Il coordinatore delle attività cliniche

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Il coordinatore delle attività cliniche
CONTRIBUTI
IL COORDINATORE DELLE ATTIVITÀ CLINICHE:
ESPERIENZA DEL POLICLINICO UNIVERSITARIO
TOR VERGATA DI ROMA
{
“Se vuoi costruire una nave non radunare uomini per raccogliere il legno e
distribuire compiti, insegna loro la nostalgia del mare ampio e infinito”
(ANTOINE DE SAINT EXUPÉRY)
PREMESSA
Orientato a divenire un modello di riferimento nazionale per
la gestione, l’organizzazione, la tecnologia e l’umanizzazione
delle cure, il Policlinico Universitario Tor Vergata ha voluto
operare una profonda trasformazione del modello di ospedale, ponendo il rapporto con il cittadino al centro di tutta
l’organizzazione di cura.
Le cure sono erogate nel rispetto dell’utente e caratterizzate
da un approccio olistico e nel contempo scientifico, nel quale la salute delle persone e delle loro famiglie è la ragione
d’essere della professione. Da questi fondamentali presupposti è nata l’esigenza di individuare tra le figure sanitarie
infermieri con caratteristiche peculiari, in grado di creare
un valore aggiunto nella performance clinica basata sul prendersi cura.
Un’analisi della letteratura pone in evidenza come vi siano
numerose esperienze in questo campo. In Europa come negli USA, a svolgere prassi assistenziali avanzate sono il nurse
practitioner, l’infermiera ostetrica, l’infermiera di anestesia
(Hurlock-Chorostecki, 2008; Torsad, 2007; Tachibana, 2007)
e l’infermiere specialista clinico. Quest’ultimo viene identificato come colui che, oltre ad assumere responsabilità specifiche nello sviluppo della qualità delle cure, nella ricerca e
nella consulenza professionale (Thompson, 2007), partecipa
con altri professionisti alla definizione delle collaborazioni
intersettoriali ed interdisciplinari finalizzate ad interventi di
promozione, prevenzione, cura e riabilitazione (Stanley, 2006;
Goudreau, 2008).
In Italia, oltre all’infermiere specialista clinico, sono state individuate in letteratura esperienze di tutorship nella formazione e nell’inserimento dei neoassunti (Santullo, 2004; Schein
Edgar, 2001). Importante è anche il dato relativo alla formazione. Diversi sono infatti i corsi attivati nelle università italiane ed europee per la formazione di infermieri specialisti clinici e di tutor clinici, che da un punto di vista organizzativo
sono sempre inseriti in unità assistenziali semplici e monospecialistiche.
MATERIALI E METODI
Al fine di generare una nuova identità infermieristica consona alla mission del Policlinico Universitario Tor Vergata, era
di Alessandro Sili1, Rosaria Alvaro2, Carmela Cucchi3, Paola
D’Alessandro3, Silvana Di Florio3, Antonella Ferracci3,
Veronica Molinari3, Laura Nannini3, Paola Romanazzi3,
Marco Romani3, Erika Zampieri3, Maddalena Galizio4
1. Coordinatore Area Gestione e Valorizzazione delle Risorse
Infermieristiche – U.O.C. Direzione Infermieristica e delle
Professioni Sanitarie – Policlinico Universitario Tor Vergata;
2. Professore Associato di Scienze Infermieristiche
Università degli Studi di Roma Tor Vergata;
3. Coordinatore delle Attività Cliniche – Policlinico Universitario
Tor Vergata;
4. Direttore U.O.C. Direzione Infermieristica e delle Professioni
Sanitarie – Policlinico Universitario Tor Vergata
[email protected]
indispensabile dar vita a una figura professionale che potesse nel contempo fondere i ruoli e le funzioni dei già noti nurse practitioner, dell’infermiere specialista clinico e del
tutor clinico.
In occasione della selezione interna finalizzata al conferimento degli incarichi di coordinamento, è stato elaborato un progetto ad hoc che individuava, oltre ai consoni livelli di coordinamento, una figura con medesimo status giuridico ma
orientata allo sviluppo di una leadership infermieristica atta
a promuovere una cultura del governo clinico permeata dai
valori dell’assistenza.
