ROMA RINASCE PERIFERIA RIGENERARE DEMOLIRE

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ROMA RINASCE PERIFERIA RIGENERARE DEMOLIRE
Assessorato Politiche per la Casa
3°Settore, Servizio Civile
e Tutela dei Consumatori
in collaborazione con:
ROMA RINASCE
dalla
PERIFERIA
DEMOLIRE
23 settembre 2011ore10
24 settembre 2011ore9.30
AUDITORIUM ARA PACIS
RIGENERARE
il Nuovo Quartiere del Corviale, capogruppo Cristiano Rosponi
intervengono:
On. Teodoro Buontempo, Ass. Politiche per la Casa Regione Lazio
Paolo Agostini, Dir. Politiche per la Casa Regione Lazio
Pasquale Cascella, Architetto
Stefano Chiavalon, Dir. Commerciale Impresa General Smontaggi
Francesco Coccia, Dir. Dip. Politiche Riqualif. Periferie Roma Capitale
Alessandro Bucci, Segr. A Vision of Europe, Università di Ferrara
Bernard Durand Rival, Dir. Uff. Urbanistico Val d’Europe, Paris
On. Fabrizio Ghera, Ass. Lavori Pubblici e Periferie, Comune Roma
Fabrizio Giulietti, Sociologo Urbanista
Ettore Maria Mazzola, Docente University of Notre Dame, Usa
Carlo Patrizio, Istituto nazionale di Bioarchitettura
Philippe Pemezec, Sindaco di Plessis Robinson, Ile-de-France
Bruno Prestagiovanni, Commissario Ater Roma
Cristiano Rosponi, Presidente Fondazione CE.S.A.R Onlus
Nikos Salìngaros, Docente University of Texas, S. Antonio, Usa
Stefano Serafini, Presidente Gruppo Salìngaros
Gabriele Tagliaventi, Docente Università di Ferrara
il Nuovo Eco-Quartiere Giardino del Corviale, capogruppo Gabriele Tagliaventi Borgo Corviale Roma, capogruppo Ettore Maria Mazzola
...
Corviale, Roma: foto di Pasquale Cascella
Organizzazione:
Assessorato Politiche per la Casa
3° Settore, Servizio Civile e Tutela dei Consumatori
In collaborazione con:
Rigenerare le periferie, realizzando città-giardino al posto di casermoni tetri e inavvicinabili: una vera e propria rivoluzione nel campo
urbanistico e abitativo, che abbiamo scelto come direttrice fin dal
primo nostro giorno di lavoro alla Regione Lazio. E il convegno internazionale all’Ara Pacis è l’occasione concreta per mettere a confronto
idee, progetti, soluzioni.
Ricostruire per abbattere non solo si può, ma, a mio parere, si deve.
Lo dobbiamo a quei cittadini che vivono nelle periferie abbandonate
al loro destino, dove la sicurezza è solo una parola senza senso, dove
le istituzioni sono qualcosa di molto lontano, quasi di un altro mondo,
e dove il pane quotidiano è rappresentato dal degrado.
In questa due giorni, noi avremo l’opportunità di apprezzare esempi
concreti di abbattimenti e ricostruzioni. Ci saranno testimoni di eccezione, dagli architetti che hanno disegnato e realizzato un intero villaggio ricco di verde alle porte di Parigi, in luogo di immobili vecchi
fatiscenti, agli architetti di casa nostra, che hanno pensato e disegnato
una nuova vita per gli abitanti di Corviale: non più il famigerato Serpentone, ma una serie di piccole costruzioni, che diano vita a veri e
propri borghi, con piazze, luoghi di aggregazione, ambulatori, campi
sportivi, ludoteche.
Abbiamo detto “la città dell’uomo dopo la città del cemento”: bene,
diamoci da fare, affinché quello che poteva sembrare un sogno possa
finalmente diventare realtà; facciamo sì che i progetti passino dalla
fase dell’ideazione a quella della realizzazione. E ogni contributo, in
questo percorso, è bene accetto.
Il nostro obiettivo è quello di far rinascere Roma, partendo dalle periferie. E dall’Ara Pacis vogliamo avviare un percorso dal quale non
si torni indietro: mai più ecomostri e un futuro fatto di città a misura
d’uomo. Insieme possiamo riuscirci.
