Papa: non cadere nella trappola indifferenza

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Sommario Rassegna Stampa
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Cervelliamo.Blogspot.com
21/11/2014
PAPA FRANCESCO AL FESTIVAL DELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA
CHIESA: IL LAVORO E' DIGNITA'
3
ContattoNews.it
21/11/2014
19:04 PAPA: I SOLDI DA SOLI NON CREANO SVILUPPO
4
Coperatorveritas.altervista.org
21/11/2014
PAPA FRANCESCO VIDEO MESSAGGIO DOTTRINA SOCIALE DELLA
CHIESA 2014
5
Corrieredelveneto.Corriere.it
21/11/2014
IL PAPA: «BASTA SOLDI PER LE GUERRE SI USINO PER CREARE
POSTI DI LAVORO»
8
Ilsole24ore.com
21/11/2014
PANE E LAVORO ALLA BASE DELLA PACE
10
Iltempo.it
21/11/2014
IL PAPA: «GLI AFFAMATI CHIEDONO DIGNITA'»
12
Informazione.it
21/11/2014
PAPA FRANCESCO AL FESTIVAL DELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA
CHIESA: IL LAVORO E' DIGNITA' | CERVELLIAMO
14
Lastampa.it
21/11/2014
IL PAPA DENUNCIA: «CI SONO I SOLDI PER LE GUERRE, MA NON PER 15
IL LAVORO?»
Lastampa.it
21/11/2014
IL PREMIO DE CARLI A TORNIELLI, BELLOCCHIO, VALLI E
ACCATTOLI (ALLA CARRIERA)
18
Opinione.it
21/11/2014
MERCATO NON OSTACOLI LA LOTTA ALLA FAME
21
Opinione.it
21/11/2014
PAPA: 'MERCATO E SPECULAZIONI
NON OSTACOLINO LOTTA ALLA FAME'
23
Resegoneonline.it
21/11/2014
PAPA FRANCESCO: L'ASSISTENZIALISMO SI SUPERA CON INIZIATIVA
E CORAGGIO
25
Tgverona.it
21/11/2014
DOTTRINA SOCIALE, MESSAGGIO DI NAPOLITANO
27
Verona-in.it
21/11/2014
DOTTRINA SOCIALE IN GRAN GUARDIA: DI STRADA DA FARE CE N'E'
TANTA
28
247.Libero.it
20/11/2014
IL MESSAGGIO DI NAPOLITANO: SVILUPPO SIA FONDATO SULLA
DIGNITA' DELLA PERSONA
30
Asca.it
20/11/2014
31
Asca.it
20/11/2014
19:00 * PAPA: NON CADERE NELLA TRAPPOLA INDIFFERENZA
32
Asca.it
20/11/2014
19:02 PAPA: DENARO SI TROVA PER ARMI NON PER LAVORO
33
Asca.it
20/11/2014
19:16 NAPOLITANO: DOTTRINA SOCIALE CHIESA PORTATRICE DI
EQUITA'
34
Avvenire.it
20/11/2014
IL MESSAGGIO DI NAPOLITANO: SVILUPPO SIA FONDATO SULLA
DIGNITA' DELLA PERSONA
35
Avvenire.it
20/11/2014
IL PAPA: CONTRO LA CRISI LIBERIAMO TALENTI
36
ContattoNews.it
20/11/2014
38
ContattoNews.it
20/11/2014
19:02 PAPA: DENARO SI TROVA PER ARMI NON PER LAVORO
39
ContattoNews.it
20/11/2014
PAPA: NON CADERE NELLA TRAPPOLA INDIFFERENZA
40
Coperatorveritas.altervista.org
20/11/2014
FRANCESCO: LE PERSONE NON I SOLDI CREANO SVILUPPO,
SERVONO INIZIATIVE CORAGGIOSE
42
Diariodelweb.it
20/11/2014
45
Firstonline.info
20/11/2014
46
Guardalo.org
20/11/2014
IL MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO PER IL TERZO FESTIVAL DELLA
DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA
47
Ilrestodelcarlino.it
20/11/2014
IL PAPA: "NON CI SONO I SOLDI PER IL LAVORO, MA PER LE GUERRE 48
SI'". FRANCESCO ALLA FAO
Internazionale.it
20/11/2014
50
It.newshub.org
20/11/2014
PAPA FRANCESCO ACCUSA: "NON CI SONO SOLDI PER IL LAVORO,
MA PER LE GUERRE SI'"
51
It.newshub.org
20/11/2014
PAPA: 'MERCATO E SPECULAZIONI NON OSTACOLINO LOTTA ALLA
FAME'
52
Lastampa.it
20/11/2014
20/11/2014 IL PAPA DENUNCIA: «CI SONO I SOLDI PER LE GUERRE,
MA NON PER IL LAVORO?»
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Notiziarioitaliano.it
20/11/2014
PAPA: 'AFFAMATI CHIEDONO LA DIGNITA' NON L'ELEMOSINA'
56
Notiziarioitaliano.it
20/11/2014
PAPA: 'NON CI SONO SOLDI PER IL LAVORO, MA PER LE GUERRE SI''
58
NotiziarioItaliano.IT-Emilia Romagna
20/11/2014
PAPA: 'AFFAMATI CHIEDONO LA DIGNITA' NON L'ELEMOSINA'
59
20/11/2014
FAME'
61
20/11/2014
PAPA: 'NON CI SONO SOLDI PER IL LAVORO, MA PER LE GUERRE SI''
63
Nuovosud.it
20/11/2014
IL PAPA: NIENTE SOLDI PER IL LAVORO MA PER LE GUERRE SI'
64
Rainews24.Rai.it
20/11/2014
MA PER LA GUERRE SI'"
65
StudioConsulenzaRomano.net
20/11/2014
PAPA: MANCANO SOLDI, MA PER GUERRE NO
67
Televideo.Rai.it
20/11/2014
PAPA: MANCANO SOLDI, MA PER GUERRE NO
68
Tgverona.it
20/11/2014
IL PAPA PARLA A VERONA: SOLDI NON DANNO SVILUPPO
69
Tgverona.it
20/11/2014
PARLA IL PAPA: SOLDI NON PER LAVORO MA PER GUERRE
70
Tiscali.it
20/11/2014
PAPA, PAPA: NON CADERE NELLA TRAPPOLA INDIFFERENZA
72
Unita.it
20/11/2014
73
Vaticaninsider.lastampa.it
20/11/2014
IL PAPA DENUNCIA: «CI SONO I SOLDI PER LE GUERRE, MA NON PER 74
IL LAVORO?»
Verona-in.it
20/11/2014
DOTTRINA SOCIALE, L'INAUGURAZIONE DEL FESTIVAL ALLA GRAN
GUARDIA
76
Wallstreetitalia.com
20/11/2014
NAPOLITANO: DOTTRINA SOCIALE CHIESA PORTATRICE DI EQUITA'
78
Wallstreetitalia.com
20/11/2014
PAPA: I SOLDI DA SOLI NON CREANO SVILUPPO
79
Zenit.org
20/11/2014
"I SOLDI DA SOLI NON CREANO SVILUPPO, OCCORRONO PERSONE
CON IL CORAGGIO DI PRENDERE L'INIZIATIVA"
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venerdì 21 novembre 2014
PAPA FRANCESCO AL FESTIVAL DELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA: IL
LAVORO E' DIGNITA'
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Papa Francesco interviene al terzo
Festival della Dottrina Sociale della
Chiesa con un video messaggio. Il discorso
di Sua Santità riprende il tema del festival
“-disuguaglianze +differenze” e
sottolinea che questo tema evidenzia la
ricchezza della pluralità delle persone come
espressione dei talenti personali e prende le
distanze dall'omologazione che mortifica e
rende disuguali:
“Vorrei tradurre il titolo in un'immagine: la
sfera e il poliedro. La sfera rappresenta
l'omologazione come una specie di
globalizzazione. E' liscia e senza
sfaccettature, uguale a se stessa in tutte le
sue parti. Il poliedro è simile a una sfera ma
è composto da molte facce. Mi piace
immaginare l'umanità come un poliedro in
cui le forme molteplici esprimendosi
costituiscono negli elementi che lo compongono, nella pluralità, l'unica famiglia umana. E questa si che è vera
globalizzazione. La sfera invece è omologazione
Poi un pensiero per i giovani e gli anziani:
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“Oggi i giovani e i vecchi vengono considerati scarti perché non rispondono alle logiche produttive in una
visione funzionalista della società.... sono passivi perché non producono. Non dobbiamo però dimenticare che i
giovani e i vecchi portano ognuno una loro grande ricchezza: ambedue sono il futuro di un popolo. I giovani
sono la forza per andare avanti, i vecchi sono la memoria di un popolo, la saggezza. Non ci può essere
sviluppo di un popolo se viene negata la forza e la memoria.”
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Papa Francesco parla poi del lavoro e della disoccupazione giovanile e sottolinea come la disoccupazione
sia un freno per il futuro e che sia necessario trovare delle soluzioni per sviluppare un futuro sereno.
“Il lavoro è troppo importante. Lavoro e dignità della persona
camminano di pari passo.”
Poi papa Francesco sottolinea come sia ipocrita invocare la
mancanza di fondi per creare lavoro:
"Oggi si dice che tante cose non si possono fare perché manca il
denaro, ma per acquistare le armi e fare le guerre si trova. Si
sottolineano molto i soldi che mancano per creare lavoro", ma che poi
"per operazioni finanziarie senza scrupoli si trova". E il pontefice
propone:occorre inventare nuove formule di ingresso nel mondo del
lavoro e "superare l'assistenzialismo" prendendo "l'iniziativa".
Il video integrale lo potrete vedere cliccando qui.
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19:04 Papa: i soldi da soli non creano sviluppo
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Autore: Redazione - 20 nov 2014
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Videomessaggio al festival dottrina sociale
Chiesa – Verona, 20 nov 2014 – “I soldi da
soli non creano sviluppo”, occorrono,
invece, persone che hanno il coraggio di
prendere l’iniziativa, “magari sviluppando
un’impresa capace di innovazione non solo
tecnologica”. Lo ha detto papa Francesco
in un videomessaggio al Festival della
dottrina sociale della Chiesa, a Verona. Ma,
per papa Francesco, e’ necessario
rinnovare anche le relazioni di lavoro
“sperimentando nuove forme di
partecipazione e di responsabilita’ dei
lavoratori, inventando nuove formule di
ingresso nel mondo del lavoro, creando un rapporto solidale tra impresa e territorio”. Ed e’ pure
necessario superare l’assistenzialismo. Bergoglio ha esemplificato, al riguardo, con il padre di un
ragazzo down che dopo aver assicurato i servizi di protezione al figlio, “si e’ inventato una
cooperativa costituita da ragazzi down, ha studiato un lavoro adatto a loro, ha fatto una
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aspettando discorso di Obama 2
21:25 Goldman Sachs si difende dalle accuse
convenzione con un’azienda profit per la vendita dei loro prodotti; insomma, ha creato le
dei senatori Usa
premesse lavorative con le quali suo figlio puo’ costruirsi il suo futuro e la sua sana autonomia”.
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Pagina di esempio.
Pubblicato il 21 novembre 2014 da citv
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Papa Francesco – Video
messaggio Dottrina Sociale della
Chiesa 2014
VIDEOMESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO PER LA IV EDIZIONE DEL FESTIVAL DELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA
CHIESA
(VERONA, 20-23 NOVEMBRE 2014)
Carissimi,
un cordiale saluto a tutti voi che partecipate alla quarta edizione del Festival della
dottrina sociale della Chiesa che quest’anno ha come tema: “Oltre i luoghi dentro il
tempo”. Questo titolo mi suggerisce alcune riflessioni.
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21-11-2014
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La prima riguarda l’andare oltre. La
situazione di crisi sociale ed economica
nella quale ci troviamo può spaventarci,
disorientarci o farci pensare che la
situazione è così pesante da
concludere che noi non possiamo farci
niente. La grande tentazione è fermarsi
a curare le proprie ferite e trovare in
questo una scusa per non sentire il
grido dei poveri e la sofferenza di chi ha
perso la dignità di portare a casa il pane
perché ha perso il lavoro. E quelli che cercano soltanto di curare le proprie ferite,
finiscono truccandosi. Questa è la trappola. Il rischio è che l’indifferenza ci renda
ciechi, sordi e muti, presenti solo a noi stessi, con lo specchio davanti, per cui tutto
avviene nella nostra estraneità. Uomini e donne chiusi in sé stessi. C’era qualcuno così
che si chiamava Narciso… Quella strada, no.
Noi siamo chiamati ad andare oltre e rispondere ai bisogni reali. E’ urgente
abbandonare i luoghi comuni, che sono ritenuti sicuri e garantiti, per liberare le molte
energie nascoste o non conosciute che sono presenti e operano molto concretamente.
L’etica cristiana non è una dogana alla pluralità di espressioni con le quali si manifesta
il bene e la cura del prossimo. Andare oltre vuol dire allargare e non restringere, creare
spazi e non limitarsi al loro controllo. Sarebbe bellissimo se i molteplici rivoli del bene
andassero a creare un fiume grande la cui acqua vince l’aridità e porta nuova
fecondità, facendo risplendere e rendere bella e amabile questa vita e questo tempo.
Andare oltre significa liberare il bene e goderne i frutti.
Per andare oltre è necessario prendere l’iniziativa. So che al Festival è dedicato un
ampio spazio all’economia, agli imprenditori, alle imprese e alla cooperazione. Oggi
anche in ambito economico è urgente prendere l’iniziativa, perché il sistema tende ad
omologare tutto e il denaro la fa da padrone. Il sistema ti porta a questa globalizzazione
non buona che omologa tutto. E il padrone di questa omologazione chi è? E’ il denaro.
Prendere l’iniziativa in questi ambiti significa avere il coraggio di non lasciarsi
imprigionare dal denaro e dai risultati a breve termine diventandone schiavi. Occorre un
modo nuovo di vedere le cose! Vi faccio un esempio. Oggi si dice che tante cose non
si possono fare perché manca il denaro. Eppure il denaro c’è sempre per fare alcune
cose e manca per farne altre. Ad esempio il denaro per acquistare armi si trova, per
fare le guerre, per operazioni finanziarie senza scrupoli, si trova. Di questo solitamente
si tace; si sottolineano molto i soldi che mancano per creare lavoro, per investire in
conoscenza, nei talenti, per progettare un nuovo welfare, per salvaguardare l’ambiente.
Il vero problema non sono i soldi, ma le persone: non possiamo chiedere ai soldi quello
che solo le persone possono fare o creare. I soldi da soli non creano sviluppo, per
creare sviluppo occorrono persone che hanno il coraggio di prendere l’iniziativa.
