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BILANCIO
S O C I A L E
duemila12
BILANCIO SOCIALE | 1
2 | BILANCIO SOCIALE
BILANCIO SOCIALE | 3
INDICE
Lettera del Presidente
Nota introduttiva e metodologica
IDENTITÀ DEL VIS
Il VIS in sintesi
Storia
Mission
Strategie
Relazione tra il VIS, la Congregazione salesiane e l’Animazione Missionaria in Italia
Stakeholder
Base associativa
Governo
Struttura organizzativa
Le persone che operano per il VIS
Sedi VIS e presenza sul territorio
PRINCIPALI STRUMENTI E METODOLOGIE DI INTERVENTO
Progetti di sviluppo cofinanziati da Enti Istituzionali
Interventi di emergenza, aiuto umanitario, riabilitazione e ricostruzione
Sostegno a Distanza
Sostegno alle missioni
Educazione e formazione allo sviluppo
Diritti umani e advocacy
AZIONE DEL VIS NEL MONDO
Africa
Angola, Burundi, Camerun, Ciad, Congo Brazzaville, Eritrea, Etiopia, Ghana, Liberia, Madagascar, Malawi,
Mauritius, Nigeria, Rep. Democratica del Congo, Rwanda, Sierra Leone, Sud Sudan, Sudan, Tanzania, Togo
Asia e Oceania
Bangladesh, Cambogia, Cina, India, Isole Salomone, Laos, Myanmar, Pakistan, Papua Nuova Guinea, Sri Lanka,
Timor Est
America Latina
Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Ecuador, Haiti, Honduras, Paraguay, Perù, Repubblica Dominicana,
Uruguay
Medio Oriente
Egitto, Libano, Palestina, Siria
Europa
Albania, Bosnia Erzegovina, Italia
COMUNICAZIONE
DIMENSIONE AMBIENTALE
DIMENSIONE ECONOMICA
Quadro di insieme
Analisi dei proventi
Analisi degli oneri
Indicatori di particolare rilievo
ALLEGATI Verifica della completezza e della conformità del Bilancio Sociale rispetto al modello dell’Agenzia per le Onlus
- Questionario di valutazione (disponibile sul sito www.volint.it)
Nota introduttiva e metodologica
Il percorso di realizzazione del Bilancio Sociale del VIS è iniziato dando seguito ad una delibera
dell’Assemblea dei soci dell’aprile del 2007, nella quale si decise l’adozione e lo sviluppo di questo
strumento di rendicontazione attraverso un percorso progressivo con alcune “tappe intermedie”.
Dopo aver realizzato la Relazione di Missione relativa al 2008, il Bilancio di Missione relativo al
2009, si è giunti alla prima stesura di Bilancio Sociale nel 2010 e con il Bilancio Sociale 2011 si è
entrati a regime con la rendicontazione sociale.
Il percorso sino ad ora svolto permette di riconoscere, nel Bilancio Sociale VIS 2012, una maturità
di rappresentazione dei contenuti delle attività e dei dati di progetto frutto del processo evolutivo
sopra descritto.
Come principale standard di riferimento si sono mantenute, come già nella precedente edizione,
le “Linee Guida per la redazione del Bilancio Sociale delle organizzazioni non profit” pubblicate
dall’Agenzia per le Onlus nel febbraio 2010. Nonostante l’Agenzia per le Onlus, successivamente
denominata Agenzia del Terzo Settore, sia stata soppressa nel 2012 e le sue funzioni siano state
trasferite al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, si è ritenuto opportuno mantenere il
riferimento a tali Linee Guida poiché rappresentano un documento di riferimento valido ed efficace
per la rendicontazione sociale delle organizzazioni non profit.
Dalla tabella per la verifica della completezza e per il raccordo delle informazioni riportate nel
bilancio sociale rispetto al modello dell’Agenzia per le Onlus (riportata nell’allegato) è possibile
verificare che sono presenti completamente l’83.07% ed in parte il 6,15% (su 65) delle cosiddette
‘informazioni essenziali’ ed il 28.16% completamente ed il 2,81% (su 71) delle cosiddette
‘informazioni volontarie’.
Obiettivo primario di questo quinto ciclo di rendicontazione è stato di utilizzare l’esperienza di un
processo ormai strutturato, seppure ancora perfettibile, per produrre un documento maggiormente
fruibile da parte del lettore interessato.
A tal fine il documento di rendicontazione sociale è stato modulato come segue:
- un corpo centrale più sintetico da stampare e diffondere presso i nostri donatori;
- una versione integrale, Bilancio Sociale VIS 2012, completo delle info sulla natura e il
funzionamento dell’organismo. e tutte le attività e i progetti di sviluppo, di emergenza e di
cooperazione decentrata realizzati dal VIS nel mondo.
E’ stato confermato il ruolo del “Gruppo operativo”1 (costituitosi nel 2010 e rafforzato nel 2011)
in cui sono presenti referenti delle unità organizzative del VIS che si occupano dei principali ambiti tematici del bilancio
sociale. Così come nelle precedenti edizioni il coordinamento complessivo del progetto è stato garantito da una figura
interna, mentre il supporto del consulente esterno esperto in rendicontazione sociale2 è divenuto residuale. Si è inoltre
data continuità alla partecipazione dei volontari espatriati, che sono stati coinvolti per descrivere l’operato del VIS ‘in
terra di missione’.
Dal punto di vista dei contenuti, è stata confermata la scelta di articolare la rendicontazione sull’attività del VIS in
due “macro-aree”: da un lato, la presentazione dei principali “strumenti e metodologie” utilizzate; dall’altro, la loro
“applicazione” nelle diverse aree geografiche nelle quali il VIS opera. Per il futuro si auspica che questa prospettiva
descrittiva possa evolversi in un’elaborazione maggiormente partecipata e in un’analisi unitaria ed integrata dell’operato
dell’Organismo anche per programmi e non solo per progetti, al di là delle specificità degli strumenti di intervento. Si è
inoltre consolidata la sezione dedicata alla comunicazione, introdotta lo scorso anno in seguito all’istituzione di un
Ufficio Comunicazione interno all’Organismo.
A seguito del processo di riorganizzazione interna che ha visto ad oggi coinvolto principalmente il settore
amministrativo, è stata rafforzata l’integrazione tra rendicontazione sociale e rendicontazione economico-finanziaria.
Questi ed altri interventi più puntuali hanno aumentato la completezza informativa del documento, anche in relazione
alle previsioni delle linee guida dell’Agenzia per le Onlus
1
Costituito da: Simona Tornatore Referente Progetti di sviluppo/emergenza, Lorella Basile Referente Donazioni e offerte, Luca Cristaldi
Responsabile Campagne e EAS, Maria Pasquini Responsabile Amministrazione, Valentina Barbieri Responsabile Risorse umane, Emma Colombatti Referente
Dimensione territoriale, Gianmarco Schiesaro Responsabile Nuove Tecnologie, Alessandra Tarquini Responsabile Comunicazione. 2
Debora Sanguinato Coordinatrice interna; Giovanni Stiz esperto di rendicontazione sociale (SENECA srl), che ha partecipato ai lavori solo
in fase di revisione finale.
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Identità del VIS
Il VIS In Sintesi
Il VIS - Volontariato Internazionale per lo Sviluppo, è una Organizzazione Non Governativa (ONG) Onlus nata nel 1986,
che si occupa di solidarietà e cooperazione internazionale ed opera come Agenzia educativa a favore dei giovani in
situazione di vulnerabilità.
Promosso dal CNOS - Centro Nazionale Opere Salesiane, è un Organismo laico che affianca il tradizionale impegno
sociale dei Salesiani in Italia e nei Paesi del Sud del mondo, ispirandosi al sistema preventivo di Don Bosco e alla prassi
educativa salesiana.
La modularità del documento di Bilancio Sociale VIS 2012 è stata adottata anche in un’ottica di implementazione
della politica di sostenibilità ambientale ed economica dell’organismo.
Infatti sia il corpo centrale del documento, il Bilancio Sociale VIS 2012, che l’allegato , saranno linkabili e scaricabili
dal sito del VIS nella sezione Bilancio http://www.volint.it/vis/bilancio. Si procederà alla stampa cartacea soltanto del
corpo centrale del documento.
Il Bilancio Sociale è stato approvato dalla Assemblea dei Soci, contestualmente al Bilancio di Esercizio, il 13 aprile 2013.
Si precisa che il VIS – Volontariato Internazionale per lo Sviluppo non ha legami rilevanti con altri soggetti tali da
richiedere un più ampio perimetro di rendicontazione e che si ritiene di aver considerato nel documento tutte le attività
svolte dall’organizzazione e tutte le questioni rilevanti ai fini della rendicontazione.
Per contatti in relazione al Bilancio Sociale:
Debora Sanguinato
tel. 06 516291
e-mail [email protected]
Nei Paesi in via di Sviluppo3, il VIS opera prevalentemente nel settore educativo-formativo, con programmi di
cooperazione internazionale, attraverso un approccio integrato, per:
•educare, istruire e sostenere bambini, adolescenti e giovani in situazione di emarginazione;
•assistere e riabilitare i bambini di strada, i minori abusati e i bambini ex-soldato;
•garantire la formazione professionale, l’accesso al lavoro e il reinserimento sociale dei giovani;
•promuovere i diritti umani, in particolare, i diritti dei bambini e degli adolescenti;
•favorire lo sviluppo delle comunità locali, sostenendo le realtà educative presenti sul territorio, la formazione di
insegnanti e quadri, lo sviluppo dell’imprenditorialità giovanile;
•garantire uno sviluppo sostenibile, nel rispetto dell’ambiente e di tutte le creature;
•favorire la promozione di processi di pace e di solidarietà nazionale e internazionale;
•formare persone che lavorino per la promozione dello sviluppo umano, offrendo a tutti pari opportunità e valorizzando
ogni cultura;
•ampliare l’accesso alle informazioni e alla formazione tramite le nuove tecnologie.
In Italia il VIS opera, in coerenza con la sua missione educativa, per:
•sensibilizzare l’opinione pubblica italiana ai temi della solidarietà e della cooperazione internazionale;
•favorire il volontariato all’estero svolto con professionalità, orientato alla persona per promuovere lo sviluppo umano
e sostenibile;
•formare operatori italiani alle tematiche della cooperazione internazionale, dei diritti umani e del diritto allo sviluppo;
•promuovere politiche economiche di giustizia sociale internazionale.
Alcuni dati fondamentali
Paesi con progetti di sviluppo in corso
Volontari espatriati
Volontari espatriati di servizio civile all’estero
Persone con contratto di lavoro subordinato
Totale proventi1
2011
25
64
5
27
€ 15.943.102
2012
22
53
5
27
€ 10.132.505
3
Nel testo si parla di Paesi in via di Sviluppo o PVS: occorre tuttavia evidenziare che nell’ambito della Cooperazione Internazionale oggi si
utilizzano termini come Paesi “donor” e/o “partner”.
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Storia dell’Organismo
1986 Viene fondato a Torino il VIS Volontariato Internazionale per lo Sviluppo.
Presidente dell’Organismo viene nominato Silvano Dalla Torre.
1988 La Congregazione Salesiana dà incarico a don Ferdinando Colombo di trasferirsi a Torino in qualità di Animatore
Missionario nazionale e di divenire Presidente del VIS.
Il Ministero Affari Esteri riconosce al VIS tutte le idoneità alla cooperazione allo sviluppo.
1990 La sede operativa del VIS viene trasferita da Torino a Roma.
1993 Lo statuto del VIS viene modificato per la prima volta. La volontà è di ricollocare l’Organismo all’interno del
Centro Nazionale Opere Salesiane (CNOS - una struttura civilistica della Congregazione salesiana che raccoglie
già le altre associazioni settoriali) divenendo così l’espressione autorevole della Conferenza degli Ispettori
Salesiani Italiani, CISI, nell’area del Volontariato Internazionale e della Cooperazione allo Sviluppo. Per favorire
questo processo di avvicinamento viene introdotta accanto alla figura del Vice-Presidente eletto dai soci
VIS quella di un Vice-Presidente designato dal CNOS. Così don Ferdinando Colombo si dimette dalla carica
di Presidente per ricoprire quella di Vice-Presidente delegato CNOS. Nuovo Presidente dell’Organismo viene
eletto Antonio Raimondi.
Dalla necessità di radicarsi sul territorio italiano nascono i Comitati interprovinciali, regionali ed interregionali.
In occasione del cambio di Statuto viene anche registrato il trasferimento della sede legale da Torino a Roma,
in Via Appia Antica 126.
1996 Lo statuto viene modificato per la seconda volta: tra le altre modifiche, i delegati CNOS presso i Comitati e i loro
coordinatori entrano a far parte del Consiglio Direttivo dell’Organismo e viene introdotta la figura del Direttore
Generale.
2000 Lo statuto viene modificato per la terza volta, con l’introduzione, tra l’altro, del Comitato Esecutivo come
organo di amministrazione ordinaria e straordinaria.
Il 27 Luglio viene riconosciuta la personalità giuridica all’Organismo.
2007 Massimo Zortea succede ad Antonio Raimondi nella carica di Presidente del VIS.
Lo statuto viene modificato per la quarta volta, con aumento del numero dei consiglieri di Comitato Esecutivo
(da uno a tre), l’introduzione dell’incompatibilità tra cariche politiche e rapporti di lavoro e una maggiore
rilevanza del ruolo del Direttore Generale.
Il VIS viene iscritto presso la Prefettura di Roma nel Registro delle Persone Giuridiche.
2009 Don Franco Fontana succede a don Ferdinando Colombo nella carica di Vice- Presidente delegato CNOS.
L’Organismo riceve dal Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC) lo status di Organismo
consultivo nell’area dei diritti umani, conseguendo la possibilità di partecipare alle sessioni del Consiglio dei
Diritti Umani delle Nazioni Unite.
2011 Carola Carazzone succede a Massimo Zortea nella carica di Presidente del VIS.
Viene approvato il primo Bilancio Sociale dell’Organismo.
Mission
Insieme, per un
mondo possibile
Il VIS, come Agenzia educativa
ed Organismo di cooperazione
internazionale allo sviluppo,
si ispira ai principi cristiani
ed al carisma di Don Bosco,
affiancando autonomamente,
come Organismo laico, l’impegno
sociale dei Salesiani nel mondo.
L’azione di cooperazione del
VIS ha come obiettivi prioritari
l’eliminazione della povertà ed
il cambiamento dell’attuale
situazione di ingiustizia e
diseguaglianza a livello mondiale.
Questi
obiettivi
vengono
perseguiti anche attraverso
un’azione di sensibilizzazione,
informazione, formazione ed
educazione della società civile a tematiche quali la cooperazione internazionale, la promozione dei diritti umani,
l’intercultura, la pace e la biodiversità, e attraverso un intenso lavoro di advocacy in rete con altre realtà associative.
Il contenuto educativo e carismatico dell’Organismo si concretizza nell’Animazione Missionaria, che ha come obiettivo
la formazione di coscienze cristianamente adulte, consapevoli, solidali aperte alla mondialità e alla cittadinanza
mondiale, attiva e responsabile.
La visione antropologica cristiana espressa nella Dottrina Sociale della Chiesa, si è sposata, da un lato, con la visione
dei ragazzi più poveri e vulnerabili come soggetti di diritti fondamentali, per molti tratti anticipata da Don Bosco, ed
esplicitata, a livello di diritto internazionale, nella Convenzione ONU del 1989 e, dall’altro, con la visione di sviluppo
umano di Amartya Sen come sviluppo delle persone, attraverso le persone e per le persone.
Questa specifica visione di sviluppo umano sostenibile ha portato l’Organismo ad adottare un approccio metodologico
volto all’ampliamento delle capacità individuali e sociali, nella duplice prospettiva di costruzione e/o rafforzamento
delle capacità dei titolari di diritti (rights-holders) di rivendicare e godere dei propri diritti fondamentali (capacities for
empowerment) e delle capacità dei titolari dei correlati doveri (duty bearers) di adempiere ai loro obblighi (capacities
for accountability).
Gli interventi nei Paesi in Via di Sviluppo si concentrano principalmente sull’educazione come fattore chiave di sviluppo
umano di promozione umana e diritto fondamentale in sé ma anche strumento di realizzazione degli altri diritti umani
con l’obiettivo di allargare conoscenze, possibilità, pari opportunità e superare le discriminazioni anche di genere;
coinvolgono la famiglia, la comunità di provenienza, la società civile e le istituzioni, per garantirne una maggiore efficacia
e sostenibilità; ruotano intorno ai volontari internazionali, che, a fianco delle comunità salesiane in loco, vivono alcuni
anni della loro vita a servizio di una comunità altra, facendosi ponte tra la propria e le altrui realtà.
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Strategie
Continua il processo di riflessione e riforma del “governo” e della struttura operativa dell’organismo,
che ha portato a modifiche del Regolamento Generale e sta rinnovando il modello gestionale
e di controllo adottato: in questo processo, come auspicato lo scorso anno, ha trovato spazio il
riconoscimento della pianificazione strategica pluriennale come strumento per guidare l’operare
del VIS. Secondo una mozione assembleare di novembre 2012 il Comitato Esecutivo dovrà redigere
il primo documento di pianificazione da sottoporre all’Ente Promotore CNOS, al Consiglio Direttivo
e all’Assemblea dei Soci nel mese di aprile 2014.
Dal punto di vista contenutistico, gli orientamenti tematici si pongono in continuità con il passato.
Nella promozione dello sviluppo umano, sostenibile ed integrale nei paesi poveri si privilegiano:
il consolidamento degli interventi e della presenza, attraverso la “rappresentanza paese”, e, se
possibile, con una strategia generale, condivisa con le comunità locali e le rispettive Ispettorie
salesiane.
Si ritiene, inoltre, fondamentale elaborare e applicare principi, strumenti e processi di valutazione
di efficacia degli interventi progettuali realizzati nei Paesi in Via di Sviluppo per verificare il
raggiungimento degli obiettivi preposti, misurare l’effettivo cambiamento (non solo sotto il profilo
economico, ma anche in termini di sviluppo umano) apportato in una determinata area, verificare
la sostenibilità dell’esperienza e la riproducibilità in altri contesti.
Per il VIS restano fondamentali anche le alleanze, ossia tanto le partecipazioni a reti permanenti
quanto le adesioni a coalizioni e campagne temporanee, nell’ottica di VIS di potenziare la propria
azione “facendo sistema” e rafforzando sinergie e lavoro in rete.
Il VIS, come membro della Famiglia Salesiana, deve oggi più che mai riuscire a fare rete a tutti i
livelli, interni ed esterni.
Solo in rete una organizzazione non governativa oggi può (anche grazie a nuovi strumenti impensabili
solo pochi anni fa) contribuire alla costruzione di un mondo più giusto, più equo e più salubre.
In quest’ottica va letto l’accordo per la partecipazione ad Expo 2015 (sul tema ‘Nutrire il pianeta,
energia per la vita’), che vede il Don Bosco Network (DBN) come firmatario in rappresentanza della Congregazione
salesiana ed il VIS come soggetto capofila per la realizzazione dell’accordo stesso.
Il Rettor Maggiore dei Salesiani nella Strenna 2008 afferma che “Il Sistema Preventivo di Don Bosco ha una grande
proiezione sociale: vuole collaborare con molte altre agenzie alla trasformazione della società, lavorando per il cambio
di criteri e visioni di vita, per la promozione della cultura dell’altro, di uno stile di vita sobrio, di un atteggiamento
costante di condivisione gratuita e di impegno per la giustizia e la dignità di ogni persona umana”.
A questo fine, il VIS intende rafforzare la propria azione per affiancare ai progetti e agli interventi di sviluppo nei Paesi
poveri, strategie di advocacy capaci di incidere sulle politiche pubbliche.
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Rapporto tra il VIS, la Congregazione Salesiana
e l’Animazione Missionaria in Italia
Come già evidenziato nel paragrafo dedicato alla storia dell’Organismo, il VIS è un’Organizzazione non Governativa
promossa dall’Ente “Centro Nazionale Opere Salesiane” (CNOS), che costituisce la componente civilista dei Salesiani
in Italia.
Ciò viene esplicitamente dichiarato nello Statuto del VIS in cui, all’art. 1, è scritto che l’Associazione è “promossa
dall’Ente Centro Nazionale Opere Salesiane CNOS” e, all’art. 5, che “l’Associazione riconosce il ruolo dell’Ente promotore
CNOS nella propria struttura associativa, nella quale esercita le funzioni di garante dell’ispirazione codificata nelle
Costituzioni della Congregazione Salesiana”. Inoltre, “per rendere efficaci tali funzioni e assicurare il collegamento
con l’Associazione, il Presidente dell’Ente CNOS, oltre che essere socio dell’Associazione, nomina un proprio Delegato
nazionale in qualità di Vicepresidente dell’Associazione che fa parte di diritto, con l’esercizio di voto attivo, del Comitato
Esecutivo e del Consiglio Direttivo e propri Delegati interprovinciali - regionali - interregionali”.
In altri termini lo Statuto dell’Associazione riconosce alla Congregazione Salesiana presente in Italia (attraverso il suo
volto giuridico dell’Ente CNOS) non solo un compito fondativo e generativo, ma un ruolo ispiratore costante nel
tempo. Questa funzione di “guida e di controllo” da parte dell’Ente promotore non è da intendersi come limitativa o,
addirittura, sostitutiva dell’attività degli organi sociali dell’Associazione. Essa è a salvaguardia della fedeltà alle ragioni
fondative e della sua stessa “mission” specifica: una profonda e convinta comunione e condivisione di spirito e di
missione tra Salesiani di Don Bosco e laici, mantenendo viva l’attenzione verso l’integralità e l’identità della missione
salesiana; una attenzione alla promozione e protezione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, al fine di favorire
lo sviluppo integrale (anima, corpo e mente) dei giovani, di tutti i giovani, in particolare di quelli in situazione di
vulnerabilità.
La presenza salesiana sul territorio - nazionale ed estero - è individuata dall’appartenenza ad un’Ispettoria, cioè l’insieme
delle singole comunità salesiane unite in una comunità più vasta. Nel loro “comune” incedere, il VIS - in Italia - per
ognuna delle Ispettorie salesiane (le province in cui è ripartita la Congregazione) costituisce un Comitato territoriale
(per maggiori informazioni vedere paragrafo “Sedi VIS e presenza sul territorio”) che collabora con l’opera dei Salesiani
di Don Bosco nelle attività e nelle strutture di Animazione Missionaria inserite organicamente nella Pastorale Giovanile
e in particolare nel Movimento Giovanile Salesiano (MGS).
Il VIS dunque - a differenza di altri organismi di cooperazione internazionale e di educazione alla mondialità - nella
specificità dei propri interventi e nel rispetto delle proprie finalità, ha nel riferimento alla storia che l’ha originato, il
carisma missionario salesiano, una ricchezza di significati e di apporti decisivi. Ed uno degli apporti più significativi
è sicuramente quello di promuovere e gestire l’esperienza del volontariato, ovvero: organizzare la presenza di
giovani, o forme di cooperazione internazionale, presso le opere missionarie.
Peraltro, in terra di missione tutti gli uffici e le rappresentanze VIS collaborano con le comunità salesiane del luogo.
Infatti, il rapporto tra Comunità Salesiana e VIS è impostato su un partenariato paritario, che si sostanzia nello
studio e nella realizzazione congiunta di progetti di sviluppo condivisi con le Ispettorie e le realtà locali, le
quali contribuiscono a veicolare i progetti a beneficio delle popolazioni, veri beneficiari finali.4
4
È importante evidenziare a tal proposito (e per una collocazione negli attuali dibattiti terminologici) che i termini “beneficiari/destinatari”
sono utilizzati del VIS in maniera neutra, nell’accezione di gruppo di persone “per e con cui” si realizza il progetto: nella loro semantica i termini evocano un concetto
di ricezione passiva di un beneficio, mentre nell’ottica di sviluppo e non di assistenzialismo, a cui aderisce il VIS, tale significato è escluso. Piuttosto l’accezione in
cui il VIS utilizza tali termini è quella di rights-holders, titolari di diritti: ovvero, i destinatari non sono soggetti passivi che hanno bisogni e chiedono “aiuto”, bensì
sono soggetti attivi, direttamente coinvolti e partecipanti, che chiedono e reclamano riconoscimento dei loro diritti fondamentali e della loro dignità.
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Stakeholder
Con il termine stakeholder si intendono tutti i soggetti, interni ed esterni ad un’organizzazione, che sono portatori di
interessi, diritti, aspettative legittime collegati all’operato dell’organizzazione ed agli effetti da questa determinati.
Di seguito sono individuati e descritti quelli che sono stati ritenuti i principali stakeholder del VIS; sulla base fondamentalmente - della loro relazione con la missione dell’organizzazione, essi sono stati aggregati in diverse
categorie:
•
•
•
•
•
•
•
Beneficiari
Destinatari delle attività di sensibilizzazione e di educazione del VIS in Italia
Il mondo salesiano
Soggetti che a diverso titolo operano per il VIS
Sostenitori
Soggetti che favoriscono l’attività di sensibilizzazione ed educazione del VIS in Italia
Partner e Reti
Beneficiari nei Paesi in via di Sviluppo
Beneficiari in Italia
Beneficiari
I beneficiari dei progetti e degli interventi del VIS nei
Paesi in via di Sviluppo sono:
-
bambini, adolescenti e giovani
-
famiglie di provenienza
-
attori locali dei settori educativo e formativo
(es. docenti, istruttori, autorità competenti, ecc.)
-
comunità locali
(scelti prioritariamente tra i soggetti più vulnerabili e
svantaggiati dei territori nei quali l’ente opera)
Per la descrizione degli interventi del VIS nei diversi
Paesi - Azione del VIS nel mondo
Anche in Italia il VIS realizza progetti ed interventi a
favore di persone in condizione di vulnerabilità o
emarginazione sociale (migranti, giovani)
Per la descrizione di tali azioni - Azione del VIS nel
mondo – Italia
Destinatari delle attività di sensibilizzazione e di educazione del VIS in Italia
Società civile
Insegnanti
Studenti della
formazione
specialistica e dei corsi
on-line
Verso la società civile nel suo insieme il VIS svolge un’intensa attività di sensibilizzazione
e di educazione sui temi della cooperazione internazionale, dei diritti umani,
dell’intercultura, della pace, della biodiversità
Per la descrizione di tale attività - Principali strumenti e metodologie di intervento –
Educazione e formazione allo sviluppo e Azione del VIS nel Mondo – Italia
Giovani
I giovani sono i destinatari primari delle attività di sensibilizzazione e di educazione
del VIS, in particolare nell’ambito del mondo scolastico. Per la descrizione di tale
attività- Principali strumenti e metodologie di intervento – Educazione e formazione
allo sviluppo e Azione del VIS nel Mondo – Italia
Il mondo salesiano
La comunità salesiana presente in loco costituisce
l’interlocutore ed il partner privilegiato del VIS,
garantisce una stretta connessione con la realtà locale
e la continuità dell’azione di sviluppo
Comunità salesiane nei Paesi in via di Sviluppo
Per un approfondimento - Relazione tra il VIS, la
Congregazione Salesiana e l’Animazione Missionaria
in Italia e Progetti di sviluppo cofinanziati da Enti
Istituzionali
Ispettorie salesiane
CNOS
Reti di ONG di ispirazione salesiana
Le Ispettorie salesiane costituiscono le articolazioni
territoriali dei Salesiani in Italia. Ad ogni Ispettoria
in Italia è affiancato un Comitato Territoriale VIS che
ne supporta le attività svolte nell’area geografica di
riferimento
Per un approfondimento - Sedi VIS e presenza sul
territorio
Il CNOS - Centro Nazionale Opere Salesiane - è il volto
pubblico dei Salesiani in Italia, che ha promosso la
costituzione di VIS e nel quale esercita le funzioni di
garante dell’ispirazione codificata nelle Costituzioni
della Congregazione Salesiana
Per un approfondimento - Relazione tra il VIS, la
Congregazione Salesiana e l’Animazione Missionaria
in Italia e Progetti di sviluppo cofinanziati da Enti
Istituzionali
Il VIS fa parte del DBN – Don Bosco Network, rete
internazionale di ONG di ispirazione salesiana,
impegnate nello sviluppo umano e sociale dei bambini
e dei ragazzi in situazione di vulnerabilità
Il VIS svolge percorsi di educazione allo sviluppo e ai diritti umani nelle scuole pubbliche
e private italiane nei diversi livelli di istruzione, coinvolgendo gli insegnati ad attivare
attività di scambio culturale (v. Gemellaggi) e di partecipazione a progetti internazionali
di educazione globale - Azione del VIS nel Mondo – Italia
Il VIS opera in Italia nel settore delle nuove tecnologie con il Centro di Formazione per
lo Sviluppo Umano, una realtà nata nel 2000 con l’obiettivo di diffondere una maggiore
sensibilità e professionalità nell’ambito della cooperazione e dell’educazione allo
sviluppo. Al tempo stesso la formazione specialistica svolta dall’organismo si colloca
nel contesto più ampio dell’apprendimento permanente (lifelong learning). Il settore
privilegiato è quello della formazione superiore, ovvero di livello universitario
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Soggetti che a diverso titolo operano per il VIS
Sono soci del VIS sia persone fisiche sia enti di
varia natura. Ai soci spetta, attraverso l’Assemblea,
Soci
eleggere gli organi e definire le scelte programmatiche
fondamentali dell’organizzazione
Per un approfondimento -Base Associativa
Il volontario VIS è una persona profondamente
motivata, dal punto di vista umano e spirituale,
nel mettersi a servizio di un progetto di sviluppo,
preventivamente concordato tra il VIS, l’Ispettoria
e la Comunità di accoglienza, offrendo la propria
professionalità e il proprio bagaglio di esperienze, che
devono essergli riconosciute e valorizzate
Volontari internazionali VIS
Il VIS considera il volontario non soltanto strumento
ma anche destinatario della sua progettualità, la cui
crescita professionale, umana e spirituale deve essere
al centro del progetto educativo dell’Organismo
Per un approfondimento - Le persone che operano il
VIS
Il VIS si avvale di volontari di servizio civile nazionale
all’estero, retribuiti dello Stato italiano per un periodo
di 12 mesi
Personale di Servizio Civile nazionale all’estero
Per un approfondimento - Le persone che operano per
il VIS
Il VIS per la realizzazione dei propri progetti in loco
si avvale anche di personale locale, a volte retribuito
Personale diretto e indiretto nei Paesi in via di
direttamente dall’Organismo, altre dalla comunità
Sviluppo
salesiana del posto
Per un approfondimento - Le persone che operano per
il VIS
Il personale VIS retribuito operante in Italia è
principalmente concentrato nella sede di Roma e svolge
funzioni di direzione, amministrazione, coordinamento
Personale retribuito operante in Italia
dei progetti, comunicazione, educazione, advocacy,
raccolta fondi, ecc.
Per un approfondimento - Le persone che operano per
il VIS
I volontari VIS in Italia operano a titolo gratuito sia
presso la sede centrale del VIS in Roma che presso le
sedi territoriali dell’Organismo (Comitati Territoriali)
prevalentemente per attività di sensibilizzazione,
formazione e raccolta fondi.
Tra le attività di formazione ci sono le scuole di
Comitati territoriali
educazione alla mondialità/formazione missionaria
e gruppi locali
che offrono l’opportunità a coloro che le frequentano
di poter vivere un’esperienza di gruppo in uno dei
paesi poveri nel quale in VIS e i salesiano operano.
Per un approfondimento - Sedi VIS e presenza sul
territorio
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Donatori privati individuali
Imprese sostenitrici e/o partner
Finanziatori istituzionali pubblici e privati
Organizzazioni Internazionali
Sostenitori
Il VIS può contare sul sostegno di un significativo
numero di persone che effettuano, in molti casi in
modo continuativo nel tempo, donazioni monetarie a
favore dei progetti di Sostegno a Distanza e delle altre
modalità di intervento del VIS
Per un approfondimento - Dimensione Economica –
Analisi dei Proventi
Il VIS riceve un sostegno economico e/o collabora
nei progetti con imprese per lo più di piccole e medie
dimensioni.
I progetti del VIS sono finanziariamente sostenuti
da soggetti istituzionali di natura sia pubblica – in
particolare enti locali, Ministeri ed Unione Europea –
sia privata – in particolare CEI (Conferenza Episcopale
Italiana) e fondazioni erogative
Per un approfondimento - Dimensione Economica –
Analisi dei Proventi
Il VIS nella realizzazione dei suoi progetti di sviluppo
collabora con organizzazioni internazionali e Agenzie
delle Nazioni Unite
Partner e Reti
Il VIS lavora in rete con altri organismi, nazionali e
internazionali, pubblici e privati con i quali interagisce
Partner locali negli interventi nei Paesi in via di
in loco per rendere sostenibili gli interventi di sviluppo
Sviluppo
e per favorire la nascita di partenariati su base
territoriale
Il VIS partecipa attivamente a numerose reti che
operano nell’ambito della cooperazione internazionale,
tra cui in particolare IL DBN – Don Bosco Network, il
CINI - Coordinamento Italiano Network Internazionali,
Reti di rappresentanza, di confronto e di operatività
il CPPDU - Comitato di Promozione e Protezione dei
Diritti Umani, il CORESAD, il PIDIDA - Coordinamento
nazionale Per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, il
FRA - Fondamental Rights Agency, il DARE - Democracy
and Human rights in Europe, l’Agenzia Italiana per la
Risposta alle Emergenze (AGIRE).
Per un approfondimento - Diritti umani & Advocacy
Soggetti che favoriscono l’attività di sensibilizzazione ed educazione del VIS in Italia
Insegnanti ed educatori sono gli interlocutori
privilegiati del VIS nel rapporto con il mondo della
Insegnanti / educatori
scuola. Per la descrizione di tale attività - Azione del
VIS nel mondo – Italia
I media sono uno strumento fondamentale per la
larga diffusione delle campagne di sensibilizzazione
Media
promosse dal VIS
18 | BILANCIO SOCIALE
BILANCIO SOCIALE | 19
Base Associativa
Secondo lo statuto sono soci di diritto del VIS i fondatori, il Presidente dell’Ente Promotore CNOS ed i Delegati CNOS.
Possono, inoltre, essere ammessi come soci, con delibera del Consiglio Direttivo, su presentazione di un componente
dello stesso ed udito l’Ente Promotore CNOS, le persone fisiche, competenti nell’area socio educativa del volontariato
e della cooperazione internazionale, disponibili ad operare a livello nazionale, Enti, Istituzioni, Associazioni e Gruppi
strutturati, salesiani e non salesiani, italiani ed esteri.
La quota associativa per l’anno 2012 è stata mantenuta uguale a quella degli anni precedenti: 30 euro per le persone
fisiche e 120 euro per le associazioni/ispettorie.
Al 31/12/2012 i soci sono 147 (numero in diminuzione rispetto all’anno precedente). I soci dimessi /dichiarati decaduti
hanno superato il numero dei nuovi ammessi, in forza del percorso iniziato negli ultimi anni e volto a far coincidere la
base associativa con coloro che attualmente ed attivamente partecipano alle attività locali e/o nazionali dell’Organismo.
Il 10% dei soci ha un’anzianità inferiore a due anni.
La compagine sociale è costituita per il 90% da persone fisiche, tra cui:
- 13% sono religiosi e 87% laici;
- il 42% sono donne ed il 58% uomini (la percentuale delle donne sale di 6 punti se si considerano i soli laici);
- il 15% è o è stato volontario internazionale;
- il 5% ha un rapporto di lavoro in essere con l’organismo.
Il restante 10% dei soci è costituito dall’Ente promotore CNOS, 8 associazioni e 6 Ispettorie tutte salesiane.
In aggiunta agli ordinari strumenti di comunicazione (rivista “Un mondo possibile”, newsletter, ecc.), anche quest’anno i
soci hanno ricevuto aggiornamenti sugli aspetti più delicati della vita dell’organismo con comunicazioni loro indirizzate,
momenti assembleari e tavoli di lavoro.
I soci fanno parte dei Comitati territoriali ove operano e, quindi, partecipano a pieno titolo alle attività descritte nel
paragrafo dedicato a questi ultimi. I soci più numerosi appartengono ai Comitati dell’Ispettoria Italia Centrale (Liguria,
Toscana Lazio, Marche, Abruzzo, Umbria, Molise, Sardegna) e dell’Ispettoria Sicilia.
commissione tecnica, all’uopo istituita proprio per mozione assembleare, così come le risultanze di quest’ultima sono
state condivise con i soci, successivamente coinvolti nei lavori di modifica del regolamento generale, ritenuti necessari
dalla predetta commissione, con la possibilità di proporre osservazioni, modifiche o integrazioni rispetto alla bozza loro
inviata.
Comitato Esecutivo
Ha il compito di curare l’amministrazione ordinaria e straordinaria dell’Associazione, in conformità alle scelte
programmatiche ed ai piani annuali deliberati dall’Assemblea.
È composto da 7 membri:
- il Presidente (soggetto che ha la rappresentanza legale);
- i due Vice Presidenti (il Vice Presidente eletto e il Vice Presidente Delegato Nazionale di Animazione Missionaria,
designato dal CNOS – Centro Nazionale Opere Salesiane, Ente Promotore del VIS);
- il Tesoriere;
- tre Consiglieri.
Tutti i suoi componenti (tranne il Vice Presidente Delegato Nazionale di Animazione Missionaria) sono eletti
dall’Assemblea e durano in carica quattro anni, con la possibilità di essere rieletti, salvo il limite di rieleggibilità per non
più di due mandati consecutivi previsti per il Presidente.
La composizione attuale del Comitato esecutivo presenta una distribuzione territoriale equilibrata, comprendendo soci
dal Veneto alla Sicilia, e raccoglie membri che provengono da esperienze sia nei Comitati territoriali che nella Sede
Nazionale.
Il Comitato esecutivo si riunisce di norma una volta al mese, per una intera giornata. Nel 2012 le riunioni sono state 11.
Governo
Lo Statuto dell’Associazione prevede i seguenti organi istituzionali: Assemblea dei soci, Comitato Esecutivo, Consiglio
Direttivo, Presidente, Vicepresidenti, Comitati Territoriali, Collegio dei Revisori dei Conti, Collegio dei Probiviri.
Assemblea dei soci
L’Assemblea dei soci è l’organo supremo del VIS. Ad essa spetta, in sede ordinaria, la nomina delle cariche sociali,
l’approvazione della relazione annuale del Presidente e dei bilanci annuali preventivi e consuntivi, la definizione delle
scelte programmatiche e dei piani annuali dell’Associazione.
All’Assemblea partecipano con diritto di voto, oltre ai fondatori e ai soci in regola col versamento delle quote associative,
i membri non soci del Comitato Esecutivo in carica. In Assemblea è possibile farsi rappresentare da un delegato, che
però può essere soltanto un altro socio, che non può esprimere più di un voto oltre il proprio.
ASSEMBLEE REALIZZATE NEL 2012 E LIVELLI DI PARTECIPAZIONE
Data
Assemblea
di aprile
Assemblea
di giugno
Assemblea
di novembre
N. soci partecipanti
59 soci presenti e 18 per delega
53.47% DEGLI AVENTI DIRITTO
32 soci in proprio e 21 per delega
36.80 % DEGLI AVENTI DIRITTO
46 soci in proprio e 20 per delega
44.89 % DEGLI AVENTI DIRITTO
Le assemblee del 2012 sono state convocate, oltre che per i necessari adempimenti di legge (approvazione bilanci
d’esercizio/sociale 2011 e preventivo 2012, ad aprile, ed elezione del tesoriere e dei membri effettivi del Collegio
dei Revisori dei Conti per dimissioni di quelli in carica, a novembre), con lo scopo di fornire momenti formativi e di
aggiornamento/coinvolgimento dei soci con riferimento alla riflessione in corso circa la riforma istituzionale e statutaria
dell’organismo. I contributi dei gruppi di lavoro e le mozioni della base associativa sono stati portati all’attenzione della
20 | BILANCIO SOCIALE
BILANCIO SOCIALE | 21
Composizione del Comitato esecutivo (in carica dal 2007)
Nome e carica
Anzianità di carica
Carola Carazzone
(Presidente)
Da aprile 2011
Professione
/ abilitazione
professionale
Avvocato specializzato in
diritti umani
Altri ruoli di governo o
controllo svolti in altre
organizzazioni
Portavoce del Comitato
per la Promozione e
Protezione dei diritti
umani
Membro Executive Board
del Don Bosco Network
Nico Lotta
(Vice Presidente eletto)
Da aprile 2007
Ingegnere
don Franco Fontana
(Vice Presidente
designato dal CNOS)
Da gennaio 2009
Religioso
Animatore Missionario
Nazionale
Giacinto Ghioni
(Tesoriere)
Da novembre 2012
Religioso
Tesoriere fondazione
Università Pontificia
Salesiana
-
Economo Visitatoria
Pontificio Ateneo
Salesiano
Consigliere Associazione
pro Universitate Salesiana
- onlus
Maurizio Baradello
(Consigliere)
Da aprile 2011
Dirigente P.A.
Direttore Agenzia per la
Cooperazione degli EE.LL.
Emma Colombatti
(Consigliere)
Da aprile 2011
Formatrice
Membro supplente
del Comitato per la
cooperazione allo
sviluppo della Regione
Veneto
Michela Vallarino
(Consigliere)
Da aprile 2007
Avvocato
Componente consiglio
direttivo associazione
“Avvocati in rete per il
Sociale”
22 | BILANCIO SOCIALE
Per i membri del Comitato esecutivo è prevista un’indennità annuale di carica per il 2012 pari complessivamente
a 104.800 euro, sulla base di quanto stabilito dal Consiglio Direttivo nel 2007, cui va aggiunta la quota parte della
somma di euro 55.000,00, complessivamente determinata dal Consiglio Direttivo come integrazione una tantum di
detta indennità per gli anni 2011 e 2012, a fronte dell’impegno profuso da parte del Comitato Esecutivo nella gestione
della crisi finanziaria di cui si è riferito nel Bilancio Sociale 2011 (coordinamento delle attività legali; moltiplicazione del
numero delle sedute, gestione delle responsabilità prese in carico da Consiglieri).
Consiglio Direttivo
Ha tra i suoi principali compiti quelli di:
- determinare gli indirizzi politico-programmatici dell’attività dell’Organismo, in conformità con le delibere dell’Assemblea
dei Soci;
- deliberare ammissioni, recessi, decadenze o esclusioni dei soci;
- approvare o modificare i Regolamenti interni.
È composto da 18 membri:
- i membri del Comitato esecutivo (7);
- i Delegati CNOS ispettoriali di Animazione Missionaria (6);
- i Coordinatori dei Comitati territoriali (5).
I
DELEGATI CNOS ISPETTORIALI DI ANIMAZIONE I COORDINATORI DEI COMITATI TERRITORIALI
MISSIONARIA
Oriana D’Angelo (ICC)
Don Flaviano D’Ercoli (ICC)
Alessandro Brescia (ICP)
Don Stefano Mondin (ICP)
Francesco Capodieci (INE)
Don Alessandro Ticozzi (ILE)
Francesco Mele (IME)
Don Nicola Giacopini (INE)
Daniele Tinaglia (ISI)
Don Paolo Misciagna (IME)
Don Domenico Luvarà (ISI)
Da Statuto il Consiglio direttivo si deve riunire almeno due volte all’anno: nel 2012 si è riunito 4 volte, decidendo
alcune questioni di particolare importanza sottoposte alla sua attenzione dal Comitato Esecutivo (anche in merito alla
gestione della truffa evidenziata la scorso anno), aderendo alla linea del necessario coinvolgimento dei soci in merito
alla riforma istituzionale in corso, dichiarando decadenze e deliberando ammissioni di soci. Per i membri del Consiglio
Direttivo non è prevista alcuna indennità di carica, ma solo il rimborso delle spese sostenute.
BILANCIO SOCIALE | 23
Collegio dei Revisori dei Conti
Ha il compito di vigilare sulla gestione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Associazione, esaminare il bilancio
preventivo e consuntivo, controllare le scritture contabili. È composto da tre membri effettivi e due supplenti nominati
dall’Assemblea, che rimangono in carica quattro anni e sono rieleggibili. Almeno un membro effettivo ed uno supplente
devono essere scelti tra persone dotate di adeguate competenze in materia contabile e fiscale.
