messico coloniale - viaventisettembre
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messico coloniale - viaventisettembre
i viaggi d’autore MESSICO COLONIALE 26 gennaio – 6 febbraio laformadelviaggio.it srl Via XX Settembre 65, Padova 049.9817473 [email protected] Il Messico è senz’ombra di dubbio un mosaico di culture e tradizioni, dove il mondo preispanico convive con la modernità, in un sincretismo unico e magico. Il nostro viaggio inizierà a Città del Messico, l’antica Tenochitlán, una metropoli vibrante e viva, con la sua imponente architettura e gli innumerevoli musei. Da Città del Messico ci dirigeremo a Puebla, un magnifico centro coloniale protetto da due imponenti guardiani all’orizzonte: i vulcani Popocatepetl e Iztaccíhuatl. Da Puebla riprenderemo il nostro viaggio, non senza aver prima visitato il pueblo magico di Cholula, famoso per le sue 365 chiese, una per ogni giorno dell’anno. La seguente tappa è Guanajuato: le sue piazzette, i suoi panorami mozzafiato dalle colline circostanti, i suoi teatri e i colori accesi dei suoi edifici le hanno valso il titolo di Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Da Guanajato visiteremo l’incantevole San Miguel de Allende, un gioiello coloniale da percorrere a piedi, passeggiando per i suoi vicoli lastricati e ammirandone gli edifici e le gallerie d’arte. Ed eccoci in viaggio di nuovo verso lo stato di Jalisco, con i suoi paesaggi azzurro agave, i laghi, le cascate, le praterie e gli allevamenti di bestiame. Ci dirigeremo a Guadalajara, la seconda città più grande del Messico, conosciuta in tutto il mondo per la tequila, i mariachi e gli immancabili sombreros. Ma la capitale dello stato di Jalisco offre molto di più: grandiosi edifici coloniali, numerosi musei, variopinti mercati e una frenetica vita notturna. E per terminare in bellezza arriveremo a Oaxaca, la più affascinante delle città coloniali, dove convivono le tradizioni e le conoscenze ancestrali e la modernità. programma giovedì 26 gennaio: Città del Messico venerdì 27 gennaio: Museo nazionale antropologia mercoledì 1 febbraio: Jalisco Guadalajara di sabato 28 gennaio: centro di Città del Messico domenica 29 gennaio: Teothiuacan Puebla lunedì 30 gennaio: San Miguel de Allende martedì 31 gennaio: Guanajuato giovedì 2 febbraio: Oaxaca venerdì 3 febbraio: Mitla Monte Alban sabato 4 febbraio: Hierve el Agua Teotitlan del Valle domenica 5 febbraio: Oaxaca PIANO voli (da riconfermare): 26/1 Venezia – Madrid 7.40 – 10.20 Madrid – Città del Messico 13.05 – 18.25 2/2 Guadalajara – Oaxaca (1 scalo) 15.04 – 18.16 5/2 Oaxaca – Madrid (1 scalo) 14.30 – 13.40 (+1) 6/2 Madrid – Venezia 15.45 – 18.10 cosa vedremo: città coloniali Città del Messico: il “mostro”, così chiamata per la sua grandezza e la sua popolosità, sorge sui resti della città azteca di Tenóchitlan, a 2400 metri di altezza. Del suo glorioso passato è ancora visibile la zona archeologica del Templo Mayor, a pochi metri dalla Cattedrale, nell’immensa Piazza della Costituzione. A Città del Messico è impossibile non essere travolti dalla gente e affascinati dai mercati, dalla straordinaria architettura e dalla diversità dei suoi quartieri. Un caleidoscopio di epoche e momenti storici, dalle vestigia preispaniche alle superbe case coloniali, dal muralismo all’arte contemporanea: a questo proposito impossibile non omaggiare Diego Rivera e Frida Kahlo, vere e proprie icone che qui hanno a lungo vissuto e lavorato. Una città che non si finisce mai di visitare. Puebla: per la sua bellezza architettonica è conosciuta come “Il Reliquiario d’America”. Una leggenda narra che questo importante centro religioso (come dimostrano le più di 70 chiese che costellano il centro storico) sia stato disegnato e creato dagli angeli. È considerata la città barocca per eccellenza: lo è nell’architettura, nell’intreccio di