Prendere l’iniziativa significa sviluppare un’impresa capace di innovazione non solo
tecnologica; occorre rinnovare anche le relazioni di lavoro sperimentando nuove forme
di partecipazione e di responsabilità dei lavoratori, inventando nuove formule di
ingresso nel mondo del lavoro, creando un rapporto solidale tra impresa e territorio.
Prendere l’iniziativa significa superare l’assistenzialismo. Vivere questo tempo
126081
intensamente porta a scommettere su un futuro diverso e su un diverso modo di
risolvere i problemi. Anche qui vorrei portarvi un esempio. Mi hanno raccontato di un
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papà che ha un figlio down. Per questo figlio il padre ha fatto tutto ed ha usufruito dei
servizi che sono messi a disposizione dagli enti pubblici per l’istruzione, la cura, la vita
sociale. Ma non si è accontentato. Per suo figlio voleva pensare qualcosa che gli desse
più dignità e più autonomia. Si è inventato una cooperativa costituita da ragazzi down,
ha studiato un lavoro adatto a loro, ha fatto una convenzione con un’azienda profit per
Pag. 6
Data
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3/3
la vendita dei loro prodotti…; insomma, ha creato le premesse lavorative con le quali
suo figlio può costruirsi il suo futuro e la sua sana autonomia. E’ un esempio di andare
oltre. Fermarsi significa chiedere ancora e sempre allo Stato o a qualche ente di
assistenza, muoversi significa creare nuovi processi. E qui è il segreto: creare nuovi
processi e non chiedere che ci diano nuovi spazi. Questi nuovi processi non sono il
risultato di interventi tecnici, sono i risultati di un amore, che, sollecitato dalle situazioni,
non è contento finché non inventa qualcosa e diventa risposta.
Prendere l’iniziativa significa anche considerare l’amore come la vera forza per il
cambiamento. Amare il proprio lavoro, essere presenti nelle difficoltà, sentirsi coinvolti
e rispondere responsabilmente è attivare quell’amore che ciascuno di noi ha nel cuore,
perché lo Spirito ce l’ha donato. Prendere l’iniziativa è la risposta a quel di più che è
tipico dell’amore. Se noi stiamo dentro il tempo con questo di più, questo di più
dell’amore, avvieremo sicuramente qualcosa di nuovo che favorirà la crescita del bene.
Con questa visione della realtà diventa quasi naturale promuovere e sviluppare i talenti.
Agevolare l’espressione e la crescita dei talenti è ciò che siamo chiamati a fare e per
far ciò è necessario aprire spazi. Non controllare spazi, aprirne. Si tratta di far circolare
le capacità, l’intelligenza, le abilità di cui le persone sono state dotate. Liberare i talenti
è l’inizio del cambiamento; questa azione fa superare invidie, gelosie, rivalità,
contrapposizioni, chiusure, quelle chiusure preconcette, e apre ad una gioia, alla gioia
del nuovo. Evidentemente parlando di talenti si sottintende che il discorso riguarda in
particolare i giovani. Se vogliamo andare oltre dobbiamo investire decisamente su di
loro e dare loro molta fiducia. Ma mi domando: qual è la percentuale di giovani, oggi,
disoccupati e senza lavoro? Questo significa andare oltre, o andare indietro?
Per cambiare bisogna andare avanti insieme e nella stessa direzione. Qualcuno
potrebbe chiedersi: “Andare oltre, prendere iniziative, liberare spazi, attivarsi non
potrebbe creare confusione?”. Troviamo la risposta nell’idea di tempo che ci trasmette
la Bibbia. Il tempo è grazia e pienezza. Andare oltre i luoghi non è il risultato della
casualità individuale ma della condivisione di un fine: la storia è un percorso verso il
compimento. Se ci muoviamo come popolo, se andiamo avanti insieme, la nostra
esistenza evidenzierà questo significato e questa pienezza. Concludo inviando un
saluto di cuore a ciascuno. Colgo l’occasione per ringraziare il Vescovo di Verona che
ospita questa bella iniziativa, ed esprimo il mio grazie sincero a Don Vincenzi per aver
organizzato anche quest’anno il Festival della dottrina sociale, e auguro di proseguire in
questo impegno di formare una nuova coscienza sociale. E per favore vi chiedo di
pregare per me. Vi benedico di cuore.
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a tratti duro, che ha affrontato di petto i temi che saranno
sviluppati nei prossimi giorni. «Occorre superare - ha spiegato il
pontefice - la crisi sociale ed economica in cui ci troviamo. Essa
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può spaventarci, farci pensare che non c’è niente da fare. La
tentazione è quella di curare le proprie ferite e non sentire il
grido dei poveri e di chi ha perso il lavoro. Noi, siamo chiamati,
invece, ad abbandonare i luoghi comuni, sicuri e garantiti, per
liberare le energie nascoste».
Per questo, ha proseguito Francesco «anche in ambito
economico è urgente prendere l’iniziativa, perché il sistema
tende ad omologare tutto. E il padrone di questa omologazione
Il videomessaggio a Verona
(Sartori)
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chi è? È il denaro. Occorre avere il coraggio di non lasciarsi
imprigionare dal denaro e dai risultati a breve termine,
diventandone schiavi. Prendere l’iniziativa significa sviluppare
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un’impresa capace di innovazione non solo tecnologica ma di
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Pag. 8
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dalla difficile situazione economica dell’Italia ».
All’inaugurazione, ieri sera, sono intervenuti il vicesindaco
Stefano Casali e il vescovo Giuseppe Zenti. Il primo evento ha
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Il Papa lancia il suo primo
I funerali per le vittime
di Refrontolo
tweet (17/03/2013)
visto una discussione tra il ministro del lavoro Giuliano Poletti,
Franco Anelli, rettore della Cattolica e monsignor Mario Toso,
del Pontifico Consiglio di Pace e Giustizia.
MULTIMEDIA
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21 novembre 2014
Le anticipazioni del film
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Papa: «Signore ci manca il
lavoro, basta idolatrare il
dio denaro» (22/09/2013)
Davide Orsato
PIÙletti del Veneto
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Le nuove divise della
polizia
1 Partigiani contro il film di
Belluco «Confuso e irreale,
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orafo Bottino di gioielli e pietre
preziose
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delle slot Minacciata con la
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BRESCIA - CARPI
2,65
2,90
2,90
MODENA - PESCARA
2,40
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6 Rugby, la Nazionale si allena
PERUGIA - TERNANA
1,95
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coi bimbi Euganeo pronto
all’assalto dei 32mila
BARI - TRAPANI
2,00
3,25
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AVELLINO - VARESE
1,85
3,20
4,75
VICENZA - CITTADELLA
2,30
3,00
3,40
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2,05
3,00
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2,05
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trans Era uscito con l’auto della
moglie
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Il Papa: «Gli affamati chiedono
dignità»
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LEGGI L’EDIZIONE
Alla Fao ricorda che c’è cibo per tutti ma non tutti possono mangiare Poi accusa: i soldi si usano per fare le
guerre invece che per creare lavoro
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«È doloroso constatare che la lotta contro la fame
e la denutrizione viene ostacolata dalla "priorità del
mercato" e dalla "preminenza del guadagno", che
hanno ridotto il cibo a una merce qualsiasi,
soggetta a speculazione, anche finanziaria. E
mentre si parla di nuovi diritti, l’affamato è lì,
all’angolo della strada, e chiede diritto di
cittadinanza, di essere considerato nella sua
condizione, di ricevere una sana alimentazione di
base. Ci chiede dignità, non elemosina».
Altri articoli che parlano di...
Papa Francesco non ha usato mezze misure,
com’è nel suo stile, per sollecitare l’impegno di tutti Categorie (1)
i Paesi del mondo presenti alla Fao nel combattere
Esteri
la piaga della malnutrizione. Le delegazioni
partecipanti alla seconda Conferenza
internazionale sul tema hanno applaudito unanimi a queste parole. Ma l’affondo del Pontefice è stato
ancora più incisivo, ricordando che non si può rimanere «nel limbo della teoria». Citando Giovanni
Paolo II, che inaugurò la precedente Conferenza nel 1992, ha ricordato il «paradosso dell’abbondanza:
c’è cibo per tutti, ma non tutti possono mangiare, mentre lo spreco, lo scarto, il consumo eccessivo e
l’uso di alimenti per altri fini sono davanti ai nostri occhi. Purtroppo questo “paradosso” continua a
essere attuale». Il Papa ha messo in guardia gli Stati dal fondare i rapporti sulle reciproche differenze,
riscoprendo la solidarietà, tema che ha toccato anche nell’incontro con i dipendenti della Fao, invitati a
vedere, oltre le pratiche burocratiche, «i volti spenti e le situazioni drammatiche di persone provate
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21-11-2014
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dalla fame e dalla sete». In serata i temi economici sono stati nuovamente affrontati dal Pontefice nel
videomessaggio trasmesso alla IV edizione del Festival della Dottrina Sociale della Chiesa, in
programma a Verona fino a domenica. Di fronte al perdurare della crisi, Francesco ha evidenziato il
rischio «che l'indifferenza ci renda ciechi, sordi e muti» alle necessità altrui. «L'etica cristiana - ha
aggiunto - non è una dogana alla pluralità di espressioni con le quali si manifesta il bene e la cura del
prossimo».
«Oggi - ha detto il Papa - anche in ambito economico è urgente prendere l'iniziativa, perché il sistema
tende ad omologare tutto e il denaro la fa da padrone. Prendere l'iniziativa in questi ambiti significa
avere il coraggio di non lasciarsi imprigionare dal denaro e dai risultati a breve termine diventandone
schiavi».
Francesco ha sottolineato che spesso «si dice che tante cose non si possono fare perché manca il
denaro. Eppure il denaro c'è sempre per fare alcune cose e manca per farne altre». I soldi si trovano
«per acquistare armi, per fare le guerre, per operazioni finanziarie senza scrupoli» mentre «si
sottolineano molto i soldi che mancano per creare lavoro, per investire in conoscenza, nei talenti, per
progettare un nuovo welfare, per salvaguardare l'ambiente. Il vero problema non sono i soldi, ma le
persone: non possiamo chiedere ai soldi quello che solo le persone possono fare o creare. I soldi da
soli non creano sviluppo, per creare sviluppo occorrono persone che hanno il coraggio di prendere
l'iniziativa». Secondo il Papa, è necessaria innovazione non solo tecnologica con «nuove forme di
partecipazione e di responsabilità dei lavoratori», superando «l’assistenzialismo».
Andrea Acali
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+ "Oggi più di 17mila bambini moriranno di fame"
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Il Tempo Quotidiano
11 ore fa
La boxe è da sempre una sua passione
e l'ha praticata anche a livello
professionistico. Ora, passati i 60,
l'attore di "9 settimane e 1/2" ha deciso
di rimettersi in gioco
► Partito Pd
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► Renzi
Dillo ad un amico
Mickey Rourke torna sul
ring
A 62 anni suonati, l’attore tornerà a
indossare i guantoni da box.
Appuntamento a Mosca per il 28
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 Menù Utente PAPA FRANCESCO AL FESTIVAL DELLA DOTTRINA
SOCIALE DELLA CHIESA: IL LAVORO E' DIGNITA' |
Cervelliamo
Venerdì 21 Novembre 2014 - 08:57
21/11/2014 - Papa Francesco interviene al terzo Festival della Dottrina
Sociale della Chiesa con un video messaggio. Il discorso di Sua Santità
riprende il tema del festival “-disuguaglianze +differenze” (Leggi l'Articolo)
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inviata da: giuliamori - Categoria: Cronaca - Fonte: http://cervelliamo.blogspot.it
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riflettere anche la chiesa lametina con un incontro previsto per domani 17 ottobre alle 17.30 nel
salone del Seminario Vescovile, [&hellip (lameziaclick)
Papa Francesco e il comunismo
Il raffronto tra i principi etici e sociali della Chiesa ed il comunismo è lo stesso papa Francesco a
proporla oggi durante l'incontro con esponenti dei "movimenti popolari", ricevuti in Vaticano.
Terra, casa e lavoro, diritti e dignità per tutti: sono queste le rivendicazioni, non di qualche leader
popolare, ma del papa stesso, che quindi rileva come queste sue affermazioni vengano etichettate da
alcuni come comuniste, mentre lo stare con e fra i poveri è parte della dottrina evangelica, alla quale
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Contro Francesco: una sveglia per chi lo considera un rivoluzionario.
Questo pontificato per ora sviluppa la sua vera e migliore azione politica sul fronte di una critica
principalmente rivolta ai disvalori che producono diseguaglianze economiche e discriminazioni
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cambiata e non cambierà a breve, o anche a lungo. (osipensaosicrede01)
Papa Francesco, due note a margine su valori e marketing
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Ora, che la Chiesa cattolica sia libera di pensare e dire quello che vuole non ci piove, alla pari della
tendenza a considerare lo Stato italiano, le sue istituzioni e la sua pubblica amministrazione come
periferia del Vaticano. Accade con un papato conservatore o con un papato, da alcuni, definito
progressista. (osipensaosicrede01)
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Bellocchio, Valli e Accattoli
(alla carrie...
+ Il Papa denuncia: «Ci sono i
soldi per le guerre, ma non per
il lavoro?»
Il Papa denuncia: «Ci sono i soldi per le
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20/11/2014
redazione (vatican insider)
Il vero problema non è il denaro, sono le persone. Serve una «nuova coscienza sociale». È il monito che il Papa ha
affidato alla IV edizione del Festival della Dottrina Sociale della Chiesa, in corso a Verona per iniziativa della
Fondazione Toniolo. In un videomessaggio, Bergoglio ha riflettuto sul concetto di andare oltre. «Oggi anche in
ambito economico è urgente prendere l'iniziativa, perché il sistema tende ad omologare tutto e il denaro la fa da
padrone», ha detto il Pontefice. E questo è sbagliato, perché «il sistema –ha spiegato- ti porta a questa
globalizzazione non buona che omologa tutto. E il padrone di questa omologazione chi è? È il denaro». Secondo il Pontefice, «prendere l'iniziativa in questi ambiti significa avere il coraggio di non lasciarsi imprigionare
dal denaro e dai risultati a breve termine diventandone schiavi. Occorre un modo nuovo di vedere le cose!». «Il
vero problema –ha ribadito Bergoglio- non sono i soldi, ma le persone: non possiamo chiedere ai soldi quello che
solo le persone possono fare o creare». «I soldi da soli non creano sviluppo –ha aggiunto-, per creare sviluppo
occorrono persone che hanno il coraggio di prendere l'iniziativa». «La situazione di crisi sociale ed economica nella quale ci troviamo può spaventarci, disorientarci o farci pensare
che la situazione è così pesante da concludere che noi non possiamo farci niente». La grande tentazione in questo
contesto, è quella di «fermarsi a curare le proprie ferite e trovare in questo una scusa per non sentire il grido dei
poveri e la sofferenza di chi ha perso la dignità di portare a casa il pane perché ha perso il lavoro». «E quelli che
cercano soltanto di curare le proprie ferite –ha spiegato Papa Francesco–, finiscono truccandosi. Questa è la
trappola». Il Papa denuncia: «Ci sono i soldi per le guerre, ma
non per il lavoro?»
