L`EUROPA DECIDE... DI NON DECIDERE La Commissione

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L`EUROPA DECIDE... DI NON DECIDERE La Commissione
Anno IV - Numero 225 - Giovedì 24 settembre 2015
Direttore: Francesco Storace
Roma, via Giovanni Paisiello n. 40
Politica
La polemica
Cultura
Riforme: rischio
blocco al Senato
Concerto del Liga
ma soldi al Pd
Record per il libro
su Donna Rachele
A pag 2
A pag 4
Moriconi a pag 8
DOPO LA PANTOMIMA DEL “RICOLLOCAMENTO”, NUOVI INCONTRI AL VERTICE
L’EUROPA DECIDE...
DI NON DECIDERE
L’
La Commissione: “Provvedimento vincolante per tutti. Nessuno può rifiutarsi”
Unione europea,
dopo aver approvato
– con non poche difficoltà - il piano per
il “ricollocamento” di
120 mila migranti da Italia e Grecia
in altri Paesi europei, si trova ancora
a discutere della questione. “La
decisione – ha precisato il vicepresidente della Commissione Ue
– è vincolante per tutti e nessuno
può rifiutare il numero di rifugiati
assegnati”. Ma non si può comunque non tener conto delle ripercussioni politiche provocate dal
voto contrario del cosiddetto blocco dell’Est (Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria e Romania).
Per quanto riguarda in particolare
l’Ungheria, il premier Orban ha
dichiarato che si atterrà al piano
di ricollocamento, ma che comunque
chiederà chiarimenti dopo le condanne
ricevute per la gestione dei migranti
perché “è la prima volta – ha commentato - che gli Stati membri vengono
biasimati perché hanno una posizione
diversa”. Una posizione senz’altro piuttosto dura quella ungherese (un documento recentemente approvato dal parlamento di Budapest ha infatti etichettato
come “irresponsabili” le politiche dell’Ue in fatto di immigrazione) ma sicuramente ragionata. Che si traduce, tra
l’altro, in proposte concrete, che l’Ungheria ha formalizzato e presentato al
vertice dei 28 tenutosi a Bruxelles nel
pomeriggio di ieri. Secondo il piano
ungherese, i rifugiati andrebbero accolti
in campi realizzati nei loro Paesi o nelle
immediate vicinanze di essi (non in
Europa quindi), finanziati e gestiti direttamente dall’Ue. Che dovrebbe inoltre
provvedere ad istituire contingenti comuni per la difesa delle frontiere. In
ogni caso, a prescindere dal confronto
politico e dalle eventuali soluzioni, l’Ungheria ha iniziato i lavori per la costruzione di un nuovo muro al confine con
la Croazia in cui, soltanto ieri, sono arrivati quasi novemila profughi (44 mila
totali nell’ultima settimana). Esempio
questo seguito anche dalla Slovenia.
Dal canto suo la Slovacchia, per bocca
del premier Robert Fico, ha annunciato
ufficialmente che ricorrerà legalmente
contro la decisione presa in seno all’Unione europea sulla redistribuzione
dei migranti. E non sarà seguita nell’iniziativa, come anticipato dalle autorità
di Praga, dalla Repubblica ceca. Altre
voci critiche nei confronti del modo in
cui è stata gestita l’emergenza migranti
arrivano dalla Gran Bretagna.
Quanto alle istituzioni europee, il presidente della Commissione Ue Junker
ha diffuso una nota in cui afferma che il
voto sul ricollocamento “è stato un
primo passo storico, genuino e lodevole.
Ma non può essere la fine della storia.
E’ tempo di ulteriori azioni coraggiose,
determinate e concordate” per affrontare la crisi. Impegno questo che indubbiamente necessita di risorse finanziarie: “la Commissione non ha i
mezzi per far fronte da sola alla situazione” ha detto in proposito il vicepresidente Timmermans, aggiungendo che
“gli Stati membri devono assumersi le
loro responsabilità e onorare i loro impegni, soprattutto finanziari”.
DOPO LO SCANDALO DELLE EMISSIONI TRUCCATE E IL TRACOLLO IN BORSA
IL CENTRODESTRA CHIEDE ALLA MAGGIORANZA
MODIFICHE INNOVATIVE, I 5STELLE TACCIONO
GRILLINI
SENZ’ACQUA
Spettacolare silenzio alla Pisana
su una legge scritta su dettatura governativa
di Francesco Storace
e ieri fosse capitata alla
Pisana una delegazione
di turisti curiosi, non
avrebbe creduto ai suoi occhi
o si sarebbe stupita dello spettacolo. No, niente risse, ma
la bellezza del silenzio immorale di marca grillina.
Non succede tutti i giorni, in
effetti, di vedere ammutoliti
ai loro banchi i consiglieri
eletti nel nome di Beppe Grillo,
tanto più nella discussione su
un tema che un tempo avrebbe
visto l’esibizione della loro
volontà di lotta: era in discussione la legge sull’acqua,
dopo che il governo Renzi ha
rinviato alla regione, con un
timbro di incostituzionalità,
la precedente normativa approvata dal Lazio sull’onda
della mobilitazione popolare
e della legge proposta dai comitati civici.
I consiglieri 5 stelle sono intervenuti una sola volta in due
giorni di discussione e per
centoventi secondi, soprattutto
per distribuire un po’ di insulti
verso il centrodestra e chi si
permetteva di notare il loro
rumoroso silenzio, che fa pensare ad inconfessabili intese
con la maggioranza di centrosinistra.
Dicono di voler far approvare
in fretta una legge voluta dai
cittadini. Che ieri alla Pisana
non si sono visti.
Una legge che peraltro anche
S
il centrodestra è pronto a votare
nel nome del principio della
tutela dell’acqua come bene
pubblico. Con la differenza che
rispetto al centrosinistra e ai
grillini vogliamo migliorare discutendola. Quando si è preferito andare di corsa è arrivato
lo stop del governo. E ora hanno la pretesa di individuare
con penna rossa e penna blu
gli errori altrui.
Da chi dice di stare all’opposizione ci saremmo aspettati
ben altro. Ad esempio, la contestazione alla giunta Zingaretti
di un atteggiamento acquiescente nei confronti di Renzi
e del suo governo: se all’esecutivo nazionale non sta bene
una legge regionale, non è
detto che debba essere la regione a capitolare. Invece, si
è abbandonata al suo destino
l’iniziativa popolare proposta
dai comitati e ci si è rintanati
a scrivere le nuove norme
sotto dettatura governativa anziché difendere con coraggio,
autonomia e responsabilità le
proprie ragioni di fronte alla
Corte costituzionale.
Una posizione rassegnata,
dunque, quella del centrosinistra, ed è ridicolo che i Cinque stelle l’abbiano affiancata,
tra l’altro vergognandosene
con il silenzio d’aula. Quando
la prossima volta intoneranno
la litania sul silenzio altrui,
sarà facile rispondere. Parlano
solo per convenienza, non per
convinzione.
SERIE A: BENE LA LAZIO, MALE LA ROMA. JUVENTUS FERMATA DAL FROSINONE
Wolkswagen, l’ad scende dall’auto L’Inter non si ferma, sale la Fiorentina
lla fine ha ceduto. Dopo
le scandalo scoppiato negli Stati Uniti sul software
che truccava le emissioni dei
veicoli diesel, e che rischia ora
di travolgere pure il governo tedesco, Martin Winterkorn s’è
dimesso. L’amministratore delegato di Volkswagen lascia, ma
ribadisce la sua totale estraneità
ai fatti contestatigli. Sulla stessa
lunghezza d’onda, l’esecutivo di
Berlino, che ha negato di essere
stato a conoscenza delle violazioni delle norme.
Tuttavia in Germania continua
a montare la polemica, con il
caso che imbarazza la Merkel.
Accusata di essere al corrente
circa le vicende della più grande
casa automobilistica in Europa,
A
un colosso che dà lavoro a oltre
600 mila persone e contribuisce,
in maniera determinante, al Pil
di Berlino. Eppure secondo un
quotidiano tedesco, il “Die Welt”,
che ha rivelato di essere in possesso di uno scottante documento che prova come il governo fosse al corrente del grave
problema poi esploso dall’altra
parte dell’Atlantico, perfino le
autorità di Bruxelles sarebbero
state informate delle presunte
malefatte. Anche la Cancelliera
tedesca è nel mirino della critica.
Tornando a Winterkorn, il manager s’è detto “stupefatto dell’accaduto”, ribadendo di non
aver commesso mai “alcuna irregolarità”. Tant’è, paga per tutti.
E adesso è caccia ai dirigenti
colpevoli. Con il presidio del
Consiglio di sorveglianza di Volkswagen che ha annunciato una
commissione speciale esterna
a cui saranno affidate le indagini
sui responsabili delle manipolazione dei dati. Che verranno
licenziati in tronco e finiranno
nel mirino della giustizia penale.
Mentre il titolo del gruppo continua a rimbalzare in Borsa, lo
scandalo costa al fondo del Qatar, il terzo azionista dopo Porsche holding e il Land della
Bassa Sassonia, ben 3,8 miliardi
di valore della partecipazione
andati in fumo. Tra dimissioni
e accuse rivolte alla Merkel, il
caso Volkswagen continua a tenere banco. E promette altri clamorosi colpi di scena.
a quinta giornata del campionato
di serie A ancora nel segno
dell’Inter: quinta vittoria consecutiva, questa volta contro il Verona
e sempre con il minimo scarto,
grazie al gol di Felipe Melo. Alle
spalle sale la Fiorentina, che rifila il
più classico dei 2-0 ad un inconsistente Bologna. Al terzo posto sale
il Sassuolo, che oramai non è più
una sorpresa: sbancata Palermo con
un gol di Floccari. Prima sconfitta
per il Torino, battuto fuori casa dal
Chievo 1-0. Male la Roma, superata 2-1 fuori casa
dalla Sampdoria, decisiva un’autorete di Manolas a
5’ dalla fine. Risorge invece l’altra romana: il ritiro
ha fatto bene alla Lazio di Pioli che rimanda a casa
il Genoa con due gol sul gobbone, di Djordjevic il
primo, di Felipe Anderson il secondo.
Ma l’impresa della serata è del Frosinone, che
coglie il suo primo punto assoluto in serie A
L
andando a pareggiare nientemeno che a Torino
contro la Juventus: gol di Zaza nella ripresa, su
svarione di Blanchard, ma poi proprio il difensore
ciociaro in pieno recupero mette dentro di testa la
palla del pareggio. Non male anche l’altra neopromossa Carpi, che pure raccoglie un pari contro il
Napoli. Domani sera l’ultima partita, con il posticipo
tra Empoli e Sampdoria.
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Giovedì 24 settembre 2015
AttuALItA’
CALDEROLI HA PRESENTATO OLTRE 80 MILIONI DI EMENDAMENTI. GRASSO SPERA IN UN RIPENSAMENTO
Riforme, il Senato a rischio blocco
Intanto maggioranza e minoranza pd sembrano più vicine ad un accordo
iventa un rebus, degno della
migliore Settimana Enigmistica,
risolvere il nodo sui tempi che
adesso serviranno per l’esame
del ddl Boschi, alla luce della
presentazione di ben 82 milioni (ma sarebbero addirittura 85, secondo quanto
precisato più tardi dal diretto interessato)
da parte del vice presidente del Senato,
il leghista Roberto Calderoli
La discussione generale si è conclusa a
notte fonda, ma ben difficilmente oggi
sarà possibile passare già alla fase dell'illustrazione degli emendamenti. E tanto
meno sarà possibile passare al ddl sulle
unioni civili (comunque già inserito in
calendario) perché la commissione Giustizia non ha ultimato le votazioni.
La norma regolamentare consente anche
la cosiddetta ''regola del canguro'', cioè
la possibilità di fare dei ''salti'' nelle votazioni e procedendo quindi con gli accorpamenti degli emendamenti. Il comma 4 dell''articolo 102 infatti prevede
che "Il presidente ha facoltà di modificare
l'ordine delle votazioni quando lo reputi
opportuno ai fini dell'economia o della
chiarezza delle votazioni stesse".
E ieri sera è intervenuto direttamente il
presidente del Senato: "Non permetterò
che il Senato sia bloccato da iniziative irresponsabili di questa portata e assumerò
tutte le misure necessarie per consentire
almeno in aula il dibattito nel merito", ha
detto Pietro Grasso. "Milioni di emenda-
CAMMINO SEMPRE PIÙ TORMENTATO
D
Unioni civili e utero in affitto:
altre accuse alla Cirinnà
l blocco del ddl Boschi
potrebbe in qualche
modo favorire un accordo
sulla questione delle unioni
civili, visto che anche il ddl
Cirinnà andrà incontro a tempi lunghi. Di questo è convinto
Maurizio Sacconi, presidente
della Commissione Lavoro
al Senato che auspica adesso
“una mediazione finalizzata
ad una legge largamente
condivisa e come tale utile a
creare un clima di maggiore
rispetto per la dignità di tutte
le persone e di isolamento
dei residui comportamenti
omofobi".
Ma altre polemiche ‘incombono’ sulla questione dell’utero in affitto, come riferisce
Lucio Malan, di Forza Italia:
“Il Pd ha respinto il mio emendamento volto a prevenire la
pratica dell'utero in affitto,
che prevedeva come impedimento a contrarre una unione civile l'aver privato il figlio
I
menti sono una offesa alla dignità delle
istituzioni che ho difeso da ogni attacco.
Soltanto riordinare e valutare l'ammissibilità
di questi emendamenti richiederebbe
anni e anni di lavoro. Ho pertanto invitato i
proponenti a esercitare il proprio sacrosanto
diritto di opposizione in modo ragionevole
affinché in aula si possano discutere e votare gli emendamenti nel solo interesse
dei cittadini", ha concluso Grasso.
