori interessati, nonché di governance complessiva dei processi attivati. Questi strumenti permettono di declinare le diverse aree di specializzazione - anche potenziali - su cui costruire la strategia di intervento da attuare con misure specifiche di sostegno e di sviluppo prioritariamente rivolte al sistema delle imprese operanti in tali ambiti. Sono ambiti che si caratterizzano come “catalizzatori di innovazione” trovandosi alla convergenza tra i mondi dell’arte e del patrimonio culturale, dell’impresa, e della tecnologia, e occupano pertanto una dimensione strategica per generare ricadute positive sulle altre industrie, prima fra tutte quella del turismo. Rappresentano altresì un’importante risorsa per l’innovazione sociale anche in relazione alle grandi sfide della società contemporanea, sintetizzate nella strategia Europa 2020 in relazione al cambiamento climatico, allo sviluppo sostenibile, ai cambiamenti demografici ed alla diversità culturale. La riflessione sviluppata in Italia su questi temi è partita con largo anticipo e ha trovato negli anni riferimenti teorico-disciplinari anche grazie al contributo specifico e specialistico del MiBAC (Libro Bianco sulla Creatività e Produzione di Cultura in Italia, 2008 - Commissione di studio ministeriale coordinata dal prof. Walter Santagata). Il livello di conoscenze risulta consolidato, soprattutto per quanto attiene la delimitazione delle filiere ecoFIGURA 3- Profilo del settori culturale creativo* Ambiti “Core” delle attività culturali Industrie culturali Industrie creative Settori Arti visive, Spettacolo dal vivo, Patrimonio storico artistico Sotto settori Artigianato, pittura, scultura, fotografia. Prosa, musica lirica, danza, balletto, circo. Musei, monumenti, aree archeologiche, biblioteche, archivi Film e video, Televisione e radio, Video Mercato della musica registrata, Esecuzioni musicali giochi e software, musica, Editoria dal vivo, Libri e Stampa, Riviste e Quotidiani Design, Architettura, Pubblicità, Pubbliche relazioni e comunicazione Design d’interni, graphic design, moda, design di prodotto * Rielaborazione MiBACT da P. Antonio Valentino “l’Arte di produrre arte”, 2012 e Rapporto Fondazione Symbola “Io sono Cultura”, 2013 STRATEGIA PER IL CONTRIBUTO DEL PROGRAMMA OPERATIVO ALLA STRATEGIA DELL’UNIONE PER UNA CRESCITA INTELLIGENTE, SOSTENIBILE E INCLUSIVA E AL RAGGIUNGIMENTO DELLA COESIONE ECONOMICA, SOCIALE E TERRITORIALE 19 < 1 Strategia nomiche e della catena del valore collegata alla dimensione culturale, attraverso l’individuazione dei settori e delle attività produttive - analizzando nello specifico il comparto delle imprese di riferimento (Rapporti Symbola – Union camere, studi e censimento realizzato nell’ambito del POAT MiBACT – PON GAT 20072013). La geometria che ne deriva è variabile in dipendenza della prospettiva assunta a riferimento, che a partire dalla scala minima delle attività produttive originate in modo diretto dalla cultura, si estende a tutto lo spettro di quelle più latamente collegabili al settore culturale, sino ad una visione più estesa ed articolata del sistema culturale e creativo. Il PON intende quindi cogliere le opportunità offerte dall’AdP per valorizzare lo stato dell’arte dando impulso e sostegno alle più innovative componenti del sistema produttivo, che direttamente o potenzialmente operano nel settore culturale. A tal fine il PON assume due complementari vertici di osservazione: - il primo, di natura settoriale, volto in modo specifico alle imprese che producono contenuti culturali affinché si innovino, crescano le occasioni interne al settore e di confronto con i mercati. In questo ambito il PON si indirizza alle impresa delle industrie culturali e creative delle cinque regioni per rafforzarne la competitività, promuovendo al loro interno innovazione, sviluppo tecnologico e creatività (PI 3.a); - il secondo, di natura territoriale, più inclusivo e aperto alle imprese che operano all’interno dei sistemi produttivi più direttamente connessi alla fruizione turistico-culturale degli attrattori, promuovendo le più efficaci integrazioni intersettoriali (cultura, turismo, prodotti tipici, artigianato). Il PON, inoltre, nella consapevolezza che la politica settoriale per il comparto culturale debba integrare modelli di collaborazione pubblico-privata, al fine di rafforzare le integrazioni e le relazioni tra istituzioni pubbliche e soggetti privati, sollecita anche la componente imprenditoriale propria del cosiddetto privato sociale. In questo ambito il territorio di elezione è l’area di riferimento degli attrattori culturali ove il PON promuove la creazione di prodotti e servizi caratterizzati da innovatività e in generale il rafforza dell’offerta territoriale (PI 3.b e 3.c). Infatti, un contesto di progressiva riduzione dei finanziamenti pubblici al settore culturale, il ruolo del Terzo settore, può contribuire ad ampliare e migliorare la fruizione culturale e, attraverso forme di partecipazione delle comunità, conseguire anche più ampi obiettivi di inclusione e coesione sociale. Si tratta di un comparto importante per le funzioni che svolge in relazione al settore culturale, che nel 2011 insieme a sport e ricreazione pesava oltre il 29% dell’intero comparto del mondo no profit nazionale, il 28% a livello dell’aggregato Mezzogiorno (Istat, Censimento Industria Servizi, Istituzioni No Profit, 2011). I risultati di indagini specialistiche di settore pongono in evidenza la crescente espansione di modelli e di pratiche di impresa sociale anche nel tessuto economico strutturalmente più sofferente delle regioni del sud, dove si è rilevata una emergente realtà finalizzata al raggiungimento degli obiettivi specifici di innovazione sociale, nella costituzione di un tessuto economico e sociale virtuoso (Isfol, Analisi e valorizzazione dei modelli imprenditoriali dell’economia sociale. Indagine sulle imprese sociali, 2012). La strategia di intervento adottata dal PON in tale ambito si rivolge sia al rafforzamento ed al consolidamento dei profili detenuti dai soggetti esistenti per indirizzarli verso forme più stabili di attività e di impresa, sia alla promozione di nuove organizzazioni, secondo un approccio territoriale/locale che lega queste azioni direttamente alla fruizione delle aree di attrazione culturale oggetto di intervento. Integrazione e reciprocità tra i primi due pilastri della strategia sono assicurati dal sistema di relazioni e di nessi tra l’attrattore e il contesto di riferimento (l’area di attrazione), esplicitati dagli interventi che alle diverse scale possono attivare il contesto economico specializzando e finalizzando attività e progetti per l’attrattività delle dotazioni ed infrastrutture culturali materiali ed immateriali. Pilastro 3 - Rafforzare ed innovare il sistema di governance dei beni e delle attività culturali (Assistenza tecnica) La strategia di intervento del PON in tema di complessiva capacitazione dell’amministrazione responsabile del Programma, riflessa nel Piano di Rafforzamento Amministrativo (PRA), persegue obiettivi di innovazione e di riforma rispetto ai diversi ambiti interessati: amministrativo-procedurale, organizzativo, tecnico. La strategia del PON mira in questo ambito a sostenere complessivamente la gestione del programma per tutte le funzioni (anche trasversali) in cui si esplica e inoltre mira: - al miglioramento della qualità progettuale degli interventi attuati dalla politica di coesione, anche attraverso lo sviluppo di competenze e tecniche in grado di garantire, a corredo dei singoli progetti, un adeguato quadro di analisi e valutazioni di sostenibilità degli interventi; - alla costruzione di un sistema stabile di relazioni e collaborazioni tra i diversi livelli istituzionali, anche > 20 PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO Strategia 1 di tipo intersettoriale, per l’attuazione di politiche di sviluppo territoriale e per l’integrazione della dimensione culturale nelle altre politiche di settore; - al rafforzamento del sistema delle conoscenze; - alla sensibilizzazione verso l’adozione di processi di valutazione delle politiche e degli investimenti realizzati; - alla diffusione e al trasferimento delle buone pratiche. Un’analisi delle più significative criticità e strozzature che nel processo di definizione ed attuazione dell’investimento/intervento impediscono la piena utilizzazione delle risorse finanziarie e all’efficacia degli investimenti, anche guardando agli ultimi periodi di programmazione, indica alcune aree di rischio a maggiore esposizione, sulle quali il PON intende prioritariamente intervenire. Le criticità/strozzature possono essere “attive”, in quanto direttamente determinate da meccanismi intrinseci al settore culturale ed al sistema dei soggetti ad esso pertinente, e pertanto su queste si focalizza l’attenzione del PON, oppure “passive”, quando si tratta di condizioni subite o comunque non determinatesi all’interno del settore e dipendenti da altri settori/livelli di governo dei processi ma che, comunque, richiedono di essere gestite con efficacia nelle more di una loro soluzione. Il PON attribuisce anche a questo pilastro un carattere direttamente operativo prevedendo pertanto una sua attuazione per progetti mirati verso il conseguimento di risultati concreti e puntualmente definiti. Coerenze e sinergie con gli strumenti della programmazione della politica di coesione nazionale Il PON si muove in un quadro di coerenze e di sinergie con altri ambiti di programmazione delle politiche di sviluppo e coesione assicurati con risorse nazionali. Con riferimento al 2014-2020, il MiBACT potrà essere tra le amministrazioni titolari di “programmi complementari” rispetto alla programmazione comunitaria, che, in base alle disposizioni in corso di adozione, saranno finanziati con le disponibilità del Fondo di Rotazione nazionale (L. 183/1987) derivanti dall’applicazione dei tassi di cofinanziamento nazionali inferiori al 50%. Tra le programmazioni rivolte a rafforzare le strategie e le policy nazionali rivolte al settore culturale vi è la prossima programmazione del Fondo nazionale di Sviluppo e Coesione (finalizzato a dare unità programmatica e finanziaria all’insieme degli interventi aggiuntivi a finanziamento nazionale rivolti al riequilibrio economico e sociale tra le diverse aree del Paese), che prenderà a riferimento gli Obiettivi Tematici individuati nella programmazione a valere sui fondi strutturali. In questo contesto, la programmazione del FSC assume quindi l’OT 6 e le sue declinazioni in materia di valorizzazione delle risorse culturali, concentrandosi su interventi strategici di natura infrastrutturale come volano per l’attivazione delle risorse per lo sviluppo economico e sociale dei territori. Con riferimento alle sinergie tra il PON e la programmazione 2007-2013, il MiBACT è titolare del programma “Valorizzazione delle aree di attrazione culturale” del valore di complessivi 130 Meuro a valere sul Piano di Azione Coesione. Il PAC – MiBACT è stato interpretato come uno strumento di rafforzamento della programmazione 2007-13 e in parte come ambito di sperimentazione in vista della programmazione 20142020, come nel caso delle azioni più innovative di promozione e sostegno di nuove idee imprenditoriali per la valorizzazione, gestione e fruizione del patrimonio culturale. Nello specifico, la politica di valorizzazione del patrimonio culturale finalizzata al miglioramento e al potenziamento delle condizioni dell’offerta e della fruizione del patrimonio culturale nelle aree di attrazione, in corso nelle 4 regioni Convergenza, risulta rafforzata in virtù della programmazione unitaria del POIn Attrattori e del PAC-MiBACT, che ha anche permesso l’acquisizione di un nutrito parco progetti che andrà anche ad alimentare il PON. Attraverso il PAC, inoltre, si prevede di promuovere la creazione di un “Fondo a supporto della progettazione” per sostenere ed accelerare le fasi di perfezionamento dei ivelli di progettazione ed in generale garantire la massima qualità progettuale degli interventi da realizzare con il PON. Gli Assi prioritari di intervento del Programma Il PON si caratterizza dunque per un modello programmatorio/attuativo snello e semplificato sia in termini di “approccio strategico”, attraverso quella che di fatto si sostanzia in una “programmazione per progetti” all’interno delle aree di attrazione culturale, sia in termini di declinazione attuativa fondata su una filiera decisionale corta e diretta. I tre pilastri della strategia sopra descritti definiscono i due Assi prioritari di intervento del Programma (oltre l’Asse di AT), descritti oltre alla Sezione 2: I - Rafforzamento delle dotazioni culturali II - Attivazione dei potenziali territoriali di sviluppo legati alla cultura III -Assistenza tecnica. STRATEGIA PER IL CONTRIBUTO DEL PROGRAMMA OPERATIVO ALLA STRATEGIA DELL’UNIONE PER UNA CRESCITA INTELLIGENTE, SOSTENIBILE E INCLUSIVA E AL RAGGIUNGIMENTO DELLA COESIONE ECONOMICA, SOCIALE E TERRITORIALE 21 < 1 Strategia 1.1.2. Motivazione della scelta degli obiettivi tematici e delle corrispondenti priorità d’investimento Motivazione della scelta degli obiettivi tematici e delle corrispondenti priorità d’investimento con riguardo all’accordo di partenariato, sulla base dell’identificazione delle esigenze regionali e, se del caso, nazionali, comprese le esigenze relative alle sfide identificate nelle raccomandazioni pertinenti specifiche per ciascun paese adottate a norma dell’articolo 121, paragrafo 2, TFUE e delle raccomandazioni pertinenti del Consiglio adottate a norma dell’articolo 148, paragrafo 4, TFUE, tenendo conto della valutazione ex ante. Tabella 1 Motivazione della scelta degli obiettivi tematici e delle priorità d’investimento Obiettivo tematico selezionato Priorità d'investimento selezionata Motivazione alla base della selezione 03 - Promuovere la competitività delle piccole e medie imprese, del settore agricolo (per il FEASR) e del settore della pesca e dell'acquacoltura (per il FEAMP) 3a - Promuovere l'imprenditorialità, in particolare facilitando lo sfruttamento economico di nuove idee e promuovendo la creazione di nuove aziende, anche attraverso incubatrici di imprese In coerenza con l’AdP il PON assume la PI 3.a per le seguenti motivazioni: - sostenere il sistema produttivo culturale nazionale e quello delle regioni meno sviluppate in ragione del suo debole peso rispetto agli altri comparti produttivi (valore aggiunto, capacità occupazionale, tenuta nelle fasi di crisi); - necessità di sviluppare integrazioni all’interno del comparto culturale. 03 - Promuovere la competitività delle piccole e medie imprese, del settore agricolo (per il FEASR) e del settore della pesca e dell'acquacoltura (per il FEAMP) 3b - Sviluppare e realizzare nuovi modelli di attività per le PMI, in particolare per l'internazionalizzazione In coerenza con l’AdP il PON assume la PI 3.b per le seguenti motivazioni: - sviluppare un’azione a sostegno alle attività economiche collegate ai settori culturali e creativi per lo sviluppo di prodotti e servizi complementari alla valorizzazione degli attrattori culturali e naturali del territorio, anche attraverso l’integrazione tra imprese delle filiere culturali, turistiche, sportive, creative e dello spettacolo, e delle filiere dei prodotti tradizionali e “tipici” nelle aree di riferimento degli attrattori culturali. 03 - Promuovere la competitività delle piccole e medie imprese, del settore agricolo (per il FEASR) e del settore della pesca e dell'acquacoltura (per il FEAMP) 3c - Sostenere la creazione e l'ampliamento di capacità avanzate per lo sviluppo di prodotti e servizi In coerenza con l’AdP il PON assume la PI 3.c per le seguenti motivazioni: - sostenere/attivare la componente imprenditoriale del privato sociale che opera nel settore dei servizi e delle attività culturali nelle aree di riferimento degli attrattori culturali delle regioni meno sviluppate per rafforzarne le politiche di valorizzazione realizzate attraverso la PI 6.c - valorizzare il contributo del settore no profit, in termini di ruoli, funzioni e competenze rispetto ai temi della coesione sociale (raising awareness, partecipazione e animazione locale, ecc.) nel quadro di processi di valorizzazione delle aree di riferimento degli attrattori culturali. 