Videomessaggio per l'apertura del quarto Festival della
Dottrina sociale della Chiesa; davanti alla ...
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«Oggi si dice che tante cose non si possono fare perché manca il denaro», ha detto il Papa, secondo cui «si
sottolineano molto i soldi che mancano per creare lavoro». Ma, ha denunciato fortemente, «il denaro per acquistare
armi si trova, per fare le guerre, per operazioni finanziarie senza scrupoli, si trova». «Di questo solitamente si tace
–ha aggiunto-; si sottolineano molto i soldi che mancano per creare lavoro, per investire in conoscenza, nei talenti,
per progettare un nuovo welfare, per salvaguardare l'ambiente». 126081
Secondo Francesco, «il rischio è che l'indifferenza ci renda ciechi, sordi e muti, presenti solo a noi stessi, con lo
specchio davanti, per cui tutto avviene nella nostra estraneità. Uomini e donne chiusi in sé stessi. C'era qualcuno
così che si chiamava Narciso... Quella strada, no». Pag. 16
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«I soldi da soli non creano sviluppo», ed è per questo motivo che occorrono persone che abbiano il coraggio di
prendere l'iniziativa, «magari sviluppando un'impresa capace di innovazione non solo tecnologica». Ma, per Papa
Francesco, è necessario rinnovare anche le relazioni di lavoro «sperimentando nuove forme di partecipazione e di
responsabilità dei lavoratori, inventando nuove formule di ingresso nel mondo del lavoro, creando un rapporto
solidale tra impresa e territorio». Ѐ pure necessario, ha aggiunto Bergoglio, superare l'assistenzialismo. Il Papa ha esemplificato, al riguardo, con la
storia del padre di un ragazzo down che dopo aver assicurato i servizi di protezione al figlio, «si è inventato una
cooperativa costituita da ragazzi down, ha studiato un lavoro adatto a loro, ha fatto una convenzione con
un'azienda profit per la vendita dei loro prodotti; insomma, ha creato le premesse lavorative con le quali suo figlio
può costruirsi il suo futuro e la sua sana autonomia». Nel videomessaggio indirizzato al Festival della Dottrina Sociale di Verona, il Pontefice ha anche ricordato «la
percentuale di giovani, oggi, disoccupati e senza lavoro», chiedendosi: «Questo significa andare oltre, o andare
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scappa con l’incasso
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redazione (vatican insider)
È Andrea Tornielli uno dei vincitori del Premio giornalistico Giuseppe De Carli, istituito alla memoria del fondatore
di Rai Vaticano. Tornielli, vaticanista della Stampa e coordinatore del portale Vatican Insider, ha ricevuto il
riconoscimento per l’intervista a papa Francesco, pubblicata il 15 dicembre 2013 col titolo «Mai avere paura della
tenerezza». La giuria lo ha scelto in particolare «per la grande pertinenza delle domande poste al Santo Padre». Il Premio De Carli a Tornielli, Bellocchio, Valli e
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Rai Vaticano è stato assegnato al c ...
«Un’intervista al Papa - prosegue la motivazione - è di per sé un evento ma qui c'è molto di più: l'autore affronta
con papa Francesco tematiche di grande attualità come la piaga dei cristiani perseguitati nel mondo, il dolore
innocente, i rapporti con le altre confessioni religiose, il rapporto tra Chiesa e politica, la riforma della Curia
romana. Ne emerge una delle migliori interviste realizzate con un papa». La cerimonia di premiazione si è svolta ieri alla Pontificia Facoltà teologica San Bonaventura-Seraphicum che,
insieme alla Pontificia Università Santa Croce, è partner dell'Associazione Giuseppe De Carli, promotrice del Premio
giunto alla II edizione. Insieme a Tornielli sono stati premiati Daniele Bellocchio dell’Espresso e Aldo Maria Valli del Tg1 Rai. A Luigi
Accattoli del Corriere della Sera è invece stato assegnato il Premio alla carriera. L’avvenimento - presentato da Francesco Marcolini, attore della Star Rose Academy - è stato anticipato da una
tavola rotonda moderata da Vincenzo Morgante, direttore Tgr Rai, e introdotta dalla lectio di monsignor Rino
Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della nuova Evangelizzazione, su «Comunicazione e
Nuova Evangelizzazione. Cosa si aspetta la Chiesa dai giornalisti». A seguire sono intervenuti la corrispondente del
network spagnolo Cope, Paloma García Ovejero, e il vaticanista del Corriere della Sera Gian Guido Vecchi. È stato inoltre presentato il libro «Dio è comunicazione per eccellenza. Giuseppe De Carli, professionista al servizio
della verità», a cura di Elisabetta Lo Iacono e Giovanni Tridente (Esc 2014). Ai vincitori sono state consegnate delle medaglie d’argento personalizzate, che l’Associazione ha fatto incidere «per
una maggiore caratterizzazione dell'evento e per legare gli stessi premiati al nome e alla professionalità di
Giuseppe De Carli, come auspicio di una carriera all'insegna dei valori che hanno caratterizzato il suo servizio alla
verità». I lavori pervenuti in questa edizione sono stati valutati da una giuria composta da Lucio Brunelli, Domenico Delle
Foglie, Marina Ricci, Stefania Falasca, Domenico Paoletti, Donatella Negri, Santino Franchina e Carla Rossi Espagnet
22/11/2013
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Ferisce il compagno a coltellate,
arrestata ex conduttrice Rai
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Premio San Leonardo
Il Papa: «I cristiani sono ancora
divisi, ma non cediamo allo
sconforto»
Il Papa denuncia: «Ci sono i soldi per le guerre, ma
non per il lavoro?»
Dottrina sociale della Chiesa; davanti alla ...
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di Dio. La Marialis Cultus e il magistero ...
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21-11-2014
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Le edizioni nazionali
POLITICA
ECONOMIA
“Mercato non ostacoli
la lotta alla fame”
di Giorgio Alfieri
Per Papa Francesco oggi "è
doloroso constatare che la lotta
contro la fame e la denutrizione
viene ostacolata dalla 'priorità del
mercato', e dalla 'preminenza del
guadagno', che hanno ridotto il
cibo a una merce qualsiasi,
soggetta a speculazione, anche
finanziaria". Il Pontefice lo ha
affermato nel suo discorso alla
Fao dove si è aperta ieri la
seconda conferenza mondiale sulla nutrizione. Alla conferenza partecipa anche la Regina di
Spagna Letizia con la quale il Papa ha avuto un breve incontro. Introducendo alcuni passi 'a
braccio' al suo discorso in spagnolo alla Conferenza Internazionale sulla Nutrizione, alla Fao,
papa Francesco ha lanciato un forte appello per la difesa della "Madre Terra". E ha ammonito
anche con un detto della sua Argentina: "Dio sempre perdona, gli uomini perdonano a volte, la
natura non perdona mai".
21 novembre 2014
ECONOMIA
Secondo Papa Francesco, oggi una "sfida che si deve affrontare è la mancanza di solidarietà".
"Le nostre società ‐ ha detto alla Fao ‐ sono caratterizzate da un crescente individualismo e
dalla divisione; ciò finisce col privare i più deboli di una vita degna e con il provocare rivolte
contro le istituzioni". "Quando manca la solidarietà in un paese, ne risentono tutti", ha detto il
Papa nel suo discorso, pronunciato in spagnolo, alla seconda Conferenza Internazionale sulla
Nutrizione. "Di fatto, la solidarietà è l'atteggiamento che rende le persone capaci di andare
incontro all'altro e di fondare i propri rapporti reciproci su quel sentimento di fratellanza che va
al di là delle differenze e dei limiti, e spinge a cercare insieme il bene comune".
"Oggi ‐ ha detto ancora ‐ si parla molto di diritti, dimenticando spesso i doveri; forse ci siamo
preoccupati troppo poco di quanti soffrono la fame". E mentre si parla di nuovi diritti ‐ ha
aggiunto ‐ l'affamato è lì, all'angolo della strada, e chiede diritto di cittadinanza, di essere
considerato nella sua condizione, di ricevere una sana alimentazione di base. Ci chiede dignità,
non elemosina". Agli Stati, "concepiti come comunità di persone e di popoli", ha detto papa
Francesco alla Fao, "viene chiesto di agire di comune accordo, di essere disposti ad aiutarsi gli
uni gli altri mediante i principi e le norme che il diritto internazionale mette a loro
disposizione".
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21 novembre
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21 novembre 2014
Lombardi (FI): oggi
di Redazione
21 novembre 2014
Raiway: buon avvio
di Sergio Menicucci
21 novembre 2014
Mosca
21 novembre 2014
Pifferaio fiorentino:
ciance, soltanto ciance
di Titta Sgromo
21 novembre 2014
Pifferaio fiorentino:
ciance, soltanto ciance
di Titta Sgromo
Attentati in Israele,
il terrorismo paga
di Stefano Magni
"Una fonte inesauribile d'ispirazione ‐ ha sottolineato nel suo discorso in spagnolo ‐ è la legge
naturale, iscritta nel cuore umano, che parla un linguaggio che tutti possono capire: amore,
giustizia, pace, elementi inseparabili tra loro". "Come le persone, anche gli Stati e le istituzioni
internazionali sono chiamati ad accogliere e a coltivare questi valori ‐ ha proseguito ‐, in uno
spirito di dialogo e di ascolto reciproco. In tal modo, l'obiettivo di nutrire la famiglia umana
diventa realizzabile". Secondo il Pontefice, "ogni donna, uomo, bambino, anziano deve poter
contare su queste garanzie dovunque. Ed è dovere di ogni Stato, attento al benessere dei suoi
cittadini, sottoscriverle senza riserve, e preoccuparsi della loro applicazione". "Ciò richiede
perseveranza e sostegno", ha sottolineato il Pontefice.
Privacy in albergo:
la cameriera curiosa
di Fabrizio Pilotto
"La Chiesa cattolica cerca di offrire anche in questo campo il proprio contributo, mediante
un'attenzione costante alla vita dei poveri in ogni parte del pianeta; su questa stessa linea si
muove il coinvolgimento attivo della Santa Sede nelle organizzazioni internazionali e con i suoi
molteplici documenti e dichiarazioni. S'intende in tal modo contribuire a identificare e adottare
i criteri che devono realizzare lo sviluppo di un sistema internazionale equo". "Sono criteri ‐ ha
concluso ‐ che, sul piano etico, si basano su pilastri come la verità, la libertà, la giustizia e la
solidarietà; allo stesso tempo, in campo giuridico, questi stessi criteri includono la relazione
tra il diritto all'alimentazione e il diritto alla vita e a un'esistenza degna, il diritto a essere
tutelati dalla legge, non sempre vicina alla realtà di chi soffre la fame, e l'obbligo morale di
condividere la ricchezza economica del mondo".
Il Dreyfus per Pannella
eletto senatore a vita
di Arturo Diaconale
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"L'acqua non è gratis, come tante volte pensiamo: sarà un grave problema che può portarci a
una guerra". Lo ha affermato papa Francesco, parlando 'a braccio', nel suo indirizzo finale di
saluto ai rappresentanti della Fao.
"I soldi da soli ‐ ha detto inoltre il Pontefice ‐ in un videomessaggio che questa sera (ieri, ndr)
inaugurerà alle 20.30 nell'Auditorium della Gran Guardia di Verona il Festival della Dottrina
Sociale della Chiesa non creano sviluppo, per creare sviluppo occorrono persone che hanno il
coraggio di prendere l'iniziativa".
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Le edizioni nazionali
POLITICA
ECONOMIA
Papa: 'Mercato e speculazioni
non ostacolino lotta alla fame'
di Giorgio Alfieri
Per Papa Francesco oggi "è
doloroso constatare che la lotta
contro la fame e la denutrizione
viene ostacolata dalla 'priorità del
mercato', e dalla 'preminenza del
guadagno', che hanno ridotto il
cibo a una merce qualsiasi,
soggetta a speculazione, anche
finanziaria". Il Pontefice lo ha
affermato nel suo discorso alla
Fao dove si è aperta ieri la
seconda conferenza mondiale sulla nutrizione. Alla conferenza partecipa anche la Regina di
Spagna Letizia con la quale il Papa ha avuto un breve incontro. Introducendo alcuni passi 'a
braccio' al suo discorso in spagnolo alla Conferenza Internazionale sulla Nutrizione, alla Fao,
papa Francesco ha lanciato un forte appello per la difesa della "Madre Terra". E ha ammonito
anche con un detto della sua Argentina: "Dio sempre perdona, gli uomini perdonano a volte, la
natura non perdona mai".
21 novembre 2014
ECONOMIA
Secondo papa Francesco, oggi una "sfida che si deve affrontare è la mancanza di solidarietà".
"Le nostre società ‐ ha detto alla Fao ‐ sono caratterizzate da un crescente individualismo e
dalla divisione; ciò finisce col privare i più deboli di una vita degna e con il provocare rivolte
contro le istituzioni". "Quando manca la solidarietà in un paese, ne risentono tutti", ha detto il
Papa nel suo discorso, pronunciato in spagnolo, alla seconda Conferenza Internazionale sulla
Nutrizione. "Di fatto, la solidarietà è l'atteggiamento che rende le persone capaci di andare
incontro all'altro e di fondare i propri rapporti reciproci su quel sentimento di fratellanza che va
al di là delle differenze e dei limiti, e spinge a cercare insieme il bene comune".
"Oggi ‐ ha detto ancora ‐ si parla molto di diritti, dimenticando spesso i doveri; forse ci siamo
preoccupati troppo poco di quanti soffrono la fame". E mentre si parla di nuovi diritti ‐ ha
aggiunto ‐ l'affamato è lì, all'angolo della strada, e chiede diritto di cittadinanza, di essere
considerato nella sua condizione, di ricevere una sana alimentazione di base. Ci chiede dignità,
non elemosina". Agli Stati, "concepiti come comunità di persone e di popoli", ha detto papa
Francesco alla Fao, "viene chiesto di agire di comune accordo, di essere disposti ad aiutarsi gli
uni gli altri mediante i principi e le norme che il diritto internazionale mette a loro
disposizione".
"Una fonte inesauribile d'ispirazione ‐ ha sottolineato nel suo discorso in spagnolo ‐ è la legge
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perseveranza e sostegno", ha sottolineato il Pontefice.