Nel 2012 il Collegio si è riunito due volte. Nel mese di novembre 2012 sono stati eletti i nuovi componenti effettivi del
collegio.
Nome e Cognome
Anzianità di carica
Andrea Foschi
da novembre 2012
Stefano Lottici
da novembre 2012
Ercole Lucchini
Da novembre 2012
Titolo di studio
Professione / abilitazione
professionale
Dottore Commercialista
abilitato
ed
iscritto
all’albo dei revisori legali.
Libero professionista, con
Laurea in economia e incarichi di liquidatore,
commercio
perito,
consulente
tecnico,
curatore
fallimentare,
sindaco
revisore di società
Dottore Commercialista
abilitato
ed
iscritto
all’albo dei revisori legali.
Laurea in Economia e Libero professionista, con
incarichi di liquidatore,
Commercio
perito,
consulente
tecnico,
curatore
fallimentare,
sindaco
revisore di società
Laurea in Economia e Imprenditore
Commercio
Nel 2012 i Revisori dei Conti non hanno percepito compensi.
Collegio dei Probiviri
È composto da tre membri eletti dall’Assemblea, che rimangono in carica quattro anni e sono rieleggibili. Ha il compito
di comporre e risolvere eventuali controversie tra i soci e tra questi e l’Associazione. Nel 2012 non si sono riuniti.
I membri, in carica da aprile 2007, sono: Gianni Vaggi, Piero Quinci, Saverio De Marca.
24 | BILANCIO SOCIALE
BILANCIO SOCIALE | 25
Struttura Organizzativa
Struttura operativa
L’assetto organizzativo della struttura operativa nazionale del VIS può essere presentato attraverso il seguente
organigramma nel quale, per ciascun ambito operativo e/o settore, sono indicate le risorse umane stabilmente inserite
nell’équipe dell’organismo in Italia:
Organigramma e risorse umane al 31/12/2012
COMITATO ESECUTIVO
Carola Carazzone - don Franco Fontana SDB - Nico Lotta - don Giacinto Ghioni SDB
Maurizio Baradello - Emma Colombatti - Michela Vallarino
PRESIDENTE
Carola Carazzone
VICE PRESIDENTE DELEGATO CNOS
don Franco Fontana SDB
VICE PRESIDENTE ELETTIVO
Nico Lotta
SEGRETERIA VICE PRESIDENZA
Sabina Beatrice Tulli
SEGRETERIA PRESIDENZA
1 unità
SERVIZI INFORMATICA
Responsabile di Settore Andrea Sartori
DIRETTORE GENERALE
Nico Lotta
UFFICIO COMUNICAZIONE
Alessandra Tarquini
Carmine Tucci
AREA AMMINISTRATIVA E GESTIONALE
AREA PROGETTI E FORMAZIONE
AREA ATTIVITÀ SUL TERRITORIO
SEGRETERIA GENERALE E OPERATIVA
Responsabile di Settore Simona Costantini
PROGETTI PVS
Responsabile di Settore Riccardo Giannotta
Valentina Vignoli
Emanuela Chiang - Valery Ivanka Dante
Stefano Merante - Valbona Ndoj
Simona Tornatore - Ivan Toscano
Stefano Della Rovere - Alessandra Fiorillo
ISPETTORIA ILE
Lombardia ed Emilia Romagna attraverso
VIS-Lombardia
Direttore esecutivo don Arturo Lorini SDB
RACCOLTA FONDI E RELAZIONI
ESTERNE
Andrea Antognozzi
Lorella Basile
Maria Rosaria Micale
AMMINISTRAZIONE
Responsabile di Settore Maria Pasquini
Coord.re 1 Unità
Raffaella Collaboletta
Valentina Di Pietrantonio
LOGISTICA E ACQUISTI
Responsabile di Settore Andrea Sartori
Carmine Tucci
1 Unità
VOLONTARIATO INTERNAZIONALE
Responsabile di Settore Valentina Barbieri
Valeria Rossato - Monica Tomassoni
CAMPAGNE, EDUCAZIONE ALLO
SVILUPPO, PUBBLICAZIONI E SITO WEB
Responsabile di Settore Luca Cristaldi
Claudia Lombardi - Anna Masucci
Maria Cristina Ranuzzi
NUOVE TECNOLOGIE PER LA
FORMAZIONE E LO SVILUPPO
Gianmarco Schiesaro
PROGRAMMAZIONE, QUALITA’ E SVILUPPO
Gianluca Antonelli
ISPETTORIA ICC
Lazio, Sardegna, Abruzzo, Marche, Molise,
Umbria, Liguria e Toscana
ISPETTORIA ICP
Piemonte, Valle d’Aosta
ISPETTORIA IME
Campania, Basilicata, Calabria, Puglia
ISPETTORIA NORD-EST
Trentino A.A., Friuli V.G., Veneto
ISPETTORIA ISI
Sicilia
ADVOCACY E DIRITTI UMANI
Responsabile di Settore Barbara Terenzi
Debora Sanguinato
26 | BILANCIO SOCIALE
BILANCIO SOCIALE | 27
La struttura organizzativa del VIS risulta articolata in:
a. funzioni strategiche: definiscono gli ambiti d’azione fondamentali della Ong e sono connessi alle direttrici operative
prioritarie;
b. direttrici operative: comprendono sia le macro aree geografiche di intervento della progettualità e dell’attività
istituzionale del VIS, nonché la direttrice settoriale trasversale relativa alla sua mission (educazione e formazione);
c. funzioni di supporto o strumentali: sono orientate a rendere attuabile e sostenibile l’opera della Ong nel suo
complesso e a consentire l’operatività della struttura.
Le funzioni strategiche, che costituiscono il core business del VIS, sono in sintesi riconducibili ai seguenti ambiti operativi
fondamentali:
1. Progetti/programmi nei Pvs – Cooperazione internazionale allo sviluppo
2. Volontariato internazionale
3. Campagne ed Educazione allo cittadinanza mondiale e all’intercultura
4. Advocacy e diritti umani
5. Nuove tecnologie per la formazione e lo sviluppo
6. Animazione missionaria e attività sul territorio
Fatti ed elementi afferenti la Struttura operativa nel 2012
Nel corso del 2012 il Presidente, il Vice Presidente Delegato CNOS e il Direttore generale hanno mantenuto il ruolo di
coordinamento e garanzia tra i diversi ambiti operativi. Rispetto all’esercizio precedente l’assetto delle risorse umane
nella Ong è mutato attraverso il ricambio di alcune persone che ricoprivano taluni ruoli (nella Direzione Generale, con
la nomina ad interim del Vicepresidente elettivo, ed in alcuni settori).
A giugno 2012 è stato approvato un piano di riforma e riorganizzazione della struttura operativa e del suo funzionamento,
in connessione al processo di valutazione e modifica del Regolamento dell’Associazione. Obiettivo del percorso è
dare piena attuazione allo Statuto vigente, consentendo l’esercizio pieno e responsabile delle prerogative statutarie
attribuite agli organi decisionali (in primis al Comitato Esecutivo) in un’ottica di efficacia, efficienza e sostenibilità.
Parti fondamentali del piano operativo di riorganizzazione sono la razionalizzazione e l’ottimizzazione del lavoro presso
la struttura operativa (risorse umane e procedure, in sede e in loco), nonché l’implementazione di un sistema di
controllo interno. Il nuovo modello dovrà consentire agli organi decisionali - ad ogni livello - di amministrare e operare:
-
secondo una pianificazione strategica pluriennale partecipata e condivisa (a livello di stakeholder, assembleare e
operativo), e chiaramente definita;
-
in modo consapevole e responsabile, cioè attraverso la periodica verifica dell’andamento delle attività istituzionali
e dei connessi budget preventivi e consuntivi;
-
in modo controllabile e controllato, in primis dagli organi preposti statutariamente (come il Collegio dei revisori),
quindi da unità e procedure all’uopo identificate (anche secondo i criteri stabiliti dal D. Lgs. 231/2001);
-
in modo efficace, attraverso la configurazione di una struttura matriciale in cui siano ben identificate e definite
funzioni, mansioni e responsabilità;
-
in modo efficiente, cioè con il pieno controllo dei costi e dei connessi risultati.
Il Comitato Esecutivo ha affidato uno specifico incarico a professionisti esterni per l’implementazione del suddetto
piano operativo e ha inserito in prova una risorsa umana con funzioni di coordinamento delle attività amministrative.
Il piano condurrà a breve alla definizione di un nuovo organigramma e funzionigramma della Ong, all’adozione di
strumenti contabili e software utili per il controllo di gestione e per la programmazione, di valutazione dei risultati e di
nuove strategie di informazione/comunicazione.
Nel corso del 2012 è stata inoltre avviata e compiuta l’attività di adeguamento e aggiornamento delle misure previste
dal D. Lgs. 231/2001 in materia di responsabilità amministrativa degli enti, già adottati in una prima formulazione
nel febbraio 2011. I documenti e gli strumenti fondamentali previsti dalla normativa, cioè il Modello Organizzativo
nella parte generale e in quella speciale, il Codice di comportamento, i sistemi procedurali fondamentali, sono stati
tutti rivisti e riformulati in coerenza con le caratteristiche peculiari del VIS come Ong impegnata nella cooperazione
internazionale allo sviluppo, rendendoli quindi più pertinenti ed efficaci per l’organismo. Si attende l’adozione definitiva
di tali più nuovi strumenti nel corso del 2013 e la loro implementazione effettiva.
28 | BILANCIO SOCIALE
BILANCIO SOCIALE | 29
Le persone che operano per il VIS
Un quadro generale
Per la realizzazione delle sue attività il VIS si avvale della collaborazione di persone che operano prevalentemente in
Italia e di persone che operano all’estero. In entrambi i casi si tratta di persone che lavorano in forma retribuita o a
titolo gratuito5 .
La tabella che segue fornisce un quadro generale delle persone che operano per il VIS di cui daremo successivamente
dei dati più dettagliati:
enerale delle persone che operano per il VIS
Quadro generale delle persone che operano per il VIS
Persone che operano prevalentemente in Italia
N. nel 2012
Dipendenti
27
Collaboratori a progetto
13
Consulenti
63
Volontari a titolo gratuito
Non disp.
Totale Italia
Persone che operano all’estero
Volontari espatriati
53
Volontari in servizio civile
5
Consulenti retribuiti
10
Consulenti a titolo gratuito
Non disp
Personale locale
Non disp.
N. nel 2011
27
16
66
Non disp
N. nel 2010
27
20
69
Non disp.
64
5
9
Non disp.
Non disp.
61
3
8
Non disp.
Non disp.
PERSONE CHE OPERANO PREVALENTEMENTE IN ITALIA
Dipendenti
Alla fine del 2012 il personale dipendente risulta composto da 25 persone a tempo indeterminato, di cui 5 part-time, e
2 persone a tempo determinato full time.
Nel corso dell’anno c’è stata l’assunzione in prova di una persona (a tempo indeterminato), mentre un’altra persona con
contratto a tempo indeterminato ha rassegnato le dimissioni.
Il personale dipendente è prevalentemente femminile (19 su 27) e con un livello di scolarizzazione elevato (18 su 27
sono laureati). La fascia d’età va dai 26 ad oltre i 50 anni, con una preponderanza nella fascia 41-50 anni (37,04%).
Il rapporto di lavoro con il personale è regolamentato, da luglio 2009, dal contratto nazionale AGIDAE (Associazione
Gestori Istituti Dipendenti dall’Autorità Ecclesiastica).
Personale dipendente per età
Fascia di età
18-25 anni
26-30 anni
31-35 anni
36-40 anni
41-50 anni
Oltre i 51 anni
Totale
N.
0
2
4
9
10
2
27
%
0,00%
7,41%
14,81%
33,33%
37,04%
7,41%
100,0%
5
Si utilizza il termine ‘persone che operano a titolo gratuito’ e non ‘persone volontarie’ in quanto il termine ‘volontario’ viene utilizzato in alcuni casi,
come si vedrà, anche per indicare soggetti che lavorano con una retribuzione
30 | BILANCIO SOCIALE
Personale dipendente per sesso
Sesso
Uomini
Donne
Totale
N.
8
19
27
%
29,63%
70,37%
100,0%
Collaboratori a progetto
I collaboratori con contratto a progetto sono stati complessivamente 13, di cui 6 uomini e 7 donne, distribuiti nella
fascia di età dai 26 agli oltre 50 anni.
Collaboratori a progetto per età
Fascia di età
18-25 anni
26-30 anni
31-35 anni
36-40 anni
41-50 anni
Oltre i 51 anni
Totale
N.
0
1
4
3
3
2
13
%
0,00%
7,69%
30,77%
23,08%
23,08%
15,38%
100,0%
Collaboratori a progetto per sesso
Per Sesso
Uomini
Donne
Totale
N.
6
7
13
%
46,15 %
53,58 %
100,0%
Di questi 7 hanno lavorato nella sede centrale del VIS:
- 4 per tutto l’anno su progetti specifici;
- 1 per parte anno su progetti specifici.
- 2 per tutto l’anno come segreteria e coordinamento del CINI (vedi relativo capitolo)
I rimanenti 6 collaboratori sono così suddivisi:
- 1 per tutto l’anno in qualità di operatore territoriale (vedi relativo capitolo);
- 1 per parte di anno sul progetto Valutazione di impatto delle attività VIS a Goma, Repubblica Democratica del Congo;
- 3 per parte di anno sul progetto XIV Master Universitario Internazionale in Cooperazione allo Sviluppo (vedi relativo
capitolo);
- 1 per tutto l’anno su un progetto specifico.
Consulenti
Si tratta di persone che collaborano con il VIS apportando la propria competenza professionale, di solito per periodi di
breve durata, inferiore all’anno in varie attività dell’Organismo. Nell’arco del 2012 sono state 63 persone, alcune delle
quali impegnate in più progetti/attività. In particolare:
- 11 hanno collaborato alla realizzazione dei corsi on line, su corsi specifici;
- 19 hanno collaborato alle attività e campagne di educazione allo sviluppo e al sito su progetti e in momenti ben
definiti;
- 3 hanno collaborato per iniziative specifiche di raccolta fondi;
- 2 hanno collaborato per le pubblicazioni del VIS, 1 per tutto l’anno, 1 in occasioni specifiche;
- 1 persona è stata impegnata per tutto l’anno nelle attività di selezione e formazione volontari;
- 17 persone sono state impiegate in progetti di sviluppo;
- 9 sono i professionisti che hanno operato nel campo della consulenza legale, notarile e del lavoro;
- 2 sono i professionisti che hanno collaborato nel settore della consulenza in materia di sicurezza sul lavoro;
-1 persona è stata impiegata, in un’occasione specifica, per corsi di lingua per volontari in partenza;
- 6 persone si sono occupate di attività istituzionali (consulenze tecniche, consulenze per attività legate alla vita
associativa del VIS).
Volontari a titolo gratuito in Italia
I volontari VIS in Italia sono persone (un centinaio circa) che operano a titolo gratuito sia presso la sede centrale
BILANCIO SOCIALE | 31
del VIS in Roma che presso le sedi territoriali dell’Organismo (Comitati Territoriali), prevalentemente per attività di
sensibilizzazione, formazione e raccolta fondi.
32 | BILANCIO SOCIALE
BILANCIO SOCIALE | 33
PERSONE CHE OPERANO ALL’ESTERO
Volontari espatriati
I volontari espatriati del VIS sono persone per lo più di nazionalità italiana, ma non solamente, che si inseriscono nei
progetti di sviluppo con le loro competenze umane e professionali e lavorano in sinergia con i nostri partner e con il
personale locale per lo sviluppo umano della popolazione beneficiaria del progetto, diventando quindi i rappresentanti
del VIS nel Paese in cui essi operano.
La durata del loro servizio varia dai sei mesi, per interventi tecnici specifici, a due anni, per servizi di coordinamento
generale del progetto o del programma Paese.
I volontari sono considerati non soltanto come personale che collabora con il VIS apportando le proprie competenze
tecniche, professionali e umane, ma anche come oggetto e destinatario della progettualità del VIS. La loro professionalità
ed umanità è al centro del progetto educativo dell’organismo.
Nel 2012 sono stati attivi, in 16 Paesi, 53 volontari, di cui 29 uomini e 24 donne, di età compresa tra i 18 e gli oltre 50
anni.
Volontari per età
Fascia di età
18-25 anni
26-30 anni
31-35 anni
36-40 anni
41-50 anni
Oltre i 51 anni
Totale
N.
2
23
13
9
2
4
53
%
3,77%
43,40%
24,53%
16,98%
3,77%
7,55%
100,0%
Volontari per sesso
Sesso
Uomini
Donne
Totale
N.
29
24
53
%
54,72 %
45,28 %
100,0%
I contratti in essere per volontari espatriati nel 2012 sono stati 55, in quanto 2 volontari hanno avuto 2 contratti
di collaborazione. Il motivo di questo doppio contratto è da addebitare ad un cambio di tipologia di contratto (da
collaborazione a progetto a contratto MAE).
Di tali 55 contratti:
- 13 sono stati i contratti di cooperante registrato dal MAE ai sensi della legge sulla cooperazione allo sviluppo (l.49/87);
- 42 sono stati contratti di collaborazione a progetto per l’estero.
Se si prende in considerazione la durata della collaborazione questa è il quadro dei contratti:
- 21 sono i nuovi contratti partiti durante l’anno;
- 15 sono i contratti chiusi nell’anno;
- 3 sono i contratti partiti e conclusi nel corso dell’anno;
- 16 sono i contratti attivi per tutto l’anno di questi uno si è concluso il 31 dicembre.
Data l’importanza che il volontariato internazionale riveste per l’Organismo, grande attenzione è destinata alla selezione
e formazione dei volontari.
Altri volontari espatriati
Il VIS ha stipulato delle convenzioni per disciplinare la selezione, la formazione e l’invio del personale all’estero con la
Caritas Italiana. Sia i progetti che i volontari vengono gestiti e finanziati dalla Caritas. Il VIS sostiene amministrativamente
e tecnicamente i volontari. Nel corso del 2012, i volontari inviati tramite la convenzione con la Caritas sono stati 11.
I volontari in Servizio Civile
Esiste anche un’altra tipologia di volontari che operano su progetti del VIS: i volontari in Servizio Civile, opportunità
prevista dalla legislazione italiana, ai sensi della legge 64/2001. Si tratta di persone giovani (tra 18 e 28 anni),
generalmente alla loro prima esperienza in campo internazionale. Essi vengono inviati in Paesi di destinazione ove
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BILANCIO SOCIALE | 35
vi siano già volontari internazionali del VIS che possano seguirli e accompagnarli durante il servizio della durata di 12
mesi.
L’obiettivo dell’invio di questa tipologia di volontari è offrire loro un’opportunità di formazione e crescita dal punto di
vista spirituale, umano e professionale.
Nel 2011 al VIS è stato approvato un progetto di Servizio Civile, iniziato il 01 febbraio 2011 e conclusosi il 31 gennaio
2012. Questo progetto ha permesso il servizio di 5 volontari, 3 donne e 2 uomini. I Paesi di destinazione sono stati
Angola, Bolivia e Burundi.
Consulenti
Si tratta di persone che collaborano con il VIS apportando la propria competenza professionale, di solito per periodi
di breve durata, inferiore all’anno, impegnate su progetti di cooperazione per brevi periodi (da 1 a 4 mesi). Nel corso
del 2012 sono state 10 persone, alcune delle quali impegnate anche in attività e progetti in Italia e/o su più progetti
all’estero. Tra queste, una presta servizio di volontariato di lunga durata ( più di 1 anno) con contratto di consulenza.
Personale locale
Per la realizzazione dei progetti del VIS opera in loco anche personale locale retribuito o direttamente dal VIS o dalla
comunità salesiana in loco.
Il personale retribuito direttamente dalle comunità salesiane locali è significativamente più numeroso del personale
retribuito dal VIS.
Per motivi di non uniforme gestione del personale locale tra la sede nazionale del VIS e le diverse missioni salesiane
presenti nei Paesi di intervento, non è possibile dare una indicazione numerica di tale dato.
Infortuni e contenziosi
Nel 2012 si è verificato un infortunio sul lavoro in Italia.
Non si sono verificati contenziosi in materia di sicurezza sul lavoro né in Italia né all’estero.
Ugualmente non si sono verificati contenziosi in materia di rapporti di lavoro né in Italia né all’estero.
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BILANCIO SOCIALE | 37
Sedi VIS e presenza sul territorio
La Sede operativa nazionale (che si trova a Roma in via Appia Antica 126) si occupa di ideare, implementare, coordinare
e dirigere tutte le attività che l’Organismo conduce in Italia e all’estero, comprese quelle relative ai Coordinamenti e ai
Network nazionali e internazionali di cui l’Organismo fa parte.
Esiste inoltre una sede operativa regionale a Milano sulla base di una convenzione con l’Ispettoria salesiana San Carlo
Borromeo (Ispettoria Lombardo Emiliana), che, oltre a promuovere tutte le iniziative istituzionali dell’Organismo, si
occupa specificatamente di gestire la raccolta fondi per il Sostegno a Distanza e gli interventi di appoggio e solidarietà
alle comunità missionarie salesiane.
Il VIS è presente sul territorio italiano attraverso 5 decentramenti territoriali chiamati Comitati, costituiti da tutti i Soci
(persone fisiche e gruppi/associazioni) presenti all’interno della rispettiva Ispettoria e da altri operatori di animazione
missionaria che si riconoscono nel carisma salesiano.
I Comitati collaborano alle attività di animazione missionaria, cooperazione internazionale e di educazione alla
mondialità/formazione missionaria, attuate sul territorio regionale: gruppi missionari, associazioni per l’aiuto ai Paesi
poveri, commercio equo e solidale, ecc., e sono legati ad un’Ispettoria e al Progetto Educativo Pastorale Salesiano
(PEPS) per mezzo del delegato CNOS – Centro Nazionale Opere Salesiane.
Ferma restando la soggettività giuridica della sola Associazione nel suo complesso, ai Comitati territoriali è riconosciuta
autonomia finanziaria ed operativa.
L’azione dei Comitati viene svolta in collaborazione con la pastorale giovanile e l’animazione missionaria di ogni Ispettoria
e con la sede centrale del VIS, proponendo singole iniziative e/o campagne o aderendo alle proposte provenienti
dall’associazione nazionale.
Nella maggior parte dei casi le attività vengono svolte nell’ambito dei percorsi di pastorale giovanile delle singole
Ispettorie di appartenenza, a servizio dell’animazione missionaria, intercettando - come interlocutore privilegiato - il
Movimento Giovanile Salesiano.
Nel corso del 2012 i Comitati del VIS hanno realizzato varie attività di sensibilizzazione e animazione del territorio,
formazione ai temi della mondialità e al volontariato internazionale, promozione del commercio equo e solidale,
raccolta fondi a favore delle missioni salesiane.
Alcuni Comitati promuovono nei giovani anche l’impegno volontario verso realtà giovanili locali bisognose di ascolto e
attenzione.
Le attività di formazione sono condotte principalmente attraverso le Scuole di Educazione alla Mondialità/Formazione
missionaria. Gli incontri sono propedeutici all’esperienza formativa in gruppo presso le missioni salesiane nei Paesi
Poveri. Alcuni Comitati offrono mini-corsi di educazione alla mondialità anche durante i “Campi Insieme”, campi di
formazione rivolti agli animatori degli ambienti Salesiani che si tengono durante i mesi estivi (o anche i “Laboratori di
Mondialità” durante i Corsi Animatori realizzati in estate in cui gli animatori provenienti sia dalle opere salesiane che
dalle parrocchie diocesane si preparano per l’organizzazione dei Grest).
Significative sono alcune proposte educative che i Comitati rivolgono alle scuole pubbliche (statali e paritarie) sui temi
della solidarietà internazionale e della cooperazione allo sviluppo.
La programmazione e la realizzazione delle attività durante l’anno sono affiancate da una formazione continua e sempre
aggiornata dei membri dei comitati. Questa formazione, che avviene con scadenze mensili, è realizzata attraverso
metodologie partecipative e utilizza gli strumenti formativi messi a disposizione dalla sede centrale, le indicazioni della
Dottrina Sociale della Chiesa, i materiali già esistenti in ambito salesiano sulla missione e sul volontariato, i documenti
delle Agenzie Internazionali dell’ONU e dell’Unione Europea.
Comitato e area geografica di
competenza
-
-
Comitato “San Marco” Ispettoria Nord
Est
Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige,
Veneto
-
-
-
-
-
Comitato Ispettoria Italia Centrale
-
Abruzzo, Lazio, Liguria, Marche, Molise,
Sardegna, Toscana, Umbria
-
-
Comitato Ispettoria Sicilia
Sicilia
-
-
-
-
-
-
Comitato Ispettoria Meridionale
-
Basilicata, Calabria, Campania, Puglia
-
-
-
Comitato Ispettoria Piemonte
Numero di
soci VIS
Attività svolte nel 2012
realizzazione dell’Agorà dei Popoli alla Festa
dei Giovani dell’MGS
realizzazione di una mostra fotografica sul
progetto VIS in Pakistan
realizzazione di uno stand di AM alla Festa
Ispettoriale dei Salesiani Cooperatori
partecipazione alla ideazione e realizzazione
della Scuola di Mondialità ed esperienze estive
formazione specifica dei gruppi partenti per
l’esperienza estiva
organizzazione di “Giovani X la mondialità”
cammino formativo alla mondialità per il
triennio delle superiori
Scuole di mondialità e missione nel Lazio e
nella zona Marche-Abruzzo ed esperienze
estive;
Progetto Zoom, un percorso formativo per i
ragazzi dai 16 ai 19 anni delle case salesiane;
“arance missionarie”, vendita di arance per
sostenere le missioni dell’ispettoria e le attività
di AM;
laboratori di Animazione Missionaria
all’interno dei campi estivi ispettoriali;
campi di lavoro nelle oasi WWF
Scuola di Mondialità
Harambeé ispettoriale
esperienze estive
l’attività pastorale del delegato ispettoriale
nelle varie realtà
attività di raccolta fondi (vedi Calendario Vis
pro emergenza Congo, etc. )
Incontri esperienziali con organizzazioni
presenti sul territorio
Harambèe ispettoriale
esperienze estive
raccolta fondi
- Corso partenti;
- attività nelle scuole e negli oratori di
sensibilizzazione e educazione alla
mondialità;
- attivata mediateca con riviste, libri e
pubblicazioni inerenti i temi missionari.
8
28
22
13
9
Nell’Ispettoria Lombardo Emiliana non è attualmente presente un Comitato Territoriale che svolga attività di animazione
missionaria.
Nell’ambito delle attività dei Comitati va segnalata la figura di “Operatore Territoriale”. Si tratta di una figura
professionale che lavora a tempo pieno, in dialogo con il Comitato territoriale e la sede nazionale – all’interno della
pastorale giovanile - a servizio della animazione missionaria dell’intera Ispettoria. Gli ambiti principali di lavoro sono
la elaborazione di percorsi di formazione rivolti a scuole e oratori e, in prospettiva, la possibilità di avviare progetti di
cooperazione e formazione in collaborazione con gli enti locali. Attualmente questa figura è presente nella Ispettoria
ICC.
Tra i volontari VIS partiti nel 2012 nei diversi paesi di destinazione, ricordiamo Anna Florio e Agostino Albo provenienti
dal Comitato Ispettoria Piemonte e attualmente in Repubblica Democratica del Congo.
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Principali Strumenti e Metodologie di Intervento
Progetti di Sviluppo cofinanziati da Enti Istituzionali
La mission del VIS come agenzia educativa e organizzazione non governativa di cooperazione internazionale si realizza
primariamente attraverso l’implementazione di progetti di sviluppo. Ad essi si riconducono o sono collegate numerose
attività del VIS, dai progetti di sostegno a distanza alle attività di educazione allo sviluppo, dai gemellaggi alle campagne
di sensibilizzazione e raccolta fondi, dalle bomboniere solidali ai corsi online e ai corsi di formazione universitaria. In
ogni Scheda-Paese si è voluto dare risalto a queste interconnessioni che nella quotidianità degli uffici del VIS (in Italia
e in loco) si traducono in una sempre maggiore intersettorialità, in scambio di informazioni e condivisione tra colleghi
che altro non sono che l’essenza della co-operazione.
Ma cosa sono i progetti di sviluppo? Per progetti di sviluppo intendiamo progetti di sviluppo umano, ovvero di promozione
di migliori condizioni di vita e di ben-essere generale e non solo di miglioramento delle condizioni economiche di
singole persone, famiglie o comunità. Per progetto ci si riferisce ad un’azione complessa, composta da diverse fasi di
intervento: studi di fattibilità, formulazione e presentazione; selezione, formazione e accompagnamento di volontari;
gestione, monitoraggio e valutazione delle attività e dei risultati; passaggi di consegne alla controparte locale.
Di regola, il VIS s’inserisce nel contesto di lavoro sociale delle missioni salesiane nel sud del mondo. Ovvero il
VIS opera in realtà dove sono già in corso delle attività sociali e dove esiste una controparte strutturata e radicata
nel territorio. Ciò è una garanzia di sostenibilità per i progetti congiunti VIS-Salesiani: al loro termine, in ragione di
una solidità strutturale e di un radicamento territoriale, la controparte mostra spesso capacità, oltre che volontà, di
proseguire le attività al di là del finanziamento ottenuto tramite il VIS. Ovviamente ciò non è sufficiente ai fini di una
piena sostenibilità dei progetti. Tra le modalità per offrire vitalità futura ai progetti realizzati in partenariato, VIS e
Salesiani ricorrono a diversi strumenti: anzitutto la condivisione di strategie con tutti gli attori coinvolti nel progetto ed
una logica c.d. bottom-up (le richieste vengono dal basso, dai destinatari, e non sono artificiosamente “calate” dall’alto,
dalla ONG o dai donatori); la ricerca di partenariati con istituzioni pubbliche che si assumano costi per continuare
le attività sociali (non autofinanziabili); la conversione di strutture educative in strutture produttive capaci di offrire
servizi e quindi rendite per l’autosostenibilità; la formazione da parte dei volontari di omologhi locali; i processi di
capacity building con riferimento a competenze progettuali (specie degli Uffici di Progetto/di Sviluppo delle Ispettorie
Salesiane locali); l’applicazione di un approccio sempre più improntato alla prevenzione piuttosto che alla risoluzione
dei problemi.
Altra peculiarità del VIS è relativa ai beneficiari dei progetti. In virtù del partenariato con i Salesiani di Don Bosco, i
destinatari non possono che essere i bambini, gli adolescenti, i giovani e le loro famiglie. È importante evidenziare a
tal proposito (e per una collocazione negli attuali dibattiti terminologici) che i termini “beneficiari/destinatari” sono
utilizzati del VIS in maniera neutra, nell’accezione di gruppo di persone coinvolte nel progetto: nella loro semantica i
termini evocano un concetto di ricezione passiva di un beneficio, mentre nell’ottica di sviluppo e non di assistenzialismo,
a cui aderisce il VIS, tale significato è escluso. Piuttosto l’accezione in cui il VIS utilizza tali termini è quella di rightsholders, titolari di diritti: ovvero, i destinatari non sono soggetti passivi che hanno bisogni e chiedono “aiuto”, bensì
sono soggetti attivi, direttamente coinvolti e partecipanti, che chiedono e reclamano riconoscimento dei loro diritti e
della loro dignità.
Secondo quest’approccio, il VIS investe, e anche nel 2012 ha investito, nei seguenti settori:
• educazione integrale per bambini, adolescenti e giovani a rischio d’esclusione sociale, con il coinvolgimento
delle loro famiglie;
• formazione professionale e inserimento sociale e lavorativo di gruppi vulnerabili;
• sostegno allo sviluppo delle comunità locali ed alla capacità generatrice di reddito, in particolare attraverso la
valorizzazione della biodiversità locale e la promozione di filiere produttive;
• formazione di operatori, educatori, insegnanti, quadri locali;
• promozione e tutela dei diritti umani ed in particolare dei diritti dei bambini e degli adolescenti;
• ampliamento dell’accesso alle informazioni e alla formazione tramite l’impiego delle nuove tecnologie (ad
esempio l’e-learning).
Quali novità nel 2012?
Nel 2012 non ci sono stati particolari cambiamenti nella presenza geografica del VIS, se non in America Latina dove il
VIS ha operato in un minor numero di Paesi e con un minore numero di progetti, a seguito della naturale conclusione
dei programmi in Argentina ed in Ecuador, avvenuta nel 2011; l’impegno nel continente andino rimane comunque
importante attraverso i progetti di sviluppo in Bolivia, Perù e Repubblica Dominicana (oltre che ad Haiti con i progetti
di emergenza). Analogamente il VIS consolida la propria presenza in numerosi Paesi in tutto il mondo. Ciò riflette, da
un lato, la natura degli stessi interventi che necessitano una permanenza ed una progettualità pluriennale, dall’altro,
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l’impegno e la volontà del VIS di radicarsi nei territori, di costruire solidi legami di partenariato e di accompagnare i
processi di sviluppo in determinati Paesi fintanto che vi è la necessità e al di là della stessa durata di singoli progetti o
programmi.
I progetti di sviluppo in corso nel 2012 sono stati 55, realizzati in 22 Paesi:
in Africa siamo stati attivi in Angola, Burundi, Camerun, Ciad, Ghana, Etiopia, Madagascar, Mauritius, Repubblica
Democratica del Congo e Sudan;
in Asia e Oceania abbiamo operato in Bangladesh, Cina, Laos, Pakistan e Papua Nuova Guinea;
in America Latina abbiamo lavorato in Bolivia, Perù e Repubblica Dominicana;
in Europa siamo stati presenti in Albania e Bosnia;
in Medioriente abbiamo implementato iniziative in Egitto e Palestina.
La tabella a seguire dettaglia il numero di Paesi in cui abbiamo operato e il numero di progetti di sviluppo realizzati,
distinti per area geografica.
PROG. SVILUPPO
n. Paesi
n. Progetti
Oneri sostenuti
Africa
Asia
10
5
29
7
4.561.434,22 570.307,88
America
Latina
3
6
901.127,12
Medio
Oriente
2
9
470.440,83
Europa
Totale
2
22
4
55
596.964,37 7.100.274,42
Una nota a parte, al di là dei Paesi in cui il VIS è stato presente con progetti nel 2012, è da fare per il Myanmar e per
il Sud Sudan. Nel 2012, sebbene nessun progetto sia stato ancora avviato nei due Paesi, è rispettivamente iniziato e
continuato il dialogo con i Salesiani locali e si è ragionato in termini di progettualità futura per contribuire allo sviluppo di
due Paesi che, per motivi differenti, si aprono in questi tempi alla comunità internazionale. Per tale ragione, nonostante
l’assenza di progetti VIS, abbiamo voluto dedicare delle schede specifiche a questi Paesi.
Una scheda l’abbiamo voluta dedicare anche alla Sierra Leone, dove, pur non avendo progetti in corso, sono stati
presenti nostri volontari che hanno supportato le missioni salesiane in loco.
Dal punto di vista qualitativo, come specificità del 2012, merita menzione l’ampliamento di una progettualità VIS
che abbraccia più Paesi, in una logica di cooperazione che vuole essere più regionale e strategica: dopo l’esperienza
binazionale avviata lo scorso anno in Etiopia e Burundi, nel 2012 un altro progetto binazionale, sempre nel settore
della formazione professionale, è iniziato, interessando l’Egitto e la Palestina: si tratta di uno strumento di sinergie tra
i due Paesi che si auspica possa far conseguire risultati più significativi grazie ad un uso più razionalizzato ed efficiente
di risorse, umane e finanziarie.
Interessante è evidenziare inoltre come nella progettualità del VIS cominci ad assumere peso il rafforzamento delle
capacità di progettazione in loco, chiaramente nell’ottica di una cooperazione allo sviluppo quanto più autentica
ed efficace. Ciò si traduce concretamente nel sostegno ai PDO, Planning and Development Office, ovvero uffici di
pianificazione e sviluppo di cui sempre più Ispettorie salesiane in tutto il mondo si stanno dotando6. Azioni di capacity
building dei PDO sono promosse dal VIS in Angola, Bolivia ed Etiopia.
Infine, è importante sottolineare come nel 2012, accogliendo anche una richiesta dell’Assemblea dei Soci VIS, abbiamo
effettuato delle missioni specifiche di valutazione nei nostri progetti in Albania, Etiopia, Haiti, Repubblica Democratica del
Congo e Sudan. Queste missioni ci hanno permesso e, in generale, ci permettono di assumere maggiore consapevolezza
sull’efficacia e l’efficienza delle nostre azioni, di misurare più concretamente il nostro livello di raggiungimento dei
risultati; ci permettono di individuare debolezze e criticità da superare così come di identificare punti di forza e buone
pratiche da valorizzare nei contesti in cui operiamo.
In Asia, nel 2013 inizieremo finalmente a lavorare in Myanmar attraverso un progetto di costruzione e avvio di un
centro di formazione professionale.
Continuerà poi la ricerca di finanziamenti in America Latina per una progettualità densa di obiettivi ancora da realizzare
in particolare in Perù e in Bolivia (rispettivamente su: sviluppo socio-economico delle comunità indigene amazzoniche
e diritti umani).
In Medioriente nel 2013 continuerà il lavoro in Palestina e soprattutto si consoliderà la nostra presenza in Egitto grazie
alla preparazione di un nuovo progetto sulle energie rinnovabili.
In Europa, opereremo soltanto in Albania, valutando la fattibilità di nuovi interventi di sviluppo rurale e di promozione
del ruolo economico-sociale delle donne.
Interventi di emergenza, aiuto umanitario,
riabilitazione e ricostruzione
Il VIS è un’agenzia educativa e una ONG di sviluppo che si impegna anche in progetti di risposta alle emergenze, di aiuto
umanitario. La vocazione e la priorità del VIS rimangono l’educazione e lo sviluppo umano, tuttavia se una comunità
salesiana ha dovuto accantonare le proprie attività sociali perché un’emergenza (un terremoto, delle alluvioni, una
guerra..) ha sconvolto la realtà preesistente, e se come VIS abbiamo competenze interne e possibilità di finanziamento
dai donatori, allora ci sembra opportuno dare il nostro contributo.
Vale la pena sottolineare che i progetti di emergenza del VIS non sono mai scevri da una prospettiva di sviluppo: gli
aiuti di emergenza, pur essendo indispensabili per salvare vite umane, se non accompagnati da progetti di sviluppo
rischiano di rimanere sterili, insostenibili e talora permanenti. Pertanto in tutti gli interventi del VIS classificati come
“di emergenza”, oltre alle attività tipiche di aiuto umanitario (distribuzione di beni di prima necessità, allestimento
di campi, etc..), c’è sempre un obiettivo di ripristino delle normali condizioni di vita delle popolazioni colpite, ovvero
una componente di ricostruzione e riabilitazione per il riavvio delle attività educative (ad esempio si prevedono la
ricostruzione di scuole e il loro equipaggiamento, così come l’acquisto di materiale didattico o la contrattazione di
insegnanti ed educatori). Da lì si passa a veri e propri progetti di sviluppo, come è avvenuto in Bangladesh e ad Haiti.
Gli interventi di emergenza sono degli interventi tempestivi a favore di popolazioni colpite da un disastro naturale
inatteso o dal precipitare di un evento bellico che genera l’accrescersi di sfollati e di profughi con necessità di base, in
aree non preparate ad accoglierli. I tempi del progetto di emergenza sono generalmente molto ristretti: l’intervento
deve essere avviato nel minor tempo possibile e si conclude nel minor tempo possibile.
Negli ultimi dieci anni abbiamo fronteggiato con impegno e passione numerose situazioni di emergenza umanitaria:
quella dei profughi in fuga dal Kosovo devastato dalla guerra nel 1999; quella dei bambini orfani e degli sfollati di
Goma, nella Repubblica Democratica del Congo martoriata dalla guerra dei Grandi Laghi e dalla crisi riesplosa nel Nord
Kivu dall’ottobre 2008; le gravi carestie del 2002, 2003 e 2008 in Etiopia ed Eritrea; l’emergenza in Libano a seguito
della guerra contro Israele nel 2006; l’emergenza seguita allo tsunami che ha colpito il sud-est asiatico nel dicembre
del 2004; le emergenze post-terremoto in Perù e post-ciclone in Bangladesh nel 2007; l’epidemia di colera divampata
sempre nel 2007 in Angola; la continua crisi della Palestina; il devastante terremoto ad Haiti nel gennaio 2010; il
terremoto in Cile il mese successivo dello stesso anno; e ancora, sempre nel 2010, ad agosto, le alluvioni del Pakistan.
Questi i Paesi, divisi per area geografica, in cui il VIS continua ad essere attivo con progetti di emergenza nel 2012.
Africa: Etiopia, Repubblica Democratica del Congo
America Latina: Cile, Haiti
Medioriente: Siria
PROG.
EMERGENZA
n. Paesi
n. Progetti
Oneri sostenuti
Africa
Asia
2
6
462.966,29
-
America
Latina
2
6
553.291,27
Medio
Oriente
1
1
106.883,73
Totale
6
14
1.151.814,74
Quali prospettive per il 2013?
Nel 2013 il VIS rinnoverà il proprio impegno nella maggior parte dei Paesi in cui ha lavorato nel 2012.
Per quanto riguarda l’Africa nelle Ispettorie Africa Grandi Laghi (Burundi, Rwanda, Uganda) e Madagascar cominceremo
a lavorare al rafforzamento dei PDO attraverso l’invio di volontari a ciò dedicati.
6
La nascita di veri e propri PDO, o la trasformazione di uffici progetti in PDO, all’interno delle Ispettorie avviene a partire dalla direttiva data dal Rettor Maggiore in occasione del Capitolo Generale 26 della Congregazione Salesiana, tenutosi nel 2008. Attualmente sono 37 le Ispettorie che hanno un PDO al loro
interno.
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Sostegno a distanza
Il VIS unisce alla propria azione nei Paesi d’intervento il Sostegno a Distanza (SAD).
Questo importante strumento è caratterizzato nella nostra visione da una progettualità complessa che fonde l’ambito
sociale e sanitario a quello più spiccatamente educativo e formativo, nell’ottica di uno sviluppo umano completo del
bambino o giovane beneficiario, che coltivi e si prenda cura di tutte le dimensioni della persona sulla quale e con la
quale si agisce.
I referenti del ciclo di progetto del SAD sono le Comunità salesiane locali in collaborazione con i volontari VIS. È grazie
al loro essere inesauribili fonti di conoscenza approfondita del contesto e dei diritti umani su cui è più necessario ed
urgente intervenire, che il VIS riesce a realizzare una progettualità più rispondente alle situazioni di vulnerabilità ed
emarginazione sociale. Il VIS funge dunque da punto di contatto tra donatori e comunità salesiane locali, garantendo
una comunicazione costante sulle attività svolte e gli obiettivi raggiunti.
Nella visione di Sostegno a Distanza che portiamo avanti da oltre vent’anni, ci occupiamo non di un singolo ma di
una comunità, di un gruppo di bambini e ragazzi, in cui tutti sono assistiti allo stesso modo ma con servizi e sensibilità
individuali. Ogni bambino, ogni adolescente, ogni ragazzo con cui e per cui lavoriamo, diventa così protagonista del
proprio percorso, ma profondamente inserito nel proprio contesto, ed in questo approccio il nostro SAD diventa
progettazione globale per contrastare, con azioni specifiche, le situazioni di povertà, di esclusione e di vulnerabilità che
sono cause basilari dei bisogni del singolo.
Così, il VIS e le Comunità Salesiane locali offrono a questi bambini e giovani un’attenzione degna del carisma di Don
Bosco: “In ognuno di questi ragazzi, anche il più disgraziato, v’è un punto accessibile al bene. Compito di un educatore
è trovare quella corda sensibile e farla vibrare”. Si tratta dunque di attività diversificate, ma che si ricollegano tutte alla
creazione di uno spazio educativo, ludico e formativo, che miri alla promozione e protezione dei diritti di ognuno dei
beneficiari, fornendo loro l’accesso ad un’educazione di qualità, ad un’area ludica serena, a servizi di preparazione per
il reinserimento nelle famiglie d’origine oppure nel mondo del lavoro e nella società.