strade, vicoli, facciate, mercati, giardini, cupole decorate con splendidi azulejos, ma lo è soprattutto nei sapori che rendono la sua cucina una delle più emblematiche e prestigiose del paese. San Miguel de Allende: con il suo centro coloniale perfettamente restaurato, le sue strette strade acciottolate, i palazzi suntuosi e le numerosissime gallerie d’arte, la città è la destinazione perfetta per gli amanti dell’arte (l’offerta di corsi e mostre è davvero invidiabile!). Da anni San Miguel è diventata la seconda di casa di molti stranieri che vi hanno trovato una tranquillità unica e un ambiente genuino. Guanajuato: costruita sulle pendici di un burrone, la città è un labirinto di stradine, scalinate, piazzette nascoste, funivie, tunnel e miniere. Ogni pomeriggio le sue piazze sono scenari di concerti, musica, spettacoli all’aria aperta: è una delle città più culturali del paese, non invano sede di una prestigiosa università del XVIII secolo, di un festival culturale internazionale (il Festival Cervantino) e di alcuni famosi teatri, tra i quali lo storico Teatro Juárez. Importante per il suo ruolo e spirito ribelle durante la rivoluzione messicana, la città è ricca di storia e di leggende: le sue strade di notte sono popolate dai fantasmi di antichi eroi o amanti sfortunati. Guadalajara: le due torri gemelle della Cattedrale, che con la cupola spiccano all’orizzonte da ogni angolo della città, sono il simbolo del secondo centro più grande e popolato del paese. Ne visiteremo l’elegante centro storico, con le sue piazze e i suoi edifici coloniali, ammireremo i murales dell’istituto Cabañas, realizzati da Josè Clemente Orozco nel 1938, assaporeremo le famose “tortas ahogadas” del Mercato Libertad. Guadalajara è una delle città più allegre del paese, non è un caso che la musica dei mariachi e la tequila siano nate proprio qui. Oaxaca: la tranquillità della piazza della Cattedrale, animatissima dopo il tramonto, il tempio di Santo Domingo e il giardino etnobotanico adiacente, con la sua straordinaria varietà di cactus, sono sicuramente una tappa obbligata per conoscere l’architettura e la flora locale. Ma non è solo questo a rendere unica Oaxaca: la città mantiene con orgoglio le tradizioni indigene, la varietà delle lingue e dell’artigianato (dai coloratissimi tessuti ai variopinti alebrijes), la tradizione culinaria e le sue spezie, le danze folkloristiche e la medicina tradizionale. Saperi ancestrali che convivono con le nuove conoscenze anche in ambito artistico: Oaxaca è infatti una delle culle dell’arte contemporanea messicana. cosa vedremo: archeologia Teotihuacan: “la città degli dei” è il preispaniche significato del suo nome in Nahuatl. E come non rimanerne affascinati, vedendola dall’alto dei 42 metri della Piramide della Luna o dall’ancor più alta Piramide del Sole? Teotihuacan è stata senza dubbio la città più grande del Messico antico, costruita a partire dal I secolo d.C. e misteriosamente abbandonata nell’VIII secolo. Percorrere il famoso Viale dei Morti, ammirare il Tempio dei Giaguari o quello di Quetzalcóatl, immaginare gli intonaci rossi delle Piramidi (sembra fosse questo il colore nell’epoca di massimo splendore) che si accendevano al tramonto, ci riporta indietro nel tempo e ci avvolge nel mistero. Museo Nazionale di Antropologia di Città del Messico: se non lo avete mai visto non potete nemmeno immaginare quanti e quali reperti contenga questo spettacolare museo interamente dedicato alle culture precolombiane. Oltre alla celebre ”Piedra del Sol”, conosciuta anche come calendario atzeco, le sue sale ospitano capolavori provenienti da ogni zona del paese, tra cui una tomba maya dell’ottavo secolo. Ma se probabilmente di Maya e Atzechi avete già ampiamente senitito parlare, qui scoprirete anche le civiltà Olmeca, Zapoteca e Tolteca, con i loro dei e miti: a questo proposito