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Concordance to the Decameron
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Camisci – Ch’
camisci
PANFILO
I
1
84
II
II
II
II
II
II
II
IV
VIII
VIII
1
2
2
2
3
5
9
2
4
4
31
13
15
23
31
77
42
29
23
24
trovarono ancora in
e, lui a piè e in
Rinaldo, rimaso in
dell’aere vide costui in
prestamente di dosso una
spogliatolo infino alla
e fattosi della sua
non le toccava il cul la
io ti donerò una bella
udendo ricordar la
VIII
VIII
VIII
IX
IX
IX
IX
4
4
4
4
4
4
4
24
25
37
1
1
10
13
se voi mi date una
e poscia io ti darò la
la Ciutazza guadagnò la
messer Angiulieri; e in
venendosene, lascia in
di riscuotersi, cosí in
E ecco venire in
IX
IX
4
4
20
23
malizia entrato, cosí in camiscia cominciò a
lasciato l’Angiulieri in camiscia e scalzo, a
IX
IX
IX
IX
4
5
10
10
24
58
14
18
nella Marca, povero e in
tua tratto il filo della
Gianni, il quale, in
non la coda, levata la
X
X
X
X
X
X
X
10
10
10
10
10
10
10
1
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46
47
47
52
69
fosse, lei avendo in
che almeno una sola
duro, disse: "E tu una
come era uscirne in
di che la donna, in
avanti era uscita in
di casa, l’avesse in
camiscione
FILOSTRATO
VII
2
31
suoi e ispogliatosi in camiscione,
camiscione si fece
camisciotti
DIONEO
VI
10
54
in mano, sopra li lor camisciotti bianchi e
cammin
FILOSTRATO
FILOMENA
II
II
2
9
13
38
cose parlando e al lor cammin procedendo e
aver di voi io in questo cammin v’uccidessi; e se
camiscia
NEIFILE
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
PAMPINEA
FIAMMETTA
FILOMENA
PAMPINEA
EMILIA
EMILIA
"Madonna,
EMILIA
EMILIA
EMILIA
CORNICE
CORNICE
NEIFILE
NEIFILE
il
NEIFILE
NEIFILE
Siena
NEIFILE
FIAMMETTA
DIONEO
DIONEO
piuolo
CORNICE
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
tutti vestiti co’ camisci e co’ pieviali,
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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camiscia dinanzi al
camiscia lasciato,
camiscia e scalzo,
camiscia e scalzo quivi
camiscia, ch’avea,
camiscia
camiscia, ogni cosa diè
camiscia
camiscia un paio di
camiscia, mille anni
camiscia
La
camiscia nuova.
camiscia, disse:
camiscia
camiscia,
camiscia io mi gitterò
camiscia.
La Ciutazza
camiscia
camiscia.
Tre
camiscia
camiscia correndogli
camiscia.
Con
camiscia
camiscia come era, se
camiscia il Fortarrigo,
camiscia si tornò a
camiscia; tu m’hai
camiscia
camiscia levatosi, venne
camiscia e preso il
camiscia cacciata e a
camiscia sopra la dota
camiscia ne porta.
camiscia; ma invano
camiscia
camiscia e scalza e senza
camiscia, cominciò a
camiscia
camiscia cacciata,
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Camisci – Ch’
CORNICE
ELISSA
CORNICE
NEIFILE
EMILIA
PANFILO
PANFILO
III
V
VII
IX
IX
X
X
CONCL
3
CONCL
4
9
9
9
9
9
8
19
11
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31
per non uscir del
a cavallo, e presero il
la fatica del picciol
del pallafreno prese il
il qual quel medesimo
lasciare andare al
e la lunghezza del
cammin
cammin
cammin
cammin
cammin
cammin
cammin
tenuto da quelle
verso Alagna, là
cacciata via,
verso Torrenieri.
teneva che faceva
nostro.
A’
fatto e quella di
camminando
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
FILOMENA
NEIFILE
II
II
II
II
II
II
II
II
X
2
2
2
2
3
3
3
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1
6
6
7
8
18
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36
12
a cavallo.
E cosí
orazione usate di dir
sempre avuto in costume,
de’ miei dí sono stato,
volentieri ricevuto.
altrui ragionare.
disse esser presto.
prese il cammino.
E
che molte ne ricogliesse
camminanti
CORNICE
EMILIA
I
IX
INTRO
9
4
11
non altramenti che a’ camminanti una montagna
e, come costume è de’ camminanti,
camminanti con lui
camminare
PANFILO
PANFILO
VI
X
5
9
11
25
v’erano, cominciarono a camminare
camminare.
Ora,
posti giú gli arnesi da camminare e rinfrescatisi
camminarono
FILOSTRATO
EMILIA
V
IX
4
9
48
14
anzi che si levassero ne camminarono,
camminarono e fecer fine
che io amato sia.
Camminarono adunque i due
camminata
FILOSTRATO
FILOSTRATO
II
II
2
2
28
31
ha.
camminati
FILOSTRATO
EMILIA
V
IX
4
9
48
16
piú che sei miglia camminati la notte, altre
che alquante giornate camminati furono,
camminato
FILOSTRATO
FILOSTRATO
I
II
7
2
20
12
mangiare, come colui che camminato avea e uso non
similmente ho già molto camminato e mai nol dissi
cammino
CORNICE
FIAMMETTA
FILOSTRATO
PAMPINEA
I
I
I
II
INTRO
5
7
3
73
8
14
17
dovessero entrare in
gentili uomini entrò in
in seno, prese il suo
tutto soletto si mise in
camminando,
camminando d’una cosa in
camminando?
Al quale
camminando
camminando, di dir la
camminando
camminando, in gran
camminando
Camminando adunque
Camminando adunque il
Camminando adunque
camminando insieme e di
camminando tutto il dí
fuoco in una sua camminata
camminata, in quella se
Rinaldo nella camminata entrato, e
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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cammino.
Ma Filomena,
cammino
cammino; e, avvicinandosi
cammino
cammino e vennegli sí ben
cammino. E per ventura di
cammino
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Camisci – Ch’
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
LAURETTA
PANFILO
ELISSA
ELISSA
FILOMENA
CORNICE
CORNICE
ELISSA
LAURETTA
NEIFILE
NEIFILE
FIAMMETTA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
DIONEO
CORNICE
CORNICE
CORNICE
NEIFILE
EMILIA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
DIONEO
II
II
II
II
II
II
II
II
II
III
III
III
III
III
III
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V
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VI
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VII
IX
IX
X
X
X
X
X
X
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INTRO
INTRO
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CONCL
INTRO
CONCL
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20
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cammollia
FIAMMETTA
VIII
8
4
campa
CORNICE
CORNICE
CORNICE
III
V
VI
2
6
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1
1
1
campagna
CORNICE
V
CONCL
9
campane
NEIFILE
DIONEO
II
VI
1
10
4
47
il giorno veggiamo per
signori, gli venne nel
sua compagnia rientrò in
di fornire il mio
era contrario al suo
loro alla fine del loro
e andarono al lor
Per che, messosi in
sua possessione prese il
veggendo già la reina in
a aprire, prese il
ivi a pochi dí entrò in
d’entrare nel
ella s’andasse, entrò in
tempo le parve, in
a casa; e avendo questo
a Pietro troppo noto il
andava guardando che al
spesse volte era suo
la qual cosa messom’io
del luogo parlando, in
tutti entrarono in
lento passo ripresero il
entrati una mattina in
indietro entrarono in
di mercatante si mise in
stare del nostro
con lui entrarono in
quale a ora vi colse in
per la qualità del
il pregava, entrato in
cammino avvenir de’
cammino presso di sé
cammino; e dopo molte
cammino
cammino sí per visitare
cammino ma ancora faceva
cammino esser vicini, si
cammino.
Cominciò
cammino
cammino, prima non
cammino
cammino.
E camminando
cammino
cammino, prestamente
cammino
cammino verso l’occidente
cammino e verso Melano se
cammino che ragionato
cammino, né mai ristette
cammino
cammino messasi, senza
cammino appreso piú volte
cammino, come forse otto
cammino
cammino, non essendosi
cammino
cammino, essendo arche
cammino
cammino, di Vinegia
cammino
E
cammino si misero.
cammino; né era ancora
cammino
cammino; e motteggiando e
cammino
cammino amenduni a
cammino. E poi che
cammino
cammino.
E avendo
cammino
cammino che impedito
cammino; e essendo già
cammino
cammino che bisogno vi fu
cammino che a fare avete,
cammino dopo alquanti dí
eran vicini a casa in Cammollia.
Cammollia
Questi due
gli altri tonde, e cosí campa della mala ventura.
da Ruggier de Loria, campa e divien marito di
volge in riso e sé campa dalla mala ventura
Com’un mio in su la campagna?
campagna
Disse la
della sua morte le campane della maggior
alquanto del suono delle campane del tempio di
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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Camisci – Ch’
campanelle
DIONEO
DIONEO
DIONEO
VI
VI
VI
10
10
10
10
31
32
quando udirete sonare le campanelle,
campanelle verrete qui
che la sú con le campanelle venisse e
forte incominciò le campanelle a sonare.
campanile
NEIFILE
VII
8
46
con le calze a campanile e colla penna
campar
PANFILO
EMILIA
V
V
1
2
40
12
con ogni ingegno, per campar le persone, si
di che ella, eziandio se campar volesse, non
campare
LAURETTA
PAMPINEA
PAMPINEA
IV
VII
VIII
3
6
7
25
15
130
fuoco la Ninetta dovesse campare
campare, al quale
bene e voletemi da morte campare,
campare farete quello
da cosí ardente caldo campare;
campare e non una volta
campati
CORNICE
I
INTRO
30
se stati fossero atati, campati sarieno; di che,
campato
ELISSA
V
3
51
l’uno dalle forche ha campato e l’altro dalla
campavano
CORNICE
I
INTRO
26
tutti, non per ciò tutti campavano:
campavano anzi,
campi
CORNICE
CORNICE
CORNICE
DIONEO
CORNICE
FIAMMETTA
FILOSTRATO
FIAMMETTA
PAMPINEA
PAMPINEA
LAURETTA
LAURETTA
I
I
I
I
V
V
VII
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
INTRO
INTRO
INTRO
4
INTRO
9
2
5
7
7
9
9
43
45
66
5
2
8
34
4
90
119
98
98
le sparte ville e per li
case cacciati, per li
colli e le pianure, e i
la quale andava per gli
e con soave passo a’
come disiderava, a
guisa che negli ampi
i lavoratori de’
follia non cader, se tu
eran tutti partiti de’
i lavoratori di quei
per ingrassare i
campiamo
ELISSA
V
3
11
gridando disse: "Pietro, campiamo,
campiamo ché noi siamo
campicello
DIONEO
II
10
32
campo
ELISSA
II
8
3
campi i lavoratori miseri
campi, dove ancora le
campi
campi pieni di biade non
campi certe erbe
campi discesa, per
Campi, là dove il suo
Campi
campi gli sfrenati
campi, gli artefici delle
campi
campi.
Ma se tu n’hai
campi
campi per lo caldo,
campi facevan votare la
Alle quali
campi loro.
colui che il mio piccol campicello aveva a
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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Ampissimo campo è quello per lo
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Camisci – Ch’
CORNICE
FIAMMETTA
ELISSA
ELISSA
FILOMENA
NEIFILE
PANFILO
CORNICE
III
III
V
V
IX
IX
X
CONCL AUTORE
INTRO
6
3
3
1
4
9
2
36
41
48
2
20
61
18
quasi quindi il
sia Idio, che il tuo
si chiamava Liello di
un castello di Liello di
vi piace, che per questo
lavoratori in un
pervenute.
Era nel
di cose trovarsi. Niun
campo levato, con la
campo, non l’altrui, hai
campo
Campo di Fiore, e per
Campo di Fiore, nel quale
campo aperto e libero,
campo vicino alla strada
campo o vero essercito
campo fu mai sí ben
camporeggi
DIONEO
VII
10
10
can
CORNICE
FILOSTRATO
FILOSTRATO
I
I
I
7
7
7
1
5
10
can
LAURETTA
VIII
9
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can
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
DIONEO
NEIFILE
CORNICE
FIAMMETTA
II
III
III
III
V
VII
VII
IX
5
6
6
6
10
8
CONCL
5
49
35
36
39
55
45
3
63
non altramenti che a un
cotanto amore? A questo
sua.
Tu se’ bene oggi,
infinte lusingare,
cosí vago di noi come il
vorrebbe uccidere questo
d’essere di schiatta di
cominciò a dire: "Sozzo
canal
PAMPINEA
IV
2
45
la qual sopra il maggior canal rispondea, e quindi
canale
PAMPINEA
PAMPINEA
IV
IV
2
2
46
48
canaletti
CORNICE
CORNICE
III
III
INTRO
INTRO
10
10
canaletto
CORNICE
CORNICE
VI
VI
CONCL
CONCL
26
28
canciola
PANFILO
VIII
2
43
Anselmini, che stava in Camporeggi,
Camporeggi il quale
nuova venuta in messer Can della Scala.
il mondo suona, messer Can della Scala, al quale
il quale messer Can veggendo, piú per
la gumedra del gran Can d’Altarisi.
can
can
can
can
can
can
can
can
forestiere tutti
disleale, che,
rinnegato, stato
fastidioso che tu se’
delle mazze;
ma
fastidioso e
botolo che
vituperato, dunque mi
dall’altra parte del canale,
canale in una casa che
per paura gittato nel canale,
canale né si sapeva che
pratello usciva e, per canaletti assai belli e
’ntorniava; e quindi per canaletti simili quasi
cosí quivi in un bel canaletto raccolta infino
soprabondava un altro canaletto ricevea, per lo
va rendigliel tosto, che canciola te nasca! e
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candela
LAURETTA
PAMPINEA
DIONEO
DIONEO
PANFILO
FIAMMETTA
III
IV
IV
V
VIII
IX
8
2
10
10
2
5
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candia
LAURETTA
IV
3
19
quali assai vicini di Candia fecero bellissimi
candide
PANFILO
V
1
7
che quasi niente delle candide carni nascondea,
candidi
CORNICE
CORNICE
IV
VI
CONCL
CONCL
4
30
e d’oro e sopra li candidi e dilicati omeri
altramenti li lor corpi candidi nascondeva che
candido
DIONEO
IX
10
3
cane
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
I
I
I
I
7
7
7
7
4
7
10
27
debbo: il quale
nel pensiero di
giorno, desinando
a cavallo.
messer
messer
messer
Messer
Cane della Scala,
Cane era caduto ogni cosa
Cane, davanti da lui
Cane
Cane, il quale intendente
Cane
cane
PANFILO
FIAMMETTA
FIAMMETTA
PANFILO
FILOMENA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
CORNICE
FILOMENA
LAURETTA
I
III
III
IV
V
VI
VI
VI
VI
VIII
VIII
VIII
1
6
6
6
8
3
3
3
3
6
6
9
24
34
40
26
29
3
3
4
4
1
39
39
a’ fossi a guisa d’un
come tu se’ degno, sozzo
Ché non rispondi, sozzo
sofferi che a guisa d’un
ragionare, a guisa d’un
l’uditore e non come ’l
per ciò che, se come il
risponditore morda come
cane, essendo come da
l’altra, di quelle del
far due di quelle del
quella lingua del gran
cane.
E, se egli si pur
cane
cane vituperato che tu
cane? Che ha colei piú di
cane
cane sia sepellito o
cane rabbioso con lo
cane: per ciò che, se
cane
cane mordesse il motto,
cane, essendo come da
cane
cane prima stato morso,
cane confettate in aloè,
cane, le quali egli fece
cane
cane vuol tanto dire
canestruccio
PANFILO
VIII
2
11
cani
CORNICE
PANFILO
PANFILO
I
I
I
INTRO
1
1
45
14
26
anche non ci ha mandato
lui, né era mai che una
e a cuocerlo con una
Idio gli faccia lume e
e alcun moccolo di
granella d’incenso e una
candela
candela
candela
candela
candela
candela
niuna, e èmmi
d’un mattapan non
accesa, ma niente
a’ morti tuoi; e
talvolta infino a
benedetta, e
che non farebbe un candido cigno; e cosí tra
a sue mani, e quando un canestruccio di baccelli
i porci, i polli e i cani medesimi fedelissimi
cosí vago come sono i cani de’ bastoni; del
‘Questi lombardi cani,
cani li quali a chiesa
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Camisci – Ch’
PAMPINEA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
PAMPINEA
LAURETTA
LAURETTA
CORNICE
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FIAMMETTA
NEIFILE
FILOSTRATO
PANFILO
LAURETTA
PANFILO
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II
II
II
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V
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V
V
V
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X
3
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8
8
8
8
8
8
8
8
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19
19
19
20
20
21
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19
30
1
18
19
20
20
24
25
31
37
38
11
4
17
6
106
7
molti e buoni cavalli e
famigliari e con suoi
Beritola cominciarono i
li quali cavriuoli, da’
e preso un bastone li
la sua donna, che i lor
lei ebbe Currado i suoi
e dall’altra due gran
con molta famiglia, con
il gitta a mangiare a’
e divorarla da due
a farsi incontro a’
lascia fare a’
E cosí dicendo, i
ignuda, e averle i
dolle mangiare a questi
la dolorosa fugga, e i
verso il mare, e i
e ’l cavaliere e’
fu fatto grande e a’
d’uccelli e di
tenendo continuamente in
debbolo io gittare a’
ricco, molta famiglia e
siamo stati morti come
suoi famigliari e con
cani e uccelli e
cani un dí a andare fra
cani di Currado a seguire
cani cacciati, in nulla
cani mandò indietro: e
cani seguitavan,
cani tirati indietro,
cani, che dal Macello
cani
cani e con uccelli e con
cani.
Data dal fiero
cani
cani; Invita i parenti
cani
cani e contro al
cani e a me quello che
cani, presa forte la
cani
cani alle coste messi
cani.
Né sta poi grande
cani
cani e io a seguitarla.
cani appresso di lei
cani; né guari stette che
cani
cani e al cavaliere, e
cani; e avendo veduto
cani
cani e in uccelli s’è
cani? non è egli molto
cani
cani e uccegli, e
cani.
E per la vostra
cani
cani e con falconi se
canigiano
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
CORNICE
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
10
10
10
10
10
CONCL
42
43
44
64
64
1
compar Pietro dello
di ritornare.
Il
avendo alcun denaio e il
d’oro a Pietro dello
cosa doveva, piú di col
il consiglio di Pietro
Canigiano,
Canigiano trasorier di
Canigiano, dolente di
Canigiano
Canigiano avendonegli
Canigiano se ne tornò a
Canigiano si diè buon
Canigiano che apparve dal
canine
FILOMENA
VIII
6
45
presa una delle canine,
canine gliele pose in
canna
FIAMMETTA
FIAMMETTA
EMILIA
IV
IV
VI
1
1
8
7
8
10
messa in un bucciuolo di canna
canna, sollazzando la
sua casa: e guardando la canna e quella vedendo
Ma ella, piú che una canna vana e a cui di
canne
CORNICE
VII
CONCL
15
canta
FILOMENA
IV
5
24
Estimar fece questa canne a tutta la brigata
la quale ancora oggi si canta,
canta cioè:
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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Quale
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7
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Camisci – Ch’
ELISSA
VIII
3
15
che tutta notte canta.
canta
cantando
CORNICE
CORNICE
PANFILO
CORNICE
CORNICE
NEIFILE
DIONEO
CORNICE
CORNICE
FIAMMETTA
I
I
I
I
II
VI
VI
VIII
IX
IX
INTRO
INTRO
1
CONCL
INTRO
4
10
CONCL
INTRO
5
21
103
84
17
2
8
53
7
5
38
cantanta
CORNICE
II
CONCL
11
cantar
CORNICE
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
CORNICE
FILOMENA
PAMPINEA
IV
V
V
V
VII
VII
X
CONCL
4
4
4
INTRO
CONCL
7
8
25
26
29
4
14
24
erano, al danzare e al
le sia in piacere l’udir
sargia: e dormavi, e oda
molte volte faccendo
volta tanto gaiamente
/ che ’l pur pensarlo di
sí dolcemente sonando a
cantar
cantar
cantar
cantar
cantar
cantar
cantar
cantare
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
EMILIA
LAURETTA
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
I
I
I
I
III
III
III
III
III
IV
IV
IV
V
V
V
V
V
VI
VI
VII
VII
INTRO
INTRO
INTRO
INTRO
INTRO
7
8
CONCL
CONCL
6
CONCL
CONCL
4
4
CONCL
CONCL
CONCL
INTRO
CONCL
INTRO
INTRO
66
93
106
107
12
8
73
8
19
2
10
17
21
36
6
6
15
3
47
6
8
s’odono gli uccelletti
e a ridere e a
ottimamente e sonare e
e liete cominciarono a
a pruova l’un dell’altro
egli un dí in Cipri
e fecene divotamente
Fiammetta cominciarono a
ne fece piú altre
quella canzone udita
cotal guisa cominciò a
/ com’io, ti può
mi dormirei: e udendo
tanto disiderava d’udir
Ma essendo già di
lieta festa fornita, a
cotal guisa cominciò a
Criseida cominciarono a
avvisare chi di cosí
avanzati, cominciarono a
prima, cominciarono a
cantare,
cantare veggionvisi
cantare con meco insieme
cantare, comandò la reina
cantare
cantare.
E in questa
cantare
cantare, s’accorsero
cantare
cantare una canzone già
cantare il Miserere.
cantare di Messer
cantare infin che già
cantare né mai avevan
cantare:
Lagrimando
cantare
cantare. / Una fatica
cantare
cantare l’usignuolo, e
cantare.
Di che la
cantare
cantare le cicale ristate
cantare e a sonare tutti
cantare:
Amor, la vaga
cantare
cantare.
E già l’ora
cantare
cantare le fosse cagione.
cantare, e la valle
cantare
cantare.
Quindi,
cantare
e il godere e l’andar
e amorosamente
e con le croci innanzi
una danza e quella menò,
su per li verdi rami
Chichibio le rispose
poi che cosí detto ebbe,
la cena al modo usato
innanzi piè venendosene,
a’ fatti, e andava
Disse
cantando a torno e
cantando.
E poi che in
cantando
cantando andaron per
cantando Emilia la
cantando piacevoli versi
cantando e disse: "Voi
cantando una laude di san
cantando e ballando si
cantando e cianciando e
cantando e saltando tanto
rispondendo l’altre, fu cantanta:
cantanta
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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Qual donna
si diedono, e
l’usignuolo, che è
l’usignuolo a suo
l’usignuolo.
E
gli usignuoli e
m’invita. /
questo suono, che
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Camisci – Ch’
ELISSA
PANFILO
LAURETTA
CORNICE
CORNICE
FIAMMETTA
FIAMMETTA
PAMPINEA
CORNICE
CORNICE
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
X
X
X
X
X
3
2
9
CONCL
CONCL
6
6
7
CONCL
CONCL
7
9
45
7
8
22
22
11
9
9
e delle ballate e a
sonare il cembalo e
e di botto incominciò a
i giovani a giucare e a
che una ne dovesse
tiratesi, cominciarono a
quivi fossero discese a
alquanto e sonare e
quella, e dopo quella a
cosí incominciò a
cantare,
cantare e tutto pieno
cantare L’acqua corre la
cantare.
Bruno aveva
cantare
cantare, e cosí infino
cantare
cantare; il quale
cantare
cantare un suono le cui
cantare; e quel detto,
cantare
cantare: per che
cantare
cantare e a sonare e a
cantare:
S’amor
cantare
cantarono
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
II
VII
VIII
X
CONCL
CONCL
INTRO
CONCL
16
6
2
15
questa, piú altre se ne
la Fiammetta gran pezza
festa ebber mangiato,
Appresso questa se ne
cantarono
cantarono
cantarono
cantarono
cantasse
CORNICE
CORNICE
CORNICE
PAMPINEA
I
V
IX
X
CONCL
CONCL
CONCL
7
16
7
7
23
la Lauretta, Emilia
Dioneo fu comandato che
re a Neifile che una ne
che egli alcuna cosa
cantasse
cantasse
cantasse
cantasse
cantate
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
PROEM
III
IV
V
VI
IX
IX
INTRO
CONCL
INTRO
INTRO
INTRO
CONCL
13
14
18
3
3
6
7
dalle predette donne
prima sei canzonette
posta fine, molte altre
ballatetta o due furon
belle e leggiadre
giovani e dalle donne
canto maestrevoli avendo
cantato
CORNICE
X
CONCL
4
cantatore
PAMPINEA
X
7
11
cantava
CORNICE
VIII
CONCL
13
cantavano
EMILIA
PANFILO
CORNICE
I
III
V
6
4
INTRO
12
5
2
canterà
PAMPINEA
II
CONCL
12
e piú danze si
insieme
e danzarono
piú altre, e
una canzone da’
una canzone. Il
a suo nome; la
con la sua
cantate al lor diletto.
cantate e alquanti balli
cantate ne furono infino
cantate, lietamente,
cantate
cantate, chi andò a
cantate
cantate furono. Appresso
cantate, comandò il re a
cantate
bevuto bene, e sonato e cantato (cose tutte da
tenuto un finissimo cantatore e sonatore e
tener nascoso cantava;
cantava e quantunque
quale queste parole si cantavano "Voi
che alle laude che cantavano i secolari esso
albuscelli tutti lieti cantavano,
cantavano incitata, sú
cantanta:
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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Qual donna canterà,
canterà s’io non canto
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Camisci – Ch’
canti < cantare (v.)
CORNICE
IV
FIAMMETTA
IX
CONCL
5
9
31
lo mio comandamento si canti una canzone; e per
ci rechi la ribeba tua e canti un poco con essa di
canti (n.)
FIAMMETTA
PANFILO
ELISSA
II
V
VIII
5
1
3
37
7
54
il quale nell’uno de’ canti della camera gli
circuito, nell’un de’ canti del quale era una
di pietre e nell’un de’ canti la donna
canti (n.)
CORNICE
CORNICE
CORNICE
EMILIA
CORNICE
CORNICE
LAURETTA
I
III
III
III
V
VII
VIII
INTRO
INTRO
INTRO
7
INTRO
INTRO
9
32
12
14
95
2
4
21
cantiamo
PAMPINEA
II
CONCL
13
d’ogni lieto effetto; / cantiamo insieme un poco,
cantino
CORNICE
I
INTRO
56
niente, alle debite ore cantino i loro ufici, o a
canto < cantare (v.)
PAMPINEA
II
PAMPINEA
II
NEIFILE
IX
CONCL
CONCL
CONCL
12
14
8
donna canterà, s’io non canto io, / che son
che aguale / lieta ne canto teco, signor mio. /
volentieri / m’allegro e canto en la stagion
canto (n.)
FIAMMETTA
DIONEO
EMILIA
EMILIA
FILOMENA
FILOMENA
IV
VI
VII
VII
VII
IX
1
10
1
1
7
1
17
29
20
20
28
29
a piè di quello in un
vedendo carboni in un
anche segnai il letto di
il letto di canto in
riserrato dentro dal
il percoteva ora in un
canto
canto
canto
canto
canto
canto
canto (n.)
CORNICE
PANFILO
FILOSTRATO
CORNICE
CORNICE
PANFILO
PANFILO
CORNICE
PAMPINEA
III
V
V
VII
VII
VIII
VIII
IX
X
INTRO
1
4
INTRO
CONCL
2
CONCL
CONCL
7
3
19
23
6
6
10
11
7
25
giovani, alla guida del
cittadina ridusse, ma di
ancora addormentare al
rotto acciò che di
tavola postisi, quivi al
un gran maestro di
/
Io non so col mio
di parole che di
E avendo Minuccio il suo
canto di forse venti
canto divenne maestro e
canto delle cicale.
canto non fossero dagli
canto di mille uccelli,
canto, che pareva uno
canto
canto dimostrare, / né
canto maestrevoli avendo
canto fornito, il re il
pompa di cera e di
forse venti maniere di
e a’ suoni e a’
che rivestiti furono,
Fiammetta da’ dolci
mattina pareva; da’
istrumenti e i
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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canti,
canti alla chiesa da lui
canti d’uccelli quasi a
canti e a’ balli da capo
canti e balli e altri
canti degli uccelli, li
canti de’ quali
canti pieni di melodia
sopra un carello si
della camera, di
in canto al nome
al nome del Patre e
donde la donna
e ora in un altro
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canto (n.)