Nel corso del 2012 il VIS ha operato con progetti di Sostegno a Distanza in Albania, Angola, Argentina, Bolivia, Brasile,
Burundi, Ecuador, Etiopia, Haiti, India, Madagascar, Palestina, Pakistan, Repubblica Democratica del Congo, Repubblica
Dominicana, Sri Lanka, Sudan, Tanzania e Uruguay.
Dati di sintesi Sostegno a Distanza
N. Paesi
Oneri sostenuti
Africa
Asia
America Latina
7
3
7
1.391.095
80.008
862.019
Medio
Oriente
1
9.088
Europa
Totale
1
17
16.155
2.358.326
Così come ogni bambino, ogni adolescente, ogni ragazzo con cui e per cui lavoriamo, diventa protagonista del proprio
percorso, anche ogni donatore SAD-VIS diviene consapevole della scelta educativa di “sviluppo integrale” di cui è
fautore. Il benessere di un bambino è legato al benessere della propria famiglia, della comunità in cui è inserito e del
contesto sociale che lo accoglie. Il donatore VIS sceglie di essere portatore di un’opportunità, di un mondo possibile.
Sostegno alle missioni
Il VIS, come agenzia educativa ed ONG si ispira ai principi cristiani e al carisma di Don Bosco, affiancando l’impegno
sociale, apostolico e missionario dei Salesiani nel mondo non solo attraverso l’opera dei propri volontari, i progetti di
sviluppo ed il SAD – Sostegno a Distanza, ma anche attraverso uno strumento dedicato, il Sostegno alle Missioni.
Con il sostegno alle opere missionarie presenti nei Paesi in via di Sviluppo vengono identificate quelle donazioni
ricevute dal VIS e destinate esclusivamente alle comunità missionarie, per la maggior parte salesiane, per aiutare le
quali il donatore richiede espressamente l’intermediazione del VIS al fine di raggiungere la missione o il missionario
beneficiario, responsabile diretto dei fondi a lui inviati.
Nel Sostegno alle Missioni il VIS svolge un ruolo di “collegamento” tra il donatore e la comunità beneficiaria, che rimane
referente per lo svolgimento delle attività in loco e il monitoraggio dei risultati ottenuti e degli obiettivi conseguiti.
Si tratta dunque di donazioni che si fondano esclusivamente sul rapporto diretto e fiduciario che intercorre tra il
donatore ed il destinatario finale (il singolo missionario e/o la comunità).
All’interno dell’Associazione, la sede del VIS Lombardia è quella che si occupa con maggiore intensità di questo tipo di
attività, avendo sviluppato nel corso degli anni strumenti atti a convogliare questo tipo di sostegno ai missionari e alle
comunità apostoliche nei loro Paesi d’intervento.
Il VIS si incarica dunque, per quanto concerne questi fondi raccolti a supporto delle attività missionarie, di espletare
tutte le funzioni di segreteria e contabilità necessarie a permettere l’invio di queste preziose somme verso i Paesi
coinvolti, oltre che di un monitoraggio periodico degli impieghi. Solitamente l’Organismo svolge gratuitamente questo
servizio in favore delle comunità, soltanto in particolari occasioni, in accordo con il donatore e il missionario, il VIS
trattiene una minima percentuale inferiore all’1 per cento della somma donata.
L’impegno assunto dal VIS, rinnovato ogni anno, ha il solo scopo di favorire la sostenibilità e l’implementazione delle
attività dei padri missionari a sostegno dell’infanzia e dell’adolescenza a rischio.
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Salesiana va conducendo sulla comunicazione sociale, in particolare sull’emergere di “nuovi cortili digitali” e sulle
necessità di declinare il Sistema Preventivo di Don Bosco nel mondo della rete Internet e delle nuove tecnologie.
Recenti documenti della Congregazione hanno sottolineato tale dimensione9, che si inserisce del resto nell’ambito
più vasto dell’attenzione della Chiesa Cattolica al ruolo delle nuove tecnologie e alle nuove relazioni sociali da esse
inaugurate10.
Il VIS intende porsi a servizio del mondo salesiano in tutte le sue sfaccettature (in particolare il Dicastero della
Comunicazione Sociale, ma anche le realtà salesiane più significative nel mondo dell’editoria, della radio e del web),
partecipando in modo più strutturato e continuativo all’elaborazione di idee e riflessioni.
Diritti Umani & Advocacy
Dati di sintesi Sostegno alle Missioni
Africa
Asia
N. Paesi
12
5
Oneri sostenuti
390.662
128.533
America Latina Medio Oriente
7
2
270.530
100.000
Europa
0
0
Totale
26
889.725
Educazione e formazione allo sviluppo
NUOVE TECNOLOGIE PER LA FORMAZIONE ALLO SVILUPPO
Il VIS conduce un impegno intenso nel settore delle nuove tecnologie per lo sviluppo (ICT for Development, secondo la
denominazione usata a livello internazionale) e riconosce nei nuovi strumenti di comunicazione e di informazione una
modalità efficace per educare, creare consapevolezza e costruire reti di condivisione.
Due appaiono gli obiettivi strategici più caratterizzanti:
1) utilizzare le nuove tecnologie per una educazione / formazione integrale e permanente, nell’intento di perseguire
finalità di sviluppo umano, in linea con l’ottavo Obiettivo del Millennio (8.F - “Rendere disponibili i benefici delle nuove
tecnologie, specialmente quelle inerenti l’informazione e la comunicazione”);
2) esplorare le potenzialità conoscitive e le opportunità comunicative dei nuovi media per realizzare il carisma
educativo salesiano, in linea con i pronunciamenti della Congregazione e, in particolare, con il Sistema Salesiano per la
Comunicazione Sociale.
Il VIS adotta una visione di sviluppo umano e sostenibile e un approccio metodologico basato sui diritti umani e
sull’ampliamento delle capacità - che si differenzia dal tradizionale e diffuso approccio assistenzialista basato sui
bisogni - finalizzato a predisporre misure idonee a garantire l’accesso di medio e lungo periodo a beni e libertà, non
solo alla loro disponibilità immediata e contingente.
Ciò ha portato gradualmente l’organismo ad affiancare, ai progetti e agli interventi di sviluppo nei Paesi poveri, azioni
di advocacy.
L’advocacy, a differenza dell’attività di denuncia, è finalizzata a promuovere nel medio-lungo periodo un cambiamento
sociale intervenendo su coloro che sono individuati quali decision makers, a modificare la loro percezione o
comprensione della questione specifica e influenzare le loro decisioni in materia affinché norme, politiche e prassi,
nazionali e internazionali, perseguano l’ideale di un mondo più giusto, più equo, più salubre e più sicuro.
In particolare il VIS realizza attività di advocacy mirate a sensibilizzare e influenzare le istituzioni che, a vari livelli
(internazionale, europeo e nazionale), con le loro azioni e decisioni sono in grado di incidere su alcuni ambiti specifici:
quantità, qualità ed efficacia della cooperazione internazionale e della lotta alla povertà, promozione e protezione dei
diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e qualità dell’educazione.
Il metodo scelto dal VIS per le proprie azioni di advocacy è quello cosiddetto “dell’incuneamento interstiziale”
che consiste nell’utilizzare quegli spazi (interstizi, cleavages) offerti alle ONG dai sistemi internazionali (UN, COE, UE)
per agire dentro le istituzioni della politica mondiale al fine di promuovere un cambiamento politico e sociale a livello
nazionale e locale.
Fedele a questa strategia il VIS partecipa a conferenze, forum, summit mondiali, rapporti supplementari a Treaty Bodies
delle Nazioni Unite, nuovi meccanismi predisposti dal Consiglio Diritti Umani delle UN, campagne internazionali con
un contributo specifico e di qualità.
Tali attività hanno consentito al VIS di ottenere ad agosto 2009 l’accredito presso ECOSOC – Consiglio Economico e
Sociale delle Nazioni Unite.
L’attività di advocacy che il VIS svolge in Italia è resa possibile grazie alla partecipazione dell’Organismo a network
nazionali - reti italiane che lavorano in Italia - ed internazionali – reti europee che favoriscono la condivisione e la
partecipazione del lavoro svolto a livello nazionale.
A proposito del primo punto, il VIS avverte la necessità di raccordare la propria azione con le iniziative intraprese
nell’ambito delle Nazioni Unite7, confrontandosi con le raccomandazioni strategiche delle varie agenzie e conducendo
una riflessione sulla pertinenza ed efficacia della propria azione. Negli ultimi anni il dibattito internazionale ha subìto
una netta impennata e molti temi dell’agenda ICT hanno cominciato a diventare di largo dominio8.
Il VIS è, al momento, l’unica ONG italiana a occuparsi stabilmente di sviluppo umano e nuove tecnologie, ad avere
un dipartimento dedicato al proprio interno e ad avere svolto, seppure in modo alquanto frammentario e discontinuo,
sperimentazioni sul campo e attività di studio e ricerca, con specifici convegni e pubblicazioni. Si ritiene indispensabile
sottolineare maggiormente, anche a livello di immagine e di sito web, tale specificità e agire in maggiore coerenza e
sintonia con il cammino della comunità internazionale.
A proposito del secondo punto, il settore si riconosce pienamente nel cammino e nella riflessione che la Congregazione
7
Cfr.il programma di partnership globale InfoDev (Information for Development), creato da World Bank nel 1996; l’ufficio ComDev (Communication for
Development) istituito dalla FAO nel 1969; l’iniziativa IPDC (International Programme for the Development of Communication) dell’UNESCO e il “Development
Sector” dell’ITU (International Telecommunication Union). Vedi anche il Rapporto UNDP 2001 “Using New Technologies for Human Development”.
8
E’ gradualmente avvenuto dopo il World Summit on Information Society (WSIS 2005), che ha portato all’attenzione il tema della governance globale di
Internet, ripreso nel corso del 2011 dal Consiglio d’Europa (Conferenza Our Internet – Our Right, Our Freedoms, Vienna, novembre 2011).
48 | BILANCIO SOCIALE
9
Si considerino i documenti in preparazione sul tema “Sistema Preventivo e Nuove Tecnologie”, gli accenni contenuti nella Strenna del Rettor Maggiore
per il 2012, la Lettera del Rettor Maggiore ACG 390 del 2005.
10
Cfr. i recenti messaggi del Pontefice in occasione della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, il convegno del 2010 Testimoni Digitali e una
serie di articoli pubblicati dalla Civiltà Cattolica nell’autunno 2011 sul tema dei Diritti Umani su Internet e della Governance Globale della Rete.
BILANCIO SOCIALE | 49
RETI NAZIONALI
> CINI – Coordinamento Italiano Network Internazionali: è un
coordinamento che riunisce alcune ONG internazionali che lavorano in Italia per potenziare l’interlocuzione con l’opinione
pubblica ed il mondo politico italiano sui temi della cooperazione internazionale.
> Gruppo di Lavoro per la CRC – Convention on the Rights of
the Child: è un coordinamento nazionale costituito da 73 ONG
che realizzano specifici rapporti di monitoraggio sull’attuazione della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza
da parte dell’Italia da mandare a Ginevra.
> Comitato di Promozione e Protezione dei Diritti Umani (CPPDU): è una rete di 72 ONG ed Associazioni italiane, costituita
nel 2001 per la realizzazione in Italia di una “Commissione Nazionale Indipendente per la Tutela e la Promozione dei Diritti
umani.
> PIDIDA - Coordinamento nazionale Per i Diritti dell’Infanzia
e dell’Adolescenza: è un gruppo di lavoro costituito da 50 ONG
e Associazioni che lavorano a favore dei minori (il VIS è socio
fondatore dal 2000).
> Piattaforma Italiana della GCAP - Global Call to Action
against Poverty: insieme di ONG italiane, o con sede in Italia,
che organizzano iniziative di mobilitazione comune e globale
contro la povertà, coerentemente con gli Obiettivi di Sviluppo
del Millennio.
> CORESAD: Comitato Italiano per la Regolamentazione del
Sostegno a Distanza; promotore dal 2007 della introduzione a vari livelli di una regolamentazione del vasto fenomeno
del SAD; diretto ispiratore del processo che ha condotto alla
elaborazione da parte dell’Agenzia per le ONLUS delle Linee
Guida sul SAD, cui ha contribuito fattivamente; un suo rappresentante è membro stabile dell’Osservatorio Permanente costituito dalla stessa Agenzia
> CGE–ITA: la Campagna Globale per l’Educazione italiana è
un movimento composto da associazioni della società civile,
educatori, insegnanti, ONG e sindacati capaci di mobilitare
idee e risorse, e fare pressione sulla comunità internazionale
e sui governi affinché si impegnino per il raggiungimento degli
obiettivi dell’Education For All (educazione per tutti).
50 | BILANCIO SOCIALE
RETI INTERNAZIONALI
> DBN – Don Bosco Network: è una rete internazionale di ONG di ispirazione salesiana, impegnate nello
sviluppo umano e sociale dei bambini e dei ragazzi
poveri ed emarginati. L’obiettivo del lavoro di rete è
quello di sviluppare una strategia di azione comune
internazionale capace di integrare le azioni solidali di
ciascuna organizzazione che della rete è parte.
> DARE (Democracy and Human Rights Education in
Europe): è un network composto da ONG, Associazioni, Accademie e Centri di Ricerca che lavorano sui
temi dell’Educazione alla Cittadinanza Democratica
(EDC) e l’Educazione ai Diritti Umani (HRE).
L’obiettivo del network è quello di favorire, attraverso l’educazione, il rafforzamento dell’educazione ai
diritti umani e alla cittadinanza democratica in Europa. Lo scopo è di creare una piattaforma in cui ogni
membro possa beneficiare di strumenti ed esperienze comuni messi a disposizione sui temi dell’EDC/
HRE e possa creare occasioni di scambio e cooperazione con gli altri membri del Network sviluppando
progetti comuni.
> Child Abuse Campaign: coalizione di organizzazioni che lavorano sul tema della prevenzione dell’abuso infantile promossa dal WWSF (Women’s World
Summit Foundation). Il VIS ne è divenuto membro
nel novembre 2009, impegnandosi attivamente nel
diffondere i temi principali della Giornata Mondiale
per la Prevenzione degli Abusi all’Infanzia, celebratasi il 19 novembre, attraverso comunicati stampa,
programmi educativi ed informativi volti a favorire la
nascita di una maggior consapevolezza e sensibilità
della società civile sul tema, e partecipando alla Settimana di Prevenzione sul tema che per il 2009 si è
celebrata dal 13 al 19 novembre 2009.
> Piattaforma delle ONG europee presso FRA (Fundamental Rights Agency): è la piattaforma delle ONG
dell’Agenzia per i Diritti Fondamentali dell’Unione
Europea ed ha lo scopo di fornire alle istituzioni europee e alle autorità nazionali competenti assistenza
e consulenza sui diritti fondamentali nell’attuazione
del diritto comunitario, nonché di aiutarle ad adottare le misure o a definire le iniziative appropriate
nel processo di promozione e protezione dei diritti
umani.
> Global Network of Religions for Children: è una
rete di organizzazioni religiose e spirituali che ha lanciato la Giornata Mondiale di Preghiera e Azione per
i Bambini, le Bambine e i Giovani del mondo (World
Day of Prayer and Action for Children), un movimento che coinvolge persone ed organizzazioni che
operano per la promozione dei diritti dell’infanzia e
dell’adolescenza, impegnate quotidianamente nella
costruzione di un mondo a misura di bambini, bambine e giovani: il presente ed il futuro dell’umanità.
BILANCIO SOCIALE | 51
Azione del VIS nel Mondo
Si riportano di seguito le attività svolte dal VIS nei diversi Paesi. Oltre ai dati di sintesi, nei Paesi in cui nel 2012 sono
stati in corso progetti di sviluppo e/o di emergenza e/o sono stati presenti dei volontari espatriati del VIS viene fornita
anche una presentazione più dettagliata, realizzata attraverso il coinvolgimento diretto degli stessi volontari, laddove
presenti.
52 | BILANCIO SOCIALE
BILANCIO SOCIALE | 53
Avvio attività VIS nel paese
Riconoscimento governativo
Progetti di sviluppo: 4
La Strada per la Vita! - Rafforzamento
della Rete di Protezione Sociale
per la Prevenzione, il Recupero e il
Reinserimento di Bambini e Adolescenti
a Rischio a Luanda, Angola
1991
2001
Dati di sintesi
Oneri sostenuti
Finanziatori
255.434
DGCS-MAE
AFRICA
angola
Rafforzamento della Rete di Protezione
sociale dei bambini e degli adolescenti
più vulnerabili ed emarginati di Luanda
(Município de Sambizanga)
249.618
La Nuova Strada per la Vita! Promozione
di processi di Reinserimento Sociale
per Bambini, Adolescenti e Giovani di
strada. Città di Luanda - ANGOLA
2.838
Con-Res!
Costruendo
Resilienza.
Strategia familiare globale per un
cammino partecipato della riduzione
della vulnerabilità. Lwena, Angola
Progetti SAD: 1
156.503
Provincia di Roma
UNICEF
Sostegno a favore dei bambini di Mota,
periferia di Luanda in particolare alle
due case di accoglienza Casa Magone e
Casa Mama Margarida
Gemellaggi: 2
CE
9.7952
Associazione Sportiva Polcevera E. Garrone scuola calcio ed attività
sportive di Genova - Gruppo sportivo Don Bosco Lwena scuola calcio ed attività sportive
Istituto Comprensivo Via Luca Ghini, Succursale di Via dei Salici di
Roma - Escola Dom Bosco, Lixeira, Luanda
Volontari espatriati: 9
Il VIS lavora a fianco dei Salesiani in Angola da oltre 20 anni. Ha quindi vissuto le grandi trasformazioni del Paese che è
passato dallo stato di una guerra interna trentennale, a quello della rapida ricostruzione e della ricerca di pace, stabilità
politica, sviluppo. L’economia galoppa, lasciando grandi tasche di marginalità e povertà e l’ineguaglianza sociale balza
agli occhi. Il lavoro da fare è quindi molto, ma anche di grande soddisfazione, proprio anche in virtù del clima di
fermento e crescita che si respira in tutto il Paese.
Nel 2012 hanno operato in Angola complessivamente 9 volontari, tra Luanda e Luena. Uno dei volontari del VIS è il
responsabile ESDA, l’organizzazione locale di pianificazione, sviluppo, coordinamento delle numerose attività salesiane
in tutto il Paese.
Geograficamente sono state consolidati gli interventi nelle Provincie di Luanda (capitale dell’Angola) e Moxico (a Lwena,
al confine con Zambia e Repubblica Democratica del Congo). In continuità con il recente passato, abbiamo cercato di
migliorare il nostro operato in termini d’impatto e qualità, con una parola d’ordine: formazione.
Luanda
Centrale è stato l’impegno nei confronti dei bambini di strada del quartiere più povero della città: Sambizanga. Il
programma lanciato dal VIS nel 2009 “La Strada per la Vita!” vede impegnati molti lavoratori locali e un numero enorme
di beneficiari, diretti e indiretti.
Nel corso del 2012 il progetto finanziato dall’UE e dal Ministero degli Esteri italiano – nonché dalle raccolte SAD - è
proseguito per la 3° annualità.
I risultati raggiunti in questa prima fase sono stati i seguenti:
• riabilitati 6 centri di accoglienza per ex-bambini di strada;
• rafforzati i servizi di base offerti (iscrizione anagrafica completata per oltre 60 bambini prima “inesistenti”) e
l’accompagnamento al reinserimento nelle famiglie di origine (oltre 60 casi);
• accolti in totale 240 ex-bambini di strada;
• 3.000 bambini hanno beneficiato di attività ludiche e sportive;
• realizzate 6 sessioni di formazione per educatori dei centri d’accoglienza;
• realizzate campagne di sensibilizzazione per famiglie vulnerabili con 1.800 partecipanti e corsi di alfabetizzazione
54 | BILANCIO SOCIALE
BILANCIO SOCIALE | 55
per 1.500 donne.
Il 2013 sarà un anno di passaggio, di verifica e di riprogrammazione della seconda fase del programma “La Strada per
la Vita!”: nel corso del mese di marzo verrà effettuata la Valutazione Finale esterna della prima fase del programma
(della durata di 3 anni) che verrà presentata agli stakeholder locali assieme ad una pubblicazione sulle Buone Pratiche
nate dal progetto, e verrà avviata la seconda fase del programma. Nel 2012 è stato infatti approvato, sempre dalla
Commissione Europea, un nuovo progetto triennale, che consentirà di proseguire il lavoro a fianco dei bambini di
strada di Luanda, ma con una prospettiva diversa: ci si rivolgerà infatti agli ex-ragazzi di strada adolescenti per portarli
verso l’autonomia (la seconda fase del programma). Tale nuovo progetto prevede anche la realizzazione di pubblicazioni
di grande impatto per le future generazione della popolazione angolana: è prevista infatti una collaborazione tra VIS,
Salesiani e Ministero dell’Educazione per realizzare i testi didattici di Educazione Civica e Morale per le scuole superiori.
Per il 2013 il VIS ha anche siglato un nuovo progetto con l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, l’UNHCR, per
migliorare, attraverso corsi di formazione professionale presso i centri salesiani, il futuro di giovani, che per motivi di
conflitto nei Paesi di origine, vivono in Angola.
Moxico
È continuato l’impegno del VIS nella Provincia più “dimenticata del paese” con il progetto “Costruendo Resilienza.
Strategia familiare globale per un cammino partecipato di riduzione della vulnerabilità”, con partner locale la Diocesi
di Luena - il cui Vescovo tra l’altro appartiene alla famiglia salesiana – e cofinanziamento dell’UNICEF. L’intervento
ha formato e accompagnato 47 famiglie vulnerabili (composte da 194 persone di cui 122 bambini) per promuovere
l’autoproduzione, il consumo e la commercializzazione di prodotti agricoli e d’allevamento domestico e accompagnare
la nascita di microimprese familiari.
Nel 2012 è stato presentato un progetto alla CEI per avviare, con la Diocesi, un intervento a favore dei bambini di strada
in questa remota regione del Paese. Il progetto è stato approvato e verrà realizzato a partire dal 2013, avviando la
prima casa di accoglienza per bambini di strada di tutta la Provincia.
In tutti gli interventi tratti positivi sono stati: ricerca della qualità e della professionalità, formazione permanente,
protagonismo giovanile e molta disponibilità anche da parte dei volontari delle comunità coinvolte. È stata buona
anche la capacità d’impatto sul territorio: il numero di destinatari è stato spesso superiore alle aspettative.
Rimangono le difficoltà legate al trovarsi in un Paese in forte mutamento, non ancora abbastanza definito nei suoi
impegni sociali. Il Ministero dedicato all’Assistenza e al Reinserimento Sociale rimane assente e poco disposto a
collaborare.
Voci dal campo
Isaia (ex bambino di strada, ora volontario presso i centri di accoglienza):
“Per me, il momento più bello è quando usciamo nelle strade e incontriamo altri ragazzini che decidono di
cambiare vita, di togliersi dalla strada, smettere di sniffare gasolina. Il momento peggiore è quando ripenso
a quello che ero, a come vivevo. E piango, quando vedo tanti miei fratelli, che ancora vivono così”.
2001
2005
Dati di sintesi
Oneri sostenuti
20.756
Roma Capitale
552.901
CE
67.211
CEI
1.643.184
Donatori privati
2.6203
Il Burundi, Paese dell’Africa dei Grandi Laghi con una popolazione di circa 10,5 milioni di abitanti, è uno dei Paesi più
poveri del continente africano. Dopo l’indipendenza dal Belgio (1962) ha subìto una serie di conflitti ciclici a sfondo
etnico e sfociati in forme genocidiarie (1972, 1988, 1993-2005) che lo hanno dilaniato. L’ISU (Indice di Sviluppo Umano)
2012 lo colloca alla 185a posizione su 187 Paesi. L’80% della popolazione vive con meno di 1,25 US$ al giorno ed il 90%
del reddito è generato da attività legate al settore primario.
In questo contesto, dal 2001, il VIS collabora con i Salesiani per promuovere la Cité des Jeunes Don Bosco situato
nel quartiere di Buterere, nella capitale Bujumbura. Essa ospita un Centro di Formazione Professionale (CFP), una
Comunità per bambini di strada, un oratorio e dei laboratori di produzione. A poca distanza dalla Cité, nel 2011, il VIS,
in collaborazione con le Sorelle della Carità sotto la protezione di S. Vincenzo de’ Paoli, ha aperto una casa famiglia per
bambine vulnerabili e di strada.
I destinatari delle attività del VIS sono gli artigiani dell’economia informale, i giovani che hanno completato la formazione
professionale e cercano una collocazione nel mondo del lavoro, le bambine di strada e vittime di violenze. Oltre ad
azioni specifiche per questi gruppi target, il VIS collabora alla costruzione di un Centro Educativo Mariano e nella
gestione degli atelier di produzione della Cité des Jeunes.
Il principale intervento del VIS è il programma triennale 2011-2014 noto come “TVET” (Technical and Vocational
Education and Training), co-finanziato dalla Commissione Europea, dalla Conferenza Episcopale e da Roma Capitale. Il
programma mira ad uno sviluppo endogeno e basato sul lavoro, intende quindi fornire ai lavoratori del settore informale
gli strumenti per migliorare la propria attività e si basa su due settori complementari: la formazione tecnico-artigianale
e la preparazione alla gestione d’impresa.
Finanziatori
Nel secondo settore le attività vengono realizzate nella Maison de l’Entrepreneur (Casa dell’Imprenditore), cogestita
con l’ONG locale ADISCO11, e sono suddivise in tre ambiti: sensibilizzazione e informazione; formazione; tutoring (postformazione e supporto attraverso la redazione di un business plan, la presentazione di una domanda di credito ad
un istituto di microfinanza, la creazione di servizi cooperativi). Nel 2012 257 artigiani hanno partecipato alle attività
di sensibilizzazione e informazione, 128 hanno ora un loro Piano di Sviluppo Individuale e 10 hanno già realizzato un
Business Plan.
11
56 | BILANCIO SOCIALE
Nel primo settore sono stati elaborati moduli di formazione flessibili per quanto riguarda orari e contenuti. Una parte
della formazione è svolta nelle strutture del CFP ed un’altra direttamente nei laboratori di produzione; vengono
formati gruppi di circa 15 beneficiari ed i corsi sono assicurati da un’équipe di formatori/professori per corso. Nel 2012
i beneficiari sono stati 44 falegnami, 70 meccanici e 65 sarte.
Burundi
Avvio attività VIS nel paese
Riconoscimento governativo
Progetti di sviluppo: 4
FEMMES-FEMMes EntrepreneureS - Promozione
dell’empowerment femminile attraverso
l’aumento delle capacità generatrici di reddito
delle lavoratrici del settore informale di
Bujumbura (Burundi)
Un ponte condiviso verso l’innovazione:
creazione di servizi e reti di formazione
professionale continua per i lavoratori
dell’economia informale in Burundi ed Etiopia
(TVET)
Inserimento sociale e lavorativo dei giovani e
bambini vulnerabili di Bujumbura (Burundi),
Addis Abeba, Adwa, Dilla, Gambella e Mekelle
(Etiopia)
Realizzazione di un Centro Educativo Mariano a
Buterere
Progetti SAD: 1
Progetto recupero bambini e bambine di strada
- Citè des Jeunes Don Bosco, Buterere e Casa
Famiglia Maison Béthanie
Volontari in servizio civile: 2
Volontari espatriati: 4
Appui au Développement Intégral et à la Solidarité sur les Collines
BILANCIO SOCIALE | 57
Durante il 2012 un progetto presentato dal VIS e finanziato in loco dalla Cooperazione Svizzera ha permesso a 18 ex
allievi del CFP Don Bosco di ideare, lanciare e sviluppare 5 micro-imprese, che sono state seguite settimanalmente da
un imprenditore in pensione, il quale ha condiviso con i giovani la sua esperienza del tessuto socio-economico locale.
Nell’ambito del progetto CEI, nel 2012 128 studenti dell’ultimo anno degli 8 corsi del CFP hanno partecipato ad un
programma di stage e 58 di essi hanno sperimentato l’innovativo programma di 6 mesi di alternanza scuola/lavoro (2
giorni in impresa, 3 a scuola per settimana).
Grazie ai fondi del Sostegno a Distanza, a fine 2012 sono 24 le bambine vittime di violenze e abbandono accolte nella
Maison Béthanie, la Casa Famiglia aperta dal 2011; 30 sono invece le bambine a cui ci si rivolge in ottica preventiva
tramite contributi alle spese scolastiche, sensibilizzazione dei familiari e coinvolgimento nelle attività socio-ricreative.
Costruzione
di
un
luogo di culto cattolico con
accanto un centro polifunzionale
da
utilizzare
come
sostegno
allo sviluppo di attività socio educative
ed assistenziali.
Sostegno alle missioni: 1
Sostegno attività missionaria di
Mimboman ed Ebolowa
Gemellaggi: 3
24.206
Donatori privati
1.405
Scuola media C. Cattaneo dell’Istituto comprensivo “Elsa Morante” di
Roma - Ecole Publique De Nomayos
A livello di progettualità e di sostenibilità generale, vale la pena sottolineare come gli atelier di produzione della Cité
des Jeunes rappresentino il “polmone” dell’intera opera. Essi sono gestiti da un volontario VIS richiesto dall’Ispettoria
Africa Grandi Laghi. Dopo un 2011 di riorganizzazione strutturale ed economica, gli atelier di produzione della Cité des
Jeunes (Falegameria, Saldatura e Sartoria) hanno intrapreso un 2012 florido. Queste vere e proprie imprese sociali
hanno prodotto moltissimo a grandi ritmi ed aumentato la propria quota di mercato, dando lavoro a molti ragazzi,
la maggior parte dei quali ex-allievi del CFP Don Bosco. Si è poi sviluppata un’interessante sinergia con il programma
TVET, in particolare attraverso l’organizzazione, all’interno degli atelier, dei corsi di formazione continua per i corsi di
falegnameria.
I punti di forza della missione VIS in Burundi sono il partenariato multisettoriale, garanzia di sostenibilità futura, e
l’incisività delle attività realizzate in rapporto ai problemi reali del Paese. I punti di debolezza sono rappresentati
dalle difficoltà riscontrate nella gestione dei partenariati e dallo scarso contributo fornito dal settore privato formale
nell’ambito del programma TVET.
Il 2013 rappresenterà un anno cruciale, dato che saremo nel cuore del nostro programma triennale in favore
dell’economia informale di Bujumbura e che speriamo di raccogliere i frutti del lavoro iniziato nel 2011 e rafforzato nel
2012 a sostegno degli atelier di produzione della Cité des Jeunes.
Voci dal campo
Augustin Bambarukonari, falegname di Buterere:
“Grazie al progetto TVET ho imparato l’importanza del tenere ordinati gli strumenti di lavoro, ho messo il
tetto in modo da poter lavorare pure quando piove e la porta per chiudere l’atelier la sera quando finisco.
Grazie alla MdE, ho aperto un conto bancario in un istituto di microfinanza, ora registro le operazioni di
entrata e uscita e gestisco meglio le mie finanze. Per migliorare sto lavorando al mio Business Plan per
chiedere un piccolo credito per avere uno stock di legno e migliorare la qualità dei prodotti, guadagnando
così la fiducia dei miei clienti e nuovi lavori.”
Camerun
Avvio attività VIS nel paese
Riconoscimento governativo
Dati di sintesi
Progetti di sviluppo: 1
58 | BILANCIO SOCIALE
2009
-
Oneri sostenuti
Finanziatori
BILANCIO SOCIALE | 59
Scuola elementare L. Franchetti dell’Istituto comprensivo “Elsa
Morante” di Roma - Ecole Publique De Mengang
Scuola elementare “Piero della Francesca” di Roma - Ecole Sainte
Therese de Ahla di Yaoundé
Scuola dell’Infanzia “Peri e Piatti” di Varese - Ecole Maternelle
publique de Nomayos
L’intervento del VIS in Camerun è iniziato nel 2009 e si è concluso nel 2012: si è trattato di una micro realizzazione
localizzata nel distretto agricolo di Mbanda, nella località di Bot Makak, finanziata da donatori privati e finalizzata alla
costruzione di un centro polifunzionale per attività socio-educative ed assistenziali.
La controparte locale di questa micro realizzazione è stata la Diocesi di Eseka che ha fortemente voluto questo intervento
e che ha donato il terreno sul quale costruire le strutture del centro.
Nel 2012 sono stati conclusi i lavori di costruzione del centro polivalente, comprensivo di un’infermeria e di un pozzo
per l’approvvigionamento idrico dell’intera struttura e si è proceduto alla loro inaugurazione e all’avviamento delle
varie attività educative ed assistenziali.
Il VIS ha dunque concluso il suo coinvolgimento nel progetto e con esso la sua presenza nel Paese e ha affidato la
gestione e la sostenibilità del centro alla controparte locale, così come previsto all’inizio dell’intervento.
Ciad
Avvio attività VIS nel paese
Riconoscimento governativo
Progetti di sviluppo: 1
Avvio di un centro di educazione,
formazione e aggregazione giovanile
Don Bosco a Doba, Ciad
2008
-
Dati di sintesi
Oneri sostenuti
76.541
Finanziatori
CEI
Nel 2012 è continuato l’intervento del VIS in Ciad nell’ambito del potenziamento della formazione professionale nel
campo agricolo e informatico.
L’intervento del VIS riguarda l’avvio di un centro di educazione, formazione e aggregazione giovanile nella località di
Doba e nasce da una richiesta esplicita dell’Ispettoria Salesiana.
Il progetto, finanziato dalla CEI, intende contribuire al miglioramento delle condizioni di vita dei giovani e della
popolazione del Ciad attraverso l’offerta di opportunità formative e lavorative per i giovani, in particolare nel settore
agricolo e dell’informatica.
Il progetto prevede nello specifico l’erogazione di borse di studio per preparare 3 ragazzi di Doba all’insegnamento
nel campo agricolo. Questi futuri docenti saranno coloro che avvieranno la scuola agricola che farà parte del centro di
aggregazione polivalente previsto dal progetto.
Ad oggi si è già conclusa la formazione, durata 9 mesi, dei 3 ragazzi di Doba: grazie alle borse di studio erogate hanno
potuto specializzarsi presso la Scuola Agricola di Songhai, a Porto Novo, in Benin. Si tratta di un istituto che gode di
un’ampia e ottima reputazione in Africa per l’orientamento e la formazione sullo sviluppo agrario.
Il progetto aveva una durata prevista di due anni e si sarebbe dovuto concludere già nel 2011; tuttavia, proprio in
quell’anno il progetto ha vissuto un periodo di “stand by” dovuto alla ristrutturazione del partenariato tra il VIS e i
Salesiani locali derivati dai cambi dell’Ispettore e del salesiano referente del progetto. Tutto questo in ragione della
necessità per la nuova controparte di conoscere ed effettuare una valutazione sugli interventi sino a quel momento
realizzati ed eventualmente apportare aggiustamenti e migliorie al piano di azione. Il progetto ha ripreso a pieno ritmo
nel 2012, durante il quale sono state costruite una sala polivalente e una biblioteca che funzionerà anche come aula
computer. Nel 2013 verranno completate tutte le attività previste dal progetto.
Congo Brazzaville
Dati di sintesi
Oneri sostenuti
Sostegno alle missioni: 1
Sostegno alla missione di Pointe Noire
3.205
Eritrea
Dati di sintesi
Oneri sostenuti
Sostegno alle missioni: 1
Sostegno attività missionarie a
Dekemhare e Asmara
60 | BILANCIO SOCIALE
3.400
BILANCIO SOCIALE | 61
Etiopia
Avvio attività VIS nel paese
Riconoscimento governativo
1998
2003
Dati di sintesi
Progetti di sviluppo: 9*
Un ponte condiviso verso l’innovazione: creazione
di servizi e reti di formazione professionale continua
per i lavoratori dell’economia informale in Burundi ed
Etiopia (TVET)*
Inserimento sociale e lavorativo dei giovani e bambini
vulnerabili di Bujumbura (Burundi), Addis Abeba,
Adwa, Dilla, Gambella e Mekelle (Etiopia)
Melkam sera. Promozione della formazione tecnica in
cinque aree dell’Etiopia
Un nuovo ospedale per Adwa, Tigray - Etiopia
Una goccia per la vita
Una goccia per la vita
Melkam serà. Promozione della formazione tecnica in
cinque aree dell’Etiopia
Realizzazione di pozzi d’acqua, sistemi irrigui, e altre
opere idrico sanitarie
Acqua vita per tutti
Interventi di emergenza: 4
Emergenza Etiopia
Emergenza Etiopia
Emergenza Etiopia
Emergenza Etiopia
Sostegno alle missioni: 1
Sostegno attività missionarie Addis Abeba
Progetti SAD: 3
Progetto “Bambini di Donato” di Mekanissa
Don Bosco Children di Addis Abeba
Sostegno alle attività educative e formative dei bambini
e ragazzi accolti nei centri salesiani di Addis Abeba,
Makallé, Zway, Soddo, Shirè, Adamitullo, Dilla, Adua,
Gambella e Guraghe zone in Etiopia
Volontari espatriati: 4
Oneri sostenuti
Finanziatori
552.901
CE
67.211
CEI
114.981
CE
773.817
100
52.154
CEI
Reg. Liguria
Pres. Cons. Ministri
22.181
Prov. Roma
219.256
Donatori privati
121
AATO Venezia
22.999
41.244
51.534
337.843
10.213
15.2314
8.3305
CEI
AGIRE
CEI
Donatori privati
889.565
*A livello di bilancio finanziario i progetti di sviluppo per l’Etiopia sono 7. I 2 progetti binazionali Etiopia-Burundi
sono classificati nel bilancio finanziario come progetti del Burundi. Ciò risponde ad un necessità di semplificazione
amministrativa, ovvero di associare ogni singolo progetto, ed i relativi costi, ad un unico Paese. Gli oneri sono qui
riportati per una maggiore visibilità, ma sono conteggiati solo per il Burundi.
In Etiopia il VIS è attivo da oltre 10 anni. Nel 2005 è stato riconosciuto da parte del Ministero della Giustizia etiope come
idoneo ad operare in ambito educativo ed idrico/sanitario. Il VIS ha consolidato nel Paese numerose partnership, la
principale delle quali è con l’Ispettoria Salesiana, presente in Etiopia da quasi 40 anni; vogliamo citare inoltre le Figlie
di Maria Ausiliatrice, le Daughters of Charity e le Sisters of st. Anne.
62 | BILANCIO SOCIALE
BILANCIO SOCIALE | 63
Grazie al sostegno di donatori pubblici e privati, il VIS porta avanti assieme ai Salesiani importanti progetti educativi
incentrati sul miglioramento delle condizioni formative e lavorative dei giovani vulnerabili, grazie al contributo della
Commissione Europea, della CEI, della Fondazione Levi Montalcini e di altri donatori privati.
Questi i principali risultati ottenuti nel settore educativo nel 2012:
formati quasi 200 studenti in Tipografia e Arti Grafiche, Meccanica auto e Carrozzeria, Saldatura, Meccanica,
Informatica, Elettricità;
346 studenti e lavoratori hanno superato l’esame di stato della scuola superiore;
avviata la scuola di formazione agricola presso il Centro Don Bosco di Gambella a favore di giovani appartenenti
ad etnie minoritarie e provenienti da aree rurali;
realizzati corsi di formazione professionale in sartoria e produzione alimentare per donne vulnerabili a Makellè;
organizzati due scambi internazionali tra stakeholders etiopi e burundesi per promuovere buone pratiche nel
settore della formazione professionale: in quest’ottica sono stati inviati insegnanti etiopi per formare omologhi
burundesi sulla scrittura dei curricula didattici.
In campo idrico-sanitario sono state realizzate - grazie al sostegno di moltissimi donatori privati e pubblici e assieme
ai partner locali Segretariato Cattolico di Adigrat, di Harar e di Meki, al Vicariato Apostolico di Gambella e alla Ong
locale ex-RAPID (Rural Agro-Pastoralist Intregrated Development) ora DGMDA (Don Gianmaria Memorial Development
Association) - opere di fondamentale importanza per il raggiungimento degli obiettivi del millennio e del diritto
all’acqua. Queste iniziative rispondono ad una situazione di emergenza idrico-sanitaria cronica nel Paese: qui il 53,8%
della popolazione vive senza una fonte di acqua pulita e l’88,3% senza un sistema sanitario di base (Human Development
Indicators 2011).
Si segnalano, tra i diversi contributi, quelli provenienti da partenariati vivi ormai da diversi anni, con la Fondazione
Butterfly, la Fondazione Elena Trevisanato, l’Associazione Acqua per la Vita, Gli Amici di Venezia, Gocce nel mare Onlus.
Europea, in partnership con la Cité des jeunes Don Bosco del Burundi per la creazione di un collegamento stabile e
flessibile tra la formazione professionale ed il mercato del lavoro informale coinvolgendo in particolare le categorie
vulnerabili (lavoratori informali e non qualificati, minoranze etniche, comunità rurali, donne a rischio). Continuerà
inoltre il lavoro di capacity building dei dirigenti e degli insegnanti delle scuole tecniche salesiane con particolare focus
sulle attività generatrici di reddito per favorire la sostenibilità futura.
Anche le attività in campo idrico saranno portate avanti, contando sul sostegno dei tanti donatori pubblici e privati: la
sensibilizzazione all’uso corretto del bene primario Acqua e a pratiche igieniche sanitarie, da sempre promosse dal VIS,
saranno una priorità.
Continuerà, inoltre, la costruzione dell’ospedale di Adwa.
Nell’ambito dei progetti di Sostegno a Distanza è continuato nel 2012 il sostegno a favore dei “Bambini di Donato”,
un progetto rivolto ai bambini e ragazzi svantaggiati accolti nel Centro Don Bosco di Mekanissa. Parte della raccolta
fondi deriva dalla nostra, ormai collaudata, proposta di bomboniere solidali (sia sacchettini in tessuto che cestini di
paglia) realizzate nel laboratorio artigianale del centro e nate con il duplice scopo di offrire un lavoro e di sostenere
economicamente il progetto.
Voci dal campo
Fuad Alamirew, Presidente di DGMDA (Don Gianmaria Memorial Development Association), nostro partner
nella Somaly Reagion:
“Vogliamo sinceramente ringraziarvi perché grazie al vostro generoso e provvidenziale aiuto avete
trasformato la vita della nostra comunità arretrata”.
Questi sono i risultati raggiunti nel 2012 nel settore idrico-sanitario principalmente nelle Regioni Somali, Tigray e
Gambella:
3 pozzi scavati a mano (con abbeveratoio per animali);
25 pozzi trivellati e dotati di pompa manuale, 12 in fase di realizzazione;
7 pozzi trivellati profondi e dotati di pompa elettrica e generatore;
2 sistemi d’irrigazione realizzati, 2 in fase di identificazione;
1 aula studio costruita ed allestita;
150 agricoltori formati sulle tecniche di coltivazione di base;
300 persone sensibilizzate sulle buone pratiche igienico-sanitarie;
37 comitati locali di gestione delle opere formati e resi operativi.
Inoltre, in ambito medico-sanitario, ad Adwa è stata conclusa la realizzazione della prima fase del progetto per la
costruzione dell’ospedale materno infantile in collaborazione con le Figlie di Maria Ausiliatrice e i Salesiani, reso
possibile grazie al contributo della CEI e di donatori privati.
Il VIS è poi attivo in Etiopia anche con progetti di emergenza. Già nel 2011, con i Salesiani, il VIS aveva avviato la
campagna “Emergenza Corno d’Africa”, con lo scopo di raccogliere fondi per la grave siccità e carestia che ha colpito
il Paese: grazie ai punti di distribuzione siti in varie aree sono stati raggiunti oltre 30.000 beneficiari. Nel 2012 sono
state ancora molto forti le ripercussioni della gravissima crisi umanitaria che ha colpito il Corno d’Africa. A fronte di
questa emergenza il VIS, attraverso i suoi partner, ha proseguito distribuzioni quotidiane di acqua in due zone della
Somali Region per un totale di 20.000 litri distribuiti al giorno a 5.000 beneficiari. L’acqua è stata prelevata dai pozzi
scavati negli anni precedenti. Sono continuate tutto l’anno, su invito delle autorità locali competenti, le distribuzioni
di cibo per i profughi nei campi di transito e per la comunità locale di Dolo Ado per evitare conflitti tra la popolazione
rifugiata e quella locale. Sono stati raggiunti circa 40.000 beneficiari. Per questo tipo d’intervento sono stati significativi
i contributi della Associazione Amare ONLUS, della CEI, di Don Bosco Mission Prokur (Bonn), Don Bosco Mondo (Bonn)
e Agire.
