L`EUROPA DECIDE... DI NON DECIDERE La Commissione
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L`EUROPA DECIDE... DI NON DECIDERE La Commissione
Anno IV - Numero 225 - Giovedì 24 settembre 2015 Direttore: Francesco Storace Roma, via Giovanni Paisiello n. 40 Politica La polemica Cultura Riforme: rischio blocco al Senato Concerto del Liga ma soldi al Pd Record per il libro su Donna Rachele A pag 2 A pag 4 Moriconi a pag 8 DOPO LA PANTOMIMA DEL “RICOLLOCAMENTO”, NUOVI INCONTRI AL VERTICE L’EUROPA DECIDE... DI NON DECIDERE L’ La Commissione: “Provvedimento vincolante per tutti. Nessuno può rifiutarsi” Unione europea, dopo aver approvato – con non poche difficoltà - il piano per il “ricollocamento” di 120 mila migranti da Italia e Grecia in altri Paesi europei, si trova ancora a discutere della questione. “La decisione – ha precisato il vicepresidente della Commissione Ue – è vincolante per tutti e nessuno può rifiutare il numero di rifugiati assegnati”. Ma non si può comunque non tener conto delle ripercussioni politiche provocate dal voto contrario del cosiddetto blocco dell’Est (Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria e Romania). Per quanto riguarda in particolare l’Ungheria, il premier Orban ha dichiarato che si atterrà al piano di ricollocamento, ma che comunque chiederà chiarimenti dopo le condanne ricevute per la gestione dei migranti perché “è la prima volta – ha commentato - che gli Stati membri vengono biasimati perché hanno una posizione diversa”. Una posizione senz’altro piuttosto dura quella ungherese (un documento recentemente approvato dal parlamento di Budapest ha infatti etichettato come “irresponsabili” le politiche dell’Ue in fatto di immigrazione) ma sicuramente ragionata. Che si traduce, tra l’altro, in proposte concrete, che l’Ungheria ha formalizzato e presentato al vertice dei 28 tenutosi a Bruxelles nel pomeriggio di ieri. Secondo il piano ungherese, i rifugiati andrebbero accolti in campi realizzati nei loro Paesi o nelle immediate vicinanze di essi (non in Europa quindi), finanziati e gestiti direttamente dall’Ue. Che dovrebbe inoltre provvedere ad istituire contingenti comuni per la difesa delle frontiere. In ogni caso, a prescindere dal confronto politico e dalle eventuali soluzioni, l’Ungheria ha iniziato i lavori per la costruzione di un nuovo muro al confine con la Croazia in cui, soltanto ieri, sono arrivati quasi novemila profughi (44 mila totali nell’ultima settimana). Esempio questo seguito anche dalla Slovenia. Dal canto suo la Slovacchia, per bocca del premier Robert Fico, ha annunciato ufficialmente che ricorrerà legalmente contro la decisione presa in seno all’Unione europea sulla redistribuzione dei migranti. E non sarà seguita nell’iniziativa, come anticipato dalle autorità di Praga, dalla Repubblica ceca. Altre voci critiche nei confronti del modo in cui è stata gestita l’emergenza migranti arrivano dalla Gran Bretagna. Quanto alle istituzioni europee, il presidente della Commissione Ue Junker ha diffuso una nota in cui afferma che il voto sul ricollocamento “è stato un primo passo storico, genuino e lodevole. Ma non può essere la fine della storia. E’ tempo di ulteriori azioni coraggiose, determinate e concordate” per affrontare la crisi. Impegno questo che indubbiamente necessita di risorse finanziarie: “la Commissione non ha i mezzi per far fronte da sola alla situazione” ha detto in proposito il vicepresidente Timmermans, aggiungendo che “gli Stati membri devono assumersi le loro responsabilità e onorare i loro impegni, soprattutto finanziari”. DOPO LO SCANDALO DELLE EMISSIONI TRUCCATE E IL TRACOLLO IN BORSA IL CENTRODESTRA CHIEDE ALLA MAGGIORANZA MODIFICHE INNOVATIVE, I 5STELLE TACCIONO GRILLINI SENZ’ACQUA Spettacolare silenzio alla Pisana su una legge scritta su dettatura governativa di Francesco Storace e ieri fosse capitata alla Pisana una delegazione di turisti curiosi, non avrebbe creduto ai suoi occhi o si sarebbe stupita dello spettacolo. No, niente risse, ma la bellezza del silenzio immorale di marca grillina. Non succede tutti i giorni, in effetti, di vedere ammutoliti ai loro banchi i consiglieri eletti nel nome di Beppe Grillo, tanto più nella discussione su un tema che un tempo avrebbe visto l’esibizione della loro volontà di lotta: era in discussione la legge sull’acqua, dopo che il governo Renzi ha rinviato alla regione, con un timbro di incostituzionalità, la precedente normativa approvata dal Lazio sull’onda della mobilitazione popolare e della legge proposta dai comitati civici. I consiglieri 5 stelle sono intervenuti una sola volta in due giorni di discussione e per centoventi secondi, soprattutto per distribuire un po’ di insulti verso il centrodestra e chi si permetteva di notare il loro rumoroso silenzio, che fa pensare ad inconfessabili intese con la maggioranza di centrosinistra. Dicono di voler far approvare in fretta una legge voluta dai cittadini. Che ieri alla Pisana non si sono visti. Una legge che peraltro anche S il centrodestra è pronto a votare nel nome del principio della tutela dell’acqua come bene pubblico. Con la differenza che rispetto al centrosinistra e ai grillini vogliamo migliorare discutendola. Quando si è preferito andare di corsa è arrivato lo stop del governo. E ora hanno la pretesa di individuare con penna rossa e penna blu gli errori altrui. Da chi dice di stare all’opposizione ci saremmo aspettati ben altro. Ad esempio, la contestazione alla giunta Zingaretti di un atteggiamento acquiescente nei confronti di Renzi e del suo governo: se all’esecutivo nazionale non sta bene una legge regionale, non è detto che debba essere la regione a capitolare. Invece, si è abbandonata al suo destino l’iniziativa popolare proposta dai comitati e ci si è rintanati a scrivere le nuove norme sotto dettatura governativa anziché difendere con coraggio, autonomia e responsabilità le proprie ragioni di fronte alla Corte costituzionale. Una posizione rassegnata, dunque, quella del centrosinistra, ed è ridicolo che i Cinque stelle l’abbiano affiancata, tra l’altro vergognandosene con il silenzio d’aula. Quando la prossima volta intoneranno la litania sul silenzio altrui, sarà facile rispondere. Parlano solo per convenienza, non per convinzione. SERIE A: BENE LA LAZIO, MALE LA ROMA. JUVENTUS FERMATA DAL FROSINONE Wolkswagen, l’ad scende dall’auto L’Inter non si ferma, sale la Fiorentina lla fine ha ceduto. Dopo le scandalo scoppiato negli Stati Uniti sul software che truccava le emissioni dei veicoli diesel, e che rischia ora di travolgere pure il governo tedesco, Martin Winterkorn s’è dimesso. L’amministratore delegato di Volkswagen lascia, ma ribadisce la sua totale estraneità ai fatti contestatigli. Sulla stessa lunghezza d’onda, l’esecutivo di Berlino, che ha negato di essere stato a conoscenza delle violazioni delle norme. Tuttavia in Germania continua a montare la polemica, con il caso che imbarazza la Merkel. Accusata di essere al corrente circa le vicende della più grande casa automobilistica in Europa, A un colosso che dà lavoro a oltre 600 mila persone e contribuisce, in maniera determinante, al Pil di Berlino. Eppure secondo un quotidiano tedesco, il “Die Welt”, che ha rivelato di essere in possesso di uno scottante documento che prova come il governo fosse al corrente del grave problema poi esploso dall’altra parte dell’Atlantico, perfino le autorità di Bruxelles sarebbero state informate delle presunte malefatte. Anche la Cancelliera tedesca è nel mirino della critica. Tornando a Winterkorn, il manager s’è detto “stupefatto dell’accaduto”, ribadendo di non aver commesso mai “alcuna irregolarità”. Tant’è, paga per tutti. E adesso è caccia ai dirigenti colpevoli. Con il presidio del Consiglio di sorveglianza di Volkswagen che ha annunciato una commissione speciale esterna a cui saranno affidate le indagini sui responsabili delle manipolazione dei dati. Che verranno licenziati in tronco e finiranno nel mirino della giustizia penale. Mentre il titolo del gruppo continua a rimbalzare in Borsa, lo scandalo costa al fondo del Qatar, il terzo azionista dopo Porsche holding e il Land della Bassa Sassonia, ben 3,8 miliardi di valore della partecipazione andati in fumo. Tra dimissioni e accuse rivolte alla Merkel, il caso Volkswagen continua a tenere banco. E promette altri clamorosi colpi di scena. a quinta giornata del campionato di serie A ancora nel segno dell’Inter: quinta vittoria consecutiva, questa volta contro il Verona e sempre con il minimo scarto, grazie al gol di Felipe Melo. Alle spalle sale la Fiorentina, che rifila il più classico dei 2-0 ad un inconsistente Bologna. Al terzo posto sale il Sassuolo, che oramai non è più una sorpresa: sbancata Palermo con un gol di Floccari. Prima sconfitta per il Torino, battuto fuori casa dal Chievo 1-0. Male la Roma, superata 2-1 fuori casa dalla Sampdoria, decisiva un’autorete di Manolas a 5’ dalla fine. Risorge invece l’altra romana: il ritiro ha fatto bene alla Lazio di Pioli che rimanda a casa il Genoa con due gol sul gobbone, di Djordjevic il primo, di Felipe Anderson il secondo. Ma l’impresa della serata è del Frosinone, che coglie il suo primo punto assoluto in serie A L andando a pareggiare nientemeno che a Torino contro la Juventus: gol di Zaza nella ripresa, su svarione di Blanchard, ma poi proprio il difensore ciociaro in pieno recupero mette dentro di testa la palla del pareggio. Non male anche l’altra neopromossa Carpi, che pure raccoglie un pari contro il Napoli. Domani sera l’ultima partita, con il posticipo tra Empoli e Sampdoria. 2 Giovedì 24 settembre 2015 AttuALItA’ CALDEROLI HA PRESENTATO OLTRE 80 MILIONI DI EMENDAMENTI. GRASSO SPERA IN UN RIPENSAMENTO Riforme, il Senato a rischio blocco Intanto maggioranza e minoranza pd sembrano più vicine ad un accordo iventa un rebus, degno della migliore Settimana Enigmistica, risolvere il nodo sui tempi che adesso serviranno per l’esame del ddl Boschi, alla luce della presentazione di ben 82 milioni (ma sarebbero addirittura 85, secondo quanto precisato più tardi dal diretto interessato) da parte del vice presidente del Senato, il leghista Roberto Calderoli La discussione generale si è conclusa a notte fonda, ma ben difficilmente oggi sarà possibile passare già alla fase dell'illustrazione degli emendamenti. E tanto meno sarà possibile passare al ddl sulle unioni civili (comunque già inserito in calendario) perché la commissione Giustizia non ha ultimato le votazioni. La norma regolamentare consente anche la cosiddetta ''regola del canguro'', cioè la possibilità di fare dei ''salti'' nelle votazioni e procedendo quindi con gli accorpamenti degli emendamenti. Il comma 4 dell''articolo 102 infatti prevede che "Il presidente ha facoltà di modificare l'ordine delle votazioni quando lo reputi opportuno ai fini dell'economia o della chiarezza delle votazioni stesse". E ieri sera è intervenuto direttamente il presidente del Senato: "Non permetterò che il Senato sia bloccato da iniziative irresponsabili di questa portata e assumerò tutte le misure necessarie per consentire almeno in aula il dibattito nel merito", ha detto Pietro Grasso. "Milioni di emenda- CAMMINO SEMPRE PIÙ TORMENTATO D Unioni civili e utero in affitto: altre accuse alla Cirinnà l blocco del ddl Boschi potrebbe in qualche modo favorire un accordo sulla questione delle unioni civili, visto che anche il ddl Cirinnà andrà incontro a tempi lunghi. Di questo è convinto Maurizio Sacconi, presidente della Commissione Lavoro al Senato che auspica adesso “una mediazione finalizzata ad una legge largamente condivisa e come tale utile a creare un clima di maggiore rispetto per la dignità di tutte le persone e di isolamento dei residui comportamenti omofobi". Ma altre polemiche ‘incombono’ sulla questione dell’utero in affitto, come riferisce Lucio Malan, di Forza Italia: “Il Pd ha respinto il mio emendamento volto a prevenire la pratica dell'utero in affitto, che prevedeva come impedimento a contrarre una unione civile l'aver privato il figlio I menti sono una offesa alla dignità delle istituzioni che ho difeso da ogni attacco. Soltanto riordinare e valutare l'ammissibilità di questi emendamenti richiederebbe anni e anni di lavoro. Ho pertanto invitato i proponenti a esercitare il proprio sacrosanto diritto di opposizione in modo ragionevole affinché in aula si possano discutere e votare gli emendamenti nel