ELISSA
VIII
3
50
la quale era vicina al Canto alla Macina; e in
cantò
FIAMMETTA
PAMPINEA
PAMPINEA
IX
X
X
5
7
7
39
11
28
di tutta la brigata cantò piú canzoni con
sonò alcuna stampita e cantò appresso alcuna
raccontò e poi la canzon cantò con la sua viuola.
canuto
ELISSA
II
8
81
come colui che vecchio e canuto e barbuto era, e
canzon
CORNICE
CORNICE
CORNICE
PAMPINEA
VI
VII
VIII
X
CONCL
CONCL
CONCL
7
47
15
13
28
Elissa ebbe alla sua
avuta. Ma poi che la sua
reina, poi che vide la
stata raccontò e poi la
canzon
canzon
canzon
canzon
canzone
CORNICE
CORNICE
CORNICE
EMILIA
CORNICE
CORNICE
FILOMENA
CORNICE
CORNICE
CORNICE
DIONEO
CORNICE
CORNICE
CORNICE
EMILIA
CORNICE
LAURETTA
CORNICE
PAMPINEA
CORNICE
CORNICE
I
I
II
III
III
III
IV
IV
IV
IV
V
V
V
VI
VII
VII
VIII
VIII
X
X
X
CONCL
CONCL
CONCL
7
CONCL
CONCL
5
6
CONCL
CONCL
10
CONCL
CONCL
CONCL
1
CONCL
9
CONCL
7
CONCL
CONCL
16
17
11
8
9
18
24
2
9
18
21
7
20
40
5
9
46
13
11
9
15
Emilia cantasse una
Emilia la seguente
la carola, la seguente
dí in Cipri cantare una
prendesse e dicesse una
la Lauretta alla sua
che compuose quel la
volte avevano quella
si canti una
le parole di questa
che noi siamo messe in
che cantasse una
tacendo, mostrò la sua
sera a te fare della
in volgare e la
Filomena che dicesse una
si tenne; e finita la
e gioco. /
La
e cantò appresso alcuna
che dicesse una
la Fiammetta ebbe la sua
canzone da’ leuto di
canzone amorosamente:
canzone da Pampinea,
canzone già da lui stata
canzone; la qual disse:
canzone
canzone, la quale notata
canzone
canzone la quale ancora
canzone udita cantare né
canzone; e per ciò che io
canzone
canzone assai chiaro qual
canzone e dicono: ‘Alle
canzone. Il quale
canzone
canzone esser finita,
canzone; e per ciò una fa
canzone
canzone di santo Alesso e
canzone, la quale cosí
canzone
canzone el maestro disse:
canzone di Panfilo aveva
canzone, le quali allo
canzone
canzone, la quale assai
canzone
canzone finita, cosí
canzonetta
CORNICE
PAMPINEA
IX
X
CONCL
7
13
18
le donne commendata la canzonetta di Neifile;
lo strinse a far la canzonetta che segue:
canzonette
CORNICE
CORNICE
PROEM
I
CONCL
13
8
fatta, e alcune canzonette dalle predette
lo fresco, e dopo alcune canzonette e altri
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fatta fine, ancor
fu finita,
di Panfilo finita
cantò con la sua
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Camisci – Ch’
CORNICE
CORNICE
LAURETTA
CORNICE
CORNICE
III
VI
VIII
IX
IX
INTRO
INTRO
9
INTRO
CONCL
14
3
45
6
7
tavole e quivi prima sei
facessero, alquante
belle cose e di belle
tavola andarono che sei
costumati, e forse mille
canzonette cantate e
canzonette belle e
canzonette, e vo’tene
canzonette
canzonette piú liete
canzonette piú
canzoni
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
ELISSA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
I
I
III
IV
V
VII
VII
IX
IX
INTRO
INTRO
CONCL
CONCL
INTRO
INTRO
3
5
5
57
107
9
9
4
6
7
31
39
per tutto, con disoneste
e quella finita,
Signor mio, delle altrui
che tali sono le tue
gli strumenti e con le
sempre quelle medesime
e ornato e a fare delle
con essa di quelle tue
la brigata cantò piú
canzoni
canzoni
canzoni
canzoni
canzoni
canzoni
canzoni
canzoni
canzoni
capacità
CORNICE
VI
CONCL
28
capadocia
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
II
II
II
II
7
7
7
7
78
78
79
79
capanna
PANFILO
VIII
2
37
capanne
DIONEO
III
10
3
volentieri che le povere capanne abiti, non è egli
capannetta
EMILIA
EMILIA
V
V
2
2
20
23
la pregò, che in una sua capannetta la menò, e
buona femina, lei nella capannetta lasciata,
capannetto
FILOSTRATO
FILOSTRATO
III
III
1
1
30
31
mano e menarlo in questo capannetto
capannetto, là dove egli
sciocche, il menò nel capannetto,
capannetto dove Masetto
cape
FILOSTRATO
EMILIA
V
IX
4
9
26
6
letto tale quale egli vi cape
cape, e fallo fasciar
e però nel mio giudicio cape tutte quelle esser
capea
FIAMMETTA
VI
6
5
rimproverandoci i
vaghette e liete
io non so, né
chenti sono le
alquante danzette
dicendo che essi
e de’ sonetti e
innamorate, tu la
con essa; e in
la quale alla sua capacità soprabondava un
con Basano
indugio ciò che il
andò contro al
bella donna; e col
re
re
re
re
di
di
di
di
Capadocia,
Capadocia acciò che
Capadocia domandava fece,
Capadocia, lasciata nelle
Capadocia
Capadocia dopo alquanto
andiancene qua nella capanna,
capanna che non vi vien
che nell’animo gli capea.
capea
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Camisci – Ch’
capeano
DIONEO
VI
10
30
capecchio
CORNICE
DIONEO
VIII
VIII
10
10
1
66
le lascia acqua e capecchio
capecchio.
Quanto la
erano, piene le trovò di capecchio;
capecchio e in brieve,
capece
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
II
II
II
II
II
6
6
6
6
6
5
22
46
48
76
chiamato Arrighetto
molto bene Arrighetto
s’el vive, Arrighetto
figliuolo d’Arrighetto
buono stato d’Arrighetto
capegli
NEIFILE
VII
8
19
ultimamente le tagliò i capegli,
capegli sempre dicendole
capel
LAURETTA
IX
8
5
e per punto senza un capel torto avervi, il
capellatura
FILOMENA
IV
5
22
capelli
CORNICE
NEIFILE
LAURETTA
ELISSA
FILOMENA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
CORNICE
PANFILO
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
PANFILO
PANFILO
FIAMMETTA
FIAMMETTA
LAURETTA
DIONEO
I
II
II
II
II
III
III
III
IV
V
V
V
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
IX
IX
IX
IX
INTRO
1
4
8
9
2
2
2
CONCL
1
5
5
8
8
8
8
8
8
9
9
5
5
8
10
59
18
24
22
42
27
28
29
4
9
34
35
21
25
35
36
38
43
38
39
9
63
25
17
castello, che appena vi capeano,
capeano con desiderio
Capece,
Capece il quale per
Capece conosciuto avea,
Capece, e io non
Capece
Capece, gli disse:
Capece
Capece.
Per ciò che,
Capece
consumata che essi alla capellatura crespa non
e quasi tutti i
e presolo per li
era tranquillo, e per li
ora messesi le mani ne’
un paio di pannilini e i
dall’una delle parti i
l’orecchie tagliò i
parte di loro co’
La Fiammetta li cui
parti di lei, lodando i
poterle un poco levare i
colla man dritta i
ragione e tagliatile i
ciò che fatto avesse, i
busse e taglia’ti i
battesti e tagliasti i
io ti sviserei.
Né i
e battella e tagliolle i
alquanto tiratala per li
tu mi tiravi testeso i
un guarnel bianco e co’
graffiò e presolo per li
Filippo, presolo per li
cavalla; e toccandole i
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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capelli addosso mi sento
capelli e stracciatili
capelli presolo, con
capelli e rabuffatigli e
capelli tondutisi e
capelli, li quali essi a
capelli
capelli; e ciò fatto,
capelli
capelli ad un medesimo
capelli eran crespi,
capelli, li quali d’oro
capelli
capelli sopra la sinistra
capelli, la croce vide;
capelli
capelli, come dicemmo,
capelli
capelli che alla moglie
capelli?
La donna
capelli
capelli.
Me non
capelli
capelli altressí mi
capelli; e non essendo
capelli
capelli le diè cagione di
capelli!
E cosí d’una
capelli
capelli ravolti al capo,
capelli, e in qua e in là
capelli
capelli e stracciatagli
capelli, disse: "Questi
capelli
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Camisci – Ch’
FIAMMETTA
DIONEO
X
X
6
10
11
19
come fila d’oro e co’ capelli tutti inanellati
e calzare e sopra i suoi capelli,
capelli cosí
capello
ELISSA
LAURETTA
VIII
IX
3
8
52
26
senza lasciarle in capo capello o osso addosso
né gli lasciò in capo capello che ben gli
capere
PAMPINEA
I
10
12
capervi
PANFILO
VIII
CONCL
10
capestro
NEIFILE
PANFILO
PANFILO
DIONEO
II
II
II
V
1
7
7
10
32
55
61
48
capeva
ELISSA
LAURETTA
FIAMMETTA
VI
VIII
IX
9
9
5
8
46
38
cui nell’animo gli capeva che il valesse.
egli in se medesimo non capeva
capeva, ma pur si tenne;
tanto lieto, che non capeva nel cuoio.
Ma
capevano
DIONEO
VI
10
54
le maggior croci che vi capevano,
capevano affermando che
capi
PAMPINEA
FIAMMETTA
NEIFILE
ELISSA
FILOMENA
III
IV
VII
VIII
VIII
2
1
8
3
6
24
12
8
59
44
cominciato dall’uno
bene l’uno
il quale con l’un
dall’un
cominciatosi all’un
capita
CORNICE
CORNICE
CORNICE
II
V
X
2
3
3
1
1
1
Rinaldo d’Asti, rubato, capita a Castel
e dopo alcuno accidente capita a quel castello
senza conoscerlo capita a lui e, da lui
capitai
DIONEO
VI
10
39
da me divisando? Io capitai,
capitai passato il
capital
FIAMMETTA
FILOMENA
VII
X
5
8
8
90
e non in altra parte capere e dimorare.
recato, / non potendo capervi esce di fore, / e
sempre gli parrebbe il
fatto, prestamente un
Ciuriaci erano, per lo
avea, tratto il capo del
de’
de’
de’
de’
de’
capestro aver nella gola.
capestro da lui per ciò
capestro tirò fuori
capestro, era uscito
capestro
capi della casa, a tutti
capi della fune a un
capi vicino alla terra
capi infino la fine
capi, cominciò a dare a
capi
son di quegli che a capital pena son dannati,
quasi da tutti poco a capital tenuto, dopo non
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Camisci – Ch’
capitale
PAMPINEA
EMILIA
II
II
3
6
15
77
a Alessandro, e merito e capitale
capitale, Alessandro
tratto fuori, e sí come capitale nemico del re
capitan
NEIFILE
V
5
21
che i sergenti del capitan della terra vi
capitano < capitare (v.)
DIONEO
VIII
10
4
capitano
EMILIA
FILOMENA
FILOMENA
NEIFILE
NEIFILE
LAURETTA
LAURETTA
EMILIA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
II
II
II
III
V
V
V
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
6
9
9
9
5
7
7
1
9
9
9
9
77
47
49
28
39
28
29
4
57
57
57
87
capitarono
CORNICE
PANFILO
IV
X
3
9
3
56
capitasse
FILOSTRATO
X
3
34
capitato
EMILIA
V
2
40
Martuccio, in casa mia è capitato un tuo servidore
capitava
FIAMMETTA
DIONEO
VII
IX
5
10
13
8
era una camera dove capitava la fessura e
donno Gianni in Tresanti capitava tante sel menava
capitavano
ELISSA
VI
9
5
forestieri, quando ve ne capitavano,
capitavano e ancora de’
capitò
ELISSA
ELISSA
V
V
3
3
33
37
che fuggito si sia, ci capitò iersera, e noi cel
giovane che iersera ci capitò,
capitò che io veduta
capitoli
DIONEO
VI
10
46
in volgare e d’alquanti capitoli del Caprezio, li
quelle con mercatantie capitano,
capitano faccendole
l’avevano fatto lor
in Acri signore e
il quale, udendo che il
certa quantità di gente
Saputo questo il
che per lo re v’era
dopo alcun dí dal
era molto spesso fatto
questa nostra brigata un
fallo a calendi sarà
cosí è fermato: e chi è
sarò fatto a mano a man
capitano e seguitolo a
capitano della guardia
capitano della guardia
capitano e da loro avendo
capitano della città, che
capitano, la ingiuria
capitano
capitano condannato che
capitano de’ laudesi di
capitano con due
capitano Buffalmacco e io
capitano può molto in
capitano.
Vedrete pure
capitano
li quali igualmente mal capitarono,
capitarono poco de’ loro
che a casa mia capitarono,
capitarono vestito ne
fu che mai a casa mia capitasse,
capitasse che io nol
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Camisci – Ch’
capitolio
FILOMENA
X
8
68
capitolo
PANFILO
ELISSA
ELISSA
I
IX
IX
1
2
2
83
12
13
capo
CORNICE
PANFILO
PANFILO
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
LAURETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
EMILIA
DIONEO
CORNICE
CORNICE
FILOSTRATO
PAMPINEA
PAMPINEA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
DIONEO
DIONEO
CORNICE
CORNICE
FIAMMETTA
FIAMMETTA
PAMPINEA
PAMPINEA
LAURETTA
PANFILO
I
I
I
I
I
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
INTRO
1
1
10
10
3
4
5
5
5
5
5
5
5
6
10
CONCL
INTRO
1
2
2
6
6
7
7
7
7
8
8
8
10
10
CONCL
INTRO
1
1
2
2
3
6
76
85
86
17
17
44
24
14
24
37
43
48
79
82
68
41
2
14
2
17
29
21
31
21
28
64
80
28
47
68
24
28
1
33
17
57
13
52
28
16
da’ Quinzii in sul roman Capitolio:
Capitolio né è per
luogo; e fatto sonare a capitolo
capitolo, alli frati
della badessa menata in capitolo.
capitolo Il giovane
postasi a sedere in capitolo in presenzia di
uomini sono delle femine
avea potuto metter nel
fede, sí il mise nel
alla bocca è il
appetito tirate, il
onorato; e quivi da
e quella posta in
Andreuccio, la vide in
E cosí detto, da
i panni di gamba e al
molte altre parole, da
non potea; per che da
tentò piú volte e col
dell’arca, volse il
rivocate, rabracciò da
mia civanza.
Di che da
trattasi la ghirlanda di
e a’ canti e a’ balli da
una giovane è sopra il
piacere, e cosí tosto da
senza alcuna cosa in
gli si girerebbe per lo
dove Ricciardo era, col
Il peregrino, da
mi fece un romore in
gittatasi di dosso e di
che fare intendeva e da
egli ristesse l’ebbe nel
ebbe, il monaco da
egli stesso a pontar col
sí la superbia del
per superbia levasse il
levatasi la laurea di
perché il porro abbia il
sedere; e appoggiato il
ebbe pianto, alzato il
non avete voi occhi in
gola e una maschera in
o non gli convenisse da
una volta e tenendomi il
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capo e senza l’ordine
capo che Idio gliele
capo e nella divozion di
capo di quello, il quale
capo vi tenete in mano e
capo fece solennemente le
capo a una sua
capo della scala farsi a
capo il rabbracciò e
capo del letto gli si
capo cominciò a battere
capo, presa una gran
capo
capo e con le spalle se
capo in fuori e dentro
capo il figliuolo con
capo vi dico che qui non
capo, sopra la testa la
capo
capo si dierono, infino
capo posta la benda
capo ritornate? Guardate
capo davanti standogli,
capo.
Ricciardo,
capo
capo coperto in quella
capo fattosi, tutta la
capo che ancor mi
capo il cappello, e
capo pregatola che
capo messo che questo
capo il riprese e con
capo nel coperchio dello
capo, che egli si stette
capo
capo: "E noi per la
capo
capo, quella assai
capo
capo bianco, che la coda
capo al letto e tirata
capo e rasciuttosi gli
capo? paionvi le mie
capo
capo, e datogli dall’una
capo
capo contro di lei
capo in seno, uscisse non
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Camisci – Ch’
PANFILO
NEIFILE
DIONEO
DIONEO
CORNICE
CORNICE
PANFILO
PANFILO
EMILIA
ELISSA
FILOSTRATO
LAURETTA
LAURETTA
FILOMENA
FILOMENA
FIAMMETTA
DIONEO
DIONEO
CORNICE
PANFILO
DIONEO
CORNICE
CORNICE
EMILIA
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FIAMMETTA
PAMPINEA
PAMPINEA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
NEIFILE
NEIFILE
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
DIONEO
CORNICE
PANFILO
ELISSA
ELISSA
ELISSA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
FILOSTRATO
IV
IV
IV
IV
IV
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
VI
VI
VI
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
6
8
10
10
CONCL
1
1
1
2
3
4
7
7
8
8
9
10
10
CONCL
5
10
CONCL
INTRO
1
2
2
2
5
6
6
7
7
7
8
8
9
9
9
9
10
CONCL
2
3
3
3
4
4
4
5
29
30
3
49
2
1
4
11
14
4
49
30
38
14
25
22
19
48
1
13
44
1
5
19
16
32
34
34
12
19
18
35
36
8
23
17
18
42
78
24
1
12
51
52
62
7
34
34
7
E cosí detto, da
ponti alcun mantello in
disiderato ho che a
E cominciatasi dal
piacevolmente sopra il
Lisimaco il trae, e da
s’era potuto metter nel
si risentí, e levato il
da giacere non aveva il
è oggi coda cosí già fu
amici e de’ parenti da
e, percossogli il
subitamente levò il
dolce pensiero, alzò il
stata, risurge e da
che non sarebbe se da
a questo siam nate, da
sete avea, tratto il
piacevolmente mise in
e da lato e da
io non ne verrei a
e ridendo la mise in
e riproveggendo tutta da
l’ho, ho messo il
a piagnere e a dir da
che facesse, messo il
la Peronella tratto il
non gli trarrebbe del
viso e venuta infino in
sú trovò la donna sua in
che la donna ancor da
guarnacche mie e in
della donna e un velo in
aggiugnesse, e l’altro
e presi suoi panni, in
che a me pare che tu da
ella ti porta, e ora da
servissono, tirassono il
a dar con essa in
e sollevato alquanto il
di testa, sopra il
non ne poteva venire a
e valente donna, in
senza lasciarle in
tornare a batterla da
in odio che il mal del
forte e temendo, mise il
e fecegli trarre il
vaio tutto affumicato in
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capo con abbondantissime
capo e va a quella chiesa
capo se ne venisse. Ora,
capo gli contò la storia
capo biondissimo della
capo con lui rapisce
capo né lettera né
capo e aperti gli occhi e
capo levato né di levare
capo del mondo, fu un
capo sposò la giovane, e
capo al muro, il gitta a
capo: al quale Fineo in
capo
capo per veder che fosse
capo incomincia la
capo mi fosse dato da
capo ti dico che tu farai
capo del capestro, era
capo ad Elissa dicendole:
capo e per tutto, e
capo in parecchie miglia,
capo a Dioneo, e disse:
capo, tanto parve loro
capo
capo sotto né mai ho
capo: "Oimè, lassa me,
capo
capo per la bocca del
capo del doglio e il
capo tutto il mondo che
capo della scala, quanto
capo della scala tutta
capo il ripregò che gli
capo un velo, e andare
capo e andossene nel
capo mandatol basso infin
capo della scala si pose
capo ritorni a colui che
capo te ne rifò certo,
capo indietro il piú che
capo a Nicostrato, il
capo disse: "Ben che mi
capo la pose alla
capo.
Ora avvenne un
capo
capo della scala: e
capo capello o osso
capo.
Buffalmacco e
capo
capo; per che ella, sí
capo
capo sotto i panni; al
capo fuori e vedere con
capo e un pennaiuolo a
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Camisci – Ch’
FILOMENA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
DIONEO
CORNICE
CORNICE
ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
NEIFILE
FIAMMETTA
PAMPINEA
PAMPINEA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
EMILIA
CORNICE
FILOSTRATO
PAMPINEA
PAMPINEA
FILOMENA
FILOMENA
PANFILO
DIONEO
DIONEO
CORNICE
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
X
X
X
X
X
X
X
X
CONCL AUTORE
6
7
7
7
8
8
8
9
9
9
9
10
CONCL
2
2
2
2
2
2
4
5
7
7
8
8
8
9
CONCL
3
7
7
8
8
9
10
10
16
3
77
77
10
28
32
8
27
99
100
14
1
1
9
10
11
14
17
24
9
8
9
5
25
26
21
2
25
17
47
23
23
87
34
47
7
il vino uscito del
ritornò sopra il
sopra il battuto, il
gli occhi mi sono in
di racconciare i veli in
trivigiana che sopra il
ciò che ella sopra il
dipintori, gli entrò nel
hanno altro occhio in
da dosso, di netto col
qua ricadendo, tutto dal
bello e grande in
levatasi la laurea di
de’ veli aver posto in
piegati, li quali in
saltero le si gittò in
cosa che la badessa in
che la badessa aveva in
levarono il viso al
si stette tanto che da
e co’ capelli ravolti al
La donna crollando il
per bene, e ancora da
mosca, con sua cuffia in
la cuffia in
ruppe, né gli lasciò in
buono uomo, il quale a
la corona, quella in
la benda, la quale in
La Lisa, di ciò da
con amenduni le mani il
E cominciatosi da
tosto credeva venire a
E questo fatto, da
appresso che la donna da
e senza alcuna cosa in
andar con le brache in
capo,
capo si levò la mattina;
capo. E questo udire non
capo
capo solo fece alla
E per ciò
capo rimasi.
capo, li quali scherzando
capo
capo fatta gli era, una
capo fatto gli aveva.
capo non dover potere
Per che
capo che noi.
capo innanzi il gittò in
capo al piè impastato,
capo e l’altra un
capo, in testa a Emilia
capo
capo, le brache del prete
capo
capo portano e chiamanli
capo e uscí fuori e
capo avesse non
capo e gli usulieri che
capo della badessa, e
capo dal padre fu
capo, e ad un pozzo che
capo
capo disse: "Chi mal ti
capo te ne consiglio che
capo, con una zazzerina
capo
capo e gittato il
capo capello che ben gli
capo del ponte sedeva,
capo mise a Panfilo, il
capo avea, disse:
capo pregatol molto e
capo le basciò la fronte.
capo, la cagion de’ suoi
capo
capo.
Gisippo, udendo
capo
capo basciò messer
capo ingravidò e al tempo
capo, accomandatigli a
capo
capo per iscampo di sé
capoletti
CORNICE
LAURETTA
DIONEO
VII
VIII
X
INTRO
9
10
9
20
52
di sarge francesche e di capoletti intorniati e
cosa a vedere i capoletti intorno alla
ordinarle e a far porre capoletti e pancali per
capolevando
FIAMMETTA
II
5
38
capova
FIAMMETTA
IV
1
4
era, per la qual cosa capolevando questa tavola
un figliuolo del duca di Capova datala, poco tempo
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Camisci – Ch’
cappa
EMILIA
PAMPINEA
PAMPINEA
EMILIA
ELISSA
ELISSA
III
IV
IV
VII
VII
VII
7
2
2
1
3
3
34
17
57
5
15
26
hanno di frate se non la
il quale, presomi per la
e gittatagli una
che qual calze e qual
qualora io avrò questa
spogliato, cioè senza
cappa,
cappa né quella altressí
cappa e tiratomisi a’ piè
cappa in dosso e
cappa e quale scapolare
cappa fuor di dosso, che
cappa e senza scapolare,
cappe
EMILIA
EMILIA
EMILIA
PAMPINEA
ELISSA
III
III
III
IV
VII
7
7
7
2
3
35
35
38
7
12
piú vero parli, non le
solamente i colori delle
si possano fare le
quello che nelle lor
senza aver quattro
cappe de’ frati hanno
cappe.
E dove gli
cappe
cappe piú larghe,
cappe larghissime tengan
cappe per uno, non di
cappella
PANFILO
FIAMMETTA
I
VII
1
5
87
19
fu onorevolemente in una cappella
cappella: e a mano a mano
a altra chiesa che alla cappella loro, e quivi
cappellan
FIAMMETTA
FIAMMETTA
VII
VII
5
5
19
19
e confessassesi o dal cappellan loro o da
da qualche prete che il cappellan le desse e non
cappelli
PANFILO
VI
5
11
cappello
PANFILO
FILOSTRATO
EMILIA
EMILIA
I
III
III
III
1
1
7
7
9
43
64
69
cappi
FIAMMETTA
IV
1
12
cappia
PANFILO
I
1
44
son contento che cosí ti cappia nell’animo e
capponi
EMILIA
EMILIA
EMILIA
ELISSA
ELISSA
FILOMENA
FILOMENA
CORNICE
LAURETTA
VII
VII
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
1
1
1
3
3
6
6
7
9
12
13
30
9
10
55
56
2
61
fatti cuocere due grossi
tovagliuola bianca i due
grosso trovati i due
e cuocergli in brodo di
ma dimmi, che si fa de’
tu ci doni due paia di
a costoro due paia di
vedergli torre ancora i
vini e di grossi
di romagnuolo e due cappelli tutti rosi dalla
credendo che ‘cappello
cappello’,
cioè
cappello
poneva le corna sopra ’l cappello.
Un
cappello
di dosso e di capo il cappello,
cappello e fiorentino
la schiavina e ’l cappello,
cappello basciata
fune con certi nodi e cappi da potere scendere
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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capponi,
capponi avvenne che
capponi lessi e molte
capponi e ’l vino e
capponi, e poi gli
capponi
capponi che cuocon coloro
capponi, se non che noi
capponi
capponi; li quali, avendo
capponi
capponi a color che tolto
capponi e altre buone
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CORNICE
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
IX
IX
IX
IX
3
3
3
3
1
29
30
31
medicine dà a’ predetti
acqua tre paia di buon
e denari per tre paia di
Bruno, comperati i
capponi e denari, e
capponi e grossi, e per
capponi, il pregò che in
capponi
capponi e altre cose
cappucci
DIONEO
VI
10
52
cappuccio
FILOMENA
FILOMENA
FILOSTRATO
DIONEO
DIONEO
FIAMMETTA
FIAMMETTA
LAURETTA
FIAMMETTA
LAURETTA
II
II
III
VI
VI
VII
VII
VIII
IX
IX
9
9
1
10
10
5
5
9
5
8
40
41
17
23
34
20
22
100
65
25
capra
DIONEO
LAURETTA
II
VIII
10
9
43
73
cavalcasse la capra inverso il chino.
gli facevan cavalcar la capra delle maggiori
capre
CORNICE
CORNICE
I
I
INTRO
INTRO
41
45
che ora si curerebbe di capre:
capre per che assai
gli asini, le pecore, le capre,
capre i porci, i polli e
caprezio
DIONEO
VI
10
46
d’alquanti capitoli del Caprezio,
Caprezio li quali egli
caprino
CORNICE
CONCL AUTORE
26
tutti un poco viene del caprino,
caprino troppo sarebbe
capsa
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
III
III
III
III
10
10
10
10
4
25
31
32
dico che nella città
que’ valentuomini
un fuoco s’apprese
di lei la rimenò
captività
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
II
II
II
II
6
6
6
6
33
41
50
77
cara
CORNICE
I
INTRO
101
benedetti, trarretevi i cappucci e qua
il tuo farsetto e un
un suo farsettaccio e un
di scarpette qualche
riguardare a un suo
avendosi prima tratto il
robe del prete con un
s’avesse molto messo il
fuori e lasciovvi il
e rabbuffato, ricolto il
in capo e gittato il
di
in
in
in
vivo ma in prigione e in
Quale la vita loro in
della miseria e della
che, essendo egli in
cappuccio,
cappuccio e con essi
cappuccio e lasciatile
cappuccio vecchio, e
cappuccio sopra il quale
cappuccio, fuori la
cappuccio
cappuccio grande a gote
cappuccio innanzi agli
cappuccio: e spastandosi
cappuccio
cappuccio suo e levatosi,
cappuccio per terra e
Capsa in Barberia fu già
Capsa, che il servire a
Capsa
Capsa, il quale nella
Capsa
Capsa e per moglie la
captività
captività
captività
captività
per lo re Carlo
e in continue
nella qual tu
per lo re Carlo
per quanto egli avrà cara la nostra grazia,
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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LAURETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
EMILIA
PANFILO
PANFILO
ELISSA
ELISSA
FILOMENA
DIONEO
DIONEO
CORNICE
FILOMENA
ELISSA
CORNICE
NEIFILE
NEIFILE
LAURETTA
FIAMMETTA
ELISSA
PANFILO
DIONEO
PANFILO
PANFILO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
PAMPINEA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
DIONEO
PANFILO
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PANFILO
FILOMENA
NEIFILE
NEIFILE
FILOSTRATO
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
FIAMMETTA
I
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
III
III
III
III
III
III
IV
IV
IV
IV
V
V
V
V
V
V
V
V
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
8
5
5
5
5
6
7
7
8
8
9
10
10
CONCL
3
5
9
9
9
CONCL
1
4
6
10
1
1
4
4
6
9
9
10
9
7
7
7
CONCL
1
1
1
3
4
4
4
4
4
4
4
6
3
14
27
31
32
59
82
101
26
47
56
35
36
2
29
11
1
29
61
14
53
9
15
53
35
59
5
25
9
22
35
56
12
12
94
94
10
15
7
17
39
17
24
25
31
32
38
43
16
dovrà perciò esser men
luogo andare e a una
voi non doveste esser
come io ti sia poco
disse: "Io v’ho
vi sarei quanto voi piú
e le sue cose e la sua
siate, senza fallo piú
né di cui figliuoli, se
se la sua vita v’è
Sicurano d’aver molto
via: io t’avrò sempre
mia? Deh, speranza mia
viso dicendo: "Omai,
con una leggiadra e
qual che ella si sia o
che egli poi, avutola
molto e lei ebbero molto
l’amò e sommamente ebbe
/
Già fu chi m’ebbe
tu, che tu già cotanto
con quanta qualunque
a me pareva averla sí
con lui insieme e con la
dell’acquisto di cosí
ma la tua donna t’è
loro era amata e avuta
"Messer, voi avete poco
veggendola bella, l’ebbe
venuta m’è troppo piú
cosa che con piú
che ella vuole, e tienla
ciò, se la mia vita t’è
dice, mi dee molto piú
biasimi brieve e poco
altro non fosse da aver
/ dell’alta gioia e
e come egli ha
che a fare avea fu
anella e ogn’altra
"Tolga Iddio che cosí
né altrove se non come
la quale egli ha piú
mostrandovi la piú
cosa che io ho piú
cavaliere affermato che
da’ suoi poco avuta
che ella non ti sia men
che per molto
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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cara,
cara pensando che bene
cara donna, liberamente,
cara, non che a me che un
cara
cara! Che è a pensare che
cara
cara quanto sorella si
cara cosa, che non sono
cara donna lasciare a lui
cara che mai vi renderò
cara avevan la vita.
cara.
Il gentile uomo
cara
cara questa novella, e
cara e sempre, ancora che
cara, non dir piú cosí,
cara
cara compagna, di questo
cara cinturetta, e
cara o vile, che tanto
cara, per moglie la tenne
cara
cara e poserle grande
cara.
