Quadro della Madonna Assunta di Niegowic
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Quadro della Madonna Assunta di Niegowic
Quadro della Madonna Assunta di Niegowic Il quadro di Santa Maria Assunta "Madre del Buon Inizio" Tratto dal libro "Il Curato di NIegowic - Don Karol Wojtyla" Il quadro di Santa Maria Assunta "Madre del Buon Inizio"Il quadro intitolato a S.Maria Assunta presente nella attuale chiesa di Niegowic è di notevoli dimensioni, in altezza almeno cinque metri, stimato di grande valore pur se di autore sconosciuto, e vecchio di oltre 400 anni. Raffigura l'immagine di Maria sospesa in cielo ed attorniata dagli angeli. Nei capitoli precedenti ho più volte accennato all'esperienza più recente di questo quadro, che fa seguito alla sua storia che ha percorso le tre edificazioni delle chiese di Niegowic ed il rapporto di preghiera con il Santo Padre, allora curato del paese. La riporto ora come testimonianza presente dell'amore particolare che unì Giovanni Paolo II alla Madre di Gesù e della testimonianza che ancora oggi continua, come presenza di Maria SS in mezzo a noi in compagnia del Suo figlio devotissimo "Karol Wojtyla". Poco dopo la morte di Giovanni Paolo II mi è venuta personalmente l'idea di attuare un restauro dell'altare dove è esposto il quadro e del quadro stesso. E' stata una decisione particolare per me, perchè ha coinvolto anche la figura di mia madre Barbara, con la quale condivisi questa decisione. Ricordo infatti che nel 2007, quando stava morendo, mi rammentò testualmente: "... mi hai promesso di fare qualcosa per l'immagine". Quando mi avviai al lavoro "promesso" constatai fin dalle prime fasi che il quadro era coperto da una "veste d'argento", che fu infatti aggiunta in un secondo tempo rispetto alla pittura originale. Quindi il mio lavoro iniziò proprio con l'operazione di rimozione della placca di argento, alla cui attività mi dedicai personalmente. Fu un primo intervento particolarmente emozionante, sapendo che sarebbe così apparsa l'immagine originale che nemmeno il "curato Don Karol" aveva potuto vedere. Proprio durante questo primo lavoro accadde qualcosa di molto particolare: stavo staccando le prime viti dal quadro quando sentii chiaramente una voce che mi disse: "Portami alla gente". Subito ho riflettuto: non è possibile che qualcuno mi dia il quadro per questo. Mi venne così l'idea di farne una copia. Conoscevo una signora di Cracovia che dipingeva e Le proposi quindi di fare quest'opera. Ella mi disse tuttavia che era diversi anni che non dipingeva più. Ma io insistetti: "Sento che Tu lo devi fare !" Accettò così di provare. Acquistammo una tela di più piccole dimensioni, alta circa 1 metro e dieci centimetri e circa 90 di larghezza e feci avere alla pittrice una foto del quadro. Ma sorse subito un problema: i colori non si attaccavano alla tela e poco dopo l'applicazione si scioglievano e colavano. La signora mi chiamò manifestandomi la sua meraviglia e preoccupazione. Le dissi di sostituire la tela, ma invano; il fenomeno si ripeteva. Tentammo diversamente: decise quindi di trasferirsi in chiesa, davanti al quadro originale. Durante la partenza, ancor prima di iniziare il tragitto, fu fermata da un improvviso malore con febbre molto alta. Capimmo che c'era un impedimento di altra natura: non colori inadatti, nè luogo non consono; si trattava di qualcosa di più trascendente. Le dissi che doveva prepararsi con la preghiera, con un ritiro spirituale, con una approccio spirituale adatto a tale alto compito; così fece. Fu così che il quadro della riproduzione di Maria Assunta potè essere realizzato. Iniziai quindi il "viaggio" che era stato chiesto da quella voce il giorno che cominciai il restauro nella chiesa di Niegowic. La mia