A livello generale della presenza del VIS nel Paese, una delle criticità maggiori affrontata nel 2012 è stata l’ingente mole
di lavoro da gestire e le numerose emergenze da affrontare in relazione al numero di espatriati presenti in loco.
Al tempo stesso, la grande sensibilità e generosità dei donatori nei confronti della difficile situazione che vive il Paese,
insieme alla dedizione dei volontari sul campo ci hanno dato la forza e le risorse per continuare ad operare e a produrre
buoni risultati.
Le prospettive per il 2013 sono quelle di continuare le attività educative del progetto, finanziato dalla Commissione
64 | BILANCIO SOCIALE
BILANCIO SOCIALE | 65
Ghana
LIBERIA
Dati di sintesi
Avvio attività VIS nel paese
Riconoscimento governativo
Progetti di sviluppo: 1
Fattoria Don Bosco, modello di scuolalavoro presso il Don Bosco Technical
Institute Sunyani – Ghana
Sostegno alle missioni: 1
Contributo per il sostegno al progetto
di formazione nella missione di
Sunyami da Associazione Tsedaqua
Gemellaggi: 2
Istituto Salesiano Don Bosco-Liceo Scientifico di Verona - “Mary Help of Christians School” Secondary
School di
Matadi-Monrovia
2008
-
Dati di sintesi
Oneri sostenuti
10.000
Finanziatori
Avvio attività VIS nel paese
Riconoscimento governativo
Il VIS è presente in Ghana dal 2008 supportando negli anni diverse fasi progettuali relative ad un intervento per la
costituzione e avvio di un’azienda avicola (polli e galline per la produzione di uova). L’intervento mirava, e mira tuttora,
ad offrire un’opportunità di scuola-lavoro per gli studenti dell’istituto tecnico agrario “Don Bosco Technical Institute”
di Sunyani, in risposta alle difficoltà economiche del Paese e per arginare il conseguente problema dell’emigrazione
giovanile.
La prima fase progettuale si concretizzò nella costruzione e nell’avvio della struttura avicola. Successivamente,
la controparte locale ha raccolto i positivi frutti di questa prima esperienza quale opportunità di formazione per i
giovani e di sostenibilità finanziaria dell’opera salesiana locale, e ha pertanto richiesto al VIS di sostenere una seconda
fase progettuale per l’ampliamento della proposta formativa del Don Bosco Technical Institute. Questa nuova fase
si è concretizzata anzitutto nella meccanizzazione dell’azienda avicola, poi nella costruzione di una struttura per la
produzione di marmellate di frutta tropicale e di una per la produzione di funghi, entrambe secondo gli standard
dell’agenzia governativa – Food & Drugs Board – che garantisce i controlli di qualità dei prodotti alimentari prima di
autorizzarne la vendita sul mercato. L’intervento ha anche permesso di ampliare e adeguare dal punto di vista strutturale
le unità per l’allevamento già esistenti nella scuola e relative a maiali, tacchini, capre, pecore e conigli. Nel 2012 - e
in prospettiva anche per il 2013 - tenendo conto del successo ottenuto nelle fasi precedenti, si è pensato di applicare
la stessa logica ad altri ambiti. Sono stati quindi richiesti e realizzati i seguenti interventi: rinnovo e ampliamento
del laboratorio di falegnameria; acquisto e installazione di un essiccatoio per il mais; acquisto di un trattore e altre
attrezzature agricole con relativa costruzione di un garage; creazione di un fondo per assistere e finanziare i giovani che
intendono avviare un’attività agricola in proprio.
In sostanza il sostegno del VIS ha consentito di potenziare l’offerta didattica della scuola agraria salesiana attraverso
delle proposte di scuola-lavoro, ovvero promuovendo lo sviluppo di capacità e competenze pratiche degli studenti e di
conseguenza il loro inserimento nel mondo del lavoro locale.
Punto di forza del presente intervento è stato rappresentato dalla presenza di personale locale molto attivo e capace
di valorizzare esperienze simili portate avanti da altri salesiani in Africa Occidentale. Una debolezza è stata in qualche
modo rappresentata dalla mancanza di espatriati VIS che avrebbe potuto garantire un più fluido raccordo nelle
comunicazioni con il loco.
Al momento il VIS non sta programmando nuovi interventi in Ghana, seppur non esclude possibili collaborazioni future
anche nell’ambito di un sostegno generale al rafforzamento degli Uffici di Pianificazione e Sviluppo dell’Ispettoria Africa
Occidentale Anglofona, Ispettoria che oltre al Ghana include il Sierra Leone, la Liberia e la Nigeria.
66 | BILANCIO SOCIALE
Madagascar
Donatori Privati
2.005
Liceul Tehnologic “Nicolae Balcescu” Oltenita (Romania) - Mary Help of Christians School - Secondary
School di Matadi-Monrovia
Progetti di sviluppo: 2
Rafforzamento della formazione
professionale e tecnica a contrasto
dell’esclusione sociale e per la
creazione di occupazione a favore
della gioventù malgascia, Madagascar.
Costruiamo il futuro. Rafforzamento
della formazione professionale e
tecnica a contrasto dell’esclusione
sociale e per la creazione di
occupazione a favore della gioventù
malgascia.
Sostegno alle missioni: 1
Missione di Ankililoaka, Betafo,
Mahajanga, Tulear, Ivato Centro Notre
Dame de Clairveaux, Bemaneviky e
Fianarantsoa
1991
1992
Dati di sintesi
Oneri sostenuti6
Finanziatori
24.338
CEI
26.724
DGCS-MAE
224.888
Nel 2012 il principale progetto del VIS in Madagascar è stato “Costruiamo il futuro”, un programma – finanziato
dalla Conferenza Episcopale Italiana – di potenziamento della formazione professionale nella città di Mahajanga e di
sostegno alla creazione di lavoro per i giovani svantaggiati della regione. Il progetto è stato realizzato in collaborazione
con i Salesiani locali e nell’ambito del Centro di Formazione Professionale (CFP) del Centro Don Bosco, nel quartiere
Antanamisaja di Mahajanga.
Nel 2012 sono state realizzate attività a favore del CFP e dei suoi laboratori di produzione, in termini di sostegno ai
salari dei professori, acquisto e distribuzione di kit per gli allievi e acquisto di materiale di consumo.
Con queste attività si è concluso il progetto finanziato dalla CEI e per questo motivo il 2012 è stato un anno importante
per la definizione delle prospettive progettuali del VIS nel Paese: l’anno appena trascorso è stato infatti dedicato alla
condivisione con l’Ispettore ed il Consiglio Ispettoriale delle necessità delle opere salesiane nel Paese e di quanto il VIS
possa mettere in campo in termini di know-how e competenze per sostenere il lavoro dei Salesiani nell’isola.
Da questa intensa attività di fattibilità, culminata in una missione del Desk Officer e del Vice-Presidente Delegato CNOS
nel mese di agosto, sono emerse alcune linee guida piuttosto significative e pienamente condivise: il VIS accompagnerà,
a partire dal 2013, in un’importante opera di capacity building e tramite l’invio di volontari ad esso dedicati, il rilancio
dell’Ufficio di Pianificazione e Sviluppo dell’Ispettoria come centro nevralgico della progettualità ispettoriale.
Il VIS si occuperà dunque del coordinamento dell’Ufficio di Pianificazione e Sviluppo e dell’esecuzione delle attività
necessarie per una migliore strutturazione ed efficacia dello stesso per le attività progettuali dei Salesiani di Don
Bosco in Madagascar, nell’ottica della sostenibilità dello stesso. L’Ufficio dovrà dunque, nei prossimi anni, poter
BILANCIO SOCIALE | 67
Mauritius
Avvio attività VIS nel paese
Riconoscimento governativo
Progetti di sviluppo: 1
Consolidamento di tre centri di
formazione professionale a Mauritius
2003
Dati di sintesi
Oneri sostenuti
15.732
Finanziatori
CEI
L’intervento del VIS in Mauritius è iniziato nel 2003 con l’intento di promuovere e potenziare la formazione
professionale e le opportunità d’inserimento lavorativo dei giovani mauriziani, spesso tagliati fuori da un sistema
scolastico eccessivamente selettivo.
Attualmente il VIS è presente in Mauritius con un progetto avviato nel 2007, finalizzato al consolidamento dei tre centri
di formazione professionale “Rene Verbruggen-Souillac”, “St. Monfort” e “St. Gabriel”.
Il progetto prevedeva in particolare la realizzazione di 4 nuove aule scolastiche, l’ampliamento e la ristrutturazione dei
locali comunitari presenti nel Centro tecnico di Souillac e l’acquisto, per tutti e 3 i centri beneficiari, di attrezzature e
di materiale didattico necessario per adeguare l’offerta didattica in funzione delle richieste di personale specializzato
provenienti del mercato del lavoro. L’intervento prevedeva inoltre delle sessioni di formazione di formatori dei tre
centri coinvolti, sempre al fine di migliorarne l’offerta educativa e formativa.
Dopo la realizzazione delle opere civili nella prima fase progettuale, già dal 2010 e ancora per il 2012, ci si è concentrati
prevalentemente sull’organizzazione e realizzazione delle sessioni di formazione e aggiornamento per i docenti e gli
istruttori tecnici dei tre centri professionali, così come sull’acquisto delle attrezzature e del materiale didattico previsto:
in questo modo si sono resi perfettamente operativi le strutture realizzate e i corsi avviati. Il progetto si è concluso nel
corso del 2012 senza particolari criticità riscontrate e al momento non sono previsti progetti futuri del VIS nel Paese.
Nigeria
Dati di sintesi
Oneri sostenuti
svolgere appieno il suo compito di ideare, programmare, monitorare e valutare, in stretta relazione e collaborazione
con l’Economo Ispettoriale, i programmi e i progetti di sviluppo già avviati o da avviare nelle Opere dell’Ispettoria e
promuovere il coordinamento globale e settoriale delle azioni intraprese nei diversi contesti d’intervento da parte dei
Salesiani di Don Bosco in Madagascar.
Per quanto riguarda il sostegno alle attività missionarie, anche nel 2012 prevalgono le raccolte private provenienti
dall’Ispettoria Siciliana e dai Comitati territoriali del VIS in Sardegna e nel Lazio a favore delle missioni e dei missionari
presenti in Madagascar e delle loro tante attività sociali ed educative. Questo legame storico tra le suddette realtà di
aggregazione salesiana in Italia e il Madagascar è consolidato anche dalla partecipazione di tanti giovani alle esperienze
estive organizzate dalle stesse Ispettorie con i rispettivi comitati territoriali in questo Paese africano, giovani che poi
continuano a sostenere le missioni conosciute sia economicamente che attraverso attività di sensibilizzazione nel
proprio territorio.
Sostegno alle missioni: 1
Sostegno Missione salesiana di Ibadan
per progetto ragazzi di strada da
Associazione Tsedaqua
2.005
Malawi
Dati di sintesi
Oneri sostenuti
Sostegno alle missioni: 1
Sostegno a favore di una scuola primaria
in Nkhotakota-Malawi (Visitatoria
Salesiana di Zambia-Malawi-ZimbaweNamibia)
68 | BILANCIO SOCIALE
5.000
BILANCIO SOCIALE | 69
Repubblica Democratica Del Congo
Avvio attività VIS nel paese
Riconoscimento governativo
Progetti di sviluppo: 4
Promozione dello sviluppo umano per
i minori vulnerabili e formazione sociosanitaria per i quadri locali
Coltiviamo i diritti: sviluppo integrato
delle comunità rurali di Shasha e
Nyangoma nel Nord e Sud Kivu, RDC
2003
2010
Dati di sintesi
Oneri sostenuti
Finanziatori
135.422
CEI
36.721
P.A. Trento
Progetto di rafforzamento e
miglioramento della formazione
professionale nella RDC, Kinshasa, RDC
40.728
Donatori privati
Progetto per miglioramento e
consolidamento del percorso di
accoglienza e reintegrazione sociale,
educativa e comunitaria dei bambini/
ragazzi soldato presso il Centro Don
Bosco Ngangi di Goma
12.000
Donatori privati
3.689
DGCS-MAE
Interventi di emergenza: 2
Opere civili di riabilitazione del
Padiglione, delle cucine e di una sala
polivalente per le donne vittime di
violenza sessuale del Centro Psico Sociale
e Psichiatrico “Tulizo Letu”, Goma, Nord
Kivu, RDC
Opere civili di riabilitazione delle aule
scolastiche e dei laboratori del Centro di
prima accoglienza per i bambini di strada
Maison Gahinja/Don Bosco, Goma, RDC
Sostegno alle missioni: 2
Sostegno attività missionarie Don Bosco
Ngangi
Sostegno attività missionarie di Mbuji
Maye
Progetti SAD: 5
Centre des Jeunes Don Bosco Ngangi di
Goma
Salesien de Don Bosco di Uvira
Nuova missione di Mbuji Maye
Sostegno ai bambini dell’Ispettoria Africa
Centrale
Missione Suore Dorotee di Cemmo a
Uvira
Gemellaggi: 1
• realizzazione di attività volte alla promozione economica e sociale di 2.000 agricoltori, per lo sviluppo e il
potenziamento della scuola professionale del centro, per lo sviluppo agricolo ed economico delle piantagioni di
Shasha e Nyangoma, con il supporto della Fondazione Cariplo, della Regione Lombardia e della PAT;
5.654
70 | BILANCIO SOCIALE
• promozione dello sviluppo umano per i minori vulnerabili e formazione socio-sanitaria per i quadri locali a
Goma, con finanziamento CEI;
• sostegno alle attività sociali e alle strutture di accoglienza del Centro nella fase post-emergenza con il contributo
della Nando Peretti Foundation;
• con fondi provenienti da donatori privati, lavoreremo su: strutturazione del lavoro sociale verso una presa in
carico del beneficiario che tenga conto anche del contesto socio-familiare, accompagnamento all’autonomia
del personale locale, creazione di un ufficio progetti e di un ufficio amministrativo dove i volontari VIS formino
e lavorino con quadri della controparte locale, lavori infrastrutturali (per la distribuzione di acqua calda e per la
riabilitazione della rete di evacuazione dei rifiuti alimentari), pianificazione delle future linee strategiche del VIS,
con un graduale ampliamento delle sue attività in altre aree del Paese.
DGCS-MAE
79.648
2.400
248.3607
8
2.603
77.011
30.000
50.000
Ci sono diversi punti di forza nell’operato del VIS nella RDC: stiamo lavorando in armonia con la comunità salesiana,
mirando anche all’elaborazione di Carte dei servizi che permettano di dare futuro e visibilità all’opera di Ngangi; vi è un
ampio riconoscimento del ruolo del VIS come apporto/supporto tecnico e valoriale richiesto da altre opere salesiane e
come consulenti per organizzazioni pubbliche e private del Nord Kivu; dopo anni di capacity building abbiamo riscontri
molto positivi sul miglioramento delle capacità tecniche del personale locale e sulla gestione da parte di operatori locali
della maggior parte dei servizi oggi realizzati a Ngangi. Questi risultati sono emersi da una Valutazione dell’opera del VIS
nel quinquennio 2008-2012, conclusasi nell’Ottobre 2012 e realizzata da un esperto valutatore esterno.
Scuola primaria “Giovanni Paolo II” di Maleo (LO) - Ecole “Don Bosco
Ngangi” di Goma
Volontari espatriati: 11
La Repubblica Democratica del Congo è nella classifica dell’ISU (Indice di Sviluppo Umano) 2011 all’ultimo posto su 187
Paesi.
Il VIS lavora nella Repubblica Democratica del Congo dal 2003 principalmente nella città di Goma, anche se si è realizzata
dal 2009 al 2012 una collaborazione con i Salesiani della capitale Kinshasa (Masina), portando a termine la costruzione
di aule per le lezioni teoriche delle discipline tecniche insegnate al Centro.
Il VIS opera nel Nord Kivu, una provincia destabilizzata dalle guerre che si sono succedute negli ultimi decenni ed in
cui le emergenze sono continue: sicurezza, istruzione, salute, alloggio, acqua, cibo, elettricità non sono realtà per la
popolazione. La Comunità Salesiana del “Centre des Jeunes Don Bosco de Ngangi”, in collaborazione con il VIS, svolge
un ruolo di primo piano nel rispondere ai bisogni delle fasce più vulnerabili nei settori dell’educazione (alfabetizzazione,
formazione elementare, superiore e professionale), dell’accoglienza/protezione di bambini e giovani vulnerabili
(ragazzi di strada, associati alle forze armate, accusati di stregoneria, ragazze madri e vittime di violenza sessuale,
abbandonate dalla loro famiglia, orfani, etc.) e del sostegno alle famiglie vulnerabili (supporto a bambini malnutriti,
assistenza medica gratuita, attività di micro-credito).
L’attività del VIS a Goma ha puntato nel 2012 soprattutto al capacity building del personale locale del Centro e ha
compreso interventi di risposta all’emergenza tramite l’accoglienza e la gestione di circa 12.000 sfollati, accolti per
oltre 3 settimane nel Centro Don Bosco in seguito alla recrudescenza degli scontri tra il movimento dei ribelli M23 e
l’esercito regolare, nei mesi di novembre e dicembre.
L’intervento diretto del VIS, nel 2012, si è concretizzato con la presenza di 11 volontari operanti in diversi ambiti:
settore sociale/protezione/animazione (6), settore amministrativo, progettuale, micro credito (2) e settore tecnico (3).
Con finanziamenti di CEI, Cooperazione Italiana, Provincia Autonoma di Trento (PAT) e di privati e attraverso il lavoro
dei nostri volontari abbiamo operato nelle seguenti aree d’intervento: promozione dello sviluppo umano per i minori
e formazione socio-sanitaria per i quadri, formazione dei formatori e del personale locale, sostegno alle attività di
accoglienza, supervisione logistica, riabilitazione di alcune strutture del Centro Don Bosco e di alcuni spazi del servizio
Mamma Margherita, attività agricole nelle piantagioni di Shasha e Nyangoma, costruzione di 6 aule del centro di
prima accoglienza per ragazzi di strada Maison Gahinja e riabilitazione del padiglione femminile dell’ospedale di salute
mentale di Goma.
Nel 2012, i beneficiari del Centro Don Bosco Ngangi, sostenuti attraverso i progetti e i volontari del VIS, sono stati: 2.255
allievi della scuola elementare, secondaria e professionale, 331 alunni delle classi di recupero, 75 bambini malnutriti
e 75 loro accompagnatori, 350 beneficiari al micro-credito, 33 ragazze residenti più i loro 19 bambini, 65 bambini di
strada interni e 150 esterni, 549 casi sociali seguiti, 78 bebè orfani, 60 bambini in transito.
Per il 2013, prevediamo di attuare le seguenti attività:
BILANCIO SOCIALE | 71
Rwanda
Dati di sintesi
Oneri sostenuti
60 operatori di 30 Strutture Sanitarie del Distretto di Goma alla chiusura della formazione sulla “Reduction de
la mortalite maternelle et neonatale“ (30/08/2012):
“Ringraziamo il Centro Don Bosco Ngangi, in collaborazione con l’Ong VIS e con il Coordinamento Provinciale,
di aver dato la possibilità alle Strutture Sanitarie del Distretto di Goma, di beneficiare di una formazione sulle
buone pratiche di intervento per ridurre la mortalità materna e neonatale e creare nel medesimo tempo un
tavolo di lavoro e di confronto su questa tematica poco discussa. È la prima volta che qui a Goma viene data
l’opportunità, di parlare e formarsi su questo tema […] Viva l’organismo italiano VIS, viva il Coordinamento di
Salute pubblica del Nord Kivu. Vi ringraziamo”.
Sostegno alle missioni: 1
Sostegno alla missione di Kigali - Padre Sebastijan Markovic
2.610
Sierra Leone
Dati di sintesi
Volontari espatriati: 3
Il VIS è presente in Sierra Leone dal 2011 e ha continuato a lavorare nel Paese nel 2012 attraverso tre volontari
selezionati e formati congiuntamente all’Ispettoria Italia Circoscrizione Centrale ed inviati per sostenere le opere sociali
dei Salesiani della capitale Freetown, rientrati nel mese di settembre.
La Sierra Leone è uscita nel 2002 da una guerra civile durissima, finanziata dal traffico illecito di diamanti e protrattasi
per dieci anni, una guerra il cui impatto sulle condizioni di vita della popolazione è risultato devastante. Ancora oggi, la
guerra rimane impressa nell’immaginario collettivo per le gravissime atrocità commesse contro i civili.
Nonostante la recente crescita, la Sierra Leone rimane tra i Paesi con il più basso indice di sviluppo umano al mondo
(su una graduatoria di 187 paesi, si posiziona al 180° posto). I bambini e i giovani, che rappresentano circa il 65%
dell’intera popolazione, sono le vittime principali della povertà in cui versa il Paese. Circa il 70% non va a scuola, ma
viene impiegato come forza lavoro.
Freetown (quasi un milione di abitanti) non è un’eccezione alle sfide descritte. In quanto centro economico e finanziario
della Sierra Leone, Freetown attrae ampie schiere di giovani, che vi giungono dalle campagne in cerca di lavoro e di
migliori condizioni di vita. Tuttavia, la sovrappopolazione della capitale non permette di soddisfare tali richieste; di
conseguenza, molti di loro sono costretti alla criminalità, alla prostituzione e alla vita in strada.
Nel centro di Freetown sorge una delle due case salesiane in Sierra Leone (l’altra si trova nella città di Lungi; la presenza
salesiana ha festeggiato il venticinquesimo anniversario nel mese di novembre). Da questa comunità dipendono il Don
Bosco Fambul, grande progetto per ragazzi di strada e in condizione di marginalità, e il Don Bosco Youth Centre (DBYC),
che si trova a circa 2 km di distanza, nel poverissimo quartiere di Dwarzark. È in questo centro che lavorano i volontari
del VIS in qualità di educatori. Il quartiere di Dwarzark si presenta agli occhi dei visitatori come una enorme baraccopoli
arroccata lungo i fianchi di due colline poste l’una di fronte all’altra. È una delle zone più povere e densamente popolate
dell’intera città.
Il lavoro che i volontari hanno svolto nel DBYC accanto ai salesiani può essere suddiviso in sei macro aree di intervento.
La prima area è quella delle attività quotidiane del DBYC (l’oratorio), che vede presenti 7 giorni su 7, dalle 13 alle 19,
circa 150 bambini e ragazzi del quartiere. I volontari hanno seguito i ragazzi nelle attività ludico-ricreative e sportive e
nei momenti di riflessione e di preghiera (ecumenica: la maggioranza della popolazione della Sierra Leone è musulmana
e anche i cristiani sono a loro volta molto divisi al loro interno).
La seconda area è quella più propriamente educativa. I volontari hanno organizzato e gestito un programma di
borse di studio per 180 bambini e ragazzi (dalla scuola materna a quella superiore) in condizioni di provata povertà
(scelti in seguito a interviste sistematiche sul territorio). Grazie a risorse acquisite dai Salesiani attraverso offerte di
donatori privati e attività di raccolta fondi, è stato possibile pagare parte delle tasse di iscrizione agli istituti scolastici e
provvedere all’acquisto dell’uniforme e del materiale scolastico necessario. In cambio, ai beneficiari è stato richiesto di
frequentare, per due volte a settimana, i gruppi di studio organizzati dai volontari e dagli animatori del DBYC. I bambini
della scuola materna hanno usufruito invece tutti i giorni di un servizio di doposcuola, anch’esso gestito dai volontari,
che prevedeva una parte di riposo, un’attività ricreativa o formativa, un momento di educazione all’igiene e un pasto.
La terza area comprende le diverse attività del programma “Giovani a servizio dei giovani”, e cioè il lavoro degli
animatori e volontari locali a servizio dei bambini e ragazzi del quartiere. Come già nel 2011, i volontari VIS e lo staff
locale hanno organizzato un Summer Camp. Nel 2012 sono state realizzate alcune esperienze di “reach out” e cioè
visite ed esperienze di animazione al di fuori del DBYC, nei luoghi più lontani e più bisognosi del quartiere.
La quarta area è la formazione dei giovani animatori, spina dorsale dell’oratorio. Da gennaio a maggio 2012 i volontari
hanno organizzato e guidato, con cadenza settimanale, incontri di formazione su tematiche quali l’animazione e il
sistema preventivo, precedentemente mai affrontate. Durante i mesi di giugno e luglio gli incontri sono raddoppiati, in
vista della preparazione del Summer Camp. La presenza è stata assidua e la partecipazione è stata attiva ed entusiasta.
72 | BILANCIO SOCIALE
BILANCIO SOCIALE | 73
La quinta area, attivata anch’essa nel corso del 2012, è un meccanismo di aiuti di emergenza per bambini in condizioni
di povertà assoluta, che è andata dalla donazioni di vestiti, all’offerta di un pasto completo al giorno per 5 giorni a
settimana a 27 bambini di età inferiore ai 6 anni, all’assistenza medica (dall’offerta di primo soccorso al pagamento di
visite ospedaliere).
La sesta area riguarda attività specifiche per ragazze. Sono purtroppo numerosi i casi di ragazze ai margini della società
e costrette a svolgere ogni sorta di lavoro in casa e fuori, con maltrattamenti e abusi. Il DBYC ha riservato, a partire da
gennaio 2012, uno spazio (per giochi, formazione e varie altre attività) alle ragazze dai 6 ai 18 anni durante determinati
giorni della settimana.
Rientrati i volontari, VIS non prevede ad oggi di continuare a lavorare in Sierra Leone.
Sud Sudan
Avvio attività VIS nel paese
Riconoscimento governativo
Dati di sintesi
Sostegno alle missioni: 1
Contributo per una struttura ospedaliera a
Maridi - Sud Sudan
2006
-
Oneri sostenuti
50.000
Il Sud Sudan, indipendente dal Sudan dal 9 luglio 2011, è il 54° Stato africano, sorto a seguito di una delle più lunghe
guerre che il continente africano ricordi. Durata dal 1983 al 2005 e combattuta fra il governo di Khartoum e lo SPLA,
l’Esercito di Liberazione del Popolo Sudanese, si calcola che la guerra civile sudanese abbia causato quasi 2 milioni di
morti e 4 milioni di sfollati.
Membro delle Nazioni Unite dal 14 Luglio 2011 (193° Paese) è uno tra gli ultimi del mondo per qualità della vita: il 92%
della popolazione vive sotto la soglia di povertà, un bambino su quattro non compie il quinto compleanno, il tasso di
analfabetismo raggiunge l’85%, oltre la metà degli abitanti vive in condizione di insicurezza alimentare e l’80% della
popolazione è composta da rifugiati.
Il VIS è arrivato in Sud Sudan prima della sua indipendenza, nel 2006, ed ha esaurito il suo primo ciclo di attività nel 2010,
portando a termine la costruzione di 5 scuole primarie rurali ed un centro di promozione della donna, supportando
il centro di formazione professionale di Wau gestito dai Salesiani e finanziando un programma a favore dei bambini a
rischio di dispersione scolastica nei sobborghi della capitale, Juba.
Dopo la sospensione delle attività dal gennaio 2010, nonostante la forte volontà di riaprire le attività del VIS in Sud
Sudan vista la povertà diffusa e le necessità a 360° del nuovo Paese, l’alta tensione politica che ha caratterizzato tutto
il 2012 e la permanenza del conflitto al confine con il Sudan, non hanno permesso di avanzare alcun passo per la
creazione di un ufficio VIS in Sud Sudan. Educazione, Salute e Sostegno alla Società Civile sono le priorità, ma non sono
stati presentati progetti a potenziali donatori dal momento che nel 2012 non è stato neanche possibile effettuare delle
missioni di pre-fattibilità anche a causa delle periodiche ondate di violenza, che coinvolgono diverse aree del territorio
nazionale.
I punti di forza della potenziale progettualità VIS nel Paese sono sicuramente l’ottimo rapporto con la Delegazione
Ispettoriale Sudan dei Salesiani (che comprende anche il Sud Sudan), la grande influenza di cui godono le comunità
salesiane nel Paese sia verso la società civile che verso le Autorità Locali (la Chiesa è stata uno dei principali elementi
di coesione per le popolazioni del sud e ha contribuito politicamente all’indipendenza), la dislocazione sull’intero
territorio delle 4 comunità salesiane esistenti (Wau, Tonj, Juba, Maridi) che gestiscono 7 complessi fra scuole primarie
e secondarie, il Centro di Formazione Professionale di Wau e quello di prossima costruzione a Juba. Altro punto di forza
è certamente la disponibilità di fondi da parte dei principali donatori internazionali che si sono riversati con i propri
uffici nella capitale del neonato Paese.
Tra le criticità, sono da evidenziare citare l’instabilità politica, l’aumento vertiginoso del costo della vita provocato
anche dalla separazione dal Sudan, la mancanza della registrazione ufficiale del VIS in Sud Sudan (non risulta estensibile
quella ottenuta nel 2006 dal governo sudanese) e di una base logistica, oltre alla scarsità di beni di consumo e di servizi
e difficoltà nei collegamenti tra le 4 comunità dei Salesiani presenti nel Paese, ad elevata distanza di percorrenza l’una
dall’altra ed in territori fortemente isolati.
Nonostante le notizie che arrivano dal Sud Sudan non siano incoraggianti e sia evidente come la situazione di emergenza
e la crisi umanitaria si stiano cronicizzando, nel 2013 il VIS continuerà a sondare la possibilità di riavviare delle azioni a
sostegno dei giovani, in partenariato con i Salesiani di Don Bosco.
74 | BILANCIO SOCIALE
BILANCIO SOCIALE | 75
Sudan
Avvio attività VIS nel paese
2006
Riconoscimento governativo
2006*
Dati di sintesi
Progetti di sviluppo: 4
Oneri sostenuti
YES! - Sostegno ai Giovani del Sudan!
Finanziatori
66
CE
Un futuro per i giovani del Sudan:
progetto di sviluppo formativoimprenditoriale per i giovani più
vulnerabili del Sudan
24.399
CEI
Yalla Shebab! Azioni di Sostegno
Pedagogico e Formazione Professionale
per i Giovani del Darfur e di El Obeid
(Nord Kordofan)
660
Intervento di riabilitazione idrica e
educazione sanitaria di base a favore di
due scuole del campo-profughi di Mayo
realizzato con l’Associazione Cerveteri
Solidale Onlus
2.829
Progetti SAD: 2
Educazione di base a favore di due
scuole del campo-profughi di Mayo
KHARTOUM Centro di Formazione
professionale St. Joseph e programmi
temporanei di educazione elementare
per i bambini della periferia di
Khartoum in attesa di partire per il Sud
Sudan
Volontari espatriati: 1
DGCS-MAE
Donatori privati
3.5309
44.000
A causa del conflitto al confine tra Sudan e Sud Sudan per la questione del petrolio e la crisi economica dilagante, il
2012 ha visto la tensione tra i due Paesi salire drammaticamente, culminando nella Dichiarazione di Guerra da parte
del Governo di Khartoum al Sud Sudan nel mese di aprile 2012. L’accusa verso il Sud Sudan è quella di dare supporto
economico ai ribelli dell’SPLM/SPLA (Sudan People’s Liberation Movement/Army). Temi salienti per il raggiungimento di
una tregua e di un accordo duraturo tra i due Paesi sono la spartizione dei profitti derivati dal petrolio, la demarcazione
dei confini e i diritti di cittadinanza.
In settembre, a seguito della proiezione del film satirico “Innocence of Muslims”, manifestazioni di protesta contro
il film, ritenuto blasfemo e offensivo nei confronti dell’Islam, si sono svolte in tutta Khartoum, prendendo di mira
l’Ambasciata tedesca e l’Ambasciata statunitense.
La questione del Darfur è ancora terribilmente aperta ed insoluta, così come l’emergenza degli sfollati di ritorno nello
Stato del Sud Sudan rimane una priorità di carattere umanitario; inoltre, la degenerazione della situazione politicoeconomica ha in pochi mesi innescato una preoccupante spirale d’inflazione che ha portato a quadruplicare il prezzo
di molti generi alimentari essenziali.
Il Sudan è un Paese il cui grado di povertà e sottosviluppo è tristemente noto in molte graduatorie stilate da organismi
internazionali quali Nazioni Unite e Banca Mondiale: si pensi che è al 169° posto tra i 187 Paesi nella graduatoria
dell’Indice di Sviluppo Umano. Qui l’emergenza umanitaria del Darfur ha lacerato profondamente il tessuto sociale e
solo l’1,3% del PIL viene speso nella sanità.
76 | BILANCIO SOCIALE
Nel 2012 il VIS ha continuato l’opera di sostegno ai bambini e ai giovani più vulnerabili del Paese su due direttrici
principali: Formazione Professionale ed Educazione, sia su Khartoum che su El Obeid, nuova area di intervento nel
Paese.
Durante i primi mesi del 2012 è stata realizzata la valutazione finale del progetto Y.E.S. – Youth Empowerment in
Sudan – realizzato dal VIS presso il Centro di Formazione Professionale (CFP) “St. Joseph” di Khartoum negli anni 20082011 e cofinanziato dall’Unione Europea. Gran parte delle raccomandazioni emerse durante la valutazione sono state
rielaborate ed usate per la stesura di un progetto, presentato alla Conferenza Episcopale italiana (CEI) ed approvato a
giugno. Tale progetto, avviato ad ottobre 2012, ha come obiettivo principale l’orientamento e l’inserimento lavorativo
degli studenti dei due Centri di Formazione Professionale di Khartoum e di El Obeid, gestiti dai Salesiani.
Un altro progetto di supporto ai giovani provenienti prevalentemente dal Darfur e dai Monti Nuba, scritto nel 2011
e presentato al MAE a valere sui fondi del Decreto Missioni, è stato approvato nei primi mesi del 2012 ed avviato
a dicembre 2012. L’intervento, denominato “Jalla Shebab - Andiamo Giovani Tutti Insieme”, prevede l’offerta di un
corso annuale di formazione professionale presso il Vocational and Training Centre di El Obeid e la riqualificazione
dell’insegnamento offerto tramite una formazione mirata degli insegnanti e il miglioramento del programma del corso.
Nel corso del 2012 il VIS ha inoltre dato continuità all’intervento di educazione di base e igienico-sanitaria a favore di
600 bambini del campo profughi di Mayo, alla periferia della capitale Khartoum, in collaborazione con l’Associazione
locale di Studenti di Medicina, MedSIN. A seguito di un piccolo progetto della durata di 3 mesi, si è riusciti a continuare
il programma per tutto il 2012 tramite il coinvolgimento e la partecipazione della comunità locale, delle autorità locali
grazie alla proficua collaborazione con l’Associazione Cerveteri Solidale Onlus.
In ultimo, il VIS ha avviato una piccola collaborazione con l’Agenzia delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale
UNIDO per la realizzazione di un progetto di formazione professionale (un corso di cucina) per le donne originarie della
regione del South Kordofan che vivono in un campo profughi alla periferia di Khartoum.
Le prospettive per il 2013 sono orientate allo sviluppo delle due direttrici sperimentate recentemente: il sostegno alle
attività di formazione professionale in supporto oltre che alla struttura salesiana di Khartoum anche a quella con sede
ad El Obeid ed il programma a sostegno dell’educazione primaria e igienico-sanitaria nei campi-profughi attorno alla
capitale Khartoum assieme a MedSIN.
I punti di forza del VIS in Sudan sono l’ottimo rapporto con i Salesiani e con le autorità locali e la collaborazione
instaurata con diverse organizzazioni locali. Tali collaborazioni si inseriscono nella politica di “sudanizzazione” del
governo che mira al capacity building e alla valorizzazione delle risorse umane locali. L’affidabilità e credibilità del VIS in
loco è sicuramente un ulteriore elemento di forza per il futuro. È importante evidenziare come nel corso del 2012 il VIS
abbia fortemente incrementato il dialogo con le autorità locali ed in particolare con il Supreme Council for Vocational
Training and Apprenticeship (l’Ufficio incaricato della Formazione Professionale) e sia stato il promotore della creazione
di un Forum sulla Formazione professionale in Sudan. Il Forum, costituitosi nel 2012, si riunisce mensilmente al fine di
effettuare un’analisi globale dello stato della formazione professionale nel Paese e armonizzare l’offerta formativa e dei
percorsi didattici, sostenendo il lavoro in rete e le relazioni / richieste formative delle imprese private.
Tra le criticità, si evidenzia la forte ingerenza governativa nelle attività delle ONG, l’acuirsi della tensione politica dovuta
a diversi fattori, tra cui la grave crisi economica a seguito alla divisione del Paese, la tendenza ad una chiusura religiosa
e di conseguenza l’intolleranza verso le organizzazioni cristiane. La stessa Congregazione salesiana appare fortemente
tesa e dubbiosa sul futuro degli interventi nel Paese.
BILANCIO SOCIALE | 77
Tanzania
Togo
Dati di sintesi
Oneri sostenuti
Progetti SAD: 1
Supporto materiale informatico per la
scuola tecnica di Oysterbay, Dar es Salaam
78 | BILANCIO SOCIALE
10.000
Dati di sintesi
Oneri sostenuti
Sostegno alle missioni: 1
Contributo al progetto di alfabetizzazione
dall’Associazione Tsedaqua
2.005
BILANCIO SOCIALE | 79
ASIA&OCEANIA
Bangladesh
Avvio attività VIS nel paese
Riconoscimento governativo
Progetti di sviluppo: 1
Costituzione di un fondo rotatorio
per l’assistenza sanitaria, Utrail –
Bangladesh
2007
-
Dati di sintesi
Oneri sostenuti
3.710 Finanziatori
Caritas Italiana
Il 2012 è il sesto anno di attività del VIS in Bangladesh. Dal 2007 al 2010, il VIS aveva portato avanti azioni in risposta
all’emergenza causata dal ciclone SIDR, per sostenere le popolazioni colpite dal cataclisma e accompagnarle verso il
ripristino di normali condizioni di vita. Dal 2011 il VIS in Bangladesh ha iniziato invece una progettualità più prettamente
di cooperazione allo sviluppo, con un progetto nel settore sanitario di durata biennale. Tale iniziativa è finalizzata al
miglioramento delle condizioni di salute della popolazione locale e consiste specificamente nella
costituzione di un fondo di microcredito volto a sostenere famiglie povere nell’affrontare visite
e cure mediche. Si tratta di un intervento richiesto direttamente dalla comunità salesiana del
Bangladesh e che si sta implementando in una delle zone più indigenti e bisognose del paese,
l’Utrail.
L’intervento è finanziato dalla Caritas Italiana e ha coinvolto finora 198 famiglie della zona. Ognuna
di queste famiglie contribuisce mensilmente, e in base al proprio reddito, alla costituzione del
fondo di microcredito, del quale potranno beneficiare se e quando ne avranno bisogno per le loro
visite e cure mediche. Tale prestito viene poi gradualmente restituito da ciascuna famiglia secondo
un programma personalizzato sulla base della propria specifica situazione economica. Finora il
tasso di restituzione del microcredito è stato del 98%.
Punto di forza del progetto è rappresentato dal pieno coinvolgimento e dalla fattiva partecipazione
delle famiglie beneficiarie sia nella fase di ideazione che di implementazione dello stesso: la
popolazione locale sente pertanto il progetto come proprio, fatto che garantisce il loro totale
sostegno e impegno nell’iniziativa, ovvero la sostenibilità sociale di quest’ultima.
Attualmente non si riscontrano particolari criticità dell’intervento se non la disponibilità comunque
limitata delle risorse del fondo. Ciò induce la controparte locale ed il VIS ad una continua ricerca di
finanziamenti integrativi e comunque alla promozione dell’iniziativa a più livelli.
Essendo questo il primo progetto del genere nell’area, si è voluto procedere con cautela, e quindi i
tempi di implementazione sono stati un po’ più lunghi rispetto a quelli previsti. Nel 2013 si prevede
la prosecuzione regolare delle attività.
80 | BILANCIO SOCIALE
BILANCIO SOCIALE | 81
Cina
Avvio attività VIS nel paese
Riconoscimento governativo
Progetti di sviluppo: 1
Realizzazione di un Centro di
aggregazione giovanile per giovani,
emarginati o a rischio di esclusione
sociale, Hangzhou – Cina, RPC
Sostegno alle missioni: 1
Sostegno alle attività missionarie di
Hong Kong e Macau
1999
-
Dati di sintesi
Oneri sostenuti
Finanziatori
133.320 P.A. Trento
38.530 Il VIS ha avviato attività di cooperazione in Cina nel 1999. Da allora sono stati condotti diversi progetti di sviluppo,
anche con il Ministero degli Affari Esteri, l’Unione Europea, la Conferenza Episcopale e la Caritas, ed è stato presente e
costante il sostegno alle missioni salesiane.
Dal 2011, l’intervento del VIS in Cina aveva ripreso consistenza attraverso l’avvio di un nuovo progetto, finanziato dalla
Provincia Autonoma di Trento, che è continuato e si è concluso nel corso del 2012.
Realizzandosi in un Paese come la Cina, caratterizzato da altissimi tassi di crescita ma al contempo da notevoli squilibri
a danno di fasce vulnerabili della società civile, il progetto ha puntato a promuovere processi più equi ed inclusivi di
sviluppo. L’iniziativa aveva quindi lo scopo di contribuire alla promozione sociale e umana di fasce vulnerabili della
popolazione cinese e lo porta avanti attraverso azioni educative, formative e socio—ricreative.
L’intervento del VIS in Cina è consistito specificamente nell’offrire ai ragazzi e ai giovani più vulnerabili e a rischio
di emarginazione sociale delle comunità dell’area di Hangzhou (area non distante da Shangai) un’opportunità di
promozione e reinserimento sociale, attraverso il potenziamento dei servizi sociali, formativi, ludico-ricreativi e di
recupero scolastico offerti dal Centro di aggregazione giovanile salesiano della stessa località.
In concreto, nel 2012 si è conclusa la ristrutturazione e l’allestimento del Centro Giovanile. Sono stati organizzati corsi
di formazione di lingua inglese, italiano, cucina e cultura italiana, animazione sociale e micro-imprenditorialità, per
circa 100 ragazzi. Sono stati formati 10 operatori sociali. Altri 100 ragazzi hanno beneficiato delle attività di recupero
scolastico e 300 ragazzi delle attività educative, culturali e ludico–ricreative. È stato anche aperto un “angolo di ascolto”
dedicato all’accoglienza e all’orientamento di tutti quei ragazzi e giovani dell’area interessata in situazioni di difficoltà
e di emarginazione sociale.
Tutte le attività del progetto sono state svolte in collaborazione con la comunità salesiana locale e con il coinvolgimento
del personale locale nella programmazione delle attività quotidiane.
Il progetto si è concluso alla fine del 2012 ed il VIS non prevede al momento l’avvio di nuovi progetti; la controparte
salesiana continuerà comunque a portare avanti le attività nell’ambito del potenziamento della formazione professionale
e dell’inserimento lavorativo dei ragazzi afferenti al centro.
Cambogia
Dati di sintesi
Sostegno alle missioni: 1
Sostegno attività missionarie
di Sihanoukville
82 | BILANCIO SOCIALE
Oneri sostenuti
0
BILANCIO SOCIALE | 83
India
Myanmar
Dati di sintesi
Oneri sostenuti
Sostegno alle missioni: 1
Sostegno a favore del progetto GMS
2012 dell’Orissa, comunità salesiana di
Muniguda.
Progetti SAD: 2
Sostegno scolastico a favore delle
bambine della scuola gestita dalle Suore
Figlie di Maria Ausiliatrice
Sostegno a favore dei bambini della
scuola gestita dalle Suore Indiane del
Kerala
1.740
20.000
30.000
Isole Salomone
Dati di sintesi
Oneri sostenuti
Sostegno alle missioni: 1
Sostegno ai ragazzi delle scuole tecniche
della Diocesi di Gizo
40.000
Laos
Avvio attività VIS nel paese
Riconoscimento governativo
Progetti di sviluppo: 110
Potenziamento del Centro di
Formazione Don Bosco di Vientiane –
Laos
84 | BILANCIO SOCIALE
2007
-
Dati di sintesi
Oneri sostenuti
78.827
Finanziatori
P.A. Trento
Avvio attività VIS nel paese
Riconoscimento governativo
2012
-
Il Myanmar è uno Stato del Sud-Est asiatico, il 40° più esteso del mondo, e, con 58,8 milioni di abitanti, il 24° più abitato.
