Moretti alla maxi gara canadese

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Moretti alla maxi gara canadese
Mercati
Mercoledì 16 Dicembre 2015
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ONE COMPANY VERSO IL DEBUTTO. FINMECCANICA GUARDA ALLE POSSIBILI COMMESSE 2016
Moretti alla maxi gara canadese
I C-27J candidati a sostituire la flotta degli aerei di ricerca e salvataggio. In corsa anche Airbus ed
Embraer. Intanto si aprono nuovi sviluppi in Perù, dove il gruppo può realizzare un sito industriale
di Angela Zoppo
U
ltimi passi verso la One
company. Il nuovo modello di governance, che ha
riportato le principali controllate sotto il controllo diretto
di Finmeccanica, trasformandole in divisioni, debutterà il primo
gennaio. Per il nuovo nome del
gruppo, invece, bisognerà aspettare. Come ha detto l’ad Mauro
Moretti, infatti, «per ragioni
commerciali e di marketing lo
presenteremo tra qualche mese.
Dobbiamo prima farci riconoscere come One company. Il nuovo
brand sarà molto riconoscibile e
semplice: la sintesi dell’ingegno
italiano». In chiusura di esercizio,
il top manager conta di lasciarsi
alle spalle un anno che ha segnato
un grandissimo passo nel risanamento dell’azienda. «Abbiamo
ricostruito un rapporto debito/
valore completamente diverso da
quello che avevamo un anno fa:
l’abbiamo invertito», ha detto, «e
quindi siamo nelle condizioni di
poter continuare nel risanamento
e pensare allo sviluppo di investimenti per rafforzare la società nel
suo core business». Il nuovo anno
potrebbe vedere anche lo sbarco
in Perù. La possibile avanzata nel
Paese è passata inosservata tra i
tanti annunci seguiti alla missione
in Sudamerica del premier Matteo Renzi, a fine ottobre scorso,
ma a piazza Monte Grappa ci
si sta lavorando. Moretti ha in
programma di realizzare un impianto per la manutenzione degli
aerei da trasporto tattico C-27J
Spartan, se, come si augura, la
Difesa peruviana ne ordinerà a
sufficienza per rinforzare la flotta
della Fap (Fuerza aerea del Perù).
Al momento le trattative riguardano un’ulteriore fornitura di 6-8
velivoli, in aggiunta ai quattro già
Contratto da 402 mln per Thales Alenia
Armi, Anpam si appella all’Ue sul Brasile
di Eva Palumbo MF-DowJones
di Angela Zoppo
hales Alenia Space, joint venture tra la francese Thales (67%)
produttori italiani di armi e munizioni inseguono il Brasile. Invece
TSpaziale
I
e l’italiana Finmeccanica (33%), ha firmato con l’Agenzia
il Paese sudamericano continua a tenere sbarrate le porte all’imEuropea (Esa) un contratto da 402 milioni di euro per
port e non farà eccezione nemmeno per le Olimpiadi che si terranno
la realizzazione dei satelliti Copernicus Sentinel 1C e il ricorrente
1D per il monitoraggio ambientale, nell’ambito del programma europeo Copernicus. Come per i satelliti Sentinel 1A e 1B,
Thales Alenia Space Italia in qualità di capo-commessa avrà la
responsabilità della progettazione, dello sviluppo e dell’integrazione dei satelliti Copernicus Sentinel 1C e 1D. In particolare,
Thales Alenia Space realizzerà i moduli T/R e gli Electronic
Front Ends, uno degli aspetti tecnologici più rilevanti del satellite, cuore dell’antenna radar ad apertura sintetica in banda
C, che sarà prodotta da Airbus Defence&Space su specifiche
di Thales Alenia Space. Anche i satelliti Copernicus Sentinel
1 C e 1 D, che saranno lanciati progressivamente a partire dal
2021, fanno parte del complesso programma Copernicus coordinato dalla Commissione Ue, per il quale l’Agenzia Spaziale
Europea è responsabile della componente spaziale. Obiettivo
del programma è garantire all’Europa una reale indipendenza
nel rilevamento e nella gestione dei dati sullo stato di salute del
pianeta, supportando così le necessità delle politiche ambientali