06 - Preservare e tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse 6c - Conservare, proteggere, promuovere e sviluppare il patrimonio naturale e culturale In coerenza con l’AdP il PON assume la PI 6.c per le seguenti motivazioni: - ridurre il livello di sottoutilizzo delle risorse culturali nelle 5 regioni meno sviluppate - rispondere alle attese del PNR in termini di azioni di valorizzazione dei beni culturali e del turismo quale fattore di crescita nazionale - elevare gli standard di fruizione degli attrattori culturali di rilevanza strategica nazionale nelle aree di attrazione culturale nazionale delle 5 regioni allineandoli con le medie nazionali - proseguire l’azione unitaria e centrale intrapresa nel 2007-2013 per l’incremento dell’attrattività dei poli d’eccellenza/attrattori culturali - disporre di maggiori e più appropriati strumenti e modalità per la gestione degli attrattori onde garantire sostenibilità agli interventi per la loro tutela e conservazione e assicurare piena e continua fruibilità - incrementare, qualificare ed estendere sistemi di servizi ed attività per la conoscenza e la fruizione degli attrattori verso le attese della domanda. > 22 PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO Strategia 1 1.2. MOTIVAZIONE DELLA DOTAZIONE FINANZIARIA Motivazione della dotazione finanziaria (sostegno dell’Unione) ad ogni obiettivo tematico e, se del caso, priorità d’investimento, coerentemente con i requisiti di concentrazione tematica, tenendo conto della valutazione ex ante. Il PON ha una struttura molto semplice, articolata in soli tre Assi, compreso quello dedicato all’Assistenza tecnica, e persegue due Obiettivi tematici (OT6 e OT3) e quattro priorità di investimento (6c, 3a, 3b e 3c). La forte concentrazione tematica è il risultato della policy settoriale affidata al programma nazionale che, pertanto, lo svincola dal contributo agli obiettivi di concentrazione tematica previsti dall’art. 4 del Regolamento 1301/2013. All’obiettivo tematico 6 – priorità 6c, è destinata la quota preponderante delle risorse del PON pari circa al 76% della dotazione del programma (al netto delle risorse di Assistenza Tecnica) per dare attuazione ad un’ampia azione di valorizzazione territoriale fondata sul rafforzamento del sistema degli attrattori di rilevanza nazionale e dei servizi culturali ad essi collegati. La motivazione di tale allocazione di risorse nei confronti di un unico OT e di un unico obiettivo specifico scaturisce dalla scelta, generata dallo stesso AdP e condivisa ai diversi livelli istituzionali, di intervenire sulle condizioni di sottoutilizzo delle risorse culturali nella consapevolezza che il patrimonio e le attività culturali rappresentano prioritari fattori di competitività delle Regioni meno sviluppate ancora non completamente valorizzati. La piena capacità di attrazione e fruizione del patrimonio culturale è condizionata da molteplici cause che possono essere ricondotte a due ordini di fattori, interni al settore e riguardanti la completa fruibilità dei beni e l’adeguata dotazione di servizi ai visitatori e esterni al settore, conseguenti alle condizioni di contesto (sistemi di accessibilità, qualità dell’ambiente, ecc.) con effetti sulla domanda turistica più complessivamente intesa. Il PON interviene nei confronti delle criticità che possono essere rimosse dalla politica di settore e pertanto sviluppa due direttrici d’intervento, la prima e più consistente (77% delle risorse allocate a favore dell’OT 6) dedicata a potenziare le condizioni di fruibilità e l’accessibilità degli attrattori culturali, la seconda, di più contenuta dimensione finanziaria (23% dell’OT6) ma pur sempre rilevante, destinata a rafforzare e/o creare un efficiente sistema di servizi direttamente collegati alla fruizione dei beni e agli ambiti territoriali di riferimento. Nel dimensionamento finanziario è stata di riferimento la programmazione 2007-2013 comunitaria e nazionale, che ha contribuito ad esplicitare il complessivo fabbisogno di intervento nelle regioni CONVERGENZA, solo in parte da questa soddisfatto attraverso il POIn Attrattori e l’azione 1 del Piano Azione Coesione (PAC- MiBACT). Inoltre, approfondimenti progettuali finalizzati alla programmazione 2014-2020 hanno consentito di valutare in modo attendibile il fabbisogno finanziario. La dotazione finanziaria destinata al perseguimento dell’OT3 corrisponde alla quota del 24% della risorse complessive del PON (al netto delle risorse destinate all’Assistenza tecnica) ed è rivolta alla realizzazione di azioni orientate ad attivare e favorire un generale consolidamento dei sistemi economici territoriali collegati al settore culturale e in particolare a promuovere una più efficace valorizzazione degli attrattori culturali presenti nelle cinque regioni. L’Obiettivo persegue tre priorità di investimento che, nella declinazione del PON interessano sia il sistema delle imprese MPMI del settore culturale e creativo (priorità 3a e priorità 3b), sia soggetti del privato sociale (priorità 3c). Il 74% delle risorse è destinato complessivamente al sostegno delle MPMI e la rimanente parte a favore dei soggetti del terzo settore. Circa il 60% delle risorse sono indirizzate verso le aree di attrazione culturale attraverso le azioni riconducibili alle priorità 3b e 3c. L’Asse è concepito come un’azione complementare e sinergica a quella prevista dall’Asse I da cui consegue il suo dimensionamento finanziario definito avendo a riferimento, per una giusta valutazione della concreta capacità di assorbimento delle risorse, la platea di imprese potenzialmente destinatarie dell’intervento. STRATEGIA PER IL CONTRIBUTO DEL PROGRAMMA OPERATIVO ALLA STRATEGIA DELL’UNIONE PER UNA CRESCITA INTELLIGENTE, SOSTENIBILE E INCLUSIVA E AL RAGGIUNGIMENTO DELLA COESIONE ECONOMICA, SOCIALE E TERRITORIALE 23 < 1 Strategia Tabella 2 Panoramica della strategia d’investimento del programma operativo Asse prioritario Fondo Sostegno dell'Unione (in EUR) Proporzione del sostegno totale dell'Unione al programma operativo Obiettivo tematico / priorità d'investimento / obiettivo specifico I ERDF 270.170.418,00 73,38% II ERDF 85.510.782,00 23,22% III ERDF 12.518.800,00 3,40% 06 - Preservare e tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse 6c - Conservare, proteggere, promuovere e sviluppare il patrimonio naturale e culturale 6c.1 - Miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale nelle aree di attrazione 03 - Promuovere la competitività delle piccole e medie imprese, del settore agricolo (per il FEASR) e del settore della pesca e dell'acquacoltura (per il FEAMP) 3a - Promuovere l'imprenditorialità, in particolare facilitando lo sfruttamento economico di nuove idee e promuovendo la creazione di nuove aziende, anche attraverso incubatrici di imprese 3a1 - Nascita e Consolidamento delle Micro, Piccole e Medie Imprese 3b - Sviluppare e realizzare nuovi modelli di attività per le PMI, in particolare per l'internazionalizzazione 3b.1 - Consolidamento, modernizzazione e diversificazione dei sistemi produttivi territoriali 3c - Sostenere la creazione e l'ampliamento di capacità avanzate per lo sviluppo di prodotti e servizi 3c.1 - Diffusione e rafforzamento delle attività economiche a contenuto sociale AT.1 - Attuazione efficiente del PON e supporto all’implementazione del piano di rafforzamento amministrativo > 24 Indicatori di risultato comuni e specifici per programma per i quali è stato stabilito un obiettivo [6c1a] [3c1a, 3a1a, 3b1a] [] PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO 2 ASSI PRIORITARI 2 Asse prioritario I 2.A DESCRIZIONE DEGLI ASSI PRIORITARI DIVERSI DALL’ASSISTENZA TECNICA ASSE I RAFFORZAMENTO DELLE DOTAZIONI CULTURALI 2.A.1 ASSE PRIORITARIO L’intero asse prioritario sarà attuato unicamente tramite strumenti finanziari L’intero asse prioritario sarà attuato unicamente tramite strumenti finanziari stabiliti a livello dell’Unione L’intero asse prioritario sarà attuato tramite sviluppo locale di tipo partecipativo Per il FSE: l'intero asse prioritario è dedicato all'innovazione sociale o alla cooperazione transnazionale, o a entrambe 2.A.2 MOTIVAZIONE DELLA DEFINIZIONE DI UN ASSE PRIORITARIO CHE RIGUARDA PIÙ DI UNA CATEGORIA DI REGIONI, DI UN OBIETTIVO TEMATICO O DI UN FONDO NON PERTINENTE 2.A.3 FONDO, CATEGORIA DI REGIONI E BASE DI CALCOLO PER IL SOSTEGNO DELL’UNIONE 2.A.4 PRIORITÀ D’INVESTIMENTO – 6C > 26 PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO Asse prioritario I 2 2.A.5 OBIETTIVI SPECIFICI CORRISPONDENTI ALLA PRIORITÀ D’INVESTIMENTO E AI RISULTATI ATTESI ASSI PRIORITARI 27 < 2 Asse prioritario I Tabella 3 Indicatori di risultato specifici per programma, ripartiti per obiettivo specifico (per il FESR e il Fondo di coesione) 2.A.6 AZIONI DA SOSTENERE NELL’AMBITO DELLA PRIORITÀ D’INVESTIMENTO (PER PRIORITÀ D’INVESTIMENTO) 2.A.6.1 Descrizione della tipologia e degli esempi delle azioni da sostenere e del loro contributo atteso agli obiettivi specifici, compresa, se del caso, l’individuazione dei principali gruppi di destinatari, dei territori specifici interessati e dei tipi di beneficiari La priorità di investimento 6c cui afferisce l’obiettivo specifico 6c.1 è perseguita attraverso due tipologie di azioni: • 6c.1.a - Interventi per la tutela, la valorizzazione e la messa in rete del patrimonio culturale, materiale e immateriale, nelle aree di attrazione di rilevanza strategica tale da consolidare e promuovere processi di sviluppo. • 6c.1.b - Sostegno alla diffusione della conoscenza e alla fruizione del patrimonio culturale, materiale e immateriale, attraverso la creazione di servizi e/o sistemi innovativi e l’utilizzo di tecnologie avanzate. Come si è visto in precedenza (cfr. Sezione 1), la declinazione operativa della strategia del Programma trova la sua legittimità nella nozione di “attrattore culturale” che si distingue per un profilo di “rilevanza strategica nazionale”, e che trova opportuna coerenza con le linee di policy dell’amministrazione centrale a favore delle dotazioni di eccellenza del patrimonio culturale nazionale nonché con il “rilevante interesse nazionale” assegnato, nell’ambito della riorganizzazione del MiBACT, ad alcuni istituti e musei localizzati nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania e Puglia. Entrambe le azioni, ciascuna secondo le proprie specificità, sono dedicate, pertanto, alla valorizzazione di quegli attrattori di rilevanza strategica la cui individuazione avviene su impulso dell’Amministrazione centrale, e della Regione Sicilia per il territorio di competenza, avendo a riferimento una mappa consolidata delle dotazioni che costituiscono l’infrastruttura culturale di rilievo nazionale presente nelle 5 regioni. Ai fini dell’identificazione dei luoghi della cultura su cui far convergere l’azione del PON si è tenuto in considerazione, altresì, il lavoro compiuto nel precedente periodo di programmazione dei fondi nazionali e comunitari. In particolare restano un valido riferimento per il PON i numerosi progetti predisposti nell’ambito dell’ultima fase di riprogrammazione ed attuazione del POIn Attrattori. Le due azioni risultano strettamente sinergiche, la prima, volta a conseguire i migliori assetti funzionali delle strutture deputate alla fruizione culturale, assicurandone tutela, conservazione e gestione efficiente, la seconda, finalizzata a dotare le medesime strutture di servizi innovativi e di qualità che incidono sulla tenuta e sull’incremento della capacità attrattiva e competitiva delle eccellenze del patrimonio culturale delle regioni interessate dal programma. Le due azioni del PON trovano integrazioni con l’azione condotta nell’ambito delle programmazioni regionali dando luogo ad effetti diversificati di rafforzamento dei contesti locali/territoriali di riferimento degli attrattori. > 28 PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO Asse prioritario I 2 In questa logica si inquadrano gli Accordi Operativi di Attuazione (AOA) già stipulati tra il MiBACT e le singole Regioni nell’ambito della programmazione 2007-2013 e che, entro il primo semestre 2015, saranno attualizzati e finalizzati in coerenza con la strategia del PON (tra MiBACT e Regione Basilicata non è vigente al momento nessun AOA e pertanto si procederà entro gli stessi tempi alla sua definizione e stipula). Gli attrattori su cui interviene il programma sono individuati tra i luoghi della cultura (musei, aree e parchi archeologici, complessi monumentali, compresi parchi e giardini storici) aperti alla fruizione pubblica e monitorati dalle statistiche. Sono, altresì, tra gli attrattori oggetto di intervento anche alcuni luoghi della cultura statali non ancora aperti al pubblico per i quali è già in essere un progetto di valorizzazione nonché un contenuto numero di attrattori non statali oggetto di interventi selezionati nel corso della programmazione 2007/2013 nel corso delle intese AOA tra il MiBACT e le Regioni. Il Programma interverrà sugli Attrattori identificati in base a criteri di rilevanza strategica, in relazione ai quali sono previsti interventi dotati di adeguata progettualità (progettazione definitiva/esecutiva), criterio che ne determina in ultima analisi la priorità attuativa, e sugli Attrattori sui quali insistono interventi cd. “cavallo”, finanziati nella programmazione comunitaria e nazionale 2007-2013 e che potranno essere completati nella programmazione 2014-2020. È stata al momento già selezionata la gran parte degli attrattori in base a definiti criteri (vd. 2.A.6.2) e con i medesimi criteri potranno essere selezionati ulteriori attrattori sui quali intervenire. Complessivamente si stima che il PON possa intervenire su circa 60 attrattori. Gli attrattori al momento selezionati sono: Regione Campania: Palazzo Reale (Napoli), Reggia e Real Bosco di Capodimonte (Napoli), Reggia di Caserta (Caserta), Museo Archeologico MANN (Napoli), Certosa di San Lorenzo (Padula, SA), Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Stabia (NA), Reggia di Carditello (Caserta), Parco archeologico di Velia (Ascea, SA), Anfiteatro Flavio e tempio di Serapide (Pozzuoli, NA); Regione Puglia: Castello Svevo (Bari), Museo Nazionale archeologico (Manfredonia, FG), Area Archeologica di Manduria (Taranto), Castello Svevo (Trani, BAT), Area archeologica di Egnazia (Fasano, BR). Regione Basilicata: Museo archeologico nazionale (Melfi, PZ), Polo Museale del Materano, Area archeologica di Metaponto (Bernalda, MT), Area archeologica e Museo (Grumento Nova PZ). Regione Calabria: Museo archeologico nazionale (Crotone), Museo e area archeologica (Locri, RC), Museo Archeologico Nazionale (Reggio Calabria), Museo e Parco Archeologico (Sibari, CS), Parco Archeologico di Kaulon (Monasterace, RC), Parco Archeologico Nazionale di Scolacium (Borgia, CZ). Regione Sicilia: Eraclea Minoa, Parco Valle dei Templi (AG), Ex Manifattura tabacchi, Caltagirone – Museo della ceramica (CT); Aidone – Zona archeologica e museo (EN); NAXOS – Area archeologica; Lipari – Museo e parco archeologico (ME); Albergo delle Povere, Arsenale – Museo della navigazione (PA); Cava Ispica - Necropoli e castello (RG); Convento di Santa Maria del Gesù (RG); Augusta - Castello Svevo di Museo del Mediterraneo, Area archeologica di Megara Hyblea, Parco archeologico Siracusa, Museo Etno-antropologico Antonio Uccello (SR); Segesta – parco archeologico II, Favignana – Tonnara Florio, Mozia (TP). 