prima tappa in compagnia della nuova immagine di Maria Assunta fu a Roma dal Santo Padre Benedetto XVI. Durante una udienza generale il quadro fu personalmente benedetto dal Papa (vedi foto). Mi recai anche dal Cardinale di Cracovia Stanislau Dziwisz, con il quale ebbi modo di condividere un altro aspetto del nuovo quadro: esso poteva rappresentare un ringraziamento del dono che la venuta del Papa polacco era stata per l'umanità; essendo il quadro originale "testimone" del primo anno di sacerdozio di Karol Wojtyla a Niegowic, chiamai quindi il quadro "Madonna, Madre del buon inizio", stigmatizzando così il buon inizio rappresentato dall'avvio della vita pastorale del Beato Giovanni Paolo II a Niegowic. Mi sono sempre augurato e tuttora lo auspico, che tutti coloro i quali si recassero a Niegowic, giovani sposi, sacerdoti appena consacrati, uomini e donne in conversione, trovino ognuno il loro "buon inizio", come è stato per Don Karol, sotto l'affidamento di Maria SS. Il viaggio del quadro proseguì e prosegue tutt'oggi. Attualmente ha visitato oltre 200 parrocchie solo in Italia - da Bergamo fino a Lecce -, ed innumerevoli in tutta la Polonia e nel resto d'Europa, ed ha visitato moltissime famiglie. Per me sono stati viaggi di vera gioia: in aereo, in treno, in auto, in motorino e a piedi nello zaino, in tutti i modi possibili; non mancava chi "sconosciuto" vedendomi passare mi scattasse una foto, quasi ad immortalare un "matto per la strada"; ho accompagnato il quadro nel suo peregrinare, sempre sperimentando la presenza di Maria SS, quasi sentendo che era Lei che mi portava, era Lei che sceglieva chi visitare. Mi sentivo come il Suo postino ed a Lei mi rivolgevo: andiamo Maria Santissima, andiamo a fare la missione ! Particolarmente toccanti durante i viaggi sono state le celebrazioni e le processioni, i baci dei fedeli e gli affidamenti di tante preghiere e le veglie notturne. Sono accaduti anche episodi simpatici e commoventi: ricordo ad esempio in aeroporto a Catania, quando uno degli stuart di sala mi vide al chek-in e mi disse: Padre, ma Lei con questo quadro deve entrare dall'accesso riservato ai VIP, e così mi accompagnò. Poi in aereo il comandante mi fermò e mi invitò ad aspettare che tutti i passeggeri avessero preso posto per farmi entrare in modo che tutti vedessero l'immagine di Maria; disse testualmente: vedrà Padre, questa sarà una bellissima evangelizzazione; in qualcuno potrebbe risvegliarsi la fede; qualcuno potrà forse prendere finalmente una importante decisione nella propria vita. Che fossero viaggi particolari, veri peregrinaggi della Madonna, appariva chiarissimo dalle esperienze che facevo con la gente che incontravo. Tutti mi chiedevano spiegazioni del quadro ed io avevo così modo di raccontare la sua storia ed il legame con il Santo Padre Polacco, testimoniando la presenza viva di Maria; accadeva spessissimo, frequentemente in treno, che dopo aver spiegato ogni cosa estraevo dalla tasca il mio Rosario ed insieme a tutti i presenti si pregasse l'Ave Maria. Vedevo la gente che, davanti al quadro, si trasformava. Sceglievo per questo i posti più in vista, come ad esempio i piazzali delle stazioni - sotto i cartelli delle partenze - ed avevo cura di restare nascosto dietro al quadro, lasciando che fosse proprio l'immagine di Maria SS ad attirare le persone. Tra me mi dicevo: Madre Santissima vedi questa persona, Ti sta guardando, prendila, abbracciala, fa che non si senta sola, aiutala a trovare la fede: in realtà sapevo di parlare "all'orecchio di Maria" e mi riempivo di grande gioia. Capivo anche, dalle esperienze di questi viaggi, che stava nascendo un vero culto per questa immagine, ancor più di quanto era accaduto per il quadro originale, che evidentemente