Modelli e procedure per l`educazione degli adulti

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Modelli e procedure per l`educazione degli adulti
CdL SEAFC – a.a. 2015-2016 – II semestre
Pedagogia sperimentale.
Modelli e procedure per
l’educazione degli adulti
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ricevimento:: ogni Lunedì e Giovedì dopo lezione
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testi
per l’esame
Benedetto Vertecchi,
Manuale della valutazione,
Milano, Franco Angeli, 2003.
Che cosa
faremo
▪
Facciamo il punto…
▪
Come cambia la valutazione
▪
La nascita della docimologia
▪
L’inchiesta sul baccalauréat
Q2.
Facciamo il punto…
Che cosa vi ricordate del secondo appuntamento?
Assegna ad ogni parola della
colonna di sinistra il suo
significato scegliendolo tra
quelli riportati nella colonna di
destra
1.
2.
3.
4.
5.
Valutare
Misurare
Oggettivo
Soggettivo
Verificare
A. confrontare qualcosa con un criterio
generale per determinare le dimensioni di
quel qualcosa.
B. obiettivo, imparziale; che concerne o che
ha per fondamento la realtà per sé
stessa; basato su dati di fatto.
C. accertare, riscontrare, controllare.
D. che è proprio del soggetto individuale e
dipende dal suo modo di sentire e di
pensare o dalle sue condizioni
psicologiche, e quindi non è valido per
tutti gli altri individui.
E. attribuire un valore a qualcosa; stimare,
apprezzare; giudicare.
F. numerare progressivamente una serie di
cose o persone per calcolarne la quantità.
Assegna ad ogni parola della
colonna di sinistra il suo
significato scegliendolo tra
quelli riportati nella colonna di
destra
1.
2.
3.
4.
5.
Valutare – E
Misurare – A
Oggettivo – B
Soggettivo – D
Verificare – C
VA SCARTATA L’OPZIONE F
A. confrontare qualcosa con un criterio
generale per determinare le dimensioni di
quel qualcosa.
B. obiettivo, imparziale; che concerne o che
ha per fondamento la realtà per sé
stessa; basato su dati di fatto.
C. accertare, riscontrare, controllare.
D. che è proprio del soggetto individuale e
dipende dal suo modo di sentire e di
pensare o dalle sue condizioni
psicologiche, e quindi non è valido per
tutti gli altri individui.
E. attribuire un valore a qualcosa; stimare,
apprezzare; giudicare.
F. numerare progressivamente una serie di
cose o persone per calcolarne la quantità.
Gli elementi affettivi
che incidono sulla
valutazione riguardano
gli errori commessi
nello svolgimento di
una prova di verifica.
VERO
o
FALSO
?
Gli elementi affettivi
che incidono sulla
valutazione riguardano
gli errori commessi
nello svolgimento di
una prova di verifica.
FALSO
Non dovete confondere
l’emotività con l’affettività. Ad
esempio, le attese individuali di
successo e la disponibilità ad
apprendere possono
rappresentare correttamente gli
elementi affettivi che incidono
sulla valutazione. La memoria
delle esperienze valutative è la
più duratura in quanto la
valutazione stessa coinvolge
l’affettività degli allievi.
Secondo Vertecchi, in
letteratura didattica, per
"programma" si intende
l'organizzazione dei
contenuti delle varie
discipline, così come sono
esposti nei programmi
ministeriali.
VERO
o
FALSO
?
Secondo Vertecchi, in
letteratura didattica, per
"programma" si intende
l'organizzazione dei
contenuti delle varie
discipline, così come sono
esposti nei programmi
ministeriali.
VERO
Attenzione a non confondere il
programma con l’itinerario di
apprendimento! L’idea insita nei
cosiddetti “programmi centrati sui
contenuti” è che sono programmi
per l’allievo medio. In ”una scuola
per tutti l’allievo medio non
costituisce un riferimento utile”.
3a.
Come cambia la valutazione
Terzo appuntamento con il corso ”Pedagogia sperimentale. Modelli e
procedure per l’educazione degli adulti”
I fattori dei
mutamenti
nella
valutazione
Mutamenti sociali che provocano
mutamenti nella valutazione
▪ Quali le principali trasformazioni dei paesi industrializzati?
▫ Ampliamento della base sociale dell’istruzione
▫ Prolungamento dell’istruzione scolastica
▫ Istruzione primaria diffusa capillarmente
▫ Posticipo del momento della scelta nei canali di istruzione
▫ Cambiamento dei curricoli di studio:
▸
Per accumulazione di conoscenze settoriali
▸
Per il procedere della ricerca educativa
La popolazione
scolastica
fino agli anni sessanta: elevata irregolarità, inadempienza,
lavoro infantile, fattori socioeconomici negativi
dopo gli anni sessanta: effetti della progressiva
diminuzione dei tassi di natalità,
generalizzazione dell’istruzione primaria,
popolazione scolastica della scuola primaria
ridotta
Perché la valutazione
è diventata un problema
▪ In una scuola a base sociale ristretta era lo studente che si doveva
adeguare alle condizioni didattiche richieste
▪ L’insuccesso o successo dipende esclusivamente dall’intelligenza e
volontà dello studente
▪ L’incremento della popolazione scolastica nella scuola secondaria
scardina questo precetto
▪ Viene a mancare l’equilibrio di omogeneità culturale tra insegnanti e
allievi
▪ Si pone il problema di quali modelli interpretativi, metodi e tecniche
di valutazione utilizzare
3b.