"La Chiesa cattolica cerca di offrire anche in questo campo il proprio contributo, mediante
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muove il coinvolgimento attivo della Santa Sede nelle organizzazioni internazionali e con i suoi
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i criteri che devono realizzare lo sviluppo di un sistema internazionale equo". "Sono criteri ‐ ha
concluso ‐ che, sul piano etico, si basano su pilastri come la verità, la libertà, la giustizia e la
solidarietà; allo stesso tempo, in campo giuridico, questi stessi criteri includono la relazione
tra il diritto all'alimentazione e il diritto alla vita e a un'esistenza degna, il diritto a essere
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21 novembre
2014
di Arturo Diaconale
benvenuto al Sud
di Cristofaro Sola
Il "povero cristo"
sul Golgota-Italia
sui mercati all'Europa
politica?
di Francesca Romana
Fantetti
Papa: 'Mercato e
speculazioni
non ostacolino lotta
alla fame'
di Giorgio Alfieri
Lombardi (FI): “Oggi
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Islamic State: Roma
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speculazioni
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Lecco, 21 novembre 2014
Papa Francesco: l'assistenzialismo si supera con
iniziativa e coraggio
Forte messaggio del Pontefice indirizzato ai partecipanti al IV Festival della Dottrina sociale in corso a
Verona con il titolo “Oltre i luoghi dentro il tempo”.
Papa Francesco
“Per creare sviluppo occorrono persone che hanno il coraggio di prendere l’iniziativa” per
“superare l’assistenzialismo” e “scommettere su un futuro diverso e su un diverso modo di
risolvere i problemi”: sono parole contenute nel messaggio che papa Francesco ha indirizzato ai
partecipanti al IV Festival della Dottrina sociale che si tiene a Verona, a partire da oggi fino a
domenica, con il titolo “Oltre i luoghi dentro il tempo”.
“Prendere l’iniziativa , ha proseguito il Papa, significa anche considerare l’amore come la vera forza per il
cambiamento. Amare il proprio lavoro, essere presenti nelle difficoltà, sentirsi coinvolti e rispondere
responsabilmente è attivare quell’amore che ciascuno di noi ha nel cuore, perché lo Spirito ce l’ha donato.
Prendere l’iniziativa è la risposta a quel di più che è tipico dell’amore”.
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Il Papa ha quindi evidenziato come con una simile visione della realtà “diventa quasi naturale
promuovere e sviluppare i talenti. …. Si tratta di far circolare le capacità, l’intelligenza, le abilità di cui le
persone sono state dotate. Liberare i talenti è l’inizio del cambiamento”. Argomento questo che dovrebbe
riguardare in primis i giovani sui quali “dobbiamo investire decisamente” se non vogliamo “andare
indietro”, come i tragici numeri della disoccupazione giovanile purtroppo stanno a testimoniare.
Pag. 25
RESEGONEONLINE.IT (WEB)
21-11-2014
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Il Papa ha concluso il suo breve indirizzo di saluto evidenziando come “per cambiare bisogna andare
avanti insieme e nella stessa direzione” condividendo un fine: “la storia è un percorso verso il
compimento. Se ci muoviamo come popolo, se andiamo avanti insieme, la nostra esistenza evidenzierà
questo significato e questa pienezza.”
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Papa Francesco:
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19.11.2014
STUDIONEWS
NATALE
(VERONA)
18.11.2014
STUDIONEWS
NATALE
(VERONA)
"La Dottrina Sociale della Chiesa è portatrice di equità e
solidarietà sociale - largamente presenti del resto nella
Costituzione italiana e nei principi sociali che sono alla
Napolitano: fiducia,sacrifici
serviranno
17.11.2014
STUDIONEWS
AZIENDE
base dell'Unione Europea - che tengono a realizzare un
modello di sviluppo fondato sulla dignità della persona,
15.11.2014
LE NUOVE
FRONTIERE
MEDICINA
14.11.2014
TERRA E NATURA
principi che costituiscono più che mai un punto di riferimento essenziale per fronteggiare
efficacemente la complessità dei problemi posti dai processi di globalizzazione e dalla
difficile situazione economica dell'Italia e di altri Paesi dell'Unione Europea".
Lo sottolinea il presidente della Repubblica in un messaggio inviato alla quarta edizione del
Festival della dottrina sociale della Chiesa che si svolge a Verona.
Il messaggio è stato inviato attraverso il segretario generale del Quirinale Donato Marra.
"E' perciò particolarmente apprezzabile - si legge ancora nel messaggio del presidente l'intento del Festival di dare, raccogliendo, il recente messaggio apostolico di Papa
Francesco, nuovo slancio e attualità all'importante retaggio culturale della Dottrina Sociale
della Chiesa, aprendosi ad una visione del futuro capace di dare risposte complessive, e non
solo in chiave economica, alle tante sfide con cui la società, e soprattutto i giovani, sono oggi
chiamati a misurarsi. Nella convenzione che la rassegna articolata in momenti diversi, ma
tra loro strettamente collegati, saprà offrire significativi contributi di riflessione in questo
spirito, il Presidente Napolitano rivolge a Lei, reverendo Monsignore, a Monsignor Mario Toso,
al ministro del Lavoro, al Rettore dell'Università Cattolica e a tutti gli intervenuti un fervido
augurio di buon lavoro, qui volentieri unisco il mio personale".
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Giorgio Montolli | Opinioni, Primo piano, | Lettura 2,5 minuti | 21/11/2014
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Dottrina sociale in Gran Guardia:
di strada da fare ce n’è tanta
'Ndrangheta: filmato dai carabinieri uno dei segreti d'Italia
OPINIONI
Dottrina sociale in Gran Guardia: di strada da
fare ce n’è tanta
GIORGIO MONTOLLI
Eternit, una questione di giustizia ma
soprattutto di civiltà
PAOLO RICCI
Verso una decrescita che produce
occupazione utile
LUCA SALVI
Il giorno dopo Serge Latouche: quando la
città risponde
GIANNI FALCONE
Il gioco d’azzardo è molto diffuso anche a
Verona
PAOLA LORENZETTI
Lento, profondo, dolce: Langer, precursore
della decrescita
Serata inaugurale alla Gran Guardia del IV Festival della Dottrina sociale
MAO VALPIANA
La tavola rotonda di giovedì 20 novembre con Anelli, Poletto e Toso ha
evidenziato la difficoltà di attingere a nuove categorie di pensiero, esterne
al sistema, per cercare di trovare soluzioni alla crisi globale.
GIORGIO MONTOLLI
Ma la sanità non era una delle eccellenze del
Veneto?
GIUSEPPE BRAGA
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CURIOSITÀ
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Il titolo della tavola rotonda che si è svolta ieri sera in Gran Guardia, luogo scelto
per l’inaugurazione del IV festival della Dottrina sociale, era Il tempo è
superiore allo spazio, a sottolineare la necessità di un mondo meno spregiudicato
nella conquista di luoghi da sacrificare sull’altare dell’economia e più attento alla
Latouche a Verona, laboratorio per una
buona economia
Pag. 28
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VERONA-IN.IT (WEB)
21-11-2014
Pagina
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2/2
qualità di quanto il pensiero può elaborare per definire nuovi orizzonti. Erano sul
palco Mario Toso, segretario del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, il rettore
dell’Università cattolica Franco Anelli e il ministro del Lavoro Giuliano
Poletti.
FLASH
Festa di Ruotalibera: campagna
adesioni e nuovo progetto
21/11/2014
Sabato 22 novembre Giornata del
mutilato e invalido di guerra
Meglio ha detto il rettore dell’Università Cattolica Anelli, non tanto per aver
tentato di disegnare scenari nuovi, che proprio per la presenza di oligarchie e
lobbies ben consolidate nessuno ha il coraggio di tracciare forse per la paura di
essere emarginato dal sistema. Ma per aver sottolineato che la creatività per
costruire nuovi orizzonti deve passare da una cultura libera da vincoli economici
«La ricerca si sta orientando verso la ricerca applicata» ha detto Anelli, «la
decisione su cosa studiare lo programma chi finanzia sacrificando la ricerca di base
e umanistica e così non si trovano le soluzioni ai problemi che abbiamo».
Il limite di Poletti è invece approccio aziendalista per la soluzione di problemi
sociali. L’Italia che esce dalle sue parole è fatta di uomini e donne poco abituati a
prendersi responsabilità, che vedono lo Stato come una mucca da mungere,
abituati al posto fisso, a eccessive garanzie anche in termini di assistenza e cassa
integrazione. Le ricette del Governo per il lavoro le conosciamo:
ridimensionare l’articolo 18, passare dalla flessibilità selvaggia a un sistema a tutele
crescenti, partecipazione dei dipendenti nei processi produttivi (raramente si parla
di quelli decisionali). Bello, ma in un sistema che tende a condividere assai poco e a
concentrare sempre più la ricchezza nelle mani di pochi ciò che prospetta Poletti è
in piena contraddizione con quanto dipinto a tinte fosche poco prima da Toso.
Due note conclusive. La prima: quasi assenti, durante la tavola rotonda, le citazioni
delle dieci encicliche sociali della Chiesa pubblicate dal 1891, anno della Rerun
Novarum di Leone XIII, al 2009, quando uscì la Caritas in Veritate di Benedetto
XVI. Seconda nota: un Festival della Dottrina sociale non ha senso se non viene
dato molto spazio a esperienze che partono dal basso. «Fatti e non parole», come
ha simpaticamente sottolineato Francesco anche in questa occacsione.
Giorgio Montolli
21/11/2014
Incontri veloci tra imprese per creare
alleanze sui mercati esteri
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Circolo della Rosa
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Più dirigenti che dipendenti: il Comune di
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fanno i tedeschi)
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Acque Veronesi: nuovi sportelli a Cerea e
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Acque Veronesi protagonista a Fieracavalli
2014
Pag. 29
126081
Così la relazione di mons. Toso, contro «l’individualismo libertario che mette a
repentaglio lo stato di diritto» e contro «uno sviluppo sostenibile dove c’è spazio
per eutanasia e aborto ma non per i poveri» è giunta al pubblico come espressione
di un disagio per la mancanza di una rappresentanza dei cattolici in politica.
«Dobbiamo riappropriarci della democrazia» ha detto Toso suscitando l’applauso
della numerosa platea (non tanto giovane). E’ vero, il mondo è dominato da
oligarchie economiche e localismi che hanno preso il sopravvento, ma la Chiesa
cattolica, che possiede una Banca per la gestione delle opere religiose (IOR) e che
per voce di padre Raniero Cantalamessa considera allo stesso tempo il denaro
come lo sterco del diavolo, non è estranea e forse è anche un po’ complice
di quanto è accaduto.
Qualcuno sa spiegare cosa sono queste targhette?
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Ciascuno dei relatori ha cercato di suggerire rimedi contro una crisi che non crea
solo povertà, ma anche instabilità sociale, culturale, politica e religiosa, lasciando
spazio a conflitti e fondamentalismi che si profilano cupi all’orizzonte. C’era quindi
una preoccupazione nel cercare ciascuno di dare una soluzione che però non è
arrivata, se non in forma scontata, per le difficoltà di attingere a categorie di
pensiero nuove, prese fuori dal sistema, come aveva invece suggerito di fare poco
prima il Papa nel suo videomessaggio.
20-11-2014
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Napolitano: dottrina sociale Chiesa portatrice di equità
Verona, 20 nov. (askanews) - 'La Dottrina Sociale della Chiesa è portatrice di
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20 Novembre 2014 - 14:08
Videomessaggio per il Festival Dottrina sociale della Chiesa (askanews) - Verona, 20 nov 2014 - "I
soldi da soli non creano sviluppo, per creare sviluppo occorrono persone che hanno il coraggio di
prendere l'iniziativa". E' una frase del Santo Padre Francesco contenuta nel video messaggio che
questa sera inaugurera' alle 20.30 nell'Auditorium della Gran Guardia di Verona (Piazza Bra) la IV
edizione del Festival della Dottrina Sociale della Chiesa (www.dottrinasociale.it), in programma sino
a domenica 23. L'intervento del Pontefice avra' al centro il tema che permea tutto il Festival, "Oltre i
luoghi, dentro il tempo". Dopo il messaggio di Papa Francesco seguiranno i saluti del Sindaco di
Verona Flavio Tosi e del Vescovo della Diocesi veronese, Mons. Giuseppe Zenti. La serata
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inaugurale del Festival continuera' con l'introduzione di Claudio Gentili, direttore de La Societa' a
cui la tavola rotonda dal titolo "Il tempo e' superiore allo spazio", con il Ministro del Lavoro, Giuliano
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Poletti, Mons. Mario Toso Segretario del Pontificio Consiglio di Giustizia e Pace e Franco Anelli
Rettore dell'Universita' Cattolica. Nei prossimi giorni attesi nei tanti appuntamenti del Festival anche
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il Segretario Generale della CEI Mons. Nunzio Galantino, il Ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti, il
Segretario Nazionale Cisl Annamaria Furlan, il Vice Presidente di Confindustria Ivanhoe Lo Bello
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assieme a numerosi esponenti del mondo giovanile, imprenditoriale culturale ed ecclesiale. fdm
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Papa: non cadere nella trappola
indifferenza
20 Novembre 2014 - 19:00
Videomessaggio al Festival dottrina sociale Chiesa
(askanews) - Verona, 20 nov 2014 - Non cadere, in
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tempi di crisi come questi, nella "trappola" dell'
"indifferenza" che ci rende "ciechi, sordi e muti, presenti
solo a noi stessi". E' quanto raccomanda papa
Lombardia
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Francesco nel videomessaggio inviato alla Fondazione
Toniolo per l'inaugurazione, questa sera, del Festival
Molise
Piemonte
della dottrina sociale della Chiesa, a Verona, dal tema "Oltre i luoghi dentro il tempo". "La situazione
di crisi sociale ed economica nella quale ci troviamo puo' spaventarci, disorientarci o farci pensare
Puglia
che la situazione e' cosi' pesante da concludere che noi non possiamo farci niente - ha avvertito il
papa -. La grande tentazione e' fermarsi a curare le proprie ferite e trovare in questo una scusa per
non sentire il grido dei poveri e la sofferenza di chi ha perso la dignita' di portare a casa il pane
Sardegna
Sicilia
Toscana
perché ha perso il lavoro". Per Bergoglio, quelli che cercano soltanto di curare le proprie ferite,
"finiscono truccandosi", mentre "noi siamo chiamati ad andare oltre e rispondere ai bisogni reali". E'
Trento
quindi "urgente abbandonare i luoghi comuni, che sono ritenuti sicuri e garantiti, per liberare le
molte energie nascoste o non conosciute che sono presenti e operano molto concretamente".