Intanto l’altra notte la maggioranza ha
raggiunto un accordo e depositato tre
emendamenti al ddl, firmati da Anna Finocchiaro e poi dai capigruppo di mag-
gioranza Zanda, Schifani e Zeller. L’intesa
riguarda l’elettività dei senatori, il tema
delle funzioni del Senato e i giudici costituzionali. I senatori saranno decisi “in
conformità alle scelte espresse dagli
elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi,
secondo le modalità stabilite dalla legge”.
L’emendamento, in cui manca peraltro
quasi riferimento ad eventuali ‘listini’,
dispone che i futuri senatori saranno
eletti dai consigli regionali che dovranno
tenere conto “delle scelte” fatte dagli
elettori al momento del voto.
di uno o entrambi i genitori
naturali attraverso la corresponsione ad essi di un compenso o mediante atti illeciti.
Senza battere ciglio, i senatori
del partito di Renzi hanno
respinto l''emendamento", denuncia Malan, che poi aggiunge: "Mi sono anche reso
disponibile a ritirarlo se la
relatrice Cirinnà avesse proposto qualche altra soluzione
per prevenire l''odiosa pratica
che riduce donna e bambino
a merce. Ma la relatrice non
ha neppure ritenuto di prendere la parola. Gli esponenti
del Pd hanno dunque un bel
dire che la legge non introduce l'utero in affitto, quando
in realtà lo legittima, lo incentiva e lo premia consentendo a chi lo pratica di far
diventare ''padre'' chiunque
egli desideri, togliendo al
bambino anche la speranza
di poter avere un giorno una
madre adottiva”
MENTRE LA DE GIROLAMO TORNA SULLA SCELTA DI RIENTRARE DA BERLUSCONI: “ALFANO NEL PD”
In sette lasciano Forza Italia per Verdini
ette deputati hanno lasciato
Forza Italia e sono passati
col nuovo movimento di
Denis Verdini, anche lui transfuga
da Silvio Berlusconi. Si tratta dei
deputati Ignazio Abrignani, Luca
d'Alessandro, Monica Faenzi, Giuseppe Galati, Giovanni Mottola,
Massimo Parisi e Saverio Romano, che hanno ufficialmente
comunicato il loro passaggio al
gruppo Misto nella componente
del Maie (Movimento associativo
italiani all'estero), che nel frattempo ha cambiato la propria
denominazione in Alleanza Liberalpopolare-Autonomie (Ala)-Movimento associativo italiani all'estero (Maie).
Responsabile della componente
S
OGGI LA MOZIONE ALL’ESAME DEL MUNICIPIO XI DI ROMA
resta Ricardo Antonio Merlo,
presidente Maie, mentre a Saverio
Romano è stato affidato il compito di responsabile del coordinamento tra il gruppo parlamentare di Ala al Senato e la componente Ala della Camera dei
deputati.
In Forza Italia, come già riportato
ieri, è invece tornata Nunzia De
Girolamo che. intervenuta al programma “Un giorno da pecora”
su radio2, è tornata sulla sua
scelta: "Sono andata via da FI per
dei motivi precisi. Poi Ncd ha
cambiato la ragione sociale ed è
diventata NCS, ovvero Nuovo Centrosinistra. Credo che saranno
annessi a Renzi, a sentire le dichiarazioni di Quagliariello”. Alfano
Una strada per Giorgio Almirante
A
pochi giorni dalla chiusura dell'Anno Almirantiano, avvenuta giovedì scorso alla Camera dei Deputati con l'omaggio ed il saluto del
Presidente della Repubblica Sergio
Mattarella, il Consiglio di Arvalia (XI
Municipio di Roma) oggi discuterà la
mozione proposta dal Gruppo di Fratelli
d'Italia sulla possibilità di intitolare una
strada nello stesso Municipio della Capitale al fondatore e leader missino,
come sottolinea in una nota Valerio Garipoli, capogruppo di Fratelli d'Italia
nel Municipio XI.
"La mozione – aggiunge Garipoli segue e chiude il ciclo di iniziative, de-
cine di eventi in tutta Italia e alcuni
convegni di carattere nazionale, promosse dalla Fondazione An e dalla Fondazione Giorgio Almirante per ricordare
la figura dello storico fondatore del
Msi e l'attualità del suo pensiero nel
centenario della sua nascita".
"Ci auguriamo - conclude Garipoli che tutti i consiglieri di maggioranza
ed opposizione sappiano apprezzare
il gesto d'apertura dell'atto, accogliendo tale richiesta ed opportunità, così
come venne fatto in occasione dell'intitolazione di un Viale all'interno
di Villa Bonelli per la figura di Aldo
Moro il 25 giugno 2015".
dunque entrerá nel Pd? "Certo.
Ovviamente Alfano si fida di Renzi,
così come si fidava Berlusconi,
che poi è stato fregato sul Patto
del Nazareno". E Berlusconi, è
stato ancora chiesto alla De Girolamo, l'ha perdonata per il 'tradimento'? "No, non ce n'era bisogno.
Silvio ha compreso. E poi perdono
è una parola troppo grande. E
ora io sto passando dalla comoda
maggioranza, dove di posti al sole
me ne erano stati offerti, alla minoranza”.
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Giovedì 24 settembre 2015
ATTUALITA’
RIFORMA DEL PROCESSO PENALE E DELEGA SULLE INTERCETTAZIONI, ARRIVA IL VIA LIBERA DELLA CAMERA
Il governo incassa la fiducia,
ma le polemiche lo travolgono
Lega e M5s sulle barricate, tra deputati imbavagliati e l’accusa al Pd di voler proteggere la casta e i “ladri”
Aumentano le pene per il reato di voto di scambio politico-mafioso - Ora la palla passa al Senato
di Marco Zappa
ntercettazioni. Ma non solo.
Cambia il processo penale,
con la Camera che ha approvato la riforma (con 314
sì, 129 no e 51 astensioni)
tanto voluta dall’esecutivo Renzi. In
attesa del passaggio decisivo al Senato, ecco il primo via libera per un
decreto che lascia scontenti praticamente tutti. Diversi schieramenti
politici, magistrati e avvocati. Con il
governo che ha raggiunto l’obiettivo
di avere in mano la delega che permette di fare anche un decreto grazie
alla quale Palazzo Chigi può scrivere
prescrizioni sull’uso che i giudici
possono fare delle intercettazioni.
Che elimina l’udienza filtro, durante
la quale togati e legali duellavano
per decidere quali “captazioni” potevano essere utilizzate e quali invece
andavano stralciate. Ed esclude la
pubblicazione di quelle che riguardano persone occasionalmente coinvolte nelle indagini. E quindi che
non hanno alcuna rilevanza penale.
Il tanto contestato articolo 29 del
dll, quello che riguarda appunto il
capitolo intercettazioni, ha fatto letteralmente insorgere il M5s. Con i
deputati pentastellati che si sono
I
coperti le bocche con dei bavagli,
rifiutandosi di toglierli nonostante
le ripetute sollecitazioni della presidente Boldrini. E hanno attaccato
il Pd, accusato di volere proteggere
la casta e i “ladri”.
Tutto cambia affinché nulla cambi.
Perché le registrazioni o le riprese
effettuate in maniera fraudolenta potranno essere utilizzate dal giornalista, purché ciò serva ad esercitare
il diritto di cronaca. Sarà invece punibile con la reclusione fino a quattro
anni la “diffusione, al solo fine di re-
care danno alla reputazione o immagine altrui, di filmati audiovisivi
o registrazioni di conversazioni, anche telefoniche, svolte in sua presenza e procurate illegalmente”.
La punibilità sarà invece esclusa
quando “le registrazioni e le riprese
sono utilizzate nell’ambito di un procedimento amministrativo, giudiziario, o per l’esercizio del diritto di
difesa oltre a quello di cronaca”.
Durissimo, l’attacco della Lega. Con
il deputato Nicola Molteni che ha
parlato di una “truffa inutile e dan-
nosa”. E non di una riforma penale.
“Con il Parlamento che discute di
intercettazioni e nuovo Senato mentre
da anni dimentica gli esodati. E’ il
chiaro segno di una sinistra che vive
fuori dal mondo, che ha scelto di
stare con i criminali e i clandestini.
Abbandonando le vittime e i più
deboli, diventati un peso per i renziani. Noi siamo stanchi di tutto questo
e ci prepariamo a liberare il paese”.
Nessun commento da Forza Italia,
che ha preferito astenersi dalla votazione.
Ecco come “cambia” invece il processo penale.
Crescono le pene per il furto in abitazione (sarà da 3 a 6 anni), furto
aggravato (da 2 a 6), rapina (da 4 a
10). Aumentano pure quelle per il
tanto contestato voto di scambio politico-mafioso, che dagli attuali 4-10
passerà a 6-12. Altre, le “novità” introdotte. Nei “crimini” procedibili a
querela, il giudice dichiara estinto
il reato, sentite le parti e la persona
offesa, quando l’imputato ripara interamente il danno mediante restituzione o risarcimento ed elimina
le conseguenze del “delitto”.
Nel corso delle indagini preliminari
per i reati di mafia, il giudice può
differire invece il colloquio con l’ar-
restato con il proprio avvocato per
un massimo di cinque giorni.
Dovranno essere più rigorosi i motivi
di appello. Si allargano le ipotesi di
annullamento senza rinvio per quelli
per Cassazione. Una volta che il giudizio abbreviato è stato chiesto e
accettato dal giudice non potranno
più essere riproposte eccezioni di
competenza territoriale. Un altro colpo a sfavore degli avvocati.
Il rinvio a giudizio o l’archiviazione
dovranno essere chiesti dal pm entro
tre mesi, prorogabili di altri tre dal
pg della corte d’appello se si tratta
di casi complessi. Per i delitti di
mafia e terrorismo il termine sale
automaticamente a dodici.
Ampliato il ricorso ai collegamenti
in video nei processi di mafia e terrorismo, con l’esecutivo delegato a
risistemare l’ordinamento penitenziario facilitando il ricorso alle misure
alternative. Dai benefici, restano
esclusi i condannati all’ergastolo
per mafia e terrorismo oltre che i
casi di eccezionale gravità e pericolosità.
La chiamano riforma del processo
penale.Si tratta invece dell’ennesima
occasione persa per migliorare un
sistema che fa acqua da tutte le
parti.
SINGAPORE META PREFERITA DI QUELLI CHE LASCIANO LA PATRIA. DA NOI, INVECE, NON VUOLE VENIRE NESSUNO
Espatriare per vivere in Italia? No, grazie
E i cervelli in fuga di mezzo mondo oramai preferiscono l’Asia alla vecchia e malridotta Europa
ara Italia, ti scrivo. E ti
snobbo. Nonostante tu
abbia le città più belle
al mondo, costellate di paesaggi e opere d’arte che fanno
impallidire il resto del mondo.
E’ questa la cartolina inviata
al Belpaese dagli expat. Abbreviazione di expatriate, gli
espatriati. Quelli che lasciano
per un po' o per sempre la
nazione di cui hanno ancora
in tasca il passaporto. Un nomignolo che va molto di moda
in questi tempi moderni, che
ha riscosso molto successo.
Sono oltre quattro milioni gli
ex della patria nostra, lasciati
andare senza neanche un arrivederci. In cerca di fortuna
e lavoro altrove. Che nella
terra natia hanno lasciato il
cuore e gli affetti. E basta. Costretti ad andarsene e a scavalcare la linea che divide
due modi opposti di vivere,
abbandonare un ambiente sociale percepito come frustrante, ingiusto, incerto per trovarne uno organizzato, sicuro,
gratificante.
Non solo chi c’è nato, ma anche chi non c’è mai stato sembra ripudiare l’Italia. Fanalino
di coda, al penultimo posto
(38°) della classifica Hsbc.
C
L’ottava edizione di quell’indagine effettuata tra oltre 20
mila espatriati in tutto il mondo.
Come rivela ItaliaOggi, è Singapore la meta preferita dai
cervelli in fuga. Con l’Europa
che ormai non più sorprendentemente viene preferita
all’Asia. La città-stato offre una
migliore qualità di vita rispetto
al paese di origine, un alto livello di sicurezza e condizioni
favorevoli a un miglioramento
della carriera. La Nuova Zelanda, che vince il derby con
l’Australia, garantisce invece
il meglio in termini di “esperienza”: qualità della vita e facilità di integrazione.
Unica a tenere alta la bandiera
Europea è la Svezia, che ammaina quella tedesca e dà il
meglio di sé nella categoria
“famiglia”: servizi per l’infanzia, opportunità per i bambini.
Neanche a dirlo la Svizzera,
decima in classifica, è prima
per quel che concerne l’economia; livello di redditi, tenore
di vita. Altissimo.
Peggio di noi, solo il Brasile.
Finiamo ancora sul secondo
gradino più basso del podio.
Ennesima maglia nera per un
Paese che offre poche opportunità. Il torrente in fuga dal-
DISAGI PER 190MILA LAVORATORI EX-LSU
Ritardi nei pagamenti
per le pulizie nelle scuole
li ex Lsu impiegati nei
servizi di pulizia e decoro
delle scuole (190mila in
tutta Italia) interessati dall'ennesimo ritardo nell'erogazione
dei finanziamenti ministeriali. E’
l’allarme lanciato dal sindacato
Filcams: manca ancora all'appello
l'ultima tranche dei 170 milioni
di euro previsti per il progetto
"Scuole Belle", definita nel piano
industriale del marzo 2014 e
confermata il 30 luglio scorso
al termine di una lunga trattativa
tra i sindacati, i ministeri del Lavoro e dell'Istruzione ed il sistema
delle imprese. Il negoziato, infatti,
aveva assicurato la copertura finanziaria fino al mese di marzo
2016 con l'erogazione in tempi
brevi delle risorse destinate ai
servizi pulizia e decoro scolastico.