La nascita della docimologia
DOCIMOLOGIA
La docimologia (dal verbo greco δοκιμάζω dokimázo, ”esaminare, valutare, stimare", e λόγος
logos, "discorso") è uno specifico settore scientifico all’interno della ricerca educativa che
studia tutto ciò che è connesso alla misurazione ed alla valutazione in ambito educativo (ad
esempio i criteri della valutazione scolastica) al fine di elaborare tecniche di valutazione del
profitto scolastico e della preparazione degli esaminandi.
Il termine fu introdotto dallo psicologo francese Henry Piéron nel 1922 per indicare lo studio
dei problemi posti dalla valutazione degli elaborati degli allievi.
Valutazione e sviluppo
della scuola
▪ I criteri di giudizio presentano una forte corrispondenza con le funzioni che sono
state attribuite alla formazione scolastica nel tempo
▪ Valutazione come mezzo per moderare l’accesso alla scuola (carattere
socialmente selettivo della formazione scolastica)
▪ Il merito “criterio” per nascondere le pratiche selettive per l’esclusione
discriminante sul piano sociale
▪ Accesso alla scuola come privilegio sociale garantisce di non avere alcun conflitto
nella valutazione
linea
temporale
1910
l'istruzione elementare
diviene statale:
applicazione
dell'obbligo scolastico
alla 5a elementare
1923
Riforma
Gentile:
obbligo fino ai
14 anni
1960
Abolizione esame di
ammissione alla
scuola media (3
italiani su 10 erano
“licenziati”)
1963
Attuazione
della riforma
della scuola
media
1990
Classe 1976:
100% (circa) di
licenziati
Le origini della
docimologia
▪ Nei paesi industrializzati la crescita della scolarizzazione è apparsa collegata allo
sviluppo economico e industriale
▪ L’incremento della domanda di istruzione dipende direttamente dalla crescita dei
redditi familiari e dall’aumento della facilità dei trasporti
▪ Si inverte la tendenza solidaristica iniziale e le scelte legate alla valutazione
restano prive di riferimenti
▪ La valutazione contraddistingue un’idea di scuola.. Si assiste ad una crisi dei valori
dell’immagine che l’opinione pubblica ha della scuola
▪ L’esigenza di sottoporre ad analisi rigorosa le modalità di effettuazione degli
esami finali conduce alla nascita della docimologia
Perché proprio gli
esami di stato?
qualifica
Sorgono i primi dubbi sui
risultati: quanto incide
sul risultato la
personalità degli
esaminatori?
Quanta parte
dell’esito di un
esame è da attribuirsi alle capacità
degli allievi, e quanta al
caso?
finale
prodotto
• Spendibilità
• Credibilità
• Secondaria nel suo insieme
• Tipologie di secondaria
• Competenze per la vita
• Professionalità
La prima risposta
▪ La ricerca comparativa internazionale finanziata dalla Carnegie
Corporation di New York
▪ La Carnegie Corporation è una fondazione filantropica istituita da
Andrew Carnegie nel 1911
▪ Decisa ad Eastbourne nel 1931
▪ Vi parteciparono Stati Uniti, Inghilterra, Scozia, Finlandia, Germania,
Francia, Svizzera
▪ Lo scopo della ricerca era quello di accertare la validità degli esami
che concludevano la scuola superiore
La domanda
inquietante di Piaget
Quanto resta di ciò
che si è appreso a
scuola dopo cinque,
dieci, venti anni?
▪ I contenuti dell’apprendimento
scolastico decadono
rapidamente
▪ Per contrastarlo ci vuole una
ragione, un motivo
▪ Ma se la ragione è solo il
superamento di un esame..
▪ ..una volta superato l’esame,
non c’è più motivo di ricordare
La domanda
inquietante di Piaget (2)
▪ Abitudine a frazionare la conoscenza in settori (materie) acquisita attraverso
la scuola mentre…
▪ … ristabilire la continuità fra elementi appresi in ambiti diversi = superare il
rischio del nozionismo
▪ Che cosa caratterizza un profilo culturale?
▪ Capacità di comporre in un quadro unitario elementi di comprensione del
reale, che dal punto di vista scolastico, sarebbero inseriti in diversi contenitori
(materie)
La domanda
inquietante di Piaget (3)
▪ Non si tratta solo di una questione professionale o settoriale ma di descrivere
i profili culturali della popolazione adulta
▪ Indagini OCSE: ALL (Adult Literacy and Lifeskills Survey), IALS (International Adult Literacy Survey) e
PIAAC (Programme for the International Assessment of Adult Competencies)
▪ Emergere nei paesi industrializzati di una vistosa tendenza ad una
regressione all’analfabetismo
▪ Analfabetismo di ritorno: perdita progressiva della competenza alfabetica
funzionale
▪ Non corrisponde, come prima, a una deprivazione originaria, legata allo status
socio economico delle famiglie…
▪ ...è l’effetto di un apprendimento non interiorizzato
▪ L’educazione scolastica ha avuto quindi solo effetti transitori
3c.