Umbria
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L'etica cristiana, per il papa, " non e' una dogana alla pluralita' di espressioni con le quali si
manifesta il bene e la cura del prossimo". Fdm
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Papa: denaro si trova per armi, non per lavoro
20 Novembre 2014 - 19:02
Videomessaggio a Festival dottrina sociale Chiesa (askanews) - Verona, 20 nov 2014 - C'e' una
"globalizzazione non buona che omologa tutto". E il "padrone e' il denaro" che si trova per le armi,
non per il lavoro. Lo afferma papa Francesco in un videomessaggio al Festival della dottrina sociale
della Chiesa, che s'inaugura questa sera. Secondo Bergoglio bisogna trovare "il coraggio di non
lasciarsi imprigionare dal denaro e dai risultati a breve termine diventandone schiavi". Il denaro c'e'
sempre per fare alcune cose e manca per farne altre, afferma ancora il papa, che esemplifica: "il
denaro per acquistare armi si trova, per fare le guerre, per operazioni finanziarie senza scrupoli, si
trova". "Di questo solitamente si tace", mentre "si sottolineano molto i soldi che mancano per creare
lavoro, per investire in conoscenza, nei talenti, per progettare un nuovo welfare, per salvaguardare
l'ambiente". Fdm
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Napolitano: dottrina sociale Chiesa portatrice di equita'
20 Novembre 2014 - 19:16
Videomessaggio al Festival dottrina sociale Chiesa (askanews) - Verona, 20 nov 2014 - "La
Dottrina Sociale della Chiesa e' portatrice di equita' e solidarieta' sociale - largamente presenti del
resto nella Costituzione italiana e nei principi sociali che sono alla base dell'Unione Europea - che
tengono a realizzare un modello di sviluppo fondato sulla dignita' della persona". Cosi' il Presidente
della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio al Festival della dottrina sociale della Chiesa,
aperto a Verona, per iniziativa della Fondazione Toniolo. Questi principi - ha proseguito Napolitano
- "costituiscono piu' che mai un punto di riferimento essenziale per fronteggiare efficacemente la
complessita' dei problemi posti dai processi di globalizzazione e dalla difficile situazione economica
dell'Italia e di altri Paesi dell'Unione Europea". "E' percio' particolarmente apprezzabile - per il Capo
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dello Stato - l'intento del Festival di dare, raccogliendo, il recente messaggio apostolico di Papa
Francesco, nuovo slancio e attualita' all'importante retaggio culturale della Dottrina Sociale della
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Chiesa, aprendosi ad una visione del futuro capace di dare risposte complessive, e non solo in
chiave economica, alle tante sfide con cui la societa', e soprattutto i giovani, sono oggi chiamati a
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misurarsi". fdm Fdm
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Avvenire Home Page > Chiesa > Il messaggio di Napolitano: sviluppo sia fondato sulla dignità della persona
Chiesa
Festival della Dottrina sociale della Chiesa
Il messaggio di Napolitano: sviluppo sia fondato sulla
dignità della persona
Il presidente della Repubblica, Giorgio
20 novembre 2014
Napolitano, saluta in in messaggio i
partecipanti alla quarta edizione del festival
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della Dottrina Sociale di Verona. Che si
conferma, per il capo dello Stato, "iniziativa
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ricca di appuntamenti di sicuro interesse,
diretti a confrontare le ragioni del pensiero
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sociale cristiano con i processi di
cambiamento in atto nella società e nel
print
alle cause di una drammatica situazione
che colpisce soprattutto i giovani".
La Dottrina sociale della Chiesa è, per
Napolitano, "portatrice di equità e solidarietà
sociale che tengono a realizzare un modello
di sviluppo fondato sulla dignità della persona, principi che costituiscono
più che mai un punto di riferimento essenziale per fronteggiare
efficacemente la complessità dei problemi posti dai processi di
globalizzazione e dalla difficile situazione economica dell’Italia e di altri
Paesi dell’Unione Europea".
È perciò "particolarmente apprezzabile" - prosegue il messaggio -l’intento
del Festival di dare, raccogliendo, il recente messaggio apostolico di Papa
Francesco, nuovo slancio e attualità all’importante retaggio culturale della
Dottrina Sociale della Chiesa.
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Avvenire Home Page > Chiesa > Il Papa: contro la crisi liberiamo talenti
Chiesa
Verona. Festival della Dottrina sociale
Il Papa: contro la crisi liberiamo talenti
Francesco Ognibene
20 novembre 2014
Prendere l’iniziativa, non stare alla finestra aspettando che altri
Il videomessaggio di Papa Francesco
provvedano: è il "metodo" che il Papa indica ai partecipanti al quarto
Festival della dottrina sociale della Chiesa in corso a Verona per trovare
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una via d’uscita dalla crisi. L’analisi di Bergoglio, che ha fatto pervenire
Per riprodurre il video è necessario Adobe
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versione di Flash Player Scarica l'ultima
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all’iniziativa un partecipe e caloroso videomessaggio, esamina varie
modalità per «prendere l’iniziativa», una scelta «urgente» perché «il
sistema tende a omologare tutto e il denaro la fa da padrone». Oggi
bisogna «avere il coraggio di non lasciarsi imprigionare dal denaro e dai
risultati a breve termine diventandone schiavi». Esortando a trovare un
«modo nuovo di vedere le cose», il Papa chiede anzitutto di non farsi
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vincere dal disorientamento e dalla paura indotti dalla «situazione di crisi
sociale ed economica nella quale ci troviamo», che è «così pesante» da
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farci credere che «noi non possiamo farci niente». C’è una vera
«tentazione» da vincere: quella di «fermarsi a curare le proprie ferite»
prendendo questa «scusa per non sentire il grido dei poveri». Con
Leggi anche
un’immagine delle sue, il Papa ammonisce che quelli che si concentrano
IL TESTO: leggi
a «curare le proprie ferite finiscono truccandosi». Una forma di
Al via il Festival della
Dottrina sociale della
Chiesa
L’urgenza della
prossimità per dare
significato al tempo di
Claudio Gentili
indifferenza che rischia di renderci «ciechi, sordi e muti, presenti solo a
noi stessi, con lo specchio davanti», come «Narciso».
Di qui nasce la chiave di volta: «Liberare le molte energie nascoste o non
conosciute che sono presenti e operano molto concretamente».
«Prendere l’iniziativa» significa infatti «andare oltre», «allargare e non
restringere, creare spazi e non limitarsi al loro controllo». L’obiezione
ricorrente è che «manca il denaro»: ma il Papa nota che «il denaro per
acquistare armi si trova», o «per fare guerre», o per «operazioni
finanziarie senza scrupoli». E allora perché non usarlo «per creare lavoro,
per investire in conoscenza, nei talenti, per progettare un nuovo welfare,
per salvaguardare l’ambiente»? «Il vero problema – dice allora Francesco
– non sono i soldi ma le persone: non possiamo chiedere ai soldi quello
che solo le persone possono fare o creare». Dunque, «per creare
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sviluppo occorrono persone che hanno il coraggio di prendere l’iniziativa».
Che significa «prendere l’iniziativa»? Vuol dire «sviluppare un’impresa
capace di innovazione non solo tecnologica», «rinnovare le relazioni di
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Il saluto di Napolitano
lavoro sperimentando nuove forme di partecipazione e di responsabilità
dei lavoratori», inventare «nuove formule di ingresso nel mondo del
lavoro», creare «un rapporto solidale tra impresa e territorio», «superare
l’assistenzialismo» senza «chiedere ancora e sempre allo Stato». In una
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parola, che il Papa ama molto, «creare nuovi processi», cosa ben diversa
dal «chiedere che ci diano nuovi spazi». Perché i «nuovi processi non
sono il risultato di interventi tecnici» ma «di un amore, che, sollecitato
dalle situazioni, non è contento finché non inventa qualcosa e diventa
risposta». È quindi «l’amore», secondo l’analisi di Bergolio, «la vera forza
per il cambiamento». Una forza propulsiva grazie alla quale «avvieremo
sicuramente qualcosa di nuovo», ad esempio «promuovere e sviluppare i
talenti»: perché «liberare i talenti è l’inizio del cambiamento». «Si tratta – è
la conclusione del Papa – di far circolare le capacità , l’intelligenza, le
abilità di cui le persone sono state dotate».
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sociale della Chiesa – Verona, 20 nov 2014
– “I soldi da soli non creano sviluppo, per
creare sviluppo occorrono persone che
hanno il coraggio di prendere l’iniziativa”.
E’ una frase del Santo Padre Francesco
contenuta nel video messaggio che questa
sera inaugurera’ alle 20.30 nell’Auditorium
della Gran Guardia di Verona (Piazza Bra) la
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avra’ al centro il tema che permea tutto il
Festival, “Oltre i luoghi, dentro il tempo”. Dopo il messaggio di Papa Francesco seguiranno i saluti
del Sindaco di Verona Flavio Tosi e del Vescovo della Diocesi veronese, Mons. Giuseppe Zenti. La
serata inaugurale del Festival continuera’ con l’introduzione di Claudio Gentili, direttore de La
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“globalizzazione non buona che omologa
tutto”. E il “padrone e’ il denaro” che si
trova per le armi, non per il lavoro. Lo
afferma papa Francesco in un
videomessaggio al Festival della dottrina
sociale della Chiesa, che s’inaugura questa
sera. Secondo Bergoglio bisogna trovare “il
coraggio di non lasciarsi imprigionare dal
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crisi come questi, nella “trappola” dell’
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raccomanda papa Francesco nel
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Pubblicato il 20 novembre 2014 da News.va
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Francesco: le persone non i soldi
creano sviluppo, servono
iniziative coraggiose
Non scoraggiarsi di fronte
alla crisi, ma liberare energie
per ripensare l’economia e il
mondo del lavoro. E’ la sfida
lanciata da Papa Francesco
nel videomessaggio
indirizzato ai partecipanti al
Festival della Dottrina
Sociale apertosi stasera a
Verona sul tema “Oltre i
luoghi dentro il tempo”. Il
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Papa ha sottolineato che il vero problema non sono i soldi, ma le persone ed ha rivolto
un pensiero particolare ai tanti giovani che vivono il dramma della disoccupazione. Il
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Rispondere ai bisogni reali vincendo la tentazione di credere che non si possa fare
niente per superare la crisi. Rivolgendosi ai partecipanti al Festival della Dottrina
Sociale, Papa Francesco ha parole di incoraggiamento per quanti quotidianamente in
famiglia, al lavoro, nelle imprese cercano di affrontare una situazione che, riconosce,
“può spaventarci” e “disorientarci”. “La grande tentazione – ha avvertito – è fermarsi a
curare le proprie ferite e trovare in questo una scusa per non sentire il grido dei poveri e
la sofferenza di chi ha perso la dignità di portare a casa il pane perché ha perso il
lavoro”:
“E quelli che cercano soltanto di curare le proprie ferite, finiscono truccandosi.
Questa è la trappola. Il rischio è che l'indifferenza ci renda ciechi, sordi e muti,
presenti solo a noi stessi, con lo specchio davanti, per cui tutto avviene nella
nostra estraneità. Uomini e donne chiusi in sé stessi. C’era qualcuno così che si
chiamava Narciso… Quella strada, no”.
Noi, ha soggiunto, “siamo chiamati ad andare oltre e rispondere ai bisogni reali. E'
urgente abbandonare i luoghi comuni, che sono ritenuti sicuri e garantiti” per liberare
invece le energie:
“L'etica cristiana non è una dogana alla pluralità di espressioni con le quali si
manifesta il bene e la cura del prossimo. Andare oltre vuol dire allargare e non
restringere, creare spazi e non limitarsi al loro controllo”.
“Andare oltre – ha ammonito – significa liberare il bene e goderne i frutti”. Ma, ha subito
precisato, “per andare oltre è necessario prendere l'iniziativa”. Al riguardo, Francesco
ha riconosciuto che al Festival “è dedicato un ampio spazio all'economia, agli
imprenditori, alle imprese e alla cooperazione”:
“Oggi anche in ambito economico è urgente prendere l'iniziativa, perché il
sistema tende ad omologare tutto e il denaro la fa da padrone. Il sistema ti porta
a questa globalizzazione non buona che omologa tutto. E il padrone di questa
omologazione chi è? E’ il denaro. Prendere l'iniziativa in questi ambiti significa
avere il coraggio di non lasciarsi imprigionare dal denaro e dai risultati a breve
termine diventandone schiavi”.
Dal Papa l’esortazione a vedere le cose in un “modo nuovo”. Oggi, ha constatato con
amarezza, “si dice che tante cose non si possono fare perché manca il denaro.
Eppure il denaro c'è sempre per fare alcune cose e manca per farne altre”. Ad
esempio, ha detto, “il denaro per acquistare armi si trova, per fare le guerre, per
operazioni finanziarie senza scrupoli, si trova”:
“Di questo solitamente si tace; si sottolineano molto i soldi che mancano per
creare lavoro, per investire in conoscenza, nei talenti, per progettare un nuovo
welfare, per salvaguardare l'ambiente. Il vero problema non sono i soldi, ma le
persone: non possiamo chiedere ai soldi quello che solo le persone possono
fare o creare. I soldi da soli non creano sviluppo, per creare sviluppo
occorrono persone che hanno il coraggio di prendere l'iniziativa”.
Prendere l'iniziativa, ha evidenziato, “significa sviluppare un'impresa capace di
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innovazione non solo tecnologica”:
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“Occorre rinnovare anche le relazioni di lavoro sperimentando nuove forme di
partecipazione e di responsabilità dei lavoratori, inventando nuove formule di
ingresso nel mondo del lavoro, creando un rapporto solidale tra impresa e
territorio. Prendere l'iniziativa significa superare l'assistenzialismo”.
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Vivere questo tempo intensamente, ha soggiunto, “porta a scommettere su un futuro
diverso e su un diverso modo di risolvere i problemi”. Il Papa ha così raccontato la
vicenda del padre di un ragazzo down che per dare dignità a suo figlio “si è inventato
una cooperativa costituita da ragazzi down” e così “ha creato le premesse lavorative
con le quali suo figlio può costruirsi il suo futuro e la sua sana autonomia”. Questo, ha
detto, vuol dire "andare oltre", fermarsi invece “significa chiedere ancora e sempre allo
Stato o a qualche ente di assistenza”. I nuovi processi, ha ribadito, “non sono il risultato
di interventi tecnici, sono i risultati di un amore, che, sollecitato dalle situazioni, non è
contento finché non inventa qualcosa e diventa risposta”. Per questo, bisogna
“considerare l'amore come la vera forza per il cambiamento”. E “se noi stiamo dentro il
tempo con questo di più, questo di più dell'amore – ha soggiunto – avvieremo
sicuramente qualcosa di nuovo che favorirà la crescita del bene”. Di qui la necessità di
“promuovere e sviluppare i, talenti”, aprendo spazi. “Liberare i talenti è l'inizio del
cambiamento”:
“Evidentemente parlando di talenti si sottintende che il discorso riguarda in
particolare i giovani. Se vogliamo andare oltre dobbiamo investire decisamente
su di loro e dare loro molta fiducia. Ma mi domando: qual è la percentuale di
giovani, oggi, disoccupati e senza lavoro? Questo significa andare oltre, o
andare indietro? Per cambiare bisogna andare avanti insieme e nella stessa
direzione”.