"Inevitabili le ripercussioni
sull''occupazione ed il reddito
dei lavoratori- affermano le sigle
sindacati di Cgil, Cisl e Uil del
comparto - per i quali, nel periodo
G
l’Italia ha a che fare con l’economia. Ma non solo. Con un
modo di vivere vecchio, ingiusto, clientelare. Con le nuove
patrie che hanno il sapore
della terra promessa dove
scorre felicità.
L’Italia va a fondo e rappresenta
anche per gli stranieri un paese ormai allo sbando. Dove
farci una vacanza. E basta.
Non esistono più i Paradisi
(sulla carta), solo i posti dove
si sta bene. Meglio la normalità,
anche se a migliaia di chilometri di distanza, che l’assurdità. Dove non servono le raccomandazioni per lavorare,
ma le qualità.
Cara Italia, ti scrivo. Mi manchi.
Ma neanche poi tanto. Firmato:
Marcello Calvo
expat.
luglio-settembre 2015, si è dovuto ricorrere agli ammortizzatori
sociali". Inoltre, la misura della
cassa integrazione in deroga definita non sarà sufficiente e i
sindacati escludono che si possa
gestire ulteriormente le mancate
ore di lavoro con la banca delle
ore finalizzata alla compensazione
del reddito dei lavoratori. Una
condizione aggravata, aggiunge
la Filcams, anche dalla "riduzione
delle attività richieste a fronte
della ridefinizione degli Ata accantonati, di una riorganizzazione
di alcuni circoli e direzioni didattiche che hanno soppresso i
servizi di pulizia "nonché una
comunicazione inviata dal Miur
alle scuole, che differentemente
dagli anni scorsi, non vincola le
risorse per l'esclusivo acquisto
di tali servizi, diversamente da
quanto definito negli accordi intercorsi con le scriventi e ripresi
nei dispositivi normativi conseguenti".
4
Giovedì 24 settembre 2015
ATTUALITA’
REGGIO EMILIA: È BUFERA SULLA GESTIONE DEL CAMPOVOLO PER IL GRANDE EVENTO CON LIGABUE
Certe notti (di concerti) i soldi vanno al Pd?
La denuncia: parcheggi, area tende e alcuni ristori curati da due società vicine al partito
l Partito democratico di Reggio Emilia finisce di nuovo
nella bufera per la gestione
del Campovolo. Dopo la querelle sui profughi impiegati
come volontari alla festa del partito
(che si svolge nella stessa grande
area), finiscono ora sotto accusa gli
introiti che sarebbero arrivati al
partito per le attività svolte durante
il concerto di Luciano Ligabue, te-
I
nutosi con grande successo (oltre
centomila i partecipanti) sabato
scorso 19 settembre. Si tratterebbe
di oltre 130.000 euro per la gestione
parcheggi, dell'area tende e di alcuni punti ristoro dell'evento, servizi
svolti dalle società Aliante e Festareggio, riconducibili al partito, e
dichiarati dall'ex tesoriere democratico Ermete Fiaccadori.
Il caso è stato sollevato dai consi-
glieri comunali reggiani Norberto
Vaccari, Paola Soragni e Alessandra
Guatteri, del gruppo cinque stelle,
che hanno preannunciato un’apposita interrogazione, oltre a voler
chiedere la convocazione di un
Consiglio aperto "per discutere di
questi aspetti e anche di quelli urbanistici, essendoci diverse criticità.
Al tempo stesso- aggiungono i tre
consiglieri comunali - stiamo svolgendo verifiche legali sul fatto che,
in assenza di una comunicazione
preventiva su a chi sarebbero andati
gli introiti dell''area parcheggi, tende
e alcune zone ristoro, sia stata violata
la legge sul finanziamento ai partiti".
Sottolineando poi, da un punto di
vista più marcatamente politico, che
"magari non tutti i fans di Ligabue
volevano finanziare (senza saperlo)
il partito di Matteo Renzi". Ma alla
denuncia viene aggiunto anche il
fatto che, per motivi di viabilità
sono stati chiusi diversi "stalli blu"
(parcheggi pubblici a pagamento)
nelle vie adiacenti all''area del concerto "con mancato introito per le
casse pubbliche del Comune".
Le domande, sempre secondo i
consiglieri, "sono legittime, in quanto questi eventi hanno avuto la collaborazione tra l'altro del Comune
e della Regione. Almeno i concerti
alle vecchie Feste dell'Unità erano
molto più trasparenti. In quanto sapevi dove andavi e chi finanziavi".
La polemica riaccende anche quella
sul progetto di realizzare al Campovolo un'arena per i grandi eventi
(per il quale si parla di un totale
d''investimenti pari a 10 milioni di
euro), che ha incassato la disponi-
AUDIENCE TV IMPLACABILE
Rambo rifà a pezzi
i talk show politici
ambo continua a massacrare i talk
show politici. E’
successo anche
martedì sera, quando Rete 4 ha mandato in onda “Rambo 2, la vendetta”,
un film che ha appena festeggiato i 30 anni dalla
prima volta al cinema,
mentre in tv è stato ritrasmesso già centinaia di
volte. Ma le gesta di Stallone continuano ad appassionare i telespettatori,
tanto che lo hanno preferito alle ‘chiacchiere’ da
R
salotto politico dei vari
Giannini e Floris, come
peraltro già successo esattamente una settimana
prima, sempre di martedì.
La qualcosa aveva suscitato anche le ironie del
premier Matteo Renzi nei
confronti dei talk show
(gli stessi dove, comun-
bilità del Comune a partecipare
se si faranno avanti finanziatori privati. "E’ necessario fare chiarezza
per evitare qualsiasi futura commistione e conflitti d'interesse utilizzando eventi pubblici su un''area
finanziata anche da fondi pubblici.
Eventi formalmente non di partito
che poi andranno anche a finanziare
un partito politico senza neanche
dichiararlo prima ai partecipanti.
Il rischio è che si costruisca una
struttura con pubblico denaro su
aree demaniali pubbliche e che
que, corre ogni volta che
viene chiamato)
Il ‘vecchio’ soldato americano reduce dal Vietnam
ha infatti tenuto incollati
al televisore 1 milione e
385 spettatori, pari ad un
buon 5,52% di share. Ballarò e Di Martedì e Ballarò
si sono invece fermati attorno al milione, con uno
share rispettivamente di
4,74% e 4,42%, facendo
dunque registrare il ‘sorpassino’ di Floris - con il
traino niente male della
comicità di Crozza, - su
Ballarò, una volta format
di successo e fiore all’occhiello per la Rai. Per la
cronaca, la serata se l’è
aggiudicata la fiction di
Rai1 Grand Hotel, con il
16.38% di share.
poi l'indotto che ruota attorno all''organizzazione di concerti ed eventi
verrà appaltato a società riconducibili ad un partito politico e a società partecipate di fatto controllate
dallo stesso partito". Anche il segretario provinciale della Lega nord
di Reggio Emilia, Gianluca Vinci,
si è poi detto d’accordo sulla necessità di chiarezza attorno alla vicenda. Dal canto suo Claudio Maiolo, manager del cantante correggese, ha detto di non essere al corrente della vicenda.
DOPO LO SPRECO DEL 2009, POTREBBE OSPITARE IL PROSSIMO G7. MA IL GOVERNO SPINGE PER FIRENZE…
La Maddalena rivuole un vertice mondiale
S
Domani il “SudAct” dell’Ugl
i torna a parlare di riutilizzare in qualche
modo la mega-struttura
dell’isola della Maddalena,
che nel 2009 avrebbe dovuto ospitare il summit del
G8, poi spostato all’Aquila.
Ora è in programma un altro
vertice (questa volta a sette,
senza cioè la Russia) e la
località sarda spinge per diventarne la sede. L’ultimo
intervento in ordine di tempo
è di Mauro Pili, deputato di
Unidos che dichiara: “C’è
un solo sito che può ospitare
il prossimo G7: è La Maddalena. Pensare, come sta
facendo il Governo, a Firenze
o Milano è un ulteriore
schiaffo all''isola e soprattutto
l''ennesimo spreco di risorse
pubbliche".
Pili ha anche presentato
un'interrogazione alla Camera per chiedere al Governo di "avviare le immediate procedure per il pieno
utilizzo delle strutture di La
Maddalena al fine di un risparmio di risorse e individui
l'Isola come sede del prossimo G7, definendo un piano
gestionale anche per il futuro
del compendio dell'ex arsenale". Secondo il deputato
sardo nell''isola "ci
sono tutte le condizioni per recuperare un'area con infrastrutture e strutture decisive per il
futuro dell''isola e
ignorare questo sito
significa disperdere
definitivamente un
patrimonio immenso per incapacità e
negligenza". Sono
quindi "inderogabili
– sempre secondo
Pili - un intervento
deciso e una risposta immediata del
Governo, prima di
una eventuale ulteriore segnalazione
alla Corte dei conti per lo
spreco di risorse pubbliche,
sia a La Maddalena che
nelle ulteriori sei che dovessero essere definite Aver
dilapidato quasi 400 milioni
di euro a La Maddalena, lasciando solo un deserto di
incuria e abbandono, è non
solo inaccettabile ma costituisce comportamento di
dubbia legittimità che va
perseguito a tutti i livelli. Se
si sceglieranno altre sediconclude il deputato- e non
PROPOSTE E IDEE PER IL MEZZOGIORNO
fa tappa a Reggio Calabria
l "SudAct", iniziativa promossa dall'Ugl per il rilancio del Mezzogiorno,
prosegue il suo percorso e raggiunge la Calabria. Tema del secondo
incontro, domani venerdì 25 settembre,
sarà "Infrastrutture, la strada obbligata
per il rilancio". Il dibattito si terrà a
Reggio Calabria, alle ore 16, presso
la sala Monteleone di Palazzo Campanella, sede della Regione.
Il Sud è penalizzato – ribadisce l’Ugl dal punto di vista economico ma
anche sociale, dal proprio isolamento,
causato da un inaccettabile deficit infrastrutturale. Eppure, per la sua stessa
posizione geografica, il Mezzogiorno
è un ponte naturale nel Mediterraneo.
Raggiungere i mercati, attirare sviluppo
e investimenti, essere pienamente integrati con il resto del Paese, con
l''Europa e con il resto del mondo
sono priorità non più rinviabili.
Aprirà i lavori un contributo video di
Pasqualino Monti, Presidente dell'Autorità Portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta e Presidente di Assoporti. Tra i vari interventi, quello di
I
saranno ripristinate le strutture di La Maddalena sarà
necessario avviare tutte le
azioni, anche giudiziarie, per
porre fine a questa vergogna".
In realtà, sembrerebbe in
vantaggio Firenze, la città
del presidente del Consiglio,
ma dalla Sardegna fanno
notare che nel capoluogo
toscano i lavori per realizzare
le strutture di supporto al
vertice procedono lentamente. In particolare, la nuo-
va pista dell'aeroporto rappresenta ancora un intervento a rischio, mentre gli
aerei presidenziali sono troppo grandi per atterrare sull’attuale pista dello scalo fiorentino. In corsa c’è anche
Milano, che potrebbe invece
puntare sulle strutture dell’attuale Expo. La decisione
ultima sulla location verrà
comunque presa entro poche settimane, forse già a
fine mese.
Rita Di Rosa
Ornella Cuzzupi, segretario regionale
Ugl, Angelo Chirico, segretario provinciale Ugl, Carlo Porcino, Presidente
Sogas - Aeroporto dello Stretto - Reggio Calabria, Fabio Milloch, segretario
nazionale Ugl Autoferrotranvieri, Francesco Alfonsi, segretario nazionale
Ugl Trasporto Aereo, Umberto Nespoli,
segretario nazionale Ugl Attività ferroviarie, Paola Avella, segretario nazionale Ugl Viabilita'' e Logistica, Pasquale Mennella, segretario nazionale
Ugl Mare e Porti. Le conclusioni spetteranno al segretario generale Francesco Paolo Capone.
5
Giovedì 24 settembre 2015
EStERI
LA GUERRA ALL’ESTREMISMO ISLAMICO DAL PUNTO DI VISTA DEGLI STATI UNITI
“Chi vuole combattere l’Isis
non può sostenere Assad”
Il segretario di Stato Kerry e le sue dichiarazioni contro l’intervento militare russo in Siria
di Cristina Di Giorgi
e Tatiana Ovidi
l ruolo assunto da Mosca
nello scenario mediorientale
non piace per niente agli
Stati Uniti. Questo dato di
fatto, abbastanza evidente,
risulta confermato dalle parole del
segretario di Stato americano John
Kerry, che in una recente intervista
a La Stampa ha dichiarato che gli
aiuti militari che la Russia sta mandando al regime di Assad rischiano
di provocare un ‘confronto con la
coalizione anti-Isis operante in Siria’.
L’alto esponente dell’amministrazione Obama ha poi anche parlato
dell’incontro avuto con il Papa e
della soddisfazione per la coincidenza, su molti temi, delle priorità
di politica estera degli Stati Uniti
con i buoni uffici della Santa Sede
(in particolare con riferimento al
ristabilimento delle relazioni con
Cuba). “Proseguiremo la collaborazione – ha poi aggiunto Kerry anche per affrontare l'attuale crisi
dei rifugiati”. E sempre per quanto
riguarda il dramma legato alle migrazioni, ha aggiunto: “siamo profondamente addolorati per la tragica
perdita di vite umane nel Mediter-
I
raneo. La pratica dei trafficanti di
caricare persone vulnerabili dentro
imbarcazioni pericolose è deplorevole. La crisi in Europa richiede
la cooperazione tra tutti i Paesi del
continente e il resto della comunità
internazionale”. E per essere risolta
bisogna “affrontare il problema alla
fonte: ovvero in Siria”.
