maimonide - Il-Cubo
Transcript
maimonide - Il-Cubo
MAIMONIDE Mosè Maimonide, detto anche Rambam, nasce nel 1138 a Cordova. Nel 1148 fugge con la famiglia a causa delle persecuzioni degli Almohadi e nel 1160 giungono a Fez. In Marocco il padre di Maimonide scrive la Lettera di consolazione per gli ebrei costretti alla conversione all’islam dove dice che basta compiere buone azioni e pregare secondo il rito ebraico per rimanere ebrei. Anche Maimonide scrive una Lettera sulla conversione forzata invitando gli ebrei a lasciare i paesi dove non possono professare. Nel 1165 la famiglia lascia Fez per Acri, poi si sposta a Fustat dove nel 1171 Maimonide viene eletto capo degli ebrei della città. Scrive trattati di medicina e, sempre in questo periodo, rifinisce le sue due grandi opere: Mishmeh Torah e Moreh ha-nebukhim (La guida dei perplessi). Muore nel 1204. Nella Guida dei perplessi Maimonide indica i vari stadi della conoscenza-ricerca di dio individuando varie classi di uomini: coloro che non hanno alcuna fede religiosa e sono quindi animali irrazionali; coloro che hanno idee contrarie alla verità e sono così infimi che può essere necessario ucciderli; gli ignoranti che osservano i precetti; i giuristi, che per tradizione ammettono le opinioni vere; quelli che speculano sui principi fondamentali della religione; quelli che hanno compreso tutto il conoscibile arrivando alla metafisica. Maimonide appartiene alla tradizione dell’esoterismo filosofico, secondo cui pochi possono ricevere la verità; se la trasmissione maestro-discepolo non può avvenire oralmente, la verità deve essere scritta tra righe, in modo che solo chi ne è degno possa coglierle. Mishmeh Torah e Commento alla Mishmah Il Mishmeh Torah vuole essere un prontuario sulla legge orale ma anche una sorta di codice legale per il popolo ebraico; vi indica anche i gesti per adempiere ai precetti. Elenca poi le perfezioni dell’uomo: la ricchezza, la bellezza con la forza e la salute fisica, la perfezione delle qualità morali, l’acquisizione delle virtù intellettuali. L’ultima è la vera perfezione umana e si ricollega alla sopravvivenza nel mondo a venire. Nel Commento indica i 13 principi che l’uomo deve seguire per evitare la perdizione: l’esistenza del creatore, la sua unità, la negazione della sua corporeità, la sua eternità, la lode e la servitù solo a Dio e l’osservazione dei suoi precetti, la profezia, la superiorità di Mosè su tutti i profeti passati e futuri, la Torah è stata data da Dio a Mosè, la Torah venendo da Dio è inalterabile, Dio non ha lasciato il mondo a se stesso e conosce le azioni degli uomini, Dio ricompensa o punisce per la condotta terrena, bisogna credere nella venuta del Messia, la resurrezione dei morti. La guida dei perplessi Parla delle espressioni di Bibbia e Talmud che non sono intendibili letteralmente, degli attributi divini, delle dottrine filosofiche, della profezia, dell’allegoria del Racconto del carro. Dedica l’opera all’allievo Yosef Yehudah e ai pochi come lui: solo chi ne è veramente degno conoscerà la scienza. Dio e i suoi attributi A Dio si possono attribuire solo aggettivi al negativo ed essi si dividono in 5 classi: - la prima classe è di attributi già definiti nell’oggetto (es. l’uomo è un animale razionale) ma Dio non appartiene a nessuna specie ed è incausato; - la seconda classe definisce una parte della definizione (es. la razionalità dell’uomo) ma Dio è Uno quindi non composto; - la terza classe è la qualità, ma Dio non diviene; - la quarta classe stabilisce i rapporti tra oggetti, ma Dio non ha nulla in comune con altri; - la quinta classe riguarda le azioni, che non implicano il divenire del soggetto ma sono usati in senso metaforico per Dio. Attraverso le azioni si conosce Dio, non si può conoscere la sua essenza. Non si può lodare Dio con i nostri attributi e le nostre perfezioni, sarebbe abbassarlo al nostro livello. L’uso di aggettivi è strettamente legato alla mente dell’uomo che ha bisogno di immagini per capire Dio, così come la preghiera verbale. La provvidenza divina e il mondo a venire Maimonide elenca 5 teorie della Provvidenza: - tutto è frutto del caso; - la Provvidenza divina è assimilata alle leggi di natura; - tutto l’universo nell’insieme e nei particolari dipende dalla Provvidenza divina e dio agisce incurante di ciò che per noi è bene o male; - la saggezza divina ha istituito leggi alle quali lo stesso Dio si conforma; - Dio ha creato l’uomo con il libero arbitrio e bene o male sono in relazione al comportamento degli individui senza ingiustizie.