“Il tempo – è stata la sua riflessione - è grazia e pienezza. Andare oltre i luoghi non è il
risultato della casualità individuale ma della condivisione di un fine: la storia è un
percorso verso il compimento”. “Se ci muoviamo come popolo, se andiamo avanti
insieme – ha detto – la nostra esistenza evidenzierà questo significato e questa
pienezza”. Il Papa ha, quindi, concluso il videomessaggio ringraziando il vescovo
Giuseppe Zenti di Verona che ospita il Festival ed il suo promotore mons. Adriano
Vincenzi, presidente della Fondazione Toniolo.
(Da Radio Vaticana)
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Verona, 20 nov. (askanews) - Non cadere, in tempi di crisi come questi,
nella "trappola" dell' "indifferenza" che ci rende "ciechi, sordi e muti, presenti
solo a noi stessi". E' quanto raccomanda papa Francesco nel
videomessaggio inviato alla Fondazione Toniolo per l'inaugurazione, questa
sera, del Festival della dottrina sociale della Chiesa, a Verona, dal tema
"Oltre i luoghi dentro il tempo".
"La situazione di crisi sociale ed economica nella quale ci troviamo può
spaventarci, disorientarci o farci pensare che la situazione è così pesante
da concludere che noi non possiamo farci niente - ha avvertito il papa -. La
grande tentazione è fermarsi a curare le proprie ferite e trovare in questo
una scusa per non sentire il grido dei poveri e la sofferenza di chi ha perso
la dignità di portare a casa il pane perché ha perso il lavoro". Per Bergoglio,
quelli che cercano soltanto di curare le proprie ferite, "finiscono
truccandosi", mentre "noi siamo chiamati ad andare oltre e rispondere ai
bisogni reali". E' quindi "urgente abbandonare i luoghi comuni, che sono
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ritenuti sicuri e garantiti, per liberare le molte energie nascoste o non
conosciute che sono presenti e operano molto concretamente". L'etica
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cristiana, per il papa, " non è una dogana alla pluralità di espressioni con le
quali si manifesta il bene e la cura del prossimo".
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Francesco nel videomessaggio inviato alla Fondazione Toniolo per l'inaugurazione, questa sera, del
Festival della dottrina sociale della Chiesa, a Verona, dal tema "Oltre i luoghi dentro il tempo".
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avvertito il papa -. La grande tentazione è fermarsi a curare le proprie ferite e trovare in questo una
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uguale a se stessa in tutte le sue parti. Il poliedro è simile a una sfera ma è composto
da molte facce. Mi piace immaginare l'umanità come un poliedro in cui le forme
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QUELL'AMMONIMENTO - "Ricordo una frase di un anziano: Dio sempre perdona, la sofferenza il
maltrattamento, gli uomini perdoniamo a volte, la terra non perdona mai. Rispettiamo la terra perché non
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legale, ma anche quella contributiva e quella distributiva. Pertanto, i piani di sviluppo e il lavoro delle
organizzazioni internazionali dovrebbero tener conto del desiderio, tanto frequente tra la gente comune, di
vedere in ogni circostanza rispettati i diritti fondamentali della persona umana e, nel nostro caso, della
persona che ha fame".
ASCOLTARE IL CUORE - "Una fonte inesauribile d'ispirazione è la legge naturale, iscritta nel cuore umano, che
parla un linguaggio che tutti possono capire: amore, giustizia, pace, elementi inseparabili tra loro. Come le
persone -a chiuso il Papa -, anche gli Stati e le istituzioni internazionali sono chiamati ad accogliere e a
coltivare questi valori, in uno spirito di dialogo e di ascolto reciproco. In tal modo, l'obiettivo di nutrire la
famiglia umana diventa realizzabile. Ogni donna, uomo, bambino, anziano deve poter contare su queste
garanzie dovunque. Ed è dovere di ogni Stato, attento al benessere dei suoi cittadini, sottoscriverle senza
riserve, e preoccuparsi della loro applicazione".
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Verona, 20 nov. (askanews) – Non cadere, in tempi di crisi come questi, nella “trappola”
dell’ “indifferenza” che ci rende “ciechi, sordi e muti, presenti solo a noi stessi”. E’ quanto
raccomanda papa Francesco nel videomessaggio inviato alla Fondazione Toniolo per
l’inaugurazione, questa sera, del Festival della dottrina sociale della Chiesa, a Verona, dal
tema “Oltre i luoghi dentro il tempo”.
“La situazione di crisi sociale ed economica nella quale ci troviamo può spaventarci,
disorientarci o farci pensare che la situazione è così pesante da concludere che noi non
possiamo farci niente – ha avvertito il papa -. La grande tentazione è fermarsi a curare
le proprie ferite e trovare in questo una scusa per non sentire il grido dei poveri e la
sofferenza di chi ha perso la dignità di portare a casa il pane perché ha perso il lavoro”.
Per Bergoglio, quelli che cercano soltanto di curare le proprie ferite, “finiscono
truccandosi”, mentre “noi siamo chiamati ad andare oltre e rispondere ai bisogni reali”.
E’ quindi “urgente abbandonare i luoghi comuni, che sono ritenuti sicuri e garantiti, per
liberare le molte energie nascoste o non conosciute che sono presenti e operano molto
concretamente”. L’etica cristiana, per il papa, ” non è una dogana alla pluralità di
espressioni con le quali si manifesta il bene e la cura del prossimo”.
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Il pontefice nel messaggio registrato per quarto festival
della Dottrina sociale della Chiesa parla dell'importanza
di "prendere l'iniziativa" e sostenere i giovani. E poi
lancia un'accusa: "Si sottolineano i soldi che mancano
per creare lavoro", ma "il denaro per acquistare armi si
trova sempre"
Papa Francesco oggi ha lanciato un atto d'accusa contro la
società che finanzia le guerre, ma non sostiene l'occupazione
e i giovani. Nel videomessaggio inviato per il quarto festival
della Dottrina sociale della Chiesa, che si apre a Verona, il
pontefice chiarisce:"Si sottolineano molto i soldi che mancano
per creare lavoro", ma "il denaro per acquistare armi si trova,
per fare le guerre, per operazioni finanziarie senza scrupoli, si
trova".
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progettare un nuovo welfare, per salvaguardare l'ambiente". Il vero problema "non sono i soldi, ma le persone. Occorrono
persone che abbiano il coraggio di prendere l'iniziativa superando "l'assistenzialismo" e non fermarsi chiedendo "ancora e sempre
allo Stato o a qualche ente di assistenza".
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Caprotti: «Chiudiamo il 2014 con il
30 per cento di utili in meno»
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Per il Pontefice, davanti alla crisi sociale ed economica la cosa più sbagliata sarebbe "fermarsi a curare le proprie ferite".
Rivolgendosi agli imprenditori, ai rappresentanti della cooperazione, il Papa ha sottolineato come sia "urgente prendere l'iniziativa,
perché il sistema tende a omologare tutto e il denaro la fa da padrone".
Aziende tech italiane, il Nasdaq vi
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Codice abbonamento:
Nel discorso videoregistrato il Pontefice delinea quello che può essere il suo manifesto anti-crisi, invitando ad "andare oltre", ad
avere il "coraggio dell'iniziativa", a evitare la "schiavitù del denaro", e anche a "rinnovare le relazioni di lavoro sperimentando
nuove forme di partecipazione e di responsabilità dei lavoratori".
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"Mercato e speculazioni non ostacolino lotta fame". "La divisione della società crea rivolte contro le istituzioni"
Per Papa Francesco oggi "è doloroso constatare che la lotta contro la fame e la
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denutrizione viene ostacolata dalla 'priorità del mercato', e dalla 'preminenza del
guadagno', che hanno ridotto il cibo a una merce qualsiasi, soggetta a speculazione,
anche finanziaria". Il Pontefice lo ha affermato nel suo discorso alla Fao dove si è
aperta ieri la seconda conferenza mondiale sulla nutrizione. Alla conferenza partecipa
anche la Regina di Spagna Letizia con la quale il Papa ha avuto un breve incontro.
Introducendo alcuni passi 'a braccio' al suo discorso in spagnolo alla Conferenza
Internazionale sulla Nutrizione, alla Fao, papa Francesco ha lanciato un forte appello
per la difesa della "Madre Terra". E ha ammonito anche con un detto della sua
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Secondo papa Francesco, oggi una "sfida che si deve affrontare è la mancanza di
solidarietà". "Le nostre società - ha detto alla Fao - sono caratterizzate da un crescente individualismo e dalla divisione; ciò finisce
col privare i più deboli di una vita degna e con il provocare rivolte contro le istituzioni".
"Quando manca la solidarietà in un paese, ne risentono tutti", ha detto il Papa nel suo discorso, pronunciato in spagnolo, alla
seconda Conferenza Internazionale sulla Nutrizione. "Di fatto, la solidarietà è l'atteggiamento che rende le persone capaci di
andare incontro all'altro e di fondare i propri rapporti reciproci su quel sentimento di fratellanza che va al di là delle differenze e
dei limiti, e spinge a cercare insieme il bene comune".
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"Oggi - ha detto ancora - si parla molto di diritti, dimenticando spesso i doveri; forse ci siamo preoccupati troppo poco di quanti
soffrono la fame". E mentre si parla di nuovi diritti - ha aggiunto - l'affamato è lì, all'angolo della strada, e chiede diritto di
cittadinanza, di essere considerato nella sua condizione, di ricevere una sana alimentazione di base. Ci chiede dignità, non
elemosina".
La Ferrari ufficializza l'addio di Alonso
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Agli Stati, "concepiti come comunità di persone e di popoli", ha detto papa Francesco alla Fao, "viene chiesto di agire di comune
accordo, di essere disposti ad aiutarsi gli uni gli altri mediante i principi e le norme che il diritto internazionale mette a loro
disposizione".
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"Una fonte inesauribile d'ispirazione - ha sottolineato nel suo discorso in spagnolo - è la
legge naturale, iscritta nel cuore umano, che parla un linguaggio che tutti possono
capire: amore, giustizia, pace, elementi inseparabili tra loro".
"Come le persone, anche gli Stati e le istituzioni internazionali sono chiamati ad
accogliere e a coltivare questi valori - ha proseguito -, in uno spirito di dialogo e di
ascolto reciproco. In tal modo, l'obiettivo di nutrire la famiglia umana diventa
realizzabile". Secondo il Pontefice, "ogni donna, uomo, bambino, anziano deve poter
contare su queste garanzie dovunque. Ed è dovere di ogni Stato, attento al benessere
dei suoi cittadini, sottoscriverle senza riserve, e preoccuparsi della loro applicazione".
"Ciò richiede perseveranza e sostegno", ha sottolineato il Pontefice.
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"La Chiesa cattolica cerca di offrire anche in questo campo il proprio contributo,
mediante un'attenzione costante alla vita dei poveri in ogni parte del pianeta; su questa stessa linea si muove il coinvolgimento
attivo della Santa Sede nelle organizzazioni internazionali e con i suoi molteplici documenti e dichiarazioni. S'intende in tal modo
contribuire a identificare e adottare i criteri che devono realizzare lo sviluppo di un sistema internazionale equo".
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"L'acqua non è gratis, come tante volte pensiamo: sarà un grave problema che può portarci a una guerra". Lo ha affermato papa
Francesco, parlando 'a braccio', nel suo indirizzo finale di saluto ai rappresentanti della Fao.
"I soldi da soli - ha detto inoltre il Pontefice - in un video messaggio che questa sera inaugurerà alle 20.30 nell'Auditorium della
Caprotti: «Chiudiamo il 2014 con il
30 per cento di utili in meno»
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"Sono criteri - ha concluso - che, sul piano etico, si basano su pilastri come la verità, la libertà, la giustizia e la solidarietà; allo
stesso tempo, in campo giuridico, questi stessi criteri includono la relazione tra il diritto all'alimentazione e il diritto alla vita e a
un'esistenza degna, il diritto a essere tutelati dalla legge, non sempre vicina alla realtà di chi soffre la fame, e l'obbligo morale di
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Gran Guardia di Verona il Festival della Dottrina Sociale della Chiesa non creano sviluppo, per creare sviluppo occorrono
persone che hanno il coraggio di prendere l'iniziativa".
Anche guardare: Scusate se esisto!
Fonte: ansa.it
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20/11/2014 Il Papa denuncia: «Ci sono i soldi per le guerre, ma non per il
lavoro?»
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Dottrina sociale della Chiesa; davanti alla crisi, non cadere
nella trappola di «leccarsi le ferite»
REDAZIONE
ROMA
(©Afp)
(©AFP) PAPA FRANCESCO
:: libri
Il vero problema non è il denaro, sono le persone. Serve una «nuova
coscienza sociale». È il monito che il Papa ha affidato alla IV edizione
del Festival della Dottrina Sociale della Chiesa, in corso a Verona per
iniziativa della Fondazione Toniolo. In un videomessaggio, Bergoglio ha
riflettuto sul concetto di andare oltre. «Oggi anche in ambito economico
è urgente prendere l'iniziativa, perché il sistema tende ad omologare
tutto e il denaro la fa da padrone», ha detto il Pontefice. E questo è
sbagliato, perché «il sistema –ha spiegato- ti porta a questa
globalizzazione non buona che omologa tutto. E il padrone di questa
omologazione chi è? È il denaro».
Secondo il Pontefice, «prendere l'iniziativa in questi ambiti significa avere il coraggio di non lasciarsi imprigionare dal
denaro e dai risultati a breve termine diventandone schiavi. Occorre un modo nuovo di vedere le cose!». «Il vero
problema –ha ribadito Bergoglio- non sono i soldi, ma le persone: non possiamo chiedere ai soldi quello che solo le
persone possono fare o creare». «I soldi da soli non creano sviluppo –ha aggiunto-, per creare sviluppo occorrono
persone che hanno il coraggio di prendere l'iniziativa».
«La situazione di crisi sociale ed economica nella quale ci troviamo può spaventarci, disorientarci o farci pensare che
la situazione è così pesante da concludere che noi non possiamo farci niente». La grande tentazione in questo
trappola».
così che si chiamava Narciso... Quella strada, no».
armi si trova, per fare le guerre, per operazioni finanziarie senza scrupoli, si trova». «Di questo solitamente si tace –
ha aggiunto-; si sottolineano molto i soldi che mancano per creare lavoro, per investire in conoscenza, nei talenti, per
progettare un nuovo welfare, per salvaguardare l'ambiente».
responsabilità dei lavoratori, inventando nuove formule di ingresso nel mondo del lavoro, creando un rapporto solidale
tra impresa e territorio».