6c.1.a - Interventi per la tutela, la valorizzazione e la messa in rete del patrimonio culturale, materiale e immateriale, nelle aree di attrazione di rilevanza strategica tale da consolidare e promuovere processi di sviluppo. L’azione si realizza attraverso interventi per la tutela e la valorizzazione degli attrattori, come sopra definiti, individuati nelle regioni meno sviluppate, che riguarderanno le tipologie di seguito indicate: • interventi di restauro finalizzati alla conservazione e all’adeguamento funzionale, strutturale ed impiantistico anche adottando soluzioni di efficientamento energetico e di mitigazione del rischio idrogeologico, ove il caso; • realizzazione di allestimenti museali e di percorsi di visita; • interventi per migliorare l’accessibilità e la sicurezza delle collezioni; • acquisto di attrezzature e dotazioni tecnologiche; • interventi per il miglioramento dell’accessibilità delle aree esterne di pertinenza degli attrattori; • interventi per la sicurezza e vigilanza degli attrattori e delle aree esterne di pertinenza. Gli specifici interventi da indirizzare sui singoli attrattori sono stati in massima parte già definiti in sede di predisposizione del programma da parte dell’AdG-MiBACT attraverso il confronto con le proprie strutture ASSI PRIORITARI 29 < 2 Asse prioritario I territoriali nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania e Puglia e con la Regione Siciliana. In relazione al grado di approfondimento della progettazione al momento disponibile, gli interventi individuati possono essere distinti in: a) Interventi con progettazione avanzata (previsto investimento complessivo di 55 Meuro) riguardanti i seguenti attrattori: • Campania: Museo Archeologico MANN (Napoli), Certosa di Padula (Salerno), aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Stabia. • Puglia: Area archeologica di Manduria, Complesso di S. Maria della Giustizia (Taranto). • Calabria: Museo Archeologico Nazionale (Reggio Calabria), Museo di Sibari e Parco Archeologico. b) Interventi con progettazione preliminare (previsto investimento complessivo di 54 Meuro), riguardanti i seguenti attrattori: • Calabria: Parco Archeologico di Kaulon (Monasterace), Parco Archeologico Nazionale di Scolacium (Borgia). • Puglia: Castello Svevo (Bari), Castello Svevo (Trani), Area archeologica di Egnazia (Fasano). • Basilicata: Museo archeologico nazionale (Melfi), Polo Museale del Materano, area archeologica di Grumento (PZ), area archeologica di Metaponto (Bernalda, MT); • Campania: Reggia e Real Bosco di Capodimonte (Napoli), Parco archeologico di Velia (Ascea), Reggia di Caserta, Reggia di Carditello (Caserta). Un ulteriore gruppo di interventi riguarda quelli cd. “cavallo” (investimenti complessivi: 77 Meuro), già definiti, selezionati e finanziati nell’ambito del POIn Attrattori 2007-2013, ma che non potranno essere conclusi nella programmazione 2007-2013, e che potranno quindi essere trasferiti nel PON secondo quanto disposto in relazione alla chiusura dei programmi 2007-2013. Questi interventi interessano i seguenti attrattori culturali: • Campania: Palazzo Reale di Napoli, Reggia di Caserta. • Puglia: Castello di Carlo V (Lecce), Museo Nazionale archeologico (Manfredonia), Museo Archeologico S. Scolastica (Bari), ex Convento di S. Antonio (Taranto), Castello Svevo (Bari), Complesso S. Chiara (Bari). • Calabria: Castello Carlo V Crotone, Museo Archeologico di Locri. • Sicilia: Convento S. Maria del Gesù (Ragusa). L’azione sostiene anche la messa a punto di piani gestionali degli attrattori, i quali nell’ottica di assicurare soluzioni gestionali efficienti, potranno contemplare forme di integrazione e di messa in rete degli attrattori, con particolare riferimento agli istituti e luoghi della cultura statali, in linea con gli indirizzi della riforma in corso di adozione da parte del MiBACT, che prevede l’istituzione di “poli museali regionali e/o autonomia gestionale per alcuni musei di rilevanza strategica". Il PON benché si avvalga di una cospicua dotazione di progetti che interessa sia interventi immediatamente cantierabili sia interventi dotati di un avanzato livello di progettazione, grazie al quale sarà possibile avviare rapidamente l’azione, nell’ottica di imprimere celerità e assicurare al contempo il soddisfacimento di tutti i requisiti di qualità progettuale, potrà contare su risorse della politica di coesione nazionale (programma PAC-MiBACT) che prevede un meccanismo finanziario per il sostegno alla progettazione (Fondo per la progettazione). Tipologie di beneficiari: MiBACT (Direzioni regionali e altre strutture periferiche), Regione Sicilia; Regioni meno sviluppate con esclusivo riferimento agli interventi che provengono dalla programmazione 2007-2013 Principali gruppi di destinatari: Popolazione residente e turisti Territori interessati: Comuni in cui sono localizzati gli attrattori. 6c.1.b - Sostegno alla diffusione della conoscenza e alla fruizione del patrimonio culturale, materiale e immateriale, attraverso la creazione di servizi e/o sistemi innovativi e l’utilizzo di tecnologie avanzate L’azione riguarda la realizzazione di interventi rivolti al miglioramento della fruizione ed al potenziamento dei canali di accesso e di divulgazione della conoscenza del patrimonio culturale relativo agli attrattori. > 30 PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO Asse prioritario I 2 Gli interventi sono complementari a quelli dell’azione 6c.1.a, e riguardano gli attrattori per i quali si sia conseguita, o sia in fase di conseguimento la piena accessibilità/fruibilità fisica, o per i quali si rilevino specifici fabbisogni legati all’ambito dei servizi per la conoscenza e la fruizione del patrimonio. Saranno prese in considerazione anche misure a carattere organizzativo e gestionale che concorrano a rendere più efficiente l’azione amministrativa ed istituzionale in questo settore, quali la ricerca delle forme ottimali di integrazione e di networking per la gestione di attività e servizi, le procedure e le modalità più appropriate per la loro acquisizione e attivazione. In tale ambito potranno essere altresì realizzate attività volte ad assicurare un adeguato sistema di conoscenze circa la domanda reale e potenziale (es. indagini sui pubblici, ecc.), la sostenibilità della fruizione (capacità di carico degli attrattori, ecc.). Gli interventi potranno riguardare: • la creazione, anche attraverso applicazioni tecnologiche innovative, di strumenti per gestire, favorire, e promuovere i sistemi delle conoscenze legati agli attrattori, capaci di qualificare ed estendere i canali della divulgazione, ed intercettare nuovi segmenti di domanda di fruizione, con particolare riferimento a quella esterna alle aree di attrazione, sovra regionale, nazionale, internazionale (es. realizzazione di piattaforme conoscitive ed informative, sistemi informativi integrati, aree di socializzazione e condivisione web oriented, ecc.); • la creazione/implementazione di archivi digitali, anche previa attività di digitalizzazione del patrimonio culturale legato agli attrattori (manufatti, documentazione grafica, fotografica, ecc.), per favorirne la maggiore e più estesa conoscenza ed accessibilità; • la definizione e applicazione di modalità e strumenti innovativi in relazione al sistema dei servizi di accoglienza e di supporto alla fruizione degli attrattori (applicativi, soluzioni ed allestimenti TIC di supporto alla visita, ecc.); • l’individuazione/applicazione di forme e strumenti per la gestione innovativa e integrata delle diverse funzioni ed attività rivolte all’utenza e svolte negli attrattori: card per la fruizione di servizi integrati on in rete, sistemi di bigliettazione integrata, servizi di informazione integrata sull’offerta e relative modalità di fruizione, ecc. sistemi di monitoraggio e valutazione dei servizi erogati, ecc.). Per i gli aspetti di possibile complementarità, la presente azione si collega con le azioni dell’Asse 2 (3b.1.a e 3c.1.a) che riflettono un approccio territoriale in quanto intervengono in via esclusiva nelle aree di riferimento degli attrattori e sono finalizzate alla creazione di servizi ed attività in grado di migliorare e potenziare capacità attrattiva e quindi innalzare i tassi della domanda di fruizione in questi specifici contesti territoriali. Tipologie di beneficiari: MiBACT (Direzioni regionali e altre strutture periferiche), Regione Siciliana Principali gruppi di destinatari: Popolazione residente e turisti, Operatori del settore Territori interessati: Comuni in cui sono localizzati gli attrattori. ASSI PRIORITARI 31 < 2 Asse prioritario I 2.A.6.2 Principi guida per la selezione delle operazioni Le operazioni da attuare nell’Asse 1 nell’ambito delle due tipologie di azioni sopra descritte, sono selezionate con una modalità "a regia" che prevede l’attivazione di una filiera selettiva già consolidata da parte del MiBACT, anche grazie alla positiva esperienza maturata nell’ultima fase di programmazione del POIn Attrattori 2007-2013. L’Asse I prevede un doppio livello di selezione, il primo di carattere più strategico riguarda l’individuazione degli attrattori, il secondo interessa più tradizionalmente l’individuazione degli interventi da finanziare e realizzare a valere su entrambe le azioni. Alla luce del requisito-chiave della “rilevanza strategica nazionale” (luoghi della cultura quali musei, aree e parchi archeologici, complessi monumentali, compresi parchi e giardini storici del patrimonio statale e, limitatamente alla Sicilia, del patrimonio regionale), l’attività di individuazione degli attrattori, già in larga parte completata nella fase di definizione del programma (cfr. Sez. 2.A.6.1 del presente Asse), è stata guidata dall’assunzione di un mix di criteri, applicati avendo a riferimento caratteristiche e specificità dei singoli profili regionali tra loro piuttosto differenziati. In particolare sono stati tenuti in considerazione i seguenti aspetti: livelli di domanda, grado di accessibilità, efficienza gestionale/ livello di funzionalità organizzativa, capacità dell’attrattore di generare integrazioni e sinergie con altre risorse dell’area. L’individuazione degli interventi dell’azione 6c.1.a è a regia dell’Autorità responsabile del programma (AdG - MiBACT) e si effettua mediante l’attivo e diretto coinvolgimento delle strutture territoriali del MiBACT con funzione di beneficiari/stazioni appaltanti nelle 4 regioni (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia) e dei competenti uffici della Regione Siciliana. Tali strutture sottopongono all’AdG una rosa di interventi nel rispetto dell’art. 3.1. e del Reg. 1301/2013 in materia di infrastrutture culturali di piccola scala. Nello specifico, i costi per infrastrutture di piccola scala non potranno eccedere i 5 Mleuro; questo limite potrà essere elevato a 10Ml di euro nel caso di infrastrutture culturali che sono considerate patrimonio mondiale dell’umanità ai sensi dell’art. 1 della Convenzione UNESCO del 1972. Potranno essere finanziate operazioni integrate (comprendenti azioni complementari concorrenti all’obiettivo della priorità di investimento) che coinvolgono più infrastrutture di piccola scala il cui costo totale potrà eccedere le soglie sopra indicate per le quali si dimostri il valore aggiunto in termini di sviluppo economico e occupazione nelle aree interessate. Gli interventi proposti dallle strutture periferiche del MiBACT e dalla Regione Siciliana saranno individuati ai fini dell’ammissibilità al PON condividendo valutazioni di coerenza e priorità (in questo ambito gioca un ruolo decisivo la cantierabilità dei progetti) tenendo conto degli aspetti ambientali. Gli interventi così individuati saranno attuati per il tramite di procedure ad evidenza pubblica curate dalle singole strutture beneficiarie/stazioni appaltanti, nel rispetto della normativa vigente in materia di contratti pubblici (appalto di lavori e servizi). Secondo un analogo percorso saranno individuati gli interventi da finanziare attraverso l’azione 6c.1.b in relazione a fabbisogni al momento noti in termini generali ma che dovranno essere puntualizzati anche nell’ambito dei piani di gestione degli attrattori. A valle dell’individuazione degli interventi le stazioni appaltanti procederanno ad attivare le necessarie procedure di evidenza pubblica, nel rispetto della normativa vigente in materia di contratti pubblici (appalto di lavori e servizi). Le scelte così definite dall’AdG saranno quindi condivise con le regioni nell’ambito di accordi bilaterali (AOA) che, nel rispetto della demarcazione PON/POR prevista dall’AdP, garantiranno la complementarietà tra programmazione nazionale e regionale, nelle aree di riferimento degli attrattori. > 32 PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO Asse prioritario I 2 2.A.6.3 Uso programmato degli strumenti finanziari 2.A.6.4 Uso programmato dei grandi progetti 2.A.6.5 Indicatori di output per priorità d’investimento e, ove pertinente, per categoria di regioni Tabella 5 Indicatori di output comuni e specifici per programma (per priorità d’investimento) ripartiti per categoria di regioni ASSI PRIORITARI 33 < 2 Asse prioritario I 2.A.7 INNOVAZIONE SOCIALE, COOPERAZIONE TRANSNAZIONALE E CONTRIBUTO AGLI OBIETTIVI TEMATICI 1-7 2.A.8 QUADRO DI RIFERIMENTO DELL’EFFICACIA DELL’ATTUAZIONE Tabella 6 Quadro di riferimento dell’efficacia dell’attuazione dell’asse prioritario (per fondo e, per il FESR e il FSE, categoria di regioni) > 34 PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO Asse prioritario I 2 Informazioni qualitative aggiuntive sull’istituzione del quadro di riferimento dell’efficienza dell’attuazione 2.A.9 CATEGORIE DI OPERAZIONE Categorie di operazione corrispondenti al contenuto dell’asse prioritario basate su una nomenclatura adottata dalla Commissione e una ripartizione indicativa del sostegno dell’Unione Tabelle 7-11: Categorie di operazione Tabella 7 Dimensione 1 - Settore di intervento Tabella 8 Dimensione 2 - Forma di finanziamento Tabella 9 Dimensione 3 - Tipo di territorio Tabella 10 Dimensione 4 – Meccanismi territoriali di attuazione Tabella 11 Dimensione 6 – tematica secondaria del FSE (unicamente FSE e IOG) ASSI PRIORITARI 35 < 2 Asse prioritario I 2.A.10 SINTESI DELL’USO PREVISTO DELL’ASSISTENZA TECNICA COMPRESE, SE NECESSARIO, AZIONI VOLTE A RAFFORZARE LA CAPACITÀ AMMINISTRATIVA DELLE AUTORITÀ COINVOLTE NELLA GESTIONE E NEL CONTROLLO DEI PROGRAMMI E DEI BENEFICIARI (PER ASSE PRIORITARIO) Nell’ambito dell’AT si prevedono azioni a supporto dei processi di attuazione dell’Asse I del Programma, ed in particolare: • supporto all’attività di avanzamento/perfezionamento della progettazione per gli interventi già selezionati nell’Asse I (come già anticipato, le attività dedicate alla elaborazione della progettazione di altri interventi da attuarsi nell’ambito dell’Asse I, si avvarranno del Fondo per la progettazione attivato attraverso le risorse nazionali assegnate al MiBACT a valere sul Piano di Azione e Coesione-PAC MiBACT); • supporto tecnico ai RUP/Stazioni Appaltanti nella gestione delle procedure a evidenza pubblica attraverso la predisposizione della documentazione di gara e di linee guida/vademecum (definizione di schemi tipo di bandi, avvisi, capitolati, disciplinari e strumenti di calcolo a supporto delle Commissioni di gara); • supporto tecnico per lo svolgimento delle attività di monitoraggio e di controllo finalizzate alla verifica delle operazioni. > 36 PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO Asse prioritario II 2 ASSE II ATTIVAZIONE DEI POTENZIALI TERRITORIALI DI SVILUPPO LEGATI ALLA CULTURA 2.A.1 ASSE PRIORITARIO L’intero asse prioritario sarà attuato unicamente tramite strumenti finanziari L’intero asse prioritario sarà attuato unicamente tramite strumenti finanziari stabiliti a livello dell’Unione L’intero asse prioritario sarà attuato tramite sviluppo locale di tipo partecipativo Per il FSE: l'intero asse prioritario è dedicato all'innovazione sociale o alla cooperazione transnazionale, o a entrambe 2.A.2 MOTIVAZIONE DELLA DEFINIZIONE DI UN ASSE PRIORITARIO CHE RIGUARDA PIÙ DI UNA CATEGORIA DI REGIONI, DI UN OBIETTIVO TEMATICO O DI UN FONDO NON PERTINENTE 2.A.3 FONDO, CATEGORIA DI REGIONI E BASE DI CALCOLO PER IL SOSTEGNO DELL’UNIONE ASSI PRIORITARI 37 < 2 Asse prioritario I 2.A.4 PRIORITÀ D’INVESTIMENTO 2.A.5 OBIETTIVI SPECIFICI CORRISPONDENTI ALLA PRIORITÀ D’INVESTIMENTO E AI RISULTATI ATTESI Tabella 3: Indicatori di risultato specifici per programma, ripartiti per obiettivo specifico (per il FESR e il Fondo di coesione) > 38 PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO 2 Asse prioritario II 2.A.6 AZIONI DA SOSTENERE NELL’AMBITO DELLA PRIORITÀ D’INVESTIMENTO (PER PRIORITÀ D’INVESTIMENTO) 2.A.6.1 Descrizione della tipologia e degli esempi delle azioni da sostenere e del loro contributo atteso agli obiettivi specifici, compresa, se del caso, l’individuazione dei principali gruppi di destinatari, dei territori specifici interessati e dei tipi di beneficiari 3.a.1a