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n e w s i t a l i a il corriere vinicolo n. 36 17 Novembre 2014 “Un calcio al bisogno” Vittoria di Col Vetoraz contro la nazionale magistrati La solidarietà scende in campo e trionfa! Una nuova vittoria quella ottenuta da Col Vetoraz: la squadra rappresentante della cantina di Valdobbiadene ha infatti sconfitto con un 2 a 1 la nazionale magistrati al 7° trofeo “Un calcio al bisogno” i cui fondi raccolti quest’anno sono stati destinati all’Associazione Paralisi Cerebrale Infantile ‘Il Puzzle della Vita’ onlus di Padova. “Il vero vincitore di questo appuntamento è il grande spirito di solidarietà - commenta Paolo De Bortoli, agronomo e socio di Col Vetoraz – ed è questa consapevolezza a confermarci il profondo valore del progetto che continuiamo a promuovere negli anni”. Valoritalia, missione “Biologico” Da un paio d’anni l’ente è entrato in questo settore come “certificatore”, con l’obiettivo di fornire un servizio ulteriore al mondo produttivo. E lo ha fatto in punta di piedi – come spiega il suo responsabile Ezio Pelissetti – perché è un mondo complesso, pieno di sfaccettature, che richiede un approccio particolare. L’esperienza nel “regolamentato” è stata un bel biglietto da visita e la risposta è stata ottima. Oggi, dopo un periodo di rodaggio, esiste una struttura dedicata articolata sul territorio nazionale con una sede centrale di riferimento ad Asti di giancarlo Montaldo C ostituita nel 2009, nel giro di pochi anni Valoritalia è diventata protagonista assoluta nell’Italia del “settore regolamentato”, con specializzazione particolare per il vino. In molte regioni italiane ha una struttura operativa che lavora a stretto contatto con il settore produttivo, sviluppando fondamentali azioni di verifica relative al rispetto delle norme che regolano le denominazioni di origine dei vini. Nel settore enologico, Valoritalia è l’ente terzo che opera con efficienza per dare credibilità a tutta l’organizzazione produttiva dei vini Docg, Doc e Igt. Ezio Pelissetti, enologo, classe 1949, una lunga esperienza nel cuore del mondo vitivinicolo, prima come funzionario dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte, poi come direttore del Consorzio dell’Asti, è l’anima e il responsabile di Valoritalia. Lo abbiamo incontrato nella sede di Isola d’Asti per parlare dei progetti attuali di Valoritalia, quelle attività collaterali che, come dice lui stesso, hanno tre scopi essenziali: mettere la propria professionalità al servizio delle aziende, creare risorse per dare ulteriore stabilità alla struttura e consentire gli investimenti utili a progredire senza aumentare i costi per i produttori. Una particolare attenzione viene dedicata in questi ultimi tempi al mondo del biologico. Viene spontaneo chiedere se ci siano dei collegamenti con il “settore regolamentato”. “Il nostro interesse per la produzione biologica – esordisce Pelissetti – non ha nulla a che vedere con la nostra principale attività, se non fosse che questo può essere un intervento ulteriore indirizzato verso il mondo produttivo. Ma, noi non ci occupiamo del biologico come consulenti, bensì come certificatori. Il nostro scopo resta sempre quello di essere a fianco dei produttori e attraverso queste attività collaterali creare altre risorse che ci consentano di essere sempre efficienti nella nostra attività di verifica delle Denominazioni e di fornire il nostro supporto a costi mai troppo onerosi per le aziende”. Quindi, da quanto tempo operate in questo nuovo campo? Sono due anni. Ci siamo entrati in punta di pie- di e con prudenza, anche perché in questo caso il meccanismo è completamente diverso. Qui non è il prodotto a essere testato, bensì il meccanismo produttivo e perciò abbiamo dovuto cambiare approccio e mentalità. Ed è stato difficile? Prima di tutto, il mondo del biologico è molto complesso, perché la filosofia che lo guida ha tante sfaccettature. E, poi, ci sono parecchi attori che popolano la scena, a cominciare dagli organismi di verifica. Il nuovo Regolamento Comunitario ha già fatto un po’ di chiarezza e il lavoro che oggi sta sviluppando il Ministero per le Politiche agricole per fissare le norme applicative del Regolamento UE