Per questa figura professionale è stata coniata la definizione
di ruolo di Coordinatore delle Attività Cliniche (CC), in quanto
responsabile delle reali funzioni di coordinamento delle attività clinico-assistenziali. Il progetto sperimentale, da svilupparsi nell’arco di quattro anni, è stato articolato in dieci fasi
che prevedevano principalmente l’identificazione del profilo di competenza, la valutazione delle abilità (skills) delle risorse infermieristiche, l’analisi dei bisogni formativi del personale e l’elaborazione di strumenti operativi.
Circa l’avviso di selezione interna volta al conferimento degli
incarichi di coordinamento e conseguentemente a delineare
la struttura organizzativa aziendale, il regolamento prevedeva la messa a bando di 60 posti totali di coordinamento, ovvero 9 Coordinatori Infermieristici di Dipartimento titolari di
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Posizione Organizzativa (ex artt. 20 e 21 CCNL) e 51 Coordinatori titolari di Funzioni di Coordinamento (ex art.10 CCNL);
questi ultimi da ripartirsi in 42 Coordinatori Gestionali di Unità Operativa e/o Servizio e 9 Coordinatori delle Attività Cliniche. La selezione del personale ha quindi portato all’individuazione dei 9 Coordinatori delle Attività Cliniche da assegnare ai diversi Dipartimenti o Aree Funzionali Aggregate della struttura.
RISULTATI
Dopo la nomina, avvenuta con delibera del Direttore Generale, i Coordinatori delle Attività Cliniche hanno svolto una
fase formativa propedeutica, nella quale sono stati delineati
gli ambiti di competenza, le responsabilità, l’autonomia e l’interfaccia tra i vari livelli di coordinamento (coordinatore di
Dipartimento/Area e coordinatore gestionale).
La formazione è stata improntata all’individuazione di una
metodologia di lavoro comune, permettendo ai neo-coordinatori di modellare il proprio ruolo e le specifiche funzioni.
Coordinati e supervisionati dal Direttore Infermieristico e dal
Coordinatore dell’Area Promozione e Sviluppo delle Attività
Cliniche della Direzione Infermieristica, in questi due anni
le attività nelle quali il gruppo dei Coordinatori delle Attività Cliniche del Policlinico Universitario Tor Vergata si è impegnato sono state molteplici. Nell’ambito dell’elaborazione
dei Progetti Aziendali, il gruppo ha creato un percorso di affiancamento clinico-assistenziale dedicato al personale infermieristico neo assunto e/o neo assegnato in un contesto clinico. Il Progetto Aziendale L’inserimento del personale in Unità
Operativa ha previsto l’impegno dei Coordinatore delle Attività Cliniche nella costruzione ed elaborazione di schede per
rilevare il bisogno formativo specifico di ogni professionista
e check-list mirate a evidenziare le performance da acquisire a
breve, medio e lungo termine.
Anche la condivisione, l’elaborazione, la realizzazione e la
successiva sperimentazione della documentazione infermieristica (Progetto Aziendale Magda) ha previsto il loro impegno per diversi mesi in quanto, lavorando fianco a fianco agli
infermieri, hanno avuto modo di rivedere, modificare e riadattare alle esigenze degli assistiti alcuni aspetti e contenuti
di tutta la documentazione. Inoltre nel Progetto Aziendale
Relazione d’Aiuto, 2 dei 9 Coordinatori delle Attività Cliniche
hanno predisposto e attuato una specifica formazione per tutto il personale infermieristico, al fine di promuovere la cura
dell’aspetto relazionale, fondamento del rapporto che si instaura con i familiari dei degenti.
In linea con l’auto-costituzione del Policlinico Universitario
Tor Vergata in Ospedale senza dolore, il gruppo dei Coordinatori delle Attività Cliniche ha inoltre voluto dare il proprio contributo alla sensibilizzazione di tutto il personale sanitario circa la presa in carico del paziente/utente con il sintomo dolo-
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re. All’interno di un evento formativo programmato per il Policlinico dalla Cattedra di Scienze Infermieristiche dell’Università di Tor Vergata, è stata da loro costruita, elaborata e successivamente inserita nella documentazione infermieristica
Magda una scheda per facilitare la gestione dell’assistenza rivolta al paziente affetto da dolore.