A tal proposito il Segretario di Stato
Il giornalista statunitense TaNehisi Coates negli ultimi tempi
“si è affermato – scrive Alessio
Marchionna su L’Internazionale
– come la voce più potente,
originale e ascoltata sui temi
delle discriminazioni e del razzismo”. Nei suoi libri – ‘The
beautiful struggle’ e ‘Between
the world and me’ – divenuti
campioni di vendite, Coates
analizza lucidamente la condizione dei neri negli Stati Uniti,
tratteggia la storia dei rapporti
con i bianchi e spiega cosa significa far parte di un ghetto.
Ora – l’annuncio è di questi
giorni – scriverà una serie di
fumetti per la Marvel. Sarà sua
infatti la firma della nuova serie
di Pantera Nera, un supereroe
che regna sull’immaginario stato
africano del Wakanda. Il lancio
dell’opera avverrà la prossima
primavera.
David Bowie firma
la sigla di una serie
thriller
David Bowie ha scritto e registrato una nuova canzone per
una serie televisiva: sarà la sigla
di ‘The last panthers’, una serie
trhiller prodotta da Sky e Canal
+ che verrà trasmessa questo
autunno su Sky Atlantic. Il brano
è il primo contributo originale
dell’artista ad un programma
tv dal 1993 (quando scrisse
‘The Budda of Suburbia’). Johan
Renck, che ha diretto la serie,
mettere fine a conflitto attraverso
una transazione politica in Siria che
allontani il presidente Assad” perché
è “la brutalità del regime, che la
Russia sostiene, che ha alimentato
la crescita dell’estremismo. E questo
è contrario allo stesso obiettivo dichiarato da Mosca per una maggior
azione internazionale contro l’Isis.
Io ho espresso al ministro degli
Esteri russo Sergey Lavrov le preoccupazioni degli Stati Uniti riguardo
il sostegno militare di Mosca per il
regime di Assad”. Che potrebbe
portare “ad un’escalation ulteriore
del conflitto, ad una maggiore perdita di vite innocenti, all’accrescimento del flusso dei rifugiati e al
rischio di un confronto con la coalizione anti-Isis operante in Siria. Ma
è importante che noi parliamo con
i russi, per cercare di evitare i malintesi e deconflittualizzare le azioni
delle nostre forze”.
Teorie. Con le quali non sembra si
sia riusciti ad ottenere grandi risultati. Molto più pratiche si sono rivelate al contrario le posizioni di Putin,
che invece di parlare ha agito. Ed
è riuscito a conquistarsi un ruolo in
Medio Oriente e nel Mediterraneo
con cui è diventato impossibile non
fare i conti.
PRIMA TAPPA DEL VIAGGIO DI XI JINPING
DAL MONDO
Pantera Nera, nuovo
supereroe della Marvel
statunitense dichiara inoltre di comprendere le enormi sfide che gli
Stati europei stanno fronteggiando,
anche nella difficoltosa ricerca di
una risposta coordinata: “qualunque
approccio alla crisi – conclude
Kerry – deve puntare a salvare e
proteggere le vite, assicurare che i
diritti di tutti i migranti e rifugiati
siano rispettati, e promuovere poli-
tiche di migrazione ordinate
e umane”. Assistenza umanitaria dunque, per la quale
gli Usa hanno fornito, dall’inizio della crisi siriana,
oltre 4 milioni di dollari: denaro stanziato per gestire
le terribili condizioni in cui
si trovano quasi 8 milioni di
sfollati in Siria e 4 milioni
nelle zone circostanti (in
particolare in Libano, Turchia, Giordania, Iraq ed Egitto). Il dubbio, di matrice
forse un po’ complottista
ma comunque almeno in
parte fondato, è che molto
di quel denaro sia finito
dove non doveva. Ovvero
nelle casse del ‘nemico’.
Tornando alla radice del
problema – ovvero la Siria
e la guerra contro l’Isis –
Kerry è molto chiaro nella sua analisi
e nella spiegazione dei motivi per
cui gli Usa si oppongono all’intervento russo nello scenario mediorientale: “la guerra in Siria è una
crisi di sicurezza ed umanitaria.
Noi lavoriamo a stretto contatto con
una coalizione di oltre 60 partner
per raggiungere il nostro obiettivo
comune di sconfiggere l’Isis e di
ha recentemente dichiarato in
un’intervista a ‘The guardian’:
Bowie “è stato preciso, impegnato e curioso. Il pezzo che
ha scritto è scuro, meditabondo,
bello e sentimentale nel senso
migliore del termine Ed incarna
ogni aspetto dei personaggi e
del senso dell’intera serie”.
“Guantanamo diary”
in lizza per il premio
Samuel Johnson
Tra i dodici titoli che concorreranno all’assegnazione del prestigioso premio britannico per
la saggistica “Samuel Jhonson”
(istituito nel 1999) c’è anche
‘Guantanamo diary’, di Mohamedou Ould Slahi. Il libro, già
tradotto in Italia (è uscito nel
2015 con il titolo ’12 anni a
Guantanamo’), ripercorre la
drammatica storia di un ex detenuto nel tristemente noto carcere di massima sicurezza statunitense a Cuba: arrestato nel
2001 in Mauritania, Ould Slahi
arrivò a Guantanamo, dove si
trova ancora oggi, nel 2002.
Nella sua durissima testimonianza, riportata in un manoscritto di quasi cinquecento pagine, l’autore descrive interrogatori, umiliazioni e torture subite. Dopo le molte difficoltà,
tra censure e battaglie legali,
affrontate per la pubblicazione,
il libro è stato dunque selezionato per far parte della rosa di
opere tra le quali, il prossimo
2 novembre, verrà scelto il vincitore del riconoscimento.
Si rafforza l’asse
commerciale Cina - Usa
Il leader di Pechino rassicura gli investitori
americani e annuncia l’acquisto di 300 aerei Boeing
l viaggio del presidente della Cina negli Stati
uniti, iniziato martedì
e preceduto da una serie
di interviste e comunicazioni a mezzo stampa, si
preannuncia importante
soprattutto per quanto riguarda l’aspetto economico e commerciale: al
governo di Pechino infatti
preme rassicurare i partner (americani e non solo)
sulla tenuta dell’economia
cinese e sulla sua buona
reazione alla fase critica che sta attraversando.
Xi Jinping lo aveva in parte già fatto,
prima di partire, in un’intervista al
Wall Street Journal in cui ha toccato,
tra gli altri, i temi della riforma dello
Yuan (che in maniera “ferma e ordinata” renderà la valuta nazionale cinese pienamente convertibile) e
dell’apertura del mercato interno alle
imprese straniere, che verrà attuata
“affrontando con tempestività le loro
legittime preoccupazioni, proteggendo i loro diritti e interessi e creando
I
un livello egualitario con leggi aperte
e trasparenti”.
Ed ora, mentre il leader di Pechino
sta affrontando l’inizio della sei giorni
sul suolo americano, giungono altre
notizie importanti sul fronte economico: la prima è l’annuncio, diffuso
dall’agenzia Xinhua, dell’acquisto da
parte di un gruppo di aziende cinesi,
di 300 aerei Boeing e dell’accordo
per la realizzazione di uno stabilimento di assemblaggio di aeromobili
737 in Cina.
Inoltre, quanto allo spionaggio eco-
nomico, Xi Jinping ha detto
molto chiaramente che il
furto informatico commerciale e l’hackeraggio sono
attività nelle quali la Cina
non è assolutamente coinvolta. “Sono crimini che
vanno puniti secondo la
legge”, ha ribadito il leader di Pechino nel suo
primo discorso ufficiale
in terra americana per
dissipare la tensione e i
sospetti negli ultimi tempi
creatisi tra il suo Paese e
gli Stati uniti. Con i quali si è anche
impegnato a rafforzare la cooperazione sulla sicurezza informatica.
Economia dunque, ma anche rafforzamento della posizione del leader
in Cina: il suo incontro con Barack
Obama alla Casa Bianca e il discorso
che terrà a New York in occasione
della commemorazione per i settant’anni della nascita delle Nazioni unite,
contribuiranno infatti, secondo gli
analisti, a distrarre i cinesi dalle difficoltà interne e a far crescere la popolarità di Xi Jinping.
CdG
6
Giovedì 24 settembre 2015
EStERI
STATI UNITI: IL PONTEFICE INCONTRA OBAMA
Papa Francesco alla Casa Bianca
Il presidente Usa: “Grazie per il grande dono della speranza”
di Cristina Di Giorgi
l viaggio del pontefice a Cuba e
Stati Uniti ha visto svolgersi ieri
un momento anche mediaticamente molto importante: papa
Francesco ha infatti raggiunto Washington. Accolto in aeroporto da tutta
la famiglia Obama, il pontefice ha prima
parlato ai vescovi statunitensi riuniti nella
cattedrale di San Matteo Apostolo ed ha
chiesto loro, a proposito dei crimini di
pedofilia, di “continuare ad operare affinché non si ripetano mai più”. Il papa
ha poi toccato anche il tema della povertà
e della fame: “cogliere l’opportunità storica di porre fine alla povertà estrema
nell’arco di una generazione è un obbligo
I
assoluto”. E, infine, un appello all’accoglienza dei migranti, soprattutto quelli
latini che stanno invadendo le diocesi
statunitensi, e all’unità della Chiesa.
Raggiunta poco dopo la Casa Bianca a
bordo di una 500L, il pontefice ha ascoltato il discorso di benvenuto del presidente Usa, che lo ha ringraziato “per il
grande dono della speranza. Nell’umiltà,
nella dolcezza delle parole e nella generosità dello spirito, vediamo in lei un
esempio vivente degli insegnamenti di
Gesù” ha detto Obama. Ed ha aggiunto:
“Lei ci ricorda come il più potente messaggio di Dio e' la misericordia. E questo
significa accogliere lo straniero con empatia e col cuore realmente aperto, che
si tratti di rifugiati che fuggono da terre
lacerate dalla guerra o immigrati che
lasciano la loro casa in cerca di una
vita migliore”. Il presidente ha infine
ringraziato il pontefice per il sostegno
nel processo di avvicinamento con il
popolo cubano.
Nel suo successivo discorso, Papa Francesco ha a sua volta toccato alcuni temi
di notevole importanza. “Quale figlio
di una famiglia di emigranti – ha esordito
- sono lieto di essere ospite in questa
Nazione”. Ed ha poi proseguito dicendo
di voler dar voce “al gruppo di esclusi
che grida al cielo e che oggi bussa
con forza alle nostre case, città, società”.
E riprendendo “le sagge parole del reverendo Martin Luther King”, ha esortato
tutti i potenti del mondo ad“ammettere
che siamo stati inadempienti in alcuni
impegni, ed ora è giunto il momento di
onorarli. Auspico - ha detto ancora Bergoglio - che tutti gli uomini e le donne
di buona volontà di questa grande e
prospera Nazione sostengano gli sforzi
della comunità internazionale per proteggere i più deboli nel nostro mondo e
di promuovere modelli integrali ed inclusivi di sviluppo, così che i nostri
fratelli e sorelle ovunque possano conoscere le benedizione della pace e
della prosperità che Dio desidera per
tutti i suoi figli”. Non è mancato poi un
riferimento all’ambiente, tema caro a
papa Bergoglio, che ha definito “promettente” l'iniziativa del presidente americano “per la riduzione dell'inquinamento dell'aria”. Ed ha concluso con
“God Bless America”.
GRECIA
Il governo Tsipras-bis
ha prestato giuramento
I ministri sono sedici, molti dei quali riconfermati
a giurato ieri, nelle mani
del Presidente della Repubblica ellenica Prokopis
Pavlopulos, il secondo governo
guidato da Alexis Tsipras. A tre
giorni dal risultato delle urne,
che ha riportato il leader di Syriza alla guida della politica greca, l’esecutivo scelto per questa
difficile fase vede, come previsto, la conferma di alcuni componenti della precedente squadra. Tra loro c’è, nel ruolo chiave
di ministro delle Finanze, Euclid
Trakalotos (colui che ha firmato
gli accordi dell’ultimo Memorandum), agli esteri resta Nikos
Kotzias e alla Difes (unico dicastero non a guida Syriza) è
andato Panos Kammenos, leader del partito nazionalista in
coalizione con Tsipras, Greci
Indipendenti, che sarà rappresentato anche alle Finanze, con
Giorgos Chouliarakis nella carica
di vice di Tsakalotos. I ministri
sono in tutto sedici ministri –
tre in più del precedente esecutivo – la maggior parte dei
H
Agenzia Regionale per lo Sviluppo
e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio
quali ha mantenuto il proprio
incarico. Come nel primo governo Tsipras, non ci sono donne (l’unica, con il rango di viceministra, è la portavoce dell’esecutivo Olga Yerovasili).
“La prima battaglia cruciale sarà
quella per assicurare l’alleggerimento del debito” ha detto martedì lo stesso premier, aggiungendo che si occuperà di ripristinare la stabilità delle banche.
Nella lista delle priorità da affrontare, di cui il leader ha discusso con i suoi ministri, ci
sono ovviamente anche l’applicazione delle condizioni previste
dall’accordo di salvataggio con i
creditori internazionali (come le
impopolari misure di aumento
delle tasse, i tagli alla spesa pubblica e le riforme) e la gestione
della situazione dei migranti. Tutte
questioni rispetto alle quali, fanno
sapere ambienti interni al partito
di maggioranza, il nuovo esecutivo resterà aperto a collaborazioni
con le opposizioni su determinati
provvedimenti.