pubbliche europee. Anche Finmeccanica-Selex Es contribuirà
allo sviluppo dei satelliti Sentinel 1C e 1D. «La firma di questo importante contratto ci rende particolarmente orgogliosi, in
quanto conferma la lunga e riconosciuta esperienza di Thales
Alenia Space nella realizzazione di satelliti per l’osservazione
della Terra basati su tecnologie radar», ha affermato Donato
Amoroso, amministratore delegato di Thales Alenia Space Italia
e deputy ceo di Thales Alenia Space. (riproduzione riservata)
a Rio nell’agosto 2016. Rischia di saltare così una delle vetrine più
attese dalle imprese riunite in Anpam, l’associazione nazionale dei
produttori di armi e munizioni, presieduta da Stefano Fiocchi (a
capo dell’omonima azienda). Il settore d’interesse è quello delle
armi da fuoco per usi sportivi e civili, oltre che quelle in dotazione
alle forze di polizia, ma entrare in competizione con le imprese
brasiliane è quasi impossibile: per scoraggiare clienti interessati al
made in Italy, infatti, vengono applicati balzelli all’importazione
che fanno lievitare il costo del 120-140%. Per questo l’Anpam ora
ha deciso di appellarsi a Bruxelles. Intanto gli associati Anpam
continuano ad avere problemi anche in casa. Il settore vale 800
milioni e nel 2015 ha versato nelle casse dello Stato 116 milioni di
tasse. La quasi totalità del fatturato viene però realizzata all’estero,
soprattutto negli Usa. Così l’Italia, pur essendo il primo produttore
europeo con circa il 60% dell’offerta comunitaria di armi sportivovenatorie, è anche il Paese col minor numero di armi in circolazione: 12 ogni 100 abitanti contro le 45,3 della Finlandia o le 31,2
della Francia. Armi sportive e venatorie infatti sono soprattutto un
prodotto da export con una percentuale-record che sfiora il 90%.
Eppure il settore, spiega Fiocchi, non è tutelato. Anpam lamenta
i tempi lunghissimi per ottenere le licenze di esportazione e ora
sta facendo fronte comune contro nuovi paletti in arrivo, come la
revisione della Direttiva Armi europea avviata dopo gli attentati di
Parigi. «In questo modo», commenta Fiocchi, «si finisce solo per
penalizzare il mercato legale delle armi, senza bloccare i canali
clandestini che riforniscono i terroristi». (riproduzione riservata)
richiesti da Lima.
FINMECCANICA
Gli ultimi due C27J sono stati orquotazioni in euro
14
dinati dal ministe13
ro della Difesa del
Perù esattamente
12
un anno fa, per un
IERI
controvalore di
11
12,8 €
circa 100 milioni
di euro. Oltre che
+2,81%
10
dall’aeronautica
15
set
’15
15 dic ’15
militare peruviana, il C-27J Spartan è già stato scelto dalle forze
Mauro Moretti
aeree di Italia, Grecia, Bulgaria,
Lituania, Romania, Marocco
Mobyt punta sugli sms
per l’Internet delle cose
di Valerio Testi
e Slovacchia, nonché
da Usa, Messico e
Australia per un totale di 80 velivoli. Ma
il colpo grosso del
2016 per Finmeccanica potrebbe essere
piazzare gli aerei in
Canada. Il cambio
della guardia al governo, infatti, sembra
avere risparmiato la
gara ormai imminente per la fornitura di
un lotto minimo di
12 velivoli FWSAR,
Il big alimentare Bolton
semplifica la struttura
di Andrea Giacobino
obyt, società quotata su Aim e attiva in Italia nell’ambito del
olton Group (Bg), colosso alimenM
mobile marketing&services e nel segmento del web advertising, B tare controllato dalla famiglia Nispunterà in futuro anche sull’Internet delle cose, cioè oggetti intercon- sim e presieduto dall’avvocato d’afnessi attraverso le nuove tecnologie, e in particolare vede significative
opportunità di sviluppo per gli sms in questo settore. «Le strategie di
crescita saranno basate su quello che è il nostro core business, quindi
gli sms», ha precisato l’ad Giorgio Nani. «Investiremo anche sulle
mail e pure in un qualcosa di diverso da quello che facciamo ora.