Alibech
cara
cara, e volentieri /
cara
E con
cara guardasti.
cara cosa ricever si
cara che, acciò che da me
cara fante, che dare gli
cara preda, poi che
cara di riavere, nelle
cara e con maravigliosa
cara questa giovane. Che
cara; ma, per ciò che
cara
cara che non sarebbe se
cara vivanda secondo la
cara come si dee tener
cara, per quel modo che
cara
Ahi
cara avere.
cara mostrandola; la
cara, si è per ciò che
cara
cara / nella qual m’hai
cara la vita, si guardi
cara a messere Ruggieri.
cara gioia che io ho:
cara cosa come la vostra
Ma questo
cara sorella.
cara, affermando che, se
cara
cara cosa che io abbia
cara e intendo d’avere
cara la doveva avere, la
cara e cosí come vile e
cara; ché io ti giuro per
cara
cara o dilettevol vivanda
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FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
CORNICE
DIONEO
DIONEO
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
8
8
8
8
8
9
9
9
10
10
10
22
24
29
30
37
27
59
113
1
29
36
la qual mi fia piú
Sofronia dovergli esser
amistà ti dovesse esser
piú fervor disideri cosí
m’è acciò che io viva
acciò che niuna sua
che la sua grazia avesse
e di quelle della sua
trovandola paziente, piú
Questa risposta fu molto
ciò che niuna cosa m’è
cara che il vivere con
cara, e cosí, dalle
cara
cara, se io d’una cosa
cara
cara cosa come ella è,
cara la vita tua. Sarà
cara cosa rimanesse che
cara, cosí onorato fosse
cara
cara donna e il
cara che mai in casa
cara a Gualtieri,
cara se non quanto io la
caracciola
EMILIA
II
6
5
chiamata madama Beritola Caracciola.
Caracciola
caramente
EMILIA
NEIFILE
PANFILO
V
VI
X
2
4
9
22
7
52
carapinavano
LAURETTA
VIII
9
61
lui altressí, e essi si carapinavano,
carapinavano come que’
carapresa
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
DIONEO
V
V
V
V
V
IX
2
2
2
2
2
10
21
22
23
39
47
10
Trapani era e aveva nome Carapresa e quivi serviva
La giovane, udendo dire ‘Carapresa
Carapresa’,
quantunque
Carapresa
fatta non le fosse.
Carapresa,
Carapresa udendo costei,
E essendo con lei andata Carapresa,
Carapresa la mandò a
montati, e con lor Carapresa
Carapresa, con prospero
che avea nome Zita Carapresa di Giudice Leo,
cararh
FILOMENA
II
9
42
cui nome era segner En Cararh,
Cararh il quale d’una
carbone
PANFILO
IV
6
16
una veltra nera come carbone,
carbone affamata e
carboni
CORNICE
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VI
10
10
10
10
10
10
10
10
10
10
1
29
29
35
47
49
49
50
51
51
Il quale
fosse né donde, priegò caramente la buona femina
gru e veggendola pregò caramente Chichibio che
e cosí fece; e caramente pregò un degli
della quale trovando
cassetta vota, vedendo
della penna trovando
La quale come piena di
divozione) e diedemi de’
in una cassetta e i
quella dove sono i
stesso la cassetta de’
che io, col mostrarvi i
voleva, ma i benedetti
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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carboni,
carboni quegli dice
carboni in un canto della
carboni, dovesse dire.
carboni
carboni vide, non sospicò
carboni, co’ quali fu il
carboni
carboni co’ quali fu
carboni.
Il quale io
carboni
carboni ponesse nelle mie
carboni co’ quali esso fu
carboni spenti dall’omor
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DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
VI
VI
VI
VI
10
10
10
10
52
53
54
56
che chiunque da questi
la cassetta e mostrò i
Cipolla, recatisi questi
gli fosser valuti i
carboni in segno di croce
carboni; li quali poi
carboni
carboni in mano, sopra li
carboni.
Questa
carboni
carbunculo
PANFILO
X
9
86
nel quale era legato un carbunculo tanto lucente,
carcere
DIONEO
FILOMENA
I
X
4
8
20
82
e comandò che fosse in carcere messo.
Il
quali catene, qual carcere,
carcere quali croci ci
cardinal
NEIFILE
IX
4
24
si credeva andare al cardinal nella Marca,
cardinale
NEIFILE
IX
4
6
cardinali
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
PAMPINEA
I
I
I
II
2
2
2
3
10
19
23
44
de’ suoi fratelli
maniere del Papa e de’
del santo Padre e de’
davanti a tutti i
cardinali;
e se essi mi
cardinali
cardinali e degli altri
cardinali e degli altri
cardinali e dimolti altri
care
CORNICE
CORNICE
CORNICE
FILOMENA
EMILIA
LAURETTA
CORNICE
FILOMENA
DIONEO
NEIFILE
NEIFILE
ELISSA
EMILIA
DIONEO
DIONEO
PAMPINEA
PAMPINEA
EMILIA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PANFILO
PANFILO
I
I
I
I
I
I
I
II
II
III
III
IV
IV
V
V
VI
VI
VII
VIII
X
X
X
X
INTRO
INTRO
INTRO
3
6
8
CONCL
9
10
9
9
4
7
10
10
2
2
1
7
7
7
9
9
53
63
82
11
4
3
2
22
43
35
49
9
3
18
64
5
6
34
7
16
46
31
72
a parlare: "Donne mie
reputianci noi men
a molto piú belle e piú
intra l’altre gioie piú
Fu dunque, o
La precedente novella,
disse: "Omai,
meco delle sue cose piú
la qual cosa, donne mie
ben forniti a denari e
avea parecchi belle e
una delle sue piú
fare incominciò:
e per questo son tenute
vi vo’ dire, donne mie
oportunità le loro piú
spesso le lor cose piú
E per ciò, donne mie
che le gran cose e
che sommamente ti saran
oltre a molte gioie e
poco, vi potranno esser
da commendare e da aver
care,
care voi potete, cosí
care che tutte l’altre? o
care che noi non siamo.
care che nel suo tesoro
care giovani, non è
care compagne, m’induce a
care compagne, niuna cosa
care e sí fatti e tanti
care, mi pare che ser
care
care gioie, senza sapere
care gioie donate, le
care gioie in
Care compagne, la novella
care.
E se tu non te ne
care
care, che chi te la fa,
care
care cose ne’ piú vili
care nascondono sotto
care, nella vostra
care
care non si possono senza
care; e per non perder
care
care che egli e la reina
care.
I gentili
care
care.
Sarebbemi stato
care
del Papa venuto un cardinale che molto suo
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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Camisci – Ch’
PANFILO
PANFILO
X
X
9
9
86
112
non vedute con altre care pietre assai; e poi
Torello, fatta delle sue care gioie parte a colui
careggiati
PAMPINEA
VIII
7
105
degni d’esser reveriti e careggiati dalle loro
careggiò
LAURETTA
VIII
9
112
carello
FIAMMETTA
IV
1
17
carezze
FIAMMETTA
FIAMMETTA
PANFILO
ELISSA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
PANFILO
EMILIA
FIAMMETTA
DIONEO
II
II
II
II
III
III
III
VII
VIII
VIII
VIII
5
5
7
8
6
6
6
9
4
8
10
16
18
55
79
35
39
39
38
25
22
38
di cosí tenere
tu ti maravigli e delle
faccendo vista di fare
a mostrare amore e a far
strana, m’ha piú di
piú che mai le faceva le
tu mi credi ora con tue
Nicostrato, faccendogli
mio e che tu gli faccia
il Zeppa, faccendole le
né quel viso né quelle
carezze,
carezze tutto stupefatto
carezze le quali io ti fo
carezze a Ciuriaci, gli
carezze: per la qual cosa
carezze
carezze e d’amorevolezze
carezze grandi; per che
carezze infinte lusingare
carezze con lui
carezze e guarditi ben di
carezze grandi e presala
carezze né quelle feste
cari
CORNICE
FILOMENA
LAURETTA
NEIFILE
CORNICE
EMILIA
LAURETTA
I
II
III
III
VI
VII
VIII
INTRO
9
8
9
CONCL
1
9
35
22
27
53
3
5
22
quali non gli orrevoli e
che meno ti deono essere
di belli gioielli e di
e tanti belli e
da scacchi, troppo piú
quali egli aveva molto
imperadore, sí siamo di
cari cittadini ma una
cari che la testa, contro
cari, li quali io non
cari
cari gioielli, che
cari che io non sono; e
cari, e tutti per la
cari
cari vestimenti e di
carica
PANFILO
PANFILO
II
VIII
7
2
33
37
quale di mercatantia era carica per andare in
lo prete, ch’aveva carica la balestra,
caricanti
CORNICE
VII
INTRO
3
il quale lo strepito de’ caricanti e delle bestie
caricare
CORNICE
III
INTRO
2
fatta ogni altra cosa caricare,
caricare quasi quindi il
caricato
DIONEO
VIII
10
44
da olio e empiutele e caricato ogni cosa, se ne
molto piú gli onorò e careggiò con conviti e
in un canto sopra un carello si pose a sedere;
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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cariche
ELISSA
DIONEO
VIII
VIII
3
10
29
14
sapete che stanno sempre cariche di grossi e di
che due schiave venner cariche:
cariche l’una aveva un
caricherebber
FILOMENA
III
3
5
quegli che per questo si caricherebber di sdegno,
carico (adj.)
CORNICE
VIII
ELISSA
VIII
ELISSA
VIII
3
3
3
1
41
51
trovata; tornasi a casa carico di pietre; la
Bruno che Calandrino era carico e l’ora del
adunque Calandrino cosí carico in casa sua. Era
carico (n.)
FILOMENA
CORNICE
EMILIA
CORNICE
CORNICE
CORNICE
II
III
V
VI
VII
IX
9
INTRO
2
CONCL
5
CONCL
44
16
12
2
2
2
catalano con un suo
primo a cui la reina tal
che il vento barca senza
tu alquanto pruovi che
piacevolmente il
disse: "Signor mio, gran
caricò
LAURETTA
FILOMENA
PANFILO
II
VIII
IX
4
6
6
6
14
17
tutto, di suoi denari, caricò di varie
bisognasse troppo pur si caricò bene: e essendo
motto da una volta in su caricò l’orza con gran
carisendi
CORNICE
LAURETTA
X
X
4
4
1
5
Messer Gentil de’ Carisendi
Carisendi, venuto da
chiamato messer Gentil Carisendi,
Carisendi il qual
carissima
PANFILO
ELISSA
ELISSA
EMILIA
CORNICE
PANFILO
II
III
III
III
IV
V
7
5
5
7
6
1
85
23
24
78
2
5
carissime
PANFILO
CORNICE
NEIFILE
CORNICE
EMILIA
FILOMENA
LAURETTA
CORNICE
FIAMMETTA
PANFILO
I
I
II
II
II
II
III
IV
V
VI
1
CONCL
1
4
6
9
8
INTRO
9
5
2
6
2
1
5
3
3
2
3
3
carico
carico
carico
carico
carico
carico
navicò in
impose fu
e senza governator
sia l’aver donne a
le ’mpose del
ti resta, sí come
dell’anima mia.
E te, carissima donna, priego
parlare e cosí rispose: "Carissima
Carissima donna, egli è
presente altro; e però, carissima mia donna, Dio
con lieto viso disse: "Carissima
Carissima donna mia,
detta, fu alle donne carissima
carissima, per ciò che
la qual cosa a Cimone fu carissima
carissima, per ciò che i
Convenevole cosa è, carissime
cominciò a parlare:
"Carissime
Carissime
scampa.
Spesse volte, carissime
una cassetta di gioie carissime
si radolcisse.
Carissime
questo insiememente, carissime
di cosí cominciare:
Carissime
infelice fine.
Carissime
di ragionare; e io, carissime
della reina disse:
Carissime
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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donne, che
compagne,
donne, avvenne
piena scampa; e
donne, voi
donne, esser
donne, a me si
donne, sí per
donne, da una
donne, egli
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Camisci – Ch’
EMILIA
FILOSTRATO
DIONEO
PAMPINEA
ELISSA
PANFILO
VII
VII
VII
VIII
IX
X
1
2
10
7
2
9
3
3
7
3
3
76
E ingegnerommi,
il quale incominciò.
hanno tanta forza,
cosí cominciò:
incominciò:
perle grossissime e di
carissimi
LAURETTA
ELISSA
IV
IV
3
4
12
9
disse loro: "Carissimi
Carissimi giovani, la
volte scrisse e mandò carissimi doni, con lei
carissimo
PANFILO
ELISSA
DIONEO
FILOMENA
PAMPINEA
EMILIA
FILOSTRATO
PANFILO
DIONEO
CORNICE
II
II
IV
VI
VI
VII
X
X
X
X
7
8
10
1
2
1
3
9
10
CONCL
83
11
53
8
30
2
28
73
34
5
sieno, cioè nelle tue, carissimo amico, e in
cosí cominciò a dire:
"Carissimo
Carissimo e dolce amico e
e alla sua donna fu carissimo oltre misura.
io molto, e sarammi carissimo.
Messer lo
carissimo
ebbe il dono di Cisti carissimo e quelle grazie
mio, a me sarebbe stato carissimo
carissimo, quando stato
"Manifestamente conosco, carissimo padre, la
care.
Sarebbemi stato carissimo
carissimo, poi che la
figliuol maschio, il che carissimo fu a Gualtieri;
di voi e di me m’è carissimo
carissimo.
E per ciò,
carità
CORNICE
CORNICE
FILOSTRATO
FIAMMETTA
FILOMENA
EMILIA
FILOMENA
I
I
I
II
III
X
X
INTRO
INTRO
7
5
3
5
8
28
38
4
55
14
25
111
subsidio rimase che o la
gli offendesse, che da
della ipocrita
quali gli pareva che da
le lodò l’opera della
la donna acceso d’onesta
di gratitudine e di
carità degli amici (e di
carità la quale avessero
carità de’ frati, che
carità mossi parlassero,
carità e della limosina,
Che
carità si rimase.
carità, e d’odio e
carità
carlo
PANFILO
FIAMMETTA
FIAMMETTA
CORNICE
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
CORNICE
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
CORNICE
I
II
II
II
II
II
II
II
II
II
X
X
X
X
X
1
5
5
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
7
7
22
23
1
6
7
33
41
77
77
1
5
5
7
2
venire con messer
trattato col nostro re
rifuggimmo, dove il re
Cicilia ribellata al re
mani, sentendo che il re
per prigioni dati al re
e in captività per lo re
ribellò e tolse al re
in captività per lo re
capitale nemico del re
si potesse.
Il re
udito ricordare il re
sotto le braccia del re
avvenne che il re
magnificenzia del re
Carlo Senzaterra,
Carlo.
Il quale,
Carlo
Carlo verso di noi
Carlo e il figliuolo
Carlo primo aveva a
Carlo e la possessione
Carlo guardato, quasi
Carlo; di che Currado,
Carlo
Carlo guardato, quando il
Carlo l’avevano fatto lor
Carlo vecchio, vittorioso
Carlo vecchio o ver primo
E per
Carlo riducere.
Carlo, nel tempo caldo,
Carlo
Carlo, quantunque alcuna,
Carlo
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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carissime
Carissime
carissime
Carissime
Carissime
carissime
donne, di dir
donne mie, elle
donne, che,
donne, spesse
donne,
pietre preziose
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Camisci – Ch’
PAMPINEA
CORNICE
X
CONCL AUTORE
7
3
17
che voi dite del buon re Carlo
Carlo, se non costei che
bene e compiutamente; e Carlo Magno, che fu il
carminato
NEIFILE
II
1
22
era senza pettine carminato,
carminato e alle
carnale
DIONEO
NEIFILE
PAMPINEA
PAMPINEA
I
V
V
VIII
4
5
6
7
5
39
39
68
carnali
CORNICE
I
INTRO
62
leggi, datesi a’ diletti carnali,
carnali in tal guisa
carnalissima
DIONEO
X
10
38
e se non fosse che carnalissima de’
carnalmente
PAMPINEA
PANFILO
III
VII
2
9
16
73
carne
DIONEO
ELISSA
FILOMENA
DIONEO
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
PAMPINEA
ELISSA
DIONEO
EMILIA
FILOSTRATO
PAMPINEA
ELISSA
I
II
II
III
IV
IV
IV
IV
IV
IV
V
V
VII
VII
VIII
IX
4
8
9
10
1
1
1
1
1
2
3
10
1
2
7
2
15
15
17
13
33
33
34
39
39
9
36
24
12
14
67
18
gli stimoli della
io agli stimoli della
è femina e ch’ella è di
la resurrezion della
manifesto, essendo tu di
generata figliuola di
come da te generata, di
noi d’una massa di
massa di carne tutti la
e l’astinenzia, né mai
cavretti e loro altra
e datale un pezzo di
ella cenarono un poco di
che filare, tanto che la
parte lo stimolo della
dagli stimoli della
carne che sentiti avesse
carne né alla forza
carne e d’ossa come son
carne; la quale
carne
carne, aver generata
carne
carne e non di pietra o
carne, e sí poco vivuta,
carne
carne tutti la carne
carne avere e da uno
carne mangiava né bevea
carne e mangiato e bevuto
carne salata, la mandò
carne salata che da parte
carne mi s’è spiccata
carne l’assalí
carne difendere; e per
carni
PANFILO
EMILIA
DIONEO
PANFILO
DIONEO
PAMPINEA
PAMPINEA
I
II
IV
V
V
VIII
VIII
1
6
10
1
10
7
7
35
52
16
7
19
102
113
dispiacere a queste mie
la prigione macerate le
a strignere agramente le
niente delle candide
che rimproverare alle
ciò che alquanto con le
solamente le cosse le
carni che, faccendo agio
carni di Giannotto, ma il
carni e a cuocerlo con
carni nascondea, e era
carni.
Di questo mondo
carni
carni piú vive e con le
carni tanto quanto ne
fu dalla concupiscenza
di Bernabuccio e fratel
di Procida, fratel
e la compassione e il
carnale.
Per che,
carnale
carnale di costei, avvisò
carnale di messer Gian di
carnale appetito cacciati
a lui detta, piú volte carnalmente la reina
con la vostra donna carnalmente giaciuto, se
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PAMPINEA
LAURETTA
LAURETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
VIII
VIII
VIII
X
X
caro
CORNICE
CORNICE
LAURETTA
PAMPINEA
EMILIA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
PANFILO
DIONEO
FILOMENA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
FIAMMETTA
EMILIA
EMILIA
NEIFILE
LAURETTA
CORNICE
CORNICE
PANFILO
PANFILO
PANFILO
DIONEO
PANFILO
ELISSA
ELISSA
FILOSTRATO
LAURETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
DIONEO
FIAMMETTA
DIONEO
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
PANFILO
PROEM
PROEM
I
I
I
II
II
II
II
II
II
II
II
III
III
III
III
III
III
III
III
III
IV
IV
IV
IV
IV
IV
V
V
V
V
V
V
V
V
VI
VI
VII
VII
VII
VII
7
9
9
6
6
116
104
108
11
17
ponendolesi sopra le
avendosi tutte le
credete, ponete mente le
come neve in su le
loro appiccato alle
8
10
CONCL
5
5
6
6
6
6
7
10
3
5
5
5
6
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7
9
CONCL
INTRO
INTRO
6
6
6
10
1
3
3
4
7
9
9
CONCL
6
10
7
7
7
9
2
8
10
19
19
26
77
55
57
63
64
45
24
28
6
13
20
4
49
51
31
17
33
39
26
30
40
53
2
4
27
37
15
11
30
18
4
45
10
11
44
32
n’ebbe bisogno o gli fu caro o già ne ricevette
ancora perché piú vi fia caro avuto.
E chi
E colui è piú caro avuto e piú da’
il vostro amor m’è caro,
caro sí come di savio e
/ mi può privar di sí caro diletto. / Quale
foste; e emmi tanto piú caro l’avervi qui mia
sua; e ricordatosi del caro anello che aveva
e tanto mi sarà ora piú caro quanto di ciò la
reputò e piú ne l’ebbe caro;
caro e per ciò levatosi
"Che ti sarebbe caro sopra l’allegrezza
sommamente mi saria caro,
caro sí come colui che
al prenze fu sommamente caro e alla donna
che egli disse: "Donna, caro mi costa il menarti
può; ché io ho molto piú caro che egli riceva
Toscana e avevalo molto caro per la sua bellezza;
servidor vi priego, caro mio bene e sola
sempre amato e avuto caro innanzi ad ogni
altra cosa amava e aveva caro.
Amando adunque
caro
Non amato? Non avuto caro?
caro Non volentier
e colui aver sommamente caro e con ogni
aveva l’anello assai caro,
caro né mai da sé il
tal caso provata! /
O caro amante, del qual
onor si tennono e fu lor caro il piacer loro.
E
dicono, avrei molto caro che essi recassero
Dio non voglia che cosí caro giovane e cotanto da
con pianto dicendo:
"Caro
Caro mio signore, se la
io avrei avuto molto caro che tu avessi avuto
che quanto a lui fosse caro
caro, niun ne domandi, e
molto vi dovrà esser caro
caro.
Adunque (sí
uomo plebeio ma assai caro a’ romani.
E
per questa sera n’è caro
caro; ma tuttavia ti
che per quanto tu hai caro il mio amore tu non
disse: "Ben mi sarebbe caro
caro.
E da queste
a lui esser cotanto caro
caro.
E cosí stando la
io so che sommamente t’è caro
caro:
e è ragione, per
divenuto / son, signor caro
caro, e ubidiente aspetto
fiorentini avevan molto caro
caro, quando in brigata
delle coste del Verbum caro fatti alle finestre,
famiglio da dovere esser caro a un gentile uomo di
piú poté esser, gli fu caro
caro.
E con Egano
ti porta, si vuole aver caro e fargli onore.
da Nicostrato tenuto caro
caro, e scioltolo quasi
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carni aperte, sí
carni dipinte soppanno di
carni nostre come elle
carni, il quale dalla
carni
carni né quasi cosa
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PANFILO
FILOMENA
FILOMENA
EMILIA
FILOMENA
FIAMMETTA
DIONEO
DIONEO
LAURETTA
FIAMMETTA
PAMPINEA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
PANFILO
VII
VII
VII
VIII
VIII
VIII
IX
IX
X
X
X
X
X
X
X
X
9
CONCL
CONCL
4
6
8
10
10
4
6
7
8
8
8
8
9
40
11
13
8
13
27
4
15
20
8
42
34
70
70
89
104
medesimo la mandò al suo
ov’io lassa già fui. / O
m’han morta; / dimmel,
mi può esser molto
disse che gli era molto
questo ti donerò un cosí
piú vi debbo esser
guardati, quanto tu hai
di questa terra, fare un
a messer Neri fu molto
marito e d’aver
o io vincerò e saratti
e dovea essere e dee,
meno essere a Roma
sua, e d’aver lui per
ella è, in segno d’aver
carogna
DIONEO
VI
10
21
si gitti l’avoltoio alla carogna,
carogna lasciata la
carola
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
PAMPINEA
I
II
VI
VI
VIII
INTRO
CONCL
CONCL
CONCL
7
107
11
37
37
29
carolando
CORNICE
VII
CONCL
8
carolar
CORNICE
CORNICE
I
I
INTRO
INTRO
106
107
cosa che tutte le donne carolar sapessero e
famigliari a mangiare, a carolar cominciarono; e
carolare
PAMPINEA
PAMPINEA
CORNICE
CORNICE
VIII
VIII
IX
X
7
7
INTRO
CONCL
29
102
6
9
io sappia far gli uomini
e sopra sé andare e
e da quello levati, al
a cantare e a sonare e a
carolette
CORNICE
I
CONCL
22
carovana
EMILIA
IX
9
16
e per ciò che una gran carovana di some sopra
carpone
DIONEO
V
10
49
avendo, per ciò che carpone gli convenia
due giovani presa una
menando Emilia la
donne che facevano una
e con loro, fornita la
fare su per la neve una
caro amante.
Della
caro bene, o solo mio
caro mio bene, anima mia,
caro, e io debbo amar voi
caro
caro; disse allora Bruno:
caro
caro e bello gioiello
caro che se con piú
caro di non guastare ogni
caro e uno solenne dono
caro, e magnificamente
caro
caro quello il quale vi
caro, o esse me
caro
caro d’aver per parente
caro, considerando che di
caro
caro parente e Gisippo
caro che egli venuto vi
carola,
carola con lento passo,
carola, la seguente
carola
carola a un verso che
carola, entrati in
carola
carola trita, al suon
e quando d’altri suon carolando.
carolando
carolare
carolare
carolare
carolare
Ma alla fine
senza suono di
e giostrare: le
e al sonare si
cominciarono; e
dopo alcune altre carolette fatte, essendo
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LAURETTA
VIII
9
97
della Scala, e andando carpone infino presso le
carraro
PANFILO
IV
6
8
messer Negro da Ponte Carraro,
Carraro il quale, tra
carro
CORNICE
VI
CONCL
23
Quelle le quali il carro di tramontana
carrucola
FIAMMETTA
II
5
65
suole sempre esser la carrucola e un gran
carta
PAMPINEA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
VIII
IX
IX
7
5
5
114
47
48
veggiamo avvenire d’una carta di pecora abruciata
tu mi rechi un poco di carta non nata e un
scrisse in su quella carta certe sue frasche
cartagine
ELISSA
IV
4
13
bella nave nel porto di Cartagine apprestare, e
casa
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
LAURETTA
LAURETTA
PAMPINEA
NEIFILE
NEIFILE
CORNICE
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
CORNICE
CORNICE
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
INTRO
INTRO
INTRO
INTRO
1
1
1
1
1
1
1
8
8
10
1
1
2
2
2
2
2
2
2
3
3
3
3
3
32
32
60
104
9
20
23
23
30
45
58
12
13
11
5
33
1
4
17
19
20
37
42
1
2
24
24
33
parenti e vicine nella
parte dinanzi alla
qui e fuori di qui e in
reina avuto aveano, a
il quale molto alla sua
faccendo, riparandosi in
che il mandarlo fuori di
cosí subitamente di
d’un lombardo che in
perché io sia in
dopo nona, spazzare la
lui erano, in una sua
nella sala di questa mia
la via davanti alla
popolo della città alla
salvi se ne tornarono a
sano e salvo si torna a
quali avendo fornite e a
e per avventura vide una
predetta donna in quella
con essolei, e in
lietamente, voi siete in
e sano e salvo ritornò a
tornandosi a
il bene che Idio a
albergare, Alessandro in
disagiato luogo della
e pulcella partitami da
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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casa del morto si
casa del morto co’ suoi
casa mi sembra star male,
casa tornati trovarono
casa in Parigi si
casa di due fratelli
casa nostra cosí infermo
casa nostra e infermo a
casa loro era infermo; e
casa di questi usurieri:
casa e non ebbi alla
casa nuova, la quale
casa?
A cui
casa
casa di questa donna.
casa nella quale il suo
Rinaldo
casa loro.
Degli
casa sua.
casa tornandosi, avvenne
casa sopra le mura del
casa, sotto lo sporto
casa
casa di lei medesima
casa vostra. Anzi vi
casa sua; e i tre
casa per disperato, lui
E
casa l’aveva mandato.
casa d’uno oste, il quale
casa. E quasi già
casa
casa mia, al Papa andava
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CORNICE
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
CORNICE
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
4
4
4
4
4
5
5
5
5
5
5
5
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10
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25
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3
7
19
23
23
24
35
femina, ricco si torna a
di tornarsi con esso a
tosto che di tornare a
la buona femina in
cose poter conducere a
con un rubino si torna a
essendo mai piú fuori di
la sua intenzione; e a
ella v’attende in
Laonde la fanticella a
se n’entrò nella sua
che tu a me venissi in
da te non veduta, e in
Idio, se io non ho in
travicelli, tra l’una
disceso, all’uscio della
a venire a questa ora a
uno che dentro dalla
fra sé: "Veramente in
né potesti poi in
regno di Puglia sono e a
di rimenarla a
co’ fanciulli insieme a
servi ne’ servigi della
anni i due garzoni in
Niccolò da Grignano alla
Doria tiene in
piacesse; e ho bene in
avendo disposto, alla
richiesti aveva, e nella
un giorno davanti la
a una finestra della
s’uscí e fuggissi a
di ciascuno altro della
a povera damigella e di
a ripararsi vicino alla
famigliari che nella sua
la sua licenzia tornò a
o sempre mai fuori di
femina che molto nella
non solamente nella
alcuno de’ fanti della
che le donne a
con grandissima festa a
che io ho una giovane in
Andatisene adunque nella
che con Paganino in
questo gentile uomo in
sarai donna della
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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casa sua.
La Lauretta
E pauroso
casa sua.
casa sua povero come si
casa, la sconficcò per
casa
casa sua: per che in
Le pietre
casa sua.
casa stato, con altri
casa tornatasi, mise la
Andreuccio
casa sua.
casa di costei il
casa; e salendo su per le
casa
casa tua che io a te
casa sua, dove, qui
casa per cui mandare a
casa e l’altra posti,
casa, il quale egli molto
casa
casa le buone femine e
casa era, ruffiano della
casa lo scarabone
casa rientrare: per ciò
casa loro se ne tornavano
casa sua o di seco
casa sua ne mandò per
casa.
La balia, dolente
casa
casa messer Guasparino.
casa del padre tornò: la
casa, il quale, come io
casa
casa avuti, già sono
casa di Pericone, il
casa, secondo l’ordine
casa
casa dove la bella donna
casa di lei questa donna
casa sua, dove, senza
casa e di chiunque la
casa sua cacciata, come
casa di lei; dove un
casa il menasse e gli
casa sua. E esso infino
casa dimorasse, che ella
casa usava e a cui la
casa ma nella camera
casa sapere la qualità
casa rimase si tengan le
casa sua, e fatte le
casa, la quale non so se
casa
casa di Paganino e stando
casa sua venuto fosse. Il
casa cui noi siamo, per
Dei tu per
casa mia.