solo interesse dei cittadini", ha concluso Grasso. Intanto l’altra notte la maggioranza ha raggiunto un accordo e depositato tre emendamenti al ddl, firmati da Anna Finocchiaro e poi dai capigruppo di mag- gioranza Zanda, Schifani e Zeller. L’intesa riguarda l’elettività dei senatori, il tema delle funzioni del Senato e i giudici costituzionali. I senatori saranno decisi “in conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi, secondo le modalità stabilite dalla legge”. L’emendamento, in cui manca peraltro quasi riferimento ad eventuali ‘listini’, dispone che i futuri senatori saranno eletti dai consigli regionali che dovranno tenere conto “delle scelte” fatte dagli elettori al momento del voto. di uno o entrambi i genitori naturali attraverso la corresponsione ad essi di un compenso o mediante atti illeciti. Senza battere ciglio, i senatori del partito di Renzi hanno respinto l''emendamento", denuncia Malan, che poi aggiunge: "Mi sono anche reso disponibile a ritirarlo se la relatrice Cirinnà avesse proposto qualche altra soluzione per prevenire l''odiosa pratica che riduce donna e bambino a merce. Ma la relatrice non ha neppure ritenuto di prendere la parola. Gli esponenti del Pd hanno dunque un bel dire che la legge non introduce l'utero in affitto, quando in realtà lo legittima, lo incentiva e lo premia consentendo a chi lo pratica di far diventare ''padre'' chiunque egli desideri, togliendo al bambino anche la speranza di poter avere un giorno una madre adottiva” MENTRE LA DE GIROLAMO TORNA SULLA SCELTA DI RIENTRARE DA BERLUSCONI: “ALFANO NEL PD” In sette lasciano Forza Italia per Verdini ette deputati hanno lasciato Forza Italia e sono passati col nuovo movimento di Denis Verdini, anche lui transfuga da Silvio Berlusconi. Si tratta dei deputati Ignazio Abrignani, Luca d'Alessandro, Monica Faenzi, Giuseppe Galati, Giovanni Mottola, Massimo Parisi e Saverio Romano, che hanno ufficialmente comunicato il loro passaggio al gruppo Misto nella componente del Maie (Movimento associativo italiani all'estero), che nel frattempo ha cambiato la propria denominazione in Alleanza Liberalpopolare-Autonomie (Ala)-Movimento associativo italiani all'estero (Maie). Responsabile della componente S OGGI LA MOZIONE ALL’ESAME DEL MUNICIPIO XI DI ROMA resta Ricardo Antonio Merlo, presidente Maie, mentre a Saverio Romano è stato affidato il compito di responsabile del coordinamento tra il gruppo parlamentare di Ala al Senato e la componente Ala della Camera dei deputati. In Forza Italia, come già riportato ieri, è invece tornata Nunzia De Girolamo che. intervenuta al programma “Un giorno da pecora” su radio2, è tornata sulla sua scelta: "Sono andata via da FI per dei motivi precisi. Poi Ncd ha cambiato la ragione sociale ed è diventata NCS, ovvero Nuovo Centrosinistra. Credo che saranno annessi a Renzi, a sentire le dichiarazioni di Quagliariello”. Alfano Una strada per Giorgio Almirante A pochi giorni dalla chiusura dell'Anno Almirantiano, avvenuta giovedì scorso alla Camera dei Deputati con l'omaggio ed il saluto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Consiglio di Arvalia (XI Municipio di Roma) oggi discuterà la mozione proposta dal Gruppo di Fratelli d'Italia sulla possibilità di intitolare una strada nello stesso Municipio della Capitale al fondatore e leader missino, come sottolinea in una nota Valerio Garipoli, capogruppo di Fratelli d'Italia nel Municipio XI. "La mozione – aggiunge Garipoli segue e chiude il ciclo di iniziative, de- cine di eventi in tutta Italia e alcuni convegni di carattere nazionale, promosse dalla Fondazione An e dalla Fondazione Giorgio Almirante per ricordare la figura dello storico fondatore del Msi e l'attualità del suo pensiero nel centenario della sua nascita". "Ci auguriamo - conclude Garipoli che tutti i consiglieri di maggioranza ed opposizione sappiano apprezzare il gesto d'apertura dell'atto, accogliendo tale richiesta ed opportunità, così come venne fatto in occasione dell'intitolazione di un Viale all'interno di Villa Bonelli per la figura di Aldo Moro il 25 giugno 2015". dunque entrerá nel Pd? "Certo. Ovviamente Alfano si fida di Renzi, così come si fidava Berlusconi, che poi è stato fregato sul Patto del Nazareno". E Berlusconi, è stato ancora chiesto alla De Girolamo, l'ha perdonata per il 'tradimento'? "No, non ce n'era bisogno. Silvio ha compreso. E poi perdono è una parola troppo grande. E ora io sto passando dalla comoda maggioranza, dove di posti al sole me ne erano stati offerti, alla minoranza”. Via Giovanni Paisiello n.40 00198 Roma Tel. 06 85357599 - 06 84082003 Fax 06 85357556 email: [email protected] Direttore responsabile Francesco Storace Amministratore Roberto Buonasorte Capo Redattore Igor Traboni Società editrice Amici del Giornale d’Italia Sito web www.ilgiornaleditalia.org Per la pubblicità Responsabile Marketing Daniele Belli tel. 335 6466624 - 06 37517187 mail: [email protected] -----------------Autorizzazione del Tribunale di Roma n° 286 del 19-10-2012 3 Giovedì 24 settembre 2015 ATTUALITA’ RIFORMA DEL PROCESSO PENALE E DELEGA SULLE INTERCETTAZIONI, ARRIVA IL VIA LIBERA DELLA CAMERA Il governo incassa la fiducia, ma le polemiche lo travolgono Lega e M5s sulle barricate, tra deputati imbavagliati e l’accusa al Pd di voler proteggere la casta e i “ladri” Aumentano le pene per il reato di voto di scambio politico-mafioso - Ora la palla passa al Senato di Marco Zappa ntercettazioni. Ma non solo. Cambia il processo penale, con la Camera che ha approvato la riforma (con 314 sì, 129 no e 51 astensioni) tanto voluta dall’esecutivo Renzi. In attesa del passaggio decisivo al Senato, ecco il primo via libera per un decreto che lascia scontenti praticamente tutti. Diversi schieramenti politici, magistrati e avvocati. Con il governo che ha raggiunto l’obiettivo di avere in mano la delega che permette di fare anche un decreto grazie alla quale Palazzo Chigi può scrivere prescrizioni sull’uso che i giudici possono fare delle intercettazioni. Che elimina l’udienza filtro, durante la quale togati e legali duellavano per decidere quali “captazioni” potevano essere utilizzate e quali invece andavano stralciate. Ed esclude la pubblicazione di quelle che riguardano persone occasionalmente coinvolte nelle indagini. E quindi che non hanno alcuna rilevanza penale. Il tanto contestato articolo 29 del dll, quello che riguarda appunto il capitolo intercettazioni, ha fatto letteralmente insorgere il M5s. Con i deputati pentastellati che si sono I coperti le bocche con dei bavagli, rifiutandosi di toglierli nonostante le ripetute sollecitazioni della presidente Boldrini. E hanno attaccato il Pd, accusato di volere proteggere la casta e i “ladri”. Tutto cambia affinché nulla cambi. Perché le registrazioni o le riprese effettuate in maniera fraudolenta potranno essere utilizzate dal giornalista, purché ciò serva ad esercitare il diritto di cronaca. Sarà invece punibile con la reclusione fino a quattro anni la “diffusione, al solo fine di re- care danno alla reputazione o immagine altrui, di filmati audiovisivi o registrazioni di conversazioni, anche telefoniche, svolte in sua presenza e procurate illegalmente”. La punibilità sarà invece esclusa quando “le registrazioni e le riprese sono utilizzate nell’ambito di un procedimento amministrativo, giudiziario, o per l’esercizio del diritto di difesa oltre a quello di cronaca”. Durissimo, l’attacco della Lega. Con il deputato Nicola Molteni che ha parlato di una “truffa inutile e dan- nosa”. E non di una riforma penale. “Con il Parlamento che discute di intercettazioni e nuovo Senato mentre da anni dimentica gli esodati. E’ il chiaro segno di una sinistra che vive fuori dal mondo, che ha scelto di stare con i criminali e i clandestini. Abbandonando le vittime e i più deboli, diventati un peso per i renziani. Noi siamo stanchi di tutto questo e ci prepariamo a liberare il paese”. Nessun commento da Forza Italia, che ha preferito astenersi dalla votazione. Ecco come “cambia” invece il processo penale. Crescono le pene per il furto in abitazione (sarà da 3 a 6 anni), furto aggravato (da 2 a 6), rapina (da 4 a 10). Aumentano pure quelle per il tanto contestato voto di scambio politico-mafioso, che dagli attuali 4-10 passerà a 6-12. Altre, le “novità” introdotte. Nei “crimini” procedibili a querela, il giudice dichiara estinto il reato, sentite le parti e la persona offesa, quando l’imputato ripara interamente il danno mediante restituzione o risarcimento ed elimina le conseguenze del “delitto”. Nel corso delle indagini preliminari per i reati di mafia, il giudice può differire invece il colloquio con l’ar- restato con il proprio avvocato per un massimo di cinque giorni. Dovranno essere più rigorosi i motivi di appello. Si allargano le ipotesi di annullamento senza rinvio per quelli per Cassazione. Una volta che il giudizio abbreviato è stato chiesto e accettato dal giudice non potranno più essere riproposte eccezioni di competenza territoriale. Un altro colpo a sfavore degli avvocati. Il rinvio a giudizio o l’archiviazione dovranno essere chiesti dal pm entro tre mesi, prorogabili di altri tre dal pg della corte d’appello se si tratta di casi complessi. Per i delitti di mafia e terrorismo il termine sale automaticamente a dodici. Ampliato il ricorso ai collegamenti in video nei processi di mafia e terrorismo, con l’esecutivo delegato a risistemare l’ordinamento penitenziario facilitando il ricorso alle misure alternative. Dai benefici, restano esclusi i condannati all’ergastolo per mafia e terrorismo oltre che i casi di eccezionale gravità e pericolosità. La chiamano riforma del processo penale.Si tratta invece dell’ennesima occasione persa per migliorare un sistema che fa acqua da tutte le parti. SINGAPORE META PREFERITA DI QUELLI CHE LASCIANO LA PATRIA. DA NOI, INVECE, NON VUOLE VENIRE NESSUNO Espatriare per vivere in Italia? No, grazie E i cervelli in fuga di mezzo mondo oramai preferiscono l’Asia alla vecchia e malridotta Europa ara Italia, ti scrivo. E ti snobbo. Nonostante tu abbia le città più belle al mondo, costellate di paesaggi e opere d’arte che fanno impallidire il resto del mondo. E’ questa la cartolina inviata al Belpaese dagli expat. Abbreviazione di expatriate, gli espatriati. Quelli che lasciano per un po' o per sempre la nazione di cui hanno ancora in tasca il passaporto. Un nomignolo che va molto di moda in questi tempi moderni, che ha riscosso molto successo. Sono oltre quattro milioni gli ex della patria nostra, lasciati andare senza neanche un arrivederci. In cerca di fortuna e lavoro altrove. Che nella terra natia hanno lasciato il cuore e gli affetti. E basta. Costretti ad andarsene e a scavalcare la linea che divide due modi opposti di vivere, abbandonare un ambiente sociale percepito come frustrante, ingiusto, incerto per trovarne uno organizzato, sicuro, gratificante. Non solo chi c’è nato, ma anche chi non c’è mai stato sembra ripudiare l’Italia. Fanalino di coda, al penultimo posto (38°) della classifica Hsbc. C L’ottava edizione di quell’indagine effettuata tra oltre 20 mila espatriati in tutto il mondo. Come rivela ItaliaOggi, è Singapore la meta preferita dai cervelli in fuga. Con l’Europa che ormai non più sorprendentemente viene preferita all’Asia. La città-stato offre una migliore qualità di vita rispetto al paese di origine, un alto livello di sicurezza e condizioni favorevoli a un miglioramento della carriera. La Nuova Zelanda, che vince il derby con l’Australia, garantisce invece il meglio in termini di “esperienza”: qualità della vita e facilità di integrazione. Unica a tenere alta la bandiera Europea è la Svezia, che ammaina quella tedesca e dà il meglio di sé nella categoria “famiglia”: servizi per l’infanzia, opportunità per i bambini. Neanche a dirlo la Svizzera, decima in classifica, è prima per quel che concerne l’economia; livello di redditi, tenore di vita. Altissimo. Peggio di noi, solo il Brasile. Finiamo ancora sul secondo gradino più basso del podio. Ennesima maglia nera per un Paese che offre poche opportunità. Il torrente in fuga dal- DISAGI PER 190MILA LAVORATORI EX-LSU Ritardi nei pagamenti per le pulizie nelle scuole li ex Lsu impiegati nei servizi di pulizia e decoro delle scuole (190mila in tutta Italia) interessati dall'ennesimo ritardo nell'erogazione dei finanziamenti ministeriali. E’ l’allarme lanciato dal sindacato