Interventi di supporto alla nascita di nuove imprese sia attraverso incentivi diretti, sia attraverso l’offerta di servizi, sia attraverso interventi di micro-finanza. Attraverso questa azione il PON intende rafforzare la competitività delle MPMI della filiera culturale e creativa promuovendo al suo interno innovazione, sviluppo tecnologico e creatività, favorendo più in generale il consolidamento dei sistemi imprenditoriali maggiormente caratterizzati dalla componente culturale presenti nelle cinque regioni. Il PON rappresenta un’opportunità per l’amministrazione centrale di settore, in forza del suo ruolo di AdG, di svolgere un’azione di orientamento nei confronti del sistema delle imprese, verso soglie di maggiore competitività che creino accelerazione nell’integrazione tra sviluppo territoriale, cultura, creatività – nella doppia declinazione, core, tipica dell’impresa più direttamente operante nel settore culturale, e cross sector, dell’industria e manifattura creativa. A questo fine l’azione del PON, estesa all’intero territorio delle cinque regioni – attraverso gli accordi Operativi di Attuazione (AOA) volti a indirizzare l’intervento promosso a livello nazionale rispetto a quello di scala locale modulandolo territorialmente in coerenza, integrazione e differenziazione dal quello previsto nei POR – si incentra sul rafforzamento della capacità competitiva delle micro, piccole e medie imprese, o loro raggruppamenti, che operano/intendono operare prioritariamente nei settori “core” delle attività culturali (patrimonio storico-artistico, arti visive, spettacolo dal vivo) e delle c.d. industrie culturali (editoria, radio, tv, cinema) promuovendo processi di innovazione produttiva e organizzativa e il trasferimento di competenze e know how anche tecnologici. L’azione sostiene iniziative innovative promosse da nuove imprese finalizzate alla realizzazione di nuovi servizi/nuovi prodotti, anche con carattere sperimentale e prototipale, in grado di valorizzare, da un lato e prioritariamente, le connessioni e relazioni interne al settore culturale propriamente detto, e, dall’altro, le sue integrazioni con il sistema delle industrie creative (Design, Ingegneria e progettazione tecnica, Fotografia, Architettura, Pubblicità e comunicazione, Informatica, software e consulenza), nell’ottica di alimentare veri e propri ecosistemi creativi. Attraverso specifici bandi pubblici, le imprese dell’industria culturale in fase di start up saranno chiamate in modo mirato a proporre piani di investimento per la creazione/introduzione di prodotti e/o servizi, nuovi o comunque caratterizzati da aspetti o componenti di innovazione per il mercato, anche in forma di sperimentazioni e prototipi, ed ove il caso promuovendo le relazioni con il mondo della ricerca. Particolare attenzione sarà posta alla convergenza delle iniziative e progetti verso la domanda pubblica più evoluta. Le proposte dovranno essere sviluppate con riferimento alle attività economiche che compongono la catena del valore collegata alle fasi costitutive i processi di valorizzazione culturale, quali: • Economia della Conoscenza, in tale ambito potrà essere ad esempio sostenuto lo sviluppo e/o l’applicazione di tecnologie innovative o di tecnologie chiave abilitanti – KETs per la creazione e/o l’implementazione di contenuti (dati ed informazioni) culturali e creativi in grado di accrescere, qualificare, innovare le modalità e gli strumenti di archiviazione, organizzazione, condivisione, accessibilità, e gestione ecc. delle conoscenze – dati e metadati nei vari formati – legate al settore culturale; • Economia della Conservazione, in tale ambito potrà ad esempio essere sostenuto lo sviluppo e/o l’applicazione di processi e protocolli innovativi nel quadro delle attività conservative (restauro, manutenzione, recupero, rifunzionalizzazione, ecc.) in ragione di materiali, tecnologie, tecniche, strumenti, ecc. adottati, ed in particolare riferite a sostegno alle attività di diagnostica di monitoraggio, e di analisi per ASSI PRIORITARI 39 < 2 Asse prioritario I la valutazione della vulnerabilità, alle attività di prevenzione e di gestione dei rischi e dei fattori di degrado, ai materiali e alle tecniche di intervento, alle soluzioni impiantistiche innovative ed energeticamente efficienti, applicate al patrimonio materiale ed immateriale, ecc.; • Economia della Fruizione, in tale ambito potrà ad esempio essere sostenuto lo sviluppo di modalità e strumenti innovativi di offerta di beni e sistemi di beni in forma integrata con le risorse del territorio, processi innovativi per la gestione – acquisizione, classificazione, valorizzazione, diffusione – del patrimonio culturale e risorse del territorio; piattaforme digitali, prodotti hardware e software per nuove modalità di fruizione e nuovi format narrativi, di comunicazione e promozione, estendibili anche a specifiche categorie della domanda; dispositivi ed applicazioni a supporto e assistenza di specifici target di domanda e fruizione; idee di business legate all’incremento dell’offerta collegata alla fruizione turistico culturale, come il merchandising, ecc.; • Economia della Gestione: in tale ambito potrà ad es. essere sostenuto lo sviluppo di strumenti/soluzioni applicative in grado di sostenere la capacitazione e l’ingegnerizzazione delle attività di gestione di beni/sistemi di beni, attività culturali privilegiando approcci e strumenti di business management, ecc. L’intervento sarà attuato attraverso aiuti concessi nella forma del finanziamento agevolato anche con forme di natura non rotativa (contributo in conto impianti, contributo in conto capitale, contributo diretto alla spesa, contributo in conto interessi) coerenti con le linee di azione sopra descritte. In particolare, gli aiuti alle nuove imprese in fase di start up consistono in agevolazioni di diversa natura per il finanziamento di investimenti e servizi di tutoring, riconducibili alle norme D.Lgs 185/00 Titolo I e smi, D.Lgs 185/00 Titolo II (Microimpresa), Decreto del Ministro dello Sviluppo economico del 24 settembre 2014, ovvero con regime di aiuto de minimis ai sensi del Regolamento 1407/2013. L’intervento sarà operativamente avviato nella seconda annualità di attuazione del programma, utilizzando la prima annualità per armonizzare gli schemi dei bandi in ragione delle specifiche esigenze del settore e delle caratteristiche proprie degli strumenti di aiuto individuati dal MiBACT in raccordo con il MiSE; al contempo saranno definite le modalità più idonee di gestione dell’azione che sarà svolta da un soggetto specializzato, individuato dall’AdG nel rispetto delle normative e delle procedure di evidenza pubblica, ovvero ricorrendo a soggetti in house. Principali gruppi di destinatari: Istituzioni e operatori del settore culturale. Tipologia dei beneficiari: Nuove imprese nate nell’ultimo triennio operanti nell’ambito delle attività e dei settori riferiti alle industrie culturali. Territori interessati: Regioni su cui interviene il PON. 2.A.6.2 PRINCIPI GUIDA PER LA SELEZIONE DELLE OPERAZIONI In applicazione dell’art. 110 del Reg.1303/2013, le operazioni cofinanziate saranno selezionate sulla base dei criteri approvati dal Comitato di Sorveglianza; sarà garantito il rispetto del regolamento comunitario sugli aiuti di stato nonché le altre normative pertinenti a livello nazionale e comunitario. In linea generale i criteri di selezione garantiranno l’individuazione di progetti coerenti con gli obiettivi specifici e in grado di dimostrarsi efficaci nei confronti dei risultati attesi. A questo scopo il PON procederà, da un lato, ad individuare target specifici di imprese attraverso la loro afferenza ad opportuni codici ATECO, definiti in sede di AOA, cui i bandi si rivolgeranno, dall’altro, introdurrà all’interno delle procedure di selezione la valutazione comparativa delle proposte presentate dai soggetti proponenti. I principi guida per la selezione delle operazioni, a titolo indicativo, terranno in considerazione i seguenti criteri: • criteri di ammissibilità formale, con riferimento alla correttezza dell’iter amministrativo di presentazione della domanda, eleggibilità del proponente, rispetto delle normative nazionali e comunitarie, ecc.; > 40 PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO 2 Asse prioritario II • criteri di ammissibilità sostanziale con riferimento alla rispondenza della proposta alla strategia ed ai contenuti del Programma e dell’azione di riferimento; • criteri di valutazione tecnica delle proposte candidate con particolare riferimento a: - l’idea di business e il suo grado di elaborazione/realizzazione; - le competenze possedute di soggetti proponenti in relazione all’idea progettuale proposta; - l’innovazione, le soluzioni tecnologiche innovative adottate, il grado di trasferibilità del prodotto/servizio che si intende realizzare; - le eventuali partnership che si intendono attivare in relazione alla specifica integrazione proposta (interna al settore o intersettoriale); - crescita occupazionale; - sostenibilità ambientale dell’attività delle imprese. Tra i criteri di priorità sarà preso in considerazione il grado di presenza delle componenti femminile e giovanile. L’azione attiverà bandi pubblici a partire dal 2016 che, sulla base delle attività istruttorie svolte nella prima annualità del programma, ed in coerenza con gli accordi sottoscritti con le Regioni (AOA), definiranno i principali aspetti attuativi in termini di linee progettuali, le categorie di soggetti beneficiari, le azioni di animazione e le forme di supporto, nonché le eventuali integrazioni e complementarietà con altre linee di finanziamento nazionali e regionali. 2.A.6.3 USO PROGRAMMATO DEGLI STRUMENTI FINANZIARI 2.A.6.4 USO PROGRAMMATO DEI GRANDI PROGETTI 2.A.6.5 INDICATORI DI OUTPUT PER PRIORITÀ D’INVESTIMENTO E, OVE PERTINENTE, PER CATEGORIA DI REGIONI Tabella 5 Indicatori di output comuni e specifici per programma (per priorità d’investimento, ripartiti per categoria di regioni per il FSE e, ove pertinente, per il FESR) ASSI PRIORITARI 41 < 2 Asse prioritario II 2.A.4 PRIORITÀ D’INVESTIMENTO 2.A.5 OBIETTIVI SPECIFICI CORRISPONDENTI ALLA PRIORITÀ D’INVESTIMENTO E AI RISULTATI ATTESI Tabella 3: Indicatori di risultato specifici per programma, ripartiti per obiettivo specifico (per il FESR e il Fondo di coesione) > 42 PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO 2 Asse prioritario II 2.A.6 AZIONI DA SOSTENERE NELL’AMBITO DELLA PRIORITÀ D’INVESTIMENTO (PER PRIORITÀ D’INVESTIMENTO) 2.A.6.1 Descrizione della tipologia e degli esempi delle azioni da sostenere e del loro contributo atteso agli obiettivi specifici, compresa, se del caso, l’individuazione dei principali gruppi di destinatari, dei territori specifici interessati e dei tipi di beneficiari 3.b.1.a Supporto allo sviluppo di prodotti e servizi complementari alla valorizzazione di identificati attrattori culturali e naturali del territorio, anche attraverso l’integrazione tra imprese delle filiere culturali, turistiche, creative e dello spettacolo, e delle filiere dei prodotti tradizionali e tipici. L’azione si rivolge alle imprese della filiera culturale, turistica, creativa, dello spettacolo e dei prodotti tradizionali e tipici al fine di valorizzare le opportunità e i vantaggi delle intersezioni settoriali e realizzare prodotti/servizi finalizzati all’arricchimento, diversificazione e qualificazione dell’offerta turistico-culturale degli ambiti territoriali di riferimento degli attrattori. L’azione, letta congiuntamente con quanto il PON realizza in Asse I e con l’azione 3.c.1.a dedicata al terzo settore, dà conto dell’adozione di un approccio spiccatamente territoriale volto ad integrare il processo di valorizzazione degli attrattori e delle dotazioni culturali a questi collegate, con altre risorse e settori produttivi presenti nelle aree di intervento. L’azione, quindi, è sinergica con quanto le Regioni realizzano attraverso i POR e pertanto nell’ambito degli AOA saranno valorizzate le complementarietà tra gli interventi che incidono sui contesti territoriali di riferimento degli attrattori, promossi dai diversi livelli della programmazione, al fine di conseguire complessivamente condizioni efficienti di fruizione nelle aree individuate (servizi culturali, servizi per l’accessibilità e mobilità, servizi di accoglienza turistica, ecc.). L’azione sostiene micro, piccole e medie imprese che operano nei settori sopra indicati, anche in forma aggregata che realizzano prodotti e servizi connotati da carattere di innovatività, complementari alla valorizzazione degli attrattori con particolare riferimento ai seguenti ambiti: - fruizione turistico-culturale degli ambiti territoriali di riferimento degli attrattori (es. erogazione di servizi e attività culturali, finalizzati a valorizzare sistemi di risorse; servizi collegati all’accoglienza turistica; servizi turistici/ricreativi complementari all’offerta culturale; servizi per favorire l’accessibilità degli attrattori e migliorare la mobilità, ecc.); - promozione e comunicazione che valorizzi le risorse culturali anche in forma integrata con altre risorse delle aree di riferimento degli attrattori; - recupero e valorizzazione di saperi e tecniche locali (artigianato locale, tecniche costruttive e lavorazioni dei materiali secondo le tradizioni locali, ecc.) L’intervento sarà attuato attraverso aiuti concessi nella forma del finanziamento agevolato anche con forme di natura non rotativa (contributo in conto impianti, contributo in conto capitale, contributo diretto alla spesa, contributo in conto interessi) coerenti con le linee di azione sopra descritte. In particolare gli aiuti alle micro, piccole e medie imprese esistenti, faranno riferimento a strumenti esistenti, ovvero appositi nuovi regimi di aiuto istituiti dal Ministero dello sviluppo economico ai sensi dell’articolo 1, comma 845, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e successive modificazioni e integrazioni, ovvero con regime di aiuto de minimis ai sensi del Regolamento 1407/2013. L’intervento sarà operativamente avviato nella seconda annualità di attuazione del programma, utilizzando la prima annualità per armonizzare gli schemi dei bandi in ragione delle specifiche esigenze del settore e delle caratteristiche proprie degli strumenti di aiuto individuati dal MiBACT in raccordo con il MiSE; al contempo saranno definite le modalità più idonee di gestione dell’azione che sarà svolta da un soggetto specializzato, individuato dall’AdG nel rispetto delle normative e delle procedure di evidenza pubblica, ovvero ricorrendo a soggetti in house. Principali gruppi di destinatari: Istituzioni e operatori del settore culturale degli ambiti territoriali interessati dalla fruizione turistico-culturale connessa agli attrattori. Tipologia dei beneficiari: Micro, piccole e medie imprese che operano nel settore culturale, turistica, creativa, dello spettacolo e dei prodotti tradizionali e tipici. Territori interessati: Ambiti territoriali di riferimento degli attrattori: - nel caso in cui l’attrattore ricada in un comune capoluogo di regione/provincia, il comune in cui è localizzato l’attrattore; - negli altri casi, il comune in cui è localizzato l’attrattore e i comuni a questo più prossimi da condividere in sede di AOA. ASSI PRIORITARI 43 < 2 Asse prioritario II 2.A.6.2 PRINCIPI GUIDA PER LA SELEZIONE DELLE OPERAZIONI In applicazione dell’art. 110 del Reg.1303/2013, le operazioni cofinanziate saranno selezionate sulla base dei criteri approvati dal Comitato di Sorveglianza; sarà garantito il rispetto delle direttive comunitarie sugli aiuti di stato nonché le altre normative pertinenti a livello nazionale e comunitario. In linea generale i criteri di selezione dovranno garantire l’individuazione di progetti coerenti con l’obiettivo specifico e in grado di dimostrarsi efficaci nei confronti dei risultati attesi. A questo scopo i bandi si indirizzeranno verso target specifici di imprese, identificate in base ad opportuni codici ATECO, adottando una procedura valutativa delle proposte presentate. I principi guida per la selezione delle proposte, a titolo indicativo, terranno in considerazione i seguenti criteri: • l’ammissibilità formale quali la