non dimenticate di omaggiare Quetzalcoatl, il “serpente piumato”, vero e proprio fulcro di diversi pantheon locali… Monte Albán: a pochi chilometri da Oaxaca visiteremo la città zapoteca di Monte Albán (la montagna bianca), fondata nel II secolo a.C in una posizione strategica sulle Valli Centrali, a 400 metri di altezza. Nel periodo di massimo splendore (300700 d.C.) la città doveva essere altamente organizzata, come dimostrano i reperti archeologici ritrovati nella zona e ora presenti nel museo. Dalla Grande Piazza si possono ammirare a 360 gradi i templi, i palazzi, il campo per il Gioco della Pelota e sul fondo le montagne circostanti. Mitla: l’importante centro religioso zapoteco risale a 300 anni prima dell’arrivo degli spagnoli. Mitla non vanta le imponenti piramidi di altre zone archeologiche messicane, ma i sofisticati disegni geometrici scolpiti nei diversi edifici, soprattutto nel Palazzo, e i patios adornati con fini mosaici sono davvero unici. Al tramonto le sue costruzioni si accendono di un giallo ocra e si possono vedere, osservando con attenzione, resti dell’intonaco rosso con cui erano dipinti. cosa vedremo: natura e villaggi Tequila e valle de Jalisco: l’agave azzurra (la pianta da cui si ricava la tequila) ricopre con il suo manto grigio-azzurro gli altopiani che circondano Guadalajara. Sono numerose le distillerie che si possono visitare in questa zona e che offrono spiegazioni sulla produzione della tequila, la cui pianta viene coltivata qui fin dal XVI secolo. La strada della tequila è l’occasione perfetta per saperne di più sulla lavorazione e degustare i diversi tipi di prodotti. Hierve el Agua: anche se la traduzione del nome è “l’acqua bolle”, l’acqua di questi laghetti è fredda e ricca di minerali. Poter fare il bagno o semplicemente godersi il panorama dal margine di una rupe di 30 metri è un’esperienza unica. L’ampio paesaggio toglie il fiato: le montagne tutt’attorno, le cascate pietrificate che si sono scolpite durante millenni per il gocciolio dell’acqua carbonata, i laghi d’acqua cristallina. Un’escursione in giornata da Oaxaca che vale davvero la pena. Teotitlán del Valle: a 30 km da Oaxaca questo villaggio di tessitori risale all’epoca preispanica: la cittadina pagava infatti i suoi tributi ai sovrani aztechi in tessuti. I laboratori, con tappeti, tovaglie e coperte esposte lungo le stradine polverose del villaggio, si specializzano nell’arte del telaio con motivi decorativi diversi, dalle raffigurazioni di divinità ai patterns geometrici. Molti di loro (ma attenzione, non tutti) hanno ricominciato ad utilizzare tinture naturali che si usavano nel passato, ottenute da piante, bacche o insetti, come la cocciniglia. enogastronomia Cacao e peperoncini: se pensate che la cucina messicana sia solo tacos e burritos non siete mai stati a Puebla. La sua tradizione culinaria è un mix di culture indigene e coloniali influenzate dall’immigrazione francese del XIX secolo e da quella libanese dei primi del Novecento. Il piatto più famoso è senza dubbio il mole: una ricetta dove si combinano cacao, peperoncini di vario tipo, mandorle, sesamo, noci, chiodi di garofano e cipolla, ma le varianti sono davvero tante e alcune ricette contengono più di 30 ingredienti. Verde, bianco e rosso: solo per pochi mesi all’anno invece è possibile provare i famosissimi chiles en nogada, inventati dalle monache di Puebla nel 1821 e i cui colori sono quelli della bandiera messicana. Questi peperoni ripieni di carne vengono ricoperti con una salsa di noci e formaggio di capra oltre che da chicchi di melograno. Davvero una delizia per i palati più esigenti! le cose non dette La Catrina: che ai messicani piaccia burlarsi della morte si sa, le immagini di teschi e scheletri sono diffuse un po’ in tutto il paese. Ma l’immagine della catrina (o calavera), l’elegantissima dama scheletrica