occupazione nella filiera lattiera

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occupazione nella filiera lattiera
OCCUPAZIONE NELLA FILIERA LATTIERA
Situazione attuale e difficoltà
L'occupazione nella filiera lattiera rappresenta una posta in gioco
importante: forti dei 310.000 attivi permanenti, le aziende lattiere
consegnano la loro produzione ad una industria di trasformazione che
conta 1.504 stabilimenti e 76.000 occupati.
Se, nel settore della produzione lattiera, l'occupazione dei salariati non
sembra essere globalmente minacciata, la forza lavoro non salariata
preoccupa seriamente le OPA presenti (FNPL, FNSEA, Confederazione
contadina, Coordinazione rurale). Tuttavia, gli effetti delle evoluzioni
riguardano la produzione lattiera (quote, prezzo del latte, divisione dei
diritti di produzione...) delle grandi aziende specializzate, mentre le
piccole e medie aziende diversificate sono ancora oggetto di dibattiti.
Nel settore della trasformazione lattiera, i sindacati dei lavoratori
ritengono che un forte movimento di ristrutturazioni colpirà le imprese e
che il piano strategico per la filiera lattiera deve comportare un
accompagnamento sociale, in particolare con borse di impiego (incentivi
economici) e cellule di mobilità (lavoratori agricoli).
La FNIL e la FNCL ritengono che il problema immediato riguardi i
pensionamenti naturali (10% dell'effettivo a cinque anni); questi
pensionamenti pongono la questione della difficoltà di assumere e
trasmettere il "know-how". Si preoccupano della permanenza dello
strumento di formazione iniziale e continuo (le quattro scuole
dell'industria lattiera) e si orientano verso la promozione di mestieri
specifici dell'industria lattiera per differenziarle dagli altri mestieri delle
lAA, e la riflessione a medio termine sull’evoluzione delle necessità di
impiego e qualifiche.
Proposte di soluzioni e di azioni da mettere in opera
Nel campo della produzione lattiera
Bisognerebbe aiutare la costituzione di raggruppamenti di imprenditori,
gli unici che possono migliorare le condizioni di lavoro e rendere il
mestiere nuovamente interessante:
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· Portando dal 58 al 100% lo sgravio degli oneri sociali per imprenditori
che assumono lavoratori con contratto a tempo indeterminato (CTI);
· Sostenendo la costituzione di gruppo tramite un sostegno - consiglio
sui modi di organizzazione del lavoro e delle analisi concrete della
situazione. L'ONILAIT potrebbe ricorrere all'expertise dell'Istituto
dell'allevamento e trovare integrazioni, in particolare presso i consigli
regionali;
· Precisando, attraverso un regolamento interno standard o un accordo
di categoria, le condizioni di intervento per lavoratori dei gruppi di
imprenditori al fine di fidelizzarli e di evitare il turn-over.
La Reciprocità sociale agricola è invitata a rafforzare dal 2005 le proprie
azioni di miglioramento delle condizioni di lavoro a favore delle aziende e
dei lavoratori della produzione lattiera.
La riconversione, verso il mondo rurale ed agricolo, di coloro che
cessano la propria attività dovrà essere aiutata.
Nel campo della trasformazione lattiera
Sviluppare la previsione e anticipare le conseguenze delle mutazioni
economiche:
· Creando una richiesta di concertazione in seno al Consiglio superiore
dell'impiego; questa istanza potrebbe coprire l'insieme dell'ambito delle
IAA e sostenere l'osservatorio dei mestieri e delle competenze previsto
dall'accordo nazionale interprofessionale sulla formazione professionale
continua;
· Analizzando le evoluzioni delle necessarie qualifiche e competenze con
l'aiuto di un contratto di studi prospettivi, eventualmente preceduto da
un ampio sostegno tecnico.
Attrarre i giovani alla formazione ed ai mestieri:
· Confermando la vocazione delle scuole dell'industria lattiera,
sviluppando diplomi professionali in collaborazione con le scuole di
insegnamento superiore e prestazioni tecniche in funzione di un futuro
collocamento presso l'industria;
· Promuovendo i mestieri attraverso una convenzione di partenariato tra
il MAAPAR (insegnamento agricolo) e i professionisti.
Favorire la mobilità professionale e l'impiegabilità:
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· Mettendo a punto delle borse di lavoro più vicine all'ambito lavorativo;
·
Definendo,
con
un
accordo
di
categoria,
le
condizioni
dell'accompagnamento della mobilità dei lavoratori che cambiano
azienda;
· prevedendo passaggi CQP - diplomi, in particolare nel quadro della
validazione delle competenze acquisite dall'esperienza (VAE);
· Sviluppando l'impiegabilità tramite la VAE (CQP e diplomi).
Continuare le riflessioni su un sostegno alla formazione professionale dei
lavoratori minacciati nel loro impiego da pratiche di tipo accordo
tripartito lattiero.
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