È un Paese politicamente e istituzionalmente fragile e con un’economia poco sviluppata, che si risolleva a partire
dal 2011 da una dittatura militare durata quasi cinquant’anni (dal 1962) e dalle conseguenti sanzioni economiche
adottate dalla comunità internazionale come strumenti di pressione diplomatica per un’evoluzione del Paese verso la
democrazia.
Le prime elezioni svoltesi durante il regime militare (1990) videro la vittoria dell’LND (Lega Nazionale per la Democrazia)
di Aung San Suu Kyi, ma furono invalidate e la leader fu condannata agli arresti domiciliari, condizione in cui fu insignita
del Premio Nobel per la Pace (1991) e da cui è stata liberata dopo le elezioni del 2010. La giunta è stata dissolta nel
2011 con l’insediamento di un governo civile, in cui però molte posizioni sono occupate da membri dell’Esercito.
“Ci sono opportunità reali di sviluppi significativi per migliorare la situazione dei diritti umani e la transizione per la
democrazia” , ha detto T. Ojea Quintana, UN Special Rapporteur per il Myanmar, nel settembre 2011. Il 2012 è infatti
l’anno dell’apertura del Myanmar alla comunità internazionale, accolto con l’annuncio di aiuti per 150 milioni di euro
da parte del Presidente del Consiglio Europeo come impegno nel supporto alle riforme. Le sanzioni sono state sollevate
e/o riviste dopo le elezioni di metà mandato di aprile, nelle quali l’LND ha vinto il 90% dei seggi, e dopo le misure
governative per il miglioramento delle condizioni della popolazione. La situazione però rimane difficilissima. L’ISU del
Myanmar lo pone al 149° posto nel mondo, tra i Paesi a basso sviluppo umano, quarto peggiore in Asia. Il 32,9% dei
birmani vive sotto la soglia di povertà e l’economia soffre di decenni di isolamento. La politica economica del governo
mira a diminuire la corruzione, gestire oculatamente la politica monetaria e favorire gli investimenti. Le Nazioni Unite,
l’UE ed altre organizzazioni riportano però sistematiche violazioni dei diritti umani. Il sistema sanitario è al collasso, la
disoccupazione preoccupante, con una punta del 52,1% a Yangon. Solo il 18% delle donne ed il 17,6% degli uomini ha
completato il ciclo di istruzione secondario e vi è una carenza di strutture scolastiche e di docenti (il rapporto con gli
alunni può arrivare fino a 1/60).
In questo contesto, il VIS ha stretto nel 2012 dei legami con l’Ispettoria Salesiana del Myanmar, per la presentazione
di proposte progettuali a supporto delle attività della Congregazione nel Paese. Questa fase di conoscenza reciproca
e di valutazione delle linee guida del futuro intervento del VIS nel Paese sono state concretizzate da un’intensa
comunicazione a distanza ed attraverso una missione di fattibilità realizzata nel mese di giugno.
Gli obiettivi della missione, pienamente raggiunti, sono stati quella della conoscenza dei membri del Consiglio Ispettoriale
e del Progetto Organico Ispettoriale, così come della realtà di diverse opere che sono state visitate (nelle località di
Yangon, Anisakhan, Mandalay, Pyin Oo Lwin e Thibaw) ed un’approfondita analisi del Paese e del suo momento storico
e sociale, per giungere alla definizione di ambiti d’intervento e geografici sui quali il VIS si concentrerà negli anni a
venire.
Ciò che è emerso da questo periodo di forte dialogo con la controparte è la necessità di offrirle un supporto gestionale
e tecnico per cogliere appieno le maggiori opportunità che essa avrà, in questo momento storico di apertura del Paese,
nell’implementare azioni nell’ambito educativo/formativo (è dalla riforma del 1962 che i Salesiani non hanno potuto
gestire direttamente scuole) ed in quello del lavoro sociale con le categorie più a rischio, soprattutto nei contesti
urbani.
Vi sono poi due processi in cui il VIS potrà essere un lievito importante: la costruzione di reti, soprattutto con il sistema
pubblico e con il privato sociale, con i quali la Congregazione è stato in una condizione di “reciproca indifferenza” negli
ultimi 50 anni; l’acquisizione di know-how gestionale, sia in termini di management dei progetti di cooperazione, sia in
termini di supporto amministrativo e contabile per lo start-up di nuovi servizi e per soddisfare gli standard richiesti da
donatori, strutture statali e Congregazione stessa.
Su questa base nel 2012 è stato formulato e presentato un progetto alla Conferenza Episcopale Italiana, che è stato
approvato e che inizierà nel 2013. In particolare tale progetto è finalizzato all’avvio del Don Bosco Vocational Training
Center (DBVTC) a Hlaing Tharyar, il maggiore distretto creato intorno alla città di Yangon negli ultimi anni. Nato come
centro industriale, negli ultimi anni vi si sono riversati migliaia di disoccupati e “squatter”, operai inoccupati e disoccupati
in cerca di lavoro, fuoriusciti o forzatamente costretti a lasciare il centro di Yangon; dal 2008, il distretto è stato anche la
principale dimora dei rifugiati in seguito al ciclone Nargis, arrivando a contare più di 160.000 abitanti, in maggior parte
migranti. Il progetto comprenderà azioni, orientate a questi gruppi target, sviluppate su due direttrici, infrastrutturale
e didattico-formativa e di capacity building. Si contribuirà alla costruzione del plesso formativo del DBVTC e verranno
equipaggiate le aule d’insegnamento teorico, le aule ausiliarie ed i laboratori di formazione pratica dei primi due corsi
del Centro: Informatica e Saldatura e Lavorazione dell’Alluminio. Il VIS sosterrà poi il partner locale nella creazione
dell’architettura didattica, con apposita formazione pedagogica e di strutturazione dei curricula, oltre che di capacità di
BILANCIO SOCIALE | 85
lavoro in rete con istituzioni pubbliche ed imprese private, al fine dell’inserimento lavorativo dei giovani allievi.
Un contesto differente, non compreso nella descritta progettualità in avvio ma che vogliamo sostenere nel futuro, è
quello della zona al confine con la Cina, la Wa Region: si tratta di un territorio con un’ampia sovranità indipendente
dal potere centrale, dove i Salesiani operano come “terra di missione” e dove in particolare, in collaborazione con le
autorità locali, gestiscono scuole elementari e piccoli programmi di sviluppo.
Pakistan
Avvio attività VIS nel paese
Riconoscimento governativo
Dati di sintesi
Progetti di sviluppo: 3
Stand up! Azioni di sostegno a favore
dei gruppi vulnerabili appartenenti a
minoranze etniche e religiose nell’area
di Quetta, Balochistan - Pakistan
2005
-
Oneri sostenuti11
Finanziatori
222.580
DGCS-MAE
Papua Nuova Guinea
Azioni integrate di sostegno e di
potenziamento dell’accesso a servizi
educativi, formativi e di promozione
sociale in favore di giovani e donne
vulnerabili e a rischio nell’area di
Quetta, Balochistan - Pakistan
91.870
Alimentiamo le speranze in Pakistan
17.249
Avvio attività VIS nel paese
Riconoscimento governativo
2007
-
DGCS-MAE
Donatori privati
Il VIS collabora in maniera continuativa con i Salesiani di Quetta dal 2005, anno in cui un terremoto colpì il nord del
Paese. A seguito di quel cataclisma il VIS era intervenuto con progetti di emergenza, consistenti sia nell’erogazione
di aiuti umanitari che in interventi di ricostruzione di case e scuole e realizzati grazie ai contributi finanziari della
Conferenza Episcopale Italiana e della Caritas.
Da allora, attraverso progetti di Sostegno a Distanza, il VIS supporta la Rete Don Bosco Quetta impegnata nell’offerta
di servizi di prima accoglienza, alloggio, protezione, ascolto, istruzione formale e informale, assistenza medica e
formazione igienico-sanitaria di base e sostegno alimentare ed economico a 3.500 persone appartenenti alle fasce
più vulnerabili della popolazione. L’attenzione della rete è rivolta non solo ai pakistani ma anche ai tanti afgani, spesso
sfollati, che vivono nel Paese. Altresì le attività sono dirette indistintamente a cristiani e a musulmani, nell’ottica di
favorire il dialogo interculturale ed interconfessionale. Tutti i servizi erogati dalla Rete Don Bosco Quetta sono gratuiti:
scuola elementare, media e superiore a Quetta per complessivi 1.300 bambini e ragazzi cristiani e musulmani; 5 scuole
elementari e medie, nelle località di Millat, Al Baruni, Danish, Kamiab, Kahan, per bambini profughi afgani sfollati
nel 2001 per complessivi 1.600 alunni; due centri di accoglienza per bambini abbandonati (un centro di accoglienza
maschile ed uno femminile) per complessivi 95 bambini; due cliniche; un centro per malnutriti; attività di aggregazione
giovanile.
Nell’agosto del 2010, la realizzazione delle suddette attività, e più in generale e drammaticamente la vita quotidiana
della popolazione locale, era stata scossa dalle alluvioni che flagellarono il Paese (20 milioni di persone colpite, almeno
7 milioni di sfollati, almeno 2 milioni di abitazioni distrutte e 1.700 morti) e il VIS e i Salesiani avevano reimpostato
la logica progettuale su interventi di risposta all’emergenza quale presupposto per la successiva ripresa delle attività
di sviluppo. Sino a tutto il 2011 VIS e Salesiani si erano concentrati in attività di assistenza primaria alle popolazioni
(con fornitura di beni di prima necessità, come cibo, coperte, acqua potabile e medicinali) e in un programma di
accompagnamento degli sfollati ai luoghi di origine caratterizzato da un sostegno al riavvio di attività generatrici di
reddito, la riabilitazione o ricostruzione di abitazioni e un sostegno scolastico rivolto ai bambini e agli adolescenti.
Superata questa fase di emergenza, nel 2012 si è potuto intraprendere nuovamente un percorso di sviluppo.
86 | BILANCIO SOCIALE
Indubbiamente, tutte le attività realizzate hanno risentito del contesto particolarmente difficile del Pakistan, e della
regione del Balochistan nello specifico, e della situazione di insicurezza degli ultimi mesi del 2012. Il partner locale,
seppur ben radicato nel territorio, risente ad ogni modo della difficoltà di operare in condizione di minoranza religiosa
e in ottemperanza ai protocolli di sicurezza presenti nel Paese. Questi aspetti condizionano inevitabilmente la durata
degli interventi e le capacità di monitoraggio del partner locale.
Nel corso del 2012 si è continuato a porre particolare attenzione alle minoranze etniche (afgani) e religiose (cristiani)
presenti nel Paese e spesso oggetto di discriminazione. Nello specifico è stata proseguito un programma di school
feeding a favore delle 5 scuole afgane prima menzionate e del Don Bosco Learning Center di Quetta, il Centro dei
Salesiani di Quetta da cui derivano tutti i servizi offerti dalla rete Don Bosco presente nell’area.
Nel 2012 è inoltre proseguito il monitoraggio sanitario delle condizioni dei bambini accolti nelle scuole afgane e nel
Don Bosco Learning Center, grazie al potenziamento dei servizi offerti dalla Don Bosco Clinic, struttura interna allo
stesso centro Don Bosco e che si avvale anche di un piccolo dispensario presente nel quartiere cattolico della città.
Nel corso del 2012, grazie al contributo del Ministero degli Affari Esteri Italiano, è stato possibile migliorare i servizi
educativi e formativi offerti dalla rete Don Bosco di Quetta, attraverso degli interventi volti a migliorarne le infrastrutture
e a proseguire l’impegno a favore delle minoranze e delle donne presenti nell’area. In particolare sono state potenziate
le infrastrutture esistenti del Centro Don Bosco grazie ad un più adeguato approvvigionamento idrico e un migliorato
accesso. Nel 2013 sarà innalzato il livello qualitativo dei servizi educativi e formativi attraverso specifiche sessioni di
formazione dei formatori e degli insegnanti e proseguiranno le attività di school feeding, di monitoraggio sanitario dei
bambini e di accompagnamento delle famiglie di sfollati rientrate nei luoghi di origine.
Dati di sintesi
Oneri sostenuti
Progetti di sviluppo: 1
Educazione secondaria per i giovani
40.000
della Papua Nuova Guinea e Isole
Salomone
Sostegno alle missioni: 1
Sostegno attività missionarie di Mons.
Francesco Panfilo Arcivescovo di Rabaul
13.505
Finanziatori
CEI
Il VIS e i Salesiani operano in Papua Nuova Guinea e nelle Isole Salomone principalmente nel settore dell’educazione
e della formazione. In questi paesi l’istruzione è strettamente legata alle possibilità economiche delle famiglie e al
passaggio molto selettivo dalla scuola primaria a quella secondaria. La scuola, divisa in primaria, secondaria e terziaria,
inoltre, non è né gratuita né obbligatoria. Lo Stato si impegna esclusivamente a fornire un sussidio e lascia alle famiglie
l’onere della retta scolastica.
I Salesiani sono presenti in Papua Nuova Guinea e nelle Isole Salomone da quasi 30 anni. In questo periodo di tempo
hanno dato vita a sei scuole secondarie e di avviamento al lavoro di tipo tecnico e ad un college di educazione terziaria
per la formazione degli insegnanti che lavorano nelle loro scuole. Le attività dei Salesiani, durante il corso degli anni,
sono state incentrate nella costituzione di nuovi istituti che potessero rispondere all’urgente bisogno di formazione
per i ragazzi rimasti fuori dal percorso di studi ordinario. La maggior parte degli studenti che frequenta gli istituti
salesiani trova delle opportunità lavorative una volta conclusosi il percorso di studi, mentre altri scelgono di iscriversi
all’università. Il livello di qualità del servizio educativo offerto è tale da far sì che le scuole secondarie salesiane siano le
uniche ad essere approvate e riconosciute a livello nazionale dal Dipartimento dell’Educazione.
Nel 2012 il VIS ha continuato a promuovere l’istruzione scolastica e la formazione tecnica per 122 studenti, in modo da
ampliare le opportunità di crescita umana e di inserimento lavorativo per centinaia di giovani. Tutto questo attraverso
un progetto cofinanziato dalla Conferenza Episcopale Italiana avviato nel 2007 (e con cui era iniziata la presenza del VIS
nel Paese) che ha permesso di costituire un fondo per erogare borse di studio per 268 studenti dei 7 centri educativi
BILANCIO SOCIALE | 87
salesiani in Papua Nuova Guinea e nelle Isole Salomone. Questo fondo ha permesso ad alcuni ragazzi di conseguire un
titolo di educazione secondaria, ad altri di ottenere una formazione professionale per potersi inserire nel mondo del
lavoro e ad altri ancora di formarsi per diventare professori ed insegnanti presso i centri educativi del loro Paese.
Criticità del progetto sono riconducibili alla mancanza di volontari VIS in loco che possano facilitare il coordinamento con
la sede del nostro organismo in Italia ed al cambio del Salesiano in loco incaricato della gestione progettuale (avvenuto
già nel 2010 ma di cui ha risentito il progetto anche nel 2011). Ciò ha comportato sicuramente dei rallentamenti
nell’avanzamento delle attività e maggiori sforzi per conseguire i risultati prefissati dal progetto, ma che nel 2012 ha
ripreso un ritmo normale di andamento.
L’obiettivo della progettualità VIS per il 2013 in Papua Nuova Guinea e nelle Isole Salomone continua ad essere quello
di promuovere l’istruzione scolastica e la formazione tecnica dei ragazzi e studenti, in particolari quelli più bisognosi.
Sri Lanka
Dati di sintesi
Oneri sostenuti
Progetti SAD: 1
Sostegno agli studenti dei centri di
Nachchikuda, Murunkan e Metiyane
30.00012
Timor Est
Dati di sintesi
Oneri sostenuti
Sostegno alle missioni: 1
Sostegno alla scuola agricola di Fatumaca
Batau
88 | BILANCIO SOCIALE
50.000
BILANCIO SOCIALE | 89
AMERICA LATINA
90 | BILANCIO SOCIALE
Argentina
Dati di sintesi
Oneri sostenuti
Progetti SAD: 1
Contributo per i bambini di San Miguel
de Tucumán della Fundación Manos de
Amor y Solidaridad (MAS)
930
BILANCIO SOCIALE | 91
Bolivia
alla tematica.
Avvio attività VIS nel paese
Riconoscimento governativo
Progetti di sviluppo: 1
Inoltre, nel mese di aprile è stato pubblicato un manuale educativo interattivo sui diritti dei bambini. 500 copie sono
state distribuite agli operatori dei centri del PDB, alle istituzioni pubbliche e private della Rete per i Diritti dei bambini,
adolescenti e giovani in situazione di strada e agli insegnati di diverse Unità Educative della città di Santa Cruz.
2003
in corso
Dati di sintesi
Oneri sostenuti
Nuovi strumenti per la promozione e protezione
dei
diritti dei bambini e degli adolescenti a Santa
Cruz de la Sierra: sensibilizzazione della società
civile e riqualificazione dei children-attenders
Sostegno alle missioni: 3
Missione salesiana di Cochabamba Indipendencia - Padre Tomás Mamani
Missione salesiana di Cochabamba - Kami - Padre
Serafino Chiesa
Sostegno alla Parrocchia Santo Domingo Savio di
Pampahasi da Associazione Tsedaqua
55.259 Finanziatori
CEI
5.060 47.015
2.003 Progetti SAD: 1
Progetto Don Bosco Santa Cruz de la Sierra
7.07213
Gemellaggi: 2
Scuola Secondaria Statale I° grado “G. Bovio” di Foggia - Unidad Educativa
“Pastorcitos de Fatima” di Santa Cruz
Scuola Secondaria di I grado “Centro Salesiano don Bosco” di Treviglio (BG) Unidad Educativa “Pastorcitos de Fatima” di Santa Cruz
Volontari espatriati: 2
Il VIS opera in Bolivia dal 2003, supportando anzitutto le attività del Progetto Don Bosco (PDB), una rete di centri
salesiani rivolta all’accoglienza, al recupero e al reinserimento familiare e sociale di bambini, adolescenti e giovani
in situazioni di strada e in difficoltà nella città di Santa Cruz de la Sierra. Formano parte del PDB 7 centri (Casa di
accoglienza per adolescenti Techo Pinardi, Casa di accoglienza per bambini/e Patio Don Bosco, Hogar di recupero
Granja Moglia, Hogar Don Bosco, Casa di pronta accoglienza Mano Amiga, Barrio Juvenil e Don Bosco en los Barrios nel
Plan 3000) che ogni anno accompagnano circa 600 bambini, adolescenti e giovani, e li aiutano ad uscire dalle situazioni
di violenza, emarginazione, disgregazione familiare o abbandono in cui si trovano.
Nel 2012 è proseguito il coordinamento da parte del VIS dell’area del PDB dedicata ai ragazzi in situazione di strada:
ciò si è realizzato accompagnando le relative equipe educative e partecipando in rappresentanza del PDB al Consiglio
Direttivo della Plataforma Unidos (un coordinamento interreligioso di istituzioni che operano per i ragazzi in situazione
di strada) e al Consiglio Direttivo della Rete Regionale per i Diritti dei bambini, adolescenti e giovani in situazione di
strada.
Allo stesso tempo, è continuato il progetto di sviluppo finanziato dalla Conferenza Episcopale Italiana “Nuovi strumenti
per la promozione e protezione dei diritti dei bambini e degli adolescenti a Santa Cruz de la Sierra: sensibilizzazione della
società civile e riqualificazione dei children-attenders”. Le attività del progetto riguardano la promozione dei diritti dei
bambini e degli adolescenti ed il miglioramento della qualità educativa del personale del PDB.
Infine, sempre nella realizzazione del progetto CEI, nell’arco dell’anno sono state erogate più di 50 borse di studio a
genitori e tutori di bambini e adolescenti accolti nei centri del PDB, con l’obiettivo di consentire loro di partecipare a
corsi di formazione professionale, quindi di trovare un lavoro, quindi di avere più forza nel sostenere economicamente
la propria famiglia.
Nel 2012, inoltre, sulla base dell’Accordo Quadro siglato nel 2010 con l’Ispettoria Salesiana, il VIS ha cominciato ad
operare anche ad un livello macro/nazionale attraverso l’invio di un volontario a Cochabamba, città sede dell’Ispettoria.
Le finalità sono: rafforzare l’Ispettoria nella pianificazione strategica (secondo un approccio di diritti umani) delle attività
educative e sociali delle 21 opere salesiane del Paese; rafforzare il ruolo dell’Ufficio Progetti afferente all’Ispettoria
(OFPROBOL – Oficina de Proyectos para Bolivia) nella funzione di progettazione e accompagnamento alle opere
salesiane e di sostegno all’Ispettoria nei processi di pianificazione; potenziare il volontariato locale all’interno delle
opere salesiane; promuovere un programma di educazione a e per i diritti umani.
Con riferimento a quest’ultima finalità, nel mese di novembre si è firmato un accordo specifico tra Pastorale Giovanile
Salesiana, Scuole Popolari di Don Bosco (EPDB – Escuelas Populares de Don Bosco), OFPROBOL, Università Salesiana e
VIS funzionale appunto a promuovere un programma di formazione in diritti dell’infanzia rivolto a studenti universitari
e a personale delle opere salesiane. Sempre a livello nazionale si segnala come il VIS sia entrato in un’equipe di lavoro
incaricata di effettuare un’analisi sulla condizione dei destinatari dei servizi educativi e sociali salesiani e sull’efficacia
della risposta salesiana, ricerca che si svolgerà nel corso del 2013. Inoltre, si evidenzia come nel 2012 il VIS abbia
contribuito alla realizzazione della pubblicazione “Las ONGs Italianas en Bolivia – Experiencias, Metodologías y
Reflexiones” del Coordinamento delle ONG Italiane in Bolivia.
Nel 2012, a sostegno delle attività descritte, hanno operato in Bolivia due volontari VIS e due stagiste, una proveniente
dall’Università di Padova e l’altra dalla Escuela Latino Americana de Cooperación y Desarrollo (ELACID) dell’Università
San Bonaventura di Cartagena de las Indias (Colombia). Quest’ultima esperienza si inserisce nel quadro della
collaborazione per l’Alta Formazione del Consorzio di ONG VIS, CISP e COOPI che si esprime nella promozione della
suddetta Scuola oltre che di altri due Master tematici (il Master in Cooperazione allo Sviluppo di Pavia ed il MICADMaster in International Cooperation and Development di Betlemme).
Nella progettualità del VIS, nell’arco del 2012, non sono emerse particolari criticità o problematiche, mentre un punto
di forza è stato rappresentato dal maggiore raccordo con l’Ispettoria e da una conseguente prospettiva di azione più
coordinata e efficace a livello nazionale. Nel 2013 si concluderà il progetto CEI, ma il VIS continuerà a sostenere il PDB e
al tempo stesso l’Ispettoria negli ambiti già menzionati. Cruciale sarà la presentazione e approvazione di nuovi progetti
per disporre di risorse finanziarie a garanzia di una più incisiva operatività nel Paese.
Voci dal campo
Dennison, 7 anni, Casa di accoglienza Mano Amiga (Santa Cruz della Sierra):
“Credo che tutti i bambini abbiano diritto ad andare a scuola ed anche il diritto di non azzuffarsi, ogni bambino
merita amore ed anche non deve essere abbandonato”
Jesús, educatore Hogar Don Bosco (Santa Cruz della Sierra):
“il bambino deve sentirsi protetto per svilupparsi correttamente!”
Martin, 9 anni, Patio Don Bosco
“Ora so che ho il diritto di essere felice ed avere una famiglia”
Nell’ambito del progetto, si è operato per sensibilizzare sui diritti umani, ed in particolare sui diritti dei bambini, più
tipologie di destinatari: gli stessi bambini e adolescenti del PDB, genitori, educatori e altro personale del PDB, forze
di polizia e altri enti pubblici implicati direttamente nella tutela dell’infanzia. Tra le attività più significative in questo
senso, nel mese di marzo è stato organizzato presso la sala convegni dell’Università Autonoma “Gabriel René Moreno”
di Santa Cruz il secondo Simposio pubblico “Educare ai Diritti Umani e per i Diritti Umani contro i maltrattamenti ai
bambini”, a cui hanno partecipato circa 500 persone tra operatori del PDB, studenti universitari e cittadini interessati
92 | BILANCIO SOCIALE
BILANCIO SOCIALE | 93
Brasile
Cile
Dati di sintesi
Oneri sostenuti
Progetti SAD: 4
Sostegno e accoglienza bambini nei tre Centri
socio-educativi “Danilo Fossati” della periferia
di Recife
Contributo per le due nuove scuole di Aleixo
e Saõ Gabriel da Cachoeira tra gli indios
Yanomami in Amazzonia
Sostegno ai bambini delle scuole di BongiRecife, Jaboatao, Matriz de Camaragicibe
Sostegno ai bambini del centro giovanile Don
Danilo Rinaldi di Rondonopolis-Mato Grosso
94 | BILANCIO SOCIALE
14
Avvio attività VIS nel paese
Riconoscimento governativo
67.000
100.000
150.000
30.000
Interventi di emergenza: 1
Emergenza Cile
2010
Dati di sintesi
Oneri sostenuti
16.450 Finanziatori
CEI
Il VIS è attivo in Cile dal 2010. La presenza dell’organismo in questo Paese nasce dalla volontà e dall’opportunità –
dettata dal radicamento della controparte salesiana in loco e dalla disponibilità di risorse finanziare della CEI – di
rispondere all’emergenza causata dal violento terremoto (magnitudo 8.8 della scala Richter) che il 27 febbraio di
quell’anno ha seminato morte e distruzione nel paese. I missionari salesiani sono presenti in Cile dal 1887 e contano
oggi con opere su tutto il territorio, anche nelle località di Linares, Talca e Concepción che sono state profondamente
colpite dal terremoto e che per questo motivo prescelte per l’intervento VIS.
Il progetto si concretizza principalmente in un supporto economico a famiglie che hanno visto distrutte o gravemente
danneggiate le proprie abitazioni, supporto diretto a lavori di riabilitazione abitativa e all’acquisto di generi di prima
necessità.
La metodologia progettuale prevede che a fasi alterne la controparte locale curi i processi di selezione delle famiglie
target e quelli di ricostruzione e acquisto di beni di prima necessità, prima nella città di Linares e successivamente nelle
città di Talca e Concepción. Nel 2012 sono state definitivamente concluse e rendicontate le suddette operazioni per le
famiglie di Linares, beneficiando 20 famiglie.
Nel 2013 la stessa tipologia di intervento toccherà la città di Talca e Concepción.
L’intervento ha subìto dei rallentamenti (doveva avere durata annuale) in ragione di diversi fattori: alcune avversità
temporali (periodi di freddo e piogge molto intense) hanno determinato degli slittamenti nei piani delle opere civili
da realizzare; vi sono delle difficoltà logistiche e gestionali legate alla distanza geografica tra la sede della controparte
locale e le aree di localizzazione dell’intervento; risulta numericamente insufficiente il personale locale preposto al
coordinamento progettuale; infine, vi è stato il cambio di Ispettore che ha comportato una fisiologica riorganizzazione
interna che ha chiaramente inciso nella tempistica del progetto. Tali criticità hanno e stanno sicuramente incidendo sui
tempi di realizzazione del progetto, ma non sono tali da compromettere il raggiungimento dei risultati attesi e pertanto
la buona riuscita dell’intervento. Tuttavia, nel corso del 2013 si rafforzerà il confronto con la controparte locale per
individuare soluzioni che possano velocizzare i processi in atto. Nel corso dell’anno a venire, oltre alla prosecuzione
delle attività descritte, si auspica l’avvio di un’ulteriore componente progettuale relativa all’erogazione di borse di
studio per giovani la cui condizione economica familiare è gravemente peggiorata a causa dell’impatto dell’evento
sismico
BILANCIO SOCIALE | 95
Colombia
Dati di sintesi
Sostegno alle missioni: 1
“Operazione Uribe” Sostegno alle attività
missionarie di Don Gianni Campagnolo
Haiti
Oneri sostenuti
2010
-
40.286
Ecuador
Dati di sintesi
Oneri sostenuti
Sostegno alle missioni: 1
Missione salesiana di Macas - (Mons. Pietro
Gabrielli Vescovo Emerito del Vicariato
Apostolico de Mendez)
Progetti SAD: 1
Sostegno ai ragazzi di strada di 11 centri
dell’Ecuador (Cayambe, Quito, Wasakentsa,
Zumbahua, Facundo Vela, Salinas, Hospederia
Campesina, Guayco, Guayaquil, Esmeraldas, San
Lorenzo)
Avvio attività VIS nel paese
Riconoscimento governativo
37.410
300.003
Interventi di emergenza: 4
Emergenza terremoto Haiti
Azioni di ricostruzione e supporto a
favore della popolazione colpita dal
terremoto di Haiti per favorire un
graduale ritorno a normali condizioni
vita
Stand up!
Dati di sintesi
Oneri sostenuti
45.317
8.747
Finanziatori
CEI
Comune di Ivrea (TO)
464.968
Caritas
Interventi di emergenza, accoglienza e
ripristino delle attività educative per le
popolazioni di Haiti colpite dal sisma
10.086
AGIRE
Una casa per Haiti da Associazione
Amici di Stefano Carmignani
7.720
Donatori Privati
Progetti SAD: 2
Sostegno e riabilitazione del Casa per
i ragazzi di strada di Lakou a Port-auPrince
Sostegno alla Scuola Ba Fontaine
in Cité Soleil a Port-au-Prince e alle
attività dell’oratorio di Thorland –
Carrefour
2.61615
100.000
Haiti è fra i Paesi più poveri dell’America Latina. Il suo sviluppo è minacciato da instabilità e debolezza politica, calamità
naturali, precarie condizioni igieniche e mancanza di infrastrutture adeguate.
Secondo l’UNDP, il 77% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà. Le rimesse degli haitiani all’estero sono
fondamentali per la sopravvivenza delle famiglie. La speranza di vita alla nascita è di 62,1 anni. Il tasso di mortalità
infantile è dell’8,7%. La produzione haitiana non riesce a far fronte ai bisogni alimentari della popolazione ed importa
il 60% del cibo necessario.
Solamente il 20% delle strutture scolastiche è pubblico. Un terzo dei bambini (6-11 anni) non è scolarizzato e la
maggioranza degli studenti è fuori età scolare. La scolarizzazione dei giovani è attorno al 60% e per gli adulti è del 52%.
Il VIS è presente ad Haiti dal 2010, dopo il terremoto che ha devastato il Paese. Secondo il nostro approccio più
orientato allo sviluppo che all’emergenza, abbiamo da subito ripristinato l’accesso alle risorse primarie necessarie alla
sopravvivenza delle popolazioni colpite e in seguito abbiamo integrato l’intervento con azioni orientate nel medio e
lungo periodo alla ricostruzione e riabilitazione, guardano all’educazione e allo sviluppo umano.
Punto di forza della nostra azione è l’approccio partecipativo con gli attori presenti nel territorio, approccio volto a
favorire una condivisione di informazioni e un lavoro in coordinamento.
D’altro canto, il punto di debolezza è rappresentato dalla permanenza di un quadro sociale e istituzionale molto debole,
che talora complica lo svolgimento delle attività.
In questo quadro, nel corso del 2012, come VIS abbiamo proseguito la nostra azione e abbiamo messo le basi per lo
sviluppo e la stabilità delle famiglie vulnerabili con cui siamo entrati in contatto durante la fase di emergenza.
Il contributo VIS alla ricostruzione del Paese (sia ricostruzioni che nuove costruzioni) si attiene ai criteri nazionali e
internazionali sulle costruzioni in zona sismica e le guide per la ricostruzione emanate dal Ministero dei Lavori Pubblici,
96 | BILANCIO SOCIALE
BILANCIO SOCIALE | 97
Trasporti e Comunicazioni di Haiti. Le costruzioni rispecchiano inoltre il modello salesiano: sono luoghi sicuri, curati,
luoghi di accoglienza e studio, dove crescere con costante accompagnamento educativo. Per tutte le costruzioni si è
scelto di affidare i lavori a ditte locali per contribuire direttamente alla ripresa economica del Paese.
Le attività svolte si sono concentrate nell’ambito di tre grandi aree dettagliate a seguire.
1. Diritto all’istruzione
Operiamo nelle zone più povere della capitale, in particolare a Cité Soleil e Carrefour. Qui si è garantita la scolarizzazione
a 765 bambini (387 bambine e 325 bambini) appartenenti a 54 scuole.
Inoltre, a Cité Soleil si sta costruendo una scuola elementare e materna che accoglierà fino a 480 allievi. La scuola sarà
completata nel corso del 2013.
Sono state poi realizzate due importati azioni tese a migliorare la qualità dell’insegnamento e l’apprendimento dei
bambini:
1. l’aggiornamento e la riqualificazione di parte del corpo docente (32 insegnanti) a Cité Soleil;
2. la realizzazione di una mensa scolastica per gli allievi della scuola “Notre Dame di Lourdes” a Cité Soleil per
garantire un pasto al giorno ai 150 allievi.
Sempre in quest’ambito, si è infine potenziato il modello di formazione per i ragazzi di strada del centro professionale
LAKOU (in creolo “cortile”) attraverso l’integrazione di corsi di alfabetizzazione. I beneficiari, ovvero gli studenti della
scuola di formazione professionale, sono 237 ragazzi/e dai 15 ai 25 anni.
2. Riduzione della povertà
Si è data continuità al programma di sostegno alle famiglie più vulnerabili attraverso l’avvio di Attività Generatrici di
Reddito (AGR) a Carrefour. Il programma prevede l’erogazione di crediti in forma ciclica (erogazione-restituzione-nuova
erogazione) e nella misura necessaria a sviluppare l’attività economica del beneficiario e ad attuare un suo percorso
d’autonomia.
Nel 2012 hanno beneficiato di questa azione complessivamente 409 famiglie (1792 persone), di cui 190 famiglie (960
persone) incluse nel programma già dal 2011 e 219 famiglie (832 persone) incluse nel programma nel 2012. Tra tutte
queste famiglie, 51 hanno avuto accesso ad un ulteriore credito.
Le esigenze delle famiglie rimangano molte e non tutte sono pienamente soddisfatte, a causa delle carenze nel sistema
di protezione sociale, sanitario e scolastico, ma il programma di AGR contribuisce in maniera rilevante a migliorare la
situazione dei beneficiari coinvolti. Alla fine di ogni progetto individuale di credito, l’equipe valuta i risultati ottenuti con
ogni beneficiario. Il 96% dei beneficiari dichiara che il programma AGR li aiuta a soddisfare i propri bisogni quotidiani:
alimentazione, salute, educazione dei figli, alloggio. Le famiglie hanno più solidità economica e sono divenute
interlocutori anche per il sistema formale del credito, potendo accedere anche a prestiti più consistenti.
Il programma è realizzato grazie ad un’equipe di 7 operatori locali che seleziona, forma e accompagna i beneficiari.
L’equipe lavora a stretto contatto con i volontari VIS, i quali garantiscono la loro formazione e la supervisione del
programma.
Nel 2013 il programma continuerà, aumentando ulteriormente il numero dei beneficiari e sperimentando, con alcune
famiglie, progetti economici più complessi e articolati volti alla completa autosufficienza.
3. Protezione dell’infanzia e dei giovani
Sono iniziati i lavori di costruzione del Centro Giovanile di Cité Soleil. Si tratta di una struttura aperta a tutti i giovani del
quartiere e dove si svolgeranno attività formative, ludico-ricreative e culturali. Il Centro, sorgendo vicino ad una scuola
salesiana, completerà l’offerta formativa per i bambini e i giovani del quartiere.
È inoltre stato avviato il progetto di ricostruzione e potenziamento del centro di prima accoglienza e formazione per
bambini di strada “Foyer Lakay-Lakou” che accoglie circa 200 bambini.
Voci dal campo
Merizil Celimise, beneficiaria del programma di Attività Generatrici di Reddito:
“Prima la situazione era difficile, ora è migliorata: mi sento autonoma, i miei figli vanno a scuola ed hanno
di che mangiare”.
98 | BILANCIO SOCIALE
BILANCIO SOCIALE | 99
Honduras
Dati di sintesi
Perù
Oneri sostenuti
Sostegno alle missioni: 1
Sostegno alle attività missionarie della
Parrocchia di Tegucigalpa
2006
2012
33.010
Paraguay
Dati di sintesi
Oneri sostenuti
Sostegno alle missioni: 1
Sostegno ai bambini della missione Obra
Social San Roque in Paraguay
Avvio attività VIS nel paese
Riconoscimento governativo
4.493
Dati di sintesi
Progetti di sviluppo: 3
Interventi di promozione umana
e sociale a favore di comunità
autoctone dell’Amazzonia peruviana ed
ecuadoriana
Oneri sostenuti
Finanziatori
78.496
CEI
Sviluppo socio-economico attraverso la
tutela e la valorizzazione dell’ambiente:
opportunità
per
le
comunità
indigene dell’Amazzonia peruviana,
tema di riflessione per gli italiani
120.957
Fond. Cariplo
Un
filo
d’olio:
dalla pianta del sacha inchi
un’opportunità di sviluppo sostenibile
per le minoranze indigene peruviane.
15.654
Donatori privati
Sostegno alle missioni: 2
Contributo per la costruzione di un
nuovo centro giovanile per ragazzi di
strada della missione di Pucallpa
50.000
Sostegno ai ragazzi campesinos della
parrocchia di Jangas - Huaraz
50.000
Gemellaggi: 1
Scuola secondaria inferiore, Istituto Comprensivo I Polo di Racale
(LE) - Scuola secondaria, Istituto Educativo Pubblico Tecnico Integrato “Gesú Nazareno” di San Lorenzo
Volontari espatriati: 3
Nel 2012 il VIS ha portato avanti il programma di sviluppo a favore delle comunità indigene Achuar dell’amazzonica
peruviana, iniziato nel 2010. L’intervento si fonda sulla promozione di filiere produttive sviluppate da risorse naturali
locali ed è realizzato in collaborazione con la missione salesiana di Kuyuntsa e l’Associazione Bioselva. Quest’ultima
è una ONG locale legata alla Congregazione Salesiana, nata nel 2009, su iniziativa del VIS, con lo scopo di favorire lo
sviluppo dei popoli indigeni e di contribuire alla sostenibilità delle attività avviate con il VIS anche quando sarà concluso
il nostro programma.
In questo contesto, nel corso del 2012, si è continuata l’implementazione del progetto triennale finanziato dalla CEI, si
è concluso l’intervento annuale finanziato dalla Fondazione Cariplo e si è iniziato un nuovo progetto annuale approvato
dalla Provincia Autonoma di Bolzano per tramite dell’Associazione Amici nel Mondo Onlus.
Momento fortemente significativo del 2012 è stata la costituzione, nel mese di marzo, della cooperativa agricola
Achuar “Shakaim” da parte dei produttori indigeni. Attraverso la sua costituzione i destinatari del progetto non sono
più solo dei produttori, ma anche degli attori importanti di tutto il processo produttivo, i responsabili della sostenibilità
futura dei progetti promossi dal VIS.
Un fatto altrettanto importante è avvenuto nel 2012: constatando come l’avvio di filiere produttive abbia portato
apprezzabili introiti per le famiglie Achuar, i rappresentanti di questo popolo hanno ufficialmente bandito dalla propria
visione di sviluppo qualsiasi attività legata alle imprese petrolifere presenti nel Paese e hanno rimarcato la necessità di
percorrere la via aperta con il VIS per promuovere il benessere del popolo Achuar e la conservazione del suo territorio.
Per quanto riguarda specificamente l’avanzamento dei progetti nel 2012, possiamo analizzare attività e risultati con
riferimento alle tre fasi portanti delle filiere: produzione, trasformazione e commercializzazione.
100 | BILANCIO SOCIALE
BILANCIO SOCIALE | 101
La produzione (presso le comunità indigene) è avvenuta sia in ambito agricolo che forestale. Per quanto riguarda
l’attività agricola, si è seguito il ciclo produttivo delle arachidi e del sacha inchi (pianta autoctona simile alle arachidi).
Le coltivazioni sono state effettuate con concimi e fertilizzanti biologici preparati esclusivamente con materiale della
zona. Allo stesso tempo, nel settore forestale, si è aumentata la raccolta dei frutti delle palme locali, in particolare
dell’ungurahui, con la successiva estrazione in loco dell’olio, richiesto dall’industria cosmetica. Queste attività sono
state svolte con il coinvolgimento dei promotori comunitari Achuar formati nel 2010, che hanno coordinato il lavoro
di campo delle famiglie, sotto la supervisione radiofonica o in presenza di esperti agro-forestali locali. Così operando
è stato rafforzato il sistema produttivo in 15 comunità Achuar, beneficiando direttamente 232 famiglie di produttori
indigeni: si tratta di 185 produttori di arachidi, 21 di sacha inchi e 76 di ungurahui (diversi produttori si dedicano a più
coltivazioni), che hanno avuto un introio grazie alla loro attività. Vi sono poi altre 37 famiglie produttrici di sacha inchi,
alcune appartenenti a 5 nuove comunità, che a novembre hanno partecipato a un corso di formazione specifica sulla
produzione di questa pianta. La metodologia didattica adottata si è basata sull’insegnamento bilingue (spagnolo e
Achuar), sull’alternanza teoria-pratica e sulle pari opportunità (hanno partecipato un uomo e una donna per famiglia).
Queste famiglie potranno raccogliere i primi frutti, e quindi a ricevere un introito, nel terzo trimestre del 2013. Si stima
inoltre che altre 35 famiglie che hanno iniziato a partecipare alle attività produttive, seminando arachidi nello mese
di novembre, faranno la prima messe a marzo 2013. Sommando questi dati, si calcola quindi che sono circa 300 le
famiglie Achuar beneficiarie, appartenenti a 20 comunità.
Nel 2013, tra i destinatati vi saranno altri 100 produttori di olio di ungurahui, che beneficeranno di un progetto
approvato a Bioselva (grazie al rafforzamento istituzionale e progettuale del VIS) da parte del Fondo di conversione del
debito Perù-USA FONDAM (Fondo de las Americas).
Per quanto riguarda la fase di trasformazione, nel 2012, all’interno delle due strutture della cooperativa (il Centro
di Raccolta a San Lorenzo e il Centro di Trasformazione a Yurimaguas), si è giunti a standardizzare la formulazione di
prodotti derivati quali arachidi tostate (salate e glassate) e sacha inchi tostato salato.
Nel 2013 saranno perfezionati i processi per l’elaborazione delle arachidi ricoperte di cioccolato e si avvierà la filiera
dell’olio di sacha inchi con l’acquisto dei macchinari specifici.
Parlando infine della fase di commercializzazione, si evidenzia come essa sia stata rallentata dal complesso iter
burocratico per l’iscrizione della cooperativa al Registro Pubblico peruviano, iter che si concluderà a inizio 2013; i mercati
verso cui ci si è orientati sono stati quelli locali di arachidi e sacha inchi. Con la registrazione della cooperativa, nel 2013
si potrà puntare ai mercati esteri: in questa prospettiva sono già stati creati contatti anche a livello internazionale.
Le fasi appena descritte sono documentate in un video prodotto grazie al contributo della Fondazione Cariplo e a breve
disponibile sul sito volint.
Nel 2012, il programma di sviluppo in Perù è stato collegato a due importanti attività in Italia volte a promuovere
intercultura e a sensibilizzazione bambini e adulti sul concetto di ambiente come fonte di vita e risorsa da tutelare.
È quindi continuato il gemellaggio tra la scuola di Racale (Lecce) e quella di San Lorenzo (Amazzonia peruviana), dal
quale è nata una pubblicazione “A, B, C: Acqua Bene Comune”, con racconti e brani delle due scuole sull’importanza
dell’acqua.
Inoltre, nell’ambito del progetto finanziato dalla Fondazione Cariplo, è stata organizzata a Milano la mostra “Il Senso
della Biodiversità – viaggio nella foresta amazzonica”.
Infine, nel 2012, dopo una trafila burocratica durata 3 anni, il VIS ha ottenuto il riconoscimento governativo come
persona giuridica straniera in Perù, riconoscimento che comporta l’importante possibilità di accesso a fondi stanziati a
livello nazionale.
