Aurea Dissegna - Ancona seminario carcere 30 01 2015
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Aurea Dissegna - Ancona seminario carcere 30 01 2015
Incontro interregionale dei garanti delle persone private della libertà personale Ri-visitare le carceri Ancona, 30 gennaio 2015 Diritti dei bambini e ragazzi con genitori in carcere e diritti dei detenuti ad essere genitori: tempi, modalità, spazi Dott.ssa Aurea Dissegna, Pubblico Tutore dei minori e Garante dei diritti delle persone ristrette nella libertà personale La nuova legge regionale n°37 /2013 del Veneto ha istituito il Garante dei diritti della persona riunisce tre Autorità Garanti: il Difensore civico, il Pubblico Tutore dei minori e il Garante delle persone ristrette nella libertà personale Il Garante dei diritti della persona entrerà in vigore con la prossima legislatura, nel frattempo l’incarico di Garante dei diritti delle persone ristrette nelle libertà personali (carcere – ospedale psichiatrico giudiziario ) è affidato al Pubblico Tutore dei minori in carica Garante dei diritti delle persone ristrette nelle libertà personali Art 14, L.R. Veneto 37/2013 “… opera a favore delle persone detenute negli istituti penitenziari, negli istituti penali per minori, nei servizi dei centri per la giustizia minorile, nei centri di identificazione ed espulsione, nelle strutture sanitarie, in quanto sottoposte a trattamento sanitario obbligatorio, nonché delle persone private a qualsiasi titolo della libertà personale” Funzioni a) assume ogni iniziativa volta ad assicurare che siano erogate le prestazioni inerenti al diritto alla salute, al miglioramento della qualità della vita, all’istruzione, alla formazione professionale, al reinserimento sociale e lavorativo; b) sollecita le amministrazioni competenti affinché assumano le iniziative volte ad assicurare le prestazioni di cui alla lettera a); c) segnala agli organi regionali eventuali fattori di rischio o di danno, dei quali venga a conoscenza in qualsiasi forma, a carico delle persone di cui al comma 1, su indicazione sia dei soggetti interessati, sia di associazioni od organizzazioni non governative che svolgano una attività inerente a quanto segnalato; d) interviene nei confronti delle strutture e degli enti regionali in caso di accertate omissioni o inosservanze rispetto a proprie competenze, che compromettano l’erogazione delle prestazioni di cui alla lettera a) e, qualora dette omissioni o inosservanze perdurino, propone agli organi regionali titolari della vigilanza su tali strutture ed enti le opportune iniziative, ivi compresi i poteri sostitutivi; Funzioni e) comunica con le persone di cui al comma 1 e accede ai luoghi e agli istituti ove esse si trovano, ai sensi dell’articolo 67, primo comma, lettera l-bis), della legge 26 luglio 1975, n. 354 “Norme sull’ordinamento penitenziario e sull’esecuzione delle misure privative e limitative della libertà” e successive modificazioni; f) propone agli organi regionali interventi amministrativi e legislativi da intraprendere per contribuire ad assicurare il pieno rispetto dei diritti delle persone di cui al comma 1; g) propone alla Giunta regionale iniziative concrete di informazione e promozione culturale sui temi dei diritti e delle garanzie delle persone sottoposte a misure restrittive delle libertà personali; h) promuove iniziative di collaborazione, di studio e di confronto sui temi attinenti ai diritti umani e all’esecuzione delle pene. Obiettivi del seminario di oggi Sensibilizzare le diverse istituzioni, gli operatori, sulle questioni che riguardano il carcere nell’ottica di ri-educazione /riabilitazione e reinserimento sociale (dignità persona, istruzione/formazione/lavoro, relazioni familiari) Approfondire la tematica dell’esercizio della genitorialità in condizioni di restrizione della libertà personale e far emergere l’importanza di mantenere la relazione genitori-figli per un sano sviluppo dei minori di età e per favorire il percorso di reinserimento dei detenuti Rilevare le problematiche e richiamare le responsabilità dello Stato e delle istituzioni carcerarie di rendere esigibili ed effettivi i diritti dei minori di età (diritti dei minori/doveri delle istituzioni ) e i diritti dei detenuti Dare visibilità a buone prassi pur in un contesto complesso, difficile con molte criticità Favorire progettazioni innovative anche con il concorso dell’associazionismo Far emergere proposte Focus sui bisogni dei minori e delle persone detenute con figli Al 31 dicembre 2013 (fonte: Ministero di giustizia): In Italia In Veneto 58.861 detenuti di cui 24.583 