correttezza dell’iter amministrativo di presentazione della domanda, eleggibilità del soggetto proponente, rispetto alle normative nazionali e comunitarie, ecc; • l’ammissibilità sostanziale con riferimento alla rispondenza alla strategia del Programma, ai contenuti dell’azione, ai criteri di localizzazione (ambiti di riferimento degli attrattori); • la valutazione tecnica delle proposte candidate con particolare riferimento a: - livello di innovazione, grado di trasferibilità, soluzioni tecnologiche innovative introdotte, potenzialità di rafforzamento di specializzazioni territoriali; - integrazione intersettoriale, caratteristiche delle compagini imprenditoriali attivate; - crescita occupazionale; - sostenibilità ambientale dell’attività delle imprese. Tra i criteri di priorità sarà preso in considerazione il grado di presenza delle componenti femminile e giovanile. L’azione attiverà bandi pubblici a partire dal 2016 che, sulla base delle attività condotte nella fase propedeutica (diagnosi territoriale, ecc.) nella prima annualità del programma, ed in coerenza con gli accordi sottoscritti con le Regioni (AOA), definiranno, con riferimento agli specifici contesti territoriali, i principali aspetti attuativi in termini di linee progettuali, le categorie di soggetti beneficiari, le azioni di animazione e le forme di supporto, nonché le eventuali integrazioni e complementarietà con altre linee di finanziamento nazionali e regionali. > 44 PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO 2 Asse prioritario II 2.A.6.3 USO PROGRAMMATO DEGLI STRUMENTI FINANZIARI 2.A.6.4 USO PROGRAMMATO DEI GRANDI PROGETTI 2.A.6.5 INDICATORI DI OUTPUT PER PRIORITÀ D’INVESTIMENTO E, OVE PERTINENTE, PER CATEGORIA DI REGIONI Tabella 5 Indicatori di output comuni e specifici per programma (per priorità d’investimento, ripartiti per categoria di regioni per il FSE e, ove pertinente, per il FESR) ASSI PRIORITARI 45 < 2 Asse prioritario II 2.A.4 PRIORITÀ D’INVESTIMENTO 2.A.5 OBIETTIVI SPECIFICI CORRISPONDENTI ALLA PRIORITÀ D’INVESTIMENTO E AI RISULTATI ATTESI > 46 PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO Asse prioritario II 2 Tabella 3 Indicatori di risultato specifici per programma, ripartiti per obiettivo specifico (per il FESR e il Fondo di coesione) 2.A.6 AZIONI DA SOSTENERE NELL’AMBITO DELLA PRIORITÀ D’INVESTIMENTO (RIPARTITE PER PRIORITÀ D’INVESTIMENTO) 2.A.6.1 Descrizione della tipologia e degli esempi delle azioni da sostenere e del loro contributo atteso agli obiettivi specifici, compresa, se del caso, l’individuazione dei principali gruppi di destinatari, dei territori specifici interessati e dei tipi di beneficiari 3.c.1.a Sostegno all’avvio e rafforzamento di attività imprenditoriali che producono effetti socialmente desiderabili e beni pubblici non prodotti dal mercato. In stretto collegamento con gli interventi di valorizzazione degli attrattori culturali finanziati in Asse I, ed in coerenza con gli indirizzi del MiBACT relativi a strategie e politiche di coinvolgimento di soggetti ed organizzazioni del Terzo settore nelle attività di gestione e di valorizzazione del patrimonio culturale, l’azione intende favorire la nascita e la qualificazione di servizi e attività connesse alla gestione degli attrattori e in generale alla fruizione e alla valorizzazione culturale, realizzate da imprese e altri soggetti del privato sociale. L’azione intende creare condizioni nonché porre in essere strumenti per consolidare il sistema delle imprese del privato sociale, operanti nello specifico in ambito culturale. L’azione è rivolta a rafforzarne il carattere imprenditoriale da un lato e, dall’altro, a favorirne l’integrazione con il complesso delle attività e dei servizi a supporto della fruizione e della valorizzazione culturale nei contesti territoriali di riferimento degli Attrattori. L’azione ha ricadute prettamente locali in relazione ai servizi e alle attività da realizzare, riguardando esse esclusivamente i contesti territoriali di riferimento degli attrattori culturali, sulla base degli indirizzi assunti negli accordi con le Regioni (AOA). L’azione è articolata in una fase propedeutica alla pubblicazione dei bandi, da svolgersi nel corso della prima annualità del programma (2015). Nel corso di questa fase saranno da un lato assicurate attività di diagnosi territoriale in relazione ai diversi contesti di riferimento degli Attrattori (caratteristiche e qualità dell’offerta di servizi e attività culturali e turistiche connesse alla fruizione turistica dell’area e alla fruizione da parte dei residenti, raccolta dei fabbisogni e idee progettuali da parte delle istituzioni pubbliche e private locali). Sarà quindi promossa l’emersione di idee innovative, attraverso procedure di evidenza pubblica per la selezione di proposte progettuali innovative, rivolte sia a nuove organizzazioni da costituire (associazioni, cooperative, imprese sociali, ecc.), sia ad organizzazioni già esistenti del privato sociale/terzo settore) aventi sede nelle 5 regioni interessate dal Programma, e presentate anche in forma aggregata (es. ATI/ATS) e in ASSI PRIORITARI 47 < 2 Asse prioritario II partenariato con imprese delle stessa natura che operano sul territorio nazionale, ove queste detengano esperienze e competenze utili alla realizzazione delle attività. Le proposte progettuali dovranno possedere carattere di originalità ed essere innovative per l’area, e potranno a titolo indicativo riguardare: • attività collegate alla gestione degli attrattori e delle risorse culturali dell’area: sarà incentivata la collaborazione e l’integrazione delle imprese ed altri soggetti del terzo settore nelle attività collegate alla gestione di beni, servizi e attività culturali anche favorendo forme di gestione integrata, iniziative di crowfunding, fundraising, e di promozione del mecenatismo culturale a favore degli attrattori e di altre risorse culturali dell’area, ecc.; • attività collegate alla fruizione degli attrattori e delle risorse culturali dell’area: iniziative volte a far conoscere e rendere fruibili patrimoni altrimenti o al momento non accessibili, iniziative che favoriscono la fruizione culturale da parte delle fasce deboli e svantaggiate della popolazione, anche in collegamento di mediazione ed integrazione culturale rivolte a specifici target della popolazione; • attività di animazione e partecipazione culturale: iniziative rivolte alla popolazione residente, alle comunità locali, e ai fruitori esterni delle aree di riferimento degli attrattori, finalizzate ad accrescere i livelli della consapevolezza circa il patrimonio e l’eredità culturale, il riconoscimento dei valori ad esso connessi, delle necessità e delle opportunità legate alla sua tutela e conservazione attiva, anche attraverso azioni di scala locale che favoriscano l’integrazione tra i sistemi e forme della produzione culturale ed i circuiti dei consumi culturali. Le suindicate attività e servizi potranno essere localizzate/erogate anche nell’ambito di spazi da concedere in uso alle organizzazioni del privato sociale in attuazione dell’art. 6 Legge 112/2013 (legge di conversione del decreto legge 91/2013 – cd. Valore Cultura “Disposizioni urgenti per la realizzazione di centri di produzione artistica, nonché di musica, danza e teatro contemporanei”). A tal fine saranno adottati gli atti (decreti, ecc.), volti a definire condizioni e strumenti specifici per dare attuazione alla predetta norma. Ai fini delle ricadute sul fronte occupazionale si prevede che le organizzazioni proponenti impieghino nelle proprie strutture, ovvero coinvolgano ai fini dell’idea progettuale candidata, una componente prevalente di giovani (in sede di bando saranno fissate specifiche soglie ammissibilità/priorità in tal senso). Il sostegno prevede un contributo a fondo perduto per investimenti materiali e investimenti immateriali concessi con procedura valutativa, svolte in coerenza con gli obiettivi e le specifiche operative che saranno indicate nei singoli avvisi. L’intervento sarà attuato attraverso misure di aiuto riconducibili a regimi de minimis (ai sensi del Regolamento CE n. 1407 del 18 dicembre 2013) applicabili alle categorie di soggetti beneficiarie dell’azione, per il tramite di un soggetto specializzato, individuato dall’AdG nel rispetto delle normative e delle procedure in materia di evidenza pubblica. Principali gruppi di destinatari: Istituzioni e operatori del settore culturale e degli ambiti territoriali interessati dalla fruizione turistico-culturale connessa agli attrattori, turisti e residenti. Tipologia dei beneficiari: Soggetti del Terzo settore che operano nel settore culturale ed artistico e nelle attività a questo collegabili. Territori interessati: Ambiti territoriali di riferimento degli attrattori: - nel caso in cui l’attrattore ricada in un comune capoluogo di regione/provincia, il comune in cui è localizzato l’attrattore; - negli altri casi, il comune in cui è localizzato l’attrattore e i comuni a questo più prossimi da condividere in sede di AOA. > 48 PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO Asse prioritario II 2 2.A.6.2 PRINCIPI GUIDA PER LA SELEZIONE DELLE OPERAZIONI In applicazione dell’art. 110 del Reg.1303/2013, le operazioni cofinanziate saranno selezionate sulla base dei criteri approvati dal Comitato di Sorveglianza; sarà garantito il rispetto delle direttive comunitarie sugli appalti pubblici e del regolamento comunitario sugli aiuti di stato nonché le altre normative pertinenti a livello nazionale e comunitario. In linea generale i criteri di selezione dovranno garantire l’individuazione di progetti coerenti con l’obiettivo specifico e in grado di dimostrarsi efficaci nei confronti dei risultati attesi. L’azione sarà attuata attraverso bando pubblico e la selezione sarà effettuata mediante procedura valutativa delle proposte presentate. I principi guida per la selezione delle proposte, a titolo indicativo, terranno in considerazione i seguenti criteri: • l’ammissibilità formale quali la correttezza dell’iter amministrativo di presentazione della domanda, eleggibilità del soggetto proponente e dell’aggregazione rappresentata (natura giuridica, composizione e componente giovanile, ecc.), rispetto delle normative nazionali e comunitarie, ecc; • l’ammissibilità sostanziale con riferimento alla rispondenza alla strategia ed ai contenuti del Programma e dell’azione di riferimento, ai criteri di localizzazione, ecc.; • la valutazione tecnica delle operazioni candidate con particolare riferimento alla qualità della metodologia e delle procedure di attuazione dell’intervento, ai caratteri di originalità e di innovatività attesi dalle proposte, alla sostenibilità sociale delle proposte progettuali; al coinvolgimento di giovani nella realizzazione delle iniziative; all’expertise del partenariato attivato; alla capacità di integrazione degli attori locali da parte delle iniziative sostenute; ecc. • la priorità, con riferimento ad esempio alle ricadute attese, in termini di partecipazione e di coesione locale rispetto alla dimensione culturale degli ambiti territoriali interessati, l’integrazione o sinergia con altri interventi realizzati e/o in corso di realizzazione nella stessa area di attrazione, ecc. L’azione attiverà bandi pubblici a partire dal 2016 che, sulla base delle attività condotte nella fase propedeutica (diagnosi territoriale, ecc.) nella prima annualità del programma, ed in coerenza con gli accordi sottoscritti con le Regioni (AOA), definiranno, con riferimento agli specifici contesti territoriali, i principali aspetti attuativi in termini di linee progettuali, le categorie di soggetti beneficiari, le azioni di animazione e le forme di supporto, nonché le eventuali integrazioni e complementarietà con altre linee di finanziamento nazionali e regionali. 2.A.6.3 USO PROGRAMMATO DEGLI STRUMENTI FINANZIARI 2.A.6.4 USO PROGRAMMATO DEI GRANDI PROGETTI ASSI PRIORITARI 49 < 2 Asse prioritario II 2.A.6.5 INDICATORI DI OUTPUT PER PRIORITÀ D’INVESTIMENTO E, OVE PERTINENTE, PER CATEGORIA DI REGIONI Tabella 5 Indicatori di output comuni e specifici per programma (per priorità d’investimento, ripartiti per categoria di regioni) > 50 PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO 2 Asse prioritario II 2.A.7 INNOVAZIONE SOCIALE, COOPERAZIONE TRANSNAZIONALE E CONTRIBUTO AGLI OBIETTIVI TEMATICI 1-7 2.A.8 QUADRO DI RIFERIMENTO DELL’EFFICACIA DELL’ATTUAZIONE Tabella 6 Quadro di riferimento dell’efficacia dell’attuazione dell’asse prioritario (per fondo e, per il FESR e il FSE, categoria di regioni) ASSI PRIORITARI 51 < 2 Asse prioritario II Informazioni qualitative aggiuntive sull’istituzione del quadro di riferimento dell’efficienza dell’attuazione 2.A.9 CATEGORIE DI OPERAZIONE Categorie di operazione corrispondenti al contenuto dell’asse prioritario basate su una nomenclatura adottata dalla Commissione e una ripartizione indicativa del sostegno dell’Unione. Tabelle 7-11: Categorie di operazione Tabella 7 Dimensione 1 - Settore di intervento Tabella 8 Dimensione 2 - Forma di finanziamento Tabella 9 Dimensione 3 - Tipo di territorio > 52 PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO 2 Asse prioritario II Tabella 10 Dimensione 4 – Meccanismi territoriali di attuazione Tabella 11 Dimensione 6 – tematica secondaria del FSE (unicamente FSE e IOG) 2.A.10 SINTESI DELL’USO PREVISTO DELL’ASSISTENZA TECNICA COMPRESE, SE NECESSARIO, AZIONI VOLTE A RAFFORZARE LA CAPACITÀ AMMINISTRATIVA DELLE AUTORITÀ COINVOLTE NELLA GESTIONE E NEL CONTROLLO DEI PROGRAMMI E DEI BENEFICIARI (SE DEL CASO) (PER ASSE PRIORITARIO) ASSI PRIORITARI 53 < 2 Asse prioritario III 2.B DESCRIZIONE DEGLI ASSI PRIORITARI PER L’ASSISTENZA TECNICA ASSE III ASSISTENZA TECNICA 2.B.1 ASSE PRIORITARIO 2.B.2 MOTIVAZIONE DELLA DEFINIZIONE DI UN ASSE PRIORITARIO CHE RIGUARDA PIÙ DI UNA CATEGORIA DI REGIONI NON PERTINENTE 2.B.3 FONDO E CATEGORIA DI REGIONI 2.B.4 OBIETTIVI SPECIFICI E RISULTATI ATTESI 2.B.5 INDICATORI DI RISULTATO Tabella 12 Indicatori di risultato specifici per programma (per obiettivo specifico) (per FESR/FSE/Fondo di coesione) > 54 PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO 2 Asse prioritario III 2.B.6 AZIONI DA SOSTENERE E PREVISIONE DEL LORO CONTRIBUTO AGLI OBIETTIVI SPECIFICI (PER ASSE PRIORITARIO) 2.B.6.1 Descrizione delle azioni da sostenere e previsione del loro contributo agli obiettivi specifici L’Asse prioritario intende contribuire all’obiettivo specifico mediante le seguenti tipologie di azioni: AT.1. Assistenza e supporto tecnico/amministrativo e organizzativo alle Autorità nazionali del programma e agli attori a vario titolo coinvolti nella programmazione, gestione, attuazione e sorveglianza del Programma. Questa tipologia di azione interessa in modo diretto e mirato tutta la filiera attuativa sino ai livelli dei beneficiari e degli stakeholders, rafforzando altresì la cooperazione istituzionale. L’azione potrà esplicitarsi prevalentemente in: • acquisizione di competenze specialistiche attraverso forme strutturate e continuative di supporto e assistenza calibrate sugli specifici fabbisogni rilevati anche in sede di Piano di Rafforzamento Amministrativo (PRA), oppure “on demand” da attivare per specifiche esigenze. Il supporto opererà in particolare per il rafforzamento delle strutture coinvolte nell’attuazione del Programma, sia a livello centrale (AdG e AdC) sia a livello periferico, coinvolgendo le Direzioni regionali e le Soprintendenze del MiBACT (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria) e gli uffici interessati della Regione Siciliana. • acquisizione di beni strumentali (hardware e software) anche al fine di rafforzare gli strumenti informatici e telematici già in essere (es. community web, piattaforma di e-procurement, ecc.). Il supporto realizzato attraverso l’acquisizione di competenze specialistiche sarà dedicato prevalentemente: • alle attività finalizzate alla stipula degli Accordi operativi di attuazione MiBACT-Regioni (AOA); • all’attività di avanzamento/perfezionamento della progettazione per gli interventi già selezionati nell’Asse I (come già anticipato, le attività dedicate alla elaborazione della progettazione di altri interventi da attuarsi nell’ambito dell’Asse I, potranno anche avvalersi