TEODORO BUONTEMPO
Assessore Politiche per la Casa Regione Lazio
Contenuti, grafica e impaginazione a cura di:
A Vision of Europe, Civicarch-University of Ferrara
Gabriele Tagliaventi, Alessandro Bucci, Francesco Finetti
www.avoe.org
DOPO
L’EPOCA DI SLABURBIA
(LA PERIFERIA BRUTALISTA)
OGGI
UN ALTRO MONDO È POSSIBILE
©www.tibo.org
Val d’Europe Île-de-France:
la nuova città di 80.000 abitanti in corso di realizzazione
per iniziativa di Euro Disney con un mix di alloggi sociali e di libero mercato
Cos’è SLABURBIA?
SLAB-URBIA NON È EFFICIENTE
Slab-Urbia è definita come la tipica periferia modernista costruita in tutto il vecchio continente nella seconda metà del secolo passato
Lisbona, Portogallo
IL PIÙ GRANDE FALLIMENTO DEL XX SECOLO
LE PERIFERIE BRUTALISTE
Le Vele, Scampia, Napoli
Ogni città italiana ha visto sorgere negli anni
‘70 del secolo scorso la sua periferia “hard”. Le
sue stecche e le sue torri simbolo del brutalismo
architettonico allora tanto in voga. La lista è
lunga. Ci sono le Lavatrici di Genova, il Gallaratese di Milano, il Pilastro di Bologna, il Laurentino Q38 di Roma, le Vele di Napoli, lo ZEN
di Palermo.
Ogni città ha la sua periferia e sono centinaia
di migliaia, se non milioni, i cittadini italiani costretti a vivere all’interno di scatoloni di conglomerato cementizio armato in ossequio a una
sperimentazione finita male.
Il dramma della periferia italiana è tutto in questi “mostri” cementizi, simbolo più che mai di un
fallimento architettonico, ambientale, e, prima
di tutto, economico, sociale, culturale. Un falli-
DISASTRO ECOLOGICO
BANCAROTTA FINANZIARIA
CRIMINALITÀ
mento che genera ogni anno enormi costi di gestione di edifici non concepiti per durare nel
tempo ed enormi costi sociali derivanti dal sentimento di alienazione dei poveri abitanti inscatolati, loro malgrado, in esperimenti urbanistici
completamete tramontati.
Altrove, negli Stati Uniti, in Europa, si è iniziato
da molti anni a demolirli. Uno dei primi interventi fu la demolizione del famigerato Prutt
Igoe di St Louis, poi venne il grattacielozzo della
Tour Bleue a Bruxelles, poi le torri di Paternoster
Square a Londra, poi le stecche di Marsham
Street sempre a Londra, poi le centinaia di stecche e di grattacielozzi che l’ANRU, l’Agence Nationale pour la Renovation Urbaine, demolisce
ogni anno in Francia e sostituisce con quartieri
urbani a misura d’uomo.
Ma, fino ad oggi, nulla è stato fatto in Italia.
Si era iniziato a demolire le Vele di Scampia a
metà degli anni 90, poi più nulla.
Ora, finalmente, arriva una buona notizia da
Roma. Si ricomincia a parlare del Corviale.
Simbolo internazionale di quella che in termine
tecnico si chiama Slab-Urbia -la periferia
“hard”, quella costruita con pesanti lastre -slabdi cemento- il Corviale è una stecca lunga 1 km
dove vivono dalla metà degli anni ‘70 del secolo scorso circa 6000 abitanti. Concepito come
un esperimento di Unità d’Abitazione in ritardo
di circa 50 anni dalle teorie lecorbuseriane, era
già nato “vecchio” e l’obsolescenza dei suoi
pannelli cementizi è, più che mai, la metafora
dell’obsolescenza di un brutalismo architettonico
oggi abbandonato in tutto il mondo.
