iDante: l`Alighieri nel tempo dell`iphone

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iDante: l`Alighieri nel tempo dell`iphone
La polemica su Dante
Un intervento in difesa
della didattica del Poeta
(Fulvia Celommi risponde ad una collega
sul ridimensionamento di Dante
a favore di autori moderni)
(…) “Egregia collega, la guerra che lei vorrebbe muovere a
Dante implica, credo, almeno uno scadimento culturale, non
sul piano quantitativo e formale da lei evidenziato e che i ragazzi spesso e giustamente contestano, quanto piuttosto su
quello scientifico con gravi ripercussioni sui principi fondamentali della didattica, della pedagogia e, quel che è più grave, sulle componenti della civiltà attuale.
Le dichiarazioni da lei rese al cronista che pretendono
di definire testualmente i canti di Dante: “superfluo”, “vizio
mentale”, “elitario”, “valido a portare i ragazzi fuori dalla sfera
del buon senso”, si commentano da sé. Parliamo allora, non
di Dante, ma della cultura, (…) ed occupiamoci delle contingenze culturali dei suoi allievi. Proprio tenendo presente
la nobiltà dell’animo giovanile sono d’accordo con lei circa il
fatto che i ragazzi avvertano, già per proprio conto, una casualità culturale nei confronti della quale la nostra doverosa
opera di docenti si precisa quale causalità determinatrice di
esiti culturali necessari. Orbene questa causalità non è data
da un quantum di canti della Divina Commedia, di letture
di autori moderni o del passato, ma dal possesso nostro, di
docenti e quindi di specialisti, di tutto quello che, tenendo
conto di ciò che lei nell’articolo in questione sostiene, proprio
lei sembra, quanto meno per un’errata percezione dei valori
umani, voler negare. Mi riferisco al possesso di certe categorie mentali indispensabili a costruire la scienza, anche quella
letteraria e quella linguistica, le quali possono evidenziarsi
nella unità, e quindi nella tipicità, nella letterarietà, nella contemporaneità, nella totalità che sottende ogni ricerca scientifica degna di questo nome.
La questione dell’unicità
(…) l’istanza di fondo dell’uomo di ieri, come quello di oggi,
si identifica nel conseguire la ragione di sé e della propria esi-
stenza. A quest’ansia Dante ha dato, con il linguaggio alfabetico
della scienza, ma specialmente con il metalinguaggio simbolico
della sapienza, una dinamica semantica valida a promuovere
per sempre l’istanza culturale intesa a reperire l’essenza dell’uomo e le ragioni storiche del suo progresso. In tal senso l’opera
di Dante non si definisce quale opera letteraria, ma quale letterarietà eterna.
(…) Ora, molti autori da lei nominati conseguono come Dante la contemporaneità eterna, ma quasi sempre nell’ambito di
un registro intuitivo quasi mai nell’intuizione simbolica convertibile nell’armonia della logica concettuale ovverosia della
scienza. Posto al di fuori della reale definizione di sé e della
sua storia, impedito a realizzare valide strutture sociali perché
immesso nell’ingranaggio di stritolanti sovrastrutture quali il
denaro, il potere, la falsa cultura, l’uomo oggi conosce la violenza, la droga, l’illecito profitto. Si è chiesta mai collega, perché i
giovani delle nostre scuole, pur sapendo di andare incontro alla
morte, scelgono la violenza e la droga? Forse perché nauseati
di esistere senza essere, di vivere senza realizzarsi, rifiutano di
vivere senza valori veri dei quali conoscono solo la conversione
in termini verbali anche attraverso una
cultura quantitativa.
Resta la loro sete, autentica,
di una cultura volta all’organizzazione ultima del pensiero armonioso che, almeno da parte
di chi ardisce insegnare, postuli
il conseguimento di quei valori e
la percezione di verità universali, rendendo possibile sul piano
morale e pratico delle valide scelte. Andare incontro alle esigenze,
o come lei dice, contingenze culturali dei giovani, non implica tanto
insegnare qualche canto in più o in
meno della Dina Commedia, ma il
piano significativo di Dante (…).
Tratto da “Il Tempo”,
cronaca di Teramo
24 novembre 1977
“Considerate la vostra semenza: fatti
non foste a viver come bruti...”
Fondazione
Pasquale Celommi
Onlus
Convegno
iDante: l’Alighieri
nel tempo dell’iphone
L’arte della
comunicazione
nei canti
dell’Inferno
Roseto
degli Abruzzi
Palazzo del Mare
Lungomare Sud
Sabato 28 maggio 2011
8.30-10.30 Prima parte
11.00-13.00 Seconda parte
“Considerate la vostra semenza: fatti
non foste a viver come bruti...”
Convegno
iDante: l’Alighieri
nel tempo dell’iphone
L’arte della comunicazione nei canti dell’Inferno
Interverranno
Stefania Di Carlo Università L’Aquila
Lina Gizzi Presidente Casa Dante in Abruzzo
Eduardo Rollo Liceo Classico Pescara
Sandro Santilli Dirigente Accademia Belle Arti L’Aquila
Luigi Ianni Liceo Saffo Roseto degli Abruzzi
Docenti e studenti del Liceo Saffo
Con la partecipazione straordinaria di
Marco Caponi Dante Alighieri
Alice Sperandii Beatrice (Bice Portinari)
Simone Di Domenico Publio Virgilio Marone
Musiche e assistenza tecnica a cura di
Il Liceo Saffo incontra Dante durante il suo viaggio metafisico nell’oltremondo cristiano e da lui impara che, ieri come oggi e come domani, le parole
sono segni della realtà umana, qualunque essa sia, antica o moderna, negativa o positiva.
“L’ essere alato” che è parola unisce ciò che è lontano nello spazio e nel tempo:
così oggi, noi giovani lettori, possiamo “dirvi” ciò che Dante ci ha “detto”.
Prima Parte
8.30 Introduzione
Alessandra Durante
Canto I
Prof.ssa Bernarda Mossini
III B Pedagogico
Eleonora Scardecchia
Diletta Prosperi
Canto III
Prof.ssa Angela Modestini
III C Scientifico
Luca De Marcellis
Ilaria Di Sante
Canto V
Prof.ssa Patrizia Pellino
III A Pedagogico
Giorgia Cretone
Alice De Gregoriis
Davide D’Angelo
Gabriella D’Eugenio
Orazio D’Eustachio
Federica Di Giampaolo
Martina Lucchetti
Canto X
Prof.ssa Gabriella Racinelli
III B Linguistico
William Di Egidio
Valeria Lelj
Gruppo di progetto
Canto X
Prof.ssa Anna Zurlini
III B Scientifico
Marcello Molinari
Alice Centola
Viriol D’Ambrosio
Filomena Castagna
Paola Di Filippo
Seconda Parte
11.00 Canto XII
Prof.ssa Paola Di Filippo
III A Scienze Sociali
Orazio D’Eustachio
Sabrina Verzoletti
Canto XIX
Prof. Luigi Ianni
I A Classico
Manila Casaccia
Cristiana Quaranta
Canto XXVI
Prof.ssa Filomena Castagna
III A Linguistico
Alessia Figliola
Annalisa Di Pancrazio
Canto XXVII
Prof.ssa Elena Angheben
III A Scientifico
Marina Stella Frattari
Paola Vagnozzi
Canto XXXIII
Prof.ssa Adele Corneli
III D Scientifico
Pietro Pavone
Valentina Rapone