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FILOSTRATO
FILOSTRATO
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
ELISSA
ELISSA
ELISSA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
1
1
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2
2
2
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3
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23
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24
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29
29
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16
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25
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9
10
10
12
13
13
17
41
42
78
78
80
81
85
95
97
29
34
34
36
75
gli fece intendere che a
di tornarsi ricco a
imaginando lui della
in una lunghissima
dall’uno de’ capi della
a quanti in quella
a finestra, né uscir di
piè di lui levatasi, a
di passare davanti a
frate partitosi, dalla
mi mandò una femina in
a menare talvolta a
adunque il monaco a
col monaco se non in
se non in casa sua; e in
essere colla donna in
che fra Puccio in
avere nella tua propria
e andatosene a
di palco della
in altra parte della
rimasa libera nella sua
donato, e veggendol da
un altro uscio che nella
con la donna mia in
Aveva costei, nella
sdegno tornò la sera a
stato gagliardo, che a
che vicino era alla
parte che davanti alla
forte pensoso, verso la
quasi nel piú alto della
d’in su il tetto della
della casa scender nella
solo se n’andò verso la
non ardirà di venirti a
stanno eglino innanzi a
e occultamente alla
essendo ogn’altro della
peregrino si uscí della
avvenuto, lui alla lor
loro amici vennero a
cosí come eran, tutti a
di Lunigiana davanti a
dello abate e con loro a
La donna si tornò a
e cosí, rimasasi nella
visitazion se n’andò a
Per la qual cosa in
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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casa ne le recasse.
casa sua; la qual cosa,
casa dovere essere, e
casa che nel suo palagio
casa, a tutti cominciò ad
casa
casa ne giacevano, a
casa, che egli
casa
Al
casa se ne tornò.
casa sua, e cominciò a
casa n’andò della donna,
casa con sue novelle e
casa e a dargli desinare
casa di fra Puccio e
casa sua; e in casa sua
casa sua non si potea,
casa sua senza sospetto,
Ed
casa fosse.
casa alcun luogo donde tu
casa, ordinatamente, con
casa
casa; di che, avendo già
casa
casa ordinare un letto,
casa, ripensando alle
casa
casa sua molto spesso
casa entrava, dove trovò
casa una femina a stretto
casa ove ’l bagno era,
casa, dove per avventura
casa
casa ti suogli mostrare
casa della sua donna.
casa di lei, per vederla
casa de’ fratelli se
casa fu messo a dormire.
casa scender nella casa
casa persone, e appresso
casa della sua donna; e
casa a contaminare la tua
casa, se astinenti e
casa
casa di madonna Ermellina
casa andato a dormire,
casa della donna, per
casa condussero per tanto
casa Aldobrandino, che
casa di Tedaldo
casa loro, e vedendo
Ivi
casa se ne tornò.
casa, e da un piccol
casa
casa, il figliuolo e la
casa
casa della donna, la
casa con la moglie
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NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
DIONEO
FIAMMETTA
FIAMMETTA
CORNICE
CORNICE
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
ELISSA
FILOMENA
CORNICE
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
CORNICE
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
CORNICE
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
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III
III
III
III
III
III
III
III
IV
IV
IV
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IV
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IV
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IV
IV
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IV
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IV
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IV
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IV
IV
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IV
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1
6
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12
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17
17
19
vostri figliuoli o della
consiglio; e apparata la
ve la fa guardare in
né mandare né venire a
se n’andò in contado a
uomini richiamato, a
te tornare e stare in
il quale nella propria
se ne tornò alla sua
fuori e tornossi a
de’ parenti di lei della
della casa gittatosi, in
fido compagno, n’andò a
la porta della vostra
notte fu, se n’entrò in
trasformato se n’andò a
la buona femina della
la donna se ne tornò a
parte del canale, in una
lasciarono stare e a
s’avisò colui che in
romor dietro, infino a
gli parve, un giorno in
trassono, e con esse di
liberati; e alla lor
amava, focosamente alla
li quali nella lor
il fé sepellire; e a
dipartí e tornossene a
con una sua fante alla
aiuto della fante della
trovato e portatone a
qui alla porta della sua
uscirono e verso la
entrale di nascoso in
là dove ella stesse a
informatosi come la
chetamente riportare a
spalle, alla porta della
facea, il buono uomo, in
usurai se ne portano in
per potere quello da
fattasene venire a
non dovere tornare a
altre persone della
tu te ne dovevi andare a
lui morto si traesse di
che da metterlo fuori di
non ha riposta in
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casa reale.
Il re
casa e ’l nome della
casa. Io intendo che, in
casa
casa sua, insieme con la
casa di suoi parenti; e
casa sua, udendo che la
casa tua, lungamente
casa arse il padre
casa: e guardando la
casa
casa; e avendo questo
casa
casa gittatosi, in casa
casa d’un povero uomo
casa madonna Lisetta: e,
casa per modo che egli
casa d’una sua amica,
casa della donna, e in
casa fatta amichevole
casa; alla quale in forma
casa
casa che aperta v’era
casa loro tornarsi con
casa avea esser desso. E
casa loro nel menarono,
casa sua chiamatigli,
casa tutte e tre
casa, per consolar le lor
casa
casa corso, Ughetto prese
casa nascosti per li casi
casa piú doloroso che
Quivi con
casa sua.
casa di lui nel portano,
casa operò tanto la
casa sua e fatto
casa ha poca via; e per
casa di lui si dirizzaro.
casa e muorle allato; e
casa, secondo l’usanza
casa
casa di lei stesse, una
casa sua e quivi
casa di lui nel portò e
casa cui morto era, disse
casa. Questi si sente, è
casa
casa risparmiare, si
casa, nella sua camera la
casa
casa, come usata era,
casa
casa s’andassero a
casa tua e non venir qui.
casa; né a ciò
casa
A cui la
casa era.
casa, verrà troppo in
casa
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DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
CORNICE
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
FILOSTRATO
FILOSTRATO
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
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IV
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IV
IV
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V
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6
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12
14
15
15
16
21
24
27
28
piú oltre tornati in una
di portarnela in
venuta la mezzanotte, di
ne la portarono in
andar brancolando per la
corsono ed entrar nella
martorio confessò nella
preso ad imbolare in
romore che niuna cosa in
compreso come egli in
mi dissero quando io in
andarono di concordia a
mi lusingò, che io in
che io truovo che voi in
ti guarda di piú in
come ella, sua amica, in
mostrandogli come in
l’arca imbolata e in
fosse, se non quando in
lor mogli, con esse a
non l’ebbe infino alla
e di quindi n’andò a
dentro a’ termini della
e ogni parte della
Essi, lasciata piena la
una notte di
io ti menerò in
per la mano nella sua
essendo già stata a
dove con la Gostanza in
disse: "Martuccio, in
e appresso lei alla sua
che tu perduta eri, né a
se n’entrò nella
alla porta della piccola
e noi cel mettemmo in
tutti per la piccola
Ora usava molto nella
festa se ne la menò a
Aveva Giacomino in
cagione da sera fuori di
disse che presso della
aspettare, si ripose in
co’ suoi alquanto dalla
tu pure avviluppando per
Giannole, e rimisela in
"Signori, se io fossi a
co’ suoi compagni in una
con tutte le cose della
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casa due giovani, li
E venuta la
casa loro.
casa usciti, trovandola,
casa loro e allogaronla
casa per sapere se scala
casa; e i giovani
casa
casa del prestatore
casa de’ prestatori; il
casa sua durar poteva in
casa de’ prestator
casa loro la vidi allora
casa i prestatori, e io
casa vostra nella mia
casa un gran romor
casa non menarlo, ché io
casa il medico menato
casa i prestatori fosse
casa messalasi.
casa i prestatori
casa loro son richiamati.
casa di lei accompagnata;
casa il padre, affermando
casa del padre tuo, il
casa de’ due fratelli fu
casa di sangue, di romore
casa il padre e al porto
casa d’una bonissima
casa ne la menò, nella
casa sua pianta per
casa d’una sua parente fu
casa mia è capitato un
casa se n’andò.
casa nostra di te alcuna
casa del povero uomo e
casa; e fattosi aprire e
casa
casa acciò che i lupi nol
casa, parte n’andò nella
casa
casa di messer Lizio, e
casa, e fece onorevoli e
casa
casa una fante attempata
Avvenne
casa andasse.
casa dimorasse sí, che
casa d’un suo amico vicin
casa stette lontano.
casa?
E la fante
casa
casa di Giacomino. Né
casa mia come io sono
casa, e quella trovò di
casa
casa seco ne la portò a
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NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
CORNICE
FIAMMETTA
FIAMMETTA
CORNICE
DIONEO
DIONEO
DIONEO
CORNICE
FILOMENA
PAMPINEA
PAMPINEA
PANFILO
FIAMMETTA
FILOSTRATO
EMILIA
EMILIA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
DIONEO
DIONEO
CORNICE
CORNICE
EMILIA
EMILIA
EMILIA
CORNICE
CORNICE
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
V
V
V
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V
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V
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V
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V
V
V
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V
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V
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VI
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VI
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VII
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VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
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5
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INTRO
1
2
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5
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9
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10
CONCL
CONCL
1
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1
1
9
10
10
13
14
15
16
molto ben sapeva la cui
e conobbi che la tua
quivi, il pregò che in
è mia figliuola; la mia
che costei, nella
forte contento, seco a
belle e grandi, e a
almeno le mura della sua
che venuto gli era in
contenti gli rimandò a
trattato fosse nella
sua compagnia fuggí in
la donna, con lei a
il fé ritornare a
sua donna venutagli a
dentro alla sua
voi qui alla mia povera
essere stato trovato in
Al quale entrato in
giovane, fuori della
ciò esser dentro alla
parve di dover verso
cavalieri, li quali a
bisogne, essendo essi in
soavemente portare a
poterono, fuggirono in
Piero di Fiorentino, in
risuscitata, alla sua
che, essendosi ella in
cosí tosto tornata in
voi mi potete dire a
dice che sono nostra
qui essendo, noi siamo a
pigliar moglie e tor
la messa, si tornarono a
da dover tornar verso
se ne tornarono a
la quale allato alla
potea senza andar per la
e ’l vino e l’uova a
tornando il marito a
e poi portarsenelo a
uscito lui, egli in
giovane, entratogli in
dí tornar non soleva, a
stamane cosí tosto a
tu cosí tosto torni a
io duro: e tu mi torni a
cui egli s’ha mentata a
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casa stata fosse quella
casa era stata; è per ciò
casa sua il menasse e
casa fu quella che fu da
casa che mi fu quel dí
casa sua ne la menò.
casa menatalasi, con lei
casa.
E durante
casa
casa a far tanto
casa loro, dove con festa
casa pur co’ figliuoli di
casa d’un lavoratore.
casa se ne tornarono.
casa, e per messere
casa
casa; la qual, ciò
casa
casa la ricevette e di
casa venuta siete, dove,
casa d’Ercolano, con cui
casa ella disse: "Molto
casa il portarono non so
casa; per che, uscito
casa
casa tornare: per che,
casa sua il dí avuti
casa di messer Geri
casa di messer Geri, andò
casa d’un lavoratore
casa cui erano, e
casa se ne tornò gloriosa
casa tornata là dove
casa?
Al quale ella
casa
casa vostra ciò che vi
casa, a dimostrarci che
casa
Allora
casa nostra.
casa a pigione; e avendo
casa; e dettolo l’un
casa
casa, con soave passo,
casa
casa, dove trovarono le
casa
casa di lei era e egli
casa e dove ella era usa
casa se ne gli portò e
casa; il quale avendo il
casa
Con
casa sua.
casa di lei se n’entrasse
casa e standosi con
casa se ne tornò; e
casa.
Giannello
casa
casa stamane? Per quello
casa colle mani
casa!
L’altre si danno
casa
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FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
ELISSA
ELISSA
ELISSA
CORNICE
CORNICE
CORNICE
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
CORNICE
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
FILOMENA
NEIFILE
NEIFILE
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
2
2
2
2
2
3
3
3
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
5
5
5
5
5
5
5
5
5
5
5
5
5
5
5
5
6
6
6
6
7
8
8
18
20
20
21
36
23
31
41
1
1
1
8
10
10
11
13
19
20
20
22
24
24
26
29
29
30
9
9
11
11
13
19
28
34
37
40
42
44
44
55
55
57
1
15
28
29
30
7
17
da ciò: e tu mi torni a
tornato a questa ora a
è cotanto ha tenuta la
lo ’mpaccio che in
sette gigliati, a
frate Rinaldo venuto a
alto luogo della nostra
loro insieme uscito di
chiude una notte fuor di
pietra; Tofano esce di
e corre là, e ella in
menarsi il suo amante in
usata di fare, uscita di
uscita di casa, alla
la quale, tornando a
dormir tutte né sola in
subitamente si gittò di
all’uscio della sua
pozzo, cosí ricoverò in
ora tu torni la notte a
mi torna ebbro la sera a
di serrarlo fuor di
è egli, e egli fosse in
ruppono; poi, andati in
con lei si ritornarono a
pace riebbe la donna a
potesse o il piè della
finestra né fuor della
sappiendo che nella
nel muro che la sua
non v’era, il muro della
e tornasse di presente a
non so: ma egli non è in
mi mandiate persona a
del prete e tornossi a
che egli non uscirà di
giovane se ne tornò in
già l’uscio della
altronde, se ne salí in
niuno uscio della mia
quale uscio ti fu mai in
intese? E se’ti stato in
coltello in mano fuor di
aver due uomini in
alcuna; io ti porrò a
il ne menò e lasciollo a
di quegli che tu in
all’uscio della
in una parte della
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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casa quando tu dei essere
casa; ma io ho nondimeno
casa
casa impacciata; e
casa ci dava, l’ho
casa sel fece portare.
casa la donna e vedendo
casa, ed egli e io qua
casa
casa, gli accomandò a Dio
casa
casa la moglie, la quale,
casa e corre là, e ella
casa se n’entra e serra
casa, ma ella talvolta
casa
casa, alla casa del suo
casa
casa del suo amante se
casa e trovandosi serrata
casa vegghiare. Li
casa per aiutarla e corse
casa nascosa s’era, come
casa e serrossi dentro e
casa.
Tofano d’altra
casa
casa o s’adormenta per le
casa per vedere se egli
casa come sono io? In fé
casa, presero le cose
casa
casa loro minacciando
casa sua, alla quale
casa trarre in alcun modo
casa guardare per alcuna
casa la quale era allato
casa divideva da quella,
casa guardando, vide per
casa. Alla donna pareva
casa
casa uscio sí serrato,
casa, ché, se il mio
casa
casa, disideroso di
casa
casa ma si metterà a
Il geloso,
casa sua.
casa aperto, faccendo
casa sua e desinò. E poco
casa gli si potea tener
casa tua tenuto, quando
casa a far la notte la
casa sua ne manda, e il
casa (e conosceva che il
casa tua sano e salvo, e
casa sua; Il quale,
Rispose
casa hai?
casa e d’andargli a
casa cominciò a aspettare
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NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
PANFILO
CORNICE
NEIFILE
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
CORNICE
ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
FILOSTRATO
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
8
8
8
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8
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INTRO
1
2
2
2
2
2
3
3
3
3
3
3
3
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4
4
4
4
5
6
6
6
6
6
6
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6
7
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7
7
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7
18
21
24
24
25
26
28
34
36
47
47
42
2
12
7
16
31
40
42
1
43
45
50
51
61
62
65
5
15
16
16
20
29
35
13
6
8
13
14
15
15
27
40
10
17
44
53
57
58
se ne tornò verso la
ché per certo in questa
Arriguccio, uscito di
tosto poté n’andò alla
intendeva di mai piú in
in via e andaronne a
Pervenuti adunque a
notte piú in questa
rispose: "In questa
son de’ cotali e quei di
acconciare in
padri loro acciò che in
officio ascoltarono. E a
suo, se n’andò a
talvolta infino a
non ristette sí fu a
fare ora andare infino a
d’un suo vicino in
Il cherico andò a
aver trovata; tornasi a
certo che egli è ora a
pensò di tornarsi a
arrestarsi se ne venne a
cosí carico in
Alla fine, giunto qui a
mi venne in questa
malinconoso colla
un suo podere con una
proposto: "Come no? O in
dí e di notte vengono in
con lor brigate, e la
si partí e tornossi a
per andarsi infino a
ne fu mandato alla
che io m’aveva in
io sono; e menatigli in
e caccerebbemi fuor di
ciò che egli è solo in
cenare, se n’entrò in
argomenti per entrare in
ispiccato il porco via a
so come io mi torni a
recherolleti domattina a
doverle piacere, la sua
impostogli andò alla
rattrappato, come poté a
per questo solo andare a
o sopra una qualche
e tornarvene a
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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casa sua; e pervenuto
casa non starai tu mai
casa sua, quanto piú
casa de’ fratelli della
I
casa tenerla.
Il che
casa sua.
casa d’Arriguccio e
casa, non che con meco? o
casa
casa non ti coricasti tu
casa mia fecer cosí. Ben
casa i conti Guidi con un
casa sua, però che
casa tornatisene, poi che
casa della donna; e
casa, dando loro la sua
casa
casa di lei; e entrato
casa, ché vedi che ho
casa
casa questa monna
casa della Belcolore con
casa carico di pietre; la
casa a desinare e noi ha
casa; e volti i passi
casa
casa sua, la quale era
casa sua. Era per
casa, questo diavolo di
casa
casa! E raccesosi
casa
casa piena di pietre, si
casa non troppo grande; e
Rispose
casa vostra?
casa con lor brigate, e
casa mia non è troppo
casa.
Aveva questa
casa
casa lor diportando e ber
casa. Volle il vescovo
casa
casa infin vie l’altrieri
casa, mostrò loro questo
casa
casa: non v’impacciate,
casa
casa.
Come Brun disse
casa
casa, e credendosi aver
casa
casa Calandrino là onde
casa del prete nel
casa: moglie ma nol mi
casa
casa, e per tuo amore io
casa
casa apparata, davanti
casa della donna: e messo
casa sua se ne tornò,
casa del diavolo, sí son
casa disabitata, e, volta
casa.
E per certo: egli
casa
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PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
DIONEO
DIONEO
DIONEO
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
NEIFILE
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PAMPINEA
PAMPINEA
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
7
7
7
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9
9
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1
1
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1
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1
1
1
1
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3
3
3
3
4
5
5
5
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5
5
5
6
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111
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144
144
4
6
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5
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91
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10
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19
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34
34
34
6
15
16
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12
8
40
49
57
62
63
65
4
7
9
5
7
commiato se ne tornò a
un suo fante se n’andò a
del primo sonno, di
detto, se n’andò a
del fante, verso la
piacque, n’andò alla
la fante e alla
e amenduni eran vicini a
usando molto in
un giorno il Zeppa in
che egli non era in
una sua volta, fu in
ci ritornò, e prese
state sempre di quei di
trovò sue scuse in
essere stato innanzi a
pigliarsi, se ne tornò a
se ne vennero a
le passate dinanzi alla
adunque la donna a
e basciatala, s’uscí di
un suo parente recato a
ti lasci e recare a
e rechigliele a
in farsetto, uscí di
pure i suoi parenti a
fu tutto che tornato a
la mezza notte, uscí di
levatoselo, verso la
non se ne tornò a
averlo tolto, dolente a
sciagura, similmente a
quando Calandrino di
che tu te ne torni a
se ne tornarono a
per questo star piú in
fu grande e tutta la
posta tenendola in una
che ella fosse a
toccala e vattene nella
volse i passi verso la
e all’uscio della
pare aver tanto a fare a
moglie del signor della
fosse e avesse piccola
che la disposizion della
se ne vennero, e alla
guari lontano alla lor
tu non uscirai oggi di
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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casa.
Lo scolar lieto
casa
casa d’un suo amico, che
casa chetamente uscita,
casa del suo amico e
casa della misera donna
casa sua: e quivi
casa ne la portarono; e
casa in Cammollia.
casa del Zeppa, ed
casa e non sappiendolo la
casa: di che Spinelloccio
casa
casa con la moglie di lui
casa nella via la quale
casa mia; e cosí feci.
casa con la moglie; e
casa sua che quivi. Ma
casa sua, e picchiò tanto
casa del medico e
La
casa di costei.
casa e fatta bene di sue
casa costei e vennesene
casa il corpo di
casa sua, dove ella ti
casa.
Quivi perché ella
casa
casa sua per andare a
casa di lei portar mi
casa; ma pure il grande
casa
casa sua per far quello
casa della gentil donna
casa per tutto questo ma,
casa se ne tornò.
casa sua se n’andò.
casa uscisse, non essendo
casa a vaditene in su il
casa sua; egli
casa.
Calandrino
casa
casa dell’oste fu in
casa a Camaldoli,
casa di suoi parenti là
casa della paglia ch’è
casa della paglia, dove
casa pervenuti, la donna,
casa tua, che ti vai
casa. La donna disse:
casa
casa, alcuna volta; per
casa
casa della giovane sapeva
casa del buon uom
e mentre
casa avevano;
casa; e domandato da lei
casa
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PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
EMILIA
EMILIA
DIONEO
DIONEO
ELISSA
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
EMILIA
EMILIA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
CORNICE
PANFILO
PANFILO
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
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7
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8
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8
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3
3
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4
4
4
4
4
4
4
5
5
6
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7
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8
8
8
8
8
9
9
9
9
11
13
9
29
30
27
34
8
12
21
15
23
23
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44
12
16
16
19
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26
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46
12
17
9
17
29
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30
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11
11
44
46
52
52
90
108
110
1
13
24
che tu oggi ti stea in
da una parte della
pastori riconosciuta e a
tempo gli parve, a
e dolente se ne tornò a
del viso, cominciò di
disse: "Io sono in
da Giosefo e tornato a
tante sel menava a
due cotanti? E quando a
uomo e cacciato di
con tutti quegli della
senza impedimento a
sia, ella è piú vicina a
niun fu che mai a
tu se’, qui nella mia
compagnia ritornare a
segretamente in
cortesia di lui, che in
fosse, alla sua propria
persona è la quale piú a
grande e bel convito in
amico, egli lo ’nvita a
persona la quale ha in
’nfermo e’ sel reca a
ella sia nella mia
madre ha fatto nella mia
maravigliosa festa fu in
altra femina dolente a
n’andò la donna a
il giardin tutto e la
passando, in
cavaliere il quale in
la festa e ella in
o presummere alcun della
pervenne là dov’era la
molti de’ suoi baroni a
non l’avea; e nella
furono, partitisi, a
sí come mia me la meni a
come sua nella sua
e prima che nella
ciò facesse, se n’andò a
con tutti quegli di
maravigliosa festa e a
Sofronia, sempre in una
riconosciuto con lei a
con lui, con ingegno a
venire alla mia piccola
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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casa o almeno ti guardi
casa, e ella uscí
casa
casa portatane, dopo
casa messer Corso se
casa, avvisando questa
casa
casa ad uscire, avvenne
casa tua, dove dal tuo
casa sua, ad alcun, che
casa, e come poteva, in
casa
casa fossimo tornati, mi
casa sua e povero e avere
casa facesse che niuno al
casa tua ritornare, non
casa tua e per te piú
casa mia capitasse, che
casa e avrai nome Natan,
casa, avendogli Natan
casa
casa sua la condusse in
casa sua ella da lui non
casa la lasciasse tornare
casa v’aspetti; e per ciò
casa sua; e tornato e
casa sua e quivi gli
casa un suo buono e
casa e con gran
casa vicin di tre mesi
casa.
E questo detto,
casa
casa sua ricevuta e quasi
casa se ne tornò a quel p
casa messere Ansaldo.
casa di messer Neri ebbe
casa se ne tornarono.
casa sua oltre al poter
casa del padre standosi,
casa che ciò si fosse,
casa dello speziale: e
casa dello spezial se
casa di lei venuti e essa
casa se ne tornarono.
casa e faccia le nozze; e
casa la ricevette,
casa di Gisippo nulla
casa il padre suo, e
casa sua povero e
casa sua nel menò, là
casa gran tempo e
casa sua se ne torna.
casa sua gli aveva
casa: di questo di
casa
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PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
CORNICE
CORNICE
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
9
9
9
9
9
9
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10
10
10
10
10
10
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10
10
10
10
10
53
56
59
74
101
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111
1
1
4
9
12
16
16
17
22
41
43
47
47
48
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52
52
54
69
il Saladino, essendo a
tre mercatanti, che a
stati del Saladino in
v’avessi fatto porre a
l’abate se n’andò alla
soldano: e usciti della
delle nozze infino alla
altra moglie presa a
piú cara che mai in
il maggior della
che d’una villa vicina a
fra qui e pochi dí a
villetta.
E giunti a
"Signor mio, egli è in
se n’entrò nella povera
accompagnata a
sperare di ritornare a
non sia, ma che tu a
anni e piú era stata di
a Dio, gli uscí di
servigi della paterna
tu sai che io non ho in
persona queste cose di
le nozze, te ne potrai a
e grossi in quella
piccola fanticella della
che maritata era in
una che quando, fuor di
casa sua a Pavia, aveva
casa mia capitarono,
L’altezza
casa sua.
casa vostra; il che poi
casa del novello sposo,
casa dove erano, con
casa di messer Torel se
casa faccendosi ritornare
casa tornatalasi, i suoi
casa un giovane chiamato
casa sua era, e
casa; e per ciò pensate
casa
casa del padre della
casa.
Allora
casa
casa, dove trovò il padre
casa
Quivi
casa la si menò.
casa del padre e forse a
casa Giannucolo te ne
casa sua cosí poveramente
casa e al padre se ne
casa si diede sí come far
casa donne che mi
casa sai, metti in ordine
casa tua tornare.
casa della qual poco
casa fosse, porre le
casa de’ conti da Panago,
casa, l’avesse in
casa
casamento
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
IX
IX
X
5
5
6
6
9
6
uno orrevole e bello casamento
casamento, e con Bruno e
che nella corte era del casamento lavandosi le
sopra la quale un bel casamento e agiato fece e
cascante
EMILIA
VI
8
8
Al quale ella tutta cascante di vezzi rispose
caschi
LAURETTA
VIII
9
62
case
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
I
I
I
I
I
I
I
INTRO
INTRO
INTRO
INTRO
INTRO
INTRO
INTRO
20
21
22
25
36
37
39
la testa, che il naso ti caschi nelle calcagna
viveano, e in quelle
piú ciò per l’altrui
di che le piú delle
propia città, le propie
ritenuti nelle lor
molti, ancora che nelle
traevano delle lor
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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case ricogliendosi e
case faccendo, solamente
case erano divenute
case, i lor luoghi e i
case
case, nelle lor vicinanze
case
case finissero, prima col
case li corpi de’ già
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Camisci – Ch’
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
PANFILO
PAMPINEA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
PANFILO
ELISSA
FILOMENA
CORNICE
EMILIA
PANFILO
PANFILO
PAMPINEA
PAMPINEA
DIONEO
PAMPINEA
ELISSA
PAMPINEA
PAMPINEA
LAURETTA
DIONEO
FILOMENA
PANFILO
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
PANFILO
DIONEO
CORNICE
CORNICE
I
I
I
I
I
I
I
II
II
II
II
II
II
IV
IV
V
V
V
V
V
VI
VI
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
IX
X
X
X
X
X
X
CONCL AUTORE
INTRO
INTRO
INTRO
INTRO
INTRO
INTRO
1
3
5
5
7
8
9
INTRO
7
1
1
6
6
10
2
9
7
7
9
10
1
6
8
8
8
9
10
CONCL
43
45
46
48
59
68
26
7
23
39
54
24
4
19
4
61
64
9
21
34
5
14
119
119
74
36
4
9
6
68
91
22
68
16
9
li loro colti e per le
fuori delle proprie
la notte alle lor
palagi, quante belle
E se alle nostre
che nella città rade le
e correrannoci alle
stare di quale delle due
avavamo, e possessioni e
come spesso tra due
guardava sopra certe
adunque a furore alle
donne, le quali alle lor
veggendo i palagi, le
Amor volentieri le
primieramente nelle
e con l’altre due alle
fosse messa in certe
alla Cuba, e nelle
far coloro che le lor
vili luoghi delle lor
queste arche sono le
che allato alle lor
luoghi boschi e ombre e
gran donna, e poche
tutte queste mie
ancora ad entrare nelle
data la volta, verso le
quale Tito nelle propie
di Roma: le mie
roman grazioso e le sue
messer Torello alle sue
che anche nelle povere
ne tornarono alle loro
per ciò che egli arde le
case,
case di dí e di notte
case cacciati, per li
case senza alcuno
case, quanti nobili
case
case torniamo, non so se
E
case e gli abitanti.
case e per avventura non
case si fosse, dico che
case ci ha date, e dà
case veggiamo: sopra due
case dall’impeto del mare
case del conte per
case avevan lasciate.
case, le chiese e tutte
case
case de’ nobili uomini
case de’ lor mariti,
case di Pasimunda venuti,
case bellissime d’un suo
case entrato, fatto
E
case acconciano.
case, sí come meno
case
case de’ morti, per ciò
case tutti le lor biade
case, le quali tutte
case
case ha per lo mondo
case; e cosí detto
case
case de’ morti per morti
case se ne vennero, e
case di lui fu allogato
case e i luoghi publici
case apparate, dinanzi a
case pervennero, dove già
case piovono dal cielo
case.