CdG
7
Giovedì 24 settembre 2015
STORIA
POCHE NORME, MA CHIARE, DISCIPLINANO LA TREBBIATURA: MODULISTICA E DISPOSIZIONI SEMPLICI ED EFFICACI
La Battaglia del Grano
nei documenti ufficiali / 2
La celebrazione del pane per l’Opera italiana “pro Oriente” e il censimento dell’Istituto Centrale di Statistica
di Emma Moriconi
n'agenzia Stefani del 6 gennaio 1928
riferisce: "Accompagnato dagli on.
Suardo e Turati, il Capo del Governo
ha ricevuto stamane il direttore dell'
'Opera italiana pro Oriente', don
Francesco Galloni. Dopo una breve esposizione
sui risultati raggiunti dall'Opera, don Galloni
ha interessato l'on. Mussolini all'iniziativa della
'celebrazione del pane'. Il Capo del Governo
ha dato la sua alta approvazione e il patronato
del suo nome, dando incarico agli on. Suardo
e Turati di provvedere alla pratica organizzazione della manifestazione. La 'celebrazione
del pane', che verrà organizzata in tutta Italia
nei giorni dalla domenica dell'Ulivo al giovedì
santo, porterà in ogni casa un altissimo motivo
morale e artistico, inteso ad educare e ad accrescere nel popolo il culto religioso del pane.
Dal raggiungimento di uno scopo così squisitamente educativo, l'Opera trarrà i mezzi per
attuare una scuola italiana di agricoltura in
Bulgaria e per altre iniziative di penetrazione
e di espansione italiana nel vicino Oriente".
Il "culto religioso del pane", ne abbiamo
parlato più volte, è sempre stato un punto
fermo nella filosofia mussoliniana. Benito sin
dalla gioventù ha sempre rispettato e adorato
il pane, aveva sofferto la fame e ne conosceva
dunque il sacro valore. La Battaglia del Grano
non fu infatti solo una scelta dettata da effettive
ragioni contingenti, economiche e sociali, ma
anche - e prima - da ragioni di carattere spirituale. Fu così per il Duce, e fu così anche per
gli Italiani, che infatti lo seguirono con determinazione.
Andiamo ora a vedere un altro documento: si
tratta del "Censimento del grano trebbiato a
macchina", una circolare (la n. 32) dell'Istituto
Centrale di Statistica. Viene indirizzato ai
Prefetti del Regno e ai Direttori delle Cattedre
Ambulanti di Agricoltura.
"Avvicinandosi il periodo del raccolto del
grano, stimo necessario - scrive il presidente
dell'Istituto Corrado Gini - comunicare alle
LL.EE. i Prefetti del Regno che è in corso la
promulgazione dei definitivi provvedimenti
regolamentari per l'esecuzione del censimento
del grano trebbiato a macchina. Tali provvedimenti non portano modificazioni essenziali
alle disposizioni adottate nell'anno decorso e
delle quali fu data comunicazione con circolare
di questo Istituto Centrale in data 18 giugno
1928, n. 33, di cui allego alla presente alcuni
U
esemplari. Ed in ogni modo le poche modificazioni introdotte si riferiscono esclusivamente
a materie il cui svolgimento avrà luogo dopo
la chiusura delle operazioni di trebbiatura.
Resteranno immutate le norme che nella cir-
colare ricordata sono comprese sotto i titoli:
Denuncia delle trebbiatrici - Segreto di ufficio
- Sanzioni penali. E anche delle disposizioni
contenute sotto il titolo: Risultati del censimento,
resta immutata la prima parte riguardante la
sorveglianza da parte della Cattedra Ambulanti
di Agricoltura provinciali e la loro facoltà di
avvalersi a tale scopo anche dell'opera degli
agenti di polizia giudiziaria. La Cattedra ambulante di agricoltura rilascerà ad ogni proprietario e per ogni macchina trebbiatrice
una licenza di esercizio: la licenza dovrà
sempre essere in possesso del macchinista, il
quale dovrà presentarla ad ogni richiesta.
Nessuna macchina trebbiatrice potrà funzionare
senza avere ottenuto la speciale licenza di
trebbiatura dalla Cattedra Ambulante di Agricoltura, qualora si riscontrino inadempienze
agli obblighi prescritti. Contro i provvedimenti
della Cattedra Ambulante riguardanti l'eventuale mancato rilascio o la revoca delle licenze
di esercizio è ammesso il ricorso, entro 15
giorni dal provvedimento, al Prefetto della
Provincia che deciderà in via definitiva".
Interessante quest'ultimo passaggio, il lettore
ne converrà: si prevede il ricorso al Prefetto,
cioè vi sono due soggetti a giudicare la faccenda. Niente male, per essere un "Regime".
Procediamo e vediamo gli obblighi dei conducenti le trebbiatrici: "Il Conducente di ciascuna macchina trebbiatrice ha l'obbligo di
denunciare alla Cattedra Ambulante di Agricoltura della Provincia nella quale è esercitata
la trebbiatura, la quantità di grano trebbiato
espressa in quintali e non in misure locali, le
generalità (cognome, nome, domicilio) del
conduttore del fondo da cui il grano proviene
e il Comune in cui il fondo si trova. A tal fine
egli ha l'obbligo di tenere un bollettario ad
una matrice e due tagliandi, fornito a prezzo
di costo dalla Cattedra Ambulante di Agricoltura, e che dovrà essere conforme all'accluso
modello". Altro passo affascinante: non ci sono
timbri, marche da bollo, tasse su tasse, obblighi
di acquisti o di prestazioni complicate solo a
capirle, non ci sono mille uffici tra cui districarsi,
mille funzionari da consultare, mille norme a
cui adempiere: ci sono due circolari in due
anni, un moduletto e un bollettario, che viene
fornito dalla Cattedra "a prezzo di costo". Il
macchinista dovrà solo ricordarsi di portare
con sé il permesso e di compilare e firmare il
bollettario. C'è poi colui che porta il grano
alla trebbia, il quale dovrà controfirmare il
bollettario. La matrice resta al macchinista, un
tagliando va a colui che porta il grano alla
trebbia, l'altro alla Cattedra Ambulante di
Agricoltura della Provincia in cui si esercita la
trebbiatura o ad una sua sezione. Semplice,
rapido, produttivo.
RACCOGLIERE TUTTI GLI ELEMENTI PER DETERMINARE LA PRODUZIONE UNITARIA E QUINDI QUELLA COMPLESSIVA DEL REGNO IN RAPPORTO ALLA SUPERFICIE COLTIVATA
La circolare del 1928 e le relazioni dei Prefetti
La lotta alla disoccupazione passa anche per iniziative di questo genere
l censimento del grano trebbiato, dice l'Istituto Centrale
di Statistica nella circolare
summenzionata del 18 giugno
1928, ha scopo esclusivamente
statistico, "e precisamente quello
di raccogliere tutti gli elementi
di controllo per determinare meglio la produzione unitaria del
grano, e quindi quella complessiva del Regno in rapporto alla
superficie coltivata".
La stessa circolare serve poi a
precisare gli ordini di Mussolini
circa la campagna di censimento.
Ogni Podestà, periodicamente,
riferiva al Prefetto.
I
Ecco, per esempio, cosa il Podestà del Comune di Forlimpopoli
il 21 luglio 1929 scrive al Prefetto
di Forlì: "Per debito d'ufficio
sento di dover esporre alla E.V.
quanto segue: "Nella ns zona è
finita la trebbiatura del grano
con lieto esito e senza il benché
minimo incidente. Malgrado il
seminato fosse un buon 5% in
meno che nell'anno scorso, la
produzione è stata di circa il
15% in più dell'anno passato e
la trebbiatura è stata rapidissima.
Le squadre, composte da 50
operai invece dei prescritti 40
(stante la grave disoccupazione)
hanno ottenuto un guadagno di
quasi 900 lire per operaio con
15 giornate lavorative. Ma appunto la celerità della trebbiatura
lascia disponibile la grandissima
maggioranza della manodopera.
La E.V. mi consenta di esprimere
il sommesso parere che sarebbe
indispensabile provvedere che
il lavoro non venisse oggi a
mancare. Sarebbe quindi quanto
mai opportuno agire sulla
S.A.M.A. e sulla A.A.S.S. perché
fossero iniziati di urgenza quanti
lavori fosse oggi possibile intraprendere. Con profondo ossequio della E.V.".
Questa comunicazione suggerisce alcune brevissime riflessioni
su di un altro argomento decisamente importante, quello della
disoccupazione.
Il Fascismo la combatté in ogni
modo, pur continuando durante
tutto il Ventennio a sostenere le
famiglie prolifiche e a incentivarle
a mettere al mondo i figli.
Nonostante dunque l'incremento
demografico, a sostenere l'occupazione arrivarono: opere pubbliche in tutto il Paese, colonizzazione, bonifiche e città nuove.
Argomento troppo lungo da affrontare in questa sede e per il
quale ci accontentiamo di fornire
qui soltanto questa breve panoramica, riservandoci di tornare
sul tema.
Oggi sarà sufficiente rilevare
come la Battaglia del Grano contribuì, in parte, all'occupazione,
sebbene periodica, di molte persone.
[email protected]
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Giovedì 24 settembre 2015
CULTURA
UN VIAGGIO NELLA STORIA E NELLA VITA DELLA FAMIGLIA MUSSOLINI, TRA EMOZIONI, RICORDI E DOCUMENTI
Il libro su Donna Rachele:
ancora non c’è ed è già record
Un video promo del volume diffuso dalla Minerva fa migliaia di clic in poche ore
di Emma Moriconi
accontare un lavoro di
mesi in poche righe non
è cosa facile, soprattutto
quando entrano in gioco
emozioni forti e ricerche
intense. Scrivere questo libro insieme a Edda Negri Mussolini è
stata per me un'esperienza eccezionale, fatta di tanti momenti la
cui intensità è difficile mettere
nero su bianco persino per chi,
come me, scrive per "mestiere". Il
mio "lavoro" non è mai stato per
me soltanto un "lavoro": è sempre
stato prima di tutto passione, amore, coinvolgimento. Emozioni, ricordi, documenti: sono stati questi
gli elementi su cui si è sviluppato
il nostro lavoro, iniziato un anno fa
e oggi pronto per andare sugli
scaffali delle librerie.
I giornali hanno appena cominciato
a parlarne, il libro "fisicamente"
ancora non c'è, la tipografia è al
lavoro da poche ore eppure alla
casa editrice Minerva già arrivano
decine e decine di prenotazioni e
un video, diffuso proprio dalla Minerva, in poche ore registra migliaia di visualizzazioni, viaggia
sui social e riporta migliaia di
commenti, sparpagliati su centinaia
di post.
Ecco, sul quotidiano per il quale
scrivo ogni giorno - ormai da anni
- di Benito Mussolini e del Fascismo, su questo quotidiano che racconta spicchi di verità dopo decenni di oscurantismo e di "stampa
a senso unico", su questo "foglio
virtuale" che - grazie al coraggio
e alla determinazione del direttore
Francesco Storace - ritaglia uno
spazio non indifferente per l'argomento più dibattuto della storia,
proprio qui racconto ai nostri lettori
questa esperienza. E ho scelto di
farlo direttamente, parlando ai lettori, con i quali ogni giorno mi
piace relazionarmi, in un "dialogo"
aperto e pronto al confronto.
Lo stesso accade nel libro dedicato
a Donna Rachele: Edda ed io par-
R
liamo con i lettori,
raccontiamo pezzi di
vita e di storia, ai quali siamo intimamente
legate, sebbene per
ragioni diverse. Edda
è la nipote di Benito
e Rachele, una nipote
che ha vissuto buona
parte della sua infanzia e della sua prima
giovinezza al fianco
della nonna, di quella
donna coraggiosa e
forte che visse accanto al Duce per tutta
la vita e oltre. I suoi
ricordi sono vivissimi:
quelli ricevuti dalle
dirette labbra della
nonna Rachele, con
tutte le gioie e i dolori
che si portavano dietro, con le amarezze
e le tragedie che hanno caratterizzato la
sua vita.
Abbiamo trascorso intere giornate, Edda
ed io, in stretto contatto con quei ricordi, con quelle
emozioni, con quei drammi familiari
e non solo. Ore a passeggiare nel
giardino di Villa Carpena, dove
ogni angolo è un fiume di ricordi.
Ore a vagare nelle stanze della
casa in cui il Duce visse con la sua
famiglia e in cui Edda ha trascorso
l'infanzia insieme alla nonna e agli
zii Edda, Vittorio e Romano. Ore
nella cripta di San Cassiano, peregrinando tra le tombe di famiglia
a portare un fiore e una preghiera
ma anche a cercare - e a trovare quella profonda intimità che inspiegabilmente a volte lega il mondo dei vivi a quello dei morti. Ore
tra le stanze della Rocca delle Caminate, sospese a metà tra il passato e il presente: un passato che
ci appartiene, e un presente al
quale quel passato è inscindibilmente legato. Ore sui documenti,
negli archivi, e nelle biblioteche,
e tra le carte di casa, tra manoscritti
Edda Negri Mussolini; a sinistra, la copertina del libro
e immagini ingiallite, dattiloscritti
e pensieri, emozioni, sorrisi e anche
lacrime. Ore a Predappio, nella
città simbolo, quella che diede i
natali a Benito Mussolini, e alla
quale il Duce diede molto in termini
di opere urbanistiche e sociali.