con tanto di cappello alla francese che rappresenta la morte è nata nei primi del Novecento dalla penna di un famoso caricaturista messicano: Josè Guadalupe Posada. Le bellissime catrinas in terracotta dei mercati di San Miguel de Allende o Guanajuato sono davvero delle opere d’arte da portare a casa per ricordarsi del Messico. La bandiera: sarebbe uguale a quella italiana, se non fosse per l’immagine di un’aquila che divora un serpente nella parte centrale. La leggenda narra che gli aztechi ricevettero un messaggio dal loro dio Huitzilopochtli che li invitava a cercare una nuova terra, dove avrebbero trovato ricchezze e potere. Il dio della guerra indicò la terra promessa come il luogo dove avrebbero trovato un’aquila sopra un cactus mentre sta divorando un serpente. Ci vollero ben 300 anni perché gli aztechi la trovassero: lì venne fondata Tenochitlan, l’attuale Città del Messico. Mezcal e Tequila: Possono sembrare simili per i non intenditori, ma un messicano non li confonderebbe mai. Entrambi sono distillati prodotti dalla pianta dell’agave o del maguey, ma da diverse varietà: l’agave azzurro per la tequila, 48 tipi di agave invece per il mezcal. Diverse anche le zone di produzione: la tequila viene prodotta soprattutto nello stato di Jalisco, ad occidente, mentre il Mezcal nel sud, nello Stato di Oaxaca (fortunatamente li visiteremo entrambi, per poter provare la differenza!). Il mezcal è più aromatico della Tequila, che invece ha un sapore più neutro: a voi la scelta… Il pacchetto comprensivo di voli di linea Iberia (nb: la quotazione del volo è valida a partire dai 10 partecipanti: qualora il gruppo dovesse essere più ridotto provvederemo a fornire delle alternative), alloggio e prima colazione 11 notti in hotel 4* e 5*, trasferimenti interni in van privato, 5 cene, visite guidate condotte da guida italiana, assicurazione medico-bagaglio standard ha un costo di: 2820 euro a persona in camera doppia (con almeno 8 partecipanti: dai 5 ai 7 di 3.090). Sconto con tessera “viaggi” de laformadelviaggio: 20 euro. Assicurazione annullamento, dell’iscrizione. opzionale e da richiedere al momento Supplemento camera singola: 670 euro. L’acconto del 25% va versato al momento dell’iscrizione. Il programma potrà subire piccole variazioni indipendenti dalla volontà dell’organizzazione. NB: non sono inclusi nelle quote i trasferimenti da e per l’aeroporto di Venezia, i pasti non indicati, le tasse aeroportuali (al momento della stesura del programma di circa 300 euro), l’assicurazione medico-bagaglio supplementare opzionale (da richiedere e quotare al momento della prenotazione), e tutto quanto non espressamente specificato nelle voci precedenti. Vi preghiamo di notare che all’inizio del viaggio sarà formata una cassa comune destinata a mance, benzina, ingressi non previsti per una cifra stimabile tra i 60 e i 100 euro (a seconda del numero dei partecipanti). La quotazione del viaggio si riferisce al cambio euro / dollaro del 16 settembre 2016 ed è passibile di modifiche in caso di modifiche dello stesso. L’agenzia di viaggi laformadelviaggio.it srl ricorda che il viaggiatore è tenuto ad informarsi sui documenti necessari per l’espatrio e sulla loro validità. Iscrivendosi a questo viaggio si accettano termini e condizioni elencati nel contratto di vendita di pacchetti turistici (disciplinata - fino alla sua abrogazione ai sensi dell’art. 3 del D. Lgs. n. 79 del 23 maggio 2011 [il "Codice del Turismo"] dalla L. 27/12/1977 n° 1084 di ratifica ed esecuzione della Convenzione Internazionale relativa al contratto di viaggio [CCV], firmata a Bruxelles il 23.4.1970 - in quanto applicabile - nonché dal Codice del Turismo [artt. 32-51] e sue successive modificazioni) che potete consultare sul nostro sito alla pagina www.viaventisettembre.it/condizioni-generali o richiedere presso la nostra sede.