Nobilissime
case
case e le ville e le
casetta
PAMPINEA
DIONEO
ELISSA
ELISSA
FIAMMETTA
EMILIA
DIONEO
II
III
V
V
V
VIII
IX
3
10
3
3
9
4
10
11
6
21
31
18
31
8
presa in Londra una
e veduta di lontano una
si vide davanti una
corte, che la piccola
se n’andò alla piccola
questa nostra piccola
e avendo una piccola
casetta,
casetta faccendo
casetta, a quella n’andò,
casetta
casetta, alla quale essa
casetta
casetta di dietro a sé
casetta di Federigo e
casetta, alla quale noi
casetta
casetta in Tresanti
casi
CORNICE
CORNICE
CORNICE
PROEM
I
II
CONCL
3
14
10
2
piacevoli e aspri casi d’amore e altri
sieno stati da diversi casi della fortuna menati
ammirazione ascoltati i casi di Rinaldo d’Asti
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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Camisci – Ch’
LAURETTA
CORNICE
CORNICE
PANFILO
PANFILO
CORNICE
ELISSA
ELISSA
CORNICE
NEIFILE
LAURETTA
FILOSTRATO
PANFILO
EMILIA
CORNICE
PAMPINEA
CORNICE
FILOMENA
CORNICE
PANFILO
II
II
II
II
II
II
II
II
III
III
IV
IV
V
V
VI
VI
VI
VII
VIII
X
4
6
7
7
7
8
8
8
8
9
3
9
1
2
INTRO
2
CONCL
7
8
9
17
2
2
6
104
2
95
99
2
42
33
3
55
44
2
5
4
21
2
42
come in cosí fatti
giovani riso molto de’
dalle giovani donne a’
come sicuro da fortunosi
e dalla reina de’ suoi
dalle donne per li varii
E poi che i varii
tutti i suoi preteriti
e alla varietà de’
E la contessa, i suoi
lor casa nascosti per li
cosí degli infortunati
e constanti a tutti i
raccontò, cioè gli suoi
e ancora de’ varii
incerti de’ futuri
umana industria e de’
commendare in cosí fatti
e noiosi erano stati i
e del tornare, per mille
casi suole avvenire,
casi d’Andreuccio dalla
casi di madama Beritola
casi, che da’ viventi si
casi
casi adomandata, secondo
casi della bella donna:
casi di ciascuno tutti e
casi; e quando Giachetto
casi
casi in essa raccontati;
casi raccontati, seguí:
casi oportuni guardavano:
casi d’amore vi duole, vi
casi, sí come piú
casi
casi e quegli della
casi recitati in quelle
casi, per le loro
casi
casi varii ragionato
casi! Mai di lagrime né
casi
casi d’Elena a ascoltare
casi che posson
caso
CORNICE
PANFILO
PANFILO
FILOMENA
DIONEO
FIAMMETTA
FIAMMETTA
PANFILO
EMILIA
LAURETTA
PANFILO
PANFILO
EMILIA
ELISSA
NEIFILE
NEIFILE
PAMPINEA
FILOMENA
LAURETTA
FILOMENA
FILOMENA
PANFILO
DIONEO
I
I
I
I
I
II
II
II
III
III
IV
IV
IV
V
V
V
VIII
IX
X
X
X
X
X
INTRO
1
1
3
4
5
5
7
7
CONCL
6
6
7
3
5
5
7
1
4
8
8
9
10
52
50
74
3
16
40
60
76
96
16
31
31
17
42
22
29
46
5
29
7
9
61
48
tirate ma per
imporre; ma per alcun
veggendo uno uomo in
a memoria il dubbioso
mezzo perdonato. Questo
Andreuccio, dolente del
a lodare Idio che quel
questo tempo venne per
fatto a pezza, se un
/ che io t’avessi in tal
E cosí andando, per
del podestà, che per
dargli a intendere il
di lei, dolente fu del
acciò che piú simil
anzi che altro
la fortuna apparecchiò
l’un dell’altro, per
poi che in sí fatto
che mai poi da altro
per lo sopravvenuto
di quel di Dignes; e il
moglie, e ogni dí questo
caso in una delle parti
caso avrebbeti l’ira
caso di morte dir cosí?
caso già avvenuto a un
caso non avverrà forse
caso, cominciò a
caso
caso ti venne che tu
caso alle Smirre: e quivi
caso avvenuto non fosse
O caro
caso provata! /
caso avvenne che dalla
caso andava a quella ora
caso sopravenuto, cosí
caso avvenuto; e udendo
caso non avvenisse, di
caso simile a quel
caso da poter lo scolare
caso di costei presi,
caso non solamente
caso che da morte non fu
caso da racconsolar di
caso, che sopravenne,
caso
caso aspettando, guardati
casolana
PANFILO
III
4
6
che pareva una mela casolana,
casolana per la santità
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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Camisci – Ch’
casolare
FIAMMETTA
FIAMMETTA
II
II
5
5
56
57
cassa
PANFILO
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
FIAMMETTA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
DIONEO
CORNICE
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
ELISSA
I
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
IV
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
1
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
5
9
9
9
9
10
8
8
8
8
8
8
8
8
8
2
55
19
19
20
20
20
22
23
23
24
24
25
26
27
28
18
25
26
28
29
15
1
14
18
24
27
28
30
31
34
9
e io messigli in una mia
e mare vedea e una
temendo non quella
mare sí grande in questa
questa cassa diede e la
s’appressò alla
le mani gli orli della
conobbe la forma della
braccia stese sopra la
presolo, con tutta la
con fatica le mani dalla
parve di dovergli la sua
fece.
Costui, che di
buona femina che piú di
narrati fuori che della
sedere insieme sopra una
corruppe e a lei in una
Rimasa adunque la
e ogni cosa nella
femina tornò per la
cadde a terra d’una
l’uno è serrato in una
il fa entrare in questa
ricoverare in quella
Zeppa, accostatosi alla
la distese sopra la
Spinelloccio, che nella
gli piacque, scese della
disse: "Apri questa
uscito della
ella spesse volte in una
cassa senza annoverare,
cassa la quale sopra
cassa forse il percotesse
cassa diede e la cassa
cassa nella tavola sopra
cassa la quale gli era
cassa a quella guisa che
cassa, e piú sottilmente
cassa
cassa, quindi appresso
cassa
cassa il tiro in terra e
cassa sviluppategli e
cassa rendere, la qual
cassa non si ricordava,
cassa non aveva bisogno,
cassa; e oltre a questo
cassa
cassa che appiè del suo
cassa artificiata a suo
cassa nella camera e
cassa sua messa, egli
cassa sua e colà la
cassa sopra la quale era,
cassa, sopra la quale,
cassa
cassa e serracel dentro;
cassa che il marito detto
cassa dove serrato era il
cassa nella quale era il
cassa era e udite aveva
cassa; e domandando la
cassa
cassa, ed ella il fece:
cassa
cassa, senza far troppe
cassa
cassa si faceva venire.
cassandrea
CORNICE
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
V
V
V
V
V
V
V
1
1
1
1
1
1
1
1
49
50
50
53
58
70
lui rapisce Efigenia e
città, e era chiamata
per che co’ parenti di
quello Ormisda menasse
ne dovesse, di rapir
di fare, a me, di
Lisimaco similmente con
Cassandrea nelle lor
Cassandrea, la quale
Cassandrea
Cassandrea rincominciò le
Cassandrea.
La qual
Cassandrea
Cassandrea.
E pensando
Cassandrea
Cassandrea, la quale io
Cassandrea
Cassandrea ritornò in
casse
LAURETTA
LAURETTA
II
VIII
4
9
17
26
per fuggirli, in un casolare
casolare, il qual si vide
in quel medesimo casolare se n’entrarono;
che notavano e di casse e di tavole, come
di calcole e di tirar le casse a sé per fare il
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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Camisci – Ch’
cassesi
PAMPINEA
IV
2
7
cassetta
CORNICE
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
II
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VI
4
10
10
10
10
10
10
10
10
10
10
1
29
29
34
34
37
49
49
50
53
54
cassettina
DIONEO
VI
10
26
fasciata una piccola cassettina;
cassettina la quale
cassone
LAURETTA
IV
3
18
sorelle, aperto un gran cassone del padre loro,
casta
FILOMENA
FILOMENA
II
II
9
9
10
20
altra piú onesta né piú casta potersene trovar di
certo: che colei sola è casta la quale o non fu
castagne
PANFILO
VIII
2
46
col mosto e con le castagne calde si
castagni
FIAMMETTA
X
6
6
tra ulivi e nocciuoli e castagni,
castagni de’ quali la
castagnuoli
PAMPINEA
VIII
7
61
che per cotali scale di castagnuoli che vi sono
castaldo
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
6
10
13
14
15
15
15
18
19
23
41
fatta la ragion sua col
Anzi mi pregò il
e trovò per ventura il
delle legne.
Il
tutti spezzati.
Il
molto bene, per che il
il vide, e domandò il
ben da mangiare.
Il
Ora, avendo il
osa entrare, se non il
di quei dí morto il lor
quelli che de’ maggior cassesi era tenuto a
in mare e sopra una
e, per non lasciare la
camera, di quegli la
il cappuccio, fuori la
e della sua reliquia, la
Poi richiusa la
non si guasti, in una
io qui avere arrecata la
Dio e che Egli stesso la
san Lorenzo, aperse la
poi ricrescevano nella
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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cassetta di gioie
cassetta vota, vedendo
cassetta empierono; e
cassetta ne trasse. E
La
cassetta aperse.
cassetta e al popolo
cassetta e i carboni
cassetta dove era la
cassetta de’ carboni
cassetta e mostrò i
cassetta, sí come egli
cassetta
castaldo delle donne, a
castaldo loro, quando io
castaldo nella corte; al
castaldo gli diè da
castaldo, che bisogno
castaldo
castaldo a far fare certe
castaldo chi egli fosse.
castaldo disse di farlo.
castaldo veduto che egli
castaldo ch’è vecchio e
castaldo, di pari
castaldo
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Camisci – Ch’
FILOSTRATO
III
1
41
fosse restituita, e lui castaldo fecero; e per sí
castel
CORNICE
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
EMILIA
DIONEO
NEIFILE
II
II
II
II
II
II
VI
X
2
2
2
2
2
6
10
1
1
13
14
15
41
75
5
19
d’Asti, rubato, capita a
già tardi, di là dal
di correre sí fu a
si dirizzò verso
presi, furono in quello
sua brigata n’andò a un
avete potuto udire, è un
vi voglio qua donare né
Castel
Castel
Castel
Castel
castel
castel
castel
castel
castella
CORNICE
PAMPINEA
PAMPINEA
EMILIA
FILOSTRATO
NEIFILE
I
II
II
II
IV
X
INTRO
3
3
6
9
1
43
13
14
25
4
6
quale, lasciando star le
prestare a baroni sopra
cosa furono tutte le
dove smontati alle loro
de’ quali ciascuno e
e ora a un altro donasse
castella,
castella che simili
castella e altre loro
castella de’ baroni tolte
castella se ne salirono.
castella e vassalli aveva
castella e città e
castellano
PANFILO
II
7
31
divenire amica d’un castellano,
castellano le si parò
castelletto
ELISSA
CORNICE
V
VI
3
CONCL
10
20
si videro vicini ad un castelletto del quale,
in forma fatto d’un bel castelletto.
Le
castelletto
castello
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
EMILIA
EMILIA
PANFILO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
CORNICE
CORNICE
ELISSA
ELISSA
ELISSA
II
II
II
II
II
II
II
II
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
V
V
V
V
V
2
2
2
2
2
6
6
7
9
9
9
9
9
9
9
3
3
3
3
3
16
17
19
33
41
38
67
20
6
10
12
13
25
25
25
1
1
39
40
41
sopraprese di lungi dal
casa sopra le mura del
Egli era in questo
del fante di Rinaldo nel
le porte, entrò nel
servidori e a un suo
volte avanti in quel
con esse n’andò a un suo
dimorasse in un suo
un miglio fuori del suo
si fuggirono verso il
essendo già notte al suo
per che da quegli del
e da quegli ancora del
e nella chiesa del
selva e è condotta a un
accidente capita a quel
infino a un
gli pregò per Dio che al
vi giunsero.
Era il
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Guiglielmo e è
Guiglielmo, al
Guiglielmo, e in
Guiglielmo, non
menati; e per
di Currado non
di Valdelsa posto
né città, ma quel
castello presso a un
castello sportata
castello una donna vedova
castello, di questo
castello
castello e ritrovò il suo
castello legati
castello medesimo veduta
castello; e quivi con
castello
castello e fosse l’uno
castello in un bosco si
castello del lor signore.
castello se ne tornò.
castello di messer
castello della donna, con
castello medesimo della
castello, Pietro è preso
castello
castello dove l’Agnolella
castello che è presso di
castello la menassero;
castello d’uno degli
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45
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Concordance to the Decameron
http://www.brown.edu/decameron
Camisci – Ch’
ELISSA
ELISSA
ELISSA
DIONEO
DIONEO
EMILIA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
V
V
V
VI
VI
VIII
X
X
X
X
X
X
3
3
3
10
10
4
2
2
2
2
6
6
47
48
48
14
30
12
7
10
10
17
6
7
parti fosse villa o
a tre miglia era un
alcuno di loro infino al
la mattina desinava nel
femine concorsono nel
che egli non è alcun
con esso Ghino al
prese la via verso il
la sua qualità per lo
con molti uomini del
in riposo la vita sua, a
per riposarsi alquanto a
castello dove egli andar
castello di Liello di
castello l’accompagnasse,
castello con un suo amico
castello, che appena vi
castello
castello sí forte, che,
castello.
Il che
castello
castello, e tutta la sua
castello
castello fu assai bene
castello fu tutta la
Castello da mare di
Castello a mar se n’andò;
castighil
FIAMMETTA
IX
5
52
tu vi venga e vegghilo e castighil bene.
castiglione
DIONEO
VI
10
23
castità
PANFILO
EMILIA
ELISSA
NEIFILE
EMILIA
II
III
VII
VIII
X
7
7
3
1
5
24
40
11
3
14
casto
EMILIA
VIII
4
8
debbono fare e onesto e casto;
casto e d’altra parte io
catalana
FIAMMETTA
PAMPINEA
II
X
5
7
56
5
una via chiamata la Ruga Catalana si mise. E verso
armeggiando egli alla catalana,
catalana avvenne che la
catalani
PANFILO
II
7
87
sopra una cocca di catalani che v’era,
catalano
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
LAURETTA
II
II
II
II
VI
9
9
9
9
3
42
44
44
45
6
catalina
LAURETTA
LAURETTA
X
X
4
4
5
8
Come
stato fosse il siri di Castiglione,
Castiglione che rivestir
a conservare la loro
vostri segreti, serviate
per medicina dare la
onestissima e la sua
con alcuno la sua
trovò un gentile uom
guari tempo che questo
e piaciutigli, al
che quella del
Firenze un gentile uom
castità,
castità affermando sé
castità, siate pazienti,
castità
castità e ogn’altra cosa
castità come la sua vita
castità. Le parole per
castità
catalano,
catalano il cui nome era
catalano con un suo
catalano il dimandò, e
catalano avesse fatto:
catalano, chiamato messer
catalano
donna chiamata madonna Catalina,
Catalina moglie d’un
dicendo: "Ecco, madonna Catalina,
Catalina tu se’ morta:
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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Camisci – Ch’
catella
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
4
5
6
7
7
7
8
8
8
9
9
10
10
21
23
24
27
29
31
32
33
34
43
47
catena
PAMPINEA
PAMPINEA
PANFILO
IV
IV
IV
2
2
6
52
53
15
matta, e messagli una catena in gola e una
andandol tenendo per la catena di dietro, non
d’oro, e quella con una catena d’oro tener colle
catene
CORNICE
ELISSA
FIAMMETTA
FILOMENA
FILOMENA
DIONEO
I
VI
X
X
X
X
INTRO
CONCL
6
8
8
10
63
44
35
57
82
8
vita con piú forti
circundata delle tue
e rotte l’amorose
e ancora chenti e quali
data l’avesse? quali
poi che pure in queste
cateratta
PAMPINEA
PAMPINEA
VIII
VIII
7
7
77
121
cateratte
PAMPINEA
FIAMMETTA
VIII
IX
7
5
64
48
caterina
FILOSTRATO
V
4
8
e fu chiamata
adunque Ricciardo questa
con ciò fosse cosa che
udito della gelosia di
mostrarsi dello amor di
quelle cose le quali per
tutti i napoletani, e a
nell’animo che non piú
che, non ch’altri, ma
Ricciardo, sappiendo
brigata delle donne di
Quivi le donne, e
in que’ luoghi, essendo
vendicata sarebbe.
bagno che egli aveva a
e cominciò ad aspettare
che piú? Venuta la nona,
venire a parlare?"
"andatevene da lui."
vegna l’anima mia.
Ma poi che a
innamorato. Io son
Ricciardo.
Il che
sarete in questa.
Catella,
Catella moglie d’un
Catella e tutte quelle
Catella niuno altro bene
Catella, subitamente
Catella
Catella disperato, e per
Né
Catella soleva fare.
Catella altressí, era
Catella, ma questa
Catella
Catella lasciò una
Catella con sua brigata
Catella fu ricevuto,
Catella insieme con loro,
Catella con poche rimasa
Catella, udendo questo,
Catella
Catella detto teneva, e
Catella.
La donna,
Catella
Catella prese sua
Catella rispose: "Sí sono
Catella, che cercando
Catella
Catella, per mostrarsi
Catella
Catella parve tempo di
Catella, non son la
Catella
Catella udendo e
Catella, mentre che
Catella
catene esser legata al
catene, / a quel che
catene
catene, per quanto viver
catene
catene color meritino che
catene, qual carcere,
catene
catene vi piace
il capo solo fece alla cateratta di quello e
venne sopra la cateratta e postasi a
fece una imagine con sue cateratte e scrisse una
sue frasche con alquante cateratte,
cateratte e portogliele
e ardire, le disse: "Caterina
Caterina,
Caterina io ti priego
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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Camisci – Ch’
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
12
13
17
19
21
24
30
31
40
43
44
46
subitamente disse: "Caterina
Caterina mia dolce, io
alto sia.
A cui la Caterina rispose: "Se
veruno.
A cui la Caterina disse: "Madre
il voglia," disse la Caterina "ma non suole
faccia?
Rispose la Caterina
Caterina: "Quando a mio
cicale.
Il che la Caterina sappiendo, piú
avendo a Caterina col destro
questa notte dormir la Caterina
Caterina.
E andato
tenne morto, e chiamò la Caterina
Caterina, dicendo: "Ohimè
tua legittima moglie la Caterina
Caterina, acciò che, come
parole si dicevano, la Caterina lasciò
per sua moglie sposò la Caterina
Caterina.
La qual cosa
catolica
DIONEO
VI
10
45
catoliche
FILOSTRATO
II
2
3
tira una novella di cose catoliche e di sciagure e
catolico
PAMPINEA
IV
2
9
ogni altro uomo divenuto catolico,
catolico andò e sí si
cattaio
FILOSTRATO
X
3
4
cattiva
DIONEO
FILOMENA
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
PAMPINEA
FIAMMETTA
PANFILO
PAMPINEA
PAMPINEA
IV
VII
VII
VII
VIII
VIII
IX
IX
IX
IX
10
7
8
8
1
7
5
6
7
7
7
43
19
42
9
88
64
16
10
13
di nazion nobile ma di
mai si dicesse a niuna
villania che mai a
taverne e or con questa
faceva.
La donna, anzi
io ucciderei una vile e
ben sicuramente esser
seco stessa: "Ohimè,
data posta a qualche
e essa misera e
cattive
FILOMENA
DIONEO
LAURETTA
III
V
VII
3
10
4
12
3
5
che le risposte seguitan cattive
cattive, di che nascon
il rider piú tosto delle cattive cose che delle
se non cotali generali e cattive,
cattive cadde nell’animo
cattivel
FIAMMETTA
II
5
58
cattivella
PANFILO
FILOMENA
I
III
1
3
53
31
della Santa Fé catolica,
catolica e alquanti de’
che nelle parti del Cattaio fu già uno uomo
cattiva vita e di
cattiva femina: e per
cattiva femina si dicesse
cattiva femina e or con
cattiva femina, udendo
cattiva e rea feminetta.
cattiva cosa ad aver
cattiva me, vedi quel che
cattiva, e non vuol che
cattiva
cattiva, da’ pastori
cattiva
ebber veduto il cattivel d’Andreuccio, e
pietà mi venne di quella cattivella
cattivella, la quale egli
mi pare sí afflitta e cattivella,
cattivella che è una
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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Camisci – Ch’
EMILIA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
EMILIA
IV
VIII
VIII
VIII
IX
7
7
7
7
9
18
13
13
142
32
malvagità punitore, la
piú cara avere.
Ahi
avere.
Ahi cattivella,
la condusse. La fante
a diposare.
La donna
cattivella,
cattivella che dal
cattivella, cattivella!
cattivella
cattivella! ella non
cattivella
cattivella, che di dietro
cattivella
cattivella a gran fatica
cattivelle
FIAMMETTA
VII
5
5
cattivelli
PANFILO
VIII
2
4
cattivello
EMILIA
LAURETTA
CORNICE
PAMPINEA
FILOMENA
IV
V
VIII
VIII
X
7
7
7
7
8
23
36
2
39
106
la morte di Pasquin
E considerando l’età del
avevan le donne riso del
Lo scolare
in sul dí; e questo
cattivi
LAURETTA
FILOSTRATO
CORNICE
LAURETTA
I
II
VI
VII
8
2
CONCL
4
8
40
15
7
mordere i difetti de’
alcuni panni assai
suspizione piú atta a’
avendo già tra’ costumi
cattività
FILOSTRATO
LAURETTA
LAURETTA
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
NEIFILE
DIONEO
NEIFILE
I
I
I
IV
V
V
VI
VII
VII
VIII
7
8
8
10
10
10
10
8
10
1
4
7
9
7
8
51
23
41
12
18
in molte cose quasi di
bruttura di tutta la
zizzania, in dir
o d’altre vilissime
che ammendamento della
a cui Pietro per la sua
e trarla di quella
racconti le miserie e le
a Meuccio per la
prezzo della sua
cattività fermo segno,
cattività de’ vilissimi
cattività e tristizie, e,
cattività era infamato,
cattività del marito
cattività era andato
cattività di star con
cattività sue: e io il
cattività che a lui
cattività; e cosí il
cattività
cattivo
FILOSTRATO
CORNICE
FILOSTRATO
DIONEO
DIONEO
LAURETTA
LAURETTA
PANFILO
DIONEO
CORNICE
I
I
II
V
V
VI
VI
VI
VI
VII
7
9
2
10
10
3
3
5
10
5
18
1
14
5
62
7
7
9
15
2
nello animo un pensiero
Guascogna trafitto, di
assalire, come
che farete lasciando il
avea, e insieme col suo
fosse, era avarissimo e
per tutto, rimasero al
e per avventura in su un
il quale era tanto
fatto e come a quel
cattivo e mai piú non
cattivo valoroso diviene.
cattivo, niuna cosa al
cattivo
cattivo uomo con la mala
cattivo marito e col
cattivo, con lui compose
cattivo
cattivo uomo il danno e
cattivo ronzin da vettura
cattivo, che egli non è
cattivo
cattivo si conveniva, il
consumamento sia delle cattivelle quelle sole il
Il che i secolari cattivelli non possono a
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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cattivello.
Il quale
cattivello
cattivello che frustato
cattivello di Calandrino,
cattivello, quasi cicogna
cattivello
cattivello che qui è là
cattivi,
cattivi e questo con
cattivi e empiutagli la
cattivi animi che a’
cattivi del suo marito
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Camisci – Ch’
FIAMMETTA
FIAMMETTA
NEIFILE
LAURETTA
LAURETTA
FIAMMETTA
PANFILO
EMILIA
VII
VII
VII
VIII
VIII
IX
IX
IX
5
5
8
9
9
5
6
9
7
59
49
22
100
67
12
19
come a lui (argomento di
Il geloso
villania che mai a niun
non ve ne è niuno sí
piè impastato, dolente e
Calandrino tristo e
letti fece l’oste il men
al mulattiere: "Deh!
cattivo uomo e con poco
cattivo, a cui molto
cattivo
cattivo uom si dicesse; e
cattivo che non vi
cattivo, avendone
cattivo
cattivo, tutto pelato e
cattivo
cattivo acconciar per li
cattivo, che farai? vuoil
cattivo
cauta
FILOMENA
FIAMMETTA
III
VII
3
5
7
42
e ella, che molto cauta era, né per
il giovane per via assai cauta dal suo lato se ne
cautamente
NEIFILE
DIONEO
FIAMMETTA
EMILIA
ELISSA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
LAURETTA
FIAMMETTA
FILOMENA
PANFILO
LAURETTA
DIONEO
FIAMMETTA
PANFILO
PAMPINEA
DIONEO
CORNICE
FILOMENA
CORNICE
FILOSTRATO
FILOSTRATO
I
I
II
II
II
III
III
III
III
IV
IV
V
V
VI
VII
VII
VIII
VIII
IX
IX
IX
X
X
2
4
5
6
8
3
3
3
8
1
5
1
7
10
5
9
7
10
1
1
8
3
3
19
7
7
73
76
4
21
38
4
19
23
64
7
3
14
40
7
10
1
5
1
3
24
perché ito vi fosse,
volontà trasportato, men
denari, o tutti o parte,
chiamar la balia e
pervenne: e quivi,
ma da alcuna di noi
da quel dí innanzi assai
fu, in parte n’andò dove
e questo sapeva sí
potesse, per potere piú
senza altro dire,
divise, delle quali
avendo Pietro piú volte
di mostrarvi quanto
sarei mezza fornita.
E
lor sollazzo, la donna
E una volta e altra
pensossi di volere molto
venire al fine imposto,
amavano, operando
della quale Ciacco
suo spirito, disiderava,
da lui essendo partito,
caute
FILOMENA
I
3
3
cautela
DIONEO
LAURETTA
FILOMENA
CORNICE
FIAMMETTA
NEIFILE
I
II
II
III
III
III
4
4
9
3
6
9
3
27
24
2
3
48
cautamente cominciò a
cautamente con le’
cautamente incominciò a
cautamente la esaminò di
cautamente domandato
cautamente beffati.
cautamente, con suo
cautamente
cautamente fece alla sua
cautamente fare che quasi
cautamente fare e con
cautamente di Messina
cautamente l’una mandò al
cautamente guatatala, sí
cautamente con subito
cautamente da una sua
cautamente guardò la
cautamente riguardatala,
cautamente menar questo
cautamente se gli leva da
cautamente ciascuno ciò
cautamente si vendica
cautamente a dargliele si
cautamente a’ suoi
quale udita, forse piú caute diverrete nelle
brievemente con che
pensò convenirgli molta
alcun giorno e con molta
e l’ardire e la
una ora a voi presterà
pochi giorni con segreta
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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cautela un monaco il suo
cautela avere a voler
cautela informatosi del
cautela del pallafreniere
cautela nelle cose che
cautela, secondo l’ordine
cautela
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Camisci – Ch’
FILOSTRATO
X
3
28
cauto
FIAMMETTA
LAURETTA
II
IV
5
3
3
26
caval
PANFILO
PAMPINEA
ELISSA
ELISSA
NEIFILE
FILOSTRATO
FILOSTRATO
LAURETTA
II
IV
V
VI
IX
X
X
X
7
2
3
9
4
3
3
4
58
30
15
10
23
15
27
12
cavalca
PAMPINEA
II
3
19
cavalcando
CORNICE
FILOSTRATO
PANFILO
ELISSA
LAURETTA
PANFILO
DIONEO
PANFILO
EMILIA
NEIFILE
NEIFILE
PANFILO
I
II
III
V
VI
VI
VI
IX
IX
X
X
X
INTRO
2
4
3
3
5
10
6
9
1
1
9
57
4
25
9
8
13
38
8
11
10
11
7
cavalcante
ELISSA
VI
9
7
cavalcanti
CORNICE
CORNICE
ELISSA
IV
VI
VI
INTRO
9
9
33
1
7
cavalcar
FILOSTRATO
FILOSTRATO
LAURETTA
NEIFILE
PANFILO
II
III
VIII
IX
X
2
1
9
4
9
20
34
73
13
33
riguardando con quanta cautela venuto siate per
sí come rozzo e poco cauto piú volte in
fuoco sottrarre, per un cauto ambasciadore gli
era, trattala e a
di leggiere non fosse da
sentiero, né pedata di
Betto con sua brigata a
panni si rivestí, e a
famigliari prendere il
aveva tirata fuori, da
la trasse e, davanti al
caval
caval
caval
caval
caval
caval
caval
caval
messala, quanto piú
gittato; e avuta la
conoscendovi,
venendo su per la
montato, lasciato
del giovane, e
dismontato
messalasi,
"Questi che avanti cavalca è un giovinetto
in istrazio di noi andar
che, uscito di Ferrara e
era molto, forse
si confidava: e cosí
il dí di San Giovanni,
E messer Forese,
per lo reame del Garbo
sopra il pian di Mugnon
E verso Ierusalem
veniva verso Italia.
mula stallarono; per che
e per Lombardia
cavalcando e discorrendo
cavalcando verso Verona,
cavalcando allora senza
cavalcando, non avendo
cavalcando
cavalcando l’uno allato
cavalcando e ascoltando
cavalcando e per Baldacca
cavalcando pervennero
cavalcando, avvenne che
cavalcando
Cavalcando adunque messer
cavalcando avanti, stando
cavalcando per passare
tirare Guido di messer Cavalcante de’ Cavalcanti
cose alle quali Guido Cavalcanti e Dante
vi si sta.
Guido Cavalcanti dice con un
di messer Cavalcante de’ Cavalcanti,
Cavalcanti e non senza
quali a lui subitamente
il dí, per lo troppo
godendo, gli facevan
in concio di
messer Torello alquanto
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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cavalcar convenne: per la
cavalcar della notte,
cavalcar la capra delle
cavalcar, disse: "Che è
cavalcar
cavalcar per la città, e
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Camisci – Ch’
cavalcare
CORNICE
FILOMENA
FILOSTRATO
PAMPINEA
PANFILO
EMILIA
NEIFILE
NEIFILE
ELISSA
PANFILO
PROEM
II
III
III
V
VIII
X
X
X
X
9
1
2
1
4
1
1
2
9
12
10
32
8
19
32
8
12
19
41
cavalcasse
DIONEO
NEIFILE
II
X
10
1
43
7
cavalcata
ELISSA
V
3
21
cavalcati
ELISSA
V
3
10
cavalcato
PAMPINEA
EMILIA
VII
VIII
6
4
7
32
cavalcatura
NEIFILE
IX
4
6
cavalcava
PAMPINEA
NEIFILE
NEIFILE
III
VI
IX
2
4
4
8
15
24
da costui guardato cavalcava che alcuno
come poterlasi fare cavalcava appresso a
in sul ronzino che cavalcava il Fortarrigo
cavalcavano
PAMPINEA
ELISSA
II
VI
3
9
18
6
che con tanta famiglia cavalcavano avanti e dove
i dí piú notabili cavalcavano per la città,
cavalcione
FIAMMETTA
IX
5
57
e saligli addosso a cavalcione e tenendogli
cavalcò
EMILIA
IX
9
11
cavaleri
NEIFILE
III
9
57
cacciare, pescare,
la commendò meglio saper
come il mutolo sapea
che la reina, dovendo
e di suono, e nel
s’era affrettato di
paresse, s’ingegnasse di
a cavallo e volendo
si credeva essere da
fatto e essendo per
cavalcare,
cavalcare giucare o
cavalcare un cavallo,
cavalcare: e poi, seco
cavalcare
cavalcare, piú volentieri
cavalcare
cavalcare e nelle cose
cavalcare, ed era, avanti
cavalcare
cavalcare con messer
cavalcare verso Toscana,
cavalcare; a cui l’abate
cavalcare
cavalcare, disse alla sua
cavalcare
con Ambruogiuolo cavalcasse la capra
miglior mule che mai si cavalcasse e la piú bella
che piú di due miglia fu cavalcata,
cavalcata di lontano si
guari piú di due miglia cavalcati che essi si
mattina il marito di lei cavalcato in alcun luogo
costor quivi venissero, cavalcato già delle
si potesse e fornir di cavalcatura e andare
teneva che faceva esso, cavalcò per alquanto
E sentendo le donne e’ cavaleri nel palagio del
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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cavalier
PANFILO
FIAMMETTA
PAMPINEA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOMENA
CORNICE
CORNICE
PAMPINEA
PAMPINEA
LAURETTA
NEIFILE
LAURETTA
FIAMMETTA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
I
I
II
III
III
III
IV
IV
V
VI
VI
VII
VII
VIII
X
X
X
X
X
X
X
1
5
3
5
5
5
9
9
8
1
9
6
6
9
1
4
6
9
9
9
9
7
6
47
3
4
33
22
23
16
1
1
6
29
88
15
31
5
14
16
61
90
mercatante in Francia
fu per un
il conte Alessandro
quello che ad un
dei Vergellesi un
per ciò che, mentre il
fatta mangiare?