L’inchiesta sul baccalauréat
La maturità francese (Baccalauréat, informalmente anche Bac) è il titolo di
studio che conseguono gli allievi francesi alla fine del ciclo di studio della
scuola secondaria.
L’inchiesta sul baccalauréat
§
Si inserisce nell’ambito delle
ricerche promosse sotto l’egida
della Carnegie Corporation di
New York
§ Coordinata da H. Laugier (1936)
§ I risultati dell’indagine furono
diffusi da Henri Piéron
§ Interessante perché:
§ Metodi utilizzati ancora utili
§ Somiglianza tra sistema
scolastico francese e italiano
Quali fonti?
•
•
•
Una delle prime difficoltà fu
quella di stabilire su quale
materiale potesse essere
condotta ll’analisi
Escludere l’intervento
diretto sugli esami
Chiedere ad un esaminatore
il rapporto sullo
svolgimento dell’esame
(dati indiretti) avrebbe
inevitabilmente già
compreso elementi
valutativi
• Ma proprio la valutazione va
analizzata…
• ...serve una documentazione
obiettiva della prova...
• ...l’indagine fu quindi ristretta alle
sole prove scritte (dati diretti)
Elaborati degli studenti e non
descrizioni degli insegnanti
Elaborati scritti e non orali
(ineffabilità degli orali)
L’organizzazione
dell’esperimento
6 gruppi di 5 esaminatori
saggi di
composizione
versione
latina
composizione
inglese
prova di
matematica
dissertazione
filosofica
prova di fisica
Campioni di 100 elaborati
Ogni valutatore esprimeva il proprio giudizio, attribuendo un voto su una scala in ventesimi.
I risultati
dell’esperimento (1)
▪ scarto medio fra i correttori molto alto
▫
se chiediamo a due correttori di assegnare i voti ad un numero n di prove,
per ciascuna prova possiamo avere lo stesso voto – scarto 0 – oppure
uno scarto (la differenza) tra i due voti. La media di questi scarti ci dà lo
scarto medio
▪ lo scarto variava tra 4 punti e 13 punti
▪ questa ampiezza rivela l’inesistenza di criteri uniformemente
condivisi e applicati nella valutazione
I risultati
dell’esperimento (2)
▪ distribuzioni diverse ossia
▪ i diversi correttori utilizzavano:
▫ gamme di voti diverse
▫ e ricorrevano con diversa frequenza ai singoli voti
▪ ogni correttore interpreta quindi a suo modo la scala dei voti (ad
esempio un insegnante utilizza solo una parte della scala in decimi
e il suo 7 o 8 può non corrispondere a quello di un altro insegnante)
I risultati
dell’esperimento (3)
▪ Nessuna concordanza tra i correttori nell’apprezzamento della
qualità delle prove...
▪ ... si ottengono quindi graduatorie discordanti.
▪ Una prova poteva essere inserita nel gruppo delle migliori da un
esaminatore ed essere considerata molto più modesta da un altro
▪ C’era una sostanziale discordanza negli apprezzamenti
I risultati
dell’esperimento (4)
▪ per ottenere un voto “vero”, ossia capace di indicare il livello della
prova al di là delle differenze di giudizio fra i diversi correttori…
▪ ...il numero di questi ultimi sarebbe dovuto essere molto alto...
▪ …da un minimo di 13 per la prova di matematica fino a 127 per la
dissertazione filosofica
I risultati
dell’esperimento
(diagramma)
I risultati dell’esperimento:
conclusioni
▪ Si può avere solo scarsa fiducia nei risultati degli esami
▪ Scarsa corrispondenza tra le caratteristiche della prove e
intenti della verifica
▪ Eccessiva incidenza del caso
▪ La ricerca di Piéron è quindi importante non solo per gli
aspetti tecnico-docimologici…
▪ ... ma anche per dimostrare come, riguardo la formazione
scolastica, non c’è unanimità di intenti, né concordanza di
valori
Le conclusioni di Piéron
▪ Bisogna arginare gli effetti del caso: gli esaminatori non
possono essere completamente digiuni di statistica
▪ Tenere sempre separate la verifica dell’acquisizione di
conoscenze dalla valutazione degli atteggiamenti del
candidato
▪ Effettuare una duplice correzione, ad opera di correttori
diversi, degli elaborati che presentano aspetti non
definibili univocamente (ossia quelle con più di una
soluzione corretta possibile)
Ulteriori conclusioni
▪ Sorge quindi la necessità di trovare soluzioni valutative,
che consentano di apprezzare le sole dimensioni del
“comportamento” degli allievi direttamente collegate
all’acquisizione di abilità e competenze
▪ La mescolanza di elementi morali, affettivi, ... rende la
scuola:
▫ socialmente discriminante
▫ espressione di una “cultura di regime” del gruppo sociale
dominante