Voci dal campo
Peas Peas Ayui, Presidente della Federazione della Nazionalità Achuar del Perù (FENAP):
“All’interno del Piano di Vita del popolo Achuar, rientra chiaramente il progetto produttivo del VIS e Bioselva,
che stanno rispondendo secondo la realtà del popolo Achuar nel suo contesto, così come la si vive”.
Repubblica Dominicana
Avvio attività VIS nel paese
Riconoscimento governativo
Progetti di sviluppo: 2
EN RED: Azioni di sviluppo integrato e
promozione dei diritti umani a favore
dei minori in situazione di strada e
donne capofamiglia in Repubblica
Dominicana
1998
-
Dati di sintesi
Oneri sostenuti
561.614
Promozione umana in Repubblica
Dominicana: assistenza sociale e
69.145
formazione professionale per ragazze e
giovani in difficoltà
Progetti SAD: 1
Escuela primaria “27 de Febrero” di
1.55216
Santo Domingo
Gemellaggi: 5
Scuola Primaria “Centro Salesiano don Bosco” di Treviglio (BG) Escuela primaria “XXVII de Febrero” di Santo Domingo
Scuola Secondaria di I grado “Centro Salesiano don Bosco” di
Treviglio (BG) - Escuela primaria “XXVII de Febrero” di Santo
Domingo
Finanziatori
DGCS-MAE
CEI
Centro di pronta accoglienza “Casa di Elettra” di Roma - Centro di
accoglienza per adolescenti incinte “Querebebè” di Santo Domingo
Scuola Primaria “Italo Calvino” di Vignola (MO) - Escuela primaria
“XXVII de Febrero” di Santo Domingo
Scuola Primaria “Suor Giuseppina Nicoli” di Casatisma (PV) - Escuela
primaria “XXVII de Febrero” di Santo Domingo
Volontari espatriati: 2
Dal 1998 il VIS collabora in Repubblica Dominicana con l’Ispettoria Salesiana delle Antille promuovendo varie iniziative a
favore di minori in situazione di strada e a rischio (casi di povertà estrema, lavoro minorile, abbandono, maltrattamento
e sfruttamento sessuale), grazie al sostegno di diversi donatori (Cooperazione Italiana, Unione Europea, Conferenza
Episcopale Italiana tra i principali). La presenza, pressoché continua da allora, di interventi progettuali e di volontari
in loco ha permesso la maturazione e concretizzazione di strategie di sviluppo che si fondano sul riconoscimento dei
bambini e degli adolescenti come soggetti attivi e non semplici “riceventi” delle attività proposte e che prevedono la
piena realizzazione e il pieno godimento dei loro diritti così come espressi dalla Dichiarazione dei Diritti del Bambino
del 1989 e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948.
Negli ultimi anni, dal mese di dicembre 2009, il VIS si è concentrato soprattutto sul supporto e sul rafforzamento della
Rete Muchachos y Muchachas con Don Bosco (MDB), una rete di 12 centri di educazione integrale situati in tutto il
territorio nazionale. Ciò è stato possibile attraverso un intervento (EN RED), finanziato dalla Cooperazione Italiana e
dalla CEI, che si concluderà a maggio 2013. Due sono le componenti tematiche sulle quali l’iniziativa si basa: formazione
professionale e promozione e protezione dei diritti umani.
Nel corso del 2012, nei suddetti ambiti progettuali, sono stati raggiunti i risultati dettagliati a seguire.
Orientamento, Formazione professionale ed inserimento lavorativo:
− le equipe locali di 12 centri della rete sono state formate sulla Psicologia Sistemica quale strumento per
l’orientamento professionale (ma importante anche per l’assistenza socio-familiare) e sono state coinvolte in
102 | BILANCIO SOCIALE
BILANCIO SOCIALE | 103
un processo di monitoraggio e accompagnamento;
− un gruppo pilota di 357 ragazzi ha seguito gli innovativi percorsi di orientamento e motivazione ed è stato
realizzato un manuale sulle principali metodologie e tecniche di orientamento;
− 2.600 giovani e donne capo-famiglia hanno partecipato ai corsi di formazione professionale riconosciuti
dall’Instituto Nacional de Formación Técnico Profesional Dominicano (INFOTEP);
− 12 accordi scritti sono stati raggiunti con imprese dominicane per la realizzazione di attività di orientamento,
formazione e inserimento lavorativo;
− 64 stage di lavoro sono stati portati a termine;
− 50 ragazzi sono stati inseriti nel mondo del lavoro grazie al supporto di una equipe di esperti provenienti dalla
realtà imprenditoriale.
Promozione e protezione dei diritti umani:
− 140 bambini hanno partecipato alle attività dei cosiddetti parlamenti infantili/giovanili;
− Più di 20.000 persone son state sensibilizzate su tematiche relative ai Diritti Umani attraverso eventi pubblici;
− 100 casi di violazione di diritti umani (abusi, violenze domestiche, iscrizioni tardive all’anagrafe) sono stati
seguiti da personale specializzato nella tutela dei minori;
− circa 200 persone tra direttori generali, esecutivi ed educatori dei vari centri locali sono stati formati su
tematiche relative alla promozione e protezione dei diritti dell’Infanzia;
− il Centro di Documentazione e Incontro per i Diritti Umani, situato nell’ufficio centrale della Rete MDB, ha svolto
durante tutto l’anno diverse attività per la promozione e protezione dei Diritti Umani, quali cineforum, seminari,
attività ludiche e ricreative, ricerche sociali, attività rivolte a bambini, adolescenti e adulti sia beneficiari della
Rete MDB che esterni (provenienti da scuole, associazioni, università);
− diverse azioni di advocacy sono state realizzate sul tema della protezione infantile; in particolare è stato offerto
un supporto tecnico alla Coalizione delle Ong per l’Infanzia per l’elaborazione di varie pubblicazioni oltre che
dei c.d. Rapporti Alternativi (definiti tali in quanto elaborati da soggetti indipendenti e non governativi) per gli
organi di monitoraggio dei Trattati internazionali sui diritti umani12;
− la piattaforma nazionale per la promozione del dialogo interreligioso a favore dei diritti dell’infanzia è stata
rafforzata ed in particolare è stato realizzato un incontro con 70 leader religiosi.
Voci dal campo
Jerson Encarnación, giovane destinatario di un corso di formazione professionale (Santo Domingo):
“Grazie al progetto ho potuto scoprire che mi piace molto la cucina. Ho seguito un corso, ho fatto uno stage
in un hotel di Punta Cana e adesso lavoro in un piccolo ristorante come aiuto cuoco. Il mio sogno sarebbe
avere il mio proprio ristorante”.
Uruguay
Dati di sintesi
Oneri sostenuti
Progetti SAD: 1
100.000
Sostegno scolastico ai bambini e ai ragazzi della baraccopoli di Montevideo
Nella realizzazione del suddetto programma di sviluppo, il principale elemento di criticità che il VIS e la controparte
continuano ad affrontare è rappresentato dalla difficoltà di mantenere i giovani destinatari coinvolti e motivati
nei processi di formazione professionale e di ridurre quindi il numero di casi di abbandono precoce dei percorsi di
formazione.
A livello macro, extra progettuale, il VIS sta invece guidando la rete MDB in un processo di professionalizzazione
istituzionale che mira al rafforzamento strategico-programmatico ed amministrativo. In questo senso, le capacità
istituzionali di MDB sono state rafforzate attraverso un processo sistematico di formazione del personale locale.
In particolare è stato realizzato un corso sulla programmazione con approccio basato sui diritti umani e un corso
sull’inclusione dell’approccio basato sui diritti umani nella struttura organizzativa e gestionale di MDB. Inoltre sono
stati definiti programmi, attività e budget per le differenti aree della rete MDB.
Nel 2013, come detto, il VIS concluderà il programma MAE-CEI, proseguendo e concludendo le attività previste nei settori
della formazione professionale e della promozione e protezione dei diritti umani. Con la chiusura di questo significativo
intervento, il VIS continuerà a lavorare nel Paese nell’ottica del rafforzamento istituzionale della controparte locale:
in particolare supporterà la rete MDB nel raggiungimento degli obiettivi stabiliti nella sua pianificazione strategica
2010-2015, rafforzandone i processi di programmazione operativa e finanziaria annuali e i processi di monitoraggio e
valutazione interna.
12
c.d. “Treaty bodies”, comitati composti da esperti incaricati di gestire i seguiti e monitorare gli impegni assunti dai Paesi all’atto dell’adesione e ratifica
alle Convenzioni Internazionali in materia di diritti umani a carattere universale.
104 | BILANCIO SOCIALE
BILANCIO SOCIALE | 105
MEDIO ORIENTE
Egitto
Avvio attività VIS nel Paese
Riconoscimento governativo
Progetti di sviluppo: 3*
Sviluppo della formazione tecnica e
professionale di qualità all’istituto don
Bosco del Cairo
Sviluppo della formazione tecnica e
professionale di qualità all’istituto don
Bosco del Cairo
Promozione dell’occupabilità e
sviluppo delle competenze in un’ottica
di apprendimento permanente per
i giovani emarginati e a rischio di
esclusione, in Egitto e Palestina”
2009
in corso
Dati di sintesi
Oneri sostenuti
Finanziatori
20.945
DGCS-MAE
39.042
CEI
85.961
DGCS-MAE
Volontari espatriati: 2
*A livello di bilancio finanziario i progetti di sviluppo per l’Egitto sono 2. Il progetto binazionale Egitto-Palestina è
classificato nel bilancio finanziario come progetto della Palestina. Ciò risponde ad un necessità di semplificazione
amministrativa, ovvero di associare ogni singolo progetto, ed i relativi costi, ad un unico Paese. Gli oneri sono qui
riportati per una maggiore visibilità, ma sono conteggiati solo per la Palestina.
Il 2012 è stato il terzo anno di attività progettuale del VIS in Egitto: in questo anno si è concluso il nostro primo progetto
(durato 17 mesi) nel Paese – cofinanziato dal MAE e dalla CEI – che mirava a migliorare la qualità della didattica presso
l’Istituto Don Bosco del Cairo13, ed è iniziato il secondo progetto - binazionale e sempre cofinanziato dal MAE - che ha
come obiettivo l’aumento della qualità dell’offerta formativa dell’Istituto Don Bosco del Cairo in Egitto e della Scuola
Tecnica di Betlemme in Palestina favorendo la cooperazione tra i due Paesi e il potenziamento dei legami tra formazione
professionale e mercato del lavoro.
In questo complesso periodo storico, l’Egitto è fulcro di molte iniziative di cooperazione internazionale, pubbliche
e private incentrate sulla formazione orientata al lavoro: l’incentivazione all’impiego è uno questione chiave per lo
sviluppo del Paese. La formazione di operai qualificati è fondamentale per gli investitori, soprattutto quelli interessati
all’innovazione.
Nel contesto attuale, le esigenze dell’Istituto Don Bosco sono quelle di indirizzare una già promettente attività formativa
verso un’efficiente struttura in grado di istruire e orientare lo studente verso il mondo del lavoro, grazie ai contatti e alle
relazioni strette con le aziende operanti sul territorio. Si è riscontrato un evidente successo nel modello dell’Istituto e
più volte è stato ritenuto un esempio eccellente per il rinnovamento di altre scuole in Egitto.
Il lavoro del VIS, oltre che a sostenere progetti di innalzamento della qualità didattica attraverso l’invio di consulenti
specializzati e l’acquisto di attrezzature, è quello di promuovere e diffondere questo riconoscimento, incrementando il
rapporto dell’Istituto con le aziende e il sistema di istruzione egiziano.
L’alto livello di occupazione degli studenti è l’unica pubblicità per la scuola, che d’altronde necessita di una struttura
forte capace di rispondere adeguatamente all’alta richiesta di iscrizioni. Valorizzare l’impegno dei formatori e favorire
la buona riuscita nell’educazione degli studenti, sempre privilegiando l’inserimento nel mercato del lavoro e la crescita
umana dei ragazzi, sono le basi della struttura che si vuole creare e sostenere nel tempo.
Anche quest’anno, grazie ai progetti finanziati sia dalla DGCS-MAE che dalla CEI, il VIS si è occupato della formazione
dei formatori in ambito tecnico e didattico. A livello tecnico sono stati istruiti professori e studenti su nuove tecnologie
impiantistiche elettriche (Domotica e Home Automation), robotica e sistemi integrati.
Parallelamente sono stati forniti dei servizi alla scuola che risultavano di importanza prioritaria per la struttura. Si sono
pertanto svolte le seguenti attività:
13
L’Istituto Don Bosco comprende un Istituto Tecnico Industriale, un Istituto Professionale Industriale, un centro di corsi informali serali ed un polo
dell’Università Telematica Internazionale Uninettuno dedicato alla formazione a distanza.
106 | BILANCIO SOCIALE
BILANCIO SOCIALE | 107
- elaborazione del piano di sicurezza, installazione dell’impianto antincendio;
- progettazione della ristrutturazione dell’attuale sala teatro da destinarsi a sala polifunzionale per attività
aggregative ma anche a sala per gli esami di stato;
- codifica di tutti i locali dell’istituto, rilievo, disegno, inventario e censimento per la quantificazione del consumo
energetico dell’istituto (utile in fase di redazione di un eventuale nuovo progetto sulle energie rinnovabili).
A livello didattico sono stati erogati lezioni e ulteriori approfondimenti sull’uso della lavagna multimediale, con discreto
successo, avendo riscontrato una maggiore fruizione delle due aule dedicate durante il progetto MAE-CEI da poco
terminato.
Oltre all’impegno sulla didattica, il VIS ha anche cercato, sempre all’interno dell’Istituto Don Bosco, di accompagnare
gli studenti nel mondo del lavoro, istituendo un ufficio di formazione lavoro – con un addetto full-time - che potesse
essere tramite fra le esigenze delle aziende e le competenze degli studenti.
L’ideazione di questa struttura si è fondata su uno studio attento dei bisogni degli studenti, specialmente delle classi
vicine al diploma, da cui è emersa la necessità di aggiungere una sezione dedicata interamente all’orientamento: la
conoscenza degli istituti universitari e delle prospettive legate ad essi è un’esigenza molto sentita. Il risultato di tale
studio ha potuto perfezionare il progetto del sito della scuola, completandolo con un’ampia sezione dedicata all’ufficio
lavoro e orientamento. Un corso di formazione alla gestione del sito sarà rivolta all’addetto dell’ufficio lavoro e anche
a studenti interessati al web design.
Il confronto con i colleghi VIS dell’Istituto di Betlemme è stato molto importante per il raggiungimento degli obiettivi,
attraverso una comunicazione attiva e costante. Sarà fondamentale poi, per il miglioramento dell’ufficio lavoro e delle
altre attività, l’incontro che si terrà agli inizi del 2013 in sede al Cairo, con i responsabili del progetto, alcuni salesiani e
formatori attivi negli ambiti tecnici.
Un punto di debolezza nella progettualità del VIS in Egitto è rappresentato dalla situazione politica e sociale in cui versa
il Paese e che, in alcuni particolari momenti critici. ha gettato un’ombra di incertezza sulla possibilità di proseguire
gli interventi di cooperazione o sulla possibilità di espanderli, rafforzarli e/o integrarli. Ad ogni modo, la solidità della
scuola, che si fonda su una tradizione lunga e consolidata, è il nostro punto di forza e garantisce – in condizioni simili
a quelle attuali – la continuità dei progetti e la loro sostenibilità. La volontà del governo egiziano di proseguire nel
processo di sviluppo del Paese e la volontà della popolazione locale in generale di continuare a crescere ci ha spinto a
studiare comunque un nuovo progetto, che ha al centro l’introduzione delle energie rinnovabili, in termini di didattica
e formazione, ma anche di micro-produzione di energia. Questa la nuova frontiera del VIS in Egitto, per quanto ancora
in fase preliminare, per i prossimi mesi.
Voci dal campo
Salvatore, insegnante di italiano a Il Cairo:
“..penso che il VIS stia aiutando molto la scuola a migliorarsi e a rinnovarsi, soprattutto in questo momento
di grosse difficoltà del Paese”.
Avvio attività VIS nel Paese
Riconoscimento governativo
Dati di sintesi
Oneri sostenuti
50.000
Dati di sintesi
Oneri sostenuti
Promozione dell’occupabilità e sviluppo delle
competenze in un’ottica di apprendimento
permanente per i giovani emarginati e a rischio
di esclusione, in Egitto e Palestina – fase 1”
Finanziatori
85.961
DGCS-MAE
104.708
CEI
18.926
CEI
Sviluppo agricolo nell’ara di Beit Jala Betlemme. Potenziamento e riqualificazione
della produzione vitivinicola a Cremisan.
17.244
P.A. Trento
Sviluppo e co-sviluppo sostenibili nell’area
di Beit Jala e Betlemme - Sostegno e
potenziamento della produzione artigianale e
viti-vinicola locale.
93.961
Reg. Sardegna
Tutela delle minoranze etniche e religiose, dei
profughi e degli immigrati in Medioriente
39.380
CEI
Promozione dello sviluppo sostenibile nell’area
di Betlemme e Gerusalemme attraverso la
valorizzazione ed il potenziamento delle attività
produttive artigianali e vitivinicole locali
Organizzazione e avvio del Master in
Governance e amministrazione del settore
pubblico - MGAPS - presso l’università di
Betlemme
Sostegno alle missioni: 1
Ristrutturazione e sostegno al Forno di
Betlemme
Progetti SAD: 1
50.000
Scuola Tecnica Salesiana e Centro per la
formazione all’artigianato artistico di Betlemme
9.088
Il VIS lavora nei Territori Occupati Palestinesi dal 1986. L’impegno VIS è volto ad offrire strumenti di sviluppo concreti,
che possano mettere le basi per il futuro sostenibile di una realtà palestinese autonoma. La strategia operativa VIS in
Palestina nel 2012 si concretizza in quattro filoni di intervento.
1. Progetto di rilancio della Cantina di Cremisan, finalizzato a rendere questa realtà produttiva storica - nata nel 1885
- in grado di garantire posti di lavoro agli abitanti della zona e di generare un reddito a sostegno di tutte le attività socioeducative e formative dei Salesiani in Terra Santa.
In collaborazione con diversi partner italiani, nel 2012 il VIS ha agito su tutti i fronti necessari:
-
-
-
108 | BILANCIO SOCIALE
1996
2009 in Israele, 2010 in Palestina
Progetti di sviluppo: 7
Volontari espatriati: 8
Libano
Sostegno alle missioni: 1
Borse di studio e contributo per gli
insegnanti del Don Bosco Technique di El
Fidar
Palestina-Israele
miglioramento tecnico-qualitativo della produzione attraverso l’innalzamento degli standard qualitativi
sull’intera gamma di vini;
avvio del rinnovo delle strutture e sostituzione delle vecchie attrezzature;
ricerca scientifica: è stata avviata un’attività di studio e sperimentazione di varietà viticole autoctone
BILANCIO SOCIALE | 109
-
-
-
-
sconosciute alla comunità scientifica internazionale, in collaborazione con l’Università di Hebron,
l’Istituto Agrario S. Michele all’Adige e l’Università di Sassari;
formazione di giovani palestinesi: 2 studenti hanno completato il corso di laurea triennale in viticoltura
ed enologia presso l’Università degli Studi di Trento e da agosto 2012 sono tornati per un breve
tirocinio formativo che precederà l’assunzione della loro figura in azienda, passo fondamentale per la
sostenibilità del progetto;
riorganizzazione del settore amministrativo e contabile, che si è compiuta con il passaggio di consegne
dall’amministratrice espatriata ad un contabile locale;
formazione in loco di operai e tecnici specializzati, sostegno formativo e tecnico agli agricoltori locali;
attività di informazione e sensibilizzazione del mercato e dell’opinione pubblica sulle condizioni in cui
il vino è prodotto.
Beneficiano dell’intervento i dipendenti di Cremisan e di Beit Gemal (circa 35), 13 famiglie di agricoltori locali, oltre
3.000 ragazzi che frequentano le case salesiane, gli studenti dell’Istituto Salesiano di Ratisbonne a Gerusalemme. La
principale sfida per il futuro è proprio il buon esito della delicata fase di passaggio di consegne ai giovani esperti locali,
da cui dipenderà la sostenibilità del progetto. Nel 2013 il VIS continuerà comunque a sostenere il progetto attraverso
trasferimento di competenze specifiche e di qualità e portando avanti gli studi sui vitigni autoctoni locali.
Il progetto di Cremisan è collegato e sostenuto da alcune esperienze promosse dal VIS in Italia nel 2012: la 3° edizione
del corso di avvicinamento al vino e l’evento di degustazione e promozione del progetto “Territori DiVini”, giunta nel
2012 alla 7° edizione. Per i dettagli si rinvia alla sezione delle attività di Educazione e Formazione allo Sviluppo in Italia.
2. Progetto di valorizzazione della tradizione artistica e artigianale a Betlemme. Nel 2012 questo progetto si è
consolidato nei suoi due settori: il rilancio del Centro Artistico Salesiano (CAS) e del Museo Internazionale della Natività.
Il Museo, visitato dalla maggior parte delle scuole locali, ha portato avanti con successo il suo ruolo di fonte di idee,
stimoli, stili e tecniche per i giovani artisti ed artigiani palestinesi. Si cercherà nel prossimo anno di incrementarne le
entrate, al fine di renderlo una fonte di finanziamento per la scuola tecnica.
Nel 2012 il CAS ha rafforzato la componente innovativa della propria produzione attraverso la pubblicazione e diffusione
del nuovo catalogo; si sono inoltre svolti interscambi che hanno portato 5 artisti italiani ad effettuare corsi presso la
scuola e 5 studenti palestinesi a recarsi in Italia per attività di promozione dei loro prodotti (con la partecipazione
al mercatino di Natale di Rovereto-Trento) e di interscambio tecnico in Sardegna. Proseguono intanto le attività di
avviamento al lavoro degli ex- studenti. I beneficiari del CAS nel 2012 sono stati: 20 allievi, 6 membri dello staff e 20
ex-allievi che hanno beneficiato di percorsi di avviamento al lavoro. I beneficiari del Museo sono stati gli oltre 600
studenti e giovani palestinesi che hanno avuto libero accesso al Museo e varie strutture locali che hanno beneficiato
della collaborazione e della consulenza del Museo nell’impostazione di percorsi ed attività turistiche e culturali.
Nel 2013 continuerà l’impegno del VIS nella promozione sia del CAS che del Museo.
3. Progetto di sostegno alla Scuola Tecnica Salesiana di Betlemme
Il 2012 ha visto riaprirsi la collaborazione tra VIS e Scuola Tecnica Salesiana di Betlemme, attraverso l’implementazione
di un progetto finanziato dalla Cooperazione Italiana finalizzato all’aggiornamento degli insegnanti di materie tecniche,
all’adeguamento tecnologico delle strutture dei laboratori, all’avvio di attività per il collocamento lavorativo degli ex
studenti e a promuovere interscambi con la scuola tecnica del Cairo. Beneficiari del progetto nel 2012 sono stati:
30 insegnanti, 85 allievi della scuola e 175 dei corsi di specializzazione, 85 ex-studenti beneficiari delle attività di
avviamento al lavoro.
Il progetto proseguirà fino alla prima metà del 2013, periodo in cui sono in programma nuove attività di formazione per
i docenti e una visita-studio del personale docente e tecnico di Betlemme al Cairo.
4. Progetti di Formazione superiore presso l’Università di Betlemme
La presenza del VIS presso l’Università di Betlemme ha visto compiersi nel 2012 l’ottavo anno di collaborazione per
il MICAD – Master in International Cooperation and Development. Quest’anno il VIS si è limitato alla supervisione
generale e a monitorare l’avvenuto trasferimento allo staff locale dei compiti tradizionalmente assegnati agli espatriati,
constatando la buona riuscita del progetto e la sua sostenibilità a lungo termine. I partecipanti al MICAD sono stati 78
studenti, oltre 30 insegnanti locali ed internazionali ed uno staff dedicato di 4 persone. Le attività del MICAD andranno
regolarmente avanti anche nel 2013.
Contemporaneamente il VIS, nell’ambito di un progetto finanziato della Conferenza Episcopale Italiana, si è occupato
dell’avvio, sempre presso l’Università di Betlemme, del nuovo Master in Governance of the Public Administration
Sector, che è ancora in attesa dell’approvazione da parte del ministero palestinese competente. L’avvio del master,
110 | BILANCIO SOCIALE
previsto nei prossimi mesi, conferma l’impegno del VIS nel settore dell’alta formazione in Palestina, con un’attenzione
alle necessità specifiche: in questo caso la formazione di una classe dirigenziale tecnica e competente nell’ottica di una
possibilità futura per i Palestinesi di autogovernarsi.
Voci dal campo
Basma, insegnante di ceramica del Centro Artistico:
“Lavorare in questo centro mi fa sentire protetta, come in una famiglia. Non cambierei questo lavoro per
niente al mondo: faccio quello che mi piace in un ambiente che mi piace.”
Siria
Avvio attività VIS nel paese
Riconoscimento governativo
Interventi di emergenza: 1
2011
Dati di sintesi
Oneri sostenuti
Azioni di emergenza e sostegno a favore
delle minoranze cristiane rifugiate in
Siria - Emergenza conflitto in Siria
67.503 Finanziatori
CEI
Il VIS ha iniziato a lavorare in Siria nel 2011 - prima che scoppiasse il conflitto ancora in corso - per sostenere con i
Salesiani locali i profughi iracheni che erano fuggiti dal loro Paese e avevano trovato rifugio nell’area di Damasco. Da
quando, con l’inizio del conflitto, la situazione è diventata drammatica nella stessa Siria, le attività di supporto del
VIS e dei Salesiani si sono estese anche alle persone/famiglie siriane colpite in vario modo dal conflitto, e non solo
a Damasco, ma anche ad Aleppo e Kafroun, ovvero in tutte e tre le aree del Paese dove i Salesiani gestiscono delle
strutture educative e di accoglienza.
In questi ultimi 12 mesi abbiamo sostenuto i Salesiani siriani nella realizzazione di molte attività. In particolare, abbiamo
supportato circa 300 famiglie di sfollati (100 a Damasco, 150 ad Aleppo e 50 a Kafroun): è stato possibile realizzare
diverse attività didattiche (accompagnamento e recupero scolastico, corsi di arabo, scienze, inglese, musica, arte),
attività ludiche e sportive per ragazzi e giovani presso le tre strutture salesiane. Sono stati acquistati generi alimentari,
gas, generatori elettrici, materiali per le pulizie e altri generi di prima necessità. Cercheremo di sostenere tali attività
anche nel 2013, nella speranza che la situazione locale, comunque, migliori.
Dall’inizio del conflitto in Siria (marzo 2011), si sono registrati oltre 60.000 morti, centinaia di migliaia di feriti e circa
un milione e mezzo tra sfollati e rifugiati14. La maggior parte di loro ha cercato rifugio nelle città di Damasco e Aleppo e
nelle zone montuose intorno a Homs e Hama, aree in cui hanno avuto inizio gli scontri. Gli sfollati sono spesso accolti
in scuole e strutture pubbliche.
Nelle città è diventato difficile reperire i beni di prima necessità: carburante, elettricità, acqua, pane, gas – per citare
i più importanti - e a ciò si deve aggiungere la mancanza di sicurezza dovuta al dilagare degli scontri. La situazione
economica generale peggiora continuamente a causa della chiusura delle fabbriche e delle attività economiche e
lavorative in genere, con un conseguente aumento dei tassi di disoccupazione. Il desiderio di emigrare è molto diffuso
tra la popolazione, ma per tanti motivi – non ultimo quello economico - la fuga non è sempre possibile.
Per le migliaia di famiglie sfollate all’interno della Siria la situazione è drammatica, molti hanno urgente bisogno di cure
mediche e generi alimentari, ma gli aiuti umanitari che arrivano nel Paese sono scarsi e hanno forte difficoltà a essere
distribuiti.
Dalle parole di don Munir (Ispettore Salesiano del Medio Oriente) che visita costantemente le tre opere salesiane del
suo Paese - Damasco, Aleppo e Kafroun – abbiamo conferma del clima di terrore, tristezza e insicurezza che si respira a
Damasco, dove è ormai difficile muoversi per le strade senza avere il timore di essere colpiti. Ciò nonostante il centro
14
UN Human Rights Office aggiornati al 2 gennaio 2013)
BILANCIO SOCIALE | 111
salesiano di Damasco è diventato, secondo le parole di don Munir, “un’oasi di pace, condivisione e accoglienza, sempre
più prezioso per i giovani della zona. Tutti i confratelli mi hanno confermato la loro ferma volontà di rimanere in Siria
e di servire i giovani. Abbiamo rilanciato le visite nelle case delle famiglie dei bambini e dei ragazzi più giovani che non
si recano al Centro per paura dei pericoli che incontrano lungo il cammino, cercando di sostenerli sia a livello spirituale
che morale e materiale”.
La casa di Kafroun, che in genere viene aperta solo in estate per le attività estive dei gruppi giovanili, è rimasta aperta
anche nei mesi successivi per accogliere gli sfollati provenienti dall’area di Aleppo. Ci racconta sempre don Munir: “La
casa sta anche portando avanti attività educative e ricreative con i giovani sfollati provenienti dalla città di Homs, la più
colpita dagli scontri. La vita comune degli sfollati e della famiglia salesiana è organizzata secondo uno stile familiare
basato su un programma preciso che coordina i momenti di vita comune, quali i pasti, il lavoro e la preghiera. Gli ospiti
sono impegnati nei lavori della casa, quali la manutenzione, la cura dell’orto, la cucina e la lavanderia, e nel lavoro
pastorale con gli altri sfollati e con i ragazzi della zona.”
Anche la casa di Aleppo rappresenta un punto di riferimento per i giovani e per le loro famiglie, che non solo ricevono
aiuti (alimenti, medicine, soldi per acquisti e affitti) ma hanno anche la possibilità di trascorrervi le ore pomeridiane e
serali, organizzate in attività sociali, ludiche e ricreative, di supporto psicologico e condivisione.
Il lavoro svolto dai Salesiani e dai loro collaboratori rappresenta un dono prezioso per le famiglie siriane. Visto il
perdurare del conflitto e il peggioramento delle condizioni della popolazione, il VIS sta cercando di raccogliere ancora
fondi per portare avanti le attività anche nel corso del 2013. Vorremmo, in particolare, continuare a sostenere i
Salesiani nell’assistere le famiglie di sfollati nella ricerca di alloggi sicuri, nell’approvvigionamento di beni alimentari,
di medicine e di altri generi di prima necessità.
112 | BILANCIO SOCIALE
BILANCIO SOCIALE | 113
EUROPA
114 | BILANCIO SOCIALE
BILANCIO SOCIALE | 115
Albania
- guide ambientali: formazione di 24 giovani;
- ristrutturazione e formazione per l’apertura di strutture turistiche: 11 famiglie.
Avvio attività VIS nel paese
Riconoscimento governativo
Progetti di sviluppo: 3
Nord Albania: Progetto di Sviluppo
Rurale Integrato nei Comuni di
Kelmend e Shkrel
Nord Albania: Progetto di Sviluppo
Rurale Integrato
Sostegno allo sviluppo del Comune di
Kelmend
Progetti SAD: 1
Sostegno a Breglumasi, Tirana - Asilo e
Centro Diurno
Gemellaggi: 3
1994
2001
Dati di sintesi
Oneri sostenuti
Finanziatori
447.753
DGCS-MAE
19.645
CEI
55.020
Donatori privati
16.11517
Istituto comprensivo “Calderini Tuccimei”, succursale Piero della
Francesca” di Roma - Shkolla Jopublike “Cor Jesu” di Scutari
2° circolo didattico “San Francesco d’Assisi” di Santeramo in Colle
(BA) - Shkolla Jopublike “Cor Jesu” di Scutari
Istituto Comprensivo “Amedeo di Savoia Aosta” Secondaria di I
grado - Partanna (TP) - Shkolla “Nike Mernakaj” di Tamara
Volontari espatriati: 3
Attività comunitarie:
− settore infrastrutturale: costruzione del ponte pedonale a Gropa e Selce (19 famiglie beneficiarie),
dell’acquedotto di Kalca (13 famiglie) e dei bagni pubblici di Qaf-Perdoleci, ristrutturazione del ponte di Pojate
(24 famiglie) e della Chiesa di Shkrel (4000 abitanti), contributo per la ricostruzione della strada di Lepushe (63
famiglie) e per la costruzione dell’acquedotto di Razma (1.000 abitanti);
− settore socio-educativo: attivazione del servizio di Scuolabus per i villaggi di Vrith (50 alunni) e di GrabomKozhnje-Selce (109 alunni), recinzione della Scuola di Boga (38 alunni) e realizzazione del campo di calcio a
Vermosh (150 ragazzi e giovani);
− settore agricolo: sostegno per la produzione di patate (90 famiglie), contributo per la costruzione di un
caseificio per l’Associazione Produttori di Reç (80 soci e 120 allevatori);
− settore dei servizi: avvio di un sistema di gestione dei Rifiuti Solidi Urbani nel Comune di Kelmend (800
famiglie); marketing territoriale e miglioramento dei servizi per lo sviluppo del turismo per i due comuni di
Kelmend e Shkrel.
Attività ambientali:
• giornate ecologiche ed esperienze estive di educazione ambientale: 160 ragazzi;
• 12 incontri di animazione socio-ambientale: 70 adolescenti;
• attività pratiche-formative sul campo: 230 alunni e 30 docenti della Scuola Forestale “Kol Margjini” di Scutari;
• Comune di Kelmend: Redazione del Piano di Gestione Ambientale.
Il VIS è presente in Albania dal 1994. L’impegno iniziale fu rivolto verso i giovani con la costruzione del Centro di
Formazione Professionale (CFP) Don Bosco di Tirana e verso le famiglie dei quartieri informali della capitale. I profondi
mutamenti conseguenti alla transizione, hanno indotto il VIS ad individuare nuove priorità e dal 2009 opera nel Nord
Albania in villaggi montani isolati, in collaborazione con la Caritas ed altre organizzazioni locali.
Il 2012 è coinciso per buona parte con la 3a annualità del progetto di “Sviluppo rurale integrato nei comuni di Kelmend
e di Shkrel nel Nord Albania”, finanziato dal Ministero degli Affaro Esteri e dalla Conferenza Episcopale Italiana.
L’obiettivo del progetto è stato il miglioramento della qualità di vita degli abitanti dei due comuni montani, ove l’alta
disoccupazione ed attività agricole e zootecniche quasi unicamente di sussistenza inducono i giovani ad emigrare.
Le attività hanno implicato un sostegno all’economia locale, attraverso una linea di credito agevolato e un servizio di
assistenza tecnica per attività imprenditoriali (in particolare per l’agricoltura ed il turismo), l’attuazione di interventi
comunitari partecipati, la prosecuzione delle iniziative di formazione ed il sostegno alla vita associativa.
A dicembre 2012 è iniziata la valutazione esterna del progetto, incarico affidato ad un professionista albanese con varie
esperienze di valutazione per conto di Organizzazioni Internazionali.
Attraverso il SaD il VIS ha continuato a sostenere la Scuola Materna “Fiori della Vita” ed il Centro Diurno per il recupero
scolastico dei bambini rom, servizi gestiti dalle Suore Domenicane a Breglumasi, Tirana.
I beneficiari nel 2012 sono stati:
Attività generatrici di reddito:
- microcredito: 65 famiglie;
- assistenza tecnica agraria e veterinaria: 38 famiglie;
- info-point turistici: formazione di 5 addette;
116 | BILANCIO SOCIALE
BILANCIO SOCIALE | 117
Attività di Promozione e sostegno dell’Associazionismo Locale:
• Sostegno alle associazioni locali promotrici delle feste tradizionali: “Logu i Bjeshkeve”, festa di Reç, festa “Hënë
e Plot”;
• Partecipazione a Terra Madre Balcani a Sofia, Terra Madre e Salone del Gusto 2012 a Torino, Terra Madre Day
a Scutari ed alla Fiera Internazionale del Turismo di Berlino;
• Corsi di cucina e taglio e cucito: 30 donne;
• Corso di matematica: 12 alunni;
• Corsi di igiene familiare: 18 famiglie;
• Pulizia, tracciamento e mappatura GIS di 23 sentieri montani e preparazione della segnaletica per il trekking;
• Corso di guide ambientali: 36 giovani;
• Corsi di lingua inglese: 70 alunni.
Innovativa è la metodologia partecipativa, trasversale a tutte le attività. Particolare importanza rivestono le iniziative
comunitarie, progetti basati sulla valutazione che le comunità locali fanno dei propri bisogni e priorità, successivamente
valutate ed approvate da un Comitato di Gestione locale. Condizione indispensabile è la partecipazione della comunità
con un contributo non inferiore al 20% del valore dell’iniziativa.
Innovativo inoltre è l’approccio multisettoriale, caratteristico degli interventi in ambito rurale. Grande speranza,
soprattutto per i giovani, offrono le iniziative di promozione del turismo montano. Altro aspetto innovativo consolidato
nel 2012 riguarda la creazione di una fitta rete di collaborazione intersettoriali con Associazioni e Organizzazioni locali
e internazionali, soprattutto nell’ambito della valorizzazione del territorio, che ha permesso all’Albania di entrare nel
circuito Slow Food.
Tra i punti di forza possiamo certamente annoverare la diretta partecipazione ai vari livelli decisionali ed esecutivi, sia
degli abitanti dei villaggi che delle Autorità Locali, diventata una prassi consuetudinaria.
La debolezza più manifesta riguarda l’impossibilità di incidere sul patrimonio forestale, in quanto il passaggio della
proprietà demaniale dallo Stato ai Comuni stenta a diventare effettivo.
La dislocazione, infine, delle sedi operative del VIS su un territorio molto vasto si rileva come la maggiore difficoltà nel
coordinamento degli interventi.
Per quanto riguarda la programmazione del 2013, il VIS continuerà a impegnarsi nelle aree di intervento del Nord
Albania cercando di dare ulteriore supporto alle famiglie e ai giovani, per migliorare le condizioni di vita ed offrire un
futuro più dignitoso agli abitanti di una delle zone più marginali del Paese. Grazie alla rete di relazioni createsi negli
ultimi tre anni, gli interventi si focalizzeranno su attività mirate, data la minor dotazione finanziaria per il 2013.
Voci dal campo
Stela Hysaj, giovane addetta all’Info Point Turistico di Tamara:
“Con il progetto ho cambiato idea: pensavo che questo posto non avesse nulla di bello, ma ora vedo rare
ricchezze che prima pensavo avessero poco valore”.
Bosnia Erzegovina
Avvio attività VIS nel paese
2006
Riconoscimento governativo
2009
Progetti di sviluppo: 118
Giovani per i Giovani: Azioni di
promozione sociale e di sviluppo
per giovani e adolescenti in Bosnia
Erzegovina
118 | BILANCIO SOCIALE
Dati di sintesi
Oneri sostenuti
Finanziatori
74.545
DGCS-MAE
BILANCIO SOCIALE | 119
Italia
Educazione e formazione allo Sviluppo
LE CAMPAGNE
Nel 2012 sono state promosse principalmente tre campagne di sensibilizzazione ed educazione:
-
la campagna sulla biodiversità, partendo dall’esperienza del VIS nel settore attraverso i progetti in Ecuador
e Perù. Biodiversità intesa come tutela delle varietà e della ricchezza della natura, valorizzazione dei prodotti della
foresta amazzonica, difesa dei diritti delle minoranze etniche;
-
la campagna Cremisan, in Terra Santa, volta a sostenere lo sviluppo della Cantina Cremisan e a far riflettere
sulla difficile questione israelo-palestinese;
-
La campagna “L’Acqua è Vita”, per sostenere le azioni svolte in Etiopia, attraverso attività di sensibilizzazione
ed educazione per un uso consapevole di questo prezioso bene comune dell’Umanità.
Campagna “BIODIVERSITÀ”
Finalizzata a sostenere i progetti in Ecuador e Perù volti alla valorizzazione dei prodotti della Foresta Amazzonica e alla
difesa dei diritti delle minoranze etniche, la campagna è proseguita nel 2012 attraverso la realizzazione della tappa
milanese della Mostra “Il senso della Biodiversità: viaggio nella Foresta Amazzonica”, progetto cofinanziato nel 2011
dal Ministero degli Affari Esteri.
La tappa, cofinanziata dalla Fondazione Cariplo, si è svolta tra il 15 e il 30 Marzo 2012 presso il museo della Besana di
Milano.
Per approfondimenti si veda la sezione dedicata alla Campagna nel nostro sito: http://www.volint.it/vis/campagna_
biodiversita
Più che di una mostra tradizionale si tratta di un percorso sensoriale-cognitivo che conduce a vivere e sperimentare la
bellezza della Foresta Amazzonica, riproducendone suoni, colori, odori, situazioni e stili di vita dei popoli che ci abitano.
Il viaggio attraverso le diverse sale e le varie tematiche permette di conoscere l’importanza della Biodiversità come
fattore di sviluppo umano per tutti gli uomini e mostra come le popolazioni di Ecuador e Perù possano valorizzare le
risorse della foresta per il loro sviluppo attraverso la trasformazione e l’immissione dei prodotti nel mercato interno e
in quello internazionale del commercio equo e solidale.
Campagna “TERRITORI DIVINI”
La campagna si prefigge di sostenere lo sviluppo della Cantina di Cremisan, in Terra Santa, gestita dai Salesiani da oltre
100 anni, attraverso la riqualificazione delle aree vitivinicole, la ristrutturazione della cantina, la formazione di tecnici
locali, l’impianto di nuovi vitigni, il miglioramento della qualità del vino. Ciò anche come occasione per far riflettere
sulla difficile situazione israelo-palestinese e sulle violazioni dei diritti che i palestinesi subiscono, soprattutto a causa
del muro.
Nel corso del 2012 sono stati organizzati i seguenti eventi:
•
nel mese di marzo il VIS ha partecipato all’evento eno-gastronomico Gusto in Scena, svoltosi a Venezia e
organizzato da Marcello Coronini;
•
nel mese di aprile il VIS ha partecipato al Vinitaly di Verona, la più grande manifestazione sui vini a livello
Europeo, facendo degustare i nuovi vini;
•
nel mese di maggio è stata organizzata, con il comitato VIS Sardegna, una serata a Cagliari di degustazione e
sensibilizzazione cofinanziata dalla Regione Sardegna;
•
nel mese di giugno si è svolta la sesta edizione dell’evento eno-solidale “Territori diVini” presso il chiosco di San
Tarcisio nel parco delle Catacombe di San Callisto, con la partecipazione di circa 250 persone;
•
tra ottobre e dicembre sono state organizzate delle serate di degustazione in collaborazione con l’AIS di Roma,
l’Associazione Italiana Sommelier, per far conoscere il nuovo vino di Cremisan e sensibilizzare i partecipanti al progetto;
•
nel mese di Ottobre il VIS ha partecipato a “Terra Madre” e al Salone del Gusto a Torino, organizzato da Slow
Food, dove ha potuto presentare i vini di Cremisan, il progetto e curare un seminario sul tema del diritto al cibo
adeguato;
•
nel mese di dicembre è stato organizzata la settima edizione dell’evento eno-solidale “Territori diVini”, presso
la Sala San Tarcisio del Parco delle Catacombe di San Callisto, con la partecipazione di circa 200 persone.
Si vedano le foto di tutti gli eventi organizzati: http://www.volint.it/vis/gellerie-eventi.
120 | BILANCIO SOCIALE
Campagna “L’Acqua è vita”
La campagna prende spunto dalle attività svolte dal VIS in Etiopia, in particolare nella Somaly Region dove, non
essendoci fonti d’acqua nei pressi di gran parte dei villaggi, sono necessarie distribuzioni attraverso camion cisterna
che costringono le donne a percorrere a piedi ogni giorno vari chilometri per rifornirsi con taniche d’acqua. Inoltre la
siccità persistente ed i cambiamenti climatici in corso hanno prosciugato i pozzi scavati a poca profondità e rendono
impossibile trovare falde acquifere a meno di 15 metri. La costruzione di pozzi profondi diviene quindi indispensabile.