A Giulino di Mezzegra, a Dongo, a
piazzale Loreto, a Musso, a Musocco,
invece, andai con i miei colleghi e
con Luciano Garibaldi, e non smetterò mai di ringraziare questo gentiluomo d'altri tempi per la sua
cortese disponibilità. Edda non
venne, impegnata in ricerche in
altre zone d'Italia.
È stata l'unica circostanza in cui ci
siamo separate. E quanto avrei voluto, invece, proprio in quei luoghi,
averla con me.
Insieme siamo salite su una macchina del tempo e abbiamo viaggiato lungo il Novecento, e il nostro
viaggio continua. Quella che Gennaro Malgieri - toccando le corde
dell'anima - nella prefazione al nostro libro definisce "la voce calda
e dolente" di Donna Rachele, infatti,
continua a parlare a Edda e, ormai,
anche a me. Ci chiede di fare ancora qualcosa, e ci indirizza, ci fornisce indizi sulla strada da percorrere. Perché se il nostro lavoro
ha chiarito alcuni punti, ha anche
evidenziato nuovi interrogativi.
Sappiamo che tanti sono, e tanti
saranno sempre i misteri che ancora aleggiano su certe vicende,
ma alcuni tasselli dovranno andare
al loro posto nel prossimo futuro,
e ci andranno. È una promessa
che la nipote ha fatto a sua nonna.
E Rachele, che ha guidato i passi
di Edda bambina, continua a guidare quelli di Edda adulta, infonde
in lei il coraggio di fare i conti
con la propria vicenda umana e
familiare e la forza per affrontare
anche i dolori che essa porta con
sé, a decenni di distanza.
Mi piace chiudere questo breve
resoconto del nostro lavoro con
uno stralcio della prefazione di
Gennaro Malgieri, che ringrazio
anche a nome di Edda per aver
voluto donare al nostro libro la
sua prestigiosa firma: "I suoi occhi
frugano ancora in quelli di sua
nonna - scrive Malgieri - e cercano
in essi il dolore che si placò il 30
ottobre 1979 quando Rachele Guidi
Mussolini tornò ad essere la romagnola stregata da quel “matto”
del “figlio del fabbro” finalmente
raggiunto nella cripta del cimitero
di Predappio dove venne inumato
soltanto nel 1957, ben dodici anni
dopo il suo assassinio. La memoria
di Edda si sarebbe potuta arrestare
davanti allo scempio. Ma nonna
Rachele non la educò al culto dell’odio. E perciò trova il modo di
rivelare dove i Mussolini hanno
trovato la forza per continuare.
Nella famiglia, naturalmente".
“UN LUOGO DOVE AUTORI, COMMITTENZA E LETTORI SI RITROVANO ALL’UNISONO PER TRASFORMARE IN REALTÀ SOGNI, PROGETTI, STORIE”
La Minerva: “Editori per passione”
I libri - dice il sito - sono come solide costruzioni. Durano per sempre
ecenni di "onorata carriera", con la volontà di
essere la vera "Bottega
dell'editore": è questo lo spirito
che anima l'editore Roberto
Mugavero, che - come scrive
sul sito della Casa Editrice Minerva - "è sorta per una mia
ferma volontà di essere come
era in origine questa nobile
professione", cioè "un luogo
dove autori, committenza e lettori si ritrovano all'unisono per
trasformare in realtà sogni, progetti, storie di vita vissuta, studi
accademici, reportage fotografici, narrativa e molto altro
D
ancora, con una precisa mission, la qualità dei volumi e
degli eventi ad essi collegati".
È in questa fucina di idee che
il nostro lavoro editoriale ha
preso forma, aderendo perfettamente allo spirito che l'editore infonde al suo/nostro lavoro
e condensato in una frase che
dice tutto: "I libri sono come
solide costruzioni. Durano per
sempre". "Impegno, esperienza e tantissima passione" sono
gli ingredienti: li abbiamo toccati tutti con mano. Ed ecco
perché vogliamo raccontare
ai nostri lettori anche la nostra
esperienza dentro la "Minerva", specializzata in "volumi
d'arte, saggistica, storia e biografie, fotografia, narrativa,
manualistica varia, cataloghi
di mostre".
Molte le collane, tra cui "La
narrativa di Minerva", "La Nottola di Minerva", "Sul filo di
lana", "I Gialli Minerva" e "Profili
Criminali", "La Criminologia
di Minerva", e ancora I Misteri,
le Collane "Clessidra" e "Ritratti", nella quale è stato ospitato il nostro lavoro, e così via.
Ad aggiungersi a questo ampio scenario di lavori, ecco
poi la collana "Scintilla", dedicata ai giovani scrittori italiani.
Il tutto in distribuzione nazionale. Per quanto riguarda noi,
siamo orgogliose di essere
entrate a far parte della "squadra", di questo mondo fatto di
persone, e non solo di "scartoffie". Fatto di comunicazione
e di emozioni, un luogo in cui
ovunque ti volti trovi libri, libri,
e ancora libri, in cui l'odore
delle parole che viaggiano
sulla carta rende l'atmosfera
delle cose belle e vissute intensamente.
[email protected]
L’editore Roberto Mugavero (a destra)
con Luciano Foglietta, recentemente scomparso
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Giovedì 24 settembre 2015
DA ROMA E DAL LAZIO
L’ALLEATO PROPONE UN REFERENDUM PER VERIFICARE IL MANDATO. AL CENTRO DEL CONTENDERE LA PRIVATIZZAZIONE DI AMA E ATAC
Peciola: “La parola torni ai romani”
Il capogruppo di Sel è in contrasto con alcuni nuovi assessori: “Mi sembra una colonizzazione
del Pd, tra l’altro con un investimento di figure istituzionali non all’altezza dei problemi della città”
el non ci sta. Il cambio di
passo deciso da Marino e
Orfini non soddisfa l’alleato,
già defenestrato dal rimpasto
di giunta con l’uscita di scena
dell’ex vicesindaco Luigi Nieri. La privatizzazione di Ama e Atac non piace al
partito, che non è stato nemmeno
consultato sul cambiamento di programma.
Oggi pomeriggio il capogruppo vendoliano in Campidoglio, Gianluca Peciola,
riunirà i vertici del partito proponendo
l’indizione di una consultazione referendaria per decidere se sostenere dall’esterno
la giunta Marino o passare ufficialmente all’opposizione.
Non solo, Sel chiederà al primo cittadino e al
resto della coalizione di rimettersi in gioco,
consultando i romani sulle problematiche della
città, a partire dalle privatizzazioni, subito dopo
il Giubileo della Misericordia.
S
Allora Peciola, Sel è un passo dall’uscita
della coalizione?
Vedremo. Proporremo una consultazione referendaria che avverrà dopo il Giubileo, una sorta
di tregua giubilare. Si potrebbe introdurlo anche
in termini istituzionali per verificare i primi due
anni e mezzo dell’amministrazione. Le decisioni
non possono competere alle segreterie di partito.
Ogni volta che la città si è espressa
attraverso i vari sondaggi, penso a
quello commissionato dall’ex capogruppo dem D’Ausilio, non sono stati
positivi per il sindaco Marino…
Potrebbe essere invece uno strumento
che rafforzerebbe la linea del sindaco.
Il popolo ha votato Marino e il suo programma,
e deve decidere se deve andare avanti.
IL SONETTO
Che strazzio, Marinignazzio
Sti giorni che comincia a rinfrescà
sarebbe quelli der cambio de staggione,
s'aricomincia da portà e majone
e li giorni se stann'a riccorcià.
E’ soddisfatto dell’operato della nuova giunta? Le faccio un nome: Esposito…
No, chiaramente. Ci sono amministratori validi, ce la stanno mettendo
tutta. Mi sembra che sia una colonizzazione del Partito democratico, tra l’altro con
un investimento di figure istituzionali non all’altezza con i problemi della città.
Un cambiamento dovuto al rimpasto di giunta?
Sì. Anche perché, per Sel, la natura di questa giunta
è cambiata. Ormai stiamo andando verso la privatizzazione sia di Ama che di Atac. E’ stato cambiato
il programma elettorale. Quindi c’è bisogno di una
verifica di tipo referendaria. La parola deve tornare
ai cittadini, proponiamo a tutta la colazione di
valutare la scelta di andare avanti o meno.
Non solo Ama e Atac, le problematiche sono
tante. A partire dalle periferie che sono una
polveriera…
Credo ci sia uno scollamento con la città. Ripeto:
c’è un cambiamento elettorale in corso. Questa
giunta non ha avuto il mandato popolare per
privatizzare Ama e Atac.
Se il Pd rifiutasse la vostra proposta?
Aspettiamo una risposta, poi prenderemo le
nostre decisioni. Noi come Sel abbiamo bisogno
di ascoltare la città. Non possono decidere le
segreterie di partito.
Che idea si è fatto delle polemiche sui viaggi
del sindaco?
Non mi interessano le polemiche. Se sono viaggi
che portano risorse a Roma ben vengano.
Giuseppe Sarra
Così ributt'ar lett'a copertina,
te vedi ch'è passata n antr'estate
e nzomma n po de cose so cambiate
e a sera rifarai la minestrina.
N po te secchi ma poi t'accenn'a radio
armeno s'aritorna r campionato
e poi sentitt'i fatti de lo stadio,
ma no..c'è r gr,uffa che strazzio,
ch'è cambiato te dici scojonato
si stann'a ntervistà Marinignazzio!
GRM
IL TAR HA SOSPESO ANCHE IL NUOVO DECRETO CHE AVREBBE DETERMINATO LA DISATTIVAZIONE DEI LABORATORI DI ANALISI
Sanità: un’altra bocciatura per Zingaretti
n’altra sonora bocciatura per Nicola Zingaretti, presidente della
Regione Lazio. Il tar del Lazio,
dopo aver bloccato il precedente provvedimento di accentramento dei laboratori di analisi, ha sospeso anche il
nuovo decreto del commissario ad acta
per la Regione Lazio adottato nel mese
di luglio che avrebbe determinato da
ottobre la disattivazione della quasi totalità dei laboratori di Roma e delle
cinque province e la loro trasformazione
in meri centri prelievo.
tutto fermo, almeno fino a dicembre,
U
mese in cui è stato fissato il merito del
ricorso. I cittadini potranno continuare
ad effettuare le analisi nei loro laboratori di fiducia.
“Abbiamo dovuto nuovamente ricorrere
al tar del Lazio - ha affermato Claudia
tulimiero Melis, presidente ursap Federlazio - perché il nuovo decreto era
addirittura fortemente peggiorativo di
quello giá sospeso dal tar, in quanto
adottato ancora una volta senza la consultazione delle associazioni di categoria
e i diretti interessati che possiedono
l’esperienza e le competenze tecniche
ANNUNCIATA UN’AZIONE LEGALE CONTRO IL SINDACO
“Rappresentate la mafia”:
FdI querela Ignazio Marino
inisce in tribunale il botta e risposta
tra Ignazio Marino e Fratelli d’Italia,
accusati dal primo cittadino di “rappresentare la mafia”. Stizzito dall’ennesima
contestazione, il sindaco di Roma si è lasciato scappare: “Grazie per essere venuti
a ricordarci che rappresentate la mafia,
noi rappresentiamo i cittadini per bene,
che quando mette un cartello che indica
che in 6 mesi terminerà il lavoro lo fa. Non
per cercare con i collaboratori di ottenere
tangenti o di sprecare denaro pubblico,
ma perché vuole che i lavoratori possano
migliorare la qualità della vita dei nostri
cittadini”.
La diatriba è scoppiata lunedì scorso durante
l’inaugurazione della Prenestina Bis, quando
è scattato il blitz del Comitato di Tor Sapienza,
il quartiere dove si consumarono alcuni
F
dei violenti scontri tra immigrati e residenti
lo scorso novembre nella Capitale.
A sostegno del sit-in c’erano anche i militati
di FdI-An, per denunciare le mancate promesse dell’amministrazione a un anno dalla
rivolta.
Marino, fortemente infastidito, ha pensato
bene di contraccambiare la contestazione
rivolgendo pesanti accuse al movimento
di Giorgia Meloni: “Ringraziamo i cittadini
che con il simbolo di Fratelli d’Italia sono
venuti a ricordarci che quando governavano
loro i fondi finivano nelle tangenti e qui
per 5 anni non si è fatto nulla”.
L’annuncio dell’azione legale di FdI-An è
giunto a quarantotto ore dalla discussione,
a darne notizia è stato Marco Marsilio in
qualità di rappresentante legale del movimento politico di destra.
“Dopo essermi consultato con il presidente
Meloni e il capogruppo alla Camera Rampelli
ho dato mandato ufficiale ai nostri avvocati
per querelare il sindaco Marino dopo le
inaccettabili e diffamatorie affermazioni
contro FdI-An, accusata di ‘rappresentare
la mafia’”, ha spiegato in una nota, annunciando che nei prossimi giorni saranno
presentati gli atti in Procura.
“Faremo pagare caro al sindaco - ha aggiunto - il vizio di criminalizzare gli avversari politici con epiteti che non hanno
niente a che vedere con la dialettica
politica e il rapporto governo/opposizione.
È normale e comprensibile che questo
confronto sia anche aspro e schietto, che
utilizzi le armi dell’ironia e perfino della
messa in ridicolo, ma non è accettabile
l’accusa di mafia”.
in materia. Inoltre abbiamo dovuto constatare che un importante gruppo straniero, che ha già acquisito decine di laboratori del Lazio, ha effettuato un intervento in giudizio a favore della Regione Lazio”.
Infine, il presidente ursap Federlazio
ha detto: “Non intendiamo certo difendere ‘rendite da posizione’ che non esistono bensì tutti coloro che lavorano in
qualità da decenni in questo comparto
altamente medico-specialistico che la
Regione Lazio intende trasformare in
un esamificio".