Il
che disleale e malvagio
un corsiere nero un
cosí cominciò.
Un
villania a certi
e avvenevole, di lei un
fossero, mai per ciò il
me che ella mi vol fare
abbia voi valorosissimo
sala venne, e come al
Per la qual cosa un
quasi costretti.
Il
di loro che questo
morto e sepellito un
ricco e sopra quello il
cavalier divenuto e
cavalier detto non esser
Il
cavalier fatto.
cavalier pistolese
cavalier nominato messer
cavalier fu a Melano, e
cavalier rispose: "Quello
cavalier dee fare; ché se
cavalier bruno, forte nel
cavalier dice a madonna
cavalier fiorentini li
cavalier chiamato messer
cavalier non s’accorse
cavalier bagnato: e forse
cavalier conosciuto e
cavalier piacque appresso
cavalier, chiamato messer
cavalier
cavalier, savio e ben
cavalier
cavalier fosse il piú
cavalier provenzale di
cavalier che dormiva; e
cavaliere
FIAMMETTA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
FILOMENA
DIONEO
ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
FIAMMETTA
EMILIA
PAMPINEA
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
I
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
III
III
III
III
III
III
III
III
III
IV
IV
IV
IV
5
3
3
3
8
8
8
8
8
8
9
10
5
5
5
5
5
5
5
6
7
2
9
9
9
11
6
7
46
6
17
20
21
36
63
8
39
7
8
10
18
25
27
29
37
75
30
7
18
20
aveva per le parole del
nella nostra città un
suoi tempi ricchissimo
con grandissimo onore fé
e il piú dilicato
leggiadro e ’l piú savio
il quale lealissimo
"Dunque sarò io, villan
a Stanforda, con un
re, il quale è giovane
virtú che donna o ancora
siete divenuto un pro’
piacque, e rispose al
udito non sia.
Il
Il quale, avendo col
dell’arte usata dal
si levò suso e verso il
parola piacque molto al
non l’ho venduto.
Il
giugnere molto fresco
e in segreto ad un
Alberto, pensando che
per valorosissimo
tutto.
Come il
m’aiti Iddio, disse il
cavaliere,
cavaliere riguardandola,
cavaliere il cui nome fu
cavaliere, e ebbe tre
cavaliere
cavaliere e donogli la
cavaliere che a quegli
cavaliere che nel reame
cavaliere era, con
cavaliere, in questa
cavaliere
cavaliere d’un conte
cavaliere, e tu se’
cavaliere
cavaliere in gran parte o
cavaliere poscia che io
cavaliere: "Messer, se
cavaliere
cavaliere, da avarizia
cavaliere
cavaliere i patti
cavaliere: ma pur lei
cavaliere
cavaliere cominciò a
cavaliere, il quale, come
cavaliere
cavaliere di questo si
cavaliere alla battaglia:
cavaliere che quella
cavaliere, non agnolo,
cavaliere
cavaliere, le piacque, e
cavaliere
cavaliere ebbe veduto che
cavaliere "io il vi credo
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FILOSTRATO
FILOSTRATO
LAURETTA
CORNICE
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
ELISSA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
LAURETTA
LAURETTA
CORNICE
NEIFILE
CORNICE
ELISSA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
IV
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
VI
VI
VI
VI
VI
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VIII
IX
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
9
4
7
8
8
8
8
8
8
8
8
8
8
8
8
8
8
1
1
1
1
9
6
6
6
6
6
6
6
9
8
1
1
2
2
4
4
4
4
4
4
4
5
5
5
6
6
6
6
23
4
28
1
18
19
20
20
21
28
30
31
37
38
38
39
40
4
9
10
12
15
4
13
15
17
24
26
28
81
13
1
11
2
31
5
21
30
32
32
37
45
5
9
25
7
29
34
36
valoroso e cosí cortese
che in Romagna fu un
aperse; il che udendo il
quivi vede cacciare a un
a’ cani e contro al
al cavaliere.
Ma il
la fermarono, e il
che gran viltà è d’un
quant’io potrò.
Il
quello che facesse il
e gridando: e il
sempre lacerandola: e il
la dolente giovane e ’l
grande e a’ cani e al
si fecero innanzi; ma il
dolente giovane e del
andata via la donna e ’l
da una gentil donna a un
carissimo.
Messer lo
poté, conoscendo che il
di pormi a piè.
Il
sottile e intendente
la qual fu moglie d’un
andasse faccendo.
Il
casa (e conosceva che il
avuta della tornata del
si sia nascosto.
Il
Disse allora il
Disse allora il
intende di farvi
e mostrogli in quella un
cosí cominciò.
Un
attento alle parole del
re Anfonso nel fiorentin
quello avendol fatto far
città di Lombardia, un
donna, conoscendosi al
stato risposto.
Il
commendatola molto e al
alquanto partito il
chi ella è.
Disse il
e seppe ringraziò il
le sollicitazioni del
m’ingegnerei.
Il
che vostro sia.
Il
avversa alla sua era il
due figliuole al povero
e sí per premiare il
re operò, il nobile
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cavaliere come messer
cavaliere assai da bene e
cavaliere e fieramente
cavaliere una giovane e
cavaliere.
Ma il
cavaliere
cavaliere che questo vide
cavaliere sopragiunto
cavaliere armato volere
cavaliere allora disse:
cavaliere;
il quale,
cavaliere
cavaliere, messo mano ad
cavaliere
cavaliere, rimontato a
cavaliere
cavaliere e’ cani; né
cavaliere, e molti per
cavaliere
cavaliere, parlando loro
cavaliere
cavaliere e che si
cavaliere, mise costoro
cavaliere
cavaliere mi piace di
cavaliere, al quale forse
cavaliere
cavaliere era entrato nel
cavaliere, il quale per
cavaliere
cavaliere.
Frate
cavaliere
cavaliere assai valoroso
cavaliere, abbracciatala
cavaliere
cavaliere non si poteva
cavaliere, come la donna
cavaliere
cavaliere allora disse:
cavaliere: "Che hai tu a
cavaliere
cavaliere: "Or via, non
cavaliere
cavaliere bagnato alle
cavaliere chiamato messer
cavaliere serve al re di
cavaliere, vennero a un
cavaliere
cavaliere usata, quando
cavaliere; la quale egli,
cavaliere
cavaliere per virtú e per
cavaliere obbligata e che
cavaliere, contento di
cavaliere
cavaliere affermato che
cavaliere, sí come colui
cavaliere
cavaliere: "Questo farò
cavaliere
cavaliere; e gli altri,
cavaliere
cavaliere, e veggendo che
cavaliere
cavaliere, udita la
cavaliere
cavaliere si vergognò e
cavaliere, piú
cavaliere
cavaliere il quale in
cavaliere dello onore
cavaliere altamente
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Camisci – Ch’
CORNICE
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
X
X
X
X
X
X
X
X
7
7
7
7
9
9
9
9
1
38
43
48
13
26
35
109
sempre poi si dice suo
obstante questo, vostro
Aver voi re per
sempre s’appellò suo
era, s’avide che questo
alla qualità del
di sé chente costui è
d’un cosí fatto
cavaliere.
Venuta era
cavaliere
cavaliere appellarci
cavaliere sapete quanto
cavaliere né mai in alcun
cavaliere aveva dubitato
cavaliere il qual
cavaliere, al soldano di
cavaliere
cavaliere, pregandone
cavaliere
cavalieri
FIAMMETTA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
FIAMMETTA
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
FILOSTRATO
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
PAMPINEA
NEIFILE
FIAMMETTA
PAMPINEA
I
II
II
II
II
II
II
II
III
III
III
III
III
IV
VI
VI
VII
VIII
X
X
X
5
3
3
3
3
3
3
3
6
9
9
9
9
9
1
1
7
7
1
6
7
6
17
19
37
42
43
44
46
9
30
31
56
58
4
6
6
6
102
3
35
22
però che, quanto tra’
appresso venieno due
Al quale l’uno de’
l’abate con li due
si maravigliarono li due
racconsolati i
tosto reale, e da’ due
Quindi andarono i due
brigate di donne e di
il paese, per due
ch’egli avea. I
gran festa di donne e di
postemi per li due
furon già due nobili
insieme con donne e con
disse uno de’
avvenne che certi
ciò gli stimate miglior
tra gli altri valorosi
della Magna, nobili
e lanza / con altri
cavalieri era d’ogni
cavalieri antichi e
cavalieri rispose:
cavalieri e con
cavalieri e sí si
cavalieri li quali
cavalieri molto onorato;
cavalieri in Inghilterra
cavalieri, secondo
cavalieri
cavalieri al conte il
cavalieri intesero la
cavalieri, pure in forma
cavalieri
cavalieri che io ti
cavalieri, de’ quali
cavalieri
cavalieri, li quali a
cavalieri
cavalieri della brigata:
cavalieri li quali
cavalieri e far di piú
cavalieri che da gran
cavalieri e gran baron
cavalieri arme portare: /
cavalla
CORNICE
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
IX
10
10
10
10
10
10
10
10
10
10
10
10
10
10
10
1
6
9
11
11
12
12
17
17
18
18
18
20
23
24
diventar la moglie una
la vita sua, con una
suo allogata la
piace io fo questa mia
voglio la fo diventar
ché tu possa far
con l’asino e con la
sia bella testa di
sieno belli crini di
gambe e belli piedi di
questo sia bel petto di
questa sia bella coda di
cosa che tu vedessi? La
tuoi fatti e’ miei? qual
dover fare della giovane
cavalla;
cavalla e quando viene
cavalla cominciò a portar
cavalla di donno Gianni,
cavalla diventare una
cavalla; e perciò non mi
cavalla
cavalla di me e fare i
cavalla, e guadagneremo
cavalla
cavalla; e toccandole i
cavalla
cavalla;
e poi
cavalla
cavalla; poi toccandole
cavalla
cavalla; e cosí fece alla
cavalla
cavalla.
Compar
cavalla
cavalla era per esser
cavalla vedestú mai senza
cavalla, per le parole
cavalla
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Camisci – Ch’
cavalle
FILOSTRATO
CORNICE
DIONEO
VII
VII
IX
2
3
10
34
2
17
cavalleresca
NEIFILE
VI
4
4
e magnifico, e vita cavalleresca tenendo
cavallerescamente
FIAMMETTA
X
6
4
re, quello che egli cavallerescamente
cavalleressa
FIAMMETTA
II
5
23
cavalleria
LAURETTA
VIII
9
88
cavalli
FILOSTRATO
PAMPINEA
CORNICE
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
PANFILO
PANFILO
ELISSA
ELISSA
FILOMENA
PAMPINEA
PAMPINEA
LAURETTA
FILOSTRATO
FILOSTRATO
NEIFILE
ELISSA
FILOSTRATO
FILOMENA
PANFILO
EMILIA
EMILIA
NEIFILE
ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
PANFILO
I
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
III
III
IV
IV
IV
VI
VI
VII
VII
VII
IX
IX
X
X
X
X
X
X
X
X
7
3
5
5
5
5
7
7
8
8
9
2
2
3
9
9
4
9
2
7
9
9
9
1
2
2
2
2
2
2
9
8
8
1
3
3
85
52
109
85
98
34
24
28
19
12
24
14
11
34
10
21
16
20
4
6
10
19
20
23
26
15
e d’amor caldi le cavalle di Partia
parlare obscuro delle cavalle partice, che
a guisa che stanno le cavalle,
cavalle ammaestrandola
essere la maggior cavalleressa che mai in
bagnato: e forse che la cavalleria mi starà cosí
nello albergo co’ suoi
famiglia e molti e buoni
a Napoli a comperar
di Pietro, cozzone di
era buon mercato di
dove per comperare
tutti i suoi
sopra uno de’ lor
sapea che attendere a’
di famiglia e di
molto si fidava, con due
era sopra le stalle de’
per lo servigio de’
cani e con uccelli e con
voltate le teste de’
Proenza, fatti sellare i
si levò e comandò che i
briga";
e spronati i
ampi campi gli sfrenati
Venduti adunque i suoi
tu che in arme, in
some sopra muli e sopra
"Voi conoscete i vostri
in arme e in
d’arnesi e di some e di
assai bene adagiato, e i
quella era tutti i suoi
egli poteva tutti i suoi
da voi tutte, e i vostri
oportune prendere e de’
come smontati furono, i
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cavalli e co’ suoi fanti,
cavalli e cani e uccelli
cavalli, in una notte da
cavalli
cavalli; il quale, avendo
cavalli
cavalli, messisi in borsa
cavalli
cavalli era andato.
cavalli e le sue cose
cavalli, mi menarono a
cavalli
cavalli, di che tutto il
cavalli
cavalli e d’arnesi
cavalli e con sue lettere
cavalli, nella quale
cavalli
cavalli, pianamente
cavalli
cavalli, in conviti e in
cavalli
cavalli, quanto piú
cavalli
cavalli, andò via.
La
cavalli
cavalli gli fosser menati
cavalli, a guisa d’uno
cavalli
cavalli e d’amor caldi le
cavalli e la sua famiglia
cavalli, in robe e in
cavalli
cavalli passavano, gli
cavalli e io conosco il
cavalli e in compagnia a
cavalli e di famiglia
cavalli e tutto l’arnese
cavalli infino al piú
cavalli vedere disse:
cavalli potete voi da
cavalli similemente, e
cavalli adagiarono; e
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PANFILO
cavallo
NEIFILE
FILOSTRATO
PAMPINEA
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
LAURETTA
LAURETTA
PANFILO
PANFILO
ELISSA
ELISSA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
CORNICE
FILOSTRATO
FILOSTRATO
ELISSA
ELISSA
LAURETTA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
PANFILO
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PANFILO
NEIFILE
PANFILO
EMILIA
EMILIA
NEIFILE
FILOSTRATO
FILOSTRATO
LAURETTA
FIAMMETTA
X
9
34
I
I
I
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
III
III
III
III
IV
IV
IV
V
V
V
V
V
V
VI
VI
VI
VII
VII
VII
VII
IX
IX
IX
IX
X
X
X
X
X
2
7
10
2
2
2
2
2
2
4
4
7
7
8
8
9
9
3
9
9
9
INTRO
9
9
3
3
7
8
8
8
1
1
5
6
6
6
9
4
6
9
9
1
3
3
4
6
18
26
11
5
14
37
41
41
42
18
28
17
108
23
85
10
35
39
8
27
35
24
10
13
9
54
28
10
20
31
7
11
9
8
16
29
34
14
32
7
7
12
12
25
9
23
e similmente nuovi cavalli e forti alli lor
Il giudeo montò a
partito s’era, ritornò a
quando a piè e quando a
era con un suo fante a
adoperò, ma volto il
essere ristorato d’un
e volendo montare in sul
gli fu restituito il suo
ringraziando, montò a
allo scampo suo; e a
a questo prestatogli
con piú suoi famigli a
di quindi passavano a
pose i suoi figliuoli a
Assegnatogli adunque un
saper cavalcare un
montata col famigliare a
fu la mattina montato a
che fosse, montò a
al re; e montato a
passare Beltramo a
non del bue, non del
suo famigliare montò a
parola, rimontò a
con lei insieme montò a
con loro, montati a
l’ebbe, rimontato a
andar volesse, montato a
sopragiunto smontò da
cavaliere, rimontato a
che a andare abbiamo, a
"Messer, questo vostro
Firenze; il quale né in
tutto solo montato a
detto v’ho, e montato a
ebbero, fattol montare a
s’è levato e salito a
forche di Siena, montò a
con l’oste, rimontati a
proverbio usino: Buon
Buon cavallo e mal
seguente, montati a
poca compagnia montato a
non avea, e montato a
suo famigliare montato a
compagni, rimontati a
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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cavallo,
cavallo e, come piú
cavallo.
Messer Cane,
cavallo
cavallo secondo che piú
cavallo.
E cosí
cavallo
cavallo sopra il quale
cavallo e d’alquanti
cavallo del fante, quasi
cavallo, i panni e i
cavallo
cavallo e sano e salvo
cavallo a quella, come
cavallo e datagli
cavallo; il quale,
cavallo
cavallo: li quali come
cavallo
cavallo, e egli montatovi
cavallo
cavallo, come quello
cavallo
cavallo, tenere uno
cavallo
cavallo, verso la sua
cavallo
cavallo e andato via,
cavallo e a Parigi n’andò
cavallo, non nel suo
cavallo
cavallo con sua compagnia
cavallo, non dell’asino,
cavallo
cavallo, e forse un
cavallo
cavallo ed essendo già
cavallo, e presero il
cavallo
cavallo e bene
cavallo a Trapani se ne
cavallo e da’ suoi molti
cavallo; al quale
cavallo
cavallo e ripreso il suo
cavallo con una delle
cavallo ha troppo duro
cavallo né in arnese
cavallo a lei se n’andò e
cavallo per niuna cagione
cavallo a Firenze il ne
cavallo col suo sparviere
cavallo.
Il
cavallo
cavallo se ne vennero a
cavallo e mal cavallo
cavallo vuole sprone, e
cavallo e volendo
cavallo dopo il terzo dí
cavallo, n’andò al
cavallo
cavallo, senza ristare
cavallo
cavallo e messer Neri
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Camisci – Ch’
PAMPINEA
PAMPINEA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
DIONEO
X
X
X
X
X
X
7
7
9
9
9
10
30
37
21
35
48
15
del vespro montato
rendere, montato un dí
messer Torello montato
montarono
E egli presolo montò
la mezza terza montò
a
a
a
a
a
a
cavallo,
cavallo sembiante
cavallo con molti de’
cavallo e fatti venire i
cavallo.
Messer
cavallo
cavallo e, detto a
cavallo, e ciascuno altro
cavallo
cavasse
DIONEO
IV
10
9
nella gamba non gli si cavasse,
cavasse a costui si
cavata
FIAMMETTA
IV
1
9
del prenze una grotta cavata nel monte, di
cavati
PAMPINEA
VIII
7
100
cavato
FILOMENA
IV
5
15
cavelle
ELISSA
FILOSTRATO
NEIFILE
VIII
IX
IX
3
3
4
17
12
15
bene, rispose Maso "sí è cavelle
cavelle.
Calandrino
"Sí, potrestú aver cavelle,
cavelle non che nulla:
parole che non montan cavelle;
cavelle intendiamo a
caverna
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
II
II
II
II
6
6
6
6
12
13
15
19
e molto per ogni
lito partitasi in quella
ivi vicino in una
parte fuggirono che alla
cavezzine
ELISSA
V
3
44
cavicciuli
LAURETTA
LAURETTA
IX
IX
8
8
13
19
vicino della loggia de’ Cavicciuli e mostrogli in
pezza dalla loggia de’ Cavicciuli?
Rispose
Cavicciuli
caviglia
DIONEO
CORNICE
IV
CONCL AUTORE
10
15
5
egli aveva a buona caviglia legato l’asino.
dir tutto dí ‘foro’ e ‘caviglia
caviglia’
caviglia e ‘mortaio’ e
cavigliuolo
PANFILO
III
4
17
appoggiare ad alcun cavigliuolo,
cavigliuolo puoil fare;
cavò
FILOMENA
IV
5
15
poterti vedere t’avresti cavati gli occhi: e per
cavò; né ebbe guari cavato,
cavato che ella trovò il
caverna gli andò cercando
caverna, dove di piagnere
caverna
caverna e dopo alquanto
caverna dove era madama
la testa, ruppe le cavezzine e cominciò a
le parve la terra quivi cavò;
cavò né ebbe guari
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Camisci – Ch’
cavolini
PANFILO
VIII
2
19
cavretti
ELISSA
V
3
36
cavriuola
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
PANFILO
PANFILO
II
II
II
II
II
II
II
II
IV
IV
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
15
15
16
24
25
25
58
59
14
16
vide venire una
donde uscita era la
non meno dimestica della
due cavriuoli e con la
e con loro insieme la
il suo nome, ella fu
la sua donna e la
figliuole?
A cui la
e aver presa una
che, riposandosi questa
cavriuola e entrare ivi
cavriuola, e videvi due
cavriuola
cavriuola divenuta che
cavriuola la quale in
cavriuola e i due
Cavriuola dinominata; e
Cavriuola, cosí verso lor
Cavriuola
Cavriuola rispose: "Io
cavriuola tanto bella e
cavriuola una volta e
cavriuoli
CORNICE
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
CORNICE
CORNICE
CORNICE
II
II
II
II
II
II
II
III
III
IX
6
6
6
6
6
6
6
INTRO
CONCL
INTRO
1
15
19
19
24
25
26
13
7
2
Madama Beritola, con due
cavriuola, e videvi due
Currado a seguire i due
andavano; li quali
insieme co’ due
la cavriuola e i due
stette, sempre a’ suoi
lepri, e dove giacer
alcuna noia a seguire, i
gli animali, sí come
cavriuoli sopra una isola
cavriuoli forse il dí
cavriuoli, li quali già
cavriuoli
cavriuoli, da’ cani
cavriuoli
cavriuoli e con la
cavriuoli, da’ quali, non
cavriuoli
cavriuoli avendo amore e
cavriuoli e in alcuna
cavriuoli e i conigli e
cavriuoli, cervi e altri,
cavriuoli
cecco
CORNICE
CORNICE
NEIFILE
IX
IX
IX
4
4
4
1
1
5
cece
LAURETTA
IX
8
11
cedri
CORNICE
III
INTRO
8
e vivi aranci e di cedri,
cedri li quali, avendo i
cefalú
PAMPINEA
X
7
46
donarono, gli donò Cefalú e Calatabellotta,
celando
PANFILO
FIAMMETTA
PAMPINEA
II
X
X
7
6
7
68
17
19
nettar sementa di cavolini che il marito
qua e chi là, cotti lor cavretti e loro altra
ne brontolasse.
Cecco di messere
sua cosa e i denari di Cecco di messer
ciascuno chiamato Cecco,
Cecco ma l’uno di messer
primieramente ebbero del cece e della sorra, e
persona il suo amor celando
celando.
Ma mentre
del dilicato lor corpo celando,
celando usciron del
ch’a morte vegno, / celando per temenza il
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Camisci – Ch’
celare
PANFILO
LAURETTA
DIONEO
PANFILO
FILOMENA
FILOMENA
II
V
V
VIII
X
X
7
7
10
CONCL
8
8
99
23
28
11
22
25
celarloti
PANFILO
VII
9
45
celarvi
EMILIA
III
7
26
celatamente
FIAMMETTA
EMILIA
LAURETTA
LAURETTA
III
III
III
VIII
6
7
8
9
38
9
29
91
Credesti molto
suo compagno, ed egli
e detto questo, postole
la moglie; e trattane
celatico
EMILIA
VI
8
5
che si chiamò Fresco da Celatico,
Celatico aveva una sua
celato
DIONEO
FILOSTRATO
EMILIA
I
II
III
4
2
7
16
40
5
persona mai, e peccato celato è mezzo perdonato.
che questo tenesse celato,
celato avendogli prima
sí era questo suo amor celato,
celato che della sua
celebrammo
CORNICE
VII
CONCL
16
ricorda, noi divotamente celebrammo,
celebrammo essendo reina
celebran
PANFILO
VI
5
9
di state che le ferie si celebran per le corti, e
celebrare
PAMPINEA
PANFILO
PANFILO
II
V
V
3
1
1
44
50
58
le sponsalizie celebrare
celebrare, e appresso, le
con grandissima festa celebrare le sue nozze,
quanto può s’affretta di celebrare le nozze della
celebrava
PAMPINEA
IV
2
10
celebravate
DIONEO
II
10
33
mossa, potendomiti
la si credette, e per
se potuto avesse,
sapessi, mel convien
né debbo alcuna cosa
se non come l’oneste da
celare,
celare mi ti feci palese
celare il difetto della
celare il giovane, non
celare; / ché, s’el fosse
celare
celare, non senza gran
celare
celare all’amico, per ciò
non è piú da celarloti.
celarloti
Questo non
io son disposta a non celarvi i miei. Egli il è
celatamente saper fare
celatamente, in forma di
celatamente
celatamente in mano un
celatamente la sua bella
all’altare, quando celebrava,
celebrava se da molti
delle donne, cotante celebravate;
celebravate né mai
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Camisci – Ch’
celebrò
PANFILO
II
7
77
celestiale
PAMPINEA
IV
2
32
celestiali
PAMPINEA
PAMPINEA
IV
IV
2
2
18
20
oggi di riprendere le celestiali bellezze di
che le mie bellezze eran celestiali;
celestiali ma, se Dio
cella
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
FILOSTRATO
LAURETTA
DIONEO
DIONEO
CORNICE
CORNICE
CORNICE
PAMPINEA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
I
I
I
I
I
I
I
I
I
III
III
III
III
IV
IV
IV
IV
IX
IX
IX
4
4
4
4
4
4
4
4
4
1
8
10
10
INTRO
INTRO
INTRO
2
2
2
2
6
7
7
8
11
13
14
19
20
33
31
9
9
15
16
31
17
8
8
11
con lei e seco nella sua
passando davanti alla
all’uscio della
giovane esser nella sua
fuori e serrata la
tutti i monaci aprir la
andatosene alla
l’abate solo nella sua
serratala nella
finestretta della sua
chiaro, ancora nella sua
avanti, pervenne alla
la ritenne nella sua
anni il tenne, mai della
Dio sovvenuto, alla sua
termini di una piccola
subitamente nella mia
del l’uscio della
ha un giovane nella
giunse all’uscio della
celle
ELISSA
ELISSA
VII
VII
3
3
10
10
celletta
CORNICE
IV
INTRO
15
e quivi in una piccola celletta si mise col suo
cembal
PANFILO
VIII
2
47
il prete rincartare il cembal suo e appiccarvi
cembalo
CORNICE
CORNICE
PANFILO
V
V
VIII
CONCL
CONCL
2
9
9
9
"Madonna, se io avessi cembalo
cembalo, io direi:
gran male? Ma io non ho cembalo,
cembalo e per ciò vedete
meglio sapeva sonare il cembalo e cantare L’acqua
sua moglie la fece e celebrò le nozze e con
le disse della gloria celestiale.
celestiale
Poi,
cella ne la menò, che
cella di costui, sentio
cella a ascoltare, e
cella.
Di che egli,
cella
cella con la chiave,
cella di costui e far
cella, quel la aprí e
cella
cella entrare, cosí tutto
cella, alla sua camera se
cella
cella di questo fatto
cella, senza avvedersene
cella
cella d’uno romito
cella; e venuta la notte,
cella
cella non lasciandolo
Ora
cella tornava.
cella, senza altra
cella
cella un grande splendore
cella dell’Isabetta, e
cella.
Era quella
cella
cella, e quello,
cella
stare d’aver le lor celle piene d’alberelli
in tanto che non celle di frati ma
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Camisci – Ch’
cena
CORNICE
CORNICE
CORNICE
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
CORNICE
PANFILO
PANFILO
EMILIA
CORNICE
CORNICE
FILOSTRATO
CORNICE
CORNICE
FILOMENA
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
CORNICE
CORNICE
NEIFILE
CORNICE
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
CORNICE
CORNICE
EMILIA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
I
I
I
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
III
III
III
III
III
IV
IV
IV
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
V
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VII
VII
VII
VII
CONCL
CONCL
CONCL
2
2
2
5
5
5
5
5
5
7
7
7
CONCL
4
4
7
CONCL
CONCL
9
CONCL
CONCL
8
10
10
10
10
10
10
10
10
10
CONCL
CONCL
4
6
6
6
6
6
CONCL
CONCL
1
5
5
5
5
16
16
20
25
35
30
32
34
34
34
36
26
26
28
11
8
27
13
6
8
14
6
7
12
26
29
41
46
47
47
59
62
63
4
6
5
1
8
9
16
16
16
36
32
38
43
57
mattina e per la futura
l’ora della
cenarono; dopo la qual
un bagno e nobilmente da
gli apri; qui è questa
ricevuto l’avea. Dopo la
per ciò che ora di
tutta sera aspettato a
egli non fosse atteso a
ragionamenti, postisi a
e che come che egli a
Furono adunque dopo
solenne festa una bella
essendo di molte cose la
cibi e di beveraggi la
si furono, l’ora della
e a dargli desinare e
volte: chi la sera non
del letto e forse per la
per infino all’ora della
il tempo, l’ora della
dovervi esser la sera a
per infino all’ora della
infino all’ora della
quegli altri invitando a
una sera andare a
voi trangugiata, questa
le quali cose la nostra
domandava pure se da
rispondeva:
"Sí, da
molto usate di far da
fare che noi abbiamo da
la tavola, fece venir la
cenò.