Un’altra attività che ha coinvolto i Coordinatori delle Attività Cliniche è stata quella relativa alla Wound Care (Gestione
delle Lesioni Cutanee). Il team Amici per la pelle, un gruppo
infermieristico aziendale nato con la finalità di diffondere tra
tutto il personale la cultura della prevenzione e della cura delle lesioni da pressione, ha definito protocolli e procedure multidisciplinari che consentono di attuare un processo di prevenzione e trattamento delle lesioni da pressione. In questo
gruppo i Coordinatori delle Attività Cliniche hanno favorito
l’appropriato aggiornamento scientifico dei colleghi infermieri, sono intervenuti come consulenti, in presenza di casi
clinicamente complessi o in aiuto a professionisti non esperti
nel campo.
Degno di interesse il progetto aziendale riguardante la Strutturazione della Consulenza Infermieristica, elaborato al fine di promuovere l’appropriatezza degli interventi assistenziali e valorizzare la competenza dei singoli professionisti. Il progetto, riconoscendo agli infermieri la possibilità di coinvolgere i Coordinatori delle Attività Cliniche in qualità di expertise, agisce
come strumento facilitatore nella richiesta/rilascio di consulenza da parte di infermieri con competenze avanzate.
L’ultimo progetto aziendale riguarda l’inserimento nella struttura ospedaliera dello studente infermiere al primo anno del
Corso di Laurea che si cimenta nel tirocinio per la prima volta. Due giornate di formazione in aula hanno permesso ai Coordinatori delle Attività Cliniche di affrontare con tutti gli studenti neo-tirocinanti temi di carattere generale come la presentazione della struttura aziendale, l’organizzazione sanitaria interna, i valori e la mission aziendale, per poi arrivare a illustrare loro le unità di degenza.
Un altro ambito che ha visto protagonisti i Coordinatori delle Attività Cliniche è stato quello relativo alla formazione del
personale. Individuando all’interno della propria Area i bisogni formativi del personale infermieristico, il gruppo dei
Coordinatori delle Attività Cliniche ha supervisionato ed osservato sul campo, durante lo svolgimento delle attività assistenziali, tutti i componenti dell’équipe assistenziale e proceduto a confrontarsi con i Coordinatori Gestionali e Coordinatori Dipartimentali circa le performance di ogni singolo professionista. Sulla base dei bisogni formativi rilevati in questi due
anni di lavoro, è stata cura di ogni Coordinatore delle Attività Cliniche organizzare corsi di formazione ad hoc, esercitare
attività di mentoring ed educare ogni professionista all’applicazione delle procedure e dei protocolli adottati in Unità Operativa. Per quanto concerne invece la funzione di tutorato ri-
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volta agli studenti infermieri, i Coordinatori delle Attività Cliniche, gestendo l’allocazione degli stessi all’interno delle Unità Operative del proprio Dipartimento/Area (previa assegnazione da parte della sede didattica in base al piano formativo
di tirocinio clinico) hanno svolto diverse attività che si sono
concretizzate principalmente nella collaborazione alla definizione degli obiettivi clinico-didattici, nella supervisione, nel
controllo e nella valutazione dell’intero ciclo di tirocinio svolto, collaborando con i docenti nell’espletamento delle prove
di esame.
Molti sono stati infine gli strumenti operativi infermieristici
elaborati e implementati grazie al contributo dei Coordinatore delle Attività Cliniche. Nell’area di appartenenza ogni
Coordinatore delle Attività Cliniche ha condotto la valutazione e la revisione di quanto esistente per poi procedere all’elaborazione di nuovi strumenti operativi peculiari per la tipologia di utenti afferenti alla propria Area di riferimento. Dal punto di vista metodologico tutto questo ha previsto in prima istanza la partecipazione attiva del personale infermieristico attraverso la costituzione di gruppi di lavoro, la loro specifica formazione e la successiva supervisione rispetto a quanto elaborato. A livello aziendale, invece, i Coordinatori delle Attività
Cliniche hanno valutato e revisionato tutti gli strumenti operativi di utilizzo trasversale, cioè destinati a standardizzare attività assistenziali comuni a più settori clinici.