Ѐ pure necessario, ha aggiunto Bergoglio, superare l'assistenzialismo. Il Papa ha esemplificato, al riguardo, con la
cooperativa costituita da ragazzi down, ha studiato un lavoro adatto a loro, ha fatto una convenzione con un'azienda
profit per la vendita dei loro prodotti; insomma, ha creato le premesse lavorative con le quali suo figlio può costruirsi il
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suo futuro e la sua sana autonomia».
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indietro?».
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Il Papa: niente soldi per il lavoro ma per le guerre sì
Inviato da desk1 il 20 Novembre, 2014 - 21:37
Oggi "si sottolineano molto i soldi che mancano per creare lavoro", ma "il
denaro per acquistare armi si trova, per fare le guerre, per operazioni
finanziarie senza scrupoli, si trova". C'è un amaro e durissimo atto d'accusa
nel videomessaggio che papa Francesco ha inviato per il quarto festival
della Dottrina sociale della Chiesa, che si apre questa sera a Verona. Nel
denso discorso videoregistrato trasmesso questa sera all'Auditorium della
Gran Guardia, il Pontefice delinea quello che può essere il suo manifesto
anti-crisi, invitando ad "andare oltre", ad avere il "coraggio dell'iniziativa", ad
evitare la "schiavitù del denaro", e anche a "rinnovare le relazioni di lavoro
sperimentando nuove forme di partecipazione e di responsabilità dei lavoratori". Per il Pontefice, se la situazione
di crisi sociale ed economica "può spaventarci, disorientarci" o farci pensare che "noi non possiamo farci niente",
la cosa più sbagliata sarebbe "fermarsi a curare le proprie ferite": una "trappola", un modo di "truccarsi", o di
agire come Narciso. "Quella strada, no", avverte Bergoglio. Piuttosto "è urgente abbandonare i luoghi comuni,
che sono ritenuti sicuri e garantiti, per liberare le molte energie nascoste o non conosciute, che sono presenti e
operano molto concretamente". Quindi, "creare spazi e non limitarsi al loro controllo". E secondo il Pontefice, "per
andare oltre è necessario prendere l'iniziativa". Rivolgendosi agli imprenditori, ai rappresentanti della
cooperazione, il Papa ha sottolineato come sia "urgente prendere l'iniziativa, perché il sistema tende a omologare
tutto e il denaro la fa da padrone". Per il Papa "occorre un modo nuovo di vedere le cose". E il suo esempio èp di
forte impatto: "oggi si dice che tante cose non si possono fare perché manca il denaro. Eppure - osserva - il
denaro c'è sempre per fare alcune cose e manca per farne altre. Ad esempio il denaro per acquistare armi si
trova", così anche "per fare le guerre, per operazioni finanziarie senza scrupoli". Ma "di questo solitamente si
tace": "si sottolineano molto i soldi che mancano per creare lavoro - rimarca Francesco -, per investire in
conoscenza, nei talenti, per progettare un nuovo welfare, per salvaguardare l'ambiente". Il vero problema, quindi,
"non sono i soldi, ma le persone". "I soldi da soli non creano sviluppo, per creare sviluppo occorrono persone che
hanno il coraggio di prendere l'iniziativa", dice Bergoglio. E questo, elenca, "significa sviluppare un'impresa
capace di innovazione non solo tecnologica; occorre rinnovare anche le relazioni di lavoro sperimentando nuove
forme di partecipazione e di responsabilità dei lavoratori, inventando nuove formule di ingresso nel mondo del
lavoro, creando un rapporto solidale tra impresa e territorio". Prendere l'iniziativa significa anche "superare
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l'assistenzialismo", afferma portando un altro esempio, quello del padre di un figlio down che si è inventato una
cooperativa di ragazzi con quel problema, creando "le premesse lavorative con le quali suo figlio può costruirsi il
suo futuro e la sua sana autonomia". Per il Papa, "fermarsi significa chiedere ancora e sempre allo Stato o a
qualche ente di assistenza, muoversi significa creare nuovi processi". Il suo appello è a "promuovere e sviluppare
Codice abbonamento:
i talenti", e per far ciò - ripete - "è necessario aprire spazi. Non controllare spazi, aprirne". Ed è evidente che ciò
"riguarda in particolare i giovani", perché "se vogliamo andare oltre dobbiamo investire decisamente su di loro e
dare loro molta fiducia". "Ma mi domando - è la conclusione, anch'essa amara, del Papa -: qual è la percentuale
di giovani, oggi, disoccupati e senza lavoro? Questo significa andare oltre, o andare indietro?".
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IL VIDEOMESSAGGIO PER IL FESTIVAL DELLA DOTTRINA SOCIALE
DELLA CHIESA
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PAPA FRANCESCO ACCUSA:
"NON CI SONO SOLDI PER IL
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SÌ"
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Chiesa parla dell'importanza di "prendere l'iniziativa" e sostenere i giovani. E poi
lancia un'accusa: "Si sottolineano i soldi che mancano per creare lavoro", ma "il
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Nel discorso videoregistrato il Pontefice delinea quello che può essere il suo manifesto anti-crisi,
invitando ad "andare oltre", ad avere il "coraggio dell'iniziativa", a evitare la "schiavitù del denaro", e
anche a "rinnovare le relazioni di lavoro sperimentando nuove forme di partecipazione e di
responsabilità dei lavoratori".
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Per il Pontefice, davanti alla crisi sociale ed economica la cosa più sbagliata sarebbe "fermarsi a curare
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Papa Francesco oggi ha lanciato un atto d'accusa contro la società che finanzia le guerre, ma non
sostiene l'occupazione e i giovani. Nel videomessaggio inviato per il quarto festival della Dottrina
sociale della Chiesa, che si apre a Verona, il pontefice chiarisce:"Si sottolineano molto i soldi che
mancano per creare lavoro", ma "il denaro per acquistare armi si trova, per fare le guerre, per
operazioni finanziarie senza scrupoli, si trova".
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le proprie ferite". Rivolgendosi agli imprenditori, ai rappresentanti della cooperazione, il Papa ha
sottolineato come sia "urgente prendere l'iniziativa, perché il sistema tende a omologare tutto e il
denaro la fa da padrone".
PAPA FRANCESCO E I
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"Si sottolinea molto che mancano i soldi per creare lavoro - rimarca papa Francesco - per investire in
conoscenza, nei talenti, per progettare un nuovo welfare, per salvaguardare l'ambiente". Il vero
problema "non sono i soldi, ma le persone. Occorrono persone che abbiano il coraggio di prendere
l'iniziativa superando "l'assistenzialismo" e non fermarsi chiedendo "ancora e sempre allo Stato o a
qualche ente di assistenza".
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L'appello del pontefice è per "promuovere e sviluppare i talenti", e per far ciò - ripete - "è necessario
aprire spazi. Non controllare spazi, aprirne". Ed è evidente che ciò "riguarda in particolare i giovani",
perché "se vogliamo andare oltre dobbiamo investire decisamente su di loro e dare loro molta
fiducia".
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Papa: mancano soldi, ma per guerre no
20/11/2014 19:50
19.50 "Oggi si dice che tante cose non si possono
fare perché manca il denaro, ma per acquistare le
armi e fare le guerre si trova".Lo ha detto Papa
Francesco in un videomessaggio per il Festival della
Dottrina sociale a Verona. Il Papa fa notare come "si
sottolineano molto i soldi che mancano per creare
lavoro", ma che poi "per operazioni finanziarie senza
scrupoli si trova". E il pontefice propone:occorre
inventare nuove formule di ingresso nel mondo del
lavoro e "superare l'assitenzialismo" prendendo
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Il papa parla a Verona:
Soldi non danno sviluppo
19.11.2014
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19.11.2014
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18.11.2014
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"I soldi da soli non creano sviluppo, per creare sviluppo
occorrono persone che hanno il coraggio di prendere
l'iniziativa".
Papa Francesco
17.11.2014
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E' una frase di papa Francesco contenuta nel video
messaggio che questa sera inaugurerà alle 20.30 nell'Auditorium della Gran Guardia di
15.11.2014
LE NUOVE
FRONTIERE
MEDICINA
14.11.2014
TERRA E NATURA
Verona il Festival della Dottrina Sociale della Chiesa. L'intervento del Pontefice avrà al centro
il tema che permea tutto il Festival, "Oltre i luoghi, dentro il tempo".
Dopo il messaggio di Papa Francesco seguiranno i saluti del sindaco di Verona Flavio Tosi e
del vescovo della Diocesi veronese, mons. Giuseppe Zenti.
La serata inaugurale del Festival continuerà con l'introduzione di Claudio Gentili, direttore de
La Società a cui la tavola rotonda dal titolo "Il tempo è superiore allo spazio", con il ministro
del Lavoro, Giuliano Poletti, mons. Mario Toso, segretario del Pontificio Consiglio di Giustizia
e Pace, e Franco Anelli, rettore dell'Università Cattolica.
Nei prossimi giorni attesi nei tanti appuntamenti del Festival anche il segretario generale della
Cei mons. Nunzio Galantino, il ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti, il segretario nazionale
Cisl Annamaria Furlan, il vice presidente di Confindustria Ivanhoe Lo Bello assieme a
numerosi esponenti del mondo giovanile, imprenditoriale culturale ed ecclesiale.
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Parla il Papa: Soldi non
per lavoro ma per guerre
19.11.2014
20/11/2014 19:10
STUDIONEWS
SALUTE E
BENESSERE VR 1
19.11.2014
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18.11.2014
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NATALE
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Oggi "si sottolineano molto i soldi che mancano per creare
lavoro", ma "il denaro per acquistare armi si trova, per fare
le guerre, per operazioni finanziarie senza scrupoli, si
trova".
C'è un amaro e durissimo atto d'accusa nel videomessaggio che papa Francesco ha inviato
17.11.2014
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15.11.2014
LE NUOVE
FRONTIERE
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14.11.2014
TERRA E NATURA
per il quarto festival della Dottrina sociale della Chiesa, che si apre questa sera a Verona.
Nel denso discorso videoregistrato trasmesso questa sera all'Auditorium della Gran Guardia,
il Pontefice delinea quello che può essere il suo manifesto anti-crisi, invitando ad "andare
oltre", ad avere il "coraggio dell'iniziativa", ad evitare la "schiavitù del denaro", e anche a
"rinnovare le relazioni di lavoro sperimentando nuove forme di partecipazione e di
responsabilità dei lavoratori".
Per il Pontefice, se la situazione di crisi sociale ed economica "può spaventarci,
disorientarci" o farci pensare che "noi non possiamo farci niente", la cosa più sbagliata
sarebbe "fermarsi a curare le proprie ferite": una "trappola", un modo di "truccarsi", o di agire
come Narciso.
"Quella strada, no", avverte Bergoglio. Piuttosto "è urgente abbandonare i luoghi comuni, che
sono ritenuti sicuri e garantiti, per liberare le molte energie nascoste o non conosciute, che
sono presenti e operano molto concretamente". Quindi, "creare spazi e non limitarsi al loro
controllo". E secondo il Pontefice, "per andare oltre è necessario prendere l'iniziativa".
Rivolgendosi agli imprenditori, ai rappresentanti della cooperazione, il Papa ha sottolineato
come sia "urgente prendere l'iniziativa, perché il sistema tende a omologare tutto e il denaro
la fa da padrone".
Per il Papa "occorre un modo nuovo di vedere le cose". E il suo esempio èp di forte impatto:
"oggi si dice che tante cose non si possono fare perché manca il denaro. Eppure - osserva il denaro c'è sempre per fare alcune cose e manca per farne altre. Ad esempio il denaro per
126081
acquistare armi si trova", così anche "per fare le guerre, per operazioni finanziarie senza
scrupoli".
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Ma "di questo solitamente si tace": "si sottolineano molto i soldi che mancano per creare
lavoro - rimarca Francesco -, per investire in conoscenza, nei talenti, per progettare un
nuovo welfare, per salvaguardare l'ambiente".
Il vero problema, quindi, "non sono i soldi, ma le persone".
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"I soldi da soli non creano sviluppo, per creare sviluppo occorrono persone che hanno il
coraggio di prendere l'iniziativa", dice Bergoglio. E questo, elenca, "significa sviluppare
un'impresa capace di innovazione non solo tecnologica; occorre rinnovare anche le relazioni
di lavoro sperimentando nuove forme di partecipazione e di responsabilità dei lavoratori,
inventando nuove formule di ingresso nel mondo del lavoro, creando un rapporto solidale tra
impresa e territorio".
Prendere l'iniziativa significa anche "superare l'assistenzialismo", afferma portando un altro
esempio, quello del padre di un figlio down che si è inventato una cooperativa di ragazzi con
quel problema, creando "le premesse lavorative con le quali suo figlio può costruirsi il suo
futuro e la sua sana autonomia".
Per il Papa, "fermarsi significa chiedere ancora e sempre allo Stato o a qualche ente di
assistenza, muoversi significa creare nuovi processi".
Il suo appello è a "promuovere e sviluppare i talenti", e per far ciò - ripete - "è necessario
aprire spazi. Non controllare spazi, aprirne".
Ed è evidente che ciò "riguarda in particolare i giovani", perché "se vogliamo andare oltre
dobbiamo investire decisamente su di loro e dare loro molta fiducia".
"Ma mi domando - è la conclusione, anch'essa amara, del Papa -: qual è la percentuale di
giovani, oggi, disoccupati e senza lavoro? Questo significa andare oltre, o andare indietro?"
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Verona, 20 nov. (askanews) - Non cadere, in tempi di crisi come questi, nella "trappola" dell' "indifferenza" che
ci rende "ciechi, sordi e muti, presenti solo a noi stessi". E' quanto raccomanda papa Francesco nel
videomessaggio inviato alla Fondazione Toniolo per l'inaugurazione, questa sera, del Festival della dottrina
sociale della Chiesa, a Verona, dal tema "Oltre i luoghi dentro il tempo".
Papa: dare
esempi fede, non
parole
"La situazione di crisi sociale ed economica nella quale ci troviamo può spaventarci, disorientarci o farci
pensare che la situazione è così pesante da concludere che noi non possiamo farci niente - ha avvertito il
papa -. La grande tentazione è fermarsi a curare le proprie ferite e trovare in questo una scusa per non
sentire il grido dei poveri e la sofferenza di chi ha perso la dignità di portare a casa il pane perché ha perso il
lavoro". Per Bergoglio, quelli che cercano soltanto di curare le proprie ferite, "finiscono truccandosi", mentre
"noi siamo chiamati ad andare oltre e rispondere ai bisogni reali". E' quindi "urgente abbandonare i luoghi
comuni, che sono ritenuti sicuri e garantiti, per liberare le molte energie nascoste o non conosciute che sono
presenti e operano molto concretamente". L'etica cristiana, per il papa, " non è una dogana alla pluralità di
espressioni con le quali si manifesta il bene e la cura del prossimo".