non aveva potuto peregrinare nel mondo. Per questa immagine "viaggiante" il Cardinale Angelo Comastri, già vicario di Papa Benedetto XVI, scrisse una preghiera particolare, che io stesso gli chiesi all'inizio di questa evangelizzazione. Il testo di questa preghiera è riportato alla fine del libro ed esso accompagna sempre il quadro nelle sue visite; moltissime sono le esperienze di grazia che ho visto accadere. Moltissime le consacrazioni fatte dai fedeli alla "Madre del buon inizio". Un episodio particolarmente significativo in merito alle grazie ed alla guarigioni interiori realizzate per intercessione della Madonna durante i viaggi della Sua immagine, è accaduto a Napoli. Fermandomi in una famiglia una fedele mi disse: "Padre, quando è passato con questa immagine ho sentito che dovevo cambiare la mia vita". Era una signora molto anziana e mi venne quindi spontaneo, sentendo del suo desiderio, chiedere così: "Certo cambiare, ma lei quanti anni ha ?" Rispose: "Quasi novanta, ed ora vorrei confessarmi". Seppi che erano cinquant'anni che la signora non si avvicinava al sacramento. Non c'era dubbio: la Madonna aveva detto qualcosa a quella signora; non poteva che essere Lei a prendere un'anima a quel punto della vita. Un'altra grande esperienza che segna il "viaggio di evangelizzazione" di questo quadro ed il particolare rapporto che unisce la raffigurazione del SS. Maria Assunta con Giovanni Paolo II, accade proprio in un luogo di attuale santità; un luogo peraltro che ancora una volta si lega in forma particolare con la devozione del Beato Papa a Maria SS: è il viaggio che, insieme ad alcuni miei fedeli romani della parrocchia di San Gregorio VII, feci nel 2009 a Mediugorje (tutti sapranno ormai della nota devozione di Giovanni Paolo II alla "Regina della Pace", che Lo portò un giorno a riferire in privato: "Se non fossi Papa sarei già a Mediugorje a confessare !"). Dopo questa esperienza io sono personalmente convinto di queste apparizioni e mi piace spesso affermare che, se anche ci fosse qualche dubbio, dopo 32 anni che si assiste a questo continuo ed "internazionale" pellegrinaggio ed a queste innumerevoli conversioni, probabilmente sarebbe proprio la Madre Santissima a decidere, oggi, di visitare Mediugorje ! Il pellegrinaggio romano al luogo delle apparizioni mi vedeva accompagnare un gruppo di 50 persone. Con me avevo portato il quadro di Maria Assunta. In quel periodo a Mediugorje erano in corso gli esercizi spirituali per i sacerdoti; ebbi modo, anche su invito di Padre Milienko - sacerdote locale, oggi "provinciale" - di portare il quadro al capannone che solitamente ospita le celebrazioni dietro la Chiesa di San Giacomo ed illustrai così a tutti i presenti la storia ed il significato dell'immagine. Ci fu anche una seconda occasione particolare nel capannone, quando il Veggente Ivan, in quei giorni a Mediugorje, si soffermò insieme a tutti i presenti in preghiera davanti al quadro. In quel momento io pure pregai e mi rivolsi alla Madre Santissima chiedendoLe di portare la Sua benedizione e protezione ai profughi di guerra che avevo visitato qualche giorno prima. Fu proprio pochi attimi prima della partenza di ritorno. Saliti ed avviato il pulman per il rientro in Italia, come d'abitudine, elevammo la preghiera del Santo Rosario. Avevo il quadro sulle mie ginocchia. Appena iniziammo a pregare avvertii un profumo intenso, che sembrava provenire dal quadro; un profumo di fiori. La cosa mi stava meravigliando, al punto che pensai il fenomeno potesse essere collegato a qualche effetto "collaterale", provocato dalle cure che facevo in quel periodo. Ma improvvisamente sentii dentro di me una voce chiara, che mi disse: "Mi hai invitata; Io sono qui !" Presi allora