con figli 2.796 detenuti di cui 944 con figli Al 31 dicembre 2014 In Italia 49.635 detenuti di cui 22.334 con figli In veneto 2.475 detenuti di cui 843 con figli N.B. Dati sicuramente molto sottostimati: l’indagine riguarda i soli soggetti di cui è noto lo stato di paternità/maternità . Non sono distinti figli di minore età Genitorialità e sano sviluppo dei minori di età La funzione genitoriale è considerata molto importante per un equilibrato e sano sviluppo di un bambino, consente, se esercitata positivamente consente la creazione di quella «base sicura» che permette ai bambini e ragazzi poi di diventare adulti in grado di affrontare in modo maturo e responsabile le situazioni di vita. Attaccamento che è alla base non solo degli aspetti affettivi ma anche dello sviluppo cognitivo, con effetti positivi: nella costruzione dell’autostima nella capacità di equilibrare spinte aggressive e depressive nella socializzazione (possibilità di affidarsi e di essere affidabile) Genitorialità e sano sviluppo dei minori di età Il termine genitorialità quindi non coinvolge l'essere genitori reali ma è uno spazio psicodinamico autonomo che fa parte dello sviluppo di ogni persona. E’ una funzione che nel contesto di crescita psicologica e relazionale può essere contrassegnata da ambivalenze, difficoltà, contraddizioni, ricerche, crisi, integrazioni, frammenti, separazioni , legate alla storie di vita delle persone….. L’esperienza del carcere per una famiglia , segna in modo forte la vita dei minori che vi sono coinvolti Le conseguenze della detenzione di un genitore per i minori di età separazione dal genitore, rischio trauma al momento dell’arresto del genitore, interruzione dei rapporti con il genitore recluso, a volte “sparizione/perdita” punto di riferimento maggior vulnerabilità famiglia e rischio di povertà bugie dei familiari sulla condizione del padre atteggiamento verso il genitore recluso influenzato dal genitore non detenuto «vergogna», rischio di emarginazione e di discriminazione rischio elevato di trasmissione ciclo intergenerazionale tempi , luoghi e modalità di visita spesso inadeguati Le principali conseguenze della detenzione di un genitore perdita lavoro e perdita ruolo sociale, interruzione dei rapporti con il coniuge, partner e con i figli, frantumazione dei rapporti affettivi maggior vulnerabilità famiglia e rischio di povertà solitudine, tempi , luoghi e modalità di visita spesso inadeguati rischio di emarginazione e di discriminazione anche post dimissione rischio elevato di recidiva se non si curano le relazioni familiari Focus sui bisogni dei minori e delle persone detenute con figli minori di età Principali problemi rilevati (*): Procedure disattese all’ingresso su richiesta esistenza di figli Le procedure di perquisizione “subite” dai bambini I bambini ”reclusi” con le mamme (privazione indiretta della libertà) Circolare del 2009 conosciuta da pochi operatori del carcere Spazi - tempo - relazione poco adeguati Personale non formato per accoglienza bambini (serve revisione dei criteri di selezione del personale di polizia penitenziaria) Gestione complessa anche per provvedimenti limitativi resp. Genit. A.G. (intervento di vari Servizi : Carcere, UEPE, Servizi territoriali) (*) ricerca del 2011 , libro bianco su “situazione carceri e figli di detenuti”, dell’associazione “Bambini senza sbarre” I diritti dei bambini/ragazzi con genitori in carcere Molte norme (Costituzione, CRC, Strasburgo, L.184/83,L.149/2001; L.354/1975 e succ. integr) Diritto dei minori a vivere con la propria famiglia Diritto ad essere informati con trasparenza sulla situazione di genitori detenuti e supportati Diritto a non essere a loro volta «detenuti» per stare con la madre in carcere (fino a 6 anni!!!) Diritto a vedere, frequentare , relazionarsi con i genitori in condizioni idonee e con un percorso di «accompagnamento» Applicare le misure alternative per i genitori quando possibile Coltivare le relazioni familiari: dal 6° rapporto sul monitoraggio della CRC Si chiede: maggiore attenzione e informazione su questo gruppo di bambini che spesso sono bambini invisibili, miglioramento delle condizioni di visita dei bambini in carcere, aumento delle ore di incontro con il loro genitore, incremento della consapevolezza e della formazione degli operatori penitenziari, tutti punti ribaditi e sottoscritti nella Risoluzione 2007/2116 (INI) e sottolineati dalle associazioni del Gruppo CRC Protocollo di intesa Carta dei figli di genitori detenuti Sottoscritto il 21 marzo 2014 il Protocollo di intesa tra: Ministero della