del Fondo per la progettazione attivato attraverso le risorse nazionali assegnate al MiBACT a valere sul Piano di Azione e Coesione-PAC MiBACT); • alla gestione delle procedure a evidenza pubblica attraverso la predisposizione della documentazione di gara e di linee guida/vademecum (definizione di schemi tipo di bandi, avvisi, capitolati, disciplinari di gara); • all’adeguata messa a punto degli strumenti e delle procedure per l’attuazione delle misure previste nell’ambito dell’Asse II nel quadro dei regimi di aiuto a favore delle imprese e dei soggetti del privato sociale; • alle attività di raccolta e di elaborazione dei dati di monitoraggio (procedurale, finanziario, fisico) ed alla implementazione dei sistemi di gestione di tali dati; • alle attività per i controlli di primo livello nell’ambito delle attività monitoraggio anche attraverso la predisposizione di documenti e strumenti metodologici (manuali, linee guida, check list, procedure ecc.); • alle attività di rendicontazione, controllo, certificazione della spesa; • alla predisposizione di documenti e strumenti metodologici necessari all’attività di attuazione e sorveglianza e a garanzia della massima diffusione ai beneficiari potenziali del Programma anche nell’ambito delle attività connesse al funzionamento del Comitato di Sorveglianza; • all’aggiornamento del sistema di raccolta e di scambio delle informazioni anche allo scopo di renderlo interoperabile con le fonti conoscitive di livello territoriale e con le funzioni dei soggetti coinvolti nell’attuazione; • alle attività di elaborazione ed attuazione dei Piani di Azione per le condizionalità ex ante (CEA) non soddisfatte; • alle attività derivanti dagli adempimenti previsti per l’AdG in base all’art. 125, comma 4, lettera c) del Regolamento generale, che prevede che l’AdG istituisca misure antifrode efficaci e proporzionate, tenendo conto dei rischi individuati; • all’acquisizione di beni strumentali e altri servizi necessari allo svolgimento delle attività connesse alla programmazione, gestione ed attuazione. ASSI PRIORITARI 55 < 2 Asse prioritario III AT.2. Supporto all’AdG per la valutazione del Programma per migliorare la qualità, l’efficacia e la coerenza degli interventi previsti nel PON e potenziare l’informazione sugli effetti da esso prodotti a vantaggio dell’Amministrazione responsabile, dei partner istituzionali, del partenariato economico e sociale, dei destinatari e del pubblico in generale. L’azione si concretizzerà nel sostegno alla elaborazione del Piano di Valutazione del PON nonché nel supporto ai processi di valutazione in itinere e ex post del Programma nel suo complesso o di sue parti, qualora si rendano necessari a norma del regolamento e/o siano previsti nello stesso Piano, attraverso l’acquisizione di servizi e consulenze specialistiche per la predisposizione di specifici studi e ricerche, di modelli di analisi statistica, la raccolta di informazioni e dati statistici, secondo quanto individuato nel Piano della Valutazione, che consentano di migliorare i processi di valutazione/programmazione nel settore culturale e con particolare riferimento alla valutazione degli effetti del miglioramento delle politiche per la fruizione del patrimonio culturale sullo sviluppo economico delle aree di riferimento del PON. AT.3. Supporto all’elaborazione e realizzazione della strategia e alla pianificazione delle attività di comunicazione del PON e di animazione ed informazione del partenariato economico e sociale e della società civile, allo scopo di valorizzare il ruolo dell’Ue nelle politiche di sviluppo e garantire trasparenza sull’utilizzo dei Fondi Comunitari. L’AT supporterà il complesso delle attività realizzate nel quadro della strategia di comunicazione e di animazione e informazione, che riguarderanno principalmente: • il potenziamento della piattaforma di e-community dei soggetti legati alla gestione ed attuazione del Programma, per sostenere i flussi documentali e le comunicazioni “centro-periferia” (con la previsione di apposite sezioni aperte ad altri livelli degli stakeholder interessati al Programma per garantire tutte le funzioni ed attività di informazione, promozione e visibilità); • l’implementazione delle pagine web dedicate al PON Cultura 2014-2020 accessibili dal portale del MiBACT; • pubblicazioni cartacee e informatiche a carattere divulgativo; • l’organizzazione di attività di animazione e informazione; • la realizzazione di campagne pubblicitarie. AT.4. Attuazione del Codice di condotta europeo sul partenariato intensificando e migliorando la qualità e il grado di incisività della consultazione con le parti economiche e sociali, con la società civile, i cittadini e tutti i portatori di interesse. L’azione, progettata in condivisione con il partenariato istituzionale e socio-economico già coinvolto nella fase di programmazione del PON Cultura 2014-2010, potrà prevedere, a titolo esemplificativo: • l’identificazione degli ulteriori partner pertinenti a supportare la fase di attuazione e sorveglianza del Programma; • la costituzione di gruppi di lavoro tematici; • l’organizzazione di focus group per approfondimenti ed indirizzi tecnici; • l’attivazione di procedure di consultazione; • la restituzione e la diffusione degli esiti delle consultazioni/incontri. L’attività di AT sopradescritta sarà nel complesso attuata in coerenza con le azioni di capacitazione individuate nell’ambito del PRA rispetto ai fabbisogni di rafforzamento delle capacità istituzionali ed amministrative del MiBACT nella programmazione e gestione di fondi strutturali che hanno riflessi nella gestione ed attuazione del PON. In particolare l’AT potrà esplicare il proprio contributo all’efficace attuazione del PRA nei seguenti “ambiti di miglioramento” dallo stesso individuati: • Processi/Procedure: supporto alle attività per la riduzione dei tempi medi di espletamento dei processi e delle procedure attuative: supporto alle attività di monitoraggio e presidio delle criticità; supporto al più efficace e tempestivo flusso di informazioni per assicurare la verifica del raggiungimento dei target previsti dal PRA in relazione alla standardizzazione delle procedure e all’ottimizzazione dei processi (es. indicazioni sui tempi di realizzazione delle fasi procedurali, sui crono programmi di attuazione degli interventi, ecc.); • Competenze: Assistenza/affiancamento on the job delle professionalità interne impegnate nei processi e nelle procedure di gestione ed attuazione del Programma, da realizzare anche attraverso la costituzione di apposite task-force destinate a supportare aspetti e fasi procedimentali particolarmente complesse o cruciali per la buona esecuzione del Programma. > 56 PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO Asse prioritario III 2 2.B.6.2 Indicatori di output che si prevede contribuiscano al conseguimento dei risultati (per asse prioritario) Tabella 13 Indicatori di output (per asse prioritario) (per FSE/FESR/Fondo di coesione) ASSI PRIORITARI 57 < 2 Asse prioritario III 2.B.7 CATEGORIE DI OPERAZIONE (PER ASSE PRIORITARIO) Categorie di operazione corrispondenti basate su una nomenclatura adottata dalla Commissione, e una ripartizione indicativa del sostegno dell’Unione. Tabelle 14-16: Categorie di operazione Tabella 14 Dimensione 1 - Settore di intervento Tabella 15 Dimensione 2 - Forma di finanziamento Tabella 16 Dimensione 3 - Tipo di territorio > 58 PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO 3 PIANO DI FINANZIAMENTO 3 Dotazione finanziaria 3.1 DOTAZIONE FINANZIARIA A TITOLO DI CIASCUN FONDO E IMPORTI DELLA RISERVA DI EFFICACIA DELL’ATTUAZIONE Tabella 17 3.2 DOTAZIONE FINANZIARIA TOTALE PER FONDO E COFINANZIAMENTO NAZIONALE (IN EUR) Tabella 18a Piano di finanziamento > 60 PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO Dotazione finanziaria PIANO DI FINANZIAMENTO 3 61 < 3 Dotazione finanziaria Tabella 18c Ripartizione del piano di finanziamento per asse prioritario, fondo, categoria di regioni e obiettivo tematico Tabella 19 Importo indicativo del sostegno da usare per obiettivi in materia di cambiamento climatico > 62 PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO 4 APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO TERRITORIALE 4 Approccio integrato Descrizione dell’approccio integrato allo sviluppo territoriale tenendo conto del contenuto e degli obiettivi del programma operativo in riferimento all’accordo di partenariato, indicando in quali modi esso contribuisce al conseguimento degli obiettivi del programma operativo e dei risultati attesi. Il PON non prevede l’utilizzo degli strumenti di intervento propri dell’approccio integrato allo sviluppo territoriale di cui alla presente sezione. Lo sviluppo territoriale integrato è tuttavia conseguito sia attraverso le strette connessioni tra interventi in Asse I e interventi in Asse II nonché, nell’ambito degli Accordi Operativi di Attuazione (AOA), attraverso il convergere degli interventi del PON e di quelli dei POR delle 5 Regioni meno sviluppate prevalentemente negli ambiti di riferimento degli attrattori culturali (rispettive aree di attrazione culturale). 4.1 SVILUPPO LOCALE DI TIPO PARTECIPATIVO L’approccio all’uso di strumenti per lo sviluppo locale di tipo partecipativo e i principi per l’individuazione delle aree in cui saranno attuati NON PERTINENTE 4.2 AZIONI INTEGRATE PER LO SVILUPPO URBANO SOSTENIBILE Se pertinente, l’importo indicativo del sostegno del FESR alle azioni integrate per lo sviluppo urbano sostenibile, da realizzare conformemente all’articolo 7, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 1301/2013 e la dotazione indicativa del sostegno del FSE alle azioni integrate. NON PERTINENTE Tabella 20 Azioni integrate per lo sviluppo urbano sostenibile, importi indicativi del sostegno del FESR e del FSE > 64 PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO Approccio integrato 4 4.3 INVESTIMENTI TERRITORIALI INTEGRATI (ITI) Approccio all’uso degli Investimenti territoriali integrati (ITI) (come definiti all’articolo 36 del regolamento (UE) n. 1303/2013) nei casi non rientranti nel punto 4.2 e loro dotazione finanziaria indicativa a carico di ogni asse prioritario. NON PERTINENTE Tabella 21 Dotazione finanziaria indicativa allo strumento ITI diversa da quanto indicato al punto 4.2. (importo aggregato) 4.4 MODALITÀ DELLE AZIONI INTERREGIONALI E TRANSNAZIONALI, NELL’AMBITO DEL PROGRAMMA OPERATIVO, CON BENEFICIARI SITUATI IN ALMENO UN ALTRO STATO MEMBRO NON PERTINENTE 4.5 CONTRIBUTO DELLE AZIONI PREVISTE NELL’AMBITO DEL PROGRAMMA ALLE STRATEGIE MACROREGIONALI E STRATEGIE RELATIVE AI BACINI MARITTIMI, SUBORDINATAMENTE ALLE ESIGENZE DELLE AREE INTERESSATE DAL PROGRAMMA COSÌ COME IDENTIFICATE DALLO STATO MEMBRO (Qualora gli Stati membri e le regioni partecipino a strategie macroregionali e concernenti i bacini marittimi). La strategia EUSAIR individua il patrimonio culturale tra le “opportunità” per lo sviluppo della macroregione adriatico-ionica (Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni relativa alla strategia dell’Unione europea per la regione adriatica e ionica - COM(2014) 357 final, e Action plan accompanying the communication concerning the European Union Strategy for the Adriatic and Ionian Region - 17.06.2014 SWD(2014) 190 final). Nell’ambito del Pilastro 4 (Turismo sostenibile), Tematica 1 - “Offerta turistica diversificata (prodotti e servizi)”, il Piano di Azione della strategia EUSAIR comprende 2 Azioni prioritarie, rispetto alle quali il PON evidenzia particolari aspetti di coerenza e specifici profili di rispondenza: • “Valorizzazione del patrimonio culturale adriatico-ionico” (Fostering Adriatic-Ionian cultural heritage), che, ai fini della diversificazione dei profili di attrattività turistica della macro-regione, si rivolge alla valorizzazione delle sue risorse culturali, attraverso misure volte da un lato a rafforzare ed integrare la dotazione delle infrastrutture culturali, e, dall’altro, ad incrementare la domanda di servizi e di prodotti del settore delle industrie culturali e creative; • “Itinerari turistici tematici e sostenibili” (Sustainable and thematic tourist routes), che si focalizza sullo sviluppo e sulla definizione di itinerari turistici nella macroregione, sia in termini di nuovi percorsi, sia potenziando la promozione e l’integrazione di quelli esistenti, anche valorizzando conoscenze, competenze e asset culturali capaci di collegare e promuovere le destinazioni turistiche meno note della macro-regione. APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO TERRITORIALE 65 < 4 Approccio integrato Il PON costituisce un’occasione per contribuire alla realizzazione delle suindicate azioni EUSAIR in ragione di convergenze territoriali (le 5 regioni italiane meno sviluppate, ambito territoriale di riferimento del PON, sono integralmente ricomprese nella macroregione interessata dalla strategia) ed in considerazione di coerenze tematiche. Al riguardo è opportuno evidenziare che: • l’Asse I del PON è complessivamente dedicato al rafforzamento, sia in termini infrastrutturali sia in termini di qualificazione dell’offerta dei servizi per la fruizione, di significative dotazioni culturali (musei, aree archeologiche, complessi monumentali, ecc.) con funzione di “attrattori” dei flussi di domanda turistico-culturale nelle 5 regioni meno sviluppate; • l’Asse II del PON interviene sull’attivazione e sul rafforzamento della filiera economica del settore culturale e del comparto creativo a questo collegato, rispettivamente attraverso il sostegno ad imprese capaci di portare innovazione ed accrescere la competitività dei settori in questione nelle 5 regioni interessate da un lato, e la promozione di un maggiore coinvolgimento del privato sociale e di soggetti del terzo settore nella sperimentazione di modelli partenariali tra pubblico e privato nelle attività e nei servizi collegati alla gestione e alla valorizzazione del patrimonio culturale. Allo scopo di svolgere la più efficace azione sinergica nei riguardi della strategia EUSAIR nel rispetto dei principi e dei meccanismi individuati per la sua governance, il PON metterà a punto in fase di attuazione, anche previo confronto e d’intesa con le Regioni interessate (AOA), le opportune misure di coordinamento con le strutture preposte/coinvolte nell’attuazione della strategia. > 66 PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO 5 ESIGENZE SPECIFICHE DELLE ZONE GEOGRAFICHE PARTICOLARMENTE COLPITE DALLA POVERTÀ O DEI GRUPPI BERSAGLIO A PIÙ ALTO RISCHIO DI DISCRIMINAZIONE O ESCLUSIONE SOCIALE 5 Esigenze specifiche 5.1 ZONE GEOGRAFICHE PARTICOLARMENTE COLPITE DALLA POVERTÀ O GRUPPI BERSAGLIO A PIÙ ALTO RISCHIO DI DISCRIMINAZIONE O ESCLUSIONE SOCIALE NON PERTINENTE 5.2 STRATEGIA INTESA A RISPONDERE ALLE ESIGENZE SPECIFICHE DELLE AREE GEOGRAFICHE PIÙ COLPITE DALLA POVERTÀ O DEI GRUPPI BERSAGLIO A MAGGIOR RISCHIO DI DISCRIMINAZIONE O ESCLUSIONE SOCIALE E, SE PERTINENTE, CONTRIBUTO ALL’APPROCCIO INTEGRATO ESPOSTO NELL’ACCORDO DI PARTENARIATO NON PERTINENTE Tabella 22 Azioni intese a rispondere alle esigenze specifiche di zone geografiche particolarmente colpite dalla povertà o di gruppi bersaglio a più alto rischio di discriminazione o esclusione sociale > 68 PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO 6 ESIGENZE SPECIFICHE DELLE AREE GEOGRAFICHE AFFETTE DA SVANTAGGI NATURALI O DEMOGRAFICI GRAVI E PERMANENTI 6 Esigenze specifiche 6.1 ESIGENZE SPECIFICHE DELLE AREE GEOGRAFICHE AFFETTE DA SVANTAGGI NATURALI O DEMOGRAFICI GRAVI E PERMANENTI NON PERTINENTE > 70 PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO 7 AUTORITÀ E ORGANISMI RESPONSABILI DELLA GESTIONE FINANZIARIA, DEL CONTROLLO E DELL’AUDIT E RUOLO DEI PARTNER PERTINENTI 7 Autorità 7.1 AUTORITÀ E ORGANISMI PERTINENTI Tabella 23 Autorità e organismi pertinenti 7.2 COINVOLGIMENTO DEI PARTNER PERTINENTI 7.2.1 Azioni adottate per associare i partner alla preparazione del programma operativo e loro ruolo nelle attività di esecuzione, sorveglianza e valutazione del programma Il principio di integrazione del partenariato in fase di programmazione e di attuazione del Programma Operativo è sancito dal Regolamento (UE) n. 1303/2013 (in particolare art.5) nonché nel Regolamento