MIZNER PARK
BOCA RATON - FLORIDA, USA
sito: 11,3 ha
ipermercato demolito nel 1987
ricostruzione nel 2000 di
272 alloggi, 45 negozi, 25.000 m² uffici,
9 ristoranti, 1 museo, 1 cinema, 1 teatro
DUCHÈRE LYON
LIONE, FRANCIA
prime demolizioni: 2003-2005
ricostruzione: 2003-2016
1.500 nuovi alloggi sociali e privati,
nuovo centro del quartiere,
commercio e nuovi edifici pubblici
BELMAR LAKEWOOD
COLORADO, DENVER, USA
sito: 42 ha
demolizione ipermercato Villa Italia
(90.000 m²) e ricostruzione nel 2005
di centro urbano con piazza centrale,
1.500 unità abitative, parcheggi,
71.000 m² uffici
CLICHY-SOUS-BOIS/
MONTFERMEIL
FRANCIA, ÎLE-DE-FRANCE
325 milioni di euro
demolizione 1700 alloggi
costruzione 2000 alloggi
VICTORIA SQUARE
BELFAST, NORTHERN IRELAND
demolizione e rigenerazione
centro urbano con 75.000 m² commercio
106 appartamenti, 1.000 parcheggi,
98 negozi, cinema
CLICHY-BATIGNOLLES
XVII ARR. PARIGI, FRANCIA
nuovo eco quartiere urbano, 45 ha
3.500 abitazioni, 8.000 abitanti
110.000 m² uffici e attività
11.500 m² commercio e servizi
29.900 m² edifici pubblici
Demolire per rigenerare
PLESSIS ROBINSON, ÎLE-DE-FRANCE
La realizzazione del nuovo centro urbano s'inserisce all'interno di una precisa politica urbanistica
che l'Amministrazione Comunale di Plessis-Robinson ha intrapreso all'inizio degli anni '90 al fine
di avviare un processo virtuoso di trasformazione di un tipico agglomerato periferico in una città
vera e propria coerente con le caratteristiche architettoniche della regione Île-de-France.
CITÉ BASSE (1992-1996): 4 ha
1 mercato coperto, nuovi giardini pubblici, 5 piazze, 240 alloggi
sociali
BOIS DES VALLÉES (1992-1995): 3,5 ha
1 nuova scuola, nuovi spazi sportivi polivalenti, 1 nuovo centro per
disabili, 1 nuovo centro servizi per lavoro, recupero del parco urbano, piano terra sul corso con commercio diffuso, nuove fermate
bus, 250 nuovi alloggi: 1/3 per corpi di polizia, 1/3 alloggi sociali,
1/3 privati
COEUR DE VILLE (1990-2000): 12 ha
1 nuova grande piazza centrale con commercio diffuso (un supermarket e 30 negozi), 1 parcheggio interrato 5 piani, 4 nuove sedi
di edifici pubblici, 3 nuovi giardini pubblici, 1200 appartamenti, 80
alloggi sociali
CITÉ HAUTE (1992-1996): 15 ha
recupero quartiere giardino originario del 1930, nuovi negozi sul
corso principale, nuove fermate bus, 774 nuovi alloggi (ville plurifamiliari, ateliers d’artistes)
NOUVELLE CITÉ-JARDINS (2000-2009): 24 ha
demolizione delle stecche monofunzionali degli anni ‘30 (1990)
nuove scuole primarie, mercato, ospedale, casa di cura per anziani,
3 nuovi giardini pubblici, nuove fermate bus, costruzione di nuovi negozi di vicinato (30) adiacenti ad un preesistente market, 1300 nuovi
alloggi (appartamenti e maisons de ville), 250 nuovi alloggi sociali
QUARTIER JOLIOT-CURIE (2001-2004): 2,3 ha
demolizioni e nuove costruzioni di strade, piste ciclabili, percorsi pedonali, nuove fermate bus, nuova scuola, nuovo complesso sportivo
(football e basket), giardini pubblici
Plessis Robinson, Île-de-France
Masterplan:
François Spoerry, Xavier Bohl,
Marc & Nada Breitman
Dopo la demolizione di 2.400 alloggi degli anni 1960-70, Plessis Robinson, banlieue
parisienne, è stata trasformata in una eco-città giardino.
Vista della piazza del cinema teatro
Vista della piazzetta con la loggia del mercato
Vista della corte del lotto XII e della Scuola Elementare e Materna
Vista della loggia del mercato, della Chiesa e della corte del lotto IV
BORGO CORVIALE
Ettore Maria Mazzola
University of Notre Dame School of Architecture Rome Studies
Nel progetto del nuovo Borgo di Corviale è stato mantenuto il tracciato delle strade preesistenti, completandolo sul versante Ovest e
parzialmente a Sud. Si è pensato ad una viabilità che consentisse l’accesso veicolare a tutti gli edifici, ma che al contempo considerasse la
pedonalità del sito e definisse, in maniera chiara, i confini dell’edificato.
La spina centrale del borgo, destinata ai pedoni – ma accessibile al
traffico locale di attraversamento – è caratterizzata da una sequenza
urbana di 5 piazze, o piazzette, lungo cui si sviluppano dei portici
che danno accesso ad una serie di attività commerciali.