coraggio, mi rivolsi a tutti i passeggeri fermando il Rosario e dissi: "la Madre Santissima è con noi, Lei sta qui". Rivolgendomi poi verso il quadro: " Ti saluto Madre Celeste; Ti saluto perchè sei venuta in mezzo a noi; tutti sentiamo in questo momento la Tua presenza". In quel momento il profumo divenne ancora più intenso e si diffuse, come da una ventola, in tutto il pulman. La gente era stupita e tutti si inginocchiarono sui sedili ed in mezzo al corridoio. Un pianto di commozione ed una preghiera accorata prese tutti. Per la prima volta in vita mia potei assistere a quello che succede alla gente quando è coinvolta in questi fenomeni: nessuno guarda più l'altro e ognuno parla a Maria SS, come un figlio alla propria madre, esprimendo sentimenti di gioia vera. Fu particolare la vicenda dell'autista: era un cristiano evangelico; alla vista di tutto ciò e coinvolto lui pure, fermò il pullman e mi disse: "Da oggi sono cattolico, credo a Maria !" Ad un certo momento un passeggero richiama l'attenzione di tutti verso il sole, che sembrava avvicinarsi progressivamente al pullman; dal sole sembrò uscire l'immagine dell'Ostia; anch'io personalmente ho visto dal sole uscire l'Ostia con la chiara scritta " JHS, Gesù Cristo". Pensavamo di aver subito un incidente, ma subito dopo capimmo che si trattava di fenomeni soprannaturali. Vedevamo luci in tutto il pullman. Durò per un po' di tempo, ma non so dire esattamente per quanto. Quando tutto finì eravamo immersi in una gioia profonda ed indescrivibile. In seguito raccolsi una testimonianza collettiva di quanto accaduto e la portai al Cardinale Angelo Comastri, ancora Vicario Generale di Sua Santità Benedetto XVI, al quale raccontai ogni cosa. Questo episodio accaduto a Mediugorje ulteriormente presenta la particolare capacità di questo quadro di coinvolgere ed avvicinare tutti a Maria SS., come fu per Don Karol alle sue prime esperienze sacerdotali. Come scrive San Luigi Maria Grignion de Montfort, quando noi preghiamo la Madonna, quella preghiera è capace di arrivare subito a Gesù; la Madonna non la tiene per sè, essendo legata al Suo Figlio che sempre accompagna. Chi trova la Madonna, chi è "tutto Suo", trova Gesù. Oggi posso affermare in tutta certezza che tutto quanto è accaduto con la copia del quadro di Niegowic è opera diretta di Maria SS. Io sono stato il Suo postino e voglio continuare ad esserlo finchè avrò vita. Il mio più grande desiderio ora è lavorare perchè si realizzi il culto di questa immagine della Madonna Assunta di Niegowic. Per questo chiederò a Papa Francesco, conoscendo la Sua particolare devozione alla Madre Santissima e facendo seguito alla benedizione già ricevuta dal Papa emerito Benedetto, di consacrare ufficialmente questo quadro al culto di Maria SS., Madre del Buon Inizio. Per una tale occasione, mio grande desiderio, è di poter realizzare in oro la figura della corona di Maria SS. dipinta nel quadro. Quest'idea è nata peraltro in modo sorprendente, non da me ma da alcuni fedeli che ho incontrato durante i viaggi. Molti di loro infatti, senza alcuna precedente intesa e senza nemmeno tra loro conoscersi, venivano a rendere omaggio al quadro e salutandomi mi offrivano i loro oggetti preziosi, invitandomi ad utilizzarli per realizzare la "corona d'oro" da applicare al quadro. Si tratta evidentemente di un segno fortissimo di fede. Molti hanno portato l'oro per grazie ricevute o per conversioni; una coppia di sposi ha donato le fedi in ringraziamento della loro ritrovata unione. Come grande ringraziamento ed omaggio a Maria SS., che ha donato al mondo un grande figlio come Giovanni Paolo II, sarebbe una grande emozione riuscire a far applicare la corona d'oro proprio al Santo Padre, nel momento della consacrazione.