Delegato (UE) n. 240/2014 della Commissione Europea che prevede un Codice europeo di condotta sul partenariato nell’ambito dei fondi strutturali e d’investimento europei. Il MIBACT, nella fase di preparazione del PON ha promosso, in collaborazione con il DPS, il processo di condivisione e concertazione con tutti i soggetti interessati, a partire dalla fase di predisposizione dell’Accordo di Partenariato (tavoli di concertazione da febbraio ad aprile 2013). Il percorso procedurale e metodologico ha seguito l’impostazione definita nel documento “Metodi e obiettivi per un uso efficace dei Fondi comunitari 2014-2020”. In esito a questa attività ha preso forma l’assetto strategico per la programmazione 2014-2020 relativa al settore culturale anche sulla base del confronto sulle lezioni apprese dall’esperienza del ciclo di programmazione 2007-13. Nella successiva fase di Preparazione del Programma Operativo, in osservanza dell’art 8 del Codice di Condotta del Partenariato, il confronto si è concentrato sui seguenti aspetti: (a) l’analisi e l’identificazione delle esigenze; (b) la definizione e la selezione delle priorità e dei relativi obiettivi specifici. Attraverso questa ulteriore fase di consultazione è stato meglio esplicitato il contributo che le policy settoriali di interesse forniranno per l’attuazione dei processi di sviluppo e di coesione territoriale. Il Partenariato, in questa seconda fase relativa alla definizione e alla stesura del Programma è stato coinvolto sia con modalità di confronto diretto sia con forme di partecipazione e confronto a distanza attraverso lo scambio di documentazione on line. Il primo confronto partenariale finalizzato alla presentazione e alla condivisione dell’impostazione strategico operativa del PON Cultura è stato realizzato il 31 marzo 2014 a Roma presso la sede del DPS. In seguito sono stati avviati i lavori del Gruppo tematico denominato “Risorse culturali nella programmazione 2014-2020” (con riunioni il 4 e 23 giugno 2014) sul percorso di elaborazione del PON e sulla condivisione delle linee di intervento e tipologie di azioni. Agli incontri hanno partecipato le Regioni, le Direzioni regionali del MiBACT, e le Amministrazioni di cui al punto 12.3; in particolare sono stati affrontati i temi riguardanti la strategia adottata dal PON e forniti i se- > 72 PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO Autorità 7 guenti contributi: il Ministero dell’Ambiente ha sollecitato una attenzione particolare agli aspetti di efficientamento energetico; le Regioni hanno richiamato la rilevanza degli Accordi operativi di Attuazione nell’ottica di assicurare il coordinamento tra Ministero e Regioni nella individuazione degli interventi PON-POR. Il MiBACT ha comunicato che l’Asse I del Programma sarà attuato “a regia” e secondo le procedure di concertazione previste negli Accordi operativi di Attuazione; che gli interventi a valere sull’Asse I potranno avvalersi di meccanismi specifici per sostenere la progettazione; ha sottolineato l’importanza dei principi del Codice Europeo di Condotta del partenariato, con particolare riferimento all’attuazione dell’Asse II del PON; ha infine informato circa la prospettiva di integrazione della strategia del PON Cultura 2014-2020 con la programmazione nazionale delle politiche di coesione finanziata con il Fondo Sviluppo e Coesione. I contributi emersi sono stati recepiti e trovano riscontro nel Programma. Nel percorso attuativo del PON (successivamente alla sua approvazione) il partenariato sarà ulteriormente chiamato ad esercitare un ruolo attivo di confronto con le strutture gestionali in merito al percorso evolutivo del Programma e alla sua progressiva capacità di raggiungere gli obiettivi fissati. In particolare l’AdG assicurerà il coinvolgimento delle parti economiche e sociali e degli altri portatori d’interessi in tutte le fasi di preparazione, attuazione, sorveglianza e valutazione del Programma Operativo attraverso la previsione di incontri periodici sull’impostazione e sull’avanzamento strategico del Programma, sui principali risultati in termini di impatto, sull’avanzamento finanziario, sullo stato dell’integrazione finanziaria tra risorse comunitarie e risorse nazionali. Fanno complessivamente parte del partenariato socio-economico, le organizzazioni datoriali maggiormente rappresentative, incluse quelle del settore del credito, le organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori, le organizzazioni di rappresentanza del “terzo settore”, del volontariato e del no-profit, le organizzazioni ambientaliste e quelle di promozione delle pari opportunità. Saranno coinvolti anche altri soggetti collettivi o para-istituzionali portatori di interessi specialistici. Oltre al coinvolgimento attivo e propositivo nel Comitato di Sorveglianza del PON dei rappresentanti del partenariato economico e sociale, le modalità di coinvolgimento del partenariato, nella fase attuativa, individuate dall’AdG, prevedono focus group e procedure di consultazione sugli indirizzi operativi della programmazione e sulla verifica dell’avanzamento anche con riferimento ai metodi, e ai criteri e alle procedure di selezione delle operazioni. L’AdG del PON assicurerà una funzione stabile di supporto tecnico – organizzativo al confronto con le parti, inclusa la restituzione dei relativi esiti, organizzando gli incontri anche sulla base di una agenda del partenariato e assicurando la diffusione dei documenti e dell’informazione sulle decisioni prese. Nell’ambito dell’Asse III relativo all’assistenza tecnica, sono previste attività volte a informare e sensibilizzare anche il partenariato, gli organismi associativi e le Organizzazioni non Governative (ONG), al fine di valorizzare il relativo ruolo, attraverso una migliore informazione sulla programmazione e attuazione del Programma (ad esempio, abstract semplificati dei documenti, migliore reportistica, pagine web di facile utilizzo), nonché attività di accompagnamento ed assistenza tecnica a beneficio anche dei partner economici e sociali interessati dal Programma. AUTORITÀ E ORGANISMI RESPONSABILI DELLA GESTIONE FINANZIARIA, DEL CONTROLLO E DELL’AUDIT E RUOLO DEI PARTNER PERTINENTI 73 < 8 COORDINAMENTO TRA I FONDI, IL FEASR, IL FEAMP E ALTRI STRUMENTI DI FINANZIAMENTO DELL’UNIONE E NAZIONALI E CON LA BEI 8 Coordinamento tra i fondi Meccanismi volti a garantire il coordinamento tra i fondi, il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) e altri strumenti di finanziamento dell’Unione e nazionali e con la Banca europea per gli investimenti (BEI), tenendo conto delle pertinenti disposizioni di cui al quadro strategico comune. Come già anticipato alla sezione 1, la proposta strategica del PON si allinea con la visione dell’AdP in direzione dell’unitarietà delle politiche di sviluppo, comunitaria e nazionale, assumendo i principi di sinergia e complementarietà tra le diverse fonti finanziarie ed i relativi strumenti di programmazione e di gestione dei fondi, precedentemente descritti. Per quanto riguarda gli ambiti di sinergia e di complementarità nell’ambito dell’utilizzo nazionale dei fondi SIE per il settore culturale, un primo ambito di coordinamento e di raccordo riguarda i livelli della programmazione centrale e di quella regionale (il PON e i POR delle 5 regioni interessate) a beneficio degli attrattori culturali e delle loro aree di pertinenza. Onde assicurare la massima convergenza verso le finalità ed i risultati individuati dall’AdP in relazione agli OT 6 e 3, dall’AdP sono stati individuati i principali criteri di demarcazione tra l’azione promossa a livello centrale e quella di livello regionale, mentre il PON prevede l’implementazione d’intesa con le Regioni di appositi strumenti (Accordi Operativi di Attuazione) funzionali a garantire il raccordo delle strategie e delle politiche nazionali e regionali. Il PON si coordinerà con gli interventi del PON Governance volti al rafforzamento della capacità amministrativa (OT 11); in particolare saranno privilegiate le azioni di riforma in ambito normativo, amministrativo e organizzativo rilevanti per il miglior funzionamento del sistema dei beni culturali nelle regioni meno sviluppate, in grado anche di incidere, attraverso obiettivi di semplificazione, sui sistemi autorizzativi del MiBACT. Secondo i meccanismi e le modalità indicate dall’Accordo di Partenariato, l’Autorità di Gestione del PON parteciperà ai lavori dell’apposito Comitato costituito a livello nazionale con funzioni di sorveglianza e accompagnamento dell’attuazione della programmazione complessiva di tutti i fondi SIE; tale Comitato, presieduto dal Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione economica, è infatti composto dai rappresentanti di tutte le Amministrazioni centrali capofila dei Fondi e/o titolari dei Programmi e priorità trasversali e da tutte le Autorità di Gestione dei Programmi regionali, ed è aperto alla partecipazione del partenariato economico e sociale. Il coordinamento del PON rispetto ad altri strumenti di finanziamento di provenienza comunitaria si tradurrà nelle possibili sinergie e complementarità tra il Programma e altre azioni comunitarie promosse a beneficio del settore culturale quali: • Programma Europa Creativa 2014-2020: in particolare nel quadro delle attività svolte dal Punto di Contatto Nazionale del Programma, già dal precedente ciclo di programmazione incardinato nel MiBACT, garantendo attività di supporto e di accompagnamento ai soggetti beneficiari nella definizione dei partenariati e delle proposte progettuali, effettuando studi ed analisi di settore, disponendo così di dati ed informazioni periodicamente aggiornati in relazione alla partecipazione nazionale al programma in termini di soggetti, di investimenti resi disponibili, di attività realizzate. • Programma Horizon 2020: in particolare nel quadro delle collaborazioni e delle altre forme di raccordo assicurate dal continuo e stabile confronto con il Ministero dell’Istruzione, Università e della Ricerca (MIUR), amministrazione centrale titolare del Programma Horizon 2020 a livello nazionale; in tale quadro ha trovato ulteriori opportunità di integrazione anche grazie alla recente coinvolgimento del MiBACT nella funzione di coordinatore del progetto JHEP – Joint Heritage European Programme, che ha indirizzato l’avvio e l’attuazione dell’iniziativa europea JPI CH – “Joint Programming Initiative for Cultural Heritage on “Cultural Heritage and Global Change: a new challenge for Europe”, promossa dagli Stati membri con il supporto dell’UE per perseguire la creazione di un approccio quanto più integrato e armonizzato a livello europeo dei programmi e delle infrastrutture di ricerca nazionali nel settore del patrimonio culturale materiale, immateriale e digitale. Ove pertinente saranno inoltre assicurate adeguate complementarietà con il Programma LIFE e con i Progetti Integrati LIFE. Per quanto riguarda infine i programmi della cooperazione territoriale europea, il MiBACT è tra le amministrazioni centrali che partecipano al Gruppo di coordinamento strategico per l’obiettivo “Coopera- > 76 PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO Coordinamento tra i fondi 8 zione territoriale europea” (2007-2013), che si prevede troverà continuità anche nel periodo 2014-2020, allo scopo di imprimere all’attività di cooperazione un indirizzo coerente con le priorità di politica nazionale rispetto all’ambito tematico della cultura, che tradizionalmente compare tra le priorità di investimento identificate da questi programmi. Nell’ambito delle attività del Gruppo il MiBACT in funzione della redazione della Relazione annuale nella quale le attività di cooperazione vengono inquadrate nel contesto della programmazione nazionale, il MiBACT svolge un’attività di ricognizione sulla partecipazione delle proprie strutture ai programmi di cooperazione. Con il compito di valutare la coerenza strategica delle proposte progettuali proposte per il finanziamento a valere dei programmi CTE rispetto alle politiche nazionali, nonché delineare temi adeguati per lo sviluppo di progetti strategici da realizzare nell’ambito di questi programmi, il MiBACT è altresì membro rappresentante dei Comitati nazionali appositamente istituiti per l’accompagnamento all’attuazione dei programmi di cooperazione transnazionali e interregionali. Rispetto al coordinamento con gli strumenti di finanziamento nazionale, il PON troverà ambiti di coordinamento nel quadro di “programmi complementari” rispetto alla programmazione comunitaria, che, in base alle disposizioni in corso di adozione, saranno finanziati con le disponibilità del Fondo di Rotazione nazionale (L. 183/1987) derivanti dall’applicazione dei tassi di cofinanziamento nazionali inferiori al 50%. Ulteriori ambiti di complementarità potranno essere individuati con riferimento alla programmazione del Fondo nazionale di Sviluppo e Coesione (FSC, come da previsioni Legge di Stabilità 2014) attraverso il quale si intende conferire ulteriore concretezza e robustezza alle strategie e alle policy nazionali rivolte al settore culturale. Sulla base degli indirizzi sinora esplicitati a livello nazionale, la programmazione del FSC prenderà a riferimento gli Obiettivi Tematici della programmazione comunitaria, selezionati e orientati strategicamente secondo logiche di complementarietà e sinergia con l’intervento comunitario; ciò vale anche per l’OT 6 con riferimento alla valorizzazione delle risorse culturali, concentrandosi il FSC nella realizzazione di “interventi strategici su grandi attrattori culturali”. In questa logica unitaria, garantita dall’indirizzo strategico e tecnico delle amministrazioni centrali, la valorizzazione delle specificità territoriali costituisce il fondamento della strategia, sostenuta da assetti di governance multilivello e da politiche coordinate di rafforzamento competitivo delle destinazioni turistiche la cui attrattività si caratterizza per il ruolo preminente del patrimonio e delle attività culturali. COORDINAMENTO TRA I FONDI, IL FEASR, IL FEAMP E ALTRI STRUMENTI DI FINANZIAMENTO DELL’UNIONE E NAZIONALI E CON LA BEI 77 < 9 CONDIZIONALITÀ EX ANTE 9 Condizionalità ex ante 9.1 CONDIZIONALITÀ EX ANTE Informazioni sulla valutazione dell’applicabilità delle condizioni ex ante e sull’ottemperanza alle stesse (facoltative). Tabella 24 - Condizionalità ex-ante applicabili e valutazione dell’ottemperanza alle stesse > 80 PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO Condizionalità ex ante CONDIZIONALITÀ EX ANTE 9 81 < 9 Condizionalità ex ante 9.2 DESCRIZIONE DELLE AZIONI VOLTE A OTTEMPERARE ALLE CONDIZIONALITÀ EX ANTE, DEGLI ORGANISMI RESPONSABILI E CALENDARIO Tabella 25 Azioni volte ad ottemperare alle condizionalità ex-ante generali applicabili > 82 PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO Condizionalità ex ante CONDIZIONALITÀ EX ANTE 9 83 < 9 Condizionalità ex ante Tabella 26 Azioni volte ad ottemperare alle condizionalità ex-ante tematiche applicabili > 84 PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO 10 RIDUZIONE DEGLI ONERI AMMINISTRATIVI PER I BENEFICIARI 10 Riduzione oneri amministrativi 10.1 RIDUZIONE DEGLI ONERI AMMINISTRATIVI PER I BENEFICIARI Sintesi della valutazione degli oneri amministrativi a carico dei beneficiari e, ove necessario, le azioni pianificate, corredate di un’indicazione temporale per la riduzione degli oneri amministrativi. Si prevede che gli oneri amministrativi a carico dei beneficiari potenzialmente generati dall’attuazione del PON Cultura corrispondano in parte a quelli emersi nel corso dell’attuazione della programmazione 20072013, rispetto ai quali il MiBACT, con funzione di OI per l’attuazione dell’Asse 1 del POIn - Attrattori dal maggio 2013, ha adottato e sperimentato una serie di correttivi e di misure che saranno opportunamente trasferiti nel PON. Rispetto al POIn, caratterizzato per sua natura da un impianto programmatico integrato tra i diversi livelli istituzionali ed amministrativi coinvolti, capace di esprimere la sua vocazione interregionale, e da un’architettura gestionale fortemente distribuita, il PON beneficia di una struttura lineare gravitante sul MiBACT che si riflette in un accorciamento della catena decisionale e gestionale, rappresentando