Filcams: manca ancora all'appello l'ultima tranche dei 170 milioni di euro previsti per il progetto "Scuole Belle", definita nel piano industriale del marzo 2014 e confermata il 30 luglio scorso al termine di una lunga trattativa tra i sindacati, i ministeri del Lavoro e dell'Istruzione ed il sistema delle imprese. Il negoziato, infatti, aveva assicurato la copertura finanziaria fino al mese di marzo 2016 con l'erogazione in tempi brevi delle risorse destinate ai servizi pulizia e decoro scolastico. "Inevitabili le ripercussioni sull''occupazione ed il reddito dei lavoratori- affermano le sigle sindacati di Cgil, Cisl e Uil del comparto - per i quali, nel periodo G l’Italia ha a che fare con l’economia. Ma non solo. Con un modo di vivere vecchio, ingiusto, clientelare. Con le nuove patrie che hanno il sapore della terra promessa dove scorre felicità. L’Italia va a fondo e rappresenta anche per gli stranieri un paese ormai allo sbando. Dove farci una vacanza. E basta. Non esistono più i Paradisi (sulla carta), solo i posti dove si sta bene. Meglio la normalità, anche se a migliaia di chilometri di distanza, che l’assurdità. Dove non servono le raccomandazioni per lavorare, ma le qualità. Cara Italia, ti scrivo. Mi manchi. Ma neanche poi tanto. Firmato: Marcello Calvo expat. luglio-settembre 2015, si è dovuto ricorrere agli ammortizzatori sociali". Inoltre, la misura della cassa integrazione in deroga definita non sarà sufficiente e i sindacati escludono che si possa gestire ulteriormente le mancate ore di lavoro con la banca delle ore finalizzata alla compensazione del reddito dei lavoratori. Una condizione aggravata, aggiunge la Filcams, anche dalla "riduzione delle attività richieste a fronte della ridefinizione degli Ata accantonati, di una riorganizzazione di alcuni circoli e direzioni didattiche che hanno soppresso i servizi di pulizia "nonché una comunicazione inviata dal Miur alle scuole, che differentemente dagli anni scorsi, non vincola le risorse per l'esclusivo acquisto di tali servizi, diversamente da quanto definito negli accordi intercorsi con le scriventi e ripresi nei dispositivi normativi conseguenti". 4 Giovedì 24 settembre 2015 ATTUALITA’ REGGIO EMILIA: È BUFERA SULLA GESTIONE DEL CAMPOVOLO PER IL GRANDE EVENTO CON LIGABUE Certe notti (di concerti) i soldi vanno al Pd? La denuncia: parcheggi, area tende e alcuni ristori curati da due società vicine al partito l Partito democratico di Reggio Emilia finisce di nuovo nella bufera per la gestione del Campovolo. Dopo la querelle sui profughi impiegati come volontari alla festa del partito (che si svolge nella stessa grande area), finiscono ora sotto accusa gli introiti che sarebbero arrivati al partito per le attività svolte durante il concerto di Luciano Ligabue, te- I nutosi con grande successo (oltre centomila i partecipanti) sabato scorso 19 settembre. Si tratterebbe di oltre 130.000 euro per la gestione parcheggi, dell'area tende e di alcuni punti ristoro dell'evento, servizi svolti dalle società Aliante e Festareggio, riconducibili al partito, e dichiarati dall'ex tesoriere democratico Ermete Fiaccadori. Il caso è stato sollevato dai consi- glieri comunali reggiani Norberto Vaccari, Paola Soragni e Alessandra Guatteri, del gruppo cinque stelle, che hanno preannunciato un’apposita interrogazione, oltre a voler chiedere la convocazione di un Consiglio aperto "per discutere di questi aspetti e anche di quelli urbanistici, essendoci diverse criticità. Al tempo stesso- aggiungono i tre consiglieri comunali - stiamo svolgendo verifiche legali sul fatto che, in assenza di una comunicazione preventiva su a chi sarebbero andati gli introiti dell''area parcheggi, tende e alcune zone ristoro, sia stata violata la legge sul finanziamento ai partiti". Sottolineando poi, da un punto di vista più marcatamente politico, che "magari non tutti i fans di Ligabue volevano finanziare (senza saperlo) il partito di Matteo Renzi". Ma alla denuncia viene aggiunto anche il fatto che, per motivi di viabilità sono stati chiusi diversi "stalli blu" (parcheggi pubblici a pagamento) nelle vie adiacenti all''area del concerto "con mancato introito per le casse pubbliche del Comune". Le domande, sempre secondo i consiglieri, "sono legittime, in quanto questi eventi hanno avuto la collaborazione tra l'altro del Comune e della Regione. Almeno i concerti alle vecchie Feste dell'Unità erano molto più trasparenti. In quanto sapevi dove andavi e chi finanziavi". La polemica riaccende anche quella sul progetto di realizzare al Campovolo un'arena per i grandi eventi (per il quale si parla di un totale d''investimenti pari a 10 milioni di euro), che ha incassato la disponi- AUDIENCE TV IMPLACABILE Rambo rifà a pezzi i talk show politici ambo continua a massacrare i talk show politici. E’ successo anche martedì sera, quando Rete 4 ha mandato in onda “Rambo 2, la vendetta”, un film che ha appena festeggiato i 30 anni dalla prima volta al cinema, mentre in tv è stato ritrasmesso già centinaia di volte. Ma le gesta di Stallone continuano ad appassionare i telespettatori, tanto che lo hanno preferito alle ‘chiacchiere’ da R salotto politico dei vari Giannini e Floris, come peraltro già successo esattamente una settimana prima, sempre di martedì. La qualcosa aveva suscitato anche le ironie del premier Matteo Renzi nei confronti dei talk show (gli stessi dove, comun- bilità del Comune a partecipare se si faranno avanti finanziatori privati. "E’ necessario fare chiarezza per evitare qualsiasi futura commistione e conflitti d'interesse utilizzando eventi pubblici su un''area finanziata anche da fondi pubblici. Eventi formalmente non di partito che poi andranno anche a finanziare un partito politico senza neanche dichiararlo prima ai partecipanti. Il rischio è che si costruisca una struttura con pubblico denaro su aree demaniali pubbliche e che que, corre ogni volta che viene chiamato) Il ‘vecchio’ soldato americano reduce dal Vietnam ha infatti tenuto incollati al televisore 1 milione e 385 spettatori, pari ad un buon 5,52% di share. Ballarò e Di Martedì e Ballarò si sono invece fermati attorno al milione, con uno share rispettivamente di 4,74% e 4,42%, facendo dunque registrare il ‘sorpassino’ di Floris - con il traino niente male della comicità di Crozza, - su Ballarò, una volta format di successo e fiore all’occhiello per la Rai. Per la cronaca, la serata se l’è aggiudicata la fiction di Rai1 Grand Hotel, con il 16.38% di share. poi l'indotto che ruota attorno all''organizzazione di concerti ed eventi verrà appaltato a società riconducibili ad un partito politico e a società partecipate di fatto controllate dallo stesso partito". Anche il segretario provinciale della Lega nord di Reggio Emilia, Gianluca Vinci, si è poi detto d’accordo sulla necessità di chiarezza attorno alla vicenda. Dal canto suo Claudio Maiolo, manager del cantante correggese, ha detto di non essere al corrente della vicenda. DOPO LO SPRECO DEL 2009, POTREBBE OSPITARE IL PROSSIMO G7. MA IL GOVERNO SPINGE PER FIRENZE… La Maddalena rivuole un vertice mondiale S Domani il “SudAct” dell’Ugl i torna a parlare di riutilizzare in qualche modo la mega-struttura dell’isola della Maddalena, che nel 2009 avrebbe dovuto ospitare il summit del G8, poi spostato all’Aquila. Ora è in programma un altro vertice (questa volta a sette, senza cioè la Russia) e la località sarda spinge per diventarne la sede. L’ultimo intervento in ordine di tempo è di Mauro Pili, deputato di Unidos che dichiara: “C’è un solo sito che può ospitare il prossimo G7: è La Maddalena. Pensare, come sta facendo il Governo, a Firenze o Milano è un ulteriore schiaffo all''isola e soprattutto l''ennesimo spreco di risorse pubbliche". Pili ha anche presentato un'interrogazione alla Camera per chiedere al Governo di "avviare le immediate procedure per il pieno utilizzo delle strutture di La Maddalena al fine di un risparmio di risorse e individui l'Isola come sede del prossimo G7, definendo un piano gestionale anche per il futuro del compendio dell'ex arsenale". Secondo il deputato sardo nell''isola "ci sono tutte le condizioni per recuperare un'area con infrastrutture e strutture decisive per il futuro dell''isola e ignorare questo sito significa disperdere definitivamente un patrimonio immenso per incapacità e negligenza". Sono quindi "inderogabili – sempre secondo Pili - un intervento deciso e una risposta immediata del Governo, prima di una eventuale ulteriore segnalazione alla Corte dei conti per lo spreco di risorse pubbliche, sia a La Maddalena che nelle ulteriori sei che dovessero essere definite Aver dilapidato quasi 400 milioni di euro a La Maddalena, lasciando solo un deserto di incuria e abbandono, è non solo inaccettabile ma costituisce comportamento di dubbia legittimità che va perseguito a tutti i livelli. Se si sceglieranno altre sediconclude il deputato- e non PROPOSTE E IDEE PER IL MEZZOGIORNO fa tappa a Reggio Calabria l "SudAct", iniziativa promossa dall'Ugl per il rilancio del Mezzogiorno, prosegue il suo percorso e raggiunge la Calabria. Tema del secondo incontro, domani venerdì 25 settembre, sarà "Infrastrutture, la strada obbligata per il rilancio". Il dibattito si terrà a Reggio Calabria, alle ore 16, presso la sala Monteleone di Palazzo Campanella, sede della Regione. Il Sud è penalizzato – ribadisce l’Ugl dal punto di vista economico ma anche sociale, dal proprio isolamento, causato da un inaccettabile deficit infrastrutturale. Eppure, per la sua stessa posizione geografica, il Mezzogiorno è un ponte naturale nel Mediterraneo. Raggiungere i mercati, attirare sviluppo e investimenti, essere pienamente integrati con il resto del Paese, con l''Europa e con il resto del mondo sono priorità non più rinviabili. Aprirà i lavori un contributo video di Pasqualino Monti, Presidente dell'Autorità Portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta e Presidente di Assoporti. Tra i vari interventi, quello di I saranno ripristinate le strutture di La Maddalena sarà necessario avviare tutte le azioni, anche giudiziarie, per porre fine a questa vergogna". In realtà, sembrerebbe in vantaggio Firenze, la città del presidente del Consiglio, ma dalla Sardegna fanno notare che nel capoluogo toscano i lavori per realizzare le strutture di supporto al vertice procedono lentamente. In particolare, la nuo- va pista dell'aeroporto rappresenta ancora un intervento a rischio, mentre gli aerei presidenziali sono troppo grandi per atterrare sull’attuale pista dello scalo fiorentino. In corsa c’è anche Milano, che potrebbe invece puntare sulle strutture dell’attuale Expo. La decisione ultima sulla location verrà comunque presa entro poche settimane, forse già a fine mese. Rita Di Rosa Ornella Cuzzupi, segretario regionale Ugl, Angelo Chirico, segretario provinciale Ugl, Carlo Porcino, Presidente Sogas - Aeroporto dello Stretto - Reggio Calabria, Fabio Milloch, segretario nazionale Ugl Autoferrotranvieri, Francesco Alfonsi, segretario nazionale Ugl Trasporto Aereo, Umberto Nespoli, segretario nazionale Ugl Attività ferroviarie, Paola Avella, segretario nazionale Ugl Viabilita'' e Logistica, Pasquale Mennella, segretario nazionale Ugl Mare e Porti. Le conclusioni spetteranno al segretario generale Francesco Paolo Capone. 