Per far conoscere questa realtà e soprattutto per diffondere una nuova cultura dell’uso dell’acqua, bene comune
dell’umanità, il VIS sta diffondendo una campagna attraverso vari strumenti didattici: un kit composto da un DVD
sui numeri dell’acqua, il consumo e il risparmio e un dossier di approfondimento per il mondo della scuola. Inoltre,
attraverso un cofinanziamento della Provincia di Roma, sono state svolte nel mese di giugno e di luglio due giornate di
sensibilizzazione presso il Borgo Ragazzi Don Bosco di Roma, alla presenza di centinaia di persone e ragazzi.
Corso di educazione alla mondialità e al volontariato
internazionale
A gennaio 2012 è ripreso presso la sede di Via Marsala a Roma, ospite della Casa Ispettoriale Salesiana dell’Italia
Centrale, il “Corso di formazione alla mondialità e al Volontariato Internazionale”, organizzato dall’Ispettoria Salesiana
dell’Italia Centrale in collaborazione con il VIS.
Anche quest’anno sono stati proposti due momenti formativi quindicinali: il sabato pomeriggio 16.00-18.30 e il lunedì
sera 20.30-22.30.
Questi gli incontri del Sabato:
SABATO 14 GENNAIO 2012, ore 16:00 – 18:30
Workshop: “EXIT: fondamenti dell’intercultura”
SABATO 28 GENNAIO
Letteratura migrante
Relatore:Blessing Sunday Osuchukwu, poeta e scrittore
SABATO 11 FEBBRAIO
La salute in cerca di casa - L’esperienza di MEDU – Medici per i diritti umani
SABATO 25 FEBBRAIO
Sotto lo stesso cielo. Incontro con la comunità cinese a Roma
SABATO 10 MARZO
Melting pot: il tesoro che bolle in pentola - Caccia al tesoro nel quartiere Esquilino, laboratorio di cucina multietnica e
cena insieme
Questi gli incontri del Lunedì:
LUNEDI’ 30 GENNAIO 2012
Quale protezione per i rifugiati in Italia? I diritti sociali.
Relatore: Berardino Guarino, Direttore Progetti “Centro Astalli”.
LUNEDI’ 20 FEBBRAIO 2012
Cosa vuol dire essere un immigrato in Italia. L’esperienza di “Giornalisti Contro il Razzismo”
Relatore: Lorenzo Guadagnucci, giornalista e co-fondatore della rete “Giornalisti contro il Razzismo”
LUNEDI’ 5 MARZO 2012
Immigrazione-Lavoro-Rimesse: il trinomio dell’ economia del III° millennio in Italia
Relatore: Marco Zupi, vicepresidente del CeSPI (Centro Studi di politica Internazionale) e Professore Associato di
Economia politica internazionale all’Università Statale di Roskilde in Danimarca.
LUNEDI’ 19 MARZO 2012
L’immigrato nella mia città. Storie di vita e di missione
Relatore: l’esperienza delle Missionarie di Cristo Risorto
Da ottobre a dicembre il tema trattato è stato i Diritti Umani. Questi gli incontri:
Sabato 13 ottobre
Diritti umani, di cosa parliamo? (Debora Sanguinato – Settore Diritti Umani VIS)
Sabato 27 ottobre
Diritti umani: Dio cosa ne pensa? (Mercedes Guaita – Ufficio Animazione Missionaria Italia Centrale VIS)
Sabato 10 novembre
Discriminazione di genere: roba da terzo mondo? Riflessione a partire dalla Convenzione ONU sull’eliminazione della
discriminazione nei confronti delle donne. (Anna Maria Donnarumma - PRODOCS)
Sabato 24 novembre
Diritti umani: una prospettiva antropologica (Don Flaviano D’Ercoli – Responsabile Animazione
BILANCIO SOCIALE | 121
Missionaria Italia Centrale)
Sabato 15 dicembre
Crisi finanziaria e dignità umana. Etica come priorità della politica e della finanza. Riflessione a partire dalla
Convenzione ONU sui diritti economici, sociali e culturali (Suor Alessandra Smerilli – Pontificia Facoltà di Scienze
dell’Educazione Auxilium)
Questi gli incontri del Lunedì:
Lunedì 8 ottobre
Genesi ed evoluzione dei diritti umani (Debora Sanguinato – Settore Diritti Umani VIS)
Lunedì 22 ottobre
Diritti umani: una prospettiva antropologica (Don Flaviano D’Ercoli – Responsabile Animazione
Missionaria Italia Centrale)
Lunedì 5 novembre
Diritto al lavoro e condizione giovanile in Italia (On. Savino Pezzotta, Presidente CIR – Consiglio
Italiano per i Rifugiati)
Lunedì 19 novembre
Tortura e pena di morte oggi. Riflessione a partire dalla Convenzione ONU contro la tortura (Carlotta Sami, Direttrice
Amnesty International Italia)
Lunedì 3 dicembre
Nuovi media e diritti umani (Gianmarco Schiesaro, Formazione On line VIS)
Lunedì 17 dicembre
Viaggio alla ricerca dei diritti dell’infanzia. Riflessione a partire dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia (Alberto
Atzori, UNICEF Italia)
Esperienza estiva
A chi frequenta con costanza la Scuola di Mondialità nel periodo estivo viene offerta la possibilità di proseguire la
propria formazione in alcuni dei Paesi in via di Sviluppo dove i Salesiani e il VIS operano, condividendo in gruppo e
con semplicità per un mese la vita quotidiana delle popolazioni locali. Questa “esperienza estiva” non è un viaggio
turistico: la motivazione profonda che spinge i partecipanti è la volontà di vivere un’esperienza di servizio e di confronto
che conduce a un serio esame dell’impostazione della propria vita e rende cittadini più consapevoli, operatori di
cambiamento sociale e/o politico.
Nei mesi di luglio/agosto 2012 hanno partecipato complessivamente all’esperienza estiva 195 persone, per la maggior
parte giovani e alla prima esperienza in terra di missione, partiti da tutta Italia con l’accompagnamento di 35 tra
Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice. In particolare i Salesiani dell’Ispettoria Centrale (comprendente Liguria, Toscana,
Lazio, Abruzzo, Marche, Umbria, Molise, Sardegna) e il VIS hanno formato ed inviato 18 giovani con destinazione
Etiopia e Venezuela, questi ultimi per la prima volta accompagnati, oltre che da un Salesiano, anche da due Missionarie
di Cristo Risorto.
Le destinazioni delle altre Ispettorie salesiane sono state: Albania, Lituania, Moldavia, Romania, Brasile, Angola,
Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, Benin, Burundi, Ghana, Madagascar, Sierra Leone. Prima della partenza
ogni giovane ha ricevuto un crocifisso missionario ad indicare lo spirito della sua visita e della sua presenza.
Corsi online
Il VIS opera in Italia nel settore delle nuove tecnologie con il Centro di Formazione per lo Sviluppo Umano (VIS online),
una realtà nata nel 2000 con l’obiettivo di diffondere una maggiore sensibilità e professionalità nell’ambito della
cooperazione e dell’educazione allo sviluppo. Lo strumento utilizzato è quello della formazione online: ai corsi è
possibile accedere tramite una piattaforma internet, che offre funzioni analoghe a quelle di una classe virtuale.
www.volint.it/scuola
Numerosi sono, in tutto il mondo, gli studenti che hanno potuto beneficiare dei corsi online del VIS, accedendo a una
formazione che, per le difficoltà di lavoro, di spostamento o legate al territorio, non avrebbero altrimenti potuto acquisire:
tra di loro molti volontari del VIS, che hanno potuto affiancare alla loro competenza sul campo una preparazione
teorica sui fondamenti etici, politici, economici e antropologici dello sviluppo. In Italia un buon numero di educatori,
docenti o semplici studenti hanno potuto essere sensibilizzati alle tematiche care all’organismo, che ha potuto così
allargare la propria rete di simpatizzanti e collaboratori. In altri paesi del mondo, quelli in cui il VIS ha condotto progetti
di sviluppo, si sono potute organizzare esperienze formative destinate ai docenti dei centri professionali salesiani, che
hanno così conosciuto nuovi strumenti educativi e innovato profondamente la loro didattica, rendendola più efficace
e rispondente alle sfide attuali.
122 | BILANCIO SOCIALE
Iscritti
sessione 1
Corso Online
Iscritti
sessione 2
Totale 2012
26
13
39
26
19
45
Area Cooperazione
Cooperazione allo Sviluppo
Progettare lo Sviluppo
Emergenze Umanitarie
Partecipazione e Gest. Conflitti
Assistenza Umanitaria e Processi di Pace La dimensione di genere
14
14
9
9
16
16
Area Diritti Umani
Diritti Umani e Sviluppo
Educare ai Diritti Umani
13
13
12
12
7
7
20
20
3
3
22
22
Area Economica
Economia, Politiche e Sviluppo Umano
Microfinanza
Finanza per lo Sviluppo
Economia Etica e Solidale
Area Interculturale
Intercultura
Nuovi Media e Divari Digitali
Turismo Responsabile
Totale iscritti
8
6
10
10
14
14
84
148
232
Oggi il Centro di Formazione del VIS, pur offrendo corsi con continuità durante l’anno, tende a raggruppare i corsi in
due sessioni formative (una in primavera e una in autunno): le materie spaziano dalla cooperazione alla progettazione;
dall’economia dello sviluppo all’economia solidale; dall’intercultura al volontariato internazionale; dai diritti umani
alla comunicazione sostenibile; dalle migrazioni internazionali alla microfinanza. VIS online si dedica a una continua
revisione del materiale di corso disponibile, in vista dell’aggiornamento e del riadattamento per diverse tipologie
di utenti: una continua opera di sperimentazione, legata anche a collaborazioni con università e con il Ministero
dell’Istruzione, consente di implementare metodologie didattiche sempre più adeguate.
La formazione online consente agli studenti di seguire i corsi in qualsiasi luogo (è sufficiente l’accesso a internet) e in
BILANCIO SOCIALE | 123
qualsiasi momento (nei limiti delle scadenze temporali fissate dal docente) utilizzando lo strumento informatico. Gli
studenti possono beneficiare del tutoring costante di un esperto della materia, godere di tutti i vantaggi di una classe
tradizionale, cioè apprendere contenuti, dialogare con tutor e docenti, discutere / collaborare fra loro, senza, tuttavia,
l’obbligo di essere presenti nello stesso momento e nello stesso luogo, come avverrebbe in una classe reale.
La comunicazione si articola in una varietà di modalità, dalla posta elettronica ai newsgroup, dalla chat alla videochat.
La stima orientativa dell’impegno richiesto da ciascun corso è di circa 10 ore settimanali.
Il 2012 è stato caratterizzato da un leggero calo nelle iscrizioni ai corsi (da 265 a 232 iscritti) e da una riduzione delle
risorse umane al servizio del settore: tali fenomeni hanno imposto un ripensamento dell’attività complessiva del
settore, all’insegna della razionalizzazione delle risorse e di una maggiore efficienza nel loro impiego. La conclusione
del passaggio, iniziato due anni prima, alla nuova piattaforma didattica Moodle ha consentito di distribuire a tutto lo
staff didattico (tutor e docenti) compiti e responsabilità prima affidate al solo coordinamento didattico; il passaggio alla
Segreteria Generale Organizzativa delle mansioni relative al processo di iscrizione dei corsisti, pur richiedendo un lavoro
di formazione e follow-up piuttosto intenso, ha consentito di redistribuire il carico di lavoro del settore, spostandolo
dalla gestione diretta del front office alla programmazione didattica. L’utilizzo della modalità in videoconferenza è
stato limitato ad alcuni appuntamenti che hanno coinvolto tutti i corsisti, mentre si è proseguito nel cammino
dell’arricchimento dell’interattività e della multimedialità dell’offerta formativa.
Complessivamente la qualità della formazione VIS, così come risulta dalle valutazioni espresse nei questionari di
gradimento, non ha sostanzialmente risentito dei cambiamenti operati durante la transizione. Un’indagine condotta in
primavera in stretto contatto con l’ufficio comunicazione ha posto in evidenza la necessità imprescindibile di operare
una strategia efficace di promozione dei corsi online, che mantenga il VIS all’altezza delle sfide formative e capace
di competere sul mercato della formazione del terzo settore. Nel corso del 2012 sono stati realizzati un video di
presentazione dei corsi online e una brochure informativa delle attività del Centro di Formazione. Buoni passi in avanti
sono stati ottenuti sul fronte della promozione web 2.0, grazie a promozioni mirate in ambiente Facebook.
Dal punto di vista della varietà dell’offerta formativa del VIS, si segnala un catalogo corsi che comprende ormai una
ventina di titoli periodicamente erogati. Nel corso del 2012 è stato proposto con successo un nuovo corso online sul
tema del Turismo Responsabile e, nel frattempo, si è proceduto a una totale revisione del corso online in Microfinanza,
da concludersi nel 2013. Sono state altresì esplorate le possibilità di proporre, nel 2013, due nuovi corsi online,
rispettivamente sulla Progettazione Europea e sul Fund Raising, oltre a un corso online totalmente rinnovato sul Diritto
dell’Immigrazione. Nell’ambito più strettamente salesiano e più in generale cattolico, è stata ribadita la necessità di
formazione su Missionologia e Dottrina Sociale della Chiesa.
Formazione specialistica
La formazione specialistica promossa dal VIS si colloca nel contesto più ampio dell’apprendimento permanente (lifelong
learning). Il settore privilegiato è quello della formazione superiore, ovvero di livello universitario.
A Marzo del 2012 si è concluso il quattordicesimo Master in Cooperazione Internazionale allo Sviluppo, proposto
dall’Istituto Universitario di Studi Superiori (IUSS) di Pavia e dall’Università di Pavia, insieme alle tre organizzazioni non
governative CISP, COOPI e VIS, con il sostegno del Ministero Affari Esteri e del Ministero dell’Istruzione, Università e
Ricerca. Parimenti è in pieno svolgimento il tredicesimo ed a novembre si è inaugurato il quattordicesimo.
Inoltre, dopo la costituzione del Consorzio permanente per la Formazione Superiore in Cooperazione allo Sviluppo,
fra le ONG VIS, CISP e COOPI, il VIS, capofila del consorzio, ha contribuito alla promozione della formazione superiore
nei temi predetti, in particolare all’interno della rete internazionale di Master in Cooperazione allo Sviluppo, che
attualmente annovera tre poli continentali, uno in Europa, a Pavia, uno in Medio Oriente, a Betlemme, ed uno in
America Latina, a Cartagena, e che già ha avviato la costituzione di un quarto polo in Africa, a Nairobi.
Il VIS collabora inoltre alla didattica nel Master dell’Università degli Studi di Roma Tre. Infatti prosegue positivamente,
nel senso del rafforzamento e dell’innovazione, il collegamento del Centro di Formazione con il mondo universitario, in
particolare con la partnership instaurata con l’Università di Roma Tre (Master in Educazione alla Pace). Tale esperienza
consente ai corsi online del VIS di ottenere 12 crediti formativi ufficialmente riconosciuti dall’Università.
Nel corso del 2012 è stata mantenuta la novità introdotta l’anno precedente, ossia una piattaforma didattica che
accompagni e sostenga il modulo di cooperazione allo sviluppo tenuto in modalità presenziale da docenti VIS. Un
passaggio alla modalità interamente online di tale modulo appare al momento prematura, dovendosi prima procedere
a stendere un accordo quadro di partnership tra il VIS e l’Università Roma Tre.
degli studenti di ambo le parti, arricchita, solitamente, dalla presenza di altri esterni interessati. Il seminario 2012 ha
avuto luogo il giorno 10 marzo e ha avuto come tema “Lavorare nella cooperazione: il punto sull’efficacia della aiuti”.
Degne di segnalazione, pur se consistenti allo stato in docenze di singoli esperti dell’organismo, sono anche le relazioni
operative con l’Università di Torino e con il Centro Internazionale di Formazione dell’Organizzazione Internazionale del
Lavoro nei Master in “International criminology” e “Management of Development”.
Attività nelle scuole
Attraverso la collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, quest’anno il VIS ha
lanciato sul territorio nazionale il Concorso “Ogni favola è un gioco” favole e racconti dal mondo per conoscere i diritti
dell’infanzia. Attraverso quindi la narrazione e l’uso della favola si vuole approfondire il tema dei diritti dell’infanzia e
dell’adolescenza nel mondo, partendo dalla situazione dei diritti negati in Pakistan, paese dove il VIS opera nel post
emergenza per lo sviluppo e la formazione dei giovani. Il progetto didattico che il VIS ha scelto di lanciare ha avuto
l’obiettivo di promuovere negli studenti l’acquisizione di maggiori competenze e conoscenze sul tema dell’infanzia e dei
diritti negati, favorendo dinamiche di riflessione e partecipazione sul tema dell’importanza della promozione e tutela
di questi diritti, con l’identificazione anche di possibili soluzioni.
Le tematiche suggeriste a studenti ed insegnanti hanno permesso la realizzazione di percorsi formativi in linea con le
indicazioni nazionali in tema di istruzione stabilite e diffuse dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
Le attività di formazione hanno previsto anche la partecipazione del VIS a Corsi di aggiornamento, tavole rotonde
e Convegni organizzati da istituzioni pubbliche e private all’interno di iniziative culturali promosse sia sul territorio
regionale che nazionale.
Gemellaggi
Nel corso del 2012 l’attivazione di nuovi gemellaggi ha coinvolto anche altri stati europei (un liceo in Romania con un
Liceo della Liberia) ed ha interessato altre strutture informali (una casa-famiglia italiana con un centro di accoglienza
per madri adolescenti nella Repubblica Dominicana).
L’uso, nel sito volint, di ambienti informatici creati appositamente per lo scambio di file tra coppie di scuole gemellate
contribuisce a dinamizzare le relazioni e ad aumentare la visibilità delle scuole impegnate nel gemellaggio, anche se
permangono problemi legati al digital divide nelle scuole di alcuni dei Paesi del Sud del mondo che hanno attivato
gemellaggi con scuole italiane. Prosegue l’intesa tra VIS ed ESADE per il sostegno ed il coordinamento in loco dei
gemellaggi presenti in Cameroun.
Continua la sinergia tra i Gemellaggi, i Progetti e le attività del VIS nel campo dell’Educazione allo Sviluppo che si è
concretizzata anche nel coinvolgimento di alcune scuole romane in laboratori sul diritto allo studio e sulla discriminazione
di genere.
Attualmente sono attivi 23 gemellaggi tra scuole del Sud e scuole del Nord del mondo.
STRUMENTI INFORMATIVI
Rivista “UN MONDO POSSIBILE”
Per diffondere una cultura della solidarietà, il VIS ha proseguito la pubblicazione della Rivista trimestrale “Un mondo
possibile”. Nel corso del 2012 sono stati pubblicati 4 numeri inviati a 18.000 indirizzi relativi alla nostra base associativa,
ai nostri sostenitori e donatori. Il tema monografico affrontato è stato il ruolo della cooperazione allo sviluppo nello
scenario mondiale attuale. Le altre rubriche sono state: Volontariato, progetti, diritti umani, vita associativa, recensioni,
reportage fotografico. La rivista “Un mondo possibile” non è più considerata uno strumento di raccolta fondi, ma un
mezzo di formazione e sensibilizzazione degli stakeholder del VIS.
Sito www.volint.it
Essendo il sito www.volint.it non un mero strumento promozionale della ONG, ma mezzo di formazione, informazione
e sensibilizzazione degli stakeholder del VIS si è provveduto, nel 2012, all’implementazione di alcune funzionalità al fine
di offrire, tramite il sito, una finestra in costante aggiornamento sulle attività del VIS e in particolar modo sui progetti
nel mondo. Per raggiungere questo obiettivo sono state implementate delle pagine dedicate di news su diverse schede
paese arricchite con foto e video del campo.
Risulta ormai istituzionalizzato (e con ottimi risultati) il seminario annuale in presenza organizzato presso l’Università di
Roma Tre, che vede il coinvolgimento dello staff didattico di VIS online e di quello del Master Edupace e la partecipazione
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Produzione di dépliant informativi e divulgativi
Anche nel 2012 è proseguito l’impegno dell’Organismo a diffondere e pubblicizzare le diverse attività attraverso la
produzione di materiale divulgativo ed informativo.
In particolare:
- una locandina per la distribuzione della rivista Un Mondo possibile nelle parrocchie;
- il pieghevole con mappa sulle Esperienza Estiva;
- un pannello con il disegno di Fabio Vettori per i 25 anni del VIS;
- dei roll up sui Corsi Online, sull’artigianato palestinese, sul Master di Pavia, sulla Campagna Cremisan;
- la locandina per il Convegno dedicato ai Corsi Online;
- la locandina Mostra Biodiversità sulla tappa di Milano;
- un pieghevole per la Campagna “L’Acqua è vita”;
- dei pannelli dedicati alla Campagna “L’Acqua è vita”;
- il dossier sull’acqua “Una goccia nell’acqua fa miracoli”;
- le cartoline “Un pozzo per Andrea” per presentazione video IED alla mostra S4C;
- la locandina per serata “Territori diVini” in Sardegna;
- la Brochure Cremisan aggiornata;
- dei pannelli con foto di Cremisan;
- la locandina per la VI edizione di “Territori diVini”;
- un pieghevole informativo per la presenza del VIS a Terra Madre;
- delle cartoline sui progetti VIS presentati a Terra Madre;
- dei pannelli descrittivi sui progetti VIS per allestimento stand a Terra Madre;
- il Dossier “Questione di genere, questione di diritti”;
- la locandina convegno “Questione di genere, questione di diritti”;
- uno spot per Radio sull’Emergenza RDCongo.
COMUNICAZIONE
Attività svolta nel 2012
Gli obiettivi perseguiti dal settore Comunicazione del VIS sono stati in linea con l’attività avviata a maggio del 2011 con
due focus in particolare: la valorizzazione del lavoro dei volontari internazionali e il miglioramento della visibilità del
VIS tra i mezzi di informazione.
Nel corso del 2012 è aumentato il coinvolgimento dei nostri volontari internazionali, riuscendo a pubblicare nel nostro
sito 64 notizie dal campo. I paesi con il maggior flusso di informazione sono stati la Repubblica Democratica del Congo
(protagonista della raccolta fondi dal 23 al 29 aprile 2012 e di una nuova emergenza umanitaria tra novembre e dicembre
2012), l’Angola e il Burundi. A Natale sia nella rivista sia nel sito è stato pubblicato uno speciale con testimonianze
dirette da tutti i volontari impegnati nei progetti del VIS nel mondo. Durante l’assemblea dei soci di novembre, inoltre,
si è svolta la serata “Punti di VISta: i protagonisti del Volontariato Internazionale” realizzando collegamenti con i
volontari di Haiti, della Repubblica Democratica del Congo, della Repubblica Dominciana, coinvolgendo anche padre
Mario Perez presente in sala e Padre Piero Gavioli, direttore del Centro Don Bosco Ngangi di Goma, in collegamento
dal Rwanda.
Nel corso del 2012 è proseguita la presentazione della pubblicazione realizzata insieme a RAI ERI e il Segretariato
Sociale Rai “INSIEME E CONTROMANO” con due appuntamenti in due prestigiose sedi: il primo l’11 maggio nello
spazio Rai del Salone del Libro di Torino con la partecipazione di Pietro Marcenaro, presidente della Commissione
Diritti Umani del Senato della Repubblica, e di Cristiano Gavarini, nostro volontario in Sudan, e il secondo, a settembre
2012, nella Sala Rossa di Palazzo Civico, alla presenza di Don Pascual Chavez Villanueva, Rettor Maggiore dei Salesiani
di Don Bosco, Piero Fassino, Sindaco di Torino, Giovanni Maria Ferraris, Presidente del Consiglio Comunale, Giovanna
Bonvini, volontaria VIS in Repubblica Democratica del Congo, e Paolo Inguaggiato, volontario in Sierra Leone. Speciali
compagni di viaggio di entrambi gli incontri Carlo Romeo, direttore del Segretariato Sociale della Rai, e il giornalista di
Famiglia Cristiana Alberto Chiara, moderatore dei dibattiti, insieme alla presidente del VIS Carola Carazzone e al Vice
Presidente Don Franco Fontana.
Nell’ottica di porre al centro della propria azione i volontari si è provveduto a una ridefinizione del modulo formativo
sulla comunicazione previsto prima della partenza per il Paese di destinazione. Il nuovo modulo ha una durata di
circa 2 ore e 30 minuti, prevede una parte di introduzione al concetto di comunicazione sociale, l’illustrazione dei
principali strumenti di comunicazione a disposizione dei volontari, l’atteggiamento e le procedure da seguire nel caso
di contatti con i mezzi di informazione. E’ stata inoltre introdotta una seconda parte a cura di Shoot4Change (S4C),
la rete internazionale dei fotografi del non profit, che mira a fornire ai volontari in partenza delle basilari nozioni di
fotografia sociale utili una volta giunti sul campo per arricchire la propria narrazione dei progetti. Nell’ambito della
partnership con S4C, il VIS per il secondo anno consecutivo ha patrocinato la mostra “Storie4Change”, il percorso
fotografico allestito dal 5 al 17 dicembre a Roma, a Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma, nel quale sono
stati inseriti anche alcuni scatti realizzati da Paolo Cardone nei progetti VIS in Repubblica Democratica del Congo e di
Margherita Mirabella sul VIS in Etiopia. A maggio 2012, invece, l’installazione 2011, patrocinata dal VIS, della prima
edizione della mostra “100click4Change” giunge per oltre un mese a Reggio Emilia.
Per migliorare la nostra visibilità nel corso dell’anno abbiamo deciso di sperimentare nuove modalità comunicative in
occasione di due eventi: il secondo anniversario del terremoto di Haiti (12 gennaio 2012) e la raccolta fondi “Dalla
Terra, La Vita” a favore dei progetti VIS in Repubblica Democratica del Congo (23/29 aprile 2012). Per entrambe le
attività è stato realizzato uno speciale online di approfondimento. Sono state, inoltre, organizzate delle missioni di
fotografi e operatori nei Paesi di riferimento. Davide Bozzalla, vincitore nel 2010 nella categoria Persone del Concorso
Fotografico National Geographic Italia, ha visitato insieme a Riccardo Giannotta, responsabile del settore progetti del
VIS, i nostri progetti sull’isola, realizzando un reportage fotografico e tre video di approfondimento. I fotografi di
Shoot4Change invece ci hanno accompagnato nel viaggio in Repubblica Democratica del Congo e in Etiopia, realizzando
due reportage fotografici e tre video di approfondimento sul progetto di sviluppo agricolo e educativo nei villaggi di
Shasha e Nyangoma.
Nel 2012 sono stati realizzati altri video sui seguenti temi: il volontariato internazionale, la presenza del VIS a Rio+20, la
formazione online del VIS, il progetto in Etiopia “un pozzo per Andrea”, il 5x1000, gli auguri di Natale con i videomessaggi
dal Perù, Angola, Bolivia e Haiti.
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Nel corso del 2012 il VIS ha stretto una partnership con l’Istituto Europeo del Design (IED) di Roma, grazie alla quale
gli studenti del Master in Cartoon Animation hanno realizzato il video di animazione per il progetto “Un pozzo per
Andrea”. Il video è stato presentato il 10 dicembre 2012, anniversario della dichiarazione dei diritti umani, in occasione
della mostra “Storie 4Change” alla presenza della presidente del VIS Carola Carazzone, la madre di Andrea De Nando,
Elisabetta Cipollone, Mario Bellina, coordinatore del Master in Cartoon Animation dello IED di Roma, Elisabetta Secchi,
responsabile delle relazioni istituzionali dello IED di Roma, gli studenti del Master e Antonio Amendola, presidente di
Shoot4Change.
Un altro dono creativo arrivato al VIS nel 2012 è opera del maestro Fabio Vettori, il disegnatore delle note formiche,
capace di rappresentare con creatività e straordinaria forza espressiva in un suo disegno tutto il mondo VIS.
Un’altra iniziativa comunicativa innovativa è stata messa in campo insieme a Repubblica.it Mondo Solidale, in occasione
della partecipazione della nostra ONG a Terra Madre/Salone del Gusto, con un quiz divertente e istruttivo, ideato e
realizzato dal VIS, con l’obiettivo di far conoscere in un modo semplice e coinvolgente, attraverso 12 domande, alcuni
dei nostri progetti dedicati alla sostenibilità ambientale, alla valorizzazione delle produzioni locali, al potenziamento
delle risorse umane indigene, al turismo sostenibile.
Durante l’emergenza di novembre in Repubblica Democratica del Congo il VIS ha lanciato l’appello “Non fermarti solo a
guardare” per chiedere ai mezzi di informazione di accendere un riflettore sulla emergenza in corso e per sensibilizzare
l’opinione pubblica italiana ed esprimere la propria vicinanza alla popolazione vittima del conflitto, ai volontari, gli
operatori locali e ai Salesiani impegnati in prima linea. All’appello hanno aderito anche Niccolò Fabi, Flavio Insinna,
Banda Osiris, Cisco, Daniele Silvestri, I Nomadi, Noa, Fabio Vettori, Marcello Flores, Direttore European Master in
Human Rights and Genocide Studies, Università di Siena, Antonio Papisca, Direttore del Centro interdipartimentale
di ricerca e servizi sui diritti della persona e dei popoli dell’Università di Padova, Roberto Ravazzoni, Ordinario di
Economia e Gestione delle Imprese nell’Università di Modena e Reggio Emilia, Gianni Vaggi, ProRettore per le Relazioni
Internazionali dell’Università di Pavia e Direttore del Master Internazionale in Cooperazione e Sviluppo.
Nel 2012 sono stati inviati 14 comunicati stampa VIS e rilanciati 22 comunicati delle reti alle quali apparteniamo
(AGIRE, CINI, Comitato per la Promozione e Protezione dei Diritti Umani, Cooperation and Development Network, CRC)
ottenendo una buona copertura da parte dei mezzi di informazione. In particolare sono state avviate delle partnership
con il quotidiano Avvenire e con Famiglia Cristiana. Radio Vaticana ha coperto tutte le nostre principali iniziative
dedicando degli spazi nel giornale radio e con la rubrica settimanale dedicata alla cooperazione “Il mondo come è
come potrebbe essere”, curata e condotta da Lucas Duran. All’esperienza estiva di volontariato internazionale è stato
dedicato il servizio di Paola D’Angelo del TG2 Storie del 16 giugno 2012 Rai Parlamento ha dedicato due puntate, una
radiofonica e una televisiva alla nostra ONG: il 29 ottobre sui Radio 1 Rai con la trasmissione “Spazio Libero” a cura
di Francesca Prezioso con la partecipazione della nostra presidente Carola Carazzone e due volontari internazionali:
Paolo Trevisanato dalla Bolivia e Silvia Mazzarelli della Repubblica Dominicana. Martedi 23 ottobre, invece, è andata
in onda su Rai Tre la trasmissione tv in onda “Spazio Libero”: in 10 minuti il giornalista Fabio Antonini ha raccontato il
nostro impegno e il significato del volontariato internazionale intervistando la nostra presidente Carola Carazzone, il
Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco don Pascual Chavez, i due volontari Giovanna Bonvini e Paolo Inguaggiato,
la responsabile del Settore Volontariato del VIS Valentina Barbieri, il Sindaco delle Città di Torino Piero Fassino. 2.500.000 contatti al giorno, da CNB Comunicazione per gli schermi dei cinema di a Roma e da oltre 30 tv locali e radio
nazionali e locali. Il Portale Solidale di Repubblica.it ha dedicato degli approfondimenti ai nostri progetti e alle nostre
attività, pubblicando anche una speciale fotogalleria in partnership con S4C. Lega Calcio ha inserito un banner fisso
nel portale web della Serie A con un link al nostro sito. Speciali uscite anche su Famiglia Cristiana e Avvenire. Nel sito
internet e nella pagina facebook della fiction di Rai Tre -Un posto al sole è stato inserito uno speciale con la nostra
campagna e numerosi attori della fiction hanno invitato i loro fan ad aderire.
Per la campagna abbiamo deciso anche di realizzare degli strumenti utili ai nostri sostenitori e ai comitati territoriali
per contribuire al “passaparola”: dalla sezione speciale del sito il visitatore poteva con un semplice click scaricare,
ad esempio, la locandina, i banner di varie dimensioni, fotografie per personalizzare la propria pagina facebook. Per
la prima volta abbiamo utilizzato anche lo strumento dell’infografica (successivamente riproposto a dicembre per
illustrare l’intervento di emergenza a Goma), capace di unire dati ad immagini, per rendere visibili e sintetici alcuni
degli aspetti principali del nostro intervento. La nostra pagina facebook ha promosso la campagna
di raccolta fondi ottenendo degli ottimi risultati: •4.640.088 Visualizzazioni degli annunci della
Campagna; • 1.314 Clic nuovi “Mi piace” immediati; • 122 nuove Connessioni. Anche twitter
è stato uno degli strumenti per rilanciare la campagna di raccolta fondi online. L’appello è stato
ripreso anche da personaggi del mondo dello spettacolo come Alessia Marcuzzi e la nota speaker
radiofonica La Pina.
Il settore comunicazione ha collaborato all’organizzazione dell’incontro “Cosa vuol dire essere un
immigrato oggi in Italia. MEDIA e RAZZISMO” tenutosi il 20 febbraio all’Istituto Salesiano del Sacro
Cuore nell’ambito della Scuola di Mondialità. Ospite dell’incontro Lorenzo Guadagnucci, giornalista
e co-fondatore di Giornalisti contro il razzismo,
Nel 2012 è proseguito il lavoro di potenziamento della presenza del VIS nei social network allargando
i la nostra comunità di riferimento: su twitter si è registrato un aumento del 20 per cento, su
facebook del 30 per cento.
Sono stati circa 120 i media che nel corso del 2012 hanno dato raccontato il VIS in Italia e nel mondo.
Nel 2103 il settore si propone di continuare a lavorare sia in termini di rafforzamento della visibilità
dell’organismo sia in termini di valorizzazione del lavoro dei volontari internazionali nel mondo.
Al fine di rafforzare la propria identità e rendere più efficace la propria comunicazione interna ed
esterna il VIS si doterà di tre strumenti fondamentali: il manuale di uso del proprio logo, il manuale
di immagine coordinata e un video di presentazione in italiano, francese, inglese e portoghese.
Nel corso del 2013 continueranno le partnership avviate negli ultimi due anni e verranno tracciate
le linee di comunicazione per Expo2015. Verranno inoltre avviati dei tirocini formativi nel settore.
Famiglia Cristiana è stata nostra compagna di viaggio in Etiopia e il 15 novembre in edicola è uscito il reportage
“oltre ogni confine” scritto da Luciano Scalettari, accompagnato dalle fotografie di Margherita Mirabella di S4C. Non
poteva esserci titolo migliore per questo articolo che è riuscito a portare il lettore nei nostri progetti, partendo dal
lavoro con i bambini di strada, giunge nei centri e valorizza l’attività educativa, le scuole di formazione professionale
e le attività collegate all’emergenza idrica e alla carestia, raccontando anche l’impegno dei Volontari e dei Salesiani in
tutto il mondo.
La campagna di raccolta fondi realizzata dal 23 al 29 aprile a favore del progetto “Dalla Terra, La Vita” nella Repubblica
Democratica del Congo ha avuto come soggetto di tutta la campagna “Ehi! Dico a te!” la giovane ed energica studentessa
con la matita in mano disegnata dal fumettista e sostenitore del VIS Roberto Bottazzo: una scelta creativa molto
apprezzata per la sua creatività e originalità capace di proporre un modo diverso di vedere i bambini e le bambine
africane.
La campagna ha visto il coinvolgimento di tutte le reti Rai, grazie la collaborazione con il Segretariato Sociale della
Rai, con il Palinsesto Istituzionale Televisivo e Radiofonico della Rai. Publitalia ha invece donato alla stessa raccolta
n. 44 spazi gratuiti di messa in onda nelle reti mediaset dello spot tv. Spazi gratuiti sono stati donati anche da Telesia,
la televisione degli aeroporti d’Italia, da MOBY TV, la tv delle metropolitane e dei bus in 5 città con 5mila schermi e
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DIMENSIONE AMBIENTALE
Attività svolta nel 2012
Negli ultimi anni, il VIS ha accresciuto la propria sensibilità nei confronti delle tematiche ambientali. Questa sensibilità
si è espressa nel 2012 su quattro fronti:
− progetti di sviluppo;
− attività di educazione allo sviluppo;
− partecipazione ad eventi internazionali particolarmente significativi dal punto di vista ambientale;
− adozione di condotte più ecologiche nei propri uffici.
Per quanto riguarda i progetti vanno senz’altro menzionati gli interventi di valorizzazione della biodiversità realizzati
in Ecuador negli anni 1998-2009 ed in Perù dal 2010: in entrambi i casi è trattato (Ecuador) e si tratta ancora (Perù)
di iniziative volte a promuovere sviluppo umano a partire dalla valorizzazione delle risorse biologiche amazzoniche,
ovvero a partire da un uso razionale e sostenibile di piante e colture autoctone. In pratica, vengono promosse a favore
delle popolazioni locali Achuar opportunità di lavoro sostenibili dal punto di vista ambientale, opzioni alternative e
strumenti di contrasto rispetto alle attività di grave impatto ambientale perpetrate da imprese multinazionali petrolifere,
minerarie e del legname. Si tratta di lavoro nell’ambito di filiere produttive di alimenti, cosmetici naturali, fitofarmaci,
prodotti di artigianato.
Significativo dal punto di vista ambientale è anche l’impegno del VIS nel Nord Albania: qui, come lo scorso anno,
sono state realizzate attività di turismo responsabile, iniziative di educazione ambientale rivolte a bambini, giovani e a
comunità locali, attività di recupero dei Rifiuti Solidi Urbani (in sinergia con le autorità locali). Nel 2012, inoltre, il VIS,
su incarico della agenzia di sviluppo delle aree montane MADA, ha redatto il Piano di Gestione Ambientale per l’area
del Kelmend in collaborazione con le autorità locali e vari esperti italiani.
Sviluppo e valorizzazione del territorio sono poi in stretta connessione nel nostro progetto in Repubblica Democratica
del Congo. Qui stiamo lavorando per rafforzare le capacità economiche di 2.000 agricoltori attraverso il potenziamento
delle piantagioni di Shasha e Nyangoma, dove si produrranno caffè e altri beni per il consumo interno (banane, manioca,
fagioli, etc..).
Infine, l’attenzione alle potenzialità delle terre e l’impegno per lo sviluppo e la pace si incontrano nel nostro progetto
in Palestina. Qui il progetto ha rilanciato e continua a sostenere la cantina vitivinicola salesiana di Cremisan (vicino
Betlemme) dando lavoro a molti giovani palestinesi e dando vita a vini di ottima qualità.
Con riferimento alle attività di educazione allo sviluppo/educazione ambientale in Italia, nel 2012 è stata particolarmente
importante per il VIS l’organizzazione della mostra “Il senso della Biodiversità – viaggio nella foresta amazzonica”, una
mostra itinerante che dopo aver toccato le città di Roma, Padova, Bologna e Catania tra il 2010 e il 2011, si è svolta nel
2012 nella città di Milano, grazie al contributo della Fondazione Cariplo. Tramite la mostra si educano i bambini delle
scuole elementari e medie ma anche i loro maestri e i loro genitori a conoscere le minacce ambientali al pianeta e ad
apprendere forme di contrasto e azioni quotidiane e concrete per rispettare l’ecosistema.
Per quanto riguarda la partecipazione ad eventi internazionali significativi dal punto di vista ambientale, importante è
stata la nostra presenza a Rio+20, la Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile a cui hanno partecipato
migliaia di persone provenienti da tutto il mondo, rappresentanti di governi e della società civile. La Conferenza è stata
occasione di scambio di riflessioni, esperienze, orientamenti e moniti per la promozione di uno sviluppo sostenibile.
Strategica è stata poi la nostra partecipazione, per la prima volta, all’evento annuale Terra Madre, rete promossa da
Slow Food che “riunisce tutti coloro che fanno parte della filiera alimentare e vogliono difendere l’agricoltura, la pesca
e l’allevamento sostenibili, per preservare il gusto e la biodiversità del cibo”. L’evento, realizzatosi a Torino dal 25 al 29
ottobre congiuntamente al Salone Internazionale del Gusto, è stata un’opportunità per far conoscere, attraverso la
campagna “Coltivando solidarietà” i nostri progetti collegati ad attività di sviluppo sostenibile e per creare una rete di
contatti con altri attori. Abbiamo presentato e fatto conoscere i nostri progetti in Perù, Albania, Repubblica Democratica
del Congo e in Palestina e fatto degustare i prodotti finiti derivati da essi, arachidi per il Perù, marmellate e succhi di
frutta per l’Albania, caffè per il Congo e il vino per la Palestina.
Con riferimento alle condotte volte a ridurre l’impatto ambientale delle attività negli uffici di Roma si possono segnalare
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alcune buone pratiche.
Il 17 febbraio abbiamo aderito a “M’illumino di meno” la giornata del risparmio energetico promossa dalla trasmissione
Caterpillar di Radio2. In questa giornata alcuni lavoratori del VIS hanno adottato modelli di mobilità a minor impatto
ambientale, spostandosi a piedi o con i mezzi pubblici o in car sharing con colleghi.
Rispetto alla gestione dei rifiuti, possiamo segnalare che nel 2012 è aumentata la preferenza dello staff che pranza al
VIS per l’uso di stoviglie di ceramica al posto di quelle di plastica usa e getta. Ciò ha comportato una piccola ma effettiva
riduzione dei rifiuti.
Nel 2012 è inoltre proseguita la raccolta differenziata di plastica, vetro e alluminio (categorie previste dalle aziende
municipalizzate del quartiere dove ha sede il VIS, XI Municipio), avviata nel 2010 in aggiunta a quella preesistente di
cartucce ad inchiostro e toner per stampanti. La raccolta della carta è da sempre realizzata dai singoli lavoratori VIS in
modo individuale (seppur ci siano ampi margini di miglioramento in termini di quantità di carta raccolta). Quest’anno
nella raccolta di plastica, vetro e alluminio si è stati ancora abbastanza carenti. I livelli sono ancora bassi, in ragione di
una ancora non piena sensibilità a livello di staff e di un sistema ancora troppo basato sulla discrezionalità e l’iniziativa
dei singoli.
Per la prima volta, nel 2012 è stata utilizzata carta riciclata sia per le stampe dell’ufficio che per diverse pubblicazioni:
la brochure per la raccolta fondi, il materiale informativo/divulgativo per Terra Madre/Salone del Gusto, le cartoline
per la campagna “Un pozzo per Andrea” per la costruzione di pozzi in Etiopia, le lettere e le cartoline per gli auguri di
Natale ai donatori.
In generale si cerca di contenere il consumo di carta attraverso varie modalità: la riduzione a monte delle stampe
(indirettamente anche tramite l’inserimento, in calce alle mail dello staff, dell’invito a non stampare le mail se non
necessario); la prassi di stampe a uso interno su carta già utilizzata da un lato o con modalità fronte-retro o risparmio
carta (4 pagine su 2 facciate); la prassi di stampe a uso esterno con modalità fronte-retro, quando possibile; l’utilizzo di
carta già utilizzata da un lato per prendere appunti; la preferenza per produzione e invio di documenti digitali anziché
cartacei, quando possibile.
Come si evince dai dati riportati nella tabella sottostante, nel 2012, rispetto al 2011, si è assistito ad una netta diminuzione
(-23,2%) del consumo di carta presso la sede di Roma. I consumi risultano comunque ancor più in diminuzione rispetto
alla base line dell’anno 2009 (-31,4%). Tale risultato si collega ad un maggiore utilizzo di carta da riciclo (riutilizzabile
da un lato).
Consumo di carta sede VIS
2012
2011
2010
2009
Consumi di carta uso ufficio (in Kg)
Consumo tot. Kg di carta uso ufficio
per unità lavorativa (ca 35 persone in
sede)
corrispondenti a
n. risme da 500 fogli per unità
lavorativa
n. fogli/anno per unità lavorativa
n. fogli/giorno (220 gg lavorativi)
per unità lavorativa
580
755
600
845
16,57
21,57
17
24
↓
↓
↓
↓
7
9
7
10
3.314
4.314
3.429
4.829
17
22
17
24
Variazione
% rispetto
al 2011
Variazione
% rispetto
al 2009
-23,2%
-31,4%
*è esclusa dal conteggio la carta intestata per la quale non è stato possibile recuperare i dati in termini di peso.