di per sé una riduzione degli oneri a carico dei beneficiari. Significative misure per l’alleggerimento e la riduzione degli oneri legati ai compiti ed agli adempimenti dei beneficiari, sono infatti già state assunte attraverso l’adozione del modello di governance nell’ultima fase del POIn 2007-13; esso si caratterizza per una filiera decisionale corta, per l’adozione di strumenti atti a facilitare ed indirizzare il coordinamento tra i livelli strategici di intervento nelle aree di riferimento degli attrattori culturali rappresentati dall’azione centrale (PON) e da quelle regionali (POR). In particolare ciò avviene attraverso il ricorso all’Accordo Operativo di Attuazione (AOA), strumento volto a conferire la massima coerenza degli interventi e delle risorse individuati nei due livelli di programmazione, esplicitando scelte programmatiche e indirizzi attuativi a vantaggio di tutta la filiera dei beneficiari. Gli AOA, già stipulati nella precedente programmazione con le 4 Regioni CONV, saranno perfezionati entro il primo semestre 2015; contestualmente si sottoscriverà l’AOA con la Regione Basilicata. La missione prevalente del PON è riferita al conseguimento della priorità di investimento 6c, in particolare attraverso progetti di tutela e di valorizzazione di attrattori culturali di pertinenza statale per i quali è già noto un consistente lotto di progettualità dedicata, che in parte è stata già identificata. L’aver preventivamente reso disponibile un parco progetti rappresenta una sostanziale condizione di riduzione degli oneri in fase di attuazione del Programma per i beneficiari impegnati o comunque coinvolti nelle fasi di selezione delle operazioni, che costituisce solitamente una onerosa funzione nella gestione dei programmi. Per le azioni dell’Asse 1 l’AdG-MiBACT ha un ruolo di gestione “a regia”, guidando direttamente il processo d’individuazione degli interventi e allocando le relative risorse a beneficio delle stazioni appaltanti, per lo più costituite dalle proprie Direzioni Regionali, e, nel caso della Sicilia, dalle strutture periferiche del Dipartimento Beni culturali regionale. L’attività delle stazioni appaltanti per l’attuazione degli interventi è ben proceduralizzata all’interno dello schema di disciplinare d’obbligo attraverso il quale vengono regolati i rapporti tra l’AdG-MiBACT e Stazione Appaltante in relazione all’attuazione ed alla gestione del singolo intervento. Ulteriori misure, illustrate anche nel Piano di Rafforzamento Amministrativo (PRA MiBACT) riguardano l’estensione ed il rafforzamento di strumenti e modalità procedurali, a beneficio delle stazioni appaltanti, già adottate dall’Amministrazione nel quadro della programmazione 2007-2013 (POIn Attrattori 2007-2013). Possibili ulteriori snellimenti ed alleggerimenti degli oneri a carico dei beneficiari dell’Asse I potranno derivare dall’attuazione della riforma dell’organizzazione del Ministero la cui applicazione interesserà il primo semestre del 2015. Ai fini degli effetti su questa componente del PON, si evidenzia che la riforma prevede la trasformazione delle Direzioni regionali in “Segretariati regionali dei beni e delle attività culturali e del turismo”, in questo rafforzando la catena di indirizzo e di comando del Segretariato generale competente in materia di coordinamento delle risorse dei fondi europei, e presso il quale sarà allocata l’AdG del Programma) e i Segretariati regionali (le stazioni appaltanti del Programma), sui quali sono appostate specifiche competenze in materia di turismo, rafforzando l’interazione con le Regioni e gli enti locali. > 86 PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO Riduzione oneri amministrativi 10 L’Asse 2 sarà attuato attraverso l’adozione di schemi di incentivi alle PMI a livello centrale a cura di strutture specializzate che saranno sostenute in maniera adeguata anche attraverso le risorse di AT per garantire i minori aggravi amministrativi nell’espletamento delle rispettive attività di promozione ed informazione delle misure di incentivo, di sollecitazione ed animazione dei destinatari rispetto alle opportunità offerte dal PON, di predisposizione ed emanazione dei bandi, di selezione delle istanze, di gestione dei regimi, ecc. Il PON si avvale infine di uno spazio di co-working avviato e sperimentato nel POIn, che sarà potenziato ulteriormente nella direzione di una e-community rivolta all’interno (la comunità dei soggetti legati alla gestione del Programma) per sostenere i flussi documentali e le comunicazioni “centro-periferia”, che nella implementazione prevista, sarà dotata di apposite sezioni aperte agli stakeholder esterni al Programma per garantire tutte le funzioni ed attività di informazione, promozione e visibilità. Nel complesso, le azioni individuate per la riduzione degli oneri amministrativi dei beneficiari saranno realizzate prioritariamente nel corso del 2015 (primo semestre), in modo da allineare i processi di applicazione della riforma dell’organizzazione del MiBACT con quelli di definizione ed assestamento delle autorità e delle strutture operativamente dedicate alla gestione ed attuazione del Programma, favorendo così sinergie operative e strumentali nella fase di avvio e di messa a regime del programma. Come previsto dal Regolamento generale, articolo 122, comma 3, le Autorità del Programma (AdG, AdC e AdA) porranno in essere tutte le condizioni affinché entro il 31 dicembre 2015 siano assicurati tutti gli scambi di informazioni con i beneficiari del Programma, da effettuarsi mediante sistemi di scambio elettronico di dati; ciò allo scopo di agevolare l'interoperabilità con i quadri nazionali e dell'Unione e consentire ai beneficiari di presentare tutte le informazioni una sola volta. RIDUZIONE DEGLI ONERI AMMINISTRATIVI 87 < 11 PRINCIPI ORIZZONTALI 11 Principi orizzontali 11.1 SVILUPPO SOSTENIBILE Descrizione dell’azione specifica per provvedere alle esigenze di protezione ambientale, di uso efficiente delle risorse, di mitigazione dei cambiamenti climatici e di adattamento ai medesimi, di resilienza alle catastrofi, di prevenzione e gestione dei rischi nella scelta delle operazioni. La strategia del PON è improntata ai valori della sostenibilità ambientale, così come anche evidenziato dall’Autorità competente per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) (Ministero dell’Ambiente) che, a seguito della richiesta del MiBACT, di avvio della procedura di verifica dell’assoggettabilità del programma alla procedura di VAS, ha determinato l’esclusione a detta procedura. Non sono stati infatti individuati effetti significativi, diretti o indiretti, derivanti dall’attuazione del programma. Le tipologie di intervento previste infatti (realizzazione di interventi puntuali sui luoghi della cultura già esistenti), non determinano effetti sulle componenti ambientali di riferimento. Tali considerazioni restano valide anche con riferimento ai luoghi della cultura localizzati in presenza/prossimità di aree sensibili o critiche e a quelle appartenenti alla Rete Natura 2000. Con riferimento a quest’ultimo aspetto si escludono incidenze dirette o indirette. Il programma non necessita dunque di una Valutazione appropriata ai sensi dell’art. 6.3 della direttiva 92/43/EEC (Direttiva HABITAT). Per quanto riguarda la selezione degli interventi, l’Autorità di Gestione terrà conto dei benefici ambientali che possono derivare dalla realizzazione delle singole operazioni sia con riguardo all’oggetto dei progetti che con riguardo alle misure di gestione ambientale previste (ad es. il rispetto del Piano per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della PA). Con particolare riguardo ai progetti di valorizzazione degli attrattori culturali in Asse 1, è già espressamente prevista la possibilità di integrare gli investimenti strutturali con soluzioni volte ad accrescere l’efficienza energetica e coniugare le istanze di conservazione e valorizzazione con i principi e le tecnologie proprie dell’efficienza dei consumi energetici. La strategia del programma è in larga parte attuata attraverso interventi di tutela e di valorizzazione rivolti a potenziare la capacità di attrazione di luoghi della cultura di rilevanza strategica nazionale; tali interventi per loro definizione e per prassi consolidata, considerano adeguatamente le dimensioni ambientali, naturali e paesaggistiche collegate ai luoghi della cultura. Si evidenzia inoltre che, per quanto possibile e ove pertinente, il Programma potrà fare ricorso al Green Public Procurement (GPP). 11.2 PARI OPPORTUNITÀ E NON DISCRIMINAZIONE Descrizione dell’azione specifica per promuovere le pari opportunità e prevenire le discriminazioni fondate sul sesso, la razza o l’origine etnica, la religione o le convinzioni personali, la disabilità, l’età o l’orientamento sessuale durante la preparazione, la definizione e l’attuazione del programma, in particolare per quanto riguarda l’accesso ai finanziamenti e l’obbligo di garantire l’accessibilità alle persone disabili. L’art. 7 del Reg. (UE) 1303/2013 “Promozione della parità fra uomini e donne e non discriminazione” prevede che gli Stati membri e la CE “adottino le misure necessarie per prevenire qualsiasi discriminazione fondata su sesso, razza o origine etnica, religione o convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale durante la preparazione e l’esecuzione dei programmi.” Inoltre il Regolamento prevede tra le condizionalità ex ante generali la condizionalità n. 3 Disabilità, quale precondizione di efficacia delle politiche di sviluppo, che risulta soddisfatta a livello nazionale grazie alla predisposizione di normative e dispositivi atti a garantire adeguata capacità amministrativa per l’attuazione e l’applicazione del diritto e della politica dell’Unione in materia di rispetto della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità (UNCRPD) nel campo dei fondi SIE. Il PON agisce, con specifico riguardo a tale dimensione, con l’Asse I in cui gli investimenti di valorizzazione dei siti – Attrattori culturali selezionati, laddove necessario, comprenderanno anche l’adeguamento strut- > 90 PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO Principi orizzontali 11 turale, in applicazione della normativa vigente sull’abbattimento delle barriere architettoniche, al fine di ridurre i gap presenti in relazione al target dei visitatori affetti da disabilità. Le Azioni dell’Asse II, altresì, prevedono la promozione e creazione di attività socio-economiche e di servizi per la popolazione (residente e non) con azioni di sostegno, coinvolgimento e attivazione locale di iniziative inclusive dell’esperienza del terzo settore con riferimento ai giovani e ai soggetti svantaggiati; inoltre soprattutto attraverso il sostegno alla realizzazione di nuovi prodotti e servizi anche con l’utilizzo delle tecnologie digitali, potranno essere disponibili nuovi contenuti sui beni/aree interessati dagli interventi dell’Asse 1 da promuove e diffondere superando le barriere di accesso alla più completa fruizione culturale. Al fine di garantire la piena integrazione delle suindicate priorità orizzontali, il PON Cultura adotta specifici principi di selezione delle operazioni, dotandosi di appropriati indicatori di realizzazione e di risultato in grado di misurare i progressi conseguiti, su cui effettuare le opportune valutazioni degli effettivi risultati conseguiti. 11.3 PARITÀ TRA UOMINI E DONNE Descrizione del contributo alla promozione della parità tra uomini e donne e, se del caso, le modalità per garantire l’integrazione della prospettiva di genere a livello di programma e di operazione. L’art. 7 del Reg. (UE) 1303/2013 “Promozione della parità fra uomini e donne e non discriminazione” prevede che gli Stati membri e la CE “adottino le misure necessarie per prevenire qualsiasi discriminazione fondata su sesso, razza o origine etnica, religione o convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale durante la preparazione e l’esecuzione dei programmi.” Inoltre il Regolamento prevede tra le condizionalità ex ante generali le condizionalità n. 2 Parità di genere quale precondizione di efficacia delle politiche di sviluppo, che risulta soddisfatta a livello nazionale grazie alla predisposizione di normative e dispositivi atti a garantire adeguata capacità amministrativa per l’attuazione e l’applicazione della parità di genere nel campo dei fondi SIE. Il PON è implicitamente orientato alla promozione delle pari opportunità e questo giustifica la decisione di non aver previsto azioni specifiche rivolte alla popolazione femminile che, nell’industria culturale e creativa, presenta importanti potenzialità. Tuttavia, a tal fine per quanto riguarda il sostegno alle attività imprenditoriali (Asse II), gli avvisi attuativi adotteranno specifici principi di selezione delle operazioni, dotandosi di appropriati indicatori di realizzazione e di risultato in grado di misurare i progressi conseguiti, su cui effettuare le opportune valutazioni degli effettivi risultati conseguiti. Rispetto della normativa in materia di appalti pubblici L’Autorità di Gestione del Programma si impegna a rispettare le regole previste in materia di appalti pubblici EU e in particolare: a) le Direttive 2004/18/EC e 2004/17/EC, b) le Direttive 2014/23/EU, 2014/24/EU e 2014/25/EU, una volta recepite nella legislazione nazionale, c) le Direttive 89/665/EEC e 92/13/EEC, e d) i principi generali di appalti pubblici che discendono dal Trattato sul funzionamento dell’UE. A tal riguardo si vedano anche le informazioni relative al Piano di azione volto a soddisfare le condizionalità ex ante non soddisfatte, contenute nella Sezione 9. PRINCIPI ORIZZONTALI 91 < 12 ELEMENTI DISTINTI 12 Elementi distinti 12.1 GRANDI PROGETTI DA ATTUARE DURANTE IL PERIODO DI PROGRAMMAZIONE Tabella 27 Elenco dei grandi progetti Progetto Data prevista di Data prevista di inizio Data prevista di notifica/presentazione dell'attuazione (anno, (anno, trimestre) trimestre) completamento (anno, Asse prioritario/priorità d'investimento trimestre) 12.2 QUADRO DI RIFERIMENTO DELL’EFFICIENZA DELL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO Tabella 28 Quadro di riferimento dell’efficienza dell’attuazione per fondo e categoria di regioni (tabella riassuntiva) Asse prioritario Fondo Categoria di regioni Indicatore o fase di attuazione principale Unità di misura, se del caso Target intermedio per il 2018 Target finale (2023) M M W T W T I– RAFFORZAMENTO DELLE DOTAZIONI CULTURALI FESR Meno sviluppate Spesa certificata Euro 72.000.000 360.227.224,00 I– RAFFORZAMENTO DELLE DOTAZIONI CULTURALI FESR Meno sviluppate Superficie oggetto di intervento Mq 55.475 277.375,00 II – ATTIVAZIONE DEI POTENZIALI TERRITORIALI DI SVILUPPO LEGATI ALLA CULTURA FESR Meno sviluppate Investimento produttivo: Imprese 190 1.465,00 II – ATTIVAZIONE DEI POTENZIALI TERRITORIALI DI SVILUPPO LEGATI ALLA CULTURA FESR Euro 13.600.000 114.014.376,00 Numero di imprese che ricevono sovvenzioni Meno sviluppate Spesa certificata 12.3 PARTNER PERTINENTI COINVOLTI NELLA PREPARAZIONE DEL PROGRAMMA Con riferimento alla sezione 7.2, i partner istituzionali prioritariamente coinvolti sono stati: • Regioni meno sviluppate (AdG POR FESR e FSE) • Regioni più sviluppate (AdG POR FESR e FSE) • Amministrazioni centrali (MATTM; MIUR; MISE; MLPS; Salute; PCM; MEF) • ANCI • UNCEM • UPI Le Parti economico-sociali interessate sono state: WWF; Amici Della Terra; Fondo Ambiente; Italia Nostra; ABI; AGCI; ANIA; Casartigiani; CGIL; CIA; CIDA; CISAL; CISLCIU; CLAAI; CNA; Coldiretti; Confagricoltura; Confail; Confapi; Confartigianato; Confcommercio; Confcooperative; Confedir; Confesercenti; Confetra; Confindustria; Confsal; Confservizi; CUQ; Forum Nazionale III Settore; Forum III Settore; Lega Delle Cooperative; Legambiente; Coopculture; Fareambiente; Federturismo; Federculture; Unescosud. > 94 PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE | CULTURA E SVILUPPO FINITO DI STAMPARE NEL MESE DI DICEMBRE 2015 w w w. g a n g e m i e d i t o r e . i t PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE CULTURA E SVILUPPO FESR 2014-2020 Realizzato con il cofinanziamento dell’Unione europea P.O.I.n. “Attrattori culturali, naturali e turismo” - FESR 2007-2013