Hanno quindi elaborato nuovi strumenti operativi condividendone gli obiettivi, i contenuti, le modalità attuative, nonché
l’implementazione a livello aziendale con gli infermieri e gli
altri Coordinatori Gestionali e Dipartimentali.
CONCLUSIONI
L’inserimento del Coordinatore delle Attività Cliniche all’interno del nuovo assetto organizzativo è stata un’opera ostica
dal punto di vista culturale, tuttavia stimolante perché innovativa. Allo stesso tempo si è dimostrata utile per il cambiamento radicale della pratica clinica avvenuto in questi primi
BIBLIOGRAFIA
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the clinical nurse specialist and the clinical
nurse leader, Nursing Administration Quality, 2008, 32(4), 301-7.
• Hurlock-Chorostecki C., Van Soeren M.,
Goodwin S., The acute care nurse practitioner in Ontario: a workforce study, Nursing
Leadership, 2008, 21(4), 100-16.
• Santullo A., L’infermiere e le innovazioni in
due anni di sperimentazione. Nonostante i quotidiani confronti con tutto il personale infermieristico per dissodare le
resistenze culturali al cambiamento, il gruppo dei Coordinatori delle Attività Cliniche ha contribuito a migliorare la qualità delle cure erogate. D’altro canto l’entusiasmo, la condivisione dei valori e la centralità delle cure personalizzate, hanno contribuito a dare maggiore forza e coesione al gruppo,
che si è quindi posto come promotore dell’estensione del sapere e della diffusione di conoscenze. Il mutamento culturale scaturito dal superamento dei limiti individuali ha visto il
personale infermieristico rafforzato della propria autonomia
professionale e pronto ad acquisire nuove conoscenze atte a
garantire l’appropriatezza e l’efficacia clinica.
Da non sottovalutare è inoltre l’impatto formativo che questo
nuovo modello di organizzazione ed erogazione delle cure infermieristiche ha avuto sugli studenti del corso di laurea in infermieristica. È infatti proprio durante il periodo di tirocinio
clinico che il futuro professionista modella e plasma il proprio
saper fare attraverso l’interiorizzazione della cultura e della
prassi infermieristica in cui si cimenta e che adotta come modello di riferimento per il suo sviluppo di professionista.
Ciò detto è doveroso l’auspicio a perseverare in questa innovativa organizzazione delle cure e nella valorizzazione delle
competenze individuali atte a tutelare il diritto del cittadino
a ricevere cure qualitativamente elevate. L’elaborazione e
l’adozione di indicatori di risultato clinici e di outcomes assistenziali volti a documentare al meglio i benefici che il paziente/utente trae da questa innovativa organizzazione sarà
infatti il futuro impegno dei Coordinatore delle Attività Cliniche.
Il Policlinico Universitario Tor Vergata è pronto a sfidare, nei
prossimi due anni di conduzione e conclusione del progetto, tutte le controversie derivanti anche dalla riduzione della spesa sanitaria regionale, al fine di divenire modello di riferimento per le altre realtà sanitarie e un polo attrattivo per
tutta la cittadinanza.
sanità. Nuove tendenze e strumenti gestionali, McGraw-Hill, 2004.
• Schein Edgar H., La consulenza di processo:
come costruire le relazioni d’aiuto e promuovere lo sviluppo organizzativo, Raffaello Cortina, 2001.
• Stanley D., Recognizing and defining clinical
nurse leaders. British Journal of Nursing,
2008, 15(2),108-11.
• Tachibana C., Nelson-Peterson D.L., Implementing the clinical nurse leader role using
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• Thompson P., Lulham K., Clinical nurse leader and clinical nurse specialist role delineation in the acute care setting. Journal Nursing Administration, 2007, 37(10), 429-31.
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views on clinical ladders as a strategy in professional development. Journal of Nursing
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