Papa: soldi non
creano sviluppo
Papa: cadano
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20 novembre 2014
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Verona, 20 nov. (askanews) - Non cadere, in tempi di crisi come questi, nella "trappola" dell'
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"indifferenza" che ci rende "ciechi, sordi e muti, presenti solo a noi stessi". E' quanto
raccomanda papa Francesco nel videomessaggio inviato alla Fondazione Toniolo per
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l'inaugurazione, questa sera, del Festival della dottrina sociale della Chiesa, a Verona, dal tema
"Oltre i luoghi dentro il tempo".
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Il Papa denuncia: «Ci sono i soldi per le guerre, ma non per il
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Dottrina sociale della Chiesa; davanti alla crisi, non cadere
nella trappola di «leccarsi le ferite»
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Il vero problema non è il denaro, sono le persone. Serve una «nuova
coscienza sociale». È il monito che il Papa ha affidato alla IV edizione
del Festival della Dottrina Sociale della Chiesa, in corso a Verona per
iniziativa della Fondazione Toniolo. In un videomessaggio, Bergoglio ha
riflettuto sul concetto di andare oltre. «Oggi anche in ambito economico
è urgente prendere l'iniziativa, perché il sistema tende ad omologare
tutto e il denaro la fa da padrone», ha detto il Pontefice. E questo è
sbagliato, perché «il sistema –ha spiegato- ti porta a questa
globalizzazione non buona che omologa tutto. E il padrone di questa
omologazione chi è? È il denaro».
Secondo il Pontefice, «prendere l'iniziativa in questi ambiti significa avere il coraggio di non lasciarsi imprigionare dal
denaro e dai risultati a breve termine diventandone schiavi. Occorre un modo nuovo di vedere le cose!». «Il vero
problema –ha ribadito Bergoglio- non sono i soldi, ma le persone: non possiamo chiedere ai soldi quello che solo le
persone possono fare o creare». «I soldi da soli non creano sviluppo –ha aggiunto-, per creare sviluppo occorrono
persone che hanno il coraggio di prendere l'iniziativa».
«La situazione di crisi sociale ed economica nella quale ci troviamo può spaventarci, disorientarci o farci pensare che
la situazione è così pesante da concludere che noi non possiamo farci niente». La grande tentazione in questo
trappola».
così che si chiamava Narciso... Quella strada, no».
armi si trova, per fare le guerre, per operazioni finanziarie senza scrupoli, si trova». «Di questo solitamente si tace –
ha aggiunto-; si sottolineano molto i soldi che mancano per creare lavoro, per investire in conoscenza, nei talenti, per
progettare un nuovo welfare, per salvaguardare l'ambiente».
responsabilità dei lavoratori, inventando nuove formule di ingresso nel mondo del lavoro, creando un rapporto solidale
tra impresa e territorio».
Ѐ pure necessario, ha aggiunto Bergoglio, superare l'assistenzialismo. Il Papa ha esemplificato, al riguardo, con la
cooperativa costituita da ragazzi down, ha studiato un lavoro adatto a loro, ha fatto una convenzione con un'azienda
profit per la vendita dei loro prodotti; insomma, ha creato le premesse lavorative con le quali suo figlio può costruirsi il
suo futuro e la sua sana autonomia».
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Nel videomessaggio indirizzato al Festival della Dottrina Sociale di Verona, il Pontefice ha anche ricordato «la
indietro?».
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Oltre i luoghi, dentro il tempo è il tema della IV edizione del Festival della Dottrina
Sociale, in programma a Verona dal 20 al 23 novembre che si inaugura oggi,
giovedì 20 novembre alle 20.45 nell’auditorium della Gran Guardia dove sarà
proiettato un video-messaggio che Papa Francesco invierà a tutti i
partecipanti. Dopo la presentazione del Festival fatta da Claudio Gentili,
direttore della rivista La Società, ci saranno i saluti del sindaco di Verona Flavio
Tosi e del vescovo mons. Giuseppe Zenti. Seguirà una tavola rotonda dal titolo
La riforma del terzo settore: linee guida del Governo e prossime novità a cui
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parteciperanno il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, Franco Anelli
dell’Università Cattolica, e mons. Mario Toso del Pontificio Consiglio Giustizia e
Pace. Modera il giornalista Emilio Carelli.
Oggi è giunto anche un messaggio di saluto da parte del Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano, affidato al segretario generale della Presidenza
della Repubblica Donato Marra. «Il Capo dello Stato rivolge un cordiale saluto ai partecipanti alla quarta edizione
del festival della Dottrina Sociale, che si conferma iniziativa ricca di appuntamenti
di sicuro interesse, diretti a confrontare le ragioni del pensiero sociale cristiano con
i processi di cambiamento in atto nella società e nel mondo del lavoro, con
particolare attenzione alle cause di una drammatica situazione che colpisce
soprattutto i giovani. La Dottrina Sociale della Chiesa è portatrice di equità e
solidarietà sociale – largamente presenti del resto nella Costituzione italiana e nei
principi sociali che sono alla base dell’Unione Europea – che tengono a realizzare un
modello di sviluppo fondato sulla dignità della persona, principi che costituiscono
più che mai un punto di riferimento essenziale per fronteggiare efficacemente la
complessità dei problemi posti dai processi di globalizzazione e dalla difficile
situazione economica dell’Italia e di altri Paesi dell’Unione Europea. E’ perciò
particolarmente apprezabile l’intento del Festival di dare, raccogliendo, il recente
messaggio apostolico di Papa Francesco, nuovo slancio e attualità all’importante
retaggio culturale della Dottrina Sociale della Chiesa, aprendosi ad una visione del
futuro capace di dare risposte complessive, e non solo in chiave economica, alle
tante sfide con cui la società, e soprattutto i giovani, sono oggi chiamati a misurarsi.
Nella convenzione che la rassegna articolata in momenti diversi, ma tra loro
strettamente collegati, saprà offrire significativi contributi di riflessione in questo
spirito, il Presidente Napolitano rivolge a Lei, reverendo Monsignore, a Monsignor
Mario Toso, al ministro del Lavoro, al Rettore dell’Università Cattolica e a tutti gli
intervenuti un fervido augurio di buon lavoro, qui volentieri unisco il mio
personale».
Qualcuno sa spiegare cosa sono queste targhette?
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Napolitano: dottrina sociale
Chiesa portatrice di equità
di: TMNews | Pubblicato il 20 novembre 2014| Ora 19:16
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aperto a Verona, per iniziativa della Fondazione
Toniolo. Questi principi - ha proseguito Napolitano
- "costituiscono più c h e m a i u n p u n t o d i
riferimento essenziale per fronteggiare
e cacemente la complessità dei problemi posti dai processi di globalizzazione e dalla di cile
situazione economica dell'Italia e di altri Paesi dell'Unione Europea". "E' perciò particolarmente
apprezzabile - per il Capo dello Stato - l'intento del Festival di dare, raccogliendo, il recente
messaggio apostolico di Papa Francesco, nuovo slancio e attualità all'importante retaggio
culturale della Dottrina Sociale della Chiesa, aprendosi ad una visione del futuro capace di dare
risposte complessive, e non solo in chiave economica, alle tante s de con cui la società, e
soprattutto i giovani, sono oggi chiamati a misurarsi". fdm
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della Chiesa è portatrice di equità e solidarietà
sociale - largamente presenti del resto nella
Costituzione italiana e nei principi sociali che sono
alla base dell'Unione Europea - che tengono a
realizzare un modello di sviluppo fondato sulla
dignità della persona". Così il Presidente della
Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio
al Festival della dottrina sociale della Chiesa,
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sviluppo
di: TMNews | Pubblicato il 20 novembre 2014| Ora 14:08
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Videomessaggio per il Festival Dottrina sociale della Chiesa
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p e r s o n e c h e h a n n o i l c o r a g g i o d i prendere
l'iniziativa". E' una frase del Santo Padre Francesco
contenuta nel video messaggio che questa sera
Testa la piattaforma ed il
inaugurerà alle 20.30 nell'Auditorium della Gran
servizio Se soddisfatto
Guardia di Verona (Piazza Bra) la IV edizione del
aumenta il capitale
Festival della Dottrina Sociale della Chiesa
(www.dottrinasociale.it), in programma sino a
domenica 23. L'intervento del Ponte ce avrà al
centro il tema che permea tutto il Festival, "Oltre i
luoghi, dentro il tempo". Dopo il messaggio di
Papa Francesco seguiranno i saluti del Sindaco di
Verona Flavio Tosi e del Vescovo della Diocesi veronese, Mons. Giuseppe Zenti. La serata
inaugurale del Festival continuerà con l'introduzione di Claudio Gentili, direttore de La Società a
cui la tavola rotonda dal titolo "Il tempo è superiore allo spazio", con il Ministro del Lavoro,
Giuliano Poletti, Mons. Mario Toso Segretario del Ponti cio Consiglio di Giustizia e Pace e Franco
Anelli Rettore dell'Università Cattolica. Nei prossimi giorni attesi nei tanti appuntamenti del
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"I soldi da soli non creano sviluppo, occorrono persone
con il coraggio di prendere l'iniziativa"
Il videomessaggio di papa Francesco ai partecipanti al Festival della Dottrina
Sociale della Chiesa
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Citta' del Vaticano, 20 Novembre 2014 (Zenit.org) Luca Marcolivio | 58 hits
Più pericolosa della crisi economica attuale è la tentazione di pensare che contro di essa non
ci sia nulla da fare. Con questo spirito, papa Francesco ha diffuso il suo videomessaggio ai
partecipanti alla quarta edizione del Festival della Dottrina Sociale della Chiesa (Verona, 2023 novembre 2014), avente come tema Oltre i luoghi dentro il tempo.
Riflettendo sul titolo, il Santo Padre ha sottolineato la necessità di
“andare oltre”, in quanto “la situazione di crisi sociale ed economica
nella quale ci troviamo può spaventarci, disorientarci”, inducendoci
alla rassegnazione o, al limite, alla “grande tentazione” di curare
soltanto “le proprie ferite e trovare in questo una scusa per non
sentire il grido dei poveri e la sofferenza di chi ha perso la dignità di
portare a casa il pane perché ha perso il lavoro”.
C’è il rischio che “l’indifferenza ci renda ciechi, sordi e muti, presenti
solo a noi stessi, con lo specchio davanti, per cui tutto avviene nella
nostra estraneità”.
In questo articolo
Argomenti: denaro | dottrina sociale | imprese
| povertà | crisi economica | down
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Gli uomini, però, sono “chiamati ad andare oltre e rispondere ai
bisogni reali” e ad “abbandonare i luoghi comuni, che sono ritenuti
sicuri e garantiti, per liberare le molte energie nascoste o non
conosciute che sono presenti e operano molto concretamente”.
L’etica cristiana, poi, non va intesa come “una dogana alla pluralità di espressioni” con le
quali “si manifesta il bene e la cura del prossimo” ed i “molteplici rivoli del bene” dovrebbero
andare a “creare un fiume grande la cui acqua vince l'aridità e porta nuova fecondità, facendo
risplendere e rendere bella e amabile questa vita e questo tempo”.
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Con riferimento al settore economico-imprenditoriale, il Santo Padre ha sottolineato che “è
urgente prendere l’iniziativa, perché il sistema tende ad omologare tutto e il denaro la fa da
padrone”.
Pertanto anche gli imprenditori non devono “lasciarsi imprigionare dal denaro e dai risultati a
breve termine diventandone schiavi”. Contro il luogo comune secondo il quale “tante cose non
si possono fare perché manca il denaro”, occorre “un modo nuovo di vedere le cose”.
Se da un lato, ad esempio, viene lamentato dei “soldi che mancano per creare lavoro, per
investire in conoscenza, nei talenti, per progettare un nuovo welfare, per salvaguardare
l’ambiente”, dall’altro “il denaro per acquistare armi” o “per fare le guerre” o “operazioni
finanziarie senza scrupoli” si trova.
Il vero problema, dunque, “non sono i soldi ma le persone”, poiché “non possiamo chiedere ai
soldi quello che solo le persone possono fare o creare - ha commentato Francesco -. I soldi
da soli non creano sviluppo, per creare sviluppo occorrono persone che hanno il coraggio di
prendere l'iniziativa”, ovvero di “sviluppare un’impresa capace di innovazione non solo
tecnologica”.
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Il Santo Padre ha proposto, ad esempio, di “rinnovare anche le relazioni di lavoro
sperimentando nuove forme di partecipazione e di responsabilità dei lavoratori, inventando
nuove formule di ingresso nel mondo del lavoro, creando un rapporto solidale tra impresa e
territorio”.
È inoltre necessario “superare l’assistenzialismo”: a questo proposito il Pontefice ha citato il
caso del padre di un bambino down, il quale non accontentandosi di quanto offrivano per lui i
servizi pubblici, ha desiderato “qualcosa che gli desse più dignità e più autonomia”.
Questo padre “si è inventato una cooperativa costituita da ragazzi down, ha studiato un lavoro
adatto a loro, ha fatto una convenzione con un'azienda profit per la vendita dei loro prodotti”;
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ha quindi creato “le premesse lavorative con le quali suo figlio può costruirsi il suo futuro e la
sua sana autonomia”.
L’esempio citato dal Papa dimostra un assunto: “Fermarsi significa chiedere ancora e sempre
allo Stato o a qualche ente di assistenza”, mentre muoversi significa creare nuovi processi”, i
quali “non sono il risultato di interventi tecnici, sono i risultati di un amore, che, sollecitato
dalle situazioni, non è contento finché non inventa qualcosa e diventa risposta”.
L’amore è quindi “la vera forza di cambiamento” e nel lavoro l’amore si manifesta nell’“essere
presenti nelle difficoltà, sentirsi coinvolti e rispondere responsabilmente”.
Questa visione della realtà permette di “promuovere e sviluppare talenti”, in particolare dei più
giovani, spesso vittime della disoccupazione, per iniziare un “cambiamento”, superando così
“invidie, gelosie, rivalità, contrapposizioni, chiusure” ed aprendo “alla gioia del nuovo”.
Eppure, ha osservato il Papa, qualcuno potrebbe chiedersi: “Andare oltre, prendere iniziative,
liberare spazi, attivarsi non potrebbe creare confusione?”. La risposta è nella Bibbia, che ci
trasmette l’idea che “il tempo è grazia e pienezza” e che “la storia è un percorso verso il
compimento”.
“Se ci muoviamo come popolo, se andiamo avanti insieme, la nostra esistenza evidenzierà
questo significato e questa pienezza”, ha quindi concluso il Santo Padre.
(20 Novembre 2014) © Innovative Media Inc.
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