Dopo la
infino all’ora della
ogn’uom richiamare, a
gli mandò dicendo che a
o di Maremma e vince una
che voglia metter sú una
a voler vincer questa
Neri che aveva messa la
che egli aveva vinta la
per infino a ora della
fece comandar la
senza albergo e senza
questa sera essere a
geloso, dolente e senza
tu altrove andato sii a
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cena far si dovesse,
cena, verso il palagio
cena
cena, fatti venir gli
cena
cena. E essendo ogni cosa
cena
cena e non saria chi
cena, da tavola levatasi,
cena
cena era, in niuna guisa
cena e farò villania.
cena; e poi, dopo molti
cena
cena e splendidamente di
cena non fosse atteso
cena i ragionamenti molti
cena nella quale la donna
cena lieta, ordinò con
cena, per grande spazio
cena
cena venuta, con festa e
cena, secondo che fatto
cena
cena, tutta notte si
cena
cena ch’era stata magra,
cena licenziò ciascuno.
cena appena aspettata
cena e con disidero
cena lietamente licenziò.
cena.
La qual venuta,
cena
cena e a desinare, come
cena il marito con un suo
cena.
Pietro rispose:
cena
cena turbata, io non
cena cosa alcuna vi fosse
cena ci ha! noi siamo
cena, quando tu non ci
cena
cena qualche cosa, ché mi
cena la quale
cena quello che Pietro si
L’onesta
cena licenziò.
cena andarono; la quale
cena l’arrostisse e
cena.
Ridevano ancora
cena
cena a doverla dare a chi
cena; e accordatisi
cena
cena e ciascuno altro
cena e che per certo i
cena di fare il suo
cena: la qual poi che con
cena
Ma una
cena era rimaso.
cena e a albergo altrove,
cena, morendo di freddo,
cena
cena e a albergo!
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CORNICE
CORNICE
FILOMENA
DIONEO
DIONEO
CORNICE
CORNICE
CORNICE
FIAMMETTA
PANFILO
LAURETTA
EMILIA
EMILIA
CORNICE
FIAMMETTA
FIAMMETTA
PANFILO
PANFILO
PANFILO
CORNICE
CORNICE
VII
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
IX
IX
IX
IX
IX
X
X
X
X
X
X
X
CONCL
CONCL
6
10
10
CONCL
CONCL
CONCL
5
6
8
9
9
CONCL
6
6
9
9
9
CONCL
CONCL
4
6
8
23
56
6
7
7
29
11
4
23
24
7
21
23
11
19
33
8
9
per infino ad ora di
infino all’ora della
Calandrino gl’invitò a
splendidamente far da
il dí mandato che egli a
infino all’ora della
infino all’ora della
cenarono, e dopo la
Venuta l’ora della
ben seco portato da
questi a desinare e a
che cosí facesse far da
tu facessi questa
insino all’ora della
restando a dar nella
Finita adunque la
fece ordinare una bella
e quivi, secondo
la città, e l’ora della
infino all’ora della
si diede. E l’ora del la
cena licenziò la brigata.
cena con grandissimo
cena cotale alla trista,
cena, aspettò Salabaetto;
cena
cena e a albergo con lei
cena libertà concedette a
cena passarono. La quale
cena al modo usato
cena e costoro, avendo
cena, insieme con l’oste
cena
cena, ancor che chiamato
cena
cena come Melisso
La donna
cena fare?"
cena. Alla quale con
cena
cena, vennero le due
cena
cena e il re co’ suoi
cena e metter le tavole
cena sproveduta, furono
cena venuta, con molti
cena, in piè si levò.
cena
cena venuta, con sommo
cenar
FILOSTRATO
EMILIA
PAMPINEA
PANFILO
IV
VII
VIII
X
9
1
7
9
9
30
21
19
dí seguente andrebbe a
Federigo, che con lei di
favellato, e poi volle
stati alquanto, fu di
cenar
cenar
cenar
cenar
cenare
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FIAMMETTA
FIAMMETTA
PANFILO
NEIFILE
NEIFILE
CORNICE
DIONEO
DIONEO
EMILIA
EMILIA
EMILIA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
PAMPINEA
DIONEO
EMILIA
FIAMMETTA
II
II
II
II
III
V
V
V
V
V
VII
VII
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
X
2
2
5
5
4
5
5
10
10
10
1
1
1
6
6
6
7
10
9
6
21
34
31
33
23
10
13
1
27
60
7
12
13
8
14
15
33
21
25
7
per lo marchese e poi
mani lavatesi, si pose a
uscire per andare a
che qui venissero a
con lei se ne veniva a
in alcuna parte a
andò con un suo amico a
Pietro di Vinciolo va a
posti a tavola per
ponavam noi a tavola per
alcuna volta vi veniva a
che, dovendo Federigo
e dove ella era usa di
costoro non vi vollon
senza volere altramenti
e Bruno se n’andarono a
iersera ci venne meco a
sera te ne venissi a
ché non ceni, se tu vuoi
sera con lui voleva
cenare e andarsi a letto;
cenare.
Egli era grande
cenare
cenare all’albergo? Di
cenare, e poi, se pure
cenare
cenare, seco sempre
cenare
cenare, metterti là dove
cenare
cenare; e fattolo sentire
cenare
cenare altrove; la donna
cenare, e ecco Pietro
cenare
cenare.
"Or va dunque
cenare
cenare e a albergo, e la
cenare con monna Tessa,
cenare con Federigo
cenare e partirsi da lui.
cenare, se n’entrò in
cenare
cenare col prete: e, come
cenare, non se ne va
cenare
cenare e a albergo meco.
cenare? Se mi fu detto
cenare
cenare nel suo giardino.
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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con lui.
Il
s’aspettava, non
con lei e ancora
tempo: per che a
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Camisci – Ch’
PANFILO
X
9
15
infino all’ora di poter cenare gli ritenne.
cenaron
CORNICE
CORNICE
I
III
INTRO
CONCL
48
8
nell’altro mondo cenaron con li lor
con grandissimo diletto cenaron la sera.
cenarono
CORNICE
CORNICE
EMILIA
CORNICE
EMILIA
CORNICE
CORNICE
PANFILO
PANFILO
I
II
III
IV
VII
VII
VIII
IX
X
CONCL
CONCL
7
CONCL
1
CONCL
CONCL
6
9
16
11
95
8
12
6
7
11
33
cenarvi
FIAMMETTA
III
6
9
cenato
FILOSTRATO
PAMPINEA
EMILIA
FILOMENA
EMILIA
CORNICE
NEIFILE
DIONEO
DIONEO
EMILIA
PAMPINEA
FILOMENA
FILOMENA
PAMPINEA
LAURETTA
II
II
II
II
III
IV
V
V
V
VII
VII
VII
VIII
VIII
VIII
2
3
6
9
7
INTRO
5
10
10
1
6
7
6
7
9
30
24
14
4
12
44
17
59
60
30
29
27
15
18
35
e si cenerà, ché so che
e chi là, avendo l’abate
che la sera davanti
l’altre tutti lietamente
all’albergo, e poi che
dove la passata sera
tu oramai qui, poi hai
com’io, non abbia ancor
"che egli non ha ancor
s’aspettava, non avendo
hai a fare.
E, come
da uccellare, e come
col prete: e, come
lui lietamente avendo
quando con lui non avea
cenava
NEIFILE
CORNICE
V
V
5
10
14
1
che Giacomino non vi cenava
cenava, e gli disse che
casa d’Ercolano, con cui cenava,
cenava un giovane
cenavano
DIONEO
V
10
28
cencio
DIONEO
EMILIA
V
VI
10
8
17
6
tornatesi con diletto
con festa e con piacer
e quivi la sera
piacere e ben serviti
dolente, e egli e ella
e con letizia
con festa e con piacer
cena, insieme con l’oste
compagni magnificamente
cenarono;
cenarono dopo la qual
cenarono; e da quella
cenarono
cenarono; e piú giorni ap
cenarono
cenarono. E da quella
cenarono
cenarono un poco di carne
cenarono.
E levate le
cenarono
cenarono, e dopo la cena
cenarono
cenarono. Ora non avea
cenarono
cenarono.
E quando
cenarono
mare e a desinarvi e a cenarvi,
cenarvi Ricciardo,
cenato non ha.
cenato e già essendo
cenato non avea, da fame
cenato, cominciarono di
cenato
cenato ebbe insieme col
E da
cenato aveano.
cenato?
E cosí l’uno
cenato
cenato.
"Certo no
cenato
cenato; ché quando tu
cenato
cenato e avendo bene le
cenato ebbero, fattol
cenato ebbe, essendo
cenato ebbero, presi loro
cenato, ciò che fare
cenato
cenato: "Stanotte fu’ io
cenato
alla camera nella quale cenavano,
cenavano sotto una cesta
chi mi desse fuoco a cencio
cencio, Dio il sa che
sí forte le veniva del cencio,
cencio che altro che
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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cene
LAURETTA
LAURETTA
VIII
VIII
9
9
21
61
cenerà
FILOSTRATO
II
2
30
ne venga: al fuoco e si cenerà,
cenerà ché so che cenato
cenerai
FIAMMETTA
II
5
31
all’albergo? Di vero tu cenerai con esso meco: e
cenere
DIONEO
DIONEO
V
V
10
10
16
45
se non da guardar la cenere intorno al
nel fuoco e farne cenere!
Poi, del suo
cenere
ceneremo
CORNICE
I
CONCL
8
sarà per andar sotto, ceneremo per lo fresco, e
ceni
EMILIA
IX
9
25
dir questo? deh! ché non ceni,
ceni se tu vuoi cenare?
ceniamo
DIONEO
V
10
61
disse Pietro "fa che noi ceniamo,
ceniamo e appresso io
cenni
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FIAMMETTA
III
III
III
X
1
1
1
CONCL
15
19
19
14
innanzi, con suoi
sapea lavorare e con
star quivi, e costui con
/ che con parole o
cenno
CORNICE
NEIFILE
III
V
8
5
2
13
alla Lauretta con un sol cenno mostrato il suo
lui che, quando un certo cenno facesse, egli
cenò
ELISSA
DIONEO
EMILIA
EMILIA
DIONEO
EMILIA
V
V
VII
VII
VIII
IX
3
10
1
1
10
9
30
62
8
30
23
31
che avevano poveramente
e col giovane lietamente
agio e con molto piacere
a casa se ne gli portò e
gran festa e ben servito
le mani, con Melisso
centinaia
CORNICE
I
INTRO
42
centinaio
DIONEO
VIII
10
60
che vi s’arde a queste cene né quanti sieno i
a dare le piú belle cene e i piú belli
cenni
cenni
cenni
cenni
gli fece intendere
domandatolo se egli
rispostogli che far
o blandimenti / in
cenò,
cenò e appresso tutta
cenò.
Dopo la cena
cenò
cenò e albergò con la
cenò a grande agio; e poi
cenò.
Poi, nella camera
cenò
cenò, e quando fu tempo,
cenò
nelle quali a centinaia si mettevano i
a ragion di trenta per centinaio;
centinaio se da questa
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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Camisci – Ch’
cento
CORNICE
CORNICE
PANFILO
EMILIA
EMILIA
EMILIA
NEIFILE
FILOSTRATO
CORNICE
PANFILO
NEIFILE
CORNICE
EMILIA
CORNICE
EMILIA
FIAMMETTA
PAMPINEA
LAURETTA
DIONEO
DIONEO
PANFILO
FILOSTRATO
PROEM
PROEM
I
I
I
I
II
II
III
III
III
III
V
V
VII
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
X
centomila
FILOMENA
1
6
6
6
1
2
INTRO
4
9
CONCL
2
CONCL
1
5
7
9
10
10
6
3
1
13
73
12
17
19
21
37
13
24
53
7
13
13
27
58
88
51
19
33
27
37
nel quale si contengono
intendo di raccontare
portommi in collo piú di
Voi riceverete per ognun
riceverete per ognun
per che, se per ognuna
la borsa con ben
m’è venuta stasera forse
giardin pieno forse di
di che, avendo già detti
con grandissima vergogna
che a lor sedenti forse
v’era, in sul vespro ben
un gallo delle lire
troverai unto bisunto e
le corna, se tu avessi
togliendolati, né
delle lire presso a
per certo bellissima, e
mille, io ne aveva ben
io te l’ho detto
Piccol dono è donare
VII
7
38
delle mani della donna e centomila volte lei e il
centomilia
CORNICE
FIAMMETTA
ELISSA
PAMPINEA
PAMPINEA
I
II
III
VIII
VIII
INTRO
5
5
7
7
47
83
32
27
89
cepparello
CORNICE
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
I
I
I
I
I
1
1
1
1
1
1
9
9
16
89
cepperello
PANFILO
I
1
9
là dove pochi per ser Cepperello il conoscieno.
cepperello
PAMPINEA
VIII
7
140
umano ma piú tosto un cepperello innarsicciato
i sani, oltre a
cominciarono che se da
e baciandola
non che mille ma piú di
utile al mondo che
cominciò cosí.
venne a memoria un
che si volesse
adunque questo
adunque visse e morí
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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Ser
ser
dir
ser
ser
cento novelle in dieci dí
cento novelle, o favole o
cento volte! troppo feci
cento e possederete la
cento’.
Lo
cento
cento ve ne fieno rendute
cento fiorin d’oro; io vi
cento volte voglia
cento varietà di belli
cento de’ suoi
cento lire le domandò per
cento volte per mezzo lor
cento miglia sopra Tunisi
cento?
La reina
cento
cento cacherelli della
cento occhi come tu n’hai
cento altre alla tua
cento di bagattini, già è
cento anni gli pareva
cento e anche dugento da
cento volte che tu non va
cento anni: quanto
centomilia
centomilia
centomilia
centomilia
centomilia
creature umane
diavoli fosser
volte, su per
la baciava.
tue pari non
Cepparello con una falsa
Cepparello da Prato, il
Cepparello, credendo che
Cepparello
Cepparello nell’animo a
Cepparello da Prato e
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Camisci – Ch’
ceppi
FILOSTRATO
III
1
14
cera
CORNICE
PANFILO
ELISSA
ELISSA
LAURETTA
I
I
VII
VII
VIII
INTRO
1
3
3
9
32
87
37
41
21
cerbiatti
CORNICE
III
INTRO
13
cerca
FILOSTRATO
VIII
5
8
cercai
FILOMENA
FILOMENA
X
X
8
8
77
80
dovete sapere che io non cercai né con ingegno né
i suoi congiugnimenti cercai,
cercai non appressandomi
cercando
CORNICE
DIONEO
PAMPINEA
EMILIA
PANFILO
ELISSA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
FIAMMETTA
DIONEO
DIONEO
DIONEO
PANFILO
ELISSA
DIONEO
DIONEO
FIAMMETTA
FIAMMETTA
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
CORNICE
ELISSA
ELISSA
FILOSTRATO
FILOSTRATO
PAMPINEA
I
I
II
II
II
II
III
III
III
III
III
III
III
V
V
VI
VI
VII
VII
VII
VII
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
INTRO
4
3
6
7
8
2
2
2
6
10
10
10
1
3
10
10
5
5
8
8
8
3
3
3
5
5
7
79
9
31
12
45
91
25
29
31
31
6
7
8
11
49
43
46
22
53
24
30
41
1
39
43
6
8
12
ciascuno: e andavan
seco molte cose rivolse,
tuo sciocco pensiero, e,
ogni caverna gli andò
potere avere.
E
ciò che il re andava
avvisandosi ciò che esso
Costui, il quale io vo
che ciascun dee andar
lui."
Catella, che
quello che ella andasse
spirata da Dio andava
quale di ciò che tu vai
ora per questo bosco
alcun suo conoscente,
quello che io andava
lungamente era andati
darò quello che egli va
quello che tu andavi
ora e cosí solo andasse
venuti; che andate voi
veggio che egli è andato
giú per lo Mugnone vanno
in giú della pietra
nel farnetico d’andar
del Saggio una mattina,
quello che andava
di quello ch’e’ va
gli mise innanzi certi ceppi che Nuto non avea
con funeral pompa di
le imagini della
far porre una statua di
fatta fare la imagine di
dire quanta sia la
cera e di canti, alla
cera secondo la
cera della sua grandezza
cera, la mandò ad
cera
cera che vi s’arde a
cavriuoli e in alcuna cerbiatti giovani andar
incominciò a far cerca nuova; e trovò due
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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cercando per loro somma
cercando se a lui alcuna
cercando qui, conosci
cercando.
Ma poi che la
cercando
cercando de’ modi e i
cercando.
Adunati
cercando
cercando andava, forte
cercando, quantunque di
cercando
cercando di ricoprire; e
cercando andava quello
cercando.
La quale
cercando
cercando d’essere al suo
cercando è molto migliore
cercando?
Era Cimone,
cercando
cercando di trovar modo
cercando trovare, perciò
cercando, mi fece egli
cercando
cercando.
Fatto adunque
cercando
cercando, e dieditelo.
cercando
cercando.
A’ quali
cercando
cercando a questa ora
cercando che io faccia
cercando di trovar
cercando. Calandrino
cercando
cercando le pietre nere
cercando d’un suo amico,
cercando, incominciò a
cercando
cercando. Dira’gli,
cercando
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PAMPINEA
PAMPINEA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
NEIFILE
LAURETTA
EMILIA
CORNICE
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
X
X
CONCL AUTORE
7
7
9
9
9
9
4
4
5
135
137
3
3
59
60
7
12
9
18
smarriti: e andandoli
v’è tutto dí oggi andata
alcuna a colui che la va
d’uno che se l’andò
che egli m’andrà sempre
maestro sapa andava
e andare orrevole.
E
sé, con piú sentimento
parti per lo mondo mandò
sarebbe stata l’andar
cercando,
cercando poco dopo la
cercando: ma chi avrebbe
cercando
cercando, o che la si
cercando
cercando; estimando che
cercando
cercando, per ciò che io
cercando
cercando.
Il medico,
cercando
cercando d’alcuno, il
cercando, trovò costei
cercando
cercando se in ciò alcun
cercando e faticandosi in
cercane
CORNICE
IV
INTRO
37
cercano
ELISSA
II
8
44
cercar
FIAMMETTA
CORNICE
PAMPINEA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
NEIFILE
LAURETTA
I
IV
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
IX
X
5
INTRO
6
3
3
3
3
4
4
4
38
28
26
28
37
57
18
48
uomini è gran senno il
in contrario molti nel
e tu poi sappi far
Diessi adunque a
v’andasse, v’andassimo a
e tre fossero insieme a
poi sodotti ci avesti a
sappi che io potrei
il pensier disiderare e
cercar d’amar sempre
cercar d’aver piú pane
cercar quello che con lui
cercar di costoro, acciò
cercar.
Noi la troverem
cercar
cercar di questa pietra;
cercar teco della pietra
cercar tutta Siena e non
cercar di rubare,
cercare
EMILIA
NEIFILE
PAMPINEA
ELISSA
DIONEO
DIONEO
ELISSA
ELISSA
ELISSA
FILOMENA
LAURETTA
CORNICE
DIONEO
II
V
V
VI
VI
VI
VIII
VIII
VIII
IX
IX
IX
X
6
5
6
9
10
10
3
3
3
1
8
CONCL
10
49
32
12
9
14
25
25
26
31
34
21
5
9
delle mie cose sempre e
la credessi, e fanne
e quivi, dopo molto
erano solo in
tralle cose del frate
che venne lor presa per
e seco propose di voler
altro n’andassero a
che noi andassimo a
e cominciò brancolone a
che messer Filippo ti fa
ma con ogni studio
ciò, senza piú avanti
cercare e operare; e
cercare, ché tu troverrai
cercare
cercare, trovato che la
cercare
cercare se trovar si
cercare di questa penna,
cercare fu la bisaccia
cercare di questa pietra;
cercare, e tutto il
cercare
cercare senza star piú.
cercare se egli il
cercare, non so quel
cercare
La
cercare e operare.
cercare, costei propose
cercare
cercargli
ELISSA
VIII
3
26
cercarla
DIONEO
III
10
32
che direbbono: "Va cercane tra le favole.
quella parte dove essi cercano il polso, la
mattina consumò in cercargli.
cercargli
Ultimamente,
esser viva, messosi a cercarla e ritrovatala
Based upon/Testo di riferimento:
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Camisci – Ch’
cercarmi
PANFILO
IV
6
17
cercarne
FIAMMETTA
II
5
78
e sembiante faccendo di cercarne,
cercarne alquanto gli
cercarono
CORNICE
PANFILO
I
II
INTRO
7
25
3
parenti e le lor cose, e cercarono l’altrui o
pericolo, d’acquistarle cercarono;
cercarono e, come che
cercasse
FIAMMETTA
FIAMMETTA
II
II
5
5
78
78
gli dissero che cercasse per tutto: ma
dicendo pur che ben cercasse,
cercasse preso tempo,
cercassi
DIONEO
VI
10
37
comandamento che io cercassi tanto che io
cercata
LAURETTA
ELISSA
FILOMENA
II
V
X
4
3
8
29
49
78
e con piú diligenzia cercata ogni cosa che
fosse per la selva cercata,
cercata fu da parte
voi forse volete dire cercata l’avessi, che,
cercate
PANFILO
II
7
7
cercati (cf. cerchi)
cerchi
NEIFILE
III
9
49
cercato
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
IV
IV
VII
X
6
6
9
9
17
22
18
40
cercatori
FIAMMETTA
VII
5
3
cercava
PAMPINEA
III
2
30
avere quel ch’egli cercava,
cercava disposto a non
cercavano
EMILIA
V
2
7
che di trasricchire cercavano avvenne che da
cerche
PANFILO
X
9
7
mano subitamente corsi a cercarmi il lato se
maravigliosa arte quelle cercate d’acrescere, mi
dal conte cercati,
cercati come fu piacer
beffe di me stesso che
per ogni parte del corpo
confortò la donna, e
senza gran fatica ebbe
cercato v’avea. Ma che
cercato e in ciascuna
cercato di Pirro, il
cercato, entrato in mare,
cercato
donne e diligentissimi cercatori della lor morte
in cammino.
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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E avendo cerche molte provincie
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Camisci – Ch’
cercherei
DIONEO
II
10
40
per che in altra parte cercherei mia civanza.
cerchi
LAURETTA
IX
8
6
per messer Vieri de’ Cerchi,
Cerchi fu veduto da
cerchi (cf. cercati)
cercati
PAMPINEA
III
DIONEO
VI
2
10
26
39
cerchi
FIAMMETTA
X
CONCL
14
cerchiamo
CORNICE
PANFILO
I
VII
INTRO
9
77
17
cerchio
CORNICE
CORNICE
CORNICE
CORNICE
FILOMENA
I
I
VI
VIII
VIII
INTRO
INTRO
CONCL
INTRO
6
52
109
21
3
41
cerco
ELISSA
NEIFILE
FILOMENA
PANFILO
FILOSTRATO
IV
IV
VII
IX
X
4
8
7
6
3
17
29
6
16
11
qual vittoria io non
dalla madre; e
quanto mondo egli aveva
La donna, avendo
io il trapassi come io
cercò
FIAMMETTA
DIONEO
NEIFILE
II
II
IV
5
10
8
40
5
4
sua camera, prestamente cercò se i suoi panni
piccola sollecitudine cercò d’avere e bella e
quale, mentre che ella cercò d’esser piú savia
cerebro
CORNICE
DIONEO
I
IV
INTRO
10
24
23
essere ottima cosa il cerebro con cotali odori
pur gli rimase nel cerebro una stupefazione
certa
FIAMMETTA
EMILIA
CORNICE
NEIFILE
NEIFILE
FIAMMETTA
FIAMMETTA
II
III
III
III
III
IV
IV
5
7
8
9
9
1
1
18
61
1
28
46
54
54
io sono molto
la donna con piú
Ferondo, mangiata
e con onore, fatto di
dove ella possa esser
che con lei? Io son
colei che ancora son
adunque il re molti cerchi né alcuno
vi vo io tutti i paesi cerchi da me divisando?
il mio dannaggio / cerchi o procuri, s’io il
fuggendo quello che noi cerchiamo di fuggire: e
e dove il suo amor cerchiamo,
cerchiamo ne seguirebbe
adunatesi, quasi
verde erba si puosero
sempre ristrignendo
il sol già passato
e fatti stare costoro
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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in
in
il
il
in
cerchio a seder postesi,
cerchio a sedere, a’
E erano
cerchio loro.
cerchio di meriggio, come
cerchio, disse Bruno:
cerchio
cerco che in parte mi
cerco per tutto e
cerco e di quante donne
cerco e trovato che
cerco, quando nelle
cerco
certa
certa
certa
certa
certa
certa
certa
che tu ti maravigli
speranza del suo
polvere, è
quantità di gente
che egli cosí l’ami
che ella è ancora
che m’ama, aspetta
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Camisci – Ch’
LAURETTA
PANFILO
PANFILO
DIONEO
CORNICE
PANFILO
FIAMMETTA
DIONEO
FILOSTRATO
FIAMMETTA
FILOMENA
NEIFILE
NEIFILE
DIONEO
PAMPINEA
PAMPINEA
CORNICE
FILOMENA
FILOSTRATO
EMILIA
PAMPINEA
PANFILO
PANFILO
IV
IV
IV
IV
IV
V
V
V
VI
VII
VII
VII
VII
VII
VIII
VIII
VIII
IX
IX
X
X
X
X
3
6
6
10
CONCL
1
9
10
7
5
7
8
8
10
7
7
CONCL
1
3
5
7
9
9
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24
38
10
9
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29
55
13
40
35
43
43
9
15
37
4
10
28
6
39
42
57
dando loro una
Inferno, là dove io son
vi racconti, ché son
fé la mattina d’una sua
e per ciò che io son
tua vertú voluta piú
porta, mi parrebbe esser
disse: "Io ne son molto
mai; ma come io son
e poi disse: "Io son
egli vi verrà, ché son
che mi trovaste.
Son
sé, si credette, e son
disiderando di saper
suo amore fatta l’aveva
me ardi tutto; ma io son
quanti giorni sotto
provare la quale io son
Io ti farò fare una
E se io potessi esser
Signor mio, io son molto
ove tu non abbi
è venuto il tempo di far
certa quantità di denari,
certa che la sua anima
certa che udita l’avete e
certa composizione
certa che tali sono le
certa esperienza che
certa che in parte
certa che tu vorresti che
certa che voi sapete, le
certa che egli non uscirà
Egano
certa del sí.
certa che, essendo bene
certa che egli crede
certa novella né trovando
certa, se non che per le
certa
certa che tu mi beffi.
certa legge ristretti
certa che non faranno, e
certa bevanda stillata
certa che egli cotanto
certa che, se egli si
certa novella della mia
certa la vostra credenza
certaldesi
DIONEO
DIONEO
VI
VI
10
10
26
55
certaldo
DIONEO
VI
10
5
a mezzo il cielo.
Certaldo,
Certaldo come voi forse
certamente
FILOMENA
FIAMMETTA
PANFILO
PANFILO
II
III
X
X
9
6
9
9
10
21
46
81
qual cosa egli credeva
che questo farà ella
di questo che m’imponete
uom che viva le farò
certamente che, se egli
certamente, non era egli
certamente
certamente. Priego io
certamente
certamente.
Messer
certamente
certe
CORNICE
DIONEO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
FILOSTRATO
PANFILO
PANFILO
FIAMMETTA
EMILIA
I
I
II
II
II
III
III
III
III
III
INTRO
4
7
7
7
1
4
4
6
7
10
5
54
69
106
15
18
19
21
25
o sotto le ditella
andava per gli campi
prenze, guardava sopra
andarono a contrastare a
sdruscita, percosse a
il castaldo a far fare
in questo mezzo dire
chiesa e quivi dire
fede alle parole, e
se ne bucinasse per
certe
certe
certe
certe
certe
certe
certe
certe
certe
certe
avea di mostrare a’ certaldesi
certaldesi.