darà ulteriori certezze. Ezio Pelissetti Nel mondo del “bio”, Valoritalia sarà come nel “regolamentato” specializzata nella materia vitivinicola? La tentazione di mirare anche qui alla specializzazione vitivinicola era forte, ma alla fine abbiamo optato per una strategia più globale. Ed è stata in pratica una scelta obbligata, perché l’azienda che sceglie il biologico lo fa per tutta la sua produzione, non solo per la parte vino. È una scelta che coinvolge l’anima dell’azienda e non fa differenze. Dopo questi primi due anni di rodaggio, avete individuato una vostra strategia operativa? Di fronte avevamo due possibilità: acquisire una struttura già operativa oppure creare una dinamica tutta nostra. Abbiamo scelto la seconda soluzione. Avevamo già a disposizione molto personale con una sua forte professionalità e questa poteva essere implementata. Perciò, abbiamo istituito una struttura nazionale di riferimento, che avrà la sede centrale ad Asti e farà capo a Claudio Salaris per l’Italia del Nord e a Pina Amodio per il Sud. Alle loro dipendenze ci saranno i cosiddetti “responsabili tecnici”, che opereranno presso le sedi territoriali e da loro dipenderà la specifica struttura di zona. Quali sono finora i risultati e le risposte del mondo produttivo? Devo dire che la nostra attività nel “regolamen- tato” è stata un bel biglietto da visita anche nel biologico. Perciò, la risposta del mondo produttivo è stata ottima. In molti casi, abbiamo dovuto frenare, un po’ per non creare troppe aspettative, un po’ per non entrare a gamba tesa in un nuovo settore, scatenando magari la reazione di chi già ci operava. Più che andare a cercare clienti, abbiamo atteso il contatto e questa cautela ci sta dando ragione. D’altronde, quello del bio è un mondo volontario, una scelta aziendale, che va meditata e intrapresa con convinzione. Si dice che il biologico richieda impegni burocratici non indifferenti… È vero il biologico richiede, se fatto con puntiglio, un carico burocratico importante. Tuttavia, due elementi giocano a nostro favore: innanzitutto, l’azienda vitivinicola ha già di suo una preparazione e una strutturazione in tale senso; poi, il supporto di Valoritalia è in grado di aiutare moltissimo le aziende, perché con l’esperienza del “regolamentato” si è poco per volta organizzata per farsi carico di molto di questo peso. Ultima questione: esiste – e la si percepisce con chiarezza – una particolare attenzione per il biologico da parte del consumatore e del produttore. È un fatto casuale o ci sono ragioni solide? È innegabile che c’è un atteggiamento più maturo e responsabile da parte di chi produce e anche da parte del consumatore. A loro modo, entrambi questi mondi ne traggono dei benefici. Ma a mio avviso c’è una novità ancora più incoraggiante ed è la coscienza collettiva che si sta affermando a favore del biologico. Mi riferisco ai cosiddetti “biodistretti”, iniziative di agricoltura biologica che interessano interi comuni o zone ancora più ampie. E questo succede non solo perché questo sviluppo può essere interessante come richiamo commerciale, ma perché tutte queste persone sono consapevoli che in quei territori ci vivono, ci stanno i loro figli e molti delle loro persone care e quindi sentono come un impegno non più derogabile l’esigenza di progettare un futuro con un ambiente più sano e con un ciclo produttivo con minor ricorso alla chimica. Associato all'Unione Stampa Periodica Italiana direttore editoriale domenico zonin direttore responsabile carlo flamini [email protected] grafica alessandra bacigalupi, alessandra farina comitato editoriale Domenico Zonin, Nicolò Mascheroni Stianti, Ernesto Abbona, Luigi Bersano, Antonio Rallo, Sandro Sartor, Ettore Nicoletto, Carlotta Pasqua, Paolo Castelletti, Francesco Pavanello redazione Anna Volonterio [email protected] hanno collaborato: Giancarlo Montaldo, Laura Zamprogno, Diego Tomasi, Patrick Marcuzzo segreteria di redazione Laura Longoni, [email protected] promozione & sviluppo Bruna Zaccagnini, tel. 02 72 22 28 41 [email protected] - [email protected] Grafica pubblicitaria: tel. 02 72 22 28 57 [email protected] Abbonamenti Noemi Riccò, tel. 02 72 22 28 48 [email protected] aderisce al progetto europeo 5