Questa scelta potrebbe essere la giusta alternativa da suggerire
agli investitori che richiedono, ottengono, realizzano e gestiscono i
centri commerciali e gli outlet (ad imitazione dei centri storici) in luoghi lontani da tutto e da tutti. Gli stessi soggetti interessati alla realizzazione dei centri commerciali ed outlet in attesa di concessioni
nel comune di Roma, (si dice saranno alla fine ben 24!) potrebbero
essere reindirizzati verso questi spazi, interni ad un vero e proprio
edificato, garantendo la piacevolezza del passeggio e, soprattutto,
la sicurezza dell’abitato vissuto 24 ore su 24.
Vista della piazza del Municipio verso la Scuola Elementare e Materna
Vista della piazza del municipio
Vista del lotto XX dal parco di quartiere
Vista della piazza della chiesa con la loggia del mercato
Corviale nello stato attuale. Un luogo privo di anima,ove ad eccezione del
gigantesco “segno” dato dall’edificio lungo un chilometro non v’è null’altro
che desolazione. Nella mente dei progettisti le attività che generano vita
lungo le strade avrebbero dovuto essere collocate al 4° piano dello steccone
“a ballatoio” servito da 5 corpi scala. Ciò non è mai avvenuto.
Il nuovo Corviale sarà un vero e proprio borgo, dotato di tutte le funzioni
necessarie per renderlo vivo ed autonomo. 5 piazze e piazzette, ove si affacciano gli edifici pubblici del quartiere, ritmeranno il passeggio lungo una
spina centrale fiancheggiata da attività commerciali. Tutti i blocchi residenziali avranno delle corti verdi centrali ove troveranno posto anche dei campi
di gioco per i bimbi
Masterplan del progetto Borgo Corviale
Le fasi di realizzazione del progetto
IL NUOVO QUARTIERE
CORVIALE
Cristiano Rosponi per l’Agenzia per la Città
con: Alfredo Donati, collaborazione Stefano Austini
Planimetria generale del nuovo quartiere. In evidenza gli edifici esistenti che non verranno demoliti ma riqualificati
Al posto del “serpentone” di cemento, una città giardino. Un quartiere
che si estende su quaranta ettari, con duecento palazzine alte massimo
cinque piani divise in corti in grado di accogliere fino a duemila famiglie,
con piazze, giardini, scuole, negozi, supermercato uffici, una chiesa, parcheggi, palazzetto dello sport e tram locale. Un quartiere tradizionale,
diviso in quattro «comunità urbane» delle stesse dimensioni dei rioni del
centro storico.
Il progetto è stato elaborato in occasione del workshop sulle periferie organizzato da Roma Capitale e ricalca, approfondendolo, il primo studio
del 1997.
La realizzazione del nuovo quartiere avverrebbe per fasi.
All'inizio si costruirebbero le nuove case sulle aree già libere e successivamente, trasferiti i residenti, si demolirebbe la prima parte del “serpentone”. Stesso procedimento per gli altri lotti.
Gli altri edifici presenti nell'area non verrebbero abbattuti ma integrati
nel nuovo quartiere.
Ogni edificio sarà ognuno diverso dall'altro. Negli edifici più alti, il piano
terra ospiterà i negozi. Il primo piano gli uffici. Ci saranno anche mini appartamenti (ancillary units) per giovani coppie. Al confine occidentale del
quartiere, sul lato opposto alla via Portuense, verrebbe realizzato un
grande parco pubblico (circa 20 ettari) con vocazione “agraria”.
Uno dei progetti già avviati dall’Amministrazione riguarda la realizzazione di una ludoteca di quartiere. Insieme alla ristrutturazione dell’area
antistante la chiesa del quartiere, la previsione di un mercato per ambulanti e un parco giochi, la ludoteca rappresenta l’occasione per realizzare
un edificio coerente con la futura trasformazione urbanistica dell’area.