E certo egl
avendo tutti crociati i certaldesi,
certaldesi per presto
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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enfiature, delle
erbe cogliendo: né
case dall’impeto
frontiere acciò che
piagge là in
bisogne che gli
orazioni che io ti
orazioni che io ti
cose state davanti
parolette non ben
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Camisci – Ch’
LAURETTA
LAURETTA
NEIFILE
DIONEO
DIONEO
DIONEO
FILOSTRATO
PAMPINEA
DIONEO
PAMPINEA
ELISSA
ELISSA
FIAMMETTA
PAMPINEA
FIAMMETTA
CORNICE
PANFILO
PAMPINEA
FILOMENA
PANFILO
III
III
III
III
IV
IV
V
V
V
VI
VII
VII
VII
VIII
IX
IX
IX
X
X
X
8
8
9
10
10
10
4
6
10
2
3
3
5
7
5
6
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7
8
9
15
38
8
11
12
28
29
9
48
8
7
31
28
57
48
1
14
45
90
11
sarà gastigato, noi con
una voce orribile, con
fatta sua polvere di
primieramente con
in fino a tanto che
levatesi e fattesi a
quel muro appiccandosi a
che ella fosse messa in
di Pietro venuti con
nobili ambasciadori per
alla sua comar portava e
tu ci bisognavi per dir
egli l’apra, egli dice
mano sette volte diciate
in su quella carta
figliuola e quindi con
che una gatta fece
Perdicone, e postegli
dopo non molto tempo per
di diverse cose, per
certe
certe
certe
certe
certe
certe
certe
certe
certe
certe
certe
certe
certe
certe
certe
certe
certe
certe
certe
certe
certezza
PAMPINEA
ELISSA
ELISSA
FILOMENA
PAMPINEA
EMILIA
PANFILO
II
II
II
III
VIII
IX
X
3
8
8
3
7
9
9
41
47
95
38
107
10
42
quella, sí come con piú
medico avere assai piena
avendo prima Giachetto
uomo, lietissimo e della
occhi miei possi maggior
esperienzia ne voleva
sopravenire, niuna
certezza del piacere di
certezza, levatosi e
certezza
certezza d’avere il
certezza che aver gli
certezza nell’altro mondo
certezza, molti di
certezza
certezza ho, voglio io
certi
EMILIA
NEIFILE
PAMPINEA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
PANFILO
PANFILO
ELISSA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
DIONEO
FILOSTRATO
CORNICE
FIAMMETTA
LAURETTA
ELISSA
PANFILO
I
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
III
IV
IV
IV
IV
IV
6
1
3
5
5
7
7
8
9
9
9
10
1
INTRO
1
3
4
6
9
12
25
57
61
5
112
47
26
41
44
9
14
7
12
12
9
33
che il buono uomo per
Arrigo era posto; e da
camera dell’abate sono
l’un di loro, scaricati
egli ci pare esser molto
e la bellezza e
mesi sono, venuti quivi
io ho manifestamente per
la donna dormisse, con
cappuccio e lasciatile
in Alessandria e portò
e la quaresima tutta, e
questo gli mise innanzi
pascendo di vento. E
ordinata una fune con
vi può aver renduti
carissimi doni, con lei
s’informò; e fatto da
certi
certi
certi
certi
certi
certi
certi
certi
certi
certi
certi
certi
certi
certi
certi
certi
certi
certi
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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orazioni pregheremo
verghe in mano,
erbe utili a quella
domande, lei non
altre persone della
finestre,
morse d’un altro
case bellissime
cose dalla villa e
sue gran bisogne,
altre sue vanità,
orazioni, e non ti
parole per le quali
parole che io vi
sue frasche con
parole ogni cosa
cose cadere, le
anella in mano a
brighe cittadine
strade gli trasviò
mezzani gli fece
gentili uomini, che
granai a’ quali io
ferramenti che in
che in parte ti
gli ornamenti con
buoni uomini di
segni conosciuto,
suoi ingegni
denari li quali
falconi pellegrini
punti della luna e
ceppi che Nuto non
altri in altra
nodi e cappi da
quanto sia l’amore
trattati tenendo da
medici riguardare
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Camisci – Ch’
DIONEO
EMILIA
EMILIA
EMILIA
ELISSA
NEIFILE
PAMPINEA
FILOMENA
FIAMMETTA
DIONEO
PAMPINEA
CORNICE
CORNICE
CORNICE
DIONEO
FILOMENA
PANFILO
FILOMENA
LAURETTA
LAURETTA
ELISSA
PAMPINEA
LAURETTA
CORNICE
PANFILO
PANFILO
PANFILO
IV
V
V
V
V
V
V
V
V
V
VI
VI
VI
VI
VI
VII
VII
VIII
VIII
VIII
IX
IX
IX
X
X
X
X
10
2
2
2
3
5
6
8
9
10
2
6
9
10
10
7
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6
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7
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INTRO
9
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11
6
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9
15
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9
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48
8
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1
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18
92
9
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7
2
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52
76
certificar
PANFILO
VII
9
27
certificare
FILOMENA
III
3
22
certificati
ELISSA
IV
4
20
certificato
DIONEO
PAMPINEA
VI
VIII
10
7
48
62
certissima
CORNICE
EMILIA
EMILIA
FIAMMETTA
CORNICE
FILOSTRATO
I
III
V
V
X
X
INTRO
7
2
9
1
3
21
74
24
15
1
4
gli venne un messo da
povertà rifiutare, con
cercavano avvenne che da
e quivi serviva
là dove Pietro aveva
dell’altro, con
che v’era, s’erano
smisuratamente, parve a
in un suo orto e faceva
che, essendo la sera
mandati in Firenze
Pruova Michele Scalza a
onestamente villania a
Frate Cipolla promette a
o no; ma ora che per
dimorando, avvenne che
spesse volte di fare, a
pane e con formaggio a
gentili uomini di
che usare si soleano a
buio; e credendosi torre
l’avrebbe, se in
per voler dar mangiare a
Ancora eran vermigli
per che esso, venuti
per la ricompera di
una coltre lavorata a
certi
certi
certi
certi
certi
certi
certi
certi
certi
certi
certi
certi
certi
certi
certi
certi
certi
certi
certi
certi
certi
certi
certi
certi
certi
certi
certi
suoi grandissimi
suoi amici e
legni di saracini,
pescatori cristiani
amici de’ quali
compagni armati a
giovani ciciliani,
suoi amici e
suoi lavorietti
lavoratori di
suoi nobili
giovani come i
cavalier fiorentini
contadini di
miracoli fatti da
cavalieri li quali
gentili uomini e
gentilotti che ci
loro innamoramenti
giuochi li quali
veli piegati, li
pastori non si
gentili uomini,
nuvoletti
genovesi per
lor cittadini e
compassi di perle
alla donna, dove certificar si potesse che
volerlo piú accendere e certificare dello amore
voleano.
I saracini, certificati chi erano e
infino a tanto che certificato non s’è se
contento d’esser certificato della sua
beffarsi esser medicina
egli udirebbe novella
quanto io potrò il piú e
come che ella fosse
il re con esperienzia
di dimostrarvi.
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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certissima
certissima
certissima
certissima
certissima
Certissima
a tanto male:
della sua
sono che ella
d’averlo se ’l
gli mostra non
cosa è, se
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Camisci – Ch’
certissimamente
EMILIA
III
LAURETTA
V
PANFILO
VII
7
7
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40
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certissimi
EMILIA
II
6
81
certissimo
CORNICE
PANFILO
DIONEO
FIAMMETTA
ELISSA
FIAMMETTA
FILOSTRATO
PANFILO
PANFILO
CORNICE
I
I
I
II
III
IV
IX
X
X
CONCL AUTORE
INTRO
1
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5
5
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3
9
9
12
27
19
48
12
49
14
44
75
2
era stato e ancora era
me ragionato avete e son
dentro, l’ebbe per
Di che Andreuccio, già
voi di questo prendiate
intese, cosí ebbe per
di costor cosí dire, per
Torel disse: "Donna,
dicendolo, vivo e morrò
cosa che a me paia esser
certo
CORNICE
CORNICE
PANFILO
EMILIA
FILOSTRATO
FIAMMETTA
PANFILO
PANFILO
ELISSA
ELISSA
ELISSA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
DIONEO
DIONEO
DIONEO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOMENA
ELISSA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
EMILIA
EMILIA
PROEM
I
I
I
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
III
III
III
III
III
III
III
III
3
47
67
15
37
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13
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17
20
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45
17
20
21
12
22
25
10
10
46
28
37
fatica a sofferire, certo non per crudeltà
umane si crede per certo dentro alle mura
e parmi esser molto certo che Idio mai non
vogline dimandare?
"Certo
Certo rispose il buono
vi fosse, per certo io l’avrei fatto.
"non sai che io mi dico? Certo sí sai; ma se pur
aver veduta e che per certo per iscusato si
d’Egitto s’avesse per certo lei in mare, già
piacesse mancasse?
Certo io non credo niuno.
ciò che tu dovevi esser certo e dèi che niuna
e confortati e renditi certo che niuna cosa sarà
ella si possa tenere?
Certo, quantunque tu te
Certo
E abbi questo per certo
certo: che colei sola è
acciò che io ti faccia certo della onestà della
che, dovendosi in un certo tempo dell’anno a
la tenea.
Poi a certo tempo pervenuto
vi menerò da lei, e son certo che ella vi
messer Riccardo: "Per certo ella è mia moglie,
d’esser mutolo, per certo io vi sarò ricevuto
Di’ sicuramente, ché per certo io nol dirò mai a
di darti piú noia?
"Certo
Certo no, disse la donna
egli mi pare esser certo che voi siete sí
verso lei un motto d’un certo amore di Filippello
cose, e cosí son certo che sarete in
A cui la donna rispose: "Certo
Certo no, che egli non mi
de’ lor passati.
E certo egli è il vero che
INTRO
1
6
2
5
7
7
8
8
8
9
9
9
9
10
10
10
1
1
3
5
6
6
7
7
condannarlo; il che è certissimamente falso, sí
Il che Fineo udendo, certissimamente conobbe
facessi quello che io so certissimamente che io
dissero sé esser certissimi che, qualora
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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certissimo indizio di
certissimo che cosí
certissimo. E uscito di
certissimo
certissimo de’ suoi danni
certissimo argomento, vi
certissimo quello essere
certissimo ebbe seco
certissimo sono che,
certissimo; ma poi che
certissimo
certissimo queste non
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EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
LAURETTA
LAURETTA
NEIFILE
DIONEO
DIONEO
CORNICE
CORNICE
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FILOMENA
NEIFILE
FILOSTRATO
DIONEO
PANFILO
PANFILO
NEIFILE
NEIFILE
PAMPINEA
LAURETTA
FILOMENA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
FIAMMETTA
ELISSA
DIONEO
DIONEO
DIONEO
CORNICE
CORNICE
ELISSA
ELISSA
LAURETTA
LAURETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
III
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III
III
III
III
III
III
III
III
III
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
IV
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V
V
V
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V
V
V
V
V
V
V
V
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VI
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VI
VII
VII
VII
VII
VII
VII
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INTRO
INTRO
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10
10
CONCL
CONCL
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50
3
3
16
28
4
12
6
35
meritò queste cose? Certo non fece: voi
d’un frate, il qual per certo doveva esser alcun
le sue ragioni, e sé per certo per quel peccato, a
seco affermando che per certo egli era Tedaldo,
cuore stesse, ché per certo che, avanti che il
mia, rallegrati, ché per certo tu riavrai domane
rispose l’abate "per un certo tempo, nel quale vi
"tu dirai vero; e per certo se io vi torno, io
di Lauretta udita? Certo vantaggio ne fu che
disse a Rustico: "Per certo,
certo padre mio, mala
cosí dolce cosa; e per certo io non mi ricordo
animal salvatico? Per certo chi non v’ama, e da
che io procuri del pane? Certo io non so; se non
disposi e innamora’mi. E certo in questo opposi
dee essere commendato? E certo non a torto: ché,
ebbe termine. Ma poi a certo tempo divenuta
quanto costei vedeva; e certo ella non amava men
amavate; e sappiate di certo che egli è stato
romor n’avete fatto.
E certo io confesso che io
donne, diremo di Cimone? Certo niuna altra cosa se
che alcuno idio: e per certo io t’avrò o io
con lui che, quando un certo cenno facesse, egli
Guiglielmino disse: "Per certo questa è dessa, per
questo e rendendosi certo che Ruggieri il ver
si saprà bene, ma sii certo che il tuo, se tu
fiera salvatica: io per certo la difenderò
gliele dicesse, che per certo,
certo se possibile fosse
v’ho adivenne.
E per certo questa vostra
io marito prenda, per certo io non ne prenderò
che ella fatto avea? Certo niuna altra cosa vi
che tu ti ramarichi: e certo io starei pur bene
abbia ancor cenato.
"Certo
Certo no disse la donna
fu il giovane, non assai certo qual piú stato si
fece fornaio.
E certo io maladicerei e la
disse: "Cisti, per certo messer Geri mi
Cisti rispose: "Per certo
certo, figliuol, non fa.
vinta la cena e che per certo i Baronci erano i
facevano lor brigate di certo numero, guardando
a’ certaldesi.
E certo egli il poteva a
dal Patriarca fatto n’è certo m’ha conceduta
anzi mi pare esser certo che volontà sia
che io non sono; e per certo
certo, se voi m’ubidiste
quello senza il che per certo niuna festa
gran peccato: e per certo
certo, se ciò non fosse,
il ci mandò; ché per certo
certo, se venuto non ci
seguita le tue orme?
Certo la dottrina di
se’ stata: e abbi per certo che tu non ci
geloso a torto, per certo non condennare ma
di questo, ché per certo io terrò sí fatto
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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Camisci – Ch’
FIAMMETTA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
NEIFILE
NEIFILE
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
FILOMENA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
FIAMMETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
DIONEO
DIONEO
DIONEO
FILOMENA
FILOSTRATO
NEIFILE
NEIFILE
FIAMMETTA
PAMPINEA
PAMPINEA
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
VIII
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IX
IX
IX
IX
IX
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25
14
47
49
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19
35
52
28
24
13
14
34
8
10
di quegli della mente?
di loro a dir che per
cui la donna disse: "Per
questo disse: "Per
domattina a Egano per
cattiva femina: e per
Egano disse: "Per
fia e menintene: ché per
sentiamo piú, ché per
non mi ritruovo seco per
e ora da capo te ne rifò
se tu ’l credi: abbi di
vegnente ricevi, ché per
a chiarezza di me, per
il mandò; il quale già
presenzia.
Per che di
agli occhi tuoi.
Sii
noiosa partita? /
Noi la troverem per
a me par egli esser
forte per male; ma per
egli essere?
"Per
allora Buffalmacco: "Per
ci ha da torno, ché son
Disse Buffalmacco: "Per
fece lor fare un
tutti dissero che per
dire: "Io l’aveva per lo
e che egli aveva per
Ora avvenne, dopo
della quale per
a casa.
E per
gli uomini piú maturi.
avessi uccisi?
Dove tu non vogli, per
affermandogli che per
Disse Bruno: "Per
m’avessi udito.
"Per
avrete, e parmi esser
costei, la quale era per
mi sovvieni. E per
mandargliti, abbi per
Non, ne dovess’io di
salir di sopra. Ma per
per trentotto soldi: son
uno il quale fece
io il ti diceva: per
vorresti vedere; e per
nostro? là dove egli per
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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Certo no; e vedendo
certo di quanto mondo
certo egli non mi sarà
certo io il convengo
certo.
Egano avendone
certo
certo io mi maravigliava
certo tu di’ il vero.
certo in questa casa non
certo, se piú nulla ce ne
certo
certo io me ne credo
certo, che, dove tu in su
certo
certo, se le lusinghe e’
certo
certo, se tu nol fai,
certo
certo niuna cosa mi
certo del suo amore sé a
certo la magagna di
certo di questo, che,
Certo io non so, tanto è
certo, per ciò che io la
certo
certo che egli è ora a
certo questa fia la
certo, disse Calandrino
certo
certo egli non c’è venuto
certo che alcun di loro
certo tu di’ il vero; e
certo segnaluzzo, per lo
certo Calandrino se
certo tuttavia che tu te
certo che tu l’avevi
certo spazio di tempo,
certo io so ciò che n’è;
certo: egli non sarà
certo
Certo io confesso che
Certo io non so qual
certo egli converrà che
certo mai a niuna persona
certo con voi perderieno
certo voi dite vero disse
certo, avendo voi cosí
certo
certo bellissima, e cento
certo io era tutta tua
certo che io te gli avrei
certo morire, che io non
certo, se io scampo di
certo
certo che egli cel
certo l’Angiulieri il
certo, sozio, io
certo
certo io me ne guarderò,
certo dee aver data posta
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Camisci – Ch’
PAMPINEA
NEIFILE
NEIFILE
ELISSA
ELISSA
CORNICE
FILOSTRATO
FILOSTRATO
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
FIAMMETTA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
PANFILO
PANFILO
DIONEO
FIAMMETTA
IX
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
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1
1
2
2
3
3
3
4
4
4
4
4
6
8
8
8
8
9
9
10
CONCL
10
2
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15
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41
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42
55
58
11
io il credessi! Ma per
la quale ramemorarsi per
dico della fortuna; ma
biasimato da persona?
accontai mai, egli è per
cosa a miracolo per
di me sicuro, e abbi di
egli mi pare esser molto
ti potrai, convien per
trovò costei per
credono e hanno per
figlioletto, il qual son
avendolo, restituí. Per
disse: "Conte, per
eziandio essendo
di me truovi vinta; ma
Ma di questo ti rendi
quegli del mio Gisippo?
che io sono dell’andar
udí questo, quasi
la cambiava e essendo
/ io son colei per
certo e’ non gli verrà
certo non potrà esser se
certo il vostro valor
Certo non altro se non
certo un de’ piú, e quel
certo pareva a tutti
certo che niuno altro uom
certo che le mie opere
certo che, cosí morta
certo non esser morta,
certo voi esser morta,
certo che fu da te
certo niuna delle già
certo ogn’altro nimico,
certo di giugnerlo, che
certo io n’aspetto tosto
certo, che io nol fo come
certo
Certo niuno. È adunque
certo e del tornare, per
certo di quello che
certo ciò per
certo in cui salute, /
cervello
LAURETTA
VIII
9
53
grandezza del vostro cervello sia piccola,
cervi
CORNICE
IX
INTRO
2
sí come cavriuoli, cervi e altri, quasi
cesare
FILOMENA
X
8
5
cesca
EMILIA
EMILIA
VI
VI
8
8
5
7
chiamata per vezzi Cesca:
Cesca la quale, ancora
domandando le disse: "Cesca
Cesca,
Cesca che vuol dir
cespuglio
PAMPINEA
PAMPINEA
VIII
VIII
7
7
65
75
e i suoi panni sotto un cespuglio nascosi, sette
avendo a piè d’un cespuglio dormito
cessa
CORNICE
I
3
1
novella di tre anella cessa un gran pericolo
cessando
PANFILO
FILOMENA
NEIFILE
CORNICE
II
IV
VII
X
7
5
8
CONCL
11
21
15
3
adunque che Ottavian Cesare,
Cesare non ancora
terza notte e quella non
essendole renduto, non
fuggito e colui non
sanità e della vita,
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cessando
cessando
cessando
cessando
ma
il
di
le
crescendo
pianto e le
seguitarlo,
malinconie e’
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Camisci – Ch’
cessare
CORNICE
EMILIA
FILOSTRATO
IV
V
VI
INTRO
2
7
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cessarono
CORNICE
I
INTRO
33
cessaste
CORNICE
VI
CONCL
13
cessata
CORNICE
ELISSA
NEIFILE
DIONEO
PAMPINEA
PROEM
II
VI
VI
X
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4
10
7
6
72
14
25
6
cessato
EMILIA
VIII
4
4
cessò
ELISSA
FILOMENA
LAURETTA
NEIFILE
II
II
V
VI
8
9
7
4
46
70
17
20
giovane e, lei partita,
poi che la maraviglia
Il tempo malvagio
risposta Chichibio
cessò.
Laonde,
cessò
cessò, la verità
cessò
cessò, e all’entrar della
cessò
cessò la mala ventura e
cesta
CORNICE
CORNICE
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
DIONEO
V
V
V
V
V
V
V
10
10
10
10
10
10
10
1
1
28
46
48
49
50
il nasconde sotto una
colui che era sotto la
cenavano, sotto una
il quale ella sotto la
s’avvenne per mei la
in terra fuori della
"Chi è là? e, corso alla
cesta da polli; Pietro
cesta, egli grida, Pietro
cesta
cesta da polli, che v’era
cesta assai presso di
cesta sotto la quale era
cesta, tanta fu la sua
cesta
cesta e quella levata,
cesto
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
IV
IV
IV
IV
IV
7
7
7
7
7
12
12
17
22
23
un grandissimo e bel
fare, Pasquino, al gran
stato era. Costei, al
abbattuto ebbe il gran
apparve.
Era sotto il
ceston
DIONEO
VI
10
21
di poppe che parean due ceston da letame e con un
lacerato, non ho potuto cessare
cessare. Per che assai
saper che e alquanto a cessare il disiderio
Ma pur, non potendo cessare di domandarla di
o in maggior parte quasi cessarono e altre nuove
chi sapesse che voi vi cessaste da queste ciance
Ma quantunque
Perotto.
Il quale,
era per lo dormire l’ira
mezza la lor fatica era
s’innamorò.
E
cessata sia la pena, non
cessata al quanto la
cessata, tutto ancor
cessata
cessata, non
cessata
cessata la festa e ella
sia, né per ciò è mai cessato che vescovo avuto
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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cesto
cesto
cesto
cesto
cesto
di salvia: a piè
della salvia
della salvia
in terra, che la
di quella salvia
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Camisci – Ch’
cetera
FILOMENA
IV
5
25
ceteratoio
PANFILO
VIII
2
30
cetere
LAURETTA
VIII
9
47
ch’ (cf. che)
che
CORNICE
CORNICE
PANFILO
DIONEO
EMILIA
EMILIA
NEIFILE
FILOSTRATO
PAMPINEA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
EMILIA
ELISSA
ELISSA
ELISSA
FILOMENA
FILOMENA
DIONEO
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
PAMPINEA
FILOMENA
FILOMENA
FILOMENA
PANFILO
FIAMMETTA
FIAMMETTA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
NEIFILE
I
I
I
I
I
I
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
II
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
III
INTRO
INTRO
1
4
CONCL
CONCL
1
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3
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CONCL
CONCL
CONCL
1
1
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30
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29
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13
35
89
15
33
35
7
mi furò la grasta, et cetera.
cetera
L’Andreuola
che se n’andò col ceteratoio?
ceteratoio Alla fé di
con voi perderieno le cetere de’ sagginali, sí
lor bisogni per la paura
giovani e le loro fanti,
bene a un mese trovai
forse mai piú: io estimo
veggio in quella, ognora
/ gustando già di ciò
altri insieme gridando
v’è e chi egli è e quel
di dosso una camiscia,
come disperato, rispuose
lor ferro il coperchio,
sangue d’un suo fante, e
con lui in una camera e
a piagnere e a dire
figliuolo; la figliuola,
la moglie tua è femina e
io non so quello
tempora né quaresima,
né delle amare pene /
Amore, / il primo dí
m’è sommo piacere / è
tutte giovani e parmi
se non il castaldo
saprebbe ridire: tu vedi
colei rispose: "Tu vedi
non poteva avere quel
donna, non accorgendosi
svergognato! Odi ciò
cosa alcuna le spiaci,
caglia no; io so ben ciò
tutti si teneva che, non
dubito che egli non tema
e forse per la cena
E per ciò, acciò
s’arrischiasse a credere
l’abate: "Egli convien
per constante ebbero
lasciaronlo stare tanto
bellissimo giovane udiva
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ch’aveono
i sani, oltre a
ch
ch’eran quatro, davanti
ch
ch’egli erano quattro
ch
ch’egli sia gran senno a
ch
ch’io mi specchio, / quel
ch
ch’el m’ha promesso: / e
ch
ch’el fosse morto, avendo
ch
ch’el vi fa.
La fante
ch
ch’avea, cacciatasi,
ch
ch’era presto.
Era
ch
ch’era gravissimo,
ch
ch’egli altra maniera
ch
ch’egli s’ingegnasse
ch
ch’essi volevano stare
ch
ch’è mia mogliere e non è
ch
ch’ella è di carne e
ch
ch’io mi facessi del tuo
ch
ch’è cosí lunga, anzi di
ch
ch’or piú dolce mi fanno
ch
ch’io nel tuo foco entrai
ch
ch’io gli piaccio quanto
ch
ch’elle abbiano il
ch
ch’è vecchio e questo
ch
ch’egli è un cotal
ch
ch’egli è in su la nona:
ch
ch’egli cercava, disposto
ch
ch’egli era uccellato,
ch
ch’e’ dice! Egli parla né
ch
ch’ella faccia il parer
ch
ch’io mi fo; fate pur ben
ch
ch’altri, ma Catella
ch
ch’io facessi a lui, cioè
ch
ch’era stata magra,
ch
ch’io piú vero parli, non
ch
ch’el fosse desso.
Il
ch
ch’e’ muoia, e cosí
ch
ch’e’ fosse morto: per
ch
ch’egli si risentisse. In
ch
ch’era divenuto, le venne
ch
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NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
LAURETTA
CORNICE
PANFILO
PANFILO
NEIFILE
DIONEO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
FILOSTRATO
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NEIFILE
PAMPINEA
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DIONEO
DIONEO
DIONEO
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CORNICE
EMILIA
EMILIA
EMILIA
EMILIA
ELISSA
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NEIFILE
NEIFILE
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PANFILO
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CORNICE
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PANFILO
PANFILO
PANFILO
III
III
III
III
IV
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il conte di ciò ch’egli
di lei non si
ch
era dato ad intendere ch’egli
avea. I cavalieri
ch
mano e che ella ha udito ch’egli
ama cotanto; il
ch
te obliar non posso: fa ch’io
senta / che quella
ch
terra, non le guatare, ch’elle
son mala cosa.
ch
ventura d’un suo vicino, ch’avea
nome Gabriotto,
ch
per ciò che niun sa ch’egli
mai ci venisse; e
ch
fallato non gli pareva ch’avesse.
Allora la
ch
acqua per gran sete ch’avea,
ma che poi di
ch
per te nella mente, / ch’è
rimasa dolente, /
ch
/ in cui sola sperava; / ch’allora
ch’i’piú esser
ch
sperava; / ch’allora ch’i’piú
esser mi pensava
ch
e ’l mio furore, / ch’ove
ch’io vada il
ch
’l mio furore, / ch’ove ch’io
vada il sentirò
ch
/ Deh fallo, poi ch’a
torto / m’è gioia
ch
figliuola d’uno ch’ebbe
nome Gigliuozzo
ch
la sposi; sí ch’egli
si troverà aver
ch
quando vedesse un segno ch’ella
farebbe, egli
ch
vi pensava piú, per ciò ch’io
mi ricordo che in
ch
questa è dessa, per ciò ch’io
mi trovai già in
ch
che la prima volta ch’el
vi tornasse via la
ch
d’andare a lei, per ciò ch’ella
era presta di far
ch
se io non avessi creduto ch’e’
fosse stato uomo,
ch
essa, né vorrei. /
Per ch’io
ti priego, dolce
ch
servigio di me, ché vedi ch’io
/ già mi consumo
ch
languire, / fa tu quel ch’io
non posso: / dalmi
ch
passata, a ciascun disse ch’andasse
a dormire.
ch
"Tessa, odi tu quel ch’io?
E’ pare che
ch
"Dico" disse Gianni "ch
ch’e’ pare che l’uscio
ch
or non sai tu quello ch
ch’egli è? Egli è la
non ci può, per potere ch
ch’ella abbia, nuocere.
che io mi credetti ch
ch’e’ fosse morto e non
marito non c’era, sí ch
ch’io mi son venuto a
marito mio, che è quel ch
ch’i’odo? Perché fai tu
io non vorrei che altri ch
ch’io se ne ’mpacciasse.
o piacere o noia ch
ch’egli ti debbia essere;
Tu non sentivi quel ch
ch’io, quando tu mi
che gli paresse vero ciò ch
ch’e’ dice? Se Dio mi
mariti; e, se non fosse ch
ch’io non voglio mostrare
mia vita! / Sarà giammai ch
ch’io possa ritornare /
deh fammelo sperare / sí ch
ch’io conforti l’anima
dee, e quando fia, / ch
ch’io ti trovi giammai /
poi lunga allo stare, / ch
ch’io non men curo, sí
dolce bocca / convien ch
ch’io sodisfaccia al mio
sorridendo gl’ impose ch
ch’el seguitasse; per la
qua?
La Belcolore, ch
ch’era andata in balco,
Io voglio che tu sappi ch
ch’egli è di duagio
Messer lo prete, ch
ch’aveva carica la
l’asino nostro, non ch
ch’altro, non gli sia
Based upon/Testo di riferimento:
G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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DECAMERON WEB
Concordance to the Decameron
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Camisci – Ch’
FILOSTRATO
PAMPINEA
PAMPINEA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
DIONEO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
PANFILO
FIAMMETTA
FIAMMETTA
PANFILO
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
LAURETTA
NEIFILE
NEIFILE
NEIFILE
CORNICE
LAURETTA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
PAMPINEA
FILOMENA
PANFILO
DIONEO
DIONEO
FIAMMETTA
FIAMMETTA
FIAMMETTA
CORNICE
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uomo, tra queste una,
via, diangli di quello
o il suo senno o l’amore
il lume teneva a Bruno
bene in sul mellone,
tu di non fare ciò
a desinare; e desinato
(e era una tristanzuola,
e appresso dei sapere
è, Amore, il bene /
e ’l gioco, /
L’abondante allegrezza
’l mio lieto stato; /
dito, / Amore, il ben
ma io son sí contento, /
dov’io l’ho tenute, / e
le posso mai favellare
nella casa della paglia
rispose: "Non odi tu ciò
buon vin vermiglio,
e non riposò mai
fa cercare, non so quel
dicendo, e dicendogli
sempre, come quella /
move e viene in quella /
per dir: "Deh! vien,
sollazzando. E poi
vita, l’onore e la fama,
/ e contagli le pene
ch’io sostegno; / digli
man giunte ti chiamo, /
e già non saccio l’ora /
non ti fu, Amore, /
tanta sicuranza, /
membranza / del giorno
gentile uomo ma povero,
impongano a quel
parole di costui fede,
valenti uomini risposon
vostra figliuola e
mia. /
Ma per ciò
en l’altre esser disio /
chi inviti l’amadore, /
Chi non sa
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G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923.
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ch’è
piú notabile che
ch
ch’e’ va cercando.
ch
ch’io gli porto? faratti
ch
ch’e’ la battaglia de’
ch
ch’è cosí lungo; e se io
ch
ch’e’ vuole!
Disse il
ch
ch’egli ebbero, gli
ch
ch’è peggio, che non era
ch
ch’egli è molto
ch
ch’io per te sento, e
ch
ch’io son felice ardendo
ch
ch’è nel core, /
ch
ch’essendo innamorato /
ch
ch’io sento; / e s’io
ch
ch’ogni parlar sarebbe
ch
ch’io dovessi giunger la
ch
ch’e’ non sia meco.
ch
ch’è qui da lato, che è
ch
ch’e’ dice che ha fatto
ch
ch’e’ si vuole alquanto
ch
ch’egli ebbe ritrovato
ch
ch’e’ si vuole.
Disse
ch
ch’egli doveva bene
ch
ch’altro non ha in disio
ch
ch’i’ son per dir: "Deh!
ch
ch’i’ non disperi." /
ch
ch’ebber mangiato e
ch
ch’è molto piú, in mille
ch
ch’io sostegno; / digli
ch
ch’a morte vegno, /
ch
ch’a Messer vadi là dove
ch
ch’i’ parta da sí grave
ch
ch’a me donassi tanta
ch
ch’a Messer far savessi
ch
ch’io il vidi a scudo e
ch
ch’avea nome Perdicone, e
ch
ch’è fatto solamente.
ch
ch’eran verissime, e
ch
ch’eran contenti, sol che
ch
ch’io... e non disse piú.
ch
ch’io m’aveggio / che
ch
ch’a me l’anima fura. / E
ch
ch’io gli ho tutti per
ch
ch’è il vino ottima cosa
ch
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