IL PROCESSO INIZIERÀ IL 6 OTTOBRE
Violentò una tassista,
Borgese a giudizio
stato rinviato a giudizio
Simone Borgese, il 30enne
che ha confessato lo stupro di una tassista avvenuto
alle prime luci dell’alba dello
scorso 8 maggio, in una zona
isolata di Ponte Galeria. E’ quanto ha deciso il gup Luciamo
Imperiali. Il processo inizierà il
prossimo 6 ottobre davanti ai
giudici della quinta sezione penale del tribunale di piazzale
Clodio. Uno stupro che ha scosso l’opinione pubblica. Borgese,
accusato di di violenza sessuale,
rapina e lesioni, confessò davanti
agli inquirenti di aver violentato
la tassista a bordo del suo taxi,
sostenendo di aver agito “in
preda a un raptus”.
Intorno alle 7 del mattino, il
È
presunto stupratore ha preso il
taxi facendosi portare nella zona
appartata della “Piana del Sole”,
fingendo di andare in un casolare. Appena imboccata la strada
sterrata, l’uomo ha aggredito
la tassista.
La immobilizza per i capelli, le
sferra un pugno e la costringe
a un rapporto sessuale. Poi ha
rapinato la tassista, ha cercato
di rubarle le chiavi della macchina, il cellulare e gli occhiali
da sole. La vittima però lo ha
afferrato per la camicia, facendogli cadere gli oggetti, mentre
l’uomo ha proseguito la sua
fuga tra i campi. Rintracciato e
arrestato pochi giorni dopo il
fatto, il trentenne è tutt’ora detenuto in carcere.
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Giovedì 24 settembre 2015
ECONOMIA
IL PAESE CRESCE A PASSO DI LUMACA, FRENATO DALL’ALTO TASSO DI DISOCCUPAZIONE E DAL MANCATO AUMENTO DEI SALARI
L’Italia soffrirà anche la ripresa
L’agenzia Standard & Poor’s sulla Penisola: la strada è ancora lunga, il rilancio è superficiale
a ripresa è lenta e timida.
Forse, l’Italia avrà bisogno di anni per rimettere
in moto, fino al pieno regime, la sua economia,
sostenuta sin qui dall’ottimo trend
delle esportazioni. Ma il peggio
dovrebbe essere ormai alle spalle.
Un’altra importante analisi arriva
dall’ultimo report di S&P, una delle
prime agenzie di rating al mondo,
sulla penisola.
“L’economia italiana sta finalmente
uscendo dalla recessione dopo 3
anni e mezzo di contrazione”, si
legge nel rapporto dell’agenzia
americana, che ha poi messo in
evidenza le criticità del nostro sistema, soffermandosi sui fattori
principali ingessano il rilancio dell’economia: “Tuttavia, è probabile
che la ripresa sia tiepida a causa
della bassa crescita dei salari e
dell’alto tasso di disoccupazione
che frenano la domanda dei consumatori più che in altri Paesi della
zona euro”.
L’Italia soffrirà la lenta ripresa più
di altri Paesi, a causa dell’alto tasso
della disoccupazione, in particolare
quella giovanile che è tra le più
alte d’Europa, e della mancata crescita dei salari. Poco, infatti, è stato
fatto per snellire il mercato del lavoro. Ad esempio, il Jobs act ha
semplicemente favorito la riconversione dei contratti.
Eloquente il titolo del report dell’agenzia:“Ripresa superficiale dell’Italia”. La strada è ancora lunga…
L
“Nel primo trimestre l’economia
italiana è ritornata in vita; la fiducia
nelle imprese sta migliorando e le
indagini sui consumatori mostrano
un livello di fiducia che non si ve-
deva dal 2008 ma la ripresa è debole rispetto ai paesi vicini dell’eurozona”, scrive il capo economista Jean-Michel Six ricordando
che il Pil reale è aumentato dello
0,7% nel primo semestre contro
l’1,2% dell’eurozona.
“Ci sono segnali che indicano che
le esportazioni italiane iniziano a
funzionare meglio, ma una ripresa
I BAMBINI DALL’INFANZIA SEGNATA
Adulti non si nasce
Oltre 260mila ragazzi costretti a bruciare le tappe per aiutare
economicamente le loro famiglie, che si giustificano: “C’è la crisi”
bambini dovrebbero andare
a scuola, alternando i loro
doveri con le attività ricreative.
Nulla di tutto ciò almeno per
260mila ragazzini, obbligati a
bruciare le tappe per diventare
al più presto adulti con un obiettivo: aiutare le loro famiglie a far
quadrare i conti.
E così nascono i piccoli baristi,
parrucchieri, ma anche braccianti
agricoli e manovali. Rientrano
negli “under 16” italiani che si
guadagnano da vivere lavorando
oltre un milione di ore ogni giorno: 30.000 sono a rischio sfruttamento perché impiegati in lavori
pericolosi, ad esempio perché
costretti a stare svegli di notte o
a non andare a scuola.
Ma uno su due non riscuote
nemmeno la misera paga, che
viene impegnata per le uscite
della famiglia.
E’ l’allarmante situazione emersa
in un’indagine di Datanalysis per
l’Osservatorio nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza (Paidòss), presentata a
Roma, secondo cui i genitori
italiani sembrano non capire fino
in fondo la gravità dell’abbandono
scolastico - che oggi riguarda il
18% dei giovanissimi - per la ricerca di un impiego.
I
L’Italia non è immune dalla drammatica realtà: il 30% dei genitori
italiani, secondo il rapporto diffuso, pensa che il lavoro minorile
da noi riguardi solo gli stranieri,
il 55% lo considera un dramma
dei Paesi sottosviluppati, il 40%
ignora che esistano piccoli sfruttati anche entro i nostri confini.
In realtà, dei 260.000 piccoli lavoratori solo 20.000 sono stranieri e il 17% dei genitori intervistati per lo studio conosce la
storia di ragazzini lavoratori, figli
di amici e parenti o conoscenti
dei propri figli, con punte che
arrivano al 22-24% anche nell’insospettabile Nord. Resiste
tuttavia il pregiudizio verso il
Sud, visto che il 40% crede che
si tratti di un problema confinato
al Meridione.
Le difficoltà finanziarie “giustificano il ricorso al lavoro di un
bambino o un ragazzino per
metà delle famiglie. Ma ciò che
forse turba ancora di più - sottolinea Giuseppe Mele, presidente
Paidòss - è che solo il 34%
delle mamme e dei papà co-
sostenibile avrà ancora bisogno di
una forte ondata di investimenti”,
si legge ancora nel rapporto di
S&P's.
Un grande sforzo si aspetta dagli
istituti di credito, anche se “il settore
bancario italiano rimane vulnerabile e non è in una posizione ideale
per sostenere gli investimenti privati. Tutte le categorie incluso inesigibili, incagli, scaduti e ristrutturati - nonperforming prestiti
(NPLs) sono triplicati dal 2007 fino
a raggiungere un massimo storico
del 24% del PIL nel mese di giugno
2014, o il 16,8% del totale dei crediti
- sottolinea il rapporto - . Rispetto
alla media europea, il Rapporto
NPL è più di quattro volte superiore
ed è aumentato ad un ritmo molto
più veloce. E’ cruciale, oltre l’80%
delle sofferenze bancarie sono nel
settore corporate”.
Il freno a mano tirato è dovuto all’impatto devastante della crisi economica di questi anni.
“Anni di declino nella formazione
di capitale hanno danneggiato il
potenziale di crescita e la competitività globale dell’economia, e la
continua crescita dei salari al di
sopra tendenze della produttività
si è aggiunta a questo deterioramento”, ha sottolineato sottolinea
Six. “Dalla fine del 2014 si sono
visti segni di un’economia che sta
rinascendo ma sarà una lunga strada per tornare a tassi di crescita
del PIL semplicemente superiori a
1,5%”, ha concluso Six.
LA COMMISSIONE APRE LE PORTE ALLA TUNISIA
stringerebbe a far rimanere sui
banchi un figlio intenzionato a
lasciare la scuola per lavorare:
uno su 4 accetterebbe la decisione pur ritenendola un errore,
uno su 5 la considera una volontà
da rispettare comunque. Non è
così: ogni bambino ha il diritto
di essere protetto dallo sfruttamento economico, in qualunque
sua forma”.
“E’ falsa e fuorviante”, ha spiegato
ancora Mele, l’idea che iniziare
la gavetta presto possa aiutare i
ragazzini a inserirsi meglio nel
mondo del lavoro. Perché, lavorare prima dei 16 anni, “è un
furto dell’infanzia, mette a rischio
la salute e il benessere psicofisico”.
In quest’ottica Paidòss lancia un
richiamo particolarmente importante rivolto sia all’opinione pubblica che al mondo della scuola,
soffermandosi in particolare sul
ruolo strategico degli insegnanti
per contrastare il lavoro minorile.
“La scuola deve essere protagonista del processo di crescita
dei ragazzi e può diventare un
antidoto efficace allo sfruttamento
dei minori - fa notare Mele - c’è
necessità di una scuola gratuita,
aperta alle esperienze, realmente
formativa e che riesca ad attrarre
i ragazzi con programmi attuali,
inseriti nel contesto contemporaneo e capaci di offrire competenze tangibili. Gli insegnanti devono tornare a essere un punto
di riferimento solido per la crescita dei giovani”.
Almeno questo è l’auspicio.
Olio: la Ue favorisce
quello africano
Un altro schiaffo per gli imprenditori nostrani.
Interrogazione al governo
a Commissione europea ci
riprova, aprendo le porte del
Vecchio continente alla Tunisia, alla quale è stato chiesto un
aumento sostanziale delle importazioni di olio.
Una richiesta che sta allarmando
i produttori olivicoli italiani.
“Suscita molte perplessità la proposta della Commissione europea
di autorizzare un accesso temporaneo supplementare di olio d’oliva
tunisino nel mercato Ue”, ha attaccato il presidente della Confederazione italiana agricoltori (Cia),
Dino Scanavino, spiegando che
“è doveroso interrogarsi sulle ripercussioni economiche di una
scelta del genere su un settore
così rilevante per l’agricoltura italiana e comunitaria, come quello
dell’olio d’oliva”.
L’ennesimo schiaffo alle nostre
eccellenze che chiedono maggior
rassicurazioni sull’etichettatura,
già vittime dei tarocchi agroalimentari e spacciati come prodotti
italiani.
Eppure ampie rassicurazioni erano
state date da Maurizio Martina,
ministro dell’Agricoltura, a margine
della protesta di centinaia di imprenditori agricoli qualche setti-
L
mana fa al valico del Brennero.
I parlamentari dei Conservatori e
Riformisti hanno raccolto subito
le preoccupazioni di migliaia di imprenditori del settore, presentando
un’interrogazione sulla proposta
della Commissione Europea e chiedendo al governo quali iniziative si
vogliano assumere a tutela dell’olio
extra vergine di oliva.
“Una proposta inaccettabile e fuori
da ogni logica - hanno spiegato i
deputati del movimento di Raffaele
Fitto, Benedetto Fucci, Antonio Distaso, Nuccio Altieri, Roberto Marti,
Gianfranco Chiarelli, Nicola Ciracìe
Rocco Palese - perché in Italia ci
saranno conseguenze disastrose
dal punto di vista economico e
dei consumatori per la concorrenza
sul mercato di un prodotto ad un
prezzo inferiore e di qualità non
eccellente”.
Ricordando la diffida europea nei
confronti dell’Italia per la fine del
divieto di “detenzione e utilizzo di
latte in polvere, latte concentrato
e latte ricostituito per la fabbricazione di prodotti lattiero-caseari,
un’altra eccellenza del Made in
Italy agroalimentare che - hanno
concluso i parlamentari di Cr corre gravi rischi”.
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Giovedì 24 settembre 2015
DALL’ItALIA
DISPOSTI CONTROLLI PER TUTTI GLI ALTRI E ANCHE PER IL PERSONALE DELL'ALBERGO, PAURA PER IL RISCHIO INFEZIONE
Migrante con la tubercolosi, panico a Terzigno
Il giovane è stato sottoposto a tac polmonare e broncoscopia, è grave ma stazionario
medici della Asl hanno riscontrato che un migrante,
S.M., 25 anni, proveniente
dal Gambia, ospite di una
struttura in via Zabatta a Terzigno è stato colpito da tubercolosi.
Per lo straniero è stato disposto il
ricovero all'Ospedale Umberto I di
Nocera Inferiore. I sanitari hanno
anche disposto controlli per tutti gli
altri migranti che alloggiavano nell'albergo con lui. Sotto controllo anche i dipendenti, il rischio contagio
non è da sottovalutare, anzi: la paura
che la malattia si sia diffusa nella
struttura è alta: il dottor Nicola Trinchese, epidemiologo della Asl Napoli 3 Sud, ha comunicato la vicenda
a carabinieri e Comune. Il giovane,
in condizioni gravi ma stazionarie,
è stato sottoposto a una bronco-
I
scopia e a una tac polmonare, ed è
stato posto in isolamento. Il problema
non è di poco conto e il panico che
si è diffuso è più che giustificato se
si pensa che la tubercolosi è una
malattia contagiosa che si trasmette
per via aerea attraverso il "Mycobacterium tuberculosis" tramite saliva, dunque basta un colpo di tosse
o uno starnuto per determinare un
alto rischio di contagio: pochi bacilli
bastano al diffondersi dell'infezione.