5 Giovedì 24 settembre 2015 EStERI LA GUERRA ALL’ESTREMISMO ISLAMICO DAL PUNTO DI VISTA DEGLI STATI UNITI “Chi vuole combattere l’Isis non può sostenere Assad” Il segretario di Stato Kerry e le sue dichiarazioni contro l’intervento militare russo in Siria di Cristina Di Giorgi e Tatiana Ovidi l ruolo assunto da Mosca nello scenario mediorientale non piace per niente agli Stati Uniti. Questo dato di fatto, abbastanza evidente, risulta confermato dalle parole del segretario di Stato americano John Kerry, che in una recente intervista a La Stampa ha dichiarato che gli aiuti militari che la Russia sta mandando al regime di Assad rischiano di provocare un ‘confronto con la coalizione anti-Isis operante in Siria’. L’alto esponente dell’amministrazione Obama ha poi anche parlato dell’incontro avuto con il Papa e della soddisfazione per la coincidenza, su molti temi, delle priorità di politica estera degli Stati Uniti con i buoni uffici della Santa Sede (in particolare con riferimento al ristabilimento delle relazioni con Cuba). “Proseguiremo la collaborazione – ha poi aggiunto Kerry anche per affrontare l'attuale crisi dei rifugiati”. E sempre per quanto riguarda il dramma legato alle migrazioni, ha aggiunto: “siamo profondamente addolorati per la tragica perdita di vite umane nel Mediter- I raneo. La pratica dei trafficanti di caricare persone vulnerabili dentro imbarcazioni pericolose è deplorevole. La crisi in Europa richiede la cooperazione tra tutti i Paesi del continente e il resto della comunità internazionale”. E per essere risolta bisogna “affrontare il problema alla fonte: ovvero in Siria”. A tal proposito il Segretario di Stato Il giornalista statunitense TaNehisi Coates negli ultimi tempi “si è affermato – scrive Alessio Marchionna su L’Internazionale – come la voce più potente, originale e ascoltata sui temi delle discriminazioni e del razzismo”. Nei suoi libri – ‘The beautiful struggle’ e ‘Between the world and me’ – divenuti campioni di vendite, Coates analizza lucidamente la condizione dei neri negli Stati Uniti, tratteggia la storia dei rapporti con i bianchi e spiega cosa significa far parte di un ghetto. Ora – l’annuncio è di questi giorni – scriverà una serie di fumetti per la Marvel. Sarà sua infatti la firma della nuova serie di Pantera Nera, un supereroe che regna sull’immaginario stato africano del Wakanda. Il lancio dell’opera avverrà la prossima primavera. David Bowie firma la sigla di una serie thriller David Bowie ha scritto e registrato una nuova canzone per una serie televisiva: sarà la sigla di ‘The last panthers’, una serie trhiller prodotta da Sky e Canal + che verrà trasmessa questo autunno su Sky Atlantic. Il brano è il primo contributo originale dell’artista ad un programma tv dal 1993 (quando scrisse ‘The Budda of Suburbia’). Johan Renck, che ha diretto la serie, mettere fine a conflitto attraverso una transazione politica in Siria che allontani il presidente Assad” perché è “la brutalità del regime, che la Russia sostiene, che ha alimentato la crescita dell’estremismo. E questo è contrario allo stesso obiettivo dichiarato da Mosca per una maggior azione internazionale contro l’Isis. Io ho espresso al ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov le preoccupazioni degli Stati Uniti riguardo il sostegno militare di Mosca per il regime di Assad”. Che potrebbe portare “ad un’escalation ulteriore del conflitto, ad una maggiore perdita di vite innocenti, all’accrescimento del flusso dei rifugiati e al rischio di un confronto con la coalizione anti-Isis operante in Siria. Ma è importante che noi parliamo con i russi, per cercare di evitare i malintesi e deconflittualizzare le azioni delle nostre forze”. Teorie. Con le quali non sembra si sia riusciti ad ottenere grandi risultati. Molto più pratiche si sono rivelate al contrario le posizioni di Putin, che invece di parlare ha agito. Ed è riuscito a conquistarsi un ruolo in Medio Oriente e nel Mediterraneo con cui è diventato impossibile non fare i conti. PRIMA TAPPA DEL VIAGGIO DI XI JINPING DAL MONDO Pantera Nera, nuovo supereroe della Marvel statunitense dichiara inoltre di comprendere le enormi sfide che gli Stati europei stanno fronteggiando, anche nella difficoltosa ricerca di una risposta coordinata: “qualunque approccio alla crisi – conclude Kerry – deve puntare a salvare e proteggere le vite, assicurare che i diritti di tutti i migranti e rifugiati siano rispettati, e promuovere poli- tiche di migrazione ordinate e umane”. Assistenza umanitaria dunque, per la quale gli Usa hanno fornito, dall’inizio della crisi siriana, oltre 4 milioni di dollari: denaro stanziato per gestire le terribili condizioni in cui si trovano quasi 8 milioni di sfollati in Siria e 4 milioni nelle zone circostanti (in particolare in Libano, Turchia, Giordania, Iraq ed Egitto). Il dubbio, di matrice forse un po’ complottista ma comunque almeno in parte fondato, è che molto di quel denaro sia finito dove non doveva. Ovvero nelle casse del ‘nemico’. Tornando alla radice del problema – ovvero la Siria e la guerra contro l’Isis – Kerry è molto chiaro nella sua analisi e nella spiegazione dei motivi per cui gli Usa si oppongono all’intervento russo nello scenario mediorientale: “la guerra in Siria è una crisi di sicurezza ed umanitaria. Noi lavoriamo a stretto contatto con una coalizione di oltre 60 partner per raggiungere il nostro obiettivo comune di sconfiggere l’Isis e di ha recentemente dichiarato in un’intervista a ‘The guardian’: Bowie “è stato preciso, impegnato e curioso. Il pezzo che ha scritto è scuro, meditabondo, bello e sentimentale nel senso migliore del termine Ed incarna ogni aspetto dei personaggi e del senso dell’intera serie”. “Guantanamo diary” in lizza per il premio Samuel Johnson Tra i dodici titoli che concorreranno all’assegnazione del prestigioso premio britannico per la saggistica “Samuel Jhonson” (istituito nel 1999) c’è anche ‘Guantanamo diary’, di Mohamedou Ould Slahi. Il libro, già tradotto in Italia (è uscito nel 2015 con il titolo ’12 anni a Guantanamo’), ripercorre la drammatica storia di un ex detenuto nel tristemente noto carcere di massima sicurezza statunitense a Cuba: arrestato nel 2001 in Mauritania, Ould Slahi arrivò a Guantanamo, dove si trova ancora oggi, nel 2002. Nella sua durissima testimonianza, riportata in un manoscritto di quasi cinquecento pagine, l’autore descrive interrogatori, umiliazioni e torture subite. Dopo le molte difficoltà, tra censure e battaglie legali, affrontate per la pubblicazione, il libro è stato dunque selezionato per far parte della rosa di opere tra le quali, il prossimo 2 novembre, verrà scelto il vincitore del riconoscimento. Si rafforza l’asse commerciale Cina - Usa Il leader di Pechino rassicura gli investitori americani e annuncia l’acquisto di 300 aerei Boeing l viaggio del presidente della Cina negli Stati uniti, iniziato martedì e preceduto da una serie di interviste e comunicazioni a mezzo stampa, si preannuncia importante soprattutto per quanto riguarda l’aspetto economico e commerciale: al governo di Pechino infatti preme rassicurare i partner (americani e non solo) sulla tenuta dell’economia cinese e sulla sua buona reazione alla fase critica che sta attraversando. Xi Jinping lo aveva in parte già fatto, prima di partire, in un’intervista al Wall Street Journal in cui ha toccato, tra gli altri, i temi della riforma dello Yuan (che in maniera “ferma e ordinata” renderà la valuta nazionale cinese pienamente convertibile) e dell’apertura del mercato interno alle imprese straniere, che verrà attuata “affrontando con tempestività le loro legittime preoccupazioni, proteggendo i loro diritti e interessi e creando I un livello egualitario con leggi aperte e trasparenti”. Ed ora, mentre il leader di Pechino sta affrontando l’inizio della sei giorni sul suolo americano, giungono altre notizie importanti sul fronte economico: la prima è l’annuncio, diffuso dall’agenzia Xinhua, dell’acquisto da parte di un gruppo di aziende cinesi, di 300 aerei Boeing e dell’accordo per la realizzazione di uno stabilimento di assemblaggio di aeromobili 737 in Cina. Inoltre, quanto allo spionaggio eco- nomico, Xi Jinping ha detto molto chiaramente che il furto informatico commerciale e l’hackeraggio sono attività nelle quali la Cina non è assolutamente coinvolta. “Sono crimini che vanno puniti secondo la legge”, ha ribadito il leader di Pechino nel suo primo discorso ufficiale in terra americana per dissipare la tensione e i sospetti negli ultimi tempi creatisi tra il suo Paese e gli Stati uniti. Con i quali si è anche impegnato a rafforzare la cooperazione sulla sicurezza informatica. Economia dunque, ma anche rafforzamento della posizione del leader in Cina: il suo incontro con Barack Obama alla Casa Bianca e il discorso che terrà a New York in occasione della commemorazione per i settant’anni della nascita delle Nazioni unite, contribuiranno infatti, secondo gli analisti, a distrarre i cinesi dalle difficoltà interne e a far crescere la popolarità di Xi Jinping. CdG 6 Giovedì 24 settembre 2015 EStERI STATI UNITI: IL PONTEFICE INCONTRA OBAMA Papa Francesco alla Casa Bianca Il presidente Usa: “Grazie per il grande dono della speranza” di Cristina Di Giorgi l viaggio del pontefice a Cuba e Stati Uniti ha visto svolgersi ieri un momento anche mediaticamente molto importante: papa Francesco ha infatti raggiunto Washington. Accolto in aeroporto da tutta la famiglia Obama, il pontefice ha prima parlato ai vescovi statunitensi riuniti nella cattedrale di San Matteo Apostolo ed ha chiesto loro, a proposito dei crimini di pedofilia, di “continuare ad operare affinché non si ripetano mai più”. Il papa ha poi toccato anche il tema della povertà e della fame: “cogliere l’opportunità storica di porre fine alla povertà estrema nell’arco di una generazione è un obbligo I assoluto”. E, infine, un appello all’accoglienza dei migranti, soprattutto quelli latini che stanno invadendo le diocesi statunitensi, e all’unità della Chiesa. Raggiunta poco dopo la Casa Bianca a bordo di una 500L, il pontefice ha ascoltato il discorso di benvenuto del presidente Usa, che lo ha ringraziato “per il grande dono della speranza. Nell’umiltà, nella dolcezza delle parole e nella generosità dello spirito, vediamo in lei un esempio vivente degli insegnamenti di Gesù” ha detto Obama. Ed ha aggiunto: “Lei ci ricorda come il più potente messaggio di Dio e' la misericordia. E questo significa accogliere lo straniero con empatia e col cuore realmente aperto, che si tratti di rifugiati che fuggono da terre lacerate dalla guerra o immigrati che lasciano la loro casa in cerca di una vita migliore”. Il presidente ha infine ringraziato il pontefice per il sostegno nel processo di avvicinamento con il popolo cubano. Nel suo successivo discorso, Papa Francesco ha a sua volta toccato alcuni temi di notevole importanza. “Quale figlio di una famiglia di emigranti – ha esordito - sono lieto di essere ospite in questa Nazione”. Ed ha poi proseguito dicendo di voler dar voce “al gruppo di esclusi che grida al cielo e che oggi bussa con forza alle nostre case, città, società”. E riprendendo “le sagge parole del reverendo Martin Luther King”, ha esortato tutti i potenti del mondo ad“ammettere che siamo stati inadempienti in alcuni impegni, ed ora è giunto il momento di onorarli. Auspico - ha detto ancora Bergoglio - che tutti gli uomini e le donne di buona volontà di questa grande e prospera Nazione sostengano gli sforzi della comunità internazionale per proteggere i più deboli nel nostro mondo e di promuovere modelli integrali ed inclusivi di sviluppo, così che i nostri fratelli e sorelle ovunque possano conoscere le benedizione della pace e della prosperità che Dio desidera per tutti i suoi figli”. Non è mancato poi un riferimento all’ambiente, tema caro a papa Bergoglio, che ha definito “promettente” l'iniziativa del presidente americano “per la riduzione dell'inquinamento dell'aria”. Ed ha concluso con “God Bless America”. GRECIA Il governo Tsipras-bis ha prestato giuramento I ministri sono sedici, molti dei quali riconfermati a giurato ieri, nelle mani del Presidente della Repubblica ellenica Prokopis Pavlopulos, il secondo governo guidato da Alexis Tsipras. A tre giorni dal risultato delle urne, che ha riportato il leader di Syriza alla guida della politica greca, l’esecutivo scelto per questa difficile fase vede, come previsto, la conferma di alcuni componenti della precedente squadra. Tra loro c’è, nel ruolo chiave di ministro delle Finanze, Euclid Trakalotos (colui che ha firmato gli accordi dell’ultimo Memorandum), agli esteri resta Nikos Kotzias e alla Difes (unico dicastero non a guida Syriza) è andato Panos Kammenos, leader del partito nazionalista in coalizione con Tsipras, Greci Indipendenti, che sarà rappresentato anche alle Finanze, con Giorgos Chouliarakis nella carica di vice di Tsakalotos. I ministri sono in tutto sedici ministri – tre in più del precedente esecutivo – la maggior parte dei H Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio quali ha mantenuto il proprio incarico. Come nel primo governo Tsipras, non ci sono donne (l’unica, con il rango di viceministra, è la portavoce dell’esecutivo Olga Yerovasili). “La prima battaglia cruciale sarà quella per assicurare l’alleggerimento del debito” ha detto martedì lo stesso premier, aggiungendo che si occuperà di ripristinare la stabilità delle banche. Nella lista delle priorità da affrontare, di cui il leader ha