Con riferimento alla tipologia di carta utilizzata si rileva che quest’anno, come detto, è stata adottata per la prima volta
anche carta riciclata (nella misura del 57%). Il resto della carta è certificata PEFC (Programme for the Endorsement of
Forest Certification).
L’impatto ambientale del VIS si misura anche nei criteri che regolano l’acquisto di attrezzature elettroniche per l’ufficio:
in questo senso si sottolinea come si privilegino sempre quelle che garantiscono i migliori standard di efficienza
energetica.
Nella misurazione dell’impatto ambientale del VIS è infine importante ricordare come nel 2012 si sia continuato ad
BILANCIO SOCIALE | 131
utilizzare un software (acquistato nel 2010) per videoconferenze (WebEx): questo sistema, come in forma più basilare
skype, oltre a consentire una maggiore facilità di raccordo tra varie persone coinvolte nelle iniziative VIS che lavorano
a distanza, disincentiva gli spostamenti in aereo permettendo così di ridurre le emissioni di CO2 relative alle attività VIS.
Numerose riunioni del VIS sono state svolte nel 2012 in modalità conference call.
Per aumentare la sensibilità dei lavoratori VIS sulla riduzione dell’impatto ambientale sono stati organizzati nel corso
dell’anno tre momenti ad hoc (che abbiamo chiamato “Pillole sostenibili”) all’interno delle periodiche riunioni di staff:
- in una prima occasione è stato condiviso il video “Arrestiamo le cattive abitudini” prodotto da AMA Roma
(azienda capitolina incaricata della gestione dei rifiuti) sulla raccolta differenziata (http://www.amaroma.it/
media/video/generale/17-arrestiamo-le-cattive-abitudini.html);
- in una seconda occasione è stato realizzato un collegamento telefonico con Lisa Tropea della redazione di
Caterpillar per parlare della giornata del Risparmio energetico;
- in un terzo incontro, invece, è stato condiviso un video girato dal tg3 regionale del Lazio sulle “Ciclofficine”
(http://www.ciclofficinepopolari.it/ciclofficine/ciclofficine-roma.html), progetto associativo che promuove
l’utilizzo della bicicletta attraverso servizi di riparazione accessibili grazie ad una semplice offerta all’associazione.
In sintesi, in questo 2012 sono più incisive ma sicuramente ancora modeste le azioni del VIS volte a ridimensionare il
proprio impatto ambientale diretto e indiretto. Sono temi di riflessione e si presentano come sfide per il 2013 un più
esteso utilizzo di carta riciclata per l’ufficio e per le pubblicazioni, maggiori livelli di raccolta differenziata, l’avvio della
raccolta differenziata dell’organico, l’utilizzo di detersivi e detergenti per la pulizia biodegradabili.
Dimensione economica
Quadro di insieme
In questa sezione del Bilancio Sociale si presentano i principali dati economici dell’esercizio 2012.
A differenza dei dati già presentati nelle tabelle degli altri capitoli del presente Bilancio Sociale (in particolare nelle schede
paesi), tutti i dati di seguito presentati sono stati estrapolati dal Bilancio d’esercizio e sono stati conseguentemente
definiti tenendo conto dei criteri di imputazione economica (proventi e oneri di competenza dell’esercizio), e delle
correlate poste patrimoniali che si rendono necessarie, alla luce del principio di competenza, per sospendere e riportare
al futuro oneri (attraverso i risconti attivi) o proventi (attraverso i risconti passivi e gli accantonamenti di offerte) che
siano di competenza dell’esercizio successivo benché manifestatisi finanziariamente nell’esercizio in 2012.
Per l’analisi esaustiva dei dati contabili si rimanda al Bilancio di Esercizio 2012 (disponibile sul sito del VIS: www.volint.
it), che è stato redatto in base alle relative Linee Guida dell’Agenzia per le Onlus e che è stato oggetto di revisione da
parte della società internazionale Mazars15.
Nell’esercizio 2012 i proventi totali sono stati pari a 10.926.016 euro, in diminuzione (- 47,7%) rispetto all’esercizio
2011. Gli oneri sono stati pari a 10.952.048 euro (-48,0% rispetto al 2011). Si ha un risultato netto negativo pari a
–26.033 euro (era stato di -156.773 euro nel 2011).
Risentendo degli effetti della recessione economica internazionale e delle politiche di austerity caratterizzanti tutte le
fonti del settore non profit, il trend dei proventi connessi alla gestione operativa ordinaria è in significativa flessione
rispetto all’esercizio precedente: il totale dei proventi al netto di quelli straordinari è stato, infatti, pari a euro 10.132.505,
a fronte di euro 15.943.102 realizzati nell’esercizio 2011 (-5.810.597). In particolare, si evidenzia sia una diminuzione
dei proventi da fonti pubbliche (Ministero Affari Esteri ed Enti di cooperazione decentrata), sia una diminuzione dei
proventi da fonti private (Caritas Italiana e altri donatori privati per interventi di emergenza e ricostruzione, nonché i
sostegni per progetti e interventi diversi nei Pvs).
Di seguito si presenta un quadro sintetico d’insieme degli oneri e proventi, articolato per “aree gestionali” come
previsto dalle Linee Guida dell’Agenzia del Terzo Settore.16
Oneri e proventi per aeree gestionali 2012
Attività tipiche
Attività promozionali e di raccolta fondi
Attività accessorie
Attività finanziarie e patrimoniali
Attività di natura straordinaria
Attività di supporto generale
Totale
Risultato di gestione dell’esercizio
Oneri
2012
9.183.702
335.464
385.458
110.535
12.644
924.246
10.952.048
-26.033
Proventi
2012
6.584.121
3.100.643
208.577
239.164
793.511
10.926.015
Con riferimento alla ripartizione di oneri e proventi tra aree gestionali si specifica che:
• le attività tipiche identificano le attività funzionali direttamente al perseguimento delle finalità istituzionali,
così come dichiarate nello statuto. Per il VIS si tratta dei progetti di sviluppo, degli interventi di emergenza,
dell’attività di educazione allo sviluppo e promozione diritti umani, ecc. Per quanto riguarda le attività di
Sostegno a Distanza (SaD) e di sostegno alle missioni (SaM), in questa area gestionale sono stati imputati gli
oneri (utilizzo delle risorse raccolte), mentre i relativi proventi sono stati imputati all’area attività promozionali
e di raccolta fondi;
• le attività promozionali e di raccolta fondi si riferiscono alle attività svolte dall’ente nel tentativo di ottenere
contributi ed elargizioni in grado di garantire la disponibilità di risorse finanziarie per realizzare attività
15
Il costo per la certificazione di bilancio dalla Mazars è di circa 13.000 euro + IVA, al netto dei rimborsi spese.
16
L’Agenzia del Terzo Settore, già Agenzia per le Onlus, è stata soppressa a seguito dell’entrata in vigore del decreto-legge n. 16 del 2 marzo 2012 (art. 8
comma 23) e le sue funzioni sono state trasferite al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
132 | BILANCIO SOCIALE
BILANCIO SOCIALE | 133
•
•
•
•
funzionali al perseguimento dei fini istituzionali. Larga parte dei proventi sono relativi alle attività di Sostegno
a Distanza (SaD) e di Sostegno alle Missioni (SaM);
le attività accessorie individuano le attività diverse da quelle istituzionali, ma complementari rispetto alle
stesse in quanto in grado di garantire all’ente risorse utili a perseguire le finalità istituzionali;
le attività finanziarie e patrimoniali si riferiscono ad attività di gestione patrimoniale e finanziaria strumentali
all’attività dell’organismo;
le attività di natura straordinaria hanno natura eccezionale;
le attività di supporto generale si riferiscono all’attività di direzione e di conduzione dell’ente che garantisce il
permanere delle condizioni organizzative di base che ne determinano il divenire.
Analisi degli oneri
Per quanto riguarda gli oneri da attività tipiche, nella seguente tabella si fornisce un quadro di insieme dei costi
sostenuti nelle diverse aree geografiche in cui il VIS ha operato nel 2012. Per maggiori dettagli si rinvia alla sezione del
bilancio sociale “Azione del VIS nel mondo”.
Oneri da attività tipiche del VIS
Africa
Asia
America Latina
N. paesi
20
11
12
Oneri sostenuti 4.414.865 775.465 1.789.657
Medio Oriente
4
637.018
Europa
2
1.566.697
Totale
49
9.183.702
Relativamente agli oneri per attività promozionali e di raccolta fondi il trend è stato leggermente in diminuzione
rispetto all’esercizio precedente.
Passando agli oneri per le attività accessorie, essi si riferiscono per lo più al costo per i trattamenti dei volontari e
cooperanti di altri Enti, in forza della convenzione in essere con Caritas Italiana, a cui corrisponde (nell’area dei proventi
da attività accessorie) il relativo rimborso delle spese sostenute dal VIS.
Gli oneri di supporto generale comprendono i costi per il personale stabilmente impiegato in attività di amministrazione,
segreteria generale ed operativa, logistica, manutenzione e servizi informatici e le spese, indennità e rimborsi connessi
al funzionamento degli organi politici. In quest’area sono stati compresi tutti gli oneri strutturali trasversali alle diverse
aree gestionali, per evitare ripartizioni complesse e discrezionali.
Per ogni area gestionale sono state individuate le figure che vi afferiscono e sono stati pertanto attribuiti i costi relativi
al personale in Italia (dipendenti e collaboratori) che non sono stati imputati a iniziative o progetti specifici.
Analisi dei proventi
In relazione all’autonomia e alla sostenibilità nel tempo dell’attività del VIS è significativa l’analisi della ripartizione
dei proventi per provenienza da soggetti pubblici e privati. Le quote percentuali relative alle principali aree gestionali
dell’organismo sono presentate in tabella.
Ripartizione proventi per provenienza pubblica o privata
Solo attività tipiche
% proventi pubblici
% proventi privati
Attività tipiche, promozionali e di raccolta fondi
% proventi pubblici
% proventi privati
55,29%
44,71%
37,59%
62,41%
Ripartizione proventi per provenienza pubblica o privata
FONTI PUBBLICHE (da attività tipiche)
Ministero Affari Esteri
2.103.646
Commissione Europea
935.209
Dipartimento Protezione Civile
66.145
Enti pubblici diversi (cooperazione decentrata)
390.232
Organizzazioni Internazionali
145.269
Totale fonti pubbliche
3.640.501
FONTI PRIVATE (da attività tipiche, promozionali e di raccolta fondi)
Conferenza Episcopale Italiana
1.738.343
Enti privati diversi (fondazioni, network, ecc.)
368.976
Per sostegno a distanza (SaD)
947.178
Per sostegno alle attività missionarie nei Pvs
1.461.995
Per altre attività
1.527.771
Totale fonti private
6.044.263
Circa il trend 2012 dei principali donatori e delle fonti sopra specificate, si può rilevare quanto segue:
- I proventi dal MAE-DGCS registrano un decremento in linea con la chiusura di alcuni progetti di grandi dimensioni,
avviati negli anni scorsi, e più in generale con la contrazione nell’Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS) destinato alle Ong
che il MAE-DGCS ha avviato dal 2009. A titolo di esempio basti evidenziare che nel corso del 2012 il MAE-DGCS non
ha approvato alcun intervento pluriennale a favore delle Ong italiane. Le prospettive per gli esercizi 2013 e 2014 si
profilano invece più favorevoli poiché sono state ripristinate alcune dotazioni di risorse di APS per le Ong, il cui impegno
e atteso entro la fine dell’esercizio.
- Il trend della Commissione Europea (CE) è risultato in crescita nel 2012, esercizio in cui un nuovo importante
progetto di sviluppo è stato ottenuto dallo stesso ente finanziatore. Il rapporto con il donatore comunitario rimane
sostanzialmente consolidato soprattutto in alcuni paesi (Angola, Burundi ed Etiopia).
- I proventi dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Min. Welfare sono ascrivibili alla realizzazione di due progetti
ancora in corso alla fine dell’esercizio precedente.
- In linea con le previsioni, e a causa della sfavorevole congiuntura economica, i proventi dalla Cooperazione
decentrata (Regioni ed Enti locali) si riducono in maniera significativa, lasciando trasparire la difficoltà incontrate dalle
Amministrazioni regionali nell’erogazione di fondi destinate ai Pvs.
- Nel 2012 l’apporto da Organizzazioni Internazionali è ripreso grazie al contratto con Unicef siglato per un progetto in
Angola. Rimane da approfondire l’impegno della Ong per la ricerca di fondi presso tali donatori istituzionali, presenti
soprattutto in loco con proprie delegazioni.
134 | BILANCIO SOCIALE
BILANCIO SOCIALE | 135
- Il contributo della Conferenza Episcopale Italiana nel corso del 2012 ha fatto registrare un incremento legato allo stato
di avanzamento, e relativa rendicontazione, dei progetti approvati. Inoltre, come dimostrato dalla recente approvazione
di alcuni importanti interventi, rimane solido il rapporto fiduciario nei confronti del VIS come Ong di ispirazione cattolica
al servizio delle azioni di “cooperazione ecclesiale”. I proventi dalla CEI hanno riguardato sia progetti di sviluppo sia
numerosi interventi di emergenza e ricostruzione.
- I proventi ascritti alla voce “Enti privati diversi” hanno registrato nel 2012 una drastica diminuzione dovuta
sostanzialmente alla conclusione degli interventi finanziati negli anni precedenti dal network Agire in Haiti e in Pakistan.
A tale trend negativo corrisponde una sostanziale tenuta dei rapporti con alcune Fondazioni e con la Caritas Italiana, i
cui effetti saranno rilevati anche nel corso del 2013.
- Circa il trend generale delle donazioni e offerte da privati per progetti nei Pvs e in Italia, per SaD, campagne varie
e supporto alle missioni, si evidenzia un generalizzato calo dei proventi dovuto soprattutto all’attuale sfavorevole
congiuntura economica che ha colpito il nostro Paese. Il drastico calo registrato dalla voce “Progetti di sviluppo e microrealizzazioni” è ascrivibile prevalentemente alle erogazioni straordinarie ricevute nel corso dell’esercizio precedente
per un progetto di grandi dimensioni in Burundi presso la Cité des Jeunes di Bujumbura.
La maggior parte degli altri proventi si riferisce a donazioni da parte di privati cittadini. Nel 2012 i donatori sono stati
12.193 di cui 512 nuovi. Nel dettaglio dalle sede di Roma i donatori sono stati 4.917, di cui nuovi 377 e dalle sede di
Milano 7.276 di cui nuovi 135.
Di particolare rilievo in quest’ambito sono le offerte per il sostegno delle attività missionarie dei Salesiani, che si fondano
su un rapporto fiduciario che intercorre tra il donatore e il destinatario/beneficiario finale (comunità missionaria o
singolo missionario). In tale rapporto il VIS trasferisce esclusivamente i fondi a destinazione senza coinvolgimento
diretto nelle attività beneficiate. Le attività in loco sono, infatti, condotte e realizzate direttamente dal destinatario
finale dei fondi.
Tra le fonti private vi è anche il contributo ottenuto attraverso il 5 per mille, che nel 2012 è stato pari a Euro 100.73217,
grazie al sostegno di 2.546 contribuenti.
Il rapporto con gli Enti istituzionali (pubblici e privati) è generalmente caratterizzato (così presso la DGCS del MAE, la CEI e
gli enti di cooperazione decentrata) dall’adozione di delibere di approvazione conseguenti alle istruttorie di valutazione
delle proposte, con relativa adozione di decreti di impegno di spesa se la stessa riguarda il bilancio dello stato; in altri
casi (ad es. presso la Commissione Europea e le Fondazioni) all’approvazione del progetto segue la sottoscrizione di un
contratto o di una convenzione. Nonostante l’esistenza di regolamenti e procedure fissino la tempistica delle erogazioni
delle tranche di contributo, i pagamenti sono spesso compiuti con ritardo.
Si evidenzia che ad oggi non sussistono contenziosi in essere con alcuna branca della Pubblica Amministrazione, né con
le articolazioni della Commissione Europea.
17
L’anno fiscale a cui si riferisce tale contributo è il 2010. Nella Nota Integrativa del Bilancio d’esercizio viene dettagliato l’utilizzo di tale importo (cfr.
www.volint.it).
136 | BILANCIO SOCIALE
BILANCIO SOCIALE | 137
Indicatori di particolare rilievo
Di seguito si presentano alcuni indicatori sempre più applicati anche in Italia per valutare le performance delle
organizzazioni non profit.
È opportuno segnalare che tali indicatori vanno utilizzati con cautela, anche in relazione al fatto che il loro valore
dipende dai criteri e modalità di classificazione e imputazione seguiti per la redazione del bilancio d’esercizio che
risultano tuttora disomogenei nell’ambito del settore non profit. In particolare risulta problematica la riclassificazione
degli oneri e dei proventi nelle aree gestionali a causa dei profondi legami esistenti tra le stesse aree e della valenza
comunicativa e informativa attribuita ad alcune attività promozionali. In generale, le variazioni degli indici di seguito
presentati fatte registrare nel corso dell’esercizio 2012, sostanzialmente peggiorative rispetto agli stessi indici riferiti
all’esercizio 2011, risentono della flessione nella raccolta di finanziamenti sia pubblici che privati a seguito dell’attuale
situazione congiunturale economica di recessione e incertezza politica.
VERIFICA DELLA COMPLETEZZA E DELLA CONFORMITA’ DEL
BILANCIO SOCIALE RISPETTO AL MODELLO DELL’AGENZIA PER LE
ONLUS18
Come previsto dalle “Linee guida per la redazione del bilancio sociale delle Organizzazioni non Profit” elaborato
dall’Agenzia per le Onlus, si fornisce di seguito una tavola di sintesi che consente sia di verificare la presenza nel
bilancio sociale delle informazioni essenziali (E) e volontarie (V) previste dalle Linee guida sia di individuarle facilmente
all’interno del documento.
Sono riportate tutte le schede comuni e le 5 schede specifiche significative19 in ragione delle caratteristiche istituzionali
ed organizzative del VIS nonché degli ambiti di intervento e tipologia di attività svolte.
Indice di efficienza della raccolta fondi (e delle attività accessorie)
Per misurare in modo sintetico l’efficienza complessiva dell’attività di raccolta fondi di un’organizzazione non profit,
viene usato un indice dato dal rapporto tra il totale degli oneri generati da attività promozionali e di raccolta fondi
(sommati eventualmente agli oneri generati da attività accessorie) e il totale dei proventi correlati per competenza a
tali oneri, cioè i proventi da attività promozionali e di raccolta fondi (sommati eventualmente ai proventi da attività
accessorie). Tale indice esprime quindi, in centesimi di euro, la spesa media sostenuta per ogni euro raccolto da un
ente. Ovviamente tanto più basso è il suo valore tanto maggiore è ritenuta l’efficienza dell’attività.
Nel bilancio 2012 del VIS l’indice di efficienza ha assunto il valore di 0,218, facendo registrare un significativo
incremento rispetto al 2011 (era lo 0,130) sostanzialmente per la riduzione drastica dei proventi da raccolta fondi al
denominatore dell’indice che, quindi, peggiora.
In proposito si precisa che:
• nella composizione degli oneri di raccolta fondi non sono state incluse quote di costi strutturali, cioè spese di
supporto che potrebbero ragionevolmente essere connesse alla realizzazione delle attività di raccolta fondi, in
quanto imputati all’area di supporto generale;
• nella composizione dei proventi sono stati imputati tutti i ricavi la cui produzione si può ragionevolmente
considerare connessa ad attività promozionali e di raccolta fondi, pur essendo state le stesse attività strutturate
e realizzate in modalità e misure diverse. In particolare sono stati inclusi tutti i proventi relativi al sostegno delle
attività missionarie nei Pvs, al sostegno a distanza, alle campagne e alle iniziative progettuali di emergenza, a
prescindere dalla natura e dai caratteri delle azioni di raccolta fondi effettivamente compiute.
Indici di impiego delle risorse
In linea generale si considera che una organizzazione non profit dovrebbe destinare la maggiore quota possibile delle
proprie risorse disponibili a favore delle attività direttamente funzionali a perseguire la propria missione istituzionale
(cioè le cosiddette attività tipiche o istituzionali).
Per misurare tale capacità si utilizzano indici che prendono in­ considerazione le tre aree in cui si realizza la gestione
dell’organizzazione: le attività istituzionali (tipiche), l’attività di raccolta fondi (e accessorie) e l’attività di supporto
generale. I relativi oneri sono rapportati con il totale degli oneri (al netto degli oneri di natura straordinaria e degli oneri
finanziari e patrimoniali, di modo da escludere quegli oneri che non siano collegabili ad attività gestionali propriamente
dette).
Richieste dalle Linee Guida
Non applicabili
Applicabili
Presenti
Presenti parzialmente
Presenti/applicabili
Prospetto di sintesi sulla conformità del bilancio sociale
alle previsioni delle Linee guida
Informazioni essenziali
Informazioni volontarie
N.
N.
66
73
1
2
65
71
54
20
4
2
83.07% + 6.15% parzialmente
28.16% + 2,82% parzialmente
Introduzione e nota metodologica
N.
Cod.
Informazione
scheda
1.1
Dichiarazione del vertice
1.2
Arco temporale
1.3
Numero di edizioni del Bilancio Sociale
Processo seguito nell’elaborazione del Bilancio
1.4
Sociale
1
1.5
Perimetro del bilancio
1.6
Dichiarazione e motivazione di non inclusione
Cambiamenti significativi di perimetro o metodi di
1.7
misurazione
1.8
Eventuali attestazioni esterne
1.9
Contatti e indirizzi utili
Tipo
informazione
E
E
E
Presenza
nel BS
SI
SI
SI
V
SI
E
E
SI
SI
E
SI
V
E
NA
SI
Pag.
I valori assunti da tali indici per il VIS nel 2012 sono i seguenti:
A. incidenza oneri attività tipiche: 84,81% (nel 2011 era l’89,63%);
B. incidenza oneri attività di raccolta fondi e accessorie: 6,66% (nel 2011 era l’4,73%);
C. incidenza oneri attività di supporto generale: 8,54% (nel 2011 era il 5,64%).
Poiché l’indice A esprime la quota percentuale di risorse che sono state impiegate nell’anno in attività direttamente
connesse alle finalità istituzionali e, quindi, alla mission dell’organismo, viene considerato positivamente un suo valore
elevato.
Considerazioni opposte valgono per gli indici B e C: essendo le attività di raccolta fondi, accessorie e di supporto
generale strumentali alla realizzazione delle finalità istituzionali, in linea generale si ritiene che il loro valore debba
risultare il più basso possibile.
138 | BILANCIO SOCIALE
18
Si ricorda che l’Agenzia per le Onlus, successivamente denominata Agenzia del Terzo Settore, è stata soppressa a seguito dell’entrata in
vigore del Decreto Legge n. 16 del 2 marzo 2012 (art. 8 comma 23) e le sue funzioni sono state trasferite al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
19
Si segnala che non è stata considerata la scheda dedicata ai “Diritti umani”, in quanto si è ritenuto che le relative informazioni, tenuto conto
dello specifico modo di operare di VIS, siano già richieste nella scheda “Cooperazione Internazionale”.
BILANCIO SOCIALE | 139
Identità dell’organizzazione non profit
N.
Cod.
Informazione
scheda
2
2.1
Nome organizzazione
2.2
Indirizzo sede legale
2.3
Luogo della principale sede
2.4
Altre sedi secondarie
2.5
Forma giuridica
2.6
Configurazione fiscale
2.7
Breve storia
2.8
Dimensione dell’organizzazione
2.9
Paesi in cui opera l’ONP
2.10
Riconoscimenti/premi ricevuti
2.11
Missione, finalità
2.12
Indicazione oggetto sociale
2.13
Settore dei beni o servizi prodotti
2.14
Tipologia di mercati/utenza servita
2.15
Codici di condotta, principi e carte sviluppati da
enti/associazioni esterne
2.16
Indicazione obiettivi e strategie di medio-lungo
termine
Mappa e coinvolgimento degli stakeholder nella gestione
N.
Cod.
Informazione
scheda
3
3.1
Elenco stakeholder
3.2
Aspettative e interessi legittimi degli stakeholder
3.3
Impegni e responsabilità nei confronti degli
stakeholder
3.4
Attività di coinvolgimento stakeholder
3.5
Modifiche e cambiamenti sopraggiunti
Assetto istituzionale (scheda comune)
N.
Cod.
Informazione
scheda
4
4.1
Numero di assemblee e partecipazione
4.2
Composizione organo/i di governo
4.3
Modalità di nomina organo/i di governo
4.4
Numero di incontri tenuti nel periodo
4.5
Soggetto rappresentanza legale
4.6
Deleghe dell’organo di governo
4.7
Entità dei compensi ai membri degli organi di
governo
4.8
Percentuale persone degli organi che donano
all’ente e il valore donazioni
4.9
Composizione effettiva dell’organo
di controllo attualmente in funzione
4.10
Numero incontri collegio nell’anno
4.11
Principali questioni affrontate
4.12
Compensi
4.13
Composizione eventuali altri organi
4.14
Poteri eventuali altri organi
4.15
Regime di pubblicità esterna dei verbali delle
Assemblee e delle decisioni degli organi
4.16
Regime di pubblicità del bilancio d’esercizio
4.17
Disposizioni e procedure interne contro i conflitti di
interessi
140 | BILANCIO SOCIALE
Tipo
informazione
E
E
E
V
E
E
V
E
V
V
E
E
E
E
V
Presenza
nel BS
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
NO
SI
SI
SI
SI
NO
V
SI
Tipo
informazione
E
V
V
Presenza
nel BS
SI
NO
NO
E
V
IN PARTE
NO
Tipo
informazione
E
E
E
E
E
V
E
Presenza
nel BS
SI
SI
SI
SI
SI
NO
SI
V
NO
E
SI
E
V
E
V
V
V
SI
NO
SI
SI
SI
NO
E
V
SI
SI
Pag.
Pag.
Reti
N.
scheda
5
Cod.
Tipo
informazione
V
Presenza
nel BS
SI
Pag.
Certificazione/attestazione esterna del bilancio di esercizio
N.
Cod.
Informazione
scheda
6
6.1
Indicazione del certificatore/ attentatore
6.2
Compiti e funzioni espletate
6.3
Compensi
6.4
Eventuali altri incarichi
Tipo
informazione
E
V
E
V
Presenza
nel BS
SI
NO
SI
SI
Pag.
Struttura organizzativa
N.
Cod.
Informazione
scheda
8
8.1
Organigramma funzionale
8.2
Struttura dirigenziale
Tipo
informazione
E
V
Presenza
nel BS
SI
SI
Pag.
Composizione base sociale
N.
Cod.
Informazione
scheda
9
9.1
Numero dei soci/associati
9.2
Composizione della base sociale
9.3
Anzianità associativa
Tipo
informazione
E
V
V
Presenza
nel BS
SI
IN PARTE
SI
Pag.
5.1
Informazione
Partecipazioni a reti e collaborazioni con altre
organizzazioni
Pag.
BILANCIO SOCIALE | 141
Personale retribuito
N.
Cod.
Informazione
scheda
10
10.1
Numero lavoratori
10.2
Lavoratori per sesso, età, tipologia contratto
10.3
Lavoratori per funzione nell’organizzazione
10.4
Tasso di turnover
10.5
Tipologia di contratti collettivi applicati
10.6
Compensi corrisposti per prestazioni di lavoro non
regolate da contratto di lavoro dipendente
10.7
Benefit previsti
10.8
Costo aziendale massimo e minimo
10.9
Numero e tasso di infortuni sul lavoro
10.10
Accordi formali con i sindacati
10.11
Eventuali sanzioni e contenziosi in materia di salute
e sicurezza
10.12
Giornate medie di malattia nel periodo
10.13
Lavoratori e % sul totale che ha partecipato ad
attività formative/di aggiornamento
10.14
Ore medie di formazione
10.15
Indagini di soddisfazione del personale
10.16
Iniziative per favorire la motivazione
10.17
Politiche aziendali per favorire le pari opportunità
10.18
Numero di donne per tipologia di contratto
10.19
Percentuale di donne/uomini per categorie
contrattuali
10.20
Numero di contenziosi in materia di lavoro e loro
esiti
Volontari
N.
scheda
12
Cod.
Informazione
12.1
Numero volontari attivi in modo continuativo
nell’ultimo anno
Suddivisione dei volontari continuativi per età
Suddivisione volontari continuativi in base al tipo di
impiego presso l’ONP
Numero totale di ore di volontariato offerte all’ONP
12.2
12.3
12.4
12.5
12.6
12.7
12.8
12.9
12.10
12.11
Numero totale dei volontari continuativi che sono
entrati e usciti nel periodo e tasso di turnover
Descrivere le modalità di gestione dei rimborsi
spese riconosciuti ai volontari, specificando i criteri,
l’importo complessivo e il numero dei volontari che
ne hanno usufruito
Attività di aggiornamento e formazione realizzate
per i volontari, indicando durata e partecipazione
Indagini per rilevare la motivazione e la
soddisfazione dei volontari e relativi risultati
Numero e tasso di infortuni sul lavoro specificando
il tipo di infortuni
Forme di copertura assicurativa attivate
Eventuali sanzioni e contenziosi in materia di salute
e sicurezza
142 | BILANCIO SOCIALE
Tipo
informazione
E
E
V
E
V
V
Presenza
nel BS
SI
SI
SI
SI
SI
NO
V
V
V
V
E
NO
NO
SI
NO
SI
V
V
NO
NO
V
V
V
V
V
V
NO
NO
NO
NO
SI
SI
E
SI
Tipo
informazione
E
Presenza
nel BS
NO
V
V
NO
NO
V
NO
V
NO
E
NO
V
NO
V
NO
V
NO
V
E
NO
SI
Pag.
Ricorso a contratti di outsourcing
N.
Cod.
Informazione
scheda
13
13.1
Indicazione degli eventuali soggetti esterni ai quali
sono attribuite funzioni e incarichi di particolare
rilievo per il perseguimento della missione e
la qualità del servizio, precisando gli ambiti di
responsabilità e le modalità di controllo
13.2
Indicazione del costo totale per prestazioni in
outsourcing e incidenza sui costi dell’ONP
13.3
Indicare il turnover dei soggetti che gestiscono i
servizi in outsourcing di particolare rilievo
13.4
Indicare gli eventuali contenziosi in essere con i
soggetti che gestiscono i servizi in outsourcing
Tipo
informazione
E
Presenza
nel BS
NO
V
NO
V
NO
V
NO
Pag.
Pag.
BILANCIO SOCIALE | 143
Cooperazione internazionale
N.
Cod.
Informazione
scheda
28
28.1
Strategia e target d’intervento
28.2
Scheda dei programmi
28.3
Analisi numero e valore progetti in corso distinti
per finalità secondo la mission della Organizzazione
Non Profit, a titolo di esempio i quattro tipi di
settori riconosciuti dai Grandi
Donatori Istituzionali
28.4
Analisi sintetica di principali attività e risultati dei
progetti distinti per finalità e per aree di intervento
28.5
Analisi sintetica del numero e del valore di nuovi
progetti presentati distinti per finalità e aree di
intervento
28.6
In numero e in valore - (Proposte progettuali
presentate e approvate nell’anno + Proposte
progettuali approvate in attesa dagli anni
precedenti)/(Proposte progettuali presentate
nell’anno – Proposte progettuali presentate
nell’anno e in attesa + Proposte progettuali
approvate in attesa degli anni precedenti)
28.7
Numero di progetti con attività con diretta ricaduta
sui beneficiari/ Numero di progetti con attività con
diretta ricaduta sui beneficiari nell’anno
28.8
Numero di progetti con attività con diretta ricaduta
sui beneficiari valutate nell’anno in maniera
positiva/Numero di progetti con attività con
diretta ricaduta sui beneficiari concluse e valutate
nell’anno
28.9
Breve descrizione del processo di valutazione dei
progetti conclusi
28.10
Numero di progetti terminati rispettando i tempi
di esecuzione/Numero di progetti che dovrebbero
terminare nell’anno
28.11
Mesi di proroga richiesti su progetti che
dovrebbero terminare nell’anno/Mesi totali di
durata dei progetti che dovrebbero terminare
nell’anno
28.12
Valore complessivo di spese rendicontate
(rendicontazioni intermedie)/Totale dei budget
disponibili dei progetti rendicontati nell’anno
(rendicontazioni intermedie)
28.13
Valore complessivo di spese rendicontate
(rendicontazioni finali)/Totale dei budget disponibili
dei progetti rendicontati nell’anno (rendicontazioni
finali)
28.14
Numero di progetti archiviati dall’ente
finanziatore nell’anno con spese riconosciute
superiori al 98% del budget rendicontato/Numero
di progetti archiviati dall’ente finanziatore nell’anno
28.15
Valore complessivo delle spese non
riconosciute dei progetti archiviati dall’ente
finanziatore nell’anno/Totale delle spese
rendicontate per progetti archiviati dall’ente
finanziatore nell’anno
28.16
Percentuale di risorse proprie investite nel progetto
28.17
Eventuali partenariati nei progetti
144 | BILANCIO SOCIALE
Tipo
informazione
E
E
E
Presenza
nel BS
SI
IN PARTE
SI
E
SI
V
NO
V
NO
V
NO
V
NO
V
NO
V
NO
V
NO
V
NO
V
NO
V
NO
V
NO
V
V
Pag.
Dimensione economica
N.
Cod.
Informazione
scheda
38
38.1
Riportare il prospetto di Stato Patrimoniale
e Rendiconto degli incassi, dei pagamenti e
patrimoniale, salvo che nel medesimo
Fascicolo del Bilancio Sociale sia contenuto anche il
Bilancio di Esercizio
38.2
Qualora il bilancio di esercizio non sia
coerente con il modello previsto nelle “Linee guida
e schemi per la redazione del bilancio di esercizio”
dell’Agenzia per le Onlus fornire la relativa
motivazione
38.3
Per le Organizzazione Non Profit che
svolgono rilevante attività produttiva riportare lo
schema del Valore Aggiunto
38.4
Descrivere la provenienza e il peso specifico
delle fonti dei ricavi e dei proventi dell’esercizio
distinguendo almeno le erogazioni liberali, le
convenzioni e i contratti
38.5
Indicare almeno 5 soggetti (a livello
aggregato) che contribuiscono maggiormente alla
determinazione del totale dei proventi e ricavi,
indicando il valore aggregato per ciascuno
38.6
Breve descrizione degli oneri delle gestioni
38.7
Breve descrizione dei contratti
38.8
Indicazione dei contenziosi in essere tra
Organizzazione Non Profit e Pubblica
Amministrazione
38.9
Totale degli oneri della raccolta fondi (inclusi i
costi di struttura riferiti alla raccolta) al 31/12/n e
all’anno precedente
38.10
“Totale dei proventi correlati per competenza alle
attività di raccolta” (e quindi correlati ai relativi
oneri)
38.11
Rapporto tra “Totale degli oneri generati dalle
attività di raccolta fondi” (inclusi i costi di struttura
riferiti alla raccolta fondi) e “Totale degli oneri
gestionali dell’anno”
38.12
Riportare una breve scheda della destinazione dei
fondi raccolti indicando le eventuali incoerenze con
gli impegni e le dichiarazioni assunte in sede di
raccolta
38.13
Nel caso in cui non sia stato possibile
riportare tali impegni darne adeguata
giustificazione indicando l’utilizzo effettuato
Tipo
informazione
E
Presenza
nel 20BS
SI
E
SI
V
NA
E
IN PARTE
E
SI
E
E
E
SI
SI
NA
E
SI
E
SI
E
SI
E
NO
E
NO
Pag.
NO
IN PARTE
BILANCIO SOCIALE | 145
Dimensione ambientale
N.
Cod.
Informazione
scheda
39
39.1
Strategie, politiche e obiettivi in relazione
all’impatto ambientale dell’Organizzazione Non
Profit
39.2
Adesione dell’ Organizzazione Non Profit a policy/
iniziative di sostenibilità (ad es., Global Compact)
e/o a standard ambientali (ad es., ISO 14001)
39.3
39.4
39.5
39.6
39.7
39.8
39.9
39.10
39.11
39.12
39.13
39.14
Figure operanti in materia di tutela ambientale
Spese e investimenti rilevanti nell’esercizio
in relazione alla gestione del proprio impatto
ambientale
Quantità delle materie/materiali utilizzati e costo
totale
Incidenza dei costi dei materiali utilizzati che
deriva da materiale riciclato sul totale dei costi dei
materiali
Prelievo (consumo) totale di acqua
Iniziative volte a ridurre i consumi di acqua
Consumo diretto di energia suddiviso per fonte
energetica
Iniziative volte a ridurre i consumi di energia e/o a
introdurre fonti di energia rinnovabile
Iniziative volte a ridurre l’impatto dei
trasporti
Iniziative volte a ridurre l’impatto dei rifiuti
Iniziative volte allo smaltimento dei rifiuti
Descrivere le iniziative intraprese
dall’organizzazione nell’anno che tengano in
considerazione gli impatti ambientali dei beni
prodotti e/o dei servizi offerti
Obiettivi di miglioramento e questionario di valutazione
N.
Cod.
Informazione
scheda
40
40.1
Fornire un quadro di insieme degli obiettivi di
miglioramento dell’attività dell’organizzazione
40.2
Questionario allegato per raccogliere i giudizi
sul Bilancio Sociale ed eventualmente anche
sull’operato dell’organizzazione
40.3
Indicazione dei risultati emersi dal
questionario o da altri strumenti utilizzati per la
valutazione dell’edizione precedente del Bilancio
Sociale
Tipo
informazione
E
Presenza
nel BS
SI
V
NO
V
E
NO
IN PARTE
V
NO
E
NO
V
E
V
NO
NO
NO
E
SI
E
SI
E
E
V
SI
SI
SI
Tipo
informazione
V
Presenza
nel BS
NO
V
SI
V
NO
Pag.
(Footnotes)
1
I proventi riportati in tabella sono ordinari
2
Agli oneri evidenziati bisogna aggiungere euro 707 destinati alla copertura dei costi di struttura connessi alle
attività progettuali. Si rileva, inoltre, che euro 575 sono stati accantonati per i fabbisogni progettuali degli esercizi
successivi.
3
Agli oneri evidenziati bisogna aggiungere euro 439 destinati alla copertura dei costi di struttura connessi alle
attività progettuali. Si rileva, inoltre, che euro 1.335 sono stati accantonati per i fabbisogni progettuali degli esercizi
successivi.
4
Agli oneri evidenziati bisogna aggiungere euro 472 destinati alla copertura dei costi di struttura connessi alle
attività progettuali. Si rileva, inoltre, che euro 244 sono stati accantonati per i fabbisogni progettuali degli esercizi
successivi.
5
Agli oneri evidenziati bisogna aggiungere euro 1.039 destinati alla copertura dei costi di struttura connessi alle
attività progettuali. Si rileva, inoltre, che euro 6.043 sono stati accantonati per i fabbisogni progettuali degli esercizi
successivi.
6
Agli oneri evidenziati bisogna aggiungere euro 214, raccolti come SaD Madagascar, che sono stati destinati alla
copertura dei costi di struttura connessi alle attività progettuali. Si rileva, inoltre, che euro 1.930, raccolti sempre come
SaD Madagascar, sono stati accantonati per i fabbisogni progettuali degli esercizi successivi.
7
Agli oneri evidenziati bisogna aggiungere euro 4.292 destinati alla copertura dei costi di struttura connessi alle
attività progettuali. Si rileva, inoltre, che euro 27.617 sono stati accantonati per i fabbisogni progettuali degli esercizi
successivi.
8
Agli oneri evidenziati bisogna aggiungere euro 276 destinati alla copertura dei costi di struttura connessi alle
attività progettuali. Si rileva, inoltre, che euro 239 sono stati accantonati per i fabbisogni progettuali degli esercizi
successivi.
9
Agli oneri evidenziati bisogna aggiungere euro 524 destinati alla copertura dei costi di struttura connessi alle
attività progettuali. Si rileva, inoltre, che euro 11.223 sono stati accantonati per i fabbisogni progettuali degli esercizi
successivi.
Pag.
10
Il progetto è già concluso a livello di attività. Vi sono tuttavia degli oneri sostenuti a titolo di rimborso per
attività pregresse.
11
Agli oneri evidenziati bisogna aggiungere euro 145, raccolti come SaD Pakistan, che sono stati destinati alla
copertura dei costi di struttura connessi alle attività progettuali. Si rileva, inoltre, che euro 2.913, raccolti sempre come
SaD Pakistan, sono stati accantonati per i fabbisogni progettuali degli esercizi successivi.
12
Oltre agli oneri evidenziati si rileva che euro 7.126,98 sono stati accantonati per i fabbisogni progettuali degli
esercizi successivi.
13
Agli oneri evidenziati bisogna aggiungere euro 1.086 destinati alla copertura dei costi di struttura connessi alle
attività progettuali. Si rileva, inoltre, che euro 2.706 sono stati accantonati per i fabbisogni progettuali degli esercizi
successivi.
14
Agli oneri evidenziati bisogna aggiungere euro 2.825 destinati alla copertura dei costi di struttura connessi alle
attività progettuali.
15
Agli oneri evidenziati bisogna aggiungere euro 593 destinati alla copertura dei costi di struttura connessi alle
attività progettuali. Si rileva, inoltre, che euro 6.788 sono stati accantonati per i fabbisogni progettuali degli esercizi
successivi.
16
Agli oneri evidenziati bisogna aggiungere euro 719 destinati alla copertura dei costi di struttura connessi alle
attività progettuali. Si rileva, inoltre, che euro 6.471 sono stati accantonati per i fabbisogni progettuali degli esercizi
successivi.
17
Agli oneri evidenziati bisogna aggiungere euro 551 destinati alla copertura dei costi di struttura connessi alle
attività progettuali. Si rileva, inoltre, che euro 3.849 sono stati accantonati per i fabbisogni progettuali degli esercizi
successivi.
146 | BILANCIO SOCIALE
BILANCIO SOCIALE | 147
18
Il progetto è già concluso a livello di attività. Vi sono tuttavia degli oneri sostenuti a titolo di rimborso per
attività pregresse.
19
Si fa presente che in tre dei 49 paesi in cui il VIS ha operato nel corso del 2012 non sono stati sostenuti oneri:
Cambogia, Sierra Leone e Myanmar
20
Nel Bilancio è riportato il Rendiconto Gestionale in forma sintetica e si rinvia al bilancio di esercizio
disponibile sul sito internet.
148 | BILANCIO SOCIALE
BILANCIO SOCIALE | 149
Per contatti con il VIS - Volontariato Internazionale per lo Sviluppo
Via Appia Antica 126, 00179 Roma
[email protected] - www.volint.it
Per contattare l’ufficio comunicazione e stampa:
[email protected]
Per donazioni:
Banca Popolare Etica:
VIS - Volontariato Internazionale per lo Sviluppo
IBAN IT70F0501803200000000520000
Credito Artigiano:
VIS - Volontariato Internazionale per lo Sviluppo
IBAN IT81P0351203200000000020000
Conto Corrente Postale:
VIS - Volontariato Internazionale per lo Sviluppo
ccp 88182001
Credits
Si ringraziano i membri del gruppo operativo e di indirizzo, lo staff del VIS, i volontari espatriati e tutti coloro che a
diverso titolo hanno contribuito alla redazione del Bilancio Sociale VIS 2012.
Un ringraziamento speciale a Debora Sanguinato - Responsabile Coordinamento Interno, Giovanni Stiz - Consulente
esterno, Michela Vallarino - Direzione politica, Anna Masucci - Editing, Alessandra Tarquini - Comunicazione.
Progetto grafico e impaginazione - Andrea Antognozzi
Le foto del Bilancio sociale 2012 appartengono all’Archivio fotografico VIS- VOLONTARIATO INTERNAZIONALE PER LO
SVILUPPO.
Ringraziamo in particolare i fotografi: Davide Bozzalla (Haiti), Gabriele Camelo, Beatrice Giorgi, Luca Marinacci
(RDCongo), Stefano Pinci (Territori Palestinesi), Alessandra Tarquini, Coralie Maneri (Etiopia), Margherita Mirabella
S4C per VIS (Etiopia), Davide Bozzalla (Haiti)
Vi preghiamo, se possibile, di non stampare questo file per ridurre l’impatto ambientale, ma di consultarlo nella sua
versione digitale.
150 | BILANCIO SOCIALE