Se troviamo l’occasione giusta, e penso che la troveremo, potremo
fare un’operazione di crescita esterna». Ieri l’azienda ha illustrato
il proprio business model a Milano e il ceo ha spiegato che la strategia di crescita proseguirà anche per linee interne in un settore ad
alta opportunità, quale appunto quello dell’Internet of things, «che
si adatta in maniera trasversale a tutte le categorie di clientela già
acquisite». In particolare, Mobyt può offrire servizi innovativi grazie alla propria expertise in qualità di cloud provider di servizi B2B
ad alto contenuto tecnologico. «Riteniamo di poter proseguire nella
direzione dimostrata dai risultati del 2015», ha aggiunto Nani, «un
anno di importante crescita anche grazie alla visibilità offerta dalla
quotazione in borsa». Nel 2016 Nani si aspetta una crescita di margini
e fatturato. (riproduzione riservata)
fari Sergio Erede, semplifica la struttura. Bg controlla 50 marchi, tra cui i
tonni Rio Mare, Palmera e Nostromo,
la carne Simmenthal, i prodotti per la
cosmesi Manetti & Roberts, Cadey,
Chilly, Brioschi, Sanogyl, Collistar
Sergio
e Somatoline, i detergenti per la casa
Erede
Omino Bianco e WcNet e gli adesivi
Uhu e Bostik. Nei giorni scorsi Bg ha
incorporato le due controllate al 100% Bolton Trading Corporation e Bolton Group Services. Il gruppo, presente in oltre 120
Paesi e con più di 3 mila addetti, guidato dall’amministratore
delegato Salomone Benveniste, nel 2014 ha realizzato ricavi
per oltre 1,6 miliardi di euro, un ebitda di 657 milioni, un ebit
di 243 milioni e un utile di 182 milioni. Il profitto civilistico
di 217 milioni è stato interamente accantonato a riserva, ma la
scorsa primavera è stato distribuito agli azionisti un dividendo
di 12 milioni di euro. (riproduzione riservata)
Fixed Wing Search and Rescue
(Ricerca e Soccorso con velivolo
ad ala fissa). Non ci sono stime
ufficiali sul valore della commessa, ma fonti di mercato lo
indicano in circa 700 milioni. In
corsa ci sarebbero Embraer, col
KC-390, e Airbus, col C-295.
Proprio in questi giorni l’aereo diretto concorrente dello Spartan si
è trovato al centro di una vicenda
giudiziaria seguita dalla Procura
della Repubblica ceca. Secondo
l’accusa, l’acquisto degli aerei
C-295, avvenuto nel 2009 per 129
milioni di euro, avrebbe causato
allo Stato un danno di 30 milioni
di euro, essendo stati pagati più
del loro prezzo di listino.
Intanto, un altro caso sollevato
da problemi di prezzo sta montando oltreoceano. Secondo il
Gao (Government Accountability
Office), la Corte dei Conti americana, ci sono gli estremi perché
una controllata di Drs (Finmeccanica) porti avanti il suo ricorso
contro Lockheed Martin, al quale è stata assegnata una gara per
sistemi ingegneristici. Solo che,
nel frattempo, la società che ha
armato i legali è passata di mano.
Si tratta, infatti, di Drs Technical
Services, sussidiaria del gruppo
statunitense ceduta nelle scorse
settimane nel piano di razionalizzazione del gruppo. Secondo la
ex controllata Drs, il risparmio di
costi a carico della Difesa sarebbe di oltre 51 milioni di dollari,
contro i 50, 2 milioni garantiti dai
concorrenti. Così il Gao ha deciso
di esaminare la richiesta dei legali
di Drs Technical Services. (riproduzione riservata)