discusso con i suoi ministri, ci sono ovviamente anche l’applicazione delle condizioni previste dall’accordo di salvataggio con i creditori internazionali (come le impopolari misure di aumento delle tasse, i tagli alla spesa pubblica e le riforme) e la gestione della situazione dei migranti. Tutte questioni rispetto alle quali, fanno sapere ambienti interni al partito di maggioranza, il nuovo esecutivo resterà aperto a collaborazioni con le opposizioni su determinati provvedimenti. CdG 7 Giovedì 24 settembre 2015 STORIA POCHE NORME, MA CHIARE, DISCIPLINANO LA TREBBIATURA: MODULISTICA E DISPOSIZIONI SEMPLICI ED EFFICACI La Battaglia del Grano nei documenti ufficiali / 2 La celebrazione del pane per l’Opera italiana “pro Oriente” e il censimento dell’Istituto Centrale di Statistica di Emma Moriconi n'agenzia Stefani del 6 gennaio 1928 riferisce: "Accompagnato dagli on. Suardo e Turati, il Capo del Governo ha ricevuto stamane il direttore dell' 'Opera italiana pro Oriente', don Francesco Galloni. Dopo una breve esposizione sui risultati raggiunti dall'Opera, don Galloni ha interessato l'on. Mussolini all'iniziativa della 'celebrazione del pane'. Il Capo del Governo ha dato la sua alta approvazione e il patronato del suo nome, dando incarico agli on. Suardo e Turati di provvedere alla pratica organizzazione della manifestazione. La 'celebrazione del pane', che verrà organizzata in tutta Italia nei giorni dalla domenica dell'Ulivo al giovedì santo, porterà in ogni casa un altissimo motivo morale e artistico, inteso ad educare e ad accrescere nel popolo il culto religioso del pane. Dal raggiungimento di uno scopo così squisitamente educativo, l'Opera trarrà i mezzi per attuare una scuola italiana di agricoltura in Bulgaria e per altre iniziative di penetrazione e di espansione italiana nel vicino Oriente". Il "culto religioso del pane", ne abbiamo parlato più volte, è sempre stato un punto fermo nella filosofia mussoliniana. Benito sin dalla gioventù ha sempre rispettato e adorato il pane, aveva sofferto la fame e ne conosceva dunque il sacro valore. La Battaglia del Grano non fu infatti solo una scelta dettata da effettive ragioni contingenti, economiche e sociali, ma anche - e prima - da ragioni di carattere spirituale. Fu così per il Duce, e fu così anche per gli Italiani, che infatti lo seguirono con determinazione. Andiamo ora a vedere un altro documento: si tratta del "Censimento del grano trebbiato a macchina", una circolare (la n. 32) dell'Istituto Centrale di Statistica. Viene indirizzato ai Prefetti del Regno e ai Direttori delle Cattedre Ambulanti di Agricoltura. "Avvicinandosi il periodo del raccolto del grano, stimo necessario - scrive il presidente dell'Istituto Corrado Gini - comunicare alle LL.EE. i Prefetti del Regno che è in corso la promulgazione dei definitivi provvedimenti regolamentari per l'esecuzione del censimento del grano trebbiato a macchina. Tali provvedimenti non portano modificazioni essenziali alle disposizioni adottate nell'anno decorso e delle quali fu data comunicazione con circolare di questo Istituto Centrale in data 18 giugno 1928, n. 33, di cui allego alla presente alcuni U esemplari. Ed in ogni modo le poche modificazioni introdotte si riferiscono esclusivamente a materie il cui svolgimento avrà luogo dopo la chiusura delle operazioni di trebbiatura. Resteranno immutate le norme che nella cir- colare ricordata sono comprese sotto i titoli: Denuncia delle trebbiatrici - Segreto di ufficio - Sanzioni penali. E anche delle disposizioni contenute sotto il titolo: Risultati del censimento, resta immutata la prima parte riguardante la sorveglianza da parte della Cattedra Ambulanti di Agricoltura provinciali e la loro facoltà di avvalersi a tale scopo anche dell'opera degli agenti di polizia giudiziaria. La Cattedra ambulante di agricoltura rilascerà ad ogni proprietario e per ogni macchina trebbiatrice una licenza di esercizio: la licenza dovrà sempre essere in possesso del macchinista, il quale dovrà presentarla ad ogni richiesta. Nessuna macchina trebbiatrice potrà funzionare senza avere ottenuto la speciale licenza di trebbiatura dalla Cattedra Ambulante di Agricoltura, qualora si riscontrino inadempienze agli obblighi prescritti. Contro i provvedimenti della Cattedra Ambulante riguardanti l'eventuale mancato rilascio o la revoca delle licenze di esercizio è ammesso il ricorso, entro 15 giorni dal provvedimento, al Prefetto della Provincia che deciderà in via definitiva". Interessante quest'ultimo passaggio, il lettore ne converrà: si prevede il ricorso al Prefetto, cioè vi sono due soggetti a giudicare la faccenda. Niente male, per essere un "Regime". Procediamo e vediamo gli obblighi dei conducenti le trebbiatrici: "Il Conducente di ciascuna macchina trebbiatrice ha l'obbligo di denunciare alla Cattedra Ambulante di Agricoltura della Provincia nella quale è esercitata la trebbiatura, la quantità di grano trebbiato espressa in quintali e non in misure locali, le generalità (cognome, nome, domicilio) del conduttore del fondo da cui il grano proviene e il Comune in cui il fondo si trova. A tal fine egli ha l'obbligo di tenere un bollettario ad una matrice e due tagliandi, fornito a prezzo di costo dalla Cattedra Ambulante di Agricoltura, e che dovrà essere conforme all'accluso modello". Altro passo affascinante: non ci sono timbri, marche da bollo, tasse su tasse, obblighi di acquisti o di prestazioni complicate solo a capirle, non ci sono mille uffici tra cui districarsi, mille funzionari da consultare, mille norme a cui adempiere: ci sono due circolari in due anni, un moduletto e un bollettario, che viene fornito dalla Cattedra "a prezzo di costo". Il macchinista dovrà solo ricordarsi di portare con sé il permesso e di compilare e firmare il bollettario. C'è poi colui che porta il grano alla trebbia, il quale dovrà controfirmare il bollettario. La matrice resta al macchinista, un tagliando va a colui che porta il grano alla trebbia, l'altro alla Cattedra Ambulante di Agricoltura della Provincia in cui si esercita la trebbiatura o ad una sua sezione. Semplice, rapido, produttivo. RACCOGLIERE TUTTI GLI ELEMENTI PER DETERMINARE LA PRODUZIONE UNITARIA E QUINDI QUELLA COMPLESSIVA DEL REGNO IN RAPPORTO ALLA SUPERFICIE COLTIVATA La circolare del 1928 e le relazioni dei Prefetti La lotta alla disoccupazione passa anche per iniziative di questo genere l censimento del grano trebbiato, dice l'Istituto Centrale di Statistica nella circolare summenzionata del 18 giugno 1928, ha scopo esclusivamente statistico, "e precisamente quello di raccogliere tutti gli elementi di controllo per determinare meglio la produzione unitaria del grano, e quindi quella complessiva del Regno in rapporto alla superficie coltivata". La stessa circolare serve poi a precisare gli ordini di Mussolini circa la campagna di censimento. Ogni Podestà, periodicamente, riferiva al Prefetto. I Ecco, per esempio, cosa il Podestà del Comune di Forlimpopoli il 21 luglio 1929 scrive al Prefetto di Forlì: "Per debito d'ufficio sento di dover esporre alla E.V. quanto segue: "Nella ns zona è finita la trebbiatura del grano con lieto esito e senza il benché minimo incidente. Malgrado il seminato fosse un buon 5% in meno che nell'anno scorso, la produzione è stata di circa il 15% in più dell'anno passato e la trebbiatura è stata rapidissima. Le squadre, composte da 50 operai invece dei prescritti 40 (stante la grave disoccupazione) hanno ottenuto un guadagno di quasi 900 lire per operaio con 15 giornate lavorative. Ma appunto la celerità della trebbiatura lascia disponibile la grandissima maggioranza della manodopera. La E.V. mi consenta di esprimere il sommesso parere che sarebbe indispensabile provvedere che il lavoro non venisse oggi a mancare. Sarebbe quindi quanto mai opportuno agire sulla S.A.M.A. e sulla A.A.S.S. perché fossero iniziati di urgenza quanti lavori fosse oggi possibile intraprendere. Con profondo ossequio della E.V.". Questa comunicazione suggerisce alcune brevissime riflessioni su di un altro argomento decisamente importante, quello della disoccupazione. Il Fascismo la combatté in ogni modo, pur continuando durante tutto il Ventennio a sostenere le famiglie prolifiche e a incentivarle a mettere al mondo i figli. Nonostante dunque l'incremento demografico, a sostenere l'occupazione arrivarono: opere pubbliche in tutto il Paese, colonizzazione, bonifiche e città nuove. Argomento troppo lungo da affrontare in questa sede e per il quale ci accontentiamo di fornire qui soltanto questa breve panoramica, riservandoci di tornare sul tema. Oggi sarà sufficiente rilevare come la Battaglia del Grano contribuì, in parte, all'occupazione, sebbene periodica, di molte persone. [email protected] 8 Giovedì 24 settembre 2015 CULTURA UN VIAGGIO NELLA STORIA E NELLA VITA DELLA FAMIGLIA MUSSOLINI, TRA EMOZIONI, RICORDI E DOCUMENTI Il libro su Donna Rachele: ancora non c’è ed è già record Un video promo del volume diffuso dalla Minerva fa migliaia di clic in poche ore di Emma Moriconi accontare un lavoro di mesi in poche righe non è cosa facile, soprattutto quando entrano in gioco emozioni forti e ricerche intense. Scrivere questo libro insieme a Edda Negri Mussolini è stata per me un'esperienza eccezionale, fatta di tanti momenti la cui intensità è difficile mettere nero su bianco persino per chi, come me, scrive per "mestiere". Il mio "lavoro" non è mai stato per me soltanto un "lavoro": è sempre stato prima di tutto passione, amore, coinvolgimento. Emozioni, ricordi, documenti: sono stati questi gli elementi su cui si è sviluppato il nostro lavoro, iniziato un anno fa e oggi pronto per andare sugli scaffali delle librerie. I giornali hanno appena cominciato a parlarne, il libro "fisicamente" ancora non c'è, la tipografia è al lavoro da poche ore eppure alla casa editrice Minerva già arrivano decine e decine di prenotazioni e un video, diffuso proprio dalla Minerva, in poche ore registra migliaia di visualizzazioni, viaggia sui social e riporta migliaia di commenti, sparpagliati su centinaia di post. Ecco, sul quotidiano per il quale scrivo ogni giorno - ormai da anni - di Benito Mussolini e del Fascismo, su questo quotidiano che racconta spicchi di verità dopo decenni di oscurantismo e di "stampa a senso unico", su questo "foglio virtuale" che - grazie al coraggio e alla determinazione del direttore Francesco Storace - ritaglia uno spazio non indifferente per l'argomento più dibattuto della storia, proprio qui racconto ai nostri lettori questa esperienza. E ho scelto di farlo direttamente, parlando ai lettori, con i quali ogni giorno mi piace relazionarmi, in un "dialogo" aperto e pronto al confronto. Lo stesso accade nel libro dedicato a Donna Rachele: Edda ed io par- R liamo con i lettori, raccontiamo pezzi di vita e di storia, ai quali siamo intimamente legate, sebbene per ragioni diverse. Edda è la nipote di Benito e Rachele, una nipote che ha vissuto buona parte della sua infanzia e della sua prima giovinezza al fianco della nonna, di quella donna coraggiosa e forte che visse accanto al Duce per tutta la vita e oltre. I suoi ricordi sono vivissimi: quelli ricevuti dalle dirette labbra della nonna Rachele, con tutte le gioie e i dolori che si portavano dietro, con le amarezze e le tragedie che hanno caratterizzato la sua vita. Abbiamo trascorso intere giornate, Edda ed io, in stretto contatto con quei ricordi, con quelle emozioni, con quei drammi familiari e non solo. Ore a passeggiare nel giardino di Villa Carpena, dove ogni angolo è un fiume di ricordi. Ore a vagare nelle stanze della casa in cui il Duce visse con la sua famiglia e in cui Edda ha trascorso l'infanzia insieme alla nonna e agli zii Edda, Vittorio e Romano. Ore nella cripta di San Cassiano, peregrinando tra le tombe di famiglia a portare un fiore e una preghiera ma anche a cercare - e a trovare quella profonda intimità che inspiegabilmente a volte lega il mondo dei vivi a quello dei morti. Ore tra le stanze della Rocca delle Caminate, sospese a metà tra il passato e il presente: un passato che ci appartiene, e un presente al quale quel passato è inscindibilmente legato. Ore sui documenti, negli archivi, e nelle biblioteche, e tra le carte di casa, tra manoscritti Edda Negri Mussolini; a sinistra, la copertina del libro e immagini ingiallite, dattiloscritti e pensieri, emozioni, sorrisi e anche lacrime. Ore a Predappio, nella città simbolo, quella che diede i natali a Benito Mussolini, e alla quale il Duce diede molto in termini di opere urbanistiche e sociali. A Giulino di Mezzegra, a Dongo, a piazzale Loreto, a Musso, a Musocco, invece, andai con i miei colleghi e con Luciano Garibaldi, e non smetterò mai di ringraziare questo gentiluomo d'altri tempi per la sua cortese disponibilità. Edda non venne, impegnata in ricerche in altre zone d'Italia. È stata l'unica circostanza in cui ci siamo separate. E quanto avrei voluto, invece, proprio in quei luoghi, averla con me. Insieme siamo salite su una macchina del tempo e abbiamo viaggiato lungo il Novecento, e il nostro viaggio continua. Quella che Gennaro Malgieri - toccando le corde dell'anima - nella prefazione al nostro libro definisce "la voce calda e dolente" di Donna Rachele, infatti, continua a parlare a Edda e, ormai, anche a me. Ci chiede di fare ancora qualcosa, e ci indirizza, ci fornisce indizi sulla strada da percorrere. Perché se il nostro lavoro ha chiarito alcuni punti, ha anche evidenziato nuovi interrogativi. Sappiamo che tanti sono, e tanti saranno sempre i misteri che ancora aleggiano su certe vicende, ma alcuni tasselli dovranno andare al loro posto nel prossimo futuro, e ci andranno. È una promessa che la nipote ha fatto a sua nonna. E Rachele, che ha guidato i passi di Edda bambina, continua a guidare quelli di Edda adulta, infonde in lei il coraggio di fare i conti con la propria vicenda umana e familiare e la forza per affrontare anche i dolori che essa porta con sé, a decenni di distanza. Mi piace chiudere questo breve resoconto del nostro lavoro con uno stralcio della prefazione di Gennaro Malgieri, che ringrazio anche a nome di Edda per aver voluto donare al nostro libro la sua prestigiosa firma: "I suoi occhi frugano ancora in quelli di sua nonna - scrive Malgieri - e cercano in essi il dolore che si placò il 30 ottobre 1979 quando Rachele Guidi Mussolini tornò ad essere la romagnola stregata da quel “matto” del “figlio del fabbro” finalmente raggiunto nella cripta del cimitero di Predappio dove venne inumato soltanto nel 1957, ben dodici anni dopo il suo assassinio. La memoria di Edda si sarebbe potuta arrestare davanti allo scempio. Ma nonna Rachele non la educò al culto dell’odio. E perciò trova il modo di rivelare dove i Mussolini hanno trovato la forza per continuare. Nella famiglia, naturalmente". “UN LUOGO DOVE AUTORI, COMMITTENZA E LETTORI SI RITROVANO ALL’UNISONO PER TRASFORMARE IN REALTÀ SOGNI, PROGETTI, STORIE” La Minerva: “Editori per passione” I libri - dice il sito - sono come solide costruzioni. Durano per sempre ecenni di "onorata carriera", con la volontà di essere la vera "Bottega dell'editore": è questo lo spirito che anima l'editore Roberto Mugavero, che - come scrive sul sito della Casa Editrice Minerva - "è sorta per una mia ferma volontà di essere come era in origine questa nobile professione", cioè "un luogo dove autori, committenza e lettori si ritrovano all'unisono per trasformare in realtà sogni, progetti, storie di vita vissuta, studi accademici, reportage fotografici, narrativa e molto altro D ancora, con una precisa mission, la qualità dei volumi e degli eventi ad essi collegati". È in questa fucina di idee che il nostro lavoro editoriale ha preso forma, aderendo perfettamente allo spirito che l'editore infonde al suo/nostro lavoro e condensato in una frase che dice tutto: "I libri sono come solide costruzioni. Durano per sempre". "Impegno, esperienza e tantissima passione" sono gli ingredienti: li abbiamo toccati tutti con mano. Ed ecco perché vogliamo raccontare ai nostri lettori anche la nostra esperienza dentro la "Minerva", specializzata in "volumi d'arte, saggistica, storia e biografie, fotografia, narrativa, manualistica varia, cataloghi di mostre". Molte le collane, tra cui "La narrativa di Minerva", "La Nottola di Minerva", "Sul filo di lana", "I Gialli Minerva" e "Profili Criminali", "La Criminologia di Minerva", e ancora I Misteri, le Collane "Clessidra" e "Ritratti", nella quale è stato ospitato il nostro lavoro, e così via. Ad aggiungersi a questo ampio scenario di lavori, ecco poi la collana "Scintilla", dedicata ai giovani scrittori italiani. Il tutto in distribuzione nazionale. Per quanto riguarda noi, siamo orgogliose di essere entrate a far parte della "squadra", di questo mondo fatto di persone, e non solo di "scartoffie". Fatto di comunicazione e di emozioni, un luogo in cui ovunque ti volti trovi libri, libri, e ancora libri, in cui l'odore delle parole che viaggiano sulla carta rende l'atmosfera delle cose belle e vissute intensamente. [email protected] L’editore Roberto Mugavero (a destra) con Luciano Foglietta, recentemente scomparso 9 Giovedì 24 settembre 2015 DA ROMA E DAL LAZIO L’ALLEATO PROPONE UN REFERENDUM PER VERIFICARE IL MANDATO. AL CENTRO DEL CONTENDERE LA PRIVATIZZAZIONE DI AMA E ATAC Peciola: “La parola torni ai romani” Il capogruppo di Sel è in contrasto con alcuni nuovi assessori: “Mi sembra una colonizzazione del Pd, tra l’altro con un investimento di figure istituzionali non all’altezza dei problemi della città” el non ci sta. Il cambio di passo deciso da Marino e Orfini non soddisfa l’alleato, già defenestrato dal rimpasto di giunta con l’uscita di scena dell’ex vicesindaco Luigi Nieri. La privatizzazione di Ama e Atac non piace al partito, che non è stato nemmeno consultato sul cambiamento di programma. Oggi pomeriggio il capogruppo vendoliano in Campidoglio, Gianluca Peciola, riunirà i vertici del partito proponendo l’indizione di una consultazione referendaria per decidere se sostenere dall’esterno la giunta Marino o passare ufficialmente all’opposizione. Non solo, Sel chiederà al primo cittadino e al resto della coalizione di rimettersi in gioco, consultando i romani sulle problematiche della città, a partire dalle privatizzazioni, subito dopo il Giubileo della Misericordia. S Allora Peciola, Sel è un passo dall’uscita della coalizione? Vedremo. Proporremo una consultazione referendaria che avverrà dopo il Giubileo, una sorta di tregua giubilare. Si potrebbe introdurlo anche in termini istituzionali per verificare i primi due anni e mezzo dell’amministrazione. Le decisioni non possono competere alle segreterie di partito. Ogni volta che la città si è espressa attraverso i vari sondaggi, penso a quello commissionato dall’ex capogruppo dem D’Ausilio, non sono stati positivi per il sindaco Marino… Potrebbe essere invece uno strumento che rafforzerebbe la linea del sindaco. Il popolo ha votato Marino e il suo programma, e deve decidere se deve andare avanti. IL SONETTO Che strazzio, Marinignazzio Sti giorni che comincia a rinfrescà sarebbe quelli der cambio de staggione, s'aricomincia da portà e majone e li giorni se stann'a riccorcià. E’ soddisfatto dell’operato della nuova giunta? Le faccio un nome: Esposito… No, chiaramente. Ci sono amministratori validi, ce la stanno mettendo tutta. Mi sembra che sia una colonizzazione del Partito democratico, tra l’altro con un investimento di figure istituzionali non all’altezza con i problemi della città. Un cambiamento dovuto al rimpasto di giunta? Sì. Anche perché, per Sel, la natura di questa giunta è cambiata. Ormai stiamo andando verso la privatizzazione sia di Ama che di Atac. E’ stato cambiato il programma elettorale. Quindi c’è bisogno di una verifica di tipo referendaria. La parola deve tornare ai cittadini, proponiamo a tutta la colazione di valutare la scelta di andare avanti o meno. Non solo Ama e Atac, le problematiche sono tante. A partire dalle periferie che sono una polveriera… Credo ci sia uno scollamento con la città. Ripeto: c’è un cambiamento elettorale in corso. Questa giunta non ha avuto il mandato popolare per privatizzare Ama e Atac. Se il Pd rifiutasse la vostra proposta? Aspettiamo una risposta, poi prenderemo le nostre decisioni. Noi come Sel abbiamo bisogno di ascoltare la città. Non possono decidere le segreterie di partito. Che idea si è fatto delle polemiche sui viaggi del sindaco? Non mi interessano le polemiche. Se sono viaggi che portano risorse a Roma ben vengano. Giuseppe Sarra Così ributt'ar lett'a copertina, te vedi ch'è passata n antr'estate e nzomma n po de cose so cambiate e a sera rifarai la minestrina. N po te secchi ma poi t'accenn'a radio armeno s'aritorna r campionato e poi sentitt'i fatti de lo stadio, ma no..c'è r gr,uffa che strazzio, ch'è cambiato te dici scojonato si stann'a ntervistà Marinignazzio! GRM IL TAR HA SOSPESO ANCHE IL NUOVO DECRETO CHE AVREBBE DETERMINATO LA DISATTIVAZIONE DEI LABORATORI DI ANALISI Sanità: un’altra bocciatura per Zingaretti n’altra sonora bocciatura per Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio. Il tar del Lazio, dopo aver bloccato il precedente provvedimento di accentramento dei laboratori di analisi, ha sospeso anche il nuovo decreto del commissario ad acta per la Regione Lazio adottato nel mese di luglio che avrebbe determinato da ottobre la disattivazione della quasi totalità dei laboratori di Roma e delle cinque province e la loro trasformazione in meri centri prelievo. tutto fermo, almeno fino a dicembre, U mese in cui è stato fissato il merito del ricorso. I cittadini potranno continuare ad effettuare le analisi nei loro laboratori di fiducia. “Abbiamo dovuto nuovamente ricorrere al tar del Lazio - ha affermato Claudia tulimiero Melis, presidente ursap Federlazio - perché il nuovo decreto era addirittura fortemente peggiorativo di quello giá sospeso dal tar, in quanto adottato ancora una volta senza la consultazione delle associazioni di categoria e i diretti interessati che possiedono l’esperienza e le competenze tecniche ANNUNCIATA UN’AZIONE LEGALE CONTRO IL SINDACO “Rappresentate la mafia”: FdI querela Ignazio Marino inisce in tribunale il botta e risposta tra Ignazio Marino e Fratelli d’Italia, accusati dal primo cittadino di “rappresentare la mafia”. Stizzito dall’ennesima contestazione, il sindaco di Roma si è lasciato scappare: “Grazie per essere venuti a ricordarci che rappresentate la mafia, noi rappresentiamo i cittadini per bene, che quando mette un cartello che indica che in 6 mesi terminerà il lavoro lo fa. Non per cercare con i collaboratori di ottenere tangenti o di sprecare denaro pubblico, ma perché vuole che i lavoratori possano migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini”. La diatriba è scoppiata lunedì scorso durante l’inaugurazione della Prenestina Bis, quando è scattato il blitz del Comitato di Tor Sapienza, il quartiere dove si consumarono alcuni F dei violenti scontri tra immigrati e residenti lo scorso novembre nella Capitale. A sostegno del sit-in c’erano anche i militati di FdI-An, per denunciare le mancate promesse dell’amministrazione a un anno dalla rivolta. Marino, fortemente infastidito, ha pensato bene di contraccambiare la contestazione rivolgendo pesanti accuse al movimento di Giorgia Meloni: “Ringraziamo i cittadini che con il simbolo di Fratelli d’Italia sono venuti a ricordarci che quando governavano loro i fondi finivano nelle tangenti e qui per 5 anni non si è fatto nulla”. L’annuncio dell’azione legale di FdI-An è giunto a quarantotto ore dalla discussione, a darne notizia è stato Marco Marsilio in qualità di rappresentante legale del movimento politico di destra. “Dopo essermi consultato con il presidente Meloni e il capogruppo alla Camera Rampelli ho dato mandato ufficiale ai nostri avvocati per querelare il sindaco Marino dopo le inaccettabili e diffamatorie affermazioni contro FdI-An, accusata di ‘rappresentare la mafia’”, ha spiegato in una nota, annunciando che nei prossimi giorni saranno presentati gli atti in Procura. “Faremo pagare caro al sindaco - ha aggiunto - il vizio di criminalizzare gli avversari politici con epiteti che non hanno niente a che vedere con la dialettica politica e il rapporto governo/opposizione. È normale e comprensibile che questo confronto sia anche aspro e schietto, che utilizzi le armi dell’ironia e perfino della messa in ridicolo, ma non è accettabile l’accusa di mafia”. in materia. Inoltre abbiamo dovuto constatare che un importante gruppo straniero, che ha già acquisito decine di laboratori del Lazio, ha effettuato un intervento in giudizio a favore della Regione Lazio”. Infine, il presidente ursap Federlazio ha detto: “Non intendiamo certo difendere ‘rendite da posizione’ che non esistono bensì tutti coloro che lavorano in qualità da decenni in questo comparto altamente medico-specialistico che la Regione Lazio intende trasformare in un esamificio". IL PROCESSO INIZIERÀ IL 6 OTTOBRE Violentò una tassista, Borgese a giudizio stato rinviato a giudizio Simone Borgese, il 30enne che ha confessato lo stupro di una tassista avvenuto alle prime luci dell’alba dello scorso 8 maggio, in una zona isolata di Ponte Galeria. E’ quanto ha deciso il gup Luciamo Imperiali. Il processo inizierà il prossimo 6 ottobre davanti ai giudici della quinta sezione penale del tribunale di piazzale Clodio. Uno stupro che ha scosso l’opinione pubblica. Borgese, accusato di di violenza sessuale, rapina e lesioni, confessò davanti agli inquirenti di aver violentato la tassista a bordo del suo taxi, sostenendo di aver agito “in preda a un raptus”. Intorno alle 7 del mattino, il È presunto stupratore ha preso il taxi facendosi portare nella zona appartata della “Piana del Sole”, fingendo di andare in un casolare. Appena imboccata la strada sterrata, l’uomo ha aggredito la tassista. La immobilizza per i capelli, le sferra un pugno e la costringe a un rapporto sessuale. Poi ha rapinato la tassista, ha cercato di rubarle le chiavi della macchina, il cellulare e gli occhiali da sole. La vittima però lo ha afferrato per la camicia, facendogli cadere gli oggetti, mentre l’uomo ha proseguito la sua fuga tra i campi. Rintracciato e arrestato pochi giorni dopo il fatto, il trentenne è tutt’ora detenuto in carcere. 10 8 Giovedì 24 settembre 2015 ECONOMIA IL PAESE CRESCE A PASSO DI LUMACA, FRENATO DALL’ALTO TASSO DI DISOCCUPAZIONE E DAL MANCATO AUMENTO DEI SALARI L’Italia soffrirà anche la ripresa L’agenzia Standard & Poor’s sulla Penisola: la strada è ancora lunga, il rilancio è superficiale a ripresa è lenta e timida. Forse, l’Italia avrà bisogno di anni per rimettere in moto, fino al pieno regime, la sua economia, sostenuta sin qui dall’ottimo trend delle esportazioni. Ma il peggio dovrebbe essere ormai alle spalle. Un’altra importante analisi arriva dall’ultimo report di S&P, una delle prime agenzie di rating al mondo, sulla penisola. “L’economia italiana sta finalmente uscendo dalla recessione dopo 3 anni e mezzo di contrazione”, si legge nel rapporto dell’agenzia americana, che ha poi messo in evidenza le criticità del nostro sistema, soffermandosi sui fattori principali ingessano il rilancio dell’economia: “Tuttavia, è probabile che la ripresa sia tiepida a causa della bassa crescita dei salari e dell’alto tasso di disoccupazione che frenano la domanda dei consumatori più che in altri Paesi della zona euro”. L’Italia soffrirà la lenta ripresa più di altri Paesi, a causa dell’alto tasso della disoccupazione, in particolare quella giovanile che è tra le più alte d’Europa, e della mancata crescita dei salari. Poco, infatti, è stato fatto per snellire il mercato del lavoro. Ad esempio, il Jobs act ha semplicemente favorito la riconversione dei contratti. Eloquente il titolo del report dell’agenzia:“Ripresa superficiale dell’Italia”. La strada è ancora lunga… L “Nel primo trimestre l’economia italiana è ritornata in vita; la fiducia nelle imprese sta migliorando e le indagini sui consumatori mostrano un livello di fiducia che non si ve- deva dal 2008 ma la ripresa è debole rispetto ai paesi vicini dell’eurozona”, scrive il capo economista Jean-Michel Six ricordando che il Pil reale è aumentato dello 0,7% nel primo semestre contro l’1,2% dell’eurozona. “Ci sono segnali che indicano che le esportazioni italiane iniziano a funzionare meglio, ma una ripresa I BAMBINI DALL’INFANZIA SEGNATA Adulti non si nasce Oltre 260mila ragazzi costretti a bruciare le tappe per aiutare economicamente le loro famiglie, che si giustificano: “C’è la crisi” bambini dovrebbero andare a scuola, alternando i loro doveri con le attività ricreative. Nulla di tutto ciò almeno per 260mila ragazzini, obbligati a bruciare le tappe per diventare al più presto adulti con un obiettivo: aiutare le loro famiglie a far quadrare i conti. E così nascono i piccoli baristi, parrucchieri, ma anche braccianti agricoli e manovali. Rientrano negli “under 16” italiani che si guadagnano da vivere lavorando oltre un milione di ore ogni giorno: 30.000 sono a rischio sfruttamento perché impiegati in lavori pericolosi, ad esempio perché costretti a stare svegli di notte o a non andare a scuola. Ma uno su due non riscuote nemmeno la misera paga, che viene impegnata per le uscite della famiglia. E’ l’allarmante situazione emersa in un’indagine di Datanalysis per l’Osservatorio nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza (Paidòss), presentata a Roma, secondo cui i genitori italiani sembrano non capire fino in fondo la gravità dell’abbandono scolastico - che oggi riguarda il 18% dei giovanissimi - per la ricerca di un impiego. I L’Italia non è immune dalla drammatica realtà: il 30% dei genitori italiani, secondo il rapporto diffuso, pensa che il lavoro minorile da noi riguardi solo gli stranieri, il 55% lo considera un dramma dei Paesi sottosviluppati, il 40% ignora che esistano piccoli sfruttati anche entro i nostri confini. In realtà, dei 260.000 piccoli lavoratori solo 20.000 sono stranieri e il 17% dei genitori intervistati per lo studio conosce la storia di ragazzini lavoratori, figli di amici e parenti o conoscenti dei propri figli, con punte che arrivano al 22-24% anche nell’insospettabile Nord. Resiste tuttavia il pregiudizio verso il Sud, visto che il 40% crede che si tratti di un problema confinato al Meridione. Le difficoltà finanziarie “giustificano il ricorso al lavoro di un bambino o un ragazzino per metà delle famiglie. Ma ciò che forse turba ancora di più - sottolinea Giuseppe Mele, presidente Paidòss - è che solo il 34% delle mamme e dei papà co- sostenibile avrà ancora bisogno di una forte ondata di investimenti”, si legge ancora nel rapporto di S&P's. Un grande sforzo si aspetta dagli istituti di credito, anche se “il settore bancario italiano rimane vulnerabile e non è in una posizione ideale per sostenere gli investimenti privati. Tutte le categorie incluso inesigibili, incagli, scaduti e ristrutturati - nonperforming prestiti (NPLs) sono triplicati dal 2007 fino a raggiungere un massimo storico del 24% del PIL nel mese di giugno 2014, o il 16,8% del totale dei crediti - sottolinea il rapporto - . Rispetto alla media europea, il Rapporto NPL è più di quattro volte superiore ed è aumentato ad un ritmo molto più veloce. E’ cruciale, oltre l’80% delle sofferenze bancarie sono nel settore corporate”. Il freno a mano tirato è dovuto all’impatto devastante della crisi economica di questi anni. “Anni di declino nella formazione di capitale hanno danneggiato il potenziale di crescita e la competitività globale dell’economia, e la continua crescita dei salari al di sopra tendenze della produttività si è aggiunta a questo deterioramento”, ha sottolineato sottolinea Six. “Dalla fine del 2014 si sono visti segni di un’economia che sta rinascendo ma sarà una lunga strada per tornare a tassi di crescita del PIL semplicemente superiori a 1,5%”, ha concluso Six. LA COMMISSIONE APRE LE PORTE ALLA TUNISIA stringerebbe a far rimanere sui banchi un figlio intenzionato a lasciare la scuola per lavorare: uno su 4 accetterebbe la decisione pur ritenendola un errore, uno su 5 la considera una volontà da rispettare comunque. Non è così: ogni bambino ha il diritto di essere protetto dallo sfruttamento economico, in qualunque sua forma”. “E’ falsa e fuorviante”, ha spiegato ancora Mele, l’idea che iniziare la gavetta presto possa aiutare i ragazzini a inserirsi meglio nel mondo del lavoro. Perché, lavorare prima dei 16 anni, “è un furto dell’infanzia, mette a rischio la salute e il benessere psicofisico”. In quest’ottica Paidòss lancia un richiamo particolarmente importante rivolto sia all’opinione pubblica che al mondo della scuola, soffermandosi in particolare sul ruolo strategico degli insegnanti per contrastare il lavoro minorile. “La scuola deve essere protagonista del processo di crescita dei ragazzi e può diventare un antidoto efficace allo sfruttamento dei minori - fa notare Mele - c’è necessità di una scuola gratuita, aperta alle esperienze, realmente formativa e che riesca ad attrarre i ragazzi con programmi attuali, inseriti nel contesto contemporaneo e capaci di offrire competenze tangibili. Gli insegnanti devono tornare a essere un punto di riferimento solido per la crescita dei giovani”. Almeno questo è l’auspicio. Olio: la Ue favorisce quello africano Un altro schiaffo per gli imprenditori nostrani. Interrogazione al governo a Commissione europea ci riprova, aprendo le porte del Vecchio continente alla Tunisia, alla quale è stato chiesto un aumento sostanziale delle importazioni di olio. Una richiesta che sta allarmando i produttori olivicoli italiani. “Suscita molte perplessità la proposta della Commissione europea di autorizzare un accesso temporaneo supplementare di olio d’oliva tunisino nel mercato Ue”, ha attaccato il presidente della Confederazione italiana agricoltori (Cia), Dino Scanavino, spiegando che “è doveroso interrogarsi sulle ripercussioni economiche di una scelta del genere su un settore così rilevante per l’agricoltura italiana e comunitaria, come quello dell’olio d’oliva”. L’ennesimo schiaffo alle nostre eccellenze che chiedono maggior rassicurazioni sull’etichettatura, già vittime dei tarocchi agroalimentari e spacciati come prodotti italiani. Eppure ampie rassicurazioni erano state date da Maurizio Martina, ministro dell’Agricoltura, a margine della protesta di centinaia di imprenditori agricoli qualche setti- L mana fa al valico del Brennero. I parlamentari dei Conservatori e Riformisti hanno raccolto subito le preoccupazioni di migliaia di imprenditori del settore, presentando un’interrogazione sulla proposta della Commissione Europea e chiedendo al governo quali iniziative si vogliano assumere a tutela dell’olio extra vergine di oliva. “Una proposta inaccettabile e fuori da ogni logica - hanno spiegato i deputati del movimento di Raffaele Fitto, Benedetto Fucci, Antonio Distaso, Nuccio Altieri, Roberto Marti, Gianfranco Chiarelli, Nicola Ciracìe Rocco Palese - perché in Italia ci saranno conseguenze disastrose dal punto di vista economico e dei consumatori per la concorrenza sul mercato di un prodotto ad un prezzo inferiore e di qualità non eccellente”. Ricordando la diffida europea nei confronti dell’Italia per la fine del divieto di “detenzione e utilizzo di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito per la fabbricazione di prodotti lattiero-caseari, un’altra eccellenza del Made in Italy agroalimentare che - hanno concluso i parlamentari di Cr corre gravi rischi”. 11 Giovedì 24 settembre 2015 DALL’ItALIA DISPOSTI CONTROLLI PER TUTTI GLI ALTRI E ANCHE PER IL PERSONALE DELL'ALBERGO, PAURA PER IL RISCHIO INFEZIONE Migrante con la tubercolosi, panico a Terzigno Il giovane è stato sottoposto a tac polmonare e broncoscopia, è grave ma stazionario medici della Asl hanno riscontrato che un migrante, S.M., 25 anni, proveniente dal Gambia, ospite di una struttura in via Zabatta a Terzigno è stato colpito da tubercolosi. Per lo straniero è stato disposto il ricovero all'Ospedale Umberto I di Nocera Inferiore. I sanitari hanno anche disposto controlli per tutti gli altri migranti che alloggiavano nell'albergo con lui. Sotto controllo anche i dipendenti, il rischio contagio non è da sottovalutare, anzi: la paura che la malattia si sia diffusa nella struttura è alta: il dottor Nicola Trinchese, epidemiologo della Asl Napoli 3 Sud, ha comunicato la vicenda a carabinieri e Comune. Il giovane, in condizioni gravi ma stazionarie, è stato sottoposto a una bronco- I scopia e a una tac polmonare, ed è stato posto in isolamento. Il problema non è di poco conto e il panico che si è diffuso è più che giustificato se si pensa che la tubercolosi è una malattia contagiosa che si trasmette per via aerea attraverso il "Mycobacterium tuberculosis" tramite saliva, dunque basta un colpo di tosse o uno starnuto per determinare un alto rischio di contagio: pochi bacilli bastano al diffondersi dell'infezione. Un altro grave aspetto è il fatto che il batterio può rimanere quiescente anche per anni: il sistema immunitario, infatti, potrebbe immediatamente reagire contro il batterio, il quale potrebbe rimanere silente e rifarsi vivo anche a distanza di anni, appena le difese immunitarie si abbassano. Il 10-15% delle persone che contraggono la malattia la sviluppano nel corso della propria vita e, cosa che amplifica il dramma, un individuo se non sottoposto a cure, può infettare tra le dieci e le quindici persone l'anno e nonostante sia una malattia curabile e prevenibile, viene considerata una delle emergenze sanitarie più drammatiche: l'Oms nel 1993 l'ha dichiarata emergenza globale e nel 2000 oltre 400 organizzazioni internazionali si sono impegnate sul tema lanciando un primo piano globale per fermarla, nel 2006 è arrivato poi un secondo piano. Come tipo di malattia, essa è associata al modus vivendi delle persone: l'abbassamento delle difese immunitarie può dipendere dalla scarsa igiene e malnutrizione. E infatti secondo l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite le categorie a maggiore rischio sono proprio quelle dei rifugiati. Emma Moriconi GENOVA Allarme bomba, intervengono gli artificieri. Ma era solo minestrone La segnalazione con una telefonata anonima, rinvenuta una pentola a pressione llarme bomba a Genova, nei pressi della stazione Piazza Principe, dove sono intervenuti gli artificieri. La segnalazione è arrivata alle forze dell'ordine attraverso una telefonata anonima: è stata rinvenuta una pentola a pressione su una linea di servizio all'altezza di via Buozzi, nei pressi di un parcheggio del personale delle Ferrovie e le Poste. La circolazione è stata interrotta su uno dei due binari che collegano la stazione e Sampierdarena, problema che ha avuto le sue ricadute naturalmente A sul traffico che ha registrato forti rallentamenti, soprattutto nella fascia oraria tra le 16,25 e le 17,55. Il comitato di sicurezza e ordine pubblico, con la presenza del prefetto Fiamma Spena e del questore Vincenzo Montemagno, ha dato il via libera alle operazioni di disinnesco. Un palazzo di via dei Fassolo, in cui abitano una quarantina di persone, dove è stata ritrovata la pentola a pressione, è stato evacuato e per consentire il disinnesco occorre disattivare acqua, luce e gas, e anche la circolazione nella via in oggetto, come pure in via Buozzi, è stata interdetta per ovvie ragioni di sicurezza. Sul posto sono intervenuti anche i Vigili del Fuoco. A quanto si apprende un agente della Polfer si sarebbe accorto dell'ordigno tra il binario morto e la massicciata. Nel tardo pomeriggio di ieri l'allarme è rientrato: gli artificieri hanno fatto brillare l'ordigno che è risultato vuoto. O meglio pieno di minestrone. Alle 18,50 circa è ripresa, dopo il nulla osta della Prefettura, la circolazione ferroviaria. LA VITTIMA, UN INDIANO DI 47 ANNI, È IN PROGNOSI RISERVATA Milano, sventra il coinquilino per una lite Una discussione per un paio di scarpe maleodoranti sfocia in tragedia: l'uomo è stato colpito ripetutamente con un coltello a solo 19 anni l'autore di un efferato delitto avvenuto a Milano a seguito di una lite per un paio di scarpe maleodoranti. La vittima è un Indiano di 47 anni: è stato sventrato con un coltello dal suo giovane coinquilino filippino, e ora è al Niguarda di Milano in prognosi riservata. La causa della lite, le scarpe puzzolenti H appunto, è quanto che hanno ricostruito i carabinieri. Erano circa le 6 del mattino quando si consumava la tragedia tra i due che, entrambi regolari e senza precedenti, coabitavano in un appartamento al primo piano di via Livigno 26, nella capitale lombarda. L'Indiano, a quanto pare, avrebbe espresso rimostranze al filippino per le sue scarpe dal cattivo odore, il giovane avrebbe reagito colpendolo con un coltello da cucina ripetutamente. Ad avvertire i carabinieri sono stati i vicini di casa. Al loro arrivo i militari dell'Arma hanno trovato il corpo dell'uomo riverso nel sangue, letteralmente sventrato e che riportava gravissime ferite da taglio in tutto il TORINO CASERTA 59enne ucciso a colpi di pistola S gomento a Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta: un uomo di 59 anni, Pasquale Guarino, è stato ucciso a colpi di pistola mentre stava lavorando in un fondo agricolo. tre uomini incappucciati si sarebbero avvicinati e avrebbero esploso contro di lui diversi colpi d'arma da fuoco. Sul caso indagano i carabinieri e la polizia, e non escludono al momento nessuna ipotesi: l'uomo è morto durante il trasporto nel- corpo. Andato più volte in arresto cardiocircolatorio, i sanitari sono riusciti a salvargli la vita ma la prognosi è riservata. I carabinieri hanno trovato il filippino che si era nascosto in solaio, sporco di sangue: forse voleva cambiarsi. È stato così arrestato con l'accusa di tentato omicidio e condotto nel carcere di San Vittore. l'ospedale di Santa Maria Capua Vetere . La tragedia è avvenuta tra San tammaro e Santa Maria Capua Vetere, nella zona agricola nei pressi del rione Sant'Andrea de' Lagni. Forse si è trattato di un tentativo di rapina. I colpi lo avrebbero raggiunto al braccio, alla gamba e al petto. Quest'ultimo sarebbe stato quello mortale, avrebbe infatti trapassato il polmone dell'agricoltore. Equitalia e Agenzia delle Entrate, 3 arresti per corruzione a Guardia di Finanza ha eseguito tre ordinanze di custodia cautelare a Torino nell'ambito di un'inchiesta per corruzione. Un dipendente dell'Agenzia delle Entrate in servizio a Moncalieri, un funzionario di Equitalia Nord e un commercialista sono ai domiciliari. Sono state effettuate L anche ventotto perquisizioni presso aziende e studi professionali che avrebbero a vario titolo beneficiato degli illeciti. A quanto avrebbero rilevato le Fiamme Gialle i tre avrebbero offerto aiuto ai contribuenti per risolvere i contenziosi con l'erario in cambio di denaro o favori. Avrebbero usato a tal fine anche le banche dati del fisco. L'accusa è di corruzione, istigazione alla corruzione e rivelazione di segreto d'ufficio. L'indagine è stata svolta dai militari del Nucleo Polizia Tributaria di Torino, coordinata dalla Procura torinese e nata da una segnalazione dell'Agenzia delle entrate di Torino. 12 Giovedì 24 settembre 2015 CONCORSI DI BELLEZZA E POLEMICHE MUSICA “Happy birthday”e il copyright che non c’è SOCIETA’ Miss ausiliaria o Miss staffetta partigiana? Le dichiarazioni della neoreginetta e la risposta di una mamma insegnante a vinto un concorso di bellezza e non un certamen storico letterario. Alice Sabatini, diciottenne neo incoronata Miss Italia, è riuscita però a far discutere. E non per il suo aspetto fisico. Alla domanda di uno dei giurati su quale fosse il periodo storico in cui le sarebbe piaciuto vivere, la fanciulla ha risposto:“Nel 1942, per vedere realmente la Seconda Guerra Mondiale. Sui libri ci sono pagine e pagine, io volevo viverla.Tanto sono donna, il militare non l’avrei fatto e me ne sarei rimasta a casa”. Su questa dichiarazione si sono scatenate una serie di polemiche e battute, alcune divertenti altre un po’ meno. C’è stato chi, a sinistra, ha parlato di “corona di vergogna” per una scelta di tempi quantomeno infelice, ed ha ricordato all’incauta Miss figure di donne che, pur non avendo imbracciato un fucile hanno sofferto le violenze nazifasciste. Altri hanno scherzato, pubblicando sui social immagini ritoccate che la ritraggono accanto ai personaggi di quegli anni. Qualcuno ha invece sottolineato che Alice, in un secondo tempo, ha precisato che sua nonna le parlava spesso di quel periodo e per questo lei si è detta curiosa di viverlo in prima persona. Alla neoeletta Miss, che in un periodo H a canzone più cantata del mondo è “Happy Birthday to you”. Composta dalle sorelle Patty e Milred Hill, maestre d’asilo del Kentucky, fu pubblicata per la prima volta nel 1893 dalla Clayton F. Summy. Originariamente aveva un altro titolo (“Good morning to all”) ed un testo differente, scritto come saluto degli insegnanti verso gli studenti. La nuova versione, di cui non si conosce l’autore, ha cominciato a diffondersi all’inizio del Ventesimo secolo. Eseguita in 143 film, è stata tradotta in almeno 18 lingue In questi giorni la celebre melodia, oggetto da sempre di controversie legali relative ai diritti di autore, è al centro di un vero e proprio colpo di scena: un giudice federale di Los Angeles ha infatti stabilito che il copyright della stessa, oggi in mano alla Warner Chapel Music, non è L valido. Il gruppo editoriale aveva acquisito i diritti nel 1988 dietro pagamento di 15 milioni di dollari al Birch Tree Group, succeduto a sua volta alla Clayton F.Summy Co., originaria proprietaria di Happy Birthday. Entrando nel dettaglio della decisione del magistrato, la sentenza stabilisce che il copyright registrato dalla Clayton nel 1935 (riguardante entrambe le versioni della canzone) garantisce i diritti soltanto per alcuni tipi di arrangiamento ma non per il brano in sé. Ne consegue che i successivi proprietari (in ultimo la Warner) non avrebbero potuto acquistarlo. “Happy Birthday” è dunque libera dai diritti: fatto non da poco e posta in gioco elevatissima, se si tiene conto che – stando a diverse fonti – le royalties in questione sono pari a circa 2 milioni di dollari CdG l’anno. di banalità televisiva come il nostro ha quantomeno la giustificazione dell’ingenua superficialità, una mamma e maestra ha scritto una lettera, che risponde alle sue considerazioni in modo semplice e diretto: “Cara signorina Alice, mi rivolgo alla sua mente (al suo bellissimo volto e corpo no, non ne ha bisogno, e mi rallegro per lei: in un'epoca dove la bellezza è tutto e l'apparire è vincente, Lei ha certo una carta da giocare in più). Anche una donna come lei, se fosse vissuta allora, avrebbe potuto scegliere di arruolarsi nel Servizio ausiliario femminile, oppure tra le staffette partigiane, secondo l’inclinazione valoriale. Appena la sua avventura sotto i riflettori sarà terminata, riprenda a studiare, cercando di recuperare, oltre le nozioni, anche il senso di dolore e scelte differenti operate dagli italiani in quel periodo. La bellezza passa, ma non passano i valori e la cultura. Poi mi saprà dire se, ad un'attenta rilettura della storia, sarebbe diventata un'Ausiliaria o una staffetta partigiana. La saluto augurandole di rappresentare l'Italia come potrà. Io, che non sono appassionata di concorsi di bellezza ma di libri di storia - conclude Barbara Spadini - vedo altra bellezza: quella del sacrificio dei diciotto anni non nella ginnastica e nella dieta, ma nella difesa dell'onore”. Cristina Di Giorgi SOCIAL E CONTROVERSIE LEGALI Il Belgio porta Facebook in tribunale per i cookie L’avvocato dell’accusa “Spia gli utenti come la Nasa e ne calpesta i diritti” l Belgio porta facebook in tribunale con l’accusa di calpestare i diritti alla privacy dei cittadini europei. La notizia arriva dal quotidiano Guardian, che cita le dichiarazioni dell’avvocato Debusseré, rappresentate della commissione belga per la Privacy (Bpc). Secondo lui il social network fondato da Mark Zuckebeg “spia gli utenti proprio come ha fatto la Nasa, però in modo diverso”. E non solo: ad essere in qualche modo controllati, secondo un report redatto dalla Bpc, sarebbero non solo coloro che hanno un profilo (cioè circa un miliardo e trecentomila persone in tutto il mondo), ma anche coloro che, pur non essendo iscritti, sono in qualche modo entrati in contatto con la piattaforma. La “colpa” di tutto sarebbe dei cookie, che per i non addetti ai lavori sono quei file capaci di riconoscere chiunque torni su un determinato sito internet, in modo tale da proporre pubblicità e contenuti mirati. Un “trucco” tecnico che permetterebbe a Facebook di intercettare qualsiasi persona che naviga su internet, in violazione d ogni I regola sulla privacy prevista dalle leggi europee. Dal canto suo il social network di Menlo Park nega ogni accusa e si difende rilanciando. “Mostreremo in tribunale - ha dichiarato un portavoce della società che gestisce la piattaforma - come la nostra tecnologia protegga le persone dallo spam, dai malware e da altri attacchi e sia perfettamente conforme alle normative comunitarie. Più volte - hanno fatto sapere ancora da Facebook - abbiamo offerto il nostro contributo al garante belga per risolvere queste preoccupazioni. Ma invece preferiscono portarci in tribunale sostenendo accuse false”. Il rischio, in caso di decisione a favore dell’accusa, è di una multa molto salata (si parla di 250mila euro al giorno, circa 91 milioni l’anno).. Stella Spada