Un altro grave aspetto è il fatto che
il batterio può rimanere quiescente
anche per anni: il sistema immunitario, infatti, potrebbe immediatamente reagire contro il batterio, il
quale potrebbe rimanere silente e
rifarsi vivo anche a distanza di anni,
appena le difese immunitarie si abbassano. Il 10-15% delle persone
che contraggono la malattia la sviluppano nel corso della propria vita
e, cosa che amplifica il dramma,
un individuo se non sottoposto a
cure, può infettare tra le dieci e le
quindici persone l'anno e nonostante
sia una malattia curabile e prevenibile, viene considerata una delle
emergenze sanitarie più drammatiche: l'Oms nel 1993 l'ha dichiarata
emergenza globale e nel 2000 oltre
400 organizzazioni internazionali si
sono impegnate sul tema lanciando
un primo piano globale per fermarla, nel 2006 è arrivato poi un
secondo piano. Come tipo di malattia, essa è associata al modus vivendi delle persone: l'abbassamento
delle difese immunitarie può dipendere dalla scarsa igiene e malnutrizione. E infatti secondo l'Alto
Commissariato delle Nazioni Unite
le categorie a maggiore rischio
sono proprio quelle dei rifugiati.
Emma Moriconi
GENOVA
Allarme bomba, intervengono gli artificieri. Ma era solo minestrone
La segnalazione con una telefonata anonima, rinvenuta una pentola a pressione
llarme bomba a Genova,
nei pressi della stazione
Piazza Principe, dove sono
intervenuti gli artificieri. La segnalazione è arrivata alle forze
dell'ordine attraverso una telefonata anonima: è stata rinvenuta
una pentola a pressione su una
linea di servizio all'altezza di via
Buozzi, nei pressi di un parcheggio del personale delle Ferrovie
e le Poste. La circolazione è stata
interrotta su uno dei due binari
che collegano la stazione e Sampierdarena, problema che ha avuto le sue ricadute naturalmente
A
sul traffico che ha registrato forti
rallentamenti, soprattutto nella
fascia oraria tra le 16,25 e le
17,55. Il comitato di sicurezza e
ordine pubblico, con la presenza
del prefetto Fiamma Spena e del
questore Vincenzo Montemagno,
ha dato il via libera alle operazioni
di disinnesco. Un palazzo di via
dei Fassolo, in cui abitano una
quarantina di persone, dove è
stata ritrovata la pentola a pressione, è stato evacuato e per
consentire il disinnesco occorre
disattivare acqua, luce e gas, e
anche la circolazione nella via in
oggetto, come pure in via Buozzi,
è stata interdetta per ovvie ragioni
di sicurezza. Sul posto sono intervenuti anche i Vigili del Fuoco.
A quanto si apprende un agente
della Polfer si sarebbe accorto
dell'ordigno tra il binario morto
e la massicciata.
Nel tardo pomeriggio di ieri l'allarme è rientrato: gli artificieri
hanno fatto brillare l'ordigno che
è risultato vuoto. O meglio pieno
di minestrone. Alle 18,50 circa
è ripresa, dopo il nulla osta della
Prefettura, la circolazione ferroviaria.
LA VITTIMA, UN INDIANO DI 47 ANNI, È IN PROGNOSI RISERVATA
Milano, sventra il coinquilino per una lite
Una discussione per un paio di scarpe maleodoranti sfocia
in tragedia: l'uomo è stato colpito ripetutamente con un coltello
a solo 19 anni l'autore di un efferato delitto avvenuto a Milano
a seguito di una lite per un paio
di scarpe maleodoranti. La vittima è
un Indiano di 47 anni: è stato sventrato
con un coltello dal suo giovane coinquilino filippino, e ora è al Niguarda
di Milano in prognosi riservata. La
causa della lite, le scarpe puzzolenti
H
appunto, è quanto che hanno ricostruito i carabinieri. Erano circa le 6
del mattino quando si consumava la
tragedia tra i due che, entrambi regolari
e senza precedenti, coabitavano in
un appartamento al primo piano di
via Livigno 26, nella capitale lombarda.
L'Indiano, a quanto pare, avrebbe
espresso rimostranze al filippino per
le sue scarpe dal cattivo odore, il
giovane avrebbe reagito colpendolo
con un coltello da cucina ripetutamente. Ad avvertire i carabinieri sono
stati i vicini di casa. Al loro arrivo i
militari dell'Arma hanno trovato il
corpo dell'uomo riverso nel sangue,
letteralmente sventrato e che riportava
gravissime ferite da taglio in tutto il
TORINO
CASERTA
59enne ucciso
a colpi di pistola
S
gomento a Santa Maria Capua Vetere, in
provincia di Caserta:
un uomo di 59 anni, Pasquale Guarino, è stato
ucciso a colpi di pistola
mentre stava lavorando
in un fondo agricolo. tre
uomini incappucciati si
sarebbero avvicinati e
avrebbero esploso contro
di lui diversi colpi d'arma
da fuoco. Sul caso indagano i carabinieri e la
polizia, e non escludono
al momento nessuna ipotesi: l'uomo è morto durante il trasporto nel-
corpo. Andato più volte in arresto
cardiocircolatorio, i sanitari sono riusciti a salvargli la vita ma la prognosi
è riservata. I carabinieri hanno trovato
il filippino che si era nascosto in
solaio, sporco di sangue: forse voleva
cambiarsi. È stato così arrestato con
l'accusa di tentato omicidio e condotto
nel carcere di San Vittore.
l'ospedale di Santa Maria
Capua Vetere . La tragedia è avvenuta tra San
tammaro e Santa Maria
Capua Vetere, nella zona
agricola nei pressi del
rione Sant'Andrea de' Lagni. Forse si è trattato di
un tentativo di rapina. I
colpi lo avrebbero raggiunto al braccio, alla
gamba e al petto. Quest'ultimo sarebbe stato
quello mortale, avrebbe
infatti trapassato il polmone dell'agricoltore.
Equitalia e Agenzia delle Entrate,
3 arresti per corruzione
a Guardia di Finanza ha
eseguito tre ordinanze di
custodia cautelare a Torino
nell'ambito di un'inchiesta per
corruzione. Un dipendente dell'Agenzia delle Entrate in servizio a Moncalieri, un funzionario di Equitalia Nord e un
commercialista sono ai domiciliari. Sono state effettuate
L
anche ventotto perquisizioni
presso aziende e studi professionali che avrebbero a vario
titolo beneficiato degli illeciti.
A quanto avrebbero rilevato le
Fiamme Gialle i tre avrebbero
offerto aiuto ai contribuenti
per risolvere i contenziosi con
l'erario in cambio di denaro o
favori. Avrebbero usato a tal
fine anche le banche dati del
fisco. L'accusa è di corruzione,
istigazione alla corruzione e
rivelazione di segreto d'ufficio.
L'indagine è stata svolta dai
militari del Nucleo Polizia Tributaria di Torino, coordinata
dalla Procura torinese e nata
da una segnalazione dell'Agenzia delle entrate di Torino.
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Giovedì 24 settembre 2015
CONCORSI DI BELLEZZA E POLEMICHE
MUSICA
“Happy birthday”e il
copyright che non c’è
SOCIETA’
Miss ausiliaria
o Miss staffetta partigiana?
Le dichiarazioni della neoreginetta e la risposta di una mamma insegnante
a vinto un concorso di bellezza
e non un certamen storico letterario. Alice Sabatini, diciottenne neo incoronata Miss Italia,
è riuscita però a far discutere. E non
per il suo aspetto fisico. Alla domanda
di uno dei giurati su quale fosse il
periodo storico in cui le sarebbe piaciuto
vivere, la fanciulla ha risposto:“Nel 1942,
per vedere realmente la Seconda Guerra
Mondiale. Sui libri ci sono pagine e pagine, io volevo viverla.Tanto sono donna,
il militare non l’avrei fatto e me ne sarei
rimasta a casa”.
Su questa dichiarazione si sono scatenate
una serie di polemiche e battute, alcune
divertenti altre un po’ meno. C’è stato
chi, a sinistra, ha parlato di “corona di
vergogna” per una scelta di tempi quantomeno infelice, ed ha ricordato all’incauta Miss figure di donne che, pur non
avendo imbracciato un fucile hanno sofferto le violenze nazifasciste. Altri hanno
scherzato, pubblicando sui social immagini ritoccate che la ritraggono accanto ai personaggi di quegli anni. Qualcuno ha invece sottolineato che Alice,
in un secondo tempo, ha precisato che
sua nonna le parlava spesso di quel periodo e per questo lei si è detta curiosa
di viverlo in prima persona.
Alla neoeletta Miss, che in un periodo
H
a canzone più cantata del
mondo è “Happy Birthday
to you”. Composta dalle
sorelle Patty e Milred Hill, maestre
d’asilo del Kentucky, fu pubblicata
per la prima volta nel 1893 dalla
Clayton F. Summy. Originariamente aveva un altro titolo
(“Good morning to all”) ed un
testo differente, scritto come saluto degli insegnanti verso gli
studenti. La nuova versione, di
cui non si conosce l’autore, ha
cominciato a diffondersi all’inizio
del Ventesimo secolo. Eseguita
in 143 film, è stata tradotta in
almeno 18 lingue
In questi giorni la celebre melodia, oggetto da sempre di controversie legali relative ai diritti
di autore, è al centro di un vero
e proprio colpo di scena: un
giudice federale di Los Angeles
ha infatti stabilito che il copyright
della stessa, oggi in mano alla
Warner Chapel Music, non è
L
valido. Il gruppo editoriale aveva
acquisito i diritti nel 1988 dietro
pagamento di 15 milioni di dollari
al Birch Tree Group, succeduto
a sua volta alla Clayton F.Summy
Co., originaria proprietaria di
Happy Birthday.
Entrando nel dettaglio della decisione del magistrato, la sentenza stabilisce che il copyright
registrato dalla Clayton nel 1935
(riguardante entrambe le versioni
della canzone) garantisce i diritti
soltanto per alcuni tipi di arrangiamento ma non per il brano
in sé. Ne consegue che i successivi proprietari (in ultimo la
Warner) non avrebbero potuto
acquistarlo. “Happy Birthday” è
dunque libera dai diritti: fatto
non da poco e posta in gioco
elevatissima, se si tiene conto
che – stando a diverse fonti –
le royalties in questione sono
pari a circa 2 milioni di dollari
CdG
l’anno.
di banalità televisiva come il nostro ha
quantomeno la giustificazione dell’ingenua superficialità, una mamma e maestra ha scritto una lettera, che risponde
alle sue considerazioni in modo semplice
e diretto: “Cara signorina Alice, mi
rivolgo alla sua mente (al suo bellissimo
volto e corpo no, non ne ha bisogno, e
mi rallegro per lei: in un'epoca dove la
bellezza è tutto e l'apparire è vincente,
Lei ha certo una carta da giocare in
più). Anche una donna come lei, se
fosse vissuta allora, avrebbe potuto scegliere di arruolarsi nel Servizio ausiliario
femminile, oppure tra le staffette partigiane, secondo l’inclinazione valoriale.
Appena la sua avventura sotto i riflettori
sarà terminata, riprenda a studiare, cercando di recuperare, oltre le nozioni,
anche il senso di dolore e scelte differenti
operate dagli italiani in quel periodo.
La bellezza passa, ma non passano i
valori e la cultura. Poi mi saprà dire se,
ad un'attenta rilettura della storia, sarebbe
diventata un'Ausiliaria o una staffetta
partigiana. La saluto augurandole di
rappresentare l'Italia come potrà. Io, che
non sono appassionata di concorsi di
bellezza ma di libri di storia - conclude
Barbara Spadini - vedo altra bellezza:
quella del sacrificio dei diciotto anni
non nella ginnastica e nella dieta, ma
nella difesa dell'onore”.
Cristina Di Giorgi
SOCIAL E CONTROVERSIE LEGALI
Il Belgio porta Facebook
in tribunale per i cookie
L’avvocato dell’accusa “Spia gli utenti
come la Nasa e ne calpesta i diritti”
l Belgio porta facebook in tribunale con
l’accusa di calpestare i diritti alla privacy
dei cittadini europei.
La notizia arriva dal
quotidiano Guardian,
che cita le dichiarazioni
dell’avvocato Debusseré, rappresentate
della commissione belga per la Privacy (Bpc).
Secondo lui il social network
fondato da Mark Zuckebeg
“spia gli utenti proprio come
ha fatto la Nasa, però in modo
diverso”.
E non solo: ad essere in qualche modo controllati, secondo
un report redatto dalla Bpc,
sarebbero non solo coloro che
hanno un profilo (cioè circa
un miliardo e trecentomila persone in tutto il mondo), ma
anche coloro che, pur non essendo iscritti, sono in qualche
modo entrati in contatto con
la piattaforma. La “colpa” di
tutto sarebbe dei cookie, che
per i non addetti ai lavori sono
quei file capaci di riconoscere
chiunque torni su un determinato sito internet, in modo
tale da proporre pubblicità e
contenuti mirati. Un “trucco”
tecnico che permetterebbe a
Facebook di intercettare qualsiasi persona che naviga su
internet, in violazione d ogni
I
regola sulla privacy prevista
dalle leggi europee.
Dal canto suo il social network
di Menlo Park nega ogni accusa e si difende rilanciando.
“Mostreremo in tribunale - ha
dichiarato un portavoce della
società che gestisce la piattaforma - come la nostra tecnologia protegga le persone dallo
spam, dai malware e da altri
attacchi e sia perfettamente
conforme alle normative comunitarie. Più volte - hanno
fatto sapere ancora da Facebook - abbiamo offerto il nostro contributo al garante belga
per risolvere queste preoccupazioni. Ma invece preferiscono portarci in tribunale sostenendo accuse false”. Il rischio, in caso di decisione a
favore dell’accusa, è di una
multa molto salata (si parla di
250mila euro al giorno, circa
91 milioni l’anno)..
Stella Spada