L’isolato tipico del progetto del 1997
Profilo di un isolato tipico sulla nuova piazza
Planimetria generale di un isolato tipico sulla nuova piazza
Dettaglio del progetto del 1997
La nuova piazza con la ludoteca e il mercato coperto
Una palazzina tipica
Il Nuovo Eco-Quartiere Giardino
Il centro del nuovo Eco-Quartiere Giardino
Sviluppo del Masterplan, fase 6:
la stecca è conservata, ristrutturata,
interrotta per consentire l’attraversamento di un nuovo corso urbano
CORVIALE
ECO CITTÀ GIARDINO
A Vision of Europe
Civicarch - Università di Ferrara - Dipartimento di Ingegneria
sotto la direzione di Gabriele Tagliaventi
con Alessandro Bucci, Francesco Finetti
e la collaborazione di Massimo Baraldi, Flavia Sangiorgi
Sviluppo del Masterplan
con demolizione completa (fase 7)
IMPIANTI SPORTIVI
UFFICI PUBBLICI
UNIVERSITA'
SCUOLE
VERDE
NUOVE PIAZZE
COMMERCIO DIFFUSO
UFFICI PRIVATI
RESIDENZA
MENO DIPENDENZA DALL’AUTO
MENO INQUINAMENTO
UN AMBIENTE PIU' SICURO
ECOLOGIA ED EFFICIENZA
UN CONTRIBUTO PER LA CITTA'
E LA SUA AMMINISTRAZIONE
24H/24
Il Masterplan per la rigenerazione dell’area del Corviale a Roma
prevede un intervento basato sulla trasformazione di una megastruttura brutalista in una nuova eco-città giardino.
Per rendere organizzativamente semplice l’intervento ed economicamente sensata l’intera operazione, il Masterplan prevede la
realizzazione di una serie di nuovi eco-quartieri urbani attorno
all’area attualmente occupata dalla “stecca” del Corviale. Ogni
nuovo eco-quartiere è concepito con la sua piazza centrale e il
suo “corso”, mentre, una volta completata, la nuova eco-città giardino avrà un asse centrale che attraversa da est a ovest l’intera
area, con un carattere molto urbano a contatto con le borgate
preesistenti.
Un grande parco attrezzato con impianti sportivi costituisce il centro della nuova eco-città giardino, riprendendo l’idea originaria
di Città Giardino disegnata da Ebenezer Howard. Una volta collocati i 6000 abitanti del Corviale nei nuovi eco-quartieri, sarà
possibile prendere in esame 2 alternative: la trasformazione
“verde” della stecca con l’inserimento di laboratori universitari o
la demolizione completa della stecca e la sua sostituzione con il
parco.
Al termine di tutte le 7 fasi d’intervento, la nuova Eco-Città Giardino ospiterà un numero di abitanti potenziali da 14.500 a
24.000 , mescolando attività commerciali, terziarie e residenziali,
alloggi sociali e alloggi di libero mercato.
Come in una città “vera”.
Le fasi di realizzazione del progetto
FASE 0
FASE 1
FASE 2
FASE 3
FASE 4
FASE 5
FASE 6
FASE 7
ROMA RINASCE DALLA PERIFERIA:
LA CITTÀ DELL’UOMO DOPO LA CITTÀ DEL CEMENTO
Roma, Auditorium Ara Pacis, 23-24 settembre 2011
Con la partecipazione di:
TEODORO BUONTEMPO
FABRIZIO GHERA
BERNARD DURAND RIVAL
Assessore
Politiche per la Casa
Regione Lazio
Assessore
Lavori pubblici e Periferie
Roma
Dir. Uff. Urbanistico
Val d’Europe, Parigi, Francia
PAOLO AGOSTINI
FABRIZIO GIULIETTI
CRISTIANO ROSPONI
Direttore regionale
Politiche per la Casa
Regione Lazio
Sociologo e urbanista
Architetto
Presidente Fondazione CE.S.A.R
ALESSANDRO BUCCI
ETTORE MARIA MAZZOLA
NIKOS SALINGAROS
Segretario Associazione
A Vision of Europe
Università di Ferrara
Architetto-urbanista
Professore University of Notre Dame
School of Architecture Rome Studies
Matematico e urbanista
Professore University of Texas,
San Antonio, Usa
PASQUALE CASCELLA
CARLO PATRIZIO
STEFANO SERAFINI
Architetto
Libero professionista
Istituto nazionale di Bioarchitettura
Presidente gruppo Salingaros
STEFANO CHIAVALON
PHILIPPE PEMEZEC
GABRIELE TAGLIAVENTI
CdA General Smontaggi
Direttore Commerciale
Sindaco di Plessis Robinson,
Ile-de-France, Francia
Architetto e urbanista
Professore Università di Ferrara
FRANCESCO COCCIA
BRUNO PRESTAGIOVANNI
Direttore Dipartimento
Politiche di Riqualificazione
delle Periferie di Roma
Commissario Ater
Azienda territoriale per
l’edilizia residenziale, Roma
Organizzazione:
Assessorato Politiche per la Casa
3° Settore, Servizio Civile e Tutela dei Consumatori
In collaborazione con: