L`e-learning in carcere: una proposta - Journal of e
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L`e-learning in carcere: una proposta - Journal of e
Peer Reviewed Papers L’e-learning in carcere: una proposta Bianca Arcangeli1, Paolo Diana1, Fernando di Mieri2, Giovanni Suriano3 1 Università di Salerno, 2Liceo Scientifico “E. Medi”, 3ICATT di Eboli [email protected], [email protected], [email protected], [email protected] Parole chiave: e-learning, collaborative learning, carcere, scuola, università Abstract L’istruzione a distanza è un’opportunità non solo per gli studenti con difficoltà di frequenza, ma anche per soggetti “deboli” come donne, immigrati e detenuti. L’articolo illustra alcuni tratti di un progetto di istruzione a distanza rivolto ai detenuti dell’ICATT di Eboli (SA), tuttora in fase di realizzazione, soffermandosi sui diversi attori istituzionali e sulle principali scelte operate. Tra queste, in particolare, oltre all’opzione per la modalità e-learning, quella di offrire percorsi continui di istruzione secondaria superiore, a livello scolastico ed universitario, in una direzione coerente con i tassi medi di istruzione della popolazione detenuta italiana. L’articolo, infine, offre alcuni dettagli sulla organizzazione didattica degli insegnamenti previsti all’interno del percorso di studi online. Journal of e-Learning and Knowledge Society — Vol. 6, n. 1, Febbraio 2010 (pp. 91 - 99) — Peer Reviewed Papers - Vol. 6, n. 1, Febbraio 2010 1 Introduzione L’istruzione online, nelle sue diverse declinazioni, è stata da più parti interpretata non solo come opportunità per studenti “regolari” con problemi di frequenza, ma anche come valido strumento per favorire l’istruzione di soggetti “deboli”, come le donne impegnate in percorsi domestici e di cura alle persone, gli immigrati oppure i detenuti. Per quanto concerne questi ultimi, in particolare, non sono mancate negli ultimi anni esperienze significative, la cui varietà rimanda in parte alle diverse interpretazioni e declinazioni della didattica online, in parte ai più specifici contesti ed obiettivi. In Europa, grazie al sostegno finanziario comunitario1, il tema dell’istruzione nelle carceri, in modalità tradizionale ed online, è stato al centro di numerosi progetti che troveranno un importante momento di confronto e valutazione nella “European Conference on Prison Education” organizzata a Budapest dal 22 al 24 febbraio 2010 dalla Commissione Europea Educazione e Cultura. Inoltre, non sono mancate, in particolare per l’istruzione online, esperienze a livello di singole nazioni, come quella realizzata in Germania dalla prigione di Berlino “Tegel” in collaborazione con l’Università Fern di Hagen, o, per l’Italia, quelle di Bollate, Reggio Emilia e Porto Azzurro. Nell’istituto di Bollate, i detenuti grazie ad una didattica blended hanno completato nel 2005 il percorso della Cisco “Networking Academy” Ccna, diventando i primi formatori formati all’interno del carcere. Nel secondo caso, grazie ad una convenzione firmata tra l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia ed il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, i detenuti hanno avuto accesso ai corsi della laurea triennale in Comunicazione e marketing; nel terzo caso, infine, la convenzione stipulata tra la Regione Toscana e l’Amministrazione regionale penitenziaria ha consentito ai detenuti di fruire delle risorse del Progetto Trio. 2 La nostra proposta: le caratteristiche L’esperienza di istruzione a distanza che presentiamo in questo contributo è tuttora in corso di costruzione e di implementazione metodologica e tecnica, ma presenta alcune caratteristiche specifiche che la rendono particolarmente significativa in relazione soprattutto alla specifica utenza, ai contenuti erogati e ai soggetti proponenti. L’intervento vuole offrire ai detenuti, a quelli dell’ICATT innanzitutto ed in via sperimentale, ma in prospettiva ad un pubblico più ampio, in alternativa ai corsi di formazione professionale (informatica, giardinaggio, idraulica e fale A questo proposito sottolineiamo che un contributo interessante sarà fornito dalla discussione internazionale attivata grazie alla partecipazione del Dipartimento di Sociologia e scienza della politica dell’Università di Salerno e dell’ICATT di Eboli al partenariato Grundtvig 2009 dal titolo “E-LEARNING EDUCATION FOR PRISONERS AND PRISONERS PROFESSIONALS”. 1 92 Bianca Arcangeli, Paolo Diana, Fernando di Mieri, Giovanni Suriano - L’e-learning in carcere: una proposta gnameria, etc.)2, un’offerta di formazione che si estende dalla scuola superiore all’università, in una direzione coerente con le più generali raccomandazioni europee in tema di formazione permanente. La scelta appare particolarmente importante in relazione ai livelli di istruzione della popolazione detenuta, stimata al 2008 per l’Italia a 58.127 unità e per la Campania a 7.185 unità (fonte: Dap, 2008) e tuttavia in rapidissima crescita (Castellano e Stasio, 2009). Una popolazione inoltre per il 95,7% maschile. Al 2008, infatti, come illustrano i dati in tabella 1, il titolo di studio più frequente nelle carceri italiane, quando rilevato, era quello di licenza di scuola media inferiore (55,1%), seguito da quello di licenza elementare (25,2%). Nella Regione Campania, che ospitava al 2008 il 12,4% dei detenuti italiani distribuiti in 17 istituti di pena differenti per dimensione e funzione3, più della metà dei detenuti (53,5%) era in possesso del titolo di scuola media inferiore e circa un terzo della sola licenza elementare. Circa l’11% risultava, invece, aver conseguito titoli successivi a quelli previsti dalla scuola dell’obbligo. TABELLA 1 DETENUTI NEGLI ISTITUTI PENITENZIARI ITALIANI PER REGIONE DI DETENZIONE E GRADO DI ISTRUZIONE, ANNO 2008. (VAL %) - Fonte: D.A.P - Ufficio per lo Sviluppo e la Gestione del Sistema Informativo Automatizzato Grado di istruzione Regione di detenzione Laurea Diploma di scuola media superiore Diploma di scuola professionale Licenza di scuola media inferiore Licenza di scuola elementare Privo di titolo di studio Analfabeta Tot. ABRUZZO 1,2 8,6 1,5 50,5 31,3 4,5 2,4 100,0 BASILICATA 1,7 12,7 1,7 47,9 27,9 4,5 3,7 100,0 CALABRIA 0,8 10,0 2,1 50,6 28,3 5,2 3,1 100,0 CAMPANIA 1,5 8,3 1,5 53,5 29,5 3,8 1,8 100,0 EMILIA ROM. 1,8 8,2 1,9 58,3 19,8 6,1 3,8 100,0 FRIULI VEN.G. 1,9 6,2 1,9 62,8 22,5 2,5 2,3 100,0 LAZIO 1,9 11,2 1,8 49,5 19,3 13,3 2,9 100,0 LIGURIA 1,7 7,7 0,4 62,7 17,3 8,2 2,0 100,0 LOMBARDIA 1,8 9,6 1,3 58,9 22,7 2,8 2,8 100,0 MARCHE 3,0 9,5 2,7 58,3 21,7 3,4 1,5 100,0 MOLISE 0,8 5,6 1,6 57,0 31,5 2,4 1,2 100,0 PIEMONTE 1,5 5,9 1,5 50,3 20,6 17,9 2,2 100,0 2Dai dati forniti dal DAP, in Campania sono stati attivati, nell’anno 2008, 293 corsi di questo tipo con 3570 iscritti. Inoltre, la Regione Campania ha stanziato, per il biennio 2009-2010, 2 milioni di euro per la formazione lavorativa dei detenuti. 3 Cfr. Tab. 2 che illustra la compresenza di megacarceri come Poggioreale e Secondigliano e piccole strutture come l’ICATT di Eboli, il C.C. Lauro e il C.C. Sala Consilina. 93 — Peer Reviewed Papers - Vol. 6, n. 1, Febbraio 2010 Grado di istruzione Regione di detenzione Laurea Diploma di scuola media superiore Diploma di scuola professionale Licenza di scuola media inferiore Licenza di scuola elementare Privo di titolo di studio Analfabeta Tot. PUGLIA 0,9 5,4 0,7 57,1 32,1 2,2 1,5 100,0 SARDEGNA 1,3 5,0 1,2 55,2 29,7 4,7 3,0 100,0 SICILIA 1,4 5,8 0,9 50,2 32,6 5,6 3,6 100,0 TOSCANA 1,7 7,0 3,1 54,0 24,1 8,2 1,9 100,0 TRENTINO A.A. 1,5 16,1 4,4 58,0 15,6 0,5 3,9 100,0 UMBRIA 1,9 7,4 2,1 56,7 26,0 5,1 0,8 100,0 VALLE D'AOSTA 0,0 4,2 0,0 46,3 27,4 18,9 3,2 100,0 VENETO 2,6 8,2 2,7 66,6 16,3 1,5 2,1 100,0 Totale Italia 1,6 7,8 1,6 55,1 25,2 6,1 2,6 100,0 La seconda caratteristica della nostra proposta è poi la scelta della modalità online di erogazione dei corsi. Attraverso quest’ultima modalità, sostenuta anche da incontri in presenza, appare possibile superare le difficoltà riscontrate nell’attivazione di percorsi didattici tradizionali all’interno del carcere, relative tanto alla carenza di spazi quanto alle difficoltà di un’assistenza scolastica regolare e intensiva. Tabella 2 DETENUTI NEGLI ISTITUTI DI DETENZIONE PRESENTI NELLA REGIONE CAMPANIA SECONDO IL GRADO DI ISTRUZIONE, ANNO 2008 - Fonte: P.R.A.P. Campania Istituto di detenzione 94 Grado di istruzione Licenza Licenza di Privo di di scuola scuola ele- titolo di media mentare studio + inferiore Analfabeta Laurea Diploma di scuola media superiore C.C. ARIANO IRPINO 1 10 75 52 33 171 C.C. ARIENZO 0 2 30 30 40 102 Tot. C.C. AVELLINO 0 1 123 41 39 204 O.P.G. AVERSA 3 49 135 46 23 256 C.C. BENEVENTO 2 36 166 97 79 380 C.C. CARINOLA 2 34 190 90 54 360 C.R. EBOLI 0 0 31 10 1 42 C.C. LAURO 0 5 31 4 0 40 Bianca Arcangeli, Paolo Diana, Fernando di Mieri, Giovanni Suriano - L’e-learning in carcere: una proposta Istituto di detenzione Grado di istruzione Licenza Licenza di Privo di di scuola scuola ele- titolo di media mentare studio + inferiore Analfabeta Laurea Diploma di scuola media superiore O.P.G. NAPOLI 4 9 18 50 0 81 C.C. POGGIOREALE 3 17 624 1594 162 2400 C.P. SECONDIGLIANO 4 66 483 447 149 1149 C.C.F. POZZUOLI 2 12 47 79 50 190 C.R. S.ANGELO L. 1 9 90 61 14 175 C.C. SALA CONSILINA 0 6 21 8 2 37 C.C. SALERNO 0 30 110 160 140 450 C.C. S. MARIA C.V. 5 84 412 198 175 874 C.C. VALLO LUCANIA 2 3 32 9 3 49 29 373 2618 2976 954 6950 Totale Campania Tot. Con l’e-learning diviene infatti possibile elaborare un’azione, peraltro valutabile in termini di efficienza ed efficacia, che, senza venir meno alla normativa generale in materia penitenziaria, favorisca concretamente il diritto allo studio dei reclusi. Esso consente di sviluppare e rendere continue tanto le relazioni docente-studente quanto quelle studente-studenti e di favorire il lavoro di studio autonomo e di esercitazione del detenuto. Infine, tra le varie possibilità di uso dell’e-learning, la nostra esperienza privilegia un modello di didattica collaborativa centrata sullo studente attraverso un uso intenso di immagini di vario genere e di supporti multimediali, elementi di sostengo ritenuti rilevanti all’interno del percorso di istruzione e formazione (Chaplin, 1999; Arcangeli e Diana, 2009). 3 La nostra proposta: gli utenti La fase di sperimentazione del progetto vede come utenti i detenuti dell’ICATT di Eboli. Al 2008 i detenuti presenti nell’istituto erano 42. Di questi ultimi, 31 erano in possesso del titolo di studio di scuola media inferiore e 10 di licenza elementare (Tab. 2). Come si può notare la distribuzione secondo il titolo di studio è simile a quella riscontrata negli altri Istituti penitenziari della Campania e richiamata nella tabella 1. I detenuti ospitati nell’ICATT di Eboli hanno volontariamente scelto di 95 — Peer Reviewed Papers - Vol. 6, n. 1, Febbraio 2010 entrare in un percorso trattamentale-terapeutico particolare e quindi sono già impegnati nelle diverse attività promosse all’interno della struttura: giardinaggio, restauro, laboratori di ceramica, laboratori musicali e teatrali. A questo più ampio lavoro di recupero, il progetto e-learning intende recare un proprio contributo specifico riproponendo, con modalità particolari, quella dimensione dello studio e dell’apprendimento che per molti dei soggetti ospitati, come testimoniato da una serie di interviste biografiche, ha rappresentato nel passato un percorso accidentato e marginalizzante. In prospettiva, come si accennava in precedenza, la sperimentazione didattica realizzata presso l’ICATT potrà essere estesa ad altri Istituti di detenzione. Si tratta comunque di una proposta rivolta prioritariamente ai detenuti italiani o che abbiano vissuto una parte significativa della propria vita e della propria formazione nel nostro Paese; per gli stranieri detenuti di più o meno recente immigrazione, infatti, è necessario procedere ad un accertamento dei prerequisiti linguistico-culturali. 4 La nostra proposta: gli attori istituzionali I soggetti promotori del progetto “E-learning in carcere” sono il Dipartimento di Sociologia e scienza della politica (DISSP) dell’Università degli studi di Salerno, il Liceo Scientifico “Enrico Medi” di Battipaglia e l’ICATT di Eboli. Come descritto nel protocollo d’intesa stipulato tra i partners nel 2008, essi, per la loro diversa natura, forniscono le competenze indispensabili al buon risultato della iniziativa. L’ICATT è un Istituto a “Custodia Attenuata per il Trattamento della Tossicodipendenza e Alcool Dipendenza” e privilegia l’aspetto trattamentale-terapeutico; esso prevede un’esecuzione della pena finalizzata al recupero della tossicodipendenza-alcooldipendenza e al reinserimento nella società. Ad esso possono accedere soggetti compresi tra i 19 e i 40 anni che non presentino particolari problemi rispetto alla sicurezza, residenti nella regione Campania e privi di deficit psico-fisici. L’Istituto possiede un’aula multimediale con 10 postazioni, accessibile ai detenuti per quattro ore al giorno, ed è dotato di personale con competenze informatiche e relative alla didattica e-learning (Limoccia e Lombardo, 2008). Il DISSP e l’area didattica di Sociologia dell’Università di Salerno svolgono da anni didattica online (Arcangeli e Diana, 2008; Vento et al., 2008) ed hanno maturato una consistente esperienza di ricerca e alta formazione su tali temi. L’Università mette a disposizione dei detenuti i corsi online già esistenti (l’intero percorso di studi triennale in Sociologia, e diversi corsi erogati dalla Facoltà di Lettere), attualmente fruibili grazie all’utilizzo della piattaforma WebCT, e soprattutto tutte le competenze ed i supporti necessari alla progettazione e 96 Bianca Arcangeli, Paolo Diana, Fernando di Mieri, Giovanni Suriano - L’e-learning in carcere: una proposta realizzazione di nuovi corsi di qualsivoglia livello, con l’obiettivo specifico di favorire la crescita di percorsi di studio a livello di scuola media superiore. Il liceo scientifico “E. Medi” contribuisce all’iniziativa con la propria esperienza didattica. Esso ha proposto per il progetto“E-learning in carcere” un’impostazione sperimentale, che trae spunti e dal Piano Nazionale di Informatica (soppresso nella Riforma Gelmini) e dal corso ordinario. Utilizza peraltro gli spazi concessi dalla legge sull’autonomia a proposito dell’utilizzo di una quota del monte orario per attività coerenti con le finalità e gli obiettivi propri dell’istituzione liceale. Si pensi all’approfondimento delle competenze informatiche, oggi imprescindibili in qualsiasi ambito, che incontrano l’interesse di molti detenuti già contattati in tal senso. Nello spirito della normativa in materia di autonomia scolastica che consente di utilizzare parte del monte ore didattico per finalità rispondenti alle particolari necessità dell’utenza, la proposta didattica prevede anche il conseguimento di titoli spendibili nel mercato del lavoro (ad es. ECDL), stage e ed un raccordo tra l’offerta formativa liceale e i corsi superiori (IFTS o altro) al fine di favorire il futuro reinserimento dei detenuti. E’ previsto anche lo studio della lingua inglese con relativa certificazione Cambridge. 5 La nostra proposta: contenuti e struttura dei corsi Il corso, per il quale è stato chiesto il riconoscimento ministeriale, sarà triennale, a fronte del normale iter quinquen¬nale: il primo anno del corso online, diviso in due semestri, corrisponde al biennio liceale; il secondo anno corrisponde al terzo anno, mentre il terzo anno prepara all’e¬same di Stato. Questa compattazione del percorso formativo non comporta uno scadimento degli stu¬di: una riduzione dei contenuti può avvenire infatti nel rispetto delle indicazioni già presenti in materia di programmazione individualizzata. Verranno in particolare individuate le parti essenziali dei diversi programmi disciplinari per conciliare le esigenze deri¬vanti da una condizione di oggettiva difficoltà di studio con quelle di una formazione indi¬spensabile al conseguimento di un titolo riconosciuto e comunque spendibile. Saranno anche rispettate le finalità generali presenti all’interno dell’ordinamento scolastico italiano e, più in particolare, quello riguardante il Liceo: maturazione del cittadino, acquisizione di un metodo di indagine, formazione critica, etc. D’altra parte, la corrispondenza di un’ora di insegnamento online con quattro ore di insegnamento frontale consente una vicinanza a ciò che viene proposto nell’aula scolastica, se si considerano anche i tempi necessari alle verifiche (nel caso dell’e-learning da conteggiare a parte) e quelli dedicati nella scuola ad attività diverse (sostegno psicologico, dibattiti assembleari, visite guidate, viaggi d’istruzione, etc.), che pur essendo parte preziosa ed integrante del pro- 97 — Peer Reviewed Papers - Vol. 6, n. 1, Febbraio 2010 cesso educativo, non sempre rientrano nella trasmissione dei contenuti. Sicché, alla fine, sembra esistere una corrispondenza estremamente rigorosa e adeguata tra una qualsiasi programmazione minima di quelle già ordinariamente in uso e la compattazione prevista da “E-Learning in carcere”. Quanto alla didattica, anche nell’insegnamento online l’insegnante resta una figura centrale ed essenziale nel processo di app¬rendimento. E’ colui infatti che progetta il percorso articolato in Moduli ed in Unità Didatti¬che, ad ognuna delle quali corrisponde un certo numero di crediti scolastici; che elabora e seleziona i con¬tenuti e li propone in un linguaggio accessibile e con il supporto della grafica e facendo ricorso alle immagini ed al suono (Chaplin, 1999; Arcangeli e Diana, 2009); che assiste insieme al tutor gli studenti nello studio e che, per finire, verifica, sia online che in pre¬senza, il livello e la qualità dell’apprendimento. Gli alunni d’altro canto, hanno un ruolo attivo nell’aula virtuale e sono considerati elementi centrali nella produzione della propria cultura e della propria conoscenza. In ogni lezione essi troveranno dunque percorsi di approfondimento e strumenti di verifica delle proprie conoscenze ed infine rimandi continui ad ulteriori materiali che consentano di cogliere l’unità fondamentale del sapere. Sulla base di quanto appena esposto è stata realizzata una unità di prova, comprensiva di una settimana di lezioni, che verrà testata grazie alla collaborazione dei detenuti dell’ICATT prima dell’estate, fornendo ulteriori elementi utili alla costruzione e alla implementazione della struttura definitiva del corso. Bibliografia Arcangeli B., Diana P. (2008), Cultural capital, learning and ICT in a southern Italian university, in «Knowledge Construction in E-learning Context: CSCL, ODL, ICT and SNA in education», vol. 398, Aachen, Informatik V, pp. 176-180, URL: http://sunsite.informatik.rwth-aachen.de/Publications/CEURWS/Vol-398/ S6_ArcangeliEtAl.pdf (verificato il 28 dicembre 2009). Arcangeli B., Diana P. (2009), Insegnare metodologia delle scienze sociali in modalità e-learning, in: Baldissera A. (eds), Insegnare metodologia delle scienze sociali, Acireale-Roma, Bonanno. Castellano L., Stasio D. (2009), Diritti e Castighi, Milano, Il Saggiatore, 2009. Chaplin E. (1999), Cultural studies e rappresentazioni visuali: la creazione dei significati attraverso gli aspetti visuali del testo, in: Faccioli P. e Harper D. (eds), 98 Bianca Arcangeli, Paolo Diana, Fernando di Mieri, Giovanni Suriano - L’e-learning in carcere: una proposta Mondi da vedere, Milano, Franco Angeli. Vento M. et al. (2008), L’esperienza dell’Ateneo salernitano, Lecce, Pensa editore. Limoccia L., Lombardo T. (2008), Lo sguardo corto, Napoli, Arte Tipografica. 99