Giustizia Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza Bambini senza sbarre ONLUS La carta dei figli di genitori detenuti: 8 articoli 1. Decisioni relative ad ordinanze, sentenze, esecuzione pena 2. Visite dei minorenni all’interno degli istituti penitenziari 3. Altri tipi di rapporto con il genitore detenuto 4. Formazione del personale 5. Informazione, assistenza guida 6. Raccolta dati 7. Disposizioni transitorie (più apertura all’esterno per i b) 8. Istituzione tavolo permanente I diritti degli adulti detenuti ad essere genitori Vari riferimenti normativi (Costit, O.P. del 1975° succ. mod., Linee Guida 2007, circ.2009, etc..) diritto/dovere ad esercitare la responsabilità genitoriale principio di territorialità nella detenzione, vicino ai familiari funzione rieducativa, socializzante (art. 27, art.3 Cost) relazione con i figli sostiene il percorso riabilitativo e riduce rischio recidiva; no «uso» strumentale dei figli… I diritti degli adulti detenuti ad essere genitori Per quanto riguarda la cura delle relazioni familiari all’interno degli istituti di detenzione si fa riferimento alla L.354/75, integrata dalla L.663/86, “Norme sull’ordinamento penitenziario e sull’esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, che all’art.15 prevede: “il trattamento del condannato e dell’internato è svolto avvalendosi principalmente dell’istruzione, del lavoro, della religione, delle attività culturali, ricreative e sportive e agevolando opportuni contatti con il mondo esterno ed i rapporti con la famiglia”, normando, art. 18, che “detenuti e internati sono ammessi ad avere colloqui e corrispondenza con i congiunti e con altre persone (...). I diritti degli adulti detenuti ad essere genitori, segue… I colloqui si svolgono in appositi locali…. Particolare favore viene accordato ai colloqui con i familiari” Nello specifico l’art. 28 sancisce: ”particolare cura è dedicata a mantenere, migliorare o ristabilire le relazioni dei detenuti e degli internati con le famiglie”. L’art. 45 prevede l’assistenza alle famiglie… La circolare 10 dicembre 2009: Trattamento penitenziario e genitorialità – percorso e permanenza in carcere facilitati per il bambino che deve incontrare il genitore detenuto I diritti degli adulti detenuti ad essere genitori: la recente L.62/2011 Obiettivi: Valorizzare rapporto tra detenute madri e figli minori Conciliare esigenza di limitare la presenza di madri in carcere con bambini piccoli e garantire sicurezza cittadini Strumenti: istituti a custodia attenuata (ICAM) – esperienza di Venezia l’applicazione della custodia cautelare esecuzione pena detentiva in case famiglia protette (non finanziate!!) Legge che presenta qualche difficoltà tuttora oggetto di dibattito! Focus su due questioni rilevanti La legge 62/2011 istituti a custodia attenuata (ICAM), come utilizzarli al meglio a fronte del numero contenuto di minori in carcere con la madre (23 nel 2014?) esperienza di Venezia - bozza protocollo (UPTM, AA.GG. , Comune , UEPE, Direz. Carcere, associazione La Gabbianella) esecuzione pena detentiva in case famiglia protette; di fatto non attive per mancanza di fondi per la gestione (a carico degli Enti Locali, non finanziate!!) Le principali richieste del coordinamento dei Garanti in Italia Ristabilire maggior dignità agli spazi e qualità di vita in cacere Detenzione meno passiva e più responsabilizzante Distinguere detenuti a bassa pericolosità e per età da quelli con reati pesanti Sanità penitenziaria adeguata Governare le “dimissioni” dagli OPG Favorire attività di impegno, lavoro, studio, (attuazione vigilanza dinamica), maggiori opportunità per tutti Ricontestualizzare la legge Smuraglia sul lavoro nelle carceri No detenzione per Tossicodipendenti, curati in Comunità Rendere operativo protocollo di intesa per figli genitori detenuti In vista degli “stati generali”, quali prospettive ed impegni ? Individuazione di una programmazione, almeno quinquennale, e relative progettualità ed obiettivi misurabili per ogni sede di restrizione per garantire: dignità agli spazi ed alla qualità di vita attività di impegno, lavoro, studio, (attuazione vigilanza dinamica), per il maggior numero di detenuti effettività al diritto alla relazione familiare ed all’affettività formazione e supporto del personale rivisitazione criteri selezione polizia penitenziaria Incontro interregionale dei garanti delle persone private della libertà personale Ri-visitare le carceri Ancona, 30 gennaio 2015 Grazie dell’attenzione! Dott.ssa Aurea Dissegna, Pubblico